Capitolo IX

Estando Jesús in casa di Martora coi suoi Discepoli, arriva María Magdalena e gli dice:  "Mia cugina dà a luce, gli ordina di chiamare."  Il Maestro si alza ed esce;  egli riguardo Giuda e gli dice:  "Maestro, sarà di tanta necessità il sua andata?, .... e l'insegnamento che sta dandoci quando ce la dà?".  Risponde il Maestro:  "Giuda, la Vita e la Morte sono una stessa cosa;  si differenziano solo in che chi ha Vita eterna, non muore mai e chi non l'ha, va via e "non ritorna."  Dice Giuda:  "Maestro, e che cosa deve vedere questo col parto di Sara?".  Il Maestro dice:  "Giuda, il parto è una cosa, ma la Vita che nasce è un'altra."  "Io Sono La Vita e sto dove sta la Vita;  Io Sono La Parola e voi dovrete stare dove stia la Parola."  "L'insegnamento che vi do qui, in casa di Martora, è lo stesso che vi do in casa di Sara. Perché oggi voi state con me, morrete e tornerete a nascere e se continuate con me, vi do lo stesso insegnamento, perché Io Sono La PALABRA, e ricorda Giuda:  "I cieli e la terra passeranno, ma la mia Parola non passerà"."  Arrivando dove Sara dava a luce, si trattenne e disse ai Discepoli:  "Voi dovrete imparare a rispettare la Vita perché siete la Vita come Me."  "Quello che è degno e muore, mio Padre lo riceve nel cielo e di che cosa vi preoccupate voi?".  "Quello che è indegno e muore, il Demonio lo riceve nell'inferno, per che motivo vi preoccupate?".  "Quello che nasce nella terra dobbiamo riceverlo, dargli colpisco ed affetto ed insegnargli la Parola affinché si faccia Figlio da mio Padre, come voi."  "Così comprenderete tutti che un Pastore vive pendenza delle pecore piene affinché il ternerillo, nascendo, non lo divorino gli uccelli rapaci."  Stette in silenzio il Maestro e, vedendo il neonato, respirò profondo.  Giuda gli disse:  "Che cosa gli passa Maestro che respira profondo?".  Il Maestro lo guardò e gli disse:  "Giuda, l'aria che circonda la terra è la Vita che Io rappresento;  è tanta l'abbondanza di questa quale ogni creatura respira di lui e non si esaurisce" mai.  "Egualmente è la Saggezza che viene di mio Padre;  tutto il mondo l'ha in maggiore o minore proporzione e non si esaurisce mai;  il contrario, Lei acrecenta più in ogni uomo che mi ascolta.  Gli dice Pedro:  "Maestro, io sto sorprendere-do di tutto quello che c'insegna. Penso che non potremo praticarlo tutto."  Gli dice il Maestro:  "Pedro, vicino alla città passa un fiume;  tutte le persone di quella città bevono di quella fonte;  si lavano con quell'acqua, preparano i suoi alimenti con l'acqua di quello fiume. Il fiume non si esaurisce mai, tuttavia, tutte le persone dispongono dell'acqua che devono per sopravvivere."  "Così voi berrete di quell'acqua, vi laverete con quell'acqua, cioè, avrete l'acqua che necessitiate;  darete di bere i vostri invitati, ma la fonte non si asciugherà, né il fiume diminuirà il suo alveo."  "Così passa con la mia Parola;  ogni che la riceve come una fonte inesauribile di Vita;  per molti che bevano, non si esaurirà mai, perché è maggiore l'alveo che il consumo."  Ritornò il Maestro coi suoi Discepoli a casa di Martora. Arrivando li invitò lì a sedersi ed incominciò a parlarloro e disse loro:  "Stiamo complacidos di avere presenziato oggi ad una nascita. È un avvenimento che ci fa vedere la Grazia di mio Padre;  tuttavia, questa nascita ha a che vedere con questo mondo di peccato."  Gli dice Giuda:  "Maestro, sappiamo che chi gli inviò è senza macchia e quello che Quello fa, lo fa senza macchia;  perché ci dice che la nascita che abbiamo appena presenziato ha a che vedere con la Grazia di suo Padre e si è successo in questo mondo di peccato e per il peccato?".  Il Maestro gli dice:  "Giuda, il peccato lo fece per un processo originale, ma il peccato è Morte;  egli non avrebbe potuto infondere Vita a quella creatura. Per la Grazia di mio Padre ha Vita, benché sia stato fatto di peccato."  Dice Giuda:  "Maestro, se quello è così, allora noi che siamo Uno con lei e stiamo nel mondo, carichiamo le stesse colpe e siamo fatti di peccato?".  Dice il Maestro:  "Ognuno di voi siete stati fatti di peccato e per il peccato, pertanto, è che né le ossa, né le carni, né il sangue erediteranno mio Padre, solo la cosa incorruttibile che è lo Spirito. Dopo purificati, sarete Uno, con Il quale mi inviò."  "Così voi, anche, sarete Uno con me e come Io mi sono vestito con una carne, con alcuni ossa e con un sangue incorruttibile per continuare con voi, così pure voi deberéis vestirvi con alcune carni, alcuni ossa ed un sangue incorruttibile per potere arrivare dove Io sono arrivato."

Capitolo VIII Vangelo Di Giuda

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