Giovanni Verga

Dopo

Dramma intimo (1886)

 

Edizione di riferimento: Giovanni Verga, I romanzi brevi e tutto il teatro, Introduzione generale di Giuliano Manacorda, Note introduttive di Giuliano Manacorda, Santino Spartà e Concetta Greco Lanza, Grandi tascabili economici, Newton Compton, Roma 1996

 

Terrazza della villa Negri che dà sulla strada. Maria seduta a ricamare sotto la tenda, Giacinta affacciata alla ringhiera.

1

MARIA: S'è fermato qui?

GIACINTA: Sì.

MARIA: Chi è?

GIACINTA: Il signor Vitali:

VITALI (dalla strada): Buon dì, signorina.

GIACINTA (freddamente): Buon dì...

Per andare.

MARIA: Te ne vai?

GIACINTA (tornando a sedere): No.

2

MARIA (a Vitali che sopravviene). Finalmente!

VITALI: Finalmente davvero! Sapesse quanti impicci! Temevo di non uscirne più.

MARIA: Affari?

VITALI: Quasi.

MARIA: Gravi?

VITALI: È inutile che ve lo dica, giacché vedo che non serviranno a scusarmi.

MARIA: Non è obbligato a scusarsi...

VITALI: Grazie...

Pausa.

E suo marito?

MARIA: In città. Non l'ha visto?

VITALI: Non fui allo studio, e dovetti fare un lungo giro per venir qui. Giungerà col treno delle undici?

MARIA: Sì, ha telegrafato.

VITALI: Che lavoratore! Ora che è in campagna gli tocca riposarsi in ferrovia...

MARIA: Giacinta dice che è la sua villeggiatura.

GIACINTA (alzandosi, seccamente): È così buono!... E lo fa per noi.

VITALI: Proprio... la faccio scappare, signorina?...

GIACINTA: Stavo per andarmene già...

VITALI (ridendo): Vuol dire che le devo cinque minuti e cinque parole...

Giacinta esce.

3

MARIA (alzandosi, rapidamente, a voce bassa): Avete ricevuto?

VITALI: Sì.

MARIA: Parlaste colla portinaia?

VITALI: Assicura di non avervi vista.

MARIA: Non è vero. Che ci guadagna, a mentire?

VITALI: Quello che le ho dato per tacere.

MARIA: Tacerà sempre, almeno?

VITALI: Sinchè le chiuderemo la bocca...

MARIA: Di Antonio siete sicuro?

VITALI: Come della portinaia...

MARIA: In che mani siamo!...

VITALI: Pazienza, giacchè bisogna essere nelle mani di qualcuno, meglio sieno di quelle che possono ungersi.

MARIA: Del denaro... per aver dei complici... Sia!... Avete bruciato la lettera?

VITALI: No: questo lo farete voi. Eccovela.

MARIA: Perdonatemi... Ormai... La portinaia, Antonio, il primo che passa... Ecco cos'è!...

VITALI: Oh! Maria!

MARIA (dandogli le mani): Non è ciò che credete... Se non ti avessi dato tutto il mio cuore, vorrei dartelo. Ti basta?

VITALI (guardingo): Badate!

MARIA: Ecco, siete divenuto timido anche voi!

VITALI: Vostra sorella sospetta qualche cosa.

MARIA: Giacinta?

VITALI: Non vi sembra mutata?

MARIA: Tutto mi sembra mutato!

VITALI: Povero amore... Come sei pallida!

MARIA: Non ho dormito.

VITALI: Come sei bella... così!...

Per afferrarle le mani.

MARIA (ritirandosi vivamente): No... lui!

4

NEGRI: Oh, Vitali! Bravo!

A Maria, dandole la mano:

Come stai?

MARIA: Bene.

NEGRI: Con quel viso!...

A Vitali:

Quando sei arrivato?

VITALI: Or ora.

NEGRI: Cercavi di me, allo studio?

VITALI: ... No...

NEGRI: Pietro t'ha visto dalla portinaia.

VITALI: Ci sono stato a vedere se v'erano lettere per me.

MARIA: Gegina non è venuta alla stazione?

NEGRI: Sì, è rimasta un po' indietro... Un gran segreto! E Giacinta?

MARIA: Era qui; sta bene.

NEGRI: Bene. Ora sino a lunedì son libero. Auff!

5

GEGINA: Mamma! Le prime fragole... Guarda!...

MARIA: Oh!... E i bei fiori!...

VITALI: Son della vostra campagna?

NEGRI: No, la mia campagna non dà che rami.

MARIA (a Negri). Grazie, sai!

NEGRI: Per Gegina.

GEGINA: No, li ha portati il babbo per te...

NEGRI: Cotesto non era necessario dirlo, signorina. Andate a dare un bacio al vostro amico Vitali.

VITALI (ridendo): Buon dì, signorina.

GEGINA: Oh, buon dì!...

Fa per buttargli le braccia al collo.

GEGINA (mortificata): Buon dì...

Esce.

NEGRI (ridendo). Scusami, cara, non sapeva che fosse un gran male.

MARIA: Non è un gran male...

NEGRI (a Vitali): Hai studiato quel processo?

VITALI: Non ne ho avuto il tempo.

NEGRI: In otto giorni! Che ne fai del tuo tempo, ragazzo mio? Dunque, in due parole: separazione di beni e di persona per incompatibilità di carattere. Il torto è del marito.

VITALI: Abbiamo contro delle prove...

NEGRI: Il torto è sempre del marito, e poi, quando capitano di queste disgrazie, non si vanno a mettere in carta bollata. Basta, vedremo insieme, giacchè ti fermi qui...

VITALI: No.

NEGRI: Come no? Se era già inteso? Che vi è di nuovo?

MARIA: Avrà da fare...

NEGRI: Lo ha detto a te?

MARIA: A me, no...

NEGRI: Che v'è di nuovo, via? Perchè fate quella faccia, tutti e due?...

TELA