Poggio Bracciolini
Bracciolini Poggio, detto per abbreviazione "il Poggio". Nato a Terranova (Arezzo) l'11 novembre 1380, morto a Firenze il 30 ottobre 1459 e sepolto in S. Croce. Ricercatore avidissimo e non meno fortunato scopritore di codici di opere classiche; cultore entusiasta dell'antichità, ma con una varietà di interessi e un'agilità tutte moderne e, per certe parti quasi giornalistiche, che lo portarono a toccar temi e a cimentarsi in generi diversi, la filologia, la linguistica, l'invettiva, l'aneddotica umoristica, l'epistolografia, il dialogo culturale, la storia.
Venuto giovanissimo a Firenze, studiò alla scuola del Crisolora, titolare della cattedra di lingua e letteratura greca; fu preso a benvolere da Coluccio Salutati, cancelliere della Signoria, che lo adibì come copista e lo segnalò poi autorevolmente alla curia di Roma, presso la quale il Bracciolini ebbe la nomina all'ufficio di scrittore apostolico. In tale qualità prese parte ai lavori del Concilio di Costanza (1414), al sèguito di Giovanni XXIII, e poté assistere al supplizio di Girolamo da Praga, da lui efficacemente descritto in una famosa Epistola Poggii de morte Hyeromini Pragensis, indirizzata a Leonardo Bruni, mettendo a profitto il tempo libero per attente quanto interessate visite a vicini conventi in cerca di codici antichi. Per lo stesso scopo, dopo la deposizione di Giovanni XXIII, compì un lungo giro di visite ai più famosi conventi di Svizzera e di Francia (San Gallo, Langres, Cluny) facendovi una serie di fortunate scoperte; nel 1418 passò in Inghilterra, dove prese gli ordini minori.
Nel 1423 è nuovamente a Roma, riassunto all'antico ufficio, accompagna fedelmente papa Eugenio IV nelle sue fortunose vicende; nel 1453 è chiamato, e accetta, a Firenze all'ufficio di cancelliere della Repubblica e di priore delle Arti: e ivi muore.
La produzione del Bracciolini, tutta in latino, è vastissima: una traduzione della Ciropedia di Senofonte e di alcuni opuscoli di Luciano, un opuscolo di stilistica epistolare Modus epistolandi; un folto epistolario, ricco d'interesse storicoletterario dove sono dibattute lepiù svariate questioni, avvertendosi che nell'età umanistica l'epistola era usata giornalisticamente come "essai"; "invettive", altro genere tipicamente umanistico e usato tanto contro i contemporanei quanto contro personaggi storici (le più note del Bracciolini sono le invettive contro Francesco Filelfo e Lorenzo Valla, e quella contro Cesare); una Historia Florentina, scritta negli ultimi anni della vita, condotta, umanisticamente, con intendimenti in prevalenza letterari.
E trattati in forma di dialogo di vario genere e argomento, quali: De avaritia (1428), dialogo in difesa dell'avarizia in ragione dell'affinità di questa con l'economia, De nobilitate liber (1440), dialogo ricco di vivaci punte polemiche contro i pregiudizi e i costumi dei nobili, De infelicitace principum (1440), d'intonazione asceticomoraleggiante, De varietate fortuna (1431-48), Contra hypocrisim (1447), ricco di punte di polemica antiecclesiastica e particolarmente antifratesca, Historia disceptativa convivialis (1451), dialoghi su varie questioni, De miseria humanae conditionis (1455).
Ma l'opera più diffusa e fortunata del Bracciolini fu il Liber facetiarum (1438'52),una raccolta di motti di spirito e di aneddoti, alcuni abbastanza spregiudicati, in cui il Bracciolini (formalmente aderente alla stilistica ciceroniana) seppe piegare il latino a una espressività festevole e a un sapore di immediatezza veramente eccezionali.
Al Bracciolini, infine, ricercatore, come abbiamo detto, di codici antichi, si deve la scoperta, tra l'altro: dell' Institutio oratoria (completa) di Quintiliano, degli Argonautica di Valerio Flacco, del De rerum natura di Lucrezio, degli argomenti del grammatico Pediano ad alcune orazioni di Cicerone, del Punica di Sillo Italico, delle Selvae di Stazio, delle Historiae di Ammiano Marcellino, del De Re Rustica di Columella, degli Astronomicon di Manilio, del De aquis di Frontino, del Matheseos libri di Firmico Materno e di varie orazioni di Cicerone.
Daniele Mattalia
Le Opere
- Epistola Poggii de morte Hyeromini Pragensis, descrizione del supplizio di Girolamo da Praga
- Traduzione della Ciropedia di Senofonte
- Modus epistolandi opuscolo di stilistica epistolare
- Historia Florentina
- De avaritia (1428), dialogo in difesa dell'avarizia in ragione dell'affinità di questa con l'economia
- De nobilitate liber (1440), dialogo ricco di vivaci punte polemiche contro i pregiudizi e i costumi dei nobili
- De infelicitace principum (1440), d'intonazione asceticomoraleggiante
- De varietate fortuna (1431-48)
- Contra hypocrisim (1447), ricco di punte di polemica antiecclesiastica e particolarmente antifratesca
- Historia disceptativa convivialis, detto "tertiae convivalis historiae disceptatio" (1451), dialoghi su varie questioni
- De miseria humanae conditionis (1455)
- Liber facetiarum, detto "facetiae" (1438'52),una raccolta di motti di spirito e di aneddoti, alcuni abbastanza spregiudicati, in cui il Bracciolini (formalmente aderente alla stilistica ciceroniana) seppe piegare il latino a una espressività festevole e a un sapore di immediatezza veramente eccezionali.
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