LA BIBBIA
DI GERUSALEMME
Prima lettera ai Tessalonicesi
Seconda lettera ai Tessalonicesi
1In principio Dio creò il cielo e la terra. 2Ora
la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito
di Dio aleggiava sulle acque.
3Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. 4Dio
vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5e
chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
6Dio disse: "Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare
le acque dalle acque". 7Dio fece il firmamento e separò le
acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento.
E così avvenne. 8Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu
mattina: secondo giorno.
9Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in
un solo luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne. 10Dio
chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa
buona. 11E Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che
producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme,
ciascuno secondo la sua specie". E così avvenne: 12la terra
produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie
e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio
vide che era cosa buona. 13E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
14Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per
distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i
giorni e per gli anni 15e servano da luci nel firmamento del cielo
per illuminare la terra". E così avvenne: 16Dio fece le due
luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per
regolare la notte, e le stelle. 17Dio le pose nel firmamento del
cielo per illuminare la terra 18e per regolare giorno e notte e per
separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. 19E
fu sera e fu mattina: quarto giorno.
20Dio disse: "Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli
volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo". 21Dio
creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano
nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro
specie. E Dio vide che era cosa buona. 22Dio li benedisse:
"Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli
si moltiplichino sulla terra". 23E fu sera e fu mattina: quinto
giorno.
24Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro
specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie". E
così avvenne: 25Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie
e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la
loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
26E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra
somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul
bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano
sulla terra".
27Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
28Dio li benedisse e disse loro:
"Siate fecondi e
moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra".
29Poi Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che
produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che
produce seme: saranno il vostro cibo. 30A tutte le bestie selvatiche,
a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e
nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne.
31Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu
sera e fu mattina: sesto giorno.
1Così furono portati a compimento il cielo e la terra e
tutte le loro schiere. 2Allora Dio, nel settimo giorno portò a
termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo
lavoro. 3Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in
esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. 4a
Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.
4bQuando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5nessun
cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata -
perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il
suolo 6e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare
tutto il suolo - 7allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere
del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere
vivente.
8Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi
collocò l'uomo che aveva plasmato. 9Il Signore Dio fece germogliare
dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui
l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e
del male. 10Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di
lì si divideva e formava quattro corsi. 11Il primo fiume si chiama
Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro 12e
l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra
d'ònice. 13Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a
tutto il paese d'Etiopia. 14Il terzo fiume si chiama Tigri: esso
scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate.
15Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché
lo coltivasse e lo custodisse.
16Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai
mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17ma dell'albero della
conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne
mangiassi, certamente moriresti".
18Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo:
gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". 19Allora il Signore
Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del
cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque
modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere
il suo nome. 20Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti
gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un
aiuto che gli fosse simile. 21Allora il Signore Dio fece scendere un
torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse
la carne al suo posto. 22Il Signore Dio plasmò con la costola, che
aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. 23Allora
l'uomo disse:
"Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall'uomo è stata tolta".
24Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e
si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. 25Ora tutti e
due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.
1Il serpente era la più astuta di tutte le bestie
selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio
ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". 2Rispose
la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo
mangiare, 3ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino
Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti
morirete". 4Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete
affatto! 5Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i
vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". 6Allora
la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e
desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne
diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. 7Allora
si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi;
intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
8Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza
del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli
alberi del giardino. 9Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse:
"Dove sei?". 10Rispose: "Ho udito il tuo passo nel
giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto".
11Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse
mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?".
12Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posta accanto mi ha
dato dell'albero e io ne ho mangiato". 13Il Signore Dio disse
alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi
ha ingannata e io ho mangiato".
14Allora il Signore Dio disse al serpente:
"Poiché tu hai fatto
questo,
sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
15Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno".
16Alla donna disse:
"Moltiplicherò
i tuoi dolori e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ma egli ti dominerà".
17All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di
tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi
mangiare,
maledetto sia il suolo per
causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
18Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l'erba campestre.
19Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
finché tornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere tornerai!".
20L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre
di tutti i viventi.
21Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le
vestì. 22Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo è diventato
come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda
più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva
sempre!". 23Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden,
perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. 24Scacciò l'uomo
e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada
folgorante, per custodire la via all'albero della vita.
1Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e
partorì Caino e disse: "Ho acquistato un uomo dal Signore". 2Poi
partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino
lavoratore del suolo.
3Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al
Signore; 4anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro
grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, 5ma non gradì Caino
e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. 6Il
Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è abbattuto il
tuo volto? 7Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non
agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo
istinto, ma tu dòminalo". 8Caino disse al fratello Abele:
"Andiamo in campagna!". Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano
contro il fratello Abele e lo uccise. 9Allora il Signore disse a
Caino: "Dov'è Abele, tuo fratello?". Egli rispose: "Non lo so.
Sono forse il guardiano di mio fratello?". 10Riprese: "Che
hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! 11Ora
sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il
sangue di tuo fratello. 12Quando lavorerai il suolo, esso non ti
darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". 13Disse
Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? 14Ecco,
tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io
sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà
uccidere". 15Ma il Signore gli disse: "Però chiunque
ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". Il Signore impose a Caino
un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato. 16Caino
si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.
17Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi
divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio. 18A
Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl
generò Lamech. 19Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e
l'altra chiamata Zilla. 20Ada partorì Iabal: egli fu il padre di
quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. 21Il fratello di
questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di
flauto. 22Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di
quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama.
23Lamech disse alle mogli:
"Ada e Zilla, ascoltate
la mia voce;
mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire:
Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura
e un ragazzo per un mio livido.
24 Sette volte sarà vendicato Caino
ma Lamech settantasette".
25Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un
figlio e lo chiamò Set. "Perché - disse - Dio mi ha concesso un'altra
discendenza al posto di Abele, poiché Caino l'ha ucciso".
26Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si
cominciò ad invocare il nome del Signore.
1Questo è il libro della genealogia di Adamo. Quando
Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; 2maschio e femmina li
creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati. 3Adamo
aveva centotrenta anni quando generò a sua immagine, a sua somiglianza, un
figlio e lo chiamò Set. 4Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora
ottocento anni e generò figli e figlie. 5L'intera vita di Adamo fu
di novecentotrenta anni; poi morì.
6Set aveva centocinque anni quando generò Enos; 7dopo
aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e generò figli e
figlie. 8L'intera vita di Set fu di novecentododici anni; poi morì.
9Enos aveva novanta anni quando generò Kenan; 10Enos,
dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e generò figli e
figlie. 11L'intera vita di Enos fu di novecentocinque anni; poi
morì.
12Kenan aveva settanta anni quando generò Maalaleèl; 13Kenan
dopo aver generato Maalaleèl visse ancora ottocentoquaranta anni e generò figli
e figlie. 14L'intera vita di Kenan fu di novecentodieci anni; poi
morì.
15Maalaleèl aveva sessantacinque anni quando generò Iared; 16Maalaleèl
dopo aver generato Iared, visse ancora ottocentotrenta anni e generò figli e
figlie. 17L'intera vita di Maalaleèl fu di ottocentonovantacinque
anni; poi morì.
18Iared aveva centosessantadue anni quando generò Enoch; 19Iared,
dopo aver generato Enoch, visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 20L'intera
vita di Iared fu di novecentosessantadue anni; poi morì.
21Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. 22Enoch
camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni
e generò figli e figlie. 23L'intera vita di Enoch fu di
trecentosessantacinque anni. 24Poi Enoch cammino con Dio e non fu
più perché Dio l'aveva preso.
25Matusalemme aveva centottantasette anni quando generò Lamech; 26Matusalemme,
dopo aver generato Lamech, visse ancora settecentottantadue anni e generò figli
e figlie. 27L'intera vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove
anni; poi morì.
28Lamech aveva centottantadue anni quando generò un figlio 29e
lo chiamò Noè, dicendo: "Costui ci consolerà del nostro lavoro e della
fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto". 30Lamech,
dopo aver generato Noè, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e generò
figli e figlie. 31L'intera vita di Lamech fu di
settecentosettantasette anni; poi morì.
32Noè aveva cinquecento anni quando generò Sem, Cam e Iafet.
1Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla
terra e nacquero loro figlie, 2i figli di Dio videro che le figlie
degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. 3Allora
il Signore disse: "Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché
egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni".
4C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando
i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro
dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.
5Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla
terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. 6E
il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor
suo. 7Il Signore disse: "Sterminerò dalla terra l'uomo che ho
creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo,
perché sono pentito d'averli fatti". 8Ma Noè trovò grazia agli
occhi del Signore.
9Questa è la storia di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi
contemporanei e camminava con Dio. 10Noè generò tre figli: Sem, Cam,
e Iafet. 11Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di
violenza.
12Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo
aveva pervertito la sua condotta sulla terra.
13Allora Dio disse a Noè: "È venuta per me la fine di ogni
uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li
distruggerò insieme con la terra. 14Fatti un'arca di legno di
cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e
fuori. 15Ecco come devi farla: l'arca avrà trecento cubiti di
lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. 16Farai
nell'arca un tetto e a un cubito più sopra la terminerai; da un lato metterai
la porta dell'arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore.
17Ecco io manderò il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per
distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita; quanto è sulla
terra perirà. 18Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai
nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. 19Di
quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell'arca due di ogni specie, per
conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. 20Degli uccelli
secondo la loro specie, del bestiame secondo la propria specie e di tutti i
rettili della terra secondo la loro specie, due d'ognuna verranno con te, per
essere conservati in vita. 21Quanto a te, prenditi ogni sorta di
cibo da mangiare e raccoglilo presso di te: sarà di nutrimento per te e per
loro". 22Noè eseguì tutto; come Dio gli aveva comandato, così
egli fece.
1Il Signore disse a Noè: "Entra nell'arca tu con
tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa
generazione. 2D'ogni animale mondo prendine con te sette paia, il
maschio e la sua femmina; degli animali che non sono mondi un paio, il maschio
e la sua femmina. 3Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia,
maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra. 4Perché
tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti;
sterminerò dalla terra ogni essere che ho fatto". 5Noè fece
quanto il Signore gli aveva comandato.
6Noè aveva seicento anni, quando venne il diluvio, cioè le acque
sulla terra. 7Noè entrò nell'arca e con lui i suoi figli, sua moglie
e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio. 8Degli
animali mondi e di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che
strisciano sul suolo 9entrarono a due a due con Noè nell'arca,
maschio e femmina, come Dio aveva comandato a Noè.
10Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra; 11nell'anno
seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese,
proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e
le cateratte del cielo si aprirono. 12Cadde la pioggia sulla terra
per quaranta giorni e quaranta notti. 13In quello stesso giorno
entrò nell'arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre
mogli dei suoi tre figli: 14essi e tutti i viventi secondo la loro
specie e tutto il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili che
strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo la loro
specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati. 15Vennero dunque
a Noè nell'arca, a due a due, di ogni carne in cui è il soffio di vita. 16Quelli
che venivano, maschio e femmina d'ogni carne, entrarono come gli aveva
comandato Dio: il Signore chiuse la porta dietro di lui.
17Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e
sollevarono l'arca che si innalzò sulla terra. 18Le acque divennero
poderose e crebbero molto sopra la terra e l'arca galleggiava sulle acque. 19Le
acque si innalzarono sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più
alti che sono sotto tutto il cielo. 20Le acque superarono in altezza
di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto.
21Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli,
bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli
uomini. 22Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè
quanto era sulla terra asciutta morì.
23Così fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con gli
uomini, gli animali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo; essi furono
sterminati dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell'arca.
24Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni.
1Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti
gli animali domestici che erano con lui nell'arca. Dio fece passare un vento
sulla terra e le acque si abbassarono. 2Le fonti dell'abisso e le
cateratte del cielo furono chiuse e fu trattenuta la pioggia dal cielo; 3le
acque andarono via via ritirandosi dalla terra e calarono dopo centocinquanta
giorni. 4Nel settimo mese, il diciassette del mese, l'arca si posò
sui monti dell'Ararat. 5Le acque andarono via via diminuendo fino al
decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le cime dei
monti.
6Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatta
nell'arca e fece uscire un corvo per vedere se le acque si fossero ritirate. 7Esso
uscì andando e tornando finché si prosciugarono le acque sulla terra. 8Noè
poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal
suolo; 9ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede,
tornò a lui nell'arca, perché c'era ancora l'acqua su tutta la terra. Egli
stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell'arca. 10Attese
altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca 11e
la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello
di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. 12Aspettò
altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui.
13L'anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo
giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noè tolse la
copertura dell'arca ed ecco la superficie del suolo era asciutta. 14Nel
secondo mese, il ventisette del mese, tutta la terra fu asciutta.
15Dio ordinò a Noè: 16"Esci dall'arca tu e tua
moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te. 17Tutti gli
animali d'ogni specie che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i rettili che
strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano diffondersi sulla
terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa".
18Noè uscì con i figli, la moglie e le mogli dei figli. 19Tutti
i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che
strisciano sulla terra, secondo la loro specie, uscirono dall'arca. 20Allora
Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali mondi e di
uccelli mondi e offrì olocausti sull'altare. 21Il Signore ne odorò
la soave fragranza e pensò: "Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo,
perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né
colpirò più ogni essere vivente come ho fatto.
22 Finché durerà la terra,
seme e messe,
freddo e caldo,
estate e inverno,
giorno e notte
non cesseranno".
1Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro:
"Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. 2Il timore
e il terrore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto il bestiame e
in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del
mare sono messi in vostro potere. 3Quanto si muove e ha vita vi
servirà di cibo: vi dò tutto questo, come già le verdi erbe. 4Soltanto
non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue. 5Del
sangue vostro anzi, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò
conto ad ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell'uomo all'uomo, a
ognuno di suo fratello.
6 Chi sparge il sangue dell'uomo
dall'uomo il suo sangue sarà sparso,
perché ad immagine di Dio
Egli ha fatto l'uomo.
7 E voi, siate fecondi e moltiplicatevi,
siate numerosi sulla terra e dominatela".
8Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: 9"Quanto
a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con i vostri discendenti dopo di voi; 10con
ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e bestie selvatiche, con
tutti gli animali che sono usciti dall'arca. 11Io stabilisco la mia
alleanza con voi: non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del
diluvio, né più il diluvio devasterà la terra".
12Dio disse:
"Questo è il segno
dell'alleanza,
che io pongo tra me e voi
e tra ogni essere vivente che è con voi
per le generazioni eterne.
13 Il mio arco pongo sulle nubi
ed esso sarà il segno dell'alleanza
tra me e la terra.
14 Quando radunerò le nubi sulla terra
e apparirà l'arco sulle nubi
15 ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e tra ogni essere che vive in ogni carne
e non ci saranno più le acque
per il diluvio, per distruggere ogni carne.
16 L'arco sarà sulle nubi
e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna
tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne
che è sulla terra".
17Disse Dio a Noè: "Questo è il segno dell'alleanza
che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra".
18I figli di Noè che uscirono dall'arca furono Sem, Cam
e Iafet; Cam è il padre di Canaan. 19Questi tre sono i figli di Noè
e da questi fu popolata tutta la terra.
20Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. 21Avendo
bevuto il vino, si ubriacò e giacque scoperto all'interno della sua tenda. 22Cam,
padre di Canaan, vide il padre scoperto e raccontò la cosa ai due fratelli che
stavano fuori. 23Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo
misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono il padre
scoperto; avendo rivolto la faccia indietro, non videro il padre scoperto.
24Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva
fatto il figlio minore; 25allora disse:
"Sia maledetto Canaan!
Schiavo degli schiavi
sarà per i suoi fratelli!".
26Disse poi:
"Benedetto il Signore,
Dio di Sem,
Canaan sia suo schiavo!
27 Dio dilati Iafet
e questi dimori nelle tende di Sem,
Canaan sia suo schiavo!".
28Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni.
L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni, poi morì.
1Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sem, Cam e
Iafet, ai quali nacquero figli dopo il diluvio.
2I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e
Tiras.
3I figli di Gomer: Àskenaz, Rifat e Togarma.
4I figli di Iavan: Elisa, Tarsis, quelli di Cipro e quelli di Rodi.
5Da costoro derivarono le nazioni disperse per le isole nei loro
territori, ciascuno secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle
loro nazioni.
6I figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan.
7I figli di Etiopia: Seba, Avìla, Sabta, Raama e Sàbteca.
I figli di Raama: Saba e Dedan.
8Ora Etiopia generò Nimrod: costui cominciò a essere potente sulla
terra.
9Egli era valente nella caccia davanti al Signore, perciò si dice:
"Come Nimrod, valente cacciatore davanti al Signore". 10L'inizio
del suo regno fu Babele, Uruch, Accad e Calne, nel paese di Sennaar. 11Da
quella terra si portò ad Assur e costruì Ninive, Recobot-Ir e Càlach 12e
Resen tra Ninive e Càlach; quella è la grande città.
13Egitto generò quelli di Lud, Anam, Laab, Naftuch, 14Patros,
Casluch e Caftor, da dove uscirono i Filistei.
15Canaan generò Sidone, suo primogenito, e Chet 16e il
Gebuseo, l'Amorreo, il Gergeseo, 17l'Eveo, l'Archita e il Sineo, 18l'Arvadita,
il Semarita e l'Amatita. In seguito si dispersero le famiglie dei Cananei. 19Il
confine dei Cananei andava da Sidone in direzione di Gerar fino a Gaza, poi in
direzione di Sòdoma, Gomorra, Adma e Zeboim, fino a Lesa. 20Questi
furono i figli di Cam secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro
territori e nei loro popoli.
21Anche a Sem, padre di tutti i figli di Eber, fratello maggiore di
Jafet, nacque una discendenza.
22I figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsad, Lud e Aram.
23I figli di Aram: Uz, Cul, Gheter e Mas.
24Arpacsad generò Selach e Selach generò Eber. 25A Eber
nacquero due figli: uno si chiamò Peleg, perché ai suoi tempi fu divisa la
terra, e il fratello si chiamò Joktan.
26Joktan generò Almodad, Selef, Ascarmavet, Jerach, 27Adòcam,
Uzal, Dikla, 28Obal, Abimaèl, Saba, 29Ofir, Avìla e Ibab.
Tutti questi furono i figli di Joktan; 30la loro sede era sulle
montagne dell'oriente, da Mesa in direzione di Sefar.
31Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie e le loro
lingue, nei loro territori, secondo i loro popoli.
32Queste furono le famiglie dei figli di Noè secondo le loro
generazioni, nei loro popoli. Da costoro si dispersero le nazioni sulla terra
dopo il diluvio.
1Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse
parole. 2Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura
nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. 3Si dissero l'un l'altro:
"Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco". Il mattone servì
loro da pietra e il bitume da cemento. 4Poi dissero: "Venite,
costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un
nome, per non disperderci su tutta la terra". 5Ma il Signore
scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. 6Il
Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua
sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di
fare non sarà loro impossibile. 7Scendiamo dunque e confondiamo la
loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". 8Il
Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la
città. 9Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse
la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
10Questa è la discendenza di Sem: Sem aveva cento anni quando generò
Arpacsad, due anni dopo il diluvio; 11Sem, dopo aver generato
Arpacsad, visse cinquecento anni e generò figli e figlie.
12Arpacsad aveva trentacinque anni quando generò Selach; 13Arpacsad,
dopo aver generato Selach, visse quattrocentotrenta anni e generò figli e
figlie.
14Selach aveva trent'anni quando generò Eber; 15Selach,
dopo aver generato Eber, visse quattrocentotré anni e generò figli e figlie.
16Eber aveva trentaquattro anni quando generò Peleg; 17Eber,
dopo aver generato Peleg, visse quattrocentotrenta anni e generò figli e
figlie.
18Peleg aveva trent'anni quando generò Reu; 19Peleg, dopo
aver generato Reu, visse duecentonove anni e generò figli e figlie.
20Reu aveva trentadue anni quando generò Serug; 21Reu,
dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e generò figli e figlie.
22Serug aveva trent'anni quando generò Nacor; 23Serug,
dopo aver generato Nacor, visse duecento anni e generò figli e figlie.
24Nacor aveva ventinove anni quando generò Terach; 25Nacor,
dopo aver generato Terach, visse centodiciannove anni e generò figli e figlie.
26Terach aveva settant'anni quando generò Abram, Nacor e Aran.
27Questa è la posterità di Terach: Terach generò Abram, Nacor e
Aran: Aran generò Lot. 28Aran poi morì alla presenza di suo padre
Terach nella sua terra natale, in Ur dei Caldei. 29Abram e Nacor si
presero delle mogli; la moglie di Abram si chiamava Sarai e la moglie di Nacor
Milca, ch'era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca. 30Sarai
era sterile e non aveva figli.
31Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio
cioè del suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con
loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan. Arrivarono fino a Carran
e vi si stabilirono.
32L'età della vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì
in Carran.
1Il Signore disse ad Abram:
"Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria
e dalla casa di tuo padre,
verso il paese che io ti indicherò.
2 Farò di te un grande popolo
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e diventerai una benedizione.
3 Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra".
4Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il
Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò
Carran. 5Abram dunque prese la moglie Sarai, e Lot, figlio di suo
fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone
che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan.
Arrivarono al paese di Canaan 6e Abram attraversò il paese fino alla
località di Sichem, presso la Quercia di More. Nel paese si trovavano allora i
Cananei.
7Il Signore apparve ad Abram e gli disse: "Alla tua discendenza
io darò questo paese". Allora Abram costruì in quel posto un altare al
Signore che gli era apparso. 8Di là passò sulle montagne a oriente
di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì
costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. 9Poi
Abram levò la tenda per accamparsi nel Negheb.
10Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per
soggiornarvi, perché la carestia gravava sul paese.
11Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla moglie
Sarai: "Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente. 12Quando
gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei è sua moglie, e mi uccideranno,
mentre lasceranno te in vita. 13Di' dunque che tu sei mia sorella,
perché io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a te".
14Appunto quando Abram arrivò in Egitto, gli Egiziani videro che la
donna era molto avvenente. 15La osservarono gli ufficiali del
faraone e ne fecero le lodi al faraone; così la donna fu presa e condotta nella
casa del faraone. 16Per riguardo a lei, egli trattò bene Abram, che
ricevette greggi e armenti e asini, schiavi e schiave, asine e cammelli. 17Ma
il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di
Sarai, moglie di Abram. 18Allora il faraone convocò Abram e gli
disse: "Che mi hai fatto? Perché non mi hai dichiarato che era tua moglie?
19Perché hai detto: È mia sorella, così che io me la sono presa in
moglie? E ora eccoti tua moglie: prendila e vàttene!". 20Poi il
faraone lo affidò ad alcuni uomini che lo accompagnarono fuori della frontiera
insieme con la moglie e tutti i suoi averi.
1Dall'Egitto Abram ritornò nel Negheb con la moglie e
tutti i suoi averi; Lot era con lui. 2Abram era molto ricco in
bestiame, argento e oro. 3Poi di accampamento in accampamento egli
dal Negheb si portò fino a Betel, fino al luogo dove era stata già prima la sua
tenda, tra Betel e Ai, 4al luogo dell'altare, che aveva là costruito
prima: lì Abram invocò il nome del Signore. 5Ma anche Lot, che
andava con Abram, aveva greggi e armenti e tende. 6Il territorio non
consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non
potevano abitare insieme. 7Per questo sorse una lite tra i mandriani
di Abram e i mandriani di Lot, mentre i Cananei e i Perizziti abitavano allora
nel paese. 8Abram disse a Lot: "Non vi sia discordia tra me e
te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. 9Non
sta forse davanti a te tutto il paese? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io
andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra".
10Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano
era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore distruggesse Sòdoma
e Gomorra -; era come il giardino del Signore, come il paese d'Egitto, fino ai
pressi di Zoar. 11Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e
trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro: 12Abram
si stabilì nel paese di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e
piantò le tende vicino a Sòdoma. 13Ora gli uomini di Sòdoma erano
perversi e peccavano molto contro il Signore.
14Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da
lui: "Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo sguardo verso il
settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente. 15Tutto
il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza per sempre. 16Renderò
la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere
della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. 17Alzati, percorri
il paese in lungo e in largo, perché io lo darò a te". 18Poi
Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che
sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.
1Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di
Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di Goim, 2costoro
mossero guerra contro Bera re di Sòdoma, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma,
Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè Zoar. 3Tutti
questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioè il Mar Morto. 4Per
dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno
si erano ribellati. 5Nell'anno quattordicesimo arrivarono
Chedorlaomer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaim ad
Astarot-Karnaim, gli Zuzim ad Am, gli Emim a Save-Kiriataim 6e gli
Hurriti sulle montagne di Seir fino a El-Paran, che è presso il deserto. 7Poi
mutarono direzione e vennero a En-Mispat, cioè Kades, e devastarono tutto il
territorio degli Amaleciti e anche degli Amorrei che abitavano in Azazon-Tamar.
8Allora il re di Sòdoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di
Zeboim e il re di Bela, cioè Zoar, uscirono e si schierarono a battaglia nella
valle di Siddim contro di esso, 9e cioè contro Chedorlaomer re
dell'Elam, Tideal re di Goim, Amrafel re di Sennaar e Arioch re di Ellasar:
quattro re contro cinque. 10Ora la valle di Siddim era piena di
pozzi di bitume; mentre il re di Sòdoma e il re di Gomorra si davano alla fuga,
alcuni caddero nei pozzi e gli altri fuggirono sulle montagne. 11Gli
invasori presero tutti i beni di Sòdoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne
andarono. 12Andandosene catturarono anche Lot, figlio del fratello
di Abram, e i suoi beni: egli risiedeva appunto in Sòdoma.
13Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l'Ebreo che si trovava
alle Querce di Mamre l'Amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner i quali
erano alleati di Abram. 14Quando Abram seppe che il suo parente era
stato preso prigioniero, organizzò i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi
nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede all'inseguimento
fino a Dan. 15Piombò sopra di essi di notte, lui con i suoi servi,
li sconfisse e proseguì l'inseguimento fino a Coba, a settentrione di Damasco. 16Ricuperò
così tutta la roba e anche Lot suo parente, i suoi beni, con le donne e il
popolo.
17Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e
dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella Valle di
Save, cioè la Valle del re. 18Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì
pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19e benedisse Abram con
queste parole:
"Sia benedetto Abram dal
Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra,
20 e benedetto sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici".
Abram gli diede la decima di
tutto.
21Poi il re di Sòdoma disse ad Abram: "Dammi le persone; i beni
prendili per te". 22Ma Abram disse al re di Sòdoma: "Alzo
la mano davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra:
23nè un filo, né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò
che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram. 24Per me niente,
se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a ciò che spetta agli uomini
che sono venuti con me, Escol, Aner e Mamre, essi stessi si prendano la loro parte".
1Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta
ad Abram in visione: "Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua
ricompensa sarà molto grande". 2Rispose Abram: "Mio
Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è
Eliezer di Damasco". 3Soggiunse Abram: "Ecco a me non hai
dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede". 4Ed ecco
gli fu rivolta questa parola dal Signore: "Non costui sarà il tuo erede,
ma uno nato da te sarà il tuo erede". 5Poi lo condusse fuori e
gli disse: "Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle"
e soggiunse: "Tale sarà la tua discendenza". 6Egli
credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. 7E gli
disse: "Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per
darti in possesso questo paese". 8Rispose: "Signore mio
Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?". 9Gli disse:
"Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di
tre anni, una tortora e un piccione". 10Andò a prendere tutti
questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non
divise però gli uccelli. 11Gli uccelli rapaci calavano su quei
cadaveri, ma Abram li scacciava. 12Mentre il sole stava per
tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assalì. 13Allora
il Signore disse ad Abram: "Sappi che i tuoi discendenti saranno
forestieri in un paese non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per
quattrocento anni. 14Ma la nazione che essi avranno servito, la
giudicherò io: dopo, essi usciranno con grandi ricchezze. 15Quanto a
te, andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una vecchiaia
felice. 16Alla quarta generazione torneranno qui, perché l'iniquità
degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo".
17Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un forno
fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali divisi. 18In
quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abram:
"Alla tua discendenza
io do questo paese
dal fiume d'Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate;
19il paese dove abitano i Keniti, i Kenizziti, i
Kadmoniti, 20gli Hittiti, i Perizziti, i Refaim, 21gli
Amorrei, i Cananei, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei".
1Sarai, moglie di Abram, non gli aveva dato figli.
Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, 2Sarai disse ad
Abram: "Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia
schiava: forse da lei potrò avere figli". Abram ascoltò la voce di Sarai. 3Così,
al termine di dieci anni da quando Abram abitava nel paese di Canaan, Sarai,
moglie di Abram, prese Agar l'egiziana, sua schiava e la diede in moglie ad
Abram, suo marito. 4Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma,
quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla
per lei. 5Allora Sarai disse ad Abram: "L'offesa a me fatta
ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da quando si è
accorta d'essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia
giudice tra me e te!". 6Abram disse a Sarai: "Ecco, la tua
schiava è in tuo potere: falle ciò che ti pare". Sarai allora la maltrattò
tanto che quella si allontanò. 7La trovò l'angelo del Signore presso
una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, 8e
le disse: "Agar, schiava di Sarai, da dove vieni e dove vai?".
Rispose: "Vado lontano dalla mia padrona Sarai". 9Le disse
l'angelo del Signore: "Ritorna dalla tua padrona e restale
sottomessa". 10Le disse ancora l'angelo del Signore:
"Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla per la sua
moltitudine". 11Soggiunse poi l'angelo del Signore:
"Ecco, sei incinta:
partorirai un figlio
e lo chiamerai Ismaele,
perché il Signore ha ascoltato la tua afflizione.
12 Egli sarà come un ònagro;
la sua mano sarà contro tutti
e la mano di tutti contro di lui
e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli".
13Agar chiamò il Signore, che le aveva parlato: "Tu
sei il Dio della visione", perché diceva: "Qui dunque sono riuscita
ancora a vedere, dopo la mia visione?". 14Per questo il pozzo
si chiamò Pozzo di Lacai-Roi; è appunto quello che si trova tra Kades e Bered. 15Agar
partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva
partorito. 16Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì
Ismaele.
1Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli
apparve e gli disse:
"Io sono Dio
onnipotente:
cammina davanti a me e sii integro.
2 Porrò la mia alleanza tra me e te
e ti renderò numeroso molto, molto".
3Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio
parlò con lui:
4 "Eccomi: la mia alleanza è con te
e sarai padre di una moltitudine di popoli.
5 Non ti chiamerai più Abram
ma ti chiamerai Abraham
perché padre di una moltitudine
di popoli ti renderò.
6E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare
nazioni e da te nasceranno dei re. 7Stabilirò la mia alleanza con te
e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come
alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. 8Darò
a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il
paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio".
9Disse Dio ad Abramo: "Da parte tua devi osservare la mia
alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione. 10Questa
è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua
discendenza dopo di te: sia circonciso tra di voi ogni maschio. 11Vi
lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno
dell'alleanza tra me e voi. 12Quando avrà otto giorni, sarà
circonciso tra di voi ogni maschio di generazione in generazione, tanto quello
nato in casa come quello comperato con denaro da qualunque straniero che non
sia della tua stirpe. 13Deve essere circonciso chi è nato in casa e
chi viene comperato con denaro; così la mia alleanza sussisterà nella vostra
carne come alleanza perenne. 14Il maschio non circonciso, di cui
cioè non sarà stata circoncisa la carne del membro, sia eliminato dal suo
popolo: ha violato la mia alleanza". 15Dio aggiunse ad Abramo:
"Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai più Sarai, ma Sara. 16Io
la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni e
re di popoli nasceranno da lei".
17Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò:
"Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all'età di novanta
anni potrà partorire?". 18Abramo disse a Dio: "Se almeno
Ismaele potesse vivere davanti a te!". 19E Dio disse: "No,
Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la
mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua
discendenza dopo di lui. 20Anche riguardo a Ismaele io ti ho
esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso:
dodici principi egli genererà e di lui farò una grande nazione. 21Ma
stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data
l'anno venturo". 22Dio terminò così di parlare con lui e,
salendo in alto, lasciò Abramo.
23Allora Abramo prese Ismaele suo figlio e tutti i nati nella sua
casa e tutti quelli comperati con il suo denaro, tutti i maschi appartenenti al
personale della casa di Abramo, e circoncise la carne del loro membro in quello
stesso giorno, come Dio gli aveva detto. 24Ora Abramo aveva
novantanove anni, quando si fece circoncidere la carne del membro. 25Ismaele
suo figlio aveva tredici anni quando gli fu circoncisa la carne del membro. 26In
quello stesso giorno furono circoncisi Abramo e Ismaele suo figlio. 27E
tutti gli uomini della sua casa, i nati in casa e i comperati con denaro dagli
stranieri, furono circoncisi con lui.
1Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre,
mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. 2Egli
alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li
vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, 3dicendo:
"Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza
fermarti dal tuo servo. 4Si vada a prendere un po' di acqua,
lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. 5Permettete che vada
a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete
proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro
servo". Quelli dissero: "Fa' pure come hai detto". 6Allora
Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: "Presto, tre staia di
fior di farina, impastala e fanne focacce". 7All'armento corse
lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si
affrettò a prepararlo. 8Prese latte acido e latte fresco insieme con
il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Così, mentr'egli stava in
piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. 9Poi gli
dissero: "Dov'è Sara, tua moglie?". Rispose: "È là nella
tenda". 10Il Signore riprese: "Tornerò da te fra un anno a
questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio". Intanto Sara stava
ad ascoltare all'ingresso della tenda ed era dietro di lui. 11Abramo
e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene
regolarmente alle donne. 12Allora Sara rise dentro di sé e disse:
"Avvizzita come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è
vecchio!". 13Ma il Signore disse ad Abramo: "Perché Sara
ha riso dicendo: Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia? 14C'è
forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te
alla stessa data e Sara avrà un figlio". 15Allora Sara negò:
"Non ho riso!", perché aveva paura; ma quegli disse: "Sì, hai
proprio riso".
16Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma
dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. 17Il
Signore diceva: "Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare,
18mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in
lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? 19Infatti io
l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad
osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il
Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso". 20Disse
allora il Signore: "Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il
loro peccato è molto grave. 21Voglio scendere a vedere se proprio
hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio
sapere!".
22Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo
stava ancora davanti al Signore. 23Allora Abramo gli si avvicinò e
gli disse: "Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24Forse
vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non
perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25Lungi
da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come
l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la
giustizia?". 26Rispose il Signore: "Se a Sòdoma troverò
cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta
la città".
27Abramo riprese e disse: "Vedi come ardisco parlare al mio
Signore, io che sono polvere e cenere... 28Forse ai cinquanta giusti
ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?".
Rispose: "Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque". 29Abramo
riprese ancora a parlargli e disse: "Forse là se ne troveranno
quaranta". Rispose: "Non lo farò, per riguardo a quei quaranta".
30Riprese: "Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse
là se ne troveranno trenta". Rispose: "Non lo farò, se ve ne troverò
trenta". 31Riprese: "Vedi come ardisco parlare al mio
Signore! Forse là se ne troveranno venti". Rispose: "Non la
distruggerò per riguardo a quei venti". 32Riprese: "Non si
adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno
dieci". Rispose: "Non la distruggerò per riguardo a quei dieci".
33Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò
e Abramo ritornò alla sua abitazione.
1I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera,
mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si
alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. 2E
disse: "Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la
notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la
vostra strada". Quelli risposero: "No, passeremo la notte sulla
piazza". 3Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed
entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere gli
azzimi e così mangiarono. 4Non si erano ancora coricati, quand'ecco
gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno
alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. 5Chiamarono
Lot e gli dissero: "Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa
notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!". 6Lot
uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, 7disse:
"No, fratelli miei, non fate del male! 8Sentite, io ho due
figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e
fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché
sono entrati all'ombra del mio tetto". 9Ma quelli risposero:
"Tirati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il
giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!". E spingendosi violentemente
contro quell'uomo, cioè contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta. 10Allora
dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero
il battente; 11quanto agli uomini che erano alla porta della casa,
essi li colpirono con un abbaglio accecante dal più piccolo al più grande, così
che non riuscirono a trovare la porta.
12Quegli uomini dissero allora a Lot: "Chi hai ancora qui? Il
genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in città, falli uscire da
questo luogo. 13Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il
grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha
mandati a distruggerli". 14Lot uscì a parlare ai suoi generi,
che dovevano sposare le sue figlie, e disse: "Alzatevi, uscite da questo
luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!". Ma parve ai suoi
generi che egli volesse scherzare. 15Quando apparve l'alba, gli
angeli fecero premura a Lot, dicendo: "Su, prendi tua moglie e le tue
figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della
città". 16Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui,
sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore
verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città. 17Dopo
averli condotti fuori, uno di loro disse: "Fuggi, per la tua vita. Non
guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non
essere travolto!". 18Ma Lot gli disse: "No, mio Signore! 19Vedi,
il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande
misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul
monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. 20Vedi questa
città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa!
Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà
salva". 21Gli rispose: "Ecco, ti ho favorito anche in
questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. 22Presto,
fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato".
Perciò quella città si chiamò Zoar.
23Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, 24quand'ecco
il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco
proveniente dal Signore. 25Distrusse queste città e tutta la valle
con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. 26Ora
la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
27Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti
al Signore; 28contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la
distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una
fornace.
29Così, quando Dio distrusse le città della valle, Dio si ricordò di
Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle
quali Lot aveva abitato.
30Poi Lot partì da Zoar e andò ad abitare sulla montagna, insieme
con le due figlie, perché temeva di restare in Zoar, e si stabilì in una
caverna con le sue due figlie. 31Ora la maggiore disse alla più
piccola: "Il nostro padre è vecchio e non c'è nessuno in questo territorio
per unirsi a noi, secondo l'uso di tutta la terra. 32Vieni, facciamo
bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, così faremo sussistere
una discendenza da nostro padre". 33Quella notte fecero bere
del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con il padre; ma egli non
se ne accorse, né quando essa si coricò, né quando essa si alzò. 34All'indomani
la maggiore disse alla più piccola: "Ecco, ieri io mi sono coricata con
nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e va' tu a coricarti
con lui; così faremo sussistere una discendenza da nostro padre". 35Anche
quella notte fecero bere del vino al loro padre e la più piccola andò a
coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, né quando essa si coricò, né
quando essa si alzò. 36Così le due figlie di Lot concepirono dal
loro padre. 37La maggiore partorì un figlio e lo chiamò Moab. Costui
è il padre dei Moabiti che esistono fino ad oggi. 38Anche la più
piccola partorì un figlio e lo chiamò "Figlio del mio popolo". Costui
è il padre degli Ammoniti che esistono fino ad oggi.
1Abramo levò le tende di là, dirigendosi nel Negheb, e
si stabilì tra Kades e Sur; poi soggiornò come straniero a Gerar. 2Siccome
Abramo aveva detto della moglie Sara: "È mia sorella", Abimèlech, re
di Gerar, mandò a prendere Sara. 3Ma Dio venne da Abimèlech di
notte, in sogno, e gli disse: "Ecco stai per morire a causa della donna
che tu hai presa; essa appartiene a suo marito". 4Abimèlech,
che non si era ancora accostato a lei, disse: "Mio Signore, vuoi far
morire anche la gente innocente? 5Non mi ha forse detto: È mia
sorella? E anche lei ha detto: È mio fratello. Con retta coscienza e mani
innocenti ho fatto questo". 6Gli rispose Dio nel sogno:
"Anch'io so che con retta coscienza hai fatto questo e ti ho anche
impedito di peccare contro di me: perciò non ho permesso che tu la toccassi. 7Ora
restituisci la donna di quest'uomo: egli è un profeta: preghi egli per te e tu
vivrai. Ma se tu non la restituisci, sappi che sarai degno di morte con tutti i
tuoi". 8Allora Abimèlech si alzò di mattina presto e chiamò
tutti i suoi servi, ai quali riferì tutte queste cose, e quegli uomini si
impaurirono molto. 9Poi Abimèlech chiamò Abramo e gli disse:
"Che ci hai fatto? E che colpa ho commesso contro di te, perché tu abbia
esposto me e il mio regno ad un peccato tanto grande? Tu hai fatto a mio
riguardo azioni che non si fanno". 10Poi Abimèlech disse ad
Abramo: "A che miravi agendo in tal modo?". 11Rispose
Abramo: "Io mi sono detto: certo non vi sarà timor di Dio in questo luogo
e mi uccideranno a causa di mia moglie. 12Inoltre essa è veramente
mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre, ed è divenuta mia
moglie. 13Allora, quando Dio mi ha fatto errare lungi dalla casa di
mio padre, io le dissi: Questo è il favore che tu mi farai: in ogni luogo dove
noi arriveremo dirai di me: è mio fratello". 14Allora Abimèlech
prese greggi e armenti, schiavi e schiave, li diede ad Abramo e gli restituì la
moglie Sara. 15Inoltre Abimèlech disse: "Ecco davanti a te il
mio territorio: va' ad abitare dove ti piace!". 16A Sara disse:
"Ecco, ho dato mille pezzi d'argento a tuo fratello: sarà per te come un
risarcimento di fronte a quanti sono con te. Così tu sei in tutto
riabilitata". 17Abramo pregò Dio e Dio guarì Abimèlech, sua
moglie e le sue serve, sì che poterono ancora partorire. 18Perché il
Signore aveva reso sterili tutte le donne della casa di Abimèlech, per il fatto
di Sara, moglie di Abramo.
1Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a
Sara come aveva promesso. 2Sara concepì e partorì ad Abramo un
figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. 3Abramo chiamò
Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito. 4Abramo
circoncise suo figlio Isacco, quando questi ebbe otto giorni, come Dio gli
aveva comandato. 5Abramo aveva cento anni, quando gli nacque il
figlio Isacco. 6Allora Sara disse: "Motivo di lieto riso mi ha
dato Dio: chiunque lo saprà sorriderà di me!". 7Poi disse:
"Chi avrebbe mai detto ad Abramo: Sara deve allattare figli! Eppure gli ho
partorito un figlio nella sua vecchiaia!".
8Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto
quando Isacco fu svezzato. 9Ma Sara vide che il figlio di Agar
l'Egiziana, quello che essa aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio
Isacco. 10Disse allora ad Abramo: "Scaccia questa schiava e suo
figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio
Isacco". 11La cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a
suo figlio. 12Ma Dio disse ad Abramo: "Non ti dispiaccia
questo, per il fanciullo e la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto
ti dice, ascolta la sua voce, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una
stirpe. 13Ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio
della schiava, perché è tua prole". 14Abramo si alzò di buon
mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle
sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Essa se ne andò e si
smarrì per il deserto di Bersabea. 15Tutta l'acqua dell'otre era
venuta a mancare. Allora essa depose il fanciullo sotto un cespuglio 16e
andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva:
"Non voglio veder morire il fanciullo!". Quando gli si fu seduta di
fronte, egli alzò la voce e pianse. 17Ma Dio udì la voce del
fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: "Che hai,
Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. 18Alzati,
prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande
nazione". 19Dio le aprì gli occhi ed essa vide un pozzo
d'acqua. Allora andò a riempire l'otre e fece bere il fanciullo. 20E
Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore
d'arco. 21Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una
moglie del paese d'Egitto.
22In quel tempo Abimèlech con Picol, capo del suo esercito, disse ad
Abramo: "Dio è con te in quanto fai. 23Ebbene, giurami qui per
Dio che tu non ingannerai né me né i miei figli né i miei discendenti: come io
ho agito amichevolmente con te, così tu agirai con me e con il paese nel quale
sei forestiero". 24Rispose Abramo: "Io lo giuro". 25Ma
Abramo rimproverò Abimèlech a causa di un pozzo d'acqua, che i servi di
Abimèlech avevano usurpato. 26Abimèlech disse: "Io non so chi
abbia fatto questa cosa: né tu me ne hai informato, né io ne ho sentito parlare
se non oggi". 27Allora Abramo prese alcuni capi del gregge e
dell'armento, li diede ad Abimèlech: tra loro due conclusero un'alleanza. 28Poi
Abramo mise in disparte sette agnelle del gregge. 29Abimèlech disse
ad Abramo: "Che significano quelle sette agnelle che hai messe in disparte?".
30Rispose: "Tu accetterai queste sette agnelle dalla mia mano,
perché ciò mi valga di testimonianza che io ho scavato questo pozzo". 31Per
questo quel luogo si chiamò Bersabea, perché là fecero giuramento tutti e due. 32E
dopo che ebbero concluso l'alleanza a Bersabea, Abimèlech si alzò con Picol,
capo del suo esercito, e ritornarono nel paese dei Filistei. 33Abramo
piantò un tamerice in Bersabea, e lì invocò il nome del Signore, Dio
dell'eternità. 34E fu forestiero nel paese dei Filistei per molto
tempo.
1Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli
disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". 2Riprese:
"Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va' nel
territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò".
3Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due
servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio
verso il luogo che Dio gli aveva indicato. 4Il terzo giorno Abramo
alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. 5Allora Abramo disse ai
suoi servi: "Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù,
ci prostreremo e poi ritorneremo da voi". 6Abramo prese la
legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il
coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme. 7Isacco si rivolse al
padre Abramo e disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio
mio". Riprese: "Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per
l'olocausto?". 8Abramo rispose: "Dio stesso provvederà
l'agnello per l'olocausto, figlio mio!". Proseguirono tutt'e due insieme; 9così
arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare,
collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la
legna. 10Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare
suo figlio. 11Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli
disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". 12L'angelo
disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male!
Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico
figlio". 13Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete
impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo
offrì in olocausto invece del figlio. 14Abramo chiamò quel luogo:
"Il Signore provvede", perciò oggi si dice: "Sul monte il
Signore provvede". 15Poi l'angelo del Signore chiamò dal cielo
Abramo per la seconda volta 16e disse: "Giuro per me stesso,
oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo
figlio, il tuo unico figlio, 17io ti benedirò con ogni benedizione e
renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la
sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città
dei nemici. 18Saranno benedette per la tua discendenza tutte le
nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce".
19Poi Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino
verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
20Dopo queste cose, ad Abramo fu portata questa notizia: "Ecco,
Milca ha partorito figli a Nacor tuo fratello": 21Uz, il
primogenito, e suo fratello Buz e Kamuèl il padre di Aram 22e
Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuèl; 23Betuèl generò Rebecca: questi
otto figli partorì Milca a Nacor, fratello di Abramo. 24Anche la sua
concubina, chiamata Reuma, partorì figli: Tebach, Gacam, Tacas e Maaca.
1Gli anni della vita di Sara furono centoventisette:
questi furono gli anni della vita di Sara. 2Sara morì a Kiriat-Arba,
cioè Ebron, nel paese di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a
piangerla. 3Poi Abramo si staccò dal cadavere di lei e parlò agli
Hittiti: 4"Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi.
Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via
la salma e seppellirla". 5Allora gli Hittiti risposero: 6"Ascolta
noi, piuttosto, signore: tu sei un principe di Dio in mezzo a noi: seppellisci
il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri. Nessuno di noi ti proibirà di
seppellire la tua defunta nel suo sepolcro". 7Abramo si alzò,
si prostrò davanti alla gente del paese, davanti agli Hittiti e parlò loro: 8"Se
è secondo il vostro desiderio che io porti via il mio morto e lo seppellisca,
ascoltatemi e insistete per me presso Efron, figlio di Zocar, 9perché
mi dia la sua caverna di Macpela, che è all'estremità del suo campo. Me la ceda
per il suo prezzo intero come proprietà sepolcrale in mezzo a voi". 10Ora
Efron stava seduto in mezzo agli Hittiti. Efron l'Hittita rispose ad Abramo,
mentre lo ascoltavano gli Hittiti, quanti entravano per la porta della sua
città, e disse: 11"Ascolta me, piuttosto, mio signore: ti cedo
il campo con la caverna che vi si trova, in presenza dei figli del mio popolo
te la cedo: seppellisci il tuo morto". 12Allora Abramo si
prostrò a lui alla presenza della gente del paese. 13Parlò ad Efron,
mentre lo ascoltava la gente del paese, e disse: "Se solo mi volessi
ascoltare: io ti do il prezzo del campo. Accettalo da me, così io seppellirò là
il mio morto". 14Efron rispose ad Abramo: 15"Ascolta
me piuttosto, mio signore: un terreno del valore di quattrocento sicli
d'argento che cosa è mai tra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto".
16Abramo accettò le richieste di Efron e Abramo pesò ad Efron il
prezzo che questi aveva detto, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, cioè quattrocento
sicli d'argento, nella moneta corrente sul mercato. 17Così il campo
di Efron che si trovava in Macpela, di fronte a Mamre, il campo e la caverna
che vi si trovava e tutti gli alberi che erano dentro il campo e intorno al suo
limite, 18passarono in proprietà ad Abramo, alla presenza degli
Hittiti, di quanti entravano nella porta della città. 19Dopo, Abramo
seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a
Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan. 20Il campo e la caverna che
vi si trovava passarono dagli Hittiti ad Abramo in proprietà sepolcrale.
1Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il
Signore lo aveva benedetto in ogni cosa. 2Allora Abramo disse al suo
servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni:
"Metti la mano sotto la mia coscia 3e ti farò giurare per il
Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una
moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 4ma che
andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio
Isacco". 5Gli disse il servo: "Se la donna non mi vuol
seguire in questo paese, dovrò forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu
sei uscito?". 6Gli rispose Abramo: "Guardati dal
ricondurre là mio figlio! 7Il Signore, Dio del cielo e Dio della
terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha
parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso
manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie
per il mio figlio. 8Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai
libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là il mio
figlio".
9Allora il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo
padrone, e gli prestò giuramento riguardo a questa cosa. 10Il servo
prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose
del suo padrone, si mise in viaggio e andò nel Paese dei due fiumi, alla città
di Nacor. 11Fece inginocchiare i cammelli fuori della città, presso
il pozzo d'acqua, nell'ora della sera, quando le donne escono ad attingere. 12E
disse: "Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro
quest'oggi e usa benevolenza verso il mio padrone Abramo! 13Ecco, io
sto presso la fonte dell'acqua, mentre le fanciulle della città escono per
attingere acqua. 14Ebbene, la ragazza alla quale dirò: Abbassa
l'anfora e lasciami bere, e che risponderà: Bevi, anche ai tuoi cammelli darò
da bere, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco; da questo
riconoscerò che tu hai usato benevolenza al mio padrone". 15Non
aveva ancora finito di parlare, quand'ecco Rebecca, che era nata a Betuèl
figlio di Milca, moglie di Nacor, fratello di Abramo, usciva con l'anfora sulla
spalla. 16La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine,
nessun uomo le si era unito. Essa scese alla sorgente, riempì l'anfora e
risalì. 17Il servo allora le corse incontro e disse: "Fammi
bere un po' d'acqua dalla tua anfora". 18Rispose: "Bevi,
mio signore". In fretta calò l'anfora sul braccio e lo fece bere. 19Come
ebbe finito di dargli da bere, disse: "Anche per i tuoi cammelli ne
attingerò, finché finiranno di bere". 20In fretta vuotò
l'anfora nell'abbeveratoio, corse di nuovo ad attingere al pozzo e attinse per
tutti i cammelli di lui. 21Intanto quell'uomo la contemplava in
silenzio, in attesa di sapere se il Signore avesse o no concesso buon esito al
suo viaggio. 22Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell'uomo
prese un pendente d'oro del peso di mezzo siclo e glielo pose alle narici e le
pose sulle braccia due braccialetti del peso di dieci sicli d'oro. 23E
disse: "Di chi sei figlia? Dimmelo. C'è posto per noi in casa di tuo
padre, per passarvi la notte?". 24Gli rispose: "Io sono
figlia di Betuèl, il figlio che Milca partorì a Nacor". 25E
soggiunse: "C'è paglia e foraggio in quantità da noi e anche posto per
passare la notte".
26Quell'uomo si inginocchiò e si prostrò al Signore 27e
disse: "Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che non ha
cessato di usare benevolenza e fedeltà verso il mio padrone. Quanto a me, il
Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio
padrone". 28La giovinetta corse ad annunziare alla casa di sua
madre tutte queste cose. 29Ora Rebecca aveva un fratello chiamato
Làbano e Làbano corse fuori da quell'uomo al pozzo. 30Egli infatti,
visti il pendente e i braccialetti alle braccia della sorella e udite queste
parole di Rebecca, sua sorella: "Così mi ha parlato quell'uomo",
venne da costui che ancora stava presso i cammelli vicino al pozzo. 31Gli
disse: "Vieni, benedetto dal Signore! Perché te ne stai fuori, mentre io
ho preparato la casa e un posto per i cammelli?". 32Allora
l'uomo entrò in casa e quegli tolse il basto ai cammelli, fornì paglia e
foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai suoi uomini . 33Quindi
gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse; "Non mangerò, finché non
avrò detto quello che devo dire". Gli risposero: "Di' pure". 34E
disse: "Io sono un servo di Abramo. 35Il Signore ha benedetto
molto il mio padrone, che è diventato potente: gli ha concesso greggi e
armenti, argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini. 36Sara,
la moglie del mio padrone, gli ha partorito un figlio, quando ormai era
vecchio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni. 37E il mio padrone
mi ha fatto giurare: Non devi prendere per mio figlio una moglie tra le figlie
dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 38ma andrai alla casa di mio
padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie per mio figlio. 39Io
dissi al mio padrone: Forse la donna non mi seguirà. 40Mi rispose:
Il Signore, alla cui presenza io cammino, manderà con te il suo angelo e darà
felice esito al tuo viaggio, così che tu possa prendere una moglie per il mio
figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre. 41Solo quando
sarai andato alla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se non
volessero cedertela, sarai esente dalla mia maledizione. 42Così oggi
sono arrivato alla fonte e ho detto: Signore, Dio del mio padrone Abramo, se
stai per dar buon esito al viaggio che sto compiendo, 43ecco, io sto
presso la fonte d'acqua; ebbene, la giovane che uscirà ad attingere, alla quale
io dirò: Fammi bere un po' d'acqua dalla tua anfora, 44e mi
risponderà: Bevi tu; anche per i tuoi cammelli attingerò, quella sarà la moglie
che il Signore ha destinata al figlio del mio padrone. 45Io non
avevo ancora finito di pensare, quand'ecco Rebecca uscire con l'anfora sulla
spalla; scese alla fonte, attinse; io allora le dissi: Fammi bere. 46Subito
essa calò l'anfora e disse: Bevi; anche ai tuoi cammelli darò da bere. Così io
bevvi ed essa diede da bere anche ai cammelli. 47E io la interrogai:
Di chi sei figlia? Rispose: Sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca ha
partorito a Nacor. Allora le posi il pendente alle narici e i braccialetti alle
braccia. 48Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi
il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via
giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone. 49Ora,
se intendete usare benevolenza e lealtà verso il mio padrone, fatemelo sapere;
se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga altrove".
50Allora Làbano e Betuèl risposero: "Dal Signore la cosa
procede, non possiamo dirti nulla. 51Ecco Rebecca davanti a te:
prendila e va' e sia la moglie del figlio del tuo padrone, come ha parlato il
Signore".
52Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra
davanti al Signore. 53Poi il servo tirò fuori oggetti d'argento e
oggetti d'oro e vesti e li diede a Rebecca; doni preziosi diede anche al
fratello e alla madre di lei. 54Poi mangiarono e bevvero lui e i
suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse:
"Lasciatemi andare dal mio padrone". 55Ma il fratello e la
madre di lei dissero: "Rimanga la giovinetta con noi qualche tempo, una
decina di giorni; dopo, te ne andrai". 56Rispose loro:
"Non trattenetemi, mentre il Signore ha concesso buon esito al mio
viaggio. Lasciatemi partire per andare dal mio padrone!". 57Dissero
allora: "Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa". 58Chiamarono
dunque Rebecca e le dissero: "Vuoi partire con quest'uomo?". Essa
rispose: "Andrò". 59Allora essi lasciarono partire Rebecca
con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. 60Benedissero
Rebecca e le dissero:
"Tu, sorella nostra,
diventa migliaia di miriadi
e la tua stirpe conquisti
la porta dei suoi nemici!".
61Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono
sui cammelli e seguirono quell'uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. 62Intanto
Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del
Negheb. 63Isacco uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna
e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. 64Alzò gli occhi anche
Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. 65E disse al
servo: "Chi è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a
noi?". Il servo rispose: "È il mio padrone". Allora essa prese
il velo e si coprì. 66Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che
aveva fatte. 67Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata
di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto
dopo la morte della madre.
1Abramo prese un'altra moglie: essa aveva nome Chetura.
2Essa gli partorì Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak e Suach. 3Ioksan
generò Saba e Dedan e i figli di Dedan furono gli Asurim, i Letusim e i
Leummim. 4I figli di Madian furono Efa, Efer, Enoch, Abida ed Eldaa.
Tutti questi sono i figli di Chetura.
5Abramo diede tutti i suoi beni a Isacco. 6Quanto invece
ai figli delle concubine, che Abramo aveva avute, diede loro doni e, mentre era
ancora in vita, li licenziò, mandandoli lontano da Isacco suo figlio, verso il
levante, nella regione orientale.
7La durata della vita di Abramo fu di centosettantacinque anni. 8Poi
Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, e si riunì ai
suoi antenati. 9Lo seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele,
nella caverna di Macpela, nel campo di Efron, figlio di Zocar, l'Hittita, di
fronte a Mamre. 10È appunto il campo che Abramo aveva comperato
dagli Hittiti: ivi furono sepolti Abramo e sua moglie Sara. 11Dopo
la morte di Abramo, Dio benedisse il figlio di lui Isacco e Isacco abitò presso
il pozzo di Lacai-Roi.
12Questa è la discendenza di Ismaele, figlio di Abramo, che gli
aveva partorito Agar l'Egiziana, schiava di Sara.
13Questi sono i nomi dei figli d'Ismaele, con il loro elenco in
ordine di generazione: il primogenito di Ismaele è Nebaiòt, poi Kedar, Adbeèl,
Mibsam, 14Misma, Duma, Massa, 15Adad, Tema, Ietur, Nafis
e Kedma. 16Questi sono gli Ismaeliti e questi sono i loro nomi
secondo i loro recinti e accampamenti. Sono i dodici principi delle rispettive
tribù. 17La durata della vita di Ismaele fu di centotrentasette
anni; poi morì e si riunì ai suoi antenati. 18Egli abitò da Avìla
fino a Sur, che è lungo il confine dell'Egitto in direzione di Assur; egli si
era stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli.
19Questa è la discendenza di Isacco, figlio di Abramo. Abramo aveva
generato Isacco. 20Isacco aveva quarant'anni quando si prese in
moglie Rebecca, figlia di Betuèl l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Làbano
l'Arameo. 21Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa
era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne
incinta. 22Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò:
"Se è così, perché questo?". Andò a consultare il Signore. 23Il
Signore le rispose:
"Due nazioni sono nel
tuo seno
e due popoli dal tuo grembo si disperderanno;
un popolo sarà più forte dell'altro
e il maggiore servirà il più piccolo".
24Quando poi si compì per lei il tempo di partorire,
ecco due gemelli erano nel suo grembo. 25Uscì il primo, rossiccio e
tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26Subito dopo,
uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe.
Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.
27I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo
della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le
tende. 28Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo
gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe.
29Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù
arrivò dalla campagna ed era sfinito. 30Disse a Giacobbe:
"Lasciami mangiare un po' di questa minestra rossa, perché io sono
sfinito" - Per questo fu chiamato Edom -. 31Giacobbe disse:
"Vendimi subito la tua primogenitura". 32Rispose Esaù:
"Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?". 33Giacobbe
allora disse: "Giuramelo subito". Quegli lo giurò e vendette la
primogenitura a Giacobbe. 34Giacobbe diede ad Esaù il pane e la
minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal
punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura.
1Venne una carestia nel paese oltre la prima che era
avvenuta ai tempi di Abramo, e Isacco andò a Gerar presso Abimèlech, re dei
Filistei. 2Gli apparve il Signore e gli disse: "Non scendere in
Egitto, abita nel paese che io ti indicherò. 3Rimani in questo paese
e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e alla tua discendenza io concederò
tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo
padre. 4Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo
e concederò alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della
terra saranno benedette per la tua discendenza; 5per il fatto che
Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo
prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi".
6Così Isacco dimorò in Gerar. 7Gli uomini del luogo lo
interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: "È mia sorella";
infatti aveva timore di dire: "È mia moglie", pensando che gli uomini
del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca, che era di bell'aspetto.
8Era là da molto tempo, quando Abimèlech, re dei Filistei, si
affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca. 9Abimèlech
chiamò Isacco e disse: "Sicuramente essa è tua moglie. E perché tu hai
detto: È mia sorella?". Gli rispose Isacco: "Perché mi son detto: io
non muoia per causa di lei!". 10Riprese Abimèlech: "Che ci
hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu
attirassi su di noi una colpa". 11Abimèlech diede quest'ordine
a tutto il popolo: "Chi tocca questo uomo o la sua moglie sarà messo a
morte!".
12Poi Isacco fece una semina in quel paese e raccolse quell'anno il
centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto. 13E l'uomo divenne
ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire ricchissimo: 14possedeva
greggi di piccolo e di grosso bestiame e numerosi schiavi e i Filistei
cominciarono ad invidiarlo.
15Tutti i pozzi che avevano scavati i servi di suo padre ai tempi
del padre Abramo, i Filistei li avevano turati riempiendoli di terra. 16Abimèlech
disse ad Isacco: "Vàttene via da noi, perché tu sei molto più potente di
noi". 17Isacco andò via di là, si accampò sul torrente di Gerar
e vi si stabilì. 18Isacco tornò a scavare i pozzi d'acqua, che
avevano scavati i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano turati
dopo la morte di Abramo, e li chiamò come li aveva chiamati suo padre. 19I
servi di Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua
viva. 20Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco,
dicendo: "L'acqua è nostra!".
Allora egli chiamò Esech il pozzo, perché quelli avevano litigato con lui. 21Scavarono
un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamò Sitna. 22Allora
si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli
lo chiamò Recobòt e disse: "Ora il Signore ci ha dato spazio libero perché
noi prosperiamo nel paese". 23Di là andò a Bersabea. 24E
in quella notte gli apparve il Signore e disse:
"Io sono il Dio di
Abramo, tuo padre;
non temere perché io sono con te.
Ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza
per amore di Abramo, mio servo".
25Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò
il nome del Signore; lì piantò la tenda. E i servi di Isacco scavarono un
pozzo.
26Intanto Abimèlech da Gerar era andato da lui, insieme con Acuzzat,
suo amico, e Picol, capo del suo esercito. 27Isacco disse loro:
"Perché siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi avete scacciato da
voi?". 28Gli risposero: "Abbiamo visto che il Signore è
con te e abbiamo detto: vi sia un giuramento tra di noi, tra noi e te, e
concludiamo un'alleanza con te: 29tu non ci farai alcun male, come
noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto se non il bene e ti abbiamo
lasciato andare in pace. Tu sei ora un uomo benedetto dal Signore". 30Allora
imbandì loro un convito e mangiarono e bevvero. 31Alzatisi di buon
mattino, si prestarono giuramento l'un l'altro, poi Isacco li congedò e
partirono da lui in pace. 32Proprio in quel giorno arrivarono i
servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e
gli dissero: "Abbiamo trovato l'acqua". 33Allora egli lo
chiamò Sibea: per questo la città si chiama Bersabea fino ad oggi.
34Quando Esaù ebbe quarant'anni, prese in moglie Giudit, figlia di
Beeri l'Hittita, e Basemat, figlia di Elon l'Hittita. 35Esse furono
causa d'intima amarezza per Isacco e per Rebecca.
1Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così
indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse:
"Figlio mio". Gli rispose: "Eccomi". 2Riprese:
"Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte. 3Ebbene,
prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per
me della selvaggina. 4Poi preparami un piatto di mio gusto e portami
da mangiare, perché io ti benedica prima di morire". 5Ora
Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in
campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. 6Rebecca disse al
figlio Giacobbe: "Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù: 7Portami
la selvaggina e preparami un piatto, così mangerò e poi ti benedirò davanti al
Signore prima della morte. 8Ora, figlio mio, obbedisci al mio
ordine: 9Va' subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io
ne farò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto. 10Così tu lo
porterai a tuo padre che ne mangerà, perché ti benedica prima della sua
morte". 11Rispose Giacobbe a Rebecca sua madre: "Sai che
mio fratello Esaù è peloso, mentre io ho la pelle liscia. 12Forse
mio padre mi palperà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra
di me una maledizione invece di una benedizione". 13Ma sua
madre gli disse: "Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu
obbedisci soltanto e vammi a prendere i capretti". 14Allora
egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto
secondo il gusto di suo padre. 15Rebecca prese i vestiti migliori
del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece
indossare al figlio minore, Giacobbe; 16con le pelli dei capretti
rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. 17Poi mise in
mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.
18Così egli venne dal padre e disse: "Padre mio". Rispose:
"Eccomi; chi sei tu, figlio mio?". 19Giacobbe rispose al
padre: "Io sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai
ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi
benedica". 20Isacco disse al figlio: "Come hai fatto
presto a trovarla, figlio mio!". Rispose: "Il Signore me l'ha fatta
capitare davanti". 21Ma Isacco gli disse: "Avvicinati e
lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio
Esaù o no". 22Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il
quale lo tastò e disse: "La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono
le braccia di Esaù". 23Così non lo riconobbe, perché le sue
braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo
benedisse. 24Gli disse ancora: "Tu sei proprio il mio figlio
Esaù?". Rispose: "Lo sono". 25Allora disse:
"Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti
benedica". Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. 26Poi
suo padre Isacco gli disse: "Avvicinati e baciami, figlio mio!". 27Gli
si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse:
"Ecco l'odore del mio
figlio
come l'odore di un campo
che il Signore ha benedetto.
28 Dio ti conceda rugiada del cielo
e terre grasse
e abbondanza di frumento e di mosto.
29 Ti servano i popoli
e si prostrino davanti a te le genti.
Sii il signore dei tuoi fratelli
e si prostrino davanti a te i figli di tua madre.
Chi ti maledice sia maledetto
e chi ti benedice sia benedetto!".
30Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e
Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivò dalla caccia Esaù
suo fratello. 31Anch'egli aveva preparato un piatto, poi lo aveva
portato al padre e gli aveva detto: "Si alzi mio padre e mangi la
selvaggina di suo figlio, perché tu mi benedica". 32Gli disse
suo padre Isacco: "Chi sei tu?". Rispose: "Io sono il tuo figlio
primogenito Esaù". 33Allora Isacco fu colto da un fortissimo
tremito e disse: "Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me
l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l'ho benedetto
e benedetto resterà". 34Quando Esaù sentì le parole di suo
padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre:
"Benedici anche me, padre mio!". 35Rispose: "È venuto
tuo fratello con inganno e ha carpito la tua benedizione". 36Riprese:
"Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha
carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!".
Poi soggiunse: "Non hai forse riservato qualche benedizione per me?".
37Isacco rispose e disse a Esaù: "Ecco, io l'ho costituito tuo
signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l'ho provveduto di
frumento e di mosto; per te che cosa mai potrò fare, figlio mio?". 38Esaù
disse al padre: "Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me,
padre mio!". Ma Isacco taceva ed Esaù alzò la voce e pianse. 39Allora
suo padre Isacco prese la parola e gli disse:
"Ecco, lungi dalle terre
grasse
sarà la tua sede
e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto.
40 Vivrai della tua spada
e servirai tuo fratello;
ma poi, quando ti riscuoterai,
spezzerai il suo giogo dal tuo collo".
41Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo
padre gli aveva dato. Pensò Esaù: "Si avvicinano i giorni del lutto per
mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe". 42Ma furono
riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, ed essa mandò a
chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: "Esaù tuo fratello vuol
vendicarsi di te uccidendoti. 43Ebbene, figlio mio, obbedisci alla
mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Làbano. 44Rimarrai con
lui qualche tempo, finché l'ira di tuo fratello si sarà placata; 45finché
si sarà placata contro di te la collera di tuo fratello e si sarà dimenticato
di quello che gli hai fatto. Allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei
venir privata di voi due in un sol giorno?".
46Poi Rebecca disse a Isacco: "Ho disgusto della mia vita a
causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come
queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita?".
1Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli
diede questo comando: "Tu non devi prender moglie tra le figlie di Canaan.
2Su, va' in Paddan-Aram, nella casa di Betuèl, padre di tua madre, e
prenditi di là la moglie tra le figlie di Làbano, fratello di tua madre. 3Ti
benedica Dio onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, sì che tu divenga
una assemblea di popoli. 4Conceda la benedizione di Abramo a te e
alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei stato
forestiero, che Dio ha dato ad Abramo". 5Così Isacco fece
partire Giacobbe, che andò in Paddan-Aram presso Làbano, figlio di Betuèl,
l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù.
6Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato in
Paddan-Aram per prendersi una moglie di là e che, mentre lo benediceva, gli aveva
dato questo comando: "Non devi prender moglie tra le Cananee". 7Giacobbe
aveva obbedito al padre e alla madre ed era partito per Paddan-Aram. 8Esaù
comprese che le figlie di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco. 9Allora
si recò da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie Macalat,
figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiòt.
10Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. 11Capitò
così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una
pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. 12Fece
un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il
cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 13Ecco
il Signore gli stava davanti e disse: "Io sono il Signore, il Dio di
Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la
darò a te e alla tua discendenza. 14La tua discendenza sarà come la
polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e
a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le
nazioni della terra. 15Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque
tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò
senza aver fatto tutto quello che t'ho detto". 16Allora
Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: "Certo, il Signore è in questo
luogo e io non lo sapevo". 17Ebbe timore e disse: "Quanto
è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta
del cielo". 18Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la
pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio
sulla sua sommità. 19E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di
allora la città si chiamava Luz. 20Giacobbe fece questo voto:
"Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi
darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, 21se ritornerò sano e
salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. 22Questa
pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai
io ti offrirò la decima".
1Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli
orientali. 2Vide nella campagna un pozzo e tre greggi di piccolo
bestiame, accovacciati vicino, perché a quel pozzo si abbeveravano i greggi, ma
la pietra sulla bocca del pozzo era grande. 3Quando tutti i greggi
si erano radunati là, i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo e
abbeveravano il bestiame; poi rimettevano la pietra al posto sulla bocca del
pozzo. 4Giacobbe disse loro: "Fratelli miei, di dove siete?".
Risposero: "Siamo di Carran". 5Disse loro: "Conoscete
Làbano, figlio di Nacor?". Risposero: "Lo conosciamo". 6Disse
loro: "Sta bene?". Risposero: "Sì; ecco la figlia Rachele che
viene con il gregge". 7Riprese: "Eccoci ancora in pieno
giorno: non è tempo di radunare il bestiame. Date da bere al bestiame e andate
a pascolare!". 8Risposero: "Non possiamo, finché non siano
radunati tutti i greggi e si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora
faremo bere il gregge".
9Egli stava ancora parlando con loro, quando arrivò Rachele con il
bestiame del padre, perché era una pastorella. 10Quando Giacobbe
vide Rachele, figlia di Làbano, fratello di sua madre, insieme con il bestiame
di Làbano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi avanti, rotolò la pietra dalla
bocca del pozzo e fece bere le pecore di Làbano, fratello di sua madre. 11Poi
Giacobbe baciò Rachele e pianse ad alta voce. 12Giacobbe rivelò a
Rachele che egli era parente del padre di lei, perché figlio di Rebecca. Allora
essa corse a riferirlo al padre. 13Quando Làbano seppe che era
Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro, lo abbracciò, lo baciò
e lo condusse nella sua casa. Ed egli raccontò a Làbano tutte le sue vicende. 14Allora
Làbano gli disse: "Davvero tu sei mio osso e mia carne!". Così dimorò
presso di lui per un mese.
15Poi Làbano disse a Giacobbe: "Poiché sei mio parente, mi
dovrai forse servire gratuitamente? Indicami quale deve essere il tuo
salario". 16Ora Làbano aveva due figlie; la maggiore si
chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. 17Lia aveva gli
occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto, 18perciò
Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: "Io ti servirò sette anni per
Rachele, tua figlia minore". 19Rispose Làbano: "Preferisco
darla a te piuttosto che a un estraneo. Rimani con me". 20Così
Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni tanto era il
suo amore per lei. 21Poi Giacobbe disse a Làbano: "Dammi la mia
sposa, perché il mio tempo è compiuto e voglio unirmi a lei". 22Allora
Làbano radunò tutti gli uomini del luogo e diede un banchetto. 23Ma
quando fu sera, egli prese la figlia Lia e la condusse da lui ed egli si unì a
lei. 24Làbano diede la propria schiava Zilpa alla figlia Lia, come
schiava. 25Quando fu mattina... ecco era Lia! Allora Giacobbe disse
a Làbano: "Che mi hai fatto? Non è forse per Rachele che sono stato al tuo
servizio? Perché mi hai ingannato?". 26Rispose Làbano:
"Non si usa far così nel nostro paese, dare, cioè, la più piccola prima
della maggiore. 27Finisci questa settimana nuziale, poi ti darò
anche quest'altra per il servizio che tu presterai presso di me per altri sette
anni". 28Giacobbe fece così: terminò la settimana nuziale e
allora Làbano gli diede in moglie la figlia Rachele. 29Làbano diede alla
figlia Rachele la propria schiava Bila, come schiava. 30Egli si unì
anche a Rachele e amò Rachele più di Lia. Fu ancora al servizio di lui per
altri sette anni.
31Ora il Signore, vedendo che Lia veniva trascurata, la rese
feconda, mentre Rachele rimaneva sterile. 32Così Lia concepì e
partorì un figlio e lo chiamò Ruben, perché disse: "Il Signore ha visto la
mia umiliazione; certo, ora mio marito mi amerà". 33Poi concepì
ancora un figlio e disse: "Il Signore ha udito che io ero trascurata e mi
ha dato anche questo". E lo chiamò Simeone. 34Poi concepì
ancora e partorì un figlio e disse: "Questa volta mio marito mi si
affezionerà, perché gli ho partorito tre figli". Per questo lo chiamò
Levi. 35Concepì ancora e partorì un figlio e disse: "Questa
volta loderò il Signore". Per questo lo chiamò Giuda. Poi cessò di avere
figli.
1Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare
figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: "Dammi
dei figli, se no io muoio!". 2Giacobbe s'irritò contro Rachele
e disse: "Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto
del grembo?". 3Allora essa rispose: "Ecco la mia serva
Bila: unisciti a lei, così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch'io
una mia prole per mezzo di lei". 4Così essa gli diede in moglie
la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei. 5Bila concepì e
partorì a Giacobbe un figlio. 6Rachele disse: "Dio mi ha fatto
giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, dandomi un figlio". Per questo
essa lo chiamò Dan. 7Poi Bila, la schiava di Rachele, concepì ancora
e partorì a Giacobbe un secondo figlio. 8Rachele disse: "Ho
sostenuto contro mia sorella lotte difficili e ho vinto!". Perciò lo
chiamò Nèftali.
9Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la
propria schiava Zilpa e la diede in moglie e Giacobbe. 10Zilpa, la
schiava di Lia, partorì a Giacobbe un figlio. 11Lia disse: "Per
fortuna!" e lo chiamò Gad. 12Poi Zilpa, la schiava di Lia,
partorì un secondo figlio a Giacobbe. 13Lia disse: "Per mia
felicità! Perché le donne mi diranno felice". Perciò lo chiamò Aser.
14Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò mandragore,
che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: "Dammi un po' delle
mandragore di tuo figlio". 15Ma Lia rispose: "È forse poco
che tu mi abbia portato via il marito perché voglia portar via anche le
mandragore di mio figlio?". Riprese Rachele: "Ebbene, si corichi pure
con te questa notte, in cambio delle mandragore di tuo figlio". 16Alla
sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse:
"Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le
mandragore di mio figlio". Così egli si coricò con lei quella notte. 17Il
Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio. 18Lia
disse: "Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a
mio marito". Perciò lo chiamò Ìssacar. 19Poi Lia concepì e
partorì ancora un sesto figlio a Giacobbe. 20Lia disse: "Dio mi
ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi preferirà, perché gli ho
partorito sei figli". Perciò lo chiamò Zàbulon. 21In seguito
partorì una figlia e la chiamò Dina.
22Poi Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese
feconda. 23Essa concepì e partorì un figlio e disse: "Dio ha
tolto il mio disonore". 24E lo chiamò Giuseppe dicendo:
"Il Signore mi aggiunga un altro figlio!".
25Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Làbano:
"Lasciami andare e tornare a casa mia, nel mio paese. 26Dammi
le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini perché possa partire: tu
conosci il servizio che ti ho prestato". 27Gli disse Làbano:
"Se ho trovato grazia ai tuoi occhi... Per divinazione ho saputo che il
Signore mi ha benedetto per causa tua". 28E aggiunse:
"Fissami il tuo salario e te lo darò". 29Gli rispose:
"Tu stesso sai come ti ho servito e quanti sono diventati i tuoi averi per
opera mia. 30Perché il poco che avevi prima della mia venuta è
cresciuto oltre misura e il Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora,
quando lavorerò anch'io per la mia casa?". 31Riprese Làbano:
"Che ti devo dare?". Giacobbe rispose: "Non mi devi nulla; se tu
farai per me quanto ti dico, ritornerò a pascolare il tuo gregge e a
custodirlo. 32Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; metti da parte
ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra
le capre: sarà il mio salario. 33In futuro la mia stessa onestà
risponderà per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non
sarà punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se
si troverà presso di me, sarà come rubato". 34Làbano disse:
"Bene, sia come tu hai detto!". 35In quel giorno mise da
parte i capri striati e chiazzati e tutte le capre punteggiate e chiazzate,
ogni capo che aveva del bianco e ogni capo di colore scuro tra le pecore. Li
affidò ai suoi figli 36e stabilì una distanza di tre giorni di
cammino tra sé e Giacobbe, mentre Giacobbe pascolava l'altro bestiame di
Làbano.
37Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano,
ne intagliò la corteccia a strisce bianche, mettendo a nudo il bianco dei rami.
38Poi egli mise i rami così scortecciati nei truogoli agli
abbeveratoi dell'acqua, dove veniva a bere il bestiame, proprio in vista delle
bestie, le quali si accoppiavano quando venivano a bere. 39Così le
bestie si accoppiarono di fronte ai rami e le capre figliarono capretti
striati, punteggiati e chiazzati. 40Quanto alle pecore, Giacobbe le
separò e fece sì che le bestie avessero davanti a sé gli animali striati e
tutti quelli di colore scuro del gregge di Làbano. E i branchi che si era così
costituiti per conto suo, non li mise insieme al gregge di Làbano.
41Ogni qualvolta si accoppiavano bestie robuste, Giacobbe metteva i
rami nei truogoli in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami. 42Quando
invece le bestie erano deboli, non li metteva. Così i capi di bestiame deboli
erano per Làbano e quelli robusti per Giacobbe. 43Egli si arricchì
oltre misura e possedette greggi in grande quantità, schiave e schiavi, cammelli
e asini.
1Ma Giacobbe venne a sapere che i figli di Làbano
dicevano: "Giacobbe si è preso quanto era di nostro padre e con quanto era
di nostro padre si è fatta tutta questa fortuna". 2Giacobbe
osservò anche la faccia di Làbano e si accorse che non era più verso di lui
come prima. 3Il Signore disse a Giacobbe: "Torna al paese dei
tuoi padri, nella tua patria e io sarò con te". 4Allora
Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge 5e
disse loro: "Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me
non è più come prima; eppure il Dio di mio padre è stato con me. 6Voi
stesse sapete che io ho servito vostro padre con tutte le forze, 7mentre
vostro padre si è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma
Dio non gli ha permesso di farmi del male. 8Se egli diceva: Le
bestie punteggiate saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava bestie
punteggiate; se diceva: Le bestie striate saranno il tuo salario, allora tutto
il gregge figliava bestie striate. 9Così Dio ha sottratto il
bestiame a vostro padre e l'ha dato a me. 10Una volta, quando il
piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri
in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati. 11L'angelo
di Dio mi disse in sogno: Giacobbe! Risposi: Eccomi. 12Riprese: Alza
gli occhi e guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati,
punteggiati e chiazzati, perché ho visto quanto Làbano ti fa. 13Io
sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto.
Ora alzati, parti da questo paese e torna nella tua patria!". 14Rachele
e Lia gli risposero: "Abbiamo forse ancora una parte o una eredità nella
casa di nostro padre? 15Non siamo forse tenute in conto di straniere
da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro
danaro? 16Tutta la ricchezza che Dio ha sottratto a nostro padre è
nostra e dei nostri figli. Ora fa' pure quanto Dio ti ha detto".
17Allora Giacobbe si alzò, caricò i figli e le mogli sui cammelli 18e
condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi che si era acquistati, il
bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram, per ritornare da Isacco, suo
padre, nel paese di Canaan. 19Làbano era andato a tosare il gregge e
Rachele rubò gli idoli che appartenevano al padre. 20Giacobbe eluse
l'attenzione di Làbano l'Arameo, non avvertendolo che stava per fuggire; 21così
poté andarsene con tutti i suoi averi. Si alzò dunque, passò il fiume e si
diresse verso le montagne di Gàlaad.
22Al terzo giorno fu riferito a Làbano che Giacobbe era fuggito. 23Allora
egli prese con sé i suoi parenti, lo inseguì per sette giorni di cammino e lo
raggiunse sulle montagne di Gàlaad. 24Ma Dio venne da Làbano
l'Arameo in un sogno notturno e gli disse: "Bada di non dir niente a Giacobbe,
proprio nulla!". 25Làbano andò dunque a raggiungere Giacobbe;
ora Giacobbe aveva piantato la tenda sulle montagne e Làbano si era accampato
con i parenti sulle montagne di Gàlaad. 26Disse allora Làbano a
Giacobbe: "Che hai fatto? Hai eluso la mia attenzione e hai condotto via
le mie figlie come prigioniere di guerra! 27Perché sei fuggito di
nascosto, mi hai ingannato e non mi hai avvertito? Io ti avrei congedato con
festa e con canti, a suon di timpani e di cetre! 28E non mi hai
permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Certo hai agito in modo
insensato. 29Sarebbe in mio potere di farti del male, ma il Dio di
tuo padre mi ha parlato la notte scorsa: Bada di non dir niente a Giacobbe, né
in bene né in male! 30Certo, sei partito perché soffrivi di
nostalgia per la casa di tuo padre; ma perché mi hai rubato i miei dèi?". 31Giacobbe
rispose a Làbano e disse: "Perché avevo paura e pensavo che mi avresti
tolto con la forza le tue figlie. 32Ma quanto a colui presso il
quale tu troverai i tuoi dèi, non resterà in vita! Alla presenza dei nostri
parenti riscontra quanto vi può essere di tuo presso di me e prendilo".
Giacobbe non sapeva che li aveva rubati Rachele. 33Allora Làbano
entrò nella tenda di Giacobbe e poi nella tenda di Lia e nella tenda delle due
schiave, ma non trovò nulla. Poi uscì dalla tenda di Lia ed entrò nella tenda
di Rachele. 34Rachele aveva preso gli idoli e li aveva messi nella
sella del cammello, poi vi si era seduta sopra, così Làbano frugò in tutta la
tenda, ma non li trovò. 35Essa parlò al padre: "Non si offenda
il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho quello che
avviene di regola alle donne". Làbano cercò dunque il tutta la tenda e non
trovò gli idoli.
36Giacobbe allora si adirò e apostrofò Làbano, al quale disse:
"Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché ti sia messo a
inseguirmi? 37Ora che hai frugato tra tutti i miei oggetti, che hai
trovato di tutte le robe di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi
parenti e siano essi giudici tra noi due. 38Vent'anni ho passato con
te: le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e i montoni del tuo gregge
non ho mai mangiato. 39Nessuna bestia sbranata ti ho portato: io ne
compensavo il danno e tu reclamavi da me ciò che veniva rubato di giorno e ciò
che veniva rubato di notte. 40Di giorno mi divorava il caldo e di
notte il gelo e il sonno fuggiva dai miei occhi. 41Vent'anni sono
stato in casa tua: ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni
per il tuo gregge e tu hai cambiato il mio salario dieci volte. 42Se
non fosse stato con me il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di
Isacco, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia
afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da
arbitro".
43Làbano allora rispose e disse a Giacobbe: "Queste figlie sono
mie figlie e questi figli sono miei figli; questo bestiame è il mio bestiame e
quanto tu vedi è mio. E che potrei fare oggi a queste mie figlie o ai figli che
esse hanno messi al mondo? 44Ebbene, vieni, concludiamo un'alleanza
io e te e ci sia un testimonio tra me e te". 45Giacobbe prese
una pietra e la eresse come una stele. 46Poi disse ai suoi parenti:
"Raccogliete pietre", e quelli presero pietre e ne fecero un mucchio.
Poi mangiarono là su quel mucchio. 47Làbano lo chiamò Iegar-Saaduta,
mentre Giacobbe lo chiamò Gal-Ed. 48Làbano disse: "Questo
mucchio sia oggi un testimonio tra me e te"; per questo lo chiamò Gal-Ed 49e
anche Mizpa, perché disse: "Il Signore starà di vedetta tra me e te, quando
noi non ci vedremo più l'un l'altro. 50Se tu maltratterai le mie
figlie e se prenderai altre mogli oltre le mie figlie, non un uomo sarà con
noi, ma bada, Dio sarà testimonio tra me e te". 51Soggiunse
Làbano a Giacobbe: "Ecco questo mucchio ed ecco questa stele, che io ho
eretta tra me e te. 52Questo mucchio è testimonio e questa stele è
testimonio che io giuro di non oltrepassare questo mucchio dalla tua parte e
che tu giuri di non oltrepassare questo mucchio e questa stele dalla mia parte
per fare il male. 53Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici
tra di noi". Giacobbe giurò per il Terrore di suo padre Isacco. 54Poi
offrì un sacrificio sulle montagne e invitò i suoi parenti a prender cibo. Essi
mangiarono e passarono la notte sulle montagne.
1Alla mattina per tempo Làbano si alzò, baciò i figli e
le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
2Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli
angeli di Dio. 3Giacobbe al vederli disse: "Questo è
l'accampamento di Dio" e chiamò quel luogo Macanaim.
4Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù,
nel paese di Seir, la campagna di Edom. 5Diede loro questo comando:
"Direte al mio signore Esaù: Dice il tuo servo Giacobbe: Sono stato
forestiero presso Làbano e vi sono restato fino ad ora. 6Sono venuto
in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato ad
informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi". 7I
messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: "Siamo stati da tuo fratello
Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento
uomini". 8Giacobbe si spaventò molto e si sentì angosciato;
allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli
armenti e i cammelli. 9Pensò infatti: "Se Esaù raggiunge un
accampamento e lo batte, l'altro accampamento si salverà". 10Poi
Giacobbe disse: "Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco,
Signore, che mi hai detto: Ritorna al tuo paese, nella tua patria e io ti farò
del bene, 11io sono indegno di tutta la benevolenza e di tutta la
fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio bastone soltanto avevo
passato questo Giordano e ora sono divenuto tale da formare due accampamenti. 12Salvami
dalla mano del mio fratello Esaù, perché io ho paura di lui: egli non arrivi e
colpisca me e tutti, madre e bambini! 13Eppure tu hai detto: Ti farò
del bene e renderò la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa
che non si può contare". 14Giacobbe rimase in quel luogo a
passare la notte. Poi prese, di ciò che gli capitava tra mano, di che fare un
dono al fratello Esaù: 15duecento capre e venti capri, duecento
pecore e venti montoni, 16trenta cammelle allattanti con i loro
piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli. 17Egli
affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro:
"Passate davanti a me e lasciate un certo spazio tra un branco e
l'altro". 18Diede questo ordine al primo: "Quando ti
incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: Di chi sei tu? Dove vai? Di chi
sono questi animali che ti camminano davanti?, 19tu risponderai: Del
tuo fratello Giacobbe: è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco egli stesso
ci segue". 20Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al
terzo e a quanti seguivano i branchi: "Queste parole voi rivolgerete ad
Esaù quando lo troverete; 21gli direte: Anche il tuo servo Giacobbe
ci segue". Pensava infatti: "Lo placherò con il dono che mi precede e
in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza". 22Così
il dono passò prima di lui, mentr'egli trascorse quella notte
nell'accampamento.
23Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due
schiave, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok. 24Li
prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi. 25Giacobbe
rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. 26Vedendo
che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e
l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare
con lui. 27Quegli disse: "Lasciami andare, perché è spuntata
l'aurora". Giacobbe rispose: "Non ti lascerò, se non mi avrai
benedetto!". 28Gli domandò: "Come ti chiami?".
Rispose: "Giacobbe". 29Riprese: "Non ti chiamerai più
Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai
vinto!". 30Giacobbe allora gli chiese: "Dimmi il tuo
nome". Gli rispose: "Perché mi chiedi il nome?". E qui lo
benedisse. 31Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel "Perché -
disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva".
32Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava
all'anca. 33Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il
nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva
colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
1Poi Giacobbe alzò gli occhi e vide arrivare Esaù che
aveva con sé quattrocento uomini. Allora distribuì i figli tra Lia, Rachele e
le due schiave; 2mise in testa le schiave con i loro figli, più
indietro Lia con i suoi figli e più indietro Rachele e Giuseppe. 3Egli
passò davanti a loro e si prostrò sette volte fino a terra, mentre andava
avvicinandosi al fratello. 4Ma Esaù gli corse incontro, lo
abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero. 5Poi alzò gli
occhi e vide le donne e i fanciulli e disse: "Chi sono questi con
te?". Rispose: "Sono i figli di cui Dio ha favorito il tuo
servo". 6Allora si fecero avanti le schiave con i loro figli e
si prostrarono. 7Poi si fecero avanti anche Lia e i suoi figli e si
prostrarono e infine si fecero avanti Rachele e Giuseppe e si prostrarono. 8Domandò
ancora: "Che è tutta questa carovana che ho incontrata?". Rispose:
"È per trovar grazia agli occhi del mio signore". 9Esaù
disse: "Ne ho abbastanza del mio, fratello, resti per te quello che è
tuo!". 10Ma Giacobbe disse: "No, se ho trovato grazia ai
tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perché appunto per questo io
sono venuto alla tua presenza, come si viene alla presenza di Dio, e tu mi hai gradito.
11Accetta il mio dono augurale che ti è stato presentato, perché Dio
mi ha favorito e sono provvisto di tutto!". Così egli insistette e quegli
accettò.
12Poi Esaù disse: "Leviamo l'accampamento e mettiamoci in
viaggio: io camminerò davanti a te". 13Gli rispose: "Il
mio signore sa che i fanciulli sono delicati e che ho a mio carico i greggi e
gli armenti che allattano: se si affaticano anche un giorno solo, tutte le
bestie moriranno. 14Il mio signore passi prima del suo servo, mentre
io mi sposterò a tutto mio agio, al passo di questo bestiame che mi precede e
al passo dei fanciulli, finché arriverò presso il mio signore a Seir". 15Disse
allora Esaù: "Almeno possa lasciare con te una parte della gente che ho
con me!". Rispose: "Ma perché? Possa io solo trovare grazia agli
occhi del mio signore!". 16Così in quel giorno stesso Esaù
ritornò sul suo cammino verso Seir. 17Giacobbe invece si trasportò a
Succot, dove costruì una casa per sé e fece capanne per il gregge. Per questo
chiamò quel luogo Succot.
18Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nel paese
di Canaan, quando tornò da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città. 19Poi
acquistò dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento, quella
porzione di campagna dove aveva piantato la tenda. 20Ivi eresse un
altare e lo chiamò "El, Dio d'Israele".
1Dina, la figlia che Lia aveva partorita a Giacobbe,
uscì a vedere le ragazze del paese. 2Ma la vide Sichem, figlio di
Camor l'Eveo, principe di quel paese, e la rapì, si unì a lei e le fece
violenza. 3Egli rimase legato a Dina, figlia di Giacobbe; amò la
fanciulla e le rivolse parole di conforto. 4Poi disse a Camor suo
padre: "Prendimi in moglie questa ragazza". 5Intanto
Giacobbe aveva saputo che quegli aveva disonorato Dina, sua figlia, ma i suoi
figli erano in campagna con il suo bestiame. Giacobbe tacque fino al loro
arrivo.
6Venne dunque Camor, padre di Sichem, da Giacobbe per parlare con
lui. 7Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla campagna, sentito
l'accaduto, ne furono addolorati e s'indignarono molto, perché quelli aveva
commesso un'infamia in Israele, unendosi alla figlia di Giacobbe: così non si
doveva fare!
8Camor disse loro: "Sichem, mio figlio, è innamorato della
vostra figlia; dategliela in moglie! 9Anzi, alleatevi con noi: voi
darete a noi le vostre figlie e vi prenderete per voi le nostre figlie. 10Abiterete
con noi e il paese sarà a vostra disposizione; risiedetevi, percorretelo in
lungo e in largo e acquistate proprietà in esso". 11Poi Sichem
disse al padre e ai fratelli di lei: "Possa io trovare grazia agli occhi
vostri; vi darò quel che mi direte. 12Alzate pure molto a mio carico
il prezzo nuziale e il valore del dono; vi darò quanto mi chiederete, ma datemi
la giovane in moglie!".
13Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor
e parlarono con astuzia, perché quegli aveva disonorato la loro sorella Dina. 14Dissero
loro: "Non possiamo fare questo, dare cioè la nostra sorella ad un uomo
non circonciso, perché ciò sarebbe un disonore per noi. 15Solo a
questa condizione acconsentiremo alla vostra richiesta, se cioè voi diventerete
come noi, circoncidendo ogni vostro maschio. 16Allora noi vi daremo
le nostre figlie e ci prenderemo le vostre, abiteremo con voi e diventeremo un
solo popolo. 17Ma se voi non ci ascoltate a proposito della nostra
circoncisione, allora prenderemo la nostra figlia e ce ne andremo".
18Le loro parole piacquero a Camor e a Sichem, figlio di Camor. 19Il
giovane non indugiò ad eseguire la cosa, perché amava la figlia di Giacobbe;
d'altra parte era il più onorato di tutto il casato di suo padre. 20Vennero
dunque Camor e il figlio Sichem alla porta della loro città e parlarono agli
uomini della città: 21"Questi uomini sono gente pacifica:
abitino pure con noi nel paese e lo percorrano in lungo e in largo; esso è
molto ampio per loro in ogni direzione. Noi potremo prendere per mogli le loro
figlie e potremo dare a loro le nostre. 22Ma solo ad una condizione
questi uomini acconsentiranno ad abitare con noi, a diventare un sol popolo: se
cioè noi circoncidiamo ogni nostro maschio come loro stessi sono circoncisi. 23I
loro armenti, la loro ricchezza e tutto il loro bestiame non saranno forse
nostri? Accontentiamoli dunque e possano abitare con noi!". 24Allora
quanti avevano accesso alla porta della sua città ascoltarono Camor e il figlio
Sichem: tutti i maschi, quanti avevano accesso alla porta della città, si
fecero circoncidere.
25Ma il terzo giorno, quand'essi erano sofferenti, i due figli di
Giacobbe, Simeone e Levi, i fratelli di Dina, presero ciascuno una spada,
entrarono nella città con sicurezza e uccisero tutti i maschi. 26Passarono
così a fil di spada Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di
Sichem e si allontanarono. 27I figli di Giacobbe si buttarono sui
cadaveri e saccheggiarono la città, perché quelli avevano disonorato la loro
sorella. 28Presero così i loro greggi e i loro armenti, i loro asini
e quanto era nella città e nella campagna. 29Portarono via come
bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini e le loro donne e
saccheggiarono quanto era nelle case. 30Allora Giacobbe disse a
Simeone e a Levi: "Voi mi avete messo in difficoltà, rendendomi odioso
agli abitanti del paese, ai Cananei e ai Perizziti, mentre io ho pochi uomini;
essi si raduneranno contro di me, mi vinceranno e io sarò annientato con la mia
casa". 31Risposero: "Si tratta forse la nostra sorella
come una prostituta?".
1Dio disse a Giacobbe: "Alzati, va' a Betel e
abita là; costruisci in quel luogo un altare al Dio che ti è apparso quando
fuggivi Esaù, tuo fratello". 2Allora Giacobbe disse alla sua
famiglia e a quanti erano con lui: "Eliminate gli dèi stranieri che avete
con voi, purificatevi e cambiate gli abiti. 3Poi alziamoci e andiamo
a Betel, dove io costruirò un altare al Dio che mi ha esaudito al tempo della
mia angoscia e che è stato con me nel cammino che ho percorso". 4Essi
consegnarono a Giacobbe tutti gli dèi stranieri che possedevano e i pendenti
che avevano agli orecchi; Giacobbe li sotterrò sotto la quercia presso Sichem.
5Poi levarono l'accampamento e un terrore molto forte assalì i
popoli che stavano attorno a loro, così che non inseguirono i figli di
Giacobbe. 6Giacobbe e tutta la gente ch'era con lui arrivarono a
Luz, cioè Betel, che è nel paese di Canaan. 7Qui egli costruì un
altare e chiamò quel luogo "El-Betel", perché là Dio gli si era
rivelato, quando sfuggiva al fratello. 8Allora morì Dèbora, la
nutrice di Rebecca, e fu sepolta al disotto di Betel, ai piedi della quercia,
che perciò si chiamò Quercia del Pianto.
9Dio apparve un'altra volta a Giacobbe, quando tornava da
Paddan-Aram, e lo benedisse. 10Dio gli disse:
"Il tuo nome è Giacobbe.
Non ti chiamerai più Giacobbe,
ma Israele sarà il tuo nome".
Così lo si chiamò Israele. 11Dio
gli disse:
"Io sono Dio onnipotente.
Sii fecondo e diventa numeroso,
popolo e assemblea di popoli
verranno da te,
re usciranno dai tuoi fianchi.
12 Il paese che ho concesso
ad Abramo e a Isacco darò a te
e alla tua stirpe dopo di te
darò il paese".
13Dio scomparve da lui, nel luogo dove gli aveva
parlato. 14Allora Giacobbe eresse una stele, dove gli aveva parlato,
una stele di pietra, e su di essa fece una libazione e versò olio. 15Giacobbe
chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato.
16Poi levarono l'accampamento da Betel. Mancava ancora un tratto di
cammino per arrivare ad Èfrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto
difficile. 17Mentre penava a partorire, la levatrice le disse:
"Non temere: anche questo è un figlio!". 18Mentre esalava
l'ultimo respiro, perché stava morendo, essa lo chiamò Ben-Oni, ma suo padre lo
chiamò Beniamino. 19Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada
verso Èfrata, cioè Betlemme. 20Giacobbe eresse sulla sua tomba una
stele. Questa stele della tomba di Rachele esiste fino ad oggi.
21Poi Israele levò l'accampamento e piantò la tenda al di là di
Migdal-Eder. 22Mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò a
unirsi con Bila, concubina del padre, e Israele lo venne a sapere.
I figli di Giacobbe furono dodici. 23I figli di Lia: il primogenito
di Giacobbe, Ruben, poi Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar e Zàbulon. 24I
figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino. 25I figli di Bila, schiava
di Rachele: Dan e Nèftali. 26I figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e
Aser. Questi sono i figli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram.
27Poi Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a Kiriat-Arba,
cioè Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri. 28Isacco
raggiunse l'età di centottat'anni. 29Poi Isacco spirò, morì e si
riunì al suo parentado, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono i suoi figli
Esaù e Giacobbe.
1Questa è la discendenza di Esaù, cioè Edom. 2Esaù
prese le mogli tra le figlie dei Cananei: Ada, figlia di Elon, l'Hittita;
Oolibama, figlia di Ana, figlio di Zibeon, l'Hurrita; 3Basemat, figlia
di Ismaele, sorella di Nebaiòt. 4Ada partorì ad Esaù Elifaz, Basemat
partorì Reuel, 5Oolibama partorì Ieus, Iaalam e Core. Questi sono i
figli di Esaù, che gli nacquero nel paese di Canaan.
6Poi Esaù prese le mogli e i figli e le figlie e tutte le persone
della sua casa, il suo gregge e tutto il suo bestiame e tutti i suoi beni che
aveva acquistati nel paese di Canaan e andò nel paese di Seir, lontano dal
fratello Giacobbe. 7Infatti i loro possedimenti erano troppo grandi
perché essi potessero abitare insieme e il territorio, dove essi soggiornavano,
non poteva sostenerli per causa del loro bestiame. 8Così Esaù si
stabilì sulle montagne di Seir. Ora Esaù è Edom.
9Questa è la discendenza di Esaù, padre degli Idumei, nelle montagne
di Seir. 10Questi sono i nomi dei figli di Esaù: Elifaz, figlio di
Ada, moglie di Esaù; Reuel, figlio di Basemat, moglie di Esaù. 11I
figli di Elifaz furono: Teman, Omar, Zefo, Gatam, Kenaz. 12Elifaz,
figlio di Esaù, aveva per concubina Timna, la quale ad Elifaz partorì Amalek.
Questi sono i figli di Ada, moglie di Esaù. 13Questi sono i figli di
Reuel: Naat e Zerach, Samma e Mizza. Questi furono i figli di Basemat, moglie
di Esaù. 14Questi furono i figli di Oolibama, moglie di Esaù, figlia
di Ana, figlio di Zibeon; essa partorì a Esaù Ieus, Iaalam e Core.
15Questi sono i capi dei figli di Esaù: i figli di Elifaz
primogenito di Esaù: il capo di Teman, il capo di Omar, il capo di Zefo, il
capo di Kenaz, 16il capo di Core, il capo di Gatam, il capo di
Amalek. Questi sono i capi di Elifaz nel paese di Edom: questi sono i figli di
Ada.
17Questi i figli di Reuel, figlio di Esaù: il capo di Naat, il capo
di Zerach, il capo di Samma, il capo di Mizza. Questi sono i capi di Reuel nel
paese di Edom; questi sono i figli di Basemat, moglie di Esaù.
18Questi sono i figli di Oolibama, moglie di Esaù: il capo di Ieus,
il capo di Iaalam, il capo di Core. Questi sono i capi di Oolibama, figlia di
Ana, moglie di Esaù.
19Questi sono i figli di Esaù e questi i loro capi. Egli è Edom.
20Questi sono i figli di Seir l'Hurrita, che abitano il paese:
Lotan, Sobal, Zibeon, Ana, 21Dison, Eser e Disan. Questi sono i capi
degli Hurriti, figli di Seir, nel paese di Edom. 22I figli di Lotan
furono Ori e Emam e la sorella di Lotan era Timna. 23I figli di
Sobal sono Alvan, Manacat, Ebal, Sefo e Onam. 24I figli di Zibeon
sono Aia e Ana; questo è l'Ana che trovò le sorgenti calde nel deserto, mentre
pascolava gli asini del padre Zibeon. 25I figli di Ana sono Dison e
Oolibama, figlia di Ana. 26I figli di Dison sono Emdam, Esban, Itran
e Cheran. 27I figli di Eser sono Bilan, Zaavan e Akan. 28I
figli di Disan sono Uz e Aran. 29Questi sono i capi degli Hurriti:
il capo di Lotan, il capo di Sobal, il capo di Zibeon, il capo di Ana, 30il
capo di Dison, il capo di Eser, il capo di Disan. Questi sono i capi degli
Hurriti, secondo le loro tribù nel paese di Seir.
31Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che
regnasse un re degli Israeliti. 32Regnò dunque in Edom Bela, figlio
di Beor, e la sua città si chiama Dinaba. 33Poi morì Bela e regnò al
suo posto Iobab, figlio di Zerach, da Bosra. 34Poi morì Iobab e
regnò al suo posto Usam, del territorio dei Temaniti. 35Poi morì
Usam e regnò al suo posto Adad, figlio di Bedad, colui che vinse i Madianiti
nelle steppe di Moab; la sua città si chiama Avit. 36Poi morì Adad e
regnò al suo posto Samla da Masreka. 37Poi morì Samla e regnò al suo
posto Saul da Recobot-Naar. 38Poi morì Saul e regnò al suo posto
Baal-Canan, figlio di Acbor. 39Poi morì Baal-Canan, figlio di Acbor,
e regnò al suo posto Adar: la sua città si chiama Pau e la moglie si chiamava
Meetabel, figlia di Matred, da Me-Zaab.
40Questi sono i nomi dei capi di Esaù, secondo le loro famiglie, le
loro località, con i loro nomi: il capo di Timna, il capo di Alva, il capo di
Ietet, 41il capo di Oolibama, il capo di Ela, il capo di Pinon, 42il
capo di Kenan, il capo di Teman, il capo di Mibsar, 43il capo di
Magdiel, il capo di Iram. Questi sono i capi di Edom secondo le loro sedi nel
territorio di loro proprietà. È appunto questo Esaù il padre degli Idumei.
1Giacobbe si stabilì nel paese dove suo padre era stato
forestiero, nel paese di Canaan.
2Questa è la storia della discendenza di Giacobbe.
Giuseppe all'età di diciassette anni pascolava il gregge con i fratelli. Egli
era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre.
Ora Giuseppe riferì al loro padre i pettegolezzi sul loro conto. 3Israele
amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in
vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche. 4I
suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli,
lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente. 5Ora Giuseppe
fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancor di più. 6Disse
dunque loro: "Ascoltate questo sogno che ho fatto. 7Noi stavamo
legando covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone si alzò e restò
diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al
mio". 8Gli dissero i suoi fratelli: "Vorrai forse regnare
su di noi o ci vorrai dominare?". Lo odiarono ancora di più a causa dei
suoi sogni e delle sue parole.
9Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e
disse: "Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici
stelle si prostravano davanti a me". 10Lo narrò dunque al padre
e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: "Che sogno è questo
che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a
prostrarci fino a terra davanti a te?".
11I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo padre tenne
in mente la cosa.
12I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a
Sichem. 13Israele disse a Giuseppe: "Sai che i tuoi fratelli
sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro". Gli rispose:
"Eccomi!". 14Gli disse: "Va' a vedere come stanno i
tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a riferirmi". Lo fece
dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem. 15Mentr'egli
andava errando per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: "Che
cerchi?". 16Rispose: "Cerco i miei fratelli. Indicami dove
si trovano a pascolare". 17Quell'uomo disse: "Hanno tolto
le tende di qui, infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan". Allora
Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. 18Essi
lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di
farlo morire. 19Si dissero l'un l'altro: "Ecco, il sognatore
arriva! 20Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi
diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi
sogni!". 21Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani,
dicendo: "Non togliamogli la vita". 22Poi disse loro:
"Non versate il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma
non colpitelo con la vostra mano"; egli intendeva salvarlo dalle loro mani
e ricondurlo a suo padre. 23Quando Giuseppe fu arrivato presso i
suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe
maniche ch'egli indossava, 24poi lo afferrarono e lo gettarono nella
cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua. 25Poi sedettero per
prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di
Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di resina, di balsamo e
di laudano, che andavano a portare in Egitto. 26Allora Giuda disse
ai fratelli: "Che guadagno c'è ad uccidere il nostro fratello e a
nasconderne il sangue? 27Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra
mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne". I
suoi fratelli lo ascoltarono.
28Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed
estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero
Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto. 29Quando
Ruben ritornò alla cisterna, ecco Giuseppe non c'era più. Allora si stracciò le
vesti, 30tornò dai suoi fratelli e disse: "Il ragazzo non c'è
più, dove andrò io?". 31Presero allora la tunica di Giuseppe,
scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue. 32Poi mandarono
al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con queste
parole: "L'abbiamo trovata; riscontra se è o no la tunica di tuo
figlio". 33Egli la riconobbe e disse: "È la tunica di mio
figlio! Una bestia feroce l'ha divorato. Giuseppe è stato sbranato". 34Giacobbe
si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul
figlio per molti giorni. 35Tutti i suoi figli e le sue figlie
vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: "No, io
voglio scendere in lutto dal figlio mio nella tomba". E il padre suo lo
pianse. 36Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar,
consigliere del faraone e comandante delle guardie.
1In quel tempo Giuda si separò dai suoi fratelli e si
stabilì presso un uomo di Adullam, di nome Chira. 2Qui Giuda vide la
figlia di un Cananeo chiamato Sua, la prese in moglie e si unì a lei. 3Essa
concepì e partorì un figlio e lo chiamò Er. 4Poi concepì ancora e
partorì un figlio e lo chiamò Onan. 5Ancora un'altra volta partorì un
figlio e lo chiamò Sela. Essa si trovava in Chezib, quando lo partorì.
6Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si
chiamava Tamar. 7Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al
Signore e il Signore lo fece morire. 8Allora Giuda disse a Onan:
"Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di
cognato e assicura così una posterità per il fratello". 9Ma
Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che
si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una
posterità al fratello. 10Ciò che egli faceva non fu gradito al
Signore, il quale fece morire anche lui. 11Allora Giuda disse alla
nuora Tamar: "Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio
figlio Sela sarà cresciuto". Perché pensava: "Che non muoia anche
questo come i suoi fratelli!". Così Tamar se ne andò e ritornò alla casa
del padre.
12Passarono molti giorni e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda.
Quando Giuda ebbe finito il lutto, andò a Timna da quelli che tosavano il suo
gregge e con lui vi era Chira, il suo amico di Adullam. 13Fu portata
a Tamar questa notizia: "Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del
suo gregge". 14Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si
coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di
Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai
cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie. 15Giuda la
vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia. 16Egli
si diresse su quella strada verso di lei e disse: "Lascia che io venga con
te!". Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora. Essa disse:
"Che mi darai per venire con me?". 17Rispose: "Io ti
manderò un capretto del gregge". Essa riprese: "Mi dai un pegno fin
quando me lo avrai mandato?". 18Egli disse: "Qual è il
pegno che ti devo dare?". Rispose: "Il tuo sigillo, il tuo cordone e
il bastone che hai in mano". Allora glieli diede e le si unì. Essa concepì
da lui. 19Poi si alzò e se ne andò; si tolse il velo e rivestì gli
abiti vedovili. 20Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico di
Adullam, per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quegli non la
trovò. 21Domandò agli uomini di quel luogo: "Dov'è quella
prostituta che stava in Enaim sulla strada?". Ma risposero: "Non c'è
stata qui nessuna prostituta". 22Così tornò da Giuda e disse:
"Non l'ho trovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: Non c'è stata
qui nessuna prostituta". 23Allora Giuda disse: "Se li
tenga! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Vedi che le ho mandato questo
capretto, ma tu non l'hai trovata".
24Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia:
"Tamar, la tua nuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa della
prostituzione". Giuda disse: "Conducetela fuori e sia
bruciata!". 25Essa veniva già condotta fuori, quando mandò a
dire al suocero: "Dell'uomo a cui appartengono questi oggetti io sono
incinta". E aggiunse: "Riscontra, dunque, di chi siano questo
sigillo, questi cordoni e questo bastone". 26Giuda li riconobbe
e disse: "Essa è più giusta di me, perché io non l'ho data a mio figlio
Sela". E non ebbe più rapporti con lei.
27Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel
grembo due gemelli. 28Durante il parto, uno di essi mise fuori una
mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano,
dicendo: "Questi è uscito per primo". 29Ma, quando questi
ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: "Come ti sei
aperta una breccia?" e lo si chiamò Perez. 30Poi uscì suo
fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.
1Giuseppe era stato condotto in Egitto e Potifar,
consigliere del faraone e comandante delle guardie, un Egiziano, lo acquistò da
quegli Ismaeliti che l'avevano condotto laggiù. 2Allora il Signore
fu con Giuseppe: a lui tutto riusciva bene e rimase nella casa dell'Egiziano,
suo padrone. 3Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e
che quanto egli intraprendeva il Signore faceva riuscire nelle sue mani. 4Così
Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore personale; anzi
quegli lo nominò suo maggiordomo e gli diede in mano tutti i suoi averi. 5Da
quando egli lo aveva fatto suo maggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi,
il Signore benedisse la casa dell'Egiziano per causa di Giuseppe e la
benedizione del Signore fu su quanto aveva, in casa e nella campagna. 6Così
egli lasciò tutti i suoi averi nelle mani di Giuseppe e non gli domandava conto
di nulla, se non del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di forma e
avvenente di aspetto.
7Dopo questi fatti, la moglie del padrone gettò gli occhi su
Giuseppe e gli disse: "Unisciti a me!". 8Ma egli rifiutò e
disse alla moglie del suo padrone: "Vedi, il mio signore non mi domanda
conto di quanto è nella sua casa e mi ha dato in mano tutti i suoi averi. 9Lui
stesso non conta più di me in questa casa; non mi ha proibito nulla, se non te,
perché sei sua moglie. E come potrei fare questo grande male e peccare contro
Dio?". 10E, benché ogni giorno essa ne parlasse a Giuseppe,
egli non acconsentì di unirsi, di darsi a lei.
11Ora un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro, mentre
non c'era nessuno dei domestici. 12Essa lo afferrò per la veste,
dicendo: "Unisciti a me!". Ma egli le lasciò tra le mani la veste,
fuggì e uscì. 13Allora essa, vedendo ch'egli le aveva lasciato tra
le mani la veste ed era fuggito fuori, 14chiamò i suoi domestici e
disse loro: "Guardate, ci ha condotto in casa un Ebreo per scherzare con
noi! Mi si è accostato per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce. 15Egli,
appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, ha lasciato la veste accanto a
me, è fuggito ed è uscito".
16Ed essa pose accanto a sé la veste di lui finché il padrone venne
a casa. 17Allora gli disse le stesse cose: "Quel servo ebreo,
che tu ci hai condotto in casa, mi si è accostato per scherzare con me. 18Ma
appena io ho gridato e ho chiamato, ha abbandonato la veste presso di me ed è
fuggito fuori". 19Quando il padrone udì le parole di sua moglie
che gli parlava: "Proprio così mi ha fatto il tuo servo!", si accese
d'ira.
20Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, dove
erano detenuti i carcerati del re.
22Così il comandante della prigione affidò a Giuseppe
tutti i carcerati che erano nella prigione e quanto c'era da fare là dentro, lo
faceva lui. 23Il comandante della prigione non si prendeva cura più
di nulla di quanto gli era affidato, perché il Signore era con lui e quello che
egli faceva il Signore faceva riuscire.
1Dopo queste cose il coppiere del re d'Egitto e il
panettiere offesero il loro padrone, il re d'Egitto. 2Il faraone si
adirò contro i suoi due eunuchi, contro il capo dei coppieri e contro il capo
dei panettieri, 3e li fece mettere in carcere nella casa del
comandante delle guardie, nella prigione dove Giuseppe era detenuto. 4Il
comandante delle guardie assegnò loro Giuseppe, perché li servisse. Così essi
restarono nel carcere per un certo tempo.
5Ora, in una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re
d'Egitto, che erano detenuti nella prigione, ebbero tutti e due un sogno,
ciascuno il suo sogno, che aveva un significato particolare.
6Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano afflitti. 7Allora
interrogò gli eunuchi del faraone che erano con lui in carcere nella casa del
suo padrone e disse: "Perché quest'oggi avete la faccia così
triste?". 8Gli dissero: "Abbiamo fatto un sogno e non c'è
chi lo interpreti". Giuseppe disse loro: "Non è forse Dio che ha in
suo potere le interpretazioni? Raccontatemi dunque".
9Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli
disse: "Nel mio sogno, ecco mi stava davanti una vite, 10sulla
quale erano tre tralci; non appena essa cominciò a germogliare, apparvero i
fiori e i suoi grappoli maturarono gli acini. 11Io avevo in mano il
calice del faraone; presi gli acini, li spremetti nella coppa del faraone e
diedi la coppa in mano al faraone".
12Giuseppe gli disse: "Eccone la spiegazione: i tre tralci sono
tre giorni. 13Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti
restituirà nella tua carica e tu porgerai il calice al faraone, secondo la
consuetudine di prima, quando eri suo coppiere. 14Ma se, quando
sarai felice, ti vorrai ricordare che io sono stato con te, fammi questo
favore: parla di me al faraone e fammi uscire da questa casa. 15Perché
io sono stato portato via ingiustamente dal paese degli Ebrei e anche qui non
ho fatto nulla perché mi mettessero in questo sotterraneo".
16Allora il capo dei panettieri, vedendo che aveva dato
un'interpretazione favorevole, disse a Giuseppe: "Quanto a me, nel mio
sogno mi stavano sulla testa tre canestri di pane bianco 17e nel
canestro che stava di sopra era ogni sorta di cibi per il faraone, quali si
preparano dai panettieri. Ma gli uccelli li mangiavano dal canestro che avevo
sulla testa".
18Giuseppe rispose e disse: "Questa è la spiegazione: i tre
canestri sono tre giorni. 19Fra tre giorni il faraone solleverà la
tua testa e ti impiccherà ad un palo e gli uccelli ti mangeranno la carne
addosso".
20Appunto al terzo giorno - era il giorno natalizio del faraone -
egli fece un banchetto a tutti i suoi ministri e allora sollevò la testa del
capo dei coppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi ministri.
21Restituì il capo dei coppieri al suo ufficio di coppiere, perché
porgesse la coppa al faraone, 22e invece impiccò il capo dei
panettieri, secondo l'interpretazione che Giuseppe aveva loro data. 23Ma
il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe e lo dimenticò.
1Al termine di due anni, il faraone sognò di trovarsi
presso il Nilo. 2Ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di
aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi. 3Ed ecco,
dopo quelle, sette altre vacche salirono dal Nilo, brutte di aspetto e magre, e
si fermarono accanto alle prime vacche sulla riva del Nilo. 4Ma le
vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e
grasse. E il faraone si svegliò.
5Poi si addormentò e sognò una seconda volta: ecco sette spighe
spuntavano da un unico stelo, grosse e belle. 6Ma ecco sette spighe
vuote e arse dal vento d'oriente spuntavano dopo quelle. 7Le spighe
vuote inghiottirono le sette spighe grosse e piene. Poi il faraone si svegliò:
era stato un sogno.
8Alla mattina il suo spirito ne era turbato, perciò convocò tutti
gli indovini e tutti i saggi dell'Egitto. Il faraone raccontò loro il sogno, ma
nessuno lo sapeva interpretare al faraone.
9Allora il capo dei coppieri parlò al faraone: "Io devo
ricordare oggi le mie colpe. 10Il faraone si era adirato contro i
suoi servi e li aveva messi in carcere nella casa del capo delle guardie, me e
il capo dei panettieri. 11Noi facemmo un sogno nella stessa notte,
io e lui; ma avemmo ciascuno un sogno con un significato particolare. 12Ora
era là con noi un giovane ebreo, schiavo del capo delle guardie; noi gli
raccontammo i nostri sogni ed egli ce li interpretò, dando a ciascuno
spiegazione del suo sogno. 13Proprio come ci aveva interpretato,
così avvenne: io fui restituito alla mia carica e l'altro fu impiccato".
14Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dal
sotterraneo ed egli si rase, si cambiò gli abiti e si presentò al faraone. 15Il
faraone disse a Giuseppe: "Ho fatto un sogno e nessuno lo sa interpretare;
ora io ho sentito dire di te che ti basta ascoltare un sogno per interpretarlo
subito".
16Giuseppe rispose al faraone: "Non io, ma Dio darà la risposta
per la salute del faraone!". 17Allora il faraone disse a
Giuseppe: "Nel mio sogno io mi trovavo sulla riva del Nilo. 18Quand'ecco
salirono dal Nilo sette vacche grasse e belle di forma e si misero a pascolare
tra i giunchi. 19Ed ecco sette altre vacche salirono dopo quelle,
deboli, brutte di forma e magre: non ne vidi mai di così brutte in tutto il
paese d'Egitto. 20Le vacche magre e brutte divorarono le prime sette
vacche, quelle grasse. 21Queste entrarono nel loro corpo, ma non si
capiva che vi fossero entrate, perché il loro aspetto era brutto come prima. E
mi svegliai.
22Poi vidi nel sogno che sette spighe spuntavano da un solo stelo,
piene e belle. 23Ma ecco sette spighe secche, vuote e arse dal vento
d'oriente, spuntavano dopo quelle. 24Le spighe vuote inghiottirono
le sette spighe belle. Ora io l'ho detto agli indovini, ma nessuno mi da' la
spiegazione".
25Allora Giuseppe disse al faraone: "Il sogno del faraone è uno
solo: quello che Dio sta per fare, lo ha indicato al faraone. 26Le
sette vacche belle sono sette anni e le sette spighe belle sono sette anni: è
un solo sogno. 27E le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo
quelle, sono sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d'oriente, sono
sette anni: vi saranno sette anni di carestia. 28È appunto ciò che
ho detto al faraone: quanto Dio sta per fare, l'ha manifestato al faraone. 29Ecco
stanno per venire sette anni, in cui sarà grande abbondanza in tutto il paese
d'Egitto. 30Poi a questi succederanno sette anni di carestia; si
dimenticherà tutta quella abbondanza nel paese d'Egitto e la carestia consumerà
il paese. 31Si dimenticherà che vi era stata l'abbondanza nel paese
a causa della carestia venuta in seguito, perché sarà molto dura. 32Quanto
al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la
cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla.
33Ora il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e saggio e lo
metta a capo del paese d'Egitto. 34Il faraone inoltre proceda ad
istituire funzionari sul paese, per prelevare un quinto sui prodotti del paese
d'Egitto durante i sette anni di abbondanza. 35Essi raccoglieranno
tutti i viveri di queste annate buone che stanno per venire, ammasseranno il
grano sotto l'autorità del faraone e lo terranno in deposito nelle città. 36Questi
viveri serviranno al paese di riserva per i sette anni di carestia che verranno
nel paese d'Egitto; così il paese non sarà distrutto dalla carestia".
37La cosa piacque al faraone e a tutti i suoi ministri. 38Il
faraone disse ai ministri: "Potremo trovare un uomo come questo, in cui
sia lo spirito di Dio?". 39Poi il faraone disse a Giuseppe:
"Dal momento che Dio ti ha manifestato tutto questo, nessuno è
intelligente e saggio come te. 40Tu stesso sarai il mio maggiordomo
e ai tuoi ordini si schiererà tutto il mio popolo: solo per il trono io sarò
più grande di te".
41Il faraone disse a Giuseppe: "Ecco, io ti metto a capo di
tutto il paese d'Egitto". 42Il faraone si tolse di mano
l'anello e lo pose sulla mano di Giuseppe; lo rivestì di abiti di lino
finissimo e gli pose al collo un monile d'oro. 43Poi lo fece montare
sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: "Abrech". E così lo
si stabilì su tutto il paese d'Egitto. 44Poi il faraone disse a
Giuseppe: "Sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potrà alzare
la mano o il piede in tutto il paese d'Egitto". 45E il faraone
chiamò Giuseppe Zafnat-Paneach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera,
sacerdote di On. Giuseppe uscì per tutto il paese d'Egitto. 46Giuseppe
aveva trent'anni quando si presentò al faraone re d'Egitto.
Poi Giuseppe si allontanò dal faraone e percorse tutto il paese d'Egitto. 47Durante
i sette anni di abbondanza la terra produsse a profusione. 48Egli
raccolse tutti i viveri dei sette anni, nei quali vi era stata l'abbondanza nel
paese d'Egitto, e ripose i viveri nelle città, cioè in ogni città ripose i
viveri della campagna circostante. 49Giuseppe ammassò il grano come
la sabbia del mare, in grandissima quantità, così che non se ne fece più il
computo, perché era incalcolabile.
50Intanto nacquero a Giuseppe due figli, prima che venisse l'anno
della carestia; glieli partorì Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. 51Giuseppe
chiamò il primogenito Manasse, "perché - disse - Dio mi ha fatto
dimenticare ogni affanno e tutta la casa di mio padre". 52E il
secondo lo chiamò Efraim, "perché - disse - Dio mi ha reso fecondo nel
paese della mia afflizione".
53Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d'Egitto 54e
cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu
carestia in tutti i paesi, ma in tutto l'Egitto c'era il pane.
55Poi tutto il paese d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo
gridò al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli
Egiziani: "Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà". 56La
carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in
cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia si
aggravava in Egitto. 57E da tutti i paesi venivano in Egitto per
acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra.
1Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il grano;
perciò disse ai figli: "Perché state a guardarvi l'un l'altro?". 2E
continuò: "Ecco, ho sentito dire che vi è il grano in Egitto. Andate
laggiù e compratene per noi, perché possiamo conservarci in vita e non
morire". 3Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per
acquistare il frumento in Egitto. 4Ma quanto a Beniamino, fratello
di Giuseppe, Giacobbe non lo mandò con i fratelli perché diceva: "Non gli
succeda qualche disgrazia!". 5Arrivarono dunque i figli
d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti,
perché nel paese di Canaan c'era la carestia.
6Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il
popolo del paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si
prostrarono davanti con la faccia a terra. 7Giuseppe vide i suoi
fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e
disse: "Di dove siete venuti?". Risposero: "Dal paese di Canaan
per comperare viveri". 8Giuseppe riconobbe dunque i fratelli,
mentre essi non lo riconobbero. 9Si ricordò allora Giuseppe dei
sogni che aveva avuti a loro riguardo e disse loro: "Voi siete spie! Voi
siete venuti a vedere i punti scoperti del paese". 10Gli
risposero: "No, signore mio; i tuoi servi sono venuti per acquistare
viveri. 11Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri.
I tuoi servi non sono spie!". 12Ma egli disse loro: "No,
voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese!". 13Allora
essi dissero: "Dodici sono i tuoi servi, siamo fratelli, figli di un solo
uomo, nel paese di Canaan; ecco il più giovane è ora presso nostro padre e uno
non c'è più". 14Giuseppe disse loro: "Le cose stanno come
vi ho detto: voi siete spie. 15In questo modo sarete messi alla
prova: per la vita del faraone, non uscirete di qui se non quando vi avrà
raggiunto il vostro fratello più giovane. 16Mandate uno di voi a
prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Siano così messe alla
prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no,
per la vita del faraone, voi siete spie!". 17E li tenne in
carcere per tre giorni.
18Al terzo giorno Giuseppe disse loro: "Fate questo e avrete
salva la vita; io temo Dio! 19Se voi siete sinceri, uno dei vostri
fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano
per la fame delle vostre case. 20Poi mi condurrete qui il vostro
fratello più giovane. Allora le vostre parole si dimostreranno vere e non
morirete". Essi annuirono. 21Allora si dissero l'un l'altro:
"Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché
abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato.
Per questo ci è venuta addosso quest'angoscia". 22Ruben prese a
dir loro: "Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non
mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue". 23Non
sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro vi era l'interprete.
24Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi tornò e parlò con
essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.
25Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i loro
sacchi e si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si dessero loro
provviste per il viaggio. E così venne loro fatto.
26Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di là. 27Ora
in un luogo dove passavano la notte uno di essi aprì il sacco per dare il
foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del sacco. 28Disse
ai fratelli: "Mi è stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio
sacco!". Allora si sentirono mancare il cuore e tremarono, dicendosi l'un
l'altro: "Che è mai questo che Dio ci ha fatto?".
29Arrivati da Giacobbe loro padre, nel paese di Canaan, gli
riferirono tutte le cose che erano loro capitate: 30"Quell'uomo
che è il signore del paese ci ha parlato duramente e ci ha messi in carcere
come spie del paese. 31Allora gli abbiamo detto: Noi siamo sinceri;
non siamo spie! 32Noi siamo dodici fratelli, figli di nostro padre:
uno non c'è più e il più giovane è ora presso nostro padre nel paese di Canaan.
33Ma l'uomo, signore del paese, ci ha risposto: In questo modo io
saprò se voi siete sinceri: lasciate qui con me uno dei vostri fratelli,
prendete il grano necessario alle vostre case e andate. 34Poi
conducetemi il vostro fratello più giovane; così saprò che non siete spie, ma
che siete sinceri; io vi renderò vostro fratello e voi potrete percorrere il
paese in lungo e in largo".
35Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua
borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse
di denaro, furono presi dal timore. 36E il padre loro Giacobbe
disse: "Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c'è più, Simeone non
c'è più e Beniamino me lo volete prendere. Su di me tutto questo ricade!".
37Allora Ruben disse al padre: "Farai morire i miei due figli,
se non te lo ricondurrò. Affidalo a me e io te lo restituirò". 38Ma
egli rispose: "Il mio figlio non verrà laggiù con voi, perché suo fratello
è morto ed egli è rimasto solo. Se gli capitasse una disgrazia durante il
viaggio che volete fare, voi fareste scendere con dolore la mia canizie negli
inferi".
1La carestia continuava a gravare sul paese. 2Quando
ebbero finito di consumare il grano che avevano portato dall'Egitto, il padre
disse loro: "Tornate là e acquistate per noi un po' di viveri". 3Ma
Giuda gli disse: "Quell'uomo ci ha dichiarato severamente: Non verrete
alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello! 4Se tu
sei disposto a lasciar partire con noi nostro fratello, andremo laggiù e ti
compreremo il grano. 5Ma se tu non lo lasci partire, noi non ci
andremo, perché quell'uomo ci ha detto: Non verrete alla mia presenza, se non
avrete con voi il vostro fratello!". 6Israele disse:
"Perché mi avete fatto questo male, cioè far sapere a quell'uomo che
avevate ancora un fratello?". 7Risposero: "Quell'uomo ci
ha interrogati con insistenza intorno a noi e alla nostra parentela: È ancora
vivo vostro padre? Avete qualche fratello? e noi abbiamo risposto secondo
queste domande. Potevamo sapere ch'egli avrebbe detto: Conducete qui vostro
fratello?".
8Giuda disse a Israele suo padre: "Lascia venire il giovane con
me; partiremo subito per vivere e non morire, noi, tu e i nostri bambini. 9Io
mi rendo garante di lui: dalle mie mani lo reclamerai. Se non te lo ricondurrò,
se non te lo riporterò, io sarò colpevole contro di te per tutta la vita. 10Se
non avessimo indugiato, ora saremmo già di ritorno per la seconda volta". 11Israele
loro padre rispose: "Se è così, fate pure: mettete nei vostri bagagli i
prodotti più scelti del paese e portateli in dono a quell'uomo: un po' di
balsamo, un po' di miele, resina e laudano, pistacchi e mandorle. 12Prendete
con voi doppio denaro, il denaro cioè che è stato rimesso nella bocca dei
vostri sacchi lo porterete indietro: forse si tratta di un errore. 13Prendete
anche vostro fratello, partite e tornate da quell'uomo. 14Dio
onnipotente vi faccia trovare misericordia presso quell'uomo, così che vi
rilasci l'altro fratello e Beniamino. Quanto a me, una volta che non avrò più i
miei figli, non li avrò più...!".
15Presero dunque i nostri uomini questo dono e il doppio del denaro
e anche Beniamino, partirono, scesero in Egitto e si presentarono a Giuseppe.
16Quando Giuseppe ebbe visto Beniamino con loro, disse al suo
maggiordomo: "Conduci questi uomini in casa, macella quello che occorre e
prepara, perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno". 17Il
maggiordomo fece come Giuseppe aveva ordinato e introdusse quegli uomini nella
casa di Giuseppe. 18Ma quegli uomini si spaventarono, perché
venivano condotti in casa di Giuseppe, e dissero: "A causa del denaro,
rimesso nei nostri sacchi l'altra volta, ci si vuol condurre là: per assalirci,
piombarci addosso e prenderci come schiavi con i nostri asini".
19Allora si avvicinarono al maggiordomo della casa di Giuseppe e
parlarono con lui all'ingresso della casa; 20dissero: "Mio
signore, noi siamo venuti già un'altra volta per comperare viveri. 21Quando
fummo arrivati ad un luogo per passarvi la notte, aprimmo i sacchi ed ecco il
denaro di ciascuno si trovava alla bocca del suo sacco: proprio il nostro
denaro con il suo peso esatto. Allora noi l'abbiamo portato indietro 22e,
per acquistare i viveri, abbiamo portato con noi altro denaro. Non sappiamo chi
abbia messo nei sacchi il nostro denaro!". 23Ma quegli disse:
"State in pace, non temete! Il vostro Dio e il Dio dei padri vostri vi ha
messo un tesoro nei sacchi; il vostro denaro è pervenuto a me". E portò
loro Simeone.
24Quell'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe, diede
loro acqua, perché si lavassero i piedi e diede il foraggio ai loro asini. 25Essi
prepararono il dono nell'attesa che Giuseppe arrivasse a mezzogiorno, perché
avevano saputo che avrebbero preso cibo in quel luogo. 26Quando
Giuseppe arrivò a casa, gli presentarono il dono, che avevano con sé, e si
prostrarono davanti a lui con la faccia a terra. 27Egli domandò loro
come stavano e disse: "Sta bene il vostro vecchio padre, di cui mi avete
parlato? Vive ancora?". 28Risposero: "Il tuo servo, nostro
padre, sta bene, è ancora vivo" e si inginocchiarono prostrandosi. 29Egli
alzò gli occhi e guardò Beniamino, suo fratello, il figlio di sua madre, e
disse: "È questo il vostro fratello più giovane, di cui mi avete
parlato?" e aggiunse: "Dio ti conceda grazia, figlio mio!". 30Giuseppe
uscì in fretta, perché si era commosso nell'intimo alla presenza di suo
fratello e sentiva il bisogno di piangere; entrò nella sua camera e pianse. 31Poi
si lavò la faccia, uscì e, facendosi forza, ordinò: "Servite il
pasto". 32Fu servito per lui a parte, per loro a parte e per i
commensali egiziani a parte, perché gli Egiziani non possono prender cibo con
gli Ebrei: ciò sarebbe per loro un abominio. 33Presero posto davanti
a lui dal primogenito al più giovane, ciascuno in ordine di età ed essi si
guardavano con meraviglia l'un l'altro. 34Egli fece portare loro
porzioni prese dalla propria mensa, ma la porzione di Beniamino era cinque
volte più abbondante di quella di tutti gli altri. E con lui bevvero fino
all'allegria.
1Diede poi questo ordine al maggiordomo della sua casa:
"Riempi i sacchi di quegli uomini di tanti viveri quanti ne possono
contenere e metti il denaro di ciascuno alla bocca del suo sacco. 2Insieme
metterai la mia coppa, la coppa d'argento, alla bocca del sacco del più
giovane, con il denaro del suo grano". Quegli fece secondo l'ordine di
Giuseppe. 3Al mattino, fattosi chiaro, quegli uomini furono fatti
partire con i loro asini. 4Erano appena usciti dalla città e ancora
non si erano allontanati, quando Giuseppe disse al maggiordomo della sua casa:
"Su, insegui quegli uomini, raggiungili e di' loro: Perché avete reso male
per bene? 5Non è forse questa la coppa in cui beve il mio signore e
per mezzo della quale egli suole trarre i presagi? Avete fatto male a fare
così". 6Egli li raggiunse e ripeté loro queste parole. 7Quelli
gli dissero: "Perché il mio signore dice queste cose? Lungi dai tuoi servi
il fare una tale cosa! 8Ecco, il denaro che abbiamo trovato alla
bocca dei nostri sacchi te lo abbiamo riportato dal paese di Canaan e come
potremmo rubare argento od oro dalla casa del tuo padrone? 9Quello
dei tuoi servi, presso il quale si troverà, sarà messo a morte e anche noi
diventeremo schiavi del mio signore". 10Rispose: "Ebbene,
come avete detto, così sarà: colui, presso il quale si troverà, sarà mio
schiavo e voi sarete innocenti". 11Ciascuno si affrettò a
scaricare a terra il suo sacco e lo aprì. 12Quegli li frugò dal
maggiore al più piccolo, e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino. 13Allora
essi si stracciarono le vesti, ricaricarono ciascuno il proprio asino e tornarono
in città. 14Giuda e i suoi fratelli vennero nella casa di Giuseppe,
che si trovava ancora là, e si gettarono a terra davanti a lui. 15Giuseppe
disse loro: "Che azione avete commessa? Non sapete che un uomo come me è
capace di indovinare?". 16Giuda disse: "Che diremo al mio
signore? Come parlare? Come giustificarci? Dio ha scoperto la colpa dei tuoi
servi... Eccoci schiavi del mio signore, noi e colui che è stato trovato in
possesso della coppa". 17Ma egli rispose: "Lungi da me il
far questo! L'uomo trovato in possesso della coppa, lui sarà mio schiavo:
quanto a voi, tornate in pace da vostro padre".
18Allora Giuda gli si fece innanzi e disse: "Mio signore, sia
permesso al tuo servo di far sentire una parola agli orecchi del mio signore;
non si accenda la tua ira contro il tuo servo, perché il faraone è come te! 19Il
mio signore aveva interrogato i suoi servi: Avete un padre o un fratello? 20E
noi avevamo risposto al mio signore: Abbiamo un padre vecchio e un figlio ancor
giovane natogli in vecchiaia, suo fratello è morto ed egli è rimasto il solo
dei figli di sua madre e suo padre lo ama. 21Tu avevi detto ai tuoi
servi: Conducetelo qui da me, perché lo possa vedere con i miei occhi. 22Noi
avevamo risposto al mio signore: Il giovinetto non può abbandonare suo padre:
se lascerà suo padre, questi morirà. 23Ma tu avevi soggiunto ai tuoi
servi: Se il vostro fratello minore non verrà qui con voi, non potrete più
venire alla mia presenza. 24Quando dunque eravamo ritornati dal tuo
servo, mio padre, gli riferimmo le parole del mio signore. 25E
nostro padre disse: Tornate ad acquistare per noi un po' di viveri. 26E
noi rispondemmo: Non possiamo ritornare laggiù: se c'è con noi il nostro
fratello minore, andremo; altrimenti, non possiamo essere ammessi alla presenza
di quell'uomo senza avere con noi il nostro fratello minore. 27Allora
il tuo servo, mio padre, ci disse: Voi sapete che due figli mi aveva procreato
mia moglie. 28Uno partì da me e dissi: certo è stato sbranato! Da
allora non l'ho più visto. 29Se ora mi porterete via anche questo e
gli capitasse una disgrazia, voi fareste scendere con dolore la mia canizie
nella tomba. 30Ora, quando io arriverò dal tuo servo, mio padre, e
il giovinetto non sarà con noi, mentre la vita dell'uno è legata alla vita
dell'altro, 31appena egli avrà visto che il giovinetto non è con
noi, morirà e i tuoi servi avranno fatto scendere con dolore negli inferi la
canizie del tuo servo, nostro padre.
32Ma il tuo servo si è reso garante del giovinetto presso mio padre:
Se non te lo ricondurrò, sarò colpevole verso mio padre per tutta la vita. 33Ora,
lascia che il tuo servo rimanga invece del giovinetto come schiavo del mio
signore e il giovinetto torni lassù con i suoi fratelli! 34Perché,
come potrei tornare da mio padre senz'avere con me il giovinetto? Ch'io non
veda il male che colpirebbe mio padre!".
1Allora Giuseppe non poté più contenersi dinanzi ai
circostanti e gridò: "Fate uscire tutti dalla mia presenza!". Così
non restò nessuno presso di lui, mentre Giuseppe si faceva conoscere ai suoi
fratelli. 2Ma diede in un grido di pianto e tutti gli Egiziani lo
sentirono e la cosa fu risaputa nella casa del faraone. 3Giuseppe
disse ai fratelli: "Io sono Giuseppe! Vive ancora mio padre?". Ma i
suoi fratelli non potevano rispondergli, perché atterriti dalla sua presenza. 4Allora
Giuseppe disse ai fratelli: "Avvicinatevi a me!". Si avvicinarono e
disse loro: "Io sono Giuseppe, il vostro fratello, che voi avete venduto
per l'Egitto. 5Ma ora non vi rattristate e non vi crucciate per
avermi venduto quaggiù, perché Dio mi ha mandato qui prima di voi per
conservarvi in vita. 6Perché già da due anni vi è la carestia nel
paese e ancora per cinque anni non vi sarà né aratura né mietitura. 7Dio
mi ha mandato qui prima di voi, per assicurare a voi la sopravvivenza nel paese
e per salvare in voi la vita di molta gente. 8Dunque non siete stati
voi a mandarmi qui, ma Dio ed Egli mi ha stabilito padre per il faraone,
signore su tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d'Egitto. 9Affrettatevi
a salire da mio padre e ditegli: Dice il tuo figlio Giuseppe: Dio mi ha
stabilito signore di tutto l'Egitto. Vieni quaggiù presso di me e non tardare. 10Abiterai
nel paese di Gosen e starai vicino a me tu, i tuoi figli e i figli dei tuoi
figli, i tuoi greggi e i tuoi armenti e tutti i tuoi averi. 11Là io
ti darò sostentamento, poiché la carestia durerà ancora cinque anni, e non
cadrai nell'indigenza tu, la tua famiglia e quanto possiedi. 12Ed
ecco, i vostri occhi lo vedono e lo vedono gli occhi di mio fratello Beniamino:
è la mia bocca che vi parla! 13Riferite a mio padre tutta la gloria
che io ho in Egitto e quanto avete visto; affrettatevi a condurre quaggiù mio
padre". 14Allora egli si gettò al collo di Beniamino e pianse.
Anche Beniamino piangeva stretto al suo collo. 15Poi baciò tutti i
fratelli e pianse stringendoli a sé. Dopo, i suoi fratelli si misero a
conversare con lui.
16Intanto nella casa del faraone si era diffusa la voce: "Sono
venuti i fratelli di Giuseppe!" e questo fece piacere al faraone e ai suoi
ministri. 17Allora il faraone disse a Giuseppe: "Di' ai tuoi
fratelli: Fate questo: caricate le cavalcature, partite e andate nel paese di
Canaan. 18Poi prendete vostro padre e le vostre famiglie e venite da
me e io vi darò il meglio del paese d'Egitto e mangerete i migliori prodotti
della terra. 19Quanto a te, da' loro questo comando: Fate questo:
prendete con voi dal paese d'Egitto carri per i vostri bambini e le vostre
donne, prendete vostro padre e venite. 20Non abbiate rincrescimento
per la vostra roba, perché il meglio di tutto il paese sarà vostro".
21Così fecero i figli di Israele. Giuseppe diede loro carri secondo
l'ordine del faraone e diede loro una provvista per il viaggio. 22Diede
a tutti una muta di abiti per ciascuno, ma a Beniamino diede trecento sicli
d'argento e cinque mute di abiti. 23Allo stesso modo mandò al padre
dieci asini carichi dei migliori prodotti dell'Egitto e dieci asine cariche di
grano, pane e viveri per il viaggio del padre. 24Poi congedò i
fratelli e, mentre partivano, disse loro: "Non litigate durante il
viaggio!".
25Così essi ritornarono dall'Egitto e arrivarono nel paese di
Canaan, dal loro padre Giacobbe 26e subito gli riferirono:
"Giuseppe è ancora vivo, anzi governa tutto il paese d'Egitto!". Ma
il suo cuore rimase freddo, perché non poteva credere loro. 27Quando
però essi gli riferirono tutte le parole che Giuseppe aveva detto loro ed egli
vide i carri che Giuseppe gli aveva mandati per trasportarlo, allora lo spirito
del loro padre Giacobbe si rianimò. 28Israele disse: "Basta!
Giuseppe, mio figlio, è vivo. Andrò a vederlo prima di morire!".
1Israele dunque levò le tende con quanto possedeva e
arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco. 2Dio
disse a Israele in una visione notturna: "Giacobbe, Giacobbe!".
Rispose: "Eccomi!". 3Riprese: "Io sono Dio, il Dio di
tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te un
grande popolo. 4Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò
tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi".
5Giacobbe si alzò da Bersabea e i figli di Israele fecero salire il
loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone
aveva mandati per trasportarlo. 6Essi presero il loro bestiame e
tutti i beni che avevano acquistati nel paese di Canaan e vennero in Egitto;
Giacobbe cioè e con lui tutti i suoi discendenti; 7i suoi figli e i
nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti egli condusse con
sé in Egitto.
8Questi sono i nomi dei figli d'Israele che entrarono in Egitto:
Giacobbe e i suoi figli, il primogenito di Giacobbe, Ruben. 9I figli
di Ruben: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi. 10I figli di Simeone:
Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea. 11I
figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 12I figli di Giuda: Er, Onan,
Sela, Perez e Zerach; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan. Furono figli
di Perez: Chezron e Amul. 13I figli di Ìssacar: Tola, Puva, Giobbe e
Simron. 14I figli di Zàbulon: Sered, Elon e Iacleel. 15Questi
sono i figli che Lia partorì a Giacobbe in Paddan-Aram insieme con la figlia
Dina; tutti i suoi figli e le sue figlie erano trentatré persone.
16I figli di Gad: Zifion, Agghi, Suni, Esbon, Eri, Arodi e Areli. 17I
figli di Aser: Imma, Isva, Isvi, Beria e la loro sorella Serach. I figli di
Beria: Eber e Malchiel. 18Questi sono i figli di Zilpa, che Làbano
aveva dato alla figlia Lia; essa li partorì a Giacobbe: sono sedici persone.
19I figli di Rachele, moglie di Giacobbe: Giuseppe e Beniamino. 20A
Giuseppe nacquero in Egitto Efraim e Manasse, che gli partorì Asenat, figlia di
Potifera, sacerdote di On. 21I figli di Beniamino: Bela, Becher e
Asbel, Ghera, Naaman, Echi, Ros, Muppim, Uppim e Arde. 22Questi sono
i figli che Rachele partorì a Giacobbe; in tutto sono quattordici persone.
23I figli di Dan: Usim. 24I figli di Nèftali: Iacseel,
Guni, Ieser e Sillem. 25Questi sono i figli di Bila, che Làbano
diede alla figlia Rachele, ed essa li partorì a Giacobbe; in tutto sette
persone.
26Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto, uscite dai
suoi fianchi, senza le mogli dei figli di Giacobbe, sono sessantasei. 27I
figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone
della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta.
28Ora egli aveva mandato Giuda avanti a sé da Giuseppe, perché
questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Poi arrivarono al paese
di Gosen. 29Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì in
Gosen incontro a Israele, suo padre. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al
collo e pianse a lungo stretto al suo collo. 30Israele disse a
Giuseppe: "Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua
faccia, perché sei ancora vivo". 31Allora Giuseppe disse ai
fratelli e alla famiglia del padre: "Vado ad informare il faraone e a
dirgli: I miei fratelli e la famiglia di mio padre, che erano nel paese di
Canaan, sono venuti da me. 32Ora questi uomini sono pastori di
greggi, si occupano di bestiame, e hanno condotto i loro greggi, i loro armenti
e tutti i loro averi. 33Quando dunque il faraone vi chiamerà e vi
domanderà: Qual è il vostro mestiere?, 34voi risponderete: Gente
dedita al bestiame sono stati i tuoi servi, dalla nostra fanciullezza fino ad
ora, noi e i nostri padri. Questo perché possiate risiedere nel paese di
Gosen". Perché tutti i pastori di greggi sono un abominio per gli
Egiziani.
1Giuseppe andò ad informare il faraone dicendogli:
"Mio padre e i miei fratelli con i loro greggi e armenti e con tutti i
loro averi sono venuti dal paese di Canaan; eccoli nel paese di Gosen". 2Intanto
prese cinque uomini dal gruppo dei suoi fratelli e li presentò al faraone. 3Il
faraone disse ai suoi fratelli: "Qual è il vostro mestiere?". Essi
risposero al faraone: "Pastori di greggi sono i tuoi servi, noi e i nostri
padri". 4Poi dissero al faraone: "Siamo venuti per
soggiornare come forestieri nel paese perché non c'è più pascolo per il gregge
dei tuoi servi; infatti è grave la carestia nel paese di Canaan. E ora lascia
che i tuoi servi risiedano nel paese di Gosen!".
5Allora il faraone disse a Giuseppe: "Tuo padre e i tuoi
fratelli sono dunque venuti da te. 6Ebbene, il paese d'Egitto è a
tua disposizione: fa' risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella parte
migliore del paese. Risiedano pure nel paese di Gosen. Se tu sai che vi sono
tra di loro uomini capaci, costituiscili sopra i miei averi in qualità di
sovrintendenti al bestiame". 7Poi Giuseppe introdusse Giacobbe,
suo padre, e lo presentò al faraone e Giacobbe benedisse il faraone. 8Il
faraone domandò a Giacobbe: "Quanti anni hai?". 9Giacobbe
rispose al faraone: "Centotrenta di vita errabonda, pochi e tristi sono
stati gli anni della mia vita e non hanno raggiunto il numero degli anni dei
miei padri, al tempo della loro vita nomade". 10Poi Giacobbe
benedisse il faraone e si allontanò dal faraone.
11Giuseppe fece risiedere suo padre e i suoi fratelli e diede loro
una proprietà nel paese d'Egitto, nella parte migliore del paese, nel
territorio di Ramses, come aveva comandato il faraone. 12Giuseppe
diede il sostentamento al padre, ai fratelli e a tutta la famiglia di suo
padre, fornendo pane secondo il numero dei bambini.
13Ora non c'era pane in tutto il paese, perché la carestia era molto
grave: il paese d'Egitto e il paese di Canaan languivano per la carestia. 14Giuseppe
raccolse tutto il denaro che si trovava nel paese d'Egitto e nel paese di
Canaan in cambio del grano che essi acquistavano; Giuseppe consegnò questo
denaro alla casa del faraone.
15Quando fu esaurito il denaro del paese di Egitto e del paese di
Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe a dire: "Dacci il pane!
Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'è più denaro". 16Rispose
Giuseppe: "Cedetemi il vostro bestiame e io vi darò pane in cambio del
vostro bestiame, se non c'è più denaro". 17Allora condussero a
Giuseppe il loro bestiame e Giuseppe diede loro il pane in cambio dei cavalli e
delle pecore, dei buoi e degli asini; così in quell'anno li nutrì di pane in
cambio di tutto il loro bestiame.
18Passato quell'anno, vennero a lui l'anno dopo e gli dissero:
"Non nascondiamo al mio signore che si è esaurito il denaro e anche il
possesso del bestiame è passato al mio signore, non rimane più a disposizione
del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno. 19Perché
dovremmo perire sotto i tuoi occhi, noi e la nostra terra? Acquista noi e la
nostra terra in cambio di pane e diventeremo servi del faraone noi con la
nostra terra; ma dacci di che seminare, così che possiamo vivere e non morire e
il suolo non diventi un deserto!". 20Allora Giuseppe acquistò
per il faraone tutto il terreno dell'Egitto, perché gli Egiziani vendettero
ciascuno il proprio campo, tanto infieriva su di loro la carestia. Così la
terra divenne proprietà del faraone. 21Quanto al popolo, egli lo
fece passare nelle città da un capo all'altro della frontiera egiziana. 22Soltanto
il terreno dei sacerdoti egli non acquistò, perché i sacerdoti avevano
un'assegnazione fissa da parte del faraone e si nutrivano dell'assegnazione che
il faraone passava loro; per questo non vendettero il loro terreno.
23Poi Giuseppe disse al popolo: "Vedete, io ho acquistato oggi
per il faraone voi e il vostro terreno. Eccovi il seme: seminate il terreno. 24Ma
quando vi sarà il raccolto, voi ne darete un quinto al faraone e quattro parti
saranno vostre, per la semina dei campi, per il nutrimento vostro e di quelli
di casa vostra e per il nutrimento dei vostri bambini". 25Gli
risposero: "Ci hai salvato la vita! Ci sia solo concesso di trovar grazia
agli occhi del mio signore e saremo servi del faraone!". 26Così
Giuseppe fece di questo una legge che vige fino ad oggi sui terreni d'Egitto,
per la quale si deve dare la quinta parte al faraone. Soltanto i terreni dei
sacerdoti non divennero del faraone.
27Gli Israeliti intanto si stabilirono nel paese d'Egitto, nel
territorio di Gosen, ebbero proprietà e furono fecondi e divennero molto
numerosi.
28Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni e gli anni
della sua vita furono centoquarantasette. 29Quando fu vicino il
tempo della sua morte, Israele chiamò il figlio Giuseppe e gli disse: "Se
ho trovato grazia ai tuoi occhi, metti la mano sotto la mia coscia e usa con me
bontà e fedeltà: non seppellirmi in Egitto! 30Quando io mi sarò
coricato con i miei padri, portami via dall'Egitto e seppelliscimi nel loro
sepolcro". Rispose: "Io agirò come hai detto". 31Riprese:
"Giuramelo!". E glielo giurò; allora Israele si prostrò sul capezzale
del letto.
1Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe: "Ecco,
tuo padre è malato!". Allora egli condusse con sé i due figli Manasse ed
Efraim. 2Fu riferita la cosa a Giacobbe: "Ecco, tuo figlio
Giuseppe è venuto da te". Allora Israele raccolse le forze e si mise a
sedere sul letto. 3Giacobbe disse a Giuseppe: "Dio onnipotente
mi apparve a Luz, nel paese di Canaan, e mi benedisse 4dicendomi:
Ecco, io ti rendo fecondo: ti moltiplicherò e ti farò diventare un insieme di
popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te in possesso perenne.
5Ora i due figli che ti sono nati nel paese d'Egitto prima del mio
arrivo presso di te in Egitto, sono miei: Efraim e Manasse saranno miei come
Ruben e Simeone. 6Invece i figli che tu avrai generati dopo di essi,
saranno tuoi: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro
eredità. 7Quanto a me, mentre giungevo da Paddan, Rachele, tua
madre, mi morì nel paese di Canaan durante il viaggio, quando mancava un tratto
di cammino per arrivare a Efrata, e l'ho sepolta là lungo la strada di Efrata,
cioè Betlemme". 8Poi Israele vide i figli di Giuseppe e disse:
"Chi sono questi?". 9Giuseppe disse al padre: "Sono i
figli che Dio mi ha dati qui". Riprese: "Portameli perché io li
benedica!". 10Ora gli occhi di Israele erano offuscati dalla
vecchiaia: non poteva più distinguere. Giuseppe li avvicinò a lui, che li baciò
e li abbracciò. 11Israele disse a Giuseppe: "Io non pensavo più
di vedere la tua faccia ed ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua
prole!". 12Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si
prostrò con la faccia a terra. 13Poi li prese tutti e due, Efraim
con la sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse con la sua sinistra,
alla destra di Israele, e li avvicinò a lui. 14Ma Israele stese la
mano destra e la pose sul capo di Efraim, che pure era il più giovane, e la sua
sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benché Manasse fosse il
primogenito. 15E così benedisse Giuseppe:
"Il Dio, davanti al
quale hanno camminato
i miei padri Abramo e Isacco,
il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto
fino ad oggi,
16l'angelo che mi ha liberato da ogni male,
benedica questi giovinetti!
Sia ricordato in essi il mio nome
e il nome dei miei padri Abramo e Isacco
e si moltiplichino in gran numero
in mezzo alla terra!".
17Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul
capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla
dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. 18Disse al padre:
"Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo
capo!". 19Ma il padre ricusò e disse: "Lo so, figlio mio,
lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello
minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di
nazioni". 20E li benedisse in quel giorno:
"Di voi si servirà
Israele
per benedire, dicendo:
Dio ti renda come Efraim e come Manasse!".
Così pose Efraim prima di
Manasse.
21Poi Israele disse a Giuseppe: "Ecco, io sto per morire, ma
Dio sarà con voi e vi farà tornare al paese dei vostri padri.
22Quanto a me, io do a te, più che ai tuoi fratelli, un dorso di
monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrei con la spada e
l'arco".
1Quindi Giacobbe chiamò i figli e disse:
"Radunatevi, perché io vi annunzi quello che vi accadrà nei tempi futuri.
2Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe,
ascoltate Israele, vostro padre!
3Ruben, tu sei il mio primogenito,
il mio vigore e la primizia della mia virilità,
esuberante in fierezza ed esuberante in forza!
4Bollente come l'acqua, tu non avrai preminenza,
perché hai invaso il talamo di tuo padre
e hai violato il mio giaciglio su cui eri salito.
5Simeone e Levi sono fratelli,
strumenti di violenza sono i loro coltelli.
6Nel loro conciliabolo non entri l'anima mia,
al loro convegno non si unisca il mio cuore.
Perché con ira hanno ucciso gli uomini
e con passione hanno storpiato i tori.
7Maledetta la loro ira, perché violenta,
e la loro collera, perché crudele!
Io li dividerò in Giacobbe
e li disperderò in Israele.
8Giuda, te loderanno i tuoi fratelli;
la tua mano sarà sulla nuca dei tuoi nemici;
davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
9Un giovane leone è Giuda:
dalla preda, figlio mio, sei tornato;
si è sdraiato, si è accovacciato come un leone
e come una leonessa; chi oserà farlo alzare?
10Non sarà tolto lo scettro da Giuda
né il bastone del comando tra i suoi piedi,
finché verrà colui al quale esso appartiene
e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli.
11Egli lega alla vite il suo asinello
e a scelta vite il figlio della sua asina,
lava nel vino la veste
e nel sangue dell'uva il manto;
12lucidi ha gli occhi per il vino
e bianchi i denti per il latte.
13Zàbulon abiterà lungo il lido del mare
e sarà l'approdo delle navi,
con il fianco rivolto a Sidòne.
14Issacar è un asino robusto,
accovacciato tra un doppio recinto.
15Ha visto che il luogo di riposo era bello,
che il paese era ameno;
ha piegato il dorso a portar la soma
ed è stato ridotto ai lavori forzati.
16Dan giudicherà il suo popolo
come ogni altra tribù d'Israele.
17Sia Dan un serpente sulla strada,
una vipera cornuta sul sentiero,
che morde i garretti del cavallo
e il cavaliere cade all'indietro.
18Io spero nella tua salvezza, Signore!
19Gad, assalito da un'orda,
ne attacca la retroguardia.
20Aser, il suo pane è pingue:
egli fornisce delizie da re.
21Nèftali è una cerva slanciata
che da' bei cerbiatti.
22Germoglio di ceppo fecondo è Giuseppe;
germoglio di ceppo fecondo presso una fonte,
i cui rami si stendono sul muro.
23Lo hanno esasperato e colpito,
lo hanno perseguitato i tiratori di frecce.
24Ma è rimasto intatto il suo arco
e le sue braccia si muovon veloci
per le mani del Potente di Giacobbe,
per il nome del Pastore, Pietra d'Israele.
25Per il Dio di tuo padre - egli ti aiuti!
e per il Dio onnipotente - egli ti benedica!
Con benedizioni del cielo dall'alto,
benedizioni dell'abisso nel profondo,
benedizioni delle mammelle e del grembo.
26Le benedizioni di tuo padre sono superiori
alle benedizioni dei monti antichi,
alle attrattive dei colli eterni.
Vengano sul capo di Giuseppe
e sulla testa del principe tra i suoi fratelli!
27Beniamino è un lupo che sbrana:
al mattino divora la preda
e alla sera spartisce il bottino.
28Tutti questi formano le dodici tribù d'Israele, questo
è ciò che disse loro il loro padre, quando li ha benedetti; ognuno egli
benedisse con una benedizione particolare.
29Poi diede loro quest'ordine: "Io sto per essere riunito ai
miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è nel campo
di Efron l'Hittita, 30nella caverna che si trova nel campo di
Macpela di fronte a Mamre, nel paese di Canaan, quella che Abramo acquistò con
il campo di Efron l'Hittita come proprietà sepolcrale. 31Là
seppellirono Abramo e Sara sua moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua
moglie e là seppellii Lia. 32La proprietà del campo e della caverna
che si trova in esso proveniva dagli Hittiti".
33Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli,
ritrasse i piedi nel letto e spirò e fu riunito ai suoi antenati.
1Allora Giuseppe si gettò sulla faccia di suo padre,
pianse su di lui e lo baciò. 2Poi Giuseppe ordinò ai suoi medici di
imbalsamare suo padre. I medici imbalsamarono Israele 3e vi
impiegarono quaranta giorni, perché tanti ne occorrono per l'imbalsamazione.
Gli Egiziani lo piansero settanta giorni. 4Passati i giorni del
lutto, Giuseppe parlò alla casa del faraone: "Se ho trovato grazia ai
vostri occhi, vogliate riferire agli orecchi del faraone queste parole: 5Mio
padre mi ha fatto giurare: Ecco, io sto per morire: tu devi seppellirmi nel
sepolcro che mi sono scavato nel paese di Canaan. Ora, possa io andare a
seppellire mio padre e tornare". 6Il faraone rispose: "Va'
e seppellisci tuo padre com'egli ti ha fatto giurare". 7Allora
Giuseppe andò a seppellire suo padre e con lui andarono tutti i ministri del
faraone, gli anziani della sua casa, tutti gli anziani del paese d'Egitto, 8tutta
la casa di Giuseppe e i suoi fratelli e la casa di suo padre. Soltanto i loro
bambini e i loro greggi e i loro armenti essi lasciarono nel paese di Gosen. 9Andarono
con lui anche i carri da guerra e la cavalleria, così da formare una carovana
imponente. 10Quando arrivarono all'Aia di Atad, che è al di là del
Giordano, fecero un lamento molto grande e solenne ed egli celebrò per suo
padre un lutto di sette giorni. 11I Cananei che abitavano il paese
videro il lutto alla Aia di Atad e dissero: "È un lutto grave questo per
gli Egiziani". Per questo la si chiamò Abel-Mizraim, che si trova al di là
del Giordano. 12Poi i suoi figli fecero per lui così come aveva loro
comandato. 13I suoi figli lo portarono nel paese di Canaan e lo
seppellirono nella caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva
acquistato, come proprietà sepolcrale, da Efron l'Hittita, e che si trova di
fronte a Mamre. 14Dopo aver sepolto suo padre, Giuseppe tornò in
Egitto insieme con i suoi fratelli e con quanti erano andati con lui a
seppellire suo padre.
15Ma i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il
loro padre era morto, e dissero: "Chissà se Giuseppe non ci tratterà da
nemici e non ci renderà tutto il male che noi gli abbiamo fatto?". 16Allora
mandarono a dire a Giuseppe: "Tuo padre prima di morire ha dato
quest'ordine: 17Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi
fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male! Perdona dunque il
delitto dei servi del Dio di tuo padre!". Giuseppe pianse quando gli si
parlò così. 18E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra
davanti a lui e dissero: "Eccoci tuoi schiavi!". 19Ma
Giuseppe disse loro: "Non temete. Sono io forse al posto di Dio? 20Se
voi avevate pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un
bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso. 21Dunque
non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri
bambini". Così li consolò e fece loro coraggio. 22Ora Giuseppe
con la famiglia di suo padre abitò in Egitto; Giuseppe visse centodieci anni. 23Così
Giuseppe vide i figli di Efraim fino alla terza generazione e anche i figli di
Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. 24Poi
Giuseppe disse ai fratelli: "Io sto per morire, ma Dio verrà certo a
visitarvi e vi farà uscire da questo paese verso il paese ch'egli ha promesso
con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe". 25Giuseppe
fece giurare ai figli di Israele così: "Dio verrà certo a visitarvi e
allora voi porterete via di qui le mie ossa".
26Poi Giuseppe morì all'età di centodieci anni; lo imbalsamarono e
fu posto in un sarcofago in Egitto.
1Questi sono i nomi dei figli d'Israele entrati in
Egitto con Giacobbe e arrivati ognuno con la sua famiglia: 2Ruben,
Simeone, Levi e Giuda, 3Issacar, Zàbulon e Beniamino, 4Dan
e Nèftali, Gad e Aser. 5Tutte le persone nate da Giacobbe erano
settanta, Giuseppe si trovava già in Egitto.
6Giuseppe poi morì e così tutti i suoi fratelli e tutta quella
generazione. 7I figli d'Israele prolificarono e crebbero, divennero
numerosi e molto potenti e il paese ne fu ripieno.
8Allora sorse sull'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto
Giuseppe. 9E disse al suo popolo: "Ecco che il popolo dei figli
d'Israele è più numeroso e più forte di noi. 10Prendiamo
provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che aumenti, altrimenti, in caso
di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà
dal paese". 11Allora vennero imposti loro dei sovrintendenti ai
lavori forzati per opprimerli con i loro gravami, e così costruirono per il
faraone le città-deposito, cioè Pitom e Ramses. 12Ma quanto più
opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva oltre misura; si
cominciò a sentire come un incubo la presenza dei figli d'Israele. 13Per
questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d'Israele trattandoli duramente. 14Resero
loro amara la vita costringendoli a fabbricare mattoni di argilla e con ogni
sorta di lavoro nei campi: e a tutti questi lavori li obbligarono con durezza.
15 Poi il re d'Egitto disse alle levatrici degli Ebrei, delle quali
una si chiamava Sifra e l'altra Pua: 16"Quando assistete al
parto delle donne ebree, osservate quando il neonato è ancora tra le due sponde
del sedile per il parto: se è un maschio, lo farete morire; se è una femmina,
potrà vivere". 17Ma le levatrici temettero Dio: non fecero come
aveva loro ordinato il re d'Egitto e lasciarono vivere i bambini. 18Il
re d'Egitto chiamò le levatrici e disse loro: "Perché avete fatto questo e
avete lasciato vivere i bambini?". 19Le levatrici risposero al
faraone: "Le donne ebree non sono come le egiziane: sono piene di
vitalità: prima che arrivi presso di loro la levatrice, hanno già
partorito!". 20Dio beneficò le levatrici. Il popolo aumentò e
divenne molto forte. 21E poiché le levatrici avevano temuto Dio,
egli diede loro una numerosa famiglia. 22Allora il faraone diede
quest'ordine a tutto il suo popolo: "Ogni figlio maschio che nascerà agli
Ebrei, lo getterete nel Nilo, ma lascerete vivere ogni figlia".
1Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in
moglie una figlia di Levi. 2La donna concepì e partorì un figlio;
vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. 3Ma non potendo
tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e
di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del
Nilo. 4La sorella del bambino si pose ad osservare da lontano che
cosa gli sarebbe accaduto. 5Ora la figlia del faraone scese al Nilo
per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del
Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. 6L'aprì
e vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione e
disse: "È un bambino degli Ebrei". 7La sorella del bambino
disse allora alla figlia del faraone: "Devo andarti a chiamare una nutrice
tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?". 8"Va'",
le disse la figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del
bambino. 9La figlia del faraone le disse: "Porta con te questo
bambino e allattalo per me; io ti darò un salario". La donna prese il
bambino e lo allattò. 10Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse
alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè,
dicendo: "Io l'ho salvato dalle acque!".
11In quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli
e notò i lavori pesanti da cui erano oppressi. Vide un Egiziano che colpiva un
Ebreo, uno dei suoi fratelli. 12Voltatosi attorno e visto che non
c'era nessuno, colpì a morte l'Egiziano e lo seppellì nella sabbia. 13Il
giorno dopo, uscì di nuovo e, vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a
quello che aveva torto: "Perché percuoti il tuo fratello?". 14Quegli
rispose: "Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di
uccidermi, come hai ucciso l'Egiziano?". Allora Mosè ebbe paura e pensò:
"Certamente la cosa si è risaputa". 15Poi il faraone sentì
parlare di questo fatto e cercò di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si
allontanò dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un
pozzo.
16Ora il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad
attingere acqua per riempire gli abbeveratoi e far bere il gregge del padre. 17Ma
arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò a difenderle e
fece bere il loro bestiame. 18Tornate dal loro padre Reuel, questi
disse loro: "Perché oggi avete fatto ritorno così in fretta?". 19Risposero:
"Un Egiziano ci ha liberate dalle mani dei pastori; è stato lui che ha
attinto per noi e ha dato da bere al gregge". 20Quegli disse
alle figlie: "Dov'è? Perché avete lasciato là quell'uomo? Chiamatelo a
mangiare il nostro cibo!". 21Così Mosè accettò di abitare con
quell'uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Zippora. 22Ella
gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Gherson, perché diceva: "Sono un
emigrato in terra straniera!".
23Nel lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì. Gli Israeliti
gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido
dalla schiavitù salì a Dio. 24Allora Dio ascoltò il loro lamento, si
ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe. 25Dio guardò la
condizione degli Israeliti e se ne prese pensiero.
1Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo
suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò
al monte di Dio, l'Oreb. 2L'angelo del Signore gli apparve in una
fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel
fuoco, ma quel roveto non si consumava. 3Mosè pensò: "Voglio
avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non
brucia?". 4Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e
Dio lo chiamò dal roveto e disse: "Mosè, Mosè!". Rispose:
"Eccomi!". 5Riprese: "Non avvicinarti! Togliti i
sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!". 6E
disse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco,
il Dio di Giacobbe". Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di
guardare verso Dio.
7Il Signore disse: "Ho osservato la miseria del mio popolo in
Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti
le sue sofferenze. 8Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto
e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un
paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo,
l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo. 9Ora dunque
il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto
l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano. 10Ora va'! Io ti
mando dal faraone. Fa' uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!". 11Mosè
disse a Dio: "Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire
dall'Egitto gli Israeliti?". 12Rispose: "Io sarò con te.
Eccoti il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo
dall'Egitto, servirete Dio su questo monte".
13Mosè disse a Dio: "Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico
loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si
chiama? E io che cosa risponderò loro?". 14Dio disse a Mosè:
"Io sono colui che sono!". Poi disse: "Dirai agli Israeliti:
Io-Sono mi ha mandato a voi". 15Dio aggiunse a Mosè:
"Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di
Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il
mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione
in generazione.
16Va'! Riunisci gli anziani d'Israele e di' loro: Il Signore, Dio
dei vostri padri, mi è apparso, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe,
dicendo: Sono venuto a vedere voi e ciò che vien fatto a voi in Egitto. 17E
ho detto: Vi farò uscire dalla umiliazione dell'Egitto verso il paese del
Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, del Perizzita, dell'Eveo e del Gebuseo,
verso un paese dove scorre latte e miele. 18Essi ascolteranno la tua
voce e tu e gli anziani d'Israele andrete dal re di Egitto e gli riferirete: Il
Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel
deserto a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore, nostro Dio.
19Io so che il re d'Egitto non vi permetterà di partire, se non con
l'intervento di una mano forte. 20Stenderò dunque la mano e colpirò
l'Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo egli vi lascerà
andare.
21Farò sì che questo popolo trovi grazia agli occhi degli Egiziani:
quando partirete, non ve ne andrete a mani vuote. 22Ogni donna
domanderà alla sua vicina e all'inquilina della sua casa oggetti di argento e
oggetti d'oro e vesti; ne caricherete i vostri figli e le vostre figlie e
spoglierete l'Egitto".
1Mosè rispose: "Ecco, non mi crederanno, non
ascolteranno la mia voce, ma diranno: Non ti è apparso il Signore!". 2Il
Signore gli disse: "Che hai in mano?". Rispose: "Un
bastone". 3Riprese: "Gettalo a terra!". Lo gettò a
terra e il bastone diventò un serpente, davanti al quale Mosè si mise a
fuggire. 4Il Signore disse a Mosè: "Stendi la mano e prendilo
per la coda!". Stese la mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone nella
sua mano. 5"Questo perché credano che ti è apparso il Signore,
il Dio dei loro padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di
Giacobbe". 6Il Signore gli disse ancora: "Introduci la
mano nel seno!". Egli si mise in seno la mano e poi la ritirò: ecco la sua
mano era diventata lebbrosa, bianca come la neve. 7Egli disse:
"Rimetti la mano nel seno!". Rimise in seno la mano e la tirò fuori:
ecco era tornata come il resto della sua carne. 8"Dunque se non
ti credono e non ascoltano la voce del primo segno, crederanno alla voce del
secondo! 9Se non credono neppure a questi due segni e non
ascolteranno la tua voce, allora prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla
terra asciutta: l'acqua che avrai presa dal Nilo diventerà sangue sulla terra
asciutta".
10Mosè disse al Signore: "Mio Signore, io non sono un buon
parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai cominciato a
parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua". 11Il
Signore gli disse: "Chi ha dato una bocca all'uomo o chi lo rende muto o
sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore? 12Ora va'!
Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire". 13Mosè
disse: "Perdonami, Signore mio, manda chi vuoi mandare!". 14Allora
la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: "Non vi è forse
il tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlar bene. Anzi sta
venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. 15Tu gli parlerai
e metterai sulla sua bocca le parole da dire e io sarò con te e con lui mentre
parlate e vi suggerirò quello che dovrete fare. 16Parlerà lui al
popolo per te: allora egli sarà per te come bocca e tu farai per lui le veci di
Dio. 17Terrai in mano questo bastone, con il quale tu compirai i
prodigi".
18Mosè partì, tornò da Ietro suo suocero e gli disse: "Lascia
che io parta e torni dai miei fratelli che sono in Egitto, per vedere se sono
ancora vivi!". Ietro disse a Mosè: "Va' pure in pace!". 19Il
Signore disse a Mosè in Madian: "Va', torna in Egitto, perché sono morti
quanti insidiavano la tua vita!". 20Mosè prese la moglie e i
figli, li fece salire sull'asino e tornò nel paese di Egitto. Mosè prese in
mano anche il bastone di Dio.
21Il Signore disse a Mosè: "Mentre tu parti per tornare in
Egitto, sappi che tu compirai alla presenza del faraone tutti i prodigi che ti
ho messi in mano; ma io indurirò il suo cuore ed egli non lascerà partire il
mio popolo. 22Allora tu dirai al faraone: Dice il Signore: Israele è
il mio figlio primogenito. 23Io ti avevo detto: lascia partire il
mio figlio perché mi serva! Ma tu hai rifiutato di lasciarlo partire. Ecco io
faccio morire il tuo figlio primogenito!".
24Mentre si trovava in viaggio, nel luogo dove pernottava, il
Signore gli venne contro e cercò di farlo morire. 25Allora Zippora
prese una selce tagliente, recise il prepuzio del figlio e con quello gli toccò
i piedi e disse: "Tu sei per me uno sposo di sangue". 26Allora
si ritirò da lui. Essa aveva detto sposo di sangue a causa della circoncisione.
27Il Signore disse ad Aronne: "Va' incontro a Mosè nel
deserto!". Andò e lo incontrò al monte di Dio e lo baciò. 28Mosè
riferì ad Aronne tutte le parole con le quali il Signore lo aveva inviato e
tutti i segni con i quali l'aveva accreditato.
29Mosè e Aronne andarono e adunarono tutti gli anziani degli
Israeliti. 30Aronne parlò al popolo, riferendo tutte le parole che
il Signore aveva dette a Mosè, e compì i segni davanti agli occhi del popolo. 31Allora
il popolo credette. Essi intesero che il Signore aveva visitato gli Israeliti e
che aveva visto la loro afflizione; si inginocchiarono e si prostrarono.
1Dopo, Mosè e Aronne vennero dal Faraone e gli
annunziarono: "Dice il Signore, il Dio d'Israele: Lascia partire il mio
popolo perché mi celebri una festa nel deserto!". 2Il faraone
rispose: "Chi è il Signore, perché io debba ascoltare la sua voce per
lasciar partire Israele? Non conosco il Signore e neppure lascerò partire
Israele!". 3Ripresero: "Il Dio degli Ebrei si è presentato
a noi. Ci sia dunque concesso di partire per un viaggio di tre giorni nel
deserto e celebrare un sacrificio al Signore, nostro Dio, perché non ci
colpisca di peste o di spada!". 4Il re di Egitto disse loro:
"Perché, Mosè e Aronne, distogliete il popolo dai suoi lavori? Tornate ai
vostri lavori!". 5Il faraone aggiunse: "Ecco, ora sono
numerosi più del popolo del paese, voi li vorreste far cessare dai lavori
forzati!".
6In quel giorno il faraone diede questi ordini ai sorveglianti del
popolo e ai suoi scribi: "7Non darete più la paglia al popolo
per fabbricare i mattoni come facevate prima. Si procureranno da sé la paglia. 8Però
voi dovete esigere il numero di mattoni che facevano prima, senza ridurlo.
Perché sono fannulloni; per questo protestano: Vogliamo partire, dobbiamo
sacrificare al nostro Dio! 9Pesi dunque il lavoro su questi uomini e
vi si trovino impegnati; non diano retta a parole false!".
10I sorveglianti del popolo e gli scribi uscirono e parlarono al
popolo: "Ha ordinato il faraone: Io non vi dò più paglia. 11Voi
stessi andate a procurarvela dove ne troverete, ma non diminuisca il vostro
lavoro".
12Il popolo si disperse in tutto il paese d'Egitto a raccattare
stoppie da usare come paglia. 13Ma i sorveglianti li sollecitavano
dicendo: "Porterete a termine il vostro lavoro; ogni giorno il
quantitativo giornaliero, come quando vi era la paglia". 14Bastonarono
gli scribi degli Israeliti, quelli che i sorveglianti del faraone avevano
costituiti loro capi, dicendo: "Perché non avete portato a termine anche
ieri e oggi, come prima, il vostro numero di mattoni?".
15Allora gli scribi degli Israeliti vennero dal faraone a reclamare,
dicendo: "Perché tratti così i tuoi servi? 16Paglia non vien
data ai tuoi servi, ma i mattoni - ci si dice - fateli! Ed ecco i tuoi servi
sono bastonati e la colpa è del tuo popolo!". 17Rispose:
"Fannulloni siete, fannulloni! Per questo dite: Vogliamo partire, dobbiamo
sacrificare al Signore. 18Ora andate, lavorate! Non vi sarà data
paglia, ma voi darete lo stesso numero di mattoni".
19Gli scribi degli Israeliti si videro ridotti a mal partito, quando
fu loro detto: "Non diminuirete affatto il numero giornaliero dei mattoni".
20Quando, uscendo dalla presenza del faraone, incontrarono Mosè e
Aronne che stavano ad aspettarli, 21dissero loro: "Il Signore
proceda contro di voi e giudichi; perché ci avete resi odiosi agli occhi del
faraone e agli occhi dei suoi ministri, mettendo loro in mano la spada per
ucciderci!".
22Allora Mosè si rivolse al Signore e disse: "Mio Signore,
perché hai maltrattato questo popolo? Perché dunque mi hai inviato? 23Da
quando sono venuto dal faraone per parlargli in tuo nome, egli ha fatto del
male a questo popolo e tu non hai per nulla liberato il tuo popolo!".
1Il Signore disse a Mosè: "Ora vedrai quello che
sto per fare al faraone con mano potente, li lascerà andare, anzi con mano
potente li caccerà dal suo paese!".
2Dio parlò a Mosè e gli disse: "Io sono il Signore! 3Sono
apparso ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe come Dio onnipotente, ma con il mio
nome di Signore non mi son manifestato a loro. 4Ho anche stabilito
la mia alleanza con loro, per dar loro il paese di Canaan, quel paese dov'essi
soggiornarono come forestieri. 5Sono ancora io che ho udito il
lamento degli Israeliti asserviti dagli Egiziani e mi sono ricordato della mia
alleanza. 6Per questo di' agli Israeliti: Io sono il Signore! Vi
sottrarrò ai gravami degli Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi
libererò con braccio teso e con grandi castighi. 7Io vi prenderò
come mio popolo e diventerò il vostro Dio. Voi saprete che io sono il Signore,
il vostro Dio, che vi sottrarrà ai gravami degli Egiziani. 8Vi farò
entrare nel paese che ho giurato a mano alzata di dare ad Abramo, a Isacco e a
Giacobbe, e ve lo darò in possesso: io sono il Signore!".
9Mosè parlò così agli Israeliti, ma essi non ascoltarono Mosè,
perché erano all'estremo della sopportazione per la dura schiavitù.
10Il Signore parlò a Mosè: 11"Va' e parla al faraone
re d'Egitto, perché lasci partire dal suo paese gli Israeliti!". 12Mosè
disse alla presenza del Signore: "Ecco gli Israeliti non mi hanno
ascoltato: come vorrà ascoltarmi il faraone, mentre io ho la parola impacciata?".
13Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e diede loro un incarico
presso gli Israeliti e presso il faraone re d'Egitto, per far uscire gli
Israeliti dal paese d'Egitto.
14Questi sono i capi delle loro famiglie. Figli di Ruben,
primogenito d'Israele: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi; queste sono le famiglie
di Ruben.
15Figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio
della Cananea; queste sono le famiglie di Simeone.
16Questi sono i nomi dei figli di Levi secondo le loro generazioni:
Gherson, Keat, Merari. Ora gli anni della vita di Levi furono centotrentasette.
17Figli di Gherson: Libni e Simei secondo le loro famiglie.
18Figli di Keat: Amran, Isear, Ebron e Uzziel. Ora gli anni della
vita di Keat furono centotrentatré.
19Figli di Merari: Macli e Musi; queste sono le famiglie di Levi
secondo le loro generazioni.
20Amram prese in moglie Iochebed, sua zia, la quale gli partorì
Aronne e Mosè. Ora gli anni della vita di Amram furono centotrentasette.
21Figli di Isear: Core, Nefeg e Zicri.
22Figli di Uzziel: Misael, Elsafan, Sitri.
23Aronne prese in moglie Elisabetta, figlia di Amminadab, sorella di
Nacason, dalla quale ebbe i figli Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar.
24Figli di Core: Assir, Elkana e Abiasaf; queste sono le famiglie
dei Coreiti.
25Eleazaro, figlio di Aronne, prese in moglie una figlia di Putiel,
la quale gli partorì Pincas. Questi sono i capi delle casate dei leviti,
ordinati con le loro famiglie.
26Sono questi quell'Aronne e quel Mosè ai quali il Signore disse:
"Fate uscire dal paese d'Egitto gli Israeliti, secondo le loro
schiere!".
27Questi dissero al faraone re d'Egitto di lasciar uscire
dall'Egitto gli Israeliti: Sono Mosè e Aronne.
28Questo avvenne quando il Signore parlò a Mosè nel paese di Egitto:
29il Signore disse a Mosè: "Io sono il Signore! Riferisci al
faraone, re d'Egitto, quanto io ti dico". 30Mosè disse alla
presenza del Signore: "Ecco ho la parola impacciata e come il faraone
vorrà ascoltarmi?".
1Il Signore disse a Mosè: "Vedi, io ti ho posto a
far le veci di Dio per il faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta. 2Tu
gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone
perché lasci partire gli Israeliti dal suo paese. 3Ma io indurirò il
cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese
d'Egitto. 4Il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro
l'Egitto e farò così uscire dal paese d'Egitto le mie schiere, il mio popolo
degli Israeliti, con l'intervento di grandi castighi. 5Allora gli
Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro
l'Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!".
6Mosè e Aronne eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato;
operarono esattamente così. 7Mosè aveva ottant'anni e Aronne
ottantatré, quando parlarono al faraone.
8Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: 9"Quando il
faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! tu dirai ad Aronne:
Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!". 10Mosè
e Aronne vennero dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro
comandato: Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi
ed esso divenne un serpente. 11Allora il faraone convocò i sapienti
e gli incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la
stessa cosa. 12Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni
divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni. 13Però
il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva
predetto il Signore.
14Poi il Signore disse a Mosè: "Il cuore del faraone è
irremovibile: si è rifiutato di lasciar partire il popolo. 15Va' dal
faraone al mattino quando uscirà verso le acque. Tu starai davanti a lui sulla
riva del Nilo, tenendo in mano il bastone che si è cambiato in serpente. 16Gli
riferirai: Il Signore, il Dio degli Ebrei, mi ha inviato a dirti: Lascia
partire il mio popolo, perché possa servirmi nel deserto; ma tu finora non hai
obbedito. 17Dice il Signore: Da questo fatto saprai che io sono il
Signore; ecco, con il bastone che ho in mano io batto un colpo sulle acque che
sono nel Nilo: esse si muteranno in sangue. 18I pesci che sono nel
Nilo moriranno e il Nilo ne diventerà fetido, così che gli Egiziani non
potranno più bere le acque del Nilo!". 19Il Signore disse a
Mosè: "Comanda ad Aronne: Prendi il tuo bastone e stendi la mano sulle
acque degli Egiziani, sui loro fiumi, canali, stagni, e su tutte le loro
raccolte di acqua; diventino sangue, e ci sia sangue in tutto il paese
d'Egitto, perfino nei recipienti di legno e di pietra!".
20Mosè e Aronne eseguirono quanto aveva ordinato il Signore: Aronne
alzò il bastone e percosse le acque che erano nel Nilo sotto gli occhi del
faraone e dei suoi servi. Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in
sangue. 21I pesci che erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne
fetido, così che gli Egiziani non poterono più berne le acque. Vi fu sangue in
tutto il paese d'Egitto. 22Ma i maghi dell'Egitto, con le loro
magie, operarono la stessa cosa. Il cuore del faraone si ostinò e non diede
loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore. 23Il faraone
voltò le spalle e rientrò nella sua casa e non tenne conto neppure di questo
fatto. 24Tutti gli Egiziani scavarono allora nei dintorni del Nilo
per attingervi acqua da bere, perché non potevano bere le acque del Nilo. 25Sette
giorni trascorsero dopo che il Signore aveva colpito il Nilo.
26Poi il Signore disse a Mosè: "Va' a riferire al faraone: Dice
il Signore: Lascia andare il mio popolo perché mi possa servire! 27Se
tu rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutto il tuo territorio con le
rane: 28il Nilo comincerà a pullulare di rane; esse usciranno, ti
entreranno in casa, nella camera dove dormi e sul tuo letto, nella casa dei
tuoi ministri e tra il tuo popolo, nei tuoi forni e nelle tue madie. 29Contro
di te e contro tutti i tuoi ministri usciranno le rane".
1Il Signore disse a Mosè: "Comanda ad Aronne:
Stendi la mano con il tuo bastone sui fiumi, sui canali e sugli stagni e fa'
uscire le rane sul paese d'Egitto!". 2Aronne stese la mano
sulle acque d'Egitto e le rane uscirono e coprirono il paese d'Egitto.
3Ma i maghi, con le loro magie, operarono la stessa cosa e fecero
uscire le rane sul paese d'Egitto. 4Il faraone fece chiamare Mosè e
Aronne e disse: "Pregate il Signore, perché allontani le rane da me e dal
mio popolo; io lascerò andare il popolo, perché possa sacrificare al
Signore!". 5Mosè disse al faraone: "Fammi l'onore di
comandarmi per quando io devo pregare in favore tuo e dei tuoi ministri e del
tuo popolo, per liberare dalle rane te e le tue case, in modo che ne rimangano
soltanto nel Nilo". 6Rispose: "Per domani". Riprese:
"Secondo la tua parola! Perché tu sappia che non esiste nessuno pari al
Signore, nostro Dio, 7le rane si ritireranno da te e dalle tue case,
dai tuoi servitori e dal tuo popolo: ne rimarranno soltanto nel Nilo". 8Mosè
e Aronne si allontanarono dal faraone e Mosè supplicò il Signore riguardo alle
rane, che aveva mandate contro il faraone. 9Il Signore operò secondo
la parola di Mosè e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi. 10Le
raccolsero in tanti mucchi e il paese ne fu ammorbato. 11Ma il
faraone vide ch'era intervenuto il sollievo, si ostinò e non diede loro
ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.
12Quindi il Signore disse a Mosè: "Comanda ad Aronne: Stendi il
tuo bastone, percuoti la polvere della terra: essa si muterà in zanzare in
tutto il paese d'Egitto". 13Così fecero: Aronne stese la mano
con il suo bastone, colpì la polvere della terra e infierirono le zanzare sugli
uomini e sulle bestie; tutta la polvere del paese si era mutata in zanzare in
tutto l'Egitto. 14I maghi fecero la stessa cosa con le loro magie,
per produrre zanzare, ma non riuscirono e le zanzare infierivano sugli uomini e
sulle bestie. 15Allora i maghi dissero al faraone: "È il dito
di Dio!". Ma il cuore del faraone si ostinò e non diede ascolto, secondo
quanto aveva predetto il Signore.
16Poi il Signore disse a Mosè: "Alzati di buon mattino e
presentati al faraone quando andrà alle acque; gli riferirai: Dice il Signore:
Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 17Se tu non
lasci partire il mio popolo, ecco manderò su di te, sui tuoi ministri, sul tuo
popolo e sulle tue case i mosconi: le case degli Egiziani saranno piene di
mosconi e anche il suolo sul quale essi si trovano. 18Ma in quel
giorno io eccettuerò il paese di Gosen, dove dimora il mio popolo, in modo che
là non vi siano mosconi, perché tu sappia che io, il Signore, sono in mezzo al
paese! 19Così farò distinzione tra il mio popolo e il tuo popolo.
Domani avverrà questo segno".
20Così fece il Signore: una massa imponente di mosconi entrò nella
casa del faraone, nella casa dei suoi ministri e in tutto il paese d'Egitto; la
regione era devastata a causa dei mosconi. 21Il faraone fece
chiamare Mosè e Aronne e disse: "Andate a sacrificare al vostro Dio nel
paese!". 22Ma rispose Mosè: "Non è opportuno far così
perché quello che noi sacrifichiamo al Signore, nostro Dio, è abominio per gli
Egiziani. Se noi facciamo un sacrificio abominevole agli Egiziani sotto i loro
occhi, forse non ci lapideranno? 23Andremo nel deserto, a tre giorni
di cammino, e sacrificheremo al Signore, nostro Dio, secondo quanto egli ci
ordinerà!". 24Allora il faraone replicò: "Vi lascerò
partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto. Ma non andate troppo
lontano e pregate per me". 25Rispose Mosè: "Ecco, uscirò
dalla tua presenza e pregherò il Signore; domani i mosconi si ritireranno dal
faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo. Però il faraone cessi di burlarsi
di noi, non lasciando partire il popolo, perché possa sacrificare al
Signore!". 26Mosè si allontanò dal faraone e pregò il Signore. 27Il
Signore agì secondo la parola di Mosè e allontanò i mosconi dal faraone, dai
suoi ministri e dal suo popolo: non ne restò neppure uno. 28Ma il
faraone si ostinò anche questa volta e non lasciò partire il popolo.
1Allora il Signore si rivolse a Mosè: "Va' a
riferire al faraone: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio
popolo, perché mi possa servire! 2Se tu rifiuti di lasciarlo partire
e lo trattieni ancora, 3ecco la mano del Signore viene sopra il tuo
bestiame che è nella campagna, sopra i cavalli, gli asini, i cammelli, sopra
gli armenti e le greggi, con una peste assai grave! 4Ma il Signore
farà distinzione tra il bestiame di Israele e quello degli Egiziani, così che
niente muoia di quanto appartiene agli Israeliti". 5Il Signore
fissò la data, dicendo: "Domani il Signore compirà questa cosa nel
paese!". 6Appunto il giorno dopo, il Signore compì questa cosa:
morì tutto il bestiame degli Egiziani, ma del bestiame degli Israeliti non morì
neppure un capo. 7Il faraone mandò a vedere ed ecco neppur un capo
era morto del bestiame d'Israele. Ma il cuore del faraone rimase ostinato e non
lasciò partire il popolo.
8Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: "Procuratevi una manciata
di fuliggine di fornace: Mosè la getterà in aria sotto gli occhi del faraone. 9Essa
diventerà un pulviscolo diffuso su tutto il paese d'Egitto e produrrà, sugli
uomini e sulle bestie, un'ulcera con pustole, in tutto il paese d'Egitto".
10Presero dunque fuliggine di fornace, si posero alla presenza del
faraone, Mosè la gettò in aria ed essa produsse ulcere pustolose, con eruzioni
su uomini e bestie. 11I maghi non poterono stare alla presenza di
Mosè a causa delle ulcere che li avevano colpiti come tutti gli Egiziani. 12Ma
il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non diede loro ascolto,
come il Signore aveva predetto a Mosè.
13Poi il Signore disse a Mosè: "Alzati di buon mattino,
presentati al faraone e annunziagli: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei:
Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 14Perché
questa volta io mando tutti i miei flagelli contro di te, contro i tuoi
ministri e contro il tuo popolo, perché tu sappia che nessuno è come me su
tutta la terra. 15Se fin da principio io avessi steso la mano per
colpire te e il tuo popolo con la peste, tu saresti ormai cancellato dalla
terra; 16invece ti ho lasciato vivere, per dimostrarti la mia
potenza e per manifestare il mio nome in tutta la terra. 17Ancora ti
opponi al mio popolo e non lo lasci partire! 18Ecco, io faccio
cadere domani a questa stessa ora una grandine violentissima come non c'era mai
stata in Egitto dal giorno della sua fondazione fino ad oggi. 19Manda
dunque fin d'ora a mettere al riparo il tuo bestiame e quanto hai in campagna.
Su tutti gli uomini e su tutti gli animali che si trovano in campagna e che non
saranno ricondotti in casa, scenderà la grandine ed essi moriranno". 20Chi
tra i ministri del faraone temeva il Signore fece ricoverare nella casa i suoi
schiavi e il suo bestiame; 21chi invece non diede retta alla parola
del Signore lasciò schiavi e bestiame in campagna. 22Il Signore
disse a Mosè: "Stendi la mano verso il cielo: vi sia grandine in tutto il
paese di Egitto, sugli uomini, sulle bestie e su tutte le erbe dei campi nel
paese di Egitto!". 23Mosè stese il bastone verso il cielo e il
Signore mandò tuoni e grandine; un fuoco guizzò sul paese e il Signore fece
piovere grandine su tutto il paese d'Egitto. 24Ci furono grandine e
folgori in mezzo alla grandine: grandinata così violenta non vi era mai stata
in tutto il paese d'Egitto, dal tempo in cui era diventato nazione! 25La
grandine colpì, in tutto il paese d'Egitto, quanto era nella campagna: uomini e
bestie; la grandine colpì anche tutta l'erba della campagna e schiantò tutti
gli alberi della campagna. 26Soltanto nel paese di Gosen, dove
stavano gli Israeliti, non vi fu grandine. 27Allora il faraone mandò
a chiamare Mosè e Aronne e disse loro: "Questa volta ho peccato: il
Signore ha ragione; io e il mio popolo siamo colpevoli. 28Pregate il
Signore: basta con i tuoni e la grandine! Vi lascerò partire e non resterete
qui più oltre". 29Mosè gli rispose: "Quando sarò uscito
dalla città, stenderò le mani verso il Signore: i tuoni cesseranno e non vi
sarà più grandine, perché tu sappia che la terra è del Signore. 30Ma
quanto a te e ai tuoi ministri, io so che ancora non temerete il Signore
Dio". 31Ora il lino e l'orzo erano stati colpiti, perché l'orzo
era in spiga e il lino in fiore; 32ma il grano e la spelta non erano
stati colpiti, perché tardivi. 33Mosè si allontanò dal faraone e
dalla città; stese allora le mani verso il Signore: i tuoni e la grandine
cessarono e la pioggia non si rovesciò più sulla terra. 34Il faraone
vide che la pioggia era cessata, come anche la grandine e i tuoni, e allora
continuò a peccare e si ostinò, insieme con i suoi ministri. 35Il
cuore del faraone si ostinò ed egli non lasciò partire gli Israeliti, come
aveva predetto il Signore per mezzo di Mosè.
1Allora il Signore disse a Mosè: "Va' dal faraone,
perché io ho reso irremovibile il suo cuore e il cuore dei suoi ministri, per
operare questi miei prodigi in mezzo a loro 2e perché tu possa
raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e di tuo nipote come io ho
trattato gli Egiziani e i segni che ho compiuti in mezzo a loro e così saprete
che io sono il Signore!". 3Mosè e Aronne entrarono dal faraone
e gli dissero: "Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Fino a quando
rifiuterai di piegarti davanti a me? Lascia partire il mio popolo, perché mi
possa servire. 4Se tu rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco
io manderò da domani le cavallette sul tuo territorio. 5Esse
copriranno il paese, così da non potersi più vedere il suolo: divoreranno ciò
che è rimasto, che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni
albero che germoglia nella vostra campagna. 6Riempiranno le tue
case, le case di tutti i tuoi ministri e le case di tutti gli Egiziani, cosa
che non videro i tuoi padri, né i padri dei tuoi padri, da quando furono su
questo suolo fino ad oggi!". Poi voltarono le spalle e uscirono dalla
presenza del faraone. 7I ministri del faraone gli dissero:
"Fino a quando costui resterà tra noi come una trappola? Lascia partire
questa gente perché serva il Signore suo Dio! Non sai ancora che l'Egitto va in
rovina?".
8Mosè e Aronne furono richiamati presso il faraone, che disse loro:
"Andate, servite il Signore, vostro Dio! Ma chi sono quelli che devono
partire?". 9Mosè disse: "Andremo con i nostri giovani e i
nostri vecchi, con i figli e le figlie, con il nostro bestiame e le nostre
greggi perché per noi è una festa del Signore". 10Rispose:
"Il Signore sia con voi, come io intendo lasciar partire voi e i vostri bambini!
Ma badate che voi avete di mira un progetto malvagio. 11Così non va!
Partite voi uomini e servite il Signore, se davvero voi cercate questo!".
Li allontanarono dal faraone. 12Allora il Signore disse a Mosè:
"Stendi la mano sul paese d'Egitto per mandare le cavallette: assalgano il
paese d'Egitto e mangino ogni erba di quanto la grandine ha risparmiato!".
13Mosè stese il bastone sul paese di Egitto e il Signore diresse sul
paese un vento d'oriente per tutto quel giorno e tutta la notte. Quando fu mattina,
il vento di oriente aveva portato le cavallette. 14Le cavallette
assalirono tutto il paese d'Egitto e vennero a posarsi in tutto il territorio
d'Egitto. Fu una cosa molto grave: tante non ve n'erano mai state prima, né vi
furono in seguito. 15Esse coprirono tutto il paese, così che il
paese ne fu oscurato; divorarono ogni erba della terra e ogni frutto d'albero
che la grandine aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli alberi e delle
erbe dei campi in tutto il paese di Egitto. 16Il faraone allora convocò
in fretta Mosè e Aronne e disse: "Ho peccato contro il Signore, vostro
Dio, e contro di voi. 17Ma ora perdonate il mio peccato anche questa
volta e pregate il Signore vostro Dio perché almeno allontani da me questa
morte!".
18Egli si allontanò dal faraone e pregò il Signore. 19Il
Signore cambiò la direzione del vento e lo fece soffiare dal mare con grande
forza: esso portò via le cavallette e le abbatté nel Mare Rosso; neppure una
cavalletta rimase in tutto il territorio di Egitto. 20Ma il Signore
rese ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti.
21Poi il Signore disse a Mosè: "Stendi la mano verso il cielo:
verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno palpare!". 22Mosè
stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutto il paese d'Egitto,
per tre giorni. 23Non si vedevano più l'un l'altro e per tre giorni
nessuno si poté muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce
là dove abitavano.
24Allora il faraone convocò Mosè e disse: "Partite, servite il
Signore! Solo rimanga il vostro bestiame minuto e grosso! Anche i vostri
bambini potranno partire con voi". 25Rispose Mosè: "Anche
tu metterai a nostra disposizione sacrifici e olocausti e noi li offriremo al
Signore nostro Dio. 26Anche il nostro bestiame partirà con noi:
neppure un'unghia ne resterà qui. Perché da esso noi dobbiamo prelevare le
vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo come servire il
Signore finché non saremo arrivati in quel luogo". 27Ma il
Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non volle lasciarli
partire. 28Gli rispose dunque il faraone: "Vattene da me!
Guardati dal ricomparire davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia
morirai". 29Mosè disse: "Hai parlato bene: non vedrò più
la tua faccia!".
1Il Signore disse a Mosè: "Ancora una piaga
manderò contro il faraone e l'Egitto; dopo, egli vi lascerà partire di qui. Vi
lascerà partire senza restrizione, anzi vi caccerà via di qui. 2Di'
dunque al popolo, che ciascuno dal suo vicino e ciascuna dalla sua vicina si
facciano dare oggetti d'argento e oggetti d'oro".
3Ora il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi
degli Egiziani. Inoltre Mosè era un uomo assai considerato nel paese d'Egitto,
agli occhi dei ministri del faraone e del popolo.
4Mosè riferì: "Dice il Signore: Verso la metà della notte io
uscirò attraverso l'Egitto: 5morirà ogni primogenito nel paese di
Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito
della schiava che sta dietro la mola, e ogni primogenito del bestiame. 6Un
grande grido si alzerà in tutto il paese di Egitto, quale non vi fu mai e quale
non si ripeterà mai più. 7Ma contro tutti gli Israeliti neppure un
cane punterà la lingua, né contro uomini, né contro bestie, perché sappiate che
il Signore fa distinzione tra l'Egitto e Israele.
8Tutti questi tuoi servi scenderanno a me e si prostreranno davanti
a me, dicendo: Esci tu e tutto il popolo che ti segue! Dopo, io uscirò!".
Mosè acceso di collera, si allontanò dal faraone.
9Il Signore aveva appunto detto a Mosè: "Il faraone non vi
ascolterà, perché si moltiplichino i miei prodigi nel paese d'Egitto". 10Mosè
e Aronne avevano fatto tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore
aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli
Israeliti dal suo paese.
1Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese
d'Egitto: 2"Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà
per voi il primo mese dell'anno. 3Parlate a tutta la comunità di
Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per
famiglia, un agnello per casa. 4Se la famiglia fosse troppo piccola
per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della
casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello,
secondo quanto ciascuno può mangiarne. 5Il vostro agnello sia senza
difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le
capre 6e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora
tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. 7Preso
un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle
case, in cui lo dovranno mangiare. 8In quella notte ne mangeranno la
carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. 9Non
lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la
testa, le gambe e le viscere. 10Non ne dovete far avanzare fino al
mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. 11Ecco
in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone
in mano; lo mangerete in fretta. È la pasqua del Signore! 12In
quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel
paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dèi
dell'Egitto. Io sono il Signore! 13Il sangue sulle vostre case sarà
il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà
per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. 14Questo
giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di
generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne.
15Per sette giorni voi mangerete azzimi.
Già dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché
chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella
persona sarà eliminata da Israele.
16Nel primo giorno avrete una convocazione sacra; nel settimo giorno
una convocazione sacra: durante questi giorni non si farà alcun lavoro; potrà
esser preparato solo ciò che deve essere mangiato da ogni persona.
17Osservate gli azzimi, perché in questo stesso giorno io ho fatto
uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osserverete questo giorno di
generazione in generazione come rito perenne. 18Nel primo mese, il
giorno quattordici del mese, alla sera, voi mangerete azzimi fino al ventuno
del mese, alla sera.
19Per sette giorni non si troverà lievito nelle vostre case, perché
chiunque mangerà del lievito, sarà eliminato dalla comunità di Israele,
forestiero o nativo del paese. 20Non mangerete nulla di lievitato;
in tutte le vostre dimore mangerete azzimi".
21Mosè convocò tutti gli anziani d'Israele e disse loro:
"Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e
immolate la pasqua. 22Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete
nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete l'architrave e gli stipiti con il
sangue del catino. Nessuno di voi uscirà dalla porta della sua casa fino al
mattino. 23Il Signore passerà per colpire l'Egitto, vedrà il sangue
sull'architrave e sugli stipiti: allora il Signore passerà oltre la porta e non
permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. 24Voi
osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per
sempre. 25Quando poi sarete entrati nel paese che il Signore vi
darà, come ha promesso, osserverete questo rito. 26Allora i vostri
figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? 27Voi
direte loro: È il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è passato
oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto e salvò le
nostre case".
Il popolo si inginocchiò e si prostrò.
28Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il Signore
aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; in tal modo essi fecero.
29A mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese
d'Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito
del prigioniero nel carcere sotterraneo, e tutti i primogeniti del bestiame. 30Si
alzò il faraone nella notte e con lui i suoi ministri e tutti gli Egiziani; un
grande grido scoppiò in Egitto, perché non c'era casa dove non ci fosse un
morto!
31Il faraone convocò Mosè e Aronne nella notte e disse:
"Alzatevi e abbandonate il mio popolo, voi e gli Israeliti! Andate a
servire il Signore come avete detto. 32Prendete anche il vostro
bestiame e le vostre greggi, come avete detto, e partite! Benedite anche
me!". 33Gli Egiziani fecero pressione sul popolo, affrettandosi
a mandarli via dal paese, perché dicevano: "Stiamo per morire
tutti!". 34Il popolo portò con sé la pasta prima che fosse
lievitata, recando sulle spalle le madie avvolte nei mantelli.
35Gli Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero dare dagli
Egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti. 36Il Signore fece sì che
il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani, i quali annuirono alle
loro richieste. Così essi spogliarono gli Egiziani.
37Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero
di seicentomila uomini capaci di camminare, senza contare i bambini. 38Inoltre
una grande massa di gente promiscua partì con loro e insieme greggi e armenti
in gran numero. 39Fecero cuocere la pasta che avevano portata
dall'Egitto in forma di focacce azzime, perché non era lievitata: erano infatti
stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano
procurati provviste per il viaggio.
40Il tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in Egitto fu di
quattrocentotrent'anni. 41Al termine dei quattrocentotrent'anni,
proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese
d'Egitto. 42Notte di veglia fu questa per il Signore per farli
uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore
per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.
43Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: "Questo è il rito della
pasqua: nessun straniero ne deve mangiare.
44Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai e
allora ne potrà mangiare.
45L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno.
46In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di
casa; non ne spezzerete alcun osso.
47Tutta la comunità d'Israele la celebrerà. 48Se un
forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua del Signore,
sia circonciso ogni suo maschio: allora si accosterà per celebrarla e sarà come
un nativo del paese. Ma nessun non circonciso ne deve mangiare.
49Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero, che è
domiciliato in mezzo a voi".
50Tutti gli Israeliti fecero così; come il Signore aveva ordinato a
Mosè e ad Aronne, in tal modo operarono.
51Proprio in quel giorno il Signore fece uscire gli Israeliti dal
paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Consacrami
ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o
di animali -: esso appartiene a me".
3Mosè disse al popolo: "Ricordati di questo giorno, nel quale
siete usciti dall'Egitto, dalla condizione servile, perché con mano potente il
Signore vi ha fatti uscire di là: non si mangi ciò che è lievitato. 4Oggi
voi uscite nel mese di Abib. 5Quando il Signore ti avrà fatto
entrare nel paese del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, dell'Eveo e del
Gebuseo, che ha giurato ai tuoi padri di dare a te, terra dove scorre latte e
miele, allora tu compirai questo rito in questo mese.
6Per sette giorni mangerai azzimi.
Nel settimo vi sarà una festa in onore del Signore.
7Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non ci sarà presso di te
ciò che è lievitato; non ci sarà presso di te il lievito, entro tutti i tuoi
confini.
8In quel giorno tu istruirai tuo figlio: È a causa di quanto ha
fatto il Signore per me, quando sono uscito dall'Egitto.
9Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perché
la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore
ti ha fatto uscire dall'Egitto. 10Osserverai questo rito alla sua
ricorrenza ogni anno.
11Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo,
come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato in possesso, 12tu
riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto
del bestiame, se di sesso maschile, appartiene al Signore. 13Riscatterai
ogni primo parto dell'asino mediante un capo di bestiame minuto; se non lo
riscatti, gli spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i
tuoi figli. 14Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa
ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire
dall'Egitto, dalla condizione servile. 15Poiché il faraone si
ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nel
paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per
questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del seno materno, se di sesso
maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli. 16Questo sarà
un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che
con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto".
17Quando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo condusse
per la strada del paese dei Filistei, benché fosse più corta, perché Dio
pensava: "Altrimenti il popolo, vedendo imminente la guerra, potrebbe
pentirsi e tornare in Egitto". 18Dio guidò il popolo per la
strada del deserto verso il Mare Rosso. Gli Israeliti, ben armati uscivano dal
paese d'Egitto. 19Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché
questi aveva fatto giurare solennemente gli Israeliti: "Dio, certo, verrà
a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa". 20Partirono
da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto. 21Il
Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per
guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far
loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. 22Di giorno
la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di
fuoco durante la notte.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Comanda
agli Israeliti che tornino indietro e si accampino davanti a Pi-Achirot, tra
Migdol e il mare, davanti a Baal-Zefon; di fronte ad esso vi accamperete presso
il mare. 3Il faraone penserà degli Israeliti: Vanno errando per il
paese; il deserto li ha bloccati! 4Io renderò ostinato il cuore del
faraone ed egli li inseguirà; io dimostrerò la mia gloria contro il faraone e
tutto il suo esercito, così gli Egiziani sapranno che io sono il
Signore!".
Essi fecero in tal modo.
5Quando fu riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito, il
cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero:
"Che abbiamo fatto, lasciando partire Israele, così che più non ci
serva!".
6Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati.
7Prese poi seicento carri scelti e tutti i carri di Egitto con i
combattenti sopra ciascuno di essi. 8Il Signore rese ostinato il
cuore del faraone, re di Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli
Israeliti uscivano a mano alzata. 9Gli Egiziani li inseguirono e li
raggiunsero, mentre essi stavano accampati presso il mare: tutti i cavalli e i
carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito si trovarono presso
Pi-Achirot, davanti a Baal-Zefon.
10Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi:
ecco, gli Egiziani muovevano il campo dietro di loro! Allora gli Israeliti
ebbero grande paura e gridarono al Signore. 11Poi dissero a Mosè:
"Forse perché non c'erano sepolcri in Egitto ci hai portati a morire nel
deserto? Che hai fatto, portandoci fuori dall'Egitto? 12Non ti
dicevamo in Egitto: Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani, perché è meglio
per noi servire l'Egitto che morire nel deserto?". 13Mosè
rispose: "Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza che il
Signore oggi opera per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li
rivedrete mai più! 14Il Signore combatterà per voi, e voi starete
tranquilli".
15Il Signore disse a Mosè: "Perché gridi verso di me? Ordina
agli Israeliti di riprendere il cammino. 16Tu intanto alza il
bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel
mare all'asciutto. 17Ecco io rendo ostinato il cuore degli Egiziani,
così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto
il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. 18Gli Egiziani
sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il
faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri".
19L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò
posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò
indietro. 20Venne così a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani
e quello d'Israele. Ora la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri
illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante
tutta la notte.
21Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la
notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le
acque si divisero. 22Gli Israeliti entrarono nel mare asciutto,
mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra. 23Gli
Egiziani li inseguirono con tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri,
entrando dietro di loro in mezzo al mare.
24Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco e di
nube gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. 25Frenò
le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli
Egiziani dissero: "Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore
combatte per loro contro gli Egiziani!".
26Il Signore disse a Mosè: "Stendi la mano sul mare: le acque
si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri".
27Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò
al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano
contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. 28Le acque
ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone,
che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. 29Invece
gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque
erano per loro una muraglia a destra e a sinistra. 30In quel giorno
il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli Egiziani
morti sulla riva del mare; 31Israele vide la mano potente con la
quale il Signore aveva agito contro l'Egitto e il popolo temette il Signore e
credette in lui e nel suo servo Mosè.
1Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al
Signore e dissero:
"Voglio cantare in onore
del Signore:
perché ha mirabilmente trionfato,
ha gettato in mare cavallo e cavaliere.
2Mia forza e mio canto è il Signore,
egli mi ha salvato.
È il mio Dio e lo voglio lodare,
è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!
3Il Signore è prode in guerra,
si chiama Signore.
4I carri del faraone e il suo esercito
ha gettato nel mare
e i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mare Rosso.
5Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
6La tua destra, Signore,
terribile per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico;
7con sublime grandezza
abbatti i tuoi avversari,
scateni il tuo furore
che li divora come paglia.
8Al soffio della tua ira
si accumularono le acque,
si alzarono le onde come un argine,
si rappresero gli abissi
in fondo al mare.
9Il nemico aveva detto:
Inseguirò, raggiungerò,
spartirò il bottino,
se ne sazierà la mia brama;
sfodererò la spada,
li conquisterà la mia mano!
10Soffiasti con il tuo alito:
il mare li coprì,
sprofondarono come piombo
in acque profonde.
11Chi è come te fra gli dèi, Signore?
Chi è come te, maestoso in santità,
tremendo nelle imprese,
operatore di prodigi?
12Stendesti la destra:
la terra li inghiottì.
13Guidasti con il tuo favore
questo popolo che hai riscattato,
lo conducesti con forza
alla tua santa dimora.
14Hanno udito i popoli e tremano;
dolore incolse gli abitanti della Filistea.
15Già si spaventano i capi di Edom,
i potenti di Moab li prende il timore;
tremano tutti gli abitanti di Canaan.
16Piombano sopra di loro
la paura e il terrore;
per la potenza del tuo braccio
restano immobili come pietra,
finché sia passato il tuo popolo, Signore,
finché sia passato questo tuo popolo
che ti sei acquistato.
17Lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua sede,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
18Il Signore regna in eterno e per sempre!".
19Quando infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i
suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi
le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in
mezzo al mare. 20Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne,
prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani,
formando cori di danze. 21Maria fece loro cantare il ritornello:
"Cantate al Signore
perché ha mirabilmente trionfato:
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere!".
22Mosè fece levare l'accampamento di Israele dal Mare
Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel
deserto e non trovarono acqua. 23Arrivarono a Mara, ma non potevano
bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state chiamate
Mara. 24Allora il popolo mormorò contro Mosè: "Che
berremo?". 25Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un
legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore
impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova. 26Disse:
"Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai
suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue
leggi, io non t'infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli
Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!". 27Poi
arrivarono a Elim, dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si
accamparono presso l'acqua.
1Levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità
degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il
quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d'Egitto.
2Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e
contro Aronne. 3Gli Israeliti dissero loro: "Fossimo morti per
mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola
della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo
deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine".
4Allora il Signore disse a Mosè: "Ecco, io sto per far piovere
pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione
di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la
mia legge o no. 5Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che
dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro
giorno".
6Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: "Questa sera
saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto; 7domani
mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le vostre
mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate
contro di noi?". 8Mosè disse: "Quando il Signore vi darà
alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il
Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. Noi
infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma
contro il Signore".
9Mosè disse ad Aronne: "Dà questo comando a tutta la comunità
degli Israeliti: Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso
le vostre mormorazioni!". 10Ora mentre Aronne parlava a tutta
la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la
Gloria del Signore apparve nella nube.
11Il Signore disse a Mosè: 12"Ho inteso la
mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: Al tramonto mangerete carne e
alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore vostro
Dio". 13Ora alla sera le quaglie salirono e coprirono
l'accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada intorno
all'accampamento. 14Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla
superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la
brina sulla terra. 15Gli Israeliti la videro e si dissero l'un
l'altro: "Man hu: che cos'è?", perché non sapevano che cosa
fosse. Mosè disse loro: "È il pane che il Signore vi ha dato in cibo.
16Ecco che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto ciascuno
può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone con voi.
Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda".
17Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto chi poco. 18Si
misurò con l'omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di
troppo, colui che ne aveva preso di meno non ne mancava: avevano raccolto
secondo quanto ciascuno poteva mangiarne. 19Poi Mosè disse loro:
"Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino". 20Essi non
obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono
vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro.
21Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno
mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva.
22Nel sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer
a testa. Allora tutti i principi della comunità vennero ad informare Mosè. 23E
disse loro: "È appunto ciò che ha detto il Signore: Domani è sabato,
riposo assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò
che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani
mattina".
24Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè,
e non imputridì, né vi si trovarono vermi.
25Disse Mosè: "Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del
Signore: oggi non lo troverete nella campagna. 26Sei giorni lo
raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà".
27Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma
non ne trovarono. 28Disse allora il Signore a Mosè: "Fino a
quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi? 29Vedete
che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il
pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno
nessuno esca dal luogo dove si trova".
30Il popolo dunque riposò nel settimo giorno.
31La casa d'Israele la chiamò manna. Era simile al seme del
coriandolo e bianca; aveva il sapore di una focaccia con miele.
32Mosè disse: "Questo ha ordinato il Signore: Riempitene un omer
e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato
da mangiare nel deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto".
33Mosè disse quindi ad Aronne: "Prendi un'urna e mettici un omer
completo di manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri
discendenti".
34Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose
per conservarla davanti alla Testimonianza.
35Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino al loro
arrivo in una terra abitata, mangiarono cioè la manna finché furono arrivati ai
confini del paese di Canaan. 36L'omer è la decima parte di un
efa.
1Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento
dal deserto di Sin, secondo l'ordine che il Signore dava di tappa in tappa, e
si accampò a Refidim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo. 2Il
popolo protestò contro Mosè: "Dateci acqua da bere!". Mosè disse
loro: "Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il
Signore?". 3In quel luogo dunque il popolo soffriva la sete per
mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: "Perché ci hai
fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro
bestiame?". 4Allora Mosè invocò l'aiuto del Signore, dicendo:
"Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!". 5Il
Signore disse a Mosè: "Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni
anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e
va'! 6Ecco, io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu
batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà". Mosè così fece
sotto gli occhi degli anziani d'Israele. 7Si chiamò quel luogo Massa
e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il
Signore, dicendo: "Il Signore è in mezzo a noi sì o no?".
8Allora Amalek venne a combattere contro Israele a Refidim. 9Mosè
disse a Giosuè: "Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro
Amalek. Domani io starò ritto sulla cima del colle con in mano il bastone di
Dio". 10Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per
combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur salirono sulla cima del
colle. 11Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte, ma
quando le lasciava cadere, era più forte Amalek. 12Poiché Mosè
sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono
sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e
l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme
fino al tramonto del sole. 13Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo
passandoli poi a fil di spada. 14Allora il Signore disse a Mosè:
"Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè: io
cancellerò del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo!".
15Allora Mosè costruì un altare, lo chiamò "Il Signore è il mio
vessillo" 16e disse:
"Una mano s'è levata sul
trono del Signore:
vi sarà guerra del Signore contro Amalek
di generazione in generazione!".
1Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a
sapere quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo, come il
Signore aveva fatto uscire Israele dall'Egitto. 2Allora Ietro prese
con sé Zippora, moglie di Mosè, che prima egli aveva rimandata, 3e
insieme i due figli di lei, uno dei quali si chiamava Gherson, perché egli
aveva detto: "Sono un emigrato in terra straniera", 4e
l'altro si chiamava Eliezer, perché "Il Dio di mio padre è venuto in mio
aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone". 5Ietro dunque,
suocero di Mosè, con i figli e la moglie di lui venne da Mosè nel deserto, dove
era accampato, presso la montagna di Dio. 6Egli fece dire a Mosè:
"Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due
figli!". 7Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a
lui e lo baciò; poi si informarono l'uno della salute dell'altro ed entrarono
sotto la tenda. 8Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva
fatto al faraone e agli Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate
durante il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. 9Ietro
gioì di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva
liberato dalla mano degli Egiziani. 10Disse Ietro: "Benedetto
sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del
faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell'Egitto! 11Ora
io so che il Signore è più grande di tutti gli dèi, poiché egli ha operato
contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui essi si vantavano". 12Poi
Ietro, suocero di Mosè, offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e
tutti gli anziani d'Israele e fecero un banchetto con il suocero di Mosè
davanti a Dio.
13Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il
popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. 14Allora
Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: "Che cos'è questo che
fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te
dalla mattina alla sera?". 15Mosè rispose al suocero:
"Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 16Quando
hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l'uno e
l'altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi". 17Il
suocero di Mosè gli disse: "Non va bene quello che fai! 18Finirai
per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante
per te; tu non puoi attendervi da solo. 19Ora ascoltami: ti voglio
dare un consiglio e Dio sia con te! Tu sta' davanti a Dio in nome del popolo e
presenta le questioni a Dio. 20A loro spiegherai i decreti e le
leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che
devono compiere. 21Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini
integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai
sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e
capi di decine. 22Essi dovranno giudicare il popolo in ogni
circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te,
mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed
essi lo porteranno con te. 23Se tu fai questa cosa e se Dio te la
comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua
mèta".
24Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva
suggerito. 25Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li
costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi
di cinquantine e capi di decine. 26Essi giudicavano il popolo in
ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma
giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. 27Poi Mosè congedò
il suocero, il quale tornò al suo paese.
1Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dal paese di
Egitto, proprio in quel giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. 2Levato
l'accampamento da Refidim, arrivarono al deserto del Sinai, dove si
accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
3Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo:
"Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: 4Voi
stessi avete visto ciò che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su
ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. 5Ora, se vorrete
ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la
proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra! 6Voi
sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai
agli Israeliti".
7Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte
queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. 8Tutto il popolo
rispose insieme e disse: "Quanto il Signore ha detto, noi lo
faremo!". Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo.
9Il Signore disse a Mosè: "Ecco, io sto per venire verso di te
in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano
sempre anche a te".
Mosè riferì al Signore le parole del popolo.
10Il Signore disse a Mosè: "Va' dal popolo e purificalo oggi e
domani: lavino le loro vesti 11e si tengano pronti per il terzo
giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai alla vista
di tutto il popolo. 12Fisserai per il popolo un limite tutto
attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte e dal toccare le falde.
Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte.
13Nessuna mano però dovrà toccare costui: dovrà essere lapidato o
colpito con tiro di arco.
Animale o uomo non dovrà sopravvivere.
Quando suonerà il corno, allora soltanto essi potranno salire sul monte".
14Mosè scese dal monte verso il popolo; egli fece purificare il
popolo ed essi lavarono le loro vesti. 15Poi disse al popolo:
"Siate pronti in questi tre giorni: non unitevi a donna".
16Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni,
lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il
popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore.
17Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a
Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte.
18Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il
Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il
monte tremava molto. 19Il suono della tromba diventava sempre più
intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono.
20Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e
il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì.
21Poi il Signore disse a Mosè: "Scendi, scongiura il popolo di
non irrompere verso il Signore per vedere, altrimenti ne cadrà una moltitudine!
22Anche i sacerdoti, che si avvicinano al Signore, si tengano in
stato di purità, altrimenti il Signore si avventerà contro di loro!".
23Mosè disse al Signore: "Il popolo non può salire al monte
Sinai, perché tu stesso ci hai avvertiti dicendo: Fissa un limite verso il
monte e dichiaralo sacro".
24Il Signore gli disse: "Va', scendi, poi salirai tu e Aronne
con te. Ma i sacerdoti e il popolo non si precipitino per salire verso il
Signore, altrimenti egli si avventerà contro di loro!".
25Mosè scese verso il popolo e parlò.
1Dio allora pronunciò tutte queste parole:
2"Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese
d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3non avrai altri dèi di
fronte a me. 4Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è
lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle
acque sotto la terra. 5Non ti prostrerai davanti a loro e non li
servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la
colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro
che mi odiano, 6ma che dimostra il suo favore fino a mille
generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
7Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il
Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
8Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9sei
giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10ma il settimo giorno è
il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né
tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo
bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11Perché in sei
giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma
si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di
sabato e lo ha dichiarato sacro.
12Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni
nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
13Non uccidere.
14Non commettere adulterio.
15Non rubare.
16Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
17Non desiderare la casa del tuo prossimo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua
schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo
prossimo".
18Tutto il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del corno e
il monte fumante. Il popolo vide, fu preso da tremore e si tenne lontano.
19Allora dissero a Mosè: "Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma
non ci parli Dio, altrimenti moriremo!".
20Mosè disse al popolo: "Non abbiate timore: Dio è venuto per
mettervi alla prova e perché il suo timore vi sia sempre presente e non
pecchiate".
21Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la
nube oscura, nella quale era Dio.
22Il Signore disse a Mosè: "Dirai agli Israeliti: Avete visto
che vi ho parlato dal cielo! 23Non fate dèi d'argento e dèi d'oro
accanto a me: non fatene per voi! 24Farai per me un altare di terra
e, sopra, offrirai i tuoi olocausti e i tuoi sacrifici di comunione, le tue
pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo dove io vorrò ricordare il mio nome, verrò
a te e ti benedirò. 25Se tu mi fai un altare di pietra, non lo
costruirai con pietra tagliata, perché alzando la tua lama su di essa, tu la
renderesti profana. 26Non salirai sul mio altare per mezzo di
gradini, perché là non si scopra la tua nudità.
1Queste sono le norme che tu esporrai loro.
2Quando tu avrai acquistato uno schiavo ebreo, egli ti servirà per
sei anni e nel settimo potrà andarsene libero, senza riscatto. 3Se è
entrato solo, uscirà solo; se era coniugato, sua moglie se ne andrà con lui. 4Se
il suo padrone gli ha dato moglie e questa gli ha partorito figli o figlie, la
donna e i suoi figli saranno proprietà del padrone ed egli se ne andrà solo. 5Ma
se lo schiavo dice: Io sono affezionato al mio padrone, a mia moglie, ai miei
figli; non voglio andarmene in libertà, 6allora il suo padrone lo
condurrà davanti a Dio, lo farà accostare al battente o allo stipite della
porta e gli forerà l'orecchio con la lesina; quegli sarà suo schiavo per
sempre.
7Quando un uomo venderà la figlia come schiava, essa non se ne andrà
come se ne vanno gli schiavi. 8Se essa non piace al padrone, che
così non se la prende come concubina, la farà riscattare. Comunque egli non può
venderla a gente straniera, agendo con frode verso di lei. 9Se egli
la vuol dare come concubina al proprio figlio, si comporterà nei suoi riguardi
secondo il diritto delle figlie. 10Se egli ne prende un'altra per
sé, non diminuirà alla prima il nutrimento, il vestiario, la coabitazione. 11Se
egli non fornisce a lei queste cose, essa potrà andarsene, senza che sia pagato
il prezzo del riscatto.
12Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a
morte. 13Però per colui che non ha teso insidia, ma che Dio gli ha
fatto incontrare, io ti fisserò un luogo dove potrà rifugiarsi. 14Ma,
quando un uomo attenta al suo prossimo per ucciderlo con inganno, allora lo
strapperai anche dal mio altare, perché sia messo a morte.
15Colui che percuote suo padre o sua madre sarà messo a morte.
16Colui che rapisce un uomo e lo vende, se lo si trova ancora in
mano a lui, sarà messo a morte.
17Colui che maledice suo padre o sua madre sarà messo a morte.
18Quando alcuni uomini rissano e uno colpisce il suo prossimo con
una pietra o con il pugno e questi non è morto, ma debba mettersi a letto, 19se
poi si alza ed esce con il bastone, chi lo ha colpito sarà ritenuto innocente,
ma dovrà pagare il riposo forzato e procurargli le cure.
20Quando un uomo colpisce con il bastone il suo schiavo o la sua
schiava e gli muore sotto le sue mani, si deve fare vendetta. 21Ma
se sopravvive un giorno o due, non sarà vendicato, perché è acquisto del suo
denaro.
22Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta, così da
farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un'ammenda, secondo
quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato.
23Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: 24occhio
per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, 25bruciatura
per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido.
26Quando un uomo colpisce l'occhio del suo schiavo o della sua
schiava e lo acceca, gli darà la libertà in compenso dell'occhio. 27Se
fa cadere il dente del suo schiavo o della sua schiava, gli darà la libertà in
compenso del dente.
28Quando un bue cozza con le corna contro un uomo o una donna e ne
segue la morte, il bue sarà lapidato e non se ne mangerà la carne. Però il
proprietario del bue è innocente.
29Ma se il bue era solito cozzare con le corna già prima e il
padrone era stato avvisato e non lo aveva custodito, se ha causato la morte di
un uomo o di una donna, il bue sarà lapidato e anche il suo padrone dev'essere
messo a morte. 30Se invece gli viene imposta una compensazione, egli
pagherà il riscatto della propria vita, secondo quanto gli verrà imposto. 31Se
cozza con le corna contro un figlio o se cozza contro una figlia, si procederà
nella stessa maniera.
32Se il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava, si
pagheranno al padrone trenta sicli d'argento e il bue sarà lapidato.
33Quando un uomo lascia una cisterna aperta oppure quando un uomo
scava una cisterna e non la copre, se vi cade un bue o un asino, 34il
proprietario della cisterna deve dare l'indennizzo: verserà il denaro al
padrone della bestia e l'animale morto gli apparterrà.
35Quando il bue di un uomo cozza contro il bue del suo prossimo e ne
causa la morte, essi venderanno il bue vivo e se ne divideranno il prezzo; si
divideranno anche la bestia morta. 36Ma se è notorio che il bue
cozzava già prima e il suo padrone non lo ha custodito, egli dovrà dare come
indennizzo bue per bue e la bestia morta gli apparterrà.
37Quando un uomo ruba un bue o un montone e poi lo scanna o lo
vende, darà come indennizzo cinque capi di grosso bestiame per il bue e quattro
capi di bestiame per il montone.
1Se un ladro viene sorpreso mentre sta facendo una
breccia in un muro e viene colpito e muore, non vi è vendetta di sangue. 2Ma
se il sole si era già alzato su di lui, a suo riguardo vi è vendetta di sangue.
Il ladro dovrà dare l'indennizzo: se non avrà di che pagare, sarà venduto in
compenso dell'oggetto rubato. 3Se si trova ancora in vita e in suo
possesso ciò che è stato rubato, si tratti di bue, di asino o di montone,
restituirà il doppio.
4Quando un uomo usa come pascolo un campo o una vigna e lascia che
il suo bestiame vada a pascolare nel campo altrui, deve dare l'indennizzo con
il meglio del suo campo e con il meglio della sua vigna.
5Quando un fuoco si propaga e si attacca ai cespugli spinosi, se
viene bruciato un mucchio di covoni o il grano in spiga o il grano in erba,
colui che ha provocato l'incendio darà l'indennizzo.
6Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo argento od oggetti e
poi nella casa di questo uomo viene commesso un furto, se si trova il ladro,
restituirà il doppio. 7Se il ladro non si trova, il padrone della
casa si accosterà a Dio per giurare che non ha allungato la mano sulla
proprietà del suo prossimo.
8Qualunque sia l'oggetto di una frode, si tratti di un bue, di un
asino, di un montone, di una veste, di qualunque oggetto perduto, di cui uno
dice: "È questo!", la causa delle due parti andrà fino a Dio: colui
che Dio dichiarerà colpevole restituirà il doppio al suo prossimo.
9Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo un asino o un bue o
un capo di bestiame minuto o qualsiasi bestia, se la bestia è morta o si è prodotta
una frattura o è stata rapita senza testimone, 10tra le due parti
interverrà un giuramento per il Signore, per dichiarare che il depositario non
ha allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo. Il padrone della bestia
accetterà e l'altro non dovrà restituire. 11Ma se la bestia è stata
rubata quando si trovava presso di lui, pagherà l'indennizzo al padrone di
essa. 12Se invece è stata sbranata, la porterà in testimonianza e
non dovrà dare l'indennizzo per la bestia sbranata.
13Quando un uomo prende in prestito dal suo prossimo una bestia e
questa si è prodotta una frattura o è morta in assenza del padrone, dovrà
pagare l'indennizzo. 14Ma se il padrone si trova presente, non deve
restituire; se si tratta di una bestia presa a nolo, la sua perdita è compensata
dal prezzo del noleggio.
15Quando un uomo seduce una vergine non ancora fidanzata e pecca con
lei, ne pagherà la dote nuziale ed essa diverrà sua moglie. 16Se il
padre di lei si rifiuta di dargliela, egli dovrà versare una somma di denaro
pari alla dote nuziale delle vergini.
17Non lascerai vivere colei che pratica la magìa.
18Chiunque si abbrutisce con una bestia sia messo a morte.
19Colui che offre un sacrificio agli dèi, oltre al solo Signore,
sarà votato allo sterminio.
20Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete
stati forestieri nel paese d'Egitto.
21Non maltratterai la vedova o l'orfano. 22Se tu lo
maltratti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, 23la
mia collera si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno
vedove e i vostri figli orfani.
24Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all'indigente che
sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli
alcun interesse.
25Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai
al tramonto del sole, 26perché è la sua sola coperta, è il mantello
per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando invocherà
da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, perché io sono pietoso.
27Non bestemmierai Dio e non maledirai il principe del tuo popolo.
28Non ritarderai l'offerta di ciò che riempie il tuo granaio e di
ciò che stilla dal tuo frantoio.
Il primogenito dei tuoi figli lo darai a me.
29Così farai per il tuo bue e per il tuo bestiame minuto: sette
giorni resterà con sua madre, l'ottavo giorno me lo darai.
30Voi sarete per me uomini santi: non mangerete la carne di una
bestia sbranata nella campagna, la getterete ai cani.
1Non spargerai false dicerie; non presterai mano al
colpevole per essere testimone in favore di un'ingiustizia. 2Non
seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviare
verso la maggioranza, per falsare la giustizia.
3Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo.
4Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi,
glieli dovrai ricondurre. 5Quando vedrai l'asino del tuo nemico
accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad
aiutarlo.
6Non farai deviare il giudizio del povero, che si rivolge a te nel suo
processo.
7Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l'innocente
e il giusto, perché io non assolvo il colpevole.
8Non accetterai doni, perché il dono acceca chi ha gli occhi aperti
e perverte anche le parole dei giusti.
9Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita del
forestiero, perché siete stati forestieri nel paese d'Egitto.
10Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il prodotto,
11ma nel settimo anno non la sfrutterai e la lascerai incolta: ne
mangeranno gli indigenti del tuo popolo e ciò che lasceranno sarà divorato
dalle bestie della campagna. Così farai per la tua vigna e per il tuo oliveto.
12Per sei giorni farai i tuoi lavori, ma nel settimo giorno farai
riposo, perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino e possano
respirare i figli della tua schiava e il forestiero.
13Farete attenzione a quanto vi ho detto: non pronunciate il nome di
altri dèi; non si senta sulla tua bocca!
14Tre volte all'anno farai festa in mio onore:
15Osserverai la festa degli azzimi: mangerai azzimi durante sette
giorni, come ti ho ordinato, nella ricorrenza del mese di Abib, perché in esso
sei uscito dall'Egitto.
Non si dovrà comparire davanti a me a mani vuote.
16Osserverai la festa della mietitura, delle primizie dei tuoi
lavori, di ciò che semini nel campo; la festa del raccolto, al termine
dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi.
17Tre volte all'anno ogni tuo maschio comparirà alla presenza del
Signore Dio.
18Non offrirai con pane lievitato il sangue del sacrificio in mio
onore e il grasso della vittima per la mia festa non starà fino al mattino.
19Il meglio delle primizie del tuo suolo lo porterai alla casa del
Signore, tuo Dio.
Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre.
20Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e
per farti entrare nel luogo che ho preparato. 21Abbi rispetto della
sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non
perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. 22Se
tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici
e l'avversario dei tuoi avversari.
23Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare
presso l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, il Cananeo, l'Eveo e il Gebuseo e io
li distruggerò, 24tu non ti prostrerai davanti ai loro dèi e non li
servirai; tu non ti comporterai secondo le loro opere, ma dovrai demolire e
dovrai frantumare le loro stele.
25Voi servirete al Signore, vostro Dio. Egli benedirà il tuo pane e
la tua acqua. Terrò lontana da te la malattia. 26Non vi sarà nel tuo
paese donna che abortisca o che sia sterile. Ti farò giungere al numero
completo dei tuoi giorni.
27Manderò il mio terrore davanti a te e metterò in rotta ogni popolo
in mezzo al quale entrerai; farò voltar le spalle a tutti i tuoi nemici davanti
a te.
28Manderò i calabroni davanti a te ed essi scacceranno dalla tua
presenza l'Eveo, il Cananeo e l'Hittita. 29Non li scaccerò dalla tua
presenza in un solo anno, perché il paese non resti deserto e le bestie
selvatiche si moltiplichino contro di te. 30A poco a poco li
scaccerò dalla tua presenza, finché avrai tanti figli da occupare il paese.
31Stabilirò il tuo confine dal Mare Rosso fino al mare dei Filistei
e dal deserto fino al fiume, perché ti consegnerò in mano gli abitanti del
paese e li scaccerò dalla tua presenza. 32Ma tu non farai alleanza
con loro e con i loro dèi; 33essi non abiteranno più nel tuo paese,
altrimenti ti farebbero peccare contro di me, perché tu serviresti i loro dèi e
ciò diventerebbe una trappola per te".
1Aveva detto a Mosè: "Sali verso il Signore tu e
Aronne, Nadab e Abiu e insieme settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete
da lontano, 2poi Mosè avanzerà solo verso il Signore, ma gli altri
non si avvicineranno e il popolo non salirà con lui".
3Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte
le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: "Tutti i comandi che ha
dati il Signore, noi li eseguiremo!".
4Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon
mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici
tribù d'Israele. 5Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di
offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per
il Signore.
6Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò
l'altra metà sull'altare.
7Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del
popolo. Dissero: "Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo
eseguiremo!".
8Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo:
"Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla
base di tutte queste parole!".
9Poi Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani di
Israele. 10Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi piedi vi era
come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in purezza al cielo stesso. 11Contro
i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e tuttavia
mangiarono e bevvero.
12Il Signore disse a Mosè: "Sali verso di me sul monte e rimani
lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho
scritto per istruirli".
13Mosè si alzò con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di
Dio. 14Agli anziani aveva detto: "Restate qui ad aspettarci,
fin quando torneremo da voi; ecco avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una
questione si rivolgerà a loro".
15Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte.
16La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube
lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube.
17La Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come
fuoco divorante sulla cima della montagna. 18Mosè entrò dunque in
mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta
notti.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Ordina agli
Israeliti che raccolgano per me un'offerta. La raccoglierete da chiunque sia
generoso di cuore. 3Ed ecco che cosa raccoglierete da loro come
contributo: oro, argento e rame, 4tessuti di porpora viola e rossa,
di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, 5pelle di montone tinta
di rosso, pelle di tasso e legno di acacia, 6olio per il candelabro,
balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, 7pietre di ònice e
pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale. 8Essi mi
faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro. 9Eseguirete ogni
cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo il modello della Dimora e il modello
di tutti i suoi arredi.
10Faranno dunque un'arca di legno di acacia: avrà due cubiti e mezzo
di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 11La
rivestirai d'oro puro: dentro e fuori la rivestirai e le farai intorno un bordo
d'oro. 12Fonderai per essa quattro anelli d'oro e li fisserai ai
suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro. 13Farai
stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro. 14Introdurrai le
stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca con esse. 15Le
stanghe dovranno rimanere negli anelli dell'arca: non verranno tolte di lì. 16Nell'arca
collocherai la Testimonianza che io ti darò.
17Farai il coperchio, o propiziatorio, d'oro puro; avrà due cubiti e
mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. 18Farai due
cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del
coperchio. 19Fa' un cherubino ad una estremità e un cherubino
all'altra estremità. Farete i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio alle
sue due estremità. 20I cherubini avranno le due ali stese di sopra,
proteggendo con le ali il coperchio; saranno rivolti l'uno verso l'altro e le
facce dei cherubini saranno rivolte verso il coperchio. 21Porrai il
coperchio sulla parte superiore dell'arca e collocherai nell'arca la
Testimonianza che io ti darò.
22Io ti darò convegno appunto in quel luogo: parlerò con te da sopra
il propiziatorio, in mezzo ai due cherubini che saranno sull'arca della
Testimonianza, ti darò i miei ordini riguardo agli Israeliti.
23Farai una tavola di legno di acacia: avrà due cubiti di lunghezza,
un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 24La
rivestirai d'oro puro e le farai intorno un bordo d'oro. 25Le farai
attorno una cornice di un palmo e farai un bordo d'oro per la cornice. 26Le
farai quattro anelli d'oro e li fisserai ai quattro angoli che costituiranno i
suoi quattro piedi. 27Gli anelli saranno contigui alla cornice e
serviranno a inserire le stanghe destinate a trasportare la tavola. 28Farai
le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro; con esse si trasporterà la
tavola. 29Farai anche i suoi accessori, piatti, coppe, anfore e
tazze per le libazioni: li farai d'oro puro. 30Sulla tavola
collocherai i pani dell'offerta: saranno sempre alla mia presenza.
31Farai anche un candelabro d'oro puro. Il candelabro sarà lavorato
a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue
corolle saranno tutti di un pezzo.
32Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da
un lato e tre bracci del candelabro dall'altro lato.
33Vi saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore di
mandorlo, con bulbo e corolla e così anche sull'altro braccio tre calici in
forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così sarà per i sei bracci che
usciranno dal candelabro. 34Il fusto del candelabro avrà quattro
calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle: 35un
bulbo sotto i due bracci che si dipartano da esso e un bulbo sotto gli altri
due bracci e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartano da esso; così
per tutti i sei bracci che escono dal candelabro. 36I bulbi e i
relativi bracci saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una sola
massa d'oro puro lavorata a martello.
37Farai le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in modo da
illuminare lo spazio davanti ad esso. 38I suoi smoccolatoi e i suoi
portacenere saranno d'oro puro. 39Lo si farà con un talento di oro
puro, esso con tutti i suoi accessori.
40Guarda ed eseguisci secondo il modello che ti è stato mostrato sul
monte.
1Quanto alla Dimora, la farai con dieci teli di bisso
ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. Vi farai figure di
cherubini, lavoro d'artista. 2Lunghezza di un telo: ventotto cubiti;
larghezza: quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per tutti i teli. 3Cinque
teli saranno uniti l'uno all'altro e anche gli altri cinque saranno uniti l'uno
all'altro. 4Farai cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo
all'estremità della sutura; così farai sull'orlo del telo estremo nella seconda
sutura. 5Farai cinquanta cordoni al primo telo e farai cinquanta
cordoni all'estremità della seconda sutura: i cordoni corrisponderanno l'uno
all'altro. 6Farai cinquanta fibbie d'oro e unirai i teli l'uno
all'altro mediante le fibbie, così il tutto formerà una sola Dimora. 7Farai
poi teli di pelo di capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne
farai undici teli. 8Lunghezza di un telo: trenta cubiti; larghezza:
quattro cubiti per un telo. La stessa dimensione per gli undici teli. 9Unirai
insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. Piegherai indietro il sesto
telo raddoppiandolo sulla parte anteriore della tenda. 10Farai
cinquanta cordoni sull'orlo del primo telo, che è all'estremità della sutura, e
cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura. 11Farai
cinquanta fibbie di rame, introdurrai le fibbie nei cordoni e unirai insieme la
tenda; così essa formerà un tutto unico. 12La parte che pende in
eccedenza nei teli della tenda, la metà cioè di un telo che sopravanza, penderà
sulla parte posteriore della Dimora. 13Il cubito in eccedenza da una
parte, come il cubito in eccedenza dall'altra parte, nel senso della lunghezza
dei teli della tenda, ricadranno sui due lati della Dimora per coprirla da una
parte e dall'altra. 14Farai poi per la tenda una copertura di pelli
di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso.
15Poi farai per la Dimora le assi di legno di acacia, da porsi
verticali. 16Dieci cubiti la lunghezza di un'asse e un cubito e
mezzo la larghezza. 17Ogni asse avrà due sostegni, congiunti l'uno
all'altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi della Dimora. 18Farai
dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. 19Farai
anche quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse, per
i suoi due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi sostegni. 20Per
il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, 21come
anche le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto
l'altra asse. 22Per la parte posteriore della Dimora, verso
occidente, farai sei assi. 23Farai inoltre due assi per gli angoli
della Dimora sulla parte posteriore. 24Esse saranno formate ciascuna
da due pezzi uguali abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla
cima, all'altezza del primo anello. Così sarà per ambedue: esse formeranno i
due angoli. 25Vi saranno dunque otto assi con le loro basi
d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. 26Farai
inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora
27e cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e
cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. 28La
traversa mediana, a mezza altezza delle assi, le attraverserà da una estremità
all'altra. 29Rivestirai d'oro le assi, farai in oro i loro anelli,
che serviranno per inserire le traverse, e rivestirai d'oro anche le traverse. 30Costruirai
la Dimora nel modo che ti è stato mostrato sul monte.
31Farai il velo di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e
di bisso ritorto. Lo si farà con figure di cherubini, lavoro di disegnatore. 32Lo
appenderai a quattro colonne di acacia, rivestite d'oro, con uncini d'oro e
poggiate su quattro basi d'argento.
33Collocherai il velo sotto le fibbie e là, nell'interno oltre il
velo, introdurrai l'arca della Testimonianza. Il velo sarà per voi la
separazione tra il Santo e il Santo dei santi. 34Porrai il coperchio
sull'arca della Testimonianza nel Santo dei santi.
35Collocherai la tavola fuori del velo e il candelabro di fronte
alla tavola sul lato meridionale della Dimora; collocherai la tavola sul lato
settentrionale. 36Poi farai una cortina all'ingresso della tenda, di
porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di
ricamatore. 37Farai per la cortina cinque colonne di acacia e le
rivestirai d'oro. I loro uncini saranno d'oro e fonderai per esse cinque basi
di rame.
1Farai l'altare di legno di acacia: avrà cinque cubiti
di lunghezza e cinque cubiti di larghezza. L'altare sarà quadrato e avrà
l'altezza di tre cubiti. 2Farai ai suoi quattro angoli quattro corni
e saranno tutti di un pezzo. Lo rivestirai di rame. 3Farai i suoi
recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale, i suoi vasi per la
aspersione, le sue forchette e i suoi bracieri. Farai di rame tutti questi
accessori. 4Farai per esso una graticola di rame alle sue quattro
estremità. 5La porrai sotto la cornice dell'altare, in basso: la
rete arriverà a metà dell'altezza dell'altare. 6Farai anche stanghe
per l'altare: saranno stanghe di legno di acacia e le rivestirai di rame. 7Si
introdurranno queste stanghe negli anelli e le stanghe saranno sui due lati
dell'altare quando lo si trasporta. 8Lo farai di tavole, vuoto
nell'interno: lo si farà come ti fu mostrato sul monte.
9Farai poi il recinto della Dimora. Sul lato meridionale, verso sud,
il recinto avrà tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti
sullo stesso lato. 10Vi saranno venti colonne con venti basi di
rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste trasversali saranno d'argento. 11Allo
stesso modo sul lato rivolto a settentrione: tendaggi per cento cubiti di
lunghezza, le relative venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini
delle colonne e le aste trasversali d'argento. 12La larghezza del
recinto verso occidente avrà cinquanta cubiti di tendaggi, con le relative
dieci colonne e le dieci basi. 13La larghezza del recinto sul lato
orientale verso levante sarà di cinquanta cubiti: 14quindici cubiti
di tendaggi con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala; 15all'altra
ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. 16Alla
porta del recinto vi sarà una cortina di venti cubiti, lavoro di ricamatore, di
porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto, con le relative
quattro colonne e le quattro basi. 17Tutte le colonne intorno al
recinto saranno fornite di aste trasversali d'argento: i loro uncini saranno
d'argento e le loro basi di rame. 18La lunghezza del recinto sarà di
cento cubiti, la larghezza di cinquanta, l'altezza di cinque cubiti; di bisso
ritorto, con le basi di rame. 19Tutti gli arredi della Dimora per
tutti i suoi servizi e tutti i picchetti come anche i picchetti del recinto
saranno di rame.
20Tu ordinerai agli Israeliti che ti procurino olio puro di olive
schiacciate per il candelabro, per tener sempre accesa una lampada. 21Nella
tenda del convegno, al di fuori del velo che sta davanti alla Testimonianza,
Aronne e i suoi figli la prepareranno, perché dalla sera alla mattina essa sia
davanti al Signore: rito perenne presso gli Israeliti di generazione in
generazione.
1Tu fa' avvicinare a te tra gli Israeliti, Aronne tuo
fratello e i suoi figli con lui, perché siano miei sacerdoti; Aronne e Nadab,
Abiu, Eleazaro, Itamar, figli di Aronne.
2Farai per Aronne, tuo fratello, abiti sacri, che esprimano gloria e
maestà. 3Tu parlerai a tutti gli artigiani più esperti, ai quali io
ho dato uno spirito di saggezza, ed essi faranno gli abiti di Aronne per la sua
consacrazione e per l'esercizio del sacerdozio in mio onore. 4Ed
ecco gli abiti che faranno: il pettorale e l'efod, il manto, la tunica
damascata, il turbante e la cintura. Faranno vesti sacre per Aronne tuo
fratello e per i suoi figli, perché esercitino il sacerdozio in mio onore. 5Essi
dovranno usare oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso.
6Faranno l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa,
scarlatto e bisso ritorto, artisticamente lavorati. 7Avrà due
spalline attaccate alle due estremità e in tal modo formerà un pezzo ben unito.
8La cintura per fissarlo e che sta sopra di esso sarà della stessa
fattura e sarà d'un sol pezzo: sarà intessuta d'oro, di porpora viola e porpora
rossa, scarlatto e bisso ritorto. 9Prenderai due pietre di ònice e
inciderai su di esse i nomi degli Israeliti: 10sei dei loro nomi
sulla prima pietra e gli altri sei nomi sulla seconda pietra, in ordine di
nascita. 11Inciderai le due pietre con i nomi degli Israeliti,
seguendo l'arte dell'intagliatore di pietre per l'incisione di un sigillo; le
inserirai in castoni d'oro. 12Fisserai le due pietre sulle spalline
dell'efod, come pietre che ricordino presso di me gli Israeliti; così
Aronne porterà i loro nomi sulle sue spalle davanti al Signore, come un
memoriale. 13Farai anche i castoni d'oro 14e due catene
d'oro in forma di cordoni, con un lavoro d'intreccio; poi fisserai le catene a
intreccio sui castoni.
15Farai il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato, di
fattura uguale a quella dell'efod: con oro, porpora viola, porpora
rossa, scarlatto e bisso ritorto. 16Sarà quadrato, doppio; avrà una
spanna di lunghezza e una spanna di larghezza. 17Lo coprirai con una
incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro file. Una fila: una
cornalina, un topazio e uno smeraldo: così la prima fila. 18La
seconda fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo. 19La terza
fila: un giacinto, un'àgata e un'ametista. 20La quarta fila: un
crisòlito, un ònice e un diaspro. Saranno inserite nell'oro mediante i loro
castoni. 21Le pietre corrisponderanno ai nomi degli Israeliti:
dodici, secondo i loro nomi, e saranno incise come sigilli, ciascuna con il
nome corrispondente, secondo le dodici tribù. 22Poi farai sul
pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro. 23Farai
sul pettorale due anelli d'oro e metterai i due anelli alle estremità del pettorale.
24Metterai le due catene d'oro sui due anelli alle estremità del
pettorale. 25Quanto alle due altre estremità delle catene, le
fisserai sui due castoni e le farai passare sulle due spalline dell'efod
nella parte anteriore. 26Farai due anelli d'oro e li metterai sulle
due estremità del pettorale sul suo bordo che è dalla parte dell'efod,
verso l'interno. 27Farai due altri anelli d'oro e li metterai sulle
due spalline dell'efod in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza
del punto di attacco, al di sopra della cintura dell'efod. 28Si
legherà il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod mediante un
cordone di porpora viola, perché stia al di sopra della cintura dell'efod
e perché il pettorale non si distacchi dall'efod. 29Così
Aronne porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio, sopra il suo
cuore, quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti al Signore per sempre. 30Unirai
al pettorale del giudizio gli urim e i tummim. Saranno così sopra
il cuore di Aronne quando entrerà alla presenza del Signore: Aronne porterà il
giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore per
sempre.
31Farai il manto dell'efod, tutto di porpora viola 32con
in mezzo una scollatura per la testa; il bordo attorno alla scollatura sarà un
lavoro di tessitore come la scollatura di una corazza, che non si lacera. 33Farai
sul suo lembo melagrane di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto,
intorno al suo lembo, e in mezzo porrai sonagli d'oro: 34un sonaglio
d'oro e una melagrana, un sonaglio d'oro e una melagrana intorno all'orlo del
manto. 35Esso rivestirà Aronne nelle funzioni sacerdotali e se ne
sentirà il suono quando egli entrerà nel Santo alla presenza del Signore e
quando ne uscirà; così non morirà.
36Farai una lamina d'oro puro e vi inciderai, come su di un sigillo:
"Sacro al Signore". 37L'attaccherai con un cordone di
porpora viola al turbante, sulla parte anteriore. 38Starà sulla
fronte di Aronne; Aronne porterà il carico delle colpe che potranno commettere
gli Israeliti, in occasione delle offerte sacre da loro presentate. Aronne la
porterà sempre sulla sua fronte, per attirare su di essi il favore del Signore.
39Tesserai la tunica di bisso. Farai un turbante di bisso e una
cintura, lavoro di ricamo.
40Per i figli di Aronne farai tuniche e cinture. Per essi farai
anche berretti a gloria e decoro. 41Farai indossare queste vesti ad
Aronne, tuo fratello, e ai suoi figli. Poi li ungerai, darai loro l'investitura
e li consacrerai, perché esercitino il sacerdozio in mio onore. 42Farai
loro inoltre calzoni di lino, per coprire la loro nudità; dovranno arrivare dai
fianchi fino alle cosce. 43Aronne e i suoi figli li indosseranno
quando entreranno nella tenda del convegno o quando si avvicineranno all'altare
per officiare nel santuario, perché non incorrano in una colpa che li farebbe
morire. È una prescrizione rituale perenne per lui e per i suoi discendenti.
1Osserverai questo rito per consacrarli al mio
sacerdozio. Prendi un giovenco e due arieti senza difetto; 2poi pani
azzimi, focacce azzime impastate con olio e schiacciate azzime cosparse di
olio: di fior di farina di frumento. 3Le disporrai in un solo
canestro e le offrirai nel canestro insieme con il giovenco e i due arieti.
4Farai avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del
convegno e li farai lavare con acqua. 5Prenderai le vesti e
rivestirai Aronne della tunica, del manto dell'efod, dell'efod e
del pettorale; lo cingerai con la cintura dell'efod; 6gli
porrai sul capo il turbante e fisserai il diadema sacro sopra il turbante. 7Poi
prenderai l'olio dell'unzione, lo verserai sul suo capo e lo ungerai. 8Quanto
ai suoi figli, li farai avvicinare, li rivestirai di tuniche; 9li
cingerai con la cintura e legherai loro i berretti. Il sacerdozio apparterrà
loro per decreto perenne. Così darai l'investitura ad Aronne e ai suoi figli.
10Farai poi avvicinare il giovenco davanti alla tenda del convegno.
Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa. 11Immolerai
il giovenco davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno. 12Prenderai
parte del suo sangue e con il dito lo spalmerai sui corni dell'altare. Il resto
del sangue lo verserai alla base dell'altare. 13Prenderai tutto il
grasso che avvolge le viscere, il lobo del fegato, i reni con il grasso che vi è
sopra, e li farai ardere in sacrificio sull'altare. 14Ma la carne
del giovenco, la sua pelle e i suoi escrementi, li brucerai fuori del campo,
perché si tratta di un sacrificio per il peccato.
15Prenderai poi uno degli arieti; Aronne e i suoi figli poseranno le
mani sulla sua testa. 16Immolerai l'ariete, ne raccoglierai il
sangue e lo spargerai intorno all'altare. 17Poi farai a pezzi
l'ariete, ne laverai le viscere e le zampe e le disporrai sui quarti e sulla
testa. 18Allora brucerai in soave odore sull'altare tutto l'ariete.
È un olocausto in onore del Signore, un profumo gradito, una offerta consumata
dal fuoco per il Signore.
19Poi prenderai il secondo ariete; Aronne e i suoi figli poseranno
le mani sulla sua testa. 20Lo immolerai, prenderai parte del suo
sangue e ne porrai sul lobo dell'orecchio destro di Aronne, sul lobo
dell'orecchio destro dei suoi figli, sul pollice della loro mano destra e
sull'alluce del loro piede destro; poi spargerai il sangue intorno all'altare. 21Prenderai
di questo sangue dall'altare e insieme un po' d'olio dell'unzione e ne
spruzzerai Aronne e le sue vesti, i figli di Aronne e le loro vesti: così sarà
consacrato lui con le sue vesti e insieme con lui i suoi figli con le loro
vesti.
22Poi prenderai il grasso dell'ariete: la coda, il grasso che copre
le viscere, il lobo del fegato, i due reni con il grasso che vi è sopra, e la
coscia destra, perché è l'ariete dell'investitura. 23Prenderai anche
un pane rotondo, una focaccia all'olio e una schiacciata dal canestro di azzimi
deposto davanti al Signore. 24Metterai il tutto sulle palme di
Aronne e sulle palme dei suoi figli e farai compiere il gesto di presentazione
proprio dell'offerta agitata davanti al Signore. 25Poi riprenderai
ogni cosa dalle loro mani e la brucerai in odore soave sull'altare, sopra
l'olocausto, come profumo gradito davanti al Signore: è un'offerta consumata
dal fuoco in onore del Signore.
26Prenderai il petto dell'ariete dell'investitura di Aronne e
compirai il gesto di presentazione dell'offerta, agitandola davanti al Signore:
sarà la tua porzione. 27Consacrerai il petto, presentato con il
gesto dell'offerta, e la coscia del contributo, prelevati dall'ariete
dell'investitura: queste cose saranno di Aronne e dei suoi figli. 28Dovranno
appartenere ad Aronne e ai suoi figli come porzione loro riservata dagli
Israeliti in forza di legge perenne. Perché è un contributo, un prelevamento
cioè che gli Israeliti dovranno operare in tutti i loro sacrifici di comunione,
un prelevamento dovuto al Signore.
29Le vesti sacre di Aronne passeranno, dopo di lui, ai suoi figli,
che se ne rivestiranno per ricevere l'unzione e l'investitura. 30Quello
dei figli di Aronne, che gli succederà nel sacerdozio ed entrerà nella tenda
del convegno per officiare nel santuario, porterà queste vesti per sette
giorni.
31Poi prenderai l'ariete dell'investitura e ne cuocerai le carni in
luogo santo. 32Aronne e i suoi figli mangeranno la carne dell'ariete
e il pane contenuto nel canestro all'ingresso della tenda del convegno. 33Mangeranno
così ciò che sarà servito per fare la espiazione, nel corso della loro
investitura e consacrazione. Nessun estraneo ne deve mangiare, perché sono cose
sante. 34Nel caso che al mattino ancora restasse carne del
sacrificio d'investitura e del pane, brucerai questo avanzo nel fuoco. Non lo
si mangerà: è cosa santa.
35Farai dunque ad Aronne e ai suoi figli secondo quanto ti ho
comandato. Per sette giorni ne farai l'investitura.
36In ciascun giorno offrirai un giovenco in sacrificio per il
peccato, in espiazione; toglierai il peccato dall'altare facendo per esso il
sacrificio espiatorio e in seguito lo ungerai per consacrarlo. 37Per
sette giorni farai il sacrificio espiatorio per l'altare e lo consacrerai.
Diverrà allora una cosa santissima e quanto toccherà l'altare sarà santo.
38Ecco ciò che tu offrirai sull'altare: due agnelli di un anno ogni
giorno, per sempre. 39Offrirai uno di questi agnelli al mattino, il
secondo al tramonto. 40Con il primo agnello offrirai un decimo di efa
di fior di farina impastata con un quarto di hin di olio vergine e una
libazione di un quarto di hin di vino. 41Offrirai il secondo
agnello al tramonto con un'oblazione e una libazione come quelle del mattino:
profumo soave, offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. 42Questo
è l'olocausto perenne per le vostre generazioni, all'ingresso della tenda del
convegno, alla presenza del Signore, dove io vi darò convegno per parlare con
te.
43Io darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà
consacrato dalla mia Gloria. 44Consacrerò la tenda del convegno e
l'altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi figli, perché siano miei sacerdoti. 45Abiterò
in mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio. 46Sapranno che io sono
il Signore, il loro Dio, che li ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per abitare
in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio.
1Farai poi un altare sul quale bruciare l'incenso: lo
farai di legno di acacia. 2Avrà un cubito di lunghezza e un cubito
di larghezza, sarà cioè quadrato; avrà due cubiti di altezza e i suoi corni
saranno tutti di un pezzo. 3Rivestirai d'oro puro il suo piano, i
suoi lati, i suoi corni e gli farai intorno un bordo d'oro. 4Farai
anche due anelli d'oro al di sotto del bordo, sui due fianchi, ponendoli cioè
sui due lati opposti: serviranno per inserire le stanghe destinate a
trasportarlo. 5Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai
d'oro. 6Porrai l'altare davanti al velo che nasconde l'arca della
Testimonianza, di fronte al coperchio che è sopra la Testimonianza, dove io ti
darò convegno. 7Aronne brucerà su di esso l'incenso aromatico: lo
brucerà ogni mattina quando riordinerà le lampade 8e lo brucerà
anche al tramonto, quando Aronne riempirà le lampade: incenso perenne davanti
al Signore per le vostre generazioni. 9Non vi offrirete sopra
incenso estraneo, né olocausto, né oblazione; né vi verserete libazione. 10Una
volta all'anno Aronne farà il rito espiatorio sui corni di esso: con il sangue
del sacrificio per il peccato vi farà sopra una volta all'anno il rito
espiatorio per le vostre generazioni. È cosa santissima per il Signore".
11Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 12"Quando per
il censimento farai la rassegna degli Israeliti, ciascuno di essi pagherà al
Signore il riscatto della sua vita all'atto del censimento, perché non li
colpisca un flagello in occasione del loro censimento. 13Chiunque
verrà sottoposto al censimento, pagherà un mezzo siclo, computato secondo il
siclo del santuario, il siclo di venti ghera. Questo mezzo siclo sarà
un'offerta prelevata in onore del Signore. 14Ogni persona sottoposta
al censimento, dai venti anni in su, paghi l'offerta prelevata per il Signore. 15Il
ricco non darà di più e il povero non darà di meno di mezzo siclo, per
soddisfare all'offerta prelevata per il Signore, a riscatto delle vostre vite. 16Prenderai
il denaro di questo riscatto ricevuto dagli Israeliti e lo impiegherai per il
servizio della tenda del convegno. Esso sarà per gli Israeliti come un
memoriale davanti al Signore per il riscatto delle vostre vite".
17Il Signore parlò a Mosè: 18"Farai una conca di
rame con il piedestallo di rame, per le abluzioni; la collocherai tra la tenda
del convegno e l'altare e vi metterai acqua. 19Aronne e i suoi figli
vi attingeranno per lavarsi le mani e i piedi. 20Quando entreranno
nella tenda del convegno, faranno una abluzione con l'acqua, perché non
muoiano; così quando si avvicineranno all'altare per officiare, per bruciare
un'offerta da consumare con il fuoco in onore del Signore, 21si
laveranno le mani e i piedi e non moriranno. È una prescrizione rituale perenne
per lui e per i suoi discendenti, in tutte le loro generazioni".
22Il Signore parlò a Mosè: 23"Procùrati balsami
pregiati: mirra vergine per il peso di cinquecento sicli, cinnamòmo odorifero,
la metà, cioè duecentocinquanta sicli, canna odorifera, duecentocinquanta, 24cassia,
cinquecento sicli, secondo il siclo del santuario, e un hin d'olio
d'oliva. 25Ne farai l'olio per l'unzione sacra, un unguento composto
secondo l'arte del profumiere: sarà l'olio per l'unzione sacra. 26Con
esso ungerai la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza, 27la
tavola e tutti i suoi accessori, il candelabro con i suoi accessori, l'altare
del profumo, 28l'altare degli olocausti e tutti i suoi accessori; la
conca e il suo piedestallo. 29Consacrerai queste cose, le quali
diventeranno santissime: quanto le toccherà sarà santo.
30Ungerai anche Aronne e i suoi figli e li consacrerai perché
esercitino il mio sacerdozio. 31Agli Israeliti dirai: Questo sarà
per voi l'olio dell'unzione sacra per le vostre generazioni. 32Non
si dovrà versare sul corpo di nessun uomo e di simile a questo non ne dovrete
fare: è una cosa santa e santa la dovrete ritenere. 33Chi ne farà di
simile a questo o ne porrà sopra un uomo estraneo sarà eliminato dal suo
popolo".
34Il Signore disse a Mosè: "Procùrati balsami: storàce, ònice,
galbano come balsami e incenso puro: il tutto in parti uguali. 35Farai
con essi un profumo da bruciare, una composizione aromatica secondo l'arte del
profumiere, salata, pura e santa. 36Ne pesterai un poco riducendola
in polvere minuta e ne metterai davanti alla Testimonianza, nella tenda del
convegno, dove io ti darò convegno. Cosa santissima sarà da voi ritenuta. 37Non
farete per vostro uso alcun profumo di composizione simile a quello che devi
fare: lo riterrai una cosa santa in onore del Signore. 38Chi ne farà
di simile per sentirne il profumo sarà eliminato dal suo popolo".
1Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 2"Vedi,
ho chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di
Giuda. 3L'ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza,
intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, 4per concepire
progetti e realizzarli in oro, argento e rame, 5per intagliare le
pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro. 6Ed
ecco gli ho dato per compagno Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan.
Inoltre nel cuore di ogni artista ho infuso saggezza, perché possano eseguire
quanto ti ho comandato: 7la tenda del convegno, l'arca della
Testimonianza, il coperchio sopra di essa e tutti gli accessori della tenda; 8la
tavola con i suoi accessori, il candelabro puro con i suoi accessori, l'altare
dei profumi 9e l'altare degli olocausti con tutti i suoi accessori,
la conca con il suo piedestallo, 10le vesti ornamentali, le vesti
sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il
sacerdozio; 11l'olio dell'unzione e il profumo degli aromi per il
santuario. Essi eseguiranno ogni cosa secondo quanto ti ho ordinato".
12Il Signore disse a Mosè: 13"Quanto a te, parla
agli Israeliti e riferisci loro: In tutto dovrete osservare i miei sabati,
perché il sabato è un segno tra me e voi, per le vostre generazioni, perché si
sappia che io sono il Signore che vi santifica. 14Osserverete dunque
il sabato, perché lo dovete ritenere santo. Chi lo profanerà sarà messo a
morte; chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sarà eliminato dal suo
popolo. 15Durante sei giorni si lavori, ma il settimo giorno vi sarà
riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà un lavoro di sabato sarà messo
a morte. 16Gli Israeliti osserveranno il sabato, festeggiando il
sabato nelle loro generazioni come un'alleanza perenne. 17Esso è un
segno perenne fra me e gli Israeliti, perché il Signore in sei giorni ha fatto
il cielo e la terra, ma nel settimo ha cessato e si è riposato".
18Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai,
gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito
di Dio.
1Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla
montagna, si affollò intorno ad Aronne e gli disse: "Facci un dio che
cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire
dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto". 2Aronne
rispose loro: "Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le vostre
mogli e le vostre figlie e portateli a me". 3Tutto il popolo
tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne. 4Egli
li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un
vitello di metallo fuso. Allora dissero: "Ecco il tuo Dio, o Israele,
colui che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!". 5Ciò
vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: "Domani
sarà festa in onore del Signore". 6Il giorno dopo si alzarono
presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo
sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento.
7Allora il Signore disse a Mosè: "Va', scendi, perché il tuo
popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è pervertito. 8Non
hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son
fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno
offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha
fatto uscire dal paese di Egitto".
9Il Signore disse inoltre a Mosè: "Ho osservato questo popolo e
ho visto che è un popolo dalla dura cervice. 10Ora lascia che la mia
ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande
nazione".
11Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: "Perché,
Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal
paese d'Egitto con grande forza e con mano potente? 12Perché
dovranno dire gli Egiziani: Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire
tra le montagne e farli sparire dalla terra? Desisti dall'ardore della tua ira
e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. 13Ricòrdati
di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te
stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del
cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che
lo possederanno per sempre".
14Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo.
15Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della
Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra. 16Le
tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle
tavole.
17Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè:
"C'è rumore di battaglia nell'accampamento". 18Ma rispose
Mosè:
"Non è il grido di chi
canta: Vittoria!
Non è il grido di chi canta: Disfatta!
Il grido di chi canta a due cori
io sento".
19Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il
vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le
tavole e le spezzò ai piedi della montagna. 20Poi afferrò il vitello
che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in
polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti.
21Mosè disse ad Aronne: "Che ti ha fatto questo popolo, perché
tu l'abbia gravato di un peccato così grande?". 22Aronne
rispose: "Non si accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che questo
popolo è inclinato al male. 23Mi dissero: Facci un dio, che cammini
alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese
d'Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato. 24Allora io dissi: Chi
ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco
e ne è uscito questo vitello".
25Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli
aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei loro avversari. 26Mosè
si pose alla porta dell'accampamento e disse: "Chi sta con il Signore,
venga da me!". Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi. 27Gridò
loro: "Dice il Signore, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada
al fianco. Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida
ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio
parente".
28I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel
giorno perirono circa tremila uomini del popolo. 29Allora Mosè
disse: "Ricevete oggi l'investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato
contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi accordasse una
benedizione".
30Il giorno dopo Mosè disse al popolo: "Voi avete commesso un
grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della
vostra colpa".
31Mosè ritornò dal Signore e disse: "Questo popolo ha commesso
un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro. 32Ma ora, se tu
perdonassi il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo libro che hai
scritto!".
33Il Signore disse a Mosè: "Io cancellerò dal mio libro colui
che ha peccato contro di me. 34Ora va', conduci il popolo là dove io
ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li
punirò per il loro peccato".
35Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello
fabbricato da Aronne.
1Il Signore parlò a Mosè: "Su, esci di qui tu e il
popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, verso la terra che ho promesso
con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Alla tua discendenza
la darò. 2Manderò davanti a te un angelo e scaccerò il Cananeo,
l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo. 3Va' pure
verso la terra dove scorre latte e miele... Ma io non verrò in mezzo a te, per
non doverti sterminare lungo il cammino, perché tu sei un popolo di dura
cervice".
4Il popolo udì questa triste notizia e tutti fecero lutto: nessuno
più indossò i suoi ornamenti.
5Il Signore disse a Mosè: "Riferisci agli Israeliti: Voi siete
un popolo di dura cervice; se per un momento io venissi in mezzo a te, io ti
sterminerei. Ora togliti i tuoi ornamenti e poi saprò che cosa dovrò
farti".
6Gli Israeliti si spogliarono dei loro ornamenti dal monte Oreb in
poi.
7Mosè a ogni tappa prendeva la tenda e la piantava fuori
dell'accampamento, ad una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata
tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori
dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore.
8Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si
alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda: guardavano
passare Mosè, finché fosse entrato nella tenda. 9Quando Mosè entrava
nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda.
Allora il Signore parlava con Mosè. 10Tutto il popolo vedeva la
colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda e tutti si alzavano e si
prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda. 11Così il
Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi
questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè
figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda.
12Mosè disse al Signore: "Vedi, tu mi ordini: Fa' salire questo
popolo, ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure hai detto: Ti ho
conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi. 13Ora,
se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la tua via, così che io ti
conosca, e trovi grazia ai tuoi occhi; considera che questa gente è il tuo
popolo".
14Rispose: "Io camminerò con voi e ti darò riposo". 15Riprese:
"Se tu non camminerai con noi, non farci salire di qui. 16Come
si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non
nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da
tutti i popoli che sono sulla terra".
17Disse il Signore a Mosè: "Anche quanto hai detto io farò,
perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome".
18Gli disse: "Mostrami la tua Gloria!".
19Rispose: "Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e
proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò far
grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia". 20Soggiunse:
"Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e
restare vivo". 21Aggiunse il Signore: "Ecco un luogo
vicino a me. Tu starai sopra la rupe: 22quando passerà la mia
Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché
sarò passato. 23Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il
mio volto non lo si può vedere".
1Poi il Signore disse a Mosè: "Taglia due tavole
di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle
tavole di prima, che hai spezzate. 2Tieniti pronto per domani
mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me in cima
al monte. 3Nessuno salga con te, nessuno si trovi sulla cima del
monte e lungo tutto il monte; neppure armenti o greggi vengano a pascolare
davanti a questo monte".
4Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon
mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due
tavole di pietra in mano.
5Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e
proclamò il nome del Signore. 6Il Signore passò davanti a lui
proclamando: "Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento
all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, 7che conserva il suo favore
per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma
non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei
figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione".
8Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. 9Disse:
"Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini
in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa
e il nostro peccato: fa' di noi la tua eredità".
10Il Signore disse: "Ecco io stabilisco un'alleanza: in
presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai
compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al
quale ti trovi vedrà l'opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per
fare con te.
11Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco io scaccerò
davanti a te l'Amorreo, il Cananeo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il
Gebuseo. 12Guardati bene dal far alleanza con gli abitanti del paese
nel quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te. 13Anzi
distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali
sacri. 14Tu non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si
chiama Geloso: egli è un Dio geloso. 15Non fare alleanza con gli
abitanti di quel paese, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dèi e
faranno sacrifici ai loro dèi, inviteranno anche te: tu allora mangeresti le
loro vittime sacrificali. 16Non prendere per mogli dei tuoi figli le
loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi,
indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi.
17Non ti farai un dio di metallo fuso.
18Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo,
come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese di Abib; perché nel mese di
Abib sei uscito dall'Egitto.
19Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è mio: ogni tuo
capo di bestiame maschio, primogenito del bestiame grosso e minuto. 20Il
primogenito dell'asino riscatterai con un altro capo di bestiame e, se non lo
vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo
dovrai riscattare.
Nessuno venga davanti a me a mani vuote.
21Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai
riposare anche nel tempo dell'aratura e della mietitura.
22Celebrerai anche la festa della settimana, la festa cioè delle
primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto al volgere
dell'anno.
23Tre volte all'anno ogni tuo maschio compaia alla presenza del
Signore Dio, Dio d'Israele. 24Perché io scaccerò le nazioni davanti
a te e allargherò i tuoi confini; così quando tu, tre volte all'anno, salirai
per comparire alla presenza del Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di
invadere il tuo paese.
25Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia vittima
sacrificale; la vittima sacrificale della festa di pasqua non dovrà rimanere
fino alla mattina.
26Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti
della tua terra.
Non cuocerai un capretto nel latte di sua madre".
27Il Signore disse a Mosè: "Scrivi queste parole, perché sulla
base di queste parole io ho stabilito un'alleanza con te e con Israele".
28Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza
mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole
dell'alleanza, le dieci parole.
29Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della
Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte -
non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva
conversato con lui. 30Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che
la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. 31Mosè
allora li chiamò e Aronne, con tutti i capi della comunità, andò da lui. Mosè
parlò a loro. 32Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed
egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai. 33Quando
Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. 34Quando
entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin
quando fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era
stato ordinato. 35Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano
che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul
viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui.
1Mosè radunò tutta la comunità degli Israeliti e disse
loro: "Queste sono le cose che il Signore ha comandato di fare: 2Per
sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno
di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche
lavoro sarà messo a morte. 3Non accenderete il fuoco in giorno di
sabato, in nessuna delle vostre dimore".
4Mosè disse a tutta la comunità degli Israeliti: "Questo il
Signore ha comandato: 5Prelevate su quanto possedete un contributo
per il Signore. Quanti hanno cuore generoso, portino questo contributo
volontario per il Signore: oro, argento e rame, 6tessuti di porpora
viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, 7pelli di
montone tinte di rosso, pelli di tasso e legno di acacia, 8olio per
l'illuminazione, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, 9pietre
di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale. 10Tutti
gli artisti che sono tra di voi vengano ed eseguiscano quanto il Signore ha
comandato: 11la Dimora, la sua tenda, la sua copertura, le sue
fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, 12l'arca
e le sue stanghe, il coperchio e il velo che lo nasconde, 13la
tavola con le sue stanghe e tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, 14il
candelabro per illuminare con i suoi accessori, le sue lampade e l'olio per
l'illuminazione, 15l'altare dei profumi con le sue stanghe, l'olio
dell'unzione e il profumo aromatico, la cortina d'ingresso alla porta della
Dimora, 16l'altare degli olocausti con la sua graticola, le sue
sbarre e tutti i suoi accessori, la conca con il suo piedestallo, 17i
tendaggi del recinto, le sue colonne e le sue basi e la cortina alla porta del
recinto, 18i picchetti della Dimora, i picchetti del recinto e le
loro corde, 19le vesti liturgiche per officiare nel santuario, le
vesti sacre per il sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il
sacerdozio".
20Allora tutta la comunità degli Israeliti si ritirò dalla presenza
di Mosè. 21Poi quanti erano di cuore generoso ed erano mossi dal
loro spirito, vennero a portare l'offerta per il Signore, per la costruzione
della tenda del convegno, per tutti i suoi oggetti di culto e per le vesti
sacre. 22Vennero uomini e donne, quanti erano di cuore generoso, e
portarono fermagli, pendenti, anelli, collane, ogni sorta di gioielli d'oro:
quanti volevano presentare un'offerta di oro al Signore la portarono. 23Quanti
si trovavano in possesso di tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di
bisso, di pelo di capra, di pelli di montone tinte di rosso e di pelli di tasso
ne portarono. 24Quanti potevano offrire un'offerta in argento o rame
ne offrirono per il Signore. Così anche quanti si trovavano in possesso di
legno di acacia per qualche opera della costruzione, ne portarono.
25Inoltre tutte le donne esperte filarono con le mani e portarono
filati di porpora viola e rossa, di scarlatto e di bisso. 26Tutte le
donne che erano di cuore generoso, secondo la loro abilità, filarono il pelo di
capra. 27I capi portarono le pietre di ònice e le pietre preziose da
incastonare nell'efod e nel pettorale, 28balsami e olio per
l'illuminazione, per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico. 29Così
tutti, uomini e donne, che erano di cuore generoso a portare qualche cosa per
la costruzione che il Signore per mezzo di Mosè aveva comandato di fare, la
portarono: gli Israeliti portarono la loro offerta volontaria al Signore.
30Mosè disse agli Israeliti: "Vedete, il Signore ha chiamato
per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda. 31L'ha
riempito dello spirito di Dio, perché egli abbia saggezza, intelligenza e
scienza in ogni genere di lavoro, 32per concepire progetti e
realizzarli in oro, argento, rame, 33per intagliare le pietre da
incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro ingegnoso. 34Gli
ha anche messo nel cuore il dono di insegnare e così anche ha fatto con Ooliab,
figlio di Achisamach, della tribù di Dan. 35Li ha riempiti di
saggezza per compiere ogni genere di lavoro d'intagliatore, di disegnatore, di
ricamatore in porpora viola, in porpora rossa, in scarlatto e in bisso, e di
tessitore: capaci di realizzare ogni sorta di lavoro e ideatori di
progetti".
1Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti che il Signore
aveva dotati di saggezza e d'intelligenza, perché fossero in grado di eseguire
i lavori della costruzione del santuario, fecero ogni cosa secondo ciò che il
Signore aveva ordinato.
2Mosè chiamò Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti, nel cuore dei
quali il Signore aveva messo saggezza, quanti erano portati a prestarsi per
l'esecuzione dei lavori. 3Essi ricevettero da Mosè ogni contributo
portato dagli Israeliti per il lavoro della costruzione del santuario. Ma gli
Israeliti continuavano a portare ogni mattina offerte volontarie. 4Allora
tutti gli artisti, che eseguivano i lavori per il santuario, lasciarono il
lavoro che stavano facendo 5e vennero a dire a Mosè: "Il popolo
porta più di quanto è necessario per il lavoro che il Signore ha
ordinato". 6Mosè allora fece proclamare nel campo:
"Nessuno, uomo o donna, offra più alcuna cosa come contributo per il
santuario". Così si impedì al popolo di portare altre offerte; 7perché
quanto il popolo aveva già offerto era sufficiente, anzi sovrabbondante, per
l'esecuzione di tutti i lavori.
8Tutti gli artisti addetti ai lavori fecero la Dimora. Bezaleel la
fece con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di
scarlatto. La fece con figure di cherubini artisticamente lavorati. 9Lunghezza
di ciascun telo ventotto cubiti; larghezza quattro cubiti per ciascun telo; la
stessa dimensione per tutti i teli. 10Unì cinque teli l'uno
all'altro e anche i cinque altri teli unì l'uno all'altro. 11Fece
cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e
fece la stessa cosa sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e fece
la stessa cosa sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura. 12Fece
cinquanta cordoni al primo telo e fece anche cinquanta cordoni all'estremità
del telo della seconda sutura: i cordoni corrispondevano l'uno all'altro. 13Fece
cinquanta fibbie d'oro e unì i teli l'uno all'altro mediante le fibbie; così il
tutto venne a formare una sola Dimora. 14Fece poi teli di peli di
capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne fece undici teli. 15Lunghezza
di un telo trenta cubiti; larghezza quattro cubiti per un telo; la stessa
dimensione per gli undici teli. 16Unì insieme cinque teli a parte e
sei teli a parte. 17Fece cinquanta cordoni sull'orlo del telo della
seconda sutura. 18Fece cinquanta fibbie di rame, per unire insieme
la tenda, così da formare un tutto unico. 19Fece poi per la tenda
una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di
pelli di tasso.
20Poi fece per la Dimora assi di legno di acacia, verticali. 21Dieci
cubiti la lunghezza di un asse e un cubito e mezzo la larghezza. 22Ogni
asse aveva due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così fece
per tutte le assi della Dimora. 23Fece dunque le assi per la Dimora:
venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. 24Fece anche
quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse per i suoi
due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi due sostegni. 25Per
il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, 26come
le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto
l'altra asse. 27Per la parte posteriore della Dimora, verso
occidente, fece sei assi. 28Fece inoltre due assi per gli angoli
della Dimora nella parte posteriore. 29Esse erano formate ciascuna
da due pezzi uguali, abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla
cima, all'altezza del primo anello. Così fece per ambedue: esse vennero a
formare i due angoli. 30Vi erano dunque otto assi con le loro basi
d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. 31Fece
inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della
Dimora, 32cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e
cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. 33Fece
la traversa mediana che, a mezza altezza delle assi, le attraversava da una
estremità all'altra. 34Rivestì d'oro le assi, fece in oro i loro
anelli, che servivano per inserire le traverse, e rivestì d'oro anche le
traverse.
35Fece il velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e
di bisso ritorto. Lo fece con figure di cherubini, lavoro di disegnatore. 36Fece
per esso quattro colonne di acacia, le rivestì d'oro; anche i loro uncini erano
d'oro e fuse per esse quattro basi d'argento. 37Fecero poi una
cortina per l'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di
scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore; 38le sue cinque
colonne con i loro uncini. Rivestì d'oro i loro capitelli e le loro aste
trasversali e fece le loro cinque basi di rame.
1Bezaleel fece l'arca di legno di acacia: aveva due
cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo
di altezza. 2La rivestì d'oro puro, dentro e fuori. Le fece intorno
un bordo d'oro. 3Fuse per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai
suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro. 4Fece
stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. 5Introdusse le
stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca.
6Fece il coperchio d'oro puro: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza
e un cubito e mezzo di larghezza. 7Fece due cherubini d'oro: li fece
lavorati a martello sulle due estremità del coperchio: 8un cherubino
ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Fece i cherubini tutti di
un pezzo con il coperchio, alle sue due estremità. 9I cherubini
avevano le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; erano
rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini erano rivolte verso il
coperchio.
10Fece la tavola di legno di acacia: aveva due cubiti di lunghezza,
un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 11La rivestì
d'oro puro e le fece intorno un bordo d'oro. 12Le fece attorno una
cornice di un palmo e un bordo d'oro per la cornice. 13Fuse per essa
quattro anelli d'oro e li fissò ai quattro angoli che costituivano i suoi
quattro piedi. 14Gli anelli erano fissati alla cornice e servivano
per inserire le stanghe destinate a trasportare la tavola. 15Fece le
stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. 16Fece anche gli
accessori della tavola: piatti, coppe, anfore e tazze per le libazioni; li fece
di oro puro.
17Fece il candelabro d'oro puro; lo fece lavorato a martello, il suo
fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle facevano
corpo con esso. 18Sei bracci uscivano dai suoi lati: tre bracci del
candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro. 19Vi
erano su un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e
corolla; anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con
bulbo e corolla. Così era per i sei bracci che uscivano dal candelabro. 20Il
fusto del candelabro aveva quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i
loro bulbi e le loro corolle: 21un bulbo sotto due bracci che si
dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano da
esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano da esso; così per
tutti i sei bracci che uscivano dal candelabro. 22I bulbi e i
relativi bracci facevano corpo con esso: il tutto era formato da una sola massa
d'oro puro lavorata a martello. 23Fece le sue sette lampade, i suoi
smoccolatoi e i suoi portacenere d'oro puro. 24Impiegò un talento
d'oro puro per esso e per tutti i suoi accessori.
25Fece l'altare per bruciare l'incenso, di legno di acacia; aveva un
cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, era cioè quadrato; aveva due cubiti
di altezza e i suoi corni erano di un sol pezzo.
26Rivestì d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli
fece intorno un orlo d'oro. 27Fece anche due anelli d'oro sotto
l'orlo, sui due fianchi, cioè sui due lati opposti; servivano per inserire le
stanghe destinate a trasportarlo. 28Fece le stanghe di legno di
acacia e le rivestì d'oro.
29Preparò l'olio dell'unzione sacra e il profumo aromatico da
bruciare, puro, secondo l'arte del profumiere.
1Fece l'altare di legno di acacia: aveva cinque cubiti
di lunghezza e cinque cubiti di larghezza, era cioè quadrato, e aveva l'altezza
di tre cubiti. 2Fece i suoi corni ai suoi quattro angoli: i suoi
corni erano tutti di un pezzo; lo rivestì di rame. 3Fece anche tutti
gli accessori dell'altare: i recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale,
i suoi vasi per aspersione, le sue forchette e i bracieri: fece di rame tutti i
suoi accessori. 4Fece per l'altare una graticola, lavorata a forma
di rete, di rame, e la pose sotto la cornice dell'altare in basso: la rete
arrivava a metà altezza dell'altare. 5Fuse quattro anelli e li pose
alle quattro estremità della graticola di rame, per inserirvi le stanghe. 6Fece
anche le stanghe di legno di acacia e le rivestì di rame. 7Introdusse
le stanghe negli anelli sui lati dell'altare: servivano a trasportarlo. Fece
l'altare di tavole, vuoto all'interno.
8Fece la conca di rame e il suo piedestallo di rame, impiegandovi
gli specchi delle donne, che nei tempi stabiliti venivano a prestar servizio
all'ingresso della tenda del convegno.
9Fece il recinto: sul lato meridionale, verso sud, il recinto aveva
tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti sullo stesso lato. 10Vi
erano le loro venti colonne con le venti basi di rame. Gli uncini delle colonne
e le loro aste trasversali erano d'argento. 11Anche sul lato rivolto
a settentrione vi erano tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le relative
venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini delle colonne e le aste
trasversali d'argento. 12Sul lato verso occidente vi erano cinquanta
cubiti di tendaggi, con le relative dieci colonne e le dieci basi, 13i
capitelli delle colonne e i loro uncini d'argento. Sul lato orientale, verso
levante, vi erano cinquanta cubiti: 14quindici cubiti di tendaggi,
con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala; 15all'altra
ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. 16Tutti
i tendaggi che delimitavano il recinto erano di bisso ritorto. 17Le
basi delle colonne erano di rame, gli uncini delle colonne e le aste
trasversali erano d'argento; il rivestimento dei loro capitelli era d'argento e
tutte le colonne del recinto avevano aste trasversali d'argento. 18Alla
porta del recinto vi era una cortina, lavoro di ricamatore, di porpora viola,
porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto: la sua lunghezza era di venti cubiti,
la sua altezza, nel senso della larghezza, era di cinque cubiti, come i
tendaggi del recinto. 19Le colonne relative erano quattro, con le
quattro basi di rame, i loro uncini d'argento, il rivestimento dei loro
capitelli e le loro aste trasversali d'argento. 20Tutti i picchetti
della Dimora e del recinto circostante erano di rame.
21Questo è il computo dei metalli impiegati per la Dimora, la Dimora
della Testimonianza, redatto per ordine di Mosè e per opera dei leviti, sotto
la direzione d'Itamar, figlio del sacerdote Aronne.
22Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda,
eseguì quanto il Signore aveva ordinato a Mosè; 23insieme con lui
Ooliab, figlio di Achisamach della tribù di Dan, intagliatore, decoratore e
ricamatore di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso.
24Totale dell'oro impiegato per il lavoro, cioè per tutto il lavoro
del santuario - era l'oro presentato in offerta -: ventinove talenti e
settecentotrenta sicli, in sicli del santuario. 25L'argento
raccolto, in occasione del censimento della comunità, pesava cento talenti e
millesettecentosettantacinque sicli, in sicli del santuario, 26cioè
un beka a testa, vale a dire mezzo siclo, secondo il siclo del santuario,
per ciascuno di coloro che furono sottoposti al censimento, dai vent'anni in
su. Erano seicentotremilacinquecentocinquanta. 27Cento talenti di
argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi del velo: cento
basi per cento talenti, cioè un talento per ogni base. 28Con i
millesettecentosettantacinque sicli fece gli uncini delle colonne, rivestì i
loro capitelli e le riunì con le aste trasversali. 29Il rame
presentato in offerta assommava a settanta talenti e duemilaquattrocento sicli.
30Con esso fece le basi per l'ingresso della tenda del convegno,
l'altare di rame con la sua graticola di rame e tutti gli accessori
dell'altare, 31le basi del recinto, le basi della porta del recinto,
tutti i picchetti della Dimora e tutti i picchetti del recinto.
1Con porpora viola e porpora rossa, con scarlatto e
bisso fece le vesti liturgiche per officiare nel santuario. Fecero le vesti
sacre di Aronne, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
2Fecero l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa,
scarlatto e bisso ritorto. 3Fecero placche d'oro battuto e le
tagliarono in striscie sottili, per intrecciarle con la porpora viola, la
porpora rossa, lo scarlatto e il bisso, lavoro d'artista. 4Fecero
all'efod due spalline, che vennero attaccate alle sue due estremità;
così ne risultò un pezzo tutto unito. 5La cintura, che lo teneva
legato e che stava sopra di esso, era della stessa fattura ed era di un sol
pezzo: era intessuta d'oro, di porpora viola e porpora rossa, di scarlatto e di
bisso ritorto, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
6Lavorarono le pietre di ònice, inserite in castoni d'oro, incise
con i nomi degli Israeliti, secondo l'arte d'incidere i sigilli. 7Fissarono
le due pietre sulle spalline dell'efod, come pietre a ricordo degli
Israeliti, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
8Fecero il pettorale, lavoro d'artista, come l'efod: con oro,
porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. 9Era
quadrato e lo fecero doppio; aveva una spanna di lunghezza e una spanna di
larghezza. 10Lo coprirono con una incastonatura di pietre preziose,
disposte in quattro file di pietre. Una fila: una cornalina, un topazio e uno
smeraldo, così la prima fila. 11La seconda fila: un turchese, uno
zaffìro e un berillo. 12La terza fila: un giacinto, un'àgata e una
ametista. 13La quarta fila: un crisòlito, un ònice e un diaspro.
Erano inserite nell'oro mediante i loro castoni. 14Le pietre
corrispondevano ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro nomi ed erano
incise come i sigilli, ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici
tribù. 15Fecero sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro
d'intreccio d'oro puro. 16Fecero due castoni d'oro e due anelli
d'oro e misero i due anelli alle due estremità del pettorale. 17Misero
le due catene d'oro sui due anelli alle due estremità del pettorale. 18Quanto
alle due altre estremità delle catene, le fissarono sui due castoni e le fecero
passare sulle spalline dell'efod, nella parte anteriore. 19Fecero
due altri anelli d'oro e li collocarono alle due estremità del pettorale
sull'orlo che era dalla parte dell'efod, verso l'interno. 20Fecero
due altri anelli d'oro e li posero sulle due spalline dell'efod in
basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al di sopra
della cintura dell'efod. 21Poi legarono il pettorale con i
suoi anelli agli anelli dell'efod mediante un cordone di porpora viola,
perché stesse al di sopra della cintura dell'efod e perché il pettorale
non si distaccasse dall'efod, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
22Fece il manto dell'efod, lavoro di tessitore, tutto di
porpora viola; 23la scollatura del manto, in mezzo, era come la
scollatura di una corazza: intorno aveva un bordo, perché non si lacerasse. 24Fecero
sul lembo del manto melagrane di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto
e di bisso ritorto. 25Fecero sonagli d'oro puro e collocarono i
sonagli in mezzo alle melagrane, intorno all'orlo del manto: 26un
sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una melagrana lungo tutto il giro del
lembo del manto, per l'esercizio del ministero, come il Signore aveva ordinato
a Mosè.
27Fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne e per
i suoi figli; 28il turbante di bisso, gli ornamenti dei berretti di
bisso e i calzoni di lino di bisso ritorto; 29la cintura di bisso
ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto, lavoro di
ricamatore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
30Fecero la lamina, il diadema sacro d'oro puro, e vi scrissero
sopra a caratteri incisi come un sigillo: "Sacro al Signore". 31Vi
fissarono un cordone di porpora viola per porre il diadema sopra il turbante,
come il Signore aveva ordinato a Mosè.
32Così fu finito tutto il lavoro della Dimora, della tenda del
convegno. Gli Israeliti eseguirono ogni cosa come il Signore aveva ordinato a
Mosè: così essi fecero.
33Portarono dunque a Mosè la Dimora, la tenda e tutti i suoi
accessori: le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue
basi, 34la copertura di pelli di montone tinte di rosso, la
copertura di pelli di tasso e il velo per far da cortina, 35l'arca
della Testimonianza con le sue stanghe e il coperchio, 36la tavola
con tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, 37il candelabro
d'oro puro con le sue lampade, le lampade cioè che dovevano essere collocate
sopra di esso, con tutti i suoi accessori, e l'olio per l'illuminazione, 38l'altare
d'oro, l'olio dell'unzione, il profumo aromatico da bruciare e la cortina per
l'ingresso della tenda. 39L'altare di rame con la sua graticola di
rame, le sue stanghe e tutti i suoi accessori, la conca e il suo piedestallo, 40i
tendaggi del recinto, le sue colonne, le sue basi e la cortina per la porta del
recinto, le sue corde, i suoi picchetti e tutti gli arredi del servizio della
Dimora, per la tenda del convegno, 41le vesti liturgiche per officiare
nel santuario, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli
per l'esercizio del sacerdozio. 42Secondo quanto il Signore aveva
ordinato a Mosè, gli Israeliti avevano eseguito ogni lavoro. 43Mosè
vide tutta l'opera e riscontrò che l'avevano eseguita come il Signore aveva
ordinato. Allora Mosè li benedisse.
1Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 2"Il
primo giorno del primo mese erigerai la Dimora, la tenda del convegno. 3Dentro
vi collocherai l'arca della Testimonianza, davanti all'arca tenderai il velo. 4Vi
introdurrai la tavola e disporrai su di essa ciò che vi deve essere disposto;
introdurrai anche il candelabro e vi preparerai sopra le sue lampade. 5Metterai
l'altare d'oro per i profumi davanti all'arca della Testimonianza e metterai
infine la cortina all'ingresso della tenda. 6Poi metterai l'altare
degli olocausti di fronte all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno. 7Metterai
la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi porrai l'acqua. 8Disporrai
il recinto tutt'attorno e metterai la cortina alla porta del recinto. 9Poi
prenderai l'olio dell'unzione e ungerai con esso la Dimora e quanto vi sarà
dentro e la consacrerai con tutti i suoi arredi; così diventerà cosa santa. 10Ungerai
anche l'altare degli olocausti e tutti i suoi arredi; consacrerai l'altare e
l'altare diventerà cosa santissima. 11Ungerai anche la conca con il
suo piedestallo e la consacrerai. 12Poi farai avvicinare Aronne e i
suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e li laverai con acqua. 13Farai
indossare ad Aronne le vesti sacre, lo ungerai, lo consacrerai e così egli
eserciterà il mio sacerdozio. 14Farai avvicinare anche i suoi figli
e farai loro indossare le tuniche. 15Li ungerai, come il loro padre,
e così eserciteranno il mio sacerdozio; in tal modo la loro unzione conferirà
loro un sacerdozio perenne, per le loro generazioni".
16Mosè fece in tutto secondo quanto il Signore gli aveva ordinato.
Così fece: 17nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu
eretta la Dimora. 18Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose
le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; 19poi stese la
tenda sopra la Dimora e sopra ancora mise la copertura della tenda, come il
Signore gli aveva ordinato.
20Prese la Testimonianza, la pose dentro l'arca; mise le stanghe
all'arca e pose il coperchio sull'arca; 21poi introdusse l'arca
nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti
all'arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
22Nella tenda del convegno collocò la tavola, sul lato
settentrionale della Dimora, al di fuori del velo. 23Dispose su di
essa il pane in focacce sovrapposte alla presenza del Signore, come il Signore
aveva ordinato a Mosè.
24Collocò inoltre il candelabro nella tenda del convegno, di fronte alla
tavola sul lato meridionale della Dimora, 25e vi preparò sopra le
lampade davanti al Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
26Collocò poi l'altare d'oro nella tenda del convegno, davanti al
velo, 27e bruciò su di esso il profumo aromatico, come il Signore
aveva ordinato a Mosè. 28Mise infine la cortina all'ingresso della
Dimora. 29Poi collocò l'altare degli olocausti all'ingresso della
Dimora, della tenda del convegno, e offrì su di esso l'olocausto e l'offerta,
come il Signore aveva ordinato a Mosè.
30Collocò la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi mise
dentro l'acqua per le abluzioni. 31Mosè, Aronne e i suoi figli si
lavavano con essa le mani e i piedi: 32quando entravano nella tenda
del convegno e quando si accostavano all'altare, essi si lavavano, come il
Signore aveva ordinato a Mosè.
33Infine eresse il recinto intorno alla Dimora e all'altare e mise
la cortina alla porta del recinto. Così Mosè terminò l'opera.
34Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore
riempì la Dimora. 35Mosè non poté entrare nella tenda del convegno,
perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la Dimora.
36Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora,
gli Israeliti levavano l'accampamento. 37Se la nube non si
innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. 38Perché
la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte
vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo
del loro viaggio.
1Il Signore chiamò Mosè e dalla tenda del convegno gli
disse: 2"Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno di
voi vorrà fare un'offerta al Signore, offrirete bestiame grosso o minuto. 3Se
l'offerta è un olocausto di grosso bestiame, egli offrirà un maschio senza
difetto; l'offrirà all'ingresso della tenda del convegno, per ottenere il
favore del Signore. 4Poserà la mano sulla testa della vittima, che
sarà accettata in suo favore per fare il rito espiatorio per lui. 5Poi
immolerà il capo di grosso bestiame davanti al Signore, e i sacerdoti, figli di
Aronne, offriranno il sangue e lo spargeranno intorno all'altare, che è
all'ingresso della tenda del convegno. 6Scorticherà la vittima e la
taglierà a pezzi. 7I figli del sacerdote Aronne porranno il fuoco
sull'altare e metteranno la legna sul fuoco, 8poi sulla legna e sul
fuoco che è sull'altare disporranno i pezzi, la testa e il grasso. 9Laverà
con acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote brucerà il tutto
sull'altare come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per
il Signore.
10Se la sua offerta è un olocausto di bestiame minuto, pecora o
capra, egli offrirà un maschio senza difetto. 11Lo immolerà dal lato
settentrionale dell'altare davanti al Signore e i sacerdoti, figli di Aronne,
spargeranno il sangue attorno all'altare. 12Lo taglierà a pezzi, con
la testa e il grasso, e il sacerdote li disporrà sulla legna, collocata sul
fuoco dell'altare. 13Laverà con acqua le interiora e le zampe; poi
il sacerdote offrirà il tutto e lo brucerà sull'altare: olocausto, sacrificio
consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
14Se la sua offerta al Signore è un olocausto di uccelli, offrirà
tortore o colombi. 15Il sacerdote li offrirà all'altare, ne
staccherà la testa, che farà bruciare sull'altare, e il sangue sarà spruzzato
sulla parete dell'altare. 16Poi toglierà il gozzo con le sue
immondezze e lo getterà al lato orientale dell'altare, dov'è il luogo delle
ceneri. 17Dividerà l'uccello in due metà prendendolo per le ali, ma
senza separarlo, e il sacerdote lo brucerà sull'altare, sulla legna che è sul
fuoco, come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il
Signore.
1Se qualcuno presenterà al Signore un'oblazione, la sua
offerta sarà di fior di farina, sulla quale verserà olio e porrà incenso. 2La
porterà ai figli di Aronne, i sacerdoti; il sacerdote prenderà da essa una
manciata di fior di farina e d'olio, con tutto l'incenso, e lo brucerà
sull'altare come memoriale: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave
per il Signore. 3Il resto dell'offerta di oblazione sarà per Aronne
e per i suoi figli, cosa santissima, proveniente dai sacrifici consumati dal
fuoco in onore del Signore. 4Quando offrirai una oblazione cotta nel
forno, essa consisterà in focacce azzime di fior di farina impastata con olio e
anche di schiacciate azzime spalmate di olio. 5Se la tua offerta
sarà un'oblazione cotta sulla teglia, sarà di fior di farina, azzima e
impastata con olio; 6la farai a pezzi e sopra vi verserai olio: è un'oblazione.
7Se la tua offerta sarà una oblazione cotta nella pentola, sarà
fatta con fior di farina nell'olio: 8porterai al Signore l'oblazione
così preparata e la presenterai al sacerdote, che la offrirà sull'altare. 9Il
sacerdote preleverà dall'oblazione il memoriale e lo brucerà sull'altare:
sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore. 10Il
resto dell'oblazione sarà per Aronne e per i suoi figli, cosa santissima,
proveniente dai sacrifici consumati dal fuoco per il Signore.
11Nessuna delle oblazioni che offrirete al Signore sarà lievitata:
non brucerete né lievito, né miele come sacrificio consumato dal fuoco in onore
del Signore; 12potrete offrire queste cose al Signore come offerta
di primizie, ma non saliranno sull'altare a titolo di profumo soave. 13Dovrai
salare ogni tua offerta di oblazione: nella tua oblazione non lascerai mancare
il sale dell'alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta offrirai del sale.
14Se offrirai al Signore una oblazione di primizie, offrirai come
tua oblazione di primizie spighe di grano fresche abbrustolite sul fuoco e
chicchi pestati di grano nuovo. 15Verserai olio sopra di essa, vi
metterai incenso: è una oblazione. 16Il sacerdote brucerà come
memoriale una parte dei chicchi e dell'olio insieme con tutto l'incenso: è un
sacrificio consumato dal fuoco per il Signore.
1Nel caso che la sua offerta sia un sacrificio di
comunione e se offre un capo di bestiame grosso, sarà un maschio o una femmina,
senza difetto; l'offrirà davanti al Signore, 2poserà la mano sulla
testa della vittima e la immolerà all'ingresso della tenda del convegno e i
figli di Aronne, i sacerdoti, spargeranno il sangue attorno all'altare. 3Di
questo sacrificio di comunione offrirà come sacrificio consumato dal fuoco in
onore del Signore il grasso che avvolge le viscere e tutto quello che vi è
sopra, 4i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e
al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni; 5i figli
di Aronne lo bruceranno sull'altare, sopra l'olocausto, posto sulla legna che è
sul fuoco: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
6Se la sua offerta di sacrificio di comunione per il Signore è di
bestiame minuto sarà un maschio o una femmina, senza difetto. 7Se
presenta una pecora in offerta, la offrirà davanti al Signore; 8poserà
la mano sulla testa della vittima e la immolerà davanti alla tenda del
convegno; i figli di Aronne ne spargeranno il sangue attorno all'altare; 9di
questo sacrificio di comunione offrirà quale sacrificio consumato dal fuoco per
il Signore il grasso e cioè l'intiera coda presso l'estremità della spina
dorsale, il grasso che avvolge le viscere e tutto quello che vi è sopra, 10i
due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato,
che distaccherà al di sopra dei reni; 11il sacerdote li brucerà
sull'altare: è un alimento consumato dal fuoco per il Signore.
12Se la sua offerta è una capra, la offrirà davanti al Signore; 13poserà
la mano sulla sua testa e la immolerà davanti alla tenda del convegno; i figli
di Aronne ne spargeranno il sangue attorno all'altare. 14Di essa
preleverà, come offerta consumata dal fuoco in onore del Signore, il grasso che
avvolge le viscere, tutto quello che vi è sopra, 15i due reni con il
loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà
al di sopra dei reni; 16il sacerdote li brucerà sull'altare: è un
cibo consumato dal fuoco per il Signore.
Ogni parte grassa appartiene al Signore. 17È una prescrizione
rituale perenne per le vostre generazioni in ogni vostra dimora: non dovrete
mangiare né grasso né sangue".
1Il Signore disse a Mosè: "Riferisci agli
Israeliti: 2Quando un uomo inavvertitamente trasgredisce un
qualsiasi divieto della legge del Signore, facendo una cosa proibita: 3se
chi ha peccato è il sacerdote che ha ricevuto l'unzione e così ha reso
colpevole il popolo, offrirà al Signore per il peccato da lui commesso un
giovenco senza difetto come sacrificio di espiazione. 4Condurrà il
giovenco davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno; poserà la
mano sulla testa del giovenco e l'immolerà davanti al Signore. 5Il
sacerdote che ha ricevuto l'unzione prenderà il sangue del giovenco e lo
porterà nell'interno della tenda del convegno; 6intingerà il dito
nel sangue e farà sette aspersioni davanti al Signore di fronte al velo del
santuario. 7Bagnerà con il sangue i corni dell'altare dei profumi
che bruciano davanti al Signore nella tenda del convegno; verserà il resto del
sangue alla base dell'altare degli olocausti, che si trova all'ingresso della
tenda del convegno. 8Poi dal giovenco del sacrificio toglierà tutto
il grasso: il grasso che avvolge le viscere, tutto quello che vi è sopra, 9i
due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato,
che distaccherà al di sopra dei reni. 10Farà come si fa per il
giovenco del sacrificio di comunione e brucerà il tutto sull'altare degli
olocausti. 11Ma la pelle del giovenco, la carne con la testa, le
viscere, le zampe e gli escrementi, 12cioè tutto il giovenco, egli
lo porterà fuori dell'accampamento in luogo puro, dove si gettano le ceneri, e
lo brucerà sulla legna: dovrà essere bruciato sul mucchio delle ceneri.
13Se tutta la comunità d'Israele ha commesso una inavvertenza, senza
che tutta l'assemblea la conosca, violando così un divieto della legge del
Signore e rendendosi colpevole, 14quando il peccato commesso sarà
conosciuto, l'assemblea offrirà come sacrificio espiatorio un giovenco, un capo
di grosso bestiame senza difetto e lo condurrà davanti alla tenda del convegno.
15Gli anziani della comunità poseranno le mani sulla testa del
giovenco e lo si immolerà davanti al Signore. 16Il sacerdote che ha
ricevuto l'unzione porterà il sangue del giovenco nell'interno della tenda del
convegno; 17intingerà il dito nel sangue, e farà sette aspersioni
davanti al Signore di fronte al velo. 18Bagnerà con il sangue i
corni dell'altare che è davanti al Signore nella tenda del convegno e verserà
il resto del sangue alla base dell'altare degli olocausti, all'ingresso della
tenda del convegno. 19Toglierà al giovenco tutte le parti grasse,
per bruciarle sull'altare. 20Farà di questo giovenco come di quello
offerto in sacrificio di espiazione: tutto allo stesso modo. Il sacerdote farà
per loro il rito espiatorio e sarà loro perdonato. 21Poi porterà il
giovenco fuori del campo e lo brucerà come ha bruciato il primo: è il
sacrificio di espiazione per l'assemblea.
22Se è un capo chi ha peccato, violando per inavvertenza un divieto
del Signore suo Dio e così si è reso colpevole, 23quando conosca il
peccato commesso, porterà come offerta un capro maschio senza difetto. 24Poserà
la mano sulla testa del capro e lo immolerà nel luogo dove si immolano gli
olocausti davanti al Signore: è un sacrificio espiatorio. 25Il
sacerdote prenderà con il dito il sangue del sacrificio espiatorio e bagnerà i
corni dell'altare degli olocausti; verserà il resto del sangue alla base
dell'altare degli olocausti. 26Poi brucerà sull'altare ogni parte
grassa, come il grasso del sacrificio di comunione. Il sacerdote farà per lui
il rito espiatorio per il suo peccato e gli sarà perdonato.
27Se chi ha peccato è stato qualcuno del popolo, violando per
inavvertenza un divieto del Signore, e così si è reso colpevole, 28quando
conosca il peccato commesso, porti come offerta una capra femmina, senza
difetto, in espiazione del suo peccato. 29Poserà la mano sulla testa
della vittima di espiazione e la immolerà nel luogo dove si immolano gli
olocausti. 30Il sacerdote prenderà con il dito un po' di sangue di
essa e bagnerà i corni dell'altare degli olocausti; poi verserà il resto del
sangue alla base dell'altare. 31Preleverà tutte le parti grasse,
come si preleva il grasso del sacrificio di comunione, e il sacerdote le
brucerà sull'altare, profumo soave in onore del Signore. Il sacerdote farà per
lui il rito espiatorio e gli sarà perdonato. 32Se porta una pecora
come offerta per il peccato, porterà una femmina senza difetto. 33Poserà
la mano sulla testa della vittima espiatoria e la immolerà in espiazione nel
luogo dove si immolano gli olocausti. 34Il sacerdote prenderà con il
dito un po' di sangue della vittima espiatoria e bagnerà i corni dell'altare
degli olocausti; poi verserà il resto del sangue alla base dell'altare. 35Preleverà
tutte le parti grasse, come si preleva il grasso della pecora del sacrificio di
comunione e il sacerdote le brucerà sull'altare sopra le vittime consumate dal
fuoco in onore del Signore. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il
peccato commesso e gli sarà perdonato.
1Se una persona pecca perché nulla dichiara, benché
abbia udito la formula di scongiuro e sia essa stessa testimone o abbia visto o
sappia, sconterà la sua iniquità. 2Oppure quando qualcuno, senza
avvedersene, tocca una cosa immonda, come il cadavere d'una bestia o il
cadavere d'un animale domestico o quello d'un rettile, rimarrà egli stesso
immondo e colpevole. 3Oppure quando, senza avvedersene, tocca una
immondezza umana - una qualunque delle cose per le quali l'uomo diviene immondo
- quando verrà a saperlo, sarà colpevole. 4Oppure quando uno, senza
badarvi, parlando con leggerezza, avrà giurato, con uno di quei giuramenti che
gli uomini proferiscono alla leggera, di fare qualche cosa di male o di bene,
se lo saprà, ne sarà colpevole.
5Quando uno dunque si sarà reso colpevole d'una di queste cose,
confesserà il peccato commesso; 6porterà al Signore, come
riparazione della sua colpa per il peccato commesso, una femmina del bestiame
minuto, pecora o capra, come sacrificio espiatorio; il sacerdote farà per lui
il rito espiatorio per il suo peccato.
7Se non ha mezzi per procurarsi una pecora o una capra, porterà al
Signore, come riparazione della sua colpa per il suo peccato, due tortore o due
colombi: uno come sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto. 8Li
porterà al sacerdote, il quale offrirà prima quello per l'espiazione: gli
spaccherà la testa vicino alla nuca, ma senza staccarla; 9poi
spargerà il sangue del sacrificio per il peccato sopra la parete dell'altare e
ne spremerà il resto alla base dell'altare. Questo è un sacrificio espiatorio. 10Dell'altro
uccello offrirà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote
farà per lui il rito espiatorio per il peccato che ha commesso e gli sarà
perdonato.
11Ma se non ha mezzi per procurarsi due tortore o due colombi,
porterà, come offerta per il peccato commesso, un decimo di efa di fior
di farina, come sacrificio espiatorio; non vi metterà né olio né incenso,
perché è un sacrificio per il peccato. 12Porterà la farina al
sacerdote, che ne prenderà una manciata come memoriale, facendola bruciare
sull'altare sopra le vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. È un
sacrificio espiatorio. 13Così il sacerdote farà per lui il rito
espiatorio per il peccato commesso in uno dei casi suddetti e gli sarà
perdonato. Il resto sarà per il sacerdote, come nell'oblazione".
14Il Signore aggiunse a Mosè: 15"Se qualcuno
commetterà una mancanza e peccherà per errore riguardo a cose consacrate al
Signore, porterà al Signore, in sacrificio di riparazione, un ariete senza
difetto, preso dal gregge, che valuterai in sicli d'argento in base al siclo
del santuario; 16risarcirà il danno fatto al santuario,
aggiungendovi un quinto, e lo darà al sacerdote, il quale farà per lui il rito
espiatorio con l'ariete offerto come sacrificio di riparazione e gli sarà
perdonato. 17Quando uno peccherà facendo, senza saperlo, una cosa
vietata dal Signore, sarà colpevole e dovrà scontare la mancanza. 18Presenterà
al sacerdote, come sacrificio di riparazione, un ariete senza difetto, preso
dal bestiame minuto, secondo la tua stima; il sacerdote farà per lui il rito
espiatorio per l'errore commesso per ignoranza e gli sarà perdonato. 19È
un sacrificio di riparazione; quell'individuo si era certo reso colpevole verso
il Signore".
20Il Signore disse a Mosè: 21"Quando uno peccherà e
commetterà una mancanza verso il Signore, rifiutando al suo prossimo un
deposito da lui ricevuto o un pegno consegnatogli o una cosa rubata o estorta
con frode 22o troverà una cosa smarrita, mentendo a questo proposito
e giurando il falso circa qualcuna delle cose per cui un uomo può peccare, 23se
avrà così peccato e si sarà reso colpevole, restituirà la cosa rubata o estorta
con frode o il deposito che gli era stato affidato o l'oggetto smarrito che
aveva trovato 24o qualunque cosa per cui abbia giurato il falso.
Farà la restituzione per intero, aggiungendovi un quinto e renderà ciò al
proprietario il giorno stesso in cui offrirà il sacrificio di riparazione. 25Porterà
al sacerdote, come sacrificio di riparazione in onore del Signore, un ariete senza
difetto, preso dal bestiame minuto secondo la tua stima. 26Il
sacerdote farà il rito espiatorio per lui davanti al Signore e gli sarà
perdonato, qualunque sia la mancanza di cui si è reso colpevole".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Da'
quest'ordine ad Aronne e ai suoi figli: Questa è la legge per l'olocausto.
L'olocausto rimarrà acceso sul braciere sopra l'altare tutta la notte, fino al
mattino; il fuoco dell'altare sarà tenuto acceso. 3Il sacerdote,
indossata la tunica di lino e vestiti i calzoni di lino, toglierà la cenere, in
cui il fuoco avrà ridotto l'olocausto sull'altare, e la deporrà al fianco
dell'altare. 4Poi, spogliatosi delle vesti e indossatene altre,
porterà la cenere fuori del campo, in un luogo mondo. 5Il fuoco sarà
tenuto acceso sull'altare e non si lascerà spegnere; il sacerdote vi brucerà
legna ogni mattina, vi disporrà sopra l'olocausto e vi brucerà sopra il grasso
dei sacrifici. 6Il fuoco dev'esser sempre tenuto acceso sull'altare,
senza lasciarlo spegnere.
7Questa è la legge dell'oblazione. I figli di Aronne la offriranno
al Signore, dinanzi all'altare. 8Il sacerdote preleverà una manciata
di fior di farina con il suo olio e con tutto l'incenso che è sopra l'offerta e
brucerà ogni cosa sull'altare con soave profumo in ricordo del Signore. 9Aronne
e i suoi figli mangeranno quel che rimarrà dell'oblazione; lo si mangerà senza
lievito, in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno. 10Non
si cuocerà con lievito; è la parte che ho loro assegnata delle offerte a me
bruciate con il fuoco. È cosa santissima come il sacrificio espiatorio. 11Ogni
maschio tra i figli di Aronne potrà mangiarne. È un diritto perenne delle
vostre generazioni sui sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore.
Tutto ciò che verrà a contatto con queste cose sarà sacro".
12Il Signore aggiunse a Mosè: 13"L'offerta che
Aronne e i suoi figli faranno al Signore il giorno in cui riceveranno l'unzione
è questa: un decimo di efa di fior di farina, come oblazione perpetua,
metà la mattina e metà la sera. 14Essa sarà preparata con olio,
nella teglia: la presenterai in una misura stemperata; l'offrirai in pezzi,
come profumo soave per il Signore. 15Anche il sacerdote che, tra i
figli di Aronne, sarà unto per succedergli, farà questa offerta; è una
prescrizione perenne: sarà bruciata tutta in onore del Signore. 16Ogni
oblazione del sacerdote sarà bruciata tutta; non se ne potrà mangiare".
17Il Signore disse ancora a Mosè: 18"Parla ad Aronne
e ai suoi figli e di' loro: Questa è la legge del sacrificio espiatorio. Nel
luogo dove si immola l'olocausto sarà immolata davanti al Signore la vittima
per il peccato. È cosa santissima. 19La mangerà il sacerdote che
l'offrirà per il peccato; dovrà mangiarla in luogo santo, nel recinto della
tenda del convegno. 20Qualunque cosa ne toccherà le carni sarà
sacra; se parte del suo sangue schizza sopra una veste, il posto dove sarà
schizzato il sangue lo laverai in luogo santo. 21Ma il vaso di
terra, che sarà servito a cuocerla, sarà spezzato; che se è stata cotta in un
vaso di rame, questo sarà strofinato bene e sciacquato con acqua. 22Ogni
maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; è cosa santissima. 23Ma
non si potrà mangiare alcuna vittima espiatoria, il cui sangue va portato nella
tenda del convegno, per il rito espiatorio nel santuario. Essa sarà bruciata
nel fuoco.
1Questa è la legge del sacrificio di riparazione; è
cosa santissima. 2Nel luogo, dove si immola l'olocausto, si immolerà
la vittima di riparazione; se ne spargerà il sangue attorno all'altare 3e
se ne offrirà tutto il grasso: la coda, il grasso che copre le viscere, 4i
due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato
che si distaccherà sopra i reni. 5Il sacerdote brucerà tutto questo
sull'altare come sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. Questo è
un sacrificio di riparazione. 6Ogni maschio di famiglia sacerdotale
ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima.
7Il sacrificio di riparazione è come il sacrificio espiatorio; la
stessa legge vale per ambedue; la vittima sarà del sacerdote che avrà compiuta
l'espiazione. 8Il sacerdote, che avrà fatto l'olocausto per
qualcuno, avrà per sé la pelle dell'olocausto da lui offerto. 9Così
anche ogni oblazione, cotta nel forno o preparata nella pentola o nella teglia,
sarà del sacerdote che l'ha offerta. 10Ogni oblazione impastata con
olio o asciutta sarà per tutti i figli di Aronne in misura uguale.
11Questa è la legge del sacrificio di comunione, che si offrirà al
Signore. 12Se uno l'offre in ringraziamento, offrirà, con il
sacrificio di comunione, focacce senza lievito intrise con olio, schiacciate
senza lievito unte con olio e fior di farina cotta, in forma di focacce intrise
con olio. 13Presenterà anche, come offerta, oltre le dette focacce,
focacce di pan lievitato, insieme con il sacrificio di ringraziamento. 14Di
ognuna di queste offerte una parte si presenterà come oblazione prelevata in
onore del Signore; essa sarà del sacerdote che ha sparso il sangue della
vittima del sacrificio di comunione. 15La carne del sacrificio di
ringraziamento dovrà mangiarsi il giorno stesso in cui esso viene offerto; non
se ne lascerà nulla fino alla mattina.
16Ma se il sacrificio che uno offre è votivo o volontario, la
vittima si mangerà il giorno in cui verrà offerta, il resto dovrà esser
mangiato il giorno dopo; 17ma quel che sarà rimasto della carne del
sacrificio fino al terzo giorno, dovrà bruciarsi nel fuoco.
18Se uno mangia la carne del sacrificio di comunione il terzo
giorno, l'offerente non sarà gradito; dell'offerta non gli sarà tenuto conto;
sarà un abominio; chi ne avrà mangiato subirà la pena della sua iniquità. 19La
carne che sarà stata in contatto con qualche cosa di immondo, non si potrà
mangiare; sarà bruciata nel fuoco.
20Chiunque sarà mondo potrà mangiare la carne del sacrificio di
comunione; ma la persona che, immonda, mangerà la carne del sacrificio di
comunione offerto al Signore sarà eliminata dal suo popolo. 21Se uno
toccherà qualsiasi cosa immonda: un'immondezza umana, un animale immondo o
qualsiasi cosa abominevole, immonda, e mangerà la carne d'un sacrificio di
comunione offerto al Signore, quel tale sarà eliminato dal suo popolo".
22Il Signore disse ancora a Mosè: 23"Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Non mangerete alcun grasso, né di bue, né di pecora,
né di capra. 24Il grasso di una bestia che è morta naturalmente o il
grasso d'una bestia sbranata potrà servire per qualunque altro uso; ma non ne
mangerete affatto; 25perché chiunque mangerà il grasso di animali
che si possono offrire in sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore,
sarà eliminato dal suo popolo. 26E non mangerete affatto sangue, né
di uccelli né di animali domestici, dovunque abitiate. 27Chiunque
mangerà sangue di qualunque specie sarà eliminato dal suo popolo".
28Il Signore aggiunse a Mosè: 29"Parla agli
Israeliti e di' loro: Chi offrirà al Signore il sacrificio di comunione porterà
una offerta al Signore, prelevandola dal sacrificio di comunione. 30Porterà
con le proprie mani ciò che deve essere offerto al Signore con il fuoco:
porterà il grasso insieme con il petto, il petto per presentarlo con il rito
d'agitazione davanti al Signore. 31Il sacerdote brucerà il grasso
sopra l'altare; il petto sarà di Aronne e dei suoi figli. 32Darete
anche in tributo al sacerdote la coscia destra dei vostri sacrifici di
comunione. 33Essa spetterà, come sua parte, al figlio di Aronne che
avrà offerto il sangue e il grasso dei sacrifici di comunione. 34Poiché,
dai sacrifici di comunione offerti dagli Israeliti, io mi riservo il petto
della vittima offerta con l'agitazione di rito e la coscia della vittima
offerta con l'elevazione di rito e li dò al sacerdote Aronne e ai suoi figli
per legge perenne, che gli Israeliti osserveranno. 35Questa è la
parte dovuta ad Aronne e ai suoi figli, dei sacrifici bruciati in onore del
Signore, dal giorno in cui eserciteranno il sacerdozio del Signore. 36Agli
Israeliti il Signore ha ordinato di dar loro questo, dal giorno della loro
unzione. È una parte che è loro dovuta per sempre, di generazione in
generazione.
37Questa è la legge per l'olocausto, l'oblazione, il sacrificio
espiatorio, il sacrificio di riparazione, l'investitura e il sacrificio di
comunione: legge che il Signore ha dato a Mosè sul monte Sinai, quando ordinò
agli Israeliti di presentare le offerte al Signore nel deserto del Sinai".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Prendi
Aronne insieme ai suoi figli, le vesti, l'olio dell'unzione, il giovenco del
sacrificio espiatorio, i due arieti e il cesto dei pani azzimi; 3convoca
tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno". 4Mosè
fece come il Signore gli aveva ordinato e la comunità fu convocata all'ingresso
della tenda del convegno. 5Mosè disse alla comunità: "Questo il
Signore ha ordinato di fare".
6Mosè fece accostare Aronne e i suoi figli e li lavò con acqua. 7Poi
rivestì Aronne della tunica, lo cinse della cintura, gli pose addosso il manto,
gli mise l'efod e lo cinse con la cintura dell'efod, nel quale
avvolse l'efod. 8Gli mise anche il pettorale, e nel pettorale
pose gli Urim e i Tummim. 9Poi gli mise in capo il
turbante e sul davanti del turbante pose la lamina d'oro, il sacro diadema,
come il Signore aveva ordinato a Mosè. 10Poi Mosè prese l'olio
dell'unzione, unse la Dimora e tutte le cose che vi si trovavano e così le
consacrò. 11Fece sette volte l'aspersione sull'altare, unse l'altare
con tutti i suoi accessori, la conca e la sua base, per consacrarli. 12Versò
l'olio della unzione sul capo d'Aronne e unse Aronne, per consacrarlo. 13Poi
Mosè fece avvicinare i figli d'Aronne, li vestì di tuniche, li cinse con le
cinture e legò sul loro capo i turbanti, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
14Fece quindi accostare il giovenco del sacrificio espiatorio e
Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa del giovenco del sacrificio
espiatorio. 15Mosè lo immolò, ne prese del sangue, bagnò con il dito
i corni attorno all'altare e purificò l'altare; poi sparse il resto del sangue
alla base dell'altare e lo consacrò per fare su di esso l'espiazione. 16Poi
prese tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i due reni con
il loro grasso e Mosè bruciò tutto sull'altare. 17Ma il giovenco, la
sua pelle, la sua carne e le feci, bruciò nel fuoco fuori dell'accampamento,
come il Signore gli aveva ordinato.
18Fece quindi avvicinare l'ariete dell'olocausto e Aronne e i suoi
figli stesero le mani sulla testa dell'ariete. 19Mosè lo immolò e ne
sparse il sangue attorno all'altare. 20Poi fece a pezzi l'ariete e
ne bruciò testa, pezzi e grasso. 21Dopo averne lavato le viscere e
le zampe con acqua, bruciò tutto l'ariete sull'altare: olocausto di soave
odore, un sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, come il Signore
gli aveva ordinato.
22Poi fece accostare il secondo ariete, l'ariete della investitura,
e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa dell'ariete. 23Mosè
lo immolò, ne prese del sangue e bagnò il lobo dell'orecchio destro di Aronne e
il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. 24Poi Mosè
fece avvicinare i figli di Aronne e bagnò con quel sangue il lobo del loro
orecchio destro, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro;
sparse il resto del sangue attorno all'altare. 25Poi prese il
grasso, la coda, tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i
reni con il loro grasso e la coscia destra; 26dal canestro dei pani
azzimi, che era davanti al Signore, prese una focaccia senza lievito, una
focaccia di pasta intrisa nell'olio e una schiacciata e le pose sulle parti
grasse e sulla coscia destra. 27Poi mise tutte queste cose sulle
mani di Aronne e sulle mani dei suoi figli e le agitò con l'agitazione rituale
davanti al Signore. 28Mosè quindi le prese dalle loro mani e le
bruciò sull'altare sopra l'olocausto: sacrificio di investitura, di soave
odore, sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. 29Poi
Mosè prese il petto dell'ariete e lo agitò come offerta da agitare ritualmente
davanti al Signore; questa fu la parte dell'ariete dell'investitura toccata a
Mosè, come il Signore gli aveva ordinato.
30Mosè prese quindi l'olio dell'unzione e il sangue che era sopra
l'altare; ne asperse Aronne e le sue vesti, i figli di lui e le loro vesti;
così consacrò Aronne e le sue vesti e similmente i suoi figli e le loro vesti. 31Poi
Mosè disse ad Aronne e ai suoi figli: "Fate cuocere la carne all'ingresso
della tenda del convegno e là mangiatela con il pane che è nel canestro
dell'investitura, come mi è stato ordinato. La mangeranno Aronne e i suoi
figli. 32Quel che avanza della carne e del pane, bruciatelo nel
fuoco. 33Per sette giorni non uscirete dall'ingresso della tenda del
convegno, finché cioè non siano compiuti i giorni della vostra investitura,
perché la vostra investitura durerà sette giorni. 34Come si è fatto
oggi così il Signore ha ordinato che si faccia per compiere il rito espiatorio
su di voi. 35Rimarrete sette giorni all'ingresso della tenda del
convegno, giorno e notte, osservando il comandamento del Signore, perché non
moriate, poiché così mi è stato ordinato". 36Aronne e i suoi
figli fecero quanto era stato ordinato dal Signore per mezzo di Mosè.
1L'ottavo giorno, Mosè chiamò Aronne, i suoi figli e
gli anziani d'Israele 2e disse ad Aronne: "Prendi un vitello
per il sacrificio espiatorio e un ariete per l'olocausto, tutti e due senza
difetto, e offrili al Signore. 3Agli Israeliti dirai: Prendete un
capro per il sacrificio espiatorio, un vitello e un agnello, tutti e due di un
anno, senza difetto, per l'olocausto, 4un toro e un ariete per il
sacrificio di comunione, per immolarli davanti al Signore, un'oblazione intrisa
nell'olio, perché oggi il Signore si manifesterà a voi".
5Essi dunque condussero davanti alla tenda del convegno quanto Mosè
aveva ordinato; tutta la comunità si avvicinò e stette davanti al Signore. 6Mosè
disse: "Ecco ciò che il Signore vi ha ordinato; fatelo e la gloria del
Signore vi apparirà". 7Mosè disse ad Aronne: "Avvicinati
all'altare: offri il tuo sacrificio espiatorio e il tuo olocausto e compi il
rito espiatorio per te e per il tuo casato; presenta anche l'offerta del popolo
e fa' l'espiazione per esso, come il Signore ha ordinato".
8Aronne dunque si avvicinò all'altare e immolò il vitello del
sacrificio espiatorio, che era per sé. 9I suoi figli gli porsero il
sangue ed egli vi intinse il dito, ne bagnò i corni dell'altare e sparse il
resto del sangue alla base dell'altare; 10ma il grasso, i reni e il
lobo del fegato della vittima espiatoria li bruciò sopra l'altare come il
Signore aveva ordinato a Mosè. 11La carne e la pelle le bruciò nel
fuoco fuori dell'accampamento. 12Poi immolò l'olocausto; i figli di
Aronne gli porsero il sangue ed egli lo sparse attorno all'altare. 13Gli
porsero anche la vittima dell'olocausto fatta a pezzi e la testa e li bruciò
sull'altare. 14Lavò le interiora e le gambe e le bruciò
sull'olocausto sopra l'altare.
15Poi presentò l'offerta del popolo. Prese il capro destinato al
sacrificio espiatorio per il popolo, lo immolò e ne fece un sacrificio
espiatorio, come il precedente.
16Poi offrì l'olocausto secondo il rito.
17Presentò quindi l'oblazione, ne prese una manciata piena e la
bruciò sull'altare, oltre l'olocausto della mattina. 18Immolò il
toro e l'ariete in sacrificio di comunione per il popolo. I figli di Aronne gli
porgevano il sangue ed egli lo spargeva attorno all'altare. 19Gli
porgevano le parti grasse del toro e dell'ariete, la coda, il grasso aderente
alle viscere, i reni e il lobo del fegato: 20mettevano i grassi sui
petti ed egli li bruciava sull'altare. 21I petti e la coscia destra,
Aronne li agitava davanti al Signore come offerta da agitare secondo il rito,
nel modo che Mosè aveva ordinato. 22Poi Aronne, alzate le mani verso
il popolo, lo benedisse e, dopo aver fatto il sacrificio espiatorio,
l'olocausto e i sacrifici di comunione, scese dall'altare. 23Mosè e
Aronne entrarono nella tenda del convegno; poi uscirono e benedissero il popolo
e la gloria del Signore si manifestò a tutto il popolo. 24Un fuoco
uscì dalla presenza del Signore e consumò sull'altare l'olocausto e i grassi;
tutto il popolo vide, mandò grida d'esultanza e si prostrò con la faccia a
terra.
1Ora Nadab e Abiu, figli di Aronne, presero ciascuno un
braciere, vi misero dentro il fuoco e il profumo e offrirono davanti al Signore
un fuoco illegittimo, che il Signore non aveva loro ordinato. 2Ma un
fuoco si staccò dal Signore e li divorò e morirono così davanti al Signore. 3Allora
Mosè disse ad Aronne: "Di questo il Signore ha parlato quando ha detto: A
chi si avvicina a me mi mostrerò santo e davanti a tutto il popolo sarò
onorato". Aronne tacque.
4Mosè chiamò Misael ed Elsafan, figli di Uziel, zio di Aronne, e
disse loro: "Avvicinatevi, portate via questi vostri congiunti dal
santuario, fuori dell'accampamento". 5Essi si avvicinarono e li
portarono via con le loro tuniche, fuori dell'accampamento, come Mosè aveva
detto.
6Ad Aronne, a Eleazaro e a Itamar, suoi figli, Mosè disse: "Non
vi scarmigliate i capelli del capo e non vi stracciate le vesti, perché non
moriate e il Signore non si adiri contro tutta la comunità; ma i vostri
fratelli, tutta la casa d'Israele, facciano pure lutto a causa della morte fulminea
inflitta dal Signore. 7Non vi allontanate dall'ingresso della tenda
del convegno, così che non moriate; perché l'olio dell'unzione del Signore è su
di voi". Essi fecero come Mosè aveva detto.
8Il Signore parlò ad Aronne: 9"Non bevete vino o
bevanda inebriante né tu né i tuoi figli, quando dovete entrare nella tenda del
convegno, perché non moriate; sarà una legge perenne, di generazione in
generazione; 10questo perché possiate distinguere ciò che è santo da
ciò che è profano e ciò che è immondo da ciò che è mondo 11e
possiate insegnare agli Israeliti tutte le leggi che il Signore ha date loro
per mezzo di Mosè".
12Poi Mosè disse ad Aronne, a Eleazaro e a Itamar, figli superstiti
di Aronne: "Prendete quel che è avanzato dell'oblazione dei sacrifici
consumati dal fuoco in onore del Signore e mangiatelo senza lievito, presso
l'altare; perché è cosa sacrosanta. 13Dovete mangiarlo in luogo
santo, perché è la parte che spetta a te e ai tuoi figli, tra i sacrifici
consumati dal fuoco in onore del Signore: così mi è stato ordinato. 14Il
petto della vittima offerta da agitare secondo il rito e la coscia da elevare
secondo il rito, li mangerete tu, i tuoi figli e le tue figlie con te in luogo
mondo; perché vi sono stati dati come parte tua e dei tuoi figli, tra i sacrifici
di comunione degli Israeliti. 15Essi presenteranno, insieme con le
parti grasse da bruciare, la coscia della vittima da elevare secondo il rito e
il petto da agitare secondo il rito, perché siano agitati davanti al Signore;
questo spetterà a te e ai tuoi figli con te, per diritto perenne, come il
Signore ha ordinato".
16Mosè poi si informò accuratamente circa il capro del sacrificio
espiatorio e seppe che era stato bruciato; allora si sdegnò contro Eleazaro e
contro Itamar, figli superstiti di Aronne, dicendo: 17"Perché
non avete mangiato la vittima espiatrice nel luogo santo, trattandosi di cosa
sacrosanta? Il Signore ve l'ha data, perché porti l'iniquità della comunità,
perché su di essa compiate l'espiazione davanti al Signore. 18Ecco,
il sangue della vittima non è stato portato dentro il santuario; voi avreste
dovuto mangiarla nel santuario, come io avevo ordinato". 19Aronne
allora disse a Mosè: "Ecco, oggi essi hanno offerto il loro sacrificio
espiatorio e l'olocausto davanti al Signore; dopo le cose che mi sono capitate,
se oggi avessi mangiato la vittima del sacrificio espiatorio, sarebbe piaciuto
al Signore?". 20Quando Mosè udì questo, rimase soddisfatto.
1Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: 2"Riferite
agli Israeliti: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le
bestie che sono sulla terra. 3Potrete mangiare d'ogni quadrupede che
ha l'unghia bipartita, divisa da una fessura, e che rumina. 4Ma fra
i ruminanti e gli animali che hanno l'unghia divisa, non mangerete i seguenti:
il cammello, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete
immondo; 5l'ìrace, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo
considererete immondo; 6la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia
divisa, la considererete immonda; 7il porco, perché ha l'unghia
bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo. 8Non
mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete
immondi.
9Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli
acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei mari, sia nei
fiumi. 10Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle
acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in
abominio. 11Essi saranno per voi in abominio; non mangerete la loro
carne e terrete in abominio i loro cadaveri. 12Tutto ciò che non ha
né pinne né squame nelle acque sarà per voi in abominio.
13Fra i volatili terrete in abominio questi, che non dovrete
mangiare, perché ripugnanti: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare, 14il
nibbio e ogni specie di falco, 15ogni specie di corvo, 16lo
struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviere, 17il
gufo, l'alcione, l'ibis, 18il cigno, il pellicano, la fòlaga, 19la
cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello.
20Sarà per voi in abominio anche ogni insetto alato, che cammina su
quattro piedi. 21Però fra tutti gli insetti alati che camminano su
quattro piedi, potrete mangiare quelli che hanno due zampe sopra i piedi, per
saltare sulla terra. 22Perciò potrete mangiare i seguenti: ogni
specie di cavalletta, ogni specie di locusta, ogni specie di acrìdi e ogni
specie di grillo. 23Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi lo
terrete in abominio! 24Per i seguenti animali diventerete immondi:
chiunque toccherà il loro cadavere sarà immondo fino alla sera 25e
chiunque trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo
fino alla sera. 26Riterrete immondo ogni animale che ha l'unghia, ma
non divisa da fessura, e non rumina: chiunque li toccherà sarà immondo. 27Considererete
immondi tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta dei piedi; chiunque ne
toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera. 28E chiunque
trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo fino alla
sera. Tali animali riterrete immondi.
29Fra gli animali che strisciano per terra riterrete immondi: la
talpa, il topo e ogni specie di sauri, 30il toporagno, la lucertola,
il geco, il ramarro, il camaleonte.
31Questi animali, fra quanti strisciano, saranno immondi per voi;
chiunque li toccherà morti, sarà immondo fino alla sera. 32Ogni
oggetto sul quale cadrà morto qualcuno di essi, sarà immondo: si tratti di
utensili di legno o di veste o pelle o sacco o qualunque altro oggetto di cui
si faccia uso; si immergerà nell'acqua e sarà immondo fino alla sera; poi sarà
mondo. 33Se ne cade qualcuno in un vaso di terra, quanto vi si
troverà dentro sarà immondo e spezzerete il vaso. 34Ogni cibo che
serve di nutrimento, sul quale cada quell'acqua, sarà immondo; ogni bevanda di
cui si fa uso, qualunque sia il vaso che la contiene, sarà immonda. 35Ogni
oggetto sul quale cadrà qualche parte del loro cadavere, sarà immondo; il forno
o il fornello sarà spezzato: sono immondi e li dovete ritenere tali. 36Però,
una fonte o una cisterna, cioè una raccolta di acqua, sarà monda; ma chi
toccherà i loro cadaveri sarà immondo. 37Se qualcosa dei loro
cadaveri cade su qualche seme che deve essere seminato, questo sarà mondo; 38ma
se è stata versata acqua sul seme e vi cade qualche cosa dei loro cadaveri, lo
riterrai immondo. 39Se muore un animale, di cui vi potete cibare,
colui che ne toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera. 40Colui
che mangerà di quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera;
anche colui che trasporterà quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo
fino alla sera.
41Ogni essere che striscia sulla terra è un abominio; non se ne
mangerà. 42Di tutti gli animali che strisciano sulla terra non ne
mangerete alcuno che cammini sul ventre o cammini con quattro piedi o con molti
piedi, poiché sono un abominio. 43Non rendete le vostre persone
abominevoli con alcuno di questi animali che strisciano; non vi rendete immondi
per causa loro, in modo da rimaner così contaminati. 44Poiché io
sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate santi, perché io
sono santo; non contaminate le vostre persone con alcuno di questi animali che
strisciano per terra. 45Poiché io sono il Signore, che vi ho fatti
uscire dal paese d'Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché
io sono santo.
46Questa è la legge che riguarda i quadrupedi, gli uccelli, ogni
essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia per terra, 47perché
sappiate distinguere ciò che è immondo da ciò che è mondo, l'animale che si può
mangiare da quello che non si deve mangiare".
1Il Signore aggiunse a Mosè: "Riferisci agli
Israeliti: 2Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce
un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle
sue regole. 3L'ottavo giorno si circonciderà il bambino. 4Poi
essa resterà ancora trentatré giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà
alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i
giorni della sua purificazione. 5Ma, se partorisce una femmina sarà
immonda due settimane come al tempo delle sue regole; resterà sessantasei
giorni a purificarsi del suo sangue.
6Quando i giorni della sua purificazione per un figlio o per una
figlia saranno compiuti, porterà al sacerdote all'ingresso della tenda del
convegno un agnello di un anno come olocausto e un colombo o una tortora in
sacrificio di espiazione. 7Il sacerdote li offrirà davanti al
Signore e farà il rito espiatorio per lei; essa sarà purificata dal flusso del
suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna, che partorisce un maschio o
una femmina. 8Se non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due
tortore o due colombi: uno per l'olocausto e l'altro per il sacrificio
espiatorio. Il sacerdote farà il rito espiatorio per lei ed essa sarà
monda".
1Il Signore aggiunse a Mosè e ad Aronne: 2"Quando
uno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che
faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote
Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli. 3Il sacerdote
esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se il pelo della piaga è diventato
bianco e la piaga appare depressa rispetto alla pelle del corpo, è piaga di
lebbra; il sacerdote, dopo averlo esaminato, dichiarerà quell'uomo immondo. 4Ma
se la macchia sulla pelle del corpo è bianca e non appare depressa rispetto
alla pelle e il suo pelo non è diventato bianco, il sacerdote isolerà per sette
giorni colui che ha la piaga. 5Al settimo giorno il sacerdote
l'esaminerà ancora; se gli parrà che la piaga si sia fermata senza allargarsi
sulla pelle, il sacerdote lo isolerà per altri sette giorni. 6Il
sacerdote, il settimo giorno, lo esaminerà di nuovo; se vedrà che la piaga non
è più bianca e non si è allargata sulla pelle, dichiarerà quell'uomo mondo: è
una pustola. Quegli si laverà le vesti e sarà mondo. 7Ma se la
pustola si è allargata sulla pelle, dopo che egli si è mostrato al sacerdote
per essere dichiarato mondo, si farà esaminare di nuovo dal sacerdote; 8il
sacerdote l'esaminerà e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, il
sacerdote lo dichiarerà immondo: è lebbra.
9Quando uno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà condotto al
sacerdote, 10ed egli lo esaminerà; se vedrà che sulla pelle c'è un
tumore bianco, che questo tumore ha fatto imbiancare il pelo e che nel tumore
si trova carne viva, 11è lebbra inveterata nella pelle del corpo e
il sacerdote lo dichiarerà immondo; non lo terrà isolato, perché certo è
immondo.
12Se la lebbra si propaga sulla pelle in modo da coprire tutta la
pelle di colui che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il sacerdote
guardi, 13questi lo esaminerà; se vedrà che la lebbra copre tutto il
corpo, dichiarerà mondo colui che ha la piaga: essendo tutto bianco, è mondo. 14Ma
quando apparirà in lui carne viva, sarà chiamato immondo. 15Il
sacerdote, vista la carne viva, lo dichiarerà immondo; la carne viva è immonda:
è lebbra. 16Ma se la carne viva ridiventa bianca, egli vada dal
sacerdote e il sacerdote lo esaminerà; 17se vedrà che la piaga è
ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà mondo colui che ha la piaga: è
mondo.
18Quando uno ha avuto sulla pelle della carne un'ulcera che sia
guarita 19e poi, sul luogo dell'ulcera, appaia un tumore bianco o
una macchia bianca, rosseggiante, quel tale si mostrerà al sacerdote, 20il
quale l'esaminerà e se vedrà che la macchia è depressa rispetto alla pelle e
che il pelo è diventato bianco, il sacerdote lo dichiarerà immondo; è una piaga
di lebbra che è scoppiata nell'ulcera. 21Ma se il sacerdote,
esaminandola, vede che nella macchia non ci sono peli bianchi, che non è
depressa rispetto alla pelle e che si è attenuata, il sacerdote lo isolerà per
sette giorni. 22Se la macchia si allarga sulla pelle, il sacerdote
lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra. 23Ma se la macchia è
rimasta allo stesso punto, senza allargarsi, è una cicatrice di ulcera e il
sacerdote lo dichiarerà mondo.
24Quando uno ha sulla pelle del corpo una scottatura prodotta da
fuoco e su questa appaia una macchia lucida, bianca, rossastra o soltanto bianca,
25il sacerdote l'esaminerà; se vedrà che il pelo della macchia è
diventato bianco e la macchia appare depressa rispetto alla pelle, è lebbra
scoppiata nella scottatura. Il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di
lebbra. 26Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non c'è pelo
bianco nella macchia e che essa non è depressa rispetto alla pelle e si è
attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette giorni. 27Al settimo
giorno il sacerdote lo esaminerà e se la macchia si è diffusa sulla pelle, il
sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra. 28Ma se la
macchia è rimasta ferma nella stessa zona e non si è diffusa sulla pelle, ma si
è attenuata, è un tumore di bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale
mondo, perché si tratta di una cicatrice della bruciatura.
29Quando un uomo o una donna ha una piaga sul capo o nella barba, 30il
sacerdote esaminerà la piaga; se riscontra che essa è depressa rispetto alla
pelle e che v'è del pelo gialliccio e sottile, il sacerdote lo dichiarerà
immondo: è tigna, lebbra del capo o della barba. 31Ma se il
sacerdote, esaminando la piaga della tigna, riscontra che non è depressa
rispetto alla pelle e che non vi è pelo scuro, il sacerdote isolerà per sette
giorni colui che ha la piaga della tigna. 32Se il sacerdote,
esaminando al settimo giorno la piaga, vedrà che la tigna non si è allargata e
che non v'è pelo gialliccio e che la tigna non appare depressa rispetto alla
pelle, 33quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dove è la
tigna; il sacerdote lo terrà isolato per altri sette giorni. 34Al
settimo giorno, il sacerdote esaminerà la tigna; se riscontra che la tigna non
si è allargata sulla pelle e non appare depressa rispetto alla pelle, il
sacerdote lo dichiarerà mondo; egli si laverà le vesti e sarà mondo. 35Ma
se, dichiarato mondo, la tigna si è allargata sulla pelle, 36il
sacerdote l'esaminerà; se nota che la tigna si è allargata sulla pelle, non
cercherà se vi è il pelo giallo; quel tale è immondo. 37Ma se vedrà
che la tigna si è fermata e vi è cresciuto il pelo scuro, la tigna è guarita;
quel tale è mondo e il sacerdote lo dichiarerà tale.
38Quando un uomo o una donna ha sulla pelle del corpo macchie
lucide, bianche, 39il sacerdote le esaminerà; se vedrà che le
macchie sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, è un'eruzione
cutanea; quel tale è mondo.
40Chi perde i capelli del capo è calvo, ma è mondo. 41Se
i capelli gli sono caduti dal lato della fronte, è calvo davanti, ma è mondo. 42Ma
se sulla calvizie del cranio o della fronte appare una piaga bianca tendente al
rosso, è lebbra scoppiata sulla calvizie del cranio o della fronte; 43il
sacerdote lo esaminerà: se riscontra che il tumore della piaga nella parte
calva del cranio o della fronte è bianco tendente al rosso, simile alla lebbra
della pelle del corpo, 44quel tale è un lebbroso; è immondo e lo
dovrà dichiarare immondo; la piaga è sul suo capo.
45Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo
scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! 46Sarà
immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori
dell'accampamento.
47Quando apparirà una macchia di lebbra su una veste, di lana o di
lino, 48nel tessuto o nel manufatto di lino o di lana, su una
pelliccia o qualunque altra cosa di cuoio, 49se la macchia sarà
verdastra o rossastra, sulla veste o sulla pelliccia, sul tessuto o sul
manufatto o su qualunque cosa di cuoio, è macchia di lebbra e sarà mostrata al
sacerdote. 50Il sacerdote esaminerà la macchia e rinchiuderà per
sette giorni l'oggetto che ha la macchia. 51Al settimo giorno
esaminerà la macchia; se la macchia si sarà allargata sulla veste o sul tessuto
o sul manufatto o sulla pelliccia o sull'oggetto di cuoio per qualunque uso, è
una macchia di lebbra maligna, è cosa immonda. 52Egli brucerà quella
veste o il tessuto o il manufatto di lana o di lino o qualunque oggetto fatto
di pelle, sul quale è la macchia; perché è lebbra maligna, saranno bruciati nel
fuoco. 53Ma se il sacerdote, esaminandola, vedrà che la macchia non
si è allargata sulle vesti o sul tessuto o sul manufatto o su qualunque oggetto
di cuoio, 54il sacerdote ordinerà che si lavi l'oggetto su cui è la
macchia e lo rinchiuderà per altri sette giorni. 55Il sacerdote
esaminerà la macchia, dopo che sarà stata lavata; se vedrà che la macchia non
ha mutato colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo; lo
brucerai nel fuoco; vi è corrosione, sia che la parte corrosa si trovi sul
diritto o sul rovescio dell'oggetto. 56Se il sacerdote,
esaminandola, vede che la macchia, dopo essere stata lavata, è diventata
pallida, la strapperà dalla veste o dalla pelle o dal tessuto o dal manufatto. 57Se
appare ancora sulla veste o sul tessuto o sul manufatto o sull'oggetto di
cuoio, è una eruzione in atto; brucerai nel fuoco l'oggetto su cui è la
macchia. 58La veste o il tessuto o il manufatto o qualunque oggetto
di cuoio che avrai lavato e dal quale la macchia sarà scomparsa, si laverà una
seconda volta e sarà mondo. 59Questa è la legge relativa alla
macchia di lebbra sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto o sul
manufatto o su qualunque oggetto di pelle, per dichiararli mondi o
immondi".
1Il Signore aggiunse a Mosè: 2"Questa è
la legge da applicare per il lebbroso per il giorno della sua purificazione.
Egli sarà condotto al sacerdote. 3Il sacerdote uscirà
dall'accampamento e lo esaminerà; se riscontrerà che la piaga della lebbra è
guarita nel lebbroso, 4ordinerà che si prendano, per la persona da
purificare, due uccelli vivi, mondi, legno di cedro, panno scarlatto e issòpo. 5Il
sacerdote ordinerà di immolare uno degli uccelli in un vaso di terracotta con
acqua viva. 6Poi prenderà l'uccello vivo, il legno di cedro, il
panno scarlatto e l'issòpo e li immergerà, con l'uccello vivo, nel sangue
dell'uccello sgozzato sopra l'acqua viva. 7Ne aspergerà sette volte
colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà mondo e lascerà
andare libero per i campi l'uccello vivo. 8Colui che è purificato,
si laverà le vesti, si raderà tutti i peli, si laverà nell'acqua e sarà mondo.
Dopo questo potrà entrare nell'accampamento, ma resterà per sette giorni fuori
della sua tenda.
9Il settimo giorno si raderà tutti i peli, il capo, la barba, le
ciglia, insomma tutti i peli; si laverà le vesti e si bagnerà il corpo
nell'acqua e sarà mondo. 10L'ottavo giorno prenderà due agnelli
senza difetto, un'agnella di un anno senza difetto, tre decimi di efa di
fior di farina, intrisa nell'olio, come oblazione, e un log di olio; 11il
sacerdote che fa la purificazione, presenterà l'uomo che si purifica e le cose
suddette davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno. 12Il
sacerdote prenderà uno degli agnelli e l'offrirà come sacrificio di
riparazione, con il log d'olio, e li agiterà come offerta da agitare
secondo il rito davanti al Signore. 13Poi immolerà l'agnello nel
luogo dove si immolano le vittime espiatorie e gli olocausti, cioè nel luogo
sacro poiché il sacrificio di riparazione è per il sacerdote, come quello
espiatorio: è cosa sacrosanta. 14Il sacerdote prenderà sangue del
sacrificio di riparazione e bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che
si purifica, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. 15Poi,
preso l'olio dal log, lo verserà sulla palma della sua mano sinistra; 16intingerà
il dito della destra nell'olio che ha nella sinistra; con il dito spruzzerà
sette volte quell'olio davanti al Signore. 17E del rimanente olio
che tiene nella palma della mano, il sacerdote bagnerà il lobo dell'orecchio
destro di colui che si purifica, il pollice della destra e l'alluce del piede
destro, sopra il sangue del sacrificio di riparazione. 18Il resto
dell'olio che ha nella palma, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si
purifica; così farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore. 19Poi
il sacerdote offrirà il sacrificio espiatorio e compirà l'espiazione per colui
che si purifica della sua immondezza; quindi immolerà l'olocausto. 20Offerto
l'olocausto e l'oblazione sull'altare, il sacerdote eseguirà per lui il rito
espiatorio e sarà mondo.
21Se quel tale è povero e non ha mezzi sufficienti, prenderà un
agnello come sacrificio di riparazione da offrire con il rito dell'agitazione e
compiere l'espiazione per lui e un decimo di efa di fior di farina
intrisa con olio, come oblazione, e un log di olio. 22Prenderà
anche due tortore o due colombi, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il
sacrificio espiatorio e l'altro per l'olocausto. 23L'ottavo giorno
porterà per la sua purificazione queste cose al sacerdote, all'ingresso della
tenda del convegno, davanti al Signore. 24Il sacerdote prenderà
l'agnello del sacrificio di riparazione e il log d'olio e li agiterà
come offerta da agitare ritualmente davanti al Signore. 25Poi
immolerà l'agnello del sacrificio di riparazione, prenderà sangue della vittima
di riparazione e bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica,
il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. 26Il
sacerdote si verserà di quell'olio sulla palma della mano sinistra. 27Con
il dito della sua destra spruzzerà sette volte quell'olio che tiene nella palma
sinistra davanti al Signore. 28Poi bagnerà con l'olio che tiene
nella palma, il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice
della mano destra e l'alluce del piede destro, sul luogo dove ha messo il
sangue del sacrificio di riparazione. 29Il resto dell'olio che ha
nella palma della mano, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si
purifica, per fare espiazione per lui davanti al Signore. 30Poi
sacrificherà una delle tortore o uno dei due colombi, che ha potuto procurarsi;
31delle vittime che ha in mano, una l'offrirà come sacrificio
espiatorio e l'altra come olocausto, insieme con l'oblazione; il sacerdote farà
il rito espiatorio davanti al Signore per lui.
32Questa è la legge relativa a colui che è affetto da piaga di lebbra
e non ha mezzi per procurarsi ciò che è richiesto per la sua
purificazione".
33Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 34"Quando
sarete entrati nel paese di Canaan, che io sto per darvi in possesso, qualora
io mandi un'infezione di lebbra in una casa del paese di vostra proprietà, 35il
padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: Mi pare che in
casa mia ci sia come della lebbra. 36Allora il sacerdote ordinerà di
sgomberare la casa prima che egli vi entri per esaminare la macchia sospetta
perché quanto è nella casa non diventi immondo. Dopo questo, il sacerdote
entrerà per esaminare la casa. 37Esaminerà dunque la macchia; se
vedrà che l'infezione sui muri della casa consiste in cavità verdastre o
rossastre, che appaiono più profonde della superficie della parete, 38il
sacerdote uscirà dalla casa, alla porta, e farà chiudere la casa per sette
giorni. 39Il settimo giorno il sacerdote vi tornerà e se,
esaminandola, riscontrerà che la macchia si è allargata sulle pareti della
casa, 40il sacerdote ordinerà che si rimuovano le pietre intaccate e
si gettino in luogo immondo, fuori di città. 41Farà raschiare tutto
l'interno della casa e butteranno i calcinacci raschiati fuor di città, in
luogo immondo. 42Poi si prenderanno altre pietre e si metteranno al
posto delle prime e si intonacherà la casa con altra calce.
43Se l'infezione spunta di nuovo nella casa dopo che le pietre ne
sono state rimosse e la casa è stata raschiata e intonacata, 44il
sacerdote entrerà ad esaminare la casa; trovato che la macchia vi si è
allargata, nella casa vi è lebbra maligna; la casa è immonda. 45Perciò
si demolirà la casa; pietre, legname e calcinacci si porteranno fuori della
città, in luogo immondo. 46Inoltre chiunque sarà entrato in quella
casa mentre era chiusa, sarà immondo fino alla sera. 47Chi avrà
dormito in quella casa o chi vi avrà mangiato, si laverà le vesti.
48Se invece il sacerdote che è entrato nella casa e l'ha esaminata,
riscontra che la macchia non si è allargata nella casa, dopo che la casa è
stata intonacata, dichiarerà la casa monda, perché la macchia è risanata. 49Poi,
per purificare la casa, prenderà due uccelli, legno di cedro, panno scarlatto e
issòpo; 50immolerà uno degli uccelli in un vaso di terra con dentro
acqua viva. 51Prenderà il legno di cedro, l'issòpo, il panno
scarlatto e l'uccello vivo e li immergerà nel sangue dell'uccello immolato e
nell'acqua viva e ne aspergerà sette volte la casa. 52Purificata la
casa con il sangue dell'uccello, con l'acqua viva, con l'uccello vivo, con il
legno di cedro, con l'issòpo e con lo scarlatto, 53lascerà andare
libero l'uccello vivo, fuori città, per i campi; così farà il rito espiatorio
per la casa ed essa sarà monda.
54Questa è la legge per ogni sorta di infezione di lebbra o di
tigna, 55la lebbra delle vesti e della casa, 56i tumori,
le pustole e le macchie, 57per insegnare quando una cosa è immonda e
quando è monda. Questa è la legge per la lebbra".
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 2"Parlate
agli Israeliti e riferite loro: Se un uomo soffre di gonorrea nella sua carne,
la sua gonorrea è immonda. 3Questa è la condizione d'immondezza per
la gonorrea: sia che la carne lasci uscire il liquido, sia che lo trattenga, si
tratta d'immondezza. 4Ogni giaciglio sul quale si coricherà chi è
affetto da gonorrea, sarà immondo; ogni oggetto sul quale si siederà sarà
immondo. 5Chi toccherà il giaciglio di costui, dovrà lavarsi le
vesti e bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 6Chi si
siederà sopra un oggetto qualunque, sul quale si sia seduto colui che soffre di
gonorrea, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla
sera. 7Chi toccherà il corpo di colui che è affetto da gonorrea si
laverà le vesti, si bagnerà nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 8Se
colui che ha la gonorrea sputerà sopra uno che è mondo, questi dovrà lavarsi le
vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 9Ogni
sella su cui monterà chi ha la gonorrea sarà immonda. 10Chiunque
toccherà cosa, che sia stata sotto quel tale, sarà immondo fino alla sera. Chi
porterà tali oggetti dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo
fino alla sera. 11Chiunque sarà toccato da colui che ha la gonorrea,
se questi non si era lavato le mani, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi
nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 12Il vaso di terracotta
toccato da colui che soffre di gonorrea sarà spezzato; ogni vaso di legno sarà
lavato nell'acqua.
13Quando chi è affetto da gonorrea sarà guarito dal male, conterà
sette giorni dalla sua guarigione; poi si laverà le vesti, bagnerà il suo corpo
nell'acqua viva e sarà mondo. 14L'ottavo giorno, prenderà due
tortore o due colombi, verrà davanti al Signore, all'ingresso della tenda del
convegno, e li darà al sacerdote, 15il quale ne offrirà uno come
sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto; il sacerdote compirà per lui il
rito espiatorio davanti al Signore per la sua gonorrea.
16L'uomo che avrà avuto un'emissione seminale, si laverà tutto il
corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 17Ogni veste o
pelle, su cui vi sarà un'emissione seminale, dovrà essere lavata nell'acqua e
sarà immonda fino alla sera.
18La donna e l'uomo che abbiano avuto un rapporto con emissione
seminale si laveranno nell'acqua e saranno immondi fino alla sera.
19Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo
corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo
fino alla sera. 20Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire
durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta
sarà immondo. 21Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le
vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 22Chi
toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le
vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 23Se
l'uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale
contatto sarà immondo fino alla sera. 24Se un uomo ha rapporto
intimo con essa, l'immondezza di lei lo contamina: egli sarà immondo per sette
giorni e ogni giaciglio sul quale si coricherà sarà immondo.
25La donna che ha un flusso di sangue per molti giorni, fuori del
tempo delle regole, o che lo abbia più del normale sarà immonda per tutto il
tempo del flusso, secondo le norme dell'immondezza mestruale. 26Ogni
giaciglio sul quale si coricherà durante tutto il tempo del flusso sarà per lei
come il giaciglio sul quale si corica quando ha le regole; ogni mobile sul
quale siederà sarà immondo, come lo è quando essa ha le regole. 27Chiunque
toccherà quelle cose sarà immondo; dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua
e sarà immondo fino alla sera. 28Quando essa sia guarita dal flusso,
conterà sette giorni e poi sarà monda. 29L'ottavo giorno prenderà
due tortore o due colombi e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda
del convegno. 30Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio
espiatorio e l'altro come olocausto e farà per lei il rito espiatorio, davanti
al Signore, per il flusso che la rendeva immonda.
31Avvertite gli Israeliti di ciò che potrebbe renderli immondi,
perché non muoiano per la loro immondezza, quando contaminassero la mia Dimora
che è in mezzo a loro.
32Questa è la legge per colui che ha la gonorrea o un'emissione
seminale che lo rende immondo 33e la legge per colei che è
indisposta a causa delle regole, cioè per l'uomo o per la donna che abbia il
flusso e per l'uomo che abbia rapporti intimi con una donna in stato
d'immondezza".
1Il Signore parlò a Mosè dopo che i due figli di Aronne
erano morti mentre presentavano un'offerta davanti al Signore. 2Il
Signore disse a Mosè: "Parla ad Aronne, tuo fratello, e digli di non
entrare in qualunque tempo nel santuario, oltre il velo, davanti al coperchio
che è sull'arca; altrimenti potrebbe morire, quando io apparirò nella nuvola
sul coperchio. 3Aronne entrerà nel santuario in questo modo:
prenderà un giovenco per il sacrificio espiatorio e un ariete per l'olocausto. 4Si
metterà la tunica sacra di lino, indosserà sul corpo i calzoni di lino, si
cingerà della cintura di lino e si metterà in capo il turbante di lino. Sono
queste le vesti sacre che indosserà dopo essersi lavato la persona con l'acqua.
5Dalla comunità degli Israeliti prenderà due capri per un sacrificio
espiatorio e un ariete per un olocausto. 6Aronne offrirà il proprio
giovenco in sacrificio espiatorio e compirà l'espiazione per sé e per la sua
casa. 7Poi prenderà i due capri e li farà stare davanti al Signore
all'ingresso della tenda del convegno 8e getterà le sorti per vedere
quale dei due debba essere del Signore e quale di Azazel. 9Farà
quindi avvicinare il capro che è toccato in sorte al Signore e l'offrirà in
sacrificio espiatorio; 10invece il capro che è toccato in sorte ad
Azazel sarà posto vivo davanti al Signore, perché si compia il rito espiatorio
su di lui e sia mandato poi ad Azazel nel deserto.
11Aronne offrirà dunque il proprio giovenco in sacrificio espiatorio
per sé e, fatta l'espiazione per sé e per la sua casa, immolerà il giovenco del
sacrificio espiatorio per sé. 12Poi prenderà l'incensiere pieno di
brace tolta dall'altare davanti al Signore e due manciate di incenso odoroso
polverizzato; porterà ogni cosa oltre il velo. 13Metterà l'incenso
sul fuoco davanti al Signore, perché la nube dell'incenso copra il coperchio
che è sull'arca e così non muoia. 14Poi prenderà un po' di sangue
del giovenco e ne aspergerà con il dito il coperchio dal lato d'oriente e farà
sette volte l'aspersione del sangue con il dito, davanti al coperchio. 15Poi
immolerà il capro del sacrificio espiatorio, quello per il popolo, e ne porterà
il sangue oltre il velo; farà con questo sangue quello che ha fatto con il
sangue del giovenco: lo aspergerà sul coperchio e davanti al coperchio.
16Così farà l'espiazione sul santuario per l'impurità degli
Israeliti, per le loro trasgressioni e per tutti i loro peccati. Lo stesso farà
per la tenda del convegno che si trova fra di loro, in mezzo alle loro
impurità. 17Nella tenda del convegno non dovrà esserci alcuno, da
quando egli entrerà nel santuario per farvi il rito espiatorio, finché egli non
sia uscito e non abbia compiuto il rito espiatorio per sé, per la sua casa e
per tutta la comunità d'Israele.
18Uscito dunque verso l'altare, che è davanti al Signore, compirà il
rito espiatorio per esso, prendendo il sangue del giovenco e il sangue del
capro e bagnandone intorno i corni dell'altare. 19Farà per sette
volte l'aspersione del sangue con il dito sopra l'altare; così lo purificherà e
lo santificherà dalle impurità degli Israeliti.
20Quando avrà finito l'aspersione per il santuario, per la tenda del
convegno e per l'altare, farà accostare il capro vivo. 21Aronne
poserà le mani sul capo del capro vivo, confesserà sopra di esso tutte le
iniquità degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e
li riverserà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di ciò,
lo manderà via nel deserto. 22Quel capro, portandosi addosso tutte
le loro iniquità in una regione solitaria, sarà lasciato andare nel deserto.
23Poi Aronne entrerà nella tenda del convegno, si toglierà le vesti
di lino che aveva indossate per entrare nel santuario e le deporrà in quel
luogo. 24Laverà la sua persona nell'acqua in luogo santo, indosserà
le sue vesti e uscirà ad offrire il suo olocausto e l'olocausto del popolo e a
compiere il rito espiatorio per sé e per il popolo. 25E farà ardere
sull'altare le parti grasse del sacrificio espiatorio.
26Colui che avrà lasciato andare il capro destinato ad Azazel si
laverà le vesti, laverà il suo corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nel campo.
27Si porterà fuori del campo il giovenco del sacrificio espiatorio e
il capro del sacrificio, il cui sangue è stato introdotto nel santuario per
compiere il rito espiatorio, se ne bruceranno nel fuoco la pelle, la carne e
gli escrementi. 28Poi colui che li avrà bruciati dovrà lavarsi le
vesti e bagnarsi il corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nel campo.
29Questa sarà per voi una legge perenne: nel settimo mese, nel
decimo giorno del mese, vi umilierete, vi asterrete da qualsiasi lavoro, sia
colui che è nativo del paese, sia il forestiero che soggiorna in mezzo a voi. 30Poiché
in quel giorno si compirà il rito espiatorio per voi, al fine di purificarvi;
voi sarete purificati da tutti i vostri peccati, davanti al Signore. 31Sarà
per voi un sabato di riposo assoluto e voi vi umilierete; è una legge perenne. 32Il
sacerdote che ha ricevuto l'unzione ed è rivestito del sacerdozio al posto di
suo padre, compirà il rito espiatorio; si vestirà delle vesti di lino, delle
vesti sacre. 33Farà l'espiazione per il santuario, per la tenda del
convegno e per l'altare; farà l'espiazione per i sacerdoti e per tutto il
popolo della comunità. 34Questa sarà per voi legge perenne: una
volta all'anno, per gli Israeliti, si farà l'espiazione di tutti i loro
peccati".
E si fece come il Signore aveva ordinato a Mosè.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti e riferisci loro: Questo il
Signore ha ordinato: 3Qualunque Israelita scanna un bue o un agnello
o una capra entro il campo o fuori del campo 4e non lo conduce
all'ingresso della tenda del convegno per presentarlo come offerta al Signore
davanti alla Dimora del Signore, sarà considerato colpevole di delitto di
sangue: ha sparso il sangue e questo uomo sarà eliminato dal suo popolo. 5Perciò
gli Israeliti, invece d'immolare, come fanno, le loro vittime nei campi, li
portino al Signore, presentandoli al sacerdote all'ingresso della tenda del
convegno, e li offrano al Signore come sacrifici di comunione. 6Il
sacerdote ne spanderà il sangue sull'altare del Signore, all'ingresso della
tenda del convegno, e brucerà il grasso in profumo soave per il Signore. 7Essi
non offriranno più i loro sacrifici ai satiri, ai quali sogliono prostituirsi.
Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in generazione.
8Dirai loro ancora: Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in
mezzo a loro che offrirà un olocausto o un sacrificio, 9senza
portarlo all'ingresso della tenda del convegno per immolarlo al Signore,
quest'uomo sarà eliminato dal suo popolo.
10Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in mezzo a loro, che
mangi di qualsiasi specie di sangue, contro di lui, che ha mangiato il sangue,
io volgerò la faccia e lo eliminerò dal suo popolo. 11Poiché la vita
della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull'altare in
espiazione per le vostre vite; perché il sangue espia, in quanto è la vita. 12Perciò
ho detto agli Israeliti: Nessuno tra voi mangerà il sangue, neppure lo
straniero che soggiorna fra voi mangerà sangue. 13Se uno qualunque
degli Israeliti o degli stranieri che soggiornano fra di loro prende alla
caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne deve spargere il sangue
e coprirlo di terra; 14perché la vita di ogni essere vivente è il
suo sangue, in quanto sua vita; perciò ho ordinato agli Israeliti: Non
mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente, perché il sangue è la vita
d'ogni carne; chiunque ne mangerà sarà eliminato. 15Qualunque
persona, nativa del paese o straniera, che mangerà carne di bestia morta
naturalmente o sbranata, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà
immonda fino alla sera; allora sarà monda. 16Ma se non si lava le
vesti e il corpo, porterà la pena della sua iniquità".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
agli Israeliti e riferisci loro. Io sono il Signore, vostro Dio. 3Non
farete come si fa nel paese d'Egitto dove avete abitato, né farete come si fa
nel paese di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi. 4Metterete
in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono
il Signore, vostro Dio. 5Osserverete dunque le mie leggi e le mie
prescrizioni, mediante le quali, chiunque le metterà in pratica, vivrà. Io sono
il Signore.
6Nessuno si accosterà a una sua consanguinea, per avere rapporti con
lei. Io sono il Signore.
7Non recherai oltraggio a tuo padre avendo rapporti con tua madre: è
tua madre; non scoprirai la sua nudità. 8Non scoprirai la nudità
della tua matrigna; è la nudità di tuo padre. 9Non scoprirai la
nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua madre, sia nata in
casa o fuori. 10Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o
della figlia di tua figlia, perché è la tua propria nudità. 11Non
scoprirai la nudità della figlia della tua matrigna, generata nella tua casa: è
tua sorella. 12Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è
carne di tuo padre. 13Non scoprirai la nudità della sorella di tua
madre, perché è carne di tua madre. 14Non scoprirai la nudità del
fratello di tuo padre, cioè non ti accosterai alla sua moglie: è tua zia. 15Non
scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non scoprirai la
sua nudità. 16Non scoprirai la nudità di tua cognata: è la nudità di
tuo fratello.
17Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia; né prenderai
la figlia di suo figlio, né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità:
sono parenti carnali: è un'infamia. 18E quanto alla moglie, non
prenderai inoltre la sorella di lei, per farne una rivale, mentre tua moglie è
in vita.
19Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante
l'immondezza mestruale.
20Non peccherai con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con
lei.
21Non lascerai passare alcuno dei tuoi figli a Moloch e non
profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
22Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è
abominio. 23Non ti abbrutirai con alcuna bestia per contaminarti con
essa; la donna non si abbrutirà con una bestia; è una perversione.
24Non vi contaminate con nessuna di tali nefandezze; poiché con
tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per scacciare
davanti a voi. 25Il paese ne è stato contaminato; per questo ho
punito la sua iniquità e il paese ha vomitato i suoi abitanti. 26Voi
dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni e non commetterete
nessuna di queste pratiche abominevoli: né colui che è nativo del paese, né il
forestiero in mezzo a voi. 27Poiché tutte queste cose abominevoli le
ha commesse la gente che vi era prima di voi e il paese ne è stato contaminato.
28Badate che, contaminandolo, il paese non vomiti anche voi, come ha
vomitato la gente che vi abitava prima di voi. 29Perché quanti
commetteranno qualcuna di queste pratiche abominevoli saranno eliminati dal
loro popolo. 30Osserverete dunque i miei ordini e non imiterete
nessuno di quei costumi abominevoli che sono stati praticati prima di voi, né
vi contaminerete con essi. Io sono il Signore, il Dio vostro".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il
Signore, Dio vostro, sono santo.
3Ognuno rispetti sua madre e suo padre e osservi i miei sabati. Io
sono il Signore, vostro Dio.
4Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso.
Io sono il Signore, vostro Dio.
5Quando offrirete al Signore una vittima in sacrificio di comunione,
offritela in modo da essergli graditi. 6La si mangerà il giorno
stesso che l'avrete immolata o il giorno dopo; ciò che avanzerà fino al terzo
giorno, lo brucerete nel fuoco. 7Se invece si mangiasse il terzo
giorno, sarebbe cosa abominevole; il sacrificio non sarebbe gradito. 8Chiunque
ne mangiasse, porterebbe la pena della sua iniquità, perché profanerebbe ciò
che è sacro al Signore; quel tale sarebbe eliminato dal suo popolo.
9Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai
margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe; 10quanto
alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti;
li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.
11Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli
altri.
12Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché
profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
13Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo;
il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino
al mattino dopo.
14Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco,
ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
15Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con
parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il
tuo prossimo con giustizia. 16Non andrai in giro a spargere calunnie
fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il
Signore.
17Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera
apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui. 18Non
ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai
il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
19Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie
differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste
tessuta di due diverse materie.
20Se un uomo ha rapporti con donna che sia una schiava sposata ad
altro uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno tutti e due puniti; ma non
messi a morte, perché essa non è libera.
21L'uomo condurrà al Signore, all'ingresso della tenda del convegno,
in sacrificio di riparazione, un ariete; 22con questo ariete il
sacerdote farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore per il peccato da
lui commesso; il peccato commesso gli sarà perdonato.
23Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta
d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni
saranno per voi come non circoncisi; non se ne dovrà mangiare. 24Ma
nel quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati al Signore, come dono
festivo. 25Nel quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi;
così essi continueranno a fruttare per voi. Io sono il Signore, vostro Dio.
26Non mangerete carne con il sangue.
Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.
27Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né
deturperai ai lati la tua barba. 28Non vi farete incisioni sul corpo
per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore.
29Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese non si
dia alla prostituzione e non si riempia di infamie.
30Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario.
Io sono il Signore.
31Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate
per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio.
32Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del
vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore.
33Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non
gli farete torto. 34Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete
come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu stesso perché anche voi
siete stati forestieri nel paese d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio.
35Non commetterete ingiustizie nei giudizi, nelle misure di
lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità. 36Avrete bilance
giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono il Signore,
vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto.
37Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni
e le metterete in pratica. Io sono il Signore".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Dirai
agli Israeliti: Chiunque tra gli Israeliti o tra i forestieri che soggiornano
in Israele darà qualcuno dei suoi figli a Moloch, dovrà essere messo a morte;
il popolo del paese lo lapiderà. 3Anch'io volgerò la faccia contro
quell'uomo e lo eliminerò dal suo popolo, perché ha dato qualcuno dei suoi
figli a Moloch con l'intenzione di contaminare il mio santuario e profanare il
mio santo nome. 4Se il popolo del paese chiude gli occhi quando
quell'uomo dà qualcuno dei suoi figli a Moloch e non lo mette a morte, 5io
volgerò la faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia ed eliminerò dal
suo popolo lui con quanti si danno all'idolatria come lui, abbassandosi a
venerare Moloch.
6Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle
superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona e la
eliminerò dal suo popolo. 7Santificatevi dunque e siate santi,
perché io sono il Signore, vostro Dio.
8Osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Io sono il Signore
che vi vuole fare santi.
9Chiunque maltratta suo padre o sua madre dovrà essere messo a
morte; ha maltrattato suo padre o sua madre: il suo sangue ricadrà su di lui.
10Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo,
l'adùltero e l'adùltera dovranno esser messi a morte.
11Se uno ha rapporti con la matrigna, egli scopre la nudità del
padre; tutti e due dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di
essi.
12Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno essere messi
a morte; hanno commesso un abominio; il loro sangue ricadrà su di essi.
13Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due
hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue
ricadrà su di loro.
14Se uno prende in moglie la figlia e la madre, è un delitto; si
bruceranno con il fuoco lui ed esse, perché non ci sia fra di voi tale delitto.
15L'uomo che si abbrutisce con una bestia dovrà essere messo a
morte; dovrete uccidere anche la bestia. 16Se una donna si accosta a
una bestia per lordarsi con essa, ucciderai la donna e la bestia; tutte e due
dovranno essere messe a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
17Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di
sua madre, e vede la nudità di lei ed essa vede la nudità di lui, è un'infamia;
tutti e due saranno eliminati alla presenza dei figli del loro popolo; quel tale
ha scoperto la nudità della propria sorella; dovrà portare la pena della sua
iniquità.
18Se uno ha un rapporto con una donna durante le sue regole e ne
scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa ha scoperto
la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro
popolo.
19Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella
di tuo padre; chi lo fa scopre la sua stessa carne; tutti e due porteranno la
pena della loro iniquità.
20Se uno ha rapporti con la moglie di suo zio, scopre la nudità di
suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato; dovranno morire senza
figli.
21Se uno prende la moglie del fratello, è una impurità, egli ha
scoperto la nudità del fratello; non avranno figli.
22Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni
e le metterete in pratica, perché il paese dove io vi conduco ad abitare non vi
rigetti. 23Non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per
scacciare dinanzi a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose, perciò le ho in
abominio 24e vi ho detto: Voi possiederete il loro paese; ve lo darò
in proprietà; è un paese dove scorre il latte e il miele. Io il Signore vostro
Dio vi ho separati dagli altri popoli.
25Farete dunque distinzione tra animali mondi e immondi, fra uccelli
immondi e mondi e non vi renderete abominevoli, mangiando animali, uccelli o
esseri che strisciano sulla terra e che io vi ho fatto distinguere come
immondi. 26Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e
vi ho separati dagli altri popoli, perché siate miei.
27Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la
divinazione, dovranno essere messi a morte; saranno lapidati e il loro sangue
ricadrà su di essi".
1Il Signore disse a Mosè: "Parla ai sacerdoti,
figli di Aronne, e riferisci loro: Un sacerdote non dovrà rendersi immondo per
il contatto con un morto della sua parentela, 2se non per un suo
parente stretto, cioè per sua madre, suo padre, suo figlio, sua figlia, suo
fratello 3e sua sorella ancora vergine, che viva con lui e non sia
ancora maritata; per questa può esporsi alla immondezza. 4Signore
tra i suoi parenti, non si dovrà contaminare, profanando se stesso.
5I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, né si raderanno ai
lati la barba né si faranno incisioni nella carne. 6Saranno santi
per il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, perché offrono al
Signore sacrifici consumati dal fuoco, pane del loro Dio; perciò saranno santi.
7Non prenderanno in moglie una prostituta o già disonorata; né una
donna ripudiata dal marito, perché sono santi per il loro Dio. 8Tu
considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del tuo
Dio: sarà per te santo, perché io, il Signore, che vi santifico, sono santo.
9Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, disonora
suo padre; sarà arsa con il fuoco.
10Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo
del quale è stato sparso l'olio dell'unzione e ha ricevuto l'investitura,
indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le
vesti. 11Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà immondo
neppure per suo padre e per sua madre. 12Non uscirà dal santuario e
non profanerà il santuario del suo Dio, perché la consacrazione è su di lui
mediante l'olio dell'unzione del suo Dio. Io sono il Signore.
13Sposerà una vergine. 14Non potrà sposare né una vedova,
né una divorziata, né una disonorata, né una prostituta; ma prenderà in moglie
una vergine della sua gente. 15Così non disonorerà la sua
discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io sono il Signore che lo
santifico".
16Il Signore disse ancora a Mosè: 17"Parla ad Aronne
e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe, che abbia
qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio; 18perché
nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo
zoppo, né chi abbia il viso deforme per difetto o per eccesso, 19nè
chi abbia una frattura al piede o alla mano, 20nè un gobbo, né un
nano, né chi abbia una macchia nell'occhio o la scabbia o piaghe purulente o
sia eunuco. 21Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne, con
qualche deformità, si accosterà ad offrire i sacrifici consumati dal fuoco in
onore del Signore. Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del
suo Dio. 22Potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose sacrosante e
le cose sante; 23ma non potrà avvicinarsi al velo, né accostarsi
all'altare, perché ha una deformità. Non dovrà profanare i miei luoghi santi,
perché io sono il Signore che li santifico".
24Così parlò ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Ordina
ad Aronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante a me consacrate
dagli Israeliti e non profanino il mio santo nome. Io sono il Signore.
3Ordina loro: Qualunque uomo della vostra discendenza che nelle
generazioni future si accosterà, in stato d'immondezza, alle cose sante
consacrate dagli Israeliti al Signore, sarà eliminato davanti a me. Io sono il
Signore.
4Nessun uomo della stirpe di Aronne, affetto da lebbra o da
gonorrea, potrà mangiare le cose sante, finché non sia mondo. Così sarà di chi
abbia toccato qualunque persona immonda per contatto con un cadavere o abbia
avuto una emissione seminale 5o di chi abbia toccato qualsiasi
rettile da cui abbia contratto immondezza oppure un uomo che gli abbia
comunicato un'immondezza di qualunque specie. 6La persona che abbia
avuto tali contatti sarà immonda fino alla sera e non mangerà le cose sante
prima di essersi lavato il corpo nell'acqua; 7dopo il tramonto del
sole sarà monda e allora potrà mangiare le cose sante, perché esse sono il suo
vitto. 8Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta naturalmente
o sbranata, per non rendersi immondo. Io sono il Signore. 9Osserveranno
dunque ciò che ho comandato, altrimenti porteranno la pena del loro peccato e
moriranno per aver profanato le cose sante. Io sono il Signore che li
santifico.
10Nessun estraneo mangerà le cose sante: né l'ospite di un sacerdote
o il salariato potrà mangiare le cose sante. 11Ma una persona, che
il sacerdote avrà comprata con il denaro, ne potrà mangiare: così anche quelli
che gli sono nati in casa: questi potranno mangiare il suo pane. 12La
figlia di un sacerdote, sposata con un estraneo, non potrà mangiare le cose
sante offerte mediante il rito dell'elevazione. 13Se invece la
figlia del sacerdote è rimasta vedova o è stata ripudiata e non ha figli, se
torna a stare da suo padre come quando era giovane, potrà mangiare il pane del
padre; mentre nessun estraneo al sacerdozio potrà mangiarne.
14Se uno mangia per errore una cosa santa, darà al sacerdote il
valore della cosa santa, aggiungendovi un quinto. 15I sacerdoti non
profaneranno dunque le cose sante degli Israeliti, che essi offrono al Signore
con la rituale elevazione, 16e non faranno portare loro la pena del
peccato di cui si renderebbero colpevoli, mangiando le loro cose sante; poiché
io sono il Signore che le santifico".
17Il Signore disse a Mosè: 18"Parla ad Aronne, ai
suoi figli, a tutti gli Israeliti e ordina loro: Chiunque della casa d'Israele
o dei forestieri dimoranti in Israele presenta in olocausto al Signore
un'offerta per qualsiasi voto o dono volontario, 19per essere
gradito, dovrà offrire un maschio, senza difetto, di buoi, di pecore o di
capre. 20Non offrirete nulla con qualche difetto, perché non sarebbe
gradito. 21Se uno offre al Signore, in sacrificio di comunione, un
bovino o un ovino, sia per sciogliere un voto, sia come offerta volontaria, la
vittima, perché sia gradita, dovrà essere perfetta: senza difetti. 22Non
offrirete al Signore nessuna vittima cieca o storpia o mutilata o con ulceri o
con la scabbia o con piaghe purulente; non ne farete sull'altare un sacrificio
consumato dal fuoco in onore del Signore. 23Come offerta volontaria
potrai presentare un bue o una pecora che abbia un membro troppo lungo o troppo
corto; ma come offerta per qualche voto non sarebbe gradita. 24Non
offrirete al Signore un animale con i testicoli ammaccati o schiacciati o
strappati o tagliati. Tali cose non farete nel vostro paese, 25nè
accetterete dallo straniero alcuna di queste vittime per offrirla come pane in
onore del vostro Dio; essendo mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il
vostro bene".
26Il Signore aggiunse a Mosè: 27"Quando nascerà un
vitello o un agnello o un capretto, starà sette giorni sotto la madre;
dall'ottavo giorno in poi, sarà gradito come vittima da consumare con il fuoco
per il Signore. 28Non scannerete vacca o pecora lo stesso giorno con
il suo piccolo. 29Quando offrirete al Signore un sacrificio di
ringraziamento, offritelo in modo che sia gradito. 30La vittima sarà
mangiata il giorno stesso; non ne lascerete nulla fino al mattino. Io sono il
Signore.
31Osserverete dunque i miei comandi e li metterete in pratica. Io sono
il Signore.
32Non profanerete il mio santo nome, perché io mi manifesti santo in
mezzo agli Israeliti. Io sono il Signore che vi santifico, 33che vi
ho fatto uscire dal paese d'Egitto per essere vostro Dio. Io sono il
Signore".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Ecco le solennità del Signore, che voi
proclamerete come sante convocazioni. Queste sono le mie solennità.
3Durante sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo giorno è
sabato, giorno di assoluto riposo e di santa convocazione. Non farete in esso
lavoro alcuno; è un riposo in onore del Signore in tutti i luoghi dove
abiterete.
4Queste sono le solennità del Signore, le sante convocazioni che
proclamerete nei tempi stabiliti.
5Il primo mese, al decimoquarto giorno, al tramonto del sole sarà la
pasqua del Signore; 6il quindici dello stesso mese sarà la festa
degli azzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete pane senza
lievito. 7Il primo giorno sarà per voi santa convocazione; non
farete in esso alcun lavoro servile; 8per sette giorni offrirete al
Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà la santa
convocazione: non farete alcun lavoro servile".
9Il Signore aggiunse a Mosè: 10"Parla agli Israeliti
e ordina loro: Quando sarete entrati nel paese che io vi dò e ne mieterete la
messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto; 11il
sacerdote agiterà con gesto rituale il covone davanti al Signore, perché sia
gradito per il vostro bene; il sacerdote l'agiterà il giorno dopo il sabato. 12Quando
farete il rito di agitazione del covone, offrirete un agnello di un anno, senza
difetto, in olocausto al Signore. 13L'oblazione che l'accompagna
sarà di due decimi di efa di fior di farina intrisa nell'olio, come sacrificio
consumato dal fuoco, profumo soave in onore del Signore; la libazione sarà di
un quarto di hin di vino. 14Non mangerete pane, né grano
abbrustolito, né spighe fresche, prima di quel giorno, prima di aver portato
l'offerta al vostro Dio. È una legge perenne di generazione in generazione, in
tutti i luoghi dove abiterete.
15Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno che avrete portato il
covone da offrire con il rito di agitazione, conterete sette settimane
complete. 16Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo
sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione. 17Porterete dai
luoghi dove abiterete due pani per offerta con rito di agitazione, i quali
saranno di due decimi di efa di fior di farina e li farete cuocere
lievitati; sono le primizie in onore del Signore. 18Oltre quei pani
offrirete sette agnelli dell'anno, senza difetto, un torello e due arieti:
saranno un olocausto per il Signore insieme con la loro oblazione e le loro
libazioni; sarà un sacrificio di soave profumo, consumato dal fuoco in onore
del Signore. 19Offrirete un capro come sacrificio espiatorio e due
agnelli dell'anno come sacrificio di comunione. 20Il sacerdote
agiterà ritualmente gli agnelli insieme con il pane delle primizie come offerta
da agitare davanti al Signore; tanto i pani, quanto i due agnelli consacrati al
Signore saranno riservati al sacerdote. 21In quel medesimo giorno
dovrete indire una festa e avrete la santa convocazione. Non farete alcun
lavoro servile. È una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i
luoghi dove abiterete. 22Quando mieterete la messe della vostra
terra, non mieterete fino al margine del campo e non raccoglierai ciò che resta
da spigolare del tuo raccolto; lo lascerai per il povero e per il forestiero.
Io sono il Signore, il vostro Dio".
23Il Signore disse a Mosè: 24"Parla agli Israeliti e
ordina loro: Nel settimo mese, il primo giorno del mese sarà per voi riposo
assoluto, una proclamazione fatta a suon di tromba, una santa convocazione. 25Non
farete alcun lavoro servile e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore
del Signore".
26Il Signore disse ancora a Mosè: 27"Il decimo
giorno di questo settimo mese sarà il giorno dell'espiazione; terrete una santa
convocazione, vi mortificherete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in
onore del Signore. 28In quel giorno non farete alcun lavoro; poiché
è il giorno dell'espiazione, per espiare per voi davanti al Signore, vostro
Dio. 29Ogni persona che non si mortificherà in quel giorno, sarà
eliminata dal suo popolo. 30Ogni persona che farà in quel giorno un
qualunque lavoro, io la eliminerò dal suo popolo. 31Non farete alcun
lavoro. È una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi
dove abiterete. 32Sarà per voi un sabato di assoluto riposo e
dovrete mortificarvi: il nono giorno del mese, dalla sera alla sera dopo,
celebrerete il vostro sabato".
33Il Signore aggiunse a Mosè: 34"Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Il quindici di questo settimo mese sarà la festa
delle capanne per sette giorni, in onore del Signore. 35Il primo
giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile. 36Per
sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore.
L'ottavo giorno terrete la santa convocazione e offrirete al Signore sacrifici
consumati con il fuoco. È giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile.
37Queste sono le solennità del Signore nelle quali proclamerete
sante convocazioni, perché si offrano al Signore sacrifici consumati dal fuoco,
olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni cosa nel giorno stabilito,
oltre i sabati del Signore, 38oltre i vostri doni, oltre tutti i
vostri voti e tutte le offerte volontarie che presenterete al Signore.
39Ora il quindici del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti
della terra, celebrerete una festa al Signore per sette giorni; il primo giorno
sarà di assoluto riposo e così l'ottavo giorno. 40Il primo giorno
prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e
salici di torrente e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni. 41Celebrerete
questa festa in onore del Signore, per sette giorni, ogni anno. È una legge
perenne di generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese. 42Dimorerete
in capanne per sette giorni; tutti i cittadini d'Israele dimoreranno in
capanne, 43perché i vostri discendenti sappiano che io ho fatto
dimorare in capanne gli Israeliti, quando li ho condotti fuori dal paese
d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio".
44E Mosè diede così agli Israeliti le istruzioni relative alle
solennità del Signore.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Ordina
agli Israeliti che ti portino olio puro di olive schiacciate per il candelabro,
per tenere le lampade sempre accese. 3Aronne lo preparerà nella
tenda del convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, perché
le lampade ardano sempre, da sera a mattina, davanti al Signore. È una legge
perenne, di generazione in generazione. 4Egli le disporrà sul
candelabro d'oro puro, perché ardano sempre davanti al Signore.
5Prenderai anche fior di farina e ne farai cuocere dodici focacce;
ogni focaccia sarà di due decimi di efa. 6Le disporrai su due
pile, sei per pila, sulla tavola d'oro puro davanti al Signore. 7Porrai
incenso puro sopra ogni pila e sarà sul pane come memoriale, come sacrificio
espiatorio consumato dal fuoco in onore del Signore. 8Ogni giorno di
sabato si disporranno i pani davanti al Signore sempre; saranno forniti dagli
Israeliti; è alleanza. 9I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi
figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa
santissima tra i sacrifici in onore del Signore. È una legge perenne".
10Ora il figlio di una donna israelita e di un egiziano uscì in
mezzo agli Israeliti; nell'accampamento, fra questo figlio della donna israelita
e un israelita, scoppiò una lite. 11Il figlio della Israelita
bestemmiò il nome del Signore, imprecando; perciò fu condotto da Mosè. La madre
di quel tale si chiamava Selòmit, figlia di Dibri, della tribù di Dan. 12Lo
misero sotto sorveglianza, finché fosse deciso che cosa fare per ordine del
Signore. 13Il Signore parlò a Mosè: 14"Conduci quel
bestemmiatore fuori dell'accampamento; quanti lo hanno udito posino le mani sul
suo capo e tutta la comunità lo lapiderà. 15Parla agli Israeliti e
di' loro:
Chiunque maledirà il suo Dio, porterà la pena del suo peccato. 16Chi
bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo
dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha bestemmiato il nome del
Signore, sarà messo a morte.
17Chi percuote a morte un uomo dovrà essere messo a morte.
18Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per
vita.
19Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli
ha fatto all'altro: 20frattura per frattura, occhio per occhio, dente
per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatta all'altro.
21Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide un uomo
sarà messo a morte.
22Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il
cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio".
23Mosè ne riferì agli Israeliti ed essi condussero quel
bestemmiatore fuori dell'accampamento e lo lapidarono. Così gli Israeliti
eseguirono quello che il Signore aveva ordinato a Mosè.
1Il Signore disse ancora a Mosè sul monte Sinai: 2"Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese che io vi dò, la
terra dovrà avere il suo sabato consacrato al Signore. 3Per sei anni
seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; 4ma
il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in
onore del Signore; non seminerai il tuo campo e non poterai la tua vigna. 5Non
mieterai quello che nascerà spontaneamente dal seme caduto nella tua mietitura
precedente e non vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata; sarà un
anno di completo riposo per la terra. 6Ciò che la terra produrrà
durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al tuo schiavo, alla tua
schiava, al tuo bracciante e al forestiero che è presso di te; 7anche
al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese servirà di nutrimento
quanto essa produrrà.
8Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte sette
anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. 9Al
decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell'acclamazione;
nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese. 10Dichiarerete
santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i
suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua
proprietà e nella sua famiglia. 11Il cinquantesimo anno sarà per voi
un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno
da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. 12Poiché è il
giubileo; esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i
campi. 13In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso
del suo. 14Quando vendete qualche cosa al vostro prossimo o quando
acquistate qualche cosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. 15Regolerai
l'acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi
dopo l'ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di rendita. 16Quanti
più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il
tempo, tanto più ribasserai il prezzo; perché egli ti vende la somma dei
raccolti. 17Nessuno di voi danneggi il fratello, ma temete il vostro
Dio, poiché io sono il Signore vostro Dio.
18Metterete in pratica le mie leggi e osserverete le mie
prescrizioni, le adempirete e abiterete il paese tranquilli. 19La
terra produrrà frutti, voi ne mangerete a sazietà e vi abiterete tranquilli. 20Se
dite: Che mangeremo il settimo anno, se non semineremo e non raccoglieremo i
nostri prodotti?, 21io disporrò in vostro favore un raccolto
abbondante per il sesto anno ed esso vi darà frutti per tre anni. 22L'ottavo
anno seminerete e consumerete il vecchio raccolto fino al nono anno; mangerete
il raccolto vecchio finché venga il nuovo.
23Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia
e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. 24Perciò, in
tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di riscatto per
quanto riguarda il suolo. 25Se il tuo fratello, divenuto povero,
vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, cioè
il suo parente più stretto, verrà e riscatterà ciò che il fratello ha venduto. 26Se
uno non ha chi possa fare il riscatto, ma giunge a procurarsi da sé la somma
necessaria al riscatto, 27conterà le annate passate dopo la vendita,
restituirà al compratore il valore degli anni che ancora rimangono e rientrerà
così in possesso del suo patrimonio. 28Ma se non trova da sé la
somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano al
compratore fino all'anno del giubileo; al giubileo il compratore uscirà e
l'altro rientrerà in possesso del suo patrimonio.
29Se uno vende una casa abitabile in una città recinta di mura, ha
diritto al riscatto fino allo scadere dell'anno dalla vendita; il suo diritto
di riscatto durerà un anno intero. 30Ma se quella casa, posta in una
città recinta di mura, non è riscattata prima dello scadere di un intero anno,
rimarrà sempre proprietà del compratore e dei suoi discendenti; il compratore
non sarà tenuto a uscire al giubileo. 31Però le case dei villaggi
non attorniati da mura vanno considerate come parte dei fondi campestri;
potranno essere riscattate e al giubileo il compratore dovrà uscire.
32Quanto alle città dei leviti e alle case che essi vi possederanno,
i leviti avranno il diritto perenne di riscatto. 33Se chi riscatta è
un levita, in occasione del giubileo il compratore uscirà dalla casa comprata
nella città levitica, perché le case delle città levitiche sono loro proprietà,
in mezzo agli Israeliti. 34Neppure campi situati nei dintorni delle
città levitiche si potranno vendere, perché sono loro proprietà perenne.
35Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed è privo
di mezzi, aiutalo, come un forestiero e inquilino, perché possa vivere presso
di te. 36Non prendere da lui interessi, né utili; ma temi il tuo Dio
e fa' vivere il tuo fratello presso di te. 37Non gli presterai il
denaro a interesse, né gli darai il vitto a usura. 38Io sono il
Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto, per darvi il
paese di Canaan, per essere il vostro Dio.
39Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e si vende a
te, non farlo lavorare come schiavo; 40sia presso di te come un
bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all'anno del giubileo; 41allora
se ne andrà da te insieme con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e
rientrerà nella proprietà dei suoi padri. 42Poiché essi sono miei
servi, che io ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non debbono essere venduti
come si vendono gli schiavi. 43Non lo tratterai con asprezza, ma
temerai il tuo Dio. 44Quanto allo schiavo e alla schiava, che avrai
in proprietà, potrete prenderli dalle nazioni che vi circondano; da queste
potrete comprare lo schiavo e la schiava. 45Potrete anche comprarne
tra i figli degli stranieri, stabiliti presso di voi e tra le loro famiglie che
sono presso di voi, tra i loro figli nati nel vostro paese; saranno vostra
proprietà. 46Li potrete lasciare in eredità ai vostri figli dopo di
voi, come loro proprietà; vi potrete servire sempre di loro come di schiavi; ma
quanto ai vostri fratelli, gli Israeliti, ognuno nei riguardi dell'altro, non
lo tratterai con asprezza.
47Se un forestiero stabilito presso di te diventa ricco e il tuo
fratello si grava di debiti con lui e si vende al forestiero stabilito presso
di te o a qualcuno della sua famiglia, 48dopo che si è venduto, ha
il diritto di riscatto; lo potrà riscattare uno dei suoi fratelli 49o
suo zio o il figlio di suo zio; lo potrà riscattare uno dei parenti dello
stesso suo sangue o, se ha i mezzi di farlo, potrà riscattarsi da sé. 50Farà
il calcolo con il suo compratore, dall'anno che gli si è venduto all'anno del
giubileo; il prezzo da pagare sarà in proporzione del numero degli anni,
valutando le sue giornate come quelle di un bracciante. 51Se vi sono
ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il riscatto in ragione di
questi anni e in proporzione del prezzo per il quale fu comprato; 52se
rimangono pochi anni per arrivare al giubileo, farà il calcolo con il suo
compratore e pagherà il prezzo del suo riscatto in ragione di quegli anni. 53Resterà
presso di lui come un bracciante preso a servizio anno per anno; il padrone non
dovrà trattarlo con asprezza sotto i suoi occhi. 54Se non è riscattato
in alcuno di quei modi, se ne andrà libero l'anno del giubileo: lui con i suoi
figli. 55Poiché gli Israeliti sono miei servi; miei servi, che ho
fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio".
1"Non vi farete idoli, né vi erigerete immagini
scolpite o stele, né permetterete che nel vostro paese vi sia pietra ornata di
figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono il Signore vostro Dio. 2Osserverete
i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.
3Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi e li
metterete in pratica, 4io vi darò le piogge alla loro stagione, la
terra darà prodotti e gli alberi della campagna daranno frutti. 5La
trebbiatura durerà per voi fino alla vendemmia e la vendemmia durerà fino alla
semina; avrete cibo a sazietà e abiterete tranquilli il vostro paese.
6Io stabilirò la pace nel paese; nessuno vi incuterà terrore; vi
coricherete e farò sparire dal paese le bestie nocive e la spada non passerà
per il vostro paese. 7Voi inseguirete i vostri nemici ed essi
cadranno dinanzi a voi colpiti di spada. 8Cinque di voi ne
inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila e i vostri nemici
cadranno dinanzi a voi colpiti di spada.
9Io mi volgerò a voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò e
confermerò la mia alleanza con voi.
10Voi mangerete del vecchio raccolto, serbato a lungo, e dovrete
metter via il raccolto vecchio per far posto al nuovo.
11Stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e io non vi respingerò. 12Camminerò
in mezzo a voi, sarò vostro Dio e voi sarete il mio popolo. 13Io
sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto; ho
spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare a testa alta.
14Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica tutti
questi comandi, 15se disprezzerete le mie leggi e rigetterete le mie
prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei comandi e infrangendo la mia
alleanza, 16ecco che cosa farò a voi a mia volta: manderò contro di
voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi faranno languire gli occhi e
vi consumeranno la vita. Seminerete invano il vostro seme: se lo mangeranno i
vostri nemici. 17Volgerò la faccia contro di voi e voi sarete
sconfitti dai nemici; quelli che vi odiano vi opprimeranno e vi darete alla
fuga, senza che alcuno vi insegua.
18Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò sette
volte di più per i vostri peccati. 19Spezzerò la vostra forza
superba, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra terra come rame. 20Le
vostre energie si consumeranno invano, poiché la vostra terra non darà prodotti
e gli alberi della campagna non daranno frutti.
21Se vi opporrete a me e non mi ascolterete, io vi colpirò sette
volte di più, secondo i vostri peccati. 22Manderò contro di voi le
bestie selvatiche, che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame,
vi ridurranno a un piccolo numero e le vostre strade diventeranno deserte.
23Se nonostante questi castighi, non vorrete correggervi per tornare
a me, ma vi opporrete a me, anch'io mi opporrò a voi 24e vi colpirò
sette volte di più per i vostri peccati. 25Manderò contro di voi la
spada, vindice della mia alleanza; voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma
io manderò in mezzo a voi la peste e sarete dati in mano al nemico. 26Quando
io avrò spezzato le riserve del pane, dieci donne faranno cuocere il vostro
pane in uno stesso forno, ve lo riporteranno a peso e mangerete, ma non vi
sazierete.
27Se, nonostante tutto questo, non vorrete darmi ascolto, ma vi
opporrete a me, 28anch'io mi opporrò a voi con furore e vi
castigherò sette volte di più per i vostri peccati. 29Mangerete
perfino la carne dei vostri figli e mangerete la carne delle vostre figlie. 30Devasterò
le vostre alture di culto, distruggerò i vostri altari per l'incenso, butterò i
vostri cadaveri sui cadaveri dei vostri idoli e io vi avrò in abominio. 31Ridurrò
le vostre città a deserti, devasterò i vostri santuari e non aspirerò più il
profumo dei vostri incensi. 32Devasterò io stesso il vostro paese e
i vostri nemici, che vi prenderanno dimora, ne saranno stupefatti. 33Quanto
a voi, vi disperderò fra le nazioni e vi inseguirò con la spada sguainata; il
vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte.
34Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto il tempo in cui rimarrà
desolata e voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora la terra si riposerà
e si compenserà dei suoi sabati. 35Finché rimarrà desolata, avrà il
riposo che non le fu concesso da voi con i sabati, quando l'abitavate.
36A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò nel cuore
costernazione, nel paese dei loro nemici: il fruscìo di una foglia agitata li
metterà in fuga; fuggiranno come si fugge di fronte alla spada e cadranno senza
che alcuno li insegua. 37Precipiteranno uno sopra l'altro come di
fronte alla spada, senza che alcuno li insegua. Non potrete resistere dinanzi
ai vostri nemici. 38Perirete fra le nazioni: il paese dei vostri
nemici vi divorerà.
39Quelli che tra di voi saranno superstiti nei paesi dei loro
nemici, si consumeranno a causa delle proprie iniquità; anche a causa delle
iniquità dei loro padri periranno. 40Dovranno confessare la loro
iniquità e l'iniquità dei loro padri: per essere stati infedeli nei miei
riguardi ed essersi opposti a me; 41peccati per i quali anche io mi
sono opposto a loro e li ho deportati nel paese dei loro nemici. Allora il loro
cuore non circonciso si umilierà e allora sconteranno la loro colpa. 42Io
mi ricorderò della mia alleanza con Giacobbe, dell'alleanza con Isacco e
dell'alleanza con Abramo e mi ricorderò del paese. 43Quando dunque
il paese sarà abbandonato da loro e godrà i suoi sabati, mentre rimarrà
deserto, senza di loro, essi sconteranno la loro colpa, per avere disprezzato
le mie prescrizioni ed essersi stancati delle mie leggi.
44Nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici,
io non li rigetterò e non mi stancherò di essi fino al punto d'annientarli del
tutto e di rompere la mia alleanza con loro; poiché io sono il Signore loro
Dio; 45ma per loro amore mi ricorderò dell'alleanza con i loro
antenati, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto davanti alle nazioni, per
essere il loro Dio. Io sono il Signore". 46Questi sono gli
statuti, le prescrizioni e le leggi che il Signore stabilì fra sé e gli
Israeliti, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno deve soddisfare un voto, per la
stima che dovrai fare delle persone votate al Signore, 3la tua stima
sarà: per un maschio dai venti ai sessant'anni, cinquanta sicli d'argento,
secondo il siclo del santuario; 4invece per una donna, la tua stima
sarà di trenta sicli. 5Dai cinque ai venti anni, la tua stima sarà
di venti sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. 6Da
un mese a cinque anni, la tua stima sarà di cinque sicli d'argento per un
maschio e di tre sicli d'argento per una femmina. 7Dai sessant'anni
in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per
una femmina. 8Se colui che ha fatto il voto è troppo povero per pagare
la somma fissata da te, sarà presentato al sacerdote e il sacerdote ne farà la
stima. Il sacerdote farà la stima in proporzione dei mezzi di colui che ha
fatto il voto.
9Se si tratta di animali che possono essere presentati in offerta al
Signore, ogni animale ceduto al Signore sarà cosa santa. 10Non lo si
potrà commutare; né si potrà sostituire uno buono con uno cattivo né uno
cattivo con uno buono; se anche uno vuole sostituire un animale all'altro, i
due animali saranno cosa sacra. 11Se invece si tratta di qualunque
animale immondo di cui non si può fare offerta al Signore, l'animale sarà
presentato davanti al sacerdote; 12egli ne farà la stima, secondo
che l'animale sarà buono o cattivo e si starà alla stima stabilita dal
sacerdote. 13Ma se uno lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto
alla stima.
14Se uno consacra la sua casa come cosa sacra al Signore, il
sacerdote ne farà la stima secondo che essa sarà buona o cattiva; si starà alla
stima stabilita dal sacerdote. 15Se colui che ha consacrato la sua
casa la vuole riscattare, aggiungerà un quinto al pezzo della stima e sarà sua.
16Se uno consacra al Signore un pezzo di terra di sua proprietà
ereditaria, ne farai la stima in ragione della semente: cinquanta sicli
d'argento per un homer di seme d'orzo. 17Se consacra la sua
terra dall'anno del giubileo, il prezzo resterà intero secondo la stima; 18ma
se la consacra dopo il giubileo, il sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione
degli anni che rimangono fino al giubileo e si farà una detrazione dalla stima.
19Se colui che ha consacrato il pezzo di terra lo vuole riscattare,
aggiungerà un quinto al prezzo della stima e resterà suo. 20Se non
riscatta il pezzo di terra e lo vende ad un altro, non lo si potrà più
riscattare; 21ma quel pezzo di terra, quando al giubileo il
compratore ne uscirà, sarà sacro al Signore, come un campo votato allo
sterminio, e diventerà proprietà del sacerdote. 22Se uno consacra al
Signore un pezzo di terra comprato, che non fa parte della sua proprietà
ereditaria, 23il sacerdote valuterà la misura del prezzo fino
all'anno del giubileo; quel tale pagherà il giorno stesso il prezzo fissato,
come cosa consacrata al Signore. 24Nell'anno del giubileo la terra
tornerà a colui da cui fu comprata e del cui patrimonio faceva parte.
25Tutte le tue stime si faranno in sicli del santuario; il siclo è
di venti ghera.
26Tuttavia nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, i
quali appartengono già al Signore, perché primogeniti: sia esso di grosso
bestiame o di bestiame minuto, appartiene al Signore. 27Se si tratta
di un animale immondo, lo si riscatterà al prezzo di stima, aggiungendovi un
quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo di stima.
28Nondimeno quanto uno avrà consacrato al Signore con voto di
sterminio, fra le cose che gli appartengono: persona, animale o pezzo di terra
del suo patrimonio, non potrà essere né venduto né riscattato; ogni cosa votata
allo sterminio è cosa santissima, riservata al Signore. 29Nessuna
persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a
morte.
30Ogni decima della terra, cioè delle granaglie del suolo, dei
frutti degli alberi, appartiene al Signore; è cosa consacrata al Signore. 31Se
uno vuole riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto. 32Ogni
decima del bestiame grosso o minuto, e cioè il decimo capo di quanto passa
sotto la verga del pastore, sarà consacrata al Signore. 33Non si
farà cernita fra animale buono e cattivo, né si faranno sostituzioni; né si
sostituisce un animale all'altro, tutti e due saranno cosa sacra; non si
potranno riscattare".
34Questi sono i comandi che il Signore diede a Mosè per gli
Israeliti, sul monte Sinai.
1Il Signore parlò a Mosè, nel deserto del Sinai, nella
tenda del convegno, il primo giorno del secondo mese, il secondo anno
dell'uscita dal paese d'Egitto, e disse: 2"Fate il censimento
di tutta la comunità degli Israeliti, secondo le loro famiglie, secondo il
casato dei loro padri, contando i nomi di tutti i maschi, testa per testa, 3dall'età
di venti anni in su, quanti in Israele possono andare in guerra; tu e Aronne ne
farete il censimento, schiera per schiera. 4A voi si associerà un
uomo per ciascuna tribù, un uomo che sia capo del casato dei suoi padri.
5Questi sono i nomi degli uomini che vi assisteranno. Di Ruben:
Elisur, figlio di Sedeur; 6di Simeone: Selumiel, figlio di
Surisaddai; 7di Giuda: Nacason, figlio di Amminadab; 8di
Issacar: Netanaeel, figlio di Suar; 9di Zàbulon: Eliab, figlio di
Chelon; 10dei figli di Giuseppe, per Efraim: Elisama, figlio di
Ammiud; per Manasse: Gamliel, figlio di Pedasur; 11di Beniamino:
Abidan, figlio di Ghideoni; 12di Dan: Achiezer, figlio di
Ammisaddai; 13di Aser: Paghiel, figlio di Ocran; 14di
Gad: Eliasaf, figlio di Deuel; 15di Nèftali: Achira, figlio di
Enan". 16Questi furono i prescelti della comunità, erano i capi
delle loro tribù paterne, i capi delle migliaia d'Israele. 17Mosè e
Aronne presero questi uomini che erano stati designati per nome 18e
convocarono tutta la comunità, il primo giorno del secondo mese; furono registrati
secondo le famiglie, secondo i loro casati paterni, contando il numero delle
persone dai venti anni in su, uno per uno. 19Come il Signore gli
aveva ordinato, Mosè ne fece il censimento nel deserto del Sinai.
20Figli di Ruben, primogenito d'Israele, loro discendenti secondo le
loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di tutti i
maschi, uno per uno, dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in
guerra: 21i registrati della tribù di Ruben risultarono
quarantaseimilacinquecento.
22Figli di Simeone, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno,
dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 23i
registrati della tribù di Simeone risultarono cinquantanovemilatrecento.
24Figli di Gad, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i
loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su,
quanti potevano andare in guerra: 25i registrati della tribù di Gad
risultarono quarantacinquemilaseicentocinquanta.
26Figli di Giuda, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo
i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su,
quanti potevano andare in guerra: 27i registrati della tribù di
Giuda risultarono settantaquattromilaseicento.
28Figli di Issacar, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni
in su, quanti potevano andare in guerra: 29i registrati della tribù
di Issacar risultarono cinquantaquattromilaquattrocento.
30Figli di Zàbulon, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni
in su, quanti potevano andare in guerra: 31i registrati della tribù
di Zàbulon risultarono cinquantasettemilaquattrocento.
32Figli di Giuseppe: figli di Efraim, loro discendenti secondo le
loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli
dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 33i
registrati della tribù di Efraim risultarono quarantamilacinquecento.
34Figli di Manasse, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni
in su, quanti potevano andare in guerra: 35della tribù di Manasse i
registrati risultarono trentaduemiladuecento.
36Figli di Beniamino, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni
in su, quanti potevano andare in guerra: 37i registrati della tribù
di Beniamino risultarono trentacinquemilaquattrocento.
38Figli di Dan, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i
loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su,
quanti potevano andare in guerra: 39i registrati della tribù di Dan
risultarono sessantaduemilasettecento.
40Figli di Aser, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo
i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su,
quanti potevano andare in guerra: 41i registrati della tribù di Aser
risultarono quarantunmilacinquecento.
42Figli di Nèftali, loro discendenti secondo le loro famiglie,
secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni
in su, quanti potevano andare in guerra: 43i registrati della tribù
di Nèftali risultarono cinquantatremilaquattrocento.
44Di quelli Mosè e Aronne fecero il censimento, con i dodici uomini
capi d'Israele: ce n'era uno per ciascuno dei loro casati paterni. 45Tutti
gli Israeliti dei quali fu fatto il censimento secondo i loro casati paterni,
dall'età di vent'anni in su, cioè tutti gli uomini che in Israele potevano
andare in guerra, 46quanti furono registrati risultarono
seicentotremilacinquecentocinquanta. 47Ma quanti erano leviti,
secondo la loro tribù paterna, non furono registrati insieme con gli altri.
48Il Signore disse a Mosè: 49"Della tribù di Levi
non farai il censimento e non unirai la somma a quella degli Israeliti; 50ma
incarica tu stesso i leviti del servizio della Dimora della testimonianza, di
tutti i suoi accessori e di quanto le appartiene. Essi porteranno la Dimora e
tutti i suoi accessori, vi presteranno servizio e staranno accampati attorno
alla Dimora. 51Quando la Dimora dovrà partire, i leviti la
smonteranno; quando la Dimora dovrà accamparsi in qualche luogo, i leviti la
erigeranno; ogni estraneo che si avvicinerà sarà messo a morte. 52Gli
Israeliti pianteranno le tende ognuno nel suo campo, ognuno vicino alla sua
insegna, secondo le loro schiere. 53Ma i leviti pianteranno le tende
attorno alla Dimora della testimonianza; così la mia ira non si accenderà
contro la comunità degli Israeliti. I leviti avranno la cura della
Dimora". 54Gli Israeliti si conformarono in tutto agli ordini
che il Signore aveva dato a Mosè e così fecero.
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 2"Gli
Israeliti si accamperanno ciascuno vicino alla sua insegna con i simboli dei
casati paterni; si accamperanno di fronte a tutti intorno alla tenda del
convegno.
3A est, verso oriente, si accamperà l'insegna del campo di Giuda con
le sue schiere; 4il capo dei figli di Giuda è Nacason, figlio di
Amminadab, e la sua formazione è di sessantaquattromilaseicento registrati. 5Accanto
a lui si accamperà la tribù di Issacar; il capo dei figli di Issacar è Netaneel,
figlio di Suar, 6e la sua formazione è di
cinquantaquattromilaquattrocento registrati. 7Poi la tribù di
Zàbulon; il capo dei figli di Zàbulon è Eliab, figlio di Chelon, 8e
la sua formazione è di cinquantasettemilaquattrocento registrati. 9Il
totale dei registrati del campo di Giuda è di centottantaseimilaquattrocento
uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia per primi.
10A mezzogiorno starà l'insegna del campo di Ruben con le sue
schiere; il capo dei figli di Ruben è Elisur, figlio di Sedeur, 11e
la sua formazione è di quarantaseimilacinquecento registrati. 12Accanto
a lui si accamperà la tribù di Simeone; il capo dei figli di Simeone è
Selumiel, figlio di Surisaddai, 13e la sua formazione è di
cinquantanovemilatrecento registrati. 14Poi la tribù di Gad: il capo
dei figli di Gad è Eliasaf, figlio di Deuel, 15e la sua formazione è
di quarantacinquemilaseicentocinquanta registrati. 16Il totale del
campo di Ruben è di centocinquantamilaquattrocentocinquanta uomini, registrati
secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia in seconda linea.
17Poi si metterà in marcia la tenda del convegno con il campo dei
leviti in mezzo agli altri campi. Seguiranno nella marcia l'ordine nel quale
erano accampati, ciascuno al suo posto, con la sua insegna.
18Ad occidente starà l'insegna del campo di Efraim con le sue
schiere; il capo dei figli di Efraim è Elisama, figlio di Ammiud, 19la
sua formazione è di quarantamilacinquecento registrati. 20Accanto a
lui si accamperà la tribù di Manasse; il capo dei figli di Manasse è Gamliel,
figlio di Pedasur, 21e la sua formazione è di trentaduemiladuecento
registrati. 22Poi la tribù di Beniamino; il capo dei figli di
Beniamino è Abidan, figlio di Ghideoni, 23e la sua formazione è di
trentacinquemilaquattrocento registrati. 24Il totale dei registrati
del campo di Efraim è di centottomilacento uomini, secondo le loro schiere. Si
metteranno in marcia in terza linea.
25A settentrione starà l'insegna del campo di Dan con le sue
schiere; il capo dei figli di Dan è Achiezer, figlio di Ammisaddai, 26e
la sua formazione è di sessantaduemilasettecento registrati. 27Accanto
a lui si accamperà la tribù di Aser; il capo dei figli di Aser è Paghiel,
figlio di Ocran, 28e la sua formazione è di quarantunmilacinquecento
registrati. 29Poi la tribù di Nèftali; il capo dei figli di Nèftali
è Achira, figlio di Enan, 30e la sua formazione è di
cinquantatremilaquattrocento registrati. 31Il totale dei registrati
del campo di Dan è dunque centocinquantasettemilaseicento. Si metteranno in
marcia per ultimi, secondo le loro insegne".
32Questi sono gli Israeliti registrati secondo i loro casati
paterni. Tutti gli uomini dei quali si fece il censimento e che formarono i
campi secondo le loro formazioni, furono seicentotremilacinquecentocinquanta. 33Ma
i leviti, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Mosè, non furono
registrati nel censimento, insieme con gli Israeliti. 34Gli
Israeliti agirono secondo gli ordini che il Signore aveva dato a Mosè; così si
accampavano secondo le loro insegne e così si mettevano in marcia, ciascuno
secondo la sua famiglia e secondo il casato dei suoi padri.
1Questi sono i discendenti di Aronne e di Mosè quando
il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai. 2Questi sono i nomi dei
figli di Aronne: Nadab il primogenito, Abiu, Eleazaro e Itamar. 3Tali
i nomi dei figli di Aronne che ricevettero l'unzione come sacerdoti e furono
consacrati per esercitare il sacerdozio. 4Nadab e Abiu morirono
davanti al Signore, quando offrirono fuoco profano davanti al Signore, nel
deserto del Sinai. Essi non avevano figli ed Eleazaro e Itamar esercitarono il
sacerdozio in presenza di Aronne, loro padre.
5Il Signore disse a Mosè: 6"Fa' avvicinare la tribù
dei leviti e presentala al sacerdote Aronne, perché sia al suo servizio. 7Essi
custodiranno quanto è affidato a lui e a tutta la comunità davanti alla tenda
del convegno e presteranno servizio alla Dimora. 8Avranno in
custodia tutti gli arredi della tenda del convegno e di quanto è affidato agli
Israeliti e presteranno servizio alla Dimora. 9Assegnerai i leviti
ad Aronne e ai suoi figli; essi gli sono dati tutti tra gli Israeliti. 10Tu
stabilirai Aronne e i suoi figli, perché custodiscano le funzioni del loro
sacerdozio; l'estraneo che vi si accosterà sarà messo a morte".
11Il Signore disse a Mosè: 12"Ecco, io ho scelto i
leviti tra gli Israeliti al posto di ogni primogenito che nasce per primo dal
seno materno tra gli Israeliti; i leviti saranno miei, 13perché ogni
primogenito è mio. Quando io colpii tutti i primogeniti nel paese d'Egitto, io
mi riservai in Israele tutti i primogeniti degli uomini e degli animali; essi
saranno miei. Io sono il Signore".
14Il Signore disse a Mosè nel deserto del Sinai: 15"Fa'
il censimento dei figli di Levi, secondo i casati dei loro padri e le loro
famiglie; farai il censimento di tutti i maschi dall'età di un mese in
su". 16Mosè ne fece il censimento secondo l'ordine del Signore,
come gli era stato comandato di fare.
17Questi sono i figli di Levi secondo i loro nomi: Gherson, Keat e
Merari. 18Questi i nomi dei figli di Gherson, secondo le loro
famiglie: Libni e Simei. 19I figli di Keat secondo le loro famiglie:
Amram, Isear, Ebron e Uzziel. 20I figli di Merari secondo le loro
famiglie: Macli e Musi. Queste sono le famiglie dei leviti secondo i loro
casati paterni.
21Da Gherson discendono la famiglia dei Libniti e la famiglia dei
Simeiti, che formano le famiglie dei Ghersoniti. 22Coloro che furono
registrati, contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano
settemilacinquecento. 23Le famiglie dei Ghersoniti avevano il campo
dietro la Dimora, a occidente. 24Il capo del casato paterno per i
Ghersoniti era Eliasaf, figlio di Lael. 25Per quello che riguarda la
tenda del convegno i figli di Gherson avevano la custodia della Dimora e della
tenda, della sua coperta, della cortina all'ingresso della tenda del convegno, 26dei
tendaggi del recinto e della cortina alla porta del recinto intorno alla Dimora
e all'altare e delle corde per tutto il suo impianto.
27Da Keat discendono la famiglia degli Amramiti, la famiglia degli
Iseariti, la famiglia degli Ebroniti e la famiglia degli Uzzieliti, che formano
le famiglie dei Keatiti. 28Contando tutti i maschi dall'età di un
mese in su, erano ottomilaseicento, che avevano la custodia del santuario. 29Le
famiglie dei figli di Keat avevano il campo al lato meridionale della Dimora. 30Il
capo del casato paterno per i Keatiti era Elisafan, figlio di Uzziel. 31Alla
loro custodia erano affidati l'arca, la tavola, il candelabro, gli altari e gli
arredi del santuario con cui si esercita il ministero, il velo e quanto si
riferisce al suo impianto. 32Il capo supremo dei leviti era
Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne; egli aveva la sorveglianza di quelli che
attendevano alla custodia del santuario.
33Da Merari discendono la famiglia dei Macliti e la famiglia dei
Musiti che formano le famiglie di Merari. 34Coloro che furono
registrati, contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano
seimiladuecento. 35Il capo del casato paterno per le famiglie di
Merari era Suriel, figlio di Abicail. Essi avevano il campo dal lato
settentrionale della Dimora. 36Alla custodia dei figli di Merari
furono affidati le tavole della Dimora, le sue stanghe, le sue colonne e le
loro basi, tutti i suoi arredi e quanto si riferisce al suo impianto, 37le
colonne del recinto tutto intorno, le loro basi, i loro picchetti e le loro
corde. 38Sul davanti della Dimora a oriente, di fronte alla tenda
del convegno, verso levante, avevano il campo Mosè, Aronne e i suoi figli; essi
avevano la custodia del santuario invece degli Israeliti; l'estraneo che vi si
avvicinava sarebbe stato messo a morte.
39Tutti i leviti di cui Mosè e Aronne fecero il censimento secondo
le loro famiglie per ordine del Signore, tutti i maschi dall'età di un mese in
su, erano ventiduemila.
40Il Signore disse a Mosè: "Fa' il censimento di tutti i
primogeniti maschi tra gli Israeliti dall'età di un mese in su e fa' il
censimento dei loro nomi. 41Prenderai i leviti per me - Io sono il
Signore - invece di tutti i primogeniti degli Israeliti e il bestiame dei
leviti invece dei primi parti del bestiame degli Israeliti".
42Mosè fece il censimento di tutti i primogeniti tra gli Israeliti,
secondo l'ordine che il Signore gli aveva dato. 43Tutti i
primogeniti maschi che furono registrati, contando i nomi dall'età di un mese
in su, furono ventiduemiladuecentosettantatré.
44Il Signore parlò a Mosè: 45"Prendi i leviti invece
di tutti i primogeniti degli Israeliti e il bestiame dei leviti invece del loro
bestiame; i leviti saranno miei. Io sono il Signore. 46Per il riscatto
dei duecentosettantatré primogeniti degli Israeliti che oltrepassano il numero
dei leviti, 47prenderai cinque sicli a testa; li prenderai secondo
il siclo del santuario, che è di venti ghera. 48Darai il
denaro ad Aronne e ai suoi figli per il riscatto di quelli che oltrepassano il
numero dei leviti". 49Mosè prese il denaro per il riscatto di
quelli che oltrepassavano il numero dei primogeniti riscattati dai leviti; 50prese
il denaro dai primogeniti degli Israeliti: milletrecentosessantacinque sicli, secondo
il siclo del santuario. 51Mosè diede il denaro del riscatto ad
Aronne e ai suoi figli, secondo l'ordine del Signore, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 2"Fate
il censimento dei figli di Keat, tra i figli di Levi, secondo le loro famiglie
e secondo i loro casati paterni, 3dall'età di trent'anni fino
all'età di cinquant'anni, di quanti fanno parte di una schiera e prestano la
loro opera nella tenda del convegno. 4Questo è il servizio che i
figli di Keat dovranno fare nella tenda del convegno e che riguarda le cose
santissime. 5Quando il campo si dovrà muovere, Aronne e i suoi figli
verranno a smontare il velo della cortina e copriranno con esso l'arca della
testimonianza; 6poi porranno sull'arca una coperta di pelli di
tasso, vi stenderanno sopra un drappo tutto di porpora viola e metteranno a
posto le stanghe. 7Poi stenderanno un drappo di porpora viola sulla
tavola dell'offerta e vi metteranno sopra i piatti, le coppe, le anfore, le
tazze per le libazioni; vi sarà sopra anche il pane perenne; 8su
queste cose stenderanno un drappo scarlatto e sopra questo una coperta di pelli
di tasso e metteranno le stanghe alla tavola. 9Poi prenderanno un
drappo di porpora viola, con cui copriranno il candelabro della luce, le sue
lampade, i suoi smoccolatoi, i suoi portacenere e tutti i vasi per l'olio
destinati al suo servizio; 10metteranno il candelabro con tutti i
suoi accessori in una coperta di pelli di tasso e lo metteranno sopra la
portantina. 11Poi stenderanno sull'altare d'oro un drappo di porpora
viola e sopra questo una coperta di pelli di tasso e metteranno le stanghe
all'altare. 12Prenderanno tutti gli arredi che si usano per il
servizio nel santuario, li metteranno in un drappo di porpora viola, li avvolgeranno
in una coperta di pelli di tasso e li metteranno sopra la portantina. 13Poi
toglieranno le ceneri dall'altare e stenderanno sull'altare un drappo
scarlatto; 14vi metteranno sopra tutti gli arredi che si usano nel
suo servizio, i bracieri, le forchette, le pale, i vasi per l'aspersione, tutti
gli accessori dell'altare e vi stenderanno sopra una coperta di pelli di tasso,
poi porranno le stanghe all'altare. 15Quando Aronne e i suoi figli
avranno finito di coprire il santuario e tutti gli arredi del santuario, al
momento di muovere il campo, i figli di Keat verranno per trasportare quelle
cose; ma non toccheranno le cose sante, perché non muoiano. Questo è l'incarico
dei figli di Keat nella tenda del convegno.
16Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, avrà la sorveglianza
dell'olio per il candelabro, del profumo aromatico dell'offerta perenne e
dell'olio dell'unzione e la sorveglianza di tutta la Dimora e di quanto
contiene, del santuario e dei suoi arredi".
17Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne: 18"Badate che
la tribù delle famiglie dei Keatiti non venga eliminata dai leviti; 19ma
fate questo per loro, perché vivano e non muoiano quando si accostano al luogo
santissimo: Aronne e i suoi figli vengano e assegnino a ciascuno di essi il
proprio servizio e il proprio incarico. 20Non entrino essi a
guardare neanche per un istante le cose sante, perché morirebbero".
21Il Signore disse a Mosè: 22"Fa' il censimento
anche dei figli di Gherson, secondo i loro casati paterni e secondo le loro
famiglie. 23Farai il censimento dall'età di trent'anni fino all'età
di cinquant'anni di quanti fanno parte di una schiera e prestano servizio nella
tenda del convegno. 24Questo è il servizio delle famiglie dei
Ghersoniti, quel che dovranno fare e quello che dovranno portare. 25Essi
porteranno i teli della Dimora e la tenda del convegno, la sua copertura, la
copertura di pelli di tasso che vi è sopra e la cortina all'ingresso della
tenda del convegno; 26i tendaggi del recinto con la cortina
all'ingresso del recinto, i tendaggi che stanno intorno alla Dimora e
all'altare; le loro corde e tutti gli arredi necessari al loro impianto;
faranno tutto il servizio che si riferisce a queste cose. 27Tutto il
servizio dei figli dei Ghersoniti sarà sotto gli ordini di Aronne e dei suoi
figli per quanto dovranno portare e per quanto dovranno fare; voi affiderete
alla loro custodia quanto dovranno portare. 28Tale è il servizio
delle famiglie dei figli dei Ghersoniti nella tenda del convegno; la loro
sorveglianza sarà affidata a Itamar, figlio del sacerdote Aronne.
29Farai il censimento dei figli di Merari secondo le loro famiglie e
secondo i loro casati paterni; 30farai il censimento, dall'età di
trent'anni fino all'età di cinquant'anni, di quanti fanno parte di una schiera
e prestano servizio nella tenda del convegno. 31Ciò è quanto è
affidato alla loro custodia e quello che dovranno portare come loro servizio
nella tenda del convegno: le assi della Dimora, le sue stanghe, le sue colonne,
le sue basi, 32le colonne che sono intorno al recinto, le loro basi,
i loro picchetti, le loro corde, tutti i loro arredi e tutto il loro impianto.
Elencherete per nome gli oggetti affidati alla loro custodia e che essi
dovranno portare. 33Tale è il servizio delle famiglie dei figli di
Merari, tutto il loro servizio nella tenda del convegno, sotto gli ordini di
Itamar, figlio del sacerdote Aronne".
34Mosè, Aronne e i capi della comunità fecero dunque il censimento
dei figli dei Keatiti secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni,
35di quanti dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni
potevano far parte di una schiera e prestar servizio nella tenda del convegno. 36Quelli
di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie furono
duemilasettecentocinquanta. 37Questi appartengono alle famiglie dei Keatiti
dei quali si fece il censimento: quanti prestavano servizio nella tenda del
convegno; Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine che il Signore
aveva dato per mezzo di Mosè.
38I figli di Gherson, di cui si fece il censimento secondo le loro
famiglie e secondo i loro casati paterni, 39dall'età di trent'anni
fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una schiera e
prestar servizio nella tenda del convegno, 40quelli di cui si fece
il censimento secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni, furono
duemilaseicentotrenta. 41Questi appartengono alle famiglie dei figli
di Gherson, di cui si fece il censimento: quanti prestavano servizio nella
tenda del convegno; Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine del
Signore.
42Quelli delle famiglie dei figli di Merari dei quali si fece il
censimento secondo le loro famiglie e i loro casati paterni, 43dall'età
di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una
schiera e prestar servizio nella tenda del convegno, 44quelli di cui
si fece il censimento, secondo le loro famiglie, furono tremiladuecento. 45Questi
appartengono alle famiglie dei figli di Merari, di cui si fece il censimento;
Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine che il Signore aveva
dato per mezzo di Mosè.
46Tutti i leviti dei quali Mosè, Aronne e i capi d'Israele fecero il
censimento secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni, 47dall'età
di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una
schiera e prestar servizio e portare pesi nella tenda del convegno, 48tutti
quelli di cui si fece il censimento, furono ottomilacinquecentottanta. 49Ne
fu fatto il censimento secondo l'ordine che il Signore aveva dato per mezzo di
Mosè, assegnando a ciascuno il servizio che doveva fare e ciò che doveva
portare. Così ne fu fatto il censimento come il Signore aveva ordinato a Mosè.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Ordina agli
Israeliti che allontanino dall'accampamento ogni lebbroso, chiunque soffre di
gonorrea o è impuro per il contatto con un cadavere. 3Allontanerete
sia i maschi sia le femmine; li allontanerete dall'accampamento perché non
contaminino il loro accampamento in mezzo al quale io abito". 4Gli
Israeliti fecero così e li allontanarono dall'accampamento. Come il Signore
aveva ordinato a Mosè, così fecero gli Israeliti.
5Il Signore aggiunse a Mosè: 6"Ordina agli
Israeliti: Quando un uomo o una donna avrà fatto un torto a qualcuno, peccando
contro il Signore, questa persona si sarà resa colpevole. 7Dovrà
confessare il peccato commesso e restituirà: il reo rifonderà per intero il
danno commesso, aggiungendovi un quinto e lo darà a colui verso il quale è
responsabile. 8Ma se costui non ha stretto parente a cui si possa
rifondere il danno commesso, questo spetterà al Signore, cioè al sacerdote,
oltre l'ariete dell'espiazione, mediante il quale si farà l'espiazione per il
colpevole. 9Ogni tributo su tutte le cose consacrate che gli
Israeliti offriranno, è del sacerdote, apparterrà a lui; 10le cose
che uno consacrerà saranno sue e ciò che uno darà al sacerdote apparterrà a
lui".
11Il Signore aggiunse a Mosè: 12"Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Se una donna si sarà traviata e avrà commesso una
infedeltà verso il marito 13e un uomo avrà avuto rapporti con lei,
ma la cosa è rimasta nascosta agli occhi del marito; se essa si è contaminata
in segreto e non vi siano testimoni contro di lei perché non è stata colta sul
fatto, 14qualora lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e
questi diventi geloso della moglie che si è contaminata oppure lo spirito di
gelosia si impadronisca di lui e questi diventi geloso della moglie che non si
è contaminata, 15quell'uomo condurrà la moglie al sacerdote e
porterà una offerta per lei: un decimo di efa di farina d'orzo; non vi
spanderà sopra olio, né vi metterà sopra incenso, perché è un'oblazione di
gelosia, un'offerta commemorativa per ricordare una iniquità. 16Il
sacerdote farà avvicinare la donna e la farà stare davanti al Signore. 17Poi
il sacerdote prenderà acqua santa in un vaso di terra; prenderà anche polvere
che è sul pavimento della Dimora e la metterà nell'acqua. 18Il
sacerdote farà quindi stare la donna davanti al Signore, le scoprirà il capo e
porrà nelle mani di lei l'oblazione commemorativa, che è l'oblazione di
gelosia, mentre il sacerdote avrà in mano l'acqua amara che porta maledizione. 19Il
sacerdote farà giurare quella donna e le dirà: Se nessun uomo ha avuto rapporti
disonesti con te e se non ti sei traviata per contaminarti ricevendo un altro
invece di tuo marito, quest'acqua amara, che porta maledizione, non ti faccia
danno! 20Ma se ti sei traviata ricevendo un altro invece di tuo
marito e ti sei contaminata e un uomo che non è tuo marito ha avuto rapporti
disonesti con te... 21Allora il sacerdote farà giurare alla donna
con un'imprecazione; poi dirà alla donna: Il Signore faccia di te un oggetto di
maledizione e di imprecazione in mezzo al tuo popolo, facendoti avvizzire i
fianchi e gonfiare il ventre; 22quest'acqua che porta maledizione ti
entri nelle viscere per farti gonfiare il ventre e avvizzire i fianchi! E la
donna dirà: Amen, Amen! 23Poi il sacerdote scriverà queste
imprecazioni su un rotolo e le cancellerà con l'acqua amara. 24Farà
bere alla donna quell'acqua amara che porta maledizione e l'acqua che porta
maledizione entrerà in lei per produrle amarezza; 25il sacerdote
prenderà dalle mani della donna l'oblazione di gelosia, agiterà l'oblazione
davanti al Signore e l'offrirà sull'altare; 26il sacerdote prenderà
una manciata di quell'oblazione come memoriale di lei e la brucerà sull'altare;
poi farà bere l'acqua alla donna. 27Quando le avrà fatto bere
l'acqua, se essa si è contaminata e ha commesso un'infedeltà contro il marito,
l'acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrre amarezza; il ventre
le si gonfierà e i suoi fianchi avvizziranno e quella donna diventerà un
oggetto di maledizione in mezzo al suo popolo. 28Ma se la donna non
si è contaminata ed è pura, sarà riconosciuta innocente e avrà figli.
29Questa è la legge della gelosia, nel caso in cui la moglie di uno
si sia traviata ricevendo un altro invece del marito e si contamini 30e
per il caso in cui lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi
diventi geloso della moglie; egli farà comparire sua moglie davanti al Signore
e il sacerdote le applicherà questa legge integralmente. 31Il marito
sarà immune da colpa, ma la donna porterà la pena della sua iniquità".
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Quando un uomo o una donna farà un voto
speciale, il voto di nazireato, per consacrarsi al Signore, 3si
asterrà dal vino e dalle bevande inebrianti; non berrà aceto fatto di vino né
aceto fatto di bevanda inebriante; non berrà liquori tratti dall'uva e non
mangerà uva, né fresca né secca. 4Per tutto il tempo del suo
nazireato non mangerà alcun prodotto della vigna, dai chicchi acerbi alle
vinacce.
5Per tutto il tempo del suo voto di nazireato il rasoio non passerà
sul suo capo; finché non siano compiuti i giorni per i quali si è consacrato al
Signore, sarà santo; si lascerà crescere la capigliatura.
6Per tutto il tempo in cui rimane consacrato al Signore, non si
avvicinerà a un cadavere; 7si trattasse anche di suo padre, di sua
madre, di suo fratello e di sua sorella, non si contaminerà per loro alla loro
morte, perché porta sul capo il segno della sua consacrazione a Dio. 8Per
tutto il tempo del suo nazireato egli è consacrato al Signore.
9Se uno gli muore accanto improvvisamente e il suo capo consacrato
rimane così contaminato, si raderà il capo nel giorno della sua purificazione;
se lo raderà il settimo giorno; 10l'ottavo giorno porterà due
tortore o due colombi al sacerdote, all'ingresso della tenda del convegno. 11Il
sacerdote ne offrirà uno in sacrificio espiatorio e l'altro in olocausto e farà
per lui il rito espiatorio del peccato in cui è incorso a causa di quel morto;
in quel giorno stesso, il nazireo consacrerà così il suo capo. 12Consacrerà
di nuovo al Signore i giorni del suo nazireato e offrirà un agnello dell'anno
come sacrificio di riparazione; i giorni precedenti non saranno contati, perché
il suo nazireato è stato contaminato.
13Questa è la legge del nazireato; quando i giorni del suo nazireato
saranno compiuti, lo si farà venire all'ingresso della tenda del convegno; 14egli
presenterà l'offerta al Signore: un agnello dell'anno, senza difetto, per
l'olocausto; una pecora dell'anno, senza difetto, per il sacrificio espiatorio,
un ariete senza difetto, come sacrificio di comunione; 15un canestro
di pani azzimi fatti con fior di farina, di focacce intrise in olio, di
schiacciate senza lievito unte d'olio, insieme con l'oblazione e le libazioni
relative. 16Il sacerdote presenterà quelle cose davanti al Signore e
offrirà il suo sacrificio espiatorio e il suo olocausto; 17offrirà
l'ariete come sacrificio di comunione al Signore, con il canestro dei pani
azzimi; il sacerdote offrirà anche l'oblazione e la libazione. 18Il
nazireo raderà, all'ingresso della tenda del convegno, il suo capo consacrato;
prenderà i capelli del suo capo consacrato e li metterà sul fuoco che è sotto
il sacrificio di comunione. 19Il sacerdote prenderà la spalla
dell'ariete, quando sarà cotta, una focaccia non lievitata dal canestro e una
schiacciata senza lievito e le porrà nelle mani del nazireo, dopo che questi si
sarà raso il capo consacrato. 20Il sacerdote le agiterà, come
offerta da farsi secondo il rito dell'agitazione, davanti al Signore; è cosa
santa che appartiene al sacerdote, insieme con il petto dell'offerta da agitare
ritualmente e con la spalla dell'offerta da elevare ritualmente. Dopo, il
nazireo potrà bere il vino.
21Questa è la legge per chi ha fatto voto di nazireato, tale è la
sua offerta al Signore per il suo nazireato, oltre quello che i suoi mezzi gli
permetteranno di fare. Egli si comporterà secondo il voto che avrà fatto in
base alla legge del suo nazireato".
22Il Signore aggiunse a Mosè: 23"Parla ad Aronne e
ai suoi figli e riferisci loro: Voi benedirete così gli Israeliti; direte loro:
24Ti benedica il Signore
e ti protegga.
25Il Signore faccia brillare il suo volto su di te
e ti sia propizio.
26Il Signore rivolga su di te il suo volto
e ti conceda pace.
27Così porranno il mio nome sugli Israeliti
e io li benedirò".
1Quando Mosè ebbe finito di erigere la Dimora e l'ebbe
unta e consacrata con tutti i suoi arredi, quando ebbe eretto l'altare con
tutti i suoi arredi e li ebbe unti e consacrati, 2i capi di Israele,
capi dei loro casati paterni, che erano capitribù e avevano presieduto al
censimento, presentarono una offerta 3e la portarono davanti al
Signore: sei carri e dodici buoi, cioè un carro per due capi e un bue per ogni
capo e li offrirono davanti alla Dimora. 4Il Signore disse a Mosè: 5"Prendili
da loro per impiegarli al servizio della tenda del convegno e assegnali ai
leviti; a ciascuno secondo il suo servizio". 6Mosè prese dunque
i carri e i buoi e li diede ai leviti. 7Diede due carri e quattro
buoi ai figli di Gherson, secondo il loro servizio; 8diede quattro
carri e otto buoi ai figli di Merari, secondo il loro servizio, sotto la
sorveglianza di Itamar, figlio del sacerdote Aronne; 9ma ai figli di
Keat non ne diede, perché avevano il servizio degli oggetti sacri e dovevano
portarli sulle spalle.
10I capi presentarono l'offerta per la dedicazione dell'altare, il
giorno in cui esso fu unto; 11i capi presentarono l'offerta uno per
giorno, per la dedicazione dell'altare.
12Colui che presentò l'offerta il primo giorno fu Nacason, figlio di
Amminadab, della tribù di Giuda; 13la sua offerta fu un piatto
d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta
sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina
intrisa in olio, per l'oblazione, 14una coppa d'oro di dieci sicli
piena di profumo, 15un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per
l'olocausto, 16un capro per il sacrificio espiatorio 17e
per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque
agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Nacason, figlio di Amminadab.
18Il secondo giorno, Netaneel, figlio di Suar, capo di Issacar,
presentò l'offerta. 19Offrì un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 20una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 21un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 22un
capro per il sacrificio espiatorio 23e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Netaneel, figlio di Suar.
24Il terzo giorno fu Eliab, figlio di Chelon, capo dei figli di
Zàbulon. 25La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 26una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 27un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 28un
capro per il sacrificio espiatorio 29e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Eliab, figlio di Chelon.
30Il quarto giorno fu Elisur, figlio di Sedeur, capo dei figli di
Ruben. 31La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 32una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 33un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 34un
capro per il sacrificio espiatorio 35e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Elisur, figlio di Sedeur.
36Il quinto giorno fu Selumiel, figlio di Surisaddai, capo dei figli
di Simeone. 37La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 38una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 39un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 40un
capro per il sacrificio espiatorio 41e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Selumiel, figlio di Surisaddai.
42Il sesto giorno fu Eliasaf, figlio di Deuel, capo dei figli di
Gad. 43La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta
sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario,
tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 44una
coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 45un giovenco, un
ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 46un capro per il
sacrificio espiatorio 47e per il sacrificio di comunione due buoi,
cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di
Eliasaf, figlio di Deuel.
48Il settimo giorno fu Elesama, figlio di Ammiud, capo dei figli di
Efraim. 49La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento del peso di settanta sicli, secondo il
siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 50una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 51un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 52un
capro per il sacrificio espiatorio 53e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Elesama, figlio di Ammiud.
54L'ottavo giorno fu Gamliel, figlio di Pedasur, capo dei figli di
Manasse. 55La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 56una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 57un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 58un
capro per il sacrificio espiatorio 59e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Gamliel, figlio di Pedasur.
60Il nono giorno fu Abidan, figlio di Ghideoni, capo dei figli di
Beniamino. 61La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 62una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 63un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 64un
capro per il sacrificio espiatorio 65e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Abidan, figlio di Ghideoni.
66Il decimo giorno fu Achiezer, figlio di Ammisaddai, capo dei figli
di Dan. 67La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 68una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 69un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 70un
capro per il sacrificio espiatorio 71e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Achiezer, figlio di Ammisaddai.
72L'undicesimo giorno fu Paghiel, figlio di Ocran, capo dei figli di
Aser. 73La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 74una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 75un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 76un
capro per il sacrificio espiatorio 77e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Paghiel, figlio di Ocran.
78Il decimosecondo giorno fu Achira, figlio di Enan, capo dei figli
di Nèftali. 79La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di
centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del
santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per
l'oblazione, 80una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 81un
giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 82un
capro per il sacrificio espiatorio 83e per il sacrificio di
comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale
fu l'offerta di Achira, figlio di Enan.
84Questi furono i doni per la dedicazione dell'altare da parte dei
capi d'Israele, il giorno in cui esso fu unto: dodici piatti d'argento, dodici
vassoi d'argento, dodici coppe d'oro; 85ogni piatto d'argento pesava
centotrenta sicli e ogni vassoio d'argento settanta; il totale dell'argento dei
vasi fu duemilaquattrocento sicli, secondo il siclo del santuario; 86dodici
coppe d'oro piene di profumo, le quali, a dieci sicli per coppa, secondo il
siclo del santuario, diedero per l'oro delle coppe un totale di centoventi
sicli. 87Totale del bestiame per l'olocausto: dodici giovenchi,
dodici arieti, dodici agnelli dell'anno, con le oblazioni consuete, e dodici
capri per il sacrificio espiatorio. 88Totale del bestiame per il
sacrificio di comunione: ventiquattro giovenchi, sessanta arieti, sessanta
capri, sessanta agnelli dell'anno. Questi furono i doni per la dedicazione
dell'altare, dopo che esso fu unto.
89Quando Mosè entrava nella tenda del convegno per parlare con il
Signore, udiva la voce che gli parlava dall'alto del coperchio che è sull'arca
della testimonianza fra i due cherubini; il Signore gli parlava.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Parla
ad Aronne e riferisci: Quando collocherai le lampade, le sette lampade dovranno
proiettare la luce davanti al candelabro". 3Aronne fece così:
collocò le lampade in modo che facessero luce davanti al candelabro, come il
Signore aveva ordinato a Mosè. 4Ora il candelabro aveva questa
fattura: era d'oro lavorato a martello, dal suo fusto alle sue corolle era un
solo lavoro a martello. Mosè aveva fatto il candelabro secondo la figura che il
Signore gli aveva mostrato.
5Il Signore parlò a Mosè: 6"Prendi i leviti tra gli
Israeliti e purificali. 7Per purificarli farai così: li aspergerai
con l'acqua dell'espiazione; faranno passare il rasoio su tutto il loro corpo,
laveranno le loro vesti e si purificheranno. 8Poi prenderanno un
giovenco con l'oblazione consueta di fior di farina intrisa in olio e tu
prenderai un altro giovenco per il sacrificio espiatorio. 9Farai
avvicinare i leviti dinanzi alla tenda del convegno e convocherai tutta la
comunità degli Israeliti. 10Farai avvicinare i leviti davanti al
Signore e gli Israeliti porranno le mani sui leviti; 11Aronne
presenterà i leviti come offerta da farsi con il rito di agitazione davanti al
Signore da parte degli Israeliti ed essi faranno il servizio del Signore. 12Poi
i leviti porranno le mani sulla testa dei giovenchi e tu ne offrirai uno in
sacrificio espiatorio per i leviti. 13Farai stare i leviti davanti
ad Aronne e davanti ai suoi figli e li presenterai come un'offerta da farsi con
il rito di agitazione in onore del Signore. 14Così separerai i
leviti dagli Israeliti e i leviti saranno miei. 15Dopo, i leviti verranno
a fare il servizio nella tenda del convegno; tu li purificherai e li
presenterai come un'offerta fatta con la rituale agitazione; 16poiché
mi sono tutti dediti tra gli Israeliti, io li ho presi con me, invece di quanti
nascono per primi dalla madre, invece dei primogeniti di tutti gli Israeliti. 17Poiché
tutti i primogeniti degli Israeliti, tanto degli uomini quanto del bestiame,
sono miei; io me li sono consacrati il giorno in cui percossi tutti i
primogeniti nel paese d'Egitto. 18Ho preso i leviti invece di tutti
i primogeniti degli Israeliti. 19Ho dato in dono ad Aronne e ai suoi
figli i leviti tra gli Israeliti, perché facciano il servizio degli Israeliti
nella tenda del convegno e perché compiano il rito espiatorio per gli
Israeliti, perché nessun flagello colpisca gli Israeliti, qualora gli Israeliti
si accostino al santuario".
20Così fecero Mosè, Aronne e tutta la comunità degli Israeliti per i
leviti; gli Israeliti fecero per i leviti quanto il Signore aveva ordinato a
Mosè a loro riguardo. 21I leviti si purificarono e lavarono le loro
vesti; Aronne li presentò come un'offerta da agitare secondo il rito davanti al
Signore e fece l'espiazione per essi, per purificarli. 22Dopo, i
leviti vennero a fare il servizio nella tenda del convegno alla presenza di
Aronne e dei suoi figli. Come il Signore aveva ordinato a Mosè per i leviti,
così si fece per loro.
23Il Signore parlò a Mosè: 24"Questo riguarda i
leviti: da venticinque anni in su il levita entrerà a formare la squadra per il
servizio nella tenda del convegno. 25Dall'età di cinquant'anni si
ritirerà dalla squadra del servizio e non servirà più. 26Aiuterà i
suoi fratelli nella tenda del convegno sorvegliando ciò che è affidato alla
loro custodia; ma non farà più servizio. Così farai per i leviti, per quel che
riguarda i loro uffici".
1Il Signore parlò ancora a Mosè nel deserto del Sinai,
il primo mese del secondo anno, da quando uscirono dal paese d'Egitto, dicendo:
2"Gli Israeliti celebreranno la pasqua nel tempo stabilito. 3La
celebrerete nel tempo stabilito, il quattordici di questo mese tra le due sere;
la celebrerete secondo tutte le leggi e secondo tutte le prescrizioni e le
usanze". 4Mosè parlò agli Israeliti perché celebrassero la
pasqua. 5Essi celebrarono la pasqua il quattordici del mese al
tramonto, nel deserto del Sinai; gli Israeliti agirono secondo tutti gli ordini
che il Signore aveva dato a Mosè.
6Ora vi erano alcuni uomini che essendo immondi per aver toccato un
morto, non potevano celebrare la pasqua in quel giorno. Si presentarono in
quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad Aronne; 7quegli
uomini dissero a Mosè: "Noi siamo immondi per aver toccato un cadavere;
perché dovremo essere impediti di presentare l'offerta del Signore, al tempo
stabilito, in mezzo agli Israeliti?". 8Mosè rispose loro:
"Aspettate e sentirò quello che il Signore ordinerà a vostro
riguardo". 9Il Signore disse a Mosè: 10"Parla
agli Israeliti e ordina loro: Se uno di voi o dei vostri discendenti sarà
immondo per il contatto con un cadavere o sarà lontano in viaggio, potrà
ugualmente celebrare la pasqua in onore del Signore. 11La
celebreranno il quattordici del secondo mese al tramonto; mangeranno la vittima
pasquale con pane azzimo e con erbe amare; 12non ne serberanno alcun
resto fino al mattino e non ne spezzeranno alcun osso. La celebreranno secondo
tutte le leggi della pasqua. 13Ma chi è mondo e non è in viaggio, se
si astiene dal celebrare la pasqua, sarà eliminato dal suo popolo; perché non
ha presentato l'offerta al Signore nel tempo stabilito, quell'uomo porterà la
pena del suo peccato. 14Se uno straniero che soggiorna in mezzo a
voi celebra la pasqua del Signore, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni
della pasqua. Avrete un'unica legge per lo straniero e per il nativo del
paese".
15Nel giorno in cui la Dimora fu eretta, la nube coprì la Dimora,
ossia la tenda della testimonianza; alla sera essa aveva sulla Dimora l'aspetto
di un fuoco che durava fino alla mattina. 16Così avveniva sempre: la
nube copriva la Dimora e di notte aveva l'aspetto del fuoco. 17Tutte
le volte che la nube si alzava sopra la tenda, gli Israeliti si mettevano in
cammino; dove la nuvola si fermava, in quel luogo gli Israeliti si accampavano.
18Gli Israeliti si mettevano in cammino per ordine del Signore e per
ordine del Signore si accampavano; rimanevano accampati finché la nube restava
sulla Dimora. 19Quando la nube rimaneva per molti giorni sulla
Dimora, gli Israeliti osservavano la prescrizione del Signore e non partivano. 20Se
la nube rimaneva pochi giorni sulla Dimora, per ordine del Signore rimanevano
accampati e per ordine del Signore levavano il campo. 21Se la nube
si fermava dalla sera alla mattina e si alzava la mattina, subito riprendevano
il cammino; o se dopo un giorno e una notte la nube si alzava, allora riprendevano
il cammino. 22Se la nube rimaneva ferma sulla Dimora due giorni o un
mese o un anno, gli Israeliti rimanevano accampati e non partivano: ma quando
si alzava, levavano il campo. 23Per ordine del Signore si
accampavano e per ordine del Signore levavano il campo; osservavano le
prescrizioni del Signore, secondo l'ordine dato dal Signore per mezzo di Mosè.
1Il Signore disse ancora a Mosè: 2"Fatti
due trombe d'argento; le farai lavorate a martello e ti serviranno per
convocare la comunità e per levare l'accampamento. 3Al suono di esse
tutta la comunità si radunerà presso di te all'ingresso della tenda del
convegno. 4Al suono di una tromba sola, i principi, i capi delle
migliaia d'Israele, converranno presso di te. 5Quando suonerete uno
squillo di acclamazione, gli accampamenti che sono a levante si metteranno in
cammino. 6Quando suonerete una seconda volta lo squillo di
acclamazione, gli accampamenti che si trovano a mezzogiorno si metteranno in
cammino; si suoneranno squilli di acclamazione quando dovranno mettersi in
cammino. 7Quando deve essere convocata la comunità, suonerete, ma
non uno squillo di acclamazione. 8I sacerdoti figli di Aronne
suoneranno le trombe; sarà una legge perenne per voi e per i vostri
discendenti.
9Quando nel vostro paese andrete in guerra contro il nemico che vi
attaccherà, suonerete le trombe con squilli di acclamazione e sarete ricordati
davanti al Signore vostro Dio e sarete liberati dai vostri nemici. 10Così
anche nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei
vostri mesi, suonerete le trombe quando offrirete olocausti e sacrifici di
comunione; esse vi ricorderanno davanti al vostro Dio. Io sono il Signore
vostro Dio".
11Il secondo anno, il secondo mese, il venti del mese, la nube si
alzò sopra la Dimora della testimonianza. 12Gli Israeliti partirono
dal deserto del Sinai secondo il loro ordine di marcia; la nube si fermò nel
deserto di Paran. 13Così si misero in cammino la prima volta,
secondo l'ordine del Signore, dato per mezzo di Mosè. 14Per prima si
mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Giuda, diviso secondo le loro
schiere. Nacason, figlio di Amminadab, comandava la schiera di Giuda. 15Netaneel,
figlio di Suar, comandava la schiera della tribù dei figli di Issacar; 16Eliab,
figlio di Chelon, comandava la schiera della tribù dei figli di Zàbulon. 17La
Dimora fu smontata e i figli di Gherson e i figli di Merari si misero in
cammino portando la Dimora. 18Poi si mosse l'insegna
dell'accampamento di Ruben, diviso secondo le sue schiere. Elisur, figlio di
Sedeur, comandava la schiera di Ruben. 19Selumiel, figlio di
Surisaddai, comandava la schiera della tribù dei figli di Simeone. 20Eliasaf,
figlio di Deuel, comandava la schiera della tribù dei figli di Gad. 21Poi
si mossero i Keatiti, portando gli oggetti sacri; gli altri dovevano erigere la
Dimora, prima che questi arrivassero. 22Poi si mosse l'insegna
dell'accampamento dei figli di Efraim, diviso secondo le sue schiere. Elisama,
figlio di Ammiud, comandava la schiera di Efraim. 23Gamliel, figlio
di Pedasur, comandava la schiera della tribù dei figli di Manàsse. 24Abidau,
figlio di Ghideoni, comandava la schiera della tribù dei figli di Beniamino. 25Poi
si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Dan, diviso secondo le sue
schiere, formando la retroguardia di tutti gli accampamenti. Achiezer, figlio
di Ammisaddai, comandava la schiera di Dan. 26Paghiel, figlio di
Ocran, comandava la schiera della tribù dei figli di Aser, 27e
Achira, figlio di Enan, comandava la schiera della tribù dei figli di Nèftali. 28Questo
era l'ordine con cui gli Israeliti si misero in cammino, secondo le loro
schiere. Così levarono l'accampamento.
29Mosè disse a Obab, figlio di Reuel, Madianita, suocero di Mosè:
"Noi stiamo per partire, verso il luogo del quale il Signore ha detto: Io
ve lo darò in possesso. Vieni con noi e ti faremo del bene, perché il Signore
ha promesso di fare il bene a Israele". 30Gli rispose: "Io
non verrò ma tornerò al mio paese e dai miei parenti". Mosè disse: 31"Non
ci lasciare poiché tu conosci i luoghi dove ci accamperemo nel deserto e sarai
per noi come gli occhi. 32Se vieni con noi, qualunque bene il
Signore farà a noi, noi lo faremo a te".
33Così partirono dal monte del Signore e fecero tre giornate di
cammino; l'arca dell'alleanza del Signore li precedeva durante le tre giornate
di cammino, per cercare loro un luogo di sosta. 34La nube del
Signore era sopra di loro durante il giorno da quando erano partiti.
35Quando l'arca partiva, Mosè diceva:
"Sorgi, Signore,
e siano dispersi i tuoi nemici
e fuggano da te coloro che ti odiano".
36Quando si posava, diceva:
"Torna, Signore,
alle miriadi di migliaia di Israele".
1Ora il popolo cominciò a lamentarsi malamente agli
orecchi del Signore. Li udì il Signore e il suo sdegno si accese e il fuoco del
Signore divampò in mezzo a loro e divorò l'estremità dell'accampamento. 2Il
popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si spense. 3Quel
luogo fu chiamato Tabera, perché il fuoco del Signore era divampato in mezzo a
loro.
4La gente raccogliticcia, che era tra il popolo, fu presa da
bramosia; anche gli Israeliti ripresero a lamentarsi e a dire: "Chi ci
potrà dare carne da mangiare? 5Ci ricordiamo dei pesci che
mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle
cipolle e dell'aglio. 6Ora la nostra vita inaridisce; non c'è più
nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna". 7Ora
la manna era simile al seme del coriandolo e aveva l'aspetto della resina
odorosa. 8Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva
in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle
pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta all'olio. 9Quando
di notte cadeva la rugiada sul campo, cadeva anche la manna.
10Mosè udì il popolo che si lamentava in tutte le famiglie, ognuno
all'ingresso della propria tenda; lo sdegno del Signore divampò e la cosa
dispiacque anche a Mosè. 11Mosè disse al Signore: "Perché hai
trattato così male il tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi,
tanto che tu mi hai messo addosso il carico di tutto questo popolo? 12L'ho
forse concepito io tutto questo popolo? O l'ho forse messo al mondo io perché
tu mi dica: Pòrtatelo in grembo, come la balia porta il bambino lattante, fino
al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri? 13Da dove
prenderei la carne da dare a tutto questo popolo? Perché si lamenta dietro a
me, dicendo: Dacci da mangiare carne! 14Io non posso da solo portare
il peso di tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me. 15Se
mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato
grazia ai tuoi occhi; io non veda più la mia sventura!".
16Il Signore disse a Mosè: "Radunami settanta uomini tra gli
anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi;
conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te. 17Io
scenderò e parlerò in quel luogo con te; prenderò lo spirito che è su di te per
metterlo su di loro, perché portino con te il carico del popolo e tu non lo
porti più da solo.
18Dirai al popolo: Santificatevi per domani e mangerete carne,
perché avete pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci farà mangiare
carne? Stavamo così bene in Egitto! Ebbene il Signore vi darà carne e voi ne
mangerete. 19Ne mangerete non per un giorno, non per due giorni, non
per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni, 20ma
per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi venga a noia, perché avete
respinto il Signore che è in mezzo a voi e avete pianto davanti a lui, dicendo:
Perché siamo usciti dall'Egitto?". 21Mosè disse: "Questo
popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta seicentomila adulti e tu dici: Io
darò loro la carne e ne mangeranno per un mese intero! 22Si possono
uccidere per loro greggi e armenti in modo che ne abbiano abbastanza? O si
radunerà per loro tutto il pesce del mare in modo che ne abbiano
abbastanza?". 23Il Signore rispose a Mosè: "Il braccio del
Signore è forse raccorciato? Ora vedrai se la parola che ti ho detta si
realizzerà o no".
24Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò
settanta uomini tra gli anziani del popolo e li pose intorno alla tenda del
convegno. 25Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: prese lo
spirito che era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: quando lo spirito si
fu posato su di essi, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito. 26Intanto,
due uomini, uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell'accampamento
e lo spirito si posò su di essi; erano fra gli iscritti ma non erano usciti per
andare alla tenda; si misero a profetizzare nell'accampamento. 27Un
giovane corse a riferire la cosa a Mosè e disse: "Eldad e Medad
profetizzano nell'accampamento". 28Allora Giosuè, figlio di
Nun, che dalla sua giovinezza era al servizio di Mosè, disse: "Mosè, signor
mio, impediscili!". 29Ma Mosè gli rispose: "Sei tu geloso
per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare
loro il suo spirito!". 30Mosè si ritirò nell'accampamento,
insieme con gli anziani d'Israele.
31Intanto si era alzato un vento, per ordine del Signore, e portò
quaglie dalla parte del mare e le fece cadere presso l'accampamento sulla
distesa di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di cammino
dall'altro, intorno all'accampamento e a un'altezza di circa due cubiti sulla
superficie del suolo. 32Il popolo si alzò e tutto quel giorno e
tutta la notte e tutto il giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno
ne ebbe dieci homer; le distesero intorno all'accampamento. 33Avevano
ancora la carne fra i denti e non l'avevano ancora masticata, quando lo sdegno
del Signore si accese contro il popolo e il Signore percosse il popolo con una
gravissima piaga. 34Quel luogo fu chiamato Kibrot-Taava, perché qui
fu sepolta la gente che si era lasciata dominare dalla ingordigia. 35Da
Kibrot-Taava il popolo partì per Caserot e a Caserot fece sosta.
1Maria e Aronne parlarono contro Mosè a causa della
donna etiope che aveva sposata; infatti aveva sposato una Etiope. 2Dissero:
"Il Signore ha forse parlato soltanto per mezzo di Mosè? Non ha parlato
anche per mezzo nostro?". Il Signore udì. 3Ora Mosè era molto
più mansueto di ogni uomo che è sulla terra.
4Il Signore disse subito a Mosè, ad Aronne e a Maria: "Uscite
tutti e tre e andate alla tenda del convegno". Uscirono tutti e tre. 5Il
Signore allora scese in una colonna di nube, si fermò all'ingresso della tenda
e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti. 6Il Signore disse:
"Ascoltate le mie
parole!
Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore,
in visione a lui mi rivelerò,
in sogno parlerò con lui.
7Non così per il mio servo Mosè:
egli è l'uomo di fiducia in tutta la mia casa.
8Bocca a bocca parlo con lui,
in visione e non con enigmi
ed egli guarda l'immagine del Signore.
Perché non avete temuto
di parlare contro il mio servo Mosè?".
9L'ira del Signore si accese contro di loro ed Egli se
ne andò; 10la nuvola si ritirò di sopra alla tenda ed ecco Maria era
lebbrosa, bianca come neve; Aronne guardò Maria ed ecco era lebbrosa.
11Aronne disse a Mosè: "Signor mio, non addossarci la pena del
peccato che abbiamo stoltamente commesso, 12essa non sia come il
bambino nato morto, la cui carne è già mezzo consumata quando esce dal seno
della madre". 13Mosè gridò al Signore: "Guariscila,
Dio!". 14Il Signore rispose a Mosè: "Se suo padre le
avesse sputato in viso, non ne porterebbe essa vergogna per sette giorni? Stia
dunque isolata fuori dell'accampamento sette giorni; poi vi sarà di nuovo
ammessa". 15Maria dunque rimase isolata, fuori
dell'accampamento sette giorni; il popolo non riprese il cammino, finché Maria
non fu riammessa nell'accampamento. 16Poi il popolo partì da Caserot
e si accampò nel deserto di Paran.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Manda
uomini a esplorare il paese di Canaan che sto per dare agli Israeliti. Mandate
un uomo per ogni tribù dei loro padri; siano tutti dei loro capi". 3Mosè
li mandò dal deserto di Paran, secondo il comando del Signore; quegli uomini
erano tutti capi degli Israeliti.
4Questi erano i loro nomi: per la tribù di Ruben, Sammua figlio di
Zaccur; 5per la tribù di Simeone, Safat figlio di Cori; 6per
la tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunne; 7per la tribù di
Issacar, Igheal figlio di Giuseppe; per la tribù di Efraim, 8Osea
figlio di Nun; 9per la tribù di Beniamino, Palti figlio di Rafu; 10per
la tribù di Zàbulon, Gaddiel figlio di Sodi; 11per la tribù di
Giuseppe, cioè per la tribù di Manàsse, Gaddi figlio di Susi; 12per
la tribù di Dan, Ammiel figlio di Ghemalli; 13per la tribù di Aser,
Setur figlio di Michele; 14per la tribù di Nèftali, Nacbi figlio di
Vofsi; 15per la tribù di Gad, Gheuel figlio di Machi. 16Questi
sono i nomi degli uomini che Mosè mandò a esplorare il paese. Mosè diede ad
Osea, figlio di Nun, il nome di Giosuè.
17Mosè dunque li mandò a esplorare il paese di Canaan e disse loro:
"Salite attraverso il Negheb; poi salirete alla regione montana 18e
osserverete che paese sia, che popolo l'abiti, se forte o debole, se poco o
molto numeroso; 19come sia la regione che esso abita, se buona o
cattiva, e come siano le città dove abita, se siano accampamenti o luoghi
fortificati; 20come sia il terreno, se fertile o sterile, se vi
siano alberi o no. Siate coraggiosi e portate frutti del paese". Era il
tempo in cui cominciava a maturare l'uva.
21Quelli dunque salirono ed esplorarono il paese dal deserto di Sin,
fino a Recob, in direzione di Amat. 22Salirono attraverso il Negheb
e andarono fino a Ebron, dove erano Achiman, Sesai e Talmai, figli di Anak. Ora
Ebron era stata edificata sette anni prima di Tanis in Egitto. 23Giunsero
fino alla valle di Escol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d'uva, che
portarono in due con una stanga, e presero anche melagrane e fichi.
24Quel luogo fu chiamato valle di Escol a causa del grappolo d'uva
che gli Israeliti vi tagliarono.
25Alla fine di quaranta giorni tornarono dall'esplorazione del paese
26e andarono a trovare Mosè e Aronne e tutta la comunità degli
Israeliti nel deserto di Paran, a Kades; riferirono ogni cosa a loro e a tutta
la comunità e mostrarono loro i frutti del paese. 27Raccontarono:
"Noi siamo arrivati nel paese dove tu ci avevi mandato ed è davvero un
paese dove scorre latte e miele; ecco i suoi frutti. 28Ma il popolo
che abita il paese è potente, le città sono fortificate e immense e vi abbiamo
anche visto i figli di Anak. 29Gli Amaleciti abitano la regione del
Negheb; gli Hittiti, i Gebusei e gli Amorrei le montagne; i Cananei abitano
presso il mare e lungo la riva del Giordano". 30Caleb calmò il
popolo che mormorava contro Mosè e disse: "Andiamo presto e conquistiamo
il paese, perché certo possiamo riuscirvi". 31Ma gli uomini che
vi erano andati con lui dissero: "Noi non saremo capaci di andare contro
questo popolo, perché è più forte di noi". 32Screditarono
presso gli Israeliti il paese che avevano esplorato, dicendo: "Il paese
che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti;
tutta la gente che vi abbiamo notata è gente di alta statura; 33vi
abbiamo visto i giganti, figli di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai
quali ci sembrava di essere come locuste e così dovevamo sembrare a loro".
1Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte
grida; il popolo pianse tutta quella notte. 2Tutti gli Israeliti
mormoravano contro Mosè e contro Aronne e tutta la comunità disse loro:
"Oh! fossimo morti nel paese d'Egitto o fossimo morti in questo deserto! 3E
perché il Signore ci conduce in quel paese per cadere di spada? Le nostre mogli
e i nostri bambini saranno preda. Non sarebbe meglio per noi tornare in
Egitto?". 4Si dissero l'un l'altro: "Diamoci un capo e
torniamo in Egitto".
5Allora Mosè e Aronne si prostrarono a terra dinanzi a tutta la
comunità riunita degli Israeliti. 6Giosuè figlio di Nun e Caleb
figlio di Iefunne, che erano fra coloro che avevano esplorato il paese, si
stracciarono le vesti 7e parlarono così a tutta la comunità degli
Israeliti: "Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese
molto buono. 8Se il Signore ci è favorevole, ci introdurrà in quel
paese e ce lo darà: è un paese dove scorre latte e miele. 9Soltanto,
non vi ribellate al Signore e non abbiate paura del popolo del paese; è pane
per noi e la loro difesa li ha abbandonati mentre il Signore è con noi; non ne
abbiate paura".
10Allora tutta la comunità parlò di lapidarli; ma la Gloria del
Signore apparve sulla tenda del convegno a tutti gli Israeliti. 11Il
Signore disse a Mosè: "Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? E fino
a quando non avranno fede in me, dopo tutti i miracoli che ho fatti in mezzo a
loro? 12Io lo colpirò con la peste e lo distruggerò, ma farò di te
una nazione più grande e più potente di esso".
13Mosè disse al Signore: "Ma gli Egiziani hanno saputo che tu
hai fatto uscire questo popolo con la tua potenza 14e lo hanno detto
agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, Signore, sei in mezzo a
questo popolo, e ti mostri loro faccia a faccia, che la tua nube si ferma sopra
di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nube e di
notte in una colonna di fuoco. 15Ora se fai perire questo popolo
come un solo uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno: 16Siccome
il Signore non è stato in grado di far entrare questo popolo nel paese che
aveva giurato di dargli, li ha ammazzati nel deserto. 17Ora si
mostri grande la potenza del mio Signore, perché tu hai detto: 18Il
Signore è lento all'ira e grande in bontà, perdona la colpa e la ribellione, ma
non lascia senza punizione; castiga la colpa dei padri nei figli fino alla
terza e alla quarta generazione. 19Perdona l'iniquità di questo
popolo, secondo la grandezza della tua bontà, così come hai perdonato a questo
popolo dall'Egitto fin qui".
20Il Signore disse: "Io perdono come tu hai chiesto; 21ma,
per la mia vita, com'è vero che tutta la terra sarà piena della gloria del
Signore, 22tutti quegli uomini che hanno visto la mia gloria e i
prodigi compiuti da me in Egitto e nel deserto e tuttavia mi hanno messo alla
prova già dieci volte e non hanno obbedito alla mia voce, 23certo
non vedranno il paese che ho giurato di dare ai loro padri. Nessuno di quelli
che mi hanno disprezzato lo vedrà; 24ma il mio servo Caleb che è
stato animato da un altro spirito e mi ha seguito fedelmente io lo introdurrò
nel paese dove è andato; la sua stirpe lo possiederà. 25Gli
Amaleciti e i Cananei abitano nella valle; domani tornate indietro, incamminatevi
verso il deserto, per la via del Mare Rosso".
26Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 27"Fino
a quando sopporterò io questa comunità malvagia che mormora contro di me? Io ho
udito le lamentele degli Israeliti contro di me. 28Riferisci loro:
Per la mia vita, dice il Signore, io vi farò quello che ho sentito dire da voi.
29I vostri cadaveri cadranno in questo deserto. Nessuno di voi, di
quanti siete stati registrati dall'età di venti anni in su e avete mormorato
contro di me, 30potrà entrare nel paese nel quale ho giurato di
farvi abitare, se non Caleb, figlio di Iefunne, e Giosuè figlio di Nun. 31I
vostri bambini, dei quali avete detto che sarebbero diventati una preda di
guerra, quelli ve li farò entrare; essi conosceranno il paese che voi avete disprezzato.
32Ma i vostri cadaveri cadranno in questo deserto. 33I
vostri figli saranno nòmadi nel deserto per quarant'anni e porteranno il peso
delle vostre infedeltà, finché i vostri cadaveri siano tutti quanti nel
deserto. 34Secondo il numero dei giorni che avete impiegato per
esplorare il paese, quaranta giorni, sconterete le vostre iniquità per
quarant'anni, un anno per ogni giorno e conoscerete la mia ostilità. 35Io,
il Signore, ho parlato. Così agirò con tutta questa comunità malvagia che si è
riunita contro di me: in questo deserto saranno annientati e qui
moriranno".
36Gli uomini che Mosè aveva mandati a esplorare il paese e che,
tornati, avevano fatto mormorare tutta la comunità contro di lui diffondendo il
discredito sul paese, 37quegli uomini che avevano propagato cattive
voci su quel paese, morirono colpiti da un flagello, davanti al Signore. 38Ma
di quelli che erano andati a esplorare il paese rimasero vivi Giosuè, figlio di
Nun, e Caleb, figlio di Iefunne.
39Mosè riferì quelle parole a tutti gli Israeliti; il popolo ne fu
molto turbato. 40La mattina si alzarono presto per salire verso la
cima del monte, dicendo: "Eccoci qua; noi saliremo al luogo del quale il
Signore ha detto che noi abbiamo peccato". 41Ma Mosè disse:
"Perché trasgredite l'ordine del Signore? La cosa non vi riuscirà. 42Poiché
il Signore non è in mezzo a voi, non salite perché non siate sconfitti dai
vostri nemici! 43Perché di fronte a voi stanno gli Amaleciti e i
Cananei e voi cadrete di spada; perché avete abbandonato il Signore, il Signore
non sarà con voi". 44Si ostinarono a salire verso la cima del
monte, ma l'arca dell'alleanza del Signore e Mosè non si mossero
dall'accampamento. 45Allora gli Amaleciti e i Cananei che abitavano
su quel monte scesero, li batterono e ne fecero strage fino a Corma.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Quando sarete entrati nel paese che dovrete abitare
e che io vi dò 3e offrirete al Signore un sacrificio consumato dal
fuoco, olocausto o sacrificio per soddisfare un voto, o per un'offerta
volontaria, o nelle vostre solennità, per fare un profumo soave per il Signore
con il vostro bestiame grosso o minuto, 4colui che presenterà
l'offerta al Signore, offrirà in oblazione un decimo di efa di fior di
farina intrisa in un quarto di hin di olio. 5Farai una
libazione di un quarto di hin di vino oltre l'olocausto o sacrificio per
ogni agnello. 6Se è per un ariete, offrirai in oblazione due decimi
di efa di fior di farina con un terzo di hin di olio 7e
farai una libazione di un terzo di hin di vino come offerta di odore
soave in onore del Signore. 8Se offri un giovenco in olocausto o in
sacrificio per soddisfare un voto o in sacrificio di comunione al Signore, 9oltre
il giovenco si offrirà, in oblazione, tre decimi di efa di fior di
farina intrisa in mezzo hin di olio 10e farai una libazione
di un mezzo hin di vino; è un sacrificio consumato dal fuoco, soave
profumo per il Signore. 11Così si farà per ogni bue, per ogni
ariete, per ogni agnello o capretto. 12Qualunque sia il numero degli
animali che immolerete, farete così per ciascuna vittima. 13Quanti
sono nativi del paese faranno così, quando offriranno un sacrificio consumato
dal fuoco, soave profumo per il Signore. 14Se uno straniero che
soggiorna da voi o chiunque dimorerà in mezzo a voi in futuro, offrirà un
sacrificio con il fuoco, soave profumo per il Signore, farà come fate voi. 15Vi
sarà una sola legge per tutta la comunità, per voi e per lo straniero che
soggiorna in mezzo a voi; sarà una legge perenne, di generazione in
generazione; come siete voi, così sarà lo straniero davanti al Signore. 16Ci
sarà una stessa legge e uno stesso rito per voi e per lo straniero che
soggiorna presso di voi".
17Il Signore disse ancora a Mosè: 18"Parla agli
Israeliti e riferisci loro. Quando sarete arrivati nel paese dove io vi conduco
19e mangerete il pane di quel paese, ne preleverete un'offerta da
presentare al Signore. 20Delle primizie della vostra madia,
metterete da parte una focaccia come offerta da elevare secondo il rito, la
preleverete come si preleva dall'aia l'offerta che si fa con il rito di
elevazione. 21Delle primizie della vostra madia darete al Signore
una parte come offerta che si fa elevandola, di generazione in generazione.
22Se avrete mancato per inavvertenza e non avrete osservato tutti
questi comandi che il Signore ha dati a Mosè, 23quanto il Signore vi
ha comandato per mezzo di Mosè, dal giorno in cui il Signore vi ha dato comandi
e in seguito, nelle vostre successive generazioni, 24se il peccato è
stato commesso per inavvertenza da parte della comunità, senza che la comunità
se ne sia accorta, tutta la comunità offrirà un giovenco come olocausto di
soave profumo per il Signore, con la sua oblazione e la sua libazione secondo
il rito, e un capro come sacrificio espiatorio. 25Il sacerdote farà
il rito espiatorio per tutta la comunità degli Israeliti e sarà loro perdonato;
infatti si tratta di un peccato commesso per inavvertenza ed essi hanno portato
l'offerta, il sacrificio fatto in onore del Signore mediante il fuoco e il loro
sacrificio espiatorio davanti al Signore, a causa della loro inavvertenza. 26Sarà
perdonato a tutta la comunità degli Israeliti e allo straniero che soggiorna in
mezzo a loro, perché tutto il popolo ha peccato per inavvertenza. 27Se
è una persona sola che ha peccato per inavvertenza, offra una capra di un anno
come sacrificio espiatorio. 28Il sacerdote farà il rito espiatorio
davanti al Signore per la persona che avrà mancato commettendo un peccato per
inavvertenza; quando avrà fatto l'espiazione per essa, le sarà perdonato. 29Si
tratti di un nativo del paese tra gli Israeliti o di uno straniero che
soggiorna in mezzo a voi, avrete un'unica legge per colui che pecca per
inavvertenza.
30Ma la persona che agisce con deliberazione, nativo del paese o straniero,
insulta il Signore; essa sarà eliminata dal suo popolo. 31Poiché ha
disprezzato la parola del Signore e ha violato il suo comando, quella persona
dovrà essere eliminata; porterà il peso della sua colpa".
32Mentre gli Israeliti erano nel deserto, trovarono un uomo che
raccoglieva legna in giorno di sabato. 33Quelli che l'avevano
trovato a raccogliere legna, lo condussero a Mosè, ad Aronne e a tutta la
comunità. 34Lo misero sotto sorveglianza, perché non era stato
ancora stabilito che cosa gli si dovesse fare. 35Il Signore disse a
Mosè: "Quell'uomo deve essere messo a morte; tutta la comunità lo lapiderà
fuori dell'accampamento". 36Tutta la comunità lo condusse fuori
dell'accampamento e lo lapidò; quegli morì secondo il comando che il Signore
aveva dato a Mosè.
37Il Signore aggiunse a Mosè: 38"Parla agli
Israeliti e ordina loro che si facciano, di generazione in generazione, fiocchi
agli angoli delle loro vesti e che mettano al fiocco di ogni angolo un cordone
di porpora viola. 39Avrete tali fiocchi e, quando li guarderete, vi
ricorderete di tutti i comandi del Signore per metterli in pratica; non andrete
vagando dietro il vostro cuore e i vostri occhi, seguendo i quali vi
prostituite. 40Così vi ricorderete di tutti i miei comandi, li
metterete in pratica e sarete santi per il vostro Dio. 41Io sono il
Signore vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese di Egitto per essere il
vostro Dio. Io sono il Signore vostro Dio".
1Ora Core figlio di Izear, figlio di Keat, figlio di
Levi, e Datan e Abiram, figli di Eliab, figlio di Pallu, figlio di Ruben, 2presero
altra gente e insorsero contro Mosè, con duecentocinquanta uomini tra gli
Israeliti, capi della comunità, membri del consiglio, uomini stimati; 3radunatisi
contro Mosè e contro Aronne, dissero loro: "Basta! Tutta la comunità,
tutti sono santi e il Signore è in mezzo a loro; perché dunque vi innalzate
sopra l'assemblea del Signore?".
4Quando Mosè ebbe udito questo, si prostrò con la faccia a terra; 5poi
disse a Core e a tutta la gente che era con lui: "Domani mattina il
Signore farà conoscere chi è suo e chi è santo e se lo farà avvicinare: farà
avvicinare a sé colui che egli avrà scelto. 6Fate questo: prendete
gli incensieri tu e tutta la gente che è con te; 7domani vi
metterete il fuoco e porrete profumo aromatico davanti al Signore; colui che il
Signore avrà scelto sarà santo. Basta, figli di Levi!". 8Mosè
disse poi a Core: "Ora ascoltate, figli di Levi! 9È forse poco
per voi che il Dio d'Israele vi abbia segregati dalla comunità d'Israele e vi
abbia fatti avvicinare a sé per prestare servizio nella Dimora del Signore e
per tenervi davanti alla comunità, esercitando per essa il vostro ministero? 10Egli
vi ha fatti avvicinare a sé, te e tutti i tuoi fratelli figli di Levi con te e
ora pretendete anche il sacerdozio? 11Per questo tu e tutta la gente
che è con te siete convenuti contro il Signore! E chi è Aronne perché vi
mettiate a mormorare contro di lui?".
12Poi Mosè mandò a chiamare Datan e Abiram, figli di Eliab; ma essi
dissero: "Noi non verremo. 13È forse poco per te l'averci fatti
partire da un paese dove scorre latte e miele per farci morire nel deserto,
perché tu voglia fare il nostro capo e dominare su di noi? 14Non ci
hai davvero condotti in un paese dove scorre latte e miele, né ci hai dato il possesso
di campi e di vigne! Credi tu di poter privare degli occhi questa gente? Noi
non verremo". 15Allora Mosè si adirò molto e disse al Signore:
"Non gradire la loro oblazione; io non ho preso da costoro neppure un
asino e non ho fatto torto ad alcuno di loro".
16Mosè disse a Core: "Tu e tutta la tua gente trovatevi domani
davanti al Signore: tu e loro con Aronne; 17ciascuno di voi prenda
l'incensiere, vi metta il profumo aromatico e porti ciascuno il suo incensiere
davanti al Signore: duecentocinquanta incensieri. Anche tu e Aronne; ciascuno
prenda un incensiere". 18Essi dunque presero ciascuno un
incensiere, vi misero il fuoco, vi posero profumo aromatico e si fermarono
all'ingresso della tenda del convegno; lo stesso fecero Mosè e Aronne.
19Core convocò tutta la comunità presso Mosè e Aronne all'ingresso
della tenda del convegno; la gloria del Signore apparve a tutta la comunità. 20Il
Signore disse a Mosè e ad Aronne: 21"Allontanatevi da questa
comunità e io li consumerò in un istante". 22Ma essi, prostratisi
con la faccia a terra, dissero: "Dio, Dio degli spiriti di ogni essere
vivente! Un uomo solo ha peccato e ti vorresti adirare contro tutta la
comunità?". 23Il Signore disse a Mosè: 24"Parla
alla comunità e ordinale: Ritiratevi dalle vicinanze della dimora di Core,
Datan e Abiram".
25Mosè si alzò e andò da Datan e da Abiram; gli anziani di Israele
lo seguirono. 26Egli disse alla comunità: "Allontanatevi dalle
tende di questi uomini empi e non toccate nulla di ciò che è loro, perché non
periate a causa di tutti i loro peccati". 27Così quelli si
ritirarono dal luogo dove stavano Core, Datan e Abiram. Datan e Abiram uscirono
e si fermarono all'ingresso delle loro tende con le mogli, i figli e i bambini.
28Mosè disse: "Da questo saprete che il Signore mi ha mandato
per fare tutte queste opere e che io non ho agito di mia iniziativa. 29Se
questa gente muore come muoiono tutti gli uomini, se la loro sorte è la sorte
comune a tutti gli uomini, il Signore non mi ha mandato; 30ma se il
Signore fa una cosa meravigliosa, se la terra spalanca la bocca e li ingoia con
quanto appartiene loro e se essi scendono vivi agli inferi, allora saprete che
questi uomini hanno disprezzato il Signore". 31Come egli ebbe
finito di pronunciare tutte queste parole, il suolo si profondò sotto i loro
piedi, 32la terra spalancò la bocca e li inghiottì: essi e le loro
famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Core e tutta la loro roba. 33Scesero
vivi agli inferi essi e quanto loro apparteneva; la terra li ricoprì ed essi
scomparvero dall'assemblea. 34Tutto Israele che era attorno ad essi
fuggì alle loro grida; perché dicevano: "La terra non inghiottisca anche
noi!".
35Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e divorò i
duecentocinquanta uomini, che offrivano l'incenso.
1Poi il Signore disse a Mosè: 2"Di' a
Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, di tirar fuori gli incensieri
dall'incendio e di disperdere qua e là il fuoco, perché quelli sono sacri; 3degli
incensieri di quegli uomini, che hanno peccato al prezzo della loro vita, si facciano
tante lamine battute per rivestirne l'altare, poiché sono stati presentati
davanti al Signore e quindi sono sacri; saranno un monito per gli
Israeliti". 4Il sacerdote Eleazaro prese gli incensieri di rame
presentati dagli uomini che erano stati arsi; furono ridotti in lamine per
rivestirne l'altare, 5perché servano da memoriale agli Israeliti:
nessun estraneo che non sia della discendenza di Aronne si accosti a bruciare
incenso davanti al Signore e abbia la sorte di Core e di quelli che erano con
lui. Eleazaro fece come il Signore gli aveva ordinato per mezzo di Mosè.
6Il giorno dopo tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro
Mosè e Aronne dicendo: "Voi avete fatto morire il popolo del
Signore". 7Come la comunità si radunava contro Mosè e contro
Aronne, gli Israeliti si volsero verso la tenda del convegno; ed ecco la nube
la ricoprì e apparve la gloria del Signore. 8Mosè e Aronne vennero
davanti alla tenda del convegno. 9Il Signore disse a Mosè: 10"Allontanatevi
da questa comunità e io li consumerò in un istante". Ma essi si
prostrarono con la faccia a terra. 11Mosè disse ad Aronne:
"Prendi l'incensiere, mettici il fuoco preso dall'altare, ponici sopra
l'incenso; portalo presto in mezzo alla comunità e fa' il rito espiatorio per
essi; poiché l'ira del Signore è divampata, il flagello è già cominciato".
12Aronne prese l'incensiere, come Mosè aveva detto, corse in mezzo
all'assemblea; ecco il flagello era già cominciato in mezzo al popolo; mise
l'incenso nel braciere e fece il rito espiatorio per il popolo. 13Si
fermò tra i morti e i vivi e il flagello fu arrestato. 14Ora quelli
che morirono di quel flagello furono quattordicimilasettecento, oltre quelli
che morirono per il fatto di Core. 15Aronne tornò da Mosè
all'ingresso della tenda del convegno: il flagello era stato fermato.
16Poi il Signore disse a Mosè: 17"Parla agli
Israeliti e fatti dare da loro dei bastoni, uno per ogni loro casato paterno:
cioè dodici bastoni da parte di tutti i loro capi secondo i loro casati
paterni; scriverai il nome di ognuno sul suo bastone, 18scriverai il
nome di Aronne sul bastone di Levi, poiché ci sarà un bastone per ogni capo dei
loro casati paterni. 19Riporrai quei bastoni nella tenda del
convegno, davanti alla testimonianza, dove io sono solito darvi convegno. 20L'uomo
che io avrò scelto sarà quello il cui bastone fiorirà e così farò cessare
davanti a me le mormorazioni che gli Israeliti fanno contro di voi".
21Mosè parlò agli Israeliti e tutti i loro capi gli diedero un
bastone ciascuno, secondo i loro casati paterni, cioè dodici bastoni; il
bastone di Aronne era in mezzo ai loro bastoni. 22Mosè ripose quei
bastoni davanti al Signore nella tenda della testimonianza. 23Il
giorno dopo, Mosè entrò nella tenda della testimonianza ed ecco il bastone di
Aronne per il casato di Levi era fiorito: aveva prodotto germogli, aveva fatto
sbocciare fiori e maturato mandorle. 24Allora Mosè tolse tutti i
bastoni dalla presenza del Signore e li portò a tutti gli Israeliti; essi li
videro e presero ciascuno il suo bastone.
25Il Signore disse a Mosè: "Riporta il bastone di Aronne
davanti alla Testimonianza, perché sia conservato come un monito per i ribelli
e si ponga fine alle loro mormorazioni contro di me ed essi non ne
muoiano". 26Mosè fece come il Signore gli aveva comandato.
27Gli Israeliti dissero a Mosè: "Ecco, moriamo, siamo perduti,
siamo tutti perduti! 28Chiunque si accosta alla Dimora del Signore
muore; dovremo morire tutti?".
1Il Signore disse ad Aronne: "Tu, i tuoi figli e
la casa di tuo padre con te porterete il peso delle iniquità commesse nel
santuario; tu e i tuoi figli porterete il peso delle iniquità commesse
nell'esercizio del vostro sacerdozio. 2Anche i tuoi fratelli, la
tribù di Levi, la tribù di tuo padre, farai accostare a te, perché ti siano
accanto e ti servano quando tu e i tuoi figli con te sarete davanti alla tenda
della testimonianza. 3Essi staranno al tuo servizio e al servizio di
tutta la tenda; soltanto non si accosteranno agli arredi del santuario né
all'altare, perché non moriate gli uni e gli altri. 4Essi saranno
accanto a te e saranno addetti alla custodia della tenda del convegno per tutto
il servizio della tenda e nessun estraneo si accosterà a voi. 5Voi
sarete addetti alla custodia del santuario e dell'altare, perché non vi sia più
ira contro gli Israeliti. 6Quanto a me, ecco, io ho preso i vostri
fratelli, i leviti, tra gli Israeliti; dati al Signore, essi sono rimessi in
dono a voi per prestare servizio nella tenda del convegno. 7Tu e i
tuoi figli con te eserciterete il vostro sacerdozio per quanto riguarda
l'altare ciò che è oltre il velo; compirete il vostro ministero. Io vi dò
l'esercizio del sacerdozio come un dono; l'estraneo che si accosterà sarà messo
a morte".
8Il Signore disse ancora ad Aronne: "Ecco, io ti dò il diritto
a tutte le cose consacrate dagli Israeliti, cioè a quelle che mi sono offerte
per elevazione: io le dò a te e ai tuoi figli, come diritto della tua unzione,
per legge perenne. 9Questo ti apparterrà fra le cose santissime, fra
le loro offerte consumate dal fuoco: ogni oblazione, ogni sacrificio espiatorio
e ogni sacrificio di riparazione che mi presenteranno; sono tutte cose
santissime che apparterranno a te e ai tuoi figli. 10Le mangerai in
luogo santissimo; ne mangerà ogni maschio; le tratterai come cose sante. 11Questo
ancora ti apparterrà: i doni che gli Israeliti presenteranno con l'elevazione e
tutte le loro offerte fatte con il rito di agitazione; io le dò a te, ai tuoi
figli e alle tue figlie con te per legge perenne. Chiunque sarà mondo in casa
tua ne potrà mangiare. 12Ti dò anche tutte le primizie che al
Signore offriranno: il meglio dell'olio, il meglio del mosto e del grano. 13Le
primizie di quanto produrrà la loro terra che essi presenteranno al Signore
saranno tue. Chiunque sarà mondo in casa tua ne potrà mangiare. 14Quanto
sarà consacrato per voto di sterminio in Israele sarà tuo. 15Ogni
essere che nasce per primo da ogni essere vivente, offerto al Signore, così
degli uomini come degli animali, sarà tuo; però farai riscattare il primogenito
dell'uomo e farai anche riscattare il primo nato di un animale immondo. 16Quanto
al riscatto, li farai riscattare dall'età di un mese, secondo la stima di
cinque sicli d'argento, in base al siclo del santuario, che è di venti ghera.
17Ma non farai riscattare il primo nato della vacca, né il primo
nato della pecora, né il primo nato della capra; sono cosa sacra; verserai il
loro sangue sull'altare e brucerai le loro parti grasse come sacrificio
consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. 18La loro carne
sarà tua; sarà tua come il petto dell'offerta che si fa con la agitazione
rituale e come la coscia destra. 19Io dò a te, ai tuoi figli e alle
tue figlie con te, per legge perenne, tutte le offerte di cose sante che gli
Israeliti presenteranno al Signore con il rito dell'elevazione. È un'alleanza
inviolabile, perenne, davanti al Signore, per te e per la tua discendenza con
te".
20Il Signore disse ad Aronne: "Tu non avrai alcun possesso nel
loro paese e non ci sarà parte per te in mezzo a loro; io sono la tua parte e
il tuo possesso in mezzo agli Israeliti. 21Ai figli di Levi io dò in
possesso tutte le decime in Israele per il servizio che fanno, il servizio
della tenda del convegno. 22Gli Israeliti non si accosteranno più
alla tenda del convegno per non caricarsi di un peccato che li farebbe morire. 23Ma
il servizio nella tenda del convegno lo faranno soltanto i leviti; essi
porteranno il peso della loro responsabilità; sarà una legge perenne, di
generazione in generazione; non possiederanno nulla tra gli Israeliti; 24poiché
io dò in possesso ai leviti le decime che gli Israeliti presenteranno al
Signore come offerta fatta con il rito di elevazione; per questo dico di loro:
Non possiederanno nulla tra gli Israeliti".
25Il Signore disse a Mosè: 26"Parlerai inoltre ai
leviti e dirai loro: Quando riceverete dagli Israeliti le decime che io vi dò
per conto loro in vostro possesso, ne preleverete un'offerta secondo la rituale
elevazione da fare al Signore: una decima della decima; 27l'offerta
che avrete prelevata vi sarà calcolata come il grano che viene dall'aia e come
il mosto che esce dal torchio. 28Così anche voi preleverete
un'offerta per il Signore da tutte le decime che riceverete dagli Israeliti e
darete al sacerdote Aronne l'offerta che avrete prelevato per il Signore. 29Da
tutte le cose che vi saranno concesse preleverete tutte le offerte per il
Signore; di tutto ciò che vi sarà di meglio preleverete quel tanto che è da
consacrare. 30Dirai loro: Quando ne avrete prelevato il meglio, quel
che rimane sarà calcolato come il provento dell'aia e come il provento del
torchio. 31Lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre
famiglie, perché è il vostro salario in cambio del vostro servizio nella tenda
del convegno. 32Così non sarete rei di alcun peccato, perché ne
avrete messa da parte la parte migliore; non profanerete le cose sante degli
Israeliti; così non morirete".
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 2"Questa
è una disposizione della legge che il Signore ha prescritta: Ordina agli
Israeliti che ti portino una giovenca rossa, senza macchia, senza difetti, e
che non abbia mai portato il giogo. 3La darete al sacerdote
Eleazaro, che la condurrà fuori del campo e la farà immolare in sua presenza. 4Il
sacerdote Eleazaro prenderà con il dito il sangue della giovenca e ne farà
sette volte l'aspersione davanti alla tenda del convegno; 5poi si
brucerà la giovenca sotto i suoi occhi; se ne brucerà la pelle, la carne e il
sangue con gli escrementi. 6Il sacerdote prenderà legno di cedro,
issòpo, colore scarlatto e getterà tutto nel fuoco che consuma la giovenca. 7Poi
il sacerdote laverà le sue vesti e farà un bagno al suo corpo nell'acqua;
quindi rientrerà nel campo e il sacerdote rimarrà in stato d'immondezza fino
alla sera. 8Colui che avrà bruciato la giovenca si laverà le vesti
nell'acqua, farà un bagno al suo corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla
sera. 9Un uomo mondo raccoglierà le ceneri della giovenca e le
depositerà fuori del campo in luogo mondo, dove saranno conservate per la
comunità degli Israeliti per l'acqua di purificazione: è un rito espiatorio. 10Colui
che avrà raccolto le ceneri della giovenca si laverà le vesti e sarà immondo
fino alla sera. Questa sarà una legge perenne per gli Israeliti e per lo
straniero che soggiornerà presso di loro.
11Chi avrà toccato un cadavere umano sarà immondo per sette giorni. 12Quando
uno si sarà purificato con quell'acqua il terzo e il settimo giorno, sarà
mondo; ma se non si purifica il terzo e il settimo giorno, non sarà mondo. 13Chiunque
avrà toccato un cadavere, cioè il corpo di una persona umana morta, e non si
sarà purificato, avrà profanato la Dimora del Signore e sarà sterminato da
Israele. Siccome l'acqua di purificazione non è stata spruzzata su di lui, egli
è in stato di immondezza; ha ancora addosso l'immondezza.
14Questa è la legge per quando un uomo muore in una tenda: chiunque
entrerà nella tenda e chiunque sarà nella tenda sarà immondo per sette giorni. 15Ogni
vaso scoperto, sul quale non sia un coperchio o una legatura, sarà immondo. 16Chiunque
per i campi avrà toccato un uomo ucciso di spada o morto di morte naturale o un
osso d'uomo o un sepolcro sarà immondo per sette giorni.
17Per colui che sarà divenuto immondo si prenderà la cenere della
vittima bruciata per l'espiazione e vi si verserà sopra l'acqua viva, in un
vaso; 18poi un uomo mondo prenderà issòpo, lo intingerà nell'acqua e
ne spruzzerà la tenda, tutti gli arredi e tutte le persone che vi stanno e
colui che ha toccato l'osso o l'ucciso o chi è morto di morte naturale o il
sepolcro. 19L'uomo mondo spruzzerà l'immondo il terzo giorno e il
settimo giorno e lo purificherà il settimo giorno; poi colui che è stato
immondo si sciacquerà le vesti, si laverà con l'acqua e diventerà mondo alla
sera. 20Ma colui che, divenuto immondo, non si purificherà, sarà
eliminato dalla comunità, perché ha contaminato il santuario del Signore e
l'acqua della purificazione non è stata spruzzata su di lui; è immondo. 21Sarà
per loro una legge perenne. Colui che avrà spruzzato l'acqua di purificazione
si laverà le vesti; chi avrà toccato l'acqua di purificazione sarà immondo fino
alla sera. 22Quanto l'immondo avrà toccato sarà immondo; chi lo avrà
toccato sarà immondo fino alla sera".
1Ora tutta la comunità degli Israeliti arrivò al
deserto di Sin il primo mese e il popolo si fermò a Kades. Qui morì e fu
sepolta Maria.
2Mancava l'acqua per la comunità: ci fu un assembramento contro Mosè
e contro Aronne. 3Il popolo ebbe una lite con Mosè, dicendo:
"Magari fossimo morti quando morirono i nostri fratelli davanti al
Signore! 4Perché avete condotto la comunità del Signore in questo
deserto per far morire noi e il nostro bestiame? 5E perché ci avete
fatti uscire dall'Egitto per condurci in questo luogo inospitale? Non è un
luogo dove si possa seminare, non ci sono fichi, non vigne, non melograni e non
c'è acqua da bere".
6Allora Mosè e Aronne si allontanarono dalla comunità per recarsi
all'ingresso della tenda del convegno; si prostrarono con la faccia a terra e
la gloria del Signore apparve loro. 7Il Signore disse a Mosè: 8"Prendi
il bastone e tu e tuo fratello Aronne convocate la comunità e alla loro
presenza parlate a quella roccia, ed essa farà uscire l'acqua; tu farai
sgorgare per loro l'acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al suo
bestiame".
9Mosè dunque prese il bastone che era davanti al Signore, come il
Signore gli aveva ordinato. 10Mosè e Aronne convocarono la comunità
davanti alla roccia e Mosè disse loro: "Ascoltate, o ribelli: vi faremo
noi forse uscire acqua da questa roccia?". 11Mosè alzò la mano,
percosse la roccia con il bastone due volte e ne uscì acqua in abbondanza; ne
bevvero la comunità e tutto il bestiame.
12Ma il Signore disse a Mosè e ad Aronne: "Poiché non avete
avuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi degli
Israeliti, voi non introdurrete questa comunità nel paese che io le dò". 13Queste
sono le acque di Mèriba, dove gli Israeliti contesero con il Signore e dove
Egli si dimostrò santo in mezzo a loro.
14Mosè mandò da Kades messaggeri al re di Edom per dirgli:
"Dice Israele tuo fratello: Tu sai tutte le tribolazioni che ci sono
avvenute: 15come i nostri padri scesero in Egitto e noi in Egitto
dimorammo per lungo tempo e gli Egiziani maltrattarono noi e i nostri padri. 16Noi
gridammo al Signore ed egli udì la nostra voce e mandò un angelo e ci fece
uscire dall'Egitto; eccoci ora in Kades, che è città ai tuoi estremi confini. 17Permettici
di passare per il tuo paese; non passeremo né per campi, né per vigne e non
berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia, senza deviare né a destra né
a sinistra, finché avremo oltrepassati i tuoi confini". 18Ma
Edom gli rispose: "Tu non passerai sul mio territorio; altrimenti uscirò
contro di te con la spada". 19Gli Israeliti gli dissero:
"Passeremo per la strada maestra; se noi e il nostro bestiame berremo la
tua acqua, te la pagheremo; lasciaci soltanto transitare a piedi". 20Ma
quegli rispose: "Non passerai!". Edom mosse contro Israele con molta
gente e con mano potente. 21Così Edom rifiutò a Israele il transito
per i suoi confini e Israele si allontanò da lui.
22Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento da Kades e
arrivò al monte Cor. 23Il Signore disse a Mosè e ad Aronne al monte
Cor, sui confini del paese di Edom: 24"Aronne sta per essere
riunito ai suoi antenati e non entrerà nel paese che ho dato agli Israeliti,
perché siete stati ribelli al mio comandamento alle acque di Mèriba. 25Prendi
Aronne e suo figlio Eleazaro e falli salire sul monte Cor. 26Spoglia
Aronne delle sue vesti e falle indossare a suo figlio Eleazaro; in quel luogo
Aronne sarà riunito ai suoi antenati e morirà". 27Mosè fece
come il Signore aveva ordinato ed essi salirono sul monte Cor, in vista di
tutta la comunità. 28Mosè spogliò Aronne delle sue vesti e le fece
indossare a Eleazaro suo figlio; Aronne morì in quel luogo sulla cima del
monte. Poi Mosè ed Eleazaro scesero dal monte. 29Quando tutta la
comunità vide che Aronne era morto, tutta la casa d'Israele lo pianse per
trenta giorni.
1Il re cananeo di Arad, che abitava il Negheb, appena
seppe che Israele veniva per la via di Atarim, attaccò battaglia contro Israele
e fece alcuni prigionieri. 2Allora Israele fece un voto al Signore e
disse: "Se tu mi metti nelle mani questo popolo, le loro città saranno da
me votate allo sterminio". 3Il Signore ascoltò la voce di
Israele e gli mise nelle mani i Cananei; Israele votò allo sterminio i Cananei
e le loro città e quel luogo fu chiamato Corma.
4Poi gli Israeliti partirono dal monte Cor, dirigendosi verso il
Mare Rosso per aggirare il paese di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio.
5Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: "Perché ci avete
fatti uscire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c'è
né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero". 6Allora
il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e
un gran numero d'Israeliti morì. 7Allora il popolo venne a Mosè e
disse: "Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro
di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti". Mosè pregò
per il popolo. 8Il Signore disse a Mosè: "Fatti un serpente e
mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà
in vita". 9Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra
l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente
di rame, restava in vita.
10Poi gli Israeliti partirono e si accamparono a Obot; 11partiti
da Obot si accamparono a Iie-Abarim nel deserto che sta di fronte a Moab dal
lato dove sorge il sole. 12Di là partirono e si accamparono nella
valle di Zered. 13Poi di lì si mossero e si accamparono sull'altra
riva dell'Arnon, che scorre nel deserto e proviene dai confini degli Amorrei;
l'Arnon infatti è il confine di Moab fra Moab e gli Amorrei. 14Per
questo si dice nel libro delle Guerre del Signore:
"Vaeb in Sufa e i
torrenti,
l'Arnon 15e il pendio dei torrenti,
che declina verso la sede di Ar
e si appoggia alla frontiera di Moab".
16Di là andarono a Beer. Questo è il pozzo di cui il
Signore disse a Mosè: "Raduna il popolo e io gli darò l'acqua". 17Allora
Israele cantò questo canto:
"Sgorga, o pozzo:
cantatelo!
18Pozzo che i principi hanno scavato,
che i nobili del popolo hanno perforato
con lo scettro, con i loro bastoni".
Poi dal deserto andarono a
Mattana, 19da Mattana a Nacaliel, da Nacaliel a Bamot 20e
da Bamot alla valle che si trova nelle steppe di Moab presso la cima del Pisga,
che è di fronte al deserto.
21Israele mandò ambasciatori a Sicon, re degli Amorrei, per dirgli: 22"Lasciami
passare per il tuo paese; noi non devieremo per i campi, né per le vigne, non
berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia finché abbiamo oltrepassato i
tuoi confini". 23Ma Sicon non permise a Israele di passare per
i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente e uscì contro Israele nel
deserto; giunse a Iaaz e diede battaglia a Israele. 24Israele lo
sconfisse, passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese dall'Arnon fino
allo Iabbok, estendendosi fino alla regione degli Ammoniti, perché la frontiera
degli Ammoniti era forte.
25Israele prese tutte quelle città e abitò in tutte le città degli
Amorrei, cioè in Chesbon e in tutte le città del suo territorio; 26Chesbon
infatti era la città di Sicon, re degli Amorrei, il quale aveva mosso guerra al
precedente re di Moab e gli aveva tolto tutto il suo paese fino all'Arnon. 27Per
questo dicono i poeti:
"Entrate in Chesbon!
Ben costruita e fondata
è la città di Sicon!
28Perché un fuoco uscì da Chesbon,
una fiamma dalla città di Sicon
divorò Ar-Moab,
inghiottì le alture dell'Arnon.
29Guai a te, Moab,
sei perduto, popolo di Camos!
Egli ha reso fuggiaschi i suoi figli
e le sue figlie ha dato in schiavitù
al re degli Amorrei Sicon.
30Ma noi li abbiamo trafitti!
È rovinata Chesbon fino a Dibon.
Abbiamo devastato fino a Nofach
che è presso Madaba".
31Israele si stabilì dunque nel paese degli Amorrei. 32Poi
Mosè mandò a esplorare Iazer e gli Israeliti presero le città del suo
territorio e ne cacciarono gli Amorrei che vi si trovavano.
33Poi mutarono direzione e salirono lungo la strada verso Basan. Og,
re di Basan, uscì contro di loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia
a Edrei. 34Ma il Signore disse a Mosè: "Non lo temere, perché
io te lo dò in potere, lui, tutta la sua gente e il suo paese; trattalo come
hai trattato Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon". 35Gli
Israeliti batterono lui, con i suoi figli e con tutto il suo popolo, così che
non gli rimase più superstite alcuno, e si impadronirono del suo paese.
1Poi gli Israeliti partirono e si accamparono nelle
steppe di Moab, oltre il Giordano verso Gèrico.
2Or Balak, figlio di Zippor, vide quanto Israele aveva fatto agli
Amorrei 3e Moab ebbe grande paura di questo popolo, che era così
numeroso; Moab fu preso da spavento di fronte agli Israeliti. 4Quindi
Moab disse agli anziani di Madian: "Ora questa moltitudine divorerà quanto
è intorno a noi, come il bue divora l'erba dei campi".
Balak, figlio di Zippor, era in quel tempo re di Moab. 5Egli mandò
messaggeri a Balaam, figlio di Beor, a Petor che sta sul fiume, nel paese dei
figli di Amau, per chiamarlo e dirgli: "Ecco un popolo è uscito
dall'Egitto; ricopre la terra e si è stabilito di fronte a me; 6ora
dunque, vieni e maledicimi questo popolo; poiché è troppo potente per me; forse
così riusciremo a sconfiggerlo e potrò scacciarlo dal paese; so infatti che chi
tu benedici è benedetto e chi tu maledici è maledetto".
7Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono portando in
mano il salario dell'indovino; arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di
Balak. 8Balaam disse loro: "Alloggiate qui stanotte e vi darò
la risposta secondo quanto mi dirà il Signore". I capi di Moab si
fermarono da Balaam.
9Ora Dio venne a Balaam e gli disse: "Chi sono questi uomini
che stanno da te?". 10Balaam rispose a Dio: "Balak, figlio
di Zippor, re di Moab, mi ha mandato a dire: 11Ecco, il popolo che è
uscito dall'Egitto, ricopre la terra; ora vieni a maledirmelo; forse riuscirò
così a batterlo e potrò scacciarlo". 12Dio disse a Balaam:
"Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché esso è
benedetto".
13Balaam si alzò la mattina e disse ai capi di Balak:
"Andatevene al vostro paese, perché il Signore si è rifiutato di lasciarmi
venire con voi". 14I capi di Moab si alzarono, tornarono da
Balak e dissero: "Balaam si è rifiutato di venire con noi".
15Allora Balak mandò di nuovo i capi, in maggior numero e più
influenti di quelli di prima. 16Vennero da Balaam e gli dissero:
"Così dice Balak, figlio di Zippor: Nulla ti trattenga dal venire da me; 17perché
io ti colmerò di onori e farò quanto mi dirai; vieni dunque e maledicimi questo
popolo". 18Ma Balaam rispose e disse ai ministri di Balak:
"Quand'anche Balak mi desse la sua casa piena d'argento e oro, non potrei
trasgredire l'ordine del Signore, mio Dio, per fare cosa piccola o grande. 19Nondimeno,
trattenetevi qui anche voi stanotte, perché io sappia ciò che il Signore mi
dirà ancora".
20Dio venne la notte a Balaam e gli disse: "Se quegli uomini
sono venuti a chiamarti, alzati e va' con loro; ma farai ciò che io ti
dirò". 21Balaam quindi si alzò la mattina, sellò l'asina e se
ne andò con i capi di Moab.
22Ma l'ira di Dio si accese perché egli era andato; l'angelo del
Signore si pose sulla strada per ostacolarlo. Egli cavalcava l'asina e aveva
con sé due servitori. 23L'asina, vedendo l'angelo del Signore che
stava sulla strada con la spada sguainata in mano, deviò dalla strada e
cominciò ad andare per i campi. Balaam percosse l'asina per rimetterla sulla
strada. 24Allora l'angelo del Signore si fermò in un sentiero
infossato tra le vigne, che aveva un muro di qua e un muro di là. 25L'asina
vide l'angelo del Signore, si serrò al muro e strinse il piede di Balaam contro
il muro e Balaam la percosse di nuovo. 26L'angelo del Signore passò
di nuovo più avanti e si fermò in un luogo stretto, tanto stretto che non vi
era modo di ritirarsi né a destra, né a sinistra. 27L'asina vide
l'angelo del Signore e si accovacciò sotto Balaam; l'ira di Balaam si accese ed
egli percosse l'asina con il bastone. 28Allora il Signore aprì la
bocca all'asina ed essa disse a Balaam: "Che ti ho fatto perché tu mi
percuota già per la terza volta?". 29Balaam rispose all'asina:
"Perché ti sei beffata di me! Se avessi una spada in mano, ti ammazzerei
subito". 30L'asina disse a Balaam: "Non sono io la tua
asina sulla quale hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse abituata ad
agire così?". Ed egli rispose: "No". 31Allora il
Signore aprì gli occhi a Balaam ed egli vide l'angelo del Signore, che stava
sulla strada con la spada sguainata. Balaam si inginocchiò e si prostrò con la
faccia a terra. 32L'angelo del Signore gli disse: "Perché hai
percosso la tua asina già tre volte? Ecco io sono uscito a ostacolarti il
cammino, perché il cammino davanti a me va in precipizio. 33Tre
volte l'asina mi ha visto ed è uscita di strada davanti a me; se non fosse
uscita di strada davanti a me, certo io avrei già ucciso te e lasciato in vita
lei". 34Allora Balaam disse all'angelo del Signore: "Io ho
peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sul cammino; ora
se questo ti dispiace, io tornerò indietro". 35L'angelo del
Signore disse a Balaam: "Va' pure con quegli uomini; ma dirai soltanto
quello che io ti dirò". Balaam andò con i capi di Balak.
36Quando Balak udì che Balaam arrivava, gli andò incontro a Ir-Moab
che è sul confine dell'Arnon, all'estremità del confine. 37Balak
disse a Balaam: "Non ti avevo forse mandato a chiamare con insistenza?
Perché non sei venuto da me? Non sono forse in grado di farti onore?". 38Balaam
rispose a Balak: "Ecco, sono venuto da te; ma ora posso forse dire
qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò". 39Balaam
andò con Balak e giunsero a Kiriat-Cusot. 40Balak immolò bestiame
grosso e minuto e mandò parte della carne a Balaam e ai capi che erano con lui.
41La mattina Balak prese Balaam e lo fece salire a Bamot-Baal, da
dove si vedeva un'estremità dell'accampamento del popolo.
1Balaam disse a Balak: "Costruiscimi qui sette
altari e preparami qui sette giovenchi e sette arieti". 2Balak
fece come Balaam aveva detto; Balak e Balaam offrirono un giovenco e un ariete
su ciascun altare. 3Balaam disse a Balak: "Fermati presso il
tuo olocausto e io andrò; forse il Signore mi verrà incontro; quel che mi
mostrerà io te lo riferirò". Andò su di una altura brulla.
4Dio andò incontro a Balaam e Balaam gli disse: "Ho preparato i
sette altari e ho offerto un giovenco e un ariete su ciascun altare". 5Allora
il Signore mise le parole in bocca a Balaam e gli disse: "Torna da Balak e
parla così". 6Balaam tornò da Balak che stava presso il suo olocausto:
egli e tutti i capi di Moab. 7Allora Balaam pronunziò il suo poema e
disse:
"Dall'Aram mi ha fatto
venire Balak,
il re di Moab dalle montagne di oriente:
Vieni, maledici per me Giacobbe;
vieni, inveisci contro Israele!
8Come imprecherò, se Dio non impreca?
Come inveirò, se il Signore non inveisce?
9Anzi, dalla cima delle rupi io lo vedo
e dalle alture lo contemplo:
ecco un popolo che dimora solo
e tra le nazioni non si annovera.
10Chi può contare la polvere di Giacobbe?
Chi può numerare l'accampamento d'Israele?
Possa io morire della morte dei giusti
e sia la mia fine come la loro".
11Allora Balak disse a Balaam: "Che mi hai fatto?
Io t'ho fatto venire per maledire i miei nemici e tu invece li hai
benedetti". 12Rispose: "Non devo forse aver cura di dire
solo quello che il Signore mi mette sulla bocca?".
13Balak gli disse: "Vieni con me in altro luogo da dove tu
possa vederlo: qui ne vedi solo un'estremità, non lo vedi tutto intero; di là
me lo devi maledire". 14Lo condusse al campo di Zofim, sulla cima
del Pisga; costruì sette altari e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare.
15Allora Balaam disse a Balak: "Fermati presso il tuo olocausto
e io andrò incontro al Signore". 16Il Signore andò incontro a
Balaam, gli mise le parole sulla bocca e gli disse: "Torna da Balak e
parla così". 17Balaam tornò da Balak che stava presso il suo
olocausto insieme con i capi di Moab. Balak gli disse: "Che cosa ha detto
il Signore?". 18Allora Balaam pronunziò il suo poema e disse:
"Sorgi, Balak, e
ascolta;
porgimi orecchio, figlio di Zippor!
19Dio non è un uomo da potersi smentire,
non è un figlio dell'uomo da potersi pentire.
Forse Egli dice e poi non fa?
Promette una cosa che poi non adempie?
20Ecco, di benedire ho ricevuto il comando
e la benedizione io non potrò revocare.
21Non si scorge iniquità in Giacobbe,
non si vede affanno in Israele.
Il Signore suo Dio è con lui
e in lui risuona l'acclamazione per il re.
22Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto,
è per lui come le corna del bufalo.
23Perché non vi è sortilegio contro Giacobbe
e non vi è magìa contro Israele:
a suo tempo vien detto a Giacobbe
e a Israele che cosa opera Dio.
24Ecco un popolo che si leva come leonessa
e si erge come un leone;
non si accovaccia, finché non abbia divorato la preda
e bevuto il sangue degli uccisi".
25Allora Balak disse a Balaam: "Se proprio non lo
maledici, almeno non benedirlo!". 26Rispose Balaam e disse a
Balak: "Non ti ho già detto, che quanto il Signore dirà io dovrò
eseguirlo?".
27Balak disse a Balaam: "Vieni, ti condurrò in altro luogo:
forse piacerà a Dio che tu me li maledica di là". 28Così Balak
condusse Balaam in cima al Peor, che è di fronte al deserto. 29Balaam
disse a Balak: "Costruiscimi qui sette altari e preparami sette giovenchi
e sette arieti". 30Balak fece come Balaam aveva detto e offrì
un giovenco e un ariete su ogni altare.
1Balaam vide che al Signore piaceva di benedire Israele
e non volle rivolgersi come le altre volte alla magìa, ma voltò la faccia verso
il deserto. 2Balaam alzò gli occhi e vide Israele accampato, tribù
per tribù. Allora lo spirito di Dio fu sopra di lui. 3Egli pronunziò
il suo poema e disse:
"Oracolo di Balaam,
figlio di Beor,
e oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante;
4oracolo di chi ode le parole di Dio
e conosce la scienza dell'Altissimo,
di chi vede la visione dell'Onnipotente,
e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.
5Come sono belle le tue tende, Giacobbe,
le tue dimore, Israele!
6Sono come torrenti che si diramano,
come giardini lungo un fiume,
come àloe, che il Signore ha piantati,
come cedri lungo le acque.
7Fluirà l'acqua dalle sue secchie
e il suo seme come acqua copiosa.
Il suo re sarà più grande di Agag
e il suo regno sarà celebrato.
8Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto,
è per lui come le corna del bùfalo.
Egli divora le genti che lo avversano,
addenta le loro ossa
e spezza le saette scagliate contro di lui.
9Si è rannicchiato, si è accovacciato come un leone
e come una leonessa, chi oserà farlo alzare?
Chi ti benedice sia benedetto
e chi ti maledice sia maledetto!".
10Allora l'ira di Balak si accese contro Balaam; Balak
batté le mani e disse a Balaam: "Ti ho chiamato per maledire i miei nemici
e tu invece per tre volte li hai benedetti! 11Ora vattene al tuo
paese! Avevo detto che ti avrei colmato di onori, ma ecco, il Signore ti ha
impedito di averli". 12Balaam disse a Balak: "Non avevo
forse detto ai messaggeri che mi avevi mandato: 13Quando anche Balak
mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine
del Signore per fare cosa buona o cattiva di mia iniziativa: ciò che il Signore
dirà, quello soltanto dirò? 14Ora sto per tornare al mio popolo;
ebbene vieni: ti predirò ciò che questo popolo farà al tuo popolo negli ultimi
giorni". 15Egli pronunciò il suo poema e disse:
"Oracolo di Balaam,
figlio di Beor,
oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante,
16oracolo di chi ode le parole di Dio
e conosce la scienza dell'Altissimo,
di chi vede la visione dell'Onnipotente,
e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.
17Io lo vedo, ma non ora,
io lo contemplo, ma non da vicino:
Una stella spunta da Giacobbe
e uno scettro sorge da Israele,
spezza le tempie di Moab
e il cranio dei figli di Set,
18Edom diverrà sua conquista
e diverrà sua conquista Seir, suo nemico,
mentre Israele compirà prodezze.
19Uno di Giacobbe dominerà i suoi nemici
e farà perire gli scampati da Ar".
20Poi vide Amalek, pronunziò il suo poema e disse:
"Amalek è la prima delle
nazioni,
ma il suo avvenire sarà eterna rovina".
21Poi vide i Keniti, pronunziò il suo poema e disse:
"Sicura è la tua dimora,
o Caino,
e il tuo nido è aggrappato alla roccia.
22Eppure sarà dato alla distruzione,
finché Assur ti deporterà in prigionia".
23Pronunziò ancora il suo poema e disse:
"Ahimè! chi potrà
sopravvivere,
dopo che il Signore avrà compiuto tal cosa?
24Verranno navi dalla parte di Cipro
e opprimeranno Assur e opprimeranno Eber,
ma anch'egli andrà in perdizione".
25Poi Balaam si alzò e tornò al suo paese, mentre Balak
se ne andò per la sua strada.
1Israele si stabilì a Sittim e il popolo cominciò a
trescare con le figlie di Moab. 2Esse invitarono il popolo ai
sacrifici offerti ai loro dei; il popolo mangiò e si prostrò davanti ai loro
dei. 3Israele aderì al culto di Baal-Peor e l'ira del Signore si
accese contro Israele.
4Il Signore disse a Mosè: "Prendi tutti i capi del popolo e fa'
appendere al palo i colpevoli, davanti al Signore, al sole, perché l'ira
ardente del Signore si allontani da Israele". 5Mosè disse ai
giudici d'Israele: "Ognuno di voi uccida dei suoi uomini coloro che hanno
aderito al culto di Baal-Peor".
6Ed ecco uno degli Israeliti venne e condusse ai suoi fratelli una
donna madianita, sotto gli occhi di Mosè e di tutta la comunità degli
Israeliti, mentre essi stavano piangendo all'ingresso della tenda del convegno.
7Vedendo ciò, Pincas figlio di Eleazaro, figlio del sacerdote
Aronne, si alzò in mezzo alla comunità, prese in mano una lancia, 8seguì
quell'uomo di Israele nella tenda e li trafisse tutti e due, l'uomo di Israele
e la donna, nel basso ventre. E il flagello cessò tra gli Israeliti. 9Di
quel flagello morirono ventiquattromila persone.
10Il Signore disse a Mosè: 11"Pincas, figlio di
Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, ha allontanato la mia ira dagli
Israeliti, perché egli è stato animato dal mio zelo fra di loro, e io nella mia
gelosia non ho sterminato gli Israeliti. 12Perciò digli che io
stabilisco con lui un'alleanza di pace, 13che sarà per lui e per la
sua stirpe dopo di lui un'alleanza di un sacerdozio perenne, perché egli ha
avuto zelo per il suo Dio e ha fatto il rito espiatorio per gli
Israeliti". 14Ora l'uomo d'Israele, che è stato ucciso con la
donna madianita, si chiamava Zimri, figlio di Salu, capo di un casato paterno
dei Simeoniti. 15La donna che è stata uccisa, la Madianita, si
chiamava Cozbi, figlia di Zur, capo della gente di un casato in Madian.
16Poi il Signore disse a Mosè: 17"Trattate i
Madianiti da nemici e uccideteli, 18poiché essi vi hanno trattati da
nemici con le astuzie mediante le quali vi hanno sedotti nella faccenda di Peor
e nella faccenda di Cozbi, figlia di un principe di Madian, loro sorella, che è
stata uccisa il giorno del flagello causato per la faccenda di Peor".
1Il Signore disse a Mosè e ad Eleazaro, figlio del
sacerdote Aronne: 2"Fate il censimento di tutta la comunità
degli Israeliti, dall'età di vent'anni in su, secondo i loro casati paterni, di
quanti in Israele possono andare in guerra". 3Mosè e il
sacerdote Eleazaro dissero loro nelle steppe di Moab presso il Giordano di
fronte a Gèrico: 4"Si faccia il censimento dall'età di
vent'anni in su, come il Signore aveva ordinato a Mosè e agli Israeliti, quando
uscirono dal paese d'Egitto".
5Ruben primogenito d'Israele. Figli di Ruben: Enoch, da cui discende
la famiglia degli Enochiti; Pallu, da cui discende la famiglia dei Palluiti; 6Chezron,
da cui discende la famiglia degli Chezroniti; Carmi, da cui discende la
famiglia dei Carmiti. 7Tali sono le famiglie dei Rubeniti: quelli
che furono registrati erano quarantatremilasettecentotrenta. 8Figli
di Pallu: Eliab. 9Figli di Eliab: Nemuel, Datan e Abiram. Questi
sono quel Datan e quell'Abiram, membri del consiglio, che si ribellarono contro
Mosè e contro Aronne con la gente di Core, quando questa si era ribellata
contro il Signore; 10la terra spalancò la bocca e li inghiottì
insieme con Core, quando quella gente perì e il fuoco divorò duecentocinquanta
uomini, che servirono d'esempio. 11Ma i figli di Core non perirono.
12Figli di Simeone secondo le loro famiglie. Da Nemuel discende la
famiglia dei Nemueliti; da Iamin la famiglia degli Iaminiti; da Iachin la famiglia
degli Iachiniti; da Zocar la famiglia dei Zocariti; 13da Saul la
famiglia dei Sauliti. 14Tali sono le famiglie dei Simeoniti. Ne
furono registrati ventiduemiladuecento.
15Figli di Gad secondo le loro famiglie. Da Sefon discende la
famiglia dei Sefoniti; da Agghi la famiglia degli Agghiti; da Suni la famiglia
dei Suniti; 16da Ozni la famiglia degli Ozniti; da Eri la famiglia
degli Eriti; 17da Arod la famiglia degli Aroditi; da Areli la
famiglia degli Areliti. 18Tali sono le famiglie dei figli di Gad. Ne
furono registrati quarantamilacinquecento.
19Figli di Giuda: Er e Onan; ma Er e Onan morirono nel paese di
Canaan. 20Ecco i figli di Giuda secondo le loro famiglie: da Sela
discende la famiglia degli Selaniti; da Perez la famiglia dei Pereziti; da
Zerach la famiglia degli Zerachiti. 21I figli di Perez furono:
Chezron da cui discende la famiglia dei Chezroniti; Amul da cui discende la
famiglia degli Amuliti. 22Tali sono le famiglie di Giuda. Ne furono
registrati settantaseimilacinquecento.
23Figli di Issacar secondo le loro famiglie: da Tola discende la
famiglia dei Tolaiti; da Puva la famiglia dei Puviti; 24da Iasub la
famiglia degli Iasubiti; da Simron la famiglia dei Simroniti. 25Tali
sono le famiglie di Issacar. Ne furono registrati sessantaquattromilatrecento.
26Figli di Zàbulon secondo le loro famiglie: da Sered discende la
famiglia dei Serediti; da Elon la famiglia degli Eloniti; da Iacleel la
famiglia degli Iacleeliti. 27Tali sono le famiglie degli Zabuloniti.
Ne furono registrati sessantamilacinquecento.
28Figli di Giuseppe secondo le loro famiglie: Manàsse ed Efraim. 29Figli
di Manàsse: da Machir discende la famiglia dei Machiriti. Machir generò Gàlaad. Da Gàlaad discende la famiglia dei Galaaditi. 30Questi
sono i figli di Gàlaad: Iezer da cui discende la famiglia degli Iezeriti; Elek
da cui discende la famiglia degli Eleciti; 31Asriel da cui discende
la famiglia degli Asrieliti; Sichem da cui discende la famiglia dei Sichemiti; 32Semida
da cui discende la famiglia dei Semiditi; Efer da cui discende la famiglia
degli Eferiti. 33Ora Zelofcad, figlio di Efer, non ebbe maschi ma
soltanto figlie e le figlie di Zelofcad si chiamarono Macla, Noa, Ogla, Milca e
Tirza. 34Tali sono le famiglie di Manàsse: gli uomini registrati
furono cinquantaduemilasettecento.
35Questi sono i figli di Efraim secondo le loro famiglie: da
Sutelach discende la famiglia dei Sutelachiti; da Beker la famiglia dei
Bekeriti; da Tacan la famiglia dei Tacaniti. 36Questi sono i figli
di Sutelach: da Erano è discesa la famiglia degli Eraniti. 37Tali
sono le famiglie dei figli di Efraim. Ne furono registrati
trentaduemilacinquecento. Questi sono i figli di Giuseppe secondo le loro
famiglie.
38Figli di Beniamino secondo le loro famiglie: da Bela discende la
famiglia dei Belaiti; da Asbel la famiglia degli Asbeliti; da Airam la famiglia
degli Airamiti; 39da Sufam la famiglia degli Sufamiti; 40da
Ufam la famiglia degli Ufamiti. I figli di Bela furono Ard e Naaman; da Ard
discende la famiglia degli Arditi; da Naaman discende la famiglia dei Naamiti. 41Tali
sono i figli di Beniamino secondo le loro famiglie. Gli uomini registrati
furono quarantacinquemilaseicento.
42Questi sono i figli di Dan secondo le loro famiglie: da Suam
discende la famiglia dei Suamiti. Sono queste le famiglie di Dan secondo le
loro famiglie. 43Totale per le famiglie dei Suamiti: ne furono
registrati sessantaquattromilaquattrocento.
44Figli di Aser secondo le loro famiglie: da Imna discende la
famiglia degli Imniti; da Isvi la famiglia degli Isviti; da Beria la famiglia
dei Beriiti. 45Dai figli di Beria discendono: da Eber la famiglia
degli Eberiti; da Malchiel la famiglia dei Malchieliti. 46La figlia
di Aser si chiamava Sera. 47Tali sono le famiglie dei figli di Aser.
Ne furono registrati cinquantatremilaquattrocento.
48Figli di Nèftali secondo le loro famiglie: da Iacseel discende la
famiglia degli Iacseeliti; da Guni la famiglia dei Guniti; 49da
Ieser la famiglia degli Ieseriti; da Sillem la famiglia dei Sillemiti. 50Tali
sono le famiglie di Nèftali secondo le loro famiglie. Gli uomini registrati
furono quarantacinquemilaquattrocento.
51Questi sono gli Israeliti che furono registrati:
seicentounmilasettecentotrenta.
52Il Signore disse a Mosè: 53"Il paese sarà diviso
tra di essi, per essere la loro proprietà, secondo il numero delle persone. 54A
quelli che sono in maggior numero darai in possesso una porzione maggiore; a
quelli che sono in minor numero darai una porzione minore; si darà a ciascuno
la sua porzione secondo il censimento. 55Ma la ripartizione del
paese sarà gettata a sorte; essi riceveranno la rispettiva proprietà secondo i
nomi delle loro tribù paterne. 56La ripartizione delle proprietà
sarà gettata a sorte per tutte le tribù grandi o piccole".
57Questi sono i leviti dei quali si fece il censimento secondo le
loro famiglie: da Gherson discende la famiglia dei Ghersoniti; da Keat la
famiglia dei Keatiti; da Merari la famiglia dei Merariti.
58Queste sono le famiglie di Levi: la famiglia dei Libniti, la
famiglia degli Ebroniti, la famiglia dei Macliti, la famiglia dei Musiti, la
famiglia dei Coriti. Keat generò Amram. 59La moglie di Amram si
chiamava Iochebed, figlia di Levi, che nacque a Levi in Egitto; essa partorì ad
Amram Aronne, Mosè e Maria loro sorella. 60Ad Aronne nacquero Nadab
e Abiu, Eleazaro e Itamar. 61Ora Nadab e Abiu morirono quando
presentarono al Signore un fuoco profano. 62Gli uomini registrati
furono ventitremila: tutti maschi, dall'età di un mese in su. Non furono
compresi nel censimento degli Israeliti perché non fu data loro alcuna
proprietà tra gli Israeliti.
63Questi sono i registrati da Mosè e dal sacerdote Eleazaro, i quali
fecero il censimento degli Israeliti nelle steppe di Moab presso il Giordano di
Gèrico. 64Fra questi non vi era alcuno di quegli Israeliti dei quali
Mosè e il sacerdote Aronne avevano fatto il censimento nel deserto del Sinai, 65perché
il Signore aveva detto di loro: "Dovranno morire nel deserto!". E non
ne rimase neppure uno, eccetto Caleb figlio di Iefunne, e Giosuè figlio di Nun.
1Le figlie di Zelofcad, figlio di Efer, figlio di
Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse, delle famiglie di Manàsse, figlio
di Giuseppe, che si chiamavano Macla, Noa, Ogla, Milca e Tirza, 2si
accostarono e si presentarono davanti a Mosè, davanti al sacerdote Eleazaro,
davanti ai capi e a tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno, e
dissero: 3"Nostro padre è morto nel deserto. Egli non era nella
compagnia di coloro che si adunarono contro il Signore, non era della gente di
Core, ma è morto a causa del suo peccato, senza figli maschi. 4Perché
dovrebbe il nome del padre nostro scomparire dalla sua famiglia, per il fatto
che non ha avuto figli maschi? Dacci un possedimento in mezzo ai fratelli di
nostro padre". 5Mosè portò la loro causa davanti al Signore. 6Il
Signore disse a Mosè: 7"Le figlie di Zelofcad dicono bene.
Darai loro in eredità un possedimento tra i fratelli del loro padre e farai
passare ad esse l'eredità del loro padre. 8Parlerai inoltre agli
Israeliti e dirai: Quando uno sarà morto senza lasciare un figlio maschio, farete
passare la sua eredità alla figlia. 9Se non ha neppure una figlia,
darete la sua eredità ai suoi fratelli. 10Se non ha fratelli, darete
la sua eredità ai fratelli del padre. 11Se non ci sono fratelli del
padre, darete la sua eredità al parente più stretto nella sua famiglia e quegli
la possiederà. Questa sarà per i figli di Israele una norma di diritto, come il
Signore ha ordinato a Mosè".
12Il Signore disse a Mosè: "Sali su questo monte degli Abarim e
contempla il paese che io dò agli Israeliti. 13Quando l'avrai visto,
anche tu sarai riunito ai tuoi antenati, come fu riunito Aronne tuo fratello, 14perché
trasgrediste l'ordine che vi avevo dato nel deserto di Sin, quando la comunità
si ribellò e voi non dimostraste la mia santità agli occhi loro, a proposito di
quelle acque". Sono le acque di Mèriba di Kades, nel deserto di Sin. 15Mosè
disse al Signore: 16"Il Signore, il Dio della vita in ogni
essere vivente, metta a capo di questa comunità un uomo 17che li
preceda nell'uscire e nel tornare, li faccia uscire e li faccia tornare, perché
la comunità del Signore non sia un gregge senza pastore". 18Il
Signore disse a Mosè: "Prenditi Giosuè, figlio di Nun, uomo in cui è lo
spirito; porrai la mano su di lui, 19lo farai comparire davanti al
sacerdote Eleazaro e davanti a tutta la comunità, gli darai i tuoi ordini in
loro presenza 20e lo farai partecipe della tua autorità, perché
tutta la comunità degli Israeliti gli obbedisca. 21Egli si
presenterà davanti al sacerdote Eleazaro, che consulterà per lui il giudizio degli
Urim davanti al Signore; egli e tutti gli Israeliti con lui e tutta la
comunità usciranno all'ordine di Eleazaro ed entreranno all'ordine suo". 22Mosè
fece come il Signore gli aveva ordinato; prese Giosuè e lo fece comparire
davanti al sacerdote Eleazaro e davanti a tutta la comunità; 23pose
su di lui le mani e gli diede i suoi ordini come il Signore aveva comandato per
mezzo di Mosè.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Da'
quest'ordine agli Israeliti e di' loro: Avrete cura di presentarmi al tempo
stabilito l'offerta, l'alimento dei miei sacrifici da consumare con il fuoco,
soave profumo per me.
3Dirai loro: Questo è il sacrificio consumato dal fuoco che
offrirete al Signore; agnelli dell'anno, senza difetti, due al giorno, come
olocausto perenne. 4Uno degli agnelli lo offrirai la mattina e
l'altro agnello lo offrirai al tramonto; 5come oblazione un decimo
di efa di fior di farina, intrisa in un quarto di hin di olio di
olive schiacciate. 6Tale è l'olocausto perenne, offerto presso il
monte Sinai: sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. 7La
libazione sarà di un quarto di hin per il primo agnello; farai nel
santuario la libazione, bevanda inebriante per il Signore. 8L'altro
agnello l'offrirai al tramonto, con una oblazione e una libazione simili a
quelle della mattina: è un sacrificio fatto con il fuoco, soave profumo per il
Signore.
9Nel giorno di sabato offrirete due agnelli dell'anno, senza
difetti; come oblazione due decimi di fior di farina intrisa in olio, con la
sua libazione. 10È l'olocausto del sabato, per ogni sabato, oltre
l'olocausto perenne e la sua libazione.
11Al principio dei vostri mesi offrirete come olocausto al Signore
due giovenchi, un ariete, sette agnelli dell'anno, senza difetti 12e
tre decimi di fior di farina intrisa in olio, come oblazione per ciascun
giovenco; due decimi di fior di farina intrisa in olio, come oblazione per
l'ariete, 13e un decimo di fior di farina intrisa in olio, come
oblazione per ogni agnello. È un olocausto di soave profumo, un sacrificio consumato
dal fuoco per il Signore. 14Le libazioni saranno di un mezzo hin
di vino per giovenco, di un terzo di hin per l'ariete e di un quarto di hin
per agnello. Tale è l'olocausto del mese, per tutti i mesi dell'anno. 15Si
offrirà al Signore un capro in sacrificio espiatorio oltre l'olocausto perenne
e la sua libazione.
16Il primo mese, il quattordici del mese sarà la pasqua del Signore.
17Il quindici di quel mese sarà giorno di festa. Per sette giorni si
mangerà pane azzimo. 18Il primo giorno si terrà una sacra adunanza;
non farete alcun lavoro servile; 19offrirete in sacrificio con il
fuoco un olocausto al Signore: due giovenchi, un ariete e sette agnelli
dell'anno senza difetti; 20come oblazione, fior di farina intrisa in
olio; ne offrirete tre decimi per giovenco e due per l'ariete; 21ne
offrirai un decimo per ciascuno dei sette agnelli 22e offrirai un
capro come sacrificio espiatorio per fare il rito espiatorio per voi. 23Offrirete
questi sacrifici oltre l'olocausto della mattina, che è un olocausto perenne. 24Li
offrirete ogni giorno, per sette giorni; è un alimento sacrificale consumato
dal fuoco, soave profumo per il Signore. Lo si offrirà oltre l'olocausto
perenne con la sua libazione. 25Il settimo giorno terrete una sacra
adunanza; non farete alcun lavoro servile.
26Il giorno delle primizie, quando presenterete al Signore una
oblazione nuova, alla vostra festa delle settimane, terrete una sacra adunanza;
non farete alcun lavoro servile. 27Offrirete, in olocausto di soave
profumo al Signore, due giovenchi, un ariete e sette agnelli dell'anno; 28in
oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per ogni giovenco, due
decimi per l'ariete 29e un decimo per ciascuno dei sette agnelli; 30offrirete
un capro per il rito espiatorio per voi. 31Offrirete questi
sacrifici, oltre l'olocausto perpetuo e la sua oblazione. Sceglierete animali
senza difetti e vi aggiungerete le loro libazioni.
1Il settimo mese, il primo giorno del mese terrete una
sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile; sarà per voi il giorno
dell'acclamazione con le trombe. 2Offrirete in olocausto di soave
odore al Signore un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti;
3in oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per il
giovenco, due decimi per l'ariete, 4un decimo per ciascuno dei sette
agnelli 5e un capro, in sacrificio espiatorio, per il rito
espiatorio per voi; 6oltre l'olocausto del mese con la sua oblazione
e l'olocausto perenne con la sua oblazione e le loro libazioni, secondo il loro
rito. Sarà un sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore.
7Il decimo giorno di questo settimo mese terrete una sacra adunanza
e vi mortificherete; non farete alcun lavoro 8e offrirete in
olocausto di soave profumo al Signore un giovenco, un ariete, sette agnelli
dell'anno senza difetti; 9come oblazione, fior di farina intrisa in
olio: tre decimi per il giovenco, due decimi per l'ariete, 10un
decimo per ciascuno dei sette agnelli 11e un capro in sacrificio
espiatorio, oltre il sacrificio espiatorio proprio del rito dell'espiazione e
oltre l'olocausto perenne con la sua oblazione e le loro libazioni.
12Il quindici del settimo mese terrete una sacra adunanza; non
farete alcun lavoro servile e celebrerete una festa per il Signore per sette
giorni. 13Offrirete in olocausto, come sacrificio consumato dal
fuoco, soave profumo per il Signore, tredici giovenchi, due arieti, quattordici
agnelli dell'anno senza difetti; 14come oblazione, fior di farina
intrisa in olio: tre decimi per ciascuno dei tredici giovenchi, due decimi per
ciascuno dei due arieti, 15un decimo per ciascuno dei quattordici
agnelli 16e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto
perenne, con la sua oblazione e la sua libazione. 17Il secondo
giorno offrirete dodici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno
senza difetti, 18con le loro oblazioni e le libazioni per i
giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il numero e il rito 19e
un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione
e le loro libazioni. 20Il terzo giorno offrirete undici giovenchi,
due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 21con le
loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli
secondo il loro numero e il rito 22e un capro in sacrificio espiatorio,
oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 23Il
quarto giorno offrirete dieci giovenchi, due arieti, quattordici agnelli
dell'anno senza difetti, 24con le loro offerte e le loro libazioni
per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito 25e
un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione
e la sua libazione. 26Il quinto giorno offrirete nove giovenchi, due
arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 27con le loro
oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti, e gli agnelli
secondo il loro numero e il rito 28e un capro, in sacrificio
espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 29Il
sesto giorno offrirete otto giovenchi, due arieti, quattordici agnelli
dell'anno senza difetti, 30con le loro oblazioni e le loro libazioni
per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito 31e
un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione
e la sua libazione. 32Il settimo giorno offrirete sette giovenchi,
due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 33con le
loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli
secondo il loro numero e il rito 34e un capro, in sacrificio
espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 35L'ottavo
giorno terrete una solenne adunanza; non farete alcun lavoro servile; 36offrirete
in olocausto, come sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore,
un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti, 37con
le loro oblazioni e le loro libazioni, per il giovenco, l'ariete e gli agnelli
secondo il loro numero e il rito 38e un capro in sacrificio
espiatorio oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione.
39Questi sono i sacrifici che offrirete al Signore nelle vostre
solennità, oltre i vostri voti e le vostre offerte volontarie, si tratti dei
vostri olocausti o delle vostre oblazioni o delle vostre libazioni o dei vostri
sacrifici di comunione".
1Mosè riferì agli Israeliti quanto il Signore gli aveva
ordinato.
2Mosè disse ai capi delle tribù degli Israeliti: "Questo il
Signore ha ordinato: 3Quando uno avrà fatto un voto al Signore o si
sarà obbligato con giuramento ad una astensione, non violi la sua parola, ma
dia esecuzione a quanto ha promesso con la bocca. 4Quando una donna
avrà fatto un voto al Signore e si sarà obbligata ad una astensione, mentre è
ancora in casa del padre, durante la sua giovinezza, 5se il padre, avuta
conoscenza del voto di lei e dell'astensione alla quale si è obbligata, non
dice nulla, tutti i voti di lei saranno validi e saranno valide tutte le
astensioni alle quali si sarà obbligata. 6Ma se il padre, quando ne
viene a conoscenza, le fa opposizione, tutti i voti di lei e tutte le
astensioni alle quali si sarà obbligata, non saranno validi; il Signore la
perdonerà, perché il padre le ha fatto opposizione. 7Se si marita
quando è legata da voti o da un obbligo di astensione assunto alla leggera con le
labbra, 8se il marito ne ha conoscenza e quando viene a conoscenza
non dice nulla, i voti di lei saranno validi e saranno validi gli obblighi di
astensione da lei assunti. 9Ma se il marito, quando ne viene a
conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto che essa ha fatto e
l'obbligo di astensione che essa si è assunta alla leggera; il Signore la
perdonerà. 10Ma il voto di una vedova o di una donna ripudiata,
qualunque sia l'obbligo che si è assunto, rimarrà valido. 11Se una
donna nella casa del marito farà voti o si obbligherà con giuramento ad una
astensione 12e il marito ne avrà conoscenza, se il marito non dice
nulla e non le fa opposizione, tutti i voti di lei saranno validi e saranno
validi tutti gli obblighi di astensione da lei assunti. 13Ma se il
marito, quando ne viene a conoscenza, li annulla, quanto le sarà uscito dalle
labbra, voti od obblighi di astensione, non sarà valido; il marito lo ha
annullato; il Signore la perdonerà. 14Il marito può ratificare e il
marito può annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale essa
sia obbligata a mortificarsi. 15Ma se il marito, da un giorno
all'altro, non dice nulla in proposito, egli ratifica così tutti i voti di lei
e tutti gli obblighi di astensione da lei assunti; li ratifica perché non ha
detto nulla a questo proposito quando ne ha avuto conoscenza. 16Ma
se li annulla qualche tempo dopo averne avuto conoscenza, porterà il peso della
colpa della moglie".
17Queste sono le leggi che il Signore prescrisse a Mosè riguardo al
marito e alla moglie, al padre e alla figlia, quando questa è ancora fanciulla,
in casa del padre.
1Il Signore disse a Mosè: 2"Compi la
vendetta degli Israeliti contro i Madianiti, poi sarai riunito ai tuoi
antenati". 3Mosè disse al popolo: "Mobilitate fra di voi
uomini per la guerra e marcino contro Madian per eseguire la vendetta del
Signore su Madian. 4Manderete in guerra mille uomini per tribù di
tutte le tribù d'Israele". 5Così furono forniti, dalle migliaia
d'Israele, mille uomini per tribù, cioè dodicimila uomini armati per la guerra.
6Mosè mandò in guerra quei mille uomini per tribù e con loro Pincas,
figlio del sacerdote Eleazaro, il quale portava gli oggetti sacri e aveva in
mano le trombe dell'acclamazione. 7Marciarono dunque contro Madian
come il Signore aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi. 8Uccisero
anche, oltre i loro caduti, i re di Madian Evi, Rekem, Sur, Ur e Reba cioè
cinque re di Madian; uccisero anche di spada Balaam figlio di Beor. 9Gli
Israeliti fecero prigioniere le donne di Madian e i loro fanciulli e
depredarono tutto il loro bestiame, tutti i loro greggi e ogni loro bene; 10appiccarono
il fuoco a tutte le città che quelli abitavano e a tutti i loro attendamenti 11e
presero tutto il bottino e tutta la preda, gente e bestiame. 12Poi
condussero i prigionieri, la preda e il bottino a Mosè, al sacerdote Eleazaro e
alla comunità degli Israeliti, accampati nelle steppe di Moab, presso il
Giordano di fronte a Gèrico.
13Mosè, il sacerdote Eleazaro e tutti i principi della comunità
uscirono loro incontro fuori dell'accampamento. 14Mosè si adirò
contro i comandanti dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, che
tornavano da quella spedizione di guerra. 15Mosè disse loro:
"Avete lasciato in vita tutte le femmine? 16Proprio loro, per
suggerimento di Balaam, hanno insegnato agli Israeliti l'infedeltà verso il
Signore, nella faccenda di Peor, per cui venne il flagello nella comunità del
Signore. 17Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni
donna che si è unita con un uomo; 18ma tutte le fanciulle che non si
sono unite con uomini, conservatele in vita per voi. 19Voi poi
accampatevi per sette giorni fuori del campo; chiunque ha ucciso qualcuno e
chiunque ha toccato un cadavere si purifichi il terzo e il settimo giorno; questo
per voi e per i vostri prigionieri. 20Purificherete anche ogni
veste, ogni oggetto di pelle, ogni lavoro di pelo di capra e ogni oggetto di
legno".
21Il sacerdote Eleazaro disse ai soldati che erano andati in guerra:
"Questo è l'ordine della legge che il Signore ha prescritto a Mosè: 22L'oro,
l'argento, il rame, il ferro, lo stagno e il piombo, 23quanto può
sopportare il fuoco, lo farete passare per il fuoco e sarà reso puro; ma sarà
purificato anche con l'acqua della purificazione; quanto non può sopportare il
fuoco, lo farete passare per l'acqua. 24Vi laverete le vesti il
settimo giorno e sarete puri; poi potrete entrare nell'accampamento".
25Il Signore disse a Mosè: 26"Tu, con il sacerdote
Eleazaro e con i capi dei casati della comunità, fa' il censimento di tutta la
preda che è stata fatta: della gente e del bestiame; 27dividi la
preda fra i combattenti che sono andati in guerra e tutta la comunità. 28Dalla
parte spettante ai soldati che sono andati in guerra preleverai un contributo
per il Signore: cioè l'uno per cinquecento delle persone e del grosso bestiame,
degli asini e del bestiame minuto. 29Lo prenderete sulla metà di
loro spettanza e lo darai al sacerdote Eleazaro come offerta da fare con il
rito di elevazione in onore del Signore. 30Della metà che spetta
agli Israeliti prenderai l'uno per cinquanta delle persone del grosso bestiame,
degli asini e del bestiame minuto; lo darai ai leviti, che hanno la custodia
della Dimora del Signore".
31Mosè e il sacerdote Eleazaro fecero come il Signore aveva ordinato
a Mosè. 32Ora il bottino, cioè tutto ciò che rimaneva della preda
fatta da coloro che erano stati in guerra, consisteva in
seicentosettantacinquemila capi di bestiame minuto, 33settantaduemila
capi di grosso bestiame, 34sessantunmila asini 35e trentaduemila
persone, ossia donne che non si erano unite con uomini. 36La metà,
cioè la parte di quelli che erano andati in guerra, fu di
trecentotrentasettemilacinquecento capi di bestiame minuto, 37dei
quali seicentosettantacinque per il tributo al Signore; 38trentaseimila
capi di grosso bestiame, dei quali settantadue per l'offerta al Signore; 39trentamilacinquecento
asini, dei quali sessantuno per l'offerta al Signore, 40e sedicimila
persone, delle quali trentadue per l'offerta al Signore. 41Mosè
diede al sacerdote Eleazaro il contributo dell'offerta prelevata per il
Signore, come il Signore gli aveva ordinato. 42La metà che spettava
agli Israeliti, dopo che Mosè ebbe fatto la spartizione con gli uomini andati
in guerra, 43la metà spettante alla comunità fu di
trecentotrentasettemilacinquecento capi di bestiame minuto, 44trentaseimila
capi di grosso bestiame, 45trentamilacinquecento asini 46e
sedicimila persone. 47Da questa metà che spettava agli Israeliti,
Mosè prese l'uno per cinquanta degli uomini e degli animali e li diede ai
leviti che hanno la custodia della Dimora del Signore, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
48I comandanti delle migliaia dell'esercito, capi di migliaia e capi
di centinaia, si avvicinarono a Mosè e gli dissero: 49"I tuoi
servi hanno fatto il computo dei soldati che erano sotto i nostri ordini e non
ne manca neppure uno. 50Per questo portiamo, in offerta al Signore,
ognuno quello che ha trovato di oggetti d'oro: bracciali, braccialetti, anelli,
pendenti, collane, per il rito espiatorio per le nostre persone davanti al
Signore". 51Mosè e il sacerdote Eleazaro presero dalle loro
mani quell'oro, tutti gli oggetti lavorati.
52Tutto l'oro dell'offerta, che essi consacrarono al Signore con il
rito dell'elevazione, da parte dei capi di migliaia e dei capi di centinaia,
pesava sedicimilasettecentocinquanta sicli. 53Gli uomini
dell'esercito si tennero il bottino che ognuno aveva fatto per conto suo. 54Mosè
e il sacerdote Eleazaro presero l'oro dei capi di migliaia e di centinaia e lo
portarono nella tenda del convegno come memoriale per gli Israeliti davanti al
Signore.
1I figli di Ruben e i figli di Gad avevano bestiame in
numero molto grande; quando videro che il paese di Iazer e il paese di Gàlaad
erano luoghi da bestiame, 2i figli di Gad e i figli di Ruben vennero
a parlare a Mosè, al sacerdote Eleazaro e ai principi della comunità e dissero:
3"Atarot, Dibon, Iazer, Nimra, Chesbon, Eleale, Sebam, Nebo e
Beon, 4terre che il Signore ha sconfitte alla presenza della
comunità d'Israele, sono terre da bestiame e i tuoi servi hanno appunto il
bestiame". 5Aggiunsero: "Se abbiamo trovato grazia ai tuoi
occhi, sia concesso ai tuoi servi il possesso di questo paese: non ci far
passare il Giordano".
6Ma Mosè rispose ai figli di Gad e ai figli di Ruben:
"Andrebbero dunque i vostri fratelli in guerra e voi ve ne stareste qui? 7Perché
volete scoraggiare gli Israeliti dal passare nel paese che il Signore ha dato
loro? 8Così fecero i vostri padri, quando li mandai da Kades-Barnea
per esplorare il paese. 9Salirono fino alla valle di Escol e, dopo
aver esplorato il paese, scoraggiarono gli Israeliti dall'entrare nel paese che
il Signore aveva loro dato. 10Così l'ira del Signore si accese in
quel giorno ed egli giurò: 11Gli uomini che sono usciti dall'Egitto,
dall'età di vent'anni in su, non vedranno mai il paese che ho promesso con
giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, perché non mi hanno seguito
fedelmente, 12se non Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, e
Giosuè figlio di Nun, che hanno seguito il Signore fedelmente. 13L'ira
del Signore si accese dunque contro Israele; lo fece errare nel deserto per
quarant'anni, finché fosse finita tutta la generazione che aveva agito male
agli occhi del Signore. 14Ed ecco voi sorgerete al posto dei vostri
padri, razza di uomini peccatori, per aumentare ancora l'ira del Signore contro
Israele. 15Perché se voi non volete più seguirlo, il Signore
continuerà a lasciarlo nel deserto e voi farete perire tutto questo
popolo".
16Ma quelli si avvicinarono a lui e gli dissero: "Costruiremo
qui ovili per il nostro bestiame e città per i nostri fanciulli; 17ma,
quanto a noi, ci terremo pronti in armi, per marciare davanti agli Israeliti,
finché li avremo condotti al luogo destinato loro; intanto, i nostri fanciulli
dimoreranno nelle fortezze per timore degli abitanti del paese. 18Non
torneremo alle nostre case finché ogni Israelita non abbia preso possesso della
sua eredità; 19non possiederemo nulla con loro al di là del Giordano
e più oltre, perché la nostra eredità ci è toccata da questa parte del
Giordano, a oriente".
20Allora Mosè disse loro: "Se fate questo, se vi armate per
andare a combattere davanti al Signore, 21se tutti quelli di voi che
si armeranno passeranno il Giordano davanti al Signore finché egli abbia
scacciato i suoi nemici dalla sua presenza, 22se non tornerete fin
quando il paese vi sarà sottomesso davanti al Signore, voi sarete innocenti di
fronte al Signore e di fronte a Israele e questo paese sarà vostra proprietà
alla presenza del Signore. 23Ma, se non fate così, voi peccherete
contro il Signore; sappiate che il vostro peccato vi raggiungerà. 24Costruitevi
pure città per i vostri fanciulli e ovili per i vostri greggi, ma fate quello
che la vostra bocca ha promesso".
25I figli di Gad e i figli di Ruben dissero a Mosè: "I tuoi
servi faranno quello che il mio signore comanda. 26I nostri
fanciulli, le nostre mogli, i nostri greggi e tutto il nostro bestiame
rimarranno qui nelle città di Gàlaad; 27ma i tuoi servi, tutti
armati per la guerra, andranno a combattere davanti al Signore, come dice il
mio signore".
28Allora Mosè diede per loro ordini al sacerdote Eleazaro, a Giosuè
figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù degli Israeliti. 29Mosè
disse loro: "Se i figli di Gad e i figli di Ruben passeranno con voi il Giordano
tutti armati per combattere davanti al Signore e se il paese sarà sottomesso
davanti a voi, darete loro in proprietà il paese di Gàlaad. 30Ma se
non passano armati con voi, avranno la loro proprietà in mezzo a voi nel paese
di Canaan". 31I figli di Gad e i figli di Ruben risposero:
"Faremo come il Signore ha ordinato ai tuoi servi. 32Passeremo
in armi davanti al Signore nel paese di Canaan, ma il possesso della nostra
eredità resti per noi di qua dal Giordano".
33Mosè dunque diede ai figli di Gad e ai figli di Ruben e a metà
della tribù di Manàsse, figlio di Giuseppe, il regno di Sicon, re degli
Amorrei, e il regno di Og, re di Basan: il paese con le sue città comprese
entro i confini, le città del paese che si stendeva intorno. 34I
figli di Gad ricostruirono Dibon, Atarot, Aroer, 35Aterot-Sofan,
Iazer, Iogbea, 36Bet-Nimra e Bet-Aran, fortezze, e fecero ovili per
i greggi. 37I figli di Ruben ricostruirono Chesbon, Eleale,
Kiriataim, 38Nebo e Baal-Meon, i cui nomi furono mutati, e Sibma e
diedero nomi alle città che avevano ricostruite. 39I figli di
Machir, figlio di Manàsse, andarono nel paese di Gàlaad, lo presero e ne
cacciarono gli Amorrei che vi abitavano. 40Mosè allora diede Gàlaad
a Machir, figlio di Manàsse, che vi si stabilì. 41Anche Iair, figlio
di Manàsse, andò e prese i loro villaggi e li chiamò villaggi di Iair. 42Nobach
andò e prese Kenat con le dipendenze e la chiamò Nobach.
1Queste sono le tappe degli Israeliti che uscirono dal
paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere, sotto la guida di Mosè e di
Aronne. 2Mosè scrisse i loro punti di partenza, tappa per tappa, per
ordine del Signore; queste sono le loro tappe nell'ordine dei loro punti di
partenza.
3Partirono da Ramses il primo mese, il quindici del primo mese. Il
giorno dopo la pasqua, gli Israeliti uscirono a mano alzata, alla vista di
tutti gli Egiziani, 4mentre gli Egiziani seppellivano quelli che il
Signore aveva colpiti fra di loro, cioè tutti i primogeniti, quando il Signore
aveva fatto giustizia anche dei loro dèi.
5Gli Israeliti partirono dunque da Ramses e si accamparono a Succot.
6Partirono da Succot e si accamparono a Etam che è sull'estremità
del deserto. 7Partirono da Etam e piegarono verso Pi-Achirot, che è
di fronte a Baal-Zefon, e si accamparono davanti a Migdol. 8Partirono
da Pi-Achirot, attraversarono il mare in direzione del deserto, fecero tre
giornate di marcia nel deserto di Etam e si accamparono a Mara. 9Partirono
da Mara e giunsero ad Elim; ad Elim c'erano dodici sorgenti di acqua e settanta
palme; qui si accamparono. 10Partirono da Elim e si accamparono
presso il Mare Rosso. 11Partirono dal Mare Rosso e si accamparono
nel deserto di Sin. 12Partirono dal deserto di Sin e si accamparono
a Dofka. 13Partirono da Dofka e si accamparono ad Alus. 14Partirono
da Alus e si accamparono a Refidim dove non c'era acqua da bere per il popolo. 15Partirono
da Refidim e si accamparono nel deserto del Sinai.
16Partirono dal deserto del Sinai e si accamparono a Kibrot-Taava. 17Partirono
da Kibrot-Taava e si accamparono a Cazerot. 18Partirono da Cazerot e
si accamparono a Ritma. 19Partirono da Ritma e si accamparono a
Rimmon-Perez. 20Partirono da Rimmon-Perez e si accamparono a Libna. 21Partirono
da Libna e si accamparono a Rissa. 22Partirono da Rissa e si
accamparono a Keelata. 23Partirono da Keelata e si accamparono al
monte Sefer. 24Partirono dal monte Sefer e si accamparono ad Arada. 25Partirono
da Arada e si accamparono a Makelot. 26Partirono da Makelot e si
accamparono a Tacat. 27Partirono da Tacat e si accamparono a Terach.
28Partirono da Terach e si accamparono a Mitka. 29Partirono
da Mitka e si accamparono ad Asmona. 30Partirono da Asmona e si
accamparono a Moserot. 31Partirono da Moserot e si accamparono a
Bene-Iaakan. 32Partirono da Bene-Iaakan e si accamparono a Or-Ghidgad.
33Partirono da Or-Ghidgad e si accamparono a Iotbata. 34Partirono
da Iotbata e si accamparono ad Abrona. 35Partirono da Abrona e si
accamparono a Ezion-Gheber.
36Partirono da Ezion-Gheber e si accamparono nel deserto di Sin,
cioè a Kades. 37Poi partirono da Kades e si accamparono al monte Or
all'estremità del paese di Edom. 38Il sacerdote Aronne salì sul
monte Or per ordine del Signore e in quel luogo morì il quarantesimo anno dopo
l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto, il quinto mese, il primo giorno
del mese. 39Aronne era in età di centoventitré anni quando morì sul
monte Or. 40Il cananeo re di Arad, che abitava nel Negheb, nel paese
di Canaan, venne a sapere che gli Israeliti arrivavano.
41Partirono dal monte Or e si accamparono a Salmona. 42Partirono
da Salmona e si accamparono a Punon. 43Partirono da Punon e si
accamparono a Obot. 44Partirono da Obot e si accamparono a
Iie-Abarim sui confini di Moab. 45Partirono da Iie-Abarim e si
accamparono a Dibon-Gad. 46Partirono da Dibon-Gad e si accamparono
ad Almon-Diblataim. 47Partirono da Almon-Diblataim e si accamparono
ai monti Abarim di fronte a Nebo. 48Partirono dai monti Abarim e si
accamparono nelle steppe di Moab, presso il Giordano di Gèrico. 49Si
accamparono presso il Giordano, da Bet-Iesimot fino ad Abel-Sittim nelle steppe
di Moab.
50Il Signore disse a Mosè nelle steppe di Moab presso il Giordano di
Gèrico: 51"Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando avrete
passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan, 52caccerete
dinanzi a voi tutti gli abitanti del paese, distruggerete tutte le loro
immagini, distruggerete tutte le loro statue di metallo fuso e distruggerete
tutte le loro alture. 53Prenderete possesso del paese e in esso vi
stabilirete, perché io vi ho dato il paese in proprietà. 54Dividerete
il paese a sorte secondo le vostre famiglie. A quelle che sono più numerose
darete una porzione maggiore e a quelle che sono meno numerose darete una
porzione minore. Ognuno avrà quello che gli sarà toccato in sorte; farete la
divisione secondo le tribù dei vostri padri. 55Ma se non cacciate
dinanzi a voi gli abitanti del paese, quelli di loro che vi avrete lasciati
saranno per voi come spine negli occhi e pungoli nei fianchi e vi faranno
tribolare nel paese che abiterete. 56Allora io tratterò voi come mi
ero proposto di trattare loro".
1Il Signore disse a Mosè: 2"Da' questo
ordine agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese di Canaan,
questa sarà la terra che vi toccherà in eredità: il paese di Canaan.
3Il vostro confine meridionale comincerà al deserto di Sin, vicino a
Edom; così la vostra frontiera meridionale partirà dall'estremità del Mar
Morto, a oriente; 4questa frontiera volgerà al sud della salita di
Akrabbim, passerà per Sin e si estenderà a mezzogiorno di Kades-Barnea; poi
continuerà verso Cazar-Addar e passerà per Asmon. 5Da Asmon la
frontiera girerà fino al torrente d'Egitto e finirà al mare. 6La
vostra frontiera a occidente sarà il Mar Mediterraneo: quella sarà la vostra
frontiera occidentale. 7Questa sarà la vostra frontiera
settentrionale: partendo dal Mar Mediterraneo, traccerete una linea fino al
monte Or; 8dal monte Or, la traccerete in direzione di Amat e
l'estremità della frontiera sarà a Zedad; 9la frontiera continuerà
fino a Zifron e finirà a Cazar-Enan: questa sarà la vostra frontiera
settentrionale. 10Traccerete la vostra frontiera orientale da
Cazar-Enan a Sefam; 11la frontiera scenderà da Sefam verso Ribla, a
oriente di Ain; poi la frontiera scenderà e si estenderà lungo il mare di
Genèsaret, a oriente; 12poi la frontiera scenderà lungo il Giordano
e finirà al Mar Morto. Questo sarà il vostro paese con le sue frontiere
tutt'intorno".
13Mosè comunicò quest'ordine agli Israeliti e disse loro:
"Questo è il paese che vi distribuirete a sorte e che il Signore ha
ordinato di dare a nove tribù e mezza; 14poiché la tribù dei figli
di Ruben, secondo i loro casati paterni, e la tribù dei figli di Gad, secondo i
loro casati paterni, e metà della tribù di Manàsse hanno ricevuto la loro
porzione. 15Queste due tribù e mezza hanno ricevuto la loro porzione
oltre il Giordano di Gèrico, dal lato orientale".
16Il Signore disse a Mosè: 17"Questi sono i nomi
degli uomini che spartiranno il paese fra di voi: il sacerdote Eleazaro e
Giosuè, figlio di Nun. 18Prenderete anche un capo di ogni tribù per
fare la spartizione del paese. 19Ecco i nomi di questi uomini. Per
la tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunne. 20Per la tribù dei figli
di Simeone, Samuele figlio di Ammiud. 21Per la tribù di Beniamino,
Elidad figlio di Chislon. 22Per la tribù dei figli di Dan, il capo
Bukki figlio di Iogli. 23Per i figli di Giuseppe, per la tribù dei
figli di Manàsse, il capo Anniel figlio di Efod; 24per la tribù dei
figli di Efraim, il capo Kemuel figlio di Siptan. 25Per la tribù dei
figli di Zàbulon, il capo Elisafan figlio di Parnach. 26Per la tribù
dei figli di Issacar, il capo Paltiel figlio di Azzan. 27Per la
tribù dei figli di Aser, il capo Achiud, figlio di Selomi. 28Per la
tribù dei figli di Nèftali, il capo Pedael figlio di Ammiud". 29Questi
sono coloro ai quali il Signore ordinò di spartire il possesso del paese di
Canaan tra gli Israeliti.
1Il Signore disse ancora a Mosè nelle steppe di Moab
presso il Giordano di Gèrico: 2"Ordina agli Israeliti che
dell'eredità che possiederanno riservino ai leviti città da abitare; darete
anche ai leviti il contado che è intorno alla città. 3Essi avranno
le città per abitarvi e il contado servirà per il loro bestiame, per i loro
beni e per tutti i loro animali. 4Il contado delle città che darete
ai leviti si estenderà per lo spazio di mille cubiti fuori dalle mura della
città tutt'intorno. 5Misurerete dunque, fuori della città, duemila
cubiti dal lato orientale, duemila cubiti dal lato meridionale, duemila cubiti
dal lato occidentale e duemila cubiti dal lato settentrionale; la città sarà in
mezzo. Tale sarà il contado di ciascuna delle loro città. 6Fra le
città che darete ai leviti, sei saranno città di asilo, che voi designerete
perché vi si rifugi l'omicida: a queste aggiungerete altre quarantadue città. 7Tutte
le città che darete ai leviti saranno dunque quarantotto con il relativo
contado. 8Di queste città che darete ai leviti, prendendole dalla
proprietà degli Israeliti, ne prenderete di più da quelli che ne hanno di più e
di meno da quelli che ne hanno di meno; ognuno ai leviti darà delle sue città
in proporzione della eredità che gli sarà toccata".
9Il Signore disse a Mosè: 10"Parla agli Israeliti e
riferisci loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di
Canaan, 11designerete città che siano per voi città di asilo, dove
possa rifugiarsi l'omicida che avrà ucciso qualcuno involontariamente. 12Queste
città vi serviranno di asilo contro il vendicatore del sangue, perché l'omicida
non sia messo a morte prima di comparire in giudizio dinanzi alla comunità. 13Delle
città che darete, sei saranno dunque per voi città di asilo. 14Darete
tre città di qua dal Giordano e darete tre altre città nel paese di Canaan;
saranno città di rifugio. 15Queste sei città serviranno di rifugio
agli Israeliti, al forestiero e all'ospite che soggiornerà in mezzo a voi,
perché vi si rifugi chiunque abbia ucciso qualcuno involontariamente.
16Ma se uno colpisce un altro con uno strumento di ferro e quegli
muore, quel tale è omicida; l'omicida dovrà essere messo a morte. 17Se
lo colpisce con una pietra che aveva in mano, atta a causare la morte, e il
colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida dovrà essere messo a morte. 18O
se lo colpisce con uno strumento di legno che aveva in mano, atto a causare la
morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida dovrà essere messo
a morte. 19Sarà il vendicatore del sangue quegli che metterà a morte
l'omicida; quando lo incontrerà, lo ucciderà. 20Se uno da' a un
altro una spinta per odio o gli getta contro qualcosa con premeditazione, e
quegli muore, 21o lo colpisce per inimicizia con la mano, e quegli
muore, chi ha colpito dovrà essere messo a morte; egli è un omicida e il
vendicatore del sangue ucciderà l'omicida quando lo incontrerà.
22Ma se gli da' una spinta per caso e non per inimicizia o gli getta
contro qualcosa senza premeditazione 23o se, senza volerlo, gli fa
cadere addosso una pietra che possa causare la morte e quegli ne muore, senza
che l'altro che fosse nemico o gli volesse fare del male, 24allora
ecco le regole secondo le quali la comunità giudicherà fra colui che ha colpito
e il vendicatore del sangue. 25La comunità libererà l'omicida dalle
mani del vendicatore del sangue e lo farà tornare alla città di asilo dove era
fuggito. Lì dovrà abitare fino alla morte del sommo sacerdote che fu unto con
l'olio santo. 26Ma se l'omicida esce dai confini della città di
asilo dove si era rifugiato 27e se il vendicatore del sangue trova
l'omicida fuori dei confini della sua città di asilo e l'uccide, il vendicatore
del sangue non sarà reo del sangue versato. 28Perché l'omicida deve
stare nella sua città di asilo fino alla morte del sommo sacerdote; dopo la
morte del sommo sacerdote, l'omicida potrà tornare nella terra di sua
proprietà.
29Queste vi servano come norme di diritto, di generazione in
generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. 30Se uno uccide un
altro, l'omicida sarà messo a morte in seguito a deposizione di testimoni, ma
un unico testimone non basterà per condannare a morte una persona. 31Non
accetterete prezzo di riscatto per la vita di un omicida, reo di morte, perché
dovrà essere messo a morte. 32Non accetterete prezzo di riscatto che
permetta all'omicida di fuggire dalla sua città di rifugio e di tornare ad
abitare nel suo paese fino alla morte del sacerdote. 33Non
contaminerete il paese dove sarete, perché il sangue contamina il paese; non si
potrà fare per il paese alcuna espiazione del sangue che vi sarà stato sparso,
se non mediante il sangue di chi l'avrà sparso. 34Non contaminerete
dunque il paese che andate ad abitare e in mezzo al quale io dimorerò; perché
io sono il Signore che dimoro in mezzo agli Israeliti".
1I capifamiglia dei figli di Gàlaad, figlio di Machir,
figlio di Manàsse, tra le famiglie dei figli di Giuseppe, si fecero avanti a
parlare in presenza di Mosè e dei principi capifamiglia degli Israeliti 2e
dissero: "Il Signore ha ordinato al mio signore di dare il paese in
eredità agli Israeliti in base alla sorte; il mio signore ha anche ricevuto
l'ordine da Dio di dare l'eredità di Zelofcad, nostro fratello, alle figlie di
lui. 3Se queste si maritano a qualche figlio delle altre tribù degli
Israeliti, la loro eredità sarà detratta dalla eredità dei nostri padri e
aggiunta all'eredità della tribù nella quale esse saranno entrate; così sarà
detratta dall'eredità che ci è toccata in sorte. 4Quando verrà il
giubileo per gli Israeliti, la loro eredità sarà aggiunta a quella della tribù
nella quale saranno entrate e l'eredità loro sarà detratta dalla eredità della
tribù dei nostri padri".
5Allora Mosè comunicò agli Israeliti quest'ordine ricevuto dal
Signore: "La tribù dei figli di Giuseppe dice bene. 6Questo il
Signore ha ordinato riguardo alle figlie di Zelofcad: si mariteranno a chi
vorranno, purché si maritino in una famiglia della tribù dei loro padri. 7Nessuna
eredità tra gli Israeliti potrà passare da una tribù all'altra, ma ciascuno
degli Israeliti si terrà vincolato all'eredità della tribù dei suoi padri. 8Ogni
fanciulla che possiede una eredità in una tribù degli Israeliti, si mariterà ad
uno che appartenga ad una famiglia della tribù di suo padre, perché ognuno
degli Israeliti rimanga nel possesso dell'eredità dei suoi padri 9e
nessuna eredità passi da una tribù all'altra; ognuna delle tribù degli
Israeliti si terrà vincolata alla propria eredità".
10Le figlie di Zelofcad fecero secondo l'ordine che il Signore aveva
dato a Mosè. 11Macla, Tirza, Ogla, Milca e Noa, le figlie di
Zelofcad, sposarono i figli dei loro zii paterni; 12si maritarono
nelle famiglie dei figli di Manàsse, figlio di Giuseppe, e la loro eredità
rimase nella tribù della famiglia del padre loro.
13Questi sono i comandi e le leggi che il Signore diede agli
Israeliti per mezzo di Mosè, nelle steppe di Moab, presso il Giordano di
Gèrico.
1Queste sono le parole che Mosè rivolse a tutto Israele
oltre il Giordano, nel deserto, nella valle dell'Araba, di fronte a Suf, tra
Paran, Tofel, Laban, Cazerot e Di-Zaab. 2Vi sono undici giornate
dall'Oreb, per la via del monte Seir, fino a Kades-Barnea. 3Nel
quarantesimo anno, l'undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò agli
Israeliti, secondo quanto il Signore gli aveva ordinato di dir loro. 4Dopo
aver sconfitto Sicon, re degli Amorrei, che abitava in Chesbon, e Og, re di
Basan, che abitava in Astarot e in Edrei, 5oltre il Giordano, nel
paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge:
6"Il Signore nostro Dio ci ha parlato sull'Oreb e ci ha detto:
Avete dimorato abbastanza su questa montagna; 7voltatevi, levate
l'accampamento e andate verso le montagne degli Amorrei e in tutte le regioni
vicine: la valle dell'Araba, le montagne, la Sefela, il Negheb, la costa del
mare, nel paese dei Cananei e nel Libano, fino al grande fiume, il fiume
Eufrate. 8Ecco, io vi ho posto il paese dinanzi; entrate, prendete
in possesso il paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri, Abramo,
Isacco e Giacobbe, e alla loro stirpe dopo di essi.
9In quel tempo io vi ho parlato e vi ho detto: Io non posso da solo
sostenere il carico del popolo. 10Il Signore vostro Dio vi ha
moltiplicati ed ecco oggi siete numerosi come le stelle del cielo. 11Il
Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenti anche mille volte di più e vi
benedica come vi ha promesso di fare. 12Ma come posso io da solo
portare il vostro peso, il vostro carico e le vostre liti? 13Sceglietevi
nelle vostre tribù uomini saggi, intelligenti e stimati, e io li costituirò
vostri capi.
14Voi mi rispondeste: Va bene ciò che proponi di fare. 15Allora
presi i capi delle vostre tribù, uomini saggi e stimati, e li stabilii sopra di
voi come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di
decine, e come scribi nelle vostre tribù. 16In quel tempo diedi
quest'ordine ai vostri giudici: Ascoltate le cause dei vostri fratelli e
giudicate con giustizia le questioni che uno può avere con il fratello o con lo
straniero che sta presso di lui. 17Nei vostri giudizi non avrete
riguardi personali, darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete
alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; le cause troppo difficili per
voi le presenterete a me e io le ascolterò. 18In quel tempo io vi
ordinai tutte le cose che dovevate fare.
19Poi partimmo dall'Oreb e attraversammo tutto quel deserto grande e
spaventoso che avete visto, dirigendoci verso le montagne degli Amorrei, come
il Signore nostro Dio ci aveva ordinato di fare, e giungemmo a Kades-Barnea. 20Allora
vi dissi: Siete arrivati presso la montagna degli Amorrei, che il Signore
nostro Dio sta per darci. 21Ecco il Signore tuo Dio ti ha posto il
paese dinanzi; entra, prendine possesso, come il Signore Dio dei tuoi padri ti
ha detto; non temere e non ti scoraggiare! 22Voi vi accostaste a me
tutti e diceste: Mandiamo uomini innanzi a noi, che esplorino il paese e ci
riferiscano sul cammino per il quale noi dovremo salire e sulle città nelle
quali dovremo entrare. 23La proposta mi piacque e scelsi dodici
uomini tra di voi, uno per tribù. 24Quelli si incamminarono,
salirono verso i monti, giunsero alla valle di Escol ed esplorarono il paese. 25Presero
con le mani i frutti del paese, ce li portarono e ci fecero questa relazione: È
buono il paese che il Signore nostro Dio sta per darci. 26Ma voi non
voleste entrarvi e vi ribellaste all'ordine del Signore vostro Dio; 27mormoraste
nelle vostre tende e diceste: Il Signore ci odia, per questo ci ha fatti uscire
dal paese d'Egitto per darci in mano agli Amorrei e per distruggerci. 28Dove
possiamo andare noi? I nostri fratelli ci hanno scoraggiati dicendo: Quella
gente è più grande e più alta di noi; le città sono grandi e fortificate fino
al cielo; abbiamo visto là perfino dei figli degli Anakiti.
29Allora dissi a voi: Non spaventatevi e non abbiate paura di loro. 30Il
Signore stesso vostro Dio, che vi precede, combatterà per voi, come ha fatto
tante volte sotto gli occhi vostri in Egitto 31e come ha fatto nel
deserto, dove hai visto come il Signore tuo Dio ti ha portato, come un uomo
porta il proprio figlio, per tutto il cammino che avete fatto, finché siete
arrivati qui. 32Nonostante questo, non aveste fiducia nel Signore vostro
Dio 33che andava innanzi a voi nel cammino per cercarvi un luogo
dove porre l'accampamento: di notte nel fuoco, per mostrarvi la via dove
andare, e di giorno nella nube.
34Il Signore udì le vostre parole, si adirò e giurò: 35Nessuno
degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho giurato
di dare ai vostri padri, 36se non Caleb, figlio di Iefunne. Egli lo
vedrà e a lui e ai suoi figli darò la terra che ha calcato, perché ha
pienamente seguito il Signore. 37Anche contro di me si adirò il
Signore, per causa vostra, e disse: Neanche tu vi entrerai, 38ma vi
entrerà Giosuè, figlio di Nun, che sta al tuo servizio; incoraggialo, perché
egli metterà Israele in possesso di questo paese. 39E i vostri
bambini, dei quali avete detto: Diventeranno oggetto di preda! e i vostri
figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, essi vi entreranno; a loro
lo darò ed essi lo possiederanno. 40Ma voi volgetevi indietro e
incamminatevi verso il deserto, in direzione del Mare Rosso.
41Allora voi mi rispondeste: Abbiamo peccato contro il Signore!
Entreremo e combatteremo in tutto come il Signore nostro Dio ci ha ordinato.
Ognuno di voi cinse le armi e presumeste di salire verso la montagna. 42Il
Signore mi disse: Ordina loro: Non salite e non combattete, perché io non sono
in mezzo a voi; voi sarete sconfitti davanti ai vostri nemici. 43Io
ve lo dissi, ma voi non mi ascoltaste; anzi vi ribellaste all'ordine del
Signore, foste presuntuosi e osaste salire verso i monti. 44Allora
gli Amorrei, che abitano quella montagna, uscirono contro di voi, vi
inseguirono come fanno le api e vi batterono in Seir fino a Corma. 45Voi
tornaste e piangeste davanti al Signore; ma il Signore non diede ascolto alla
vostra voce e non vi porse l'orecchio. 46Così rimaneste in Kades
molti giorni, per tutto il tempo in cui vi siete rimasti.
1Allora cambiammo direzione e partimmo per il deserto
verso il Mare Rosso, come il Signore mi aveva detto, e girammo intorno al monte
Seir per lungo tempo. 2Il Signore mi disse: 3Avete girato
abbastanza intorno a questa montagna; volgetevi verso settentrione. 4Da'
quest'ordine al popolo: Voi state per passare i confini dei figli di Esaù,
vostri fratelli, che dimorano in Seir; essi avranno paura di voi; state bene in
guardia: 5non muovete loro guerra, perché del loro paese io non vi
darò neppure quanto ne può calcare la pianta di un piede; infatti ho dato il
monte di Seir in proprietà a Esaù. 6Comprerete da loro con denaro le
vettovaglie che mangerete e comprerete da loro con denaro anche l'acqua da
bere. 7Perché il Signore tuo Dio ti ha benedetto in ogni lavoro
delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto;
il Signore tuo Dio è stato con te in questi quaranta anni e non ti è mancato
nulla.
8Allora passammo oltre i nostri fratelli, i figli di Esaù, che
abitano in Seir, lungo la via dell'Araba, per Elat ed Ezion-Gheber. Poi ci
voltammo e avanzammo in direzione del deserto di Moab. 9Il Signore
mi disse: Non attaccare Moab e non gli muovere guerra, perché io non ti darò nulla
da possedere nel suo paese; infatti ho dato Ar ai figli di Lot, come loro
proprietà.
10Prima vi abitavano gli Emim: popolo grande, numeroso, alto di
statura come gli Anakiti. 11Erano anch'essi considerati Refaim come
gli Anakiti; ma i Moabiti li chiamavano Emim. 12Anche Seir era prima
abitata dagli Hurriti, ma i figli di Esaù li scacciarono, li distrussero e si
stabilirono al posto loro, come ha fatto Israele nel paese che possiede e che
il Signore gli ha dato.
13Ora alzatevi e passate il torrente Zered! E attraversammo il
torrente Zered. 14La durata del nostro cammino, da Kades-Barnea al
passaggio del torrente Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella
generazione di uomini atti alla guerra scomparve dall'accampamento, come il
Signore aveva loro giurato. 15Anche la mano del Signore era stata
contro di loro, per sterminarli dall'accampamento finché fossero annientati. 16Quando
tutti quegli uomini atti alla guerra furono passati nel numero dei morti, 17il
Signore mi disse: 18Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad
Ar, e ti avvicinerai agli Ammoniti. 19Non li attaccare e non muover
loro guerra, perché io non ti darò nessun possesso nel paese degli Ammoniti;
infatti l'ho dato in proprietà ai figli di Lot.
20Anche questo paese era reputato paese di Refaim: prima vi
abitavano i Refaim e gli Ammoniti li chiamavano Zanzummim: 21popolo
grande, numeroso, alto di statura come gli Anakiti; ma il Signore li aveva
distrutti davanti agli Ammoniti, che li avevano scacciati e si erano stabiliti
al loro posto. 22Così il Signore aveva fatto per i figli di Esaù che
abitano in Seir, quando distrusse gli Hurriti davanti a loro; essi li
scacciarono e si stabilirono al loro posto e vi sono rimasti fino ad oggi. 23Anche
gli Avviti, che dimoravano in villaggi fino a Gaza, furono distrutti dai
Kaftoriti, usciti da Kaftor, i quali si stabilirono al loro posto.
24Suvvia, levate l'accampamento e passate la valle dell'Arnon; ecco
io metto in tuo potere Sicon, l'Amorreo, re di Chesbon, e il suo paese;
comincia a prenderne possesso e muovigli guerra. 25Oggi comincerò a
incutere paura e terrore di te ai popoli che sono sotto tutto il cielo, così
che, all'udire la tua fama, tremeranno e saranno presi da spavento dinanzi a
te.
26Allora mandai messaggeri dal deserto di Kedemot a Sicon, re di
Chesbon, con parole di pace, e gli feci dire: 27Lasciami passare nel
tuo paese; io camminerò per la strada maestra, senza volgermi né a destra né a
sinistra. 28Tu mi venderai per denaro contante le vettovaglie che
mangerò e mi darai per denaro contante l'acqua che berrò; permettimi solo il
transito, 29come mi hanno permesso i figli di Esaù, che abitano in
Seir, e i Moabiti che abitano in Ar, finché io abbia passato il Giordano per
entrare nel paese che il Signore nostro Dio sta per darci. 30Ma Sicon,
re di Chesbon, non ci volle lasciar passare nel suo paese, perché il Signore
tuo Dio gli aveva reso inflessibile lo spirito e ostinato il cuore, per
mettertelo nelle mani, come appunto è oggi. 31Il Signore mi disse:
Vedi, ho cominciato a mettere in tuo potere Sicon e il suo paese; da' inizio
alla conquista impadronendoti del suo paese. 32Allora Sicon uscì
contro di noi con tutta la sua gente per darci battaglia a Iaaz. 33Il
Signore nostro Dio ce lo mise nelle mani e noi abbiamo sconfitto lui, i suoi figli
e tutta la sua gente. 34In quel tempo prendemmo tutte le sue città e
votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini; non vi lasciammo
alcun superstite. 35Soltanto asportammo per noi come preda il
bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese. 36Da Aroer, che
è sull'orlo della valle dell'Arnon, e dalla città che è sul torrente stesso,
fino a Gàlaad, non ci fu città che fosse inaccessibile per noi: il Signore
nostro Dio le mise tutte in nostro potere. 37Ma non ti avvicinasti
al paese degli Ammoniti, a tutta la riva dal torrente Iabbok, alle città delle
montagne, a tutti i luoghi che il Signore nostro Dio ci aveva proibito di
attaccare.
1Poi ci voltammo e salimmo per la via di Basan. Og re
di Basan, con tutta la sua gente, ci venne incontro per darci battaglia a
Edrei. 2Il Signore mi disse: Non lo temere, perché io darò in tuo
potere lui, tutta la sua gente e il suo paese; tu farai a lui quel che hai
fatto a Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon. 3Così il
Signore nostro Dio mise in nostro potere anche Og, re di Basan, con tutta la
sua gente; noi lo abbiamo sconfitto, senza lasciargli alcun superstite. 4Gli
prendemmo in quel tempo tutte le sue città; non ci fu città che noi non
prendessimo loro: sessanta città, tutta la regione di Argob, il regno di Og in
Basan. 5Tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e
sbarre, senza contare le città aperte, che erano molto numerose. 6Noi
le votammo allo sterminio, come avevamo fatto di Sicon, re di Chesbon: votammo
allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini. 7Ma il bestiame e
le spoglie delle città asportammo per noi come preda.
8In quel tempo, abbiamo preso ai due re degli Amorrei il paese che è
oltre il Giordano, dal torrente Arnon al monte Ermon 9- quelli di
Sidone chiamano Sirion l'Ermon, gli Amorrei lo chiamano Senir -, 10tutte
le città della pianura, tutto Gàlaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città
del regno di Og in Basan. 11Perché Og, re di Basan, era rimasto
l'unico superstite dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è
forse a Rabba degli Ammoniti? È lungo nove cubiti secondo il cubito di un uomo.
12In quel tempo abbiamo preso in possesso questo paese: ai Rubeniti
e ai Gaditi diedi il territorio di Aroer, sul torrente Arnon, fino a metà della
montagna di Gàlaad con le sue città.
13Alla metà della tribù di Manàsse diedi il resto di Gàlaad e tutto
il regno di Og in Basan; tutta la regione di Argob con tutto Basan, che si
chiamava il paese dei Refaim. 14Iair, figlio di Manàsse, prese tutta
la regione di Argob, sino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e chiamò
con il suo nome i villaggi di Basan, che anche oggi si chiamano Villaggi di
Iair. 15Diedi Gàlaad a Machir. 16Ai Rubeniti e ai Gaditi
diedi da Gàlaad fino al torrente Arnon, fino alla metà del torrente che serve
di confine e fino al torrente Iabbok, frontiera degli Ammoniti, 17e
l'Araba il cui confine è costituito dal Giordano, da Genèsaret fino al mare
dell'Araba, cioè il Mar Morto, sotto le pendici del Pisga, verso l'oriente.
18Ora in quel tempo io vi diedi quest'ordine: Il Signore vostro Dio
vi ha dato questo paese in proprietà. Voi tutti, uomini vigorosi, passerete
armati alla testa degli Israeliti vostri fratelli. 19Soltanto le
vostre mogli, i vostri fanciulli e il vostro bestiame (so che di bestiame ne
avete molto) rimarranno nelle città che vi ho date, 20finché il
Signore abbia dato una dimora tranquilla ai vostri fratelli come ha fatto per
voi, e prendano anch'essi possesso del paese che il Signore vostro Dio sta per
dare a loro oltre il Giordano. Poi ciascuno tornerà nel possesso che io vi ho
dato.
21In quel tempo diedi anche a Giosuè quest'ordine: I tuoi occhi
hanno visto quanto il Signore vostro Dio ha fatto a questi due re; lo stesso
farà il Signore a tutti i regni nei quali tu stai per entrare. 22Non
li temete, perché lo stesso Signore vostro Dio combatte per voi.
23In quel medesimo tempo, io supplicai il Signore: 24Signore
Dio, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano
potente; quale altro Dio, infatti, in cielo o sulla terra, può fare opere e
prodigi come i tuoi? 25Permetti che io passi al di là e veda il bel
paese che è oltre il Giordano e questi bei monti e il Libano. 26Ma
il Signore si adirò contro di me, per causa vostra, e non mi esaudì. Il Signore
mi disse: Basta, non parlarmi più di questa cosa. 27Sali sulla cima
del Pisga, volgi lo sguardo a occidente, a settentrione, a mezzogiorno e a
oriente e contempla il paese con gli occhi; perché tu non passerai questo
Giordano. 28Trasmetti i tuoi ordini a Giosuè, rendilo intrepido e
incoraggialo, perché lui lo passerà alla testa di questo popolo e metterà
Israele in possesso del paese che vedrai.
29Così ci fermammo nella valle di fronte a Bet-Peor.
1Ora dunque, Israele, ascolta le leggi e le norme che io
vi insegno, perché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in
possesso del paese che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. 2Non
aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma
osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo. 3I
vostri occhi videro ciò che il Signore ha fatto a Baal-Peor: come il Signore
tuo Dio abbia distrutto in mezzo a te quanti avevano seguito Baal-Peor; 4ma
voi che vi manteneste fedeli al Signore vostro Dio siete oggi tutti in vita. 5Vedete,
io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore mio Dio mi ha ordinato, perché
le mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne
possesso. 6Le osserverete dunque e le metterete in pratica perché
quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli,
i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è
il solo popolo saggio e intelligente. 7Infatti qual grande nazione
ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni
volta che lo invochiamo? 8E qual grande nazione ha leggi e norme
giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi espongo?
9Ma guardati e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi
occhi hanno viste: non ti sfuggano dal cuore, per tutto il tempo della tua
vita. Le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli.
10Ricordati del giorno in cui sei comparso davanti al Signore tuo
Dio sull'Oreb, quando il Signore mi disse: Radunami il popolo e io farò loro udire
le mie parole, perché imparino a temermi finché vivranno sulla terra, e le
insegnino ai loro figli. 11Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi
del monte; il monte ardeva nelle fiamme che si innalzavano in mezzo al cielo;
vi erano tenebre, nuvole e oscurità. 12Il Signore vi parlò dal
fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura; vi era
soltanto una voce. 13Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi
comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti, e li scrisse su due tavole di
pietra. 14A me in quel tempo il Signore ordinò di insegnarvi leggi e
norme, perché voi le metteste in pratica nel paese in cui state per entrare per
prenderne possesso. 15Poiché dunque non vedeste alcuna figura,
quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la
vostra vita, 16perché non vi corrompiate e non vi facciate
l'immagine scolpita di qualche idolo, la figura di maschio o femmina, 17la
figura di qualunque animale, la figura di un uccello che vola nei cieli, 18la
figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive
nelle acque sotto la terra; 19perché, alzando gli occhi al cielo e
vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito del cielo, tu non sia
trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle; cose che il Signore
tuo Dio ha abbandonato in sorte a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli. 20Voi
invece, il Signore vi ha presi, vi ha fatti uscire dal crogiuolo di ferro,
dall'Egitto, perché foste un popolo che gli appartenesse, come oggi difatti
siete.
21Il Signore si adirò contro di me per causa vostra e giurò che io
non avrei passato il Giordano e non sarei entrato nella fertile terra che il
Signore Dio tuo ti dà in eredità. 22Perché io devo morire in questo
paese, senza passare il Giordano; ma voi lo dovete passare e possiederete
quella fertile terra.
23Guardatevi dal dimenticare l'alleanza che il Signore vostro Dio ha
stabilita con voi e dal farvi alcuna immagine scolpita di qualunque cosa,
riguardo alla quale il Signore tuo Dio ti ha dato un comando. 24Poiché
il Signore tuo Dio è fuoco divoratore, un Dio geloso. 25Quando
avrete generato figli e nipoti e sarete invecchiati nel paese, se vi
corromperete, se vi farete immagini scolpite di qualunque cosa, se farete ciò
che è male agli occhi del Signore vostro Dio per irritarlo, 26io
chiamo oggi in testimonio contro di voi il cielo e la terra: voi certo
perirete, scomparendo dal paese di cui state per prendere possesso oltre il
Giordano. Voi non vi rimarrete lunghi giorni, ma sarete tutti sterminati. 27Il
Signore vi disperderà fra i popoli e non resterete più di un piccolo numero fra
le nazioni dove il Signore vi condurrà. 28Là servirete a dèi fatti
da mano d'uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non mangiano, non
odorano. 29Ma di là cercherai il Signore tuo Dio e lo troverai, se
lo cercherai con tutto il cuore e con tutta l'anima. 30Con angoscia,
quando tutte queste cose ti saranno avvenute, negli ultimi giorni, tornerai al
Signore tuo Dio e ascolterai la sua voce, 31poiché il Signore Dio
tuo è un Dio misericordioso; non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non
dimenticherà l'alleanza che ha giurata ai tuoi padri.
32Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno
in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità dei cieli all'altra, vi fu
mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? 33Che
cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita
tu, e che rimanesse vivo? 34O ha mai tentato un dio di andare a
scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e
battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi
il Signore vostro Dio in Egitto, sotto i vostri occhi? 35Tu sei
diventato spettatore di queste cose, perché tu sappia che il Signore è Dio e
che non ve n'è altri fuori di lui. 36Dal cielo ti ha fatto udire la
sua voce per educarti; sulla terra ti ha mostrato il suo grande fuoco e tu hai
udito le sue parole di mezzo al fuoco. 37Perché ha amato i tuoi
padri, ha scelto la loro posterità e ti ha fatto uscire dall'Egitto con la sua
stessa presenza e con grande potenza, 38per scacciare dinanzi a te
nazioni più grandi e più potenti di te, per farti entrare nel loro paese e
dartene il possesso, come appunto è oggi. 39Sappi dunque oggi e
conserva bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù
sulla terra; e non ve n'è altro. 40Osserva dunque le sue leggi e i
suoi comandi che oggi ti dò, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e
perché tu resti a lungo nel paese che il Signore tuo Dio ti dà per
sempre".
41In quel tempo Mosè scelse tre città oltre il Giordano verso
oriente, 42perché servissero di asilo all'omicida che avesse ucciso
il suo prossimo involontariamente, senza averlo odiato prima, perché potesse aver
salva la vita fuggendo in una di quelle città. 43Esse furono Beser,
nel deserto, sull'altipiano, per i Rubeniti; Ramot, in Gàlaad, per i Gaditi, e
Golan, in Basan, per i Manassiti.
44Questa è la legge che Mosè espose agli Israeliti. 45Queste
sono le istruzioni, le leggi e le norme che Mosè diede agli Israeliti quando
furono usciti dall'Egitto, 46oltre il Giordano, nella valle di
fronte a Bet-Peor, nel paese di Sicon re degli Amorrei che abitava in Chesbon,
e che Mosè e gli Israeliti sconfissero quando furono usciti dall'Egitto. 47Essi
avevano preso possesso del paese di lui e del paese di Og re di Basan - due re
Amorrei che stavano oltre il Giordano, verso oriente -, 48da Aroer,
che è sull'orlo della valle dell'Arnon, fino al monte Sirion, cioè l'Ermon, 49con
tutta l'Araba oltre il Giordano, verso oriente, fino al mare dell'Araba sotto
le pendici del Pisga.
1Mosè convocò tutto Israele e disse loro:
"Ascolta, Israele, le leggi e le norme che oggi io proclamo dinanzi a voi:
imparatele e custoditele e mettetele in pratica. 2Il Signore nostro
Dio ha stabilito con noi un'alleanza sull'Oreb. 3Il Signore non ha
stabilito questa alleanza con i nostri padri, ma con noi che siamo qui oggi
tutti in vita. 4Il Signore vi ha parlato faccia a faccia sul monte
dal fuoco, 5mentre io stavo tra il Signore e voi, per riferirvi la
parola del Signore, perché voi avevate paura di quel fuoco e non eravate saliti
sul monte. Egli disse:
6Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di
Egitto, dalla condizione servile. 7Non avere altri dèi di fronte a
me. 8Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in
cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto
la terra. 9Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le
servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa
dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi
odiano, 10ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro
che mi amano e osservano i miei comandamenti.
11Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il
Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.
12Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio
tuo ti ha comandato. 13Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, 14ma
il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né
tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il
tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta
entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te.
15Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il
Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso;
perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.
16Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha
comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il
Signore tuo Dio ti dà.
17Non uccidere.
18Non commettere adulterio.
19Non rubare.
20Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
21Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa
del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il
suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.
22Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra
assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa,
e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede.
23All'udire la voce in mezzo alle tenebre, mentre il monte era tutto
in fiamme, i vostri capitribù e i vostri anziani si avvicinarono tutti a me 24e
dissero: Ecco il Signore nostro Dio ci ha mostrato la sua gloria e la sua
grandezza e noi abbiamo udito la sua voce dal fuoco; oggi abbiamo visto che Dio
può parlare con l'uomo e l'uomo restare vivo. 25Ma ora, perché
dovremmo morire? Questo grande fuoco infatti ci consumerà; se continuiamo a
udire ancora la voce del Signore nostro Dio moriremo. 26Poiché chi
tra tutti i mortali ha udito come noi la voce del Dio vivente parlare dal fuoco
ed è rimasto vivo? 27Avvicinati tu e ascolta quanto il Signore
nostro Dio dirà; ci riferirai quanto il Signore nostro Dio ti avrà detto e noi
lo ascolteremo e lo faremo. 28Il Signore udì le vostre parole,
mentre mi parlavate, e mi disse: Ho udito le parole che questo popolo ti ha
rivolte; quanto hanno detto va bene. 29Oh, se avessero sempre un tal
cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandi, per essere felici loro e
i loro figli per sempre! 30Va' e di' loro: Tornate alle vostre
tende; ma tu resta qui con me 31e io ti detterò tutti i comandi,
tutte le leggi e le norme che dovrai insegnare loro, perché le mettano in
pratica nel paese che io sto per dare in loro possesso.
32Badate dunque di fare come il Signore vostro Dio vi ha comandato;
non ve ne discostate né a destra né a sinistra; 33camminate in tutto
e per tutto per la via che il Signore vostro Dio vi ha prescritta, perché
viviate e siate felici e rimaniate a lungo nel paese di cui avrete il possesso.
1Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il
Signore vostro Dio ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel
paese in cui state per entrare per prenderne possesso; 2perché tu
tema il Signore tuo Dio osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il
tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi
comandi che io ti dò e così sia lunga la tua vita. 3Ascolta, o
Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice e cresciate molto
di numero nel paese dove scorre il latte e il miele, come il Signore, Dio dei
tuoi padri, ti ha detto.
4Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno
solo. 5Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta
l'anima e con tutte le forze. 6Questi precetti che oggi ti dò, ti
stiano fissi nel cuore; 7li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai
quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti
coricherai e quando ti alzerai. 8Te li legherai alla mano come un
segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi 9e li scriverai
sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
10Quando il Signore tuo Dio ti avrà fatto entrare nel paese che ai
tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti; quando ti avrà
condotto alle città grandi e belle che tu non hai edificate, 11alle
case piene di ogni bene che tu non hai riempite, alle cisterne scavate ma non
da te, alle vigne e agli oliveti che tu non hai piantati, quando avrai mangiato
e ti sarai saziato, 12guardati dal dimenticare il Signore, che ti ha
fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile. 13Temerai
il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome.
14Non seguirete altri dèi, divinità dei popoli che vi staranno
attorno, 15perché il Signore tuo Dio che sta in mezzo a te, è un Dio
geloso; l'ira del Signore tuo Dio si accenderebbe contro di te e ti
distruggerebbe dalla terra. 16Non tenterete il Signore vostro Dio
come lo tentaste a Massa. 17Osserverete diligentemente i comandi del
Signore vostro Dio, le istruzioni e le leggi che vi ha date. 18Farai
ciò che è giusto e buono agli occhi del Signore, perché tu sia felice ed entri
in possesso della fertile terra che il Signore giurò ai tuoi padri di darti, 19dopo
che egli avrà scacciati tutti i tuoi nemici davanti a te, come il Signore ha
promesso.
20Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano queste
istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore nostro Dio vi ha date? 21tu
risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci
fece uscire dall'Egitto con mano potente. 22Il Signore operò sotto i
nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l'Egitto, contro il
faraone e contro tutta la sua casa. 23Ci fece uscire di là per
condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. 24Allora
il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il
Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati in vita,
come appunto siamo oggi. 25La giustizia consisterà per noi nel
mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci
ha ordinato.
1Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese
che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni:
gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i
Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, 2quando il
Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le
voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia. 3Non
ti imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai
le loro figlie per i tuoi figli, 4perché allontanerebbero i tuoi
figli dal seguire me, per farli servire a dèi stranieri, e l'ira del Signore si
accenderebbe contro di voi e ben presto vi distruggerebbe. 5Ma voi
vi comporterete con loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro
stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco i loro idoli. 6Tu
infatti sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio; il Signore tuo Dio ti ha
scelto per essere il suo popolo privilegiato fra tutti i popoli che sono sulla
terra.
7Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più
numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più piccolo di tutti i
popoli -, 8ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere
il giuramento fatto ai vostri padri, il Signore vi ha fatti uscire con mano
potente e vi ha riscattati liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del
faraone, re di Egitto. 9Riconoscete dunque che il Signore vostro Dio
è Dio, il Dio fedele, che mantiene la sua alleanza e benevolenza per mille
generazioni, con coloro che l'amano e osservano i suoi comandamenti; 10ma
ripaga nella loro persona coloro che lo odiano, facendoli perire; non concede
una dilazione a chi lo odia, ma nella sua stessa persona lo ripaga.
11Osserverai dunque i comandi, le leggi e le norme che oggi ti dò,
mettendole in pratica. 12Per aver voi dato ascolto a queste norme e
per averle osservate e messe in pratica, il Signore tuo Dio conserverà per te
l'alleanza e la benevolenza che ha giurato ai tuoi padri. 13Egli ti
amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno e il
frutto del tuo suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti
delle tue vacche e i nati del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi
padri di darti. 14Tu sarai benedetto più di tutti i popoli e non ci
sarà in mezzo a te né maschio né femmina sterile e neppure fra il tuo bestiame.
15Il Signore allontanerà da te ogni infermità e non manderà su di te
alcuna di quelle funeste malattie d'Egitto, che bene conoscesti, ma le manderà
a quanti ti odiano.
16Sterminerai dunque tutti i popoli che il Signore Dio tuo sta per
consegnare a te; il tuo occhio non li compianga; non servire i loro dèi, perché
ciò è una trappola per te.
17Forse penserai: Queste nazioni sono più numerose di me; come potrò
scacciarle? 18Non temerle! Ricordati di quello che il Signore tuo
Dio fece al faraone e a tutti gli Egiziani; 19ricordati delle grandi
prove che hai viste con gli occhi, dei segni, dei prodigi, della mano potente e
del braccio teso, con cui il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire; così farà il
Signore tuo Dio a tutti i popoli, dei quali hai timore. 20Anche i
calabroni manderà contro di loro il Signore tuo Dio finché non siano periti
quelli che saranno rimasti illesi o nascosti al tuo passaggio. 21Non
tremare davanti ad essi, perché il Signore tuo Dio è in mezzo a te Dio grande e
terribile. 22Il Signore tuo Dio scaccerà a poco a poco queste
nazioni dinanzi a te; tu non le potrai distruggere in fretta, altrimenti le
bestie selvatiche si moltiplicherebbero a tuo danno; 23ma il Signore
tuo Dio le metterà in tuo potere e le getterà in grande spavento, finché siano
distrutte. 24Ti metterà nelle mani i loro re e tu farai perire i
loro nomi sotto il cielo; nessuno potrà resisterti, finché tu le abbia
distrutte.
25Darai alle fiamme le sculture dei loro dèi; non bramerai e non
prenderai per te il loro argento e oro che è su di quelle, altrimenti ne
resteresti come preso in trappola, perché sono un abominio per il Signore tuo
Dio; 26non introdurrai quest'abominio in casa tua, perché sarai come
esso votato allo sterminio; lo detesterai e lo avrai in abominio, perché è
votato allo sterminio.
1Baderete di mettere in pratica tutti i comandi che
oggi vi dò, perché viviate, diveniate numerosi ed entriate in possesso del
paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri.
2Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto
percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla
prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i
suoi comandi. 3Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la
fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non
avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane,
ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. 4Il tuo
vestito non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante
questi quarant'anni. 5Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo
corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te.
6Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle sue vie e
temendolo; 7perché il Signore tuo Dio sta per farti entrare in un
paese fertile: paese di torrenti, di fonti e di acque sotterranee che
scaturiscono nella pianura e sulla montagna; 8paese di frumento, di
orzo, di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi, di olio e di miele; 9paese
dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla; paese dove
le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame. 10Mangerai
dunque a sazietà e benedirai il Signore Dio tuo a causa del paese fertile che
ti avrà dato. 11Guardati bene dal dimenticare il Signore tuo Dio
così da non osservare i suoi comandi, le sue norme e le sue leggi che oggi ti
dò. 12Quando avrai mangiato e ti sarai saziato, quando avrai
costruito belle case e vi avrai abitato, 13quando avrai visto il tuo
bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento e il tuo oro
e abbondare ogni tua cosa, 14il tuo cuore non si inorgoglisca in
modo da dimenticare il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese
d'Egitto, dalla condizione servile; 15che ti ha condotto per questo
deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra
assetata, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te l'acqua dalla roccia
durissima; 16che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai
tuoi padri, per umiliarti e per provarti, per farti felice nel tuo avvenire.
17Guardati dunque dal pensare: La mia forza e la potenza della mia
mano mi hanno acquistato queste ricchezze. 18Ricordati invece del
Signore tuo Dio perché Egli ti dà la forza per acquistare ricchezze, al fine di
mantenere, come fa oggi, l'alleanza che ha giurata ai tuoi padri. 19Ma
se tu dimenticherai il Signore tuo Dio e seguirai altri dèi e li servirai e ti
prostrerai davanti a loro, io attesto oggi contro di voi che certo perirete! 20Perirete
come le nazioni che il Signore fa perire davanti a voi, perché non avrete dato
ascolto alla voce del Signore vostro Dio.
1Ascolta, Israele! Oggi tu attraverserai il Giordano
per andare a impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di città
grandi e fortificate fino al cielo, 2di un popolo grande e alto di
statura, dei figli degli Anakiti che tu conosci e dei quali hai sentito dire:
Chi mai può resistere ai figli di Anak? 3Sappi dunque oggi che il
Signore tuo Dio passerà davanti a te come fuoco divoratore, li distruggerà e li
abbatterà davanti a te; tu li scaccerai e li farai perire in fretta, come il
Signore ti ha detto. 4Quando il Signore tuo Dio li avrà scacciati
dinanzi a te, non pensare: A causa della mia giustizia, il Signore mi ha fatto
entrare in possesso di questo paese; mentre per la malvagità di queste nazioni
il Signore le scaccia dinanzi a te. 5No, tu non entri in possesso
del loro paese a causa della tua giustizia, né a causa della rettitudine del
tuo cuore; ma il Signore tuo Dio scaccia quelle nazioni dinanzi a te per la
loro malvagità e per mantenere la parola che il Signore ha giurato ai tuoi
padri, ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe. 6Sappi dunque che non a
causa della tua giustizia il Signore tuo Dio ti dà il possesso di questo
fertile paese; anzi tu sei un popolo di dura cervice.
7Ricordati, non dimenticare, come hai provocato all'ira il Signore
tuo Dio nel deserto. Da quando usciste dal paese d'Egitto fino al vostro arrivo
in questo luogo, siete stati ribelli al Signore. 8Anche sull'Oreb
provocaste all'ira il Signore; il Signore si adirò contro di voi fino a volere
la vostra distruzione. 9Quando io salii sul monte a prendere le
tavole di pietra, le tavole dell'alleanza che il Signore aveva stabilita con
voi, rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare pane né
bere acqua; 10il Signore mi diede le due tavole di pietra, scritte
dal dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che il Signore vi aveva
dette sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea. 11Alla
fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti, il Signore mi diede le due
tavole di pietra, le tavole dell'alleanza. 12Poi il Signore mi
disse: Scendi in fretta di qui, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire
dall'Egitto, si è traviato; presto si sono allontanati dalla via che io avevo
loro indicata: si sono fatti un idolo di metallo fuso. 13Il Signore
mi aggiunse: Io ho visto questo popolo; ecco, è un popolo di dura cervice; 14lasciami
fare; io li distruggerò e cancellerò il loro nome sotto i cieli e farò di te
una nazione più potente e più grande di loro. 15Così io mi volsi e
scesi dal monte, dal monte tutto in fiamme, tenendo nelle mani le due tavole
dell'alleanza. 16Guardai ed ecco, avevate peccato contro il Signore
vostro Dio; vi eravate fatto un vitello di metallo fuso; avevate ben presto
lasciato la via che il Signore vi aveva imposta. 17Allora afferrai
le due tavole, le gettai con le mie mani e le spezzai sotto i vostri occhi. 18Poi
mi prostrai davanti al Signore, come avevo fatto la prima volta, per quaranta
giorni e per quaranta notti; non mangiai pane né bevvi acqua, a causa del gran
peccato che avevate commesso, facendo ciò che è male agli occhi del Signore per
provocarlo. 19Io avevo paura di fronte all'ira e al furore di cui il
Signore era acceso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma il
Signore mi esaudì anche quella volta. 20Anche contro Aronne il
Signore si era fortemente adirato, al punto di volerlo far perire; io pregai in
quell'occasione anche per Aronne. 21Poi presi l'oggetto del vostro
peccato, il vitello che avevate fatto, lo bruciai nel fuoco, lo feci a pezzi,
frantumandolo finché fosse ridotto in polvere, e buttai quella polvere nel
torrente che scende dal monte.
22Anche a Tabera, a Massa e a Kibrot-Taava, voi provocaste il
Signore. 23Quando il Signore volle farvi partire da Kades-Barnea dicendo:
Entrate e prendete in possesso il paese che vi dò, voi vi ribellaste all'ordine
del Signore vostro Dio, non aveste fede in lui e non obbediste alla sua voce. 24Siete
stati ribelli al Signore da quando vi ho conosciuto.
25Io stetti prostrato davanti al Signore, quei quaranta giorni e
quelle quaranta notti, perché il Signore aveva minacciato di distruggervi. 26Pregai
il Signore e dissi: Signore Dio, non distruggere il tuo popolo, la tua eredità,
che hai riscattato nella tua grandezza, che hai fatto uscire dall'Egitto con
mano potente.
27Ricordati dei tuoi servi Abramo, Isacco e Giacobbe; non guardare
alla caparbietà di questo popolo e alla sua malvagità e al suo peccato, 28perché
il paese da dove ci hai fatti uscire non dica: Poiché il Signore non era in
grado di introdurli nella terra che aveva loro promessa e poiché li odiava, li
ha fatti uscire di qui per farli morire nel deserto. 29Al contrario
essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che tu hai fatto uscire dall'Egitto
con grande potenza e con braccio teso.
1In quel tempo il Signore mi disse: Tàgliati due tavole
di pietra simili alle prime e sali da me sul monte e costruisci anche un'arca
di legno; 2io scriverò su quelle tavole le parole che erano sulle
prime che tu hai spezzato e tu le metterai nell'arca. 3Io feci
dunque un'arca di legno d'acacia e tagliai due tavole di pietra simili alle
prime; poi salii sul monte, con le due tavole in mano. 4Il Signore
scrisse su quelle tavole la stessa iscrizione di prima, cioè i dieci
comandamenti che il Signore aveva promulgati per voi sul monte, in mezzo al
fuoco, il giorno dell'assemblea. Il Signore me li consegnò. 5Allora
mi volsi e scesi dal monte; collocai le tavole nell'arca che avevo fatta e là
restarono, come il Signore mi aveva ordinato.
6Poi gli Israeliti partirono dai pozzi dei figli Iaakan per Mosera.
Là morì Aronne e vi fu sepolto; Eleazaro suo figlio divenne sacerdote al posto
di lui. 7Di là partirono alla volta di Gudgoda e da Gudgoda alla
volta di Iotbata, paese ricco di torrenti d'acqua.
8In quel tempo il Signore prescelse la tribù di Levi per portare
l'arca dell'alleanza del Signore, per stare davanti al Signore al suo servizio
e per benedire nel nome di lui, come ha fatto fino ad oggi. 9Perciò
Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli: il Signore è la sua eredità,
come il Signore tuo Dio gli aveva detto.
10Io ero rimasto sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e
quaranta notti; il Signore mi esaudì anche questa volta: il Signore non ha
voluto distruggerti. 11Poi il Signore mi disse: Alzati, mettiti in
cammino alla testa del tuo popolo: entrino nel paese che giurai ai loro padri
di dar loro e ne prendano possesso.
12Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu
tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e
serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima, 13che
tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti dò per il tuo
bene? 14Ecco, al Signore tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei
cieli, la terra e quanto essa contiene. 15Ma il Signore predilesse
soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo loro, ha scelto fra tutti i popoli la
loro discendenza, cioè voi, come oggi. 16Circoncidete dunque il
vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca; 17perché il
Signore vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande,
forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali, 18rende
giustizia all'orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito. 19Amate
dunque il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d'Egitto. 20Temi
il Signore tuo Dio, a lui servi, restagli fedele e giura nel suo nome: 21Egli
è l'oggetto della tua lode, Egli è il tuo Dio; ha fatto per te quelle cose
grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto. 22I tuoi padri
scesero in Egitto in numero di settanta persone; ora il Signore tuo Dio ti ha
reso numeroso come le stelle dei cieli.
1Ama dunque il Signore tuo Dio e osserva le sue
prescrizioni: le sue leggi, le sue norme e i suoi comandi. 2Voi
riconoscete oggi - poiché non parlo ai vostri figli che non hanno conosciuto né
hanno visto le lezioni del Signore vostro Dio - voi riconoscete la sua
grandezza, la sua mano potente, il suo braccio teso, 3i suoi
portenti, le opere che ha fatte in mezzo all'Egitto, contro il faraone, re
d'Egitto, e contro il suo paese; 4e ciò che ha fatto all'esercito
d'Egitto, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come ha fatto rifluire su di loro le
acque del Mare Rosso, quando essi vi inseguivano e come li ha distrutti per
sempre; 5ciò che ha fatto per voi nel deserto, fino al vostro arrivo
in questo luogo; 6ciò che ha fatto a Datan e ad Abiram, figli di
Eliab, figlio di Ruben; come la terra ha spalancato la bocca e li ha
inghiottiti con le loro famiglie, le loro tende e quanto a loro apparteneva, in
mezzo a tutto Israele. 7Perché i vostri occhi hanno visto le grandi
cose che il Signore ha operate.
8Osserverete dunque tutti i comandi che oggi vi dò, perché siate
forti e possiate conquistare il paese che state per entrare a prendere in
possesso 9e perché restiate a lungo sul suolo che il Signore ha
giurato di dare ai vostri padri e alla loro discendenza: terra dove scorre
latte e miele. 10Perché il paese di cui stai per entrare in possesso
non è come il paese d'Egitto da cui siete usciti e dove gettavi il tuo seme e
poi lo irrigavi con il piede, come fosse un orto di erbaggi; 11ma il
paese che andate a prendere in possesso è un paese di monti e di valli, beve
l'acqua della pioggia che viene dal cielo: 12paese del quale il
Signore tuo Dio ha cura e sul quale si posano sempre gli occhi del Signore tuo
Dio dal principio dell'anno sino alla fine. 13Ora, se obbedirete
diligentemente ai comandi che oggi vi dò, amando il Signore vostro Dio e
servendolo con tutto il cuore e con tutta l'anima, 14io darò al
vostro paese la pioggia al suo tempo: la pioggia d'autunno e la pioggia di
primavera, perché tu possa raccogliere il tuo frumento, il tuo vino e il tuo
olio; 15farò anche crescere nella tua campagna l'erba per il tuo
bestiame; tu mangerai e sarai saziato. 16State in guardia perché il
vostro cuore non si lasci sedurre e voi vi allontaniate, servendo dèi stranieri
o prostrandovi davanti a loro. 17Allora si accenderebbe contro di
voi l'ira del Signore ed egli chiuderebbe i cieli e non vi sarebbe più pioggia
e la terra non darebbe più i prodotti e voi perireste ben presto, scomparendo
dalla fertile terra che il Signore sta per darvi.
18Porrete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole; ve le
legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi;
19le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sarai seduto in
casa tua e quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai;
20le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, 21perché
i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese che il Signore ha
giurato ai vostri padri di dare loro, siano numerosi come i giorni dei cieli
sopra la terra.
22Poiché se osserverete diligentemente tutti questi comandi che vi
dò e li metterete in pratica, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte
le sue vie e tenendovi uniti a lui, 23il Signore scaccerà dinanzi a
voi tutte quelle nazioni e voi v'impadronirete di nazioni più grandi e più
potenti di voi. 24Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà
sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume,
il fiume Eufrate, al Mar Mediterraneo. 25Nessuno potrà resistere a
voi; il Signore vostro Dio, come vi ha detto, diffonderà la paura e il terrore
di voi su tutta la terra che voi calpesterete.
26Vedete, io pongo oggi davanti a voi una benedizione e una
maledizione: 27la benedizione, se obbedite ai comandi del Signore
vostro Dio, che oggi vi dò; 28la maledizione, se non obbedite ai
comandi del Signore vostro Dio e se vi allontanate dalla via che oggi vi
prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuti.
29Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a
prendere in possesso, tu porrai la benedizione sul monte Garizim e la
maledizione sul monte Ebal. 30Questi monti si trovano appunto oltre
il Giordano, dietro la via verso occidente, nel paese dei Cananei che abitano
l'Araba di fronte a Gàlgala presso le Querce di More. 31Voi infatti
state per passare il Giordano per prendere in possesso il paese, che il Signore
vostro Dio vi dà; voi lo possiederete e lo abiterete. 32Avrete cura
di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a
voi.
1Queste sono le leggi e le norme, che avrete cura di
mettere in pratica nel paese che il Signore, Dio dei tuoi padri, ti dà perché
tu lo possegga finché vivrete sulla terra.
2Distruggerete completamente tutti i luoghi, dove le nazioni che
state per scacciare servono i loro dèi: sugli alti monti, sui colli e sotto
ogni albero verde. 3Demolirete i loro altari, spezzerete le loro
stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco le statue dei loro dèi
e cancellerete il loro nome da quei luoghi.
4Non così farete rispetto al Signore vostro Dio, 5ma lo
cercherete nella sua dimora, nel luogo che il Signore vostro Dio avrà scelto
fra tutte le vostre tribù, per stabilirvi il suo nome; là andrete. 6Là
presenterete i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello
che le vostre mani avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre
offerte volontarie e i primogeniti del vostro bestiame grosso e minuto; 7mangerete
davanti al Signore vostro Dio e gioirete voi e le vostre famiglie di tutto ciò
a cui avrete posto mano e in cui il Signore vostro Dio vi avrà benedetti. 8Non
farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa quanto gli sembra bene, 9perché
ancora non siete giunti al luogo del riposo e nel possesso che il Signore
vostro Dio sta per darvi. 10Ma quando avrete passato il Giordano e
abiterete nel paese che il Signore vostro Dio vi dà in eredità ed egli vi avrà
messo al sicuro da tutti i vostri nemici che vi circondano e abiterete
tranquilli, 11allora, presenterete al luogo che il Signore vostro
Dio avrà scelto per fissarvi la sede del suo nome, quanto vi comando: i vostri
olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani
avranno prelevato e tutte le offerte scelte che avrete votate al Signore. 12Gioirete
davanti al Signore vostro Dio voi, i vostri figli, le vostre figlie, i vostri
schiavi, le vostre schiave e il levita che abiterà le vostre città, perché non
ha né parte, né eredità in mezzo a voi.
13Allora ti guarderai bene dall'offrire i tuoi olocausti in
qualunque luogo avrai visto; 14ma offrirai i tuoi olocausti nel
luogo che il Signore avrà scelto in una delle tue tribù; là farai quanto ti
comando.
15Ma, ogni volta che ne sentirai desiderio, potrai uccidere animali
e mangiarne la carne in tutte le tue città, secondo la benedizione che il
Signore ti avrà elargito; chi sarà immondo e chi sarà mondo ne potranno
mangiare, come si fa della carne di gazzella e di cervo; 16ma non ne
mangerete il sangue; lo spargerai per terra come acqua. 17Non potrai
mangiare entro le tue città le decime del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo
olio, né i primogeniti del tuo bestiame grosso e minuto, né ciò che avrai
consacrato per voto, né le tue offerte volontarie, né quello che le tue mani
avranno prelevato: 18tali cose mangerai davanti al Signore tuo Dio
nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto: tu, il tuo figlio, la tua figlia,
il tuo schiavo, la tua schiava e il levita che sarà entro le tue città; gioirai
davanti al Signore tuo Dio di ogni cosa a cui avrai messo mano. 19Guardati
bene, finché vivrai nel tuo paese, dall'abbandonare il levita.
20Quando il Signore, tuo Dio, avrà allargato i tuoi confini, come ti
ha promesso, e tu, desiderando di mangiare la carne, dirai: Vorrei mangiare la
carne, potrai mangiare carne a tuo piacere. 21Se il luogo che il
Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome sarà lontano da te,
potrai ammazzare bestiame grosso e minuto che il Signore ti avrà dato, come ti
ho prescritto; potrai mangiare entro le tue città a tuo piacere. 22Soltanto
ne mangerete come si mangia la carne di gazzella e di cervo; ne potrà mangiare
chi sarà immondo e chi sarà mondo; 23tuttavia astieniti dal mangiare
il sangue, perché il sangue è la vita; tu non devi mangiare la vita insieme con
la carne. 24Non lo mangerai, lo spargerai per terra come acqua. 25Non
lo mangerai perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te: facendo ciò che è
retto agli occhi del Signore. 26Ma quanto alle cose che avrai
consacrate o promesse in voto, le prenderai e andrai al luogo che il Signore
avrà scelto e offrirai i tuoi olocausti, 27la carne e il sangue,
sull'altare del Signore tuo Dio; il sangue delle altre tue vittime dovrà essere
sparso sull'altare del Signore tuo Dio e tu ne mangerai la carne. 28Osserva
e ascolta tutte queste cose che ti comando, perché tu sia sempre felice tu e i
tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è bene e retto agli occhi del
Signore tuo Dio.
29Quando il Signore tuo Dio avrà distrutto davanti a te le nazioni
che tu stai per prendere in possesso, quando le avrai conquistate e ti sarai
stanziato nel loro paese, 30guardati bene dal lasciarti ingannare
seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dal
cercare i loro dèi, dicendo: Queste nazioni come servivano i loro dèi? Voglio
fare così anch'io. 31Non ti comporterai in tal modo riguardo al
Signore tuo Dio; perché esse facevano per i loro dèi quanto è abominevole per
il Signore e che Egli detesta; bruciavano nel fuoco perfino i loro figli e le
loro figlie, in onore dei loro dèi.
1Vi preoccuperete di mettere in pratica tutto ciò che
vi comando; non vi aggiungerai nulla e nulla ne toglierai.
2Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti
proponga un segno o un prodigio 3e il segno e il prodigio annunciato
succeda ed egli ti dica: Seguiamo dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuti,
e rendiamo loro un culto, 4tu non dovrai ascoltare le parole di quel
profeta o di quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla prova
per sapere se amate il Signore vostro Dio con tutto il cuore e con tutta
l'anima. 5Seguirete il Signore vostro Dio, temerete lui, osserverete
i suoi comandi, obbedirete alla sua voce, lo servirete e gli resterete fedeli. 6Quanto
a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà essere messo a morte, perché ha
proposto l'apostasia dal Signore, dal vostro Dio, che vi ha fatti uscire dal
paese di Egitto e vi ha riscattati dalla condizione servile, per trascinarti
fuori della via per la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato di camminare.
Così estirperai il male da te.
7Qualora il tuo fratello, figlio di tuo padre o figlio di tua madre,
o il figlio o la figlia o la moglie che riposa sul tuo petto o l'amico che è
come te stesso, t'istighi in segreto, dicendo: Andiamo, serviamo altri dèi, dèi
che né tu né i tuoi padri avete conosciuti, 8divinità dei popoli che
vi circondano, vicini a te o da te lontani da una estremità all'altra della
terra, 9tu non dargli retta, non ascoltarlo; il tuo occhio non lo
compianga; non risparmiarlo, non coprire la sua colpa. 10Anzi devi
ucciderlo: la tua mano sia la prima contro di lui per metterlo a morte; poi la
mano di tutto il popolo; 11lapidalo e muoia, perché ha cercato di
trascinarti lontano dal Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese di
Egitto, dalla condizione servile. 12Tutto Israele lo verrà a sapere,
ne avrà timore e non commetterà in mezzo a te una tale azione malvagia.
13Qualora tu senta dire di una delle tue città che il Signore tuo
Dio ti dà per abitare, 14che uomini iniqui sono usciti in mezzo a te
e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: Andiamo, serviamo altri
dèi, che voi non avete mai conosciuti, 15tu farai le indagini,
investigherai, interrogherai con cura; se troverai che la cosa è vera, che il
fatto sussiste e che un tale abominio è stato realmente commesso in mezzo a te,
16allora dovrai passare a fil di spada gli abitanti di quella città,
la voterai allo sterminio, con quanto contiene e passerai a fil di spada anche
il suo bestiame. 17Poi radunerai tutto il bottino in mezzo alla
piazza e brucerai nel fuoco la città e l'intero suo bottino, sacrificio per il
Signore tuo Dio; diventerà una rovina per sempre e non sarà più ricostruita. 18Nulla
di ciò che sarà votato allo sterminio si attaccherà alle tue mani, perché il
Signore desista dalla sua ira ardente, ti conceda misericordia, abbia pietà di
te e ti moltiplichi come ha giurato ai tuoi padri, 19qualora tu
ascolti la voce del Signore tuo Dio, osservando tutti i suoi comandi che oggi
ti dò e facendo ciò che è retto agli occhi del Signore tuo Dio.
1Voi siete figli per il Signore Dio vostro; non vi
farete incisioni e non vi raderete tra gli occhi per un morto. 2Tu
sei infatti un popolo consacrato al Signore tuo Dio e il Signore ti ha scelto,
perché tu fossi il suo popolo privilegiato, fra tutti i popoli che sono sulla
terra.
3Non mangerai alcuna cosa abominevole. 4Questi sono gli
animali che potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra; 5il
cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l'antilope, il bufalo e il
camoscio. 6Potrete mangiare di ogni quadrupede che ha l'unghia
bipartita, divisa in due da una fessura, e che rumina. 7Ma non
mangerete quelli che rùminano soltanto o che hanno soltanto l'unghia bipartita,
divisa da una fessura e cioè il cammello, la lepre, l'ìrace, che rùminano ma
non hanno l'unghia bipartita; considerateli immondi; 8anche il
porco, che ha l'unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non
mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri.
9Fra tutti gli animali che vivono nelle acque potrete mangiare
quelli che hanno pinne e squame; 10ma non mangerete nessuno di
quelli che non hanno pinne e squame; considerateli immondi.
11Potrete mangiare qualunque uccello mondo; 12ecco quelli
che non dovete mangiare: 13l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare,
il nibbio e ogni specie di falco, 14ogni specie di corvo, 15lo
struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviero, 16il
gufo, l'ibis, il cigno, 17il pellicano, la fòlaga, l'alcione, 18la
cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello. 19Considererete
come immondo ogni insetto alato; non ne mangiate. 20Potrete mangiare
ogni uccello mondo.
21Non mangerete alcuna bestia che sia morta di morte naturale; la
darai al forestiero che risiede nelle tue città, perché la mangi, o la venderai
a qualche straniero, perché tu sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio.
Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre.
22Dovrai prelevare la decima da tutto il frutto della tua sementa,
che il campo produce ogni anno. 23Mangerai davanti al Signore tuo
Dio, nel luogo dove avrà scelto di stabilire il suo nome, la decima del tuo
frumento, del tuo mosto, del tuo olio e i primi parti del tuo bestiame grosso e
minuto, perché tu impari a temere sempre il Signore tuo Dio. 24Ma se
il cammino è troppo lungo per te e tu non puoi trasportare quelle decime,
perché è troppo lontano da te il luogo dove il Signore tuo Dio avrà scelto di
stabilire il suo nome - perché il Signore tuo Dio ti avrà benedetto -, 25allora
le convertirai in denaro e tenendolo in mano andrai al luogo che il Signore tuo
Dio avrà scelto, 26e lo impiegherai per comprarti quanto tu desideri:
bestiame grosso o minuto, vino, bevande inebrianti o qualunque cosa di tuo
gusto e mangerai davanti al Signore tuo Dio e gioirai tu e la tua famiglia. 27Il
levita che abita entro le tue città, non lo abbandonerai, perché non ha parte
né eredità con te.
28Alla fine di ogni triennio metterai da parte tutte le decime del
tuo provento del terzo anno e le deporrai entro le tue città; 29il
levita, che non ha parte né eredità con te, l'orfano e la vedova che saranno
entro le tue città, verranno, mangeranno e si sazieranno, perché il Signore tuo
Dio ti benedica in ogni lavoro a cui avrai messo mano.
1Alla fine di ogni sette anni celebrerete l'anno di
remissione. 2Ecco la norma di questa remissione: ogni creditore che
abbia diritto a una prestazione personale in pegno per un prestito fatto al suo
prossimo, lascerà cadere il suo diritto: non lo esigerà dal suo prossimo, dal
suo fratello, quando si sarà proclamato l'anno di remissione per il Signore. 3Potrai
esigerlo dallo straniero; ma quanto al tuo diritto nei confronti di tuo
fratello, lo lascerai cadere. 4Del resto, non vi sarà alcun
bisognoso in mezzo a voi; perché il Signore certo ti benedirà nel paese che il
Signore tuo Dio ti dà in possesso ereditario, 5purché tu obbedisca
fedelmente alla voce del Signore tuo Dio, avendo cura di eseguire tutti questi
comandi, che oggi ti dò. 6Il Signore tuo Dio ti benedirà come ti ha
promesso e tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito;
dominerai molte nazioni mentre esse non ti domineranno.
7Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in
una delle tue città del paese che il Signore tuo Dio ti dà, non indurirai il
tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; 8anzi
gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si
trova. 9Bada bene che non ti entri in cuore questo pensiero iniquo:
È vicino il settimo anno, l'anno della remissione; e il tuo occhio sia cattivo
verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia nulla; egli griderebbe al
Signore contro di te e un peccato sarebbe su di te. 10Dagli
generosamente e, quando gli darai, il tuo cuore non si rattristi; perché
proprio per questo il Signore Dio tuo ti benedirà in ogni lavoro e in ogni cosa
a cui avrai messo mano. 11Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel
paese; perciò io ti dò questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al
tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese.
12Se un tuo fratello ebreo o una ebrea si vende a te, ti servirà per
sei anni, ma il settimo lo manderai via da te libero. 13Quando lo
lascerai andare via libero, non lo rimanderai a mani vuote; 14gli
farai doni dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo torchio; gli darai ciò con
cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto; 15ti ricorderai che sei
stato schiavo nel paese di Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha riscattato;
perciò io ti dò oggi questo comando. 16Ma se egli ti dice: Non
voglio andarmene da te, perché ama te e la tua casa e sta bene presso di te, 17allora
prenderai una lesina, gli forerai l'orecchio contro la porta ed egli ti sarà
schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava. 18Non ti sia
grave lasciarlo andare libero, perché ti ha servito sei anni e un mercenario ti
sarebbe costato il doppio; così il Signore tuo Dio ti benedirà in quanto farai.
19Consacrerai al Signore tuo Dio ogni primogenito maschio che ti
nascerà nel tuo bestiame grosso e minuto. Non metterai al lavoro il primo parto
della tua vacca e non toserai il primo parto della tua pecora. 20Li
mangerai ogni anno con la tua famiglia, davanti al Signore tuo Dio nel luogo
che il Signore avrà scelto. 21Se l'animale ha qualche difetto, se è
zoppo o cieco o ha qualunque altro grave difetto, non lo sacrificherai al
Signore tuo Dio; 22lo mangerai entro le tue città; chi sarà immondo
e chi sarà mondo ne mangeranno senza distinzione, come si mangia la gazzella e
il cervo. 23Solo non ne mangerai il sangue; lo spargerai per terra
come acqua.
1Osserva il mese di Abib e celebra la pasqua in onore
del Signore tuo Dio perché nel mese di Abib il Signore tuo Dio ti ha fatto
uscire dall'Egitto, durante la notte. 2Immolerai la pasqua al
Signore tuo Dio: un sacrificio di bestiame grosso e minuto, nel luogo che il
Signore avrà scelto per stabilirvi il suo nome. 3Non mangerai con
essa pane lievitato; per sette giorni mangerai con essa gli azzimi, pane di
afflizione perché sei uscito in fretta dal paese d'Egitto; e così per tutto il
tempo della tua vita tu ti ricorderai il giorno in cui sei uscito dal paese
d'Egitto. 4Non si veda lievito presso di te, entro tutti i tuoi
confini, per sette giorni; della carne, che avrai immolata la sera del primo
giorno, non resti nulla fino al mattino. 5Non potrai immolare la
pasqua in una qualsiasi città che il Signore tuo Dio sta per darti, 6ma
immolerai la pasqua soltanto nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per
fissarvi il suo nome; la immolerai alla sera, al tramonto del sole, nell'ora in
cui sei uscito dall'Egitto. 7Farai cuocere la vittima e la mangerai
nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto; la mattina te ne potrai tornare e
andartene alle tue tende. 8Per sei giorni mangerai azzimi e il
settimo giorno vi sarà una solenne assemblea per il Signore tuo Dio; non farai
alcun lavoro.
9Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella messe
comincerai a contare sette settimane; 10poi celebrerai la festa
delle settimane per il Signore tuo Dio, offrendo nella misura della tua
generosità e in ragione di ciò in cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto. 11Gioirai
davanti al Signore tuo Dio tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo schiavo e la tua
schiava, il levita che sarà nelle tue città e l'orfano e la vedova che saranno
in mezzo a te, nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il
suo nome. 12Ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e
osserverai e metterai in pratica queste leggi.
13Celebrerai la festa delle capanne per sette giorni, quando
raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio; 14gioirai
in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava
e il levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue
città. 15Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo
Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti
benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu
sarai contento. 16Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà
davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che Egli avrà scelto: nella festa degli
azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne; nessuno si presenterà
davanti al Signore a mani vuote. 17Ma il dono di ciascuno sarà in
misura della benedizione che il Signore tuo Dio ti avrà data.
18Ti costituirai giudici e scribi in tutte le città che il Signore
tuo Dio ti dà, tribù per tribù; essi giudicheranno il popolo con giuste
sentenze. 19Non farai violenza al diritto, non avrai riguardi
personali e non accetterai regali, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi
e corrompe le parole dei giusti. 20La giustizia e solo la giustizia
seguirai, per poter vivere e possedere il paese che il Signore tuo Dio sta per
darti.
21Non pianterai alcun palo sacro di qualunque specie di legno,
accanto all'altare del Signore tuo Dio, che tu hai costruito; non erigerai
alcuna stele che il Signore tuo Dio ha in odio.
1Non immolerai al Signore tuo Dio bue o pecora che
abbia qualche difetto o qualche deformità, perché sarebbe abominio per il
Signore tuo Dio.
2Qualora si trovi in mezzo a te, in una delle città che il Signore
tuo Dio sta per darti, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli occhi
del Signore tuo Dio, trasgredendo la sua alleanza, 3e che vada e
serva altri dèi e si prostri davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a
tutto l'esercito del cielo, contro il mio comando, 4quando ciò ti
sia riferito o tu ne abbia sentito parlare, informatene diligentemente; se la
cosa è vera, se il fatto sussiste, se un tale abominio è stato commesso in
Israele, 5farai condurre alle porte della tua città quell'uomo o
quella donna che avrà commesso quell'azione cattiva e lapiderai quell'uomo o
quella donna, così che muoia. 6Colui che dovrà morire sarà messo a
morte sulla deposizione di due o di tre testimoni; non potrà essere messo a
morte sulla deposizione di un solo testimonio. 7La mano dei
testimoni sarà la prima contro di lui per farlo morire; poi la mano di tutto il
popolo; così estirperai il male in mezzo a te.
8Quando in una causa ti sarà troppo difficile decidere tra
assassinio e assassinio, tra diritto e diritto, tra percossa e percossa, in
cose su cui si litiga nelle tue città, ti alzerai e salirai al luogo che il
Signore tuo Dio avrà scelto; 9andrai dai sacerdoti e dal giudice in
carica a quel tempo; li consulterai ed essi ti indicheranno la sentenza da
pronunciare; 10tu agirai in base a quello che essi ti indicheranno nel
luogo che il Signore avrà scelto e avrai cura di fare quanto ti avranno
insegnato. 11Agirai in base alla legge che essi ti avranno insegnato
e alla sentenza che ti avranno indicato; non devierai da quello che ti avranno
esposto, né a destra, né a sinistra. 12L'uomo che si comporterà con
presunzione e non obbedirà al sacerdote che sta là per servire il Signore tuo
Dio o al giudice, quell'uomo dovrà morire; così toglierai il male da Israele; 13tutto
il popolo lo verrà a sapere, ne avrà timore e non agirà più con presunzione.
14Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per
darti e ne avrai preso possesso e l'abiterai, se dirai: Voglio costituire sopra
di me un re come tutte le nazioni che mi stanno intorno, 15dovrai
costituire sopra di te come re colui che il Signore tuo Dio avrà scelto.
Costituirai sopra di te come re uno dei tuoi fratelli; non potrai costituire su
di te uno straniero che non sia tuo fratello. 16Ma egli non dovrà
procurarsi un gran numero di cavalli né far tornare il popolo in Egitto per
procurarsi gran numero di cavalli, perché il Signore vi ha detto: Non tornerete
più indietro per quella via! 17Non dovrà avere un gran numero di
mogli, perché il suo cuore non si smarrisca; neppure abbia grande quantità di
argento e d'oro. 18Quando si insedierà sul trono regale, scriverà
per suo uso in un libro una copia di questa legge secondo l'esemplare dei
sacerdoti leviti. 19La terrà presso di sé e la leggerà tutti i
giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore suo Dio, a osservare
tutte le parole di questa legge e tutti questi statuti, 20perché il
suo cuore non si insuperbisca verso i suoi fratelli ed egli non si allontani da
questi comandi, né a destra, né a sinistra, e prolunghi così i giorni del suo
regno, lui e i suoi figli, in mezzo a Israele.
1I sacerdoti leviti, tutta la tribù di Levi, non
avranno parte né eredità insieme con Israele; vivranno dei sacrifici consumati
dal fuoco per il Signore, e della sua eredità. 2Non avranno alcuna
eredità tra i loro fratelli; il Signore è la loro eredità, come ha loro
promesso. 3Questo sarà il diritto dei sacerdoti sul popolo, su
quelli che offriranno come sacrificio un capo di bestiame grosso o minuto: essi
daranno al sacerdote la spalla, le due mascelle e lo stomaco. 4Gli
darai le primizie del tuo frumento, del tuo mosto e del tuo olio e le primizie
della tosatura delle tue pecore; 5perché il Signore tuo Dio l'ha
scelto fra tutte le tue tribù, affinché attenda al servizio del nome del
Signore, lui e i suoi figli sempre. 6Se un levita, abbandonando
qualunque città dove soggiorna in Israele, verrà, seguendo il suo desiderio, al
luogo che il Signore avrà scelto 7e farà il servizio nel nome del
Signore tuo Dio, come tutti i suoi fratelli leviti che stanno là davanti al
Signore, 8egli riceverà per il suo mantenimento una parte uguale a
quella degli altri, senza contare il ricavo dalla vendita della sua casa
paterna.
9Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per
darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. 10Non
si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo
figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o
l'augurio o la magia; 11nè chi faccia incantesimi, né chi consulti
gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, 12perché
chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il
Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. 13Tu
sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, 14perché le nazioni,
di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori,
ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio.
15Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi
fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto. 16Avrai così
quanto hai chiesto al Signore tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea,
dicendo: Che io non oda più la voce del Signore mio Dio e non veda più questo
grande fuoco, perché non muoia. 17Il Signore mi rispose: Quello che
hanno detto, va bene; 18io susciterò loro un profeta in mezzo ai
loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io
gli comanderò. 19Se qualcuno non ascolterà le parole, che egli dirà
in mio nome, io gliene domanderò conto. 20Ma il profeta che avrà la
presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o
che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire. 21Se tu
pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta? 22Quando
il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si
realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore; l'ha detta il profeta per
presunzione; di lui non devi aver paura.
1Quando il Signore tuo Dio avrà distrutto le nazioni
delle quali egli ti dà il paese e tu prenderai il loro posto e abiterai nelle
loro città e nelle loro case, 2ti sceglierai tre città, nella terra
della quale il Signore tuo Dio ti dà il possesso. 3Preparerai strade
e dividerai in tre parti il territorio del paese che il Signore tuo Dio ti dà
in eredità, perché ogni omicida si possa rifugiare in quella città. 4Ecco
in qual caso l'omicida che vi si rifugerà avrà salva la vita: chiunque avrà
ucciso il suo prossimo involontariamente, senza che l'abbia odiato prima, 5come
quando uno va al bosco con il suo compagno a tagliare la legna e, mentre la
mano afferra la scure per abbattere l'albero, il ferro gli sfugge dal manico e
colpisce il compagno così che ne muoia, colui si rifugerà in una di queste
città e avrà salva la vita; 6altrimenti il vendicatore del sangue,
mentre l'ira gli arde in cuore, potrebbe inseguire l'omicida e, qualora sia
lungo il cammino, potrebbe raggiungerlo e colpirlo a morte, mentre quegli non
meritava, perché prima non aveva odiato il compagno. 7Ti dò dunque
questo ordine: Scegliti tre città. 8Se il Signore tuo Dio allargherà
i tuoi confini, come ha giurato ai tuoi padri, e ti darà tutto il paese che ha
promesso di dare ai tuoi padri, 9se osserverai tutti questi comandi
che oggi ti dò, amando il Signore tuo Dio e camminando sempre secondo le sue
vie, allora aggiungerai tre altre città alle prime tre, 10perché non
si sparga sangue innocente nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in eredità e
tu non ti renda colpevole del sangue versato. 11Ma se un uomo odia
il suo prossimo, gli tende insidie, l'assale, lo percuote in modo da farlo
morire e poi si rifugia in una di quelle città, 12gli anziani della
sua città lo manderanno a prendere di là e lo consegneranno nelle mani del
vendicatore del sangue perché sia messo a morte. 13L'occhio tuo non
lo compianga; toglierai da Israele il sangue innocente e così sarai felice.
14Non sposterai i confini del tuo vicino, posti dai tuoi antenati,
nell'eredità che ti sarà toccata nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in
possesso.
15Un solo testimonio non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi
colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato questi abbia commesso, il
fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o di tre testimoni. 16Qualora
un testimonio iniquo si alzi contro qualcuno per accusarlo di ribellione, 17i
due uomini fra i quali ha luogo la causa compariranno davanti al Signore,
davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni. 18I
giudici indagheranno con diligenza e, se quel testimonio risulta falso perché
ha deposto il falso contro il suo fratello, 19farete a lui quello
che egli aveva pensato di fare al suo fratello. Così estirperai il male di
mezzo a te. 20Gli altri lo verranno a sapere e ne avranno paura e
non commetteranno più in mezzo a te una tale azione malvagia.
21Il tuo occhio non avrà compassione: vita per vita, occhio per
occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede.
1Quando andrai in guerra contro i tuoi nemici e vedrai
cavalli e carri e forze superiori a te, non li temere, perché è con te il
Signore tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto. 2Quando
sarete vicini alla battaglia, il sacerdote si farà avanti, parlerà al popolo 3e
gli dirà: Ascolta, Israele! Voi oggi siete prossimi a dar battaglia ai vostri
nemici; il vostro cuore non venga meno; non temete, non vi smarrite e non vi
spaventate dinanzi a loro, 4perché il Signore vostro Dio cammina con
voi per combattere per voi contro i vostri nemici e per salvarvi. 5I
capi diranno al popolo: C'è qualcuno che abbia costruito una casa nuova e non
l'abbia ancora inaugurata? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e
altri inauguri la casa. 6C'è qualcuno che abbia piantato una vigna e
non ne abbia ancora goduto il frutto? Vada, torni a casa, perché non muoia in
battaglia e altri ne goda il frutto. 7C'è qualcuno che si sia
fidanzato con una donna e non l'abbia ancora sposata? Vada, torni a casa,
perché non muoia in battaglia e altri la sposi. 8I capi
aggiungeranno al popolo: C'è qualcuno che abbia paura e cui venga meno il
coraggio? Vada, torni a casa, perché il coraggio dei suoi fratelli non venga a
mancare come il suo. 9Quando i capi avranno finito di parlare al
popolo, costituiranno i comandanti delle schiere alla testa del popolo.
10Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima
la pace. 11Se accetta la pace e ti apre le sue porte, tutto il
popolo che vi si troverà ti sarà tributario e ti servirà. 12Ma se
non vuol far pace con te e vorrà la guerra, allora l'assedierai. 13Quando
il Signore tuo Dio l'avrà data nelle tue mani, ne colpirai a fil di spada tutti
i maschi; 14ma le donne, i bambini, il bestiame e quanto sarà nella
città, tutto il suo bottino, li prenderai come tua preda; mangerai il bottino
dei tuoi nemici, che il Signore tuo Dio ti avrà dato. 15Così farai
per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono città di queste
nazioni.
16Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà
in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri; 17ma li
voterai allo sterminio: cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti,
gli Evei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare, 18perché
essi non v'insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dèi e
voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio.
19Quando cingerai d'assedio una città per lungo tempo, per
espugnarla e conquistarla, non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la
scure; ne mangerai il frutto, ma non li taglierai, perché l'albero della
campagna è forse un uomo, per essere coinvolto nell'assedio? 20Soltanto
potrai distruggere e recidere gli alberi che saprai non essere alberi da
frutto, per costruire opere d'assedio contro la città che è in guerra con te,
finché non sia caduta.
1Se nel paese di cui il Signore tuo Dio sta per darti
il possesso, si troverà un uomo ucciso, disteso nella campagna, senza che si
sappia chi l'abbia ucciso, 2i tuoi anziani e i tuoi giudici
usciranno e misureranno la distanza fra l'ucciso e le città dei dintorni. 3Allora
gli anziani della città più vicina all'ucciso prenderanno una giovenca che non
abbia ancora lavorato né portato il giogo; 4gli anziani di quella
città faranno scendere la giovenca presso un corso di acqua corrente, in luogo
dove non si lavora e non si semina e là spezzeranno la nuca alla giovenca. 5Si
avvicineranno poi i sacerdoti, figli di Levi, poiché il Signore tuo Dio li ha
scelti per servirlo e per dare la benedizione nel nome del Signore e la loro
parola dovrà decidere ogni controversia e ogni caso di lesione. 6Allora
tutti gli anziani di quella città che sono più vicini al cadavere, si laveranno
le mani sulla giovenca a cui sarà stata spezzata la nuca nel torrente; 7prendendo
la parola diranno: Le nostre mani non hanno sparso questo sangue e i nostri
occhi non l'hanno visto spargere. 8Signore, perdona al tuo popolo
Israele, che tu hai redento, e non lasciar sussistere un sangue innocente in
mezzo al tuo popolo Israele! Quel sangue sparso resterà per essi espiato. 9Così
tu toglierai da te il sangue innocente, perché avrai fatto ciò che è retto agli
occhi del Signore.
10Se andrai in guerra contro i tuoi nemici e il Signore tuo Dio te
li avrà messi nelle mani e tu avrai fatto prigionieri, 11se vedrai
tra i prigionieri una donna bella d'aspetto e ti sentirai legato a lei tanto da
volerla prendere in moglie, te la condurrai a casa. 12Essa si raderà
il capo, si taglierà le unghie, 13si leverà la veste che portava
quando fu presa, dimorerà in casa tua e piangerà suo padre e sua madre per un
mese intero; dopo, potrai accostarti a lei e comportarti da marito verso di lei
e sarà tua moglie. 14Se in seguito non ti sentissi più di amarla, la
lascerai andare a suo piacere, ma non potrai assolutamente venderla per denaro
né trattarla come una schiava, per il fatto che tu l'hai disonorata.
15Se un uomo avrà due mogli, l'una amata e l'altra odiosa, e tanto
l'amata quanto l'odiosa gli avranno procreato figli, se il primogenito è il
figlio dell'odiosa, 16quando dividerà tra i suoi figli i beni che
possiede, non potrà dare il diritto di primogenito al figlio dell'amata, preferendolo
al figlio dell'odiosa, che è il primogenito; 17ma riconoscerà come
primogenito il figlio dell'odiosa, dandogli il doppio di quello che possiede;
poiché egli è la primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di
primogenitura.
18Se un uomo avrà un figlio testardo e ribelle che non obbedisce
alla voce né di suo padre né di sua madre e, benché l'abbiano castigato, non dà
loro retta, 19suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno
dagli anziani della città, alla porta del luogo dove abita, 20e
diranno agli anziani della città: Questo nostro figlio è testardo e ribelle;
non vuole obbedire alla nostra voce, è uno sfrenato e un bevitore. 21Allora
tutti gli uomini della sua città lo lapideranno ed egli morirà; così estirperai
da te il male e tutto Israele lo saprà e avrà timore.
22Se un uomo avrà commesso un delitto degno di morte e tu l'avrai
messo a morte e appeso a un albero, 23il suo cadavere non dovrà
rimanere tutta la notte sull'albero, ma lo seppellirai lo stesso giorno, perché
l'appeso è una maledizione di Dio e tu non contaminerai il paese che il Signore
tuo Dio ti dà in eredità.
1Se vedi smarriti un bue o una pecora di tuo fratello,
tu non devi fingere di non averli scorti, ma avrai cura di ricondurli a tuo
fratello. 2Se tuo fratello non abita vicino a te e non lo conosci,
accoglierai l'animale in casa tua: rimarrà da te finché tuo fratello non ne
faccia ricerca e allora glielo renderai. 3Lo stesso farai del suo
asino, lo stesso della sua veste, lo stesso di qualunque altro oggetto che tuo
fratello abbia perduto e che tu trovi; tu non fingerai di non averli scorti. 4Se
vedi l'asino del tuo fratello o il suo bue caduto nella strada, tu non fingerai
di non averli scorti, ma insieme con lui li farai rialzare.
5La donna non si metterà un indumento da uomo né l'uomo indosserà
una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo
Dio.
6Quando, cammin facendo, troverai sopra un albero o per terra un
nido d'uccelli con uccellini o uova e la madre che sta per covare gli uccellini
o le uova, non prenderai la madre sui figli; 7ma scacciandola,
lascia andar la madre e prendi per te i figli, perché tu sia felice e goda
lunga vita.
8Quando costruirai una casa nuova, farai un parapetto intorno alla
tua terrazza, per non attirare sulla tua casa la vendetta del sangue, qualora
uno cada di là.
9Non seminerai nella tua vigna semi di due specie diverse, perché
altrimenti tutto il prodotto di ciò che avrai seminato e la rendita della vigna
diventerà cosa consacrata. 10Non devi arare con un bue e un asino
aggiogati assieme. 11Non ti vestirai con un tessuto misto, fatto di
lana e di lino insieme.
12Metterai fiocchi alle quattro estremità del mantello con cui ti
copri.
13Se un uomo sposa una donna e, dopo aver coabitato con lei, la
prende in odio, 14le attribuisce azioni scandalose e diffonde sul
suo conto una fama cattiva, dicendo: Ho preso questa donna, ma quando mi sono
accostato a lei non l'ho trovata in stato di verginità, 15il padre e
la madre della giovane prenderanno i segni della verginità della giovane e li
presenteranno agli anziani della città, alla porta. 16Il padre della
giovane dirà agli anziani: Ho dato mia figlia in moglie a quest'uomo; egli l'ha
presa in odio 17ed ecco le attribuisce azioni scandalose, dicendo:
Non ho trovato tua figlia in stato di verginità; ebbene, questi sono i segni
della verginità di mia figlia, e spiegheranno il panno davanti agli anziani
della città. 18Allora gli anziani di quella città prenderanno il
marito e lo castigheranno 19e gli imporranno un'ammenda di cento
sicli d'argento, che daranno al padre della giovane, per il fatto che ha
diffuso una cattiva fama contro una vergine d'Israele. Ella rimarrà sua moglie
ed egli non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita. 20Ma
se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata in stato di verginità, 21allora
la faranno uscire all'ingresso della casa del padre e la gente della sua città
la lapiderà, così che muoia, perché ha commesso un'infamia in Israele,
disonorandosi in casa del padre. Così toglierai il male di mezzo a te.
22Quando un uomo verrà colto in fallo con una donna maritata, tutti
e due dovranno morire: l'uomo che ha peccato con la donna e la donna. Così
toglierai il male da Israele.
23Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in
città, pecca con lei, 24condurrete tutti e due alla porta di quella
città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città
non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così
toglierai il male da te. 25Ma se l'uomo trova per i campi la
fanciulla fidanzata e facendole violenza pecca con lei, allora dovrà morire
soltanto l'uomo che ha peccato con lei; 26ma non farai nulla alla
fanciulla. Nella fanciulla non c'è colpa degna di morte: come quando un uomo
assale il suo prossimo e l'uccide, così è in questo caso, 27perché
egli l'ha incontrata per i campi: la fanciulla fidanzata ha potuto gridare, ma
non c'era nessuno per venirle in aiuto.
28Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata,
l'afferra e pecca con lei e sono colti in flagrante, 29l'uomo che ha
peccato con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d'argento; essa
sarà sua moglie, per il fatto che egli l'ha disonorata, e non potrà ripudiarla
per tutto il tempo della sua vita.
1Nessuno sposerà una moglie del padre, né solleverà il
lembo del mantello paterno.
2Non entrerà nella comunità del Signore chi ha il membro contuso o
mutilato. 3Il bastardo non entrerà nella comunità del Signore;
nessuno dei suoi, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del
Signore. 4L'Ammonita e il Moabita non entreranno nella comunità del
Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà
nella comunità del Signore; 5non vi entreranno mai perché non vi
vennero incontro con il pane e con l'acqua nel vostro cammino quando uscivate
dall'Egitto e perché hanno prezzolato contro di te Balaam, figlio di Beor, da
Petor nel paese dei due fiumi, perché ti maledicesse. 6Ma il Signore
tuo Dio non volle ascoltare Balaam e il Signore tuo Dio mutò per te la
maledizione in benedizione, perché il Signore tuo Dio ti ama. 7Non
cercherai né la loro pace, né la loro prosperità, finché tu viva, mai. 8Non
avrai in abominio l'Idumeo, perché è tuo fratello; non avrai in abominio
l'Egiziano, perché sei stato forestiero nel suo paese; 9i figli che
nasceranno da loro alla terza generazione potranno entrare nella comunità del
Signore.
10Quando uscirai e ti accamperai contro i tuoi nemici, guardati da
ogni cosa cattiva. 11Se si trova qualcuno in mezzo a te che sia
immondo a causa d'un accidente notturno, uscirà dall'accampamento e non vi
entrerà; 12verso sera si laverà con acqua e dopo il tramonto del
sole potrà rientrare nell'accampamento.
13Avrai anche un posto fuori dell'accampamento e là andrai per i
tuoi bisogni. 14Nel tuo equipaggiamento avrai un piuolo, con il
quale, nel ritirarti fuori, scaverai una buca e poi ricoprirai i tuoi
escrementi. 15Perché il Signore tuo Dio passa in mezzo al tuo
accampamento per salvarti e per mettere i nemici in tuo potere; l'accampamento
deve essere dunque santo, perché Egli non veda in mezzo a te qualche indecenza
e ti abbandoni.
16Non consegnerai al suo padrone uno schiavo che, dopo essergli
fuggito, si sarà rifugiato presso di te. 17Rimarrà da te nel tuo
paese, nel luogo che avrà scelto, in quella città che gli parrà meglio; non lo
molesterai.
18Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le
figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i
figli d'Israele. 19Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il
dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto,
poiché tutti e due sono abominio per il Signore tuo Dio.
20Non farai al tuo fratello prestiti a interesse, né di denaro, né
di viveri, né di qualunque cosa che si presta a interesse. 21Allo
straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo fratello, perché il
Signore tuo Dio ti benedica in tutto ciò a cui metterai mano, nel paese di cui
stai per andare a prender possesso.
22Quando avrai fatto un voto al Signore tuo Dio, non tarderai a
soddisfarlo, perché il Signore tuo Dio te ne domanderebbe certo conto e in te
vi sarebbe un peccato. 23Ma se ti astieni dal far voti non vi sarà
in te peccato. 24Manterrai la parola uscita dalle tue labbra ed
eseguirai il voto che avrai fatto volontariamente al Signore tuo Dio, ciò che
la tua bocca avrà promesso.
25Se entri nella vigna del tuo prossimo, potrai mangiare uva,
secondo il tuo appetito, a sazietà, ma non potrai metterne in alcun tuo
recipiente. 26Se passi tra la messe del tuo prossimo, potrai
coglierne spighe con la mano, ma non mettere la falce nella messe del tuo
prossimo.
1Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei
da marito, se poi avviene che essa non trovi grazia ai suoi occhi, perché egli
ha trovato in lei qualche cosa di vergognoso, scriva per lei un libello di
ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa. 2Se
essa, uscita dalla casa di lui, va e diventa moglie di un altro marito 3e
questi la prende in odio, scrive per lei un libello di ripudio, glielo consegna
in mano e la manda via dalla casa o se quest'altro marito, che l'aveva presa
per moglie, muore, 4il primo marito, che l'aveva rinviata, non potrà
riprenderla per moglie, dopo che essa è stata contaminata, perché sarebbe
abominio agli occhi del Signore; tu non renderai colpevole di peccato il paese
che il Signore tuo Dio sta per darti in eredità.
5Quando un uomo si sarà sposato da poco, non andrà in guerra e non
gli sarà imposto alcun incarico; sarà libero per un anno di badare alla sua
casa e farà lieta la moglie che ha sposata.
6Nessuno prenderà in pegno né le due pietre della macina domestica
né la pietra superiore della macina, perché sarebbe come prendere in pegno la
vita.
7Quando si troverà un uomo che abbia rapito qualcuno dei suoi
fratelli tra gli Israeliti, l'abbia sfruttato come schiavo o l'abbia venduto,
quel ladro sarà messo a morte; così estirperai il male da te.
8In caso di lebbra bada bene di osservare diligentemente e fare
quanto i sacerdoti leviti vi insegneranno; avrete cura di fare come io ho loro
ordinato. 9Ricòrdati di quello che il Signore tuo Dio fece a Maria
durante il viaggio, quando uscivate dall'Egitto.
10Quando presterai qualsiasi cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa
sua per prendere il suo pegno; 11te ne starai fuori e l'uomo a cui
avrai fatto il prestito ti porterà fuori il pegno. 12Se quell'uomo è
povero, non andrai a dormire con il suo pegno. 13Dovrai
assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché egli possa
dormire con il suo mantello e benedirti; questo ti sarà contato come una cosa
giusta agli occhi del Signore tuo Dio.
14Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei
tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese, nelle tue città; 15gli
darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli
è povero e vi volge il desiderio; così egli non griderà contro di te al Signore
e tu non sarai in peccato.
16Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si
metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte
per il proprio peccato.
17Non lederai il diritto dello straniero e dell'orfano e non
prenderai in pegno la veste della vedova, 18ma ti ricorderai che sei
stato schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il Signore tuo Dio; perciò
ti comando di fare questa cosa.
19Quando, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato
qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per il forestiero,
per l'orfano e per la vedova, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni
lavoro delle tue mani. 20Quando bacchierai i tuoi ulivi, non
tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l'orfano e
per la vedova. 21Quando vendemmierai la tua vigna, non tornerai
indietro a racimolare: sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. 22Ti
ricorderai che sei stato schiavo nel paese d'Egitto; perciò ti comando di fare
questa cosa.
1Quando sorgerà una lite fra alcuni uomini e verranno
in giudizio, i giudici che sentenzieranno, assolveranno l'innocente e
condanneranno il colpevole. 2Se il colpevole avrà meritato di essere
fustigato, il giudice lo farà stendere per terra e fustigare in sua presenza,
con un numero di colpi proporzionati alla gravità della sua colpa. 3Gli
farà dare non più di quaranta colpi, perché, aggiungendo altre battiture a
queste, la punizione non risulti troppo grave e il tuo fratello resti infamato
ai tuoi occhi.
4Non metterai la museruola al bue, mentre sta trebbiando.
5Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza
lasciare figli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con un forestiero;
il suo cognato verrà da lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di
lei il dovere del cognato; 6il primogenito che essa metterà al
mondo, andrà sotto il nome del fratello morto perché il nome di questo non si
estingua in Israele.
7Ma se quell'uomo non ha piacere di prendere la cognata, essa salirà
alla porta degli anziani e dirà: Mio cognato rifiuta di assicurare in Israele
il nome del fratello; non acconsente a compiere verso di me il dovere del
cognato. 8Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli
parleranno; se egli persiste e dice: Non ho piacere di prenderla, 9allora
sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli toglierà il
sandalo dal piede, gli sputerà in faccia e prendendo la parola dirà: Così sarà
fatto all'uomo che non vuole ricostruire la famiglia del fratello. 10La
famiglia di lui sarà chiamata in Israele la famiglia dello scalzato.
11Se alcuni verranno a contesa fra di loro e la moglie dell'uno si
avvicinerà per liberare il marito dalle mani di chi lo percuote e stenderà la
mano per afferrare costui nelle parti vergognose, 12tu le taglierai
la mano e l'occhio tuo non dovrà averne compassione.
13Non avrai nel tuo sacco due pesi diversi, uno grande e uno
piccolo. 14Non avrai in casa due tipi di efa, una grande e
una piccola. 15Terrai un peso completo e giusto, terrai un'efa
completa e giusta, perché tu possa aver lunga vita nel paese che il Signore tuo
Dio sta per darti. 16Poiché chiunque compie tali cose, chiunque
commette ingiustizia è in abominio al Signore tuo Dio.
17Ricordati di ciò che ti ha fatto Amalek lungo il cammino quando
uscivate dall'Egitto: 18come ti assalì lungo il cammino e aggredì
nella tua carovana tutti i più deboli della retroguardia, mentre tu eri stanco
e sfinito, e non ebbe alcun timor di Dio. 19Quando dunque il Signore
tuo Dio ti avrà assicurato tranquillità, liberandoti da tutti i tuoi nemici
all'intorno nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti in eredità,
cancellerai la memoria di Amalek sotto al cielo: non dimenticare!
1Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio
ti darà in eredità e lo possiederai e là ti sarai stabilito, 2prenderai
le primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che il Signore
tuo Dio ti darà, le metterai in una cesta e andrai al luogo che il Signore tuo
Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome. 3Ti presenterai al
sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai: Io dichiaro oggi al Signore tuo
Dio che sono entrato nel paese che il Signore ha giurato ai nostri padri di
darci. 4Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà
davanti all'altare del Signore tuo Dio 5e tu pronuncerai queste
parole davanti al Signore tuo Dio: Mio padre era un Arameo errante; scese in
Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione
grande, forte e numerosa. 6Gli Egiziani ci maltrattarono, ci
umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. 7Allora gridammo al
Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la
nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; 8il
Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo
terrore e operando segni e prodigi, 9e ci condusse in questo luogo e
ci diede questo paese, dove scorre latte e miele. 10Ora, ecco, io
presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato. Le
deporrai davanti al Signore tuo Dio e ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio;
11gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te,
di tutto il bene che il Signore tuo Dio avrà dato a te e alla tua famiglia.
12Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue
entrate, il terzo anno, l'anno delle decime, e le avrai date al levita, al
forestiero, all'orfano e alla vedova perché ne mangino nelle tue città e ne
siano sazi, 13dirai dinanzi al Signore tuo Dio: Ho tolto dalla mia
casa ciò che era consacrato e l'ho dato al levita, al forestiero, all'orfano e
alla vedova secondo quanto mi hai ordinato; non ho trasgredito, né dimenticato
alcuno dei tuoi comandi. 14Non ne ho mangiato durante il mio lutto;
non ne ho tolto nulla quando ero immondo e non ne ho dato nulla per un cadavere;
ho obbedito alla voce del Signore mio Dio; ho agito secondo quanto mi hai
ordinato. 15Volgi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal
cielo, e benedici il tuo popolo d'Israele e il suolo che ci hai dato come hai
giurato ai nostri padri, il paese dove scorre latte e miele!
16Oggi il Signore tuo Dio ti comanda di mettere in pratica queste
leggi e queste norme; osservale dunque, mettile in pratica, con tutto il cuore,
con tutta l'anima. 17Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che
Egli sarà il tuo Dio, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le
sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e obbedirai alla sua voce. 18Il
Signore ti ha fatto oggi dichiarare che tu sarai per lui un popolo particolare,
come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi; 19Egli
ti metterà per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha
fatte e tu sarai un popolo consacrato al Signore tuo Dio com'egli ha
promesso".
1Mosè e gli anziani d'Israele diedero quest'ordine al
popolo: "Osservate tutti i comandi che oggi vi dò. 2Quando
avrete passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore vostro Dio sta
per darvi, erigerai grandi pietre e le intonacherai di calce. 3Scriverai
su di esse tutte le parole di questa legge, quando avrai passato il Giordano
per entrare nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, paese dove scorre
latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. 4Quando
dunque avrete passato il Giordano, erigerete sul monte Ebal queste pietre, che
oggi vi comando, e le intonacherete di calce. 5Là costruirai anche
un altare al Signore tuo Dio, un altare di pietre non toccate da strumento di
ferro. 6Costruirai l'altare del Signore tuo Dio con pietre intatte e
sopra vi offrirai olocausti al Signore tuo Dio, 7offrirai sacrifici
di comunione e là mangerai e ti gioirai davanti al Signore tuo Dio. 8Scriverai
su quelle pietre tutte le parole di questa legge con scrittura ben
chiara".
9Mosè e i sacerdoti leviti dissero a tutto Israele: "Fa'
silenzio e ascolta, Israele! Oggi sei divenuto il popolo del Signore tuo Dio. 10Obbedirai
quindi alla voce del Signore tuo Dio e metterai in pratica i suoi comandi e le
sue leggi che oggi ti do". 11In quello stesso giorno Mosè diede
quest'ordine al popolo: 12"Quando avrete passato il Giordano,
ecco quelli che staranno sul monte Garizim per benedire il popolo: Simeone,
Levi, Giuda, Ìssacar, Giuseppe e Beniamino; 13ecco quelli che
staranno sul monte Ebal, per pronunciare la maledizione: Ruben, Gad, Aser,
Zàbulon, Dan e Nèftali. 14I leviti prenderanno la parola e diranno
ad alta voce a tutti gli Israeliti:
15Maledetto l'uomo che fa un'immagine scolpita o di metallo fuso,
abominio per il Signore, lavoro di mano d'artefice, e la pone in luogo occulto!
Tutto il popolo risponderà e dirà: Amen.
16Maledetto chi maltratta il padre e la madre! Tutto il popolo dirà:
Amen.
17Maledetto chi sposta i confini del suo prossimo! Tutto il popolo
dirà: Amen.
18Maledetto chi fa smarrire il cammino al cieco! Tutto il popolo
dirà: Amen.
19Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della
vedova! Tutto il popolo dirà: Amen.
20Maledetto chi si unisce con la moglie del padre, perché solleva il
lembo del mantello del padre! Tutto il popolo dirà: Amen.
21Maledetto chi si unisce con qualsiasi bestia! Tutto il popolo
dirà: Amen.
22Maledetto chi si unisce con la propria sorella, figlia di suo
padre o figlia di sua madre! Tutto il popolo dirà: Amen.
23Maledetto chi si unisce con la suocera! Tutto il popolo dirà:
Amen.
24Maledetto chi uccide il suo prossimo in segreto! Tutto il popolo
dirà: Amen.
25Maledetto chi accetta un regalo per condannare a morte un
innocente! Tutto il popolo dirà: Amen.
26Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge,
per metterla in pratica! Tutto il popolo dirà: Amen.
1Se tu obbedirai fedelmente alla voce del Signore tuo
Dio, preoccupandoti di mettere in pratica tutti i suoi comandi che io ti
prescrivo, il Signore tuo Dio ti metterà sopra tutte le nazioni della terra; 2perché
tu avrai ascoltato la voce del Signore tuo Dio, verranno su di te e ti
raggiungeranno tutte queste benedizioni: 3Sarai benedetto nella
città e benedetto nella campagna. 4Benedetto sarà il frutto del tuo
seno, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti
delle tue vacche e i nati delle tue pecore. 5Benedette saranno la
tua cesta e la tua madia. 6Sarai benedetto quando entri e benedetto
quando esci. 7Il Signore lascerà sconfiggere davanti a te i tuoi
nemici, che insorgeranno contro di te: per una sola via verranno contro di te e
per sette vie fuggiranno davanti a te. 8Il Signore ordinerà alla
benedizione di essere con te nei tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai
mano; ti benedirà nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti. 9Il
Signore ti renderà popolo a lui consacrato, come ti ha giurato, se osserverai i
comandi del Signore tuo Dio e se camminerai per le sue vie; 10tutti
i popoli della terra vedranno che porti il nome del Signore e ti temeranno. 11Il
Signore tuo Dio ti concederà abbondanza di beni, quanto al frutto del tuo
grembo, al frutto del tuo bestiame e al frutto del tuo suolo, nel paese che il
Signore ha giurato ai tuoi padri di darti. 12Il Signore aprirà per
te il suo benefico tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo
tempo e per benedire tutto il lavoro delle tue mani; così presterai a molte
nazioni, mentre tu non domanderai prestiti. 13Il Signore ti metterà
in testa e non in coda e sarai sempre in alto e mai in basso, se obbedirai ai
comandi del Signore tuo Dio, che oggi io ti prescrivo, perché tu li osservi e
li metta in pratica, 14e se non devierai né a destra né a sinistra
da alcuna delle cose che oggi vi comando, per seguire altri dèi e servirli.
15Ma se non obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, se non
cercherai di eseguire tutti i suoi comandi e tutte le sue leggi che oggi io ti
prescrivo, verranno su di te e ti raggiungeranno tutte queste maledizioni: 16sarai
maledetto nella città e maledetto nella campagna. 17Maledette
saranno la tua cesta e la tua madia. 18Maledetto sarà il frutto del
tuo seno e il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche e i nati
delle tue pecore. 19Maledetto sarai quando entri e maledetto quando
esci. 20Il Signore lancerà contro di te la maledizione, la
costernazione e la minaccia in ogni lavoro a cui metterai mano, finché tu sia
distrutto e perisca rapidamente a causa delle tue azioni malvage per avermi
abbandonato. 21Il Signore ti farà attaccare la peste, finché essa
non ti abbia eliminato dal paese, di cui stai per entrare a prender possesso. 22Il
Signore ti colpirà con la consunzione, con la febbre, con l'infiammazione, con
l'arsura, con la siccità, il carbonchio e la ruggine, che ti perseguiteranno
finché tu non sia perito. 23Il cielo sarà di rame sopra il tuo capo
e la terra sotto di te sarà di ferro. 24Il Signore darà come pioggia
al tuo paese sabbia e polvere, che scenderanno dal cielo su di te finché tu sia
distrutto. 25Il Signore ti farà sconfiggere dai tuoi nemici: per una
sola via andrai contro di loro e per sette vie fuggirai davanti a loro;
diventerai oggetto di orrore per tutti i regni della terra. 26Il tuo
cadavere diventerà pasto di tutti gli uccelli del cielo e delle bestie
selvatiche e nessuno li scaccerà. 27Il Signore ti colpirà con le
ulcere d'Egitto, con bubboni, scabbia e prurigine, da cui non potrai guarire. 28Il
Signore ti colpirà di delirio, di cecità e di pazzia, 29così che
andrai brancolando in pieno giorno come il cieco brancola nel buio. Non
riuscirai nelle tue imprese, sarai ogni giorno oppresso e spogliato e nessuno
ti aiuterà. 30Ti fidanzerai con una donna, un altro la praticherà;
costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna e non ne potrai
cogliere i primi frutti. 31Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi
occhi e tu non ne mangerai; il tuo asino ti sarà portato via in tua presenza e
non tornerà più a te; il tuo gregge sarà dato ai tuoi nemici e nessuno ti
aiuterà. 32I tuoi figli e le tue figlie saranno consegnati a un
popolo straniero, mentre i tuoi occhi vedranno e languiranno di pianto per loro
ogni giorno, ma niente potrà fare la tua mano. 33Un popolo, che tu
non conosci, mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica; sarai
oppresso e schiacciato ogni giorno; 34diventerai pazzo per ciò che i
tuoi occhi dovranno vedere. 35Il Signore ti colpirà alle ginocchia e
alle cosce con una ulcera maligna, della quale non potrai guarire; ti colpirà
dalla pianta dei piedi alla sommità del capo. 36Il Signore deporterà
te e il re, che ti sarai costituito, in una nazione che né tu né i padri tuoi
avete conosciuto; là servirai dèi stranieri, dèi di legno e di pietra; 37diventerai
oggetto di stupore, di motteggio e di scherno per tutti i popoli fra i quali il
Signore ti avrà condotto.
38Porterai molta semente al campo e raccoglierai poco, perché la
locusta la divorerà. 39Pianterai vigne e le coltiverai, ma non
berrai vino né coglierai uva, perché il verme le roderà. 40Avrai
oliveti in tutto il tuo territorio, ma non ti ungerai di olio, perché le tue
olive cadranno immature. 41Genererai figli e figlie, ma non saranno
tuoi, perché andranno in prigionia. 42Tutti i tuoi alberi e il
frutto del tuo suolo saranno preda di un esercito d'insetti. 43Il
forestiero che sarà in mezzo a te si innalzerà sempre più sopra di te e tu
scenderai sempre più in basso. 44Egli presterà a te e tu non
presterai a lui; egli sarà in testa e tu in coda. 45Tutte queste
maledizioni verranno su di te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché
tu sia distrutto, perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio,
osservando i comandi e le leggi che egli ti ha dato. 46Esse per te e
per la tua discendenza saranno sempre un segno e un prodigio.
47Poiché non avrai servito il Signore tuo Dio con gioia e di buon
cuore in mezzo all'abbondanza di ogni cosa, 48servirai i tuoi
nemici, che il Signore manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete,
alla nudità e alla mancanza di ogni cosa; essi ti metteranno un giogo di ferro
sul collo, finché ti abbiano distrutto.
49Il Signore solleverà contro di te da lontano, dalle estremità
della terra, una nazione che si slancia a volo come aquila: una nazione della
quale non capirai la lingua, 50una nazione dall'aspetto feroce, che
non avrà riguardo al vecchio né avrà compassione del fanciullo; 51che
mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, finché tu sia
distrutto, e non ti lascerà alcun residuo di frumento, di mosto, di olio, dei
parti delle tue vacche e dei nati delle tue pecore, finché ti avrà fatto
perire. 52Ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo
paese cadano le mura alte e forti, nelle quali avrai riposto la fiducia. Ti
assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che il Signore tuo Dio ti
avrà dato. 53Durante l'assedio e l'angoscia alla quale ti ridurrà il
tuo nemico, mangerai il frutto delle tue viscere, le carni dei tuoi figli e
delle tue figlie, che il Signore tuo Dio ti avrà dato. 54L'uomo più
raffinato tra di voi e più delicato guarderà di malocchio il suo fratello e la
sua stessa sposa e il resto dei suoi figli che ancora sopravvivono, 55per
non dare ad alcuno di loro le carni dei suoi figli delle quali si ciberà;
perché non gli sarà rimasto più nulla durante l'assedio e l'angoscia alla quale
i nemici ti avranno ridotto entro tutte le tue città. 56La donna più
raffinata e delicata tra di voi, che per delicatezza e raffinatezza non si
sarebbe provata a posare in terra la pianta del piede, guarderà di malocchio il
proprio marito, il figlio e la figlia 57e si ciberà di nascosto di
quanto esce dai suoi fianchi e dei bambini che deve ancora partorire, mancando
di tutto durante l'assedio e l'angoscia alla quale i nemici ti avranno ridotto
entro tutte le tue città.
58Se non cercherai di eseguire tutte le parole di questa legge,
scritte in questo libro, avendo timore di questo nome glorioso e terribile del
Signore tuo Dio, 59allora il Signore colpirà te e i tuoi discendenti
con flagelli prodigiosi: flagelli grandi e duraturi, malattie maligne e
ostinate. 60Farà tornare su di te le infermità dell'Egitto, delle
quali tu avevi paura, e si attaccheranno a te. 61Anche ogni altra
malattia e ogni flagello, che non sta scritto nel libro di questa legge, il
Signore manderà contro di te, finché tu non sia distrutto. 62Voi
rimarrete in pochi uomini, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo,
perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio. 63Come il
Signore gioiva a vostro riguardo nel beneficarvi e moltiplicarvi, così il
Signore gioirà a vostro riguardo nel farvi perire e distruggervi; sarete
strappati dal suolo, che vai a prendere in possesso. 64Il Signore ti
disperderà fra tutti i popoli, da un'estremità fino all'altra; là servirai
altri dèi, che né tu, né i tuoi padri avete conosciuti, dèi di legno e di
pietra. 65Fra quelle nazioni non troverai sollievo e non vi sarà
luogo di riposo per la pianta dei tuoi piedi; là il Signore ti darà un cuore
trepidante, languore di occhi e angoscia di anima. 66La tua vita ti
sarà dinanzi come sospesa a un filo; temerai notte e giorno e non sarai sicuro
della tua vita. 67Alla mattina dirai: Se fosse sera! e alla sera dirai:
Se fosse mattina!, a causa del timore che ti agiterà il cuore e delle cose che
i tuoi occhi vedranno. 68Il Signore ti farà tornare in Egitto, per
mezzo di navi, per una via della quale ti ho detto: Non dovrete più rivederla!
e là vi metterete in vendita ai vostri nemici come schiavi e schiave, ma
nessuno vi acquisterà".
69Queste sono le parole dell'alleanza che il Signore ordinò a Mosè
di stabilire con gli Israeliti nel paese di Moab, oltre l'alleanza che aveva
stabilito con loro sull'Oreb.
1Mosè convocò tutto Israele e disse loro: "Voi
avete visto quanto il Signore ha fatto sotto i vostri occhi, nel paese
d'Egitto, al faraone, a tutti i suoi ministri e a tutto il suo paese; 2le
prove grandiose che i tuoi occhi hanno visto, i segni e i grandi prodigi. 3Ma
fino ad oggi il Signore non vi ha dato una mente per comprendere, né occhi per
vedere, né orecchi per udire. 4Io vi ho condotti per quarant'anni
nel deserto; i vostri mantelli non vi si sono logorati addosso e i vostri
sandali non vi si sono logorati ai piedi. 5Non avete mangiato pane,
non avete bevuto vino, né bevanda inebriante, perché sapevate che io sono il
Signore vostro Dio. 6Quando foste arrivati in questo luogo e Sicon
re di Chesbon e Og re di Basan uscirono contro di noi per combattere, noi li
abbiamo sconfitti, 7abbiamo preso il loro paese e l'abbiamo dato in
possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse.
8Osservate dunque le parole di questa alleanza e mettetela in
pratica, perché abbiate successo in quanto farete.
9Oggi voi state tutti davanti al Signore vostro Dio, i vostri capi,
le vostre tribù, i vostri anziani, i vostri scribi, tutti gli Israeliti, 10i
vostri bambini, le vostre mogli, il forestiero che sta in mezzo al tuo
accampamento, da chi ti spacca la legna a chi ti attinge l'acqua, 11per
entrare nell'alleanza del Signore tuo Dio e nell'imprecazione che il Signore
tuo Dio sancisce oggi con te, 12per costituirti oggi suo popolo e
per essere Egli il tuo Dio, come ti ha detto e come ha giurato ai tuoi padri,
ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe. 13Non soltanto con voi io
sancisco questa alleanza e pronunzio questa imprecazione, 14ma con
chi oggi sta qui con noi davanti al Signore nostro Dio e con chi non è oggi qui
con noi.
15Poiché voi sapete come abbiamo abitato nel paese d'Egitto e come
siamo passati in mezzo alle nazioni, che avete attraversate; 16avete
visto i loro abomini e gli idoli di legno, di pietra, d'argento e d'oro, che
sono presso di loro. 17Non vi sia tra voi uomo o donna o famiglia o
tribù che volga oggi il cuore lungi dal Signore nostro Dio, per andare a
servire gli dèi di quelle nazioni. Non vi sia tra di voi radice alcuna che
produca veleno e assenzio. 18Se qualcuno, udendo le parole di questa
imprecazione, si lusinga in cuor suo dicendo: Avrò benessere, anche se mi
regolerò secondo l'ostinazione del mio cuore, con il pensiero che il terreno
irrigato faccia sparire quello arido, 19il Signore non consentirà a
perdonarlo; anzi in tal caso la collera del Signore e la sua gelosia si
accenderanno contro quell'uomo e si poserà sopra di lui ogni imprecazione
scritta in questo libro e il Signore cancellerà il suo nome sotto il cielo. 20Il
Signore lo segregherà, per sua sventura, da tutte le tribù d'Israele, secondo
tutte le imprecazioni dell'alleanza scritta in questo libro della legge.
21Allora la generazione futura, i vostri figli che sorgeranno dopo
di voi e lo straniero che verrà da una terra lontana, quando vedranno i
flagelli di quel paese e le malattie che il Signore gli avrà inflitte: 22tutto
il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura, non sarà seminato e non germoglierà, né
erba di sorta vi crescerà, come dopo lo sconvolgimento di Sòdoma, di Gomorra,
di Adma e di Zeboim, distrutte dalla sua collera e dal suo furore, 23diranno,
dunque, tutte le nazioni: Perché il Signore ha trattato così questo paese?
Perché l'ardore di questa grande collera? 24E si risponderà: Perché
hanno abbandonato l'alleanza del Signore, Dio dei loro padri: l'alleanza che
egli aveva stabilita con loro, quando li ha fatti uscire dal paese d'Egitto; 25perché
sono andati a servire altri dèi e si sono prostrati dinanzi a loro: dèi che
essi non avevano conosciuti e che egli non aveva dato loro in sorte. 26Per
questo si è accesa la collera del Signore contro questo paese, mandandovi
contro tutte le imprecazioni scritte in questo libro; 27il Signore
li ha strappati dal loro suolo con ira, con furore e con grande sdegno e li ha
gettati in un altro paese, come oggi. 28Le cose occulte appartengono
al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli,
sempre, perché pratichiamo tutte le parole di questa legge.
1Quando tutte queste cose che io ti ho poste dinanzi,
la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate su di te e tu le
richiamerai alla tua mente in mezzo a tutte le nazioni, dove il Signore tuo Dio
ti avrà scacciato, 2se ti convertirai al Signore tuo Dio e obbedirai
alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il cuore e con tutta l'anima,
secondo quanto oggi ti comando, 3allora il Signore tuo Dio farà
tornare i tuoi deportati, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo da tutti i
popoli, in mezzo ai quali il Signore tuo Dio ti aveva disperso. 4Quand'anche
i tuoi esuli fossero all'estremità dei cieli, di là il Signore tuo Dio ti
raccoglierà e di là ti riprenderà. 5Il Signore tuo Dio ti ricondurrà
nel paese che i tuoi padri avevano posseduto e tu lo possiederai; Egli ti farà
felice e ti moltiplicherà più dei tuoi padri.
6Il Signore tuo Dio circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua
discendenza, perché tu ami il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta
l'anima e viva. 7Il Signore tuo Dio farà cadere tutte queste
imprecazioni sui tuoi nemici e su quanti ti odieranno e perseguiteranno. 8Tu
ti convertirai, obbedirai alla voce del Signore e metterai in pratica tutti
questi comandi che oggi ti dò. 9Il Signore tuo Dio ti farà
sovrabbondare di beni in ogni lavoro delle tue mani, nel frutto delle tue
viscere, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo; perché il
Signore gioirà di nuovo per te facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri, 10quando
obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi
decreti, scritti in questo libro della legge; quando ti sarai convertito al
Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima.
11Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né
troppo lontano da te. 12Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà
per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? 13Non
è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per
prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? 14Anzi, questa
parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la
metta in pratica.
15Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il
male; 16poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di
camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue
norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel
paese che tu stai per entrare a prendere in possesso. 17Ma se il tuo
cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti
davanti ad altri dèi e a servirli, 18io vi dichiaro oggi che certo
perirete, che non avrete vita lunga nel paese di cui state per entrare in
possesso passando il Giordano. 19Prendo oggi a testimoni contro di
voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la
benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua
discendenza, 20amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e
tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter
così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri,
Abramo, Isacco e Giacobbe".
1Mosè andò e rivolse ancora queste parole a tutto
Israele. Disse loro: 2"Io oggi ho centovent'anni; non posso più
andare e venire; inoltre il Signore mi ha detto: Tu non passerai questo
Giordano. 3Il Signore tuo Dio passerà davanti a te, distruggerà
davanti a te quelle nazioni e tu prenderai il loro posto; quanto a Giosuè, egli
passerà alla tua testa, come il Signore ha detto. 4Il Signore
tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come
ha trattato il loro paese, che egli ha distrutto. 5Il Signore le
metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho
dati. 6Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di
loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti
abbandonerà".
7Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele:
"Sii forte e fatti animo, perché tu entrerai con questo popolo nel paese,
che il Signore ai loro padri giurò di darvi: tu gliene darai il possesso. 8Il
Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti
abbandonerà; non temere e non ti perdere d'animo!".
9Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi,
che portavano l'arca dell'alleanza del Signore e a tutti gli anziani d'Israele.
10Mosè diede loro quest'ordine: "Alla fine di ogni sette anni,
al tempo dell'anno del condono, alla festa delle capanne, 11quando
tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che
avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, agli orecchi di
tutti. 12Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero
che sarà nelle tue città, perché ascoltino, imparino a temere il Signore vostro
Dio e si preoccupino di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. 13I
loro figli, che ancora non la conoscono, la udranno e impareranno a temere il
Signore vostro Dio, finché vivrete nel paese di cui voi andate a prendere
possesso passando il Giordano".
14Il Signore disse a Mosè: "Ecco, il giorno della tua morte è
vicino; chiama Giosuè e presentatevi nella tenda del convegno, perché io gli
comunichi i miei ordini". Mosè e Giosuè dunque andarono a presentarsi
nella tenda del convegno. 15Il Signore apparve nella tenda in una
colonna di nube e la colonna di nube stette all'ingresso della tenda.
16Il Signore disse a Mosè: "Ecco, tu stai per addormentarti con
i tuoi padri; questo popolo si alzerà e si prostituirà con gli dèi stranieri
del paese nel quale sta per entrare; mi abbandonerà e spezzerà l'alleanza che
io ho stabilita con lui. 17In quel giorno, la mia ira si accenderà
contro di lui; io li abbandonerò, nasconderò loro il volto e saranno divorati.
Lo colpiranno malanni numerosi e angosciosi e in quel giorno dirà: Questi mali
non mi hanno forse colpito per il fatto che il mio Dio non è più in mezzo a me?
18Io, in quel giorno, nasconderò il volto a causa di tutto il male
che avranno fatto rivolgendosi ad altri dèi.
19Ora scrivete per voi questo cantico e insegnatelo agli Israeliti;
mettetelo loro in bocca, perché questo cantico mi sia di testimonio contro gli
Israeliti. 20Quando lo avrò introdotto nel paese che ho promesso ai
suoi padri con giuramento, paese dove scorre latte e miele, ed egli avrà
mangiato, si sarà saziato e ingrassato e poi si sarà rivolto ad altri dèi per
servirli e mi avrà disprezzato e avrà spezzato la mia alleanza, 21e
quando lo avranno colpito malanni numerosi e angosciosi, allora questo canto
sarà testimonio davanti a lui; poiché non sarà dimenticato dalla sua
discendenza. Sì, conosco i pensieri da lui concepiti già oggi, prima ancora che
io lo abbia introdotto nel paese, che ho promesso con giuramento". 22Mosè
scrisse quel giorno questo canto e lo insegnò agli Israeliti.
23Poi il Signore comunicò i suoi ordini a Giosuè, figlio di Nun, e
gli disse: "Sii forte e fatti animo, poiché tu introdurrai gli Israeliti
nel paese, che ho giurato di dar loro, e io sarò con te".
24Quando Mosè ebbe finito di scrivere su un libro tutte le parole di
questa legge, 25ordinò ai leviti che portavano l'arca dell'alleanza
del Signore: 26"Prendete questo libro della legge e mettetelo a
fianco dell'arca dell'alleanza del Signore vostro Dio; vi rimanga come
testimonio contro di te; 27perché io conosco la tua ribellione e la
durezza della tua cervice. Se fino ad oggi, mentre vivo ancora in mezzo a voi,
siete stati ribelli contro il Signore, quanto più lo sarete dopo la mia morte!
28Radunate presso di me tutti gli anziani delle vostre tribù e i
vostri scribi; io farò udire loro queste parole e prenderò a testimoni contro
di loro il cielo e la terra. 29So infatti che, dopo la mia morte,
voi certo vi corromperete e vi allontanerete dalla via che vi ho detto di
seguire; la sventura vi colpirà negli ultimi giorni, perché avrete fatto ciò
che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno con l'opera delle
vostre mani". 30Poi Mosè pronunziò innanzi a tutta l'assemblea
d'Israele le parole di questo canto, fino al loro termine.
1"Ascoltate, o cieli: io voglio parlare:
oda la terra le parole della mia bocca!
2Stilli come pioggia la mia dottrina,
scenda come rugiada il mio dire;
come scroscio sull'erba del prato,
come spruzzo sugli steli di grano.
3Voglio proclamare il nome del Signore:
date gloria al nostro Dio!
4Egli è la Roccia; perfetta è l'opera sua;
tutte le sue vie sono giustizia;
è un Dio verace e senza malizia;
Egli è giusto e retto.
5Peccarono contro di lui i figli degeneri,
generazione tortuosa e perversa.
6Così ripaghi il Signore,
o popolo stolto e insipiente?
Non è lui il padre che ti ha creato,
che ti ha fatto e ti ha costituito?
7Ricorda i giorni del tempo antico,
medita gli anni lontani.
Interroga tuo padre e te lo farà sapere,
i tuoi vecchi e te lo diranno.
8Quando l'Altissimo divideva i popoli,
quando disperdeva i figli dell'uomo,
egli stabilì i confini delle genti
secondo il numero degli Israeliti.
9Perché porzione del Signore è il suo popolo,
Giacobbe è sua eredità.
10Egli lo trovò in terra deserta,
in una landa di ululati solitari.
Lo circondò, lo allevò,
lo custodì come pupilla del suo occhio.
11Come un'aquila che veglia la sua nidiata,
che vola sopra i suoi nati,
egli spiegò le ali e lo prese,
lo sollevò sulle sue ali,
12Il Signore lo guidò da solo,
non c'era con lui alcun dio straniero.
13Lo fece montare sulle alture della terra
e lo nutrì con i prodotti della campagna;
gli fece succhiare miele dalla rupe
e olio dai ciottoli della roccia;
14crema di mucca e latte di pecora
insieme con grasso di agnelli,
arieti di Basan e capri,
fior di farina di frumento
e sangue di uva, che bevevi spumeggiante.
15Giacobbe ha mangiato e si è saziato,
- sì, ti sei ingrassato, impinguato, rimpinzato -
e ha respinto il Dio che lo aveva fatto,
ha disprezzato la Roccia, sua salvezza.
16Lo hanno fatto ingelosire con dèi stranieri
e provocato con abomini all'ira.
17Hanno sacrificato a demoni che non sono Dio,
a divinità che non conoscevano,
novità, venute da poco,
che i vostri padri non avevano temuto.
18La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato;
hai dimenticato il Dio che ti ha procreato!
19Ma il Signore ha visto e ha disdegnato
con ira i suoi figli e le sue figlie.
20Ha detto: Io nasconderò loro il mio volto:
vedrò quale sarà la loro fine.
Sono una generazione perfida,
sono figli infedeli.
21Mi resero geloso con ciò che non è Dio,
mi irritarono con i loro idoli vani;
io li renderò gelosi con uno che non è popolo,
li irriterò con una nazione stolta.
22Un fuoco si è acceso nella mia collera
e brucerà fino nella profondità degl'inferi;
divorerà la terra e il suo prodotto
e incendierà le radici dei monti.
23Accumulerò sopra di loro i malanni;
le mie frecce esaurirò contro di loro.
24Saranno estenuati dalla fame,
divorati dalla febbre e da peste dolorosa.
Il dente delle belve manderò contro di essi,
con il veleno dei rettili che strisciano nella polvere.
25Di fuori la spada li priverà dei figli,
dentro le case li ucciderà lo spavento.
Periranno insieme il giovane e la vergine,
il lattante e l'uomo canuto.
26Io ho detto: Li voglio disperdere,
cancellarne tra gli uomini il ricordo!
27se non temessi l'arroganza del nemico,
l'abbaglio dei loro avversari;
non dicano: La nostra mano ha vinto,
non è il Signore che ha operato tutto questo!
28Sono un popolo insensato
e in essi non c'è intelligenza:
29se fossero saggi, capirebbero,
rifletterebbero sulla loro fine:
30Come può un uomo solo inseguirne mille
o due soli metterne in fuga diecimila?
Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti,
il Signore li ha consegnati?
31Perché la loro roccia non è come la nostra
e i nostri nemici ne sono testimoni.
32La loro vite è dal ceppo di Sòdoma,
dalle piantagioni di Gomorra.
La loro uva è velenosa,
ha grappoli amari.
33Tossico di serpenti è il loro vino,
micidiale veleno di vipere.
34Non è questo nascosto presso di me,
sigillato nei miei forzieri?
35Mia sarà la vendetta e il castigo,
quando vacillerà il loro piede!
Sì, vicino è il giorno della loro rovina
e il loro destino si affretta a venire.
36Perché il Signore farà giustizia al suo popolo
e dei suoi servi avrà compassione;
quando vedrà che ogni forza è svanita
e non è rimasto né schiavo, né libero.
37Allora dirà: Dove sono i loro dèi,
la roccia in cui cercavano rifugio;
38quelli che mangiavano il grasso dei loro sacrifici,
che bevevano il vino delle loro libazioni?
Sorgano ora e vi soccorrano,
siano il riparo per voi!
39Ora vedete che io, io lo sono
e nessun altro è dio accanto a me.
Sono io che dò la morte e faccio vivere;
io percuoto e io guarisco
e nessuno può liberare dalla mia mano.
40Alzo la mano verso il cielo
e dico: Per la mia vita, per sempre:
41quando avrò affilato la folgore della mia spada
e la mia mano inizierà il giudizio,
farò vendetta dei miei avversari,
ripagherò i miei nemici.
42Inebrierò di sangue le mie frecce,
si pascerà di carne la mia spada,
del sangue dei cadaveri e dei prigionieri,
delle teste dei condottieri nemici!
43Esultate, o nazioni, per il suo popolo,
perché Egli vendicherà il sangue dei suoi servi;
volgerà la vendetta contro i suoi avversari
e purificherà la sua terra e il suo popolo".
44Mosè venne con Giosuè, figlio di Nun, e pronunziò agli
orecchi del popolo tutte le parole di questo canto.
45Quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole davanti
a tutto Israele, disse loro: 46"Ponete nella vostra mente tutte
le parole che io oggi uso come testimonianza contro di voi. Le prescriverete ai
vostri figli, perché cerchino di eseguire tutte le parole di questa legge. 47Essa
infatti non è una parola senza valore per voi; anzi è la vostra vita; per
questa parola passerete lunghi giorni sulla terra di cui state per prendere
possesso, passando il Giordano".
48In quello stesso giorno il Signore disse a Mosè: 49"Sali
su questo monte degli Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di
fronte a Gèrico, e mira il paese di Canaan, che io dò in possesso agli
Israeliti. 50Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai
riunito ai tuoi antenati, come Aronne tuo fratello è morto sul monte Or ed è
stato riunito ai suoi antenati, 51perché siete stati infedeli verso
di me in mezzo agli Israeliti alle acque di Mèriba di Kades nel deserto di Sin,
perché non avete manifestato la mia santità. 52Tu vedrai il paese
davanti a te, ma là, nel paese che io sto per dare agli Israeliti, tu non
entrerai!".
1Ed ecco la benedizione con la quale Mosè, uomo di Dio,
benedisse gli Israeliti prima di morire. 2Egli disse:
"Il Signore è venuto dal
Sinai,
è spuntato per loro dal Seir;
è apparso dal monte Paran,
è arrivato a Mèriba di Kades,
dal suo meridione fino alle pendici.
3Certo egli ama i popoli;
tutti i suoi santi sono nelle tue mani,
mentre essi, accampati ai tuoi piedi,
ricevono le tue parole.
4Una legge ci ha ordinato Mosè;
un'eredità è l'assemblea di Giacobbe.
5Vi fu un re in Iesurun,
quando si radunarono i capi del popolo,
tutte insieme le tribù d'Israele.
6Viva Ruben e non muoia,
benché siano pochi i suoi uomini".
7Questo disse per Giuda:
"Ascolta, Signore, la
voce di Giuda
e riconducilo verso il suo popolo;
la sua mano difenderà la sua causa
e tu sarai l'aiuto contro i suoi avversari".
8Per Levi disse:
"Da' a Levi i tuoi Tummim
e i tuoi Urim all'uomo a te fedele,
che hai messo alla prova a Massa,
per cui hai litigato presso le acque di Mèriba;
9a lui che dice del padre e della madre:
Io non li ho visti;
che non riconosce i suoi fratelli
e ignora i suoi figli.
Essi osservarono la tua parola
e custodiscono la tua alleanza;
10insegnano i tuoi decreti a Giacobbe
e la tua legge a Israele;
pongono l'incenso sotto le tue narici
e un sacrificio sul tuo altare.
11Benedici, Signore, il suo valore
e gradisci il lavoro delle sue mani;
colpisci al fianco i suoi aggressori
e i suoi nemici più non si rialzino".
12Per Beniamino disse:
"Prediletto del Signore,
Beniamino,
abita tranquillo presso di Lui;
Egli lo protegge sempre
e tra le sue braccia dimora".
13Per Giuseppe disse:
"Benedetta dal Signore
la sua terra!
Dalla rugiada abbia il meglio dei cieli,
e dall'abisso disteso al di sotto;
14il meglio dei prodotti del sole
e il meglio di ciò che germoglia ogni luna;
15la primizia dei monti antichi,
il meglio dei colli eterni
16e il meglio della terra e di ciò che contiene.
Il favore di Colui che abitava nel roveto
venga sul capo di Giuseppe,
sulla testa del principe tra i suoi fratelli!
17Come primogenito di toro, egli è d'aspetto maestoso
e le sue corna sono di bùfalo;
con esse cozzerà contro i popoli,
tutti insieme, sino ai confini della terra.
Tali sono le miriadi di Èfraim
e tali le migliaia di Manàsse".
18Per Zàbulon disse:
"Gioisci, Zàbulon, ogni
volta che parti,
e tu, Ìssacar, nelle tue tende!
19Chiamano i popoli sulla montagna,
dove offrono sacrifici legittimi,
perché succhiano le ricchezze dei mari
e i tesori nascosti nella sabbia".
20Per Gad disse:
"Benedetto chi
stabilisce Gad al largo!
Come una leonessa ha la sede;
sbranò un braccio e anche un cranio;
21poi si scelse le primizie,
perché là era la parte riservata a un capo.
Venne alla testa del popolo
eseguì la giustizia del Signore
e i suoi decreti riguardo a Israele".
22Per Dan disse:
"Dan è un giovane leone
che balza da Basan".
23Per Nèftali disse:
"Nèftali è sazio di
favori
e colmo delle benedizioni del Signore:
il mare e il meridione sono sua proprietà".
24Per Aser disse:
"Benedetto tra i figli è
Aser!
Sia il favorito tra i suoi fratelli
e tuffi il suo piede nell'olio.
25Di ferro e di rame siano i tuoi catenacci
e quanto i tuoi giorni duri il tuo vigore.
26Nessuno è pari al Dio di Iesurun,
che cavalca sui cieli per venirti in aiuto
e sulle nubi nella sua maestà.
27Rifugio è il Dio dei tempi antichi
e quaggiù lo sono le sue braccia eterne.
Ha scacciato davanti a te il nemico
e ha intimato: Distruggi!
28Israele abita tranquillo,
la fonte di Giacobbe in luogo appartato,
in terra di frumento e di mosto,
dove il cielo stilla rugiada.
29Te beato, Israele! Chi è come te,
popolo salvato dal Signore?
Egli è lo scudo della tua difesa
e la spada del tuo trionfo.
I tuoi nemici vorranno adularti,
ma tu calcherai il loro dorso".
1Poi Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo,
cima del Pisga, che è di fronte a Gèrico. Il Signore gli mostrò tutto il paese:
Gàlaad fino a Dan, 2tutto Nèftali, il paese di Efraim e di Manàsse,
tutto il paese di Giuda fino al Mar Mediterraneo 3e il Negheb, il
distretto della valle di Gèrico, città delle palme, fino a Zoar. 4Il
Signore gli disse: "Questo è il paese per il quale io ho giurato ad
Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l'ho fatto
vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!".
5Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab,
secondo l'ordine del Signore. 6Fu sepolto nella valle, nel paese di
Moab, di fronte a Bet-Peor; nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua
tomba. 7Mosè aveva centoventi anni quando morì; gli occhi non gli si
erano spenti e il vigore non gli era venuto meno. 8Gli Israeliti lo
piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni; dopo, furono compiuti i giorni
di pianto per il lutto di Mosè. 9Giosuè, figlio di Nun, era pieno
dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; gli
Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè.
10Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè - lui con il quale
il Signore parlava faccia a faccia - 11per tutti i segni e prodigi
che il Signore lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto, contro il
faraone, contro i suoi ministri e contro tutto il suo paese, 12e per
la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli
occhi di tutto Israele.
1Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore
disse a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè: 2"Mosè mio servo
è morto; orsù, attraversa questo Giordano tu e tutto questo popolo, verso il
paese che io do loro, agli Israeliti. 3Ogni luogo che calcherà la
pianta dei vostri piedi, ve l'ho assegnato, come ho promesso a Mosè. 4Dal
deserto e dal Libano fino al fiume grande, il fiume Eufrate, tutto il paese
degli Hittiti, fino al Mar Mediterraneo, dove tramonta il sole: tali saranno i
vostri confini. 5Nessuno potrà resistere a te per tutti i giorni
della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; non ti lascerò né
ti abbandonerò.
6Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai mettere questo popolo in
possesso della terra che ho giurato ai loro padri di dare loro. 7Solo
sii forte e molto coraggioso, cercando di agire secondo tutta la legge che ti
ha prescritta Mosè, mio servo. Non deviare da essa né a destra né a sinistra,
perché tu abbia successo in qualunque tua impresa. 8Non si allontani
dalla tua bocca il libro di questa legge, ma mèditalo giorno e notte, perché tu
cerchi di agire secondo quanto vi è scritto; poiché allora tu porterai a buon
fine le tue imprese e avrai successo. 9Non ti ho io comandato: Sii
forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il
Signore tuo Dio, dovunque tu vada".
10Allora Giosuè comandò agli scribi del popolo: 11"Passate
in mezzo all'accampamento e comandate al popolo: Fatevi provviste di viveri,
poiché fra tre giorni voi passerete questo Giordano, per andare ad occupare il
paese che il Signore vostro Dio vi da' in possesso".
12Poi Giosuè disse ai Rubeniti, ai Gaditi e alla metà della tribù di
Manàsse: 13"Ricordatevi di ciò che vi ha ordinato Mosè, servo
del Signore: Il Signore Dio vostro vi concede riposo e vi dà questo paese; 14le
vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame rimarranno nella terra che
vi ha assegnata Mosè oltre il Giordano; voi tutti invece, prodi guerrieri,
passerete ben armati davanti ai vostri fratelli, e li aiuterete, 15finché
il Signore conceda riposo ai vostri fratelli, come a voi, e anch'essi siano
entrati in possesso del paese che il Signore Dio vostro assegna loro. Allora
ritornerete e possederete la terra della vostra eredità, che Mosè, servo del
Signore, diede a voi oltre il Giordano, ad oriente". 16Essi
risposero a Giosuè: "Faremo quanto ci hai ordinato e noi andremo dovunque
ci manderai. 17Come abbiamo obbedito in tutto a Mosè, così
obbediremo a te; ma il Signore tuo Dio sia con te come è stato con Mosè. 18Chiunque
disprezzerà i tuoi ordini e non obbedirà alle tue parole in quanto ci
comanderai, sarà messo a morte. Solo, sii forte e coraggioso".
1In seguito Giosuè, figlio di Nun, di nascosto inviò da
Sittim due spie, ingiungendo: "Andate, osservate il territorio e
Gèrico". Essi andarono ed entrarono in casa di una donna, una prostituta
chiamata Raab, dove passarono la notte.
2Ma fu riferito al re di Gèrico: "Ecco alcuni degli Israeliti
sono venuti qui questa notte per esplorare il paese". 3Allora
il re di Gèrico mandò a dire a Raab: "Fa' uscire gli uomini che sono
venuti da te e sono entrati in casa tua, perché sono venuti per esplorare tutto
il paese". 4Allora la donna prese i due uomini e, dopo averli
nascosti, rispose: "Sì, sono venuti da me quegli uomini, ma non sapevo di
dove fossero. 5Ma quando stava per chiudersi la porta della città al
cader della notte, essi uscirono e non so dove siano andati. Inseguiteli subito
e li raggiungerete".
6Essa invece li aveva fatti salire sulla terrazza e li aveva
nascosti fra gli steli di lino che vi aveva accatastato. 7Gli uomini
li inseguirono sulla strada del Giordano verso i guadi e si chiuse la porta,
dopo che furono usciti gli inseguitori.
8Quelli non si erano ancora coricati quando la donna salì da loro
sulla terrazza 9e disse loro: "So che il Signore vi ha
assegnato il paese, che il terrore da voi gettato si è abbattuto su di noi e
che tutti gli abitanti della regione sono sopraffatti dallo spavento davanti a
voi, 10perché abbiamo sentito come il Signore ha prosciugato le
acque del Mare Rosso davanti a voi, alla vostra uscita dall'Egitto e come avete
trattato i due re Amorrei, che erano oltre il Giordano, Sicon ed Og, da voi
votati allo sterminio. 11Lo si è saputo e il nostro cuore è venuto
meno e nessuno ardisce di fiatare dinanzi a voi, perché il Signore vostro Dio è
Dio lassù in cielo e quaggiù sulla terra. 12Ora giuratemi per il
Signore che, come io ho usato benevolenza, anche voi userete benevolenza alla
casa di mio padre; datemi dunque un segno certo 13che lascerete vivi
mio padre, mia madre, i miei fratelli, le mie sorelle e quanto loro appartiene
e risparmierete le nostre vite dalla morte". 14Gli uomini le
dissero: "A morte le nostre vite al posto vostro, purché non riveliate
questo nostro affare; quando poi il Signore ci darà il paese, ti tratteremo con
benevolenza e lealtà".
15Allora essa li fece scendere con una corda dalla finestra, perché
la sua casa era addossata al muro di cinta; infatti sulle mura aveva
l'abitazione. 16Disse loro: "Andate verso la montagna, perché
non si imbattano in voi i vostri inseguitori e là rimarrete nascosti tre giorni
fino al loro ritorno; poi andrete per la vostra strada". 17Le
risposero allora gli uomini: "Saremo sciolti da questo giuramento, che ci
hai fatto fare, a queste condizioni: 18quando noi entreremo nel
paese, legherai questa cordicella di filo scarlatto alla finestra, per la quale
ci hai fatto scendere e radunerai presso di te in casa tuo padre, tua madre, i
tuoi fratelli e tutta la famiglia di tuo padre. 19Chiunque allora
uscirà dalla porta di casa tua, il suo sangue ricadrà sulla sua testa e noi non
ne avremo colpa; chiunque invece sarà con te in casa, il suo sangue ricada
sulla nostra testa, se gli si metterà addosso una mano. 20Ma se tu
rivelerai questo nostro affare, noi saremo liberi da ciò che ci hai fatto
giurare". 21Essa allora rispose: "Sia così secondo le
vostre parole". Poi li congedò e quelli se ne andarono. Essa legò la
cordicella scarlatta alla finestra.
22Se ne andarono dunque e giunsero alla montagna dove rimasero tre
giorni, finché non furono tornati gli inseguitori. Gli inseguitori li avevano
cercati in ogni direzione senza trovarli. 23I due uomini allora
tornarono sui loro passi, scesero dalla montagna, passarono il Giordano e
vennero da Giosuè, figlio di Nun, e gli raccontarono quanto era loro accaduto. 24Dissero
a Giosuè: "Dio ha messo nelle nostre mani tutto il paese e tutti gli
abitanti del paese sono già disfatti dinanzi a noi".
1Giosuè si mise all'opera di buon mattino; partirono da
Sittim e giunsero al Giordano, lui e tutti gli Israeliti. Lì si accamparono
prima di attraversare. 2Trascorsi tre giorni, gli scribi passarono
in mezzo all'accampamento 3e diedero al popolo questo ordine:
"Quando vedrete l'arca dell'alleanza del Signore Dio vostro e i sacerdoti
leviti che la portano, voi vi muoverete dal vostro posto e la seguirete; 4ma
tra voi ed essa vi sarà la distanza di circa duemila cùbiti: non avvicinatevi.
Così potrete conoscere la strada dove andare, perché prima d'oggi non siete
passati per questa strada". 5Poi Giosuè disse al popolo:
"Santificatevi, poiché domani il Signore compirà meraviglie in mezzo a
voi". 6Giosuè disse ai sacerdoti: "Portate l'arca
dell'alleanza e passate davanti al popolo". Essi portarono l'arca
dell'alleanza e camminarono davanti al popolo.
7Disse allora il Signore a Giosuè: "Oggi stesso comincerò a
glorificarti agli occhi di tutto Israele, perché sappiano che come sono stato
con Mosè, così sarò con te. 8Tu ordinerai ai sacerdoti che portano
l'arca dell'alleanza: Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano,
voi vi fermerete". 9Disse allora Giosuè agli Israeliti:
"Avvicinatevi e ascoltate gli ordini del Signore Dio vostro". 10Continuò
Giosuè: "Da ciò saprete che il Dio vivente è in mezzo a voi e che, certo,
scaccerà dinanzi a voi il Cananeo, l'Hittita, l'Eveo, il Perizzita, il
Gergeseo, l'Amorreo e il Gebuseo. 11Ecco, l'arca dell'alleanza del
Signore di tutta la terra passa dinanzi a voi nel Giordano. 12Ora
sceglietevi dodici uomini dalle tribù di Israele, un uomo per ogni tribù. 13Quando
le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca di Dio, Signore di tutta
la terra, si poseranno sulle acque del Giordano, le acque del Giordano si
divideranno; le acque che scendono dalla parte superiore si fermeranno come un
solo argine".
14Quando il popolo si mosse dalle sue tende per attraversare il
Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza camminavano davanti al
popolo. 15Appena i portatori dell'arca furono arrivati al Giordano e
i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca si immersero al limite delle acque -
il Giordano infatti durante tutti i giorni della mietitura è gonfio fin sopra
tutte le sponde - 16si fermarono le acque che fluivano dall'alto e
stettero come un solo argine a grande distanza, in Adama, la città che è presso
Zartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare dell'Araba, il Mar Morto, se
ne staccarono completamente e il popolo passò di fronte a Gèrico. 17I
sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore si fermarono immobili
all'asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto,
finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano.
1Quando tutta la gente ebbe finito di attraversare il
Giordano, il Signore disse a Giosuè: 2"Sceglietevi dal popolo
dodici uomini, un uomo per ogni tribù, 3e comandate loro: Prendetevi
dodici pietre da qui, in mezzo al Giordano, dal luogo dove stanno immobili i
piedi dei sacerdoti; trasportatele con voi e deponetele nel luogo, dove vi
accamperete questa notte". 4Allora Giosuè convocò i dodici uomini,
che aveva designati tra gli Israeliti, un uomo per ogni tribù, 5e
disse loro: "Passate davanti all'arca del Signore vostro Dio in mezzo al
Giordano e caricatevi sulle spalle ciascuno una pietra, secondo il numero delle
tribù degli Israeliti, 6perché diventino un segno in mezzo a voi.
Quando domani i vostri figli vi chiederanno: Che significano per voi queste
pietre? 7risponderete loro: Perché si divisero le acque del Giordano
dinanzi all'arca dell'alleanza del Signore; mentre essa attraversava il Giordano,
le acque del Giordano si divisero e queste pietre dovranno essere un memoriale
per gli Israeliti, per sempre". 8Fecero dunque gli Israeliti
come aveva comandato Giosuè, presero dodici pietre in mezzo al Giordano,
secondo quanto aveva comandato il Signore a Giosuè, in base al numero delle
tribù degli Israeliti, le trasportarono con sé verso l'accampamento e le
deposero in quel luogo.
9Giosuè fece collocare altre dodici pietre in mezzo al Giordano, nel
luogo dove poggiavano i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza:
esse si trovano là fino ad oggi.
10I sacerdoti che portavano l'arca si erano fermati in mezzo al
Giordano, finché fosse eseguito ogni ordine che il Signore aveva comandato a
Giosuè di comunicare al popolo, e secondo tutte le prescrizioni di Mosè a
Giosuè. Il popolo dunque si affrettò a passare. 11Quando poi tutto
il popolo ebbe terminato la traversata, passò l'arca del Signore e i sacerdoti,
dinanzi al popolo. 12Passarono i figli di Ruben, i figli di Gad e
metà della tribù di Manàsse, ben armati, davanti agli Israeliti, secondo quanto
aveva comandato loro Mosè; 13circa quarantamila, armati per la
guerra, passarono davanti al Signore per il combattimento verso le steppe di
Gèrico.
14In quel giorno il Signore glorificò Giosuè agli occhi di tutto
Israele e lo temettero, come avevano temuto Mosè in tutti i giorni della sua
vita.
15Disse allora il Signore a Giosuè: 16"Comanda ai
sacerdoti che portano l'arca della testimonianza che salgano dal
Giordano". 17Giosuè comandò ai sacerdoti: "Salite dal
Giordano". 18Non appena i sacerdoti, che portavano l'arca
dell'alleanza del Signore, furono saliti dal Giordano, mentre le piante dei
piedi dei sacerdoti raggiungevano l'asciutto, le acque del Giordano tornarono
al loro posto e rifluirono come prima su tutta l'ampiezza delle loro sponde.
19Il popolo salì dal Giordano il dieci del primo mese e si accampò
in Gàlgala, dalla parte orientale di Gèrico. 20Quelle dodici pietre
che avevano portate dal Giordano, Giosuè le eresse in Gàlgala. 21Si
rivolse poi agli Israeliti: "Quando domani i vostri figli interrogheranno
i loro padri: Che cosa sono queste pietre?, 22farete sapere ai
vostri figli: All'asciutto Israele ha attraversato questo Giordano, 23poiché
il Signore Dio vostro prosciugò le acque del Giordano dinanzi a voi, finché
foste passati, come fece il Signore Dio vostro al Mare Rosso, che prosciugò
davanti a noi finché non fummo passati; 24perché tutti i popoli
della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore e temiate il Signore
Dio vostro, per sempre".
1Quando tutti i re degli Amorrei, che sono oltre il
Giordano ad occidente, e tutti i re dei Cananei, che erano presso il mare,
seppero che il Signore aveva prosciugato le acque del Giordano davanti agli
Israeliti, finché furono passati, si sentirono venir meno il cuore e non ebbero
più fiato davanti agli Israeliti.
2In quel tempo il Signore disse a Giosuè: "Fatti coltelli di
selce e circoncidi di nuovo gli Israeliti". 3Giosuè si fece
coltelli di selce e circoncise gli Israeliti alla collina Aralot. 4La
ragione per cui Giosuè fece praticare la circoncisione è la seguente: tutto il
popolo uscito dall'Egitto, i maschi, tutti gli uomini atti alla guerra,
morirono nel deserto dopo l'uscita dall'Egitto; 5mentre tutto quel
popolo che ne era uscito era circonciso, tutto il popolo nato nel deserto, dopo
l'uscita dall'Egitto, non era circonciso. 6Quarant'anni infatti
camminarono gli Israeliti nel deserto, finché fu estinta tutta la nazione, cioè
gli uomini atti alla guerra usciti dall'Egitto, i quali non avevano ascoltato
la voce del Signore e ai quali il Signore aveva giurato di non mostrare loro
quella terra, dove scorre latte e miele, che il Signore aveva giurato ai padri
di darci, 7ma al loro posto fece sorgere i loro figli e questi
circoncise Giosuè; non erano infatti circoncisi perché non era stata fatta la
circoncisione durante il viaggio. 8Quando si terminò di circoncidere
tutta la nazione, rimasero al loro posto nell'accampamento finché furono
guariti. 9Allora il Signore disse a Giosuè: "Oggi ho allontanato
da voi l'infamia d'Egitto". Quel luogo si chiamò Gàlgala fino ad oggi.
10Si accamparono dunque in Gàlgala gli Israeliti e celebrarono la
pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di Gèrico. 11Il
giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento
abbrustolito in quello stesso giorno. 12La manna cessò il giorno
dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti della terra e non ci fu più manna
per gli Israeliti; in quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.
13Mentre Giosuè era presso Gèrico, alzò gli occhi ed ecco, vide un
uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si
diresse verso di lui e gli chiese: "Tu sei per noi o per i nostri
avversari?". 14Rispose: "No, io sono il capo dell'esercito
del Signore. Giungo proprio ora". Allora Giosuè cadde con la faccia a
terra, si prostrò e gli disse: "Che dice il mio signore al suo
servo?". 15Rispose il capo dell'esercito del Signore a Giosuè:
"Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è
santo". Giosuè così fece.
1Ora Gèrico era saldamente sbarrata dinanzi agli
Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava. 2Disse il Signore a
Giosuè: "Vedi, io ti metto in mano Gèrico e il suo re. Voi tutti prodi
guerrieri, 3tutti atti alla guerra, girerete intorno alla città,
facendo il circuito della città una volta. Così farete per sei giorni. 4Sette
sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca; il
settimo giorno poi girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti
suoneranno le trombe. 5Quando si suonerà il corno dell'ariete,
appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un
grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo
entrerà, ciascuno diritto davanti a sé".
6Giosuè, figlio di Nun, convocò i sacerdoti e disse loro:
"Portate l'arca dell'alleanza; sette sacerdoti portino sette trombe di
corno d'ariete davanti all'arca del Signore". 7Disse al popolo:
"Mettetevi in marcia e girate intorno alla città e il gruppo armato passi
davanti all'arca del Signore". 8Come Giosuè ebbe parlato al
popolo, i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe d'ariete davanti al
Signore, si mossero e suonarono le trombe, mentre l'arca dell'alleanza del
Signore li seguiva; 9l'avanguardia precedeva i sacerdoti che
suonavano le trombe e la retroguardia seguiva l'arca; si procedeva a suon di
tromba. 10Al popolo Giosuè aveva ordinato: "Non urlate, non
fate neppur sentire la voce e non una parola esca dalla vostra bocca finché vi
dirò: Lanciate il grido di guerra, allora griderete". 11L'arca
del Signore girò intorno alla città facendo il circuito una volta, poi
tornarono nell'accampamento e passarono la notte nell'accampamento.
12Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del
Signore; 13i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di
ariete davanti all'arca del Signore, avanzavano suonando le trombe;
l'avanguardia li precedeva e la retroguardia seguiva l'arca del Signore; si
marciava a suon di tromba. 14Girarono intorno alla città, il secondo
giorno, una volta e tornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni.
15Al settimo giorno essi si alzarono al sorgere dell'aurora e
girarono intorno alla città in questo modo per sette volte; soltanto in quel
giorno fecero sette volte il giro intorno alla città. 16Alla settima
volta i sacerdoti diedero fiato alle trombe e Giosuè disse al popolo:
"Lanciate il grido di guerra perché il Signore mette in vostro potere la
città.
17La città con quanto vi è in essa sarà votata allo sterminio per il
Signore; soltanto Raab, la prostituta, vivrà e chiunque è con lei nella casa,
perché ha nascosto i messaggeri che noi avevamo inviati. 18Solo
guardatevi da ciò che è votato allo sterminio, perché, mentre eseguite la distruzione,
non prendiate qualche cosa di ciò che è votato allo sterminio e rendiate così
votato allo sterminio l'accampamento di Israele e gli portiate disgrazia. 19Tutto
l'argento, l'oro e gli oggetti di rame e di ferro sono cosa sacra per il
Signore, devono entrare nel tesoro del Signore". 20Allora il
popolo lanciò il grido di guerra e si suonarono le trombe. Come il popolo udì
il suono della tromba ed ebbe lanciato un grande grido di guerra, le mura della
città crollarono; il popolo allora salì verso la città, ciascuno diritto
davanti a sé, e occuparono la città. 21Votarono poi allo sterminio,
passando a fil di spada, ogni essere che era nella città, dall'uomo alla donna,
dal giovane al vecchio, e perfino il bue, l'ariete e l'asino.
22Ai due uomini che avevano esplorato il paese, Giosuè disse:
"Entrate nella casa della prostituta, conducete fuori lei e quanto le
appartiene, come le avete giurato". 23Entrarono i giovani
esploratori e condussero fuori Raab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e
tutto quanto le apparteneva; fecero uscire tutta la sua famiglia e li
stabilirono fuori dell'accampamento di Israele. 24Incendiarono poi
la città e quanto vi era, soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti di rame e di
ferro deposero nel tesoro della casa del Signore. 25Giosuè però
lasciò in vita Raab, la prostituta, la casa di suo padre e quanto le
apparteneva, ed essa abita in mezzo ad Israele fino ad oggi, perché aveva
nascosto gli esploratori che Giosuè aveva inviato a Gèrico.
26In quella circostanza Giosuè fece giurare: "Maledetto davanti
al Signore l'uomo che si alzerà e ricostruirà questa città di Gèrico! Sul suo
primogenito ne getterà le fondamenta e sul figlio minore ne erigerà le
porte!".
27Il Signore fu con Giosuè, la cui fama si sparse in tutto il paese.
1Gli Israeliti si resero colpevoli di violazione quanto
allo sterminio: Acan, figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerach, della
tribù di Giuda, si impadronì di quanto era votato allo sterminio e allora la
collera del Signore si accese contro gli Israeliti.
2Giosuè inviò uomini di Gèrico ad Ai, che è presso Bet-Aven, ad
oriente di Betel. Disse loro: "Andate a esplorare la regione". Gli
uomini andarono a esplorare Ai. 3Poi ritornarono da Giosuè e gli
dissero: "Non vada tutto il popolo; vadano all'assalto due o tremila
uomini per espugnare Ai; non impegnateci tutto il popolo, perché sono
pochi". 4Vi andarono allora del popolo circa tremila uomini, ma
si diedero alla fuga dinanzi agli uomini di Ai. 5Gli uomini di Ai ne
uccisero circa trentasei, li inseguirono davanti alla porta fino a Sebarim e li
colpirono nella discesa. Allora al popolo venne meno il cuore e si sciolse come
acqua.
6Giosuè si stracciò le vesti, si prostrò con la faccia a terra
davanti all'arca del Signore fino alla sera e con lui gli anziani di Israele e
sparsero polvere sul loro capo. 7Giosuè esclamò: "Signore Dio,
perché hai fatto passare il Giordano a questo popolo, per metterci poi nelle
mani dell'Amorreo e distruggerci? Se avessimo deciso di stabilirci oltre il
Giordano! 8Perdonami, Signore: che posso dire, dopo che Israele ha
voltato le spalle ai suoi nemici? 9Lo sapranno i Cananei e tutti gli
abitanti della regione, ci accerchieranno e cancelleranno il nostro nome dal
paese. E che farai tu per il tuo grande nome?".
10Rispose il Signore a Giosuè: "Alzati, perché stai prostrato
sulla faccia? 11Israele ha peccato. Essi hanno trasgredito
l'alleanza che avevo loro prescritto e hanno preso ciò che era votato allo
sterminio: hanno rubato, hanno dissimulato e messo nei loro sacchi! 12Gli
Israeliti non potranno resistere ai loro nemici, volteranno le spalle ai loro
nemici, perché sono incorsi nello sterminio. Non sarò più con voi, se non
eliminerete da voi chi è incorso nello sterminio. 13Orsù, santifica
il popolo.
Dirai: Santificatevi per domani, perché dice il Signore, Dio di Israele: Uno
votato allo sterminio è in mezzo a te, Israele; tu non potrai resistere ai tuoi
nemici, finché non eliminerete da voi chi è votato allo sterminio. 14Vi
accosterete dunque domattina secondo le vostre tribù; la tribù che il Signore
avrà designato con la sorte si accosterà per famiglie e la famiglia che il
Signore avrà designata si accosterà per case; la casa che il Signore avrà
designata si accosterà per individui; 15colui che risulterà votato
allo sterminio sarà bruciato dal fuoco con quanto è suo, perché ha trasgredito
l'alleanza del Signore e ha commesso un'infamia in Israele".
16Giosuè si alzò di buon mattino e fece accostare Israele secondo le
sue tribù e fu designata dalla sorte la tribù di Giuda. 17Fece accostare
le famiglie di Giuda e fu designata la famiglia degli Zerachiti; fece accostare
la famiglia degli Zerachiti per case e fu designato Zabdi; 18fece
accostare la sua casa per individui e fu designato dalla sorte Acan, figlio di
Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerach, della tribù di Giuda. 19Disse
allora Giosuè ad Acan: "Figlio mio, da' gloria al Signore, Dio di Israele,
e rendigli omaggio e raccontami ciò che hai fatto, non me lo nascondere". 20Rispose
Acan a Giosuè: "In verità, proprio io ho peccato contro il Signore, Dio di
Israele, e ho fatto questo e quest'altro. 21Avevo visto nel bottino
un bel mantello di Sennaar, duecento sicli d'argento e un lingotto d'oro del
peso di cinquanta sicli; ne sentii bramosia e li presi ed eccoli nascosti in
terra in mezzo alla mia tenda e l'argento è sotto". 22Giosuè
mandò allora messaggeri che corsero alla tenda, ed ecco tutto era nascosto
nella tenda e l'argento era sotto. 23Li presero dalla tenda, li
portarono a Giosuè e a tutti gli Israeliti e li deposero davanti al Signore. 24Giosuè
allora prese Acan di Zerach e l'argento, il mantello, il lingotto d'oro, i suoi
figli, le sue figlie, il suo bue, il suo asino, le sue pecore, la sua tenda e
quanto gli apparteneva. Tutto Israele lo seguiva ed egli li condusse alla valle
di Acor. 25Giosuè disse: "Come tu hai portato sventura a noi,
così il Signore oggi la porti a te!". Tutto Israele lo lapidò, li
bruciarono tutti e li uccisero tutti a sassate. 26Eressero poi sul
posto un gran mucchio di pietre, che esiste fino ad oggi. Il Signore allora
desistette dal suo tremendo sdegno. Per questo quel luogo si chiama fino ad
oggi Valle di Acor.
1Il Signore disse a Giosuè: "Non temere e non
abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, va' contro Ai. Vedi, io ti
metto in mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo territorio. 2Farai
ad Ai e al suo re come hai fatto a Gèrico e al suo re; tuttavia prenderete per
voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro Ai, dietro ad
essa".
3Giosuè dunque e tutti quelli del popolo atti alla guerra si
accinsero ad assalire Ai; Giosuè scelse trentamila uomini, guerrieri valenti,
li inviò di notte 4e comandò loro: "State attenti: voi
tenderete un agguato contro la città, dietro ad essa. Non allontanatevi troppo
dalla città e state tutti pronti. 5Io, con tutta la gente, mi
avvicinerò alla città. Ora, quando essi usciranno contro di noi come l'altra
volta, noi fuggiremo davanti a loro. 6Essi usciranno ad inseguirci
finché noi li avremo tirati lontani dalla città, perché diranno: Fuggono
davanti a noi come l'altra volta! Mentre noi fuggiremo davanti a loro, 7voi
balzerete dall'agguato e occuperete la città e il Signore vostro Dio la metterà
in vostro potere. 8Come l'avrete in potere, appiccherete il fuoco
alla città: farete secondo il comando del Signore. Fate attenzione! Questo è il
mio comando". 9Giosuè allora li inviò ed essi andarono al luogo
dell'agguato e si posero fra Betel e Ai, ad occidente di Ai; Giosuè passò
quella notte in mezzo al popolo. 10Si alzò di buon mattino, passò in
rassegna il popolo e andò con gli anziani di Israele alla testa del popolo
verso Ai. 11Tutti quelli del popolo atti alla guerra, che erano con
lui, salendo avanzarono e arrivarono di fronte alla città e si accamparono a
nord di Ai. Tra Giosuè e Ai c'era di mezzo la valle. 12Prese circa
cinquemila uomini e li pose in agguato tra Betel e Ai, ad occidente della
città. 13Il popolo pose l'accampamento a nord di Ai mentre l'agguato
era ad occidente della città; Giosuè andò quella notte in mezzo alla valle.
14Non appena il re di Ai si accorse di ciò, gli uomini della città
si alzarono in fretta e uscirono per il combattimento incontro ad Israele, il
re con tutto il popolo, verso il pendio di fronte all'Araba. Egli non s'accorse
che era teso un agguato contro di lui dietro la città. 15Giosuè e
tutto Israele si diedero per vinti dinanzi a loro e fuggirono per la via del
deserto. 16Tutta la gente che era dentro la città corse ad
inseguirli; inseguirono Giosuè e furono attirati lontano dalla città. 17Non
ci rimase in Ai nessuno che non inseguisse Israele e così lasciarono aperta la
città per inseguire Israele.
18Disse allora il Signore a Giosuè: "Tendi verso la città il
giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle mani". Giosuè
tese il giavellotto, che teneva in mano, verso la città. 19Come ebbe
stesa la mano, quelli che erano in agguato balzarono subito dal loro
nascondiglio, entrarono di corsa nella città, la occuparono e s'affrettarono ad
appiccarvi il fuoco. 20Gli uomini di Ai si voltarono indietro ed
ecco videro che il fumo della città si alzava verso il cielo. Allora non ci fu
più possibilità per loro di fuggire in alcuna direzione, mentre il popolo che
fuggiva verso il deserto si rivolgeva contro quelli che lo inseguivano. 21Infatti
Giosuè e tutto Israele s'erano accorti che il gruppo in agguato aveva occupata
la città e che il fumo della città si era levato; si voltarono dunque indietro
e colpirono gli uomini di Ai. 22Anche gli altri uscirono dalla città
contro di loro, e così i combattenti di Ai si trovarono in mezzo agli
Israeliti, avendoli da una parte e dall'altra. Li colpirono finché non rimase
nessun superstite e fuggiasco. 23Il re di Ai lo presero vivo e lo
condussero da Giosuè. 24Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti
i combattenti di Ai nella campagna, nel deserto, dove quelli li avevano
inseguiti, e tutti fino all'ultimo furono caduti sotto i colpi della spada, gli
Israeliti si riversarono in massa in Ai e la colpirono a fil di spada. 25Tutti
i caduti in quel giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutti di Ai. 26Giosuè
non ritirò la mano, che brandiva il giavellotto, finché non ebbero votato allo
sterminio tutti gli abitanti di Ai. 27Gli Israeliti, secondo
l'ordine che il Signore aveva dato a Giosuè, trattennero per sé soltanto il
bestiame e il bottino della città. 28Poi Giosuè incendiò Ai e ne
fece una rovina per sempre, una desolazione fino ad oggi. 29Fece
appendere il re di Ai ad un albero fino alla sera. Al calar del sole Giosuè
comandò che il suo cadavere fosse calato dall'albero; lo gettarono all'ingresso
della porta della città e vi eressero sopra un gran mucchio di pietre, che dura
fino ad oggi.
30In quell'occasione Giosuè costruì un altare al Signore, Dio di
Israele, sul monte Ebal, 31secondo quanto aveva ordinato Mosè, servo
del Signore, agli Israeliti, come è scritto nel libro della legge di Mosè, un
altare di pietre intatte, non toccate dal ferro; vi si sacrificarono sopra
olocausti e si offrirono sacrifici di comunione.
32In quel luogo scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosè,
che questi aveva scritto per gli Israeliti. 33Tutto Israele, i suoi
anziani, i suoi scribi, tutti i suoi giudici, forestieri e cittadini stavano in
piedi da una parte e dall'altra dell'arca, di fronte ai sacerdoti leviti, che
portavano l'arca dell'alleanza del Signore, una metà verso il monte Garizim e
l'altra metà verso il monte Ebal, come aveva prima prescritto Mosè, servo del
Signore, per benedire il popolo di Israele. 34Giosuè lesse tutte le
parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto è scritto
nel libro della legge. 35Non ci fu parola, di quante Mosè aveva
comandate, che Giosuè non leggesse davanti a tutta l'assemblea di Israele,
comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che soggiornavano in mezzo a
loro.
1Non appena ebbero udito questi fatti, tutti i re che
si trovavano oltre il Giordano, nella zona montuosa, nel bassopiano collinoso e
lungo tutto il litorale del Mar Mediterraneo verso il Libano, gli Hittiti, gli
Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei, i Gebusei, 2si allearono
per far guerra di comune accordo contro Giosuè e Israele.
3Invece gli abitanti di Gàbaon, quando ebbero sentito ciò che Giosuè
aveva fatto a Gèrico e ad Ai, 4ricorsero da parte loro ad
un'astuzia: andarono a rifornirsi di vettovaglie, presero sacchi sdrusciti per
i loro asini, otri di vino consunti, rotti e rappezzati, 5si misero
ai piedi sandali strappati e ricuciti, addosso vestiti logori. Tutto il pane
della loro provvigione era secco e sbriciolato. 6Andarono poi da
Giosuè all'accampamento di Gàlgala e dissero a lui e agli Israeliti:
"Veniamo da un paese lontano; stringete con noi un'alleanza". 7La
gente di Israele rispose loro: "Forse abitate in mezzo a noi e come
possiamo stringere alleanza con voi?". 8Risposero a Giosuè:
"Noi siamo tuoi servi!" e Giosuè chiese loro: "Chi siete e da
dove venite?". 9Gli risposero: "I tuoi servi vengono da un
paese molto lontano, a causa del nome del Signore Dio tuo, poiché abbiamo udito
della sua fama, di quanto ha fatto in Egitto, 10di quanto ha fatto
ai due re degli Amorrei, che erano oltre il Giordano, a Sicon, re di Chesbon, e
ad Og, re di Basan, che era ad Astarot. 11Ci dissero allora i nostri
vecchi e tutti gli abitanti del nostro paese: Rifornitevi di provviste per la
strada, andate loro incontro e dite loro: Noi siamo servi vostri, stringete
dunque un'alleanza con noi. 12Questo è il nostro pane: caldo noi lo
prendemmo come provvista nelle nostre case quando uscimmo per venire da voi e
ora eccolo secco e ridotto in briciole; 13questi otri di vino, che
noi riempimmo nuovi, eccoli rotti e questi nostri vestiti e i nostri sandali
sono consunti per il cammino molto lungo". 14La gente allora
prese le loro provviste senza consultare l'oracolo del Signore. 15Giosuè
fece pace con loro e stipulò l'alleanza di lasciarli vivere; i capi della
comunità s'impegnarono verso di loro con giuramento.
16Tre giorni dopo avere stipulato con essi il patto, gli Israeliti
vennero a sapere che quelli erano loro vicini e abitavano in mezzo a loro. 17Allora
gli Israeliti partirono e il terzo giorno entrarono nelle loro città: le loro
città erano Gàbaon, Chefira, Beerot e Kiriat-Iarim. 18Ma gli
Israeliti non li uccisero, perché i capi della comunità avevano loro giurato
per il Signore, Dio di Israele, e tutta la comunità si lamentò dei capi.
19Dissero allora tutti i capi dell'intera comunità: "Noi
abbiamo loro giurato per il Signore, Dio di Israele, e ora non possiamo
colpirli. 20Faremo loro questo: li lasceremo vivere e così non ci
sarà su di noi lo sdegno, a causa del giuramento che abbiamo loro
prestato". 21Ma aggiunsero i capi: "Vivano pure, siano
però tagliatori di legna e portatori d'acqua per tutta la comunità". Come
i capi ebbero loro parlato, 22Giosuè chiamò i Gabaoniti e disse
loro: "Perché ci avete ingannati, dicendo: Noi abitiamo molto lontano da
voi, mentre abitate in mezzo a noi? 23Orbene voi siete maledetti e
nessuno di voi cesserà di essere schiavo e di tagliar legna e di portare acqua
per la casa del mio Dio". 24Risposero a Giosuè e dissero:
"Era stato riferito ai tuoi servi quanto il Signore Dio tuo aveva ordinato
a Mosè suo servo, di dare cioè a voi tutto il paese e di sterminare dinanzi a
voi tutti gli abitanti del paese; allora abbiamo avuto molto timore per le
nostre vite a causa vostra e perciò facemmo tal cosa. 25Ora eccoci
nelle tue mani, trattaci pure secondo quanto è buono e giusto ai tuoi
occhi". 26Li trattò allora in questo modo: li salvò dalla mano
degli Israeliti, che non li uccisero; 27e in quel giorno, Giosuè li
costituì tagliatori di legna e portatori di acqua per la comunità e per
l'altare del Signore, nel luogo che Egli avrebbe scelto, fino ad oggi.
1Quando Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, venne a sapere
che Giosuè aveva preso Ai e l'aveva votata allo sterminio, e che, come aveva
fatto a Gèrico e al suo re, aveva fatto ad Ai e al suo re e che gli abitanti di
Gàbaon avevano fatto pace con gli Israeliti e si trovavano ormai in mezzo a
loro, 2ebbe grande paura, perché Gàbaon, una delle città regali, era
più grande di Ai e tutti i suoi uomini erano valorosi. 3Allora
Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, mandò a dire a Oam, re di Ebron, a Piream, re
di Iarmut, a Iafia, re di Lachis e a Debir, re di Eglon: 4"Venite
da me, aiutatemi e assaltiamo Gàbaon, perché ha fatto pace con Giosuè e con gli
Israeliti". 5Quelli si unirono e i cinque re amorrei, il re di
Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis ed il re di
Eglon, vennero con tutte le loro truppe, si accamparono contro Gàbaon e le
diedero battaglia.
6Allora gli uomini di Gàbaon mandarono a dire a Giosuè,
all'accampamento di Gàlgala: "Non privare del tuo aiuto i tuoi servi.
Vieni presto da noi; salvaci e aiutaci, perché si sono alleati contro di noi
tutti i re degli Amorrei, che abitano sulle montagne".
7Giosuè partì da Gàlgala con tutta la gente di guerra e tutti i
prodi guerrieri. 8Allora il Signore disse a Giosuè: "Non aver
paura di loro, perché li metto in tuo potere; nessuno di loro resisterà davanti
a te".
9Giosuè piombò su di loro d'improvviso: tutta la notte aveva
marciato, partendo da Gàlgala.
10Il Signore mise lo scompiglio in mezzo a loro dinanzi ad Israele,
che inflisse loro in Gàbaon una grande disfatta, li inseguì verso la salita di
Bet-Coron e li batté fino ad Azeka e fino a Makkeda. 11Mentre essi
fuggivano dinanzi ad Israele ed erano alla discesa di Bet-Coron, il Signore
lanciò dal cielo su di essi come grosse pietre fino ad Azeka e molti morirono.
Coloro che morirono per le pietre della grandine furono più di quanti ne
uccidessero gli Israeliti con la spada. 12Allora, quando il Signore
mise gli Amorrei nelle mani degli Israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli
occhi di Israele:
"Sole, fèrmati in Gàbaon
e tu, luna, sulla valle di Aialon".
13Si fermò il sole
e la luna rimase immobile
finché il popolo non si vendicò dei nemici.
Non è forse scritto nel libro
del Giusto: "Stette fermo il sole in mezzo al cielo e non si affrettò a
calare quasi un giorno intero. 14Non ci fu giorno come quello, né
prima né dopo, perché aveva ascoltato il Signore la voce d'un uomo, perché il
Signore combatteva per Israele"?
15Poi Giosuè con tutto Israele ritornò all'accampamento di Gàlgala.
16Quei cinque re erano fuggiti e si erano nascosti nella grotta in
Makkeda. 17Fu portata a Giosuè la notizia: "Sono stati trovati
i cinque re, nascosti nella grotta in Makkeda". 18Disse loro
Giosuè: "Rotolate grosse pietre contro l'entrata della grotta e fate
restare presso di essa uomini per sorvegliarli. 19Voi però non
fermatevi, inseguite i vostri nemici, attaccateli nella retroguardia e non
permettete loro di entrare nelle loro città, perché il Signore Dio vostro li
mette nelle vostre mani". 20Quando Giosuè e gli Israeliti
ebbero terminato di infliggere loro una strage enorme così da finirli, e i
superstiti furono loro sfuggiti ed entrati nelle fortezze, 21ritornò
tutto il popolo all'accampamento presso Giosuè, in Makkeda, in pace. Nessuno
mosse più la lingua contro gli Israeliti.
22Disse allora Giosuè: "Aprite l'ingresso della grotta e fatemi
uscire dalla grotta quei cinque re". 23Così fecero e condussero
a lui fuori dalla grotta quei cinque re, il re di Gerusalemme, il re di Ebron,
il re di Iarmut, il re di Lachis e il re di Eglon. 24Quando quei
cinque re furono fatti uscire dinanzi a Giosuè, egli convocò tutti gli
Israeliti e disse ai capi dei guerrieri che avevano marciato con lui:
"Accostatevi e ponete i vostri piedi sul collo di questi re!". Quelli
s'accostarono e posero i piedi sul loro collo. 25Disse loro Giosuè:
"Non temete e non spaventatevi! Siate forti e coraggiosi, perché così farà
il Signore a tutti i nemici, contro cui dovrete combattere". 26Dopo
di ciò, Giosuè li colpì e li uccise e li fece impiccare a cinque alberi, ai
quali rimasero appesi fino alla sera. 27All'ora del tramonto, per
ordine di Giosuè, li calarono dagli alberi, li gettarono nella grotta dove si
erano nascosti e posero grosse pietre all'ingresso della grotta: vi sono fino
ad oggi.
28Giosuè in quel giorno si impadronì di Makkeda, la passò a fil di
spada con il suo re, votò allo sterminio loro e ogni essere vivente che era in
essa, non lasciò un superstite e trattò il re di Makkeda come aveva trattato il
re di Gèrico.
29Giosuè poi, e con lui Israele, passò da Makkeda a Libna e mosse
guerra contro Libna. 30Il Signore mise anch'essa e il suo re in
potere di Israele, che la passò a fil di spada con ogni essere vivente che era
in essa; non vi lasciò alcun superstite e trattò il suo re come aveva trattato
il re di Gèrico.
31Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Libna a Lachis e si
accampò contro di essa e le mosse guerra. 32Il Signore mise Lachis
in potere di Israele, che la prese il secondo giorno e la passò a fil di spada
con ogni essere vivente che era in essa, come aveva fatto a Libna. 33Allora,
per venire in aiuto a Lachis, era partito Oam, re di Ghezer, e Giosuè batté lui
e il suo popolo, fino a non lasciargli alcun superstite.
34Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Lachis ad Eglon, si
accamparono contro di essa e le mossero guerra. 35In quel giorno la
presero e la passarono a fil di spada e votarono allo sterminio, in quel
giorno, ogni essere vivente che era in essa, come aveva fatto a Lachis. 36Giosuè
poi, e con lui tutto Israele, salì da Eglon ad Ebron e le mossero guerra. 37La
presero e la passarono a fil di spada con il suo re, tutti i suoi villaggi e
ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun superstite; come aveva
fatto ad Eglon, la votò allo sterminio con ogni essere vivente che era in essa.
38Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, si rivolse a Debir e le mosse
guerra. 39La prese con il suo re e tutti i suoi villaggi; li
passarono a fil di spada e votarono allo sterminio ogni essere vivente che era
in essa; non lasciò alcun superstite. Trattò Debir e il suo re come aveva
trattato Ebron e come aveva trattato Libna e il suo re.
40Così Giosuè batté tutto il paese: le montagne, il Negheb, il
bassopiano, le pendici e tutti i loro re. Non lasciò alcun superstite e votò
allo sterminio ogni essere che respira, come aveva comandato il Signore, Dio di
Israele. 41Giosuè li colpì da Kades-Barnea fino a Gaza e tutto il paese
di Gosen fino a Gàbaon. 42Giosuè prese tutti questi re e il loro
paese in una sola volta, perché il Signore, Dio di Israele, combatteva per
Israele. 43Poi Giosuè con tutto Israele tornò all'accampamento di
Gàlgala.
1Quando Iabin, re di Cazor, seppe queste cose, ne
informò Iobab, il re di Madon, il re di Simron, il re di Acsaf 2e i
re che erano al nord, sulle montagne, nell'Araba a sud di Chinarot, nel
bassopiano e sulle colline di Dor dalla parte del mare. 3I Cananei
erano a oriente e a occidente, gli Amorrei, gli Hittiti, i Perizziti, i Gebusei
erano sulle montagne e gli Evei erano al di sotto dell'Ermon nel paese di
Mizpa.
4Allora essi uscirono con tutti i loro eserciti: un popolo numeroso,
come la sabbia sulla riva del mare, con cavalli e carri in gran quantità.
5Si unirono tutti questi re e vennero ad accamparsi insieme presso
le acque di Merom, per combattere contro Israele. 6Allora il Signore
disse a Giosuè: "Non temerli, perché domani a quest'ora io li mostrerò
tutti trafitti davanti ad Israele. Taglierai i garretti ai loro cavalli e
appiccherai il fuoco ai loro carri". 7Giosuè con tutti i suoi
guerrieri li raggiunse presso le acque di Merom d'improvviso e piombò su di
loro. 8Il Signore li mise in potere di Israele, che li batté e li
inseguì fino a Sidone la Grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla valle di
Mizpa ad oriente. Li batterono fino a non lasciar loro neppure un superstite. 9Giosuè
fece loro come gli aveva detto il Signore: tagliò i garretti ai loro cavalli e
appiccò il fuoco ai loro carri.
10In quel tempo Giosuè ritornò e prese Cazor e passò a fil di spada
il suo re, perché prima Cazor era stata la capitale di tutti quei regni.
11Passò a fil di spada ogni essere vivente che era in essa,
votandolo allo sterminio; non lasciò nessuno vivo e appiccò il fuoco a Cazor.
12Giosuè prese tutti quei re e le oro città, passandoli a fil di
spada; li votò allo sterminio, come aveva comandato Mosè, servo del Signore. 13Tuttavia
Israele non incendiò nessuna delle città erette sui colli, fatta eccezione per
la sola Cazor, che Giosuè incendiò. 14Gli Israeliti presero tutto il
bottino di queste città e il bestiame; solo passarono a fil di spada tutti gli
uomini fino a sterminarli; non lasciarono nessuno vivo.
15Come aveva comandato il Signore a Mosè suo servo, Mosè ordinò a
Giosuè e Giosuè così fece: non trascurò nulla di quanto aveva comandato il
Signore a Mosè.
16Giosuè si impadronì di tutto questo paese: le montagne, tutto il
Negheb, tutto il paese di Gosen, il bassopiano, l'Araba e le montagne di
Israele con il loro bassopiano. 17Dal monte Calak, che sale verso
Seir, a Baal-Gad nella valle del Libano sotto il monte Ermon, prese tutti i
loro re, li colpì e li mise a morte. 18Per molti giorni Giosuè mosse
guerra a tutti questi re. 19Non ci fu città che avesse fatto pace
con gli Israeliti, eccetto gli Evei che abitavano Gàbaon: si impadronirono di
tutti con le armi. 20Infatti era per disegno del Signore che il loro
cuore si ostinasse nella guerra contro Israele, per votarli allo sterminio,
senza che trovassero grazia, e per annientarli, come aveva comandato il Signore
a Mosè.
21In quel tempo Giosuè si mosse per eliminare gli Anakiti dalle
montagne, da Ebron, da Debir, da Anab, da tutte le montagne di Giuda e da tutte
le montagne di Israele. Giosuè li votò allo sterminio con le loro città. 22Non
rimase un Anakita nel paese degli Israeliti; solo ne rimasero a Gaza, a Gat e
ad Asdod. 23Giosuè si impadronì di tutta la regione, come aveva
detto il Signore a Mosè, e Giosuè la diede in possesso ad Israele, secondo le loro
divisioni per tribù. Poi il paese non ebbe più la guerra.
1Questi sono i re del paese, che gli Israeliti
sconfissero e del cui territorio entrarono in possesso, oltre il Giordano, ad
oriente, dal fiume Arnon al monte Ermon, con tutta l'Araba orientale.
2Sicon, re degli Amorrei che abitavano in Chesbon; il suo dominio
cominciava da Aroer, situata sul margine della valle del torrente Arnon,
incluso il centro del torrente, e comprendeva la metà di Gàlaad fino al
torrente Iabbok, lungo il confine dei figli di Ammon 3e inoltre
l'Araba fino alla riva orientale del mare di Kinarot e fino alla riva orientale
dell'Araba, cioè il Mar Morto, in direzione di Bet-Iesimot e più a sud, fin
sotto le pendici del Pisga.
4Inoltre Og, re di Basan, proveniente da un residuo di Refaim, che
abitava in Astarot e in Edrei, 5dominava le montagne dell'Ermon e
Salca e tutto Basan sino al confine dei Ghesuriti e dei Maacatiti, inoltre metà
di Gàlaad sino al confine di Sicon re di Chesbon. 6Mosè, servo del
Signore, e gli Israeliti li avevano sconfitti e Mosè, servo del Signore, ne
diede il possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse.
7Questi sono i re del paese che Giosuè e gli Israeliti sconfissero,
al di qua del Giordano ad occidente, da Baal-Gad nella valle del Libano fino al
monte Calak, che sale verso Seir, e di cui Giosuè diede il possesso alle tribù
di Israele secondo le loro divisioni, 8sulle montagne, nel
bassopiano, nell'Araba, sulle pendici, nel deserto e nel Negheb: gli Hittiti,
gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei:
9il re di Gèrico, uno; il re di Ai, che è presso Betel, uno;
10il re di Gerusalemme, uno; il re di Ebron, uno;
11il re di Iarmut, uno; il re di Lachis, uno;
12il re di Eglon, uno; il re di Ghezer, uno;
13il re di Debir, uno; il re di Gheder, uno;
14il re di Corma, uno; il re di Arad, uno;
15il re di Libna, uno; il re di Adullam, uno;
16il re di Makkeda, uno; il re di Betel, uno;
17il re di Tappuach, uno; il re di Efer, uno;
18il re di Afek, uno; il re di Sarom, uno;
19il re di Madon, uno; il re di Cazor, uno;
20il re di Simron-Meroon, uno; il re di Acsaf, uno;
21il re di Taanach, uno; il re di Meghiddo, uno;
22il re di Kades, uno; il re di Iokneam del Carmelo, uno;
23il re di Dor, sulla collina di Dor, uno; il re delle genti di
Gàlgala, uno;
24il re di Tirza, uno. In tutto trentun re.
1Quando Giosuè fu vecchio e avanti negli anni, il
Signore gli disse: "Tu sei diventato vecchio, avanti negli anni e rimane
molto territorio da occupare. 2Questo è il paese rimasto: tutti i distretti
dei Filistei e tutto il territorio dei Ghesuriti, 3dal Sicor, che è
sulla frontiera dell'Egitto, fino al territorio di Ekron, al nord, che è
ritenuto cananeo, i cinque principati dei Filistei: quello di Gaza, di Asdod,
di Ascalon, di Gat e di Ekron; gli Avviti 4al mezzogiorno; tutto il
paese dei Cananei, da Ara che è di quelli di Sidòne, fino ad Afek, sino al
confine degli Amorrei; 5il paese di quelli di Biblos e tutto il
Libano ad oriente, da Baal-Gad sotto il monte Ermon fino all'ingresso di Amat. 6Tutti
gli abitanti delle montagne dal Libano a Misrefot-Maim, tutti quelli di Sidòne,
io li scaccerò davanti agli Israeliti. Però tu assegna questo paese in possesso
agli Israeliti, come ti ho comandato. 7Ora dividi questo paese a
sorte alle nove tribù e a metà della tribù di Manàsse".
8Insieme con l'altra metà di Manàsse, i Rubeniti e i Gaditi avevano
ricevuto la loro parte di eredità, che Mosè aveva data loro oltre il Giordano,
ad oriente, come aveva concesso loro Mosè, servo del Signore. 9Da
Aroer, che è sulla riva del fiume Arnon, e dalla città, che è in mezzo alla
valle, tutta la pianura di Madaba fino a Dibon; 10tutte le città di
Sicon, re degli Amorrei, che regnava in Chesbon, sino al confine degli
Ammoniti. 11Inoltre Gàlaad, il territorio dei Ghesuriti e dei
Maacatiti, tutte le montagne dell'Ermon e tutto Basan fino a Salca; 12tutto
il regno di Og, in Basan, il quale aveva regnato in Astarot e in Edrei ed era
l'ultimo superstite dei Refaim, Mosè li aveva debellati e spodestati. 13Però
gli Israeliti non avevano scacciato i Ghesuriti e i Maacatiti; così Ghesur e
Maaca abitano in mezzo ad Israele fino ad oggi. 14Soltanto alla
tribù di Levi non aveva assegnato eredità: i sacrifici consumati dal fuoco per
il Signore, Dio di Israele, sono la sua eredità, secondo quanto gli aveva detto
il Signore.
15Mosè aveva dato alla tribù dei figli di Ruben una parte secondo le
loro famiglie 16ed essi ebbero il territorio da Aroer, che è sulla
riva del fiume Arnon, e la città che è a metà della valle e tutta la pianura
presso Madaba; 17Chesbon e tutte le sue città che sono nella
pianura, Dibon, Bamot-Baal, Bet-Baal-Meon, 18Iaaz, Kedemot, Mefaat, 19Kiriataim,
Sibma e Zeret-Sacar sulle montagne che dominano la valle; 20Bet-Peor,
i declivi del Pisga, Bet-Iesimot, 21tutte le città della pianura,
tutto il regno di Sicon, re degli Amorrei, che aveva regnato in Chesbon e che
Mosè aveva sconfitto insieme con i capi dei Madianiti, Evi, Rekem, Zur, Cur e
Reba, vassalli di Sicon, che abitavano nella regione. 22Quanto a
Balaam, figlio di Beor, l'indovino, gli Israeliti lo uccisero di spada insieme
a quelli che avevano trafitto. 23Il confine per i figli di Ruben fu
dunque il Giordano e il territorio limitrofo. Questa fu l'eredità dei figli di
Ruben secondo le loro famiglie: le città con i loro villaggi.
24Mosè poi aveva dato una parte alla tribù di Gad, ai figli di Gad
secondo le loro famiglie 25ed essi ebbero il territorio di Iazer e
tutte le città di Gàlaad e metà del paese degli Ammoniti fino ad Aroer, che è
di fronte a Rabba, 26e da Chesbon fino a Ramat-Mizpe e Betonim e da
Macanaim fino al territorio di Lodebar; 27nella valle: Bet-Aram e
Bet-Nimra, Succot e Zafon, il resto del regno di Sicon, re di Chesbon. Il
Giordano era il confine sino all'estremità del mare di Genèsaret oltre il
Giordano, ad oriente. 28Questa è l'eredità dei figli di Gad secondo
le loro famiglie: le città con i loro villaggi.
29Mosè aveva dato una parte a metà della tribù dei figli di Manàsse,
secondo le loro famiglie 30ed essi ebbero il territorio da Macanaim,
tutto il Basan, tutto il regno di Og, re di Basan, e tutti gli attendamenti di
Iair, che sono in Basan: sessanta città. 31La metà di Gàlaad,
Astarot e Edrei, città del regno di Og in Basan furono dati ai figli di Machir,
figlio di Manàsse, anzi alla metà dei figli di Machir, secondo le loro
famiglie.
32Questo distribuì Mosè nelle steppe di Moab, oltre il Giordano di
Gèrico, ad oriente. 33Alla tribù di Levi però Mosè non aveva
assegnato alcuna eredità: il Signore, Dio di Israele, è la loro eredità, come
aveva loro detto.
1Questo invece ebbero in eredità gli Israeliti nel
paese di Canaan: lo assegnarono loro in eredità il sacerdote Eleazaro e Giosuè,
figlio di Nun, e i capi dei casati delle tribù degli Israeliti. 2La
loro eredità fu stabilita per sorte, come aveva comandato il Signore per mezzo
di Mosè, per le nove tribù e per la mezza tribù; 3infatti Mosè aveva
assegnato l'eredità di due tribù e della mezza tribù oltre il Giordano; ai
leviti non aveva dato alcuna eredità in mezzo a loro; 4però i figli
di Giuseppe formano due tribù, Manàsse ed Efraim, mentre non si diede parte
alcuna ai leviti del paese, tranne le città dove abitare e i loro contadi per i
loro greggi e gli armenti. 5Come aveva comandato il Signore a Mosè,
così fecero gli Israeliti e si divisero il paese.
6Si presentarono allora i figli di Giuda da Giosuè a Gàlgala e
Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita gli disse: "Tu conosci la parola
che ha detto il Signore a Mosè, l'uomo di Dio, riguardo a me e a te a
Kades-Barnea. 7Avevo quarant'anni quando Mosè, servo del Signore, mi
inviò da Kades-Barnea a esplorare il paese e io gliene riferii come pensavo. 8I
compagni che vennero con me scoraggiarono il popolo, io invece fui pienamente
fedele al Signore Dio mio. 9Mosè in quel giorno giurò: Certo la terra,
che ha calcato il tuo piede, sarà in eredità a te e ai tuoi figli, per sempre,
perché sei stato pienamente fedele al Signore Dio mio. 10Ora, ecco
il Signore mi ha fatto vivere, come aveva detto, sono cioè quarantacinque anni
da quando disse questa parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto, e
oggi, ecco ho ottantacinque anni; 11io sono ancora oggi come quando
Mosè mi inviò: come il mio vigore allora, così il mio vigore ora, sia per la
battaglia, sia per ogni altro servizio; 12ora concedimi questi
monti, di cui il Signore ha parlato in quel giorno, poiché tu hai allora saputo
che vi sono gli Anakiti e città grandi e fortificate; spero che il Signore sia
con me e io le conquisterò secondo quanto ha detto il Signore!". 13Giosuè
lo benedisse e diede Ebron in eredità a Caleb, figlio di Iefunne. 14Per
questo Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, ebbe in eredità Ebron fino ad
oggi, perché pienamente fedele al Signore, Dio di Israele. Ebron si chiamava
prima Kiriat-Arba: Arba era stato l'uomo più grande tra gli Anakiti. Poi il
paese non ebbe più la guerra.
1La porzione che toccò in sorte alla tribù dei figli di
Giuda, secondo le loro famiglie, si trova ai confini di Edom, dal deserto di
Sin verso il Negheb, all'estremo sud. 2Il loro confine a mezzogiorno
cominciava alla parte estrema del Mar Morto, dalla punta rivolta verso mezzodì,
3poi procedeva a sud della salita di Akrabbim, passava per Sin e
risaliva a sud di Kades-Barnea; passava poi da Chezron, saliva ad Addar e
girava verso Karkaa; 4passava poi da Azmon e raggiungeva il torrente
d'Egitto e faceva capo al mare. Questo sarà il vostro confine meridionale. 5A
oriente il confine era costituito dal Mar Morto fino alla foce del Giordano.
Dal lato settentrionale il confine partiva dalla lingua di mare presso la foce
del Giordano, 6saliva a Bet-Ogla e passava a nord di Bet-Araba e
saliva alla Pietra di Bocan, figlio di Ruben. 7Poi il confine saliva
a Debir, per la valle di Acor e, a nord, girava verso le curve, che sono di
fronte alla salita di Adummin, a mezzogiorno del torrente; passava poi alle
acque di En-Semes e faceva capo a En-Roghel. 8Saliva poi la valle di
Ben-Innom a sud del fianco dei Gebusei, cioè di Gerusalemme; poi il confine
saliva sulla vetta della montagna che domina la valle di Innom ad ovest ed è
alla estremità della pianura dei Refaim, al nord. 9Poi il confine
piegava dalla vetta della montagna verso la fonte delle Acque di Neftoach e
usciva al monte Efron; piegava poi verso Baala, che è Kiriat-Iearim. 10Indi
il confine girava da Baala, ad occidente, verso il monte Seir, passava sul
pendio settentrionale del monte Iearim, cioè Chesalon, scendeva a Bet-Semes e
passava a Timna. 11Poi il confine raggiungeva il pendio
settentrionale di Ekron, quindi piegava verso Siccaron, passava per il monte
Baala, raggiungeva Iabneel e terminava al mare. 12La frontiera
occidentale era il Mar Mediterraneo. Questo era da tutti i lati il confine dei
figli di Giuda, secondo le loro famiglie.
13A Caleb figlio di Iefunne fu data una parte in mezzo ai figli di
Giuda, secondo l'ordine del Signore a Giosuè: fu data Kiriat-Arba, padre di
Anak, cioè Ebron. 14Caleb scacciò di là i tre figli di Anak, Sesai,
Achiman e Talmai, discendenti di Anak. 15Di là passò ad assalire gli
abitanti di Debir. Si chiamava Debir Kiriat-Sefer. 16Disse allora
Caleb: "A chi colpirà Kiriat-Sefer e se ne impadronirà, io darò in moglie
Acsa, mia figlia". 17Se ne impadronì Otniel, figlio di Kenaz,
fratello di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa. 18Quand'essa
arrivò presso il marito, questi la persuase a chiedere un campo al padre.
Allora essa smontò dall'asino e Caleb le disse: "Che fai?". 19Gli
disse: "Concedimi un favore. Poiché tu mi hai dato il paese del Negheb,
dammi anche alcune sorgenti d'acqua". Le diede allora la sorgente superiore
e la sorgente inferiore. 20Questa fu l'eredità della tribù dei figli
di Giuda, secondo le loro famiglie.
21Le città poste all'estremità della tribù dei figli di Giuda, verso
il confine di Edom, nel Negheb, erano Kabseel, Eder, Iagur, 22Kina,
Dimona, Arara, 23Kedes, Cazor-Itnan, 24Zif, Telem,
Bealot, 25Caroz-Adatta, Keriot-Chezron, cioè Cazor, 26Amam,
Sema, Molada, 27Cazar-Gadda, Esmon, Bet-Pelet, 28Cazar-Sual,
Bersabea e le sue dipendenze, 29Baala, Iim, Ezem, 30Eltolad,
Chesil, Corma, 31Ziklag, Madmanna, Sansanna, 32Lebaot,
Silchim, En-Rimmon: in tutto ventinove città e i loro villaggi.
33Nella Sefela: Estaol, Sorea, Asna, 34Zanoach,
En-Gannim, Tappuach, Enam, 35Iarmut, Adullam, Soco, Azeka, 36Saaraim,
Aditaim, Ghedera e Ghederotaim: quattordici città e i loro villaggi; 37Senan,
Cadasa, Migdal-Gad, 38Dilean, Mizpe, Iokteel, 39Lachis,
Boskat, Eglon, 40Cabbon, Lacmas, Chitlis, 41Ghederot,
Bet-Dagon, Naama e Makkeda: sedici città e i loro villaggi; 42Libna,
Eter, Asan, 43Iftach, Asna, Nesib, 44Keila, Aczib e
Maresa: nove città e i loro villaggi; 45Ekron, le città del suo
territorio e i suoi villaggi; 46da Ekron fino al mare, tutte le
città vicine a Asdod e i loro villaggi; 47Asdod, le città del suo
territorio e i suoi villaggi; Gaza, le città del suo territorio e i suoi
villaggi fino al torrente d'Egitto e al Mar Mediterraneo, che serve di confine.
48Sulle montagne: Samir, Iattir, Soco, 49Danna,
Kiriat-Sanna, cioè Debir, 50Anab, Estemoa, Anim, 51Gosen,
Olon e Ghilo: undici città e i loro villaggi. 52Arab, Duma, Esean, 53Ianum,
Bet-Tappuach, Afeka, 54Umta, Kiriat-Arba, cioè Ebron e Sior: nove
città e i loro villaggi. 55Maon, Carmelo, Zif, Iutta, 56Izreel,
Iokdeam, Zanoach, 57Kain, Ghibea e Timna: dieci città e i loro
villaggi. 58Calcul, Bet-Sur, Ghedor, 59Maarat, Bet-Anot e
Eltekon: sei città e i loro villaggi. Tekoa, Efrata, cioè Betlemme, Peor, Etam,
Culon, Tatam, Sores, Carem, Gallim, Beter, Manak: undici città e i loro
villaggi. 60Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, e Rabba: due città e i
loro villaggi.
61Nel deserto: Bet-Araba, Middin, Secaca, 62Nibsan, la
città del sale e Engaddi: sei città e i loro villaggi.
63Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda
non riuscirono a scacciarli; così i Gebusei abitano a Gerusalemme insieme con i
figli di Giuda fino ad oggi.
1La parte toccata in sorte ai figli di Giuseppe si
estendeva dal Giordano presso Gèrico verso le acque di Gèrico a oriente,
seguendo il deserto che per la montagna sale da Gèrico a Betel. 2Il
confine continuava poi da Betel-Luza e passava per la frontiera degli Architi
ad Atarot; 3scendeva a occidente verso il confine degli Iafletiti
fino al confine di Bet-Coron inferiore e fino a Ghezer e faceva capo al mare. 4I
figli di Giuseppe, Manàsse ed Efraim ebbero ciascuno la loro eredità.
5Questi furono i confini dei figli di Efraim, secondo le loro
famiglie. Il confine della loro eredità era a oriente Atarot-Addar, fino a
Bet-Coron superiore; 6continuava fino al mare, dal lato di
occidente, verso Micmetat al nord, girava a oriente verso Taanat-Silo e le
passava davanti a oriente di Ianoach. 7Poi da Ianoach scendeva ad
Atarot e a Naara, toccava Gèrico, e faceva capo al Giordano. 8Da
Tappuach il confine andava verso occidente fino al torrente di Kana e le sue
foci erano al mare. Tale era l'eredità della tribù dei figli d'Efraim, secondo
le loro famiglie; 9incluse le città, tutte le città con i loro
villaggi, riservate ai figli di Efraim in mezzo all'eredità dei figli di
Manàsse.
10Essi non scacciarono i Cananei che abitavano a Ghezer; i Cananei
hanno abitato in mezzo ad Efraim fino ad oggi, ma sono costretti ai lavori
forzati.
1Questa era la parte toccata in sorte alla tribù di
Manàsse, perché egli era il primogenito di Giuseppe. Quanto a Machir,
primogenito di Manàsse e padre di Gàlaad, poiché era guerriero, aveva ottenuto
Gàlaad e Basan.
2Fu dunque assegnata una parte agli altri figli di Manàsse secondo
le loro famiglie: ai figli di Abiezer, ai figli di Elek, ai figli d'Asriel, ai
figli di Sichem, ai figli di Efer, ai figli di Semida. Questi erano i figli
maschi di Manàsse, figlio di Giuseppe, secondo le loro famiglie. 3Ma
Zelofcad, figlio di Efer, figlio di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di
Manàsse, non ebbe figli maschi; ma ebbe figlie, delle quali ecco i nomi: Macla,
Noa, Ogla, Milca e Tirza. 4Queste si presentarono al sacerdote
Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capi dicendo: "Il Signore ha
comandato a Mosè di darci una eredità in mezzo ai nostri fratelli". Giosuè
diede loro un'eredità in mezzo ai fratelli del padre loro, secondo l'ordine del
Signore. 5Toccarono così dieci parti a Manàsse, oltre il paese di
Gàlaad e di Basan che è oltre il Giordano, 6poiché le figlie di
Manàsse ebbero un'eredità in mezzo ai figli di lui.
Il paese di Gàlaad fu per gli altri figli di Manàsse. 7Il confine di
Manàsse era dal lato di Aser, Micmetat, situata di fronte a Sichem, poi il
confine girava a destra verso Iasib alla fonte di Tappuach. A Manàsse
apparteneva il territorio di Tappuach, mentre Tappuach, al confine di Manàsse,
era dei figli di Efraim. 9Quindi la frontiera scendeva al torrente
Kana. A sud del torrente vi erano le città di Efraim, oltre quelle che Efraim
possedeva in mezzo alle città di Manàsse. Il territorio di Manàsse era a nord
del torrente e faceva capo al mare. 10Il territorio a sud era di
Efraim, a nord era di Manàsse e suo confine era il mare. Con Aser erano
contigui a nord e con Issacar ad est. 11Inoltre in Issacar e in Aser
appartenevano a Manàsse: Beisan e i suoi villaggi, Ibleam e i suoi villaggi,
gli abitanti di Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor e i suoi
villaggi, gli abitanti di Taanach e i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo e
i suoi villaggi, un terzo della regione collinosa. 12Non poterono
però i figli di Manàsse impadronirsi di queste città e il Cananeo continuò ad
abitare in questa regione. 13Poi, quando gli Israeliti divennero
forti, costrinsero il Cananeo ai lavori forzati, ma non lo spodestarono del
tutto.
14I figli di Giuseppe dissero a Giosuè: "Perché mi hai dato in
possesso una sola parte, una sola porzione misurata, mentre io sono un popolo
numeroso, tanto mi ha benedetto il Signore?". 15Rispose loro
Giosuè: "Se sei un popolo numeroso, sali alla foresta e disbosca a tuo
piacere lassù nel territorio dei Perizziti e dei Refaim, dato che le montagne
di Efraim sono troppo anguste per te". 16Dissero allora i figli
di Giuseppe: "Le montagne non ci bastano; inoltre tutti i Cananei che
abitano nel paese della valle hanno carri di ferro, tanto in Beisan e nelle sue
dipendenze, quanto nella pianura di Izreel". 17Allora Giosuè
disse alla casa di Giuseppe, a Efraim e a Manàsse: "Tu sei un popolo
numeroso e possiedi una grande forza; la tua non sarà una porzione soltanto, 18perché
le montagne saranno tue. È una foresta, ma tu la disboscherai e sarà tua da un
estremo all'altro; spodesterai infatti il Cananeo, benché abbia carri di ferro
e sia forte".
1Allora tutta la comunità degli Israeliti si radunò in
Silo, e qui eresse la tenda del convegno. Il paese era stato sottomesso a loro.
2Rimanevano tra gli Israeliti sette tribù che non avevano avuto la
loro parte. 3Disse allora Giosuè ai figli di Israele: "Fino a
quando trascurerete di andare ad occupare il paese, che vi ha dato il Signore,
Dio dei padri vostri? 4Sceglietevi tre uomini per tribù e io li
invierò. Essi si alzeranno, gireranno nella regione, la descriveranno secondo
la loro eredità e torneranno da me. 5Essi se la divideranno in sette
parti: Giuda rimarrà sul suo territorio nel meridione e quelli della casa di
Giuseppe rimarranno sul loro territorio al settentrione. 6Voi poi
farete una descrizione del paese in sette parti e me la porterete qui e io
getterò per voi la sorte qui dinanzi al Signore Dio nostro. 7Infatti
non vi è parte per i leviti in mezzo a voi, perché il sacerdozio del Signore è
la loro eredità, e Gad, Ruben e metà della tribù di Manàsse hanno già ricevuta
la loro eredità oltre il Giordano, ad oriente, come ha concesso loro Mosè,
servo del Signore".
8Si alzarono dunque gli uomini e si misero in cammino; Giosuè a
coloro che andavano a descrivere il paese ordinò: "Andate, girate nella
regione, descrivetela e tornate da me e qui io getterò per voi la sorte davanti
al Signore, in Silo". 9Gli uomini andarono, passarono per la
regione, la descrissero secondo le città in sette parti su di un libro e vennero
da Giosuè all'accampamento, in Silo. 10Allora Giosuè gettò per loro
la sorte in Silo, dinanzi al Signore, e lì Giosuè spartì il paese tra gli
Israeliti, secondo le loro divisioni.
11Fu tirata a sorte la parte della tribù dei figli di Beniamino,
secondo le loro famiglie; la parte che toccò loro aveva i confini tra i figli
di Giuda e i figli di Giuseppe.
12Dal lato di settentrione, il loro confine partiva dal Giordano,
saliva il pendio settentrionale di Gèrico, saliva per la montagna verso
occidente e faceva capo al deserto di Bet-Aven. 13Di là passava per
Luza, sul versante meridionale di Luza, cioè Betel, e scendeva ad Atarot-Addar,
presso il monte che è a mezzogiorno di Bet-Coron inferiore.
14Poi il confine si piegava e, al lato occidentale, girava a mezzogiorno
dal monte posto di fronte a Bet-Coron, a mezzogiorno, e faceva capo a
Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, città dei figli di Giuda. Questo era il lato
occidentale.
15Il lato meridionale cominciava all'estremità di Kiriat-Iearim. Il
confine piegava verso occidente fino alla fonte delle acque di Neftoach; 16poi
scendeva all'estremità del monte di fronte alla valle di Ben-Innom, nella valle
dei Refaim, al nord, e scendeva per la valle di Innom, sul pendio meridionale
dei Gebusei, fino a En-Roghel. 17Si estendeva quindi verso il nord e
giungeva a En-Semes; di là si dirigeva verso le Curve di fronte alla salita di
Adummim e scendeva al sasso di Bocan, figlio di Ruben; 18poi passava
per il pendio settentrionale di fronte all'Araba e scendeva all'Araba. 19Il
confine passava quindi per il pendio settentrionale di Bet-Ogla e faceva capo
al golfo settentrionale del Mar Morto, alla foce meridionale del Giordano.
Questo era il confine meridionale.
20Il Giordano serviva di confine dal lato orientale.
Questo il possedimento dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie, con i
suoi confini da tutti i lati.
21Le città della tribù dei figli di Beniamino, secondo le loro
famiglie erano: Gèrico, Bet-Ogla, Emek-Kesis, 22Bet-Araba, Semaraim,
Betel, 23Avvim, Para, Ofra, 24Chefar-Ammonai, Ofni e
Gheba; dodici città e i loro villaggi; 25Gàbaon, Rama, Beerot, 26Mizpe,
Chefira, Mosa, 27Rekem, Irpeel, Tareala, 28Sela-Elef,
Iebus, cioè Gerusalemme, Gabaa, Kiriat-Iearim: quattordici città e i loro
villaggi.
Questo fu il possesso dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie.
1La seconda parte sorteggiata toccò a Simeone, alla
tribù dei figli di Simeone secondo le loro famiglie. Il loro possesso era in
mezzo a quello dei figli di Giuda.
2Ebbero nel loro territorio: Bersabea, Seba, Molada, 3Cazar-Susa,
Bala, Asem, 4Eltolad, Betul, Corma, 5Ziklag,
Bet-Marcabot, Cazar-Susa, 6Bet-Lebaot e Saruchen: tredici città e i
loro villaggi; 7En, Rimmon, Eter e Asan: quattro città e i loro
villaggi; 8tutti i villaggi che stavano intorno a queste città, fino
a Baalat-Beer, Ramat-Negheb.
Questo fu il possesso della tribù dei figli di Simeone, secondo le loro
famiglie. 9Il possesso dei figli di Simeone fu preso dalla parte dei
figli di Giuda, perché la parte dei figli di Giuda era troppo grande per loro;
perciò i figli di Simeone ebbero il loro possesso in mezzo al possesso di
quelli.
10La terza parte sorteggiata toccò ai figli di Zàbulon, secondo le
loro famiglie. Il confine del loro territorio si estendeva fino a Sarid.
11Questo confine saliva a occidente verso Mareala e giungeva a
Dabbeset e poi toccava il torrente che è di fronte a Iokneam. 12Da
Sarid girava ad oriente, dove sorge il sole, sino al confine di Chislot-Tabor;
poi continuava verso Daberat e saliva a Iafia. 13Di là passava verso
oriente, dove sorge il sole, per Gat-Efer, per Et-Kazin, usciva verso Rimmon,
girando fino a Nea. 14Poi il confine piegava dal lato di
settentrione verso Annaton e faceva capo alla valle d'Iftach-El. 15Esso
includeva inoltre: Kattat, Naalal, Simron, Ideala e Betlemme: dodici città e i
loro villaggi. 16Questo fu il possesso dei figli di Zàbulon, secondo
le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
17La quarta parte sorteggiata toccò a Issacar, ai figli di Issacar,
secondo le loro famiglie. 18Il loro territorio comprendeva: Izreel,
Chesullot, Sunem, 19Afaraim, Sion, Anacarat, 20Rabbit,
Kision, Abes, 21Remet, En-Gannim, En-Chadda e Bet-Passes. 22Poi
il confine giungeva a Tabor, Sacasim, Bet-Semes e faceva capo al Giordano:
sedici città e i loro villaggi. 23Questo fu il possesso della tribù
dei figli d'Issacar, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
24La quinta parte sorteggiata toccò ai figli di Aser secondo le loro
famiglie. 25Il loro territorio comprendeva: Elkat, Ali, Beten,
Acsaf, 26Alammelech, Amead, Miseal. Il loro confine giungeva, verso
occidente, al Carmelo e a Sicor-Libnat. 27Poi piegava dal lato dove
sorge il sole verso Bet-Dagon, toccava Zàbulon e la valle di Iftach-El al nord,
Bet-Emek e Neiel, e si prolungava verso Cabul a sinistra 28e verso
Ebron, Recob, Ammon e Cana fino a Sidòne la Grande. 29Poi il confine
piegava verso Rama fino alla fortezza di Tiro, girava verso Osa e faceva capo
al mare; incluse Macleb, Aczib, 30Acco, Afek e Recob: ventidue città
e i loro villaggi. 31Questo il possesso della tribù dei figli di
Aser, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
32La sesta parte sorteggiata toccò ai figli di Nèftali, secondo le
loro famiglie. 33Il loro confine si estendeva da Elef e dalla
quercia di Besaannim ad Adami-Nekeb e Iabneel fino a Lakkum e faceva capo al
Giordano, 34poi il confine piegava a occidente verso Aznot-Tabor e
di là continuava verso Ukkok; giungeva a Zàbulon dal lato di mezzogiorno, ad
Aser dal lato d'occidente e a Giuda del Giordano dal lato di levante. 35Le
fortezze erano Siddim, Ser, Ammat, Rakkat, Genèsaret, 36Adama, Rama,
Cazor, 37Kedes, Edrei, En-Cazor, 38Ireon, Migdal-El,
Orem, Bet-Anat e Bet-Semes: diciannove città e i loro villaggi. 39Questo
fu il possesso della tribù dei figli di Nèftali, secondo le loro famiglie:
queste città e i loro villaggi.
40La settima parte sorteggiata toccò alla tribù dei figli di Dan,
secondo le loro famiglie. 41Il confine del loro possesso comprendeva
Sorea, Estaol, Ir-Semes, 42Saalabbin, Aialon, Itla, 43Elon,
Timna, Ekron, 44Elteke, Ghibbeton, Baalat, 45Ieud,
Bene-Berak, Gat-Rimmon, 46Me-Iarkon e Rakkon con il territorio di
fronte a Giaffa. 47Ma il territorio dei figli di Dan si estese più
lontano, perché i figli di Dan andarono a combattere contro Lesem; la presero e
la passarono a fil di spada; ne presero possesso, vi si stabilirono e la
chiamarono Dan, dal nome di Dan loro padre. 48Questo fu il possesso
della tribù dei figli di Dan, secondo le loro famiglie: queste città e i loro
villaggi.
49Quando gli Israeliti ebbero finito di ripartire il paese secondo i
suoi confini, diedero a Giosuè, figlio di Nun, una proprietà in mezzo a loro. 50Secondo
l'ordine del Signore, gli diedero la città che egli chiese: Timnat-Serach,
sulle montagne di Efraim. Egli costruì la città e vi stabilì la dimora. 51Tali
sono le eredità che il sacerdote Eleazaro, Giosuè, figlio di Nun, e i
capifamiglia delle tribù degli Israeliti distribuirono a sorte in Silo, davanti
al Signore all'ingresso della tenda del convegno. Così compirono la divisione
del paese.
1Poi il Signore disse a Giosuè: 2"Parla
agli Israeliti e di' loro: Stabilitevi le città di rifugio, delle quali vi ho
parlato per mezzo di Mosè, 3perché l'omicida che avrà ucciso
qualcuno per errore o per inavvertenza, vi si possa rifugiare; vi serviranno di
rifugio contro il vendicatore del sangue. 4L'omicida fuggirà in una
di quelle città e, fermatosi all'ingresso della porta della città, esporrà il
suo caso agli anziani di quella città; questi lo accoglieranno presso di loro
dentro la città, gli assegneranno una dimora ed egli si stabilirà in mezzo a
loro. 5Se il vendicatore del sangue lo inseguirà, essi non gli
daranno nelle mani l'omicida, perché ha ucciso il prossimo senza averne
l'intenzione, senza averlo prima odiato. 6L'omicida rimarrà in
quella città finché, alla morte del sommo sacerdote, che sarà in funzione in
quei giorni, comparirà in giudizio davanti all'assemblea. Allora l'omicida
potrà tornarsene e rientrare nella sua città e nella sua casa, nella città da
dove era fuggito".
7Consacrarono dunque Kades in Galilea sulle montagne di Nèftali,
Sichem sulle montagne di Efraim e Kiriat-Arba, cioè Ebron sulle montagne di
Giuda. 8Oltre il Giordano, a oriente di Gèrico, stabilirono Bezer
della tribù di Ruben, nel deserto, sull'altipiano; Ramot in Gàlaad nella tribù
di Gad e Golan in Basan, nella tribù di Manàsse. 9Queste furono le
città stabilite per tutti gli Israeliti e per lo straniero che abita in mezzo a
loro, perché chiunque avesse ucciso qualcuno per inavvertenza, potesse rifugiarvisi
e non morisse per mano del vendicatore del sangue, prima d'essere comparso
davanti all'assemblea.
1I capifamiglia dei leviti si presentarono al sacerdote
Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù degli Israeliti 2e
dissero loro a Silo, nel paese di Canaan: "Il Signore ha comandato, per
mezzo di Mosè, che ci fossero date città da abitare con i loro pascoli per il
nostro bestiame". 3Gli Israeliti diedero ai leviti,
sorteggiandole dal loro possesso, le seguenti città con i loro pascoli, secondo
il comando del Signore. 4Si tirò a sorte per le famiglie dei
Keatiti; fra i leviti, i figli del sacerdote Aronne ebbero in sorte tredici
città della tribù di Giuda, della tribù di Simeone e della tribù di Beniamino. 5Al
resto dei Keatiti toccarono in sorte dieci città delle famiglie della tribù di
Efraim, della tribù di Dan e di metà della tribù di Manàsse. 6Ai
figli di Gherson toccarono in sorte tredici città delle famiglie della tribù
d'Issacar, della tribù di Aser, della tribù di Nèftali e di metà della tribù di
Manàsse in Basan. 7Ai figli di Merari, secondo le loro famiglie,
toccarono dodici città della tribù di Ruben, della tribù di Gad e della tribù
di Zàbulon. 8Gli Israeliti diedero dunque a sorte queste città con i
loro pascoli ai leviti, come il Signore aveva comandato per mezzo di Mosè.
9Diedero, cioè, della tribù dei figli di Giuda e della tribù dei
figli di Simeone le città qui nominate. 10Esse toccarono ai figli
d'Aronne tra le famiglie dei Keatiti, figli di Levi, perché il primo sorteggio
fu per loro. 11Furono dunque date loro Kiriat-Arba, padre di Anak,
cioè Ebron, sulle montagne di Giuda, con i suoi pascoli tutt'intorno; 12ma
diedero i campi di questa città e i suoi villaggi come possesso a Caleb, figlio
di Iefunne. 13Diedero ai figli del sacerdote Aronne Ebron, città di
rifugio per l'omicida, con i suoi pascoli; poi Libna e i suoi pascoli, 14Iattir
e i suoi pascoli, Estemoa e i suoi pascoli, 15Debir e i suoi
pascoli, Colon e i suoi pascoli, 16Ain e i suoi pascoli, Iutta e i suoi
pascoli, Bet-Semes e i suoi pascoli: nove città di queste tribù. 17Della
tribù di Beniamino, Gàbaon e i suoi pascoli, Ghega e i suoi pascoli, 18Anatot
e i suoi pascoli, Almon e i suoi pascoli: quattro città.
19Totale delle città dei sacerdoti figli d'Aronne: tredici città e i
loro pascoli.
20Alle famiglie dei Keatiti, cioè al resto dei leviti, figli di
Keat, toccarono città della tribù di Efraim. 21Fu loro data, come
città di rifugio per l'omicida, Sichem e i suoi pascoli sulle montagne di
Efraim; poi Ghezer e i suoi pascoli, 22Chibsaim e i suoi pascoli,
Bet-Coron e i suoi pascoli: quattro città. 23Della tribù di Dan:
Elteke e i suoi pascoli, Ghibbeton e i suoi pascoli, 24Aialon e i
suoi pascoli, Gat-Rimmon e i suoi pascoli: quattro città. 25Di metà
della tribù di Manàsse: Taanach e i suoi pascoli, Ibleam e i suoi pascoli: due
città. 26Totale: dieci città con i loro pascoli, che toccarono alle
famiglie degli altri figli di Keat.
27Ai figli di Gherson, che erano tra le famiglie dei leviti, furono
date: di metà della tribù di Manàsse, come città di rifugio per l'omicida,
Golan in Basan e i suoi pascoli, Astarot con i suoi pascoli: due città; 28della
tribù d'Issacar, Kision e i suoi pascoli, Daberat e i suoi pascoli, 29Iarmut
e i suoi pascoli, En-Gannim e i suoi pascoli: quattro città; 30della
tribù di Aser, Miseal e i suoi pascoli, Abdon e i suoi pascoli; 31Elkat
e i suoi pascoli, Recob e i suoi pascoli: quattro città; 32della
tribù di Nèftali, come città di rifugio per l'omicida, Kades in Galilea e i
suoi pascoli, Ammot-Dor e i suoi pascoli, Kartan con i suoi pascoli: tre città.
33Totale delle città dei Ghersoniti, secondo le loro famiglie:
tredici città e i loro pascoli.
34Alle famiglie dei figli di Merari, cioè al resto dei leviti,
furono date: della tribù di Zàbulon, Iokneam e i suoi pascoli, Karta e i suoi
pascoli, 35Dimna e i suoi pascoli, Naalal e i suoi pascoli: quattro
città; 36della tribù di Ruben, come città di rifugio per l'omicida,
Bezer e i suoi pascoli, Iaas e i suoi pascoli, 37Kedemot e i suoi pascoli,
Mefaat e i suoi pascoli: quattro città; 38della tribù di Gad, come
città di rifugio per l'omicida, Ramot in Gàlaad e i suoi pascoli, Macanaim e i
suoi pascoli, 39Chesbon e i suoi pascoli, Iazer e i suoi pascoli: in
tutto quattro città. 40Totale delle città date in sorte ai figli di
Merari, secondo le loro famiglie, cioè il resto delle famiglie dei leviti:
dodici città.
41Totale delle città dei leviti in mezzo ai possessi degli
Israeliti: quarantotto città e i loro pascoli. 42Ciascuna di queste
città aveva intorno il pascolo; così era di tutte queste città.
43Il Signore diede dunque a Israele tutto il paese che aveva giurato
ai padri di dar loro e gli Israeliti ne presero possesso e vi si stabilirono. 44Il
Signore diede loro tranquillità intorno, come aveva giurato ai loro padri;
nessuno di tutti i loro nemici poté resistere loro; il Signore mise in loro
potere tutti quei nemici. 45Di tutte le belle promesse che il
Signore aveva fatte alla casa d'Israele, non una andò a vuoto: tutto giunse a
compimento.
1Allora Giosuè convocò i Rubeniti, i Gaditi e metà
della tribù di Manàsse 2e disse loro: "Voi avete osservato
quanto Mosè, servo del Signore, vi aveva ordinato e avete obbedito alla mia
voce, in tutto quello che io vi ho comandato. 3Non avete abbandonato
i vostri fratelli durante questo lungo tempo fino ad oggi e avete osservato il
comando del Signore vostro Dio. 4Ora che il Signore vostro Dio ha
dato tranquillità ai vostri fratelli, come aveva loro promesso, tornate e
andate alle vostre tende, nel paese che vi appartiene, e che Mosè, servo del
Signore, vi ha assegnato oltre il Giordano. 5Soltanto abbiate gran
cura di eseguire i comandi e la legge che Mosè, servo del Signore, vi ha dato,
amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie, osservando i suoi
comandi, restando fedeli a lui e servendolo con tutto il cuore e con tutta
l'anima". 6Poi Giosuè li benedisse e li congedò ed essi
tornarono alle loro tende. 7Mosè aveva dato a metà della tribù di
Manàsse un possesso in Basan e Giosuè diede all'altra metà un possesso tra i
loro fratelli, di qua del Giordano, a occidente.
Quando Giosuè li rimandò alle loro tende e li benedisse, 8aggiunse:
"Voi tornate alle vostre tende con grandi ricchezze, con bestiame molto
numeroso, con argento, oro, rame, ferro e con grande quantità di vesti;
dividete con i vostri fratelli il bottino, tolto ai vostri nemici".
9I figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse
dunque tornarono, dopo aver lasciato gli Israeliti a Silo, nel paese di Canaan,
per andare nel paese di Gàlaad, il paese di loro proprietà, che avevano
ricevuto in possesso, in forza del comando del Signore, per mezzo di Mosè.
10Quando furono giunti alle Curve del Giordano, che sono nel paese
di Canaan, i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse vi
costruirono un altare, presso il Giordano: un altare di forma grandiosa. 11Gli
Israeliti udirono che si diceva: "Ecco i figli di Ruben, i figli di Gad e
metà della tribù di Manàsse hanno costruito un altare di fronte al paese di
Canaan, alle Curve del Giordano, dalla parte degli Israeliti". 12Quando
gli Israeliti seppero questo, tutta la loro comunità si riunì a Silo per muover
loro guerra. 13Gli Israeliti mandarono ai figli di Ruben, ai figli
di Gad e metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad, Pincas, figlio del
sacerdote Eleazaro, 14e con lui dieci capi, un capo per ciascun
casato paterno di tutte le tribù d'Israele: 15tutti erano capi di un
casato paterno fra i gruppi di migliaia d'Israele; essi andarono dai figli di
Ruben, dai figli di Gad e da metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad e
dissero loro: 16"Dice tutta la comunità del Signore: Che è
questa infedeltà, che avete commessa contro il Dio d'Israele, desistendo oggi
dal seguire il Signore, costruendovi un altare per ribellarvi oggi al Signore? 17Non
ci basta l'iniquità di Peor, della quale non ci siamo ancora purificati oggi e
che attirò quel flagello sulla comunità del Signore? 18Voi oggi
desistete dal seguire il Signore! Poiché oggi vi siete ribellati al Signore,
domani egli si adirerà contro tutta la comunità d'Israele. 19Se
ritenete immondo il paese che possedete, ebbene, passate nel paese che è
possesso del Signore, dove è stabilita la Dimora del Signore, e stabilitevi in
mezzo a noi; ma non ribellatevi al Signore e non fate di noi dei ribelli,
costruendovi un altare oltre l'altare del Signore nostro Dio. 20Quando
Acan figlio di Zerach commise un'infedeltà riguardo allo sterminio, non venne
forse l'ira del Signore su tutta la comunità d'Israele sebbene fosse un
individuo solo? Non dovette egli morire per la sua colpa?".
21Allora i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di
Manàsse risposero e dissero ai capi dei gruppi di migliaia d'Israele: 22"Dio,
Dio, Signore! Dio, Dio, Signore! Lui lo sa, ma anche Israele lo sappia. Se
abbiamo agito per ribellione o per infedeltà verso il Signore, che Egli non ci
salvi oggi! 23Se abbiamo costruito un altare per desistere dal
seguire il Signore; se è stato per offrire su di esso olocausti od oblazioni e
per fare su di esso sacrifici di comunione, il Signore stesso ce ne chieda
conto! 24In verità l'abbiamo fatto preoccupati di questo: pensando
cioè che in avvenire i vostri figli potessero dire ai nostri figli: Che avete
in comune voi con il Signore Dio d'Israele? 25Il Signore ha posto il
Giordano come confine tra noi e voi, figli di Ruben e figli di Gad; voi non
avete parte alcuna con il Signore! Così i vostri figli farebbero desistere i
nostri figli dal temere il Signore. 26Perciò abbiamo detto:
Costruiamo un altare, non per olocausti, né per sacrifici, 27ma
perché sia testimonio fra noi e voi e fra i nostri discendenti dopo di noi,
dimostrando che vogliamo servire al Signore dinanzi a lui, con i nostri
olocausti, con le nostre vittime e con i nostri sacrifici di comunione. Così i
vostri figli non potranno un giorno dire ai nostri figli: Voi non avete parte
alcuna con il Signore. 28Abbiamo detto: Se in avvenire essi diranno
questo a noi o ai nostri discendenti, noi risponderemo: Guardate la forma
dell'altare del Signore, che i nostri padri fecero, non per olocausti, né per
sacrifici, ma perché fosse di testimonio fra noi e voi. 29Lungi da
noi l'idea di ribellarci al Signore e di desistere dal seguire il Signore,
costruendo un altare per olocausti, per oblazioni o per sacrifici, oltre
l'altare del Signore nostro Dio, che è davanti alla sua Dimora!".
30Quando Pincas e i capi della comunità, i capi dei gruppi di
migliaia d'Israele che erano con lui, udirono le parole dette dai figli di
Ruben, dai figli di Gad e dai figli di Manàsse, ne rimasero soddisfatti. 31Pincas,
figlio del sacerdote Eleazaro, disse ai figli di Ruben, ai figli di Gad e ai
figli di Manàsse: "Oggi riconosciamo che il Signore è in mezzo a noi,
poiché non avete commesso questa infedeltà verso il Signore; così avete
preservato gli Israeliti dal castigo del Signore".
32Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, e i capi lasciarono i figli
di Ruben e i figli di Gad e tornarono dal paese di Gàlaad al paese di Canaan
presso gli Israeliti, ai quali riferirono l'accaduto. 33La cosa
piacque agli Israeliti, i quali benedissero Dio e non parlarono più di muover
guerra ai figli di Ruben e di Gad, per devastare il paese che essi abitavano. 34I
figli di Ruben e i figli di Gad chiamarono quell'altare Testimonio perché
dissero: "Esso è testimonio fra di noi che il Signore è Dio".
1Molto tempo dopo che il Signore aveva dato riposo a
Israele, liberandolo da tutti i nemici che lo circondavano, Giosuè, ormai
vecchio e molto avanti negli anni, 2convocò tutto Israele, gli
anziani, i capi, i giudici e gli scribi del popolo e disse loro: "Io sono
vecchio, molto avanti negli anni. 3Voi avete visto quanto il Signore
vostro Dio ha fatto a tutte queste nazioni, scacciandole dinanzi a voi; poiché
il Signore vostro Dio ha combattuto per voi. 4Ecco io ho diviso tra
voi a sorte, come possesso per le vostre tribù, il paese delle nazioni che
restano e di tutte quelle che ho sterminate, dal Giordano fino al Mar
Mediterraneo, ad occidente. 5Il Signore vostro Dio le disperderà
egli stesso dinanzi a voi e le scaccerà dinanzi a voi e voi prenderete possesso
del loro paese, come il Signore vostro Dio vi ha detto.
6Siate forti nell'osservare ed eseguire quanto è scritto nel libro
della legge di Mosè, senza deviare né a destra, né a sinistra, 7senza
mischiarvi con queste nazioni che rimangono fra di voi; non pronunciate neppure
il nome dei loro dèi, non ne fate uso nei giuramenti; non li servite e non vi
prostrate davanti a loro: 8ma restate fedeli al Signore vostro Dio,
come avete fatto fino ad oggi. 9Il Signore ha scacciato dinanzi a
voi nazioni grandi e potenti; nessuno ha potuto resistere a voi fino ad oggi. 10Uno
solo di voi ne inseguiva mille, perché il Signore vostro Dio combatteva per voi
come aveva promesso. 11Abbiate gran cura, per la vostra vita, di
amare il Signore vostro Dio. 12Perché, se fate apostasia e vi unite
al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi imparentate con
loro e vi mescolate con esse ed esse con voi, 13allora sappiate che
il Signore vostro Dio non scaccerà più queste genti dinanzi a voi, ma esse
diventeranno per voi una rete, una trappola, un flagello ai vostri fianchi;
diventeranno spine nei vostri occhi, finché non siate periti e scomparsi da
questo buon paese che il Signore vostro Dio vi ha dato. 14Ecco io oggi
me ne vado per la via di ogni abitante della terra; riconoscete con tutto il
cuore e con tutta l'anima che neppur una di tutte le buone promesse, che il
Signore vostro Dio aveva fatto per voi, è caduta a vuoto; tutte sono giunte a
compimento per voi: neppure una è andata a vuoto. 15Ma, come ogni
buona parola che il Signore vostro Dio vi aveva detta è giunta a compimento per
voi, così il Signore farà giungere a vostro danno tutte le sue parole di
minaccia, finché vi abbia sterminati da questo buon paese che il vostro Dio, il
Signore, vi ha dato. 16Se trasgredite l'alleanza che il Signore
vostro Dio vi ha imposta, e andate a servire altri dèi e vi prostrate davanti a
loro, l'ira del Signore si accenderà contro di voi e voi perirete presto,
scomparendo dal buon paese che egli vi ha dato".
1Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele in Sichem e
convocò gli anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi del popolo, che
si presentarono davanti a Dio. 2Giosuè disse a tutto il popolo:
"Dice il Signore, Dio d'Israele: I vostri padri, come Terach padre di
Abramo e padre di Nacor, abitarono dai tempi antichi oltre il fiume e servirono
altri dèi. 3Io presi il padre vostro Abramo da oltre il fiume e gli
feci percorrere tutto il paese di Canaan; moltiplicai la sua discendenza e gli
diedi Isacco. 4Ad Isacco diedi Giacobbe ed Esaù e assegnai ad Esaù
il possesso delle montagne di Seir; Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.
5Poi mandai Mosè e Aronne e colpii l'Egitto con i prodigi che feci
in mezzo ad esso; dopo vi feci uscire. 6Feci dunque uscire
dall'Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i
vostri padri con carri e cavalieri fino al Mare Rosso. 7Quelli
gridarono al Signore ed egli pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; poi
spinsi sopra loro il mare, che li sommerse; i vostri occhi videro ciò che io
avevo fatto agli Egiziani. Dimoraste lungo tempo nel deserto.
8Io vi condussi poi nel paese degli Amorrei, che abitavano oltre il
Giordano; essi combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere; voi
prendeste possesso del loro paese e io li distrussi dinanzi a voi. 9Poi
sorse Balak, figlio di Zippor, re di Moab, per muover guerra a Israele; mandò a
chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse; 10ma io non
volli ascoltare Balaam; egli dovette benedirvi e vi liberai dalle mani di
Balak. 11Passaste il Giordano e arrivaste a Gèrico. Gli abitanti di
Gèrico, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Hittiti, i Gergesei, gli Evei
e i Gebusei combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere. 12Mandai
avanti a voi i calabroni, che li scacciarono dinanzi a voi, com'era avvenuto
dei due re amorrei: ma ciò non avvenne per la vostra spada, né per il vostro
arco. 13Vi diedi una terra, che voi non avevate lavorata, e abitate
in città, che voi non avete costruite, e mangiate i frutti delle vigne e degli
oliveti, che non avete piantati.
14Temete dunque il Signore e servitelo con integrità e fedeltà;
eliminate gli dèi che i vostri padri servirono oltre il fiume e in Egitto e
servite il Signore. 15Se vi dispiace di servire il Signore,
scegliete oggi chi volete servire: se gli dèi che i vostri padri servirono
oltre il fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel paese dei quali abitate.
Quanto a me e alla mia casa, vogliamo servire il Signore".
16Allora il popolo rispose e disse: "Lungi da noi l'abbandonare
il Signore per servire altri dèi! 17Poiché il Signore nostro Dio ha
fatto uscire noi e i padri nostri dal paese d'Egitto, dalla condizione servile,
ha compiuto quei grandi miracoli dinanzi agli occhi nostri e ci ha protetti per
tutto il viaggio che abbiamo fatto e in mezzo a tutti i popoli fra i quali
siamo passati. 18Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi
popoli e gli Amorrei che abitavano il paese. Perciò anche noi vogliamo servire
il Signore, perché Egli è il nostro Dio".
19Giosuè disse al popolo: "Voi non potrete servire il Signore,
perché è un Dio santo, è un Dio geloso; Egli non perdonerà le vostre
trasgressioni e i vostri peccati. 20Se abbandonerete il Signore e
servirete dèi stranieri, Egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto
bene, vi farà del male e vi consumerà".
21Il popolo disse a Giosuè: "No! Noi serviremo il
Signore".
22Allora Giosuè disse al popolo: "Voi siete testimoni contro
voi stessi, che vi siete scelto il Signore per servirlo!".
Risposero: "Siamo testimoni!".
23Giosuè disse: "Eliminate gli dèi dello straniero, che sono in
mezzo a voi, e rivolgete il cuore verso il Signore, Dio d'Israele!".
24Il popolo rispose a Giosuè: "Noi serviremo il Signore nostro
Dio e obbediremo alla sua voce!".
25Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza con il popolo e gli
diede uno statuto e una legge a Sichem. 26Poi Giosuè scrisse queste
cose nel libro della legge di Dio; prese una grande pietra e la rizzò là, sotto
il terebinto, che è nel santuario del Signore. 27Giosuè disse a
tutto il popolo: "Ecco questa pietra sarà una testimonianza per noi;
perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha dette; essa servirà
quindi da testimonio contro di voi, perché non rinneghiate il vostro Dio".
28Poi Giosuè rimandò il popolo, ognuno al proprio territorio.
29Dopo queste cose, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a
centodieci anni 30e lo seppellirono nel territorio di sua proprietà
a Timnat-Serach, che è sulle montagne di Efraim, a settentrione del monte Gaas.
31Israele servì il Signore per tutta la vita di Giosuè e tutta la
vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che conoscevano tutte le opere
che il Signore aveva compiute per Israele.
32Le ossa di Giuseppe, che gli Israeliti avevano portate
dall'Egitto, le seppellirono a Sichem, nella parte della montagna che Giacobbe
aveva acquistata dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento
e che i figli di Giuseppe avevano ricevuta in eredità. 33Poi morì
anche Eleazaro, figlio di Aronne, e lo seppellirono a Gàbaa di Pincas, che era
stata data a suo figlio Pincas, sulle montagne di Efraim.
1Dopo la morte di Giosuè, gli Israeliti consultarono il
Signore dicendo: "Chi di noi andrà per primo a combattere contro i
Cananei?". 2Il Signore rispose: "Andrà Giuda: ecco, ho
messo il paese nelle sue mani". 3Allora Giuda disse a Simeone
suo fratello: "Vieni con me nel paese, che mi è toccato in sorte, e
combattiamo contro i Cananei; poi anch'io verrò con te in quello che ti è
toccato in sorte". Simeone andò con lui. 4Giuda dunque si mosse
e il Signore mise nelle loro mani i Cananei e i Perizziti; sconfissero a Bezek
diecimila uomini. 5Incontrato Adoni-Bezek a Bezek, l'attaccarono e
sconfissero i Cananei e i Perizziti. 6Adoni-Bezek fuggì, ma essi lo
inseguirono, lo catturarono e gli amputarono i pollici delle mani e dei piedi. 7Adoni-Bezek
disse: "Settanta re con i pollici delle mani e dei piedi amputati,
raccattavano gli avanzi sotto la mia tavola. Quello che ho fatto io, Dio me lo
ripaga". Lo condussero poi a Gerusalemme dove morì.
8I figli di Giuda attaccarono Gerusalemme e la presero; la passarono
a fil di spada e l'abbandonarono alle fiamme.
9Poi andarono a combattere contro i Cananei che abitavano le montagne,
il Negheb e la Sefela. 10Giuda marciò contro i Cananei che abitavano
a Ebron, che prima si chiamava Kiriat-Arba, e sconfisse Sesai, Achiman e
Talmai. 11Di là andò contro gli abitanti di Debir, che prima si
chiamava Kiriat-Sefer. 12Allora Caleb disse: "A chi batterà
Kiriat-Sefer e la prenderà io darò in moglie Acsa mia figlia". 13La
prese Otniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb, e questi gli diede in
moglie sua figlia Acsa. 14Ora, mentre andava dal marito, egli la
indusse a chiedere un campo a suo padre. Essa scese dall'asino e Caleb le
disse: "Che hai?". 15Essa rispose: "Fammi un dono;
poiché tu mi hai dato una terra arida, dammi anche qualche fonte d'acqua".
Egli le donò la sorgente superiore e la sorgente inferiore.
16I figli del suocero di Mosè, il Kenita, salirono dalla città delle
Palme con i figli di Giuda nel deserto di Giuda, a mezzogiorno di Arad;
andarono dunque e si stabilirono in mezzo al popolo. 17Poi Giuda
marciò con Simeone suo fratello: sconfissero i Cananei che abitavano in Sefat,
votarono allo sterminio la città, che fu chiamata Corma. 18Giuda
prese anche Gaza con il suo territorio, Ascalon con il suo territorio ed Ekron
con il suo territorio. 19Il Signore fu con Giuda, che scacciò gli
abitanti delle montagne, ma non poté espellere gli abitanti della pianura,
perché muniti di carri di ferro. 20Come Mosè aveva ordinato, Ebron
fu data a Caleb, che da essa scacciò i tre figli di Anak.
21I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che abitavano
Gerusalemme, perciò i Gebusei abitano con i figli di Beniamino in Gerusalemme
fino ad oggi.
22Anche la casa di Giuseppe marciò contro Betel e il Signore fu con
loro. 23La casa di Giuseppe mandò a esplorare Betel, città che prima
si chiamava Luz. 24Gli esploratori videro un uomo che usciva dalla
città e gli dissero: "Insegnaci una via di accesso alla città e noi ti
faremo grazia". 25Egli insegnò loro la via di accesso alla
città ed essi passarono la città a fil di spada, ma risparmiarono quell'uomo
con tutta la sua famiglia. 26Quell'uomo andò nel paese degli Hittiti
e vi edificò una città che chiamò Luz: questo è il suo nome fino ad oggi.
27Manàsse non scacciò gli abitanti di Beisan e delle sue dipendenze,
né quelli di Taanach e delle sue dipendenze, né quelli di Dor e delle sue
dipendenze, né quelli d'Ibleam e delle sue dipendenze, né quelli di Meghiddo e
delle sue dipendenze; i Cananei continuarono ad abitare in quel paese. 28Quando
Israele divenne più forte, costrinse ai lavori forzati i Cananei, ma non li
scacciò del tutto. 29Nemmeno Efraim scacciò i Cananei, che abitavano
a Ghezer, perciò i Cananei abitarono in Ghezer in mezzo ad Efraim.
30Zàbulon non scacciò gli abitanti di Kitron, né gli abitanti di
Naalol; i Cananei abitarono in mezzo a Zàbulon e furono ridotti in schiavitù. 31Aser
non scacciò gli abitanti di Acco, né gli abitanti di Sidòne, né quelli di
Aclab, di Aczib, di Elba, di Afik, di Recob; 32i figli di Aser si
stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché non li avevano
scacciati. 33Nèftali non scacciò gli abitanti di Bet-Semes, né gli
abitanti di Bet-Anat e si stabilì in mezzo ai Cananei che abitavano il paese;
ma gli abitanti di Bet-Semes e di Bet-Anat furono da loro costretti ai lavori
forzati. 34Gli Amorrei respinsero i figli di Dan sulle montagne e
non li lasciarono scendere nella pianura. 35Gli Amorrei continuarono
ad abitare Ar-Cheres, Aialon e Saalbim; ma la mano della casa di Giuseppe si
aggravò su di loro e furono costretti ai lavori forzati. 36Il
confine degli Amorrei si estendeva dalla salita di Akrabbim, da Sela in su.
1Ora l'angelo del Signore salì da Gàlgala a Bochim e
disse: "Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho condotti nel paese, che
avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: Non romperò mai la
mia alleanza con voi; 2voi non farete alleanza con gli abitanti di
questo paese; distruggerete i loro altari. Ma voi non avete obbedito alla mia
voce. Perché avete fatto questo? 3Perciò anch'io dico: non li
scaccerò dinanzi a voi; ma essi vi staranno ai fianchi e i loro dèi saranno per
voi un inciampo".
4Appena l'angelo del Signore disse queste parole a tutti gli
Israeliti, il popolo alzò la voce e pianse. 5Chiamarono quel luogo
Bochim e vi offrirono sacrifici al Signore.
6Quando Giosuè ebbe congedato il popolo, gli Israeliti se ne andarono,
ciascuno nel suo territorio, a prendere in possesso il paese. 7Il
popolo servì il Signore durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a
Giosuè e che avevano visto tutte le grandi opere, che il Signore aveva fatte in
favore d'Israele. 8Poi Giosuè, figlio di Nun, servo del Signore,
morì a centodieci anni 9e fu sepolto nel territorio, che gli era
toccato a Timnat-Cheres sulle montagne di Efraim, a settentrione del monte
Gaas. 10Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri;
dopo di essa ne sorse un'altra, che non conosceva il Signore, né le opere che
aveva compiute in favore d'Israele. 11Gli Israeliti fecero ciò che è
male agli occhi del Signore e servirono i Baal; 12abbandonarono il
Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e
seguirono altri dèi di quei popoli che avevano intorno: si prostrarono davanti
a loro e provocarono il Signore, 13abbandonarono il Signore e
servirono Baal e Astarte. 14Allora si accese l'ira del Signore
contro Israele e li mise in mano a razziatori, che li depredarono; li vendette
ai nemici che stavano loro intorno ed essi non potevano più tener testa ai
nemici. 15Dovunque uscivano in campo, la mano del Signore era contro
di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato:
furono ridotti all'estremo. 16Allora il Signore fece sorgere dei
giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano. 17Ma
neppure ai loro giudici davano ascolto, anzi si prostituivano ad altri dèi e si
prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via battuta dai loro
padri, i quali avevano obbedito ai comandi del Signore: essi non fecero così. 18Quando
il Signore suscitava loro dei giudici, il Signore era con il giudice e li
liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice; perché
il Signore si lasciava commuovere dai loro gemiti sotto il giogo dei loro
oppressori. 19Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi
più dei loro padri, seguendo altri dèi per servirli e prostrarsi davanti a
loro, non desistendo dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata.
20Perciò l'ira del Signore si accese contro Israele e disse:
"Poiché questa nazione ha violato l'alleanza che avevo stabilita con i
loro padri e non hanno obbedito alla mia voce, 21nemmeno io scaccerò
più dinanzi a loro nessuno dei popoli, che Giosuè lasciò quando morì. 22Così,
per mezzo loro, metterò alla prova Israele, per vedere se cammineranno o no
sulla via del Signore, come fecero i loro padri".
23Il Signore lasciò quelle nazioni senza affrettarsi a scacciarle e
non le mise nelle mani di Giosuè.
1Queste sono le nazioni che il Signore risparmiò allo
scopo di mettere alla prova Israele per mezzo loro, cioè quanti non avevano
visto le guerre di Canaan. 2Ciò avvenne soltanto per l'istruzione
delle nuove generazioni degli Israeliti, perché imparassero la guerra, quelli,
per lo meno, che prima non l'avevano mai vista: 3i cinque capi dei
Filistei, tutti i Cananei, quei di Sidòne e gli Evei, che abitavano le montagne
del Libano, dal monte Baal-Ermon fino all'ingresso di Amat. 4Queste
nazioni servirono a mettere Israele alla prova per vedere se Israele avrebbe
obbedito ai comandi, che il Signore aveva dati ai loro padri per mezzo di Mosè.
5Così gli Israeliti abitarono in mezzo ai Cananei, agli Hittiti,
agli Amorrei, ai Perizziti, agli Evei e ai Gebusei; 6presero in
mogli le figlie di essi, maritarono le proprie figlie con i loro figli e
servirono i loro dèi.
7Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore;
dimenticarono il Signore loro Dio e servirono i Baal e le Asere. 8Perciò
l'ira del Signore si accese contro Israele e li mise nelle mani di
Cusan-Risataim, re del Paese dei due fiumi; gli Israeliti furono servi di
Cusan-Risataim per otto anni. 9Poi gli Israeliti gridarono al
Signore, e il Signore suscitò loro un liberatore, Otniel, figlio di Kenaz,
fratello minore di Caleb, ed egli li liberò. 10Lo spirito del
Signore fu su di lui ed egli fu giudice d'Israele; uscì a combattere e il
Signore gli diede nelle mani Cusan-Risataim, re di Aram; la sua mano fu potente
contro Cusan-Risataim. 11Il paese rimase in pace per quarant'anni,
poi Otniel, figlio di Kenaz, morì.
12Gli Israeliti ripresero a fare ciò che è male agli occhi del
Signore; il Signore rese forte Eglon, re di Moab, contro Israele, perché
facevano ciò che è male agli occhi del Signore. 13Eglon radunò
intorno a sé gli Ammoniti e gli Amaleciti, fece una spedizione contro Israele,
lo batté e si impadronì della città delle Palme. 14Gli Israeliti
furono schiavi di Eglon, re di Moab, per diciotto anni. 15Poi
gridarono al Signore ed egli suscitò loro un liberatore, Eud, figlio di Ghera,
Beniaminita, che era mancino. Gli Israeliti mandarono per mezzo di lui un
tributo a Eglon re di Moab. 16Eud si fece una spada a due tagli,
lunga un gomed, e se la cinse sotto la veste, al fianco destro. 17Poi
presentò il tributo a Eglon, re di Moab, che era uomo molto grasso. 18Finita
la presentazione del tributo, ripartì con la gente che l'aveva portato. 19Ma
egli, dal luogo detto Idoli, che è presso Gàlgala, tornò indietro e disse:
"O re, ho una cosa da dirti in segreto". Il re disse:
"Silenzio!" e quanti stavano con lui uscirono. 20Allora
Eud si accostò al re che stava seduto nel piano di sopra, riservato a lui solo,
per la frescura, e gli disse: "Ho una parola da dirti da parte di
Dio". Quegli si alzò dal suo seggio. 21Allora Eud, allungata la
mano sinistra, trasse la spada dal suo fianco e gliela piantò nel ventre. 22Anche
l'elsa entrò con la lama; il grasso si rinchiuse intorno alla lama, perciò egli
uscì subito dalla finestra, senza estrargli la spada dal ventre. 23Eud
uscì nel portico, dopo aver chiuso i battenti del piano di sopra e aver tirato
il chiavistello. 24Quando fu uscito, vennero i servi, i quali
guardarono e videro che i battenti del piano di sopra erano sprangati; dissero:
"Certo attende ai suoi bisogni nel camerino della stanza fresca". 25Aspettarono
fino ad essere inquieti, ma quegli non apriva i battenti del piano di sopra.
Allora presero la chiave, aprirono ed ecco il loro signore era steso per terra,
morto. 26Mentre essi indugiavano, Eud era fuggito e, dopo aver
oltrepassato gli Idoli, si era messo in salvo nella Seira. 27Appena
arrivato là, suonò la tromba sulle montagne di Efraim e gli Israeliti scesero
con lui dalle montagne ed egli si mise alla loro testa. 28Disse
loro: "Seguitemi, perché il Signore vi ha messo nelle mani i Moabiti,
vostri nemici". Quelli scesero dopo di lui, si impadronirono dei guadi del
Giordano, per impedirne il passo ai Moabiti, e non lasciarono passare nessuno. 29In
quella circostanza sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e
valorosi; non ne scampò neppure uno. 30Così in quel giorno Moab fu
umiliato sotto la mano d'Israele e il paese rimase tranquillo per ottant'anni.
31Dopo di lui ci fu Samgar figlio di Anat. Egli sconfisse seicento
Filistei con un pungolo da buoi; anch'egli salvò Israele.
1Eud era morto e gli Israeliti tornarono a fare ciò che
è male agli occhi del Signore. 2Il Signore li mise nelle mani di
Iabin re di Canaan, che regnava in Cazor. Il capo del suo esercito era Sisara
che abitava a Aroset-Goim. 3Gli Israeliti gridarono al Signore,
perché Iabin aveva novecento carri di ferro e già da venti anni opprimeva
duramente gli Israeliti.
4In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie
di Lappidot. 5Essa sedeva sotto la palma di Debora, tra Rama e
Betel, sulle montagne di Efraim, e gli Israeliti venivano a lei per le vertenze
giudiziarie. 6Essa mandò a chiamare Barak, figlio di Abinoam, da
Kades di Nèftali, e gli disse: "Il Signore, Dio d'Israele, ti dà
quest'ordine: Va', marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila figli di
Nèftali e figli di Zàbulon. 7Io attirerò verso di te al torrente
Kison Sisara, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa
gente, e lo metterò nelle tue mani". 8Barak le rispose:
"Se vieni anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò". 9Rispose:
"Bene, verrò con te; però non sarà tua la gloria sulla via per cui
cammini; ma il Signore metterà Sisara nelle mani di una donna". Debora si
alzò e andò con Barak a Kades. 10Barak convocò Zàbulon e Nèftali a
Kades; diecimila uomini si misero al suo seguito e Debora andò con lui.
11Ora Eber, il Kenita, si era separato dai Keniti, discendenti di
Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le tende alla Quercia di Saannaim che è
presso Kades.
12Fu riferito a Sisara che Barak, figlio di Abinoam, era salito sul
monte Tabor. 13Allora Sisara radunò tutti i suoi carri, novecento
carri di ferro, e tutta la gente che era con lui da Aroset-Goim fino al torrente
Kison.
14Debora disse a Barak: "Alzati, perché questo è il giorno in
cui il Signore ha messo Sisara nelle tue mani. Il Signore non esce forse in
campo davanti a te?". Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da
diecimila uomini. 15Il Signore sconfisse, davanti a Barak, Sisara
con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito; Sisara scese dal carro e
fuggì a piedi. 16Barak inseguì i carri e l'esercito fino ad
Aroset-Goim; tutto l'esercito di Sisara cadde a fil di spada e non ne scampò
neppure uno.
17Intanto Sisara era fuggito a piedi verso la tenda di Giaele,
moglie di Eber il Kenita, perché vi era pace fra Iabin, re di Cazor, e la casa
di Eber il Kenita. 18Giaele uscì incontro a Sisara e gli disse:
"Fermati, mio signore, fermati da me: non temere". Egli entrò da lei
nella sua tenda ed essa lo nascose con una coperta. 19Egli le disse:
"Dammi un po' d'acqua da bere perché ho sete". Essa aprì l'otre del
latte, gli diede da bere e poi lo ricoprì. 20Egli le disse:
"Sta' all'ingresso della tenda; se viene qualcuno a interrogarti dicendo:
C'è qui un uomo?, dirai: Nessuno". 21Ma Giaele, moglie di Eber,
prese un picchetto della tenda, prese in mano il martello, venne pian piano a
lui e gli conficcò il picchetto nella tempia, fino a farlo penetrare in terra.
Egli era profondamente addormentato e sfinito; così morì. 22Ed ecco
Barak inseguiva Sisara; Giaele gli uscì incontro e gli disse: "Vieni e ti
mostrerò l'uomo che cerchi". Egli entrò da lei ed ecco Sisara era steso
morto con il picchetto nella tempia.
23Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti agli
Israeliti. 24La mano degli Israeliti si fece sempre più pesante su
Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin re di Canaan.
1In quel giorno Debora, con Barak, figlio di Abinoam,
pronunciò questo canto:
2"Ci furono capi in Israele
per assumere il comando;
ci furono volontari
per arruolarsi in massa:
Benedite il Signore!
3Ascoltate, re,
porgete gli orecchi, o principi;
io voglio cantare al Signore,
voglio cantare al Signore,
voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele!
4Signore, quando uscivi dal Seir,
quando avanzavi dalla steppa di Edom,
la terra tremò, i cieli si scossero,
le nubi si sciolsero in acqua.
5Si stemperarono i monti
davanti al Signore, Signore del Sinai,
davanti al Signore, Dio d'Israele.
6Ai giorni di Samgar, figlio di Anat,
ai giorni di Giaele,
erano deserte le strade
e i viandanti deviavano su sentieri tortuosi.
7Era cessata ogni autorità di governo,
era cessata in Israele,
fin quando sorsi io, Debora,
fin quando sorsi come madre in Israele.
8Si preferivano divinità straniere
e allora la guerra fu alle porte,
ma scudo non si vedeva né lancia
né quarantamila in Israele.
9Il mio cuore si volge ai comandanti d'Israele,
ai volontari tra il popolo;
benedite il Signore!
10Voi, che cavalcate asine bianche,
seduti su gualdrappe,
voi che procedete sulla via, raccontate;
11unitevi al grido degli uomini
schierati fra gli abbeveratoi:
là essi proclamano le vittorie del Signore,
le vittorie del suo governo in Israele,
quando scese alle porte il popolo del Signore.
12Dèstati, dèstati, o Debora,
dèstati, dèstati, intona un canto!
Sorgi, Barak, e cattura i tuoi prigionieri,
o figlio di Abinoam!
13Allora scesero i fuggiaschi
per unirsi ai principi;
il popolo del Signore
scese a sua difesa tra gli eroi.
14Quelli della stirpe di Efraim
scesero nella pianura,
ti seguì Beniamino fra le tue genti.
Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti
e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando.
15I principi di Issacar mossero con Debora;
Barak si lanciò sui suoi passi nella pianura.
Presso i ruscelli di Ruben grandi erano le esitazioni.
16Perché sei rimasto seduto tra gli ovili,
ad ascoltare le zampogne dei pastori?
Presso i ruscelli di Ruben
erano ben grandi le dispute...
17Gàlaad dimora oltre il Giordano
e Dan perché vive straniero sulle navi?
Aser si è stabilito lungo la riva del grande mare
e presso le sue insenature dimora.
18Zàbulon invece è un popolo che si è esposto alla morte,
come Nèftali, sui poggi della campagna!
19Vennero i re, diedero battaglia,
combatterono i re di Canaan,
a Taanach sulle acque di Meghiddo,
ma non riportarono bottino d'argento.
20Dal cielo le stelle diedero battaglia,
dalle loro orbite combatterono contro Sisara.
21Il torrente Kison li travolse;
torrente impetuoso fu il torrente Kison...
Anima mia, calpesta con forza!
22Allora martellarono gli zoccoli dei cavalli
al galoppo, al galoppo dei corsieri.
23Maledite Meroz - dice l'angelo del Signore -
maledite, maledite i suoi abitanti,
perché non vennero in aiuto al Signore,
in aiuto al Signore tra gli eroi.
24Sia benedetta fra le donne Giaele,
la moglie di Eber il Kenita,
benedetta fra le donne della tenda!
25Acqua egli chiese, latte essa diede,
in una coppa da principi offrì latte acido.
26Una mano essa stese al picchetto
e la destra a un martello da fabbri,
e colpì Sisara, lo percosse alla testa,
ne fracassò, ne trapassò la tempia.
27Ai piedi di lei si contorse, ricadde, giacque;
ai piedi di lei si contorse, ricadde,
dove si contorse, là ricadde finito.
28Dietro la finestra si affaccia e si lamenta
la madre di Sisara, dietro la persiana:
Perché il suo carro tarda ad arrivare?
Perché così a rilento procedono i suoi carri?
29Le più sagge sue principesse rispondono
e anche lei torna a dire a se stessa:
30Certo han trovato bottino, stan facendo le parti:
una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo;
un bottino di vesti variopinte per Sisara,
un bottino di vesti variopinte a ricamo;
una veste variopinta a due ricami
è il bottino per il mio collo...
31Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore!
Ma coloro che ti amano siano come il sole,
quando sorge con tutto lo splendore".
Poi il paese ebbe pace per quarant'anni.
1Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del
Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni. 2La
mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti gli
Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne e le cime scoscese.
3Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalek e
i figli dell'oriente venivano contro di lui, 4si accampavano sul
territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fino
all'ingresso di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di sussistenza: né
pecore, né buoi, né asini. 5Poiché venivano con i loro armenti e con
le loro tende e arrivavano numerosi come le cavallette - essi e i loro cammelli
erano senza numero - e venivano nel paese per devastarlo. 6Israele
fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e gli Israeliti gridarono al
Signore.
7Quando gli Israeliti ebbero gridato a causa di Madian, 8il
Signore mandò loro un profeta che disse: "Dice il Signore, Dio d'Israele:
Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho fatti uscire dalla condizione
servile; 9vi ho liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano di
quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato il loro paese 10e
vi ho detto: Io sono il Signore vostro Dio; non venerate gli dèi degli Amorrei,
nel paese dei quali abitate. Ma voi non avete ascoltato la mia voce".
11Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di
Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita; Gedeone, figlio di Ioas, batteva il
grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti. 12L'angelo del Signore
gli apparve e gli disse: "Il Signore è con te, uomo forte e
valoroso!". 13Gedeone gli rispose: "Signor mio, se il
Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi
prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha
fatto forse uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha
messi nelle mani di Madian". 14Allora il Signore si volse a lui
e gli disse: "Va' con questa forza e salva Israele dalla mano di Madian;
non ti mando forse io?". 15Gli rispose: "Signor mio, come
salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il
più piccolo nella casa di mio padre". 16Il Signore gli disse:
"Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo
solo". 17Gli disse allora: "Se ho trovato grazia ai tuoi
occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli. 18Intanto, non te ne
andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da
presentarti". Rispose: "Resterò finché tu torni". 19Allora
Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un'efa di farina
preparò focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola,
gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 20L'angelo di Dio
gli disse: "Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa pietra
e versavi il brodo". Egli fece così. 21Allora l'angelo del
Signore stese l'estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le
focacce azzime; salì dalla roccia un fuoco che consumò la carne e le focacce
azzime e l'angelo del Signore scomparve dai suoi occhi. 22Gedeone
vide che era l'angelo del Signore e disse: "Signore, ho dunque visto
l'angelo del Signore faccia a faccia!". 23Il Signore gli disse:
"La pace sia con te, non temere, non morirai!". 24Allora
Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace.
Esso esiste fino ad oggi a Ofra degli Abiezeriti.
25In quella stessa notte il Signore gli disse: "Prendi il
giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l'altare
di Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto. 26Costruisci
un altare al Signore tuo Dio sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa
con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in olocausto sulla legna
del palo sacro che avrai tagliato". 27Allora Gedeone prese
dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva ordinato; ma
temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della
città, lo fece di notte. 28Quando il mattino dopo la gente della
città si alzò, vide che l'altare di Baal era stato demolito, che il palo sacro
accanto era stato tagliato e che il secondo giovenco era offerto in olocausto
sull'altare che era stato costruito. 29Si dissero l'un altro:
"Chi ha fatto questo?". Investigarono, si informarono e dissero:
"Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo". 30Allora la
gente della città disse a Ioas: "Conduci fuori tuo figlio e sia messo a
morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli
stava accanto". 31Ioas rispose a quanti insorgevano contro di
lui: "Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà
difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è Dio, difenda
da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare". 32Perciò
in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: "Baal
difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo
altare".
33Ora tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si
radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel. 34Ma
lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò la tromba e gli Abiezeriti
furono convocati per seguirlo. 35Egli mandò anche messaggeri in
tutto Manàsse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle
tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri.
36Gedeone disse a Dio: "Se tu stai per salvare Israele per mia
mano, come hai detto, 37ecco, io metterò un vello di lana sull'aia:
se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò
che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto". 38Così
avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne
spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. 39Gedeone disse a
Dio: "Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami
fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il
vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno". 40Dio fece così
quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il
terreno.
1Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente
che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte di Carod. Il
campo di Madian era al nord, verso la collina di More, nella pianura. 2Il
Signore disse a Gedeone: "La gente che è con te è troppo numerosa, perché
io metta Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire:
La mia mano mi ha salvato. 3Ora annunzia davanti a tutto il popolo:
Chiunque ha paura e trema, torni indietro". Gedeone li mise così alla
prova. Tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero
diecimila. 4Il Signore disse a Gedeone: "La gente è ancora
troppo numerosa; falli scendere all'acqua e te li metterò alla prova. Quegli
del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà; e quegli del quale ti dirò:
Questi non venga con te, non verrà". 5Gedeone fece dunque
scendere la gente all'acqua e il Signore gli disse: "Quanti lambiranno
l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; porrai
da un'altra quanti, per bere, si metteranno in ginocchio". 6Il
numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca con la mano, fu
di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere
l'acqua. 7Allora il Signore disse a Gedeone: "Con questi
trecento uomini che hanno lambito l'acqua, io vi salverò e metterò i Madianiti
nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua".
8Egli prese dalle mani del popolo le brocche e le trombe; rimandò
tutti gli altri Israeliti ciascuno alla sua tenda e tenne con sé i trecento
uomini. L'accampamento di Madian gli stava al di sotto, nella pianura.
9In quella stessa notte il Signore disse a Gedeone: "Alzati e
piomba sul campo, perché io te l'ho messo nelle mani. 10Ma se hai
paura di farlo, scendivi con Pura tuo servo 11e udrai quello che
dicono; dopo, prenderai vigore per piombare sul campo". Egli scese con
Pura suo servo fino agli avamposti dell'accampamento. 12I Madianiti,
gli Amaleciti e tutti i figli dell'oriente erano sparsi nella pianura e i loro
cammelli erano senza numero come la sabbia che è sul lido del mare. 13Quando
Gedeone vi giunse, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e gli
diceva: "Ho fatto un sogno. Mi pareva di vedere una pagnotta di orzo
rotolare nell'accampamento di Madian: giunse alla tenda, la urtò e la rovesciò
e la tenda cadde a terra". 14Il suo compagno gli rispose:
"Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo di
Israele; Dio ha messo nelle sue mani Madian e tutto l'accampamento". 15Quando
Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò;
poi tornò al campo di Israele e disse: "Alzatevi, perché il Signore ha
messo nelle vostre mani l'accampamento di Madian".
16Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti trombe e
brocche vuote con dentro fiaccole; 17disse loro: "Guardate me e
fate come farò io; quando sarò giunto ai limiti dell'accampamento, come farò
io, così farete voi. 18 Quando io, con quanti sono con me, suonerò
la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento e
griderete: Per il Signore e per Gedeone!". 19Gedeone e i cento
uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, all'inizio
della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli
suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. 20Allora le
tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole
con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: "La
spada per il Signore e per Gedeone!". 21Ognuno di essi rimase
al suo posto, intorno all'accampamento; tutto il campo si mise a correre, a
gridare, a fuggire. 22Mentre quelli suonavano le trecento trombe, il
Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto
l'accampamento. L'esercito fuggì fino a Bet-Sitta a Zerera fino alla riva di
Abel-Mecola, sopra Tabbat.
23Gli Israeliti di Nèftali, di Aser e di tutto Manàsse si radunarono
e inseguirono i Madianiti. 24Intanto Gedeone aveva mandato
messaggeri per tutte le montagne di Efraim a dire: "Scendete contro i
Madianiti e tagliate loro i guadi sul Giordano fino a Bet-Bara". Così
tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi sul
Giordano fino a Bet-Bara. 25Presero due capi di Madian, Oreb e Zeeb;
uccisero Oreb alla roccia di Oreb e Zeeb al Torchio di Zeeb. Inseguirono i
Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il Giordano.
1Ma gli uomini di Efraim gli dissero: "Che azione
ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro
Madian?". Litigarono con lui violentemente. 2Egli rispose loro:
"Che ho fatto io in confronto a voi? La racimolatura di Efraim non vale
più della vendemmia di Abiezer? 3Dio vi ha messo nelle mani i capi
di Madian, Oreb e Zeeb; che dunque ho potuto fare io in confronto a voi?".
A tali parole, la loro ira contro di lui si calmò.
4Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi
trecento uomini erano stanchi e affamati. 5Disse a quelli di Succot:
"Date focacce di pane alla gente che mi segue, perché è stanca e io sto
inseguendo Zebach e Zalmunna, re di Madian". 6Ma i capi di Succot
risposero: "Tieni forse già nelle tue mani i polsi di Zebach e di
Zalmunna, perché dobbiamo dare il pane al tuo esercito?". 7Gedeone
disse: "Ebbene, quando il Signore mi avrà messo nelle mani Zebach e
Zalmunna, vi strazierò le carni con le spine del deserto e con i cardi". 8Di
là salì a Penuel e parlò agli uomini di Penuel nello stesso modo; essi gli
risposero come avevano fatto quelli di Succot. 9Egli disse anche
agli uomini di Penuel: "Quando tornerò in pace, abbatterò questa
torre".
10Zebach e Zalmunna erano a Karkor con il loro accampamento di circa
quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell'intero esercito dei figli
dell'oriente; centoventimila uomini armati di spada erano caduti. 11Gedeone
salì per la via dei nomadi a oriente di Nobach e di Iogbea e mise in rotta
l'esercito che si credeva sicuro. 12Zebach e Zalmunna si diedero
alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebach e Zalmunna, e
sbaragliò tutto l'esercito.
13Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita
di Cheres. 14Catturò un giovane della gente di Succot e lo
interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di
Succot: settantasette uomini. 15Poi venne alla gente di Succot e
disse: "Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito dei quali mi avete insultato
dicendo: Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché
dobbiamo dare il pane alla tua gente stanca?". 16Prese gli
anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini
di Succot. 17Demolì la torre di Penuel e uccise gli uomini della
città. 18Poi disse a Zebach e a Zalmunna: "Come erano gli
uomini che avete uccisi al Tabor?". Quelli risposero: "Erano come te;
ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re". 19Egli
riprese: "Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del
Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!". 20Poi
disse a Ieter, suo primogenito: "Su, uccidili!". Ma il giovane non
estrasse la spada, perché aveva paura, poiché era ancora giovane. 21Zebach
e Zalmunna dissero: "Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è l'uomo,
tale è la sua forza". Gedeone si alzò e uccise Zebach e Zalmunna e prese
le lunette che i loro cammelli portavano al collo.
22Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: "Regna su di noi tu e
i tuoi discendenti, poiché ci hai liberati dalla mano di Madian". 23Ma
Gedeone rispose loro: "Io non regnerò su di voi né mio figlio regnerà; il
Signore regnerà su di voi". 24Poi Gedeone disse loro: "Una
cosa voglio chiedervi: ognuno di voi mi dia un pendente del suo bottino".
I nemici avevano pendenti d'oro, perché erano Ismaeliti. 25Risposero:
"Li daremo volentieri". Egli stese allora il mantello e ognuno vi
gettò un pendente del suo bottino". 26Il peso dei pendenti
d'oro, che egli aveva chiesti, fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le
lunette, le catenelle e le vesti di porpora, che i re di Madian avevano
addosso, e oltre le collane che i loro cammelli avevano al collo. 27Gedeone
ne fece un efod che pose in Ofra sua città; tutto Israele vi si prostrò davanti
in quel luogo e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa. 28Così
Madian fu umiliato davanti agli Israeliti e non alzò più il capo; il paese
rimase in pace per quarant'anni, durante la vita di Gedeone. 29Ierub-Baal,
figlio di Ioas, tornò a dimorare a casa sua. 30Gedeone ebbe settanta
figli che gli erano nati dalle molte mogli. 31Anche la sua concubina
che stava a Sichem gli partorì un figlio, che chiamò Abimèlech. 32Poi
Gedeone, figlio di Ioas, morì in buona vecchiaia e fu sepolto nella tomba di
Ioas suo padre a Ofra degli Abiezeriti.
33Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi a
Baal e presero Baal-Berit come loro dio. 34Gli Israeliti non si
ricordarono del Signore loro Dio che li aveva liberati dalle mani di tutti i
loro nemici all'intorno 35e non dimostrarono gratitudine alla casa
di Ierub-Baal, cioè di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a
Israele.
1Ora Abimèlech, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem dai
fratelli di sua madre e disse loro e a tutta la parentela di sua madre: 2"Dite
agli orecchi di tutti i signori di Sichem: È meglio per voi che vi governino
settanta uomini, tutti i figli di Ierub-Baal, o che vi governi un solo uomo?
Ricordatevi che io sono del vostro sangue". 3I fratelli di sua
madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i signori di Sichem quelle parole e
il cuor loro si piegò a favore di Abimèlech, perché dicevano: "È nostro
fratello". 4Gli diedero settanta sicli d'argento che tolsero
dal tempio di Baal-Berit; con essi Abimèlech assoldò uomini sfaccendati e
audaci che lo seguirono. 5Venne alla casa di suo padre, a Ofra, e
uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal, settanta
uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal, scampò, perché si era nascosto. 6Tutti
i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re
Abimèlech presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem.
7Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del
monte Garizim e, alzando la voce, gridò: "Ascoltatemi, signori di Sichem,
e Dio ascolterà voi!
8Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all'ulivo:
Regna su di noi.
9Rispose loro l'ulivo:
Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
10Dissero gli alberi al fico:
Vieni tu, regna su di noi.
11Rispose loro il fico:
Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
12Dissero gli alberi alla vite:
Vieni tu, regna su di noi.
13Rispose loro la vite:
Rinuncerò al mio mosto
che allieta dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
14Dissero tutti gli alberi al rovo:
Vieni tu, regna su di noi.
15Rispose il rovo agli alberi:
Se in verità ungete
me re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano.
16Ora voi non avete agito con lealtà e onestà
proclamando re Abimèlech, non avete operato bene verso Ierub-Baal e la sua
casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni... 17Perché
mio padre ha combattuto per voi, ha esposto al pericolo la vita e vi ha
liberati dalle mani di Madian. 18Voi invece oggi siete insorti
contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra
una stessa pietra e avete proclamato re dei signori di Sichem Abimèlech, figlio
della sua schiava, perché è vostro fratello. 19Se dunque avete
operato oggi con sincerità e con integrità verso Ierub-Baal e la sua casa,
godetevi Abimèlech ed egli si goda voi! 20Ma se non è così, esca da
Abimèlech un fuoco che divori i signori di Sichem e Bet-Millo; esca dai signori
di Sichem e da Bet-Millo un fuoco che divori Abimèlech!". 21Iotam
corse via, si mise in salvo e andò a stabilirsi a Beer, lontano da Abimèlech
suo fratello.
22Abimèlech dominò su Israele tre anni. 23Poi Dio mandò
un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di Sichem e i signori di Sichem si
ribellarono ad Abimèlech. 24Questo avvenne perché la violenza fatta
ai settanta figli di Ierub-Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse
su Abimèlech loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che
gli avevano dato mano per uccidere i suoi fratelli. 25I signori di
Sichem posero agguati contro di lui sulla cima dei monti, rapinando chiunque
passasse vicino alla strada. Abimèlech fu informato della cosa. 26Poi
Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem e i
signori di Sichem riposero la fiducia in lui. 27Usciti nella
campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi
entrarono nella casa del loro Dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimèlech.
28Gaal, figlio di Ebed, disse: "Chi è Abimèlech e che è Sichem,
perché dobbiamo servirlo? Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e
Zebul, suo luogotenente, servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem?
Perché dovremmo servirlo noi? 29Se avessi in mano questo popolo, io
scaccerei Abimèlech e direi: Accresci pure il tuo esercito ed esci in
campo".
30Ora Zebul, governatore della città, udite le parole di Gaal,
figlio di Ebed, si accese d'ira 31e mandò messaggeri ad Abimèlech in
Aruma per dirgli: "Ecco Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono
venuti a Sichem e sollevano la città contro di te. 32Alzati dunque
di notte con la gente che hai con te e tendi un agguato nella campagna. 33Domattina,
non appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con
la sua gente ti uscirà contro: tu gli farai quel che troverai opportuno". 34Abimèlech
e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e tesero un agguato
contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35Gaal, figlio di Ebed,
uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; allora Abimèlech uscì
dall'agguato con la gente che aveva. 36Gaal, vista quella gente,
disse a Zebul: "Ecco gente che scende dalle cime dei monti". Zebul
gli rispose: "Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini". 37Gaal
riprese a parlare e disse: "Ecco gente che scende dall'Ombelico della
terra e una schiera che giunge per la via della Quercia dei Maghi". 38Allora
Zebul gli disse: "Dov'è ora la spavalderia di quando dicevi: Chi è
Abimèlech, perché dobbiamo servirlo? Non è questo il popolo che disprezzavi?
Ora esci in campo e combatti contro di lui!". 39Allora Gaal
uscì alla testa dei signori di Sichem e diede battaglia ad Abimèlech. 40Ma
Abimèlech lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui e molti uomini caddero morti
fino all'ingresso della porta. 41Abimèlech ritornò ad Aruma e Zebul
cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem.
42Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì alla campagna e Abimèlech
ne fu informato.
43Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese un
agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse
contro di essi e li batté. 44Abimèlech e la sua gente fecero irruzione
e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due
schiere si gettarono su quelli che erano nella campagna e li colpirono. 45Abimèlech
combatté contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi
si trovava; poi distrusse la città e la cosparse di sale.
46Tutti i signori della torre di Sichem, all'udir questo, entrarono
nel sotterraneo del tempio di El-Berit. 47Fu riferito ad Abimèlech
che tutti i signori della torre di Sichem si erano adunati. 48Allora
Abimèlech salì sul monte Zalmon con tutta la gente che aveva con sé; prese in
mano la scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; poi
disse alla sua gente: "Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche
voi!". 49Tutti tagliarono ciascuno un ramo e seguirono
Abimèlech; posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la
sala con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di
Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.
50Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese. 51In
mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti i
signori della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul
terrazzo della torre. 52Abimèlech, giunto alla torre, l'attaccò e si
accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53Ma una
donna gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli
spaccò il cranio. 54Egli chiamò in fretta il giovane che gli portava
le armi e gli disse: "Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica
di me: L'ha ucciso una donna!". Il giovane lo trafisse ed egli morì. 55Quando
gli Israeliti videro che Abimèlech era morto, se ne andarono ciascuno a casa
sua.
56Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il male che egli aveva
fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57Dio fece
anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva
fatto; così si avverò su di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal.
1Dopo Abimèlech, sorse a salvare Israele Tola, figlio
di Pua, figlio di Dodo, uomo di Issacar. Dimorava a Samir sulle montagne di
Efraim; 2fu giudice d'Israele per ventitré anni, poi morì e fu
sepolto a Samir.
3Dopo di lui sorse Iair, il Galaadita, che fu giudice d'Israele per
ventidue anni; 4ebbe trenta figli che cavalcavano trenta asinelli e
avevano trenta città, che si chiamano anche oggi i Villaggi di Iair e sono nel
paese di Gàlaad. 5Poi Iair morì e fu sepolto a Kamon.
6Gli Israeliti continuarono a fare ciò che è male agli occhi del
Signore e servirono i Baal, le Astarti, gli dèi di Aram, gli dèi di Sidòne, gli
dèi di Moab, gli dèi degli Ammoniti e gli dèi dei Filistei; abbandonarono il
Signore e non lo servirono più. 7L'ira del Signore si accese contro
Israele e li mise nelle mani dei Filistei e nelle mani degli Ammoniti. 8Questi
afflissero e oppressero per diciotto anni gli Israeliti, tutti i figli
d'Israele che erano oltre il Giordano, nel paese degli Amorrei in Gàlaad. 9Poi
gli Ammoniti passarono il Giordano per combattere anche contro Giuda, contro
Beniamino e contro la casa d'Efraim e Israele fu in grande angoscia. 10Allora
gli Israeliti gridarono al Signore: "Abbiamo peccato contro di te, perché
abbiamo abbandonato il nostro Dio e abbiamo servito i Baal". 11Il
Signore disse agli Israeliti: "Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli
Amorrei, dagli Ammoniti e dai Filistei? 12Quando quelli di Sidòne,
gli Amaleciti e i Madianiti vi opprimevano e voi gridavate a me, non vi ho
forse liberati dalle loro mani? 13Eppure, mi avete abbandonato e
avete servito altri dèi; perciò io non vi salverò più. 14Andate a
gridare agli dèi che avete scelto; vi salvino essi nel tempo della vostra
angoscia!". 15Gli Israeliti dissero al Signore: "Abbiamo
peccato; fa' di noi ciò che ti piace; soltanto, liberaci in questo
giorno". 16Eliminarono gli dèi stranieri e servirono il
Signore, il quale non tollerò più a lungo la tribolazione di Israele. 17Gli
Ammoniti si radunarono e si accamparono in Gàlaad e anche gli Israeliti si
adunarono e si accamparono a Mizpa. 18Il popolo, i principi di
Gàlaad, si dissero l'un l'altro: "Chi sarà l'uomo che comincerà a
combattere contro gli Ammoniti? Egli sarà il capo di tutti gli abitanti di
Gàlaad".
1Ora Iefte, il Galaadita, era uomo forte e valoroso,
figlio di una prostituta; lo aveva generato Gàlaad. 2Poi la moglie
di Gàlaad gli partorì figli e, quando i figli della moglie furono adulti,
cacciarono Iefte e gli dissero: "Tu non avrai eredità nella casa di nostro
padre, perché sei figlio di un'altra donna". 3Iefte fuggì
lontano dai suoi fratelli e si stabilì nel paese di Tob. Attorno a Iefte si
raccolsero alcuni sfaccendati e facevano scorrerie con lui. 4Qualche
tempo dopo gli Ammoniti mossero guerra a Israele. 5Quando gli
Ammoniti iniziarono la guerra contro Israele, gli anziani di Gàlaad andarono a
prendere Iefte nel paese di Tob. 6Dissero a Iefte: "Vieni, sii
nostro condottiero e combatteremo contro gli Ammoniti". 7Ma
Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: "Non siete forse voi quelli che mi
avete odiato e scacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che
siete in difficoltà?". 8Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte:
"Proprio per questo ora ci rivolgiamo a te: verrai con noi, combatterai
contro gli Ammoniti e sarai il capo di noi tutti abitanti di Gàlaad". 9Iefte
rispose agli anziani di Gàlaad: "Se mi riconducete per combattere contro
gli Ammoniti e il Signore li mette in mio potere, io sarò vostro capo". 10Gli
anziani di Gàlaad dissero a Iefte: "Il Signore sia testimone tra di noi,
se non faremo come hai detto". 11Iefte dunque andò con gli
anziani di Gàlaad; il popolo lo costituì suo capo e condottiero e Iefte ripeté
le sue parole davanti al Signore in Mizpa.
12Poi Iefte inviò messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli:
"Che c'è tra me e te, perché tu venga contro di me a muover guerra al mio
paese?". 13Il re degli Ammoniti rispose ai messaggeri di Iefte:
"Perché, quando Israele uscì dall'Egitto, si impadronì del mio territorio,
dall'Arnon fino allo Iabbok e al Giordano; restituiscilo spontaneamente". 14Iefte
inviò di nuovo messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: 15"Dice
Iefte: Israele non si impadronì del paese di Moab, né del paese degli Ammoniti;
16ma, quando Israele uscì dall'Egitto e attraversò il deserto fino
al Mare Rosso e giunse a Kades, 17mandò messaggeri al re di Edom per
dirgli: Lasciami passare per il tuo paese, ma il re di Edom non acconsentì.
Mandò anche al re di Moab, nemmeno lui volle e Israele rimase a Kades. 18Poi
camminò per il deserto, fece il giro del paese di Edom e del paese di Moab,
giunse a oriente del paese di Moab e si accampò oltre l'Arnon senza entrare nei
territori di Moab; perché l'Arnon segna il confine di Moab. 19Allora
Israele mandò messaggeri a Sicon, re degli Amorrei, re di Chesbon, e gli disse:
Lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare al nostro. 20Ma Sicon
non si fidò che Israele passasse per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua
gente, si accampò a Iaaz e combatté contro Israele. 21Il Signore,
Dio d'Israele, mise Sicon e tutta la sua gente nelle mani d'Israele, che li
sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese degli Amorrei che abitavano
quel territorio; 22conquistò tutti i territori degli Amorrei,
dall'Arnon allo Iabbok e dal deserto al Giordano. 23Ora il Signore,
Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu
vorresti possedere il loro paese? 24Non possiedi tu quello che Camos
tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli
che il Signore ha scacciati davanti a noi. 25Sei tu forse più di
Balak, figlio di Zippor, re di Moab? Mosse forse querela ad Israele o gli fece
guerra? 26Da trecento anni Israele abita a Chesbon e nelle sue
dipendenze, ad Aroer e nelle sue dipendenze e in tutte le città lungo l'Arnon;
perché non gliele avete tolte durante questo tempo? 27Io non ti ho
fatto torto e tu agisci male verso di me, muovendomi guerra; il Signore giudice
giudichi oggi tra gli Israeliti e gli Ammoniti!". 28Ma il re
degli Ammoniti non ascoltò le parole che Iefte gli aveva mandato a dire.
29Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò
Gàlaad e Manàsse, passò a Mizpa di Gàlaad e da Mizpa di Gàlaad raggiunse gli
Ammoniti. 30Iefte fece voto al Signore e disse: "Se tu mi metti
nelle mani gli Ammoniti, 31la persona che uscirà per prima dalle
porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli
Ammoniti, sarà per il Signore e io l'offrirò in olocausto". 32Quindi
Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore glieli mise nelle
mani. 33Egli li sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo loro
venti città, e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti
agli Israeliti. 34Poi Iefte tornò a Mizpa, verso casa sua; ed ecco
uscirgli incontro la figlia, con timpani e danze. Era l'unica figlia: non aveva
altri figli, né altre figlie. 35Appena la vide, si stracciò le vesti
e disse: "Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi
hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso
ritirarmi". 36Essa gli disse: "Padre mio, se hai dato
parola al Signore, fa' di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il
Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici". 37Poi
disse al padre: "Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi,
perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie
compagne". 38Egli le rispose: "Va'!", e la lasciò
andare per due mesi. Essa se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua
verginità. 39Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli fece di
lei quello che aveva promesso con voto. Essa non aveva conosciuto uomo; di qui
venne in Israele questa usanza: 40ogni anno le fanciulle d'Israele
vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita, per quattro giorni.
1Ora gli uomini di Efraim si radunarono, passarono il
fiume verso Zafon e dissero a Iefte: "Perché sei andato a combattere
contro gli Ammoniti e non ci hai chiamati con te? Noi bruceremo te e la tua
casa". 2Iefte rispose loro: "Io e il mio popolo abbiamo
avuto grandi lotte con gli Ammoniti; quando vi ho chiamati in aiuto, non siete
venuti a liberarmi dalle loro mani. 3Vedendo che voi non venivate in
mio aiuto, ho esposto al pericolo la vita, ho marciato contro gli Ammoniti e il
Signore me li ha messi nelle mani. Perché dunque siete venuti oggi contro di me
a muovermi guerra?". 4Iefte, radunati tutti gli uomini di
Gàlaad, diede battaglia ad Efraim; gli uomini di Gàlaad sconfissero gli
Efraimiti, perché questi dicevano: "Voi siete fuggiaschi di Efraim; Gàlaad
sta in mezzo a Efraim e in mezzo a Manàsse". 5I Galaaditi intercettarono
agli Efraimiti i guadi del Giordano; quando uno dei fuggiaschi di Efraim
diceva: "Lasciatemi passare", gli uomini di Gàlaad gli chiedevano:
"Sei un Efraimita?". Se quegli rispondeva: "No", 6i
Galaaditi gli dicevano: "Ebbene, di' Scibbolet", e quegli
diceva Sibbolet, non sapendo pronunciare bene. Allora lo afferravano e
lo uccidevano presso i guadi del Giordano. In quella occasione perirono
quarantaduemila uomini di Efraim. 7Iefte fu giudice d'Israele per
sei anni. Poi Iefte, il Galaadita, morì e fu sepolto nella sua città in Gàlaad.
8Dopo di lui fu giudice d'Israele Ibsan di Betlemme. 9Egli
ebbe trenta figli, maritò trenta figlie e fece venire da fuori trenta fanciulle
per i suoi figli. Fu giudice d'Israele per sette anni. 10Poi Ibsan
morì e fu sepolto a Betlemme.
11Dopo di lui fu giudice d'Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice
d'Israele per dieci anni. 12Poi Elon, lo Zabulonita, morì e fu
sepolto ad Aialon, nel paese di Zàbulon.
13Dopo di lui fu giudice d'Israele Abdon, figlio di Illel, di Piraton.
14Ebbe quaranta figli e trenta nipoti, i quali cavalcavano settanta
asinelli. Fu giudice d'Israele per otto anni. 15Poi Abdon, figlio di
Illel, il Piratonita, morì e fu sepolto a Piraton, nel paese di Efraim, sul
monte Amalek.
1Gli Israeliti tornarono a fare quello che è male agli
occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani dei Filistei per
quarant'anni. 2C'era allora un uomo di Zorea di una famiglia dei
Daniti, chiamato Manoach; sua moglie era sterile e non aveva mai partorito. 3L'angelo
del Signore apparve a questa donna e le disse: "Ecco, tu sei sterile e non
hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. 4Ora guardati
dal bere vino o bevanda inebriante e dal mangiare nulla d'immondo. 5Poiché
ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio,
perché il fanciullo sarà un nazireo consacrato a Dio fin dal seno materno; egli
comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei". 6La
donna andò a dire al marito: "Un uomo di Dio è venuto da me; aveva
l'aspetto di un angelo di Dio, un aspetto terribile. Io non gli ho domandato da
dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, 7ma mi ha detto:
Ecco tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda
inebriante e non mangiare nulla d'immondo, perché il fanciullo sarà un nazireo
di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte".
8Allora Manoach pregò il Signore e disse: "Signore, l'uomo di
Dio mandato da te venga di nuovo da noi e c'insegni quello che dobbiamo fare
per il nascituro". 9Dio ascoltò la preghiera di Manoach e
l'angelo di Dio tornò ancora dalla donna, mentre stava nel campo; ma Manoach
suo marito non era con lei. 10La donna corse in fretta ad informare
il marito e gli disse: "Ecco, mi è apparso quell'uomo che venne da me
l'altro giorno". 11Manoach si alzò, seguì la moglie e giunto a
quell'uomo gli disse: "Sei tu l'uomo che hai parlato a questa
donna?". Quegli rispose: "Sono io". 12Manoach gli
disse: "Quando la tua parola si sarà avverata, quale sarà la norma da
seguire per il bambino e che si dovrà fare per lui?". 13L'angelo
del Signore rispose a Manoach: "Si astenga la donna da quanto le ho detto.
14Non mangi nessun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda
inebriante e non mangi nulla d'immondo; osservi quanto le ho comandato". 15Manoach
disse all'angelo del Signore: "Permettici di trattenerti e di prepararti
un capretto!". 16L'angelo del Signore rispose a Manoach:
"Anche se tu mi trattenessi, non mangerei il tuo cibo; ma se vuoi fare un
olocausto, offrilo al Signore". Manoach non sapeva che quello fosse
l'angelo del Signore. 17Poi Manoach disse all'angelo del Signore:
"Come ti chiami, perché quando si saranno avverate le tue parole, noi ti
rendiamo onore?". 18L'angelo del Signore gli rispose:
"Perché mi chiedi il nome? Esso è misterioso". 19Manoach
prese il capretto e l'offerta e li bruciò sulla pietra al Signore, che opera
cose misteriose. Mentre Manoach e la moglie stavano guardando, 20mentre
la fiamma saliva dall'altare al cielo, l'angelo del Signore salì con la fiamma
dell'altare. Manoach e la moglie, che stavano guardando, si gettarono allora
con la faccia a terra 21e l'angelo del Signore non apparve più né a
Manoach né alla moglie. Allora Manoach comprese che quello era l'angelo del
Signore. 22Manoach disse alla moglie: "Noi moriremo certamente,
perché abbiamo visto Dio". 23Ma sua moglie gli disse: "Se
il Signore avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani
l'olocausto e l'offerta; non ci avrebbe mostrato tutte queste cose né ci
avrebbe fatto udire proprio ora cose come queste".
24Poi la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino
crebbe e il Signore lo benedisse. 25Lo spirito del Signore cominciò
a investirlo quando era a Macane-Dan, fra Zorea ed Estaol.
1Sansone scese poi a Timna e a Timna vide una donna tra
le figlie dei Filistei. 2Tornato a casa, disse al padre e alla
madre: "Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; ora
prendetemela in moglie". 3Suo padre e sua madre gli dissero:
"Non c'è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e in tutto il nostro
popolo, perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei non
circoncisi?". Ma Sansone rispose al padre: "Prendimi quella, perché
mi piace". 4Suo padre e sua madre non sapevano che questo
veniva dal Signore, il quale cercava pretesto di lite dai Filistei. In quel
tempo i Filistei dominavano Israele. 5Sansone scese con il padre e
con la madre a Timna; quando furono giunti alle vigne di Timna, ecco un leone
venirgli incontro ruggendo. 6Lo spirito del Signore lo investì e,
senza niente in mano, squarciò il leone come si squarcia un capretto. Ma di ciò
che aveva fatto non disse nulla al padre né alla madre. 7Scese
dunque, parlò alla donna e questa gli piacque. 8Dopo qualche tempo
tornò per prenderla e uscì dalla strada per vedere la carcassa del leone: ecco
nel corpo del leone c'era uno sciame d'api e il miele. 9Egli prese
di quel miele nel cavo delle mani e si mise a mangiarlo camminando; quand'ebbe
raggiunto il padre e la madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non
disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone. 10Suo padre
scese dunque da quella donna e Sansone fece ivi un banchetto, perché così
usavano fare i giovani. 11Quando lo ebbero visto, presero trenta
compagni perché stessero con lui.
12Sansone disse loro: "Voglio proporvi un indovinello; se voi
me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se l'indovinate, vi darò
trenta tuniche e trenta mute di vesti; 13ma se non sarete capaci di
spiegarmelo, darete trenta tuniche e trenta mute di vesti a me". 14Quelli
gli risposero: "Proponi l'indovinello e noi lo ascolteremo". Egli
disse loro:
"Dal divoratore è uscito
il cibo
e dal forte è uscito il dolce".
Per tre giorni quelli non
riuscirono a spiegare l'indovinello. 15Al quarto giorno dissero alla
moglie di Sansone: "Induci tuo marito a spiegarti l'indovinello; se no
daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per
spogliarci?". 16La moglie di Sansone si mise a piangergli
attorno e a dirgli: "Tu hai per me solo odio e non mi ami; hai proposto un
indovinello ai figli del mio popolo e non me l'hai spiegato!". Le disse:
"Ecco, non l'ho spiegato a mio padre né a mia madre e dovrei spiegarlo a
te?". 17Essa gli pianse attorno, durante i sette giorni del
banchetto; il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava, ed
essa spiegò l'indovinello ai figli del suo popolo. 18Gli uomini
della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a
Sansone:
"Che c'è di più dolce
del miele?
Che c'è di più forte del leone?".
Rispose loro:
"Se non aveste arato con
la mia giovenca,
non avreste sciolto il mio indovinello".
19Allora lo spirito del Signore lo investì ed egli scese
ad Ascalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e diede le mute di
vesti a quelli che avevano spiegato l'indovinello. Poi acceso d'ira, risalì a
casa di suo padre 20e la moglie di Sansone fu data al compagno che
gli aveva fatto da amico di nozze.
1Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del
grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse:
"Voglio entrare da mia moglie nella camera". Ma il padre di lei non
gli permise di entrare 2e gli disse: "Credevo proprio che tu
l'avessi ripudiata e perciò l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore
non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto". 3Ma
Sansone rispose loro: "Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei,
se farò loro del male". 4Sansone se ne andò e catturò trecento
volpi; prese delle fiaccole, legò coda e coda e mise una fiaccola fra le due
code. 5Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di
grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi e
perfino le vigne e gli oliveti. 6I Filistei chiesero: "Chi ha
fatto questo?". Fu risposto: "Sansone, il genero dell'uomo di Timna,
perché costui gli ha ripreso la moglie e l'ha data al compagno di lui". I
Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre. 7Sansone
disse loro: "Poiché agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi
sia vendicato di voi".
8Li batté l'uno sull'altro, facendone una grande strage. Poi scese e
si ritirò nella caverna della rupe di Etam.
9Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una
scorreria fino a Lechi. 10Gli uomini di Giuda dissero loro:
"Perché siete venuti contro di noi?". Quelli risposero: "Siamo
venuti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi". 11Tremila
uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone:
"Non sai che i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?". Egli
rispose loro: "Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro". 12Gli
dissero: "Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei
Filistei". Sansone replicò loro: "Giuratemi che voi non mi
colpirete". 13Quelli risposero: "No, ti legheremo soltanto
e ti metteremo nelle loro mani; ma certo non ti uccideremo". Lo legarono
con due funi nuove e lo fecero salire dalla rupe. 14Mentre giungeva
a Lechi e i Filistei gli venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del
Signore lo investì; le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino
bruciacchiati dal fuoco e i legami gli caddero disfatti dalle mani. 15Trovò
allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise
con essa mille uomini.
16Sansone disse:
"Con la mascella
dell'asino,
li ho ben macellati!
Con la mascella dell'asino,
ho colpito mille uomini!".
17Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella;
per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi. 18Poi ebbe gran sete
e invocò il Signore dicendo: "Tu hai concesso questa grande vittoria
mediante il tuo servo; ora dovrò morir di sete e cader nelle mani dei non
circoncisi?". 19Allora Dio spaccò la roccia concava che è a
Lechi e ne scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli
riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Korè: essa esiste a Lechi fino
ad oggi. 20Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per
venti anni.
1Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da
lei. 2Fu detto a quelli di Gaza: "È venuto Sansone". Essi
lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città
e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: "Attendiamo lo spuntar del
giorno e allora lo uccideremo". 3Sansone riposò fino a
mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e
i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li
portò in cima al monte che guarda in direzione di Ebron.
4In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si
chiamava Dalila. 5Allora i capi dei Filistei andarono da lei e le
dissero: "Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come
potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e
cento sicli d'argento". 6Dalila dunque disse a Sansone:
"Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si
potrebbe legare per domarti?". 7Sansone le rispose: "Se mi
si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei
debole e sarei come un uomo qualunque". 8Allora i capi dei
Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed essa lo
legò con esse. 9L'agguato era teso in una camera interna. Essa gli
gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Ma egli spezzò le
corde come si spezza un fil di stoppa, quando sente il fuoco. Così il segreto
della sua forza non fu conosciuto. 10Poi Dalila disse a Sansone:
"Ecco tu ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come
ti si potrebbe legare". 11Le rispose: "Se mi si legasse
con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo
qualunque". 12Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli
gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". L'agguato era teso
nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. 13Poi
Dalila disse a Sansone: "Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto
menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare". Le rispose: "Se tu
tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il
pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque". 14Essa
dunque lo fece addormentare, tessé le sette trecce della sua testa nell'ordito
e le fissò con il pettine, poi gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono
addosso!". Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e
l'ordito. 15Allora essa gli disse: "Come puoi dirmi: Ti amo,
mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei burlato di me e non mi
hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande". 16Ora
poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli
ne fu annoiato fino alla morte 17e le aprì tutto il cuore e le
disse: "Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo
di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da
me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque". 18Allora
Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i capi
dei Filistei e fece dir loro: "Venite su questa volta, perché egli mi ha
aperto tutto il cuore". Allora i capi dei Filistei vennero da lei e
portarono con sé il denaro. 19Essa lo addormentò sulle sue
ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le sette trecce del capo.
Egli cominciò a infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui. 20Allora
essa gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Egli,
svegliatosi dal sonno, pensò: "Io ne uscirò come ogni altra volta e mi
svincolerò". Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui. 21I
Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo
legarono con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella prigione.
22Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a
ricrescergli. 23Ora i capi dei Filistei si radunarono per offrire un
gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano:
"Il nostro dio ci ha
messo nelle mani
Sansone nostro nemico".
24Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio
e a dire:
"Il nostro dio ci ha
messo nelle mani
Sansone nostro nemico,
che ci devastava il paese
e che ha ucciso tanti dei nostri".
25Nella gioia del loro cuore dissero: "Chiamate
Sansone perché ci faccia divertire!". Fecero quindi uscire Sansone dalla
prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare
fra le colonne. 26Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la
mano: "Lasciami pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la
casa, così che possa appoggiarmi ad esse". 27Ora la casa era
piena di uomini e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo
circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre
Sansone faceva giochi. 28Allora Sansone invocò il Signore e disse:
"Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e
in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!". 29Sansone
palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò ad esse,
all'una con la destra, all'altra con la sinistra. 30Sansone disse:
"Che io muoia insieme con i Filistei!". Si curvò con tutta la forza e
la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentro. Furono
più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita. 31Poi
i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via;
risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach suo
padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni.
1C'era un uomo sulle montagne di Efraim, che si
chiamava Mica. 2Egli disse alla madre: "Quei millecento sicli
di argento che ti hanno rubato e per i quali hai pronunziato una maledizione e
l'hai pronunziata alla mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso
io. Ora te lo restituisco". La madre disse: "Benedetto sia mio figlio
dal Signore!". 3Egli restituì alla madre i millecento sicli
d'argento e la madre disse: "Io consacro con la mia mano questo denaro al
Signore, in favore di mio figlio, per farne una statua scolpita e una statua di
getto". 4Quando egli ebbe restituito il denaro alla madre,
questa prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece una
statua scolpita e una statua di getto, che furono collocate nella casa di Mica.
5Quest'uomo, Mica, ebbe un santuario; fece un efod e i terafim
e diede l'investitura a uno dei figli, che gli fece da sacerdote. 6In
quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva
meglio. 7Ora c'era un giovane di Betlemme di Giuda, della tribù di
Giuda, il quale era un levita e abitava in quel luogo come forestiero. 8Questo
uomo era partito dalla città di Betlemme di Giuda, per cercare una dimora
dovunque la trovasse. Cammin facendo era giunto sulle montagne di Efraim, alla
casa di Mica. 9Mica gli domandò: "Da dove vieni?". Gli
rispose: "Sono un levita di Betlemme di Giuda e vado a cercare una dimora
dove la troverò". 10Mica gli disse: "Rimani con me e sii
per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un corredo e
vitto". Il levita entrò. 11Il levita dunque acconsentì a stare
con quell'uomo, che trattò il giovane come un figlio. 12Mica diede
l'investitura al levita; il giovane gli fece da sacerdote e si stabilì in casa
di lui. 13Mica disse: "Ora so che il Signore mi farà del bene,
perché ho ottenuto questo levita come mio sacerdote".
1In quel tempo non c'era un re in Israele e la tribù
dei Daniti cercava un territorio per stabilirvisi, perché fino a quei giorni
non le era toccata nessuna eredità fra le tribù d'Israele. 2I figli
di Dan mandarono dunque da Zorea e da Estaol cinque uomini della loro tribù,
uomini di valore, per visitare ed esplorare il paese; dissero loro:
"Andate ad esplorare il Paese!". Quelli giunsero sulle montagne di
Efraim fino alla casa di Mica e passarono la notte in quel luogo. 3Mentre
erano presso la casa di Mica, riconobbero la voce del giovane levita;
avvicinatisi, gli chiesero: "Chi ti ha condotto qua? Che fai in questo
luogo? Che hai tu qui?". 4Rispose loro: "Mica mi ha fatto
così e così, mi dà un salario e io gli faccio da sacerdote". 5Gli
dissero: "Consulta Dio, perché possiamo sapere se il viaggio che abbiamo
intrapreso avrà buon esito". 6Il sacerdote rispose loro:
"Andate in pace, il viaggio che fate è sotto lo sguardo del Signore".
7I cinque uomini continuarono il viaggio e arrivarono a Lais e
videro che il popolo, che vi abitava, viveva in sicurezza secondo i costumi di
quelli di Sidòne, tranquillo e fidente; non c'era nel paese chi, usurpando il
potere, facesse qualcosa di offensivo; erano lontani da quelli di Sidòne e non
avevano relazione con nessuno. 8Poi tornarono ai loro fratelli a
Zorea e a Estaol e i fratelli chiesero loro: "Che notizie portate?". 9Quelli
risposero: "Alziamoci e andiamo contro quella gente, poiché abbiamo visto
il paese ed è ottimo. E voi rimanete inattivi? Non indugiate a partire per
andare a prendere in possesso il paese. 10Quando arriverete là,
troverete un popolo che non sospetta di nulla. Il paese è vasto e Dio ve lo ha
messo nelle mani; è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla
terra".
11Allora seicento uomini della tribù dei Daniti partirono da Zorea e
da Estaol, ben armati. 12Andarono e si accamparono a Kiriat-Iearim,
in Giuda; perciò il luogo, che è a occidente di Kiriat-Iearim, fu chiamato e si
chiama fino ad oggi l'accampamento di Dan. 13Di là passarono sulle
montagne di Efraim e giunsero alla casa di Mica.
14I cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais
dissero ai loro fratelli: "Sapete che in queste case c'è un efod,
ci sono i terafim, una statua scolpita e una statua di getto? Sappiate
ora quello che dovete fare". 15Quelli si diressero da quella
parte, giunsero alla casa del giovane levita, cioè alla casa di Mica, e lo
salutarono. 16Mentre i seicento uomini dei Daniti, muniti delle loro
armi, stavano davanti alla porta, 17e i cinque uomini che erano
andati a esplorare il paese vennero, entrarono in casa, presero la statua
scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto. Intanto il
sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati. 18Quando,
entrati in casa di Mica, ebbero preso la statua scolpita, l'efod, i terafim
e la statua di getto, il sacerdote disse loro: "Che fate?". 19Quelli
gli risposero: "Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e sarai
per noi padre e sacerdote. Che cosa è meglio per te, essere sacerdote della
casa di un uomo solo oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia in
Israele?". 20Il sacerdote gioì in cuor suo; prese l'efod,
i terafim e la statua scolpita e si unì a quella gente. 21Allora
si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e le
masserizie. 22Quando erano già lontani dalla casa di Mica, i suoi
vicini si misero in armi e raggiunsero i Daniti. 23Allora gridarono
ai Daniti. Questi si voltarono e dissero a Mica: "Perché ti sei messo in
armi?". 24Egli rispose: "Avete portato via gli dèi che mi
ero fatti e il sacerdote e ve ne siete andati. Ora che mi resta? Come potete
dunque dirmi: Che hai?". 25I Daniti gli dissero: "Non si
senta la tua voce dietro a noi, perché uomini irritati potrebbero scagliarsi su
di voi e tu ci perderesti la vita e la vita di quelli della tua casa!". 26I
Daniti continuarono il viaggio; Mica, vedendo che essi erano più forti di lui,
si voltò indietro e tornò a casa.
27Quelli dunque, presi con sé gli oggetti che Mica aveva fatti e il
sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne
stava tranquillo e sicuro; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle
fiamme. 28Nessuno le prestò aiuto, perché era lontana da Sidòne e i
suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che
si estende verso Bet-Recob. 29Poi i Daniti ricostruirono la città e
l'abitarono. La chiamarono Dan dal nome di Dan loro padre, che era nato da
Israele; ma prima la città si chiamava Lais. 30E i Daniti eressero
per loro uso la statua scolpita; Gionata, figlio di Ghersom, figlio di Manàsse,
e i suoi figli furono sacerdoti della tribù dei Daniti finché gli abitanti del
paese furono deportati. 31Essi misero in onore per proprio uso la
statua scolpita, che Mica aveva fatta, finché la casa di Dio rimase a Silo.
1In quel tempo, quando non c'era un re in Israele, un
levita, il quale dimorava all'interno delle montagne di Efraim, si prese per
concubina una donna di Betlemme di Giuda. 2Ma la concubina in un
momento di collera lo abbandonò, tornando a casa del padre a Betlemme di Giuda
e vi rimase per quattro mesi. 3Suo marito si mosse e andò da lei per
convincerla a tornare. Aveva preso con sé il suo servo e due asini. Ella lo
condusse in casa di suo padre; quando il padre della giovane lo vide, gli andò
incontro con gioia. 4Suo suocero, il padre della giovane, lo
trattenne ed egli rimase con lui tre giorni; mangiarono e bevvero e passarono
la notte in quel luogo. 5Il quarto giorno si alzarono di buon'ora e
il levita si disponeva a partire. Il padre della giovane disse: "Prendi un
boccone di pane per ristorarti; poi, ve ne andrete". 6Così
sedettero tutti e due insieme e mangiarono e bevvero. Poi il padre della
giovane disse al marito: "Accetta di passare qui la notte e il tuo cuore
gioisca". 7Quell'uomo si alzò per andarsene; ma il suocero fece
tanta insistenza che accettò di passare la notte in quel luogo. 8Il
quinto giorno egli si alzò di buon'ora per andarsene e il padre della giovane
gli disse: "Rinfràncati prima". Così indugiarono fino al declinare
del giorno e mangiarono insieme. 9Quando quell'uomo si alzò per
andarsene con la sua concubina e con il suo servo, il suocero, il padre della
giovane, gli disse: "Ecco, il giorno volge ora a sera; state qui questa
notte; ormai il giorno sta per finire; passa la notte qui e il tuo cuore
gioisca; domani vi metterete in viaggio di buon'ora e andrai alla tua tenda".
10Ma quell'uomo non volle passare la notte in quel luogo; si alzò,
partì e giunse di fronte a Iebus, cioè Gerusalemme, con i suoi due asini
sellati, con la sua concubina e il servo.
11Quando furono vicino a Iebus, il giorno era di molto calato e il
servo disse al suo padrone: "Vieni, deviamo il cammino verso questa città
dei Gebusei e passiamovi la notte". 12Il padrone gli rispose:
"Non entreremo in una città di stranieri, i cui abitanti non sono
Israeliti, ma andremo oltre, fino a Gàbaa". 13Aggiunse al suo
servo: "Vieni, raggiungiamo uno di quei luoghi e passeremo la notte a
Gàbaa o a Rama". 14Così passarono oltre e continuarono il
viaggio; il sole tramontava, quando si trovarono di fianco a Gàbaa, che
appartiene a Beniamino. Deviarono in quella direzione per passare la notte a
Gàbaa. 15Il levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma
nessuno li accolse in casa per passare la notte. 16Quand'ecco un
vecchio che tornava la sera dal lavoro nei campi; era un uomo delle montagne di
Efraim, che abitava come forestiero in Gàbaa, mentre invece la gente del luogo
era beniaminita. 17Alzati gli occhi, vide quel viandante sulla
piazza della città. Il vecchio gli disse: "Dove vai e da dove
vieni?". 18Quegli rispose: "Andiamo da Betlemme di Giuda
fino all'estremità delle montagne di Efraim. Io sono di là ed ero andato a
Betlemme di Giuda; ora mi reco alla casa del Signore, ma nessuno mi accoglie
sotto il suo tetto. 19Eppure abbiamo paglia e foraggio per i nostri
asini e anche pane e vino per me, per la tua serva e per il giovane che è con i
tuoi servi; non ci manca nulla". 20Il vecchio gli disse:
"La pace sia con te! Prendo a mio carico quanto ti occorre; non devi
passare la notte sulla piazza". 21Così lo condusse in casa sua
e diede foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, poi mangiarono e
bevvero. 22Mentre aprivano il cuore alla gioia ecco gli uomini della
città, gente iniqua, circondarono la casa, bussando alla porta, e dissero al
vecchio padrone di casa: "Fa' uscire quell'uomo che è entrato in casa tua,
perché vogliamo abusare di lui". 23Il padrone di casa uscì e
disse loro: "No, fratelli miei, non fate una cattiva azione; dal momento
che quest'uomo è venuto in casa mia, non dovete commettere questa infamia! 24Ecco
mia figlia che è vergine, io ve la condurrò fuori, abusatene e fatele quello
che vi pare; ma non commettete contro quell'uomo una simile infamia". 25Ma
quegli uomini non vollero ascoltarlo. Allora il levita afferrò la sua concubina
e la portò fuori da loro. Essi la presero e abusarono di lei tutta la notte
fino al mattino; la lasciarono andare allo spuntar dell'alba. 26Quella
donna sul far del mattino venne a cadere all'ingresso della casa dell'uomo,
presso il quale stava il suo padrone e là restò finché fu giorno chiaro. 27Il
suo padrone si alzò alla mattina, aprì la porta della casa e uscì per
continuare il suo viaggio; ecco la donna, la sua concubina, giaceva distesa
all'ingresso della casa, con le mani sulla soglia. 28Le disse:
"Alzati, dobbiamo partire!". Ma non ebbe risposta. Allora il marito
la caricò sull'asino e partì per tornare alla sua abitazione.
29Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò la sua
concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici pezzi; poi li spedì per
tutto il territorio d'Israele. 30Agli uomini che inviava ordinò:
"Così direte ad ogni uomo d'Israele: È forse mai accaduta una cosa simile
da quando gli Israeliti sono usciti dal paese di Egitto fino ad oggi?
Pensateci, consultatevi e decidete!". Quanti vedevano, dicevano: "Non
è mai accaduta e non si è mai vista una cosa simile, da quando gli Israeliti
sono usciti dal paese d'Egitto fino ad oggi!".
1Allora tutti gli Israeliti uscirono, da Dan fino a
Bersabea e al paese di Gàlaad, e il popolo si radunò come un sol uomo dinanzi
al Signore, a Mizpa. 2I capi di tutto il popolo e tutte le tribù
d'Israele si presentarono all'assemblea del popolo di Dio, in numero di
quattrocentomila fanti, che maneggiavano la spada. 3I figli di
Beniamino vennero a sapere che gli Israeliti erano venuti a Mizpa. Gli
Israeliti dissero: "Parlate! Com'è avvenuta questa scelleratezza?". 4Allora
il levita, il marito della donna che era stata uccisa, rispose: "Io ero
giunto con la mia concubina a Gàbaa di Beniamino per passarvi la notte. 5Ma
gli abitanti di Gàbaa insorsero contro di me e circondarono di notte la casa
dove stavo; volevano uccidere me; quanto alla mia concubina le usarono violenza
fino al punto che ne morì. 6Io presi la mia concubina, la feci a
pezzi e li mandai per tutto il territorio della nazione d'Israele, perché costoro
hanno commesso un delitto e un'infamia in Israele. 7Eccovi qui
tutti, Israeliti; consultatevi e decidete qui stesso". 8Tutto
il popolo si alzò insieme gridando: "Nessuno di noi tornerà alla tenda,
nessuno di noi rientrerà a casa. 9Ora ecco quanto faremo a Gàbaa:
tireremo a sorte 10e prenderemo in tutte le tribù d'Israele dieci
uomini su cento, cento su mille e mille su diecimila, i quali andranno a
cercare viveri per il popolo, per quelli che andranno a punire Gàbaa di
Beniamino, come merita l'infamia che ha commessa in Israele".
11Così tutti gli Israeliti si radunarono contro quella città, uniti
come un sol uomo.
12Le tribù d'Israele mandarono uomini in tutta la tribù di Beniamino
a dire: "Quale delitto è stato commesso in mezzo a voi? 13Dunque
consegnateci quegli uomini iniqui di Gàbaa, perché li uccidiamo e cancelliamo
il male da Israele". Ma i figli di Beniamino non vollero ascoltare la voce
dei loro fratelli, gli Israeliti.
14I figli di Beniamino uscirono dalle loro città e si radunarono a
Gàbaa per combattere contro gli Israeliti. 15Si passarono in
rassegna i figli di Beniamino usciti dalle città: formavano un totale di
ventiseimila uomini che maneggiavano la spada, senza contare gli abitanti di
Gàbaa. 16Fra tutta questa gente c'erano settecento uomini scelti,
che erano ambidestri. Tutti costoro erano capaci di colpire con la fionda un
capello, senza fallire il colpo.
17Si fece pure la rassegna degli Israeliti, non compresi quelli di
Beniamino, ed erano quattrocentomila uomini in grado di maneggiare la spada,
tutti guerrieri. 18Gli Israeliti si mossero, vennero a Betel e
consultarono Dio, dicendo: "Chi di noi andrà per primo a combattere contro
i figli di Beniamino?". Il Signore rispose: "Giuda andrà per
primo". 19Il mattino dopo, gli Israeliti si mossero e si
accamparono presso Gàbaa. 20Gli Israeliti uscirono per combattere
contro Beniamino e si disposero in ordine di battaglia contro di loro, presso
Gàbaa.
21Allora i figli di Beniamino uscirono e in quel giorno sterminarono
ventiduemila Israeliti, 22ma il popolo, gli Israeliti, si
rinfrancarono e tornarono a schierarsi in battaglia dove si erano schierati il
primo giorno. 23Gli Israeliti andarono a piangere davanti al Signore
fino alla sera e consultarono il Signore, dicendo: "Devo continuare a combattere
contro Beniamino mio fratello?". Il Signore rispose: "Andate contro
di loro". 24Gli Israeliti vennero a battaglia con i figli di
Beniamino una seconda volta. 25I Beniaminiti una seconda volta
uscirono da Gàbaa contro di loro e sterminarono altri diciottomila uomini degli
Israeliti, tutti atti a maneggiar la spada. 26Allora tutti gli
Israeliti e tutto il popolo andarono a Betel, piansero e rimasero davanti al
Signore e digiunarono quel giorno fino alla sera e offrirono olocausti e
sacrifici di comunione davanti al Signore. 27Gli Israeliti
consultarono il Signore - l'arca dell'alleanza di Dio in quel tempo era là 28e
Pincas, figlio di Eleazaro, figlio di Aronne, prestava servizio davanti a essa
in quel tempo - e dissero: "Devo continuare ancora a uscire in battaglia
contro Beniamino mio fratello o devo cessare?". Il Signore rispose:
"Andate, perché domani ve li metterò nelle mani".
29Israele tese quindi un agguato intorno a Gàbaa.
30Gli Israeliti andarono il terzo giorno contro i figli di Beniamino
e si disposero a battaglia presso Gàbaa come le altre volte. 31I
figli di Beniamino fecero una sortita contro il popolo, si lasciarono attirare
lontano dalla città e cominciarono a colpire e ad uccidere, come le altre
volte, alcuni del popolo d'Israele, lungo le strade che portano a Betel e a
Gàbaon, in aperta campagna: ne uccisero circa trenta. 32Già i figli
di Beniamino pensavano: "Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima
volta". Ma gli Israeliti dissero: "Fuggiamo e attiriamoli dalla città
sulle strade!". 33Tutti gli Israeliti abbandonarono la loro
posizione e si disposero a battaglia a Baal-Tamar, mentre quelli di Israele che
erano in agguato sbucavano dal luogo dove si trovavano, a occidente di Gàbaa. 34Diecimila
uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Gàbaa. Il combattimento fu
aspro: quelli non si accorgevano del disastro che stava per colpirli. 35Il
Signore sconfisse Beniamino davanti ad Israele; gli Israeliti uccisero in quel
giorno venticinquemila e cento uomini di Beniamino, tutti atti a maneggiare la
spada.
36I figli di Beniamino si accorsero d'essere sconfitti. Gli
Israeliti avevano ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nell'agguato
che avevano teso presso Gàbaa. 37Quelli che stavano in agguato
infatti si gettarono d'improvviso contro Gàbaa e, fattavi irruzione, passarono
a fil di spada l'intera città. 38C'era un segnale convenuto fra gli
Israeliti e quelli dell'imboscata: questi dovevano fare salire dalla città una
colonna di fumo. 39Gli Israeliti avevano dunque voltato le spalle
nel combattimento e gli uomini di Beniamino avevano cominciato a colpire e
uccidere circa trenta uomini d'Israele. Essi dicevano: "Ormai essi sono
sconfitti davanti a noi, come nella prima battaglia!". 40Ma
quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla città, quelli
di Beniamino si voltarono indietro ed ecco tutta la città saliva in fiamme
verso il cielo. 41Allora gli Israeliti tornarono indietro e gli
uomini di Beniamino furono presi dal terrore, vedendo il disastro piombare loro
addosso. 42Voltarono le spalle davanti agli Israeliti e presero la
via del deserto; ma i combattenti li incalzavano e quelli che venivano dalla
città piombavano in mezzo a loro massacrandoli. 43Circondarono i
Beniaminiti, li inseguirono senza tregua, li incalzarono fino di fronte a Gàbaa
dal lato di oriente. 44Caddero dei Beniaminiti diciottomila uomini,
tutti valorosi.
45I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in
direzione della roccia di Rimmon e gli Israeliti ne rastrellarono per le strade
cinquemila, li incalzarono fino a Ghideom e ne colpirono altri duemila. 46Così
il numero totale dei Beniaminiti, che caddero quel giorno, fu di
venticinquemila, atti a maneggiare la spada, tutta gente di valore. 47Seicento
uomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti verso il deserto,
raggiunsero la roccia di Rimmon, rimasero alla roccia di Rimmon quattro mesi. 48Intanto
gli Israeliti tornarono contro i figli di Beniamino, passarono a fil di spada
nella città uomini e bestiame e quanto trovarono, e diedero alle fiamme anche
tutte le città che incontrarono.
1Gli Israeliti avevano giurato a Mizpa: "Nessuno
di noi darà in moglie la figlia a un Beniaminita". 2Il popolo
venne a Betel, dove rimase fino alla sera davanti a Dio, alzò la voce prorompendo
in pianto 3e disse: "Signore, Dio d'Israele, perché è avvenuto
questo in Israele, che oggi in Israele sia venuta meno una delle sue
tribù?".
4Il giorno dopo il popolo si alzò di buon mattino, costruì in quel
luogo un altare e offrì olocausti e sacrifici di comunione. 5Poi gli
Israeliti dissero: "Chi è fra tutte le tribù d'Israele, che non sia venuto
all'assemblea davanti al Signore?". Perché c'era stato questo grande
giuramento contro chi non fosse venuto alla presenza del Signore a Mizpa:
"Sarà messo a morte". 6Gli Israeliti si pentivano di
quello che avevano fatto a Beniamino loro fratello e dicevano: "Oggi è
stata soppressa una tribù d'Israele. 7Come faremo per le donne dei
superstiti, perché abbiamo giurato per il Signore di non dar loro in moglie nessuna
delle nostre figlie?".
8Dissero dunque: "Qual è fra le tribù d'Israele quella che non
è venuta davanti al Signore a Mizpa?". Risultò che nessuno di Iabes di
Gàlaad era venuto all'accampamento dove era l'assemblea; 9fatta la
rassegna del popolo si era trovato che là non vi era nessuno degli abitanti di
Iabes di Gàlaad. 10Allora la comunità vi mandò dodicimila uomini dei
più valorosi e ordinò: "Andate e passate a fil di spada gli abitanti di
Iabes di Gàlaad, comprese le donne e i bambini. 11Farete così:
ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo;
invece risparmierete le vergini". 12Trovarono fra gli abitanti
di Iabes di Gàlaad quattrocento fanciulle vergini, che non avevano avuto
rapporti con alcuno, e le condussero all'accampamento, a Silo, che è nel paese
di Canaan. 13Allora tutta la comunità mandò messaggeri per parlare
ai figli di Beniamino che erano alla roccia di Rimmon e per proclamar loro la
pace. 14Così i Beniaminiti tornarono e furono loro date le donne a
cui era stata risparmiata la vita fra le donne di Iabes di Gàlaad; ma non erano
sufficienti per tutti.
15Il popolo dunque si era pentito di quello che aveva fatto a
Beniamino, perché il Signore aveva aperto una breccia fra le tribù d'Israele. 16Gli
anziani della comunità dissero: "Come procureremo donne ai superstiti,
poiché le donne beniaminite sono state distrutte?". 17Soggiunsero:
"Le proprietà dei superstiti devono appartenere a Beniamino perché non sia
soppressa una tribù in Israele. 18Ma noi non possiamo dar loro in
moglie le nostre figlie, perché gli Israeliti hanno giurato: Maledetto chi darà
una moglie a Beniamino!". 19Aggiunsero: "Ecco ogni anno si
fa una festa per il Signore a Silo", che è a nord di Betel, a oriente
della strada che va da Betel a Sichem e a mezzogiorno di Lebona. 20Diedero
quest'ordine ai figli di Beniamino: "Andate, appostatevi nelle vigne 21e
state a vedere: quando le fanciulle di Silo usciranno per danzare in coro,
uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulle di Silo e ve ne
andrete nel paese di Beniamino. 22Quando i loro padri o i loro
fratelli verranno a discutere con voi, direte loro: Concedetele a noi: abbiamo
preso ciascuno una donna come in battaglia... ma se ce le aveste date voi
stessi, allora avreste peccato". 23I figli di Beniamino fecero
a quel modo: si presero mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le
rapirono, poi partirono e tornarono nel loro territorio, riedificarono le città
e vi stabilirono la dimora.
24In quel medesimo tempo, gli Israeliti se ne andarono ciascuno
nella sua tribù e nella sua famiglia e da quel luogo ciascuno si diresse verso
la sua eredità. 25In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno
faceva quel che gli pareva meglio.
1Al tempo in cui governavano i giudici, ci fu nel paese
una carestia e un uomo di Betlemme di Giuda emigrò nella campagna di Moab, con
la moglie e i suoi due figli. 2Quest'uomo si chiamava Elimèlech, sua
moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei di Betlemme di
Giuda. Giunti nella campagna di Moab, vi si stabilirono. 3Poi
Elimèlech, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i due figli. 4Questi
sposarono donne di Moab, delle quali una si chiamava Orpa e l'altra Rut.
Abitavano in quel luogo da circa dieci anni, 5quando anche Maclon e Chilion
morirono tutti e due e la donna rimase priva dei suoi due figli e del marito.
6Allora si alzò con le sue nuore per andarsene dalla campagna di
Moab, perché aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo,
dandogli pane. 7Partì dunque con le due nuore da quel luogo e mentre
era in cammino per tornare nel paese di Giuda 8Noemi disse alle due
nuore: "Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il Signore usi
bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! 9Il
Signore conceda a ciascuna di voi di trovare riposo in casa di un marito".
Essa le baciò, ma quelle piansero ad alta voce 10e le dissero:
"No, noi verremo con te al tuo popolo". 11Noemi rispose:
"Tornate indietro, figlie mie! Perché verreste con me? Ho io ancora figli
in seno, che possano diventare vostri mariti? 12Tornate indietro,
figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per avere un marito. Se dicessi: Ne
ho speranza, e se anche avessi un marito questa notte e anche partorissi figli,
13vorreste voi aspettare che diventino grandi e vi asterreste per
questo dal maritarvi? No, figlie mie; io sono troppo infelice per potervi
giovare, perché la mano del Signore è stesa contro di me". 14Allora
esse alzarono la voce e piansero di nuovo; Orpa baciò la suocera e partì, ma
Rut non si staccò da lei. 15Allora Noemi le disse: "Ecco, tua
cognata è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; torna indietro anche tu, come
tua cognata". 16Ma Rut rispose: "Non insistere con me
perché ti abbandoni e torni indietro senza di te; perché dove andrai tu andrò
anch'io; dove ti fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo
Dio sarà il mio Dio; 17dove morirai tu, morirò anch'io e vi sarò
sepolta. Il Signore mi punisca come vuole, se altra cosa che la morte mi
separerà da te". 18Quando Noemi la vide così decisa ad
accompagnarla, cessò di insistere. 19Così fecero il viaggio insieme
fino a Betlemme. Quando giunsero a Betlemme, tutta la città s'interessò di
loro. Le donne dicevano: "È proprio Noemi!". 20Essa
rispondeva: "Non mi chiamate Noemi, chiamatemi Mara, perché l'Onnipotente
mi ha tanto amareggiata! 21Io ero partita piena e il Signore mi fa
tornare vuota. Perché chiamarmi Noemi, quando il Signore si è dichiarato contro
di me e l'Onnipotente mi ha resa infelice?". 22Così Noemi tornò
con Rut, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di Moab. Esse arrivarono
a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo.
1Noemi aveva un parente del marito, uomo potente e
ricco della famiglia di Elimèlech, che si chiamava Booz. 2Rut, la
Moabita, disse a Noemi: "Lasciami andare per la campagna a spigolare
dietro a qualcuno agli occhi del quale avrò trovato grazia". Le rispose:
"Va', figlia mia". 3Rut andò e si mise a spigolare nella
campagna dietro ai mietitori; per caso si trovò nella parte della campagna
appartenente a Booz, che era della famiglia di Elimèlech. 4Ed ecco
Booz arrivò da Betlemme e disse ai mietitori: "Il Signore sia con
voi!". Quelli gli risposero: "Il Signore ti benedica!". 5Booz
disse al suo servo, incaricato di sorvegliare i mietitori: "Di chi è
questa giovane?". 6Il servo incaricato di sorvegliare i
mietitori rispose: "È una giovane moabita, quella che è tornata con Noemi
dalla campagna di Moab. 7Ha detto: Vorrei spigolare e raccogliere
dietro ai mietitori. È venuta ed è rimasta in piedi da stamattina fino ad ora;
solo in questo momento si è un poco seduta nella casa". 8Allora
Booz disse a Rut: "Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro
campo; non allontanarti di qui, ma rimani con le mie giovani; 9tieni
d'occhio il campo dove si miete e cammina dietro a loro. Non ho forse ordinato
ai miei giovani di non molestarti? Quando avrai sete, va' a bere dagli orci ciò
che i giovani avranno attinto". 10Allora Rut si prostrò con la
faccia a terra e gli disse: "Per qual motivo ho trovato grazia ai tuoi
occhi, così che tu ti interessi di me che sono una straniera?". 11Booz
le rispose: "Mi è stato riferito quanto hai fatto per tua suocera dopo la
morte di tuo marito e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria
per venire presso un popolo, che prima non conoscevi. 12Il Signore
ti ripaghi quanto hai fatto e il tuo salario sia pieno da parte del Signore,
Dio d'Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti". 13Essa
gli disse: "Possa io trovar grazia ai tuoi occhi, o mio signore! Poiché tu
mi hai consolata e hai parlato al cuore della tua serva, benché io non sia
neppure come una delle tue schiave". 14Poi, al momento del
pasto, Booz le disse: "Vieni, mangia il pane e intingi il boccone
nell'aceto". Essa si pose a sedere accanto ai mietitori. Booz le pose
davanti grano abbrustolito; essa ne mangiò a sazietà e ne mise da parte gli
avanzi. 15Poi si alzò per tornare a spigolare e Booz diede
quest'ordine ai suoi servi: "Lasciatela spigolare anche fra i covoni e non
le fate affronto; 16anzi lasciate cadere apposta per lei spighe dai
mannelli; abbandonatele, perché essa le raccolga, e non sgridatela". 17Così
essa spigolò nel campo fino alla sera; batté quello che aveva raccolto e ne
venne circa una quarantina di chili di orzo. 18Se lo caricò addosso,
entrò in città e sua suocera vide ciò che essa aveva spigolato. Poi Rut tirò
fuori quello che era rimasto del cibo e glielo diede.
19La suocera le chiese: "Dove hai spigolato oggi? Dove hai
lavorato? Benedetto colui che si è interessato di te!". Rut riferì alla
suocera presso chi aveva lavorato e disse: "L'uomo presso il quale ho
lavorato oggi si chiama Booz". 20Noemi disse alla nuora:
"Sia benedetto dal Signore, che non ha rinunciato alla sua bontà verso i
vivi e verso i morti!". Aggiunse: "Questo uomo è nostro parente
stretto; è di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto". 21Rut,
la Moabita, disse: "Mi ha anche detto: Rimani insieme ai miei servi,
finché abbiano finito tutta la mia mietitura". 22Noemi disse a
Rut, sua nuora: "È bene, figlia mia, che tu vada con le sue schiave e non
ti esponga a sgarberie in un altro campo". 23Essa rimase dunque
con le schiave di Booz, a spigolare, sino alla fine della mietitura dell'orzo e
del frumento. Poi abitò con la suocera.
1Noemi, sua suocera, le disse: "Figlia mia, non
devo io cercarti una sistemazione, così che tu sia felice? 2Ora,
Booz, con le cui giovani tu sei stata, non è nostro parente? Ecco, questa sera
deve ventilare l'orzo sull'aia. 3Su dunque, profumati, avvolgiti nel
tuo manto e scendi all'aia; ma non ti far riconoscere da lui, prima che egli
abbia finito di mangiare e di bere. 4Quando andrà a dormire, osserva
il luogo dove egli dorme; poi va', alzagli la coperta dalla parte dei piedi e
mettiti lì a giacere; ti dirà lui ciò che dovrai fare". 5Rut le
rispose: "Farò quanto dici". 6Scese all'aia e fece quanto
la suocera le aveva ordinato. 7Booz mangiò, bevve e aprì il cuore
alla gioia; poi andò a dormire accanto al mucchio d'orzo. Allora essa venne
pian piano, gli alzò la coperta dalla parte dei piedi e si coricò. 8Verso
mezzanotte quell'uomo si svegliò, con un brivido, si guardò attorno ed ecco una
donna gli giaceva ai piedi. 9Le disse: "Chi sei?".
Rispose: "Sono Rut, tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua
serva, perché tu hai il diritto di riscatto". 10Le disse:
"Sii benedetta dal Signore, figlia mia! Questo tuo secondo atto di bontà è
migliore anche del primo, perché non sei andata in cerca di uomini giovani,
poveri o ricchi. 11Ora non temere, figlia mia; io farò per te quanto
dici, perché tutti i miei concittadini sanno che sei una donna virtuosa. 12Ora
io sono tuo parente, ma ce n'è un altro che è parente più stretto di me. 13Passa
qui la notte e domani mattina se quegli vorrà sposarti, va bene, ti prenda; ma
se non gli piacerà, ti prenderò io, per la vita del Signore! Sta' tranquilla
fino al mattino". 14Rimase coricata ai suoi piedi fino alla
mattina. Poi Booz si alzò prima che un uomo possa distinguere un altro, perché
diceva: "Nessuno sappia che questa donna è venuta sull'aia!". 15Poi
aggiunse: "Apri il mantello che hai addosso e tienilo con le due
mani". Essa lo tenne ed egli vi versò dentro sei misure d'orzo e glielo
pose sulle spalle.
Rut rientrò in città 16e venne dalla suocera, che le disse: "Come
è andata, figlia mia?". Essa le raccontò quanto quell'uomo aveva fatto per
lei. 17Aggiunse: "Mi ha anche dato sei misure di orzo; perché
mi ha detto: Non devi tornare da tua suocera a mani vuote". 18Noemi
disse: "Sta' quieta, figlia mia, finché tu sappia come la cosa si
concluderà; certo quest'uomo non si darà pace finché non abbia concluso oggi
stesso questa faccenda".
1Intanto Booz venne alla porta della città e vi
sedette. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale
Booz aveva parlato. Booz gli disse: "Tu, quel tale, vieni e siediti
qui!". Quello si avvicinò e sedette. 2Poi Booz scelse dieci
uomini fra gli anziani della città e disse loro: "Sedete qui". Quelli
sedettero. 3Allora Booz disse a colui che aveva il diritto di riscatto:
"Il campo che apparteneva al nostro fratello Elimèlech, lo mette in
vendita Noemi, che è tornata dalla campagna di Moab. 4Ho pensato
bene di informartene e dirti: Fanne acquisto alla presenza delle persone qui
sedute e alla presenza degli anziani del mio popolo. Se vuoi acquistarlo con il
diritto di riscatto, acquistalo, ma se non vuoi acquistarlo, dichiaramelo, che
io lo sappia; perché nessuno fuori di te ha il diritto di riscatto e dopo di te
vengo io". Quegli rispose: "Io intendo acquistarlo". 5Allora
Booz disse: "Quando acquisterai il campo dalla mano di Noemi, nell'atto
stesso tu acquisterai anche Rut, la Moabita, moglie del defunto, per assicurare
il nome del defunto sulla sua eredità". 6Colui che aveva il
diritto di riscatto rispose: "Io non posso acquistare con il diritto di
riscatto, altrimenti danneggerei la mia propria eredità; subentra tu nel mio
diritto, perché io non posso valermene". 7Una volta in Israele
esisteva questa usanza relativa al diritto del riscatto o della permuta, per
convalidare ogni atto: uno si toglieva il sandalo e lo dava all'altro; era
questo il modo di attestare in Israele. 8Così chi aveva il diritto
di riscatto disse a Booz: "Acquista tu il mio diritto di riscatto";
si tolse il sandalo e glielo diede.
9Allora Booz disse agli anziani e a tutto il popolo: "Voi siete
oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di Noemi quanto apparteneva a
Elimèlech, a Chilion e a Maclon, 10e che ho anche preso in moglie
Rut, la Moabita, già moglie di Maclon, per assicurare il nome del defunto sulla
sua eredità e perché il nome del defunto non scompaia tra i suoi fratelli e
alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni". 11Tutto
il popolo che si trovava alla porta rispose: "Ne siamo testimoni".
Gli anziani aggiunsero: "Il Signore renda la donna, che entra in casa tua,
come Rachele e Lia, le due donne che fondarono la casa d'Israele.
Procurati ricchezze in
Efrata,
fatti un nome in Betlemme!
12La tua casa sia come la casa di Perez, che Tamar
partorì a Giuda, grazie alla posterità che il Signore ti darà da questa
giovane!".
13Così Booz prese Rut, che divenne sua moglie. Egli si unì a lei e
il Signore le accordò di concepire: essa partorì un figlio. 14E le
donne dicevano a Noemi: "Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha
fatto mancare un riscattatore perché il nome del defunto si perpetuasse in
Israele! 15Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua
vecchiaia; perché lo ha partorito tua nuora che ti ama e che vale per te più di
sette figli". 16Noemi prese il bambino e se lo pose in grembo e
gli fu nutrice. 17E le vicine dissero: "È nato un figlio a
Noemi!". Essa lo chiamò Obed: egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.
18Questa è la discendenza di Perez: Perez generò Chezron; Chezron
generò Ram; 19Ram generò Amminadab; 20Amminadab generò
Nacson; Nacson generò Salmon; 21Salmon generò Booz; Booz generò
Obed; 22Obed generò Iesse e Iesse generò Davide.
1C'era un uomo di Ramatàim, uno Zufita delle montagne
di Efraim, chiamato Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Eliàu, figlio di Tòcu,
figlio di Zuf, l'Efraimita. 2Aveva due mogli, l'una chiamata Anna,
l'altra Peninna. Peninna aveva figli mentre Anna non ne aveva.
3Quest'uomo andava ogni anno dalla sua città per prostrarsi e
sacrificare al Signore degli eserciti in Silo, dove stavano i due figli di Eli,
Cofni e Pìncas, sacerdoti del Signore.
4Un giorno Elkana offrì il sacrificio. Ora egli aveva l'abitudine di
dare alla moglie Peninna e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti. 5Ad
Anna invece dava una parte sola; ma egli amava Anna, sebbene il Signore ne
avesse reso sterile il grembo. 6La sua rivale per giunta
l'affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva
reso sterile il suo grembo. 7Così succedeva ogni anno: tutte le
volte che salivano alla casa del Signore, quella la mortificava.
Anna dunque si mise a piangere e non voleva prendere cibo. 8Elkana
suo marito le disse: "Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è
triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?".
9Anna, dopo aver mangiato in Silo e bevuto, si alzò e andò a
presentarsi al Signore. In quel momento il sacerdote Eli stava sul sedile
davanti a uno stipite del tempio del Signore. 10Essa era afflitta e
innalzò la preghiera al Signore, piangendo amaramente. 11Poi fece
questo voto: "Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria
della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e
darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i
giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo".
12Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava
osservando la sua bocca. 13Anna pregava in cuor suo e si muovevano
soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca. 14Le
disse Eli: "Fino a quando rimarrai ubriaca? Lìberati dal vino che hai
bevuto!". 15Anna rispose: "No, mio signore, io sono una
donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo
sfogandomi davanti al Signore. 16Non considerare la tua serva una
donna iniqua, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e
della mia amarezza". 17Allora Eli le rispose: "Va' in pace
e il Dio d'Israele ascolti la domanda che gli hai fatto". 18Essa
replicò: "Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi". Poi la
donna se ne andò per la sua via e il suo volto non fu più come prima.
19Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al
Signore tornarono a casa in Rama. Elkana si unì a sua moglie e il Signore si
ricordò di lei. 20Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un
figlio e lo chiamò Samuele. "Perché - diceva - dal Signore l'ho
impetrato". 21Quando poi Elkana andò con tutta la famiglia a
offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il voto, 22Anna
non andò, perché diceva al marito: "Non verrò, finché il bambino non sia
divezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per
sempre". 23Le rispose Elkana suo marito: "Fa' pure quanto
ti sembra meglio; rimani finché tu l'abbia divezzato; soltanto adempia il
Signore la tua parola". La donna rimase e allattò il figlio, finché l'ebbe
divezzato. 24Dopo averlo divezzato, andò con lui, portando un
giovenco di tre anni, un'efa di farina e un otre di vino e venne alla
casa del Signore a Silo e il fanciullo era con loro. 25Immolato il
giovenco, presentarono il fanciullo a Eli 26e Anna disse: "Ti
prego, mio signore. Per la tua vita, signor mio, io sono quella donna che era
stata qui presso di te a pregare il Signore. 27Per questo fanciullo
ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho chiesto. 28Perciò
anch'io lo dò in cambio al Signore: per tutti i giorni della sua vita egli è
ceduto al Signore". E si prostrarono là davanti al Signore.
1Allora Anna pregò:
"Il mio cuore esulta nel
Signore,
la mia fronte s'innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io godo del beneficio che mi hai concesso.
2Non c'è santo come il Signore,
non c'è rocca come il nostro Dio.
3Non moltiplicate i discorsi superbi,
dalla vostra bocca non esca arroganza;
perché il Signore è il Dio che sa tutto
e le sue opere sono rette.
4L'arco dei forti s'è spezzato,
ma i deboli sono rivestiti di vigore.
5I sazi sono andati a giornata per un pane,
mentre gli affamati han cessato di faticare.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.
6Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
7Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.
8Solleva dalla polvere il misero,
innalza il povero dalle immondizie,
per farli sedere insieme con i capi del popolo
e assegnar loro un seggio di gloria.
Perché al Signore appartengono i cardini della terra
e su di essi fa poggiare il mondo.
9Sui passi dei giusti Egli veglia,
ma gli empi svaniscono nelle tenebre.
Certo non prevarrà l'uomo malgrado la sua forza.
10Il Signore... saranno abbattuti i suoi avversari!
L'Altissimo tuonerà dal cielo.
Il Signore giudicherà gli estremi confini della terra;
darà forza al suo re
ed eleverà la potenza del suo Messia".
11Poi Elkana tornò a Rama, a casa sua, e il fanciullo
rimase a servire il Signore alla presenza del sacerdote Eli.
12Ora i figli di Eli erano uomini depravati; non tenevano in alcun
conto il Signore, 13nè la retta condotta dei sacerdoti verso il
popolo. Quando uno si presentava a offrire il sacrificio, veniva il servo del
sacerdote mentre la carne cuoceva, con in mano un forchettone a tre denti, 14e
lo introduceva nella pentola o nella marmitta o nel tegame o nella caldaia e
tutto ciò che il forchettone tirava su il sacerdote lo teneva per sé. Così
facevano con tutti gli Israeliti che venivano là a Silo. 15Prima che
fosse bruciato il grasso, veniva ancora il servo del sacerdote e diceva a chi
offriva il sacrificio: "Dammi la carne da arrostire per il sacerdote,
perché non vuole avere da te carne cotta, ma cruda". 16Se
quegli rispondeva: "Si bruci prima il grasso, poi prenderai quanto
vorrai!", replicava: "No, me la devi dare ora, altrimenti la prenderò
con la forza". 17Così il peccato di quei giovani era molto
grande davanti al Signore perché disonoravano l'offerta del Signore.
18Samuele prestava servizio davanti al Signore per quanto lo poteva
un fanciullo e andava cinto di efod di lino. 19Sua madre gli
preparava una piccola veste e gliela portava ogni anno, quando andava con il
marito a offrire il sacrificio annuale. 20Eli allora benediceva
Elkana e sua moglie ed esclamava: "Ti conceda il Signore altra prole da
questa donna per il prestito che essa ha fatto al Signore". Essi tornarono
a casa 21e il Signore visitò Anna, che partorì ancora tre figli e
due figlie. Frattanto il fanciullo Samuele cresceva presso il Signore.
22Eli era molto vecchio e gli veniva all'orecchio quanto i suoi
figli facevano a tutto Israele e come essi si univano alle donne che prestavano
servizio all'ingresso della tenda del convegno. 23Perciò disse loro:
"Perché dunque fate tali cose? Io sento infatti da parte di tutto il
popolo le vostre azioni empie! 24No, figli, non è bene ciò che io
odo di voi, che cioè sviate il popolo del Signore.
25Se un uomo pecca contro un altro uomo,
Dio potrà intervenire in suo favore,
ma se l'uomo pecca contro il Signore,
chi potrà intercedere per lui?".
Ma non ascoltarono la voce
del padre, perché il Signore aveva deciso di farli morire. 26Invece
il giovane Samuele andava crescendo in statura e in bontà davanti al Signore e
agli uomini.
27Un giorno venne un uomo di Dio da Eli e gli disse: "Così dice
il Signore: Non mi sono forse rivelato alla casa di tuo padre, mentre erano in
Egitto, in casa del faraone? 28Non l'ho scelto da tutte le tribù
d'Israele come mio sacerdote, perché salga l'altare, bruci l'incenso e porti l'efod
davanti a me? Alla casa di tuo padre ho anche assegnato tutti i sacrifici
consumati dal fuoco, offerti dagli Israeliti. 29Perché dunque avete
calpestato i miei sacrifici e le mie offerte che io ho ordinato per sempre e tu
hai avuto maggior riguardo ai tuoi figli che a me e vi siete pasciuti in tal
modo con le primizie di ogni offerta di Israele mio popolo? 30Ecco
dunque l'oracolo del Signore, Dio d'Israele: Avevo promesso alla tua casa e
alla casa di tuo padre che avrebbero sempre camminato alla mia presenza. Ma ora
- oracolo del Signore - non sia mai! Perché chi mi onorerà anch'io l'onorerò,
chi mi disprezzerà sarà oggetto di disprezzo. 31Ecco verranno giorni
in cui io taglierò via il tuo braccio e il braccio della casa di tuo padre, sì
che non vi sia più un anziano nella tua casa. 32Guarderai sempre
angustiato tutto il bene che farò a Israele, mentre non si troverà mai più un
anziano nella tua casa. 33Qualcuno dei tuoi tuttavia non lo
strapperò dal mio altare, perché ti si consumino gli occhi e si strazi il tuo
animo: ma chiunque sarà nato dalla tua famiglia morirà per la spada degli
uomini. 34Sarà per te un segno quello che avverrà ai tuoi due figli,
a Cofni e Pìncas: nello stesso giorno moriranno tutti e due. 35Dopo,
farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore
e il mio desiderio. Io gli darò una casa stabile e camminerà alla mia presenza,
come mio consacrato per sempre. 36Chiunque sarà superstite nella tua
casa, andrà a prostrarsi davanti a lui per una monetina d'argento e per un
pezzo di pane e dirà: Ammettimi a qualunque ufficio sacerdotale, perché possa
mangiare un tozzo di pane".
1Il giovane Samuele continuava a servire il Signore
sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le
visioni non erano frequenti. 2In quel tempo Eli stava riposando in
casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a
vedere. 3La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era
coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. 4Allora
il Signore chiamò: "Samuele!" e quegli rispose: "Eccomi", 5poi
corse da Eli e gli disse: "Mi hai chiamato, eccomi!". Egli rispose:
"Non ti ho chiamato, torna a dormire!". Tornò e si mise a dormire. 6Ma
il Signore chiamò di nuovo: "Samuele!" e Samuele, alzatosi, corse da
Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Ma quegli rispose di nuovo:
"Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!". 7In
realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era
stata ancora rivelata la parola del Signore. 8Il Signore tornò a
chiamare: "Samuele!" per la terza volta; questi si alzò ancora e
corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Allora Eli comprese
che il Signore chiamava il giovinetto. 9Eli disse a Samuele:
"Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore,
perché il tuo servo ti ascolta". Samuele andò a coricarsi al suo posto. 10Venne
il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre
volte: "Samuele, Samuele!". Samuele rispose subito: "Parla,
perché il tuo servo ti ascolta". 11Allora il Signore disse a
Samuele: "Ecco io sto per fare in Israele una cosa tale che chiunque udirà
ne avrà storditi gli orecchi. 12In quel giorno attuerò contro Eli
quanto ho pronunziato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. 13Gli
ho annunziato che io avrei fatto vendetta della casa di lui per sempre, perché
sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha puniti. 14Per
questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata l'iniquità della
casa di Eli né con i sacrifici né con le offerte!". 15Samuele
si coricò fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele
però non osava manifestare la visione a Eli. 16Eli chiamò Samuele e
gli disse: "Samuele, figlio mio". Rispose: "Eccomi". 17Proseguì:
"Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio agisca con
te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha
detto". 18Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto
nulla. Eli disse: "Egli è il Signore! Faccia ciò che a lui pare
bene".
19Samuele acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò
andare a vuoto una sola delle sue parole. 20Perciò tutto Israele, da
Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del
Signore. 21aIn seguito il Signore si mostrò altre volte a Samuele,
dopo che si era rivelato a Samuele in Silo, c. 4 1ae la
parola di Samuele giunse a tutto Israele c. 3 21bcome
parola del Signore.
1bLa parola di Samuele si rivolse a tutto Israele.
In quei giorni i Filistei si radunarono per combattere contro Israele. Allora
Israele scese in campo a dar battaglia ai Filistei. Essi si accamparono presso
Eben-Ezer mentre i Filistei s'erano accampati in Afèk. 2I Filistei
si schierarono per attaccare Israele e la battaglia divampò, ma Israele ebbe la
peggio di fronte ai Filistei e caddero sul campo, delle loro schiere, circa
quattromila uomini.
3Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento, gli anziani
d'Israele si chiesero: "Perché ci ha percossi oggi il Signore di fronte ai
Filistei? Andiamo a prenderci l'arca del Signore a Silo, perché venga in mezzo
a noi e ci liberi dalle mani dei nostri nemici". 4Il popolo
mandò subito a Silo a prelevare l'arca del Dio degli eserciti che siede sui
cherubini: c'erano con l'arca di Dio i due figli di Eli, Cofni e Pìncas. 5Non
appena l'arca del Signore giunse all'accampamento, gli Israeliti elevarono un
urlo così forte che ne tremò la terra. 6Anche i Filistei udirono
l'eco di quell'urlo e dissero: "Che significa il risuonare di quest'urlo
così forte nell'accampamento degli Ebrei?". Poi vennero a sapere che era
arrivata nel loro campo l'arca del Signore. 7I Filistei ne ebbero
timore e si dicevano: "È venuto il loro Dio nel loro campo!", ed
esclamavano: "Guai a noi, perché non è stato così né ieri né prima. 8Guai
a noi! Chi ci libererà dalle mani di queste divinità così potenti? Queste
divinità hanno colpito con ogni piaga l'Egitto nel deserto. 9Risvegliate
il coraggio e siate uomini, o Filistei, altrimenti sarete schiavi degli Ebrei,
come essi sono stati vostri schiavi. Siate uomini dunque e combattete!". 10Quindi
i Filistei attaccarono battaglia, Israele fu sconfitto e ciascuno fu costretto
a fuggire nella sua tenda. La strage fu molto grande: dalla parte d'Israele
caddero tremila fanti. 11In più l'arca di Dio fu presa e i due figli
di Eli, Cofni e Pìncas, morirono.
12Uno della tribù di Beniamino fuggì dalle file e venne a Silo il
giorno stesso, con le vesti stracciate e polvere sul capo. 13Mentre
giungeva, ecco Eli stava sul sedile presso la porta e scrutava la strada di
Mizpa, perché aveva il cuore in ansia per l'arca di Dio. Venne dunque l'uomo e
diede l'annuncio in città e tutta la città alzò lamenti. 14Eli,
sentendo il rumore delle grida, si chiese: "Che sarà questo grido di
tumulto?". Intanto l'uomo si avanzò in gran fretta e narrò a Eli ogni
cosa. 15Eli era vecchio di novantotto anni, aveva gli occhi rigidi e
non poteva più vedere. 16Disse dunque quell'uomo a Eli: "Sono
giunto dal campo. Sono fuggito oggi dalle schiere dei combattenti". Eli
domandò: "Che è dunque accaduto, figlio mio?". 17Rispose
il messaggero: "Israele è fuggito davanti ai Filistei e nel popolo v'è
stata grande strage; inoltre i tuoi due figli Cofni e Pìncas sono morti e
l'arca di Dio è stata presa!". 18Appena ebbe accennato all'arca
di Dio, Eli cadde all'indietro dal sedile sul lato della porta, batté la nuca e
morì, perché era vecchio e pesante. Egli aveva giudicato Israele per
quarant'anni.
19La nuora di lui, moglie di Pìncas, incinta e prossima al parto,
quando sentì la notizia che era stata presa l'arca di Dio e che erano morti il
suocero e il marito, s'accosciò e partorì, colta dalle doglie. 20Mentre
era sul punto di morire, le dicevano quelle che le stavano attorno: "Non
temere, hai partorito un figlio". Ma essa non rispose e non ne fece caso. 21Ma
chiamò il bambino Icabod, cioè: "Se n'è andata lungi da Israele la
gloria!" riferendosi alla cattura dell'arca di Dio e al suocero e al
marito. 22La donna disse: "Se n'è andata lungi da Israele la
gloria", perché era stata presa l'arca di Dio.
1I Filistei, catturata l'arca di Dio, la portarono da
Eben-Ezer ad Asdod. 2I Filistei poi presero l'arca di Dio e la
introdussero nel tempio di Dagon. 3Il giorno dopo i cittadini di
Asdod si alzarono ed ecco Dagon giaceva con la faccia a terra davanti all'arca
del Signore; essi presero Dagon e lo rimisero al suo posto. 4Si
alzarono il giorno dopo di buon mattino ed ecco Dagon con la faccia a terra
davanti all'arca del Signore, mentre il capo di Dagon e le palme delle mani
giacevano staccate sulla soglia; solo il tronco era rimasto a Dagon. 5A
ricordo di ciò i sacerdoti di Dagon e quanti entrano nel tempio di Dagon in
Asdod non calpestano la soglia fino ad oggi. 6Allora incominciò a
pesare la mano del Signore sugli abitanti di Asdod, li devastò e li colpì con
bubboni, Asdod e il suo territorio. 7I cittadini di Asdod, vedendo
che le cose si mettevano in tal modo, dissero: "Non rimanga con noi l'arca
del Dio d'Israele, perché la sua mano è troppo dura contro Dagon nostro
dio!". 8Allora, fatti radunare presso di loro tutti i principi
dei Filistei, dissero: "Che cosa si deve fare dell'arca del Dio
d'Israele?". Dissero: "Si porti a Gat l'arca del Dio d'Israele".
E portarono a Gat l'arca del Dio d'Israele. 9Ma ecco, dopo che
l'ebbero trasportata, la mano del Signore si fece sentire sulla città con
terrore molto grande, colpendo gli abitanti della città dal più piccolo al più
grande e provocando loro bubboni. 10Allora mandarono l'arca di Dio
ad Ekron; ma all'arrivo dell'arca di Dio ad Ekron, i cittadini protestarono:
"Mi hanno portato qui l'arca del Dio d'Israele, per far morire me e il mio
popolo!". 11Fatti perciò radunare tutti i capi dei Filistei,
dissero: "Mandate via l'arca del Dio d'Israele!". Infatti si era
diffuso un terrore mortale in tutta la città, perché la mano di Dio era molto
pesante. 12Quelli che non morivano erano colpiti da bubboni e i
lamenti della città salivano al cielo.
1Rimase l'arca del Signore nel territorio dei Filistei
sette mesi. 2Poi i Filistei convocarono i sacerdoti e gli indovini e
dissero: "Che dobbiamo fare dell'arca del Signore? Indicateci il modo di
rimandarla alla sua sede". 3Risposero: "Se intendete
rimandare l'arca del Dio d'Israele, non rimandatela vuota, ma pagate un tributo
in ammenda della vostra colpa. Allora guarirete e vi sarà noto perché non si è
ritirata da voi la sua mano". 4Chiesero: "Quale
riparazione dobbiamo pagarle?". Risposero: "Secondo il numero dei
capi dei Filistei, cinque bubboni d'oro e cinque topi d'oro, perché unico è
stato il flagello per tutto il popolo e per i vostri capi. 5Fate
dunque immagini dei vostri bubboni e immagini dei vostri topi che infestano la
terra e datele in omaggio al Dio d'Israele, sperando che sia tolto il peso
della sua mano da voi, dal vostro dio e dal vostro paese. 6Perché
ostinarvi come si sono ostinati gli Egiziani e il faraone? Dopo essere stati
colpiti dai flagelli, non li lasciarono forse andare, cosicché essi partirono? 7Dunque
fate un carro nuovo, poi prendete due vacche allattanti sulle quali non sia mai
stato posto il giogo e attaccate queste vacche al carro, togliendo loro i
vitelli e riconducendoli alla stalla. 8Quindi prendete l'arca del
Signore, collocatela sul carro e ponete gli oggetti d'oro che dovete pagarle in
riparazione in una cesta appesa di fianco. Poi fatela partire e lasciate che se
ne vada. 9E state a vedere: se salirà a Bet-Sèmes per la via che
porta al suo territorio, essa ci ha provocato tutti questi mali così grandi; se
no, sapremo che non ci ha colpiti la sua mano, ma per puro caso abbiamo avuto
questo incidente". 10Quegli uomini fecero in tal modo. Presero
due vacche allattanti, le attaccarono al carro e chiusero nella stalla i loro
vitelli. 11Quindi collocarono l'arca del Signore sul carro con la
cesta e i topi d'oro e le immagini dei bubboni. 12Le vacche andarono
diritte per la strada di Bet-Sèmes percorrendo sicure una sola via e muggendo
continuamente, ma non piegando né a destra né a sinistra. I capi dei Filistei
le seguirono sino al confine con Bet-Sèmes.
13Gli abitanti di Bet-Sèmes stavano facendo la mietitura del grano
nella pianura. Alzando gli occhi, scorsero l'arca ed esultarono a quella vista.
14Il carro giunse al campo di Giosuè di Bet-Sèmes e si fermò là dove
era una grossa pietra. Allora fecero a pezzi i legni del carro e offrirono le
vacche in olocausto al Signore. 15I leviti avevano tolto l'arca del
Signore e la cesta che vi era appesa, nella quale stavano gli oggetti d'oro, e
l'avevano posta sulla grossa pietra. In quel giorno gli uomini di Bet-Sèmes
offrirono olocausti e immolarono vittime al Signore. 16I cinque capi
dei Filistei stettero ad osservare, poi tornarono il giorno stesso ad Ekron. 17Sono
questi i bubboni d'oro che i Filistei pagarono in ammenda al Signore: uno per
Asdod, uno per Gaza, uno per Ascalon, uno per Gat, uno per Ekron. 18Invece
i topi d'oro erano pari al numero delle città filistee appartenenti ai cinque
capi, dalle fortezze sino ai villaggi di campagna. A testimonianza di tutto ciò
rimane oggi nel campo di Giosuè a Bet-Sèmes la grossa pietra, sulla quale
avevano deposto l'arca del Signore.
19Ma il Signore percosse gli uomini di Bet-Sèmes, perché avevano
guardato l'arca del Signore; colpì nel popolo settanta persone su cinquantamila
e il popolo fu in lutto perché il Signore aveva inflitto alla loro gente questo
grave castigo.
20Gli uomini di Bet-Sèmes allora esclamarono: "Chi mai potrà
stare alla presenza del Signore, questo Dio così santo? La manderemo via da
noi; ma da chi?". 21Perciò inviarono messaggeri agli abitanti
di Kiriat-Iearìm con questa ambasciata: "I Filistei hanno ricondotto
l'arca del Signore. Scendete e portatela presso di voi".
1Gli abitanti di Kiriat-Iearìm scesero a prendere
l'arca del Signore e la introdussero nella casa di Abinadàb, sulla collina;
consacrarono suo figlio Eleazaro perché custodisse l'arca del Signore.
2Erano trascorsi molti giorni da quando era stata collocata l'arca a
Kiriat-Iearìm, erano passati venti anni, quando tutta la casa d'Israele alzò
grida di lamento verso il Signore. 3Allora Samuele si rivolse a
tutta la casa d'Israele dicendo: "Se è proprio di tutto cuore che voi
tornate al Signore, eliminate da voi tutti gli dèi stranieri e le Astàrti; fate
in modo che il vostro cuore sia indirizzato al Signore e servite lui, lui solo,
ed egli vi libererà dalla mano dei Filistei". 4Subito gli
Israeliti eliminarono i Baal e le Astàrti e servirono solo il Signore. 5Disse
poi Samuele: "Radunate tutto Israele a Mizpa, perché voglio pregare il
Signore per voi". 6Si radunarono pertanto in Mizpa, attinsero
acqua, la sparsero davanti al Signore e digiunarono in quel giorno, dicendo:
"Abbiamo peccato contro il Signore!". A Mizpa Samuele fu giudice
degli Israeliti. 7Udirono anche i Filistei che gli Israeliti si
erano radunati a Mizpa e i capi filistei mossero contro Israele. Quando gli
Israeliti lo seppero, ebbero paura dei Filistei. 8Dissero allora gli
Israeliti a Samuele: "Non cessar di supplicare per noi il Signore Dio
nostro perché ci liberi dalle mani dei Filistei". 9Samuele
prese un agnello da latte e lo offrì tutto intero in olocausto al Signore; lo
stesso Samuele alzò grida al Signore per Israele e il Signore lo esaudì.
10Mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si accostarono in
ordine di battaglia a Israele; ma in quel giorno il Signore tuonò con voce
potente contro i Filistei, li disperse ed essi furono sconfitti davanti a
Israele. 11Gli Israeliti uscirono da Mizpa per inseguire i Filistei
e li batterono fin sotto Bet-Car. 12Samuele prese allora una pietra
e la pose tra Mizpa e Iesana e la chiamò Eben-Ezer, dicendo: "Fin qui ci
ha soccorso il Signore". 13Così i Filistei furono umiliati e
non invasero più il territorio d'Israele: la mano del Signore fu contro i
Filistei per tutto il periodo di Samuele. 14Tornarono anche in
possesso d'Israele le città che i Filistei avevano sottratto agli Israeliti, da
Ekron a Gat: Israele liberò il loro territorio dal dominio dei Filistei. Ci fu
anche pace tra Israele e l'Amorreo.
15Samuele fu giudice d'Israele per tutto il tempo della sua vita. 16Ogni
anno egli compiva il giro di Bètel, Gàlgala e Mizpa, esercitando l'ufficio di
giudice d'Israele in tutte queste località. 17Poi ritornava a Rama,
perché là era la sua casa e anche là giudicava Israele. In quel luogo costruì
anche un altare al Signore.
1Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici di Israele
i suoi figli. 2Il primogenito si chiamava Ioèl, il secondogenito
Abià; esercitavano l'ufficio di giudici a Bersabea. 3I figli di lui
però non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il lucro,
accettavano regali e sovvertivano il giudizio. 4Si radunarono allora
tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama. 5Gli
dissero: "Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme.
Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i
popoli".
6Agli occhi di Samuele era cattiva la proposta perché avevano detto:
"Dacci un re che ci governi". Perciò Samuele pregò il Signore. 7Il
Signore rispose a Samuele: "Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha
detto, perché costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io
non regni più su di essi. 8Come si sono comportati dal giorno in cui
li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri
dèi, così intendono fare a te. 9Ascolta pure la loro richiesta, però
annunzia loro chiaramente le pretese del re che regnerà su di loro".
10Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva
chiesto un re. 11Disse loro: "Queste saranno le pretese del re
che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e
ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, 12li farà
capi di migliaia e capi di cinquantine; li costringerà ad arare i suoi campi, a
mietere le sue messi, ad apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature
per i suoi carri. 13Prenderà anche le vostre figlie per farle sue
profumiere e cuoche e fornaie. 14Si farà consegnare ancora i vostri
campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li regalerà ai suoi
ministri. 15Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le
decime e le darà ai suoi consiglieri e ai suoi ministri. 16Vi
sequestrerà gli schiavi e le schiave, i vostri armenti migliori e i vostri
asini e li adopererà nei suoi lavori. 17Metterà la decima sui vostri
greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi. 18Allora griderete a
causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà". 19Il
popolo non diede retta a Samuele e rifiutò di ascoltare la sua voce, ma gridò:
"No, ci sia un re su di noi. 20Saremo anche noi come tutti i
popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà
le nostre battaglie". 21Samuele ascoltò tutti i discorsi del
popolo e li riferì all'orecchio del Signore. 22Rispose il Signore a
Samuele: "Ascoltali; regni pure un re su di loro". Samuele disse agli
Israeliti: "Ciascuno torni alla sua città!".
1C'era un uomo di Beniamino, chiamato Kis - figlio di
Abièl, figlio di Zeròr, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, figlio di un
Beniaminita -, un prode. 2Costui aveva un figlio chiamato Saul, alto
e bello: non c'era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla
spalla in su chiunque altro del popolo. 3Ora le asine di Kis, padre
di Saul, si smarrirono e Kis disse al figlio Saul: "Su, prendi con te uno
dei servi e parti subito in cerca delle asine". 4I due
attraversarono le montagne di Efraim, passarono al paese di Salisa, ma non le
trovarono. Si recarono allora nel paese di Saàlim, ma non c'erano; poi
percorsero il territorio di Beniamino e anche qui non le trovarono. 5Quando
arrivarono nel paese di Zuf, Saul disse al compagno che era con lui: "Su,
torniamo indietro, perché non vorrei che mio padre avesse smesso di pensare
alle asine e ora fosse preoccupato di noi".
6Gli rispose: "Ecco in questa città c'è un uomo di Dio, tenuto
in molta considerazione: quanto egli dice, di certo si avvera. Ebbene,
andiamoci! Forse ci indicherà la via che dobbiamo battere". 7Rispose
Saul: "Sì, andiamo! Ma che daremo a quell'uomo? Il pane nelle nostre
sporte è finito e non abbiamo alcun dono da portare all'uomo di Dio; infatti
che abbiamo?". 8Ma il servo rispondendo a Saul soggiunse:
"Guarda: mi son trovato in mano un quarto di siclo d'argento. Dallo
all'uomo di Dio e ci indicherà la nostra via". 9In passato in
Israele, quando uno andava a consultare Dio, diceva: "Su, andiamo dal
veggente", perché quello che oggi si dice profeta allora si diceva
veggente. 10Disse dunque Saul al servo: "Hai detto bene; su,
andiamo" e si diressero alla città dove era l'uomo di Dio.
11Mentre essi salivano il pendio della città, trovarono ragazze che
uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: "È qui il veggente?". 12Quelle
risposero dicendo: "Sì, c'è; ecco, vi ha preceduto di poco: ora, proprio
ora è rientrato in città, perché oggi il popolo celebra un sacrificio
sull'altura. 13Entrando in città lo troverete subito, prima che
salga all'altura per il banchetto, perché il popolo non si mette a mangiare,
finché egli non sia arrivato; egli infatti deve benedire la vittima, e dopo gli
invitati mangiano. Presto, salite e lo troverete subito". 14Salirono
dunque alla città. Mentre essi giungevano in mezzo alla porta, ecco, Samuele
usciva in direzione opposta per salire all'altura. 15Il Signore
aveva detto all'orecchio di Samuele, un giorno prima che giungesse Saul: 16"Domani
a quest'ora ti manderò un uomo della terra di Beniamino e tu lo ungerai come
capo del mio popolo Israele. Egli libererà il mio popolo dalle mani dei
Filistei, perché io ho guardato il mio popolo, essendo giunto fino a me il suo
grido". 17Quando Samuele vide Saul, il Signore gli rivelò:
"Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; costui avrà potere sul mio
popolo". 18Saul si accostò a Samuele in mezzo alla porta e gli
chiese: "Vuoi indicarmi la casa del veggente?". 19Samuele
rispose a Saul: "Sono io il veggente. Precedimi su all'altura. Oggi voi
due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti manifesterò quanto
pensi; 20riguardo poi alle tue asine smarrite tre giorni fa, non
stare in pensiero, perché sono state ritrovate. A chi del resto appartiene il
meglio d'Israele, se non a te e a tutta la casa di tuo padre?". 21Rispose
Saul: "Non sono io forse un Beniaminita, della più piccola tribù
d'Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie
della tribù di Beniamino? Perché hai voluto farmi questo discorso?". 22Ma
Samuele prese Saul e il suo servo e li fece entrare nella sala e assegnò loro
il posto a capo degli invitati che erano una trentina. 23Quindi
Samuele disse al cuoco: "Portami la porzione che ti avevo dato dicendoti:
Conservala presso di te". 24Il cuoco portò la coscia e la coda
e le pose davanti a Saul, mentre Saul diceva: "Ecco, ciò che è avanzato ti
è posto davanti, mangia, perché proprio per te è stato serbato, perché lo
mangiassi con gli invitati". Così quel giorno Saul mangiò con Samuele.
25Scesero poi dall'altura in città; fu allestito un giaciglio per
Saul sulla terrazza 26ed egli vi si coricò.
Al sorgere dell'aurora Samuele chiamò Saul che era sulla terrazza, dicendo:
"Alzati, perché devo congedarti". Saul si alzò e i due, cioè lui e
Samuele, uscirono. 27Quando furono scesi alla periferia della città,
Samuele disse a Saul: "Ordina al servo che ci oltrepassi e vada
avanti" e il servo passò oltre. "Tu fermati un momento, perché io ti
faccia intendere la parola di Dio".
1Samuele prese allora l'ampolla dell'olio e gliela
versò sulla testa, poi lo baciò dicendo: "Ecco: il Signore ti ha unto capo
sopra Israele suo popolo. Tu avrai potere sul popolo del Signore e tu lo
libererai dalle mani dei nemici che gli stanno intorno. Questo ti sarà il segno
che proprio il Signore ti ha unto capo sulla sua casa: 2oggi, quando
sarai partito da me, troverai due uomini presso il sepolcro di Rachele sul
confine con Beniamino in Zelzach. Essi ti diranno: Sono state ritrovate le
asine che sei andato a cercare. Ecco tuo padre non bada più alla faccenda delle
asine, ma è preoccupato di voi e va dicendo: Che devo fare per mio figlio? 3Passerai
in fretta di là e andrai oltre; quando arriverai alla quercia del Tabor, vi
troverete tre uomini in viaggio per salire a Dio in Betel: uno porterà tre
capretti, l'altro porterà tre pani rotondi, il terzo porterà un otre di vino. 4Ti
domanderanno se stai bene e ti daranno due pani, che tu prenderai dalle loro
mani. 5Giungerai poi a Gàbaa di Dio, dove c'è una guarnigione di
Filistei e mentre entrerai in città, incontrerai un gruppo di profeti che
scenderanno dall'altura preceduti da arpe, timpani, flauti e cetre, in atto di
fare i profeti. 6Lo spirito del Signore investirà anche te e ti
metterai a fare il profeta insieme con loro e sarai trasformato in un altro
uomo. 7Quando questi segni che ti riguardano saranno accaduti, farai
come vorrai, perché Dio sarà con te. 8Tu poi scenderai a Gàlgala
precedendomi. Io scenderò in seguito presso di te per offrire olocausti e
immolare sacrifici di comunione. Sette giorni aspetterai, finché io verrò a te
e ti indicherò quello che dovrai fare".
9Ed ecco, quando quegli ebbe voltato le spalle per partire da
Samuele, Dio gli mutò il cuore e tutti questi segni si verificarono il giorno
stesso. 10I due arrivarono là a Gàbaa ed ecco, mentre una schiera di
profeti avanzava di fronte a loro, lo spirito di Dio lo investì e si mise a
fare il profeta in mezzo a loro.
11Allora quanti lo avevano conosciuto prima, vedendolo d'un tratto
fare il profeta con i profeti, si dissero l'un l'altro fra la gente: "Che
è accaduto al figlio di Kis? È dunque anche Saul tra i profeti?". 12Uno
del luogo disse: "E chi è il loro padre?". Per questo passò in
proverbio l'espressione: "È dunque anche Saul tra i profeti?". 13Quando
ebbe terminato di profetare andò sull'altura. 14Lo zio di Saul
chiese poi a lui e al suo servo: "Dove siete andati?". Rispose:
"A cercare le asine e, vedendo che non c'erano, ci siamo recati da
Samuele". 15Lo zio di Saul soggiunse: "Suvvia, raccontami
quello che vi ha detto Samuele". 16Saul rispose allo zio:
"Ci ha assicurato che le asine erano state ritrovate". Ma non gli
riferì il discorso del regno, che gli aveva tenuto Samuele.
17Samuele radunò il popolo davanti a Dio in Mizpa 18e
disse a tutti gli Israeliti: "Dice il Signore Dio d'Israele: Io ho fatto
uscire Israele dall'Egitto e l'ho liberato dalla mano degli Egiziani e dalla
mano di tutti i regni che vi opprimevano. 19Ma voi oggi avete
ripudiato il vostro Dio, il quale solo vi salva da tutti i vostri mali e da
tutte le angosce. E avete detto: No, costituisci un re sopra di noi! Ora
presentatevi a Dio distinti per tribù e per famiglie". 20Samuele
fece accostare ogni tribù d'Israele e fu sorteggiata la tribù di Beniamino. 21Fece
poi accostare la tribù di Beniamino distinta per famiglie e fu sorteggiata la
famiglia di Matri. Fece allora venire la famiglia di Matri per singoli
individui e fu sorteggiato Saul figlio di Kis. Si misero a cercarlo ma non si
riuscì a trovarlo. 22Allora consultarono di nuovo il Signore:
"È venuto qui l'uomo o no?". Rispose il Signore: "Eccolo
nascosto in mezzo ai bagagli". 23Corsero a prenderlo di là e fu
presentato al popolo: egli sopravanzava dalla spalla in su tutto il popolo. 24Samuele
disse a tutta la folla: "Vedete dunque che l'ha proprio eletto il Signore,
perché non c'è nessuno in tutto il popolo come lui". Tutto il popolo
proruppe in un grido: "Viva il re!". 25Samuele espose a
tutto il popolo i diritti del regno e li scrisse in un libro che depositò
davanti al Signore. Poi Samuele congedò tutto il popolo perché andasse ognuno a
casa sua. 26Anche Saul tornò a casa in Gàbaa e con lui si
accompagnarono uomini valenti ai quali Dio aveva toccato il cuore. 27Ma
altri, individui spregevoli, dissero: "Potrà forse salvarci costui?".
Così lo disprezzarono e non vollero portargli alcun dono.
1Circa un mese dopo, Nacas l'Ammonita si mosse e pose
il campo contro Iabes di Gàlaad. Tutti i cittadini di Iabes di Gàlaad dissero
allora a Nacas: "Vieni a patti con noi e ti saremo sudditi". 2Rispose
loro Nacas l'Ammonita: "A queste condizioni mi alleerò con voi: possa io
cavare a tutti voi l'occhio destro e porre tale gesto a sfregio di tutto
Israele". 3Di nuovo chiesero gli anziani di Iabes:
"Lasciaci sette giorni per inviare messaggeri in tutto il territorio
d'Israele. Se nessuno verrà a salvarci, usciremo incontro a te". 4I
messaggeri arrivarono a Gàbaa di Saul e riferirono quelle parole davanti al
popolo e tutto il popolo levò la voce e pianse. 5Or ecco Saul veniva
dalla campagna dietro l'armento. Chiese dunque Saul: "Che ha il popolo da
piangere?". Riferirono a lui le parole degli uomini di Iabes. 6Lo
spirito di Dio investì allora Saul ed egli, appena udite quelle parole, si
irritò molto. 7Poi prese un paio di buoi, li fece a pezzi e ne inviò
in tutto il territorio d'Israele mediante messaggeri con questo proclama:
"Se qualcuno non uscirà dietro Saul e dietro Samuele, la stessa cosa
avverrà dei suoi buoi". Si sparse lo spavento del Signore nel popolo e si
mossero come un sol uomo. 8Saul li passò in rassegna a Bèzek e
risultarono trecentomila Israeliti e trentamila di Giuda. 9Dissero
allora ai messaggeri che erano giunti: "Direte ai cittadini di Iabes di
Gàlaad: Domani, quando il sole comincerà a scaldare, avverrà la vostra
salvezza".
I messaggeri partirono e riferirono agli uomini di Iabes, che ne ebbero grande
gioia. 10Allora gli uomini di Iabes diedero risposta a Nacas:
"Domani usciremo incontro a voi e ci farete quanto sembrerà bene ai vostri
occhi". 11Il giorno dopo Saul divise il grosso in tre schiere e
irruppe in mezzo al campo nemico sul far del mattino; batterono gli Ammoniti
finché il giorno si fece caldo. Quelli che scamparono furono dispersi talmente
che non ne rimasero due insieme.
12Il popolo allora disse a Samuele: "Chi ha detto: Dovrà forse
regnare Saul su di noi? Consegnaci costoro e li faremo morire". 13Ma
Saul disse: "Oggi non si deve far morire nessuno, perché in questo giorno
il Signore ha operato una liberazione in Israele". 14Samuele
ordinò al popolo: "Su, andiamo a Gàlgala: là inaugureremo il regno". 15Tutto
il popolo si portò a Gàlgala e là davanti al Signore in Gàlgala riconobbero
Saul come re; qui ancora offrirono sacrifici di comunione davanti al Signore e
qui fecero grande festa Saul e tutti gli Israeliti.
1Allora Samuele disse a tutto Israele: "Ecco ho
ascoltato la vostra voce in tutto quello che mi avete chiesto e ho costituito
su di voi un re. 2Da questo momento ecco il re procede davanti a
voi. Quanto a me sono diventato vecchio e canuto e i miei figli eccoli tra di
voi. Io ho vissuto dalla mia giovinezza fino ad oggi sotto i vostri occhi. 3Eccomi,
pronunciatevi a mio riguardo alla presenza del Signore e del suo consacrato. A
chi ho portato via il bue? A chi ho portato via l'asino? Chi ho trattato con
prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere
gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!". 4Risposero:
"Non ci hai trattato con prepotenza, né ci hai fatto offesa, né hai preso
nulla da nessuno". 5Egli soggiunse loro: "È testimonio il
Signore contro di voi ed è testimonio oggi il suo consacrato, che non trovate
niente in mano mia?". Risposero: "Sì, è testimonio".
6Allora Samuele disse al popolo: "È testimonio il Signore che
ha stabilito Mosè e Aronne e che ha fatto uscire i vostri padri dal paese
d'Egitto.
7Ora state qui raccolti e io voglio discutere con voi davanti al
Signore a causa di tutti i benefici che il Signore ha operato con voi e con i
vostri padri. 8Quando Giacobbe andò in Egitto e gli Egiziani li
oppressero e i vostri padri gridarono al Signore, il Signore mandò loro Mosè e
Aronne che li fecero uscire dall'Egitto e li ricondussero in questo luogo. 9Ma
poiché avevano dimenticato il Signore loro Dio, li abbandonò in potere di
Sisara, capo dell'esercito di Cazor e in potere dei Filistei e in potere del re
di Moab, che mossero loro guerra. 10Essi gridarono al Signore:
Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato il Signore e abbiamo servito i Baal
e le Astàrti! Ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te. 11Allora
il Signore vi mandò Ierub-Baal e Barak e Iefte e Samuele e vi liberò dalle mani
dei nemici che vi circondavano e siete tornati a vita tranquilla. 12Eppure
quando avete visto che Nacas re degli Ammoniti muoveva contro di voi, mi avete
detto: No, vogliamo che un re regni sopra di noi, mentre il Signore vostro Dio
è vostro re. 13Ora eccovi il re che avete scelto e che avevate
chiesto. Vedete che il Signore ha costituito un re sopra di voi. 14Dunque
se temerete il Signore, se lo servirete e ascolterete la sua voce e non sarete
ribelli alla parola del Signore, voi e il re che regna su di voi vivrete con il
Signore vostro Dio. 15Se invece non ascolterete la voce del Signore
e sarete ribelli alla sua parola, la mano del Signore peserà su di voi, come
pesò sui vostri padri.
16Ora, state attenti e osservate questa grande cosa che il Signore
vuole operare sotto i vostri occhi. 17Non è forse questo il tempo
della mietitura del grano? Ma io griderò al Signore ed Egli manderà tuoni e
pioggia. Così vi persuaderete e constaterete che grande è il peccato che avete
fatto davanti al Signore chiedendo un re per voi". 18Samuele
allora invocò il Signore e il Signore mandò subito tuoni e pioggia in quel
giorno. Tutto il popolo fu preso da grande timore del Signore e di Samuele. 19Tutto
il popolo perciò disse a Samuele: "Prega il Signore tuo Dio per noi tuoi
servi che non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri errori
il peccato di aver chiesto per noi un re". 20Samuele rispose al
popolo: "Non temete: voi avete fatto tutto questo male, ma almeno in
seguito non allontanatevi dal Signore, anzi servite lui, il Signore, con tutto
il cuore. 21Non allontanatevi per seguire vanità che non possono
giovare né salvare, perché appunto sono vanità. 22Certo il Signore
non abbandonerà il suo popolo, per riguardo al suo nome che è grande, perché il
Signore ha cominciato a fare di voi il suo popolo. 23Quanto a me,
non sia mai che io pecchi contro il Signore, tralasciando di supplicare per voi
e di indicarvi la via buona e retta. 24Vogliate soltanto temere il
Signore e servirlo fedelmente con tutto il cuore, perché dovete ben riconoscere
le grandi cose che ha operato con voi. 25Se invece vorrete fare il
male, voi e il vostro re sarete spazzati via".
1Saul aveva trent'anni quando cominciò a regnare e
regnò vent'anni su Israele... 2Egli si scelse tremila uomini da
Israele: duemila stavano con Saul in Micmas e sul monte di Betel e mille
stavano con Giònata a Gàbaa di Beniamino; rimandò invece il resto del popolo
ciascuno alla sua tenda. 3Allora Giònata sconfisse la guarigione dei
Filistei che era in Gàbaa e i Filistei lo seppero subito. Ma Saul suonò la
tromba in tutta la regione gridando: "Ascoltino gli Ebrei!". 4Tutto
Israele udì e corse la voce: "Saul ha battuto la guarnigione dei Filistei
e ormai Israele s'è urtato con i Filistei". Il popolo si radunò dietro
Saul a Gàlgala. 5Anche i Filistei si radunarono per combattere
Israele, con tremila carri e seimila cavalieri e una moltitudine numerosa come
la sabbia che è sulla spiaggia del mare. Così si mossero e posero il campo a
Micmas a oriente di Bet-Aven. 6Quando gli Israeliti si accorsero di
essere in difficoltà, perché erano stretti dal nemico, cominciarono a
nascondersi in massa nelle grotte, nelle macchie, fra le rocce, nelle fosse e
nelle cisterne. 7Alcuni Ebrei passarono oltre il Giordano nella
terra di Gad e Gàlaad.
Saul restava in Gàlgala e tutto il popolo che stava con lui era impaurito. 8Aspettò
tuttavia sette giorni secondo il tempo fissato da Samuele. Ma Samuele non
arrivava a Gàlgala e il popolo si disperdeva lontano da lui. 9Allora
Saul diede ordine: "Preparatemi l'olocausto e i sacrifici di
comunione". Quindi offrì l'olocausto. 10Ed ecco, appena ebbe
finito di offrire l'olocausto, giunse Samuele e Saul gli uscì incontro per
salutarlo. 11Samuele disse subito: "Che hai fatto?". Saul
rispose: "Vedendo che il popolo si disperdeva lontano da me e tu non
venivi al termine dei giorni fissati, mentre i Filistei si addensavano in
Micmas, 12ho detto: ora scenderanno i Filistei contro di me in
Gàlgala mentre io non ho ancora placato il Signore. Perciò mi sono fatto ardito
e ho offerto l'olocausto". 13Rispose Samuele a Saul: "Hai
agito da stolto, non osservando il comando che il Signore Dio tuo ti aveva
imposto, perché in questa occasione il Signore avrebbe reso stabile il tuo
regno su Israele per sempre. 14Ora invece il tuo regno non durerà.
Il Signore si è già scelto un uomo secondo il suo cuore e lo costituirà capo
del suo popolo, perché tu non hai osservato quanto ti aveva comandato il
Signore". 15Samuele poi si alzò e salì da Gàlgala per andarsene
per la sua strada. Il resto del popolo salì dietro a Saul incontro ai guerrieri
e vennero da Gàlgala a Gàbaa di Beniamino; Saul contò la gente che era rimasta
con lui: erano seicento uomini.
16Saul e Giònata e la gente rimasta con loro stavano a Gàbaa di
Beniamino e i Filistei erano accampati in Micmas. 17Dall'accampamento
filisteo uscì una pattuglia d'assalto divisa in tre schiere: una si diresse
sulla via di Ofra verso il paese di Suàl; 18un'altra si diresse
sulla via di Bet-Coron; la terza schiera si diresse sulla via del confine che
sovrasta la valle di Zeboìm verso il deserto. 19Allora non si
trovava un fabbro in tutto il paese d'Israele: "Perché - dicevano i
Filistei - gli Ebrei non fabbrichino spade o lance". 20Così gli
Israeliti dovevano sempre scendere dai Filistei per affilare chi il vomere, chi
la zappa, chi la scure o la falce. 21L'affilatura costava due terzi
di siclo per i vomeri e le zappe e un terzo l'affilatura delle scuri e dei
pungoli. 22Nel giorno della battaglia, in tutta la gente che stava
con Saul e Giònata, non si trovò in mano ad alcuno né spada né lancia. Si poté
averne solo per Saul e suo figlio Giònata. 23Intanto una guarnigione
di Filistei era uscita verso il passo di Micmas.
1Un giorno Giònata, figlio di Saul, disse al suo
scudiero: "Su vieni, portiamoci fino all'appostamento dei Filistei che sta
qui di fronte". Ma non disse nulla a suo padre. 2Saul se ne
stava al limitare di Gàbaa sotto il melograno che si trova in Migròn; la sua
gente era di circa seicento uomini. 3Achià figlio di Achitùb,
fratello di Icabòd, figlio di Pìncas, figlio di Eli, sacerdote del Signore in
Silo, portava l'efod e il popolo non sapeva che Giònata era andato. 4Tra
i varchi per i quali Giònata cercava di passare, puntando sull'appostamento dei
Filistei, vi era una sporgenza rocciosa da una parte e una sporgenza rocciosa
dall'altra parte: una si chiamava Bòzez, l'altra Sène. 5Una delle
rocce sporgenti era di fronte a Micmas a settentrione, l'altra era di fronte a
Gàbaa a meridione. 6Giònata disse allo scudiero: "Su, vieni,
passiamo all'appostamento di questi non circoncisi; forse il Signore ci
aiuterà, perché non è difficile per il Signore salvare con molti o con
pochi". 7Lo scudiero gli rispose: "Fa' quanto hai in
animo. Avvìati e va'! Eccomi con te: come il tuo cuore, così è il mio". 8Allora
Giònata disse: "Ecco, noi passeremo verso questi uomini e ci mostreremo
loro. 9Se ci diranno: Fermatevi finché veniamo a raggiungervi,
restiamo in basso e non saliamo da loro. 10Se invece ci diranno:
Venite su da noi!, saliamo, perché il Signore ce li ha messi nelle mani e
questo sarà per noi il segno". 11Quindi i due si lasciarono
scorgere dall'appostamento filisteo e i Filistei dissero: "Ecco gli Ebrei
che escono dalle caverne dove si erano nascosti". 12Poi gli
uomini della guarnigione dissero a Giònata e al suo scudiero: "Salite da
noi, che abbiamo qualche cosa da dirvi!". Giònata allora disse al suo
scudiero: "Sali dopo di me, perché il Signore li ha messi nelle mani di
Israele". 13Giònata saliva aiutandosi con le mani e con i piedi
e lo scudiero lo seguiva; quelli cadevano davanti a Giònata e, dietro, lo
scudiero li finiva. 14Questa fu la prima strage nella quale Giònata
e il suo scudiero colpirono una ventina di uomini, entro quasi metà di un campo
arabile.
15Si sparse così il terrore nell'accampamento, nella regione e in
tutto il popolo. Anche la guarnigione e i suoi uomini d'assalto furono
atterriti e la terra tremò e ci fu un terrore divino.
16Le vedette di Saul che stavano in Gàbaa di Beniamino guardarono e
videro la moltitudine che fuggiva qua e là. 17Allora Saul ordinò
alla gente che era con lui: "Su, cercate e indagate chi sia partito da
noi". Cercarono ed ecco non c'erano né Giònata né il suo scudiero. 18Saul
disse ad Achia: "Avvicina l'efod!" - egli infatti allora
portava l'efod davanti agli Israeliti -. 19Mentre Saul
parlava al sacerdote, il tumulto che era sorto nel campo filisteo andava
propagandosi e crescendo. Saul disse al sacerdote: "Ritira la mano". 20A
loro volta Saul e la gente che era con lui alzarono grida e mossero
all'attacco, ma ecco trovarono che la spada dell'uno si rivolgeva contro
l'altro in una confusione molto grande. 21Anche quegli Ebrei che
erano con i Filistei da qualche tempo e che erano saliti con loro
all'accampamento, si voltarono, per mettersi con Israele che era là con Saul e
Giònata. 22Inoltre anche tutti gli Israeliti che si erano nascosti
sulle montagne di Efraim, quando seppero che i Filistei erano in fuga, si
unirono a inseguirli e batterli. 23Così il Signore in quel giorno
salvò Israele e la battaglia si estese fino a Bet-Aven.
24Gli Israeliti erano sfiniti in quel giorno e Saul impose questo
giuramento a tutto il popolo: "Maledetto chiunque gusterà cibo prima di
sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici". E nessuno del popolo
gustò cibo. 25Tutta la gente passò per una selva dove c'erano favi
di miele sul suolo. 26Il popolo passò per la selva ed ecco si vedeva
colare il miele, ma nessuno stese la mano e la portò alla bocca, perché il
popolo temeva il giuramento. 27Ma Giònata non aveva saputo che suo
padre aveva fatto giurare il popolo, quindi allungò la punta del bastone che
teneva in mano e la intinse nel favo di miele, poi riportò la mano alla bocca e
i suoi occhi si rischiararono. 28Uno del gruppo s'affrettò a dire:
"Tuo padre ha fatto fare questo solenne giuramento al popolo: Maledetto
chiunque toccherà cibo quest'oggi!, sebbene il popolo fosse sfinito". 29Rispose
Giònata: "Mio padre vuol rovinare il paese! Guardate come si sono
rischiarati i miei occhi, perché ho gustato un poco di questo miele. 30Dunque
se il popolo avesse mangiato oggi qualche cosa dei viveri presi ai nemici,
quanto maggiore sarebbe stata ora la rotta dei Filistei!".
31In quel giorno percossero i Filistei da Micmas fino ad Aialon e il
popolo era sfinito. 32Quelli del popolo si gettarono sulla preda e
presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue. 33La
cosa fu annunziata a Saul: "Ecco il popolo pecca contro il Signore,
mangiando con il sangue". Rispose: "Avete prevaricato! Rotolate
subito qui una grande pietra". 34Allora Saul soggiunse:
"Passate tra il popolo e dite a tutti: Ognuno conduca qua il suo bue e il
suo montone e li macelli su questa pietra, poi mangiatene; così non peccherete
contro il Signore, mangiando le carni con il sangue". In quella notte ogni
uomo del popolo condusse a mano ciò che aveva e là lo macellò. 35Saul
innalzò un altare al Signore. Fu questo il primo altare che egli edificò al
Signore.
36Quindi Saul disse: "Scendiamo dietro i Filistei questa notte
stessa e deprediamoli fino al mattino e non lasciamo scampare uno solo di
loro". Gli risposero: "Fa' quanto ti sembra bene". Ma il
sacerdote disse: "Accostiamoci qui a Dio". 37Saul dunque
interrogò Dio: "Devo scendere dietro i Filistei? Li consegnerai in mano di
Israele?". Ma quel giorno non gli rispose. 38Allora Saul disse:
"Accostatevi qui voi tutti capi del popolo. Cercate ed esaminate da chi
sia stato commesso oggi il peccato, 39perché per la vita del Signore
salvatore d'Israele certamente costui morirà, anche se si tratta di Giònata mio
figlio". Ma nessuno del popolo gli rispose. 40Perciò disse a
tutto Israele: "Voi state da una parte: io e mio figlio Giònata staremo
dall'altra". Il popolo rispose a Saul: "Fa' quanto ti sembra
bene". 41Saul parlò al Signore: "Dio d'Israele, fa'
conoscere l'innocente". Furono designati Giònata e Saul e il popolo restò
libero. 42Saul soggiunse: "Tirate a sorte tra me e mio figlio
Giònata". Fu sorteggiato Giònata. 43Saul disse a Giònata:
"Narrami quello che hai fatto". Giònata raccontò: "Realmente ho
assaggiato un po' di miele con la punta del bastone che avevo in mano. Ecco,
morirò". 44Saul disse: "Faccia Dio a me questo e anche di
peggio, se non andrai a morte, Giònata!". 45Ma il popolo disse
a Saul: "Dovrà forse morire Giònata che ha ottenuto questa grande vittoria
in Israele? Non sia mai! Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello
del suo capo, perché in questo giorno egli ha agito con Dio". Così il
popolo salvò Giònata che non fu messo a morte. 46Saul cessò
dall'inseguire i Filistei e questi raggiunsero il loro paese.
47Saul si assicurò il regno su Israele e mosse contro tutti i nemici
all'intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro Edom e i re di Zoba e i
Filistei e dovunque si volgeva aveva successo. 48Compì imprese
brillanti, batté gli Amaleciti e liberò Israele dalle mani degli oppressori. 49Figli
di Saul furono Giònata, Isbàal e Malkisùa; le sue due figlie si chiamavano
Merab la maggiore e Mikal la più piccola. 50La moglie di Saul si
chiamava Achinòam, figlia di Achimàaz. Il capo delle sue milizie si chiamava
Abner figlio di Ner, zio di Saul. 51Kis padre di Saul e Ner padre di
Abner erano figli di Abièl. 52Durante tutto il tempo di Saul vi fu
guerra aperta con i Filistei; se Saul scorgeva un uomo valente o un giovane
coraggioso, lo prendeva al suo seguito.
1Samuele disse a Saul: "Il Signore ha inviato me
per consacrarti re sopra Israele suo popolo. Ora ascolta la voce del Signore. 2Così
dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a
Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall'Egitto. 3Va'
dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non
lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e
lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini". 4Saul convocò il
popolo e passò in rassegna le truppe in Telaìm: erano duecentomila fanti e
diecimila uomini di Giuda. 5Saul venne alla città di Amalek e tese
un'imboscata nella valle. 6Disse inoltre Saul ai Keniti:
"Andate via, ritiratevi dagli Amaleciti prima che vi travolga insieme con
loro, poiché avete usato benevolenza con tutti gli Israeliti, quando uscivano
dall'Egitto". I Keniti si ritirarono da Amalek. 7Saul colpì
Amalek da Avila procedendo verso Sur, che è di fronte all'Egitto. 8Egli
prese vivo Agag, re di Amalek, e passò a fil di spada tutto il popolo. 9Ma
Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio del bestiame minuto e grosso,
gli animali grassi e gli agnelli, cioè tutto il meglio, e non vollero
sterminarli; invece votarono allo sterminio tutto il bestiame scadente e
patito.
10Allora fu rivolta a Samuele questa parola del Signore: 11"Mi
pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha messo
in pratica la mia parola". Samuele rimase turbato e alzò grida al Signore
tutta la notte.
12Al mattino presto Samuele si alzò per andare incontro a Saul, ma
fu annunziato a Samuele: "Saul è andato a Carmel, ed ecco si è fatto
costruire un trofeo, poi è tornato passando altrove ed è sceso a Gàlgala".
13Samuele raggiunse Saul e Saul gli disse: "Benedetto tu
davanti al Signore; ho eseguito gli ordini del Signore". 14Rispose
Samuele: "Ma che è questo belar di pecore, che mi giunge all'orecchio, e
questi muggiti d'armento che odo?". 15Disse Saul: "Li
hanno condotti qui dagli Amaleciti, come il meglio del bestiame grosso e
minuto, che il popolo ha risparmiato per sacrificarli al Signore, tuo Dio. Il
resto l'abbiamo votato allo sterminio". 16Rispose Samuele a
Saul: "Basta! Lascia che ti annunzi ciò che il Signore mi ha rivelato
questa notte". E Saul gli disse: "Parla!". 17Samuele
cominciò: "Non sei tu capo delle tribù d'Israele, benché piccolo ai tuoi
stessi occhi? Non ti ha forse il Signore consacrato re d'Israele? 18Il
Signore ti aveva mandato per una spedizione e aveva detto: Va', vota allo
sterminio quei peccatori di Amaleciti, combattili finché non li avrai
distrutti. 19Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore e
ti sei attaccato al bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore?". 20Saul
insisté con Samuele: "Ma io ho obbedito alla parola del Signore, ho fatto
la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag re di Amalek e ho
sterminato gli Amaleciti. 21Il popolo poi ha preso dal bottino
pecore e armenti, primizie di ciò che è votato allo sterminio per sacrificare
al Signore tuo Dio in Gàlgala". 22Samuele esclamò:
"Il Signore forse
gradisce gli olocausti e i sacrifici
come obbedire alla voce del Signore?
Ecco, obbedire è meglio del sacrificio,
essere docili è più del grasso degli arieti.
23Poiché peccato di divinazione è la ribellione,
e iniquità e terafim l'insubordinazione.
Perché hai rigettato la parola del Signore,
Egli ti ha rigettato come re".
24Saul disse allora a Samuele: "Ho peccato per
avere trasgredito il comando del Signore e i tuoi ordini, mentre ho temuto il
popolo e ho ascoltato la sua voce. 25Ma ora, perdona il mio peccato
e ritorna con me, perché mi prostri al Signore". 26Ma Samuele
rispose a Saul: "Non posso ritornare con te, perché tu stesso hai
rigettato la parola del Signore e il Signore ti ha rigettato perché tu non sia
più re sopra Israele". 27Samuele si voltò per andarsene ma Saul
gli afferrò un lembo del mantello, che si strappò. 28Samuele gli
disse: "Il Signore ha strappato da te il regno d'Israele e l'ha dato ad un
altro migliore di te. 29D'altra parte la Gloria di Israele non
mentisce né può ricredersi, perché Egli non è uomo per ricredersi". 30Saul
disse: "Ho peccato sì, ma onorami davanti agli anziani del mio popolo e
davanti a Israele; ritorna con me perché mi prostri al Signore tuo Dio". 31Samuele
ritornò con Saul e questi si prostrò al Signore.
32Poi Samuele disse: "Conducetemi Agag, re di Amalek".
Agag avanzò verso di lui tutto tremante, dicendo:
"Certo è passata
l'amarezza della morte!".
33Samuele l'apostrofò:
"Come la tua spada ha
privato di figli le donne,
così sarà privata di figli tra le donne tua madre".
Poi Samuele trafisse Agag
davanti al Signore in Gàlgala. 34Samuele andò quindi a Rama e Saul
salì a casa sua a Gàbaa di Saul. 35Né Samuele tornò a rivedere Saul
fino al giorno della sua morte, ma Samuele piangeva per Saul, perché il Signore
si era pentito di aver fatto regnare Saul su Israele.
1E il Signore disse a Samuele: "Fino a quando
piangerai su Saul, mentre io l'ho rigettato perché non regni su Israele? Riempi
di olio il tuo corno e parti. Ti ordino di andare da Iesse il Betlemmita,
perché tra i suoi figli mi sono scelto un re". 2Samuele
rispose: "Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà".
Il Signore soggiunse: "Prenderai con te una giovenca e dirai: Sono venuto
per sacrificare al Signore. 3Inviterai quindi Iesse al sacrificio.
Allora io ti indicherò quello che dovrai fare e tu ungerai colui che io ti
dirò". 4Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato
e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e
gli chiesero: "È di buon augurio la tua venuta?". 5Rispose:
"È di buon augurio. Sono venuto per sacrificare al Signore. Provvedete a
purificarvi, poi venite con me al sacrificio". Fece purificare anche Iesse
e i suoi figli e li invitò al sacrificio. 6Quando furono entrati,
egli osservò Eliab e chiese: "È forse davanti al Signore il suo
consacrato?". 7Il Signore rispose a Samuele: "Non guardare
al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io
non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda
il cuore". 8Iesse fece allora venire Abìnadab e lo presentò a
Samuele, ma questi disse: "Nemmeno su costui cade la scelta del
Signore". 9Iesse fece passare Samma e quegli disse:
"Nemmeno su costui cade la scelta del Signore". 10Iesse
presentò a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: "Il
Signore non ha scelto nessuno di questi". 11Samuele chiese a
Iesse: "Sono qui tutti i giovani?". Rispose Iesse: "Rimane
ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge". Samuele ordinò a
Iesse: "Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli
sia venuto qui". 12Quegli mandò a chiamarlo e lo fece venire.
Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto. Disse il Signore: "Alzati
e ungilo: è lui!". 13Samuele prese il corno dell'olio e lo
consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si
posò su Davide da quel giorno in poi. Samuele poi si alzò e tornò a Rama.
14Lo spirito del Signore si era ritirato da Saul ed egli veniva
atterrito da uno spirito cattivo, da parte del Signore. 15Allora i
servi di Saul gli dissero: "Vedi, un cattivo spirito sovrumano ti turba. 16Comandi
il signor nostro ai ministri che gli stanno intorno e noi cercheremo un uomo
abile a suonare la cetra. Quando il sovrumano spirito cattivo ti investirà,
quegli metterà mano alla cetra e ti sentirai meglio". 17Saul
rispose ai ministri: "Ebbene cercatemi un uomo che suoni bene e fatelo
venire da me". 18Rispose uno dei giovani: "Ecco, ho visto
il figlio di Iesse il Betlemmita: egli sa suonare ed è forte e coraggioso,
abile nelle armi, saggio di parole, di bell'aspetto e il Signore è con
lui". 19Saul mandò messaggeri a Iesse con quest'invito:
"Mandami Davide tuo figlio, quello che sta con il gregge". 20Iesse
preparò un asino e provvide pane e un otre di vino e un capretto, affidò tutto
a Davide suo figlio e lo inviò a Saul. 21Davide giunse da Saul e
cominciò a stare alla sua presenza. Saul gli si affezionò molto e Davide
divenne suo scudiero. 22E Saul mandò a dire a Iesse: "Rimanga
Davide con me, perché ha trovato grazia ai miei occhi". 23Quando
dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e
suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava
da lui.
1I Filistei radunarono di nuovo l'esercito per la
guerra e si ammassarono a Soco di Giuda e si accamparono tra Soco e Azeka, a
Efes-Dammìm. 2Anche Saul e gli Israeliti si radunarono e si
accamparono nella valle del Terebinto e si schierarono a battaglia di fronte ai
Filistei. 3I Filistei stavano sul monte da una parte e Israele sul
monte dall'altra parte e in mezzo c'era la valle.
4Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia, di
Gat; era alto sei cubiti e un palmo. 5Aveva in testa un elmo di
bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila
sicli di bronzo. 6Portava alle gambe schinieri di bronzo e un
giavellotto di bronzo tra le spalle. 7L'asta della sua lancia era
come un subbio di tessitori e la lama dell'asta pesava seicento sicli di ferro;
davanti a lui avanzava il suo scudiero. 8Egli si fermò davanti alle
schiere d'Israele e gridò loro: "Perché siete usciti e vi siete schierati
a battaglia? Non sono io Filisteo e voi servi di Saul? Scegliete un uomo tra di
voi che scenda contro di me. 9Se sarà capace di combattere con me e
mi abbatterà, noi saremo vostri schiavi. Se invece prevarrò io su di lui e lo
abbatterò, sarete voi nostri schiavi e sarete soggetti a noi". 10Il
Filisteo aggiungeva: "Io ho lanciato oggi una sfida alle schiere d'Israele.
Datemi un uomo e combatteremo insieme". 11Saul e tutto Israele
udirono le parole del Filisteo; ne rimasero colpiti ed ebbero grande paura.
12Davide era figlio di un Efratita da Betlemme di Giuda chiamato
Iesse, che aveva otto figli. Al tempo di Saul, quest'uomo era anziano e avanti
negli anni. 13I tre figli maggiori di Iesse erano andati con Saul in
guerra. Di questi tre figli, che erano andati in guerra, il maggiore si
chiamava Eliab, il secondo Abìnadab, il terzo Samma. 14Davide era
ancor giovane quando i tre maggiori erano partiti dietro Saul. 15Egli
andava e veniva dal seguito di Saul e badava al gregge di suo padre in
Betlemme.
16Il Filisteo avanzava mattina e sera; continuò per quaranta giorni
a presentarsi. 17Ora Iesse disse a Davide suo figlio: "Prendi
su per i tuoi fratelli questa misura di grano tostato e questi dieci pani e
portali in fretta ai tuoi fratelli nell'accampamento. 18Al capo di
migliaia porterai invece queste dieci forme di cacio. Informati della salute
dei tuoi fratelli e prendi la loro paga. 19Saul con essi e tutto
l'esercito di Israele sono nella valle del Terebinto a combattere contro i
Filistei". 20Davide si alzò di buon mattino: lasciò il gregge
alla cura di un guardiano, prese la roba e partì come gli aveva ordinato Iesse.
Arrivò all'accampamento quando le truppe uscivano per schierarsi e lanciavano
il grido di guerra. 21Si disposero in ordine Israele e i Filistei:
schiera contro schiera. 22Davide si tolse il fardello e l'affidò al
custode dei bagagli, poi corse tra le file e domandò ai suoi fratelli se
stavano bene. 23Mentre egli parlava con loro, ecco il campione,
chiamato Golia, il Filisteo di Gat, uscì dalle schiere filistee e tornò a dire
le sue solite parole e Davide le intese. 24Tutti gli Israeliti,
quando lo videro, fuggirono davanti a lui ed ebbero grande paura.
25Ora un Israelita disse: "Vedete quest'uomo che avanza? Viene
a sfidare Israele. Chiunque lo abbatterà, il re lo colmerà di ricchezze, gli
darà in moglie sua figlia ed esenterà la casa di suo padre da ogni gravame in
Israele". 26Davide domandava agli uomini che stavano attorno a
lui: "Che faranno dunque all'uomo che eliminerà questo Filisteo e farà
cessare la vergogna da Israele? E chi è mai questo Filisteo non circonciso per
insultare le schiere del Dio vivente?". 27Tutti gli
rispondevano la stessa cosa: "Così e così si farà all'uomo che lo
eliminerà". 28Lo sentì Eliab, suo fratello maggiore, mentre
parlava con gli uomini, ed Eliab si irritò con Davide e gli disse: "Ma
perché sei venuto giù e a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io
conosco la tua boria e la malizia del tuo cuore: tu sei venuto per vedere la
battaglia". 29Davide rispose: "Che ho dunque fatto? Non si
può fare una domanda?". 30Si allontanò da lui, si rivolse a un
altro e fece la stessa domanda e tutti gli diedero la stessa risposta.
31Sentendo le domande che faceva Davide, pensarono di riferirle a
Saul e questi lo fece venire a sé.
32Davide disse a Saul: "Nessuno si perda d'animo a causa di
costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo". 33Saul
rispose a Davide: "Tu non puoi andare contro questo Filisteo a batterti
con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d'armi fin dalla sua
giovinezza". 34Ma Davide disse a Saul: "Il tuo servo
custodiva il gregge di suo padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar
via una pecora dal gregge. 35Allora lo inseguivo, lo abbattevo e
strappavo la preda dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l'afferravo
per le mascelle, l'abbattevo e lo uccidevo. 36Il tuo servo ha
abbattuto il leone e l'orso. Codesto Filisteo non circonciso farà la stessa
fine di quelli, perché ha insultato le schiere del Dio vivente". 37Davide
aggiunse: "Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle
unghie dell'orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo". Saul
rispose a Davide: "Ebbene va' e il Signore sia con te". 38Saul
rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli
fece indossare la corazza. 39Poi Davide cinse la spada di lui sopra
l'armatura, ma cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato. Allora
Davide disse a Saul: "Non posso camminare con tutto questo, perché non
sono abituato". E Davide se ne liberò.
40Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci
dal torrente e li pose nel suo sacco da pastore che gli serviva da bisaccia;
prese ancora in mano la fionda e mosse verso il Filisteo.
41Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre
il suo scudiero lo precedeva. 42Il Filisteo scrutava Davide e,
quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli
e di bell'aspetto. 43Il Filisteo gridò verso Davide: "Sono io
forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?". E quel Filisteo
maledisse Davide in nome dei suoi dèi. 44Poi il Filisteo gridò a
Davide: "Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle
bestie selvatiche". 45Davide rispose al Filisteo: "Tu
vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del
Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai insultato. 46In
questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò
e staccherò la testa dal tuo corpo e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo
agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è
un Dio in Israele. 47Tutta questa moltitudine saprà che il Signore
non salva per mezzo della spada o della lancia, perché il Signore è arbitro
della lotta e vi metterà certo nelle nostre mani". 48Appena il
Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse prontamente al
luogo del combattimento incontro al Filisteo. 49Davide cacciò la
mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il
Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la
faccia a terra. 50Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con
la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada. 51Davide
fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo
uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe
era morto e si diedero alla fuga.
52Si levarono allora gli uomini d'Israele e di Giuda alzando il
grido di guerra e inseguirono i Filistei fin presso Gat e fino alle porte di
Ekron. I Filistei caddero e lasciarono i loro cadaveri lungo la via fino a
Saaràim, fino a Gat e fino ad Ekron. 53Quando gli Israeliti furono
di ritorno dall'inseguimento dei Filistei, saccheggiarono il loro campo. 54Davide
prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme. Le armi di lui invece le
pose nella sua tenda.
55Saul, mentre guardava Davide uscire incontro al Filisteo, aveva
chiesto ad Abner capo delle milizie: "Abner, di chi è figlio questo
giovane?". Rispose Abner: "Per la tua vita, o re, non lo so". 56Il
re soggiunse: "Chiedi tu di chi sia figlio quel giovinetto". 57Quando
Davide tornò dall'uccisione del Filisteo, Abner lo prese e lo condusse davanti
a Saul mentre aveva ancora in mano la testa del Filisteo. 58Saul gli
chiese: "Di chi sei figlio, giovane?". Rispose Davide: "Di Iesse
il Betlemmita, tuo servo".
1Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima
di Giònata s'era già talmente legata all'anima di Davide, che Giònata lo amò
come se stesso. 2Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò
tornare a casa di suo padre. 3Giònata strinse con Davide un patto,
perché lo amava come se stesso. 4Giònata si tolse il mantello che
indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo
arco e la cintura. 5Davide riusciva in tutti gli incarichi che Saul
gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a
tutto il popolo e anche ai ministri di Saul.
6Al loro rientrare, mentre Davide tornava dall'uccisione del
Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare
incontro al re Saul, accompagnandosi con i timpani, con grida di gioia e con
sistri. 7Le donne danzavano e cantavano alternandosi:
"Saul ha ucciso i suoi
mille,
Davide i suoi diecimila".
8Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle
parole. Diceva: "Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dato mille.
Non gli manca altro che il regno". 9Così da quel giorno in poi
Saul si ingelosì di Davide. 10Il giorno dopo, un cattivo spirito
sovrumano s'impossessò di Saul, il quale si mise a delirare in casa. Davide
suonava la cetra come i giorni precedenti e Saul teneva in mano la lancia. 11Saul
impugnò la lancia, pensando: "Inchioderò Davide al muro!". Ma Davide
gli sfuggì davanti per due volte. 12Saul cominciò a sentir timore di
fronte a Davide, perché il Signore era con lui, mentre si era ritirato da Saul.
13Saul lo allontanò da sé e lo fece capo di migliaia e Davide andava
e veniva alla testa del suo gruppo. 14Davide riusciva in tutte le
sue imprese, poiché il Signore era con lui. 15Saul, vedendo che
riusciva proprio sempre, aveva timore di lui. 16Ma tutto Israele e
Giuda amavano Davide, perché egli si muoveva alla loro testa.
17Ora Saul disse a Davide: "Ecco Merab, mia figlia maggiore. La
dò in moglie a te. Tu dovrai essere il mio guerriero e combatterai le battaglie
del Signore". Saul pensava: "Non sia contro di lui la mia mano, ma
contro di lui sia la mano dei Filistei". 18Davide rispose a
Saul: "Chi sono io e che importanza ha la famiglia di mio padre in
Israele, perché io possa diventare genero del re?". 19Ma ecco,
quando venne il tempo di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, fu data invece
in moglie ad Adriel di Mecola.
20Intanto Mikal, l'altra figlia di Saul, s'invaghì di Davide; ne
riferirono a Saul e la cosa gli piacque. 21Saul diceva: "Gliela
darò, ma sarà per lui una trappola e la mano dei Filistei cadrà su di
lui". E Saul disse a Davide: "Oggi hai una seconda occasione per
diventare mio genero". 22Quindi Saul ordinò ai suoi ministri:
"Dite di nascosto a Davide: Ecco, tu piaci al re e i suoi ministri ti
amano. Su, dunque, diventa genero del re". 23I ministri di Saul
sussurrarono all'orecchio di Davide queste parole e Davide rispose: "Vi
pare piccola cosa divenir genero del re? Io sono povero e uomo di bassa condizione".
24I ministri di Saul gli riferirono: "Davide ha risposto in
questo modo". 25Allora Saul disse: "Riferite a Davide: Il
re non pretende il prezzo nuziale, ma solo cento prepuzi di Filistei, perché
sia fatta vendetta dei nemici del re". Saul pensava di far cadere Davide
in mano ai Filistei. 26I ministri di lui riferirono a Davide queste
parole e piacque a Davide tale condizione per diventare genero del re. Non
erano ancora passati i giorni fissati, 27quando Davide si alzò,
partì con i suoi uomini e uccise tra i Filistei duecento uomini. Davide riportò
i loro prepuzi e li contò davanti al re per diventare genero del re. Saul gli
diede in moglie la figlia Mikal. 28Saul si accorse che il Signore
era con Davide e che Mikal figlia di Saul lo amava. 29Saul ebbe
ancor più paura nei riguardi di Davide; Saul fu nemico di Davide per tutti i
suoi giorni. 30I capi dei Filistei facevano sortite, ma Davide, ogni
volta che uscivano, riportava successi maggiori di tutti i ministri di Saul e
in tal modo si acquistò grande fama.
1Saul comunicò a Giònata suo figlio e ai suoi ministri
di aver deciso di uccidere Davide. Ma Giònata figlio di Saul nutriva grande
affetto per Davide. 2Giònata informò Davide dicendo: "Saul mio
padre cerca di ucciderti. Sta' in guardia da domani all'alba, sta' fermo in un
luogo nascosto e non farti vedere. 3Io uscirò e starò al fianco di
mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre.
Vedrò ciò che succede e te lo farò sapere". 4Giònata parlò
difatti a Saul suo padre in favore di Davide e gli disse: "Non si macchi
il re contro il suo servo, contro Davide, che non si è macchiato contro di te,
che anzi ti ha reso un servizio molto grande. 5Egli ha esposto la
vita, quando sconfisse il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande
vittoria a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro
un innocente, uccidendo Davide senza motivo?". 6Saul ascoltò la
voce di Giònata e giurò: "Per la vita del Signore, non morirà!". 7Giònata
chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul
Davide, che rimase al suo seguito come prima.
8La guerra si riaccese e Davide uscì a combattere i Filistei e
inflisse loro una grande sconfitta, sicché si dettero alla fuga davanti a lui. 9Ma
un sovrumano spirito cattivo si impadronì di Saul. Egli stava in casa e teneva
in mano la lancia, mentre Davide suonava la cetra. 10Saul tentò di
colpire Davide con la lancia contro il muro. Ma Davide si scansò da Saul, che
infisse la lancia nel muro. Davide fuggì e quella notte fu salvo.
11Saul mandò messaggeri alla casa di Davide per sorvegliarlo e
ucciderlo il mattino dopo. Mikal moglie di Davide lo avvertì dicendo: "Se
non metti al sicuro la tua vita questa notte, domani sarai ucciso". 12Mikal
calò Davide dalla finestra e quegli partì di corsa e si mise in salvo. 13Mikal
prese allora i terafim e li pose presso il letto. Mise dalla parte del
capo un tessuto di pelo di capra e coprì il letto con una coltre. 14Saul
mandò dunque messaggeri a prendere Davide ma essa disse: "È malato". 15Saul
rimandò i messaggeri a vedere Davide con questo ordine: "Portatelo qui da
me nel suo letto, perché lo faccia morire". 16Tornarono i
messaggeri ed ecco presso il letto c'erano i terafim e il tessuto di
pelo di capra dalla parte del capo. 17Saul disse a Mikal:
"Perché mi hai ingannato a questo modo e hai fatto fuggire il mio nemico,
perché si mettesse in salvo?". Rispose Mikal a Saul: "Egli mi ha
detto: Lasciami fuggire, altrimenti ti uccido".
18Davide dunque fuggì e si mise in salvo. Andò da Samuele in Rama e
gli narrò quanto gli aveva fatto Saul; poi Davide e Samuele andarono ad abitare
a Naiot. 19La cosa fu riferita a Saul: "Ecco, Davide sta a
Naiot presso Rama". 20Allora Saul spedì messaggeri a catturare
Davide, ma quando videro profetare la comunità dei profeti, mentre Samuele
stava in piedi alla loro testa, lo spirito di Dio investì i messaggeri di Saul
e anch'essi fecero i profeti. 21Annunziarono a Saul questa cosa ed
egli spedì altri messaggeri, ma anch'essi fecero i profeti. Saul mandò di nuovo
messaggeri per la terza volta, ma anch'essi fecero i profeti. 22Allora
venne egli stesso a Rama e si portò alla grande cisterna che si trova a Secu e
domandò: "C'è qui forse Samuele con Davide?". Gli risposero:
"Eccoli: sono a Naiot di Rama". 23Egli si incamminò verso
Naiot di Rama, ma cadde anche su di lui lo spirito di Dio e andava avanti
facendo il profeta finché giunse a Naiot di Rama. 24Anch'egli si
tolse gli abiti e continuò a fare il profeta davanti a Samuele; poi crollò e
restò nudo tutto quel giorno e tutta la notte. Da qui è venuto il detto:
"Anche Saul è tra i profeti?".
1Davide lasciò di nascosto Naiot di Rama, si recò da
Giònata e gli disse: "Che ho fatto, che delitto ho commesso, che colpa ho
avuto nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?". 2Rispose:
"Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di
piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è
possibile!". 3Ma Davide giurò ancora: "Tuo padre sa
benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: Giònata non deve sapere
questa cosa perché si angustierebbe. Ma, per la vita del Signore e per la tua
vita, c'è un sol passo tra me e la morte". 4Giònata disse:
"Che cosa desideri che io faccia per te?". 5Rispose
Davide: "Domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re. Ma
tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza
sera. 6Se tuo padre mi cercherà, dirai: Davide mi ha chiesto di
lasciarlo andare in fretta a Betlemme sua città perché vi si celebra il
sacrificio annuale per tutta la famiglia. 7Se dirà: Va bene, allora
il tuo servo può stare in pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è
stato deciso il peggio da parte sua. 8Mostra la tua bontà verso il
tuo servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore:
se ho qualche colpa, uccidimi tu; ma per qual motivo dovresti condurmi da tuo
padre?". 9Giònata rispose: "Lungi da te! Se certo io
sapessi che da parte di mio padre è stata decisa una cattiva sorte per te, non
te lo farei forse sapere?". 10Davide disse a Giònata: "Chi
mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?". 11Giònata
rispose a Davide: "Vieni, andiamo in campagna".
Uscirono tutti e due nei campi. 12Allora Giònata disse a Davide:
"Per il Signore, Dio d'Israele, domani o il terzo giorno a quest'ora
indagherò le intenzioni di mio padre. Se saranno favorevoli a Davide e io non
manderò subito a riferirlo al tuo orecchio, 13tanto faccia il
Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre
decidere il peggio a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu
andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre. 14Fin
quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto,
15non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; quando il
Signore avrà sterminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide, 16non
sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà
conto ai nemici di Davide". 17Giònata volle ancor giurare a
Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso. 18Giònata
disse a Davide: "Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata
perché si guarderà al tuo posto. 19Aspetterai il terzo giorno, poi
scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di
quel fatto e resterai presso quella collinetta. 20Io tirerò tre
frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per mio conto. 21Poi
manderò il ragazzo gridando: Va' a cercare le frecce! Se dirò al ragazzo:
Guarda, le frecce sono più in qua da dove ti trovi, prendile!, allora vieni,
perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non ci sarà niente di
grave. 22Se invece dirò al giovane: Guarda, le frecce sono più
avanti di dove ti trovi!, allora va' perché il Signore ti fa partire. 23Riguardo
alle parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te
per sempre".
24Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re
sedette a tavola per mangiare. 25Il re sedette come al solito sul
sedile contro il muro; Giònata stette di fronte, Abner si sedette al fianco del
re e il posto di Davide rimase vuoto. 26Ma Saul non disse nulla quel
giorno, perché pensava: "Gli sarà successo un inconveniente: non sarà
mondo. Certo, non è mondo". 27Ed ecco l'indomani, il secondo
giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Saul disse allora
a Giònata suo figlio: "Perché il figlio di Iesse non è venuto a tavola né
ieri né oggi?". 28Giònata rispose a Saul: "Davide mi ha
chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme. 29Mi ha
detto: Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio
fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque ho trovato grazia ai tuoi occhi,
lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli. Per questo non è venuto
alla tavola del re". 30Saul si adirò molto con Giònata e gli
gridò: "Figlio d'una donna perduta, non so io forse che tu prendi le parti
del figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 31Perché
fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu
né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché deve
morire". 32Rispose Giònata a Saul suo padre: "Perché deve
morire? Che ha fatto?". 33Saul afferrò la lancia contro di lui
per colpirlo e Giònata capì che l'uccisione di Davide era cosa ormai decisa da
parte di suo padre. 34Giònata si alzò dalla tavola acceso d'ira e
non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna nuova. Era
rattristato per riguardo a Davide perché suo padre ne violava i diritti.
35Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per dare le indicazioni
a Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo. 36Egli disse al
ragazzo: "Corri a cercare le frecce che io tirerò". Il ragazzo corse
ed egli tirò la freccia più avanti di lui. 37Il ragazzo corse fino
al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirata e Giònata gridò al
ragazzo: "La freccia non è forse più avanti di te?". 38Giònata
gridò ancora al ragazzo: "Corri svelto e non fermarti!". Il ragazzo di
Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone. 39Il ragazzo
non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa. 40Allora
diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: "Va' e riportale in
città". 41Partito il ragazzo, Davide si mosse da dietro la
collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si
baciarono l'un l'altro e piansero l'uno insieme all'altro, finché per Davide si
fece tardi. 42Allora Giònata disse a Davide: "Va' in pace, ora
che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con
te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre".
1Davide si alzò e partì e Giònata tornò in città.
2Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimelech. Achimelech, turbato,
andò incontro a Davide e gli disse: "Perché sei solo e non c'è nessuno con
te?". 3Rispose Davide al sacerdote Achimelech: "Il re mi
ha ordinato e mi ha detto: Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti
mando e di cui ti ho dato incarico. Ai miei uomini ho dato appuntamento al tal
posto. 4Ora però se hai a disposizione cinque pani, dammeli, o altra
cosa che si possa trovare". 5Il sacerdote rispose a Davide:
"Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri: se i tuoi giovani si
sono almeno astenuti dalle donne, potete mangiarne". 6Rispose
Davide al sacerdote: "Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti da tre
giorni. Come sempre quando mi metto in viaggio, i giovani sono mondi, sebbene
si tratti d'un viaggio profano; tanto più oggi essi sono mondi". 7Il
sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c'era là altro pane che quello
dell'offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per essere sostituito con
pane fresco nel giorno in cui si toglie. 8Ma era là in quel giorno
uno dei ministri di Saul, trattenuto presso il Signore, di nome Doeg, Idumeo,
capo dei pastori di Saul. 9Davide disse ad Achimelech: "Non hai
per caso sottomano una lancia o una spada? Io non ho preso con me né la lancia
né altra arma, perché l'incarico del re era urgente". 10Il
sacerdote rispose: "Guarda, c'è la spada di Golia, il Filisteo che tu hai
ucciso nella valle del Terebinto; è là dietro l'efod, avvolta in un
manto. Se vuoi, portala via, prendila, perché qui non c'è altra spada che
questa". Rispose Davide: "Non ce n'è una migliore; dammela".
11Quel giorno Davide si alzò e si allontanò da Saul e giunse da
Achis, re di Gat. 12I ministri di Achis gli dissero: "Non è
costui Davide, il re del paese? Non cantavano in coro in onore di lui:
Ha ucciso Saul i suoi mille
e Davide i suoi diecimila?".
13Davide si preoccupò di queste parole e temette molto
Achis re di Gat. 14Allora cominciò a fare il pazzo ai loro occhi, a
fare il folle tra le loro mani; tracciava segni sui battenti delle porte e
lasciava colare la saliva sulla barba. 15Achis disse ai ministri:
"Ecco, vedete anche voi che è un pazzo. Perché lo avete condotto da me?
Non ho abbastanza pazzi io perché mi conduciate anche costui per fare il folle
davanti a me? Dovrebbe entrare in casa mia un uomo simile?".
1Davide partì di là e si rifugiò nella grotta di
Adullàm. Lo seppero i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre e scesero là. 2Si
radunarono allora con lui quanti erano in strettezze, quelli che avevano debiti
e tutti gli scontenti, ed egli diventò loro capo. Stettero così con lui circa quattrocento
uomini. 3Davide partì di là e andò a Mizpa di Moab e disse al re di
Moab: "Permetti che restino con voi mio padre e mia madre, finché sappia
che cosa Dio vuol fare di me". 4Li presentò al re di Moab e
rimasero con lui finché Davide rimase nel rifugio. 5Il profeta Gad
disse a Davide: "Non restare più in questo rifugio. Parti e va' nel paese
di Giuda". Davide partì e andò nella foresta di Cheret.
6Saul venne a sapere che era stato avvistato Davide con gli uomini
che erano con lui. Saul era seduto in Gàbaa, sotto il tamarisco sull'altura,
con la lancia in mano e i ministri intorno. 7Saul disse allora ai
ministri che gli stavano intorno: "Ascoltate, voi Beniaminiti, voi tutti
che siete qui. Forse il figlio di Iesse darà a tutti voi campi e vigne, vi farà
capi di migliaia e capi di centinaia, 8perché voi tutti siate
d'accordo contro di me? Nessuno mi avverte dell'alleanza di mio figlio con il
figlio di Iesse, nessuno di voi si interessa di me e nessuno mi confida che mio
figlio ha sollevato il mio servo contro di me per ordire insidie, come avviene
oggi". 9Rispose Doeg l'Idumeo, che stava con i ministri di
Saul: "Ho visto il figlio di Iesse quando venne a Nob da Achimelech figlio
di Achitub 10e costui ha consultato il Signore per lui, gli ha dato
da mangiare e gli ha consegnato la spada di Golia il Filisteo". 11Il
re subito convocò il sacerdote Achimelech figlio di Achitub e tutti i sacerdoti
della casa di suo padre che erano in Nob ed essi vennero tutti dal re. 12Disse
Saul: "Ascolta, figlio di Achitub". Rispose: "Eccomi, signor
mio". 13Saul gli disse: "Perché vi siete accordati contro
di me, tu e il figlio di Iesse, dal momento che gli hai fornito pane e spada e
hai consultato l'oracolo di Dio per lui, allo scopo di sollevarmi oggi un
nemico?". 14Achimelech rispose al re: "E chi è come Davide
tra tutti i ministri del re? È fedele, è genero del re, capo della tua guardia
e onorato in casa tua. 15È forse oggi la prima volta che consulto
Dio per lui? Lungi da me! Non getti il re questa colpa sul suo servo né su
tutta la casa di mio padre, poiché il tuo servo non sapeva di questa faccenda
cosa alcuna, né piccola né grande". 16Ma il re disse:
"Devi morire, Achimelech, tu e tutta la casa di tuo padre". 17Il
re disse ai corrieri che stavano attorno a lui: "Accostatevi e mettete a
morte i sacerdoti del Signore, perché hanno prestato mano a Davide e non mi
hanno avvertito pur sapendo che egli fuggiva". Ma i ministri del re non
vollero stendere le mani per colpire i sacerdoti del Signore. 18Allora
il re disse a Doeg: "Accostati tu e colpisci i sacerdoti". Doeg
l'Idumeo si fece avanti e colpì di sua mano i sacerdoti e uccise in quel giorno
ottantacinque uomini che portavano l'efod di lino. 19Saul
passò a fil di spada Nob, la città dei sacerdoti: uomini e donne, fanciulli e
lattanti; anche buoi, asini e pecore passò a fil di spada. 20Scampò
un figlio di Achimelech, figlio di Achitub, che si chiamava Ebiatar, il quale
fuggì presso Davide. 21Ebiatar narrò a Davide che Saul aveva
trucidato i sacerdoti del Signore. 22Davide rispose ad Ebiatar:
"Quel giorno sapevo, data la presenza di Doeg l'Idumeo, che avrebbe
riferito tutto a Saul. Io devo rispondere di tutte le vite della casa di tuo
padre. 23Rimani con me e non temere: chiunque vorrà la tua vita,
vorrà la mia, perché tu starai presso di me come un deposito da
custodire".
1Riferirono a Davide: "Ecco i Filistei assediano
Keila e saccheggiano le aie". 2Davide consultò il Signore
chiedendo: "Devo andare? Riuscirò a battere questi Filistei?".
Rispose il Signore: "Va' perché sconfiggerai i Filistei e libererai
Keila". 3Ma gli uomini di Davide gli dissero: "Ecco, noi
abbiamo già da temere qui in Giuda, tanto più se andremo a Keila contro le
forze dei Filistei". 4Davide consultò di nuovo il Signore e il
Signore gli rispose: "Muoviti e scendi a Keila, perché io metterò i
Filistei nelle tue mani". 5Davide con i suoi uomini scese a
Keila, assalì i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande
sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Keila. 6Quando Ebiatar
figlio di Achimelech si era rifugiato presso Davide, l'efod era nelle
sue mani e con quello era sceso a Keila. 7Fu riferito a Saul che
Davide era giunto a Keila e Saul disse: "Dio l'ha messo nelle mie mani,
perché si è messo in una trappola venendo in una città con porte e
sbarre". 8Saul chiamò tutto il popolo alle armi per scendere a
Keila e assediare Davide e i suoi uomini. 9Quando Davide seppe che
Saul veniva contro di lui macchinando disegni iniqui, disse al sacerdote
Ebiatar: "Porta qui l'efod". 10Davide disse:
"Signore, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito dire che Saul cerca di
venire contro Keila e di distruggere la città per causa mia. 11Mi
metteranno nelle sue mani i cittadini di Keila? Scenderà Saul, come ha saputo
il tuo servo? Signore, Dio d'Israele, fallo sapere al tuo servo". Il
Signore rispose: "Scenderà". 12Davide aggiunse: "I
cittadini di Keila mi consegneranno nelle mani di Saul con i miei
uomini?". Il Signore rispose: "Ti consegneranno". 13Davide
si alzò e uscì da Keila con la truppa, circa seicento uomini, e andò vagando
senza mèta. Fu riferito a Saul che Davide era fuggito da Keila ed egli rinunziò
all'azione.
14Davide andò a dimorare nel deserto in luoghi impervii, in zona
montuosa, nel deserto di Zif e Saul lo ricercava sempre; ma Dio non lo mise mai
nelle sue mani.
15Davide sapeva che Saul era uscito a cercare la sua vita. Intanto
Davide stava nel deserto di Zif, a Corsa. 16Allora Giònata figlio di
Saul si alzò e andò da Davide a Corsa e ne rinvigorì il coraggio in Dio. 17Poi
gli disse: "Non temere: la mano di Saul mio padre non potrà raggiungerti e
tu regnerai su Israele mentre io sarò a te secondo. Anche Saul mio padre lo sa
bene". 18Essi strinsero un patto davanti al Signore. Davide
rimase a Corsa e Gionata tornò a casa.
19Ma alcuni uomini di Zif vennero a Gàbaa da Saul per dirgli:
"Non sai che Davide è nascosto presso di noi fra i dirupi? 20Ora,
atteso il tuo desiderio di scendere, o re, scendi e sapremo metterlo nelle mani
del re". 21Rispose Saul: "Benedetti voi nel nome del
Signore, perché vi siete presi a cuore la mia causa. 22Andate
dunque, informatevi ancora, accertatevi bene del luogo dove muove i suoi passi
e chi lo ha visto là, perché mi hanno detto che egli è molto astuto. 23Cercate
di conoscere tutti i nascondigli nei quali si rifugia e tornate a me con la
conferma. Allora verrò con voi e, se sarà nel paese, lo ricercherò in tutti i
villaggi di Giuda". 24Si alzarono e tornarono a Zif precedendo
Saul. Davide e i suoi uomini erano nel deserto di Maon, nell'Araba a meridione
della steppa. 25Saul andò con i suoi uomini per ricercarlo. Ma la
cosa fu riferita a Davide, il quale scese presso la rupe, rimanendo nel deserto
di Maon. Lo seppe Saul e seguì le tracce di Davide nel deserto di Maon. 26Saul
procedeva sul fianco del monte da una parte e Davide e i suoi uomini sul fianco
del monte dall'altra parte. Davide cercava in ogni modo di sfuggire a Saul e
Saul e i suoi uomini accerchiavano Davide e i suoi uomini per prenderli. 27Ma
arrivò un messaggero a dire a Saul: "Vieni in fretta, perché i Filistei
hanno invaso il paese". 28Allora Saul cessò di inseguire Davide
e andò contro i Filistei. Per questo chiamarono quel luogo: Rupe della
separazione.
1Davide da quel luogo salì ad abitare nel deserto di
Engàddi. 2Quando Saul tornò dall'azione contro i Filistei, gli
riferirono: "Ecco, Davide è nel deserto di Engàddi". 3Saul
scelse tremila uomini valenti in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide
di fronte alle Rocce dei caprioli. 4Arrivò ai recinti dei greggi
lungo la strada, ove c'era una caverna. Saul vi entrò per un bisogno naturale,
mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna. 5Gli
uomini di Davide gli dissero: "Ecco il giorno in cui il Signore ti dice:
Vedi, metto nelle tue mani il tuo nemico, trattalo come vuoi". Davide si
alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. 6Ma
ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver
tagliato un lembo del mantello di Saul. 7Poi disse ai suoi uomini:
"Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato
del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del
Signore". 8Davide dissuase con parole severe i suoi uomini e
non permise che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla
via.
9Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a
Saul: "O re, mio signore"; Saul si voltò indietro e Davide si
inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 10Davide continuò
rivolgendosi a Saul: "Perché ascolti la voce di chi dice: Ecco Davide
cerca la tua rovina? 11Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno
visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna. Mi fu
suggerito di ucciderti, ma io ho avuto pietà di te e ho detto: Non stenderò la
mano sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore. 12Guarda,
padre mio, il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo
lembo dal tuo mantello nella caverna, vedi che non ti ho ucciso. Riconosci
dunque e vedi che non c'è in me alcun disegno iniquo né ribellione, né ho
peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. 13Sia
giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi
confronti, poiché la mia mano non si stenderà su di te. 14Come dice
il proverbio antico:
Dagli empi esce l'empietà
e la mia mano non sarà contro di te.
15Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un
cane morto, una pulce. 16Il Signore sia arbitro e giudice tra me e
te, veda e giudichi la mia causa e mi faccia giustizia di fronte a te". 17Quando
Davide ebbe finito di pronunziare verso Saul queste parole, Saul disse: "È
questa la tua voce, Davide figlio mio?". Saul alzò la voce e pianse. 18Poi
continuò verso Davide: "Tu sei stato più giusto di me, perché mi hai reso
il bene, mentre io ti ho reso il male. 19Oggi mi hai dimostrato che
agisci bene con me, che il Signore mi aveva messo nelle tue mani e tu non mi
hai ucciso. 20Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare
per la sua strada in pace? Il Signore ti renda felicità per quanto hai fatto a
me oggi. 21Or ecco sono persuaso che, certo, regnerai e che sarà
saldo nelle tue mani il regno d'Israele. 22Ma tu giurami ora per il
Signore che non sopprimerai dopo di me la mia discendenza e non cancellerai il
mio nome dalla casa di mio padre". 23Davide giurò a Saul. Saul
tornò a casa, mentre Davide con i suoi uomini salì al rifugio.
1Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo pianse.
Lo seppellirono presso la sua casa in Rama. Davide si alzò e scese al deserto
di Paran.
2Vi era in Maon un uomo che possedeva beni a Carmel; costui era
molto ricco, aveva un gregge di tremila pecore e mille capre e si trovava a
Carmel per tosare il gregge. 3Quest'uomo si chiamava Nabal e sua
moglie Abigail. La donna era di buon senso e di bell'aspetto, ma il marito era
brutale e cattivo; era un Calebita. 4Davide nel deserto sentì che
Nabal era alla tosatura del gregge. 5Allora Davide inviò dieci
giovani; Davide disse a questi giovani: "Salite a Carmel, andate da Nabal
e chiedetegli a mio nome se sta bene. 6Voi direte così a mio
fratello: Pace a te e pace alla tua casa e pace a quanto ti appartiene! 7Ho
sentito appunto che stanno tosando le tue pecore. Ebbene, quando i tuoi pastori
sono stati con noi, non li abbiamo molestati e niente delle loro cose ha subito
danno finché sono stati a Carmel. 8Interroga i tuoi uomini e ti
informeranno. Questi giovani trovino grazia ai tuoi occhi, perché siamo giunti
in un giorno lieto. Da', ti prego, quanto puoi dare ai tuoi servi e al tuo
figlio Davide". 9Gli uomini di Davide andarono e fecero a Nabal
tutto quel discorso a nome di Davide e attesero. 10Ma Nabal rispose
ai servi di Davide: "Chi è Davide e chi è il figlio di Iesse? Oggi sono
troppi i servi che scappano dai loro padroni. 11Devo prendere il
pane, l'acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a gente che
non so da dove venga?".
12Gli uomini di Davide rifecero la strada, tornarono indietro e gli
riferirono tutto questo discorso. 13Allora Davide disse ai suoi
uomini: "Cingete tutti la spada!". Tutti cinsero la spada e Davide
cinse la sua e partirono dietro Davide circa quattrocento uomini. Duecento
rimasero a guardia dei bagagli.
14Ma Abigail, la moglie di Nabal, fu avvertita da uno dei servi, che
le disse: "Ecco Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il
nostro padrone, ma egli ha inveito contro di essi. 15Veramente
questi uomini sono stati molto buoni con noi; non ci hanno molestati e non ci è
venuto a mancare niente finché siamo stati con loro, quando eravamo in
campagna. 16Sono stati per noi come un muro di difesa di notte e di
giorno, finché siamo stati con loro a pascolare il gregge. 17Sappilo
dunque e vedi ciò che devi fare, perché pende qualche guaio sul nostro padrone
e su tutta la sua casa. Egli poi è troppo cattivo e non gli si può dire una
parola". 18Abigail allora prese in fretta duecento pani, due
otri di vino, cinque arieti preparati, cinque misure di grano tostato, cento
grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi secchi e li caricò sugli
asini. 19Poi disse ai servi: "Precedetemi, io vi seguirò".
Ma non disse nulla al marito Nabal.
20Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva lungo un sentiero
nascosto della montagna, Davide e i suoi uomini scendevano di fronte a lei ed
essa s'incontrò con loro. 21Davide andava dicendo: "Ho dunque
custodito invano tutto ciò che appartiene a costui nel deserto; niente fu
danneggiato di ciò che gli appartiene ed egli mi rende male per bene. 22Tanto
faccia Dio ai nemici di Davide e ancora peggio, se di tutti i suoi io lascerò
sopravvivere fino al mattino un solo maschio!". 23Appena
Abigail vide Davide, smontò in fretta dall'asino, cadde con la faccia davanti a
Davide e si prostrò a terra. 24Cadde ai suoi piedi e disse:
"Sono io colpevole, mio signore. Lascia che parli la tua schiava al tuo
orecchio e tu dègnati di ascoltare le parole della tua schiava. 25Non
faccia caso il mio signore di quell'uomo cattivo che è Nabal, perché egli è
come il suo nome: stolto si chiama e stoltezza è in lui; io tua schiava non
avevo visto i tuoi giovani, o mio signore, che avevi mandato. 26Ora,
mio signore, per la vita del Signore e per la tua vita, poiché il Signore ti ha
impedito di venire al sangue e farti giustizia con la tua mano, siano appunto
come Nabal i tuoi nemici e coloro che cercano di fare il male al mio signore. 27Quanto
a questo dono che la tua schiava porta al mio signore, fa' che sia dato agli
uomini che seguono i tuoi passi, mio signore. 28Perdona la colpa
della tua schiava. Certo il Signore concederà a te, mio signore, una casa duratura,
perché il mio signore combatte le battaglie del Signore, né si troverà alcun
male in te per tutti i giorni della tua vita. 29Se qualcuno
insorgerà a perseguitarti e a cercare la tua vita, la tua anima, o mio signore,
sarà conservata nello scrigno della vita presso il Signore tuo Dio, mentre
l'anima dei tuoi nemici Egli la scaglierà come dal cavo della fionda. 30Certo,
quando il Signore ti avrà concesso tutto il bene che ha detto a tuo riguardo e
ti avrà costituito capo d'Israele, 31non sia di angoscia o di
rimorso al tuo cuore questa cosa: l'aver versato invano il sangue e l'aver
fatto giustizia con la tua mano, mio signore. Il Signore ti farà prosperare,
mio signore, ma tu vorrai ricordarti della tua schiava". 32Davide
esclamò rivolto ad Abigail: "Benedetto il Signore, Dio d'Israele, che ti
ha mandato oggi incontro a me. 33Benedetto il tuo senno e benedetta
tu che mi hai impedito oggi di venire al sangue e di fare giustizia da me. 34Viva
sempre il Signore, Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti il male; perché
se non fossi venuta in fretta incontro a me, non sarebbe rimasto a Nabal allo
spuntar del giorno un solo maschio". 35Davide prese poi dalle
mani di lei quanto gli aveva portato e le disse: "Torna a casa in pace.
Vedi: ho ascoltato la tua voce e ho rasserenato il tuo volto".
36Abigail tornò da Nabal: questi teneva in casa un banchetto come un
banchetto da re. Il suo cuore era allegro ed egli era ubriaco fradicio. Essa
non gli disse né tanto né poco fino allo spuntar del giorno. 37Il
mattino dopo, quando Nabal ebbe smaltito il vino, la moglie gli narrò la
faccenda; il cuore gli si tramortì nel petto ed egli rimase come una pietra. 38Dieci
giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì. 39Quando Davide
sentì che Nabal era morto, esclamò: "Benedetto il Signore che ha fatto
giustizia dell'ingiuria che ho ricevuto da Nabal; ha trattenuto il suo servo
dal male e ha rivolto sul capo di Nabal la sua iniquità". Poi Davide mandò
messaggeri e annunziò ad Abigail che voleva prenderla in moglie. 40I
servi di Davide andarono a Carmel e le dissero: "Davide ci ha mandati a
prenderti perché tu sia sua moglie". 41Essa si alzò, si prostrò
con la faccia a terra e disse: "Ecco, la tua schiava sarà come una schiava
per lavare i piedi ai servi del mio signore". 42Abigail si
preparò in fretta poi salì su un asino e, seguita dalle sue cinque giovani
ancelle, tenne dietro ai messaggeri di Davide e divenne sua moglie. 43Davide
aveva preso anche Achinoàm da Izreèl e furono tutte e due sue mogli. 44Saul
aveva dato Mikal sua figlia, già moglie di Davide, a Palti figlio di Lais, che
abitava in Gallìm.
1Gli abitanti di Zif si recarono da Saul in Gàbaa e gli
dissero: "Non è forse Davide nascosto sull'altura di Cachilà, di fronte al
deserto?". 2Saul si mosse e scese al deserto di Zif conducendo
con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel deserto di
Zif. 3Saul si accampò sull'altura di Cachilà di fronte al deserto
presso la strada mentre Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che
Saul lo inseguiva nel deserto, 4Davide mandò alcune spie ed ebbe
conferma che Saul era arrivato davvero. 5Allora Davide si alzò e
venne al luogo dove era giunto Saul; là Davide notò il posto dove dormivano
Saul e Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di lui. Saul riposava tra i
carriaggi e la truppa era accampata all'intorno. 6Davide si rivolse
ad Achimelech, l'Hittita e ad Abisài, figlio di Zeruià, fratello di Ioab,
dicendo: "Chi vuol scendere con me da Saul nell'accampamento?".
Rispose Abisài: "Scenderò io con te". 7Davide e Abisài
scesero tra quella gente di notte ed ecco Saul giaceva nel sonno tra i
carriaggi e la sua lancia era infissa a terra a capo del suo giaciglio mentre
Abner con la truppa dormiva all'intorno. 8Abisài disse a Davide:
"Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io
l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il
secondo". 9Ma Davide disse ad Abisài: "Non ucciderlo! Chi
mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?". 10Davide
soggiunse: "Per la vita del Signore, solo il Signore lo toglierà di mezzo
o perché arriverà il suo giorno e morirà o perché scenderà in battaglia e sarà
ucciso. 11Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato
del Signore! Ora prendi la lancia che sta a capo del suo giaciglio e la brocca
dell'acqua e andiamocene". 12Così Davide portò via la lancia e
la brocca dell'acqua che era dalla parte del capo di Saul e tutti e due se ne
andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano,
perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
13Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del
monte; vi era grande spazio tra di loro. 14Allora Davide gridò alla
truppa e ad Abner, figlio di Ner: "Non risponderai, Abner?". Abner
rispose: "Chi sei tu che gridi verso il re?". 15Davide
rispose ad Abner: "Non sei un uomo tu? E chi è come te in Israele? E
perché non hai fatto guardia al re tuo signore? È venuto infatti uno del popolo
per uccidere il re tuo signore. 16Non hai fatto certo una bella
cosa. Per la vita del Signore, siete degni di morte voi che non avete fatto
guardia al vostro signore, all'unto del Signore. E ora guarda dov'è la lancia
del re e la brocca che era presso il suo capo". 17Saul
riconobbe la voce di Davide e gridò: "È questa la tua voce, Davide, figlio
mio?". Rispose Davide: "È la mia voce, o re mio signore". 18Aggiunse:
"Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho fatto? Che male si
trova in me? 19Ascolti dunque il re mio signore la parola del suo
servo: se il Signore ti eccita contro di me, voglia accettare il profumo di
un'offerta. Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al Signore, perché
oggi mi scacciano lontano, impedendomi di partecipare all'eredità del Signore.
È come se dicessero: Va' a servire altri dei. 20Almeno non sia
versato sulla terra il mio sangue lontano dal Signore, ora che il re d'Israele
è uscito in campo per ricercare una pulce, come si insegue una pernice sui
monti". 21Il re rispose: "Ho peccato, ritorna, Davide figlio
mio. Non ti farò più del male, perché la mia vita oggi è stata tanto preziosa
ai tuoi occhi. Ho agito da sciocco e mi sono molto, molto ingannato". 22Rispose
Davide: "Ecco la lancia del re, passi qui uno degli uomini e la prenda! 23Il
Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal
momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto
stendere la mano sul consacrato del Signore. 24Ed ecco, come è stata
preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sia preziosa la mia vita agli
occhi del Signore ed egli mi liberi da ogni angoscia". 25Saul
rispose a Davide: "Benedetto tu sia, Davide figlio mio. Certo saprai fare
e riuscirai in tutto". Davide andò per la sua strada e Saul tornò alla sua
dimora.
1Davide pensò: "Certo un giorno o l'altro perirò
per mano di Saul. Non ho miglior via d'uscita che cercare scampo nel paese dei
Filistei; Saul rinunzierà a ricercarmi in tutto il territorio d'Israele e
sfuggirò dalle sue mani". 2Così Davide si mosse e si portò, con
i seicento uomini che aveva con sé, presso Achis, figlio di Moach, re di Gat. 3Davide
rimase presso Achis in Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la famiglia;
Davide con le due mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, già moglie di Nabal da
Carmel. 4Fu riferito a Saul che Davide si era rifugiato in Gat e non
lo cercò più.
5Davide disse ad Achis: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi
sia concesso un luogo in una città del tuo territorio dove io possa abitare.
Perché dovrà stare il tuo servo presso di te nella tua città reale?". 6E
Achis quello stesso giorno gli diede Ziklàg; per questo Ziklàg è rimasta in
possesso di Giuda fino a oggi. 7La durata del soggiorno di Davide
nel territorio dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 8Davide e
i suoi uomini partivano a fare razzie contro i Ghesuriti, i Ghirziti e gli
Amaleciti: questi appunto sono gli abitanti di quel territorio che si estende
da Telam verso Sur fino al paese d'Egitto. 9Davide batteva quel
territorio e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva greggi e armenti,
asini e cammelli e vesti, poi tornava indietro e veniva da Achis. 10Quando
Achis chiedeva: "Dove avete fatto scorrerie oggi?", Davide
rispondeva: "Contro il Negheb di Giuda, contro il Negheb degli
Ierahmeeliti, contro il Negheb dei Keniti". 11Davide non
lasciava sopravvivere né uomo né donna da portare a Gat, pensando: "Non
vorrei che riferissero contro di noi: Così ha fatto Davide". Tale fu la
sua condotta finché dimorò nel territorio dei Filistei. 12Achis
faceva conto su Davide, pensando: "Certo si è attirato l'odio del suo
popolo, di Israele e così sarà per sempre mio servo".
1In quei giorni i Filistei radunarono l'esercito per
combattere contro Israele e Achis disse a Davide: "Tieni bene a mente che
devi uscire in campo con me insieme con i tuoi uomini". 2Davide
rispose ad Achis: "Tu sai già quello che farà il tuo servo". Achis
disse: "Bene! Ti faccio per sempre mia guardia del corpo".
3Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui;
poi l'avevano seppellito in Rama sua città. Saul aveva bandito dal paese i
negromanti e gl'indovini.
4I Filistei si radunarono, si mossero e posero il campo in Sunàm.
Saul radunò tutto Israele e si accampò sul Gelboe. 5Quando Saul vide
il campo dei Filistei, rimase atterrito e il suo cuore tremò di paura. 6Saul
consultò il Signore e il Signore non gli rispose né attraverso sogni, né
mediante gli Urim, né per mezzo dei profeti. 7Allora Saul
disse ai suoi ministri: "Cercatemi una negromante, perché voglio andare a
consultarla". I suoi ministri gli risposero: "Vi è una negromante
nella città di Endor". 8Saul si camuffò, si travestì e partì
con due uomini. Arrivò da quella donna di notte. Disse: "Pratica la
divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che io ti dirò". 9La
donna gli rispose: "Tu sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dal
paese i negromanti e gli indovini e tu perché tendi un tranello alla mia vita
per uccidermi?". 10Saul le giurò per il Signore: "Per la
vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa faccenda". 11Essa
disse: "Chi devo evocarti?". Rispose: "Evocami Samuele".
12La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e disse quella
donna a Saul: "Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!". 13Le
rispose il re: "Non aver paura, che cosa vedi?". La donna disse a
Saul: "Vedo un essere divino che sale dalla terra". 14Le
domandò: "Che aspetto ha?". Rispose: "È un uomo anziano che sale
ed è avvolto in un mantello". Saul comprese che era veramente Samuele e si
inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 15Allora Samuele
disse a Saul: "Perché mi hai disturbato e costretto a salire?". Saul
rispose: "Sono in grande difficoltà. I Filistei mi muovono guerra e Dio si
è allontanato da me; non mi ha più risposto né per mezzo dei profeti, né per
mezzo dei sogni; perciò ti ho evocato, perché tu mi manifesti quello che devo
fare". 16Samuele rispose: "Perché mi vuoi consultare,
quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? 17Il
Signore ha fatto nei tuoi riguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore
ha strappato da te il regno e l'ha dato al tuo prossimo, a Davide. 18Poiché
non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira
contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. 19Il
Signore abbandonerà inoltre Israele insieme con te nelle mani dei Filistei.
Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore consegnerà anche
l'accampamento d'Israele in mano ai Filistei". 20All'istante
Saul cadde a terra lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele;
inoltre era già senza forze perché non aveva mangiato niente tutto quel giorno
e la notte. 21Allora la donna si accostò a Saul e vedendolo tutto
spaventato, gli disse: "Ecco, la tua serva ha ascoltato i tuoi ordini. Ho
esposto al pericolo la vita per obbedire alla parola che mi hai detto. 22Ma
ora ascolta anche tu la voce della tua serva. Ti ho preparato un pezzo di pane:
mangia e riprenderai le forze, perché devi rimetterti in viaggio". 23Egli
rifiutava e diceva: "Non mangio". Ma i suoi servi insieme alla donna
lo costrinsero e accettò di mangiare. Si alzò da terra e sedette sul letto. 24La
donna aveva in casa un vitello da ingrasso; si affrettò a ucciderlo, poi prese
la farina, la impastò e gli fece cuocere pani azzimi. 25Mise tutto
davanti a Saul e ai suoi servi. Essi mangiarono, poi si alzarono e partirono
quella stessa notte.
1I Filistei avevano concentrato tutte le forze in Afek,
mentre gli Israeliti erano accampati presso la sorgente che si trova in Izreèl.
2I capi dei Filistei marciavano con le loro centinaia e le migliaia.
Davide e i suoi uomini marciavano alla retroguardia con Achis. 3I
capi dei Filistei domandarono: "Che cosa fanno questi Ebrei?". Achis
rispose ai capi dei Filistei: "Non è forse costui Davide servo di Saul re
d'Israele? È stato con me un anno o due e non ho trovato in lui nulla da ridire
dal giorno della sua venuta fino ad oggi". 4I capi dei Filistei
furono tutti contro di lui e gli intimarono: "Rimanda quest'uomo: torni al
luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi in guerra, perché non diventi
nostro nemico durante il combattimento. Come riacquisterà costui il favore del
suo signore, se non con la testa di questi uomini? 5Non è costui
quel Davide a cui cantavano tra le danze:
"Saul ha ucciso i suoi
mille
e Davide i suoi diecimila?".
6Achis chiamò Davide e gli disse: "Per la vita del
Signore, tu sei leale e io vedo con piacere che tu vada e venga con me in
guerra, perché non ho trovato in te alcuna malizia, da quando sei arrivato fino
ad oggi. Ma non sei gradito agli occhi dei capi. 7Quindi torna
indietro, per non passare come nemico agli occhi dei capi dei Filistei". 8Rispose
Davide ad Achis: "Che cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo,
da quando sono venuto alla tua presenza fino ad oggi, perché io non possa venire
a combattere contro i nemici del re mio signore?". 9Rispose
Achis a Davide: "So bene che tu mi sei prezioso come un inviato di Dio; ma
i capi dei Filistei mi hanno detto: Non deve venire con noi a combattere. 10Alzatevi
dunque domani mattina tu e i servi del tuo signore che sono venuti con te.
Alzatevi presto e allo spuntar del giorno partite". 11Il
mattino dopo Davide e i suoi uomini si alzarono presto per partire e tornarono
nel territorio dei Filistei. I Filistei salirono ad Izreèl.
1Quando Davide e i suoi uomini arrivarono a Ziklàg il
terzo giorno, gli Amaleciti avevano fatto una razzia nel Negheb e a Ziklàg.
Avevano distrutto Ziklàg appiccandole il fuoco. 2Avevano condotto
via le donne e quanti vi erano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno,
ma li avevano fatti prigionieri e se n'erano andati. 3Tornò dunque
Davide e gli uomini che erano con lui ed ecco la città era in preda alle
fiamme; le loro donne, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via. 4Davide
e la sua gente alzarono la voce e piansero finché ne ebbero forza. 5Le
due mogli di Davide, Achinoàm di Izrèel e Abigail, già moglie di Nabal da
Carmel, erano state condotte via.
6Davide fu in grande angoscia perché tutta quella gente parlava di
lapidarlo. Tutti avevano l'animo esasperato, ciascuno per i suoi figli e le sue
figlie. Ma Davide ritrovò forza e coraggio nel Signore suo Dio. 7Allora
Davide disse al sacerdote Ebiatar figlio di Achimelech: "Portami l'efod".
Ebiatar accostò l'efod a Davide. 8Davide consultò il Signore
e chiese: "Devo inseguire questa banda? La raggiungerò?". Gli
rispose: "Inseguila, la raggiungerai e libererai i prigionieri". 9Davide
e i seicento uomini che erano con lui partirono e giunsero al torrente di
Besor, dove quelli rimasti indietro si fermarono. 10Davide continuò
l'inseguimento con quattrocento uomini: si fermarono invece duecento uomini che
erano troppo affaticati per passare il torrente di Besor. 11Trovarono
nella campagna un Egiziano e lo portarono a Davide. Gli diedero da mangiare
pane e gli diedero da bere acqua. 12Gli diedero anche una
schiacciata di fichi secchi e due grappoli di uva passa. Mangiò e si sentì
rianimato, perché non aveva preso cibo e non aveva bevuto acqua da tre giorni e
da tre notti. 13Davide gli domandò: "A chi appartieni tu e di
dove sei?". Rispose: "Sono un giovane egiziano, schiavo di un
Amalecita. Il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa mi sono
ammalato. 14Noi abbiamo depredato il Negheb dei Cretei, quello di
Giuda e il Negheb di Caleb e abbiamo appiccato il fuoco a Ziklàg". 15Davide
gli disse: "Vuoi tu guidarmi verso quella banda?". Rispose:
"Giurami per Dio che non mi ucciderai e non mi riconsegnerai al mio
padrone e ti condurrò da quella banda". 16Così fece da guida ed
ecco, erano sparsi sulla distesa di quella regione a mangiare e a bere e a far
festa con tutto l'ingente bottino che avevano preso dal paese dei Filistei e
dal paese di Giuda. 17Davide li batté dalle prime luci dell'alba
fino alla sera del giorno dopo e non sfuggì alcuno di essi, se non quattrocento
giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono. 18Davide liberò
tutti coloro che gli Amaleciti avevano preso e in particolare Davide liberò le
sue due mogli. 19Non mancò nessuno tra di essi, né piccolo né
grande, né figli né figlie, né la preda né ogni altra cosa che era stata presa
loro: Davide ricuperò tutto. 20Davide prese tutto il bestiame minuto
e grosso: spingevano davanti a lui tutto questo bestiame e gridavano:
"Questo è il bottino di Davide".
21Davide poi giunse ai duecento uomini che erano troppo sfiniti per
seguire Davide e aveva fatto rimanere al torrente di Besor. Essi andarono
incontro a Davide e a tutta la sua gente: Davide con la truppa si accostò e
domandò loro come stavano le cose. 22Ma tutti i cattivi e gli iniqui
tra gli uomini che erano andati con Davide si misero a dire: "Poiché non
sono venuti con noi, non si dia loro niente della preda, eccetto le mogli e i
figli di ciascuno; li conducano via e se ne vadano". 23Davide
rispose: "Non fate così, fratelli miei, con quello che il Signore ci ha
dato, salvandoci tutti e mettendo nelle nostre mani quella torma che era venuta
contro di noi. 24Chi vorrà seguire questo vostro parere? Perché
quale la parte di chi scende a battaglia, tale è la parte di chi fa la guardia
ai bagagli: insieme faranno le parti". 25Da quel giorno in poi
stabilì questo come regola e statuto in Israele fino ad oggi. 26Quando
fu di ritorno a Ziklàg, Davide mandò parte del bottino agli anziani di Giuda
suoi amici, con queste parole: "Eccovi un dono proveniente dal bottino dei
nemici del Signore":
27a quelli di Betel
e a quelli di Rama nel Negheb,
a quelli di Iattìr,
28a quelli di Aroer,
a quelli di Sifmòt,
a quelli di Estemoà,
29a quelli di Ràcal,
a quelli delle città degli Ieracmeeliti,
a quelli delle città dei Keniti,
30a quelli di Cormà,
a quelli di Bor-Asàn,
a quelli di Atach,
31a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi per cui era passato
Davide con i suoi uomini.
1I Filistei vennero a battaglia con Israele, ma gli
Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe.
2I Filistei si strinsero attorno a Saul e ai suoi figli e colpirono
a morte Giònata, Abinadàb e Malkisuà, figli di Saul. 3La lotta si
aggravò contro Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu
ferito gravemente dagli arcieri. 4Allora Saul disse al suo scudiero:
"Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quei non circoncisi a
trafiggermi e a schernirmi". Ma lo scudiero non volle, perché era troppo
spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra. 5Quando
lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anche lui sulla sua spada e morì
con lui. 6Così morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre
figli, lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini. 7Quando gli
Israeliti che erano dall'altra parte della valle e quelli che erano oltre il
Giordano, videro che l'esercito d'Israele era in fuga ed erano morti Saul e i
suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. I Filistei vennero e vi si
stabilirono. 8Il giorno dopo, quando i Filistei vennero per
depredare i cadaveri, trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte
Gelboe. 9Essi tagliarono la testa di lui, lo spogliarono
dell'armatura e inviarono queste cose nel paese dei Filistei, girando dovunque
per dare il felice annunzio ai templi dei loro idoli e a tutto il popolo. 10Posero
poi le sue armi nel tempio di Astàrte e appesero il suo corpo alle mura di
Beisan. 11I cittadini di Iabes di Gàlaad vennero a sapere quello che
i Filistei avevano fatto a Saul. 12Allora tutti gli uomini valorosi si
mossero: partirono nel pieno della notte e sottrassero il corpo di Saul e i
corpi dei suoi figli dalle mura di Beisan, li portarono a Iabes e qui li
bruciarono. 13Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto il
tamarisco che è in Iabes e fecero digiuno per sette giorni.
1Dopo la morte di Saul, Davide tornò dalla strage degli
Amaleciti e rimase in Ziklàg due giorni. 2Al terzo giorno ecco
arrivare un uomo dal campo di Saul con la veste stracciata e col capo cosparso
di polvere. Appena giunto presso Davide, cadde a terra e si prostrò. 3Davide
gli chiese: "Da dove vieni?". Rispose: "Sono fuggito dal campo
d'Israele". 4Davide gli domandò: "Come sono andate le
cose? Su, raccontami!". Rispose: "È successo che il popolo è fuggito
nel corso della battaglia, molti del popolo sono caduti e sono morti; anche
Saul e suo figlio Giònata sono morti". 5Davide chiese ancora al
giovane che gli portava le notizie: "Come sai che sono morti Saul e suo
figlio Giònata?". 6Il giovane che recava la notizia rispose:
"Ero venuto per caso sul monte Gelboe ed ecco vidi Saul appoggiato alla
lancia e serrato tra carri e cavalieri. 7Egli si volse indietro, mi
vide e mi chiamò vicino. Dissi: Eccomi! 8Mi chiese: Chi sei tu? Gli
risposi: Sono un Amalecita. 9Mi disse: Gettati contro di me e
uccidimi: io sento le vertigini, ma la vita è ancora tutta in me. 10Io
gli fui sopra e lo uccisi, perché capivo che non sarebbe sopravvissuto alla sua
caduta. Poi presi il diadema che era sul suo capo e la catenella che aveva al
braccio e li ho portati qui al mio signore".
11Davide afferrò le sue vesti e le stracciò; così fecero tutti gli
uomini che erano con lui. 12Essi alzarono gemiti e pianti e
digiunarono fino a sera per Saul e Giònata suo figlio, per il popolo del
Signore e per la casa d'Israele, perché erano caduti colpiti di spada. 13Davide
chiese poi al giovane che aveva portato la notizia: "Di dove sei
tu?". Rispose: "Sono figlio di un forestiero amalecita". 14Davide
gli disse allora: "Come non hai provato timore nello stendere la mano per
uccidere il consacrato del Signore?". 15Davide chiamò uno dei
suoi giovani e gli disse: "Accostati e ammazzalo". Egli lo colpì
subito e quegli morì. 16Davide gridò a lui: "Il tuo sangue
ricada sul tuo capo. Attesta contro di te la tua bocca che ha detto: Io ho
ucciso il consacrato del Signore!".
17Allora Davide intonò questo lamento su Saul e suo figlio Giònata 18e
ordinò che fosse insegnato ai figli di Giuda. Ecco, si trova scritto nel Libro
del Giusto:
19"Il tuo vanto, Israele,
sulle tue alture giace trafitto!
Perché sono caduti gli eroi?
20Non fatelo sapere in Gat,
non l'annunziate per le vie di Àscalon,
non ne faccian festa le figlie dei Filistei,
non ne esultino le figlie dei non circoncisi!
21O monti di Gelboe, non più rugiada né pioggia su di voi
né campi di primizie,
perché qui fu avvilito lo scudo degli eroi,
lo scudo di Saul, non unto di olio,
22ma col sangue dei trafitti, col grasso degli eroi.
L'arco di Giònata non tornò mai indietro,
la spada di Saul non tornava mai a vuoto.
23Saul e Giònata, amabili e gentili,
né in vita né in morte furon divisi;
erano più veloci delle aquile,
più forti dei leoni.
24Figlie d'Israele, piangete su Saul,
che vi vestiva di porpora e di delizie,
che appendeva gioielli d'oro sulle vostre vesti.
25Perché son caduti gli eroi
in mezzo alla battaglia?
Giònata, per la tua morte sento dolore,
26l'angoscia mi stringe per te,
fratello mio Giònata!
Tu mi eri molto caro;
la tua amicizia era per me preziosa
più che amore di donna.
27Perché son caduti gli eroi,
son periti quei fulmini di guerra?".
1Dopo questi fatti, Davide consultò il Signore dicendo:
"Devo andare in qualcuna delle città di Giuda?". Il Signore gli
rispose: "Va'!". Chiese ancora Davide: "Dove andrò?".
Rispose: "A Ebron". 2Davide dunque andò là con le sue due
mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, già moglie di Nabal da Carmel. 3Davide
portò con sé anche i suoi uomini, ognuno con la sua famiglia, e abitarono nella
città di Ebron. 4Vennero allora gli uomini di Giuda e qui unsero
Davide re sulla casa di Giuda.
Come fu noto a Davide che gli uomini di Iabes di Gàlaad avevano sepolto Saul, 5Davide
inviò messaggeri agli uomini di Iabes di Gàlaad per dir loro: "Benedetti
voi dal Signore, perché avete fatto quest'opera di misericordia al vostro
Signore, a Saul, e gli avete dato sepoltura. 6Vi renda dunque il
Signore misericordia e fedeltà. Anch'io farò a voi del bene perché avete
compiuto quest'opera. 7Ora riprendano coraggio le vostre mani e
siate uomini forti. È morto Saul vostro signore, ma quelli della tribù di Giuda
hanno unto me come re sopra di loro".
8Intanto Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di Saul, prese
Is-Bàal, figlio di Saul e lo condusse a Macanàim. 9Poi lo costituì
re su Gàlaad, sugli Asuriti, su Izreèl, su Èfraim e su Beniamino, cioè su tutto
Israele. 10Is-Bàal, figlio di Saul, aveva quarant'anni quando fu
fatto re di Israele e regnò due anni. Solo la casa di Giuda seguiva Davide. 11Il
periodo di tempo durante il quale Davide fu re di Ebron fu di sette anni e sei
mesi.
12Abner figlio di Ner e i ministri di Is-Bàal, figlio di Saul, si
mossero da Macanàim verso Gàbaon. 13Anche Ioab, figlio di Zeruià, e
i seguaci di Davide si mossero e li incontrarono presso la piscina di Gàbaon.
Questi stavano presso la piscina da una parte e quelli dall'altra parte. 14Abner
gridò a Ioab: "Potrebbero alzarsi i giovani e scontrarsi davanti a
noi". Ioab rispose: "Si alzino pure". 15Si alzarono e
sfilarono in rassegna: dodici dalla parte di Beniamino e di Is-Bàal figlio di
Saul e dodici tra i seguaci di Davide. 16Ciascuno afferrò la testa
dell'avversario e gli cacciò la spada nel fianco: così caddero tutti insieme e
quel luogo fu chiamato Campo dei Fianchi, che si trova in Gàbaon.
17La battaglia divenne in quel giorno molto dura e furono sconfitti
Abner e gli Israeliti dai seguaci di Davide. 18Vi erano là tre figli
di Zeruià, Ioab, Abisài e Asaèl. Asaèl era veloce nella corsa come una gazzella
selvatica. 19Asaèl si era messo ad inseguire Abner e non deviava né
a destra né a sinistra nell'inseguire Abner. 20Abner si volse
indietro e gli gridò: "Tu sei Asaèl?". Rispose: "Sì". 21Abner
aggiunse: "Volgiti a destra o a sinistra, afferra qualcuno dei giovani e
porta via le sue spoglie". Ma Asaèl non volle cessare di inseguirlo. 22Abner
tornò a dirgli: "Smetti di inseguirmi. Perché vuoi che ti stenda a terra?
Come potrò alzare lo sguardo verso Ioab tuo fratello?". 23Ma
siccome quegli non voleva saperne di ritirarsi, lo colpì con la punta della
lancia al basso ventre, così che la lancia gli uscì di dietro ed egli cadde sul
posto. Allora quanti arrivarono al luogo dove Asaèl era caduto e morto si
fermarono. 24Ma Ioab e Abisài inseguirono Abner, finché, al tramonto
del sole, essi giunsero alla collina di Ammà, di fronte a Ghiach, sulla strada
del deserto di Gàbaon.
25I Beniaminiti si radunarono dietro Abner formando un gruppo
compatto e si fermarono in cima ad una collina. 26Allora Abner gridò
a Ioab: "Dovrà continuare per sempre la spada a divorare? Non sai che alla
fine sarà una sventura? Quando finalmente darai ordine alla truppa di cessare
l'inseguimento dei loro fratelli?". 27Rispose Ioab: "Per
la vita di Dio, se tu non avessi parlato così, nessuno della truppa avrebbe
cessato fino al mattino di inseguire il proprio fratello". 28Allora
Ioab fece suonare la tromba e tutta la truppa si fermò e non inseguì più
Israele e non combatté più. 29Abner e i suoi uomini marciarono per
l'Araba tutta quella notte; passarono il Giordano, camminarono tutta la
mattinata e arrivarono a Macanàim. 30Ioab, tornato dall'inseguimento
di Abner, radunò tutta la truppa. Degli uomini di Davide ne mancavano
diciannove oltre Asaèl. 31Ma i servi di Davide avevano colpito e
ucciso trecentosessanta uomini tra i Beniaminiti e la gente di Abner. 32Essi
presero Asaèl e lo seppellirono nel sepolcro di suo padre, che è in Betlemme.
Ioab e i suoi uomini marciarono tutta la notte; spuntava il giorno quando
furono in Ebron.
1La guerra tra la casa di Saul e la casa di Davide si
protrasse a lungo. Davide con l'andar del tempo si faceva più forte, mentre la
casa di Saul andava indebolendosi.
2In Ebron nacquero a Davide dei figli e furono: il maggiore Amnòn,
nato da Achinoàm di Izreèl; 3il secondo Kileàb, da Abigail già
moglie di Nabal da Carmel; il terzo Assalonne, nato da Maaca, figlia di Talmài
re di Ghesùr; 4il quarto Adonìa nato da Agghìt; il quinto Sefatìa,
figlio di Abitàl; 5il sesto Itreàm, nato da Eglà moglie di Davide.
Questi nacquero a Davide in Ebron.
6Mentre durava la lotta tra la casa di Saul e quella di Davide,
Abner era diventato potente nella casa di Saul. 7Saul aveva avuto
una concubina chiamata Rizpà figlia di Aià. Ora Is-Bàal disse ad Abner:
"Perché ti sei unito alla concubina di mio padre?". 8Abner
si adirò molto per le parole di Is-Bàal e disse: "Sono io una testa di
cane, di quelli di Giuda? Fino ad oggi ho usato benevolenza alla casa di Saul
tuo padre, favorendo i suoi fratelli e i suoi amici, e non ti ho fatto cadere
nelle mani di Davide; oggi tu mi rimproveri una colpa di donna. 9Tanto
faccia Dio ad Abner e anche peggio, se io non farò per Davide ciò che il
Signore gli ha giurato: 10trasferire cioè il regno dalla casa di
Saul e stabilire il trono di Davide su Israele e su Giuda, da Dan fino a
Bersabea". 11Quegli non fu capace di rispondere una parola ad
Abner, perché aveva paura di lui.
12Abner inviò subito messaggeri a Davide per dirgli: "A chi il
paese?". Intendeva dire: "Fa' alleanza con me ed ecco, la mia mano
sarà con te per ricondurre a te tutto Israele". 13Rispose:
"Bene! Io farò alleanza con te. Però ho una cosa da chiederti ed è questa:
non verrai alla mia presenza, se prima non mi condurrai davanti Mikal figlia di
Saul, quando verrai a vedere il mio volto". 14Davide spedì
messaggeri a Is-Bàal, figlio di Saul, intimandogli: "Restituisci mia
moglie Mikal, che feci mia sposa al prezzo di cento membri di Filistei". 15Is-Bàal
mandò incaricati a toglierla al suo marito, Paltiel figlio di Lais. 16Suo
marito la seguì, camminando e piangendo dietro di lei fino a Bacurim. Poi Abner
gli disse: "Torna indietro!" e quegli tornò.
17Intanto Abner rivolse questo discorso agli anziani d'Israele:
"Da tempo voi ricercate Davide come vostro re. 18Ora mettetevi
al lavoro, perché il Signore ha detto e confermato a Davide: Per mezzo di
Davide mio servo libererò Israele mio popolo dalle mani dei Filistei e dalle
mani di tutti i suoi nemici". 19Abner ebbe colloqui anche con
gli uomini di Beniamino. Poi Abner tornò solo da Davide in Ebron a riferirgli
quanto era stato approvato da Israele e da tutta la casa di Beniamino. 20Abner
venne dunque a Davide in Ebron con venti uomini e Davide fece servire un
banchetto ad Abner e ai suoi uomini. 21Abner disse poi a Davide:
"Sono pronto! Vado a radunare tutto Israele intorno al re mio signore.
Essi faranno alleanza con te e regnerai su quanto tu desideri". Davide
congedò poi Abner, che partì in pace.
22Ed ecco, gli uomini di Davide e Ioab tornavano da una scorreria e
portavano con sé grande bottino. Abner non era più con Davide in Ebron, perché
questi lo aveva congedato, ed egli era partito in pace. 23Quando
arrivarono Ioab e la sua truppa, fu riferito a Ioab: "È venuto dal re
Abner figlio di Ner ed egli l'ha congedato e se n'è andato in pace". 24Ioab
si presentò al re e gli disse: "Che hai fatto? Ecco, è venuto Abner da te;
perché l'hai congedato ed egli se n'è andato? 25Non sai chi è Abner
figlio di Ner? È venuto per ingannarti, per conoscere le tue mosse, per sapere
ciò che fai".
26Ioab si allontanò da Davide e mandò messaggeri dietro Abner e lo
fece tornare indietro dalla cisterna di Sira, senza che Davide lo sapesse. 27Abner
tornò a Ebron e Ioab lo prese in disparte in mezzo alla porta, come per
parlargli in privato, e qui lo colpì al basso ventre e lo uccise, per vendicare
il sangue di Asaèl suo fratello. 28Davide seppe più tardi la cosa e
protestò: "Sono innocente io e il mio regno per sempre davanti al Signore
del sangue di Abner figlio di Ner. 29Ricada sulla testa di Ioab e su
tutta la casa di suo padre. Nella casa di Ioab non manchi mai chi soffra
gonorrea o sia colpito da lebbra o maneggi il fuso, chi cada di spada o chi sia
senza pane". 30Ioab e suo fratello Abisài avevano trucidato
Abner, perché aveva ucciso Asaèl loro fratello a Gàbaon in battaglia. 31Davide
disse a Ioab e a tutta la gente che era con lui: "Stracciatevi le vesti,
vestitevi di sacco e fate lutto davanti ad Abner". Anche il re Davide
seguiva la bara. 32Seppellirono Abner in Ebron e il re levò la sua
voce e pianse davanti al sepolcro di Abner; pianse tutto il popolo. 33Il
re intonò un lamento funebre su Abner e disse:
"Come muore un
insensato,
doveva dunque Abner morire?
34Le tue mani non erano state legate,
i tuoi piedi non erano stati stretti in catene!
Sei caduto come si cade
davanti ai malfattori!".
Tutto il popolo riprese a
piangere su di lui. 35Tutto il popolo venne a invitare Davide perché
prendesse cibo, mentre era ancora giorno; ma Davide giurò: "Tanto mi
faccia Dio e anche di peggio, se io gusterò pane o qualsiasi altra cosa prima
del tramonto del sole". 36Tutto il popolo notò la cosa e la
trovò giusta; quanto fece il re ebbe l'approvazione del popolo intero. 37Tutto
il popolo, cioè tutto Israele, fu convinto in quel giorno che la morte di Abner
figlio di Ner non era stata provocata dal re. 38Disse ancora il re
ai suoi ministri: "Sappiate che oggi è caduto un capo, un grande in
Israele. Io, oggi, mi sono comportato dolcemente, sebbene già consacrato re,
mentre questi uomini, i figli di Zeruià, sono stati più duri di me. Provveda il
Signore a trattare il malvagio secondo la sua malvagità".
1Quando il figlio di Saul seppe della morte di Abner in
Ebron, gli cascarono le braccia e tutto Israele si sentì scoraggiato. 2Il
figlio di Saul aveva due uomini, capi di bande, chiamati l'uno Baanà e il
secondo Recàb, figli di Rimmòn da Beeròt, della tribù di Beniamino, perché
anche Beeròt era computata fra le città di Beniamino. 3I Beerotiti
si erano rifugiati a Ghittàim e vi sono rimasti come forestieri fino ad oggi.
4Giònata, figlio di Saul, aveva un figlio storpio di ambedue i
piedi. Egli aveva cinque anni, quando giunsero da Izreèl le notizie circa i
fatti di Saul e di Giònata. La nutrice l'aveva preso ed era fuggita, ma nella
fretta della fuga il bambino era caduto e rimasto storpio. Si chiamava
Merib-Bàal.
5Si mossero dunque i figli di Rimmòn il Beerotita, Recàb e Baanà, e
vennero nell'ora più calda del giorno alla casa di Is-Bàal mentre egli stava
facendo la siesta. 6Or ecco, la portinaia della casa, mentre mondava
il grano, si era assopita e dormiva: perciò Recàb e Baanà suo fratello,
poterono introdursi inosservati. 7Entrarono dunque in casa, mentre
egli giaceva sul suo letto e riposava; lo colpirono, l'uccisero e gli
tagliarono la testa; poi, portando via la testa di lui, presero la via
dell'Araba, camminando tutta la notte. 8Portarono la testa di
Is-Bàal a Davide in Ebron e dissero al re: "Ecco la testa di Is-Bàal
figlio di Saul, tuo nemico, che cercava la tua vita. Oggi il Signore ha
concesso al re mio signore la vendetta contro Saul e la sua discendenza". 9Ma
Davide rispose a Recàb e a Baanà suo fratello, figli di Rimmòn il Beerotita:
"Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia: 10se
ho preso e ucciso in Ziklàg colui che mi annunziava: Ecco è morto Saul,
credendo di portarmi una lieta notizia, per cui dovessi io dargli un compenso, 11ora
che uomini iniqui hanno ucciso un giusto in casa mentre dormiva, non dovrò a
maggior ragione chiedere conto del suo sangue alle vostre mani ed eliminarvi
dalla terra?". 12Davide diede ordine ai suoi giovani; questi li
uccisero, tagliarono loro le mani e i piedi e li appesero presso la piscina di
Ebron. Presero poi il capo di Is-Bàal e lo seppellirono nel sepolcro di Abner
in Ebron.
1Vennero allora tutte le tribù d'Israele da Davide in
Ebron e gli dissero: "Ecco noi ci consideriamo come tue ossa e tua carne. 2Già
prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il
Signore ti ha detto: Tu pascerai Israele mio popolo, tu sarai capo in
Israele". 3Vennero dunque tutti gli anziani d'Israele dal re in
Ebron e il re Davide fece alleanza con loro in Ebron davanti al Signore ed essi
unsero Davide re sopra Israele. 4Davide aveva trent'anni quando fu
fatto re e regnò quarant'anni. 5Regnò in Ebron su Giuda sette anni e
sei mesi e in Gerusalemme regnò quarantatré anni su tutto Israele e su Giuda.
6Il re e i suoi uomini mossero verso Gerusalemme contro i Gebusei
che abitavano in quel paese. Costoro dissero a Davide: "Non entrerai qui:
basteranno i ciechi e gli zoppi a respingerti", per dire: "Davide non
potrà entrare qui". 7Ma Davide prese la rocca di Sion, cioè la
città di Davide. 8Davide proclamò in quel giorno: "Chiunque
colpirà i Gebusei e li raggiungerà attraverso il canale... Quanto ai ciechi e
agli zoppi, sono in odio a Davide". Per questo dicono: "Il cieco e lo
zoppo non entreranno nella casa".
9Davide abitò nella rocca e la chiamò Città di Davide. Egli vi fece
intorno costruzioni, dal Millo verso l'interno. 10Davide andava
sempre crescendo in potenza e il Signore Dio degli eserciti era con lui. 11Chiram
re di Tiro inviò a Davide messaggeri con legno di cedro, carpentieri e
muratori, i quali costruirono una casa a Davide. 12Davide seppe
allora che il Signore lo confermava re di Israele e innalzava il suo regno per
amore di Israele suo popolo.
13Davide prese ancora concubine e mogli di Gerusalemme, dopo il suo
arrivo da Ebron: queste generarono a Davide altri figli e figlie. 14I
figli che gli nacquero in Gerusalemme si chiamano Sammùa, Sobàb, Natan e
Salomone; 15Ibcàr, Elisùa, Nèfeg, Iafìa; 16Elisamà,
Eliadà ed Elifèlet.
17Quando i Filistei vennero a sapere che avevano consacrato Davide
re d'Israele, salirono tutti per dargli la caccia, ma appena Davide ne fu
informato, discese alla fortezza. 18Vennero i Filistei e si sparsero
nella valle di Rèfaim. 19Davide consultò il Signore chiedendo:
"Devo andare contro i Filistei? Li metterai nelle mie mani?". Il
Signore rispose a Davide: "Va' pure, perché certo metterò i Filistei nelle
tue mani". 20Davide si recò a Baal-Perazìm e là Davide li
sconfisse ed esclamò: "Il Signore ha aperto una breccia tra i nemici
davanti a me, come una breccia aperta dalle acque". Per questo chiamò quel
luogo Baal-Perazìm. 21I Filistei abbandonarono là i loro dèi e
Davide e la sua gente li portarono via.
22I Filistei salirono poi di nuovo e si sparsero nella valle di
Rèfaim. 23Davide consultò il Signore, il quale gli disse: "Non
andare; gira alle loro spalle e piomba su di loro dalla parte dei Balsami. 24Quando
udrai un rumore di passi sulle cime dei Balsami, lanciati subito all'attacco,
perché allora il Signore uscirà davanti a te per sconfiggere l'esercito dei
Filistei". 25Davide fece come il Signore gli aveva ordinato e
sconfisse i Filistei da Gàbaa fino all'ingresso di Ghezer.
1Davide radunò di nuovo tutti gli uomini migliori
d'Israele, in numero di trentamila. 2Poi si alzò e partì con tutta
la sua gente da Baalà di Giuda, per trasportare di là l'arca di Dio, sulla
quale è invocato il nome, il nome del Signore degli eserciti, che siede in essa
sui cherubini. 3Posero l'arca di Dio sopra un carro nuovo e la
tolsero dalla casa di Abinadàb che era sul colle; Uzzà e Achìo, figli di Abinadàb,
conducevano il carro nuovo: 4Uzzà stava presso l'arca di Dio e Achìo
precedeva l'arca. 5Davide e tutta la casa d'Israele facevano festa
davanti al Signore con tutte le forze, con canti e con cetre, arpe, timpani,
sistri e cembali. 6Ma quando furono giunti all'aia di Nacon, Uzzà
stese la mano verso l'arca di Dio e vi si appoggiò perché i buoi la facevano
piegare. 7L'ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio lo percosse
per la sua colpa ed egli morì sul posto, presso l'arca di Dio. 8Davide
si rattristò per il fatto che il Signore si era scagliato con impeto contro
Uzzà; quel luogo fu chiamato Perez-Uzzà fino ad oggi. 9Davide in
quel giorno ebbe paura del Signore e disse: "Come potrà venire da me
l'arca del Signore?". 10Davide non volle trasferire l'arca del
Signore presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di
Obed-Èdom di Gat. 11L'arca del Signore rimase tre mesi in casa di
Obed-Èdom di Gat e il Signore benedisse Obed-Èdom e tutta la sua casa.
12Ma poi fu detto al re Davide: "Il Signore ha benedetto la
casa di Obed-Èdom e quanto gli appartiene, a causa dell'arca di Dio".
Allora Davide andò e trasportò l'arca di Dio dalla casa di Obed-Èdom nella
città di Davide, con gioia. 13Quando quelli che portavano l'arca del
Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un ariete grasso. 14Davide
danzava con tutte le forze davanti al Signore. Ora Davide era cinto di un efod
di lino. 15Così Davide e tutta la casa d'Israele trasportavano
l'arca del Signore con tripudi e a suon di tromba.
16Mentre l'arca del Signore entrava nella città di David, Mikal,
figlia di Saul, guardò dalla finestra; vedendo il re Davide che saltava e
danzava dinanzi al Signore, lo disprezzò in cuor suo. 17Introdussero
dunque l'arca del Signore e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda
che Davide aveva piantata per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di
comunione davanti al Signore. 18Quando ebbe finito di offrire gli
olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del
Signore degli eserciti 19e distribuì a tutto il popolo, a tutta la
moltitudine d'Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una
porzione di carne e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne
andò, ciascuno a casa sua. 20Ma quando Davide tornava per benedire
la sua famiglia, Mikal figlia di Saul gli uscì incontro e gli disse:
"Bell'onore si è fatto oggi il re di Israele a mostrarsi scoperto davanti
agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da
nulla!". 21Davide rispose a Mikal: "L'ho fatto dinanzi al
Signore, che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per
stabilirmi capo sul popolo del Signore, su Israele; ho fatto festa davanti al
Signore. 22Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai
tuoi occhi, ma presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io
sarò onorato!". 23Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al
giorno della sua morte.
1Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il
Signore gli ebbe dato tregua da tutti i suoi nemici all'intorno, 2disse
al profeta Natan: "Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di
Dio sta sotto una tenda". 3Natan rispose al re: "Va', fa'
quanto hai in mente di fare, perché il Signore è con te". 4Ma
quella stessa notte questa parola del Signore fu rivolta a Natan: 5"Va'
e riferisci al mio servo Davide: Dice il Signore: Forse tu mi costruirai una
casa, perché io vi abiti? 6Ma io non ho abitato in una casa da
quando ho fatto uscire gli Israeliti dall'Egitto fino ad oggi; sono andato
vagando sotto una tenda, in un padiglione. 7Finché ho camminato, ora
qua, ora là, in mezzo a tutti gli Israeliti, ho forse mai detto ad alcuno dei
Giudici, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi
edificate una casa di cedro?
8Ora dunque riferirai al mio servo Davide: Così dice il Signore
degli eserciti: Io ti presi dai pascoli, mentre seguivi il gregge, perché tu
fossi il capo d'Israele mio popolo; 9sono stato con te dovunque sei
andato; anche per il futuro distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici e
renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. 10Fisserò
un luogo a Israele mio popolo e ve lo pianterò perché abiti in casa sua e non
sia più agitato e gli iniqui non lo opprimano come in passato, 11al
tempo in cui avevo stabilito i Giudici sul mio popolo Israele e gli darò riposo
liberandolo da tutti i suoi nemici. Te poi il Signore farà grande, poiché una
casa farà a te il Signore. 12Quando i tuoi giorni saranno compiuti e
tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita
dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. 13Egli edificherà
una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. 14Io
gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga
d'uomo e con i colpi che danno i figli d'uomo, 15ma non ritirerò da
lui il mio favore, come l'ho ritirato da Saul, che ho rimosso dal trono dinanzi
a te. 16La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti
a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre".
17Natan parlò a Davide con tutte queste parole e secondo questa
visione.
18Allora il re Davide andò a presentarsi al Signore e disse:
"Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è mai la mia casa, perché tu mi abbia
fatto arrivare fino a questo punto? 19E questo è parso ancora poca
cosa ai tuoi occhi, mio Signore: tu hai parlato anche della casa del tuo servo
per un lontano avvenire: e questa è come legge dell'uomo, Signore Dio! 20Che
potrebbe dirti di più Davide? Tu conosci il tuo servo, Signore Dio! 21Per
amore della tua parola e secondo il tuo cuore, hai compiuto tutte queste grandi
cose, manifestandole al tuo servo. 22Tu sei davvero grande Signore
Dio! Nessuno è come te e non vi è altro Dio fuori di te, proprio come abbiamo
udito con i nostri orecchi. 23E chi è come il tuo popolo, come
Israele, unica nazione sulla terra che Dio è venuto a riscattare come popolo
per sé e a dargli un nome? In suo favore hai operato cose grandi e tremende,
per il tuo paese, per il tuo popolo che ti sei riscattato dall'Egitto, dai
popoli e dagli dèi. 24Tu hai stabilito il tuo popolo Israele per
essere tuo popolo per sempre; tu, Signore, sei divenuto il suo Dio. 25Ora,
Signore, la parola che hai pronunciata riguardo al tuo servo e alla sua casa,
confermala per sempre e fa' come hai detto. 26Allora il tuo nome
sarà magnificato per sempre così: Il Signore degli eserciti è il Dio d'Israele!
La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te! 27Poiché
tu, Signore degli eserciti, Dio d'Israele, hai fatto una rivelazione al tuo
servo e gli hai detto: Io ti edificherò una casa! perciò il tuo servo ha
trovato l'ardire di rivolgerti questa preghiera. 28Ora, Signore, tu
sei Dio, le tue parole sono verità e hai promesso questo bene al tuo servo. 29Dègnati
dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sussista sempre dinanzi a
te! Poiché tu, Signore, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo
servo sarà benedetta per sempre!".
1Dopo, Davide sconfisse i Filistei e li sottomise e
tolse di mano ai Filistei Gat e le sue dipendenze. 2Sconfisse anche
i Moabiti e, facendoli coricare per terra, li misurò con la corda; ne misurò
due corde per farli mettere a morte e una corda intera per lasciarli in vita. I
Moabiti divennero sudditi di Davide, a lui tributari. 3Davide
sconfisse anche Hadad-Èzer, figlio di Recòb, re di Zobà, mentre egli andava ad
estendere il dominio sul fiume Eufrate. 4Davide gli prese
millesettecento combattenti sui carri e ventimila fanti: tagliò i garretti a
tutte le pariglie di cavalli, riservandone soltanto cento. 5Quando
gli Aramei di Damasco vennero per soccorrere Hadad-Èzer, re di Zobà, Davide ne
uccise ventiduemila. 6Poi Davide stabilì guarnigioni nell'Aram di
Damasco e gli Aramei divennero sudditi di Davide e a lui tributari. Il Signore
rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava. 7Davide tolse ai
servitori di Hadad-Èzer i loro scudi d'oro e li portò a Gerusalemme. 8Il
re Davide prese anche grande quantità di rame a Bètach e a Berotài, città di
Hadad-Èzer. 9Quando Toù, re di Amat, seppe che Davide aveva
sconfitto tutto l'esercito di Hadad-Èzer, 10mandò al re Davide suo
figlio Adduràm per salutarlo e per benedirlo perché aveva mosso guerra a
Hadad-Èzer e l'aveva sconfitto; infatti Hadad-Èzer era sempre in guerra con
Toù. Adduràm gli portò vasi d'argento, vasi d'oro e vasi di rame. 11Il
re Davide consacrò anche quelli al Signore, come già aveva consacrato l'argento
e l'oro tolto alle nazioni che aveva soggiogate, 12agli Aramei, ai
Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei, agli Amaleciti, e come aveva fatto del
bottino di Hadad-Èzer figlio di Recòb, re di Zobà. 13Al ritorno
dalla sua vittoria sugli Aramei, Davide acquistò ancora fama, sconfiggendo
nella Valle del Sale diciottomila Idumei. 14Stabilì guarnigioni in
Idumea; ne mise per tutta l'Idumea e tutti gli Idumei divennero sudditi di
Davide; il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava.
15Davide regnò su tutto Israele e pronunziava giudizi e faceva
giustizia a tutto il suo popolo. 16Ioab figlio di Zeruià comandava l'esercito;
Giosafat figlio di Achilùd era archivista; 17Zadòk figlio di Achitùb
e Achimèlech figlio di Ebiatàr erano sacerdoti; Seraià era segretario, 18Benaià,
figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei e i figli di Davide erano
ministri.
1Davide disse: "È forse rimasto qualcuno della
casa di Saul, a cui io possa fare del bene a causa di Giònata?". 2Ora
vi era un servo della casa di Saul, chiamato Zibà, che fu fatto venire presso
Davide. Il re gli chiese: "Sei tu Zibà?". Quegli rispose:
"Sì". 3Il re gli disse: "Non c'è più nessuno della
casa di Saul, a cui io possa usare la misericordia di Dio?". Zibà rispose
al re: "Vi è ancora un figlio di Giònata storpio dei piedi". 4Il
re gli disse: "Dov'è?". Zibà rispose al re: "È in casa di Machìr
figlio di Ammièl a Lodebàr". 5Allora il re lo mandò a prendere
in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr. 6Merib-Bàal figlio di
Giònata, figlio di Saul, venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si
prostrò davanti a lui. Davide disse: "Merib-Bàal!". Rispose: 7"Ecco
il tuo servo!". Davide gli disse: "Non temere, perché voglio
trattarti con bontà per amore di Giònata tuo padre e ti restituisco tutti i
campi di Saul tuo avo e tu mangerai sempre alla mia tavola". 8Merib-Bàal
si prostrò e disse: "Che cos'è il tuo servo, perché tu prenda in
considerazione un cane morto come sono io?". 9Allora il re
chiamò Zibà servo di Saul e gli disse: "Quanto apparteneva a Saul e a
tutta la sua casa, io lo dò al figlio del tuo signore. 10Tu dunque
con i figli e gli schiavi lavorerai per lui la terra e ne raccoglierai i
prodotti, perché abbia pane e nutrimento la casa del tuo signore; quanto a
Merib-Bàal figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia tavola". Ora
Zibà aveva quindici figli e venti schiavi. 11Zibà disse al re:
"Il tuo servo farà quanto il re mio signore ordina al suo servo".
Merib-Bàal dunque mangiava alla tavola di Davide come uno dei figli del re. 12Merib-Bàal
aveva un figlioletto chiamato Micà; tutti quelli che stavano in casa di Zibà
erano al servizio di Merib-Bàal. 13Ma Merib-Bàal abitava in
Gerusalemme perché mangiava sempre alla tavola del re. Era storpio di ambedue i
piedi.
1Dopo il re degli Ammoniti morì e Canùn suo figlio
regnò al suo posto. 2Davide disse: "Io voglio usare a Canùn
figlio di Nacàs la benevolenza che suo padre usò a me". Davide mandò
alcuni suoi ministri a fargli le condoglianze per suo padre. Ma quando i
ministri di Davide furono giunti nel paese degli Ammoniti, 3i capi
degli Ammoniti dissero a Canùn, loro signore: "Credi tu che Davide ti
abbia mandato consolatori per onorare tuo padre? Non ha piuttosto mandato da te
i suoi ministri per esplorare la città, per spiarla e distruggerla?". 4Allora
Canùn prese i ministri di Davide, fece loro radere la metà della barba e
tagliare le vesti a metà fino alle natiche, poi li lasciò andare. 5Quando
fu informato della cosa, Davide mandò alcuni incontro a loro, perché quegli
uomini erano pieni di vergogna. Il re fece dire loro: "Restate a Gèrico
finché vi sia cresciuta di nuovo la barba, poi tornerete".
6Gli Ammoniti, vedendo che si erano attirati l'odio di Davide,
mandarono a prendere al loro soldo ventimila fanti degli Aramei di Bet-Recòb e
degli Aramei di Zobà, mille uomini del re di Maacà e dodicimila uomini della
gente di Tob. 7Quando Davide sentì questo, inviò contro di loro Ioab
con tutto l'esercito dei prodi. 8Gli Ammoniti uscirono e si
schierarono in battaglia all'ingresso della porta della città, mentre gli
Aramei di Zobà e di Recòb e la gente di Tob e di Maacà stavano soli nella
campagna. 9Ioab vide che quelli erano pronti ad attaccarlo di fronte
e alle spalle. Scelse allora un corpo tra i migliori Israeliti, lo schierò in
ordine di battaglia contro gli Aramei 10e affidò il resto del popolo
al fratello Abisài, per tener testa agli Ammoniti. 11Disse ad
Abisài: "Se gli Aramei sono più forti di me, tu mi verrai in aiuto; se
invece gli Ammoniti sono più forti di te, verrò io in tuo aiuto. 12Abbi
coraggio e dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro
Dio. Il Signore faccia quello che a lui piacerà". 13Poi Ioab
con la gente che aveva con sé avanzò per attaccare gli Aramei, i quali
fuggirono davanti a lui. 14Quando gli Ammoniti videro che gli Aramei
erano fuggiti, fuggirono anch'essi davanti ad Abisài e rientrarono nella città.
Allora Ioab tornò dalla spedizione contro gli Ammoniti e venne a Gerusalemme.
15Gli Aramei, vedendo che erano stati battuti da Israele, si
riunirono insieme. 16Hadad-Èzer mandò messaggeri e schierò in campo
gli Aramei che abitavano oltre il fiume e quelli giunsero a Chelàm con alla
testa Sobàk, capo dell'esercito di Hadad-Èzer. 17La cosa fu riferita
a Davide, che radunò tutto Israele, passò il Giordano e giunse a Chelàm. Gli
Aramei si schierarono in battaglia contro Davide. 18Ma gli Aramei
fuggirono davanti a Israele: Davide uccise agli Aramei settecento pariglie di
cavalli e quarantamila uomini; batté anche Sobàk capo del loro esercito, che
morì in quel luogo. 19Quando tutti i re vassalli di Hadad-Èzer si
videro sconfitti da Israele, fecero pace con Israele e gli rimasero sottoposti.
Gli Aramei non osarono più venire in aiuto degli Ammoniti.
1L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in
guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a devastare
il paese degli Ammoniti; posero l'assedio a Rabbà mentre Davide rimaneva a
Gerusalemme. 2Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si
mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella terrazza
egli vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto. 3Davide
mandò a informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: "È Betsabea figlia di
Eliàm, moglie di Uria l'Hittita". 4Allora Davide mandò
messaggeri a prenderla. Essa andò da lui ed egli giacque con lei, che si era
appena purificata dalla immondezza. Poi essa tornò a casa.
5La donna concepì e fece sapere a Davide: "Sono incinta". 6Allora
Davide mandò a dire a Ioab: "Mandami Uria l'Hittita". Ioab mandò Uria
da Davide. 7Arrivato Uria, Davide gli chiese come stessero Ioab e la
truppa e come andasse la guerra. 8Poi Davide disse a Uria:
"Scendi a casa tua e làvati i piedi". Uria uscì dalla reggia e gli fu
mandata dietro una portata della tavola del re. 9Ma Uria dormì alla
porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua. 10La
cosa fu riferita a Davide e gli fu detto: "Uria non è sceso a casa
sua". Allora Davide disse a Uria: "Non vieni forse da un viaggio?
Perché dunque non sei sceso a casa tua?". 11Uria rispose a
Davide: "L'arca, Israele e Giuda abitano sotto le tende, Ioab mio signore
e la sua gente sono accampati in aperta campagna e io dovrei entrare in casa
mia per mangiare e bere e per dormire con mia moglie? Per la tua vita e per la
vita della tua anima, io non farò tal cosa!". 12Davide disse ad
Uria: "Rimani qui anche oggi e domani ti lascerò partire". Così Uria
rimase a Gerusalemme quel giorno e il seguente. 13Davide lo invitò a
mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Uria uscì per andarsene a
dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.
14La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò
per mano di Uria. 15Nella lettera aveva scritto così: "Ponete
Uria in prima fila, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché
resti colpito e muoia". 16Allora Ioab, che assediava la città,
pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico aveva uomini valorosi. 17Gli
uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; parecchi della truppa
e fra gli ufficiali di Davide caddero, e perì anche Uria l'Hittita.
18Ioab inviò un messaggero a Davide per fargli sapere tutte le cose
che erano avvenute nella battaglia 19e diede al messaggero
quest'ordine: "Quando avrai finito di raccontare al re quanto è successo
nella battaglia, 20se il re andasse in collera e ti dicesse: Perché vi
siete avvicinati così alla città per dar battaglia? Non sapevate che avrebbero
tirato dall'alto delle mura? 21Chi ha ucciso Abimelech figlio di
Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina
dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle
mura? tu digli allora: Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto". 22Il
messaggero dunque partì e, quando fu arrivato, riferì a Davide quanto Ioab lo
aveva incaricato di dire. Davide andò in collera contro Ioab e disse al
messaggero: "Perché vi siete avvicinati così alla città per dare
battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura? Chi ha
ucciso Abimelech, figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò
addosso un pezzo di macina dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi
siete avvicinati così alle mura?". 23Il messaggero rispose a
Davide: "Perché i nemici avevano avuto vantaggio su di noi e avevano fatto
una sortita contro di noi nella campagna; ma noi fummo loro addosso fino alla
porta della città; 24allora gli arcieri tirarono sulla tua gente
dall'alto delle mura e parecchi della gente del re perirono. Anche il tuo servo
Uria l'Hittita è morto". 25Allora Davide disse al messaggero:
"Riferirai a Ioab: Non ti affligga questa cosa, perché la spada divora or
qua or là; rinforza l'attacco contro la città e distruggila. E tu stesso fagli
coraggio".
26La moglie di Uria, saputo che Uria suo marito era morto, fece il
lamento per il suo signore. 27Passati i giorni del lutto, Davide la
mandò a prendere e l'accolse nella sua casa. Essa diventò sua moglie e gli
partorì un figlio. Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del
Signore.
1Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan
andò da lui e gli disse: "Vi erano due uomini nella stessa città, uno
ricco e l'altro povero. 2Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in
gran numero; 3ma il povero non aveva nulla, se non una sola
pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gli era cresciuta in
casa insieme con i figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e
dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia. 4Un ospite di
passaggio arrivò dall'uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo
bestiame minuto e grosso, per preparare una vivanda al viaggiatore che era
capitato da lui portò via la pecora di quell'uomo povero e ne preparò una
vivanda per l'ospite venuto da lui". 5Allora l'ira di Davide si
scatenò contro quell'uomo e disse a Natan: "Per la vita del Signore, chi
ha fatto questo merita la morte. 6Pagherà quattro volte il valore
della pecora, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà". 7Allora
Natan disse a Davide: "Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio
d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, 8ti
ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo
padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo
poco, io vi avrei aggiunto anche altro. 9Perché dunque hai
disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai
colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai
ucciso con la spada degli Ammoniti. 10Ebbene, la spada non si
allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie
la moglie di Uria l'Hittita. 11Così dice il Signore: Ecco io sto per
suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli
sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla
luce di questo sole; 12poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò
questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole".
13Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il
Signore!". Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il tuo
peccato; tu non morirai. 14Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai
insultato il Signore (l'insulto sia sui nemici suoi), il figlio che ti è nato
dovrà morire". Natan tornò a casa.
15Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva
partorito a Davide ed esso si ammalò gravemente. 16Davide allora
fece suppliche a Dio per il bambino e digiunò e rientrando passava la notte
coricato per terra. 17Gli anziani della sua casa insistevano presso
di lui perché si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo
con loro. 18Ora, il settimo giorno il bambino morì e i ministri di
Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano:
"Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato e non ha
ascoltato le nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto?
Farà qualche atto insano!". 19Ma Davide si accorse che i suoi
ministri bisbigliavano fra di loro, comprese che il bambino era morto e disse
ai suoi ministri: "È morto il bambino?". Quelli risposero: "È
morto". 20Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e
cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e vi si prostrò. Rientrato in
casa, chiese che gli portassero il cibo e mangiò. 21I suoi ministri
gli dissero: "Che fai? Per il bambino ancora vivo hai digiunato e pianto
e, ora che è morto, ti alzi e mangi!". 22Egli rispose:
"Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo:
Chi sa? Il Signore avrà forse pietà di me e il bambino resterà vivo. 23Ma
ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò da
lui, ma lui non ritornerà da me!".
24Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, entrò da lei e le si unì:
essa partorì un figlio, che egli chiamò Salomone. 25Il Signore amò
Salomone e mandò il profeta Natan, che lo chiamò Iedidià per ordine del
Signore.
26Intanto Ioab assalì Rabbà degli Ammoniti, si impadronì della città
delle acque 27e inviò messaggeri a Davide per dirgli: "Ho
assalito Rabbà e mi sono già impadronito della città delle acque. 28Ora
raduna il resto del popolo, accàmpati contro la città e prendila, altrimenti se
la prendo io, porterebbe il mio nome". 29Davide radunò tutto il
popolo, si mosse verso Rabbà, l'assalì e la prese. 30Tolse dalla
testa di Milcom la corona, che pesava un talento d'oro e conteneva una pietra
preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Asportò dalla città un bottino
molto grande. 31Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li
impiegò nei lavori delle seghe, dei picconi di ferro e delle scuri di ferro e
li fece lavorare alle fornaci da mattoni; così fece a tutte le città degli
Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua truppa.
1Dopo queste cose, accadde che, avendo Assalonne figlio
di Davide, una sorella molto bella, chiamata Tamàr, Amnòn figlio di Davide si
innamorò di lei. 2Amnòn ne ebbe una tal passione, da cadere malato a
causa di Tamàr sua sorella; poiché essa era vergine pareva impossibile ad Amnòn
di poterle fare qualcosa. 3Ora Amnòn aveva un amico, chiamato
Ionadàb figlio di Simeà, fratello di Davide e Ionadàb era un uomo molto astuto.
4Egli disse: "Perché, figlio del re, tu diventi sempre più
magro di giorno in giorno? Non me lo vuoi dire?". Amnòn gli rispose:
"Sono innamorato di Tamàr, sorella di mio fratello Assalonne". 5Ionadàb
gli disse: "Mettiti a letto e fingiti malato; quando tuo padre verrà a
vederti, gli dirai: Permetti che mia sorella Tamàr venga a darmi da mangiare e
a preparare la vivanda sotto i miei occhi, così che io veda; allora prenderò il
cibo dalle sue mani".
6Amnòn si mise a letto e si finse malato; quando il re lo venne a
vedere, Amnòn gli disse: "Permetti che mia sorella Tamàr venga e faccia un
paio di frittelle sotto i miei occhi e allora prenderò il cibo dalle sue
mani". 7Allora Davide mandò a dire a Tamàr, in casa: "Va'
a casa di Amnòn tuo fratello e prepara una vivanda per lui". 8Tamàr
andò a casa di Amnòn suo fratello, che giaceva a letto. Essa prese farina
stemperata, la impastò, ne fece frittelle sotto i suoi occhi e le fece cuocere.
9Poi prese la padella e versò le frittelle davanti a lui; ma egli rifiutò
di mangiare e disse: "Allontanate tutti dalla mia presenza". Tutti
uscirono. 10Allora Amnòn disse a Tamàr: "Portami la vivanda in
camera e prenderò il cibo dalle tue mani". Tamàr prese le frittelle che
aveva fatte e le portò in camera ad Amnòn suo fratello. 11Ma mentre
gliele dava da mangiare, egli l'afferrò e le disse: "Vieni, unisciti a me,
sorella mia". 12Essa gli rispose: "No, fratello mio, non
farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere questa infamia! 13Io
dove andrei a portare il mio disonore? Quanto a te, tu diverresti come un
malfamato in Israele. Parlane piuttosto al re, egli non mi rifiuterà a
te". 14Ma egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la
violentò unendosi a lei. 15Poi Amnòn concepì verso di lei un odio
grandissimo: l'odio verso di lei fu più grande dell'amore con cui l'aveva prima
amata. Le disse: 16"Alzati, vattene!". Gli rispose:
"O no! Questo torto che mi fai cacciandomi è peggiore dell'altro che mi
hai già fatto". Ma egli non volle ascoltarla. 17Anzi, chiamato
il giovane che lo serviva, gli disse: "Cacciami fuori costei e sprangale
dietro il battente". 18Essa indossava una tunica con le
maniche, perché così vestivano, da molto tempo, le figlie del re ancora
vergini. Il servo di Amnòn dunque la mise fuori e le sprangò il battente
dietro. 19Tamàr si sparse polvere sulla testa, si stracciò la tunica
dalle lunghe maniche che aveva indosso, si mise le mani sulla testa e se ne
andò camminando e gridando. 20Assalonne suo fratello le disse:
"Forse Amnòn tuo fratello è stato con te? Per ora taci, sorella mia; è tuo
fratello; non disperarti per questa cosa". Tamàr desolata rimase in casa
di Assalonne, suo fratello. 21Il re Davide seppe tutte queste cose e
ne fu molto irritato, ma non volle urtare il figlio Amnòn, perché aveva per lui
molto affetto; era infatti il suo primogenito. 22Assalonne non disse
una parola ad Amnòn né in bene né in male; odiava Amnòn perché aveva violato
Tamàr sua sorella.
23Due anni dopo Assalonne, avendo i tosatori a Baal-Cazòr, presso
Èfraim, invitò tutti i figli del re. 24Andò dunque Assalonne dal re
e disse: "Ecco il tuo servo ha i tosatori presso di sé. Venga dunque anche
il re con i suoi ministri a casa del tuo servo!". 25Ma il re
disse ad Assalonne: "No, figlio mio, non si venga noi tutti, perché non ti
siamo di peso". Sebbene insistesse, il re non volle andare; ma gli diede
la sua benedizione. 26Allora Assalonne disse: "Se non vuoi
venire tu, permetti ad Amnòn mio fratello di venire con noi". Il re gli
rispose: "Perché dovrebbe venire con te?". 27Ma Assalonne
tanto insisté che Davide lasciò andare con lui Amnòn e tutti i figli del re.
Assalonne fece un banchetto come un banchetto da re. 28Ma Assalonne
diede quest'ordine ai servi: "Badate, quando Amnòn avrà il cuore
riscaldato dal vino e io vi dirò: Colpite Amnòn!, voi allora uccidetelo e non
abbiate paura. Non ve lo comando io? Fatevi coraggio e comportatevi da
forti!". 29I servi di Assalonne fecero ad Amnòn come Assalonne
aveva comandato. Allora tutti i figli del re si alzarono, montarono ciascuno
sul suo mulo e fuggirono. 30Mentre essi erano ancora per strada,
giunse a Davide questa notizia: "Assalonne ha ucciso tutti i figli del re
e neppure uno è scampato". 31Allora il re si alzò, si stracciò
le vesti e si gettò per terra; tutti i suoi ministri che gli stavano intorno,
stracciarono le loro vesti. 32Ma Ionadàb figlio di Simeà, fratello
di Davide, disse: "Non dica il mio signore che tutti i giovani, figli del
re, sono stati uccisi; il solo Amnòn è morto; per Assalonne era cosa decisa fin
da quando Amnòn aveva fatto violenza a sua sorella Tamàr. 33Ora non
si metta in cuore il mio signore una tal cosa, come se tutti i figli del re
fossero morti; il solo Amnòn è morto 34e Assalonne è fuggito".
Il giovane che stava di sentinella alzò gli occhi, guardò ed ecco una gran
turba di gente veniva per la strada di Bacurìm, dal lato del monte, sulla
discesa. La sentinella venne ad avvertire il re e disse: "Ho visto uomini
scendere per la strada di Bacurìm, dal lato del monte". 35Allora
Ionadàb disse al re: "Ecco i figli del re arrivano; la cosa sta come il
tuo servo ha detto". 36Come ebbe finito di parlare, ecco
giungere i figli del re, i quali alzarono grida e piansero; anche il re e tutti
i suoi ministri fecero un gran pianto. 37Quanto ad Assalonne, era fuggito
ed era andato da Talmài, figlio di Ammiùd, re di Ghesùr. Il re fece il lutto
per il suo figlio per lungo tempo.
38Assalonne rimase tre anni a Ghesùr, dove era andato dopo aver
preso la fuga. 39Poi lo spirito del re Davide cessò di sfogarsi
contro Assalonne, perché si era placato il dolore per la morte di Amnòn.
1Ioab figlio di Zeruià si accorse che il cuore del re
era contro Assalonne. 2Allora mandò a chiamare a Tekòa e fece venire
una donna saggia e le disse: "Fingi di essere in lutto: mettiti una veste
da lutto, non ti ungere con olio e compòrtati da donna che pianga da molto
tempo un morto; 3poi entra presso il re e parlagli così e
così". Ioab le mise in bocca le parole da dire. 4La donna di
Tekòa andò dunque dal re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse:
"Aiuto, o re!". 5Il re le disse: "Che hai?".
Rispose: "Ahimè! Io sono una vedova; mio marito è morto. 6La
tua schiava aveva due figli, ma i due vennero tra di loro a contesa in campagna
e nessuno li separava; così uno colpì l'altro e l'uccise. 7Ed ecco
tutta la famiglia è insorta contro la tua schiava dicendo: consegnaci
l'uccisore del fratello, perché lo facciamo morire per vendicare il fratello
che egli ha ucciso. Elimineranno così anche l'erede e spegneranno l'ultima
bracia che mi è rimasta e non lasceranno a mio marito né nome, né discendenza
sulla terra". 8Il re disse alla donna: "Va' pure a casa:
io darò ordini a tuo riguardo". 9La donna di Tekòa disse al re:
"Re mio signore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il
re e il suo trono sono innocenti". 10E il re: "Se qualcuno
parla contro di te, conducilo da me e vedrai che non ti molesterà più". 11Riprese:
"Il re pronunzi il nome del Signore suo Dio perché il vendicatore del
sangue non aumenti la disgrazia e non mi sopprimano il figlio". Egli
rispose: "Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello di tuo
figlio!". 12Allora la donna disse: "La tua schiava possa
dire una parola al re mio signore!". Egli rispose: "Parla". 13Riprese
la donna: "Allora perché pensi così contro il popolo di Dio? Intanto il
re, pronunziando questa sentenza si è come dichiarato colpevole, per il fatto
che il re non fa ritornare colui che ha bandito. 14Noi dobbiamo
morire e siamo come acqua versata in terra, che non si può più raccogliere, e
Dio non ridà la vita. Il re pensi qualche piano perché il proscritto non sia
più bandito lontano da lui. 15Ora, se io sono venuta a parlare così
al re mio signore, è perché la gente mi ha fatto paura e la tua schiava ha
detto: Voglio parlare al re; forse il re farà quanto gli dirà la sua schiava; 16il
re ascolterà la sua schiava e la libererà dalle mani di quelli che cercano di
sopprimere me e mio figlio dalla eredità di Dio". 17La donna
concluse: "La parola del re mio signore conceda la calma. Perché il re mio
signore è come un angelo di Dio per distinguere il bene e il male. Il Signore
tuo Dio sia con te!". 18Il re rispose e disse alla donna:
"Non tenermi nascosto nulla di quello che io ti domanderò". La donna
disse: "Parli pure il re mio signore". 19Disse il re:
"La mano di Ioab non è forse con te in tutto questo?". La donna
rispose: "Per la tua vita, o re mio signore, non si può andare né a destra
né a sinistra di quanto ha detto il re mio signore! Proprio il tuo servo Ioab
mi ha dato questi ordini e ha messo tutte queste parole in bocca alla tua
schiava. 20Per dare alla cosa un'altra faccia, il tuo servo Ioab ha
agito così; ma il mio signore ha la saggezza di un angelo di Dio e sa quanto
avviene sulla terra".
21Allora il re disse a Ioab: "Ecco, voglio fare quello che hai
chiesto; va' dunque e fa' tornare il giovane Assalonne". 22Ioab
si gettò con la faccia a terra, si prostrò, benedisse il re e disse: "Oggi
il tuo servo sa di aver trovato grazia ai tuoi occhi, re mio signore, poiché il
re ha fatto quello che il suo servo gli ha chiesto". 23Ioab
dunque si alzò, andò a Ghesùr e condusse Assalonne a Gerusalemme. 24Ma
il re disse: "Si ritiri in casa e non veda la mia faccia". Così
Assalonne si ritirò in casa e non vide la faccia del re.
25Ora in tutto Israele non vi era uomo che fosse tanto lodato per la
sua bellezza quanto Assalonne; dalle piante dei piedi alla cima del capo, non
vi era in lui un difetto alcuno. 26Quando si faceva tagliare i
capelli, e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava
troppo, egli pesava i suoi capelli e il peso era di duecento sicli a peso del
re. 27Ad Assalonne nacquero tre figli e una figlia chiamata Tamàr,
che era donna di bell'aspetto.
28Assalonne abitò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del
re. 29Poi Assalonne convocò Ioab per mandarlo dal re; ma egli non
volle andare da lui; lo convocò una seconda volta, ma Ioab non volle andare. 30Allora
Assalonne disse ai suoi servi: "Vedete, il campo di Ioab è vicino al mio e
vi è l'orzo; andate ed appiccatevi il fuoco!". I servi di Assalonne
appiccarono il fuoco al campo. 31Allora Ioab si alzò, andò a casa di
Assalonne e gli disse: "Perché i tuoi servi hanno dato fuoco al mio
campo?". 32Assalonne rispose a Ioab: "Io ti avevo mandato
a dire: Vieni qui, voglio mandarti a dire al re: Perché sono tornato da Ghesùr?
Sarebbe meglio per me se fossi rimasto là. Ora voglio vedere la faccia del re
e, se vi è in me colpa, mi faccia morire!". 33Ioab allora andò
dal re e gli riferì la cosa. Il re fece chiamare Assalonne, il quale venne e si
prostrò con la faccia a terra davanti a lui; il re baciò Assalonne.
1Ma dopo, Assalonne si procurò un carro, cavalli e
cinquanta uomini che correvano davanti a lui. 2Assalonne si alzava
la mattina presto e si metteva da un lato della strada di accesso alla porta
della città; quando qualcuno aveva una lite e veniva dal re per il giudizio,
Assalonne lo chiamava e gli diceva: "Di quale città sei?", l'altro
gli rispondeva: "Il tuo servo è di tale e tale tribù d'Israele". 3Allora
Assalonne gli diceva: "Vedi, le tue ragioni sono buone e giuste, ma
nessuno ti ascolta da parte del re". 4Assalonne aggiungeva:
"Se facessero me giudice del paese! Chiunque avesse una lite o un giudizio
verrebbe da me e io gli farei giustizia". 5Quando uno gli si
accostava per prostrarsi davanti a lui, gli porgeva la mano, l'abbracciava e lo
baciava. 6Assalonne faceva così con tutti gli Israeliti che venivano
dal re per il giudizio; in questo modo Assalonne si cattivò l'affetto degli
Israeliti.
7Ora, dopo quattro anni, Assalonne disse al re: "Lasciami
andare a Ebron a sciogliere un voto che ho fatto al Signore. 8Perché
durante la sua dimora a Ghesùr, in Aram, il tuo servo ha fatto questo voto: Se
il Signore mi riconduce a Gerusalemme, io servirò il Signore a Ebron!". 9Il
re gli disse: "Va' in pace!". Egli si alzò e andò a Ebron. 10Allora
Assalonne mandò emissari per tutte le tribù d'Israele a dire: "Quando
sentirete il suono della tromba, allora direte: Assalonne è divenuto re a
Ebron". 11Con Assalonne erano partiti da Gerusalemme duecento
uomini, i quali, invitati, partirono con semplicità, senza saper nulla. 12Assalonne
convocò Achitòfel il Ghilonita, consigliere di Davide, perché venisse dalla sua
città di Ghilo ad assistere mentre offriva i sacrifici. La congiura divenne
potente e il popolo andava crescendo di numero intorno ad Assalonne.
13Arrivò un informatore da Davide e disse: "Il cuore degli
Israeliti si è volto verso Assalonne". 14Allora Davide disse a
tutti i suoi ministri che erano con lui a Gerusalemme: "Alzatevi,
fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite
in fretta perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi
la sventura e colpisca la città a fil di spada". 15I ministri
del re gli dissero: "Tutto secondo ciò che sceglierà il re mio signore;
ecco, noi siamo i tuoi ministri". 16Il re dunque uscì a piedi
con tutta la famiglia; lasciò dieci concubine a custodire la reggia. 17Il
re uscì dunque a piedi con tutto il popolo e si fermarono all'ultima casa. 18Tutti
i ministri del re camminavano al suo fianco e tutti i Cretei e tutti i Peletei
e Ittài con tutti quelli di Gat, seicento uomini venuti da Gat al suo seguito,
sfilavano davanti al re. 19Allora il re disse a Ittài di Gat:
"Perché vuoi venire anche tu con noi? Torna indietro e resta con il re,
perché sei un forestiero e per di più un esule dalla tua patria. 20Appena
ieri sei arrivato e oggi ti farei errare con noi, mentre io stesso vado dove
capiterà di andare? Torna indietro e riconduci con te i tuoi fratelli; siano
con te la grazia e la fedeltà al Signore!". 21Ma Ittài rispose
al re: "Per la vita del Signore e la tua, o re mio signore, in qualunque
luogo sarà il re mio signore, per morire o per vivere, là sarà anche il tuo
servo". 22Allora Davide disse a Ittài: "Va', prosegui
pure!". Ittài, quello di Gat, proseguì con tutti gli uomini e con tutte le
donne e i bambini che erano con lui. 23Tutti quelli del paese
piangevano ad alta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re stava in piedi
nella valle del Cedron e tutto il popolo passava davanti a lui prendendo la via
del deserto.
24Ecco venire anche Zadòk con tutti i leviti, i quali portavano
l'arca dell'alleanza di Dio. Essi deposero l'arca di Dio presso Ebiatàr, finché
tutto il popolo non finì di uscire dalla città. 25Il re disse a
Zadòk: "Riporta in città l'arca di Dio! Se io trovo grazia agli occhi del
Signore, egli mi farà tornare e me la farà rivedere insieme con la sua Dimora. 26Ma
se dice: Non ti gradisco, eccomi: faccia di me quello che sarà bene davanti a
lui". 27Il re aggiunse al sacerdote Zadòk: "Vedi? Torna in
pace in città con tuo figlio Achimaaz e Giònata figlio di Ebiatàr. 28Badate:
io aspetterò presso i guadi del deserto, finché mi sia portata qualche notizia
da parte vostra". 29Così Zadòk ed Ebiatàr riportarono a
Gerusalemme l'arca di Dio e là dimorarono.
30Davide saliva l'erta degli Ulivi; saliva piangendo e camminava con
il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo
coperto e, salendo, piangeva. 31Fu intanto portata a Davide la
notizia: "Achitòfel è con Assalonne tra i congiurati". Davide disse:
"Rendi vani i consigli di Achitòfel, Signore!". 32Quando
Davide fu giunto in vetta al monte, al luogo dove ci si prostra a Dio, ecco
farglisi incontro Cusài, l'Archita, con la tunica stracciata e il capo coperto
di polvere. 33Davide gli disse: "Se tu procedi con me, mi sarai
di peso; 34ma se torni in città e dici ad Assalonne: Io sarò tuo
servo, o re; come sono stato servo di tuo padre prima, così sarò ora tuo servo,
tu dissiperai in mio favore i consigli di Achitòfel. 35E non avrai
forse là con te i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr? Quanto sentirai dire della
reggia, lo riferirai ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr. 36Ecco, essi
hanno con loro i due figli, Achimaaz, figlio di Zadòk e Giònata, figlio di
Ebiatàr; per mezzo di loro mi farete sapere quanto avrete sentito". 37Cusài,
amico di Davide, arrivò in città quando Assalonne entrava in Gerusalemme.
1Davide aveva di poco superato la cima del monte,
quando ecco Zibà, servo di Merib-Bàal, gli si fece incontro con un paio di
asini sellati e carichi di duecento pani, cento grappoli di uva secca, cento
frutti d'estate e un otre di vino. 2Il re disse a Zibà: "Che
vuoi fare di queste cose?". Zibà rispose: "Gli asini serviranno di
cavalcatura alla reggia, i pani e i frutti d'estate sono per sfamare i giovani,
il vino per dissetare quelli che saranno stanchi nel deserto". 3Il
re disse: "Dov'è il figlio del tuo signore?". Zibà rispose al re:
"Ecco, è rimasto a Gerusalemme perché ha detto: Oggi la casa di Israele mi
renderà il regno di mio padre". 4Il re disse a Zibà:
"Quanto appartiene a Merib-Bàal è tuo". Zibà rispose: "Mi
prostro! Possa io trovar grazia ai tuoi occhi, re mio signore!".
5Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un
uomo della stessa famiglia della casa di Saul, chiamato Simeì, figlio di Ghera.
Egli usciva imprecando 6e gettava sassi contro Davide e contro tutti
i ministri del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla
destra e alla sinistra del re. 7Simeì, maledicendo Davide, diceva:
"Vattene, vattene, sanguinario, scellerato! 8Il Signore ha
fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del
quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne tuo figlio ed
eccoti nella sventura che hai meritato, perché sei un sanguinario". 9Allora
Abisài figlio di Zeruià disse al re: "Perché questo cane morto dovrà
maledire il re mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!". 10Ma
il re rispose: "Che ho io in comune con voi, figli di Zeruià? Se maledice,
è perché il Signore gli ha detto: Maledici Davide! E chi potrà dire: Perché fai
così?". 11Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi ministri:
"Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita:
Quanto più ora questo Beniaminita! Lasciate che maledica, poiché glielo ha
ordinato il Signore. 12Forse il Signore guarderà la mia afflizione e
mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi". 13Davide
e la sua gente continuarono il cammino e Simeì camminava sul fianco del monte,
parallelamente a Davide, e, cammin facendo, imprecava contro di lui, gli tirava
sassi e gli lanciava polvere. 14Il re e tutta la gente che era con
lui arrivarono stanchi presso il Giordano e là ripresero fiato.
15Intanto Assalonne con tutti gli Israeliti era entrato in
Gerusalemme e Achitòfel era con lui. 16Quando Cusài l'Archita,
l'amico di Davide, fu giunto presso Assalonne gli disse: "Viva il re! Viva
il re!". 17Assalonne disse a Cusài: "Questa è la fedeltà
che hai per il tuo amico? Perché non sei andato con il tuo amico?". 18Cusài
rispose ad Assalonne: "No, io sarò per colui che il Signore e questo
popolo e tutti gli Israeliti hanno scelto e con lui rimarrò. 19E poi
di chi sarò schiavo? Non lo sarò forse di suo figlio? Come ho servito tuo
padre, così servirò te".
20Allora Assalonne disse ad Achitòfel: "Consultatevi su quello
che dobbiamo fare". 21Achitòfel rispose ad Assalonne:
"Entra dalle concubine che tuo padre ha lasciate a custodia della casa;
tutto Israele saprà che ti sei reso odioso a tuo padre e sarà rafforzato il
coraggio di tutti i tuoi". 22Fu dunque piantata una tenda sulla
terrazza per Assalonne e Assalonne entrò dalle concubine del padre, alla vista
di tutto Israele. 23In quei giorni un consiglio dato da Achitòfel
era come una parola data da Dio a chi lo consulta. Così era di tutti i consigli
di Achitòfel per Davide e per Assalonne.
1Achitòfel disse ad Assalonne: "Sceglierò
dodicimila uomini: mi metterò ad inseguire Davide questa notte; 2gli
piomberò addosso mentre egli è stanco e ha le braccia fiacche; lo spaventerò e
tutta la gente che è con lui si darà alla fuga; io colpirò solo il re 3e
ricondurrò a te tutto il popolo, come ritorna la sposa al marito. La vita di un
solo uomo tu cerchi; la gente di lui rimarrà tranquilla". 4Questo
parlare piacque ad Assalonne e a tutti gli anziani d'Israele. 5Ma
Assalonne disse: "Chiamate anche Cusài l'Archita e sentiamo ciò che ha in
bocca anche lui". 6Quando Cusài fu giunto da Assalonne, questi
gli disse: "Achitòfel ha parlato così e così; dobbiamo fare come ha detto
lui? Se no, parla tu!". 7Cusài rispose ad Assalonne:
"Questa volta il consiglio dato da Achitòfel non è buono". 8Cusài
continuò: "Tu conosci tuo padre e i suoi uomini: sai che sono uomini valorosi
e che hanno l'animo esasperato come un'orsa nella campagna quando le sono stati
rapiti i figli; poi tuo padre è un guerriero e non passerà la notte con il
popolo. 9A quest'ora egli è nascosto in qualche buca o in qualche
altro luogo; se fin da principio cadranno alcuni dei tuoi, qualcuno lo verrà a
sapere e si dirà: C'è stata una strage tra la gente che segue Assalonne. 10Allora
il più valoroso, anche se avesse un cuore di leone, si avvilirà, perché tutto
Israele sa che tuo padre è un prode e che i suoi uomini sono valorosi. 11Perciò
io consiglio che tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, si raduni presso di te,
numeroso come la sabbia che è sulla riva del mare, e che tu vada in persona
alla battaglia. 12Così lo raggiungeremo in qualunque luogo si troverà
e gli piomberemo addosso come la rugiada cade sul suolo; di tutti i suoi uomini
non ne scamperà uno solo. 13Se invece si ritira in qualche città,
tutto Israele porterà corde a quella città e noi la trascineremo nella valle,
così che non se ne trovi più nemmeno una pietruzza". 14Assalonne
e tutti gli Israeliti dissero: "Il consiglio di Cusài l'Archita è migliore
di quello di Achitòfel". Il Signore aveva stabilito di mandare a vuoto il
saggio consiglio di Achitòfel per far cadere la sciagura su Assalonne.
15Allora Cusài disse ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: "Achitòfel
ha consigliato Assalonne e gli anziani d'Israele così e così, ma io ho
consigliato in questo modo. 16Ora dunque mandate in fretta ad
informare Davide e ditegli: Non passare la notte presso i guadi del deserto, ma
passa subito dall'altra parte, perché non venga lo sterminio sul re e sulla
gente che è con lui".
17Ora Giònata e Achimaaz stavano presso En-Roghèl, in attesa che una
schiava andasse a portare le notizie che essi dovevano andare a riferire al re
Davide; perché non potevano farsi vedere ad entrare in città. 18Ma
un giovane li vide e informò Assalonne. I due partirono di corsa e giunsero a
Bacurìm a casa di un uomo che aveva nel cortile una cisterna. 19Quelli
vi si calarono e la donna di casa prese una coperta, la distese sulla bocca
della cisterna e vi sparse grano pesto, così che non ci si accorgeva di nulla. 20I
servi di Assalonne vennero in casa della donna e chiesero: "Dove sono
Achimaaz e Giònata?". La donna rispose loro: "Hanno passato il
serbatoio dell'acqua". Quelli si misero a cercarli, ma, non riuscendo a
trovarli, tornarono a Gerusalemme.
21Quando costoro se ne furono partiti, i due uscirono dalla cisterna
e andarono ad informare il re Davide. Gli dissero: "Muovetevi e passate in
fretta l'acqua, perché così ha consigliato Achitòfel a vostro danno". 22Allora
Davide si mosse con tutta la sua gente e passò il Giordano. All'apparire del
giorno, neppure uno era rimasto che non avesse passato il Giordano. 23Achitòfel,
vedendo che il suo consiglio non era stato seguito, sellò l'asino e partì per
andare a casa sua nella sua città. Mise in ordine gli affari della casa e
s'impiccò. Così morì e fu sepolto nel sepolcro di suo padre.
24Davide era giunto a Macanàim, quando Assalonne passò il Giordano
con tutti gli Israeliti. 25Assalonne aveva posto a capo
dell'esercito Amasà invece di Ioab. Amasà era figlio di un uomo chiamato Itrà
l'Ismaelita, il quale si era unito a Abigàl, figlia di Iesse e sorella di
Zeruià, madre di Ioab. 26Israele e Assalonne si accamparono nel
paese di Gàlaad. 27Quando Davide fu giunto a Macanàim, Sobì, figlio
di Nacàs che era da Rabbà, città degli Ammoniti, Machìr, figlio di Ammiel da
Lodebàr, e Barzillài, il Galaadita di Roghelìm, 28portarono letti e
tappeti, coppe e vasi di terracotta, grano, orzo, farina, grano arrostito,
fave, lenticchie, 29miele, latte acido e formaggi di pecora e di
vacca, per Davide e per la sua gente perché mangiassero; infatti dicevano:
"Questa gente ha patito fame, stanchezza e sete nel deserto".
1Davide passò in rassegna la sua gente e costituì capi
di migliaia e capi di centinaia per comandarla. 2Divise la gente in
tre corpi: un terzo sotto il comando di Ioab, un terzo sotto il comando di
Abisài figlio di Zeruià, fratello di Ioab, e un terzo sotto il comando di Ittài
di Gat. Poi il re disse al popolo: "Voglio uscire anch'io con voi!". 3Ma
il popolo rispose: "Tu non devi uscire, perché se noi fossimo messi in
fuga, non si farebbe alcun caso di noi; quand'anche perisse la metà di noi, non
se ne farebbe alcun caso, ma tu conti per diecimila di noi; è meglio che ti
tenga pronto a darci aiuto dalla città". 4Il re rispose loro:
"Farò quello che vi sembra bene". Il re si fermò al fianco della
porta, mentre tutto l'esercito usciva a schiere di cento e di mille uomini. 5Il
re ordinò a Ioab, ad Abisài e ad Ittài: "Trattatemi con riguardo il
giovane Assalonne!". E tutto il popolo udì quanto il re ordinò a tutti i
capi nei riguardi di Assalonne.
6L'esercito uscì in campo contro Israele e la battaglia ebbe luogo
nella foresta di Èfraim. 7La gente d'Israele fu in quel luogo
sconfitta dai servi di Davide; la strage fu grande: in quel giorno caddero
ventimila uomini. 8La battaglia si estese su tutta la contrada e la
foresta divorò in quel giorno molta più gente di quanta non ne avesse divorato
la spada.
9Ora Assalonne s'imbatté nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il
mulo; il mulo entrò sotto i rami di un grande terebinto e la testa di Assalonne
rimase impigliata nel terebinto e così egli restò sospeso fra cielo e terra;
mentre il mulo che era sotto di lui passava oltre. 10Un uomo lo vide
e venne a riferire a Ioab: "Ho visto Assalonne appeso a un
terebinto". 11Ioab rispose all'uomo che gli portava la notizia:
"Dunque, l'hai visto? E perché non l'hai tu, sul posto, steso al suolo? Io
non avrei mancato di darti dieci sicli d'argento e una cintura". 12Ma
quell'uomo disse a Ioab: "Quand'anche mi fossero messi in mano mille sicli
d'argento, io non stenderei la mano sul figlio del re; perché con i nostri
orecchi abbiamo udito l'ordine che il re ha dato a te, ad Abisài e a Ittài:
Salvatemi il giovane Assalonne! 13Se io avessi commesso di mia testa
una perfidia, poiché nulla rimane nascosto al re, tu stesso saresti sorto
contro di me". 14Allora Ioab disse: "Io non voglio perdere
così il tempo con te". Prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di
Assalonne, che era ancora vivo nel folto del terebinto. 15Poi dieci
giovani scudieri di Ioab circondarono Assalonne, lo colpirono e lo finirono.
16Allora Ioab suonò la tromba e il popolo cessò di inseguire
Israele, perché Ioab aveva trattenuto il popolo. 17Poi presero
Assalonne, lo gettarono in una grande fossa nella foresta ed elevarono sopra di
lui un enorme mucchio di pietre. Tutto Israele era fuggito ciascuno nella sua
tenda. 18Ora Assalonne mentre era in vita, si era eretta la stele
che è nella Valle del re; perché diceva: "Io non ho un figlio che conservi
il ricordo del mio nome"; chiamò quella stele con il suo nome e la si
chiamò di Assalonne fino ad oggi.
19Achimaaz figlio di Zadòk disse a Ioab: "Correrò a portare al
re la notizia che il Signore gli ha fatto giustizia contro i suoi nemici".
20Ioab gli rispose: "Oggi tu non sarai l'uomo della buona
notizia, la porterai un altro giorno; non porterai oggi la bella notizia perché
il figlio del re è morto". 21Poi Ioab disse all'Etiope:
"Va' e riferisci al re quello che hai visto". L'Etiope si prostrò a
Ioab e corse via. 22Achimaaz, figlio di Zadòk, disse di nuovo a
Ioab: "Qualunque cosa avvenga, lasciami correre dietro all'Etiope".
Ioab gli disse: "Ma perché correre, figlio mio? La buona notizia non ti
porterà nulla di buono". 23E l'altro: "Qualunque cosa
avvenga, voglio correre". Ioab gli disse: "Corri!". Allora
Achimaaz prese la corsa per la strada della valle e oltrepassò l'Etiope. 24Davide
stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta dal
lato del muro; alzò gli occhi, guardò ed ecco un uomo correre tutto solo. 25La
sentinella gridò e avvertì il re. Il re disse: "Se è solo, porta una buona
notizia". Quegli andava avvicinandosi sempre più. 26Poi la
sentinella vide un altro uomo che correva e gridò al guardiano: "Ecco un
altro uomo correre tutto solo!". E il re: "Anche questo porta una
buona notizia". 27La sentinella disse: "Il modo di correre
del primo mi pare quello di Achimaaz, figlio di Zadòk". E il re disse:
"È un uomo dabbene: viene certo per una lieta notizia!". 28Achimaaz
gridò al re: "Pace!". Prostratosi dinanzi al re con la faccia a
terra, disse: "Benedetto sia il Signore tuo Dio che ha messo in tuo potere
gli uomini che avevano alzato le mani contro il re mio signore!". 29Il
re disse: "Il giovane Assalonne sta bene?". Achimaàz rispose:
"Quando Ioab mandava il servo del re e me tuo servo, io vidi un gran
tumulto, ma non so di che cosa si trattasse". 30Il re gli
disse: "Mettiti là, da parte". Quegli si mise da parte e aspettò. 31Ed
ecco arrivare l'Etiope che disse: "Buone notizie per il re mio signore! Il
Signore ti ha reso oggi giustizia, liberandoti dalle mani di quanti erano
insorti contro di te". 32Il re disse all'Etiope: "Il
giovane Assalonne sta bene?". L'Etiope rispose: "Diventino come quel
giovane i nemici del re mio signore e quanti insorgono contro di te per farti
il male!".
1Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di
sopra della porta e pianse; diceva in lacrime: "Figlio mio! Assalonne
figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne,
figlio mio, figlio mio!". 2Fu riferito a Ioab: "Ecco il re
piange e fa lutto per Assalonne". 3La vittoria in quel giorno
si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel
giorno: "Il re è molto afflitto a causa del figlio". 4Il
popolo in quel giorno rientrò in città furtivamente, come avrebbe fatto gente
vergognosa per essere fuggita in battaglia. 5Il re si era coperta la
faccia e gridava a gran voce: "Figlio mio Assalonne, Assalonne figlio mio,
figlio mio!". 6Allora Ioab entrò in casa del re e disse:
"Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo
giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli
e alle tue concubine, 7perché mostri di amare quelli che ti odiano e
di odiare quelli che ti amano. Infatti oggi tu mostri chiaramente che capi e
ministri per te non contano nulla; ora io ho capito che, se Assalonne fosse
vivo e noi fossimo quest'oggi tutti morti, allora sarebbe una cosa giusta ai
tuoi occhi. 8Ora dunque alzati, esci e parla al cuore della tua
gente; perché io giuro per il Signore che, se non esci, neppure un uomo resterà
con te questa notte; questa sarebbe per te la peggiore sventura di tutte quelle
che ti sono cadute addosso dalla tua giovinezza fino ad oggi". 9Allora
il re si alzò e si sedette sulla porta; fu dato quest'annunzio a tutto il
popolo: "Ecco il re sta seduto alla porta". E tutto il popolo venne
alla presenza del re.
Gli Israeliti erano fuggiti ognuno alla sua tenda. 10In tutte le
tribù d'Israele tutto il popolo stava discutendo e diceva: "Il re ci ha
liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani dei Filistei;
ora è dovuto fuggire dal paese a causa di Assalonne. 11Ma quanto ad
Assalonne, che noi avevamo consacrato perché regnasse su di noi, è morto in
battaglia. Ora perché non cercate di far tornare il re?". 12Ciò
che si diceva in tutto Israele era giunto a conoscenza del re. Il re Davide
mandò a dire ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: "Riferite agli anziani di
Giuda: Perché volete essere gli ultimi a far tornare il re alla sua casa? 13Voi
siete mio osso e mia carne e perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il
re? 14Dite ad Amasà: Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi
faccia questo e mi aggiunga quest'altro, se tu non diventerai davanti a me capo
dell'esercito per sempre al posto di Ioab!". 15Così piegò il
cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol
uomo; essi mandarono a dire al re: "Ritorna tu e tutti i tuoi
ministri".
16Il re dunque tornò e giunse al Giordano; quelli di Giuda vennero a
Gàlgala per andare incontro al re e per fargli passare il Giordano.
17Simeì, figlio di Ghera, Beniaminita, che era di Bacurìm, si
affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide. 18Aveva
con sé mille uomini di Beniamino. Zibà, il servo della casa di Saul, i suoi
quindici figli con lui e i suoi venti servi si erano precipitati al Giordano
prima del re 19e avevano servito per far passare la famiglia del re
e per fare quanto a lui sarebbe piaciuto. Intanto Simeì, figlio di Ghera, si
gettò ai piedi del re nel momento in cui passava il Giordano 20e
disse al re: "Il mio signore non tenga conto della mia colpa! Non
ricordarti di quanto il tuo servo ha commesso quando il re mio signore è uscito
da Gerusalemme; il re non lo conservi nella sua mente! 21Perché il
tuo servo riconosce di aver peccato ed ecco, oggi, primo di tutta la casa di
Giuseppe, sono sceso incontro al re mio signore". 22Ma Abisài
figlio di Zeruià, disse: "Non dovrà forse essere messo a morte Simeì
perché ha maledetto il consacrato del Signore?". 23Davide
disse: "Che ho io in comune con voi, o figli di Zeruià, che vi mostriate
oggi miei avversari? Si può mettere a morte oggi qualcuno in Israele? Non so
dunque che oggi divento re di Israele?". 24Il re disse a Simeì:
"Tu non morirai!". E il re glielo giurò.
25Anche Merib-Bàal nipote di Saul scese incontro al re. Non si era
curato i piedi e le mani, né la barba intorno alle labbra e non aveva lavato le
vesti dal giorno in cui il re era partito a quello in cui tornava in pace. 26Quando
giunse da Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: "Perché non sei
venuto con me, Merib-Bàal?". 27Egli rispose: "Re, mio
signore, il mio servo mi ha ingannato! Il tuo servo aveva detto: Io mi farò
sellare l'asino, monterò e andrò con il re, perché il tuo servo è zoppo. 28Ma
egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore. Però il re mio
signore è come un angelo di Dio; fa' dunque ciò che sembrerà bene ai tuoi
occhi. 29Perché tutti quelli della casa di mio padre non avevano
meritato dal re mio signore altro che la morte; ma tu avevi posto il tuo servo
fra quelli che mangiano alla tua tavola. E che diritto avrei ancora di
implorare presso il re?". 30Il re gli disse: "Non occorre
che tu aggiunga altre parole. Ho deciso: tu e Zibà vi dividerete i campi".
31Merib-Bàal rispose al re: "Se li prenda pure tutti lui, dato
che ormai il re mio signore è tornato in pace a casa!".
32Barzillài il Galaadita era sceso da Roghelìm e aveva passato il
Giordano con il re, per congedarsi da lui presso il Giordano. 33Barzillài
era molto vecchio: aveva ottant'anni. Aveva fornito i viveri al re mentre questi
si trovava a Macanàim, perché era un uomo molto facoltoso. 34Il re
disse a Barzillài: "Vieni con me; io provvederò al tuo sostentamento
presso di me, a Gerusalemme". 35Ma Barzillài rispose al re:
"Quanti sono gli anni che mi restano da vivere, perché io salga con il re
a Gerusalemme? 36Io ho ora ottant'anni; posso forse ancora
distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare
ancora ciò che mangia e ciò che beve? Posso udire ancora la voce dei cantori e
delle cantanti? E perché allora il tuo servo dovrebbe essere di peso al re mio
signore? 37Solo per poco tempo il tuo servo verrà con il re oltre il
Giordano; perché il re dovrebbe darmi una tale ricompensa? 38Lascia
che il tuo servo torni indietro e che io possa morire nella mia città presso la
tomba di mio padre e di mia madre. Ecco qui mio figlio, il tuo servo Chimàm;
venga lui con il re mio signore; fa' per lui quello che ti piacerà". 39Il
re rispose: "Venga dunque con me Chimàm e io farò per lui quello che a te
piacerà; farò per te quello che desidererai da me". 40Poi tutto
il popolo passò il Giordano; il re l'aveva già passato. Allora il re baciò
Barzillài e lo benedisse; quegli tornò a casa.
41Così il re passò verso Gàlgala e Chimàm era venuto con lui. Tutta
la gente di Giuda e anche metà della gente d'Israele aveva fatto passare il re.
42Allora tutti gli Israeliti vennero dal re e gli dissero:
"Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno portato via di
nascosto e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta
la gente di Davide?". 43Tutti gli uomini di Giuda risposero
agli Israeliti: "Il re è un nostro parente stretto; perché vi adirate per
questo? Abbiamo forse mangiato a spese del re o ci fu portata qualche
porzione?". 44Gli Israeliti replicarono agli uomini di Giuda:
"Dieci parti mi spettano sul re; inoltre sono io il primogenito e non tu;
perché mi hai disprezzato? Non sono forse stato il primo a proporre di far
tornare il re?". Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più violento di
quello degli Israeliti.
1Ora si trovava là un uomo iniquo chiamato Sèba, figlio
di Bicrì, un Beniaminita, il quale suonò la tromba e disse:
"Non abbiamo alcuna
parte con Davide
e non abbiamo un'eredità con il figlio di Iesse.
Ognuno alle proprie tende, Israele!".
2Tutti gli Israeliti si allontanarono da Davide per
seguire Sèba, figlio di Bicrì; ma gli uomini di Giuda rimasero attaccati al
loro re e lo accompagnarono dal Giordano fino a Gerusalemme. 3Davide
entrò nella reggia a Gerusalemme. Il re prese le dieci concubine che aveva
lasciate a custodia della reggia e le mise in un domicilio sorvegliato; egli
somministrava loro gli alimenti, ma non si accostava loro; rimasero così
recluse fino al giorno della loro morte, in stato di vedovanza perenne. 4Poi
il re disse ad Amasà: "Radunami tutti gli uomini di Giuda in tre giorni;
poi vieni qui". 5Amasà dunque partì per adunare gli uomini di
Giuda; ma tardò più del tempo fissato. 6Allora Davide disse ad
Abisài: "Sèba figlio di Bicrì ci farà ora più male di Assalonne; prendi i
servi del tuo signore e inseguilo, perché non trovi fortezze e ci sfugga".
7Abisài uscì per la spedizione, seguito dalla gente di Ioab, dai
Cretei, dai Peletei e da tutti i prodi; uscirono da Gerusalemme per inseguire
Sèba figlio di Bicrì.
8Si trovavano presso la grande pietra che è in Gàbaon, quando Amasà
venne loro incontro. Ioab indossava la veste militare, sopra la quale portava
la cintura con la spada pendente dai fianchi nel fodero; egli la fece uscire e
cadere. 9Ioab disse ad Amasà: "Stai bene, fratello mio?" e
con la destra prese Amasà per la barba per baciarlo. 10Amasà non
fece attenzione alla spada che Ioab aveva nell'altra mano; Ioab lo colpì al
basso ventre e ne sparse le viscere a terra; non lo colpì una seconda volta
perché era già morto. Poi Ioab e Abisài suo fratello inseguirono Sèba, figlio
di Bicrì. 11Uno dei giovani di Ioab era rimasto presso Amasà e
diceva: "Chi ama Ioab e chi è per Davide segua Ioab!". 12Intanto
Amasà si rotolava nel sangue in mezzo alla strada e quell'uomo si accorse che
tutto il popolo si fermava. Allora trascinò Amasà fuori della strada in un
campo e gli buttò addosso una veste, perché quanti gli arrivavano vicino lo
vedevano e si fermavano. 13Quando esso fu tolto dalla strada, tutti
passarono al seguito di Ioab per dare la caccia a Sèba, figlio di Bicrì.
14Attraversarono il territorio di tutte le tribù d'Israele fino ad
Abel-Bet-Maacà, dove tutti quelli della famiglia di Bicrì erano stati convocati
ed erano entrati al seguito di Sèba. 15Vennero dunque, assediarono Sèba
in Abel-Bet-Maacà e innalzarono contro la città un terrapieno; tutto il popolo
che era con Ioab scavava per demolire le mura. 16Allora una donna
saggia gridò dalla città: "Ascoltate, ascoltate! Dite a Ioab di
avvicinarsi, gli voglio parlare!". 17Quando egli si fu
avvicinato, la donna gli chiese: "Sei tu Ioab?". Egli rispose:
"Sì". Allora essa gli disse: "Ascolta la parola della tua
schiava". Egli rispose: "Ascolto". 18Riprese:
"Una volta si soleva dire: Si interroghi bene ad Abèl e a Dan per sapere
se sono venute meno le costumanze 19stabilite dai fedeli d'Israele.
Tu cerchi di far perire una città che è una madre in Israele. Perché vuoi
distruggere l'eredità del Signore?". 20Ioab rispose:
"Lungi, lungi da me l'idea di distruggere e di rovinare. 21La
questione è diversa: un uomo delle montagne di Èfraim, chiamato Sèba, figlio di
Bicrì, ha alzato la mano contro il re Davide. Consegnatemi lui solo e io mi
allontanerò dalla città". La donna disse a Ioab: "Ecco, la sua testa
ti sarà gettata dall'alto delle mura". 22Allora la donna
rientrò in città e parlò a tutto il popolo con saggezza; così quelli tagliarono
la testa a Sèba, figlio di Bicrì, e la gettarono a Ioab. Egli fece suonare la
tromba; tutti si dispersero lontano dalla città e ognuno andò alla propria tenda.
Poi Ioab tornò a Gerusalemme presso il re.
23Ioab era a capo di tutto l'esercito d'Israele; Benaià, figlio di
Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei; 24Adoràm sovrintendeva ai
lavori forzati; Giosafat, figlio di Achilùd, era archivista; 25Seraià
era scriba; Zadòk ed Ebiatàr erano sacerdoti e anche Ira lo Iairita era
ministro di Davide.
1Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni;
Davide cercò il volto del Signore e il Signore gli disse: "Su Saul e sulla
sua casa pesa un fatto di sangue, perché egli ha fatto morire i
Gabaoniti". 2Allora il re chiamò i Gabaoniti e parlò loro. I
Gabaoniti non erano del numero degli Israeliti, ma un resto degli Amorrei, e
gli Israeliti avevano giurato loro; Saul però, nel suo zelo per gli Israeliti e
per quelli di Giuda, aveva cercato di sterminarli. 3Davide disse ai
Gabaoniti: "Che devo fare per voi? In che modo espierò, perché voi
benediciate l'eredità del Signore?". 4I Gabaoniti gli
risposero: "Fra noi e Saul e la sua casa non è questione d'argento o d'oro,
né ci riguarda l'uccidere qualcuno in Israele". Il re disse: "Quello
che voi direte io lo farò per voi". 5Quelli risposero al re:
"Di quell'uomo che ci ha distrutti e aveva fatto il piano di sterminarci,
perché più non sopravvivessimo entro alcun confine d'Israele, 6ci
siano consegnati sette uomini tra i suoi figli e noi li impiccheremo davanti al
Signore in Gàbaon, sul monte del Signore". Il re disse: "Ve li
consegnerò". 7Il re risparmiò Merib-Bàal figlio di Giònata,
figlio di Saul, per il giuramento che Davide e Giònata, figlio di Saul, si
erano fatto davanti al Signore; 8ma il re prese i due figli che
Rizpà figlia di Aià aveva partoriti a Saul, Armonì e Merib-Bàal e i cinque
figli che Meràb figlia di Saul aveva partoriti ad Adrièl il Mecolatita figlio di
Barzillài. 9Li consegnò ai Gabaoniti, che li impiccarono sul monte,
davanti al Signore. Tutti e sette perirono insieme. Furono messi a morte nei
primi giorni della mietitura, quando si cominciava a mietere l'orzo.
10Allora Rizpà, figlia di Aià, prese il mantello di sacco e lo tese,
fissandolo alla roccia, e stette là dal principio della mietitura dell'orzo
finché dal cielo non cadde su di loro la pioggia. Essa non permise agli uccelli
del cielo di posarsi su di essi di giorno e alle bestie selvatiche di accostarsi
di notte. 11Fu riferito a Davide quello che Rizpà, figlia di Aià,
concubina di Saul, aveva fatto. 12Davide andò a prendere le ossa di
Saul e quelle di Giònata suo figlio presso i cittadini di Iabès di Gàlaad, i
quali le avevano portate via dalla piazza di Beisan, dove i Filistei avevano
appeso i cadaveri quando avevano sconfitto Saul sul Gelboe. 13Egli
riportò le ossa di Saul e quelle di Giònata suo figlio; poi si raccolsero anche
le ossa di quelli che erano stati impiccati. 14Le ossa di Saul e di
Giònata suo figlio, come anche le ossa degli impiccati furono sepolte nel paese
di Beniamino a Zela, nel sepolcro di Kis, padre di Saul; fu fatto quanto il re
aveva ordinato. Dopo, Dio si mostrò placato verso il paese.
15I Filistei mossero di nuovo guerra ad Israele e Davide scese con i
suoi sudditi a combattere contro i Filistei. Davide era stanco 16e
Isbi-Benòb, uno dei figli di Rafa, che aveva una lancia del peso di trecento
sicli di rame ed era cinto di una spada nuova, manifestò il proposito di uccidere
Davide; 17ma Abisài, figlio di Zeruià, venne in aiuto al re, colpì
il Filisteo e lo uccise. Allora i ministri di Davide gli giurarono: "Tu
non uscirai più con noi a combattere e non spegnerai la lampada
d'Israele".
18Dopo, ci fu un'altra battaglia contro i Filistei, a Gob; allora
Sibbecài il Cusatita uccise Saf, uno dei figli di Rafa.
19Ci fu un'altra battaglia contro i Filistei a Gob; Elcanàn, figlio
di Iair di Betlemme, uccise il fratello di Golia di Gat: l'asta della sua
lancia era come un subbio di tessitori.
20Ci fu un'altra battaglia a Gat, dove si trovò un uomo di grande
statura, che aveva sei dita per mano e per piede, in tutto ventiquattro dita:
anch'egli era nato a Rafa. 21Costui insultò Israele, ma lo uccise
Giònata, figlio di Simeà, fratello di Davide. 22Questi quattro erano
nati a Rafa, in Gat. Essi perirono per mano di Davide e per mano dei suoi
ministri.
1Davide rivolse al Signore le parole di questo canto,
quando il Signore lo liberò dalla mano di tutti i suoi nemici, specialmente
dalla mano di Saul. 2Egli disse:
"Il Signore è la mia
roccia,
la mia fortezza, il mio liberatore,
3il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio,
il mio scudo, la mia salvezza, il mio riparo!
Sei la mia roccaforte che mi salva:
tu mi salvi dalla violenza.
4Invoco il Signore, degno di ogni lode,
e sono liberato dai miei nemici.
5Mi circondavano i flutti della morte,
mi atterrivano torrenti esiziali.
6Mi avviluppavano le funi degli inferi;
mi stavano davanti i lacci della morte.
7Nell'angoscia ho invocato il Signore,
ho gridato al mio Dio,
Egli ha ascoltato dal suo tempio la mia voce;
il mio grido è giunto ai suoi orecchi.
8Si scosse la terra e sobbalzò;
tremarono le fondamenta del cielo;
si scossero, perché egli si era irritato.
9Fumo salì dalle sue narici;
dalla sua bocca uscì un fuoco divoratore;
carboni accesi partirono da lui.
10Egli piegò i cieli e discese;
una nube oscura era sotto i suoi piedi.
11Cavalcò un cherubino e volò;
si librò sulle ali del vento.
12Si avvolse di tenebra tutto intorno;
acque scure e dense nubi erano la sua tenda.
13Per lo splendore che lo precedeva
arsero carboni infuocati.
14Il Signore tuonò nei cieli,
l'Altissimo emise la sua voce.
15Scagliò frecce e li disperse;
vibrò folgori e li mise in fuga.
16Apparvero le profondità marine;
si scoprirono le basi del mondo,
come effetto della tua minaccia, Signore,
del soffio violento della tua ira.
17Dall'alto stese la mano e mi prese;
mi fece uscire dalle grandi acque.
18Mi liberò dai miei robusti avversari,
dai miei nemici più forti di me.
19Mi affrontarono nel giorno della mia rovina,
ma il Signore fu il mio sostegno.
20Egli mi trasse al largo;
mi liberò, perché oggetto della sua benevolenza.
21Il Signore mi ricompensò secondo la mia giustizia,
mi trattò secondo la purità delle mie mani.
22Perché mi sono mantenuto nelle vie del Signore,
non sono stato empio, lontano dal mio Dio,
23perché tutti i suoi decreti mi sono dinanzi
e non ho allontanato da me le sue leggi.
24Sono stato irreprensibile nei suoi riguardi;
mi sono guardato dall'iniquità.
25Il Signore mi trattò secondo la mia giustizia,
secondo la purità delle mie mani alla sua presenza.
26Con il pio ti mostri pio,
con il prode ti mostri integro;
27con il puro ti mostri puro,
con il tortuoso ti mostri astuto.
28Tu salvi la gente umile,
mentre abbassi gli occhi dei superbi.
29Sì, tu sei la mia lucerna, Signore;
il Signore illumina la mia tenebra.
30Sì, con te io posso affrontare una schiera,
con il mio Dio posso slanciarmi sulle mura.
31La via di Dio è perfetta;
la parola del Signore è integra;
egli è scudo per quanti si rifugiano in lui.
32C'è forse un dio come il Signore;
una rupe fuori del nostro Dio?
33Dio mi cinge di forza,
rende sicura la mia via.
34Ha reso simili i miei piedi a quelli delle cerve;
mi ha fatto stare sulle alture.
35Ha addestrato la mia mano alla guerra;
ha posto un arco di bronzo nelle mie braccia.
36Mi hai dato lo scudo della tua salvezza,
la tua sollecitudine mi fa crescere.
37Fai largo davanti ai miei passi;
le mie gambe non vacillano.
38Inseguo e raggiungo i miei nemici,
non desisto finché non siano distrutti.
39Li colpisco ed essi non possono resistere;
cadono sotto i miei piedi.
40Mi cingi di forza per la battaglia;
hai fatto piegare sotto di me i miei avversari.
41Mi mostri i nemici di spalle,
così io distruggo quelli che mi odiano.
42Gridano, ma nessuno li salva,
verso il Signore, che a loro non risponde.
43Li disperdo come polvere della terra,
li calpesto come fango delle piazze.
44Tu mi liberi dalle contese del popolo;
mi poni a capo di nazioni;
un popolo non conosciuto mi serve.
45I figli degli stranieri mi onorano
appena sentono, mi obbediscono.
46I figli degli stranieri vengono meno,
lasciano con spavento i loro nascondigli.
47Viva il Signore! Sia benedetta la mia rupe!
Sia esaltato il Dio della mia salvezza!
48Dio fa vendetta per me
e mi sottomette i popoli.
49Tu mi liberi dai miei nemici,
mi innalzi sopra i miei avversari,
mi liberi dall'uomo violento.
50Perciò ti loderò, Signore,
fra i popoli canterò inni al tuo nome.
51Egli concede una grande vittoria al suo re,
la grazia al suo consacrato,
a Davide e ai suoi discendenti per sempre".
1Queste sono le ultime parole di Davide:
"Oracolo di Davide,
figlio di Iesse,
oracolo dell'uomo che l'Altissimo ha innalzato,
del consacrato del Dio di Giacobbe,
del soave cantore d'Israele.
2Lo spirito del Signore parla in me,
la sua parola è sulla mia lingua;
3il Dio di Giacobbe ha parlato,
la rupe d'Israele mi ha detto:
Chi governa gli uomini ed è giusto,
chi governa con timore di Dio,
4è come la luce del mattino
al sorgere del sole,
in un mattino senza nubi,
che fa scintillare dopo la pioggia
i germogli della terra.
5Così è stabile la mia casa davanti a Dio,
perché ha stabilito con me un'alleanza eterna,
in tutto regolata e garantita.
Non farà dunque germogliare
quanto mi salva
e quanto mi diletta?
6Ma gli scellerati sono come spine,
che si buttano via a fasci
e non si prendono con la mano;
7chi le tocca usa un ferro o un'asta di lancia
e si bruciano al completo nel fuoco".
8Questi sono i nomi dei prodi di Davide: Is-Bàal il
Cacmonita, capo dei Tre. Egli impugnò la lancia contro ottocento uomini e li
trafisse in un solo scontro. 9Dopo di lui veniva Eleàzaro figlio di
Dodò l'Acochita, uno dei tre prodi che erano con Davide, quando sfidarono i
Filistei schierati in battaglia, mentre gli Israeliti si ritiravano sulle
alture. 10Egli si alzò, percosse i Filistei, finché la sua mano,
sfinita, rimase attaccata alla spada. Il Signore concesse in quel giorno una
grande vittoria e il popolo seguì Eleàzaro soltanto per spogliare i cadaveri. 11Dopo
di lui veniva Sammà figlio di Aghè, l'Ararita. I Filistei erano radunati a
Lechì; in quel luogo vi era un campo pieno di lenticchie: mentre il popolo
fuggiva dinanzi ai Filistei, 12Sammà si piantò in mezzo al campo, lo
difese e sconfisse i Filistei. E il Signore concesse una grande vittoria.
13Tre dei Trenta scesero al tempo della mietitura e vennero da
Davide nella caverna di Adullàm, mentre una schiera di Filistei era accampata
nella valle dei Rèfaim. 14Davide era allora nella fortezza e c'era
un appostamento di Filistei a Betlemme. 15Davide espresse un
desiderio e disse: "Se qualcuno mi desse da bere l'acqua del pozzo che è
vicino alla porta di Betlemme!". 16I tre prodi si aprirono un
varco attraverso il campo filisteo, attinsero l'acqua dal pozzo di Betlemme,
vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide; il quale però non ne
volle bere, ma la sparse davanti al Signore, 17dicendo: "Lungi
da me, Signore, il fare tal cosa! È il sangue di questi uomini, che sono andati
là a rischio della loro vita!". Non la volle bere. Questo fecero quei tre
prodi.
18Abisài, fratello di Ioab, figlio di Zeruià, fu il capo dei Trenta.
Egli impugnò la lancia contro trecento uomini e li trafisse; si acquistò fama
fra i trenta. 19Fu il più glorioso dei Trenta e perciò fu fatto loro
capo, ma non giunse alla pari dei Tre. 20Poi veniva Benaià, figlio
di Ioiadà, uomo valoroso, celebre per le sue prodezze, oriundo da Cabseèl. Egli
uccise i due figli di Arièl, di Moab. Scese anche in mezzo a una cisterna, dove
uccise un leone, in un giorno di neve. 21Uccise anche un Egiziano,
uomo d'alta statura, che teneva una lancia in mano; Benaià gli scese contro con
un bastone, strappò di mano all'Egiziano la lancia e lo uccise con la lancia di
lui. 22Questo fece Benaià figlio di Ioiadà, e si acquistò fama tra i
trenta prodi. 23Fu il più illustre dei Trenta, ma non giunse alla
pari dei Tre. Davide lo ammise nel suo consiglio. 24Poi vi erano
Asaèl fratello di Ioab, uno dei Trenta; Elcanàn figlio di Dodò, di Betlemme. 25Sammà
di Caròd; Elikà di Caròd; 26Cèles di Pelèt; Ira figlio di Ikkès, di
Tekòa; 27Abièzer di Ànatot; Mebunnài di Cusà; 28Zalmòn di
Acòach; Maharai di Netofà; 29Chèleb figlio di Baanà, di Netofà;
Ittài figlio di Ribài, di Gàbaa di Beniamino; Benaià di Piratòn; 30Iddài
di Nahale-Gaàs; 31Abi-Albòn di Arbàt; Azmàvet di Bacurìm; 32Eliacbà
di Saalbòn; Iasèn di Gun; 33Giònata figlio di Sammà, di Aràr; Achiàm
figlio di Saràr, di Afàr; 34Elifèlet figlio di Acasbài, il
Maacatita; Eliàm figlio di Achitòfel, di Ghilo; 35Chesrài del Carmelo;
Paarài di Aràb; 36Igàl figlio di Natàn, da Zobà; Banì di Gad; 37Zèlek
l'Ammonita; Nacrai da Beeròt, scudiero di Ioab, figlio di Zeruià; 38Irà
di Ièter; Garèb di Ièter; 39Uria l'Hittita. In tutto trentasette.
1La collera del Signore si accese di nuovo contro
Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: "Su, fa' il
censimento d'Israele e di Giuda". 2Il re disse a Ioab e ai suoi
capi dell'esercito: "Percorri tutte le tribù d'Israele, da Dan fino a
Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della
popolazione". 3Ioab rispose al re: "Il Signore tuo Dio
moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re mio
signore possano vederlo! Ma perché il re mio signore desidera questa
cosa?". 4Ma l'ordine del re prevalse su Ioab e sui capi
dell'esercito e Ioab e i capi dell'esercito si allontanarono dal re per fare il
censimento del popolo d'Israele.
5Passarono il Giordano e cominciarono da Aroer e dalla città che è
in mezzo al torrente di Gad e presso Iazer. 6Poi andarono in Gàlaad
e nel paese degli Hittiti a Kades; andarono a Dan. Poi girarono intorno a
Sidòne; 7andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli
Evei e dei Cananei e finirono nel Negheb di Giuda a Bersabea. 8Percorsero
così tutto il paese e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 9Ioab
consegnò al re la cifra del censimento del popolo: c'erano in Israele
ottocentomila guerrieri che maneggiavano la spada; in Giuda cinquecentomila.
10Ma dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, si sentì
battere il cuore e disse al Signore: "Ho peccato molto per quanto ho
fatto; ma ora, Signore, perdona l'iniquità del tuo servo, poiché io ho commesso
una grande stoltezza". 11Quando Davide si fu alzato il mattino
dopo, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Gad, il veggente di
David: 12"Va' a riferire a Davide: Dice il Signore: Io ti
propongo tre cose: scegline una e quella ti farò". 13Gad venne
dunque a Davide, gli riferì questo e disse: "Vuoi tre anni di carestia nel
tuo paese o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegua oppure tre giorni
di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa io debba rispondere a chi
mi ha mandato". 14Davide rispose a Gad: "Sono in grande
angoscia! Ebbene cadiamo nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è
grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!". 15Così il
Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da
Dan a Bersabea morirono settantamila persone del popolo. 16E quando
l'angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per distruggerla, il Signore si
pentì di quel male e disse all'angelo che distruggeva il popolo: "Basta;
ritira ora la mano!".
Ora l'angelo del Signore si trovava presso l'aia di Araunà il Gebuseo. 17Davide,
vedendo l'angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: "Io ho peccato;
io ho agito da iniquo; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga
contro di me e contro la casa di mio padre!".
18Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: "Sali, innalza
un altare al Signore sull'aia di Araunà il Gebuseo".
19Davide salì, secondo la parola di Gad, come il Signore aveva
comandato. 20Araunà guardò e vide il re e i suoi ministri dirigersi
verso di lui. Araunà uscì e si prostrò davanti al re con la faccia a terra.
21Poi Araunà disse: "Perché il re mio signore viene dal suo
servo?". Davide rispose: "Per acquistare da te quest'aia e innalzarvi
un altare al Signore, perché il flagello cessi di colpire il popolo". 22Araunà
disse a Davide: "Il re mio signore prenda e offra quanto gli piacerà! Ecco
i buoi per l'olocausto; le trebbie e gli arnesi dei buoi serviranno da legna. 23Tutte
queste cose, re, Araunà te le regala". Poi Araunà disse al re: "Il
Signore tuo Dio ti sia propizio!". 24Ma il re rispose ad
Araunà: "No, io acquisterò da te queste cose per il loro prezzo e non
offrirò al Signore mio Dio olocausti che non mi costino nulla". Davide
acquistò l'aia e i buoi per cinquanta sicli d'argento; 25edificò in
quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Il
Signore si mostrò placato verso il paese e il flagello cessò di colpire il
popolo.
1Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e,
sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi. 2I suoi ministri
gli suggerirono: "Si cerchi per il re nostro signore una vergine
giovinetta, che assista il re e lo curi e dorma con lui; così il re nostro
signore si riscalderà". 3Si cercò in tutto il territorio
d'Israele una giovane bella e si trovò Abisag da Sunem e la condussero al re. 4La
giovane era molto bella; essa curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a
lei.
5Ma Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: "Sarò io il
re". Si procurò carri, cavalli e cinquanta uomini che lo precedessero. 6Il
re suo padre, per non affliggerlo, non gli disse mai: "Perché ti comporti
in questo modo?". Adonia era molto bello; sua madre l'aveva partorito dopo
Assalonne. 7Si accordò con Ioab, figlio di Zeruià, e con il
sacerdote Ebiatàr, che stavano dalla sua parte. 8Invece il sacerdote
Zadòk, Benaià figlio di Ioiadà, il profeta Natan, Simei, Rei e il nerbo delle
milizie di Davide non si schierarono con Adonia. 9Adonia un giorno
immolò pecore e buoi e vitelli grassi sulla pietra Zochelet, che è vicina alla
fonte di Roghèl. Invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini
di Giuda al servizio del re. 10Ma non invitò il profeta Natan, né
Benaià, né i più valorosi soldati e neppure Salomone suo fratello.
11Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: "Non hai
sentito che Adonia, figlio di Agghìt, si è fatto re e Davide nostro signore non
lo sa neppure? 12Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua
vita e quella del tuo figlio Salomone. 13Va', presentati al re
Davide e digli: Re mio signore, non hai forse giurato alla tua schiava che
Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono? Perché
si è fatto re Adonia? 14Ecco, mentre tu starai ancora lì a parlare
al re, io ti seguirò e confermerò le tue parole".
15Betsabea si presentò nella camera del re, che era molto vecchio, e
Abisag la Sunammita lo serviva. 16Betsabea si inginocchiò e si
prostrò davanti al re, che le domandò: "Che hai?". 17Essa
gli rispose: "Signore, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore tuo
Dio che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono. 18Ora
invece Adonia è divenuto re e tu, re mio signore, non lo sai neppure. 19Ha
immolato molti buoi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i figli del re,
il sacerdote Ebiatàr e Ioab capo dell'esercito, ma non ha invitato Salomone tuo
servitore. 20Re mio signore, gli occhi di tutto Israele sono su di
te, perché annunzi loro chi siederà sul trono del re mio signore dopo di lui. 21Quando
il re mio signore si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio
Salomone saremo trattati da colpevoli".
22Mentre Betsabea ancora parlava con il re, arrivò il profeta Natan.
23Fu annunziato al re: "Ecco c'è il profeta Natan". Questi
si presentò al re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra. 24Natan
disse: "Re mio signore, tu forse hai decretato: Adonia regnerà dopo di me
e siederà sul mio trono? 25Difatti oggi egli è andato ad immolare
molti buoi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi
dell'esercito e il sacerdote Ebiatàr. Costoro mangiano e bevono con lui e
gridano: Viva il re Adonia! 26Ma non ha invitato me tuo servitore,
né il sacerdote Zadòk, né Benaià figlio di Ioiadà, né Salomone tuo servitore. 27Proprio
il re mio signore ha ordinato ciò? Perché non hai indicato ai tuoi ministri chi
siederà sul trono del re mio signore?".
28Il re Davide, presa la parola, disse: "Chiamatemi
Betsabea!". Costei si presentò al re e, restando essa alla sua presenza, 29il
re giurò: "Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia! 30Come
ti ho giurato per il Signore, Dio di Israele, che Salomone tuo figlio avrebbe
regnato dopo di me, sedendo sul mio trono al mio posto, così farò oggi". 31Betsabea
si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo:
"Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!". 32Il re
Davide fece chiamare il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di
Ioiadà. Costoro si presentarono al re, 33che disse loro:
"Prendete con voi la guardia del vostro signore: fate montare Salomone
sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon. 34Ivi il sacerdote Zadòk
e il profeta Natan lo ungano re d'Israele. Voi suonerete la tromba e griderete:
Viva il re Salomone! 35Quindi risalirete dietro a lui, che verrà a
sedere sul mio trono e regnerà al mio posto. Poiché io ho designato lui a
divenire capo d'Israele e di Giuda". 36Benaià figlio di Ioiadà
rispose al re: "Così sia! Anche il Signore, Dio del re mio signore, decida
allo stesso modo! 37Come il Signore ha assistito il re mio signore,
così assista Salomone e renda il suo trono più splendido di quello del re
Davide mio signore".
38Scesero il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di
Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei; fecero montare Salomone sulla
mula del re Davide e lo condussero a Ghicon. 39Il sacerdote Zadòk
prese il corno dell'olio dalla tenda e unse Salomone al suono della tromba.
Tutti i presenti gridarono: "Viva il re Salomone!". 40Risalirono
tutti dietro a lui, suonando i flauti e mostrando una grandissima gioia e i
luoghi rimbombavano delle loro acclamazioni.
41Li sentirono Adonia e i suoi invitati, che avevano appena finito
di mangiare. Ioab, udito il suono della tromba, chiese: "Che cos'è questo
frastuono nella città in tumulto?". 42Mentre parlava ecco
giungere Giònata figlio del sacerdote Ebiatàr, al quale Adonia disse:
"Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone notizie!". 43"No
- rispose Giònata ad Adonia - il re Davide nostro signore ha nominato re
Salomone 44e ha mandato con lui il sacerdote Zadòk, il profeta Natan
e Benaià figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei che l'hanno
fatto montare sulla mula del re. 45Il sacerdote Zadòk e il profeta
Natan l'hanno unto re in Ghicon; quindi sono risaliti esultanti, mentre la
città echeggiava di grida. Questo il motivo del frastuono da voi udito. 46Anzi
Salomone si è già seduto sul trono del regno 47e i ministri del re
sono andati a felicitarsi con il re Davide dicendo: Il tuo Dio renda il nome di
Salomone più celebre del tuo e renda il suo trono più splendido del tuo! Il re
si è prostrato sul letto, 48poi ha detto: Sia benedetto il Signore,
Dio di Israele, perché oggi ha concesso che uno sedesse sul mio trono e i miei
occhi lo vedessero".
49Tutti gli invitati di Adonia allora spaventati si alzarono e se ne
andarono ognuno per la sua strada. 50Adonia, che temeva Salomone,
alzatosi andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare. 51Fu riferito a
Salomone: "Sappi che Adonia, avendo paura del re Salomone, ha afferrato i
corni dell'altare dicendo: Mi giuri oggi il re Salomone che non farà morire di
spada il suo servitore". 52Salomone disse: "Se si
comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà a terra; ma se cadrà in
qualche fallo, morirà". 53Il re Salomone ordinò che lo
facessero scendere dall'altare; quegli andò a prostrarsi davanti al re
Salomone, che gli disse: "Vattene a casa!".
1Sentendo avvicinarsi il giorno della sua morte, Davide
fece queste raccomandazioni al figlio Salomone: 2"Io me ne vado
per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e mostrati uomo. 3Osserva
la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi
statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto
nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo
progetto, 4perché il Signore attui la promessa che mi ha fatto
quando ha detto: Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare
davanti a me con lealtà, con tutto il cuore e con tutta l'anima, sul trono
d'Israele siederà sempre uno dei tuoi discendenti.
5Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Zeruià, cioè
come egli ha trattato i due capi dell'esercito di Israele, Abner figlio di Ner
e Amasà figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in tempo di pace il
sangue, come si fa in guerra, e macchiando di sangue innocente la cintura dei
suoi fianchi e i sandali dei suoi piedi. 6Tu agirai con saggezza, ma
non permetterai che la sua vecchiaia scenda in pace agli inferi. 7Agirai
con bontà verso i figli di Barzillài il Galaadita, che mangeranno alla tua
tavola, perché mi hanno assistito mentre fuggivo da Assalonne tuo fratello. 8Tu
hai accanto a te anche Simèi figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi
maledisse con una maledizione terribile quando fuggivo verso Macanàim. Ma mi
venne incontro al Giordano e gli giurai per il Signore: Non ti farò morire di
spada. 9Ora non lasciare impunito il suo peccato. Sei saggio e sai
come trattarlo. Farai scendere la sua canizie agli inferi con morte
violenta".
10Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di
Davide. 11La durata del regno di Davide su Israele fu di quaranta
anni: sette in Ebron e trentatré in Gerusalemme.
12Salomone sedette sul trono di Davide suo padre e il suo regno si
consolidò molto.
13Adonia figlio di Agghìt si recò da Betsabea, madre di Salomone,
che gli chiese: "Vieni con intenzioni pacifiche?".
"Pacifiche", rispose quello, 14e soggiunse: "Ho da
dirti una cosa". E quella: "Parla!". 15Egli disse:
"Tu sai che il regno spettava a me e che tutti gli Israeliti si
attendevano che io regnassi. Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato a mio
fratello, perché gli era stato decretato dal Signore. 16Ora ti
rivolgo una domanda; non respingermi". Ed essa: "Parla!". 17Adonia
disse: "Di' al re Salomone - il quale nulla ti può negare - che mi conceda
in moglie Abisag la Sunammita". 18Betsabea rispose: "Bene!
Parlerò in tuo favore al re".
19Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di
Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi
sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli
sedette alla destra 20e disse: "Ho una piccola grazia da
chiederti; non me la negare". Il re le rispose: "Chiedi, madre mia,
non ti respingerò". 21E quella: "Si conceda Abisag la
Sunammita in moglie ad Adonia tuo fratello". 22Il re Salomone
rispose alla madre: "Perché tu mi chiedi Abisag la Sunammita per Adonia?
Chiedi anche il regno per lui, poiché egli è mio fratello maggiore e per lui
parteggiano il sacerdote Ebiatàr e Ioab figlio di Zeruià". 23Il
re Salomone giurò per il Signore: "Dio mi faccia questo e altro mi
aggiunga, se non è vero che Adonia ha manifestato quest'idea a danno della
propria vita. 24Ebbene, per la vita del Signore che mi ha reso
saldo, mi ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre e mi ha concesso una
casa come aveva promesso, oggi stesso Adonia verrà ucciso". 25Il
re Salomone ordinò a Benaià figlio di Ioiadà, di ucciderlo; così morì Adonia.
26Al sacerdote Ebiatàr il re ordinò: "Vattene in Anatòt, nella
tua campagna. Meriteresti la morte, ma oggi non ti faccio morire perché tu hai
portato l'arca del Signore davanti a Davide mio padre e perché hai partecipato
a tutte le traversie di mio padre". 27Così Salomone escluse
Ebiatàr dal sacerdozio del Signore, adempiendo la parola che il Signore aveva
pronunziata in Silo riguardo alla casa di Eli.
28Quando la notizia giunse a Ioab - questi era stato dalla parte di
Adonia, ma non per Assalonne - Ioab si rifugiò nella tenda del Signore e si
afferrò ai corni dell'altare. 29Fu riferito al re Salomone come Ioab
si fosse rifugiato nella tenda del Signore e si fosse posto al fianco
dell'altare. Salomone inviò Benaià figlio di Ioiadà con l'ordine: "Va',
colpiscilo!". 30Benaià andò nella tenda del Signore e disse a
Ioab: "Per ordine del re, esci!". Quegli rispose: "No! Morirò
qui". Benaià riferì al re: "Ioab ha parlato così e così mi ha
risposto". 31Il re gli disse: "Fa' come egli ha detto;
colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre
il sangue che Ioab ha sparso senza motivo. 32Il Signore farà ricadere
il suo sangue sulla sua testa, perché egli ha colpito due uomini giusti e
migliori di lui e li ha trafitti con la sua spada - senza che Davide mio padre
lo sapesse - ossia Abner, figlio di Ner, capo dell'esercito di Israele e Amasà
figlio di Ieter, capo dell'esercito di Giuda. 33Il loro sangue
ricada sulla testa di Ioab e sulla testa della sua discendenza per sempre,
mentre su Davide e sulla sua discendenza, sul suo casato e sul suo trono si
riversi per sempre la pace da parte del Signore". 34Benaià
figlio di Ioiadà andò, lo assalì e l'uccise; Ioab fu sepolto nella sua casa,
nel deserto. 35Il re lo sostituì, nominando capo dell'esercito
Benaià figlio di Ioiadà, mentre mise il sacerdote Zadòk al posto di Ebiatàr.
36Il re mandò a chiamare Simèi per dirgli: "Costruisciti una
casa in Gerusalemme; ivi sia la tua dimora; non ne uscirai per andartene qua e
là. 37Quando ne uscirai, oltrepassando il torrente Cedron - sappilo
bene! - sarai degno di morte; il tuo sangue ricadrà sulla tua testa". 38Simèi
disse al re: "L'ordine è giusto! Come ha detto il re mio signore, così
farà il tuo servo". Simèi dimorò in Gerusalemme per molto tempo. 39Dopo
tre anni, due schiavi di Simei fuggirono presso Achis figlio di Maaca, re di
Gat. Fu riferito a Simei che i suoi schiavi erano in Gat. 40Simei si
alzò, sellò l'asino e partì per Gat andando da Achis in cerca dei suoi schiavi.
Simei vi andò e ricondusse i suoi schiavi da Gat. 41Fu riferito a
Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat e che era ritornato. 42Il
re, fattolo chiamare, gli disse: "Non ti avevo forse giurato per il
Signore e non ti avevo io testimoniato che, quando tu fossi uscito per
andartene qua e là - lo sapevi bene! - saresti stato degno di morte? Tu mi
avevi risposto: L'ordine è giusto! Ho capito. 43Perché non hai
rispettato il giuramento del Signore e il comando che ti avevo
impartito?". 44Il re aggiunse a Simei: "Tu conosci tutto
il male che hai fatto a Davide mio padre. Il Signore farà ricadere la tua
malvagità sulla tua testa. 45Invece sia benedetto il re Salomone e
il trono di Davide sia saldo per sempre davanti al Signore". 46Il
re diede ordine a Benaià figlio di Ioiadà, di andare ad ucciderlo. E quegli
morì.
Il regno si consolidò nelle mani di Salomone.
1Salomone si imparentò con il faraone, re di Egitto.
Sposò la figlia del faraone, che introdusse nella città di Davide, ove rimase
finché non terminò di costruire la propria casa, il tempio del Signore e le
mura di cinta di Gerusalemme.
2Il popolo allora offriva sacrifici sulle alture, perché ancora non
era stato costruito un tempio in onore del nome del Signore. 3Salomone
amava il Signore e nella sua condotta seguiva i principï di Davide suo padre;
solamente offriva sacrifici e bruciava incenso sulle alture.
4Il re andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici perché ivi sorgeva la
più grande altura. Su quell'altare Salomone offrì mille olocausti. 5In
Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse:
"Chiedimi ciò che io devo concederti". 6Salomone disse:
"Tu hai trattato il tuo servo Davide mio padre con grande benevolenza,
perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore
retto verso di te. Tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai
dato un figlio che sedesse sul suo trono, come avviene oggi. 7Ora,
Signore mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio
padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi. 8Il tuo
servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo così numeroso che non
si può calcolare né contare. 9Concedi al tuo servo un cuore docile
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal
male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?". 10Al
Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel governare. 11Dio
gli disse: "Perché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te né
una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato
per te il discernimento per ascoltare le cause, 12ecco faccio come
tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci
fu alcuno prima di te né sorgerà dopo di te. 13Ti concedo anche
quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria come nessun re ebbe mai. 14Se
poi camminerai nelle mie vie osservando i miei decreti e i miei comandi, come
ha fatto Davide tuo padre, prolungherò anche la tua vita". 15Salomone
si svegliò; ecco, era stato un sogno. Andò in Gerusalemme; davanti all'arca
dell'alleanza del Signore offrì olocausti, compì sacrifici di comunione e diede
un banchetto per tutti i suoi servi.
16Un giorno andarono dal re due prostitute e si presentarono innanzi
a lui. 17Una delle due disse: "Ascoltami, signore! Io e questa
donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre essa sola era in casa.
18Tre giorni dopo il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi
stiamo insieme e non c'è nessun estraneo in casa fuori di noi due. 19Il
figlio di questa donna è morto durante la notte, perché essa gli si era
coricata sopra. 20Essa si è alzata nel cuore della notte, ha preso
il mio figlio dal mio fianco - la tua schiava dormiva - e se lo è messo in seno
e sul mio seno ha messo il figlio morto. 21Al mattino mi sono alzata
per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L'ho osservato bene; ecco, non
era il figlio che avevo partorito io". 22L'altra donna disse:
"Non è vero! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto". E
quella, al contrario, diceva: "Non è vero! Quello morto è tuo figlio, il
mio è quello vivo". Discutevano così alla presenza del re. 23Egli
disse: "Costei dice: Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto e
quella dice: Non è vero! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello
vivo". 24Allora il re ordinò: "Prendetemi una
spada!". Portarono una spada alla presenza del re. 25Quindi il
re aggiunse: "Tagliate in due il figlio vivo e datene una metà all'una e
una metà all'altra". 26La madre del bimbo vivo si rivolse al
re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse:
"Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo affatto!". L'altra
disse: "Non sia né mio né tuo; dividetelo in due!". 27Presa
la parola, il re disse: "Date alla prima il bambino vivo; non uccidetelo.
Quella è sua madre". 28Tutti gli Israeliti seppero della
sentenza pronunziata dal re e concepirono rispetto per il re, perché avevano
constatato che la saggezza di Dio era in lui per render giustizia.
1Il re Salomone estendeva il suo dominio su tutto
Israele. 2Questi furono i suoi dignitari: Azaria figlio di Zadòk fu
sacerdote. 3Elicoref e Achia, figli di Sisa, scribi. Giòsafat,
figlio di Achilùd, archivista. 4Benaià, figlio di Ioiadà, capo
dell'esercito. Zadòk e Ebiatàr, sacerdoti. 5Azaria, figlio di Natan,
capo dei prefetti. Zabud, figlio di Natan, sacerdote, amico del re. 6Achisar
maggiordomo. Adoniram, figlio di Abda, sovrintendente ai lavori forzati.
7Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele; costoro
provvedevano al re e alla sua famiglia; ognuno aveva l'incarico di procurare il
necessario per un mese all'anno. 8Questi sono i loro nomi: ...figlio
di Cur, sulle montagne di Èfraim; 9...figlio di Deker, a Makaz, a
Saalbìm, a Bet-Sèmes, ad Aialon fino a Bet-Canan; 10...figlio di
Chesed, in Arrubôt; a lui appartenevano Soco e tutto il paese di Chefer; 11...figlio
di Abinadàb, aveva tutta la costa di Dor (sua moglie era Tafat, figlia di
Salomone); 12Baana, figlio di Achilùd, aveva Tàanach, Meghìddo, sino
al di là di Iakmeam, e tutto Beisan che è sotto Izreèl, da Beisan fino ad
Abel-Mecola che è verso Zartan; 13... figlio di Gheber, in Ramot di
Gàlaad; a lui appartenevano i villaggi di Iair figlio di Manàsse in Gàlaad, il
distretto di Argob in Basan, sessanta grandi città con mura e spranghe di
bronzo; 14Achinadàb, figlio di Iddo, a Macanàim; 15Achimaaz
in néftali - anche costui aveva preso in moglie una figlia di Salomone, Bosmat
-; 16Baana, figlio di Cusai, in Aser e in Zàbulon; 17Giòsafat,
figlio di Paruach, in Issacar; 18Simei, figlio di Ela, in Beniamino;
19Gheber, figlio di Uri, nel paese di Gad, già terra di Sicon re
degli Amorrei e di Og re di Basan. Inoltre c'era un prefetto nel territorio di
Giuda.
20Giuda e Israele erano numerosi come la sabbia del mare e
mangiavano e bevevano allegramente.
1(4,21)Salomone esercitava l'egemonia su tutti i regni,
dal fiume alla regione dei Filistei e al confine con l'Egitto. Gli portavano
tributi e servirono Salomone finché visse.
2(22)I viveri di Salomone per un giorno erano trenta kor di
fior di farina e sessanta kor di farina comune, 3(23)dieci
buoi grassi, venti buoi da pascolo e cento pecore, senza contare i cervi, le
gazzelle, le antilopi e i volatili da stia. 4(24)Egli, infatti,
dominava su tutto l'Oltrefiume, da Tipsach a Gaza su tutti i re
dell'Oltrefiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno. 5(25)Giuda
e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e sotto il
proprio fico - da Dan fino a Bersabea - per tutta la vita di Salomone.
6(26)Salomone possedeva quattromila greppie per i cavalli dei suoi
carri e dodicimila cavalli da sella. 7(27)Quei prefetti, ognuno per
il suo mese, provvedevano quanto serviva al re Salomone e a quelli che erano
ammessi alla sua tavola; non facevano mancare nulla. 8(28)Portavano
l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da sella nel luogo ove si trovava
ognuno secondo la propria mansione.
9(29)Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e
una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. 10(30)La
saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la
saggezza dell'Egitto. 11(31)Egli fu veramente più saggio di tutti,
più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol; il suo
nome divenne noto fra tutti i popoli limitrofi. 12(32)Salomone
pronunziò tremila proverbi; le sue poesie furono millecinque. 13(33)Parlò
di piante, dal cedro del Libano all'issòpo che sbuca dal muro; parlò di
quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci. 14(34)Da tutte le
nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone; venivano anche i re dei
paesi ove si era sparsa la fama della sua saggezza.
15(5,1)Chiram, re di Tiro, mandò i suoi ministri da Salomone, perché
aveva sentito che era stato consacrato re al posto di suo padre; ora Chiram era
sempre stato amico di Davide. 16(2)Salomone mandò a dire a Chiram: 17(3)"Tu
sai che Davide mio padre non ha potuto edificare un tempio al nome del Signore
suo Dio a causa delle guerre che i nemici gli mossero da tutte le parti, finché
il Signore non li prostrò sotto la pianta dei suoi piedi. 18(4)Ora
il Signore mio Dio mi ha dato pace da ogni parte e non ho né avversari né
particolari difficoltà. 19(5)Ecco, ho deciso di edificare un tempio
al nome del Signore mio Dio, come ha detto il Signore a Davide mio padre: Tuo
figlio, che io porrò al tuo posto sul tuo trono, edificherà un tempio al mio
nome. 20(6)Ordina, dunque, che si taglino per me cedri del Libano; i
miei servi saranno con i tuoi servi; io ti darò come salario per i tuoi servi
quanto fisserai. Tu sai bene, infatti, che fra di noi nessuno è capace di
tagliare il legname come sanno fare quelli di Sidone".
21(7)Quando Chiram udì le parole di Salomone, gioì molto e disse:
"Sia benedetto, oggi, il Signore che ha dato a Davide un figlio saggio per
governare questo gran popolo". 22(8)Chiram mandò a dire a
Salomone: "Ho ascoltato il tuo messaggio; farò quanto desideri riguardo al
legname di cedro e al legname di abete. 23(9)I miei servi lo
caleranno dal Libano al mare; io lo metterò in mare su zattere fino al punto
che mi indicherai. Là lo scaricherò e tu lo prenderai. Quanto a provvedere al
mantenimento della mia famiglia, tu soddisferai il mio desiderio". 24(10)Chiram
fornì a Salomone legname di cedro e legname di abete, quanto ne volle. 25(11)Salomone
diede a Chiram ventimila kor di grano, per il mantenimento della sua
famiglia, e venti kor di olio d'olive schiacciate; questo dava Salomone
a Chiram ogni anno.
26(12)Il Signore concesse a Salomone la saggezza come gli aveva
promesso. Fra Chiram e Salomone regnò la pace e i due conclusero un'alleanza.
27(13)Il re Salomone reclutò il lavoro forzato da tutto Israele e il
lavoro forzato era di trentamila uomini. 28(14)Ne mandò a turno nel
Libano diecimila al mese: passavano un mese nel Libano e due mesi nelle loro
case. Adoniram sovrintendeva al loro lavoro. 29(15)Salomone aveva
settantamila operai addetti al trasporto del materiale e ottantamila scalpellini
a tagliar pietre sui monti, 30(16)senza contare gli incaricati dei
prefetti, che erano tremilatrecento, preposti da Salomone al comando delle
persone addette ai lavori.
31(17)Il re diede ordine di estrarre grandi massi, tra i migliori,
perché venissero squadrati per le fondamenta del tempio. 32(18)Gli
operai di Salomone, gli operai di Chiram e di Biblos li sgrossavano; furono
anche preparati il legname e le pietre per la costruzione del tempio.
1Alla costruzione del tempio del Signore fu dato inizio
l'anno quattrocentottanta dopo l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto,
l'anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di Ziv, cioè nel
secondo mese. 2Il tempio costruito dal re Salomone per il Signore,
era lungo sessanta cubiti, largo venti, alto trenta. 3Davanti al
tempio vi era un atrio lungo venti cubiti, in base alla larghezza del tempio,
ed esteso per dieci cubiti secondo la lunghezza del tempio.
4Fece nel tempio finestre quadrangolari con grate. 5Intorno
al muro del tempio fu costruito un edificio a piani, lungo la navata e la
cella. 6Il piano più basso era largo cinque cubiti, quello di mezzo
sei e il terzo sette, perché le mura esterne, intorno, erano state costruite a
riseghe, in modo che le travi non poggiassero sulle mura del tempio. 7Per
la sua costruzione si usarono pietre lavorate e intere; durante i lavori nel
tempio non si udì rumore di martelli, di piccone o di altro arnese di ferro. 8La
porta del piano più basso era sul lato destro del tempio; per mezzo di una
scala a chiocciola si passava al piano di mezzo e dal piano di mezzo a quello
superiore. 9In tal modo Salomone costruì il tempio; dopo averlo
terminato, lo ricoprì con assi e travi di cedro. 10Innalzò anche
l'ala laterale intorno al tempio, alta cinque cubiti per piano; la unì al
tempio con travi di cedro. 11E il Signore parlò a Salomone e disse: 12"Riguardo
al tempio che stai edificando, se camminerai secondo i miei decreti, se
eseguirai le mie disposizioni e osserverai tutti i miei comandi, uniformando ad
essi la tua condotta, io confermerò a tuo favore le parole dette da me a Davide
tuo padre. 13Io abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il
mio popolo Israele".
14Terminata la costruzione del tempio, 15Salomone rivestì
all'interno le pareti del tempio con tavole di cedro dal pavimento al soffitto;
rivestì anche con legno di cedro la parte interna del soffitto e con tavole di
cipresso il pavimento. 16Separò uno spazio di venti cubiti, a
partire dal fondo del tempio, con un assito di tavole di cedro che dal pavimento
giungeva al soffitto, e la cella che ne risultò all'interno divenne il
santuario, il Santo dei santi. 17La navata di fronte ad esso era di
quaranta cubiti. 18Il cedro all'interno del tempio era scolpito a
rosoni e a boccioli di fiori; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra. 19Per
l'arca dell'alleanza del Signore fu apprestata una cella nella parte più
segreta del tempio. 20La cella interna era lunga venti cubiti e alta
venti. La rivestì d'oro purissimo e vi eresse un altare di cedro. 21Salomone
rivestì l'interno del tempio con oro purissimo e fece passare, davanti alla
cella, un velo che scorreva mediante catenelle d'oro e lo ricoprì d'oro. 22E
d'oro fu rivestito tutto l'interno del tempio, e rivestì d'oro anche tutto
l'altare che era nella cella.
23Nella cella fece due cherubini di legno di ulivo, alti dieci
cubiti. 24L'ala di un cherubino era di cinque cubiti e di cinque
cubiti era anche l'altra ala del cherubino; c'erano dieci cubiti da una
estremità all'altra delle ali. 25Di dieci cubiti era l'altro
cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella forma. 26L'altezza
di un cherubino era di dieci cubiti, così anche quella dell'altro. 27Pose
i cherubini nella parte più riposta del tempio, nel santuario. I cherubini
avevano le ali spiegate; l'ala di uno toccava la parete e l'ala dell'altro
toccava l'altra parete; le loro ali si toccavano in mezzo al tempio, ala contro
ala. 28Erano anch'essi rivestiti d'oro.
29Ricoprì le pareti del tempio con sculture e incisioni di
cherubini, di palme e di boccioli di fiori, all'interno e all'esterno. 30Ricoprì
d'oro il pavimento del tempio, all'interno e all'esterno.
31Fece costruire la porta della cella con battenti di legno di
ulivo; il frontale e gli stipiti formavano un pentagono. 32I due
battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire cherubini, palme e
boccioli di fiori, che ricoprì d'oro, stendendo lamine d'oro sui cherubini e
sulle palme. 33Lo stesso procedimento adottò per la porta della
navata, che aveva stipiti di legno di ulivo a forma quadrangolare. 34I
due battenti erano di legno di abete; un battente era costituito da due pezzi
girevoli e così l'altro battente. 35Vi scolpì cherubini, palme e
boccioli di fiori, che ricoprì d'oro lungo le linee dell'incisione.
36Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre
squadrate e con un ordine di tavole di cedro.
37Nell'anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta del
tempio del Signore. 38Nell'anno undecimo, nel mese di Bul, che è
l'ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le sue parti e con tutto
l'occorrente. Salomone lo edificò in sette anni.
1Salomone costruì anche la propria reggia e la portò a
compimento in tredici anni. 2Costruì il palazzo detto Foresta del
Libano, lungo cento cubiti, largo cinquanta e alto trenta su tre ordini di
colonne di cedro e con capitelli di cedro sulle colonne. 3Un
soffitto di cedro si stendeva sopra le stanze che poggiavano sulle colonne;
queste erano quarantacinque, quindici per fila. 4Vi erano tre serie
di finestre, che si corrispondevano faccia a faccia tre volte. 5Le
porte e i loro stipiti erano a forma quadrangolare; le finestre erano le une di
fronte alle altre per tre volte.
6Costruì il vestibolo delle colonne, lungo cinquanta cubiti e largo
trenta. Sul davanti c'era un vestibolo e altre colonne e davanti ad esse una
tettoia. 7Fece anche il vestibolo del trono, ove rendeva giustizia,
cioè il vestibolo della giustizia; era di cedro dal pavimento alle travi.
8La reggia, dove abitava, fu costruita con il medesimo disegno, in
un secondo cortile, all'interno rispetto al vestibolo; nello stile di tale
vestibolo fece anche una casa per la figlia del faraone, che Salomone aveva
sposata.
9Tutte queste costruzioni erano di pietre pregiate, squadrate
secondo misura, segate con la sega sul lato interno ed esterno, dalle
fondamenta ai cornicioni e al di fuori fino al cortile maggiore. 10Le
fondamenta erano di pietre pregiate, pietre grandi dieci o otto cubiti. 11Al
di sopra erano pietre pregiate, squadrate a misura, e legno di cedro. 12Il
cortile maggiore comprendeva tre ordini di pietre squadrate e un ordine di
tavole di cedro; era simile al cortile interno del tempio e al vestibolo del
tempio.
13Salomone fece venire da Tiro Chiram, 14figlio di una
vedova della tribù di néftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo. Era
dotato di grande capacità tecnica, di intelligenza e di talento, esperto in
ogni genere di lavoro in bronzo. Egli si recò dal re ed eseguì le sue
commissioni.
15Fuse due colonne di bronzo, ognuna alta diciotto cubiti e dodici
di circonferenza. 16Fece due capitelli, fusi in bronzo, da
collocarsi sulla cima delle colonne; l'uno e l'altro erano alti cinque cubiti.
17Fece due reticolati per coprire i capitelli che erano sopra le
colonne, un reticolato per un capitello e un reticolato per l'altro capitello. 18Fece
melagrane su due file intorno al reticolato per coprire i capitelli sopra le
colonne; allo stesso modo fece per il secondo capitello. 19I
capitelli sopra le colonne erano a forma di giglio. 20C'erano
capitelli sopra le colonne, applicati alla sporgenza che era al di là del
reticolato; essi contenevano duecento melagrane in fila intorno a ogni
capitello. 21Eresse le colonne nel vestibolo del tempio. Eresse la
colonna di destra, che chiamò Iachin ed eresse la colonna di sinistra, che
chiamò Boaz. 22Così fu terminato il lavoro delle colonne.
23Fece un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo
all'altro, rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e la sua circonferenza
di trenta cubiti. 24Intorno, sotto l'orlo, c'erano cucurbite, dieci
per ogni cubito; le cucurbite erano disposte in due file ed erano state colate
insieme con il bacino. 25Questo poggiava su dodici buoi; tre
guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre
verso oriente. Il bacino poggiava su di essi e le loro parti posteriori erano
rivolte verso l'interno. 26Il suo spessore era di un palmo; il suo
orlo fatto come l'orlo di un calice era a forma di giglio. Conteneva duemila bat.
27Fece dieci basi di bronzo, ciascuna lunga quattro cubiti, larga
quattro e alta tre cubiti. 28Ecco come erano fatte le basi: si
componevano di doghe e di traverse incrociate con le doghe. 29Sulle
doghe che erano fra le traverse c'erano leoni, buoi e cherubini; le stesse
figure erano sulle traverse. Sopra e sotto i leoni e i buoi c'erano ghirlande a
forma di festoni. 30Ciascuna base aveva quattro ruote di bronzo con
gli assi di bronzo; i suoi quattro piedi avevano sporgenze, sotto il bacino; le
sporgenze erano di metallo fuso e situate al di là di ogni ghirlanda. 31L'estremità
della base, dalla parte della sporgenza e sopra, era di un cubito; tale
estremità era rotonda, fatta in forma di sostegno, alta un cubito e mezzo;
anche su tale estremità c'erano sculture. Le traverse erano di forma quadrata,
non rotonda. 32Le quattro ruote erano sotto le traverse; gli assi
delle ruote erano fissati alla base; l'altezza di ogni ruota era di un cubito e
mezzo. 33Le ruote erano lavorate come le ruote di un carro; i loro
assi, i loro quarti, i loro raggi e i loro mozzi erano tutti di metallo fuso. 34Quattro
sporgenze erano sui quattro angoli di ciascuna base; la sporgenza e la base
erano di un sol pezzo. 35Alla cima della base c'era un sostegno
rotondo, alto mezzo cubito; alla cima della base c'erano i manici; le traverse
e la base erano di un sol pezzo. 36Sulle sue pareti scolpì
cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e ghirlande intorno. 37Fuse
le dieci basi in un medesimo stampo, identiche nella misura e nella forma.
38Fuse poi anche dieci bacini di bronzo; ognuno conteneva quaranta bat
ed era di quattro cubiti; un bacino per ogni base, per le dieci basi. 39Pose
cinque delle basi sul lato destro del tempio e cinque su quello sinistro. Pose
la vasca sul lato destro del tempio, a sud-est.
40Chiram preparò inoltre caldaie, palette e vassoi. E terminò tutte
le commissioni del re Salomone per il tempio del Signore, 41cioè le
due colonne, i globi dei capitelli che erano sopra le colonne, i due reticolati
per coprire i due globi dei capitelli che erano sopra le colonne, 42le
quattrocento melagrane sui due reticolati, due file di melagrane per ciascun
reticolato, 43le dieci basi e i dieci bacini sulle basi, 44il
bacino e i dodici buoi sotto il bacino, 45le caldaie, le palette, i
vassoi e tutti quei vasi che Chiram aveva fatti al re Salomone per il tempio
del Signore; tutto era di bronzo rifinito. 46Il re li fece fondere
nella valle del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Zartan. 47Salomone
installò tutti gli arredi in quantità molto grande: non si poteva calcolare il
peso del bronzo.
48Salomone fece anche tutti gli arredi del tempio del Signore,
l'altare d'oro, le tavole d'oro su cui si ponevano i pani dell'offerta, 49i
cinque candelabri a destra e i cinque a sinistra di fronte alla cella d'oro
purissimo, i fiori, le lampade, gli smoccolatoi d'oro, 50le coppe, i
coltelli, gli aspersori, i mortai e i bracieri d'oro purissimo, i cardini per
le porte del tempio interno, cioè per il Santo dei santi, e i battenti d'oro
per la navata. 51Fu così terminato tutto il lavoro che il re
Salomone aveva fatto per il tempio. Salomone presentò le offerte fatte da
Davide suo padre, cioè l'argento, l'oro e i vari oggetti; le depositò nei
tesori del tempio.
1A questo punto Salomone convocò in assemblea a
Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati
degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città
di Davide, cioè da Sion. 2Tutto Israele si radunò presso il re
Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese. 3Presenti
tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i
leviti la trasportarono 4con la tenda del convegno e con tutti gli
arredi sacri che erano nella tenda. 5Il re Salomone e tutta la
comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca
pecore e buoi che non si contavano né si calcolavano. 6I sacerdoti
introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del
tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini. 7Difatti
i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue
stanghe dall'alto. 8Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro
punte si vedevano dal Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori;
tali cose ci sono fino ad oggi. 9Nell'arca non c'era nulla se non le
due tavole di pietra, che vi aveva deposte Mosè sull'Oreb, cioè le tavole
dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dal paese
d'Egitto.
10Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riempì
il tempio 11e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il
servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio. 12Allora
Salomone disse:
"Il Signore ha deciso di
abitare sulla nube.
13Io ti ho costruito una casa potente,
un luogo per la tua dimora perenne".
14Il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea di
Israele, mentre tutti i presenti stavano in piedi. 15Salomone disse:
"Benedetto il Signore, Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto
aveva promesso con la sua bocca a Davide mio padre: 16Da quando ho
fatto uscire Israele mio popolo dall'Egitto, io non mi sono scelto una città
fra tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse una casa, ove abitasse il
mio nome; ora mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono
scelto Davide perché sia capo del popolo di Israele. 17Davide mio
padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 18ma
il Signore gli disse: Tu hai pensato di edificare un tempio al mio nome; hai
fatto bene a formulare tale progetto. 19Non tu costruirai il tempio,
ma il figlio che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà un tempio al mio nome. 20Il
Signore ha attuato la parola che aveva pronunziata; io ho preso il posto di
Davide mio padre, mi sono seduto sul trono di Israele, come aveva preannunziato
il Signore, e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele. 21In
esso ho fissato un posto per l'arca, dove c'è l'alleanza che il Signore aveva
conclusa con i nostri padri quando li fece uscire dal paese di Egitto".
22Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di fronte a
tutta l'assemblea di Israele, e, stese le mani verso il cielo, 23disse:
"Signore, Dio di Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli né
quaggiù sulla terra! Tu mantieni l'alleanza e la misericordia con i tuoi servi
che camminano davanti a te con tutto il cuore. 24Tu hai mantenuto
nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli avevi promesso; quanto
avevi detto con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi. 25Ora,
Signore Dio di Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre quanto gli hai
promesso: Non ti mancherà un discendente che stia davanti a me e sieda sul
trono di Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta camminando
davanti a me come vi hai camminato tu. 26Ora, Signore Dio di
Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta a Davide mio padre.
27Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i
cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho
costruita! 28Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua
supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo
oggi innalza davanti a te! 29Siano aperti i tuoi occhi notte e
giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome!
Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
30Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando
pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo;
ascolta e perdona.
31Se uno pecca contro il suo fratello e, perché gli è imposto un
giuramento di imprecazione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo
tempio, 32tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fa' giustizia con i
tuoi servi; condanna l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e
dichiara giusto l'innocente rendendogli quanto merita la sua innocenza.
33Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al nemico
perché ha peccato contro di te, se si rivolge a te, se loda il tuo nome, se ti
prega e ti supplica in questo tempio, 34tu ascolta dal cielo,
perdona il peccato di Israele tuo popolo e fallo tornare nel paese che hai dato
ai suoi padri.
35Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno
peccato contro di te, se ti pregano in questo luogo, se lodano il tuo nome e si
convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati, 36tu ascolta
dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e di Israele tuo popolo, ai quali
indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra
che hai dato in eredità al tuo popolo.
37Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o
ruggine, invasione di locuste o di bruchi; quando il nemico assedierà il tuo
popolo in qualcuna delle sue porte o quando scoppierà un'epidemia o un flagello
qualsiasi; 38se uno qualunque oppure tutto Israele tuo popolo, dopo
avere provato il rimorso nel cuore, ti prega o supplica con le mani tese verso
questo tempio, 39tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora,
perdona, intervieni e rendi a ognuno secondo la sua condotta, tu che conosci il
suo cuore - tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini - 40perché
ti temano durante tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai
nostri padri.
41Anche lo straniero, che non appartiene a Israele tuo popolo, se
viene da un paese lontano a causa del tuo nome 42perché si sarà
sentito parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio
teso, se egli viene a pregare in questo tempio, 43tu ascoltalo dal
cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero,
perché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come Israele
tuo popolo e sappiano che al tuo nome è stato dedicato questo tempio che io ho
costruito.
44Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico,
seguendo le vie in cui l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti verso la
città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 45ascolta
dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.
46Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è nessuno che non
pecchi, e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro
conquistatori li deporteranno in un paese ostile, lontano o vicino, 47se
nel paese in cui saranno deportati rientreranno in se stessi e faranno ritorno
a te supplicandoti nel paese della loro prigionia, dicendo: Abbiamo peccato,
abbiamo agito da malvagi e da empi, 48se torneranno a te con tutto
il cuore e con tutta l'anima nel paese dei nemici che li avranno deportati, e
ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai dato ai loro padri, verso
la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 49tu
ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica
e rendi loro giustizia. 50Perdona al tuo popolo, che ha peccato
contro di te, tutte le ribellioni di cui si è reso colpevole verso di te, fa'
che i suoi deportatori gli usino misericordia, 51perché si tratta
del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto uscire dall'Egitto,
da una fornace per fondere il ferro.
52Siano attenti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo
popolo Israele e ascoltali in quanto ti chiedono, 53perché tu li hai
separati da tutti i popoli del paese come tua proprietà secondo quanto avevi
dichiarato per mezzo di Mosè tuo servo, mentre facevi uscire, o Signore, i
nostri padri dall'Egitto".
54Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa
preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare del Signore, dove era
inginocchiato con le palme tese verso il cielo, 55si mise in piedi e
benedisse tutta l'assemblea di Israele, a voce alta: 56"Benedetto
il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo la sua
parola. Non è venuta meno neppure una delle parole buone che aveva pronunziate
per mezzo di Mosè suo servo. 57Il Signore nostro Dio sia con noi
come è stato con i nostri padri; non ci abbandoni e non ci respinga, 58ma
volga piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e
osserviamo i comandi, gli statuti e i decreti che ha imposti ai nostri padri. 59Queste
parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al
Signore nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo e a
Israele suo popolo secondo le necessità di ogni giorno. 60Allora
tutti i popoli della terra sapranno che il Signore è Dio e che non ce n'è
altri. 61Il vostro cuore sarà tutto dedito al Signore nostro Dio,
perché cammini secondo i suoi decreti e osservi i suoi comandi, come avviene
oggi".
62Il re e tutto Israele offrirono un sacrificio davanti al Signore. 63Salomone
immolò al Signore, in sacrificio di comunione, ventiduemila buoi e
centoventimila pecore; così il re e tutti gli Israeliti dedicarono il tempio al
Signore. 64In quel giorno il re consacrò il centro del cortile di
fronte al tempio del Signore; infatti ivi offrì l'olocausto, l'oblazione e il
grasso dei sacrifici di comunione, perché l'altare di bronzo, che era davanti
al Signore, era troppo piccolo per contenere l'olocausto, l'oblazione e il
grasso dei sacrifici di comunione.
65In quell'occasione Salomone celebrò la festa davanti al Signore
nostro Dio per sette giorni: tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente
d'Egitto, un'assemblea molto grande, era con lui. 66Nel giorno
ottavo congedò il popolo. I convenuti, salutato il re, tornarono alle loro
case, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene concesso dal Signore
a Davide suo servo e a Israele suo popolo.
1Quando Salomone ebbe terminato di costruire il tempio
del Signore, la reggia e quanto aveva voluto attuare, 2il Signore
apparve per la seconda volta a Salomone, come gli era apparso in Gàbaon. 3Il
Signore gli disse: "Ho ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai
rivolto; ho santificato questa casa, che tu hai costruita perché io vi ponga il
mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso di essa
per sempre.
4Se tu camminerai davanti a me, come vi camminò tuo padre, con cuore
integro e con rettitudine, se adempirai quanto ti ho comandato e se osserverai
i miei statuti e i miei decreti, 5io stabilirò il trono del tuo
regno su Israele per sempre, come ho promesso a Davide tuo padre: Non ti
mancherà mai un uomo sul trono di Israele. 6Ma se voi e i vostri
figli vi allontanerete da me, se non osserverete i comandi e i decreti che io
vi ho dati, se andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti ad essi, 7eliminerò
Israele dal paese che ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho consacrato
al mio nome; Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 8Riguardo
a questo tempio, già così eccelso, chiunque vi passerà vicino si stupirà e
fischierà, domandandosi: Perché il Signore ha agito così con questo paese e con
questo tempio? 9Si risponderà: Perché hanno abbandonato il Signore
loro Dio che aveva fatto uscire i loro padri dal paese d'Egitto, si sono legati
a dèi stranieri, prostrandosi davanti ad essi e servendoli; per questo il
Signore ha fatto piombare su di loro tutta questa sciagura".
10Venti anni dopo che Salomone aveva costruito i due edifici, il
tempio del Signore e la reggia, 11poiché Chiram, re di Tiro, aveva
fornito a Salomone legname di cedro e legname di abete e oro a piacere,
Salomone diede a Chiram venti villaggi nella regione della Galilea. 12Chiram
partì da Tiro per vedere i villaggi che Salomone gli aveva dati, ma non gli
piacquero. 13Perciò disse: "Sono questi i villaggi che tu mi
hai dati, fratello mio?". Li chiamò paese di Kabul, nome ancora in uso. 14Chiram
mandò al re centoventi talenti d'oro.
15Questa è l'occasione del lavoro forzato che reclutò il re Salomone
per costruire il tempio, la reggia, il Millo, le mura di Gerusalemme, Cazor,
Meghiddo, Ghezer. 16Il faraone, re d'Egitto, con una spedizione
aveva preso Ghezer, l'aveva data alle fiamme, aveva ucciso i Cananei che
abitavano nella città e poi l'aveva assegnata in dote alla figlia, moglie di
Salomone. 17Salomone riedificò Ghezer, Bet-Coròn inferiore, 18Baalat,
Tamàr nel deserto del paese 19e tutte le città di rifornimento che
gli appartenevano, le città per i suoi carri, quelle per i suoi cavalli e
quanto Salomone aveva voluto costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il
territorio del suo dominio. 20Quanti rimanevano degli Amorrei, degli
Hittiti, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non appartenevano agli
Israeliti, 21e cioè i discendenti rimasti dopo di loro nel paese,
coloro che gli Israeliti non erano riusciti a sterminare, Salomone li costrinse
ai lavori forzati, e tale è ancora la loro condizione. 22Ma degli Israeliti,
Salomone non assoggettò nessuno alla schiavitù: costoro divennero suoi
guerrieri, suoi ministri, suoi ufficiali, suoi scudieri, capi dei suoi carri e
dei suoi cavalieri. 23I capi dei prefetti, che dirigevano i lavori
per Salomone, erano cinquecentocinquanta; essi sovrintendevano alla massa
impiegata nei lavori.
24Dopo che la figlia del faraone si trasferì dalla città di Davide
alla casa che Salomone le aveva costruita, questi costruì il Millo.
25Tre volte all'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di
comunione sull'altare che aveva costruito per il Signore e bruciava incenso su
quello che era davanti al Signore. Così terminò il tempio.
26Salomone costruì anche una flotta in Ezion-Gheber, cioè in Elat,
sulla riva del Mare Rosso nella regione di Edom. 27Chiram inviò
sulle navi i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, insieme con i servi
di Salomone. 28Andarono in Ofir, ove presero oro - quattrocentoventi
talenti - e lo portarono al re Salomone.
1La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne
per metterlo alla prova con enigmi. 2Venne in Gerusalemme con
ricchezze molto grandi, con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità
e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva pensato. 3Salomone
rispose a tutte le sue domande, nessuna ve ne fu che non avesse risposta o che
restasse insolubile per Salomone. 4La regina di Saba, quando ebbe
ammirato tutta la saggezza di Salomone, il palazzo che egli aveva costruito, 5i
cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi dignitari, l'attività dei suoi
ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel
tempio del Signore, rimase senza fiato. 6Allora disse al re:
"Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e
sulla tua saggezza! 7Io non avevo voluto credere a quanto si diceva,
finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n'era
stata riferita neppure una metà! Quanto alla saggezza e alla prosperità, superi
la fama che io ne ho udita. 8Beati i tuoi uomini, beati questi tuoi
ministri che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza! 9Sia
benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul
trono di Israele. Nel suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilito
re perché tu eserciti il diritto e la giustizia". 10Essa diede
al re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non
arrivarono mai tanti aromi quanti ne portò la regina di Saba a Salomone. 11Inoltre,
la flotta di Chiram, che caricava oro in Ofir, portò da Ofir legname di sandalo
in gran quantità e pietre preziose. 12Con il legname di sandalo il
re fece ringhiere per il tempio e per la reggia, cetre e arpe per i cantori.
Mai più arrivò, né mai più si vide fino ad oggi, tanto legno di sandalo.
13Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto essa desiderava e
aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con mano regale. Quindi essa tornò
nel suo paese con i suoi servi.
14La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno
era di seicentosessantasei talenti, 15senza contare quanto ne
proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re dell'Arabia e dai
governatori del paese.
16Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per
ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, 17e trecento scudi
piccoli d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò tre mine d'oro, e il re
li collocò nel palazzo della Foresta del Libano.
18Inoltre, il re fece un grande trono d'avorio che rivestì d'oro
puro. 19Il trono aveva sei gradini; sullo schienale c'erano teste di
vitello; il sedile aveva due bracci laterali, ai cui fianchi si ergevano due
leoni. 20Dodici leoni si ergevano di qua e di là, sui sei gradini;
non ne esistevano di simili in nessun regno.
21Tutti i vasi per le bevande del re Salomone erano d'oro; tutti gli
arredi del palazzo della Foresta del Libano erano d'oro fino; al tempo di
Salomone l'argento non si stimava nulla. 22Difatti il re aveva in
mare la flotta di Tarsis, oltre la flotta di Chiram; ogni tre anni la flotta di
Tarsis portava carichi d'oro e d'argento, d'avorio, di scimmie e di babbuini.
23Il re Salomone superò, dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i
re della terra. 24In ogni parte della terra si desiderava di
avvicinare Salomone per ascoltare la saggezza che Dio aveva messo nel suo
cuore. 25Ognuno gli portava, ogni anno, offerte d'argento e oggetti
d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli.
26Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e
dodicimila cavalli, distribuiti nelle città per i carri e presso il re in
Gerusalemme. 27Fece sì che in Gerusalemme l'argento abbondasse come
le pietre e rese il legname di cedro tanto comune quanto i sicomòri che
crescono nella Sefela. 28I cavalli di Salomone provenivano da Muzri
e da Kue; i mercanti del re li compravano in Kue. 29Un carro,
importato da Muzri, costava seicento sicli d'argento, un cavallo
centocinquanta. In tal modo tutti i re degli Hittiti e i re di Aram vendevano i
loro cavalli.
1Ma il re Salomone amò donne straniere, moabite, ammonite,
idumee, di Sidòne e hittite, 2appartenenti a popoli, di cui aveva
detto il Signore agli Israeliti: "Non andate da loro ed essi non vengano
da voi: perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dèi".
Salomone si legò a loro per amore. 3Aveva settecento principesse per
mogli e trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore. 4Quando
Salomone fu vecchio, le sue donne l'attirarono verso dèi stranieri e il suo
cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo
padre. 5Salomone seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom,
obbrobrio degli Ammoniti. 6Salomone commise quanto è male agli occhi
del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre.
7Salomone costruì un'altura in onore di Camos, obbrobrio dei
Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche in onore di Milcom,
obbrobrio degli Ammoniti. 8Allo stesso modo fece per tutte le sue
donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dèi.
9Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva distolto
il cuore dal Signore Dio d'Israele, che gli era apparso due volte 10e
gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto
gli aveva comandato il Signore. 11Allora disse a Salomone:
"Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né i
decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un
tuo suddito. 12Tuttavia non farò ciò durante la tua vita per amore
di Davide tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. 13Ma non
tutto il regno gli strapperò; una tribù la darò a tuo figlio per amore di
Davide mio servo e per amore di Gerusalemme, città da me eletta".
14Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l'idumeo Hadàd
che era della stirpe regale di Edom. 15Dopo la disfatta inflitta da
Davide a Edom, quando Ioab capo dell'esercito era andato a seppellire i
cadaveri e aveva ucciso tutti i maschi di Edom - 16Ioab e tutto
Israele vi si erano fermati sei mesi per sterminare tutti i maschi di Edom - 17Hadàd
con alcuni Idumei a servizio del padre fuggì in Egitto. Allora Hadàd era
giovinetto. 18Essi partirono da Madian e andarono in Paran; presero
con sé uomini di Paran e andarono in Egitto dal faraone, che ospitò Hadàd, gli
assicurò il mantenimento, parlò con lui e gli assegnò terreni. 19Hadàd
trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie una sua cognata,
la sorella della regina Tafni. 20La sorella di Tafni gli partorì il
figlio Ghenubàt, che Tafni allevò nel palazzo del faraone. Ghenubàt visse nella
casa del faraone tra i figli del faraone. 21Quando Hadàd seppe in
Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che era morto Ioab
capo dell'esercito, disse al faraone: "Lasciami partire; voglio andare nel
mio paese". 22Il faraone gli rispose: "Ti manca forse
qualcosa nella mia casa perché tu cerchi di andare nel tuo paese?". Quegli
soggiunse: "No! ma, ti prego, lasciami andare". 25bEcco il
male fatto da Hadàd: fu nemico di Israele e regnò su Edom.
23Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Razòn figlio di
Eliada, che era fuggito da Hadad-Èzer re di Zoba, suo signore. 24Egli
adunò gente contro di lui e divenne capo di una banda, quando Davide aveva
massacrato gli Aramei. Quindi egli prese Damasco, vi si stabilì e ne divenne
re. 25aFu avversario di Israele per tutta la vita di Salomone.
26Anche Geroboamo, figlio dell'efraimita Nebàt, di Zereda - sua
madre, una vedova, si chiamava Zerua -, mentre era al servizio di Salomone,
insorse contro il re. 27La causa della sua ribellione al re fu la
seguente: Salomone costruiva il Millo e chiudeva la breccia apertasi nella
città di Davide suo padre; 28Geroboamo era un uomo di riguardo;
Salomone, visto come il giovane lavorava, lo nominò sorvegliante di tutti gli
operai della casa di Giuseppe. 29In quel tempo Geroboamo, uscito da
Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achia di Silo, che indossava un
mantello nuovo; erano loro due soli, in campagna. 30Achia afferrò il
mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi. 31Quindi
disse a Geroboamo: "Prendine dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio di
Israele: Ecco lacererò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci
tribù. 32A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo e a
causa di Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù di Israele. 33Ciò
avverrà perché egli mi ha abbandonato, si è prostrato davanti ad Astàrte dea di
quelli di Sidòne, a Camos dio dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti, e non
ha seguito le mie vie compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando i
miei comandi e i miei decreti, come aveva fatto Davide suo padre. 34Non
gli toglierò il regno di mano, perché l'ho stabilito capo per tutti i giorni
della sua vita a causa di Davide, mio servo da me scelto, il quale ha osservato
i miei comandi e i miei decreti. 35Toglierò il regno dalla mano di
suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù. 36A suo figlio lascerò
una tribù perché a causa di Davide mio servo ci sia sempre una lampada dinanzi
a me in Gerusalemme, città che mi sono scelta per porvi il mio nome. 37Io
prenderò te e tu regnerai su quanto vorrai; sarai re di Israele. 38Se
ascolterai quanto ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai quanto è giusto
ai miei occhi osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide
mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l'ho edificata
per Davide. Ti consegnerò Israele; 39umilierò la discendenza di
Davide per questo motivo, ma non per sempre".
40Salomone cercò di uccidere Geroboamo, il quale però trovò rifugio
in Egitto presso Sisach, re di quella regione. Geroboamo rimase in Egitto fino
alla morte di Salomone.
41Le altre gesta di Salomone, le sue azioni e la sua sapienza, sono
descritte nel libro della gesta di Salomone. 42Il tempo in cui
Salomone aveva regnato in Gerusalemme su tutto Israele fu di quaranta anni. 43Salomone
si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre;
gli succedette nel regno il figlio Roboamo.
1Roboamo andò in Sichem, perché tutto Israele era
convenuto in Sichem per proclamarlo re. 2Quando lo seppe, Geroboamo
figlio di Nebàt, che era ancora in Egitto ove si era rifugiato per paura del re
Salomone, tornò dall'Egitto. 3Lo mandarono a chiamare e Geroboamo
venne con tutta l'assemblea di Israele e dissero a Roboamo: 4"Tuo
padre ci ha imposto un pesante giogo; ora tu alleggerisci la dura schiavitù di
tuo padre e il giogo pesante che quegli ci ha imposto e noi ti serviremo".
5Rispose loro: "Ritiratevi per tre giorni; poi tornerete da
me". Il popolo se ne andò. 6Il re Roboamo si consigliò con gli
anziani, che erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita,
domandando: "Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?".
7Gli dissero: "Se oggi ti mostrerai arrendevole verso questo
popolo, se darai loro soddisfazione, se dirai loro parole gentili, essi saranno
tuoi servi per sempre". 8Ma egli trascurò il consiglio che gli
anziani gli avevano dato e si consultò con giovani che erano cresciuti con lui
ed erano al suo servizio. 9Domandò loro: "Che cosa mi
consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto di alleggerire il
giogo imposto loro da mio padre?". 10I giovani che erano
cresciuti con lui gli dissero: "Così risponderai a questo popolo, che ti
ha chiesto: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! così
dirai loro: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre. 11Ora,
se mio padre vi caricò di un giogo pesante, io renderò ancora più grave il
vostro giogo; mio padre vi castigò con fruste, io vi castigherò con
flagelli".
12Quando Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il
terzo giorno, come il re aveva ordinato affermando: "Ritornate da me il
terzo giorno", 13il re rispose duramente al popolo respingendo
il consiglio degli anziani; 14egli disse loro secondo il consiglio
dei giovani: "Mio padre vi ha imposto un giogo pesante; io renderò ancora
più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi
castigherò con flagelli". 15Il re non ascoltò il popolo; ciò
accadde per disposizione del Signore, perché si attuasse la parola che il
Signore aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo.
16Quando compresero che il re non dava loro ascolto, tutti gli
Israeliti risposero al re:
"Che parte abbiamo con
Davide?
Non abbiamo eredità con il figlio di Iesse!
Alle tue tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide!".
Israele andò alle sue tende. 17Sugli
Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
18Il re Roboamo mandò Adoniram, che era sovrintendente ai lavori
forzati, ma tutti gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Allora il re
Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire in Gerusalemme. 19Israele
si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi.
20Quando tutto Israele seppe che era tornato Geroboamo, lo mandarono
a chiamare perché partecipasse all'assemblea; lo proclamarono re di tutto
Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, se non la tribù di Giuda.
21Roboamo, giunto in Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e
la tribù di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro
Israele e per restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22Ma
il Signore disse a Semeia, uomo di Dio: 23"Riferisci a Roboamo
figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al
resto del popolo: 24Dice il Signore: Non marciate per combattere
contro i vostri fratelli israeliti; ognuno ritorni a casa, perché questa
situazione è stata voluta da me". Ascoltarono la parola del Signore e
tornarono indietro come aveva ordinato loro il Signore.
25Geroboamo fortificò Sichem sulle montagne di Èfraim e vi pose la
residenza. Uscito di lì, fortificò Penuèl.
26Geroboamo pensò: "In questa situazione il regno potrebbe
tornare alla casa di Davide. 27Se questo popolo verrà a Gerusalemme
per compiervi sacrifici nel tempio, il cuore di questo popolo si rivolgerà
verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno
da Roboamo, re di Giuda". 28Consigliatosi, il re preparò due
vitelli d'oro e disse al popolo: "Siete andati troppo a Gerusalemme! Ecco,
Israele, il tuo dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto". 29Ne
collocò uno a Betel e l'altro lo pose in Dan. 30Questo fatto portò
al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno
di quelli.
31Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi qua e
là dal popolo, i quali non erano discendenti di Levi. 32Geroboamo
istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che
si celebrava in Giuda. Egli stesso salì sull'altare; così fece a Betel per sacrificare
ai vitelli che aveva eretti; a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti
sulle alture. 33Il quindici dell'ottavo mese salì sull'altare che
aveva eretto a Betel; istituì una festa per gli Israeliti e salì sull'altare
per offrire incenso.
1Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da
Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava sull'altare per offrire incenso. 2Per
comando del Signore, quegli gridò verso l'altare: "Altare, altare, così
dice il Signore: Ecco nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato Giosia,
il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture che hanno offerto incenso
su di te, e brucerà su di te ossa umane". 3E ne diede una
prova, dicendo: "Questa è la prova che il Signore parla: ecco l'altare si
spaccherà e si spanderà la cenere che vi è sopra". 4Appena
sentì il messaggio che l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di Betel,
il re Geroboamo tese la mano dall'altare dicendo: "Afferratelo!". Ma
la sua mano, tesa contro di quello, gli si paralizzò e non la poté ritirare a
sé. 5L'altare si spaccò e si sparse la cenere dell'altare secondo il
segno dato dall'uomo di Dio per comando del Signore. 6Presa la
parola, il re disse all'uomo di Dio: "Placa il volto del Signore tuo Dio e
prega per me perché mi sia resa la mia mano". L'uomo di Dio placò il volto
del Signore e la mano del re tornò come era prima. 7All'uomo di Dio
il re disse: "Vieni a casa con me per rinfrancarti; ti darò un
regalo". 8L'uomo di Dio rispose al re: "Anche se mi dessi
metà della tua casa, non verrei con te e non mangerei né berrei nulla in questo
luogo, 9perché mi è stato ordinato per comando del Signore: Non
mangiare e non bere nulla e non tornare per la strada percorsa
nell'andata". 10Se ne andò per un'altra strada e non tornò per
quella che aveva percorsa venendo a Betel.
11Ora viveva a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a
riferire quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a Betel; essi riferirono
al loro padre anche le parole che quegli aveva dette al re. 12Il
vecchio profeta domandò loro: "Quale via ha preso?". I suoi figli gli
indicarono la via presa dall'uomo di Dio, che era venuto da Giuda. 13Ed
egli disse ai suoi figli: "Sellatemi l'asino!". Gli sellarono l'asino
ed egli vi montò sopra 14per inseguire l'uomo di Dio che trovò
seduto sotto una quercia. Gli domandò: "Sei tu l'uomo di Dio, venuto da
Giuda?". Rispose: "Sono io". 15L'altro gli disse:
"Vieni a casa con me per mangiare qualcosa". 16Egli
rispose: "Non posso venire con te né mangiare o bere nulla in questo
luogo, 17perché ho ricevuto questo comando per ordine del Signore:
Non mangiare e non bere là nulla e non ritornare per la strada percorsa
nell'andata". 18Quegli disse: "Anch'io sono profeta come
te; ora un angelo mi ha detto per ordine di Dio: Fallo tornare con te nella tua
casa, perché mangi e beva qualcosa". Egli mentiva a costui, 19che
ritornò con lui, mangiò e bevve nella sua casa.
20Mentre essi stavano seduti a tavola, il Signore parlò al profeta
che aveva fatto tornare indietro l'altro 21ed egli gridò all'uomo di
Dio che era venuto da Giuda: "Così dice il Signore: Poiché ti sei
ribellato all'ordine del Signore, non hai ascoltato il comando che ti ha dato
il Signore tuo Dio, 22sei tornato indietro, hai mangiato e bevuto in
questo luogo, sebbene ti fosse stato prescritto di non mangiarvi o bervi nulla,
il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri". 23Dopo
che ebbero mangiato e bevuto, l'altro sellò l'asino per il profeta che aveva
fatto ritornare 24e quegli partì. Un leone lo trovò per strada e
l'uccise; il suo cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava
là vicino e anche il leone stava vicino al cadavere. 25Ora alcuni
passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone che se ne stava
vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove
dimorava il vecchio profeta. 26Avendolo saputo, il profeta che
l'aveva fatto ritornare dalla strada disse: "Quello è un uomo di Dio, che
si è ribellato all'ordine del Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al
leone, che l'ha abbattuto e ucciso secondo la parola comunicatagli dal
Signore". 27Egli aggiunse ai figli: "Sellatemi
l'asino". Quando l'asino fu sellato, 28egli andò e trovò il
cadavere di lui steso sulla strada con l'asino e il leone accanto. Il leone non
aveva mangiato il cadavere né sbranato l'asino. 29Il profeta prese
il cadavere dell'uomo di Dio, lo sistemò sull'asino e se lo portò nella città
dove abitava, per piangerlo e seppellirlo. 30Depose il cadavere nel
proprio sepolcro e fece il lamento su di lui: "Ohimè, fratello mio!".
31Dopo averlo sepolto, disse ai figli: "Alla mia morte mi
seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di Dio; porrete le mie
ossa vicino alle sue, 32poiché certo si avvererà la parola che egli
gridò, per ordine del Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i
santuari delle alture che sono nelle città di Samaria".
33Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua condotta
perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal popolo i sacerdoti delle alture
e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva sacerdote
delle alture. 34Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il
peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra.
1In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo. 2Geroboamo
disse alla moglie: "Alzati, cambia vestito perché non si sappia che tu sei
la moglie di Geroboamo e va' a Silo. Là c'è il profeta Achia, colui che mi
disse che avrei regnato su questo popolo. 3Prendi con te dieci pani,
focacce e un vaso di miele; va' da lui. Egli ti rivelerà che cosa avverrà del
ragazzo". 4La moglie di Geroboamo fece così. Si alzò, andò in
Silo ed entrò nella casa di Achia, il quale non poteva vedere, perché i suoi
occhi erano offuscati per la vecchiaia.
5Il Signore aveva detto ad Achia: "Ecco, la moglie di Geroboamo
viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è malato; tu le dirai questo e
questo. Arriva travestita". 6Appena Achia sentì il rumore dei
piedi di lei che arrivava alla porta, disse: "Entra, moglie di Geroboamo.
Perché ti sei travestita così? Io ho per te cattive notizie. 7Su,
riferisci a Geroboamo: Dice il Signore, Dio di Israele: Io ti ho innalzato
dalla turba del popolo costituendoti capo del popolo di Israele, 8ho
strappato il regno dalla casa di Davide e l'ho consegnato a te. Ma tu non ti
sei comportato come il mio servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì
con tutto il cuore, facendo solo quanto è giusto davanti ai miei occhi, 9anzi
hai agito peggio di tutti i tuoi predecessori e sei andato a fabbricarti altri
dèi e immagini fuse per provocarmi, mentre hai gettato me dietro alle tue
spalle. 10Per questo, ecco, manderò la sventura sulla casa di
Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero
in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla
sua totale scomparsa. 11I cani divoreranno quanti della casa di
Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli
uccelli dell'aria, perché il Signore ha parlato. 12Ma tu alzati,
torna a casa; quando i tuoi piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà. 13Ne
faranno il lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno, perché soltanto
costui della famiglia di Geroboamo entrerà in un sepolcro, perché in lui solo
si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore Dio di Israele nella
famiglia di Geroboamo. 14Il Signore stabilirà su Israele un suo re,
che distruggerà la famiglia di Geroboamo. 15Inoltre il Signore
percuoterà Israele, il cui agitarsi sarà simile all'agitarsi di una canna
sull'acqua. Eliminerà Israele da questo ottimo paese da lui dato ai loro padri
e li disperderà oltre il fiume perché si sono eretti i loro pali sacri,
provocando così il Signore. 16Il Signore abbandonerà Israele a causa
dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele".
17La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirza. Proprio
mentre essa entrava nella soglia di casa, il giovinetto morì. 18Lo
seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del Signore
comunicata per mezzo del suo servo, il profeta Achia.
19Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 20La durata
del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò con i suoi padri
e gli succedette nel regno Nadàb suo figlio.
21Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni
quando divenne re; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal
Signore fra tutte le tribù di Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre,
ammonita, si chiamava Naama. 22Giuda fece ciò che è male agli occhi
del Signore; essi provocarono il Signore a gelosia più di quanto non l'avessero
fatto tutti i loro padri, con i loro peccati. 23Anch'essi si
costruirono alture, stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero
verde. 24Inoltre nel paese c'erano prostituti sacri, i quali
rinnovarono tutti gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati davanti
agli Israeliti.
25Nell'anno quinto del re Roboamo, il re di Egitto, Sisach, assalì
Gerusalemme. 26Costui depredò i tesori del tempio e vuotò la reggia
dei suoi tesori. Prese anche gli scudi d'oro fatti da Salomone. 27Roboamo
li sostituì con scudi di bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie
addette alle porte della reggia. 28Ogni volta che il re andava nel
tempio, le guardie li prendevano, poi li riportavano nella sala delle guardie.
29Le altre gesta di Roboamo, tutte le sue azioni, sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 30Ci fu guerra continua fra
Roboamo e Geroboamo. 31Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu
sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Abiam.
1Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di
Nebàt, divenne re su Giuda Abiam. 2Egli regnò tre anni in
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 3Egli
imitò tutti i peccati che suo padre aveva commessi prima di lui; il suo cuore
non fu sottomesso al Signore suo Dio, come lo era stato il cuore di Davide suo
antenato. 4Ma, per amore di Davide, il Signore suo Dio gli concesse
una lampada in Gerusalemme, innalzandone il figlio dopo di lui e rendendo
stabile Gerusalemme, 5perché Davide aveva fatto ciò che è giusto
agli occhi del Signore e non aveva traviato dai comandi che il Signore gli
aveva impartiti, durante tutta la sua vita, se si eccettua il caso di Uria
l'Hittita.
6Le altre gesta di Abiam, tutte le sue azioni, sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 7Ci fu guerra fra Abiam e
Geroboamo. 8Abiam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella
città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Asa.
9Nell'anno ventesimo di Geroboamo, re di Israele, divenne re su
Giuda Asa. 10Costui regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre
si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 11Asa, come Davide suo
antenato, fece ciò che è giusto agli occhi del Signore. 12Eliminò i
prostituti sacri dal paese e allontanò tutti gli idoli eretti da suo padre. 13Anche
sua madre Maaca egli privò della dignità di regina madre, perché essa aveva
eretto un obbrobrio in onore di Asera; Asa abbatté l'obbrobrio e lo bruciò
nella valle del torrente Cedron. 14Ma non scomparvero le alture,
anche se il cuore di Asa si mantenne integro nei riguardi del Signore per tutta
la sua vita. 15Fece portare nel tempio le offerte consacrate da suo
padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasi.
16Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro
vita. 17Baasa, re di Israele, assalì Giuda; egli fortificò Rama per
impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda. 18Asa prese tutto
l'argento e l'oro depositato nei tesori del tempio e nei tesori della reggia,
li consegnò ai suoi ministri, che li portarono per ordine del re Asa a
Ben-Hadàd, figlio di Tab-Rimmòn, figlio di Chezion, re d'Aram, che risiedeva in
Damasco, con la proposta: 19"Ci sia un'alleanza fra me e te,
come ci fu fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando un dono d'argento e d'oro.
Su, rompi la tua alleanza con Baasa, re di Israele, sì che egli si ritiri da
me". 20Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di
Israele i capi delle sue forze armate, occupò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca e
l'intera regione di Genèsaret, compreso tutto il territorio di néftali. 21Quando
lo seppe, Baasa smise di fortificare Rama e tornò in Tirza. 22Allora
il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza esclusione alcuna; costoro
presero da Rama le pietre e il legname che Baasa aveva usato per le
costruzioni. Con tale materiale il re Asa fortificò Gheba di Beniamino e Mizpà.
23Le altre gesta di Asa, tutte le sue prodezze e tutte le sue
azioni, le città che egli edificò, sono descritte nel libro delle Cronache dei
re di Giuda. Egli nella sua vecchiaia ebbe la podàgra. 24Asa si
addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al
suo posto divenne re suo figlio Giòsafat.
25Nadàb, figlio di Geroboamo, divenne re d'Israele nell'anno secondo
di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele tre anni. 26Egli fece ciò
che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di suo padre e il
peccato che questi aveva fatto commettere a Israele. 27Contro di lui
congiurò Baasa figlio di Achia, della casa di Ìssacar, e lo assassinò in
Ghibbeton che apparteneva ai Filistei, mentre Nadàb e tutto Israele assediavano
Ghibbeton. 28Baasa lo uccise nell'anno terzo di Asa re di Giuda, e
divenne re al suo posto. 29Appena divenuto re, egli distrusse tutta
la famiglia di Geroboamo: non lasciò vivo nessuno di quella stirpe, ma la
distrusse tutta, secondo la parola del Signore pronunziata per mezzo del suo
servo Achia di Silo, 30a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da
lui e fatti commettere a Israele, e a causa dello sdegno a cui aveva provocato
il Signore Dio di Israele.
31Le altre gesta di Nadàb e tutte le sue azioni sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Israele. 32Ci fu guerra fra Asa e
Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita.((16))
33Nell'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Achia,
divenne re d'Israele in Tirza. Regnò ventiquattro anni. 34Fece ciò
che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il
peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.
1La parola del Signore fu rivolta a Ieu figlio di
Canàni contro Baasa: 2"Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho
costituito capo del popolo di Israele, ma tu hai imitato la condotta di
Geroboamo e hai fatto peccare Israele mio popolo fino a provocarmi con i loro
peccati. 3Ecco, io spazzerò Baasa e la sua casa e renderò la tua
casa come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt. 4I cani divoreranno
quanti della casa di Baasa moriranno in città; quelli morti in campagna li
divoreranno gli uccelli dell'aria".
5Le altre gesta di Baasa, le sue azioni e le sue prodezze, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 6Baasa si
addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirza e al suo posto regnò suo
figlio Ela.
7Attraverso il profeta Ieu figlio di Canàni la parola del Signore fu
rivolta a Baasa e alla sua casa. Dio condannò Baasa per tutto il male che aveva
commesso agli occhi del Signore, irritandolo con le sue opere, tanto che la sua
casa era diventata come quella di Geroboamo, e perché egli aveva sterminato
quella famiglia.
8Nell'anno ventiseiesimo di Asa re di Giuda, su Israele in Tirza
divenne re Ela figlio di Baasa; regnò due anni. 9Contro di lui
congiurò un suo ufficiale, Zimri, capo di una metà dei carri. Mentre quegli, in
Tirza, beveva e si ubriacava nella casa di Arza, maggiordomo in Tirza, 10arrivò
Zimri, lo sconfisse, l'uccise nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e
regnò al suo posto. 11Quando divenne re, appena seduto sul suo
trono, distrusse tutta la famiglia di Baasa; non lasciò sopravvivere alcun
maschio fra i suoi parenti e amici. 12Zimri distrusse tutta la
famiglia di Baasa secondo la parola che il Signore aveva rivolta contro Baasa
per mezzo del profeta Ieu, 13a causa di tutti i peccati di Baasa e
dei peccati di Ela suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti
commettere a Israele, irritando con le loro vanità il Signore Dio di Israele.
14Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Israele.
15Nell'anno ventisettesimo di Asa re di Giuda, Zimri divenne re per
sette giorni in Tirza, mentre il popolo era accampato contro Ghibbeton, che
apparteneva ai Filistei. 16Quando il popolo accampato colà venne a
sapere che Zimri si era ribellato e aveva ucciso il re, tutto Israele in quello
stesso giorno, nell'accampamento, proclamò re di Israele Omri, capo
dell'esercito. 17Omri e tutto Israele, abbandonata Ghibbeton,
andarono a Tirza. 18Quando vide che era stata presa la città, Zimri
entrò nella fortezza della reggia, incendiò il palazzo e così morì bruciato. 19Ciò
avvenne a causa del peccato che egli aveva commesso compiendo ciò che è male
agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato con cui
aveva fatto peccare Israele.
20Le altre gesta di Zimri e la congiura da lui organizzata sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
21Allora il popolo di Israele si divise in due parti. Una metà
parteggiava per Tibni, figlio di Ghinat, con il proposito di proclamarlo re;
l'altra metà parteggiava per Omri. 22Il partito di Omri prevalse su
quello di Tibni figlio di Ghinat. Tibni morì e Omri divenne re.
23Nell'anno trentunesimo di Asa re di Giuda, divenne re di Israele
Omri. Regnò dodici anni, di cui sei in Tirza. 24Poi acquistò il
monte Someron da Semer per due talenti d'argento. Costruì sul monte e chiamò la
città che ivi edificò Samaria dal nome di Semer, proprietario del monte. 25Omri
fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi
predecessori. 26Imitò in tutto la condotta di Geroboamo, figlio di
Nebàt, e i peccati che quegli aveva fatto commettere a Israele, provocando con
le loro vanità a sdegno il Signore, Dio di Israele.
27Le altre gesta di Omri, tutte le sue azioni e le sue prodezze,
sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 28Omri si
addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re
suo figlio Acab.
29Acab figlio di Omri divenne re su Israele nell'anno trentottesimo
di Asa re di Giuda. Acab figlio di Omri regnò su Israele in Samaria ventidue
anni. 30Acab figlio di Omri fece ciò che è male agli occhi del
Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. 31Non gli bastò
imitare il peccato di Geroboamo figlio di Nebàt; ma prese anche in moglie
Gezabele figlia di Et-Bàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e
a prostrarsi davanti a lui. 32Eresse un altare a Baal nel tempio di
Baal, che egli aveva costruito in Samaria. 33Acab eresse anche un
palo sacro e compì ancora altre cose irritando il Signore Dio di Israele, più
di tutti i re di Israele suoi predecessori.
34Nei suoi giorni Chiel di Betel ricostruì Gèrico; gettò le
fondamenta sopra Abiram suo primogenito e ne innalzò le porte sopra Segub suo
ultimogenito, secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Giosuè,
figlio di Nun.
1Elia, il Tisbita, uno degli abitanti di Gàlaad, disse
ad Acab: "Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io
sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò
io".
2A lui fu rivolta questa parola del Signore: 3"Vattene
di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherit, che è a
oriente del Giordano. 4Ivi berrai al torrente e i corvi per mio
comando ti porteranno il tuo cibo". 5Egli eseguì l'ordine del
Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. 6I
corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera; egli beveva al torrente.
7Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non pioveva sulla
regione. 8Il Signore parlò a lui e disse:
9"Alzati, va' in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti. Ecco io
ho dato ordine a una vedova di là per il tuo cibo". 10Egli si
alzò e andò a Zarepta. Entrato nella porta della città, ecco una vedova
raccoglieva la legna. La chiamò e le disse: "Prendimi un po' d'acqua in un
vaso perché io possa bere". 11Mentre quella andava a prenderla,
le gridò: "Prendimi anche un pezzo di pane". 12Quella
rispose: "Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo
un pugno di farina nella giara e un po' di olio nell'orcio; ora raccolgo due
pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per mio figlio: la mangeremo e
poi moriremo". 13Elia le disse: "Non temere; su, fa' come
hai detto, ma prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne
preparerai per te e per tuo figlio, 14poiché dice il Signore: La
farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non si svuoterà finché
il Signore non farà piovere sulla terra". 15Quella andò e fece
come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi
giorni. 16La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio
non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di
Elia.
17In seguito il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua
malattia era molto grave, tanto che rimase senza respiro. 18Essa
allora disse a Elia: "Che c'è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me
per rinnovare il ricordo della mia iniquità e per uccidermi il figlio?". 19Elia
le disse: "Dammi tuo figlio". Glielo prese dal seno, lo portò al
piano di sopra, dove abitava, e lo stese sul letto. 20Quindi invocò
il Signore: "Signore mio Dio, forse farai del male a questa vedova che mi
ospita, tanto da farle morire il figlio?". 21Si distese tre
volte sul bambino e invocò il Signore: "Signore Dio mio, l'anima del
fanciullo torni nel suo corpo". 22Il Signore ascoltò il grido
di Elia; l'anima del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. 23Elia
prese il bambino, lo portò al piano terreno e lo consegnò alla madre. Elia
disse: "Guarda! Tuo figlio vive". 24La donna disse a Elia:
"Ora so che tu sei uomo di Dio e che la vera parola del Signore è sulla
tua bocca".
1Dopo molto tempo, il Signore disse a Elia, nell'anno
terzo: "Su, mostrati ad Acab; io concederò la pioggia alla terra". 2Elia
andò a farsi vedere da Acab.
In Samaria c'era una grande carestia. 3Acab convocò Abdia
maggiordomo. Abdia temeva molto Dio; 4quando Gezabele uccideva i
profeti del Signore, Abdia prese cento profeti e ne nascose cinquanta alla
volta in una caverna e procurò loro pane e acqua. 5Acab disse ad
Abdia: "Va' nel paese verso tutte le sorgenti e tutti i torrenti della
regione; forse troveremo erba per tenere in vita cavalli e muli e non dovremo
uccidere una parte del bestiame". 6Si divisero la regione da
percorrere; Acab andò per una strada e Abdia per un'altra.
7Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quegli lo
riconobbe e si prostrò con la faccia a terra dicendo: "Non sei tu il mio
signore Elia?". 8Gli rispose: "Lo sono; su, di' al tuo
padrone: C'è qui Elia". 9Quegli disse: "Che male ho fatto
perché tu consegni il tuo servo ad Acab perché egli mi uccida? 10Per
la vita del Signore tuo Dio, non esiste un popolo o un regno in cui il mio
padrone non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: Non c'è! egli faceva
giurare il popolo o il regno di non averti trovato. 11Ora tu dici:
Su, di' al tuo signore: C'è qui Elia! 12Appena sarò partito da te,
lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se io vado a
riferirlo ad Acab egli, non trovandoti, mi ucciderà; ora il tuo servo teme il
Signore fin dalla sua giovinezza. 13Non ti hanno forse riferito, mio
signore, ciò che ho fatto quando Gezabele sterminava tutti i profeti del
Signore, come io nascosi cento profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e
procurai loro pane e acqua? 14E ora tu comandi: Su, di' al tuo
signore: C'è qui Elia? Egli mi ucciderà". 15Elia rispose:
"Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi
stesso io mi mostrerò a lui".
16Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab si diresse
verso Elia. 17Appena lo vide, Acab disse a Elia: "Sei tu la
rovina di Israele!". 18Quegli rispose: "Io non rovino
Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete abbandonato
i comandi del Signore e tu hai seguito Baal. 19Su, con un ordine
raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo insieme con i
quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera,
che mangiano alla tavola di Gezabele".
20Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte
Carmelo. 21Elia si accostò a tutto il popolo e disse: "Fino a
quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece
lo è Baal, seguite lui!". Il popolo non gli rispose nulla. 22Elia
aggiunse al popolo: "Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i
profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. 23Dateci due giovenchi;
essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi
il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi
il fuoco. 24Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò
quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è
Dio!". Tutto il popolo rispose: "La proposta è buona!".
25Elia disse ai profeti di Baal: "Sceglietevi il giovenco e
cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma
senza appiccare il fuoco". 26Quelli presero il giovenco, lo
prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno,
gridando: "Baal, rispondici!". Ma non si sentiva un alito, né una
risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto. 27Essendo
già mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: "Gridate con
voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato
o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà". 28Gridarono
a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e
lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. 29Passato il mezzogiorno,
quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono
offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno
di attenzione.
30Elia disse a tutto il popolo: "Avvicinatevi!". Tutti si
avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. 31Elia
prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe,
al quale il Signore aveva detto: "Israele sarà il tuo nome". 32Con
le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di
contenere due misure di seme. 33Dispose la legna, squartò il
giovenco e lo pose sulla legna. 34Quindi disse: "Riempite
quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!". Ed
essi lo fecero. Egli disse: "Fatelo di nuovo!". Ed essi ripeterono il
gesto. Disse ancora: "Per la terza volta!". Lo fecero per la terza
volta. 35L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si
riempì d'acqua. 36Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta
Elia e disse: "Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si
sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte
queste cose per tuo comando. 37Rispondimi, Signore, rispondimi e
questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro
cuore!". 38Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la
legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. 39A
tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: "Il Signore è Dio!
Il Signore è Dio!". 40Elia disse loro: "Afferrate i
profeti di Baal; non ne scappi uno!". Li afferrarono. Elia li fece
scendere nel torrente Kison, ove li scannò.
41Elia disse ad Acab: "Su, mangia e bevi, perché sento un
rumore di pioggia torrenziale". 42Acab andò a mangiare e a
bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra
le proprie ginocchia. 43Quindi disse al suo ragazzo: "Vieni
qui, guarda verso il mare". Quegli andò, guardò e disse. "Non c'è
nulla!". Elia disse: "Tornaci ancora per sette volte". 44La
settima volta riferì: "Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal
mare". Elia gli disse: "Va' a dire ad Acab: Attacca i cavalli al
carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!". 45Subito
il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto. Acab
montò sul carro e se ne andò a Izrèel. 46La mano del Signore fu
sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse davanti ad Acab finché giunse a
Izrèel.
1Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che
aveva ucciso di spada tutti i profeti. 2Gezabele inviò un messaggero
a Elia per dirgli: "Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se
domani a quest'ora non avrò reso te come uno di quelli". 3Elia,
impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda. Là
fece sostare il suo ragazzo. 4Egli si inoltrò nel deserto una
giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire,
disse: "Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono
migliore dei miei padri". 5Si coricò e si addormentò sotto il
ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: "Alzati e
mangia!". 6Egli guardò e vide vicino alla sua testa una
focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi
tornò a coricarsi. 7Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e
gli disse: "Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino". 8Si
alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta
giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.
9Ivi entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco il
Signore gli disse: "Che fai qui, Elia?". 10Egli rispose:
"Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli Israeliti
hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso
di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la
vita". 11Gli fu detto: "Esci e fermati sul monte alla
presenza del Signore". Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e
gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il
Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non
era nel terremoto. 12Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore
non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. 13Come
l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso
della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: "Che fai qui,
Elia?". 14Egli rispose: "Sono pieno di zelo per il
Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua
alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti.
Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita".
15Il Signore gli disse: "Su, ritorna sui tuoi passi verso il
deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazaèl come re di Aram. 16Poi
ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di
Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto. 17Se uno scamperà
dalla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu; se uno scamperà dalla spada di Ieu, lo
ucciderà Eliseo. 18Io poi mi sono risparmiato in Israele settemila
persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l'hanno
baciato con la bocca.
19Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt. Costui arava
con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il
decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. 20Quegli
lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: "Andrò a baciare mio
padre e mia madre, poi ti seguirò". Elia disse: "Va' e torna, perché
sai bene che cosa ho fatto di te". 21Allontanatosi da lui,
Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per arare ne fece
cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e
seguì Elia, entrando al suo servizio.
1Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito;
con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri. Egli marciò contro Samaria
per cingerla d'assedio ed espugnarla. 2Inviò messaggeri in città ad
Acab, re di Israele, 3per dirgli: "Dice Ben-Hadàd: Il tuo argento
e il tuo oro appartiene a me e le tue donne e i tuoi figli minori sono per
me". 4Il re di Israele rispose: "Sia come dici tu, signore
re; io e quanto ho siamo tuoi". 5Ma i messaggeri tornarono di
nuovo e dissero: "Dice Ben-Hadàd, il quale ci manda a te: Mi consegnerai
il tuo argento, il tuo oro, le tue donne e i tuoi figli. 6Domani,
dunque, a quest'ora, manderò i miei servi che perquisiranno la tua casa e le
case dei tuoi servi; essi prenderanno e asporteranno quanto sarà prezioso ai
loro occhi". 7Il re di Israele convocò tutti gli anziani della
regione, ai quali disse: "Sappiate e vedete come costui ci voglia far del
male. Difatti mi ha mandato a chiedere anche le mie donne e i miei figli, dopo
che io non gli avevo rifiutato il mio argento e il mio oro". 8Tutti
gli anziani e tutto il popolo dissero: "Non ascoltarlo e non
consentire!". 9Egli disse ai messaggeri di Ben-Hadàd:
"Dite al re vostro signore: Quanto hai imposto prima al tuo servo lo farò,
ma la nuova richiesta non posso soddisfarla". I messaggeri andarono a
riferire la risposta. 10Ben-Hadàd allora gli mandò a dire: "Gli
dèi mi facciano questo e anche di peggio, se la polvere di Samaria basterà per
riempire il pugno di coloro che mi seguono". 11Il re di Israele
rispose: "Riferitegli: Chi cinge le armi non si vanti come chi le
depone". 12Nell'udire questa risposta - egli stava insieme con
i re a bere sotto le tende - disse ai suoi ufficiali: "Circondate la
città!". Ed essi la circondarono.
13Ed ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re di Israele, per dirgli:
"Così dice il Signore: Vedi tutta questa moltitudine immensa? Ebbene oggi
la metto in tuo potere; saprai che io sono il Signore". 14Acab
disse: "Per mezzo di chi?". Quegli rispose: "Così dice il
Signore: Per mezzo dei giovani dei capi delle province". Domandò:
"Chi attaccherà la battaglia?". Rispose: "Tu!". 15Acab
ispezionò i giovani dei capi delle province; erano duecentotrentadue. Dopo di
loro ispezionò tutto il popolo, tutti gli Israeliti: erano settemila. 16A
mezzogiorno fecero una sortita. Ben-Hadàd stava bevendo sotto le tende insieme
con i trentadue re suoi alleati. 17Per primi uscirono i giovani dei
capi delle province. Fu mandato ad avvertire Ben-Hadàd: "Alcuni uomini
sono usciti da Samaria!". 18Quegli disse: "Se sono usciti
con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere,
catturateli ugualmente vivi". 19Usciti dunque quelli dalla
città, cioè i giovani dei capi delle province e l'esercito che li seguiva, 20ognuno
di loro uccise chi gli si fece davanti. Gli Aramei fuggirono, inseguiti da
Israele. Ben-Hadàd, re di Aram, scampò a cavallo insieme con alcuni cavalieri. 21Uscì
quindi il re di Israele, che si impadronì dei cavalli e dei carri e inflisse ad
Aram una grande sconfitta.
22Allora il profeta si avvicinò al re di Israele e gli disse:
"Su, sii forte; sappi e vedi quanto dovrai fare, perché l'anno prossimo il
re di Aram muoverà contro di te".
23Ma i servi del re di Aram dissero a lui: "Il loro Dio è un
Dio dei monti; per questo ci sono stati superiori; forse se li attaccassimo in
pianura, saremmo superiori a loro. 24Eseguisci questo progetto:
ritira i re, ognuno dal suo luogo, e sostituiscili con governatori. 25Tu
prepara un esercito come quello che hai perduto: cavalli come quei cavalli e
carri come quei carri; quindi li attaccheremo in pianura e senza dubbio li
batteremo". Egli ascoltò la loro proposta e agì in tal modo.
26L'anno dopo, Ben-Hadàd ispezionò gli Aramei, quindi andò ad Afek
per attaccare gli Israeliti. 27Gli Israeliti, organizzati e
approvvigionati, mossero loro incontro, accampandosi di fronte; sembravano due
greggi di capre, mentre gli Aramei inondavano il paese.
28Un uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele e gli disse: "Così
dice il Signore: Poiché gli Aramei hanno affermato: Il Signore è Dio dei monti e
non Dio delle valli, io metterò in tuo potere tutta questa moltitudine immensa;
così saprai che io sono il Signore". 29Per sette giorni
stettero accampati gli uni di fronte agli altri. Al settimo giorno si attaccò
battaglia. Gli Israeliti in un giorno uccisero centomila fanti aramei. 30I
superstiti fuggirono in Afek, nella città, le cui mura caddero sui
ventisettemila superstiti.
Ben-Hadàd fuggì; entrato in una casa, per nascondersi passava da una stanza
all'altra. 31I suoi ministri gli dissero: "Ecco, abbiamo
sentito che i re di Israele sono re clementi. Indossiamo sacchi ai fianchi e
mettiamoci corde sulla testa e usciamo incontro al re di Israele. Forse ti
lascerà in vita". 32Si legarono sacchi ai fianchi e corde sulla
testa, quindi si presentarono al re di Israele e dissero: "Il tuo servo
Ben-Hadàd dice: Su, lasciami in vita!". Quegli domandò: "È ancora
vivo? Egli è mio fratello!". 33Gli uomini vi scorsero un buon
auspicio, si affrettarono a cercarne una conferma da lui. Dissero:
"Ben-Hadàd è tuo fratello!". Quegli soggiunse: "Andate a
prenderlo". Ben-Hadàd si recò da lui, che lo fece salire sul carro. 34Ben-Hadàd
gli disse: "Restituirò le città che mio padre ha prese a tuo padre; tu
potrai disporre di mercati in Damasco come mio padre ne aveva in Samaria".
Ed egli: "Io a questo patto ti lascerò andare". E concluse con lui
l'alleanza e lo lasciò andare.
35Allora uno dei figli dei profeti disse al compagno per ordine del
Signore: "Picchiami!". L'uomo si rifiutò di picchiarlo. 36Quegli
disse: "Poiché non hai obbedito alla voce del Signore, appena ti sarai
separato da me, un leone ti ucciderà". Mentre si allontanava, incontrò un
leone che l'uccise. 37Quegli, incontrato un altro uomo, gli disse:
"Picchiami!". E quegli lo percosse a sangue. 38Il profeta
andò ad attendere il re sulla strada, dopo essersi reso irriconoscibile con una
benda agli occhi. 39Quando passò il re, gli gridò: "Il tuo
servo era nel cuore della battaglia, quando un uomo si staccò e mi portò un
individuo dicendomi: Fa' la guardia a quest'uomo! Se ti scappa, la tua vita
pagherà per la sua oppure dovrai sborsare un talento d'argento. 40Mentre
il tuo servo era occupato qua e là, quegli scomparve". Il re di Israele
disse a lui: "La tua condanna è giusta; l'hai proferita tu stesso!". 41Ma
quegli immediatamente si tolse la benda dagli occhi e il re di Israele
riconobbe che era uno dei profeti. 42Costui gli disse: "Così
dice il Signore: Perché hai lasciato andare libero quell'uomo da me votato allo
sterminio, la tua vita pagherà per la sua, il tuo popolo per il suo
popolo". 43Il re di Israele se ne andò a casa amareggiato e
irritato ed entrò in Samaria.
1In seguito avvenne il seguente episodio. Nabot di
Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria. 2Acab
disse a Nabot: "Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne
farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se preferisci, te
la pagherò in denaro al prezzo che vale". 3Nabot rispose ad
Acab: "Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei padri".
4Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole
dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: "Non ti cederò l'eredità
dei miei padri". Si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle
mangiare. 5Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò:
"Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi
mangiare?". 6Le rispose: "Perché ho detto a Nabot di
Izreèl: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, te la cambierò con
un'altra vigna ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia vigna!". 7Allora
sua moglie Gezabele gli disse: "Tu ora eserciti il regno su Israele?
Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di
Izreèl!".
8Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo
sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano nella città di
Nabot. 9Nelle lettere scrisse: "Bandite un digiuno e fate
sedere Nabot in prima fila tra il popolo. 10Di fronte a lui fate
sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai maledetto Dio e il re! Quindi
conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia". 11Gli uomini
della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano nella sua città,
fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere
che aveva loro spedite. 12Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot
in prima fila tra il popolo. 13Vennero due uomini iniqui, che si
sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo
affermando: "Nabot ha maledetto Dio e il re". Lo condussero fuori
della città e lo uccisero lapidandolo. 14Quindi mandarono a dire a
Gezabele: "Nabot è stato lapidato ed è morto". 15Appena
sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab: "Su,
impadronisciti della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di
vendertela, perché Nabot non vive più, è morto". 16Quando sentì
che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl
a prenderla in possesso.
17Allora il Signore disse a Elia il Tisbita: 18"Su,
recati da Acab, re di Israele, che abita in Samaria; ecco è nella vigna di
Nabot, ove è sceso a prenderla in possesso. 19Gli riferirai: Così
dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi! Per questo dice il Signore: Nel
punto ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo
sangue". 20Acab disse a Elia: "Mi hai dunque colto in
fallo, o mio nemico!". Quegli soggiunse: "Sì, perché ti sei venduto
per fare ciò che è male agli occhi del Signore. 21Ecco ti farò
piombare addosso una sciagura; ti spazzerò via. Sterminerò, nella casa di Acab,
ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 22Renderò la tua casa
come la casa di Geroboamo, figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa, figlio di
Achia, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. 23Riguardo
poi a Gezabele il Signore dice: I cani divoreranno Gezabele nel campo di
Izreèl. 24Quanti della famiglia di Acab moriranno in città li
divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna li divoreranno gli uccelli
dell'aria".
25In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli occhi del
Signore come Acab, istigato dalla propria moglie Gezabele. 26Commise
molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il
Signore aveva distrutto davanti ai figli d'Israele.
27Quando sentì tali parole, Acab si strappò le vesti, indossò un sacco
sulla carne e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa. 28Il
Signore disse a Elia, il Tisbita: 29"Hai visto come Acab si è
umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò piombare la
sciagura durante la sua vita, ma la farò scendere sulla sua casa durante la
vita del figlio".
1Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e Israele. 2Nel
terzo anno Giòsafat re di Giuda fece visita al re di Israele. 3Ora
il re di Israele aveva detto ai suoi ufficiali: "Non sapete che Ramot di
Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza riprenderla dalle mani
di Aram". 4Disse a Giòsafat: "Verresti con me a combattere
per Ramot di Gàlaad?". Giòsafat rispose al re di Israele: "Conta su
di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui
tuoi".
5Giòsafat disse al re di Israele: "Consulta oggi stesso la
parola del Signore". 6Il re di Israele radunò i profeti, in
numero di circa quattrocento, e domandò loro: "Devo muovere contro Ramot
di Gàlaad oppure devo rinunziarvi?". Risposero: "Attaccala; il
Signore la metterà nelle mani del re". 7Giòsafat disse:
"Non c'è più nessun altro profeta del Signore da consultare?". 8Il
re di Israele rispose a Giòsafat: "Ci sarebbe ancora un uomo, attraverso
il quale si potrebbe consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi
predice altro che male, mai qualcosa di buono. Si tratta di Michea, figlio di
Imla". Giòsafat disse: "Il re non parli così!". 9Il
re di Israele, chiamato un eunuco, gli ordinò: "Convoca subito Michea,
figlio di Imla".
10Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda sedevano ognuno sul suo
trono, vestiti dei loro mantelli, nell'aia di fronte alla porta di Samaria;
tutti i profeti predicevano davanti a loro. 11Sedecìa, figlio di
Chenaana, che si era fatte corna di ferro, affermava: "Dice il Signore:
Con queste cozzerai contro gli Aramei fino al loro sterminio". 12Tutti
i profeti predicevano allo stesso modo: "Assali Ramot di Gàlaad,
riuscirai. Il Signore la metterà nelle mani del re".
13Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse:
"Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re;
ora la tua parola sia identica alla loro; preannunzia il successo". 14Michea
rispose: "Per la vita del Signore, comunicherò quanto il Signore mi
dirà". 15Si presentò al re che gli domandò: "Michea,
dobbiamo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?". Gli
rispose: "Attaccala, riuscirai; il Signore la metterà nelle mani del
re". 16Il re gli disse: "Quante volte ti devo scongiurare
di non dirmi se non la verità nel nome del Signore?". 17Quegli
disse:
"Vedo tutti gli
Israeliti
vagare sui monti
come pecore senza pastore.
Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace".
18Il re di Israele disse a Giòsafat: "Non te l'avevo
forse detto che non mi avrebbe profetizzato nulla di buono, ma solo il
male?". 19Michea disse: "Per questo, ascolta la parola del
Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito del cielo
gli stava intorno, a destra e a sinistra. 20Il Signore ha domandato:
Chi ingannerà Acab perché muova contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi ha
risposto in un modo e chi in un altro. 21Si è fatto avanti uno
spirito che - postosi davanti al Signore - ha detto: Lo ingannerò io. Il
Signore gli ha domandato: Come? 22Ha risposto: Andrò e diventerò
spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli ha detto: Lo
ingannerai senz'altro; ci riuscirai; va' e fa' così. 23Ecco, dunque,
il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi
profeti; ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura".
24Allora Sedecìa, figlio di Chenaana, si avvicinò e percosse Michea
sulla guancia dicendo: "Per quale via lo spirito del Signore è passato
quando è uscito da me per parlare a te?". 25Michea rispose:
"Ecco, lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per
nasconderti". 26Il re di Israele disse: "Prendi Michea e
conducilo da Amon governatore della città e da Ioas figlio del re. 27Dirai
loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo
indispensabile di pane e di acqua finché tornerò sano e salvo". 28Michea
disse: "Se tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mio
mezzo".
29Il re di Israele marciò, insieme con Giòsafat re di Giuda, contro
Ramot di Gàlaad. 30Il re di Israele disse a Giòsafat: "Io per
combattere mi travestirò: tu resta con i tuoi abiti". Il re di Israele si
travestì ed entrò in battaglia. 31Il re di Aram aveva ordinato ai
capi dei suoi carri - erano trentadue -: "Non combattete contro nessuno, piccolo
o grande, se non contro il re di Israele". 32Appena videro
Giòsafat, i capi dei carri dissero: "Certo, questi è il re di
Israele". Si volsero contro di lui per investirlo. Giòsafat lanciò un
grido 33e allora i capi dei carri si accorsero che egli non era il
re di Israele e si allontanarono da lui.
34Ma un uomo tese a caso l'arco e colpì il re di Israele fra le
maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: "Gira,
portami fuori della mischia, perché sono ferito". 35La
battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re se ne stava sul suo carro di
fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua ferita era colato sul
fondo del carro. 36Al tramonto un grido si diffuse per
l'accampamento: "Ognuno alla sua città e ognuno alla sua tenda! 37Il
re è morto!". Lo portarono in Samaria e là lo seppellirono. 38Il
carro fu lavato nella piscina di Samaria dove si lavavano le prostitute e i
cani leccarono il suo sangue, secondo la parola pronunziata dal Signore.
39Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la costruzione della
casa d'avorio e delle città da lui erette, sono descritte nel libro delle
Cronache dei re di Israele. 40Acab si addormentò con i suoi padri.
Al suo posto divenne re suo figlio Acazia.
41Giòsafat figlio di Asa divenne re su Giuda l'anno quarto di Acab,
re di Israele. 42Quando divenne re, Giòsafat aveva trentacinque
anni; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia
di Silchi. 43Imitò in tutto la condotta di Asa suo padre, senza
deviazioni, facendo ciò che è giusto agli occhi del Signore. 44Ma
non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle
alture. 45Giòsafat fu in pace con il re di Israele.
46Le altre gesta di Giòsafat, le prodezze compiute da lui e le sue
guerre sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 47Egli
spazzò via dalla regione il resto dei prostituti sacri, che esistevano al tempo
di suo padre Asa.
48Allora non c'era re in Edom; lo sostituiva un governatore. 49Giòsafat
costruì navi di Tarsis per andare a cercare l'oro in Ofir; ma non ci andò,
perché le navi si sfasciarono in Ezion-Gheber. 50Allora Acazia,
figlio di Acab, disse a Giòsafat: "I miei servi si uniscano ai tuoi per
costituire gli equipaggi delle navi". Ma Giòsafat non accettò.
51Giòsafat si addormentò con i suoi padri, con i quali fu sepolto
nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
52Acazia, figlio di Acab, divenne re d'Israele in Samaria nell'anno
diciassette di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni su Israele. 53Fece
ciò che è male agli occhi del Signore; imitò la condotta di suo padre, quella
di sua madre e quella di Geroboamo, figlio di Nebàt, che aveva fatto peccare
Israele. 54Venerò Baal e si prostrò davanti a lui irritando il
Signore, Dio di Israele, proprio come aveva fatto suo padre.
1Dopo la morte di Acab Moab si ribellò a Israele.
2Acazia cadde dalla finestra del piano di sopra in Samaria e rimase
ferito. Allora inviò messaggeri con quest'ordine: "Andate e interrogate
Baal-Zebub, dio di Ekròn, per sapere se guarirò da questa infermità". 3Ora
l'angelo del Signore disse a Elia il Tisbita: "Su, va' incontro ai
messaggeri del re di Samaria. Di' loro: Non c'è forse un Dio in Israele, perché
andiate a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn? 4Pertanto così dice
il Signore: Dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma di certo
morirai". Ed Elia se ne andò.
5I messaggeri ritornarono dal re, che domandò loro: "Perché
siete tornati?". 6Gli dissero: "Ci è venuto incontro un
uomo, che ci ha detto: Su, tornate dal re che vi ha inviati e ditegli: Così
dice il Signore: Non c'è forse un Dio in Israele, perché tu mandi a interrogare
Baal-Zebub, dio di Ekròn? Pertanto, dal letto, in cui sei salito, non
scenderai, ma di certo morirai". 7Domandò loro: "Com'era
l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto simili parole?". 8Risposero:
"Era un uomo peloso; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi".
Egli disse: "Quello è Elia il Tisbita!".
9Allora gli mandò il capo di una cinquantina con i suoi cinquanta
uomini. Questi andò da lui, che era seduto sulla cima del monte, e gli disse:
"Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere!". 10Elia
rispose al capo della cinquantina: "Se sono uomo di Dio, scenda il fuoco
dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta". Scese un fuoco dal cielo e
divorò quello con i suoi cinquanta. 11Il re mandò da lui ancora un
altro capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui e
gli disse: "Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere subito". 12Elia
rispose: "Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i
tuoi cinquanta". Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi
cinquanta. 13Il re mandò ancora un terzo capo con i suoi cinquanta
uomini. Questo terzo capo di una cinquantina andò, si inginocchiò davanti ad
Elia e supplicò: "Uomo di Dio, valgano qualche cosa ai tuoi occhi la mia
vita e la vita di questi tuoi cinquanta servi. 14Ecco è sceso il
fuoco dal cielo e ha divorato i due altri capi di cinquantina con i loro
uomini. Ora la mia vita valga qualche cosa ai tuoi occhi".
15L'angelo del Signore disse a Elia: "Scendi con lui e non aver
paura di lui". Si alzò e scese con lui dal re 16e gli disse:
"Così dice il Signore: Poiché hai mandato messaggeri a consultare
Baal-Zebub, dio di Ekròn, come se in Israele ci fosse, fuori di me, un Dio da
interrogare, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma
certamente morirai". 17Difatti morì, secondo la predizione
fatta dal Signore per mezzo di Elia e al suo posto divenne re suo fratello Ioram,
nell'anno secondo di Ioram figlio di Giòsafat, re di Giuda, perché egli non
aveva figli.
18Le altre gesta di Acazia, le sue azioni, sono descritte nel libro
delle Cronache dei re di Israele.
1Poi, volendo Dio rapire in cielo in un turbine Elia,
questi partì da Gàlgala con Eliseo. 2Elia disse a Eliseo:
"Rimani qui, perché il Signore mi manda fino a Betel". Eliseo
rispose: "Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti
lascerò". Scesero fino a Betel. 3I figli dei profeti che erano
a Betel andarono incontro a Eliseo e gli dissero: "Non sai tu che oggi il
Signore ti toglierà il tuo padrone?". Ed egli rispose: "Lo so
anch'io, ma non lo dite". 4Elia gli disse: "Eliseo, rimani
qui, perché il Signore mi manda a Gèrico". Quegli rispose: "Per la vita
del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò". Andarono a Gèrico. 5I
figli dei profeti che erano in Gèrico si avvicinarono a Eliseo e gli dissero:
"Non sai tu che oggi il Signore ti toglierà il tuo padrone?".
Rispose: "Lo so anch'io, ma non lo dite". 6Elia gli disse:
"Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano". Quegli rispose:
"Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò". E
tutti e due si incamminarono.
7Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono
a distanza; loro due si fermarono sul Giordano. 8Elia prese il
mantello, l'avvolse e percosse con esso le acque, che si divisero di qua e di
là; i due passarono sull'asciutto. 9Mentre passavano, Elia disse a
Eliseo: "Domanda che cosa io debba fare per te prima che sia rapito
lontano da te". Eliseo rispose: "Due terzi del tuo spirito diventino
miei". 10Quegli soggiunse: "Sei stato esigente nel
domandare. Tuttavia, se mi vedrai quando sarò rapito lontano da te, ciò ti sarà
concesso; in caso contrario non ti sarà concesso". 11Mentre
camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si
interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. 12Eliseo
guardava e gridava: "Padre mio, padre mio, cocchio d'Israele e suo
cocchiere". E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò
in due pezzi. 13Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elia,
e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano.
14Prese il mantello, che era caduto a Elia, e colpì con esso le
acque, dicendo: "Dove è il Signore, Dio di Elia?". Quando ebbe
percosso le acque, queste si separarono di qua e di là; così Eliseo passò
dall'altra parte. 15Vistolo da una certa distanza, i figli dei
profeti di Gèrico dissero: "Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo".
Gli andarono incontro e si prostrarono a terra davanti a lui. 16Gli
dissero: "Ecco, fra i tuoi servi ci sono cinquanta uomini di valore;
vadano a cercare il tuo padrone nel caso che lo spirito del Signore l'avesse
preso e gettato su qualche monte o in qualche valle". Egli disse:
"Non mandateli!". 17Ma essi insistettero tanto che egli
confuso disse: "Mandateli!". Mandarono cinquanta uomini che cercarono
per tre giorni, ma non lo trovarono. 18Tornarono da Eliseo, che
stava in Gèrico. Egli disse loro: "Non vi avevo forse detto: Non
andate?".
19Gli abitanti della città dissero a Eliseo: "Ecco è bello
soggiornare in questa città, come tu stesso puoi constatare, signore, ma
l'acqua è cattiva e la terra è sterile". 20Ed egli disse:
"Prendetemi una pentola nuova e mettetevi del sale". Gliela
portarono. 21Eliseo si recò alla sorgente dell'acqua e vi versò il
sale, pronunziando queste parole: "Dice il Signore: Rendo sane queste
acque; da esse non si diffonderanno più morte e sterilità". 22Le
acque rimasero sane fino ad oggi, secondo la parola pronunziata da Eliseo.
23Di lì Eliseo andò a Betel. Mentre egli camminava per strada,
uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono di lui dicendo:
"Vieni su, pelato; vieni su, calvo!". 24Egli si voltò, li
guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due
orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli. 25Di là egli
andò al monte Carmelo e quindi tornò a Samaria.
1Ioram figlio di Acab divenne re d'Israele in Samaria
l'anno diciotto di Giòsafat, re di Giuda. Ioram regnò dodici anni. 2Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come suo padre e sua madre. Egli
allontanò la stele di Baal, eretta dal padre. 3Ma restò legato,
senza allontanarsene, al peccato che Geroboamo, figlio di Nebàt, aveva fatto
commettere a Israele.
4Mesa re di Moab era un allevatore di pecore. Egli inviava al re di
Israele centomila agnelli e la lana di centomila arieti. 5Ma alla
morte di Acab, Mesa si ribellò al re di Israele. 6Allora il re Ioram
uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele. 7Si mosse e mandò
a dire a Giòsafat re di Giuda: "Il re di Moab si è ribellato contro di me;
vuoi partecipare con me alla guerra contro Moab?". Quegli rispose:
"Ci verrò; conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo, sui
miei cavalli come sui tuoi". 8"Per quale strada
muoveremo?", domandò Giòsafat. L'altro rispose: "Per la strada del
deserto di Edom". 9Allora si misero in marcia il re di Israele,
il re di Giuda e il re di Edom. Girarono per sette giorni. Non c'era acqua per
l'esercito né per le bestie che lo seguivano. 10Il re di Israele
disse: "Ah, il Signore ha chiamato questi tre re per metterli nelle mani
di Moab". 11Giòsafat disse: "Non c'è qui un profeta del
Signore, per mezzo del quale possiamo consultare il Signore?". Rispose uno
dei ministri del re di Israele: "C'è qui Eliseo, figlio di Safat, che
versava l'acqua sulle mani di Elia". 12Giòsafat disse: "La
parola del Signore è in lui". Scesero da costui il re di Israele, Giòsafat
e il re di Edom.
13Eliseo disse al re di Israele: "Che c'è fra me e te? Va' dai
profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!". Il re di Israele gli
disse: "No, perché il Signore ha chiamato noi tre re per metterci nelle
mani di Moab". 14Eliseo disse: "Per la vita del Signore
degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che
provo verso Giòsafat re di Giuda, a te non avrei neppure badato, né ti avrei
guardato. 15Ora cercatemi un suonatore di cetra". Mentre il
suonatore arpeggiava, cantando, la mano del Signore fu sopra Eliseo. 16Egli
annunziò: "Dice il Signore: Scavate molte fosse in questa valle, 17perché
dice il Signore: Voi non sentirete il vento né vedrete la pioggia, eppure
questa valle si riempirà d'acqua; berrete voi, la vostra truppa e le vostre
bestie da soma. 18Ciò è poca cosa agli occhi del Signore; egli
metterà anche Moab nelle vostre mani. 19Voi distruggerete tutte le
fortezze e tutte le città più importanti; abbatterete ogni albero e ostruirete
tutte le sorgenti d'acqua; rovinerete ogni campo fertile riempiendolo di
pietre". 20Al mattino, nell'ora dell'offerta, ecco scorrere
l'acqua dalla direzione di Edom; la zona ne fu inondata.
21Tutti i Moabiti, saputo che erano venuti i re per fare loro
guerra, arruolarono tutti gli uomini in età di maneggiare le armi e si
schierarono sulla frontiera. 22Alzatisi presto al mattino, quando il
sole splendeva sulle acque, i Moabiti videro da lontano le acque rosse come
sangue. 23Esclamarono: "Questo è sangue! I re si sono azzuffati
e l'uno ha ucciso l'altro. Ebbene, Moab, alla preda!". 24Andarono
dunque nell'accampamento di Israele. Ma gli Israeliti si alzarono e sconfissero
i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. I vincitori si inoltrarono nel paese,
incalzando e uccidendo i Moabiti. 25Ne demolirono le città; su tutti
i campi fertili ognuno gettò una pietra e li riempirono; otturarono tutte le
sorgenti d'acqua e tagliarono tutti gli alberi utili. Rimase soltanto Kir
Careset; i frombolieri l'aggirarono e l'assalirono. 26Il re di Moab,
visto che la guerra era insostenibile per lui, prese con sé settecento uomini
che maneggiavano la spada per aprirsi un passaggio verso il re di Edom, ma non
ci riuscì. 27Allora prese il figlio primogenito, che doveva regnare
al suo posto, e l'offrì in olocausto sulle mura. Si scatenò una grande ira
contro gli Israeliti, che si allontanarono da lui e tornarono nella loro
regione.
1Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo:
"Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il
Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei
figli". 2Eliseo le disse: "Che posso fare io per te? Dimmi
che cosa hai in casa". Quella rispose: "In casa la tua serva non ha
altro che un orcio di olio". 3Le disse: "Su, chiedi in
prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore
possibile. 4Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai
tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte". 5Si
allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi
porgevano ed essa versava. 6Quando i vasi furono pieni, disse a un
figlio: "Porgimi ancora un vaso". Le rispose: "Non ce ne sono
più". L'olio cessò. 7Essa andò a riferire la cosa all'uomo di
Dio, che le disse: "Va', vendi l'olio e accontenta i tuoi creditori; tu e
i tuoi figli vivete con quanto ne resterà".
8Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa,
che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava,
si fermava a mangiare da lei. 9Essa disse al marito: "Io so che
è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. 10Prepariamogli
una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un
tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa
ritirare". 11Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera
e vi si coricò. 12Egli disse a Ghecazi suo servo: "Chiama
questa Sunammita". La chiamò ed essa si presentò a lui. 13Eliseo
disse al suo servo: "Dille tu: Ecco hai avuto per noi tutta questa
premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di intervenire in tuo
favore presso il re oppure presso il capo dell'esercito?". Essa rispose:
"Io sto in mezzo al mio popolo". 14Eliseo replicò:
"Che cosa si può fare per lei?". Ghecazi disse: "Purtroppo essa
non ha figli e suo marito è vecchio". 15Eliseo disse:
"Chiamala!". La chiamò; essa si fermò sulla porta. 16Allora
disse: "L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio
un figlio". Essa rispose: "No, mio signore, uomo di Dio, non mentire
con la tua serva". 17Ora la donna rimase incinta e partorì un
figlio, proprio alla data indicata da Eliseo.
18Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre fra i
mietitori. 19Egli disse al padre: "La mia testa, la mia
testa!". Il padre ordinò a un servo: "Portalo dalla mamma". 20Questi
lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino stette sulle ginocchia di costei
fino a mezzogiorno, poi morì. 21Essa salì a stenderlo sul letto
dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì. 22Chiamò il marito e gli
disse: "Su, mandami uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di
Dio; tornerò subito". 23Quegli domandò: "Perché vuoi
andare oggi? Non è il novilunio né sabato". Ma essa rispose:
"Addio". 24Fece sellare l'asina e disse al proprio servo:
"Conducimi, cammina, non fermarmi durante il tragitto, a meno che non te
l'ordini io". 25Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte
Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Ghecazi suo servo:
"Ecco la Sunammita! 26Su, corrile incontro e domandale: Stai
bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?". Quella rispose:
"Bene!". 27Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli
afferrò le ginocchia. Ghecazi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di
Dio disse: "Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata e il Signore
me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato". 28Essa
disse: "Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi
forse: Non mi ingannare?".
29Eliseo disse a Ghecazi: "Cingi i tuoi fianchi, prendi il mio
bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta,
non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo". 30La
madre del ragazzo disse: "Per la vita del Signore e per la tua vita, non
ti lascerò". Allora quegli si alzò e la seguì. 31Ghecazi li aveva
preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stato
un gemito né altro segno di vita. Egli tornò verso Eliseo e gli riferì:
"Il ragazzo non si è svegliato". 32Eliseo entrò in casa.
Il ragazzo era morto, steso sul letto. 33Egli entrò, chiuse la porta
dietro a loro due e pregò il Signore. 34Quindi salì, si distese sul
ragazzo; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le
mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del bambino riprese
calore. 35Quindi si alzò e girò qua e là per la casa; tornò a
curvarsi su di lui; il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi. 36Eliseo
chiamò Ghecazi e gli disse: "Chiama questa Sunammita!". La chiamò e,
quando essa gli giunse vicino, le disse: "Prendi tuo figlio!". 37Quella
entrò, cadde ai piedi di lui, gli si prostrò davanti, prese il figlio e uscì.
38Eliseo tornò in Gàlgala. Nella regione imperversava la carestia.
Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo
servo: "Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei
profeti". 39Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe
selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e
se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della
minestra, non sapendo cosa fossero. 40Si versò da mangiare agli
uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: "Nella pentola c'è la
morte, uomo di Dio!". Non ne potevano mangiare. 41Allora Eliseo
ordinò: "Portatemi della farina". Versatala nella pentola, disse:
"Danne da mangiare alla gente". Non c'era più nulla di cattivo nella
pentola.
42Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di
Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse:
"Dallo da mangiare alla gente". 43Ma colui che serviva
disse: "Come posso mettere questo davanti a cento persone?". Quegli
replicò: "Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne
mangeranno e ne avanzerà anche". 44Lo pose davanti a quelli,
che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore.
1Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un
personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il
Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso.
2Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele
una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Nàaman. 3Essa
disse alla padrona: "Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in
Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra". 4Nàaman andò a
riferire al suo signore: "La giovane che proviene dal paese di Israele ha
detto così e così". 5Il re di Aram gli disse: "Vacci! Io
invierò una lettera al re di Israele". Quegli partì, prendendo con sé
dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti. 6Portò
la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: "Ebbene, insieme con
questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla
lebbra". 7Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le
vesti dicendo: "Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui
mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli
cerca pretesti contro di me".
8Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le
vesti, mandò a dire al re: "Perché ti sei stracciate le vesti? Quell'uomo
venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele". 9Nàaman
arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa
di Eliseo. 10Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: "Va',
bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai
guarito". 11Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando:
"Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del
Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra. 12Forse
l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di
Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?". Si voltò e se
ne partì adirato. 13Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero:
"Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse
eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito". 14Egli,
allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo
di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era
guarito.
15Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a
lui dicendo: "Ebbene, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in
Israele". Ora accetta un dono dal tuo servo". 16Quegli
disse: "Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo
prenderò". Nàaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 17Allora
Nàaman disse: "Se è no, almeno sia permesso al tuo servo di caricare qui
tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non intende
compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore. 18Tuttavia
il Signore perdoni il tuo servo se, quando il mio signore entra nel tempio di
Rimmòn per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e se anche io mi prostro nel
tempio di Rimmòn, durante la sua adorazione nel tempio di Rimmòn; il Signore
perdoni il tuo servo per questa azione". 19Quegli disse:
"Va' in pace". Partì da lui e fece un bel tratto di strada.
20Ghecazi, servo dell'uomo di Dio Eliseo, disse fra sé: "Ecco,
il mio signore è stato tanto generoso con questo Nàaman arameo da non prendere
quanto egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e
prenderò qualche cosa da lui". 21Ghecazi inseguì Nàaman.
Questi, vedendolo correre verso di sé, scese dal carro per andargli incontro e
gli domandò: "Tutto bene?". 22Quegli rispose: "Tutto
bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: Ecco, proprio ora, sono giunti da
me due giovani dalle montagne di Èfraim, da parte dei figli dei profeti. Dammi
per essi un talento d'argento e due vestiti". 23Nàaman disse:
"È meglio che tu prenda due talenti" e insistette con lui. Legò due
talenti d'argento in due sacchi insieme con due vestiti e li diede a due dei
suoi giovani, che li portarono davanti a Ghecazi. 24Giunto all'Ofel,
questi prese dalle loro mani il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò gli
uomini, che se ne andarono. 25Poi egli andò a presentarsi al suo
padrone. Eliseo gli domandò: "Ghecazi, da dove vieni?". Rispose:
"Il tuo servo non è andato in nessun luogo". 26Quegli
disse: "Non era forse presente il mio spirito quando quell'uomo si voltò
dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di
accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave? 27Ma
la lebbra di Nàaman si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre".
Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.
1I figli dei profeti dissero a Eliseo: "Ecco, il
luogo in cui ci raduniamo alla tua presenza è troppo stretto per noi. 2Andiamo
fino al Giordano; là prenderemo una trave per ciascuno e ci costruiremo una
residenza". Quegli rispose: "Andate!". 3Uno disse:
"Degnati di venire anche tu con i tuoi servi". Egli rispose: "Ci
verrò". 4E andò con loro. Giunti al Giordano, tagliarono alcuni
alberi. 5Ora, mentre uno abbatteva un tronco, il ferro dell'ascia
gli cadde in acqua. Egli gridò: "Oh, mio signore! Era stato preso in
prestito!". 6L'uomo di Dio domandò: "Dove è caduto?".
Gli mostrò il posto. Eliseo, allora, tagliò un legno e lo gettò in quel punto e
il ferro venne a galla. 7Disse: "Prendilo!". Quegli stese
la mano e lo prese.
8Mentre il re di Aram era in guerra contro Israele, in un consiglio
con i suoi ufficiali disse: "In quel tal posto sarà il mio
accampamento". 9L'uomo di Dio mandò a dire al re di Israele:
"Guardati dal passare per quel punto, perché là stanno scendendo gli
Aramei". 10Il re di Israele mandò a esplorare il punto
indicatogli dall'uomo di Dio. Questi l'avvertiva e il re si metteva in guardia;
ciò accadde non una volta o due soltanto. 11Molto turbato in cuor
suo per questo fatto, il re di Aram convocò i suoi ufficiali e disse loro:
"Non mi potreste indicare chi dei nostri è per il re di Israele?". 12Uno
degli ufficiali rispose: "No, re mio signore, perché Eliseo profeta di
Israele riferisce al re di Israele quanto tu dici nella tua camera da
letto". 13Quegli disse: "Andate, informatevi dove sia
costui; io manderò a prenderlo". Gli fu riferito: "Ecco, sta in
Dotan". 14Egli mandò là cavalli, carri e un bel numero di soldati;
vi giunsero di notte e circondarono la città.
15Il giorno dopo, l'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì.
Ecco, un esercito circondava la città con cavalli e carri. Il suo servo disse:
"Ohimè, mio signore, come faremo?". 16Quegli rispose:
"Non temere, perché i nostri sono più numerosi dei loro". 17Eliseo
pregò così: "Signore, apri i suoi occhi; egli veda". Il Signore aprì
gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri
di fuoco intorno a Eliseo.
18Poiché gli Aramei scendevano verso di lui, Eliseo pregò il
Signore: "Oh, colpisci questa gente di cecità!". E il Signore li
colpì di cecità secondo la parola di Eliseo. 19Disse loro Eliseo:
"Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi
condurrò dall'uomo che cercate". Egli li condusse in Samaria. 20Quando
giunsero in Samaria, Eliseo disse: "Signore, apri i loro occhi; essi
vedano!". Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a
Samaria!
21Il re di Israele quando li vide, disse a Eliseo: "Li devo
uccidere, padre mio?". 22Quegli rispose: "Non ucciderli.
Forse uccidi uno che hai fatto prigioniero con la spada e con l'arco? Piuttosto
metti davanti a loro pane e acqua; mangino e bevano, poi se ne vadano dal loro
padrone". 23Fu imbandito loro un gran banchetto. Dopo che
ebbero mangiato e bevuto, li congedò ed essi se ne andarono dal loro padrone.
Le bande aramee non penetrarono più nel paese di Israele.
24Dopo tali cose Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito
e venne ad assediare Samaria. 25Ci fu una carestia eccezionale in
Samaria, mentre l'assedio si faceva più duro, tanto che una testa d'asino si
vendeva ottanta sicli d'argento e un quarto di qab di tuberi cinque
sicli. 26Mentre il re di Israele passava sulle mura, una donna gli gridò
contro: "Aiuto, mio signore re!". 27Rispose: "Non ti
aiuta neppure il Signore! Come potrei aiutarti io? Forse con il prodotto
dell'aia o con quello del torchio?". 28Il re aggiunse:
"Che hai?". Quella rispose: "Questa donna mi ha detto: Dammi tuo
figlio; mangiamocelo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani. 29Abbiamo
cotto mio figlio e ce lo siamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: Dammi
tuo figlio; mangiamocelo, ma essa ha nascosto suo figlio". 30Quando
udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti. Mentre egli passava
sulle mura, lo vide il popolo; ecco, aveva un sacco di sotto, sulla carne. 31Egli
disse: "Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di
Eliseo, figlio di Safat, resterà sulle sue spalle".
32Eliseo stava seduto in casa; con lui sedevano gli anziani. Il re
si fece precedere da un uomo. Prima che arrivasse il messaggero, quegli disse
agli anziani: "Avete visto? Quel figlio di assassino ordina che mi si
tolga la vita. Fate attenzione! Quando arriva il messaggero, chiudete la porta;
tenetelo fermo sulla porta. Forse dietro non si sente il rumore dei piedi del
suo padrone?". 33Stava ancora parlando con loro, quando il re
scese da lui e gli disse: "Tu vedi quanto male ci viene dal Signore; che
aspetterò più io dal Signore?".
1Ma Eliseo disse: "Ascolta la parola del Signore:
Dice il Signore: A quest'ora, domani, alla porta di Samaria una sea di
farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un
siclo". 2Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava,
rispose all'uomo di Dio: "Già, il Signore apre le finestre in cielo!
Avverrà mai una cosa simile?". Quegli disse: "Ecco, tu lo vedrai con
gli occhi, ma non ne mangerai".
3Ora c'erano quattro lebbrosi davanti alla porta. Essi dicevano fra
di loro: "Perché stiamo seduti qui ad attendere la morte? 4Se
risolviamo di andare in città, in città c'è la fame e vi moriremo. Se stiamo
qui, moriremo ugualmente. Ora, su, andiamo all'accampamento degli Aramei; se ci
lasceranno in vita, vivremo; se ci uccideranno, moriremo". 5Si
alzarono al crepuscolo per andare all'accampamento degli Aramei e giunsero fino
al limite del loro campo. Ebbene, là non c'era nessuno. 6Il Signore
aveva fatto udire nell'accampamento degli Aramei rumore di carri, scalpitio di
cavalli e chiasso di un grande esercito. Essi si erano detti l'un l'altro:
"Ecco, il re di Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittiti e i
re dell'Egitto per assalirci". 7Alzatisi all'imbrunire, erano
fuggiti, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e il campo come
si trovava; erano fuggiti per mettersi in salvo. 8Quei lebbrosi,
giunti al limite del campo, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e
bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere.
Ritornati, entrarono in un'altra tenda; portarono via tutto e andarono a
nasconderlo.
9Si dissero: "Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno
di buone notizie, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino all'alba di
domani, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e
annunziamolo alla reggia". 10Vi andarono; chiamarono le guardie
della città e riferirono loro: "Siamo andati nel campo degli Aramei; ecco,
non c'era nessuno né si sentiva voce umana. C'erano cavalli e asini legati e le
tende intatte". 11Le guardie allora gridarono e la notizia fu
portata dentro la reggia.
12Il re si alzò di notte e disse ai suoi ufficiali: "Vi dirò
quello che hanno fatto con noi gli Aramei. Sapendo che siamo affamati, hanno
abbandonato il campo per nascondersi in campagna, dicendo: Appena usciranno
dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo in città". 13Uno
dei suoi ufficiali rispose: "Si prendano i cinque cavalli che sono rimasti
in questa città, caso mai capiterà loro come alla moltitudine di Israele, e
mandiamo a vedere". 14Presero allora due carri con i cavalli;
il re li mandò a seguire l'esercito degli Aramei, dicendo: "Andate e
vedete". 15Li seguirono fino al Giordano; ecco tutta la strada
era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via nella fretta.
I messaggeri tornarono e riferirono al re.
16Allora uscirono tutti e saccheggiarono il campo degli Aramei. Una sea
di farina si vendette per un siclo, così pure due sea di orzo si
vendettero per un siclo, secondo la parola del Signore. 17Il re
aveva messo a guardia della porta lo scudiero, al cui braccio egli si
appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quegli morì come aveva
predetto l'uomo di Dio quando parlò al re che era sceso da lui. 18Difatti,
dopo che l'uomo di Dio aveva detto al re: "A quest'ora, domani, alla porta
di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche una sea di
farina costerà un siclo", 19lo scudiero aveva risposto all'uomo
di Dio: "Già, Dio apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa
simile?". E quegli aveva detto: "Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma
non ne mangerai". 20A lui capitò proprio questo: lo calpestò la
folla alla porta ed egli morì.
1Eliseo aveva detto alla donna a cui aveva risuscitato
il figlio: "Alzati e vattene con la tua famiglia; dimora fuori del tuo
paese, dovunque troverai da star bene, perché il Signore ha chiamato la
carestia, che verrà sul paese per sette anni". 2La donna si era
alzata e aveva fatto come aveva detto l'uomo di Dio. Se ne era andata con la
sua famiglia nel paese dei Filistei, per sette anni. 3Al termine dei
sette anni, la donna tornò dal paese dei Filistei e andò dal re a reclamare la
sua casa e il suo campo. 4Il re stava parlando con Ghecazi, servo
dell'uomo di Dio, e diceva: "Narrami tutte le meraviglie compiute da
Eliseo". 5Costui stava narrando al re come aveva risuscitato il
morto, quand'ecco si presenta al re la donna a cui aveva risuscitato il figlio,
per riavere la sua casa e il suo campo. Ghecazi disse: "Re, mio signore,
questa è la donna e questo è il figlio risuscitato da Eliseo". 6Il
re interrogò la donna, che gli narrò il fatto. Il re l'affidò a un funzionario
dicendo: "Restituiscile quanto le appartiene e la rendita intera del
campo, dal giorno del suo abbandono del paese fino ad ora".
7Eliseo andò a Damasco. A Ben-Hadàd, re di Aram, che era ammalato,
fu riferito: "L'uomo di Dio è venuto fin qui". 8Il re
disse a Cazaèl: "Prendi un dono e va' incontro all'uomo di Dio e per suo
mezzo interroga il Signore, per sapere se guarirò o no da questa
malattia". 9Cazaèl gli andò incontro prendendo con sé, in
regalo, tutte le cose più squisite di Damasco, con cui caricò quaranta
cammelli. Arrivato, si fermò davanti a lui e gli disse: "Tuo figlio,
Ben-Hadàd, re di Aram, mi ha mandato da te con la domanda: Guarirò o no da questa
malattia?". 10Eliseo gli disse: "Va' a dirgli: Tu
guarirai; ma il Signore mi ha mostrato che egli certamente morirà". 11Poi,
con sguardo fisso, si irrigidì a lungo; alla fine l'uomo di Dio si mise a
piangere. 12Cazaèl disse: "Signor mio, perché piangi?".
Quegli rispose: "Perché so quanto male farai agli Israeliti: brucerai le
loro fortezze, ucciderai di spada i loro giovani, sfracellerai i loro bambini,
sventrerai le loro donne incinte". 13Cazaèl disse: "Ma che
sono io tuo servo? Un cane potrebbe attuare questa grande predizione?".
Eliseo rispose: "Il Signore mi ha mostrato che tu diventerai re di
Aram". 14Quegli si separò da Eliseo e ritornò dal suo padrone,
che gli domandò: "Che ti ha detto Eliseo?". Rispose: "Mi ha
detto: Certo guarirai". 15Il giorno dopo costui prese una
coperta, l'immerse nell'acqua e poi la stese sulla faccia del re che morì. Al
suo posto divenne re Cazaèl.
16Nell'anno quinto di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne
re Ioram figlio di Giòsafat re di Giuda. 17Quando divenne re aveva
trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme. 18Camminò per la
strada dei re di Israele, come aveva fatto la famiglia di Acab, perché sua
moglie era figlia di Acab. Fece ciò che è male agli occhi del Signore. 19Il
Signore, però, non volle distruggere Giuda a causa di Davide suo servo, secondo
la promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada per lui e per i suoi
figli. 20Durante il suo regno Edom si ribellò al potere di Giuda e
si elesse un re. 21Allora Ioram passò a Zeira con tutti i suoi
carri. Egli si mosse di notte e sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato,
insieme con gli ufficiali dei carri; così il popolo fuggì nelle tende. 22Edom,
ribellatosi al potere di Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche
Libna si ribellò.
23Le altre gesta di Ioram, tutte le sue azioni, sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 24Ioram si addormentò con i
suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide, e al suo posto divenne
re suo figlio Acazia.
25Nell'anno decimosecondo di Ioram figlio di Acab, re di Israele,
divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda. 26Quando divenne re,
Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava
Atalia, figlia di Omri re di Israele. 27Imitò la condotta della casa
di Acab; fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto la casa
di Acab, perché era imparentato con la casa di Acab. 28Egli con
Ioram figlio di Acab andò in guerra contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di
Gàlaad; ma gli Aramei ferirono Ioram. 29Allora il re Ioram andò a
curarsi in Izrèel per le ferite ricevute dagli Aramei in Ramot, mentre
combatteva contro Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese
a visitare Ioram figlio di Acab in Izreèl, perché costui era malato.
1Il profeta Eliseo chiamò uno dei figli dei profeti e
gli disse: "Cingiti i fianchi, prendi in mano questo vasetto d'olio e va'
in Ramot di Gàlaad. 2Appena giunto, cerca Ieu figlio di Giòsafat,
figlio di Nimsi. Entrato in casa, lo farai alzare dal gruppo dei suoi compagni
e lo condurrai in una camera interna. 3Prenderai il vasetto
dell'olio e lo verserai sulla sua testa, dicendo: Dice il Signore: Ti ungo re
su Israele. Poi aprirai la porta e fuggirai senza indugio". 4Il
giovane andò a Ramot di Gàlaad. 5Appena giunto, trovò i capi
dell'esercito seduti insieme. Egli disse: "Ho un messaggio per te, o
capo". Ieu disse: "Per chi fra tutti noi?". Ed egli rispose:
"Per te, o capo". 6Ieu si alzò ed entrò in una camera;
quegli gli versò l'olio sulla testa dicendogli: "Dice il Signore, Dio di
Israele: Ti ungo re sul popolo del Signore, su Israele. 7Tu
demolirai la casa di Acab tuo signore; io vendicherò il sangue dei miei servi i
profeti e il sangue di tutti i servi del Signore sparso da Gezabele. 8Tutta
la casa di Acab perirà; io eliminerò nella famiglia di Acab ogni maschio,
schiavo o libero in Israele. 9Renderò la casa di Acab come la casa
di Geroboamo figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa figlio di Achia. 10La
stessa Gezabele sarà divorata dai cani nella campagna di Izreèl; nessuno la
seppellirà". Quindi aprì la porta e fuggì.
11Quando Ieu si presentò agli ufficiali del suo padrone, costoro gli
domandarono: "Va tutto bene? Perché questo pazzo è venuto da te?".
Egli disse loro: "Voi conoscete l'uomo e le sue chiacchiere". 12Gli
dissero: "Baie! Su, raccontacelo!". Egli disse: "Mi ha parlato
così e così, affermando: Dice il Signore: Ti ungo re su Israele". 13Tutti
presero in fretta i propri vestiti e li stesero sotto di lui sugli stessi
gradini, suonarono la tromba e gridarono: "Ieu è re".
14Ieu figlio di Giòsafat, figlio di Nimsi, congiurò contro Ioram.
(Ioram aveva difeso con tutto Israele Ramot di Gàlaad di fronte a Cazaèl, re di
Aram, 15poi Ioram era tornato a curarsi in Izreèl le ferite ricevute
dagli Aramei nella guerra contro Cazaèl, re di Aram). Ieu disse: "Se tale
è il vostro sentimento, nessuno esca o fugga dalla città per andare ad
annunziarlo in Izreèl". 16Ieu salì su un carro e partì per
Izreèl, perché là giaceva malato Ioram e Acazia re di Giuda era sceso per
visitarlo.
17La sentinella che stava sulla torre di Izreèl vide la truppa di
Ieu che avanzava e disse: "Vedo una truppa". Ioram disse:
"Prendi un cavaliere e mandalo loro incontro per domandare: Tutto
bene?". 18Uno a cavallo andò loro incontro e disse: "Il re
domanda: Tutto bene?". Ieu disse: "Che importa a te come vada? Passa
dietro a me e seguimi". La sentinella riferì: "Il messaggero è
arrivato da quelli, ma non torna indietro". 19Il re mandò un
altro cavaliere che, giunto da quelli, disse: "Il re domanda: Tutto
bene?". Ma Ieu disse: "Che importa a te come vada? Passa dietro a me
e seguimi". 20La sentinella riferì: "È arrivato da quelli,
ma non torna indietro. Il modo di guidare è quello di Ieu figlio di Nimsi;
difatti guida all'impazzata".
21Ioram disse: "Attacca i cavalli". Appena fu pronto il
suo carro, Ioram re di Israele, e Acazia re di Giuda, partirono, ognuno sul
proprio carro. Andarono incontro a Ieu, che raggiunsero nel campo di Nabòt di
Izreèl.
22Quando Ioram vide Ieu, gli domandò: "Tutto bene, Ieu?".
Rispose: "Sì, tutto bene, finché durano le prostituzioni di Gezabele tua
madre e le sue numerose magie". 23Allora Ioram si volse
indietro e fuggì, dicendo ad Acazia: "Siamo traditi, Acazia!". 24Ieu,
impugnato l'arco, colpì Ioram nel mezzo delle spalle. La freccia gli attraversò
il cuore ed egli si accasciò sul carro. 25Ieu disse a Bidkar suo
scudiero: "Sollevalo, gettalo nel campo che appartenne a Nabòt di Izreèl;
mi ricordo che una volta, mentre io e te eravamo sullo stesso carro al seguito
di suo padre Acab, il Signore proferì su di lui questo oracolo: 26Non
ho forse visto ieri il sangue di Nabòt e il sangue dei suoi figli? Oracolo del
Signore. Ti ripagherò in questo stesso campo. Oracolo del Signore. Sollevalo e
gettalo nel campo secondo la parola del Signore".
27Visto ciò, Acazia re di Giuda fuggì per la strada di Bet-Gan; Ieu
l'inseguì e ordinò: "Colpite anche costui". Lo colpirono sul carro
nella salita di Gur, nelle vicinanze di Ibleam. Egli fuggì a Meghìddo, ove
morì. 28I suoi ufficiali lo portarono a Gerusalemme su un carro e lo
seppellirono nel suo sepolcro, vicino ai suoi padri, nella città di Davide.
29Acazia era divenuto re di Giuda nell'anno undecimo di Ioram,
figlio di Acab.
30Ieu arrivò in Izreèl. Appena lo seppe, Gezabele si truccò gli
occhi con stibio, si acconciò la capigliatura e si mise alla finestra. 31Mentre
Ieu entrava per la porta, gli domando: "Tutto bene, o Zimri, assassino del
suo padrone?". 32Ieu alzò lo sguardo alla finestra e disse:
"Chi è con me? Chi?". Due o tre eunuchi si affacciarono a guardarlo. 33Egli
disse: "Gettatela giù". La gettarono giù. Il suo sangue schizzò sul
muro e sui cavalli. Ieu passò sul suo corpo, 34poi entrò, mangiò e
bevve; alla fine ordinò: "Andate a vedere quella maledetta e seppellitela,
perché era figlia di re". 35Andati per seppellirla, non
trovarono altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani. 36Tornati,
riferirono il fatto a Ieu, che disse: "Si è avverata così la parola che il
Signore aveva detta per mezzo del suo servo Elia il Tisbita: Nel campo di
Izreèl i cani divoreranno la carne di Gezabele. 37E il cadavere di
Gezabele nella campagna sarà come letame, perché non si possa dire: Questa è
Gezabele".
1In Samaria c'erano settanta figli di Acab. Ieu scrisse
lettere e le inviò in Samaria ai capi della città, agli anziani e ai tutori dei
figli di Acab. In esse diceva: 2"Ora, quando giungerà a voi
questa lettera - voi, infatti, avete con voi i figli del vostro signore, i
carri, i cavalli, le fortezze e le armi - 3scegliete il figlio
migliore e più capace del vostro signore e ponetelo sul trono del padre;
combattete per la casa del vostro signore". 4Quelli ebbero una
grande paura e dissero: "Ecco, due re non hanno potuto resistergli; come
potremmo resistergli noi?". 5Il maggiordomo, il prefetto della
città, gli anziani e i tutori mandarono a Ieu questo messaggio: "Noi siamo
tuoi servi; noi faremo quanto ci ordinerai. Non nomineremo un re; fa' quanto ti
piace".
6Ieu scrisse loro quest'altra lettera: "Se siete dalla mia
parte e se obbedite alla mia parola, prendete le teste dei figli del vostro
signore e presentatevi a me domani a quest'ora in Izreèl". I figli del re
erano settanta; vivevano con i grandi della città, che li allevavano. 7Ricevuta
la lettera, quelli presero i figli del re e li uccisero - erano settanta -;
quindi posero le loro teste in panieri e le mandarono da lui in Izreèl. 8Si
presentò un messaggero che riferì a Ieu: "Hanno portato le teste dei figli
del re". Egli disse: "Ponetele in due mucchi alla porta della città e
ci restino fino a domani mattina". 9Il mattino dopo uscì, si
fermò e disse a tutto il popolo: "Voi siete innocenti; ecco io ho
congiurato contro il mio signore e l'ho ucciso. Ma chi ha colpito tutti questi?
10Constatate come neppure una parola che il Signore ha annunziato
per mezzo del suo servo Elia, sia venuta meno; il Signore ha attuato quanto
aveva predetto per mezzo di Elia, suo servo". 11Ieu uccise poi
tutti i superstiti della famiglia di Acab in Izreèl, tutti i suoi grandi, i
suoi amici e i suoi sacerdoti, fino a non lasciarne neppure uno.
12Quindi si alzò e partì per Samaria. Passando per Bet-Eked dei
pastori, 13Ieu trovò i fratelli di Acazia, re di Giuda. Egli
domandò: "Voi, chi siete?". Risposero: "Siamo fratelli di
Acazia; siamo scesi per salutare i figli del re e i figli della regina". 14Egli
ordinò: "Prendeteli vivi". Li presero vivi, li uccisero e li
gettarono nel pozzo di Bet-Eked; erano quarantadue e non ne rimase neppure uno.
15Partito di lì, si imbatté in Ionadàb, figlio di Recàb, che gli
veniva incontro; Ieu lo salutò e gli disse: "Il tuo cuore è retto verso di
me, come il mio nei tuoi riguardi?". Ionadàb rispose: "Sì".
"Se sì, dammi la mano". Ionadàb gliela diede. Ieu allora lo fece
salire sul carro vicino a sé 16e gli disse: "Vieni con me e
vedrai il mio zelo per il Signore". Lo portò con sé sul carro. 17Entrò
in Samaria, ove uccise tutti i superstiti della casa di Acab fino ad
annientarla, secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia.
18Ieu radunò tutto il popolo e gli disse: "Acab ha servito Baal
un poco; Ieu lo servirà molto. 19Ora convocatemi tutti i profeti di
Baal, tutti i suoi fedeli e tutti i suoi sacerdoti; non ne manchi neppure uno,
perché intendo offrire un grande sacrificio a Baal. Chi mancherà non sarà
lasciato in vita". Ieu agiva con astuzia, per distruggere tutti i fedeli
di Baal. 20Ieu disse: "Convocate una festa solenne per
Baal". La convocarono. 21Ieu inviò messaggeri per tutto
Israele; si presentarono tutti i fedeli di Baal - nessuno si astenne dal
viaggio - e si radunarono nel tempio di Baal, che ne risultò pieno da
un'estremità all'altra. 22Ieu disse al guardarobiere: "Tira
fuori le vesti per tutti i fedeli di Baal". Ed egli le tirò fuori. 23Ieu,
accompagnato da Ionadàb figlio di Recàb, entrò nel tempio di Baal e disse ai
fedeli di Baal: "Badate bene che non ci sia fra di voi nessuno dei fedeli
del Signore, ma solo fedeli di Baal".
24Mentre quelli si accingevano a compiere sacrifici e olocausti, Ieu
fece uscire ottanta suoi uomini con la minaccia: "Se qualcuno farà fuggire
uno degli uomini che io oggi metto nelle vostre mani, pagherà con la sua vita
la vita di lui". 25Quando ebbe finito di compiere l'olocausto,
Ieu disse alle guardie e agli scudieri: "Entrate, uccideteli. Nessuno
scappi". Le guardie e gli scudieri li passarono a fil di spada e li
gettarono perfino nella cella del tempio di Baal. 26Penetrati in
essa, portarono fuori il palo sacro del tempio di Baal e lo bruciarono. 27Fecero
a pezzi la stele di Baal, demolirono il tempio di Baal e lo ridussero un
immondezzaio fino ad oggi.
28Ieu fece scomparire Baal da Israele. 29Ma Ieu non si
allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a
Israele e non abbandonò i vitelli d'oro che erano a Betel e in Dan.
30Il Signore disse a Ieu: "Perché ti sei compiaciuto di fare
ciò che è giusto ai miei occhi e hai compiuto per la casa di Acab quanto era
nella mia intenzione, i tuoi figli - fino alla quarta generazione - siederanno
sul trono di Israele". 31Ma Ieu non si preoccupò di seguire la
legge del Signore Dio di Israele con tutto il cuore; non si allontanò dai
peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele.
32In quel tempo il Signore cominciò a ridurre il territorio di
Israele; Cazaèl sconfisse gli Israeliti in tutti i loro confini: 33dal
Giordano, verso oriente, occupò tutta la regione di Gàlaad, dei Gaditi, dei
Rubeniti e dei Manassiti, da Aroer, che è presso il torrente Arnon, a Gàlaad e
a Basan.
34Le altre gesta di Ieu, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 35Ieu si
addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in Samaria. Al suo posto divenne
re suo figlio Ioacaz. 36La durata del regno di Ieu su Israele, in
Samaria, fu di ventotto anni.
1Atalia madre di Acazia, visto che era morto suo
figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale. 2Ma
Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazia, sottrasse Ioas figlio di
Acazia dal gruppo dei figli del re destinati alla morte e lo portò con la
nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalia ed egli non fu messo
a morte. 3Rimase sei anni nascosto presso di lei nel tempio; intanto
Atalia regnava sul paese.
4Il settimo anno Ioiada convocò i capi di centinaia dei Carii e
delle guardie e li fece venire nel tempio. Egli concluse con loro un'alleanza,
facendoli giurare nel tempio; quindi mostrò loro il figlio del re. 5Diede
loro le seguenti disposizioni: "Questo farete: un terzo di quelli che fra
di voi iniziano il servizio di sabato per fare la guardia alla reggia, 6un
altro terzo alla porta di Sur e un terzo alla porta dietro i cursori; voi
farete invece la guardia alla casa di Massach, 7gli altri due gruppi
di voi, ossia quanti smontano il sabato, faranno la guardia al tempio. 8Circonderete
il re, ognuno con la sua arma in pugno e chi tenta di penetrare nello
schieramento sia messo a morte. Accompagnerete il re ovunque egli vada". 9I
capi di centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiada. Ognuno
prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio e quelli che smontavano
il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiada. 10Il sacerdote consegnò
ai capi di centinaia lance e scudi del re Davide, che erano nel deposito del
tempio. 11Le guardie, ognuno con l'arma in pugno, si disposero
dall'angolo meridionale del tempio fino all'angolo settentrionale, davanti
all'altare e al tempio e intorno al re. 12Allora Ioiada fece uscire
il figlio del re, gli impose il diadema e le insegne; lo proclamò re e lo unse.
Gli astanti batterono le mani ed esclamarono: "Viva il re!".
13Atalia, sentito il clamore delle guardie e del popolo, si diresse
verso la moltitudine nel tempio. 14Guardò: ecco, il re stava presso
la colonna secondo l'usanza; i capi e i trombettieri erano intorno al re,
mentre tutto il popolo del paese esultava e suonava le trombe. Atalia si stracciò
le vesti e gridò: "Tradimento, tradimento!".
15Il sacerdote Ioiada ordinò ai capi dell'esercito: "Fatela
uscire tra le file e chiunque la segua sia ucciso di spada". Il sacerdote
infatti aveva stabilito che non venisse uccisa nel tempio del Signore. 16Le
misero le mani addosso ed essa raggiunse la reggia attraverso l'ingresso dei
Cavalli e là fu uccisa.
17Ioiada concluse un'alleanza fra il Signore, il re e il popolo, con
cui questi si impegnò a essere il popolo del Signore; ci fu anche un'alleanza fra
il re e il popolo. 18Tutto il popolo del paese penetrò nel tempio di
Baal e lo demolì, frantumandone gli altari e le immagini: uccisero dinanzi agli
altari lo stesso Mattan, sacerdote di Baal.
Il sacerdote Ioiada mise guardie intorno al tempio. 19Egli prese i
capi di centinaia dei Carii e delle guardie e tutto il popolo del paese;
costoro fecero scendere il re dal tempio e attraverso la porta delle Guardie lo
condussero nella reggia, ove egli sedette sul trono regale. 20Tutto
il popolo del paese fu in festa; la città restò tranquilla. Atalia fu uccisa
con la spada nella reggia.
1Quando divenne re, Ioas aveva sette anni. 2Divenne
re nell'anno settimo di Ieu e regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di
Bersabea, si chiamava Sibia. 3Ioas fece ciò che è giusto agli occhi
del Signore per tutta la sua vita, perché era stato educato dal sacerdote
Ioiada. 4Ma non scomparvero le alture, infatti il popolo tuttora
sacrificava e offriva incenso sulle alture.
5Ioas disse ai sacerdoti: "Tutto il denaro delle rendite sacre,
che viene portato nel tempio del Signore, il denaro che uno versa per il
proprio riscatto e tutto il denaro offerto spontaneamente al tempio, 6lo
prendano i sacerdoti, ognuno dalla mano del proprio conoscente; con esso
eseguiscano le riparazioni del tempio, ovunque appaiano necessarie".
7Ora nell'anno ventitré del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora
eseguito le riparazioni nel tempio. 8Il re Ioas convocò il sacerdote
Ioiada e gli altri sacerdoti e disse loro: "Perché non avete restaurato il
tempio? D'ora innanzi non ritirerete più il denaro dai vostri conoscenti, ma lo
consegnerete per il restauro del tempio". 9I sacerdoti
acconsentirono a non ricevere più il denaro dal popolo e a non curare il
restauro del tempio.
10Il sacerdote Ioiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio
e la pose a lato dell'altare, a destra di chi entra nel tempio. I sacerdoti
custodi della soglia depositavano ivi tutto il denaro portato al tempio. 11Quando
vedevano che nella cassa c'era molto denaro, veniva il segretario del re,
insieme con il sommo sacerdote, che riducevano in verghe e contavano il denaro
trovato nel tempio. 12Consegnavano il denaro controllato nelle mani
degli esecutori dei lavori nel tempio. Costoro lo distribuivano ai falegnami e
ai muratori, che lavoravano nel tempio, 13ai muratori, ai
tagliapietre, ai fornitori del legname e delle pietre da taglio per il restauro
dei danni nel tempio, insomma per quanto era necessario per riparare il tempio.
14Ma con il denaro portato al tempio del Signore non si dovevano
fare né coppe d'argento, né strumenti musicali, né coltelli, né vassoi, né
trombe, insomma nessun oggetto d'oro o d'argento. 15Esso era
consegnato solo agli esecutori dei lavori, che l'usavano per restaurare il
tempio. 16Coloro nelle cui mani si rimetteva il denaro perché lo
dessero agli esecutori dei lavori non dovevano renderne conto, perché la loro
condotta ispirava fiducia. 17Il denaro dei sacrifici per il delitto
e per il peccato non era destinato al tempio, ma era lasciato ai sacerdoti.
18In quel tempo Cazaèl re di Aram mosse guerra contro Gat e la
conquistò. Allora Cazaèl si preparò ad assalire Gerusalemme. 19Ioas
re di Giuda prese tutti gli oggetti consacrati da Giòsafat, da Ioram e da
Acazia, suoi antenati, re di Giuda, e quelli consacrati da lui stesso, insieme
con tutto l'oro trovato nei tesori del tempio e della reggia; egli mandò tutto
ciò a Cazaèl re di Aram, che si allontanò da Gerusalemme.
20Le altre gesta di Ioas e tutte le sue azioni sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 21I suoi ufficiali si
sollevarono organizzando una congiura; uccisero Ioas a Bet-Millo, nella discesa
verso Silla. 22Iozabàd figlio di Simeat e Iozabàd figlio di Somer,
suoi ufficiali, lo colpirono ed egli morì. Lo seppellirono con i suoi padri
nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.
1Nell'anno ventitré di Ioas figlio di Acazia, re di
Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioacaz figlio di Ieu, che regnò
diciassette anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò
il peccato con cui Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto peccare Israele, né
mai se ne allontanò. 3L'ira del Signore divampò contro Israele e li
mise nelle mani di Cazaèl re di Aram e di Ben-Hadàd figlio di Cazaèl, per tutto
quel tempo. 4Ma Ioacaz placò il volto del Signore. Il Signore lo
ascoltò, perché aveva visto come il re di Aram opprimeva gli Israeliti. 5Il
Signore concesse un liberatore a Israele. Essi sfuggirono al potere di Aram;
gli Israeliti poterono abitare nelle loro tende come prima. 6Ma essi
non si allontanarono dal peccato che la casa di Geroboamo aveva fatto
commettere a Israele; anzi lo ripeterono. Perfino il palo sacro rimase in piedi
in Samaria. 7Pertanto, di tutte le truppe di Ioacaz il Signore
lasciò soltanto cinquanta cavalli, dieci carri e diecimila fanti, perché li
aveva distrutti il re di Aram, riducendoli come la polvere che si calpesta.
8Le altre gesta di Ioacaz, tutte le sue azioni e prodezze, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 9Ioacaz si
addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re
suo figlio Ioas.
10Nell'anno trentasette di Ioas re di Giuda, su Israele in Samaria
divenne re Ioas, figlio di Ioacaz, che regnò sedici anni. 11Fece ciò
che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da tutti i peccati che
Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele, ma li ripeté.
12Le altre gesta di Ioas, tutte le sue azioni e prodezze, le guerre
combattute con Amazia re di Giuda, sono descritte nel libro delle Cronache dei
re di Israele. 13Ioas si addormentò con i suoi padri e sul suo trono
salì Geroboamo. Ioas fu sepolto in Samaria insieme con i re di Israele.
14Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas re di
Israele, sceso a visitarlo, scoppiò in pianto davanti a lui, dicendo:
"Padre mio, padre mio, carro di Israele e sua cavalleria". 15Eliseo
gli disse: "Prendi arco e frecce". Egli prese arco e frecce. 16Aggiunse
al re di Israele: "Impugna l'arco". Quando il re l'ebbe impugnato,
Eliseo mise la mano sulla mano del re, 17quindi disse: "Apri la
finestra verso oriente". Aperta che fu la finestra, Eliseo disse:
"Tira!". Ioas tirò. Eliseo disse: "Freccia vittoriosa per il
Signore, freccia vittoriosa su Aram. Tu sconfiggerai, fino allo sterminio, gli Aramei
in Afek". 18Eliseo disse: "Prendi le frecce". E
quando quegli le ebbe prese, disse al re di Israele: "Percuoti con le tue
frecce la terra" ed egli la percosse tre volte, poi si fermò. 19L'uomo
di Dio s'indignò contro di lui e disse: "Avresti dovuto colpire cinque o
sei volte; allora avresti sconfitto l'Aram fino allo sterminio; ora, invece,
sconfiggerai l'Aram solo tre volte".
20Eliseo morì; lo seppellirono. All'inizio dell'anno nuovo irruppero
nel paese alcune bande di Moab. 21Mentre seppellivano un uomo, alcuni,
visto un gruppo di razziatori, gettarono il cadavere sul sepolcro di Eliseo e
se ne andarono. L'uomo, venuto a contatto con le ossa di Eliseo, risuscitò e si
alzò in piedi.
22Cazaèl re di Aram oppresse gli Israeliti finché visse Ioacaz. 23Alla
fine il Signore si mostrò benevolo, ne ebbe compassione e tornò a favorirli a
causa della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe; per questo non volle
distruggerli né scacciarli davanti a sé, fino ad oggi. 24Cazaèl re
di Aram morì. Al suo posto divenne re suo figlio Ben-Hadàd. 25Allora
Ioas figlio di Ioacaz riprese a Ben-Hadàd, figlio di Cazaèl le città che Cazaèl
aveva tolte con le armi a suo padre Ioacaz. Ioas lo sconfisse tre volte; così
riconquistò le città di Israele.
1Nell'anno secondo di Ioas figlio di Ioacaz, re di
Israele, divenne re Amazia figlio di Ioas, re di Giuda. 2Quando
divenne re aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua
madre era di Gerusalemme e si chiamava Ioaddain. 3Egli fece ciò che
è retto agli occhi del Signore, ma non come Davide suo antenato: agì in tutto
come suo padre Ioas. 4Solo non scomparvero le alture; il popolo
ancora sacrificava e offriva incensi sulle alture. 5Quando il regno
fu saldo nelle sue mani, uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo
padre. 6Ma non uccise i figli degli assassini, secondo quanto è
scritto nel libro della legge di Mosè, ove il Signore prescrive: "I padri
non moriranno per i figli né i figli per i padri, perché ognuno morirà per il
suo peccato". 7Egli sconfisse gli Idumei nella Valle del sale,
uccidendone diecimila. In tale guerra occupò Sela e la chiamò Iokteèl, come è
chiamata fino ad oggi.
8Allora Amazia mandò messaggeri a Ioas figlio di Ioacaz, figlio di
Ieu, re di Israele, per dirgli: "Su, guardiamoci in faccia". 9Ioas
re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: "Il cardo del Libano
mandò a dire al cedro del Libano: Da' in moglie tua figlia a mio figlio. Ora
passò una bestia selvatica del Libano e calpestò il cardo. 10Tu hai
sconfitto Edom, per questo il tuo cuore ti ha reso altero. Sii glorioso, ma
resta nella tua casa. Perché provocare una calamità? Potresti precipitare tu e
Giuda con te". 11Amazia non lo ascoltò. Allora Ioas re di
Israele si mise in marcia; si guardarono in faccia, lui e Amazia re di Giuda,
in Bet-Sèmes, che appartiene a Giuda. 12Giuda fu sconfitto di fronte
a Israele e ognuno fuggì nella propria tenda. 13Ioas re di Israele
in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda figlio di Ioas, figlio di
Acazia. Quindi, andato in Gerusalemme, ne demolì le mura dalla porta di Èfraim
fino alla porta dell'Angolo per quattrocento cubiti. 14Prese tutto
l'oro e l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio e nei tesori della
reggia, insieme con gli ostaggi, e tornò in Samaria.
15Le altre gesta di Ioas, le sue azioni, le sue prodezze e le sue
guerre con Amazia re di Giuda sono descritte nel libro delle Cronache dei re di
Israele. 16Ioas si addormentò con i suoi padri; fu sepolto in
Samaria vicino ai re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Geroboamo.
17Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, dopo la morte di Ioas figlio
di Ioacaz, re di Israele, visse quindici anni.
18Le altre gesta di Amazia sono descritte nel libro delle Cronache
dei re di Giuda. 19Contro di lui si ordì una congiura in Gerusalemme.
Egli fuggì a Lachis; lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero. 20Trasportato
su dei cavalli, fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide. 21Tutto
il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva sedici anni, e lo proclamò re al
posto di suo padre Amazia. 22Egli fortificò Elat, da lui
riconquistata a Giuda dopo che il re si era addormentato con i suoi padri.
23Nell'anno quindici di Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, in
Samaria divenne re Geroboamo figlio di Ioas, re di Israele, per quarantun anni.
24Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò
da nessuno dei peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a
Israele. 25Egli ristabilì i confini di Israele dall'ingresso di Amat
fino al mare dell'Araba secondo la parola del Signore Dio di Israele,
pronunziata per mezzo del suo servo il profeta Giona figlio di Amittai, di
Gat-Chefer, 26perché il Signore aveva visto l'estrema miseria di
Israele, in cui non c'era più né schiavo né libero, né chi lo potesse
soccorrere. 27Egli che aveva deciso di non far scomparire il nome di
Israele sotto il cielo, li liberò per mezzo di Geroboamo figlio di Ioas.
28Le altre gesta di Geroboamo, le sue azioni e le sue prodezze in
guerra, la sua riconquista di Damasco e di Amat in favore di Israele, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 29Geroboamo si
addormentò con i suoi padri; fu sepolto in Samaria con i re di Israele. Al suo
posto divenne re suo figlio Zaccaria.
1Nell'anno ventisette di Geroboamo re di Israele, divenne
re Azaria figlio di Amazia, re di Giuda. 2Quando divenne re aveva
sedici anni; regnò in Gerusalemme cinquantadue anni. Sua madre era di
Gerusalemme e si chiamava Iecolia. 3Fece ciò che è retto agli occhi
del Signore, secondo quanto fece Amazia sua padre. 4Ma non
scomparvero le alture. Il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle
alture. 5Il Signore colpì con la lebbra il re, che rimase lebbroso
fino al giorno della sua morte in una casa appartata. Iotam figlio del re
dirigeva la reggia e governava il popolo del paese.
6Le altre gesta di Azaria, tutte le sue azioni, sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 7Azaria si addormentò con i
suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo
figlio Iotam.
8Nell'anno trentotto di Azaria re di Giuda, in Samaria divenne re
d'Israele per sei mesi Zaccaria, figlio di Geroboamo. 9Fece ciò che
è male agli occhi del Signore, come l'avevano fatto i suoi padri; non si
allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a
Israele. 10Ma Sallùm figlio di Iabes congiurò contro di lui, lo
assalì in Ibleam, lo uccise e regnò al suo posto.
11Le altre gesta di Zaccaria, ecco, sono descritte nel libro delle
Cronache dei re di Israele. 12Così si avverò la parola che il
Signore aveva predetta a Ieu quando disse: "I tuoi figli siederanno sul
trono di Israele fino alla quarta generazione". E avvenne proprio così.
13Sallùm figlio di Iabes divenne re nell'anno trentanove di Ozia re
di Giuda; regnò un mese in Samaria. 14Da Tirza avanzò Menachem
figlio di Gadi, entrò in Samaria e sconfisse Sallùm, figlio di Iabes, l'uccise
e divenne re al suo posto.
15Le altre gesta di Sallùm e la congiura da lui organizzata, ecco,
sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 16In quel
tempo Menachem, venendo da Tirza, espugnò Tifsach, uccise tutti i suoi abitanti
e devastò tutto il suo territorio, perché non gli avevano aperto le porte e
fece sventrare tutte le donne incinte.
17Nell'anno trentanove di Azaria re di Giuda, Menachem figlio di
Gadi divenne re d'Israele e regnò dieci anni in Samaria. 18Fece ciò
che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo
figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. Durante il suo regno 19Pul
re d'Assiria invase il paese. Menachem diede a Pul mille talenti d'argento
perché l'aiutasse a consolidare la regalità. 20Menachem impose una
tassa, per quel denaro, su Israele, sulle persone facoltose, sì da poterlo dare
al re d'Assiria; da ognuno richiese cinquanta sicli. Così il re d'Assiria se ne
andò e non rimase là nel paese.
21Le altre gesta di Menachem e tutte le sue azioni, ecco, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 22Menachem si
addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Pekachia.
23Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekachia
figlio di Menachem su Israele in Samaria; regnò due anni. 24Fece ciò
che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo,
figlio di Nebàt, aveva fatto commettere a Israele. 25Contro di lui
congiurò Pekach figlio di Romelia, suo scudiero. L'uccise in Samaria nella
torre della reggia insieme ad Argob e ad Arie e aveva con sé cinquanta uomini
di Gàlaad; l'uccise e si proclamò re al suo posto.
26Le altre gesta di Pekachia e tutte le sue azioni, ecco, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
27Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekach
figlio di Romelia su Israele in Samaria; regnò vent'anni. 28Fece ciò
che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo
figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele.
29Al tempo di Pekach re di Israele, venne Tiglat-Pilèzer re di
Assiria, che occupò Ijjon, Abel-Bet-Maaca, Ianoach, Kedes, Cazor, Gàlaad e la
Galilea e tutto il territorio di néftali, deportandone la popolazione in
Assiria. 30Contro Pekach figlio di Romelia ordì una congiura Osea
figlio di Ela, che lo assalì e lo uccise, divenendo re al suo posto, nell'anno
venti di Iotam figlio di Ozia.
31Le altre gesta di Pekach e tutte le sue azioni, ecco sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
32Nell'anno secondo di Pekach figlio di Romelia, re di Israele,
divenne re Iotam figlio di Ozia, re di Giuda. 33Quando divenne re,
aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava
Ierusa figlia di Zadòk. 34Fece ciò che è retto agli occhi del
Signore, imitando in tutto la condotta di Ozia suo padre. 35Ma non
scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture.
Egli costruì la porta superiore del tempio.
36Le altre gesta di Iotam, le sue azioni, sono descritte nel libro
delle Cronache dei re di Giuda.
37In quel tempo il Signore cominciò a mandare contro Giuda Rezin re
di Aram e Pekach figlio di Romelia. 38Iotam si addormentò con i suoi
padri, fu sepolto con essi nella città di Davide suo antenato e al suo posto
divenne re suo figlio Acaz.
1Nell'anno diciassette di Pekach figlio di Romelia,
divenne re Acaz figlio di Iotam, re di Giuda. 2Quando divenne re,
aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto
agli occhi del Signore suo Dio, come Davide suo antenato. 3Camminò
sulla strada dei re di Israele; fece perfino passare per il fuoco suo figlio,
secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati di fronte agli
Israeliti. 4Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e
sotto ogni albero verde.
5In quel tempo marciarono contro Gerusalemme Rezin re di Aram, e
Pekach figlio di Romelia, re di Israele; l'assediarono, ma non riuscirono a
espugnarla. 6Ma il re di Edom approfittò di quella occasione per
riconquistare Elat e unirla al suo regno; ne scacciò i Giudei e tornarono ad
abitarvi gli Idumei fino ad oggi.
7Acaz mandò messaggeri a Tiglat-Pilèzer re di Assiria, per dirgli:
"Io sono tuo servo e tuo figlio; vieni, liberami dalla mano del re di Aram
e dalla mano del re di Israele, che sono insorti contro di me". 8Acaz,
preso l'argento e l'oro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia, lo
mandò in dono al re di Assiria. 9Il re di Assur lo ascoltò e assalì
Damasco e la prese, ne deportò la popolazione a Kir e uccise Rezin.
10Il re Acaz andò incontro a Tiglat-Pilèzer re di Assiria in Damasco
e, visto l'altare che si trovava in Damasco, il re Acaz mandò al sacerdote Uria
il disegno dell'altare e il suo piano secondo il lavoro. 11Il
sacerdote Uria costruì l'altare, prima che il re Acaz tornasse da Damasco,
facendolo proprio identico a quello che il re Acaz gli aveva mandato da
Damasco. 12Tornato da Damasco, il re vide l'altare, vi si avvicinò,
vi salì, 13vi bruciò l'olocausto e l'offerta, vi versò la libazione
e vi sparse il sangue dei sacrifici di comunione collocati sull'altare. 14Separò
l'altare di bronzo, che era di fronte al Signore, dalla fronte del tempio, ossia
dal punto fra l'altare e il tempio, e lo pose al fianco del nuovo altare verso
settentrione. 15Il re Acaz ordinò al sacerdote Uria:
"Sull'altare grande brucerai l'olocausto del mattino, l'offerta della
sera, l'olocausto del re e la sua offerta, l'olocausto di tutto il popolo del
paese, la sua offerta e le sue libazioni, vi verserai sopra tutto il sangue
dell'olocausto e tutto il sangue dei sacrifici di comunione; circa l'altare di
bronzo io deciderò". 16Il sacerdote Uria eseguì a puntino
l'ordine di Acaz.
17Il re Acaz smontò le basi, da cui rimosse le doghe e tolse i
bacini. Fece scendere il grande bacino dai buoi di bronzo che lo sostenevano e
lo collocò sul pavimento di pietre. 18In considerazione del re
d'Assiria egli eliminò anche il portico del sabato, che era stato costruito nel
tempio, e l'ingresso esterno del re.
19Le altre gesta di Acaz, le sue azioni, ecco, sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 20Acaz si addormentò con i
suoi padri; fu sepolto nella città di Davide e al suo posto divenne re suo
figlio Ezechia.
1Nell'anno decimosecondo di Acaz re di Giuda divenne re
in Samaria su Israele Osea figlio di Ela, il quale regnò nove anni. 2Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come i re di Israele che erano
stati prima di lui. 3Contro di lui marciò Salmanassar re d'Assiria;
Osea divenne suo vassallo e gli pagò un tributo. 4Poi però il re
d'Assiria scoprì una congiura di Osea, che aveva inviato messaggeri a So re
d'Egitto e non spediva più il tributo al re d'Assiria, come faceva prima, ogni
anno. Perciò il re d'Assiria lo fece imprigionare e lo chiuse in carcere.
5Il re d'Assiria invase tutto il paese, andò in Samaria e l'assediò
per tre anni. 6Nell'anno nono di Osea il re d'Assiria occupò
Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, alla zona
intorno a Cabor, fiume del Gozan, e alle città della Media.
7Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore
loro Dio, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, liberandoli dal potere
del faraone re d'Egitto; essi avevano temuto altri dèi. 8Avevano
seguito le pratiche delle popolazioni distrutte dal Signore all'arrivo degli
Israeliti e quelle introdotte dai re di Israele. 9Gli Israeliti
avevano proferito contro il Signore loro Dio cose non giuste e si erano
costruiti alture in tutte le loro città, dai più piccoli villaggi alle
fortezze. 10Avevano eretto stele e pali sacri su ogni alto colle e
sotto ogni albero verde. 11Ivi avevano bruciato incenso, come le
popolazioni che il Signore aveva disperso alla loro venuta; avevano compiuto
azioni cattive, irritando il Signore. 12Avevano servito gli idoli,
dei quali il Signore aveva detto: "Non farete una cosa simile!".
13Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei
veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: "Convertitevi dalle vostre
vie malvage e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo ogni legge, che
io ho imposta ai vostri padri e che ho fatto dire a voi per mezzo dei miei
servi, i profeti". 14Ma essi non ascoltarono, anzi indurirono
la nuca rendendola simile a quella dei loro padri, i quali non avevano creduto
al Signore loro Dio. 15Rigettarono i suoi decreti e le alleanze che
aveva concluse con i loro padri, e le testimonianze che aveva loro date;
seguirono le vanità e diventarono anch'essi fatui, a imitazione dei popoli loro
vicini, dei quali il Signore aveva comandato di non imitare i costumi. 16Abbandonarono
tutti i comandi del Signore loro Dio; si eressero i due vitelli in metallo
fuso, si prepararono un palo sacro, si prostrarono davanti a tutta la milizia
celeste e venerarono Baal. 17Fecero passare i loro figli e le loro
figlie per il fuoco; praticarono la divinazione e gli incantesimi; si
vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno.
18Per questo il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò
dalla sua presenza e non rimase se non la sola tribù di Giuda. 19Ma
neppure quelli di Giuda osservarono i comandi del Signore loro Dio, ma
piuttosto seguirono le usanze fissate da Israele. 20Il Signore,
perciò, rigettò tutta la discendenza di Israele; li umiliò e li mise in balìa
di briganti, finché non li scacciò dalla sua presenza. 21Difatti,
quando Israele fu strappato dalla casa di Davide, e proclamò re Geroboamo,
figlio di Nebàt, questi allontanò Israele dal seguire il Signore e gli fece
commettere un grande peccato. 22Gli Israeliti imitarono in tutto il
peccato commesso da Geroboamo; non se ne allontanarono, 23finché il
Signore allontanò Israele dalla sua presenza, come aveva preannunziato per
mezzo di tutti i suoi servi, i profeti; fece deportare Israele dal suo paese in
Assiria, dove è fino ad oggi.
24Il re d'Assiria mandò gente da Babilonia, da Cuta, da Avva, da
Amat e da Sefarvàim e la sistemò nelle città della Samaria invece degli
Israeliti. E quelli presero possesso della Samaria e si stabilirono nelle sue
città. 25All'inizio del loro insediamento non temevano il Signore ed
Egli inviò contro di loro dei leoni, che ne fecero strage. 26Allora
dissero al re d'Assiria: "Le genti che tu hai trasferite e insediate nelle
città della Samaria non conoscono la religione del Dio del paese ed Egli ha
mandato contro di loro dei leoni, i quali ne fanno strage, perché quelle non
conoscono la religione del Dio del paese". 27Il re d'Assiria ordinò:
"Mandatevi qualcuno dei sacerdoti che avete deportati di lì: vada, vi si
stabilisca e insegni la religione del Dio del paese". 28Venne
uno dei sacerdoti deportati da Samaria che si stabilì a Betel e insegnò loro
come temere il Signore.
29Tuttavia ciascuna nazione si fabbricò i suoi dèi e li mise nei
templi delle alture costruite dai Samaritani, ognuna nella città ove dimorava. 30Gli
uomini di Babilonia si fabbricarono Succot-Benòt; gli uomini di Cuta si
fabbricarono Nergal; gli uomini di Amat si fabbricarono Asima. 31Quelli
di Avva si fabbricarono Nibcaz e Tartach; quelli di Sefarvàim bruciavano nel
fuoco i propri figli in onore di Adram-Mèlech e di Anam-Mèlech, dèi di
Sefarvàim. 32Venerarono anche il Signore; si scelsero i sacerdoti
delle alture, presi qua e là, e li collocavano nei templi delle alture. 33Temevano
il Signore e servivano i loro dèi secondo gli usi delle popolazioni, dalle
quali provenivano i deportati. 34Fino ad oggi essi seguono questi
usi antichi: non venerano il Signore e non agiscono secondo i suoi statuti e i
suoi decreti né secondo la legge e il comando che il Signore ha dato ai figli
di Giacobbe, che chiamò Israele. 35Il Signore aveva concluso con
loro un'alleanza e aveva loro ordinato: "Non venerate altri dèi, non
prostratevi davanti a loro, non serviteli e non sacrificate a loro, 36ma
temete il Signore, che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto con grande potenza
e con braccio teso: davanti a lui solo prostratevi e a lui offrite sacrifici. 37Osserverete
gli statuti, i decreti, la legge e il comando che egli vi ha prescritti,
mettendoli in pratica sempre; non venererete divinità straniere. 38Non
vi dimenticherete dell'alleanza conclusa con voi e non venererete divinità
straniere, 39ma venererete soltanto il Signore vostro Dio, che vi
libererà dal potere di tutti i vostri nemici". 40Essi però non
ascoltarono: agirono sempre secondo i loro antichi costumi.
41Così quelle genti temevano il Signore e servivano i loro idoli; i
loro figli e nipoti continuano a fare oggi come hanno fatto i loro padri.
1Nell'anno terzo di Osea figlio di Ela, re di Israele,
divenne re Ezechia figlio di Acaz, re di Giuda. 2Quando egli divenne
re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si
chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 3Fece ciò che è retto agli occhi
del Signore, secondo quanto aveva fatto Davide suo antenato. 4Egli
eliminò le alture e frantumò le stele, abbatté il palo sacro e fece a pezzi il
serpente di bronzo, eretto da Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli
bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan. 5Egli confidò nel
Signore, Dio di Israele. Fra tutti i re di Giuda nessuno fu simile a lui, né
fra i suoi successori né fra i suoi predecessori. 6Attaccato al
Signore, non se ne allontanò; osservò i decreti che il Signore aveva dati a
Mosè. 7Il Signore fu con Ezechia e questi riuscì in tutte le
iniziative. Egli si ribellò al re d'Assiria e non gli fu sottomesso. 8Sconfisse
i Filistei fino a Gaza e ai suoi confini, dal più piccolo villaggio fino alle
fortezze.
9Nell'anno quarto del re Ezechia, cioè l'anno settimo di Osea figlio
di Ela, re di Israele, Salmanassar re di Assiria marciò contro Samaria e la
assediò. 10Dopo tre anni la prese; nell'anno sesto di Ezechia, cioè
l'anno nono di Osea re di Israele, Samaria fu presa. 11Il re
d'Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, al Cabor,
fiume del Gozan, e alle città della Media. 12Ciò accadde perché
quelli non avevano ascoltato la voce del Signore loro Dio e ne avevano
trasgredito l'alleanza e non avevano ascoltato né messo in pratica quanto aveva
loro comandato Mosè, servo di Dio.
13Nell'anno quattordici del re Ezechia, Sennàcherib re di Assiria
assalì e prese tutte le fortezze di Giuda. 14Ezechia, re di Giuda,
mandò a dire al re d'Assiria in Lachis: "Ho peccato; allontànati da me e
io sopporterò quanto mi imporrai". Il re di Assiria impose a Ezechia re di
Giuda trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro. 15Ezechia
consegnò tutto il denaro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia. 16In
quel tempo Ezechia staccò dalle porte del tempio del Signore e dagli stipiti
l'oro, di cui egli stesso re di Giuda li aveva rivestiti, e lo diede al re
d'Assiria.
17Il re d'Assiria mandò il tartan, il capo delle guardie e il
gran coppiere da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia, con un grande esercito.
Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; si fermarono al canale della piscina
superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
18Essi chiesero del re e incontro a loro vennero Eliakìm figlio di
Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista. 19Il
gran coppiere disse loro: "Riferite a Ezechia: Dice il gran re, il re
d'Assiria: Che fiducia è quella su cui ti appoggi? 20Pensi forse che
la semplice parola possa sostituire il consiglio e la forza nella guerra? Ora,
in chi confidi ribellandoti a me? 21Ecco, tu confidi su questo
sostegno di canna spezzata, che è l'Egitto, che penetra nella mano, forandola,
a chi vi si appoggia; tale è il faraone re di Egitto per chiunque confida in
lui. 22Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio, non è
forse quello stesso del quale Ezechia distrusse le alture e gli altari,
ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete soltanto davanti
a questo altare in Gerusalemme? 23Ora vieni al mio signore, re
d'Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai procurarti cavalieri per essi.
24Come potresti fare retrocedere uno solo dei più piccoli servi del
mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per i carri e i cavalieri. 25Ora,
non è forse secondo il volere del Signore che io sono venuto contro questo
paese per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Va' contro questo paese e
distruggilo".
26Eliakìm figlio di Chelkia, Sebna e Ioach risposero al gran
coppiere: "Parla, ti prego, ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo
comprendiamo; non parlare in ebraico, mentre il popolo che è sulle mura
ascolta". 27Il gran coppiere replicò: "Forse io sono stato
inviato al tuo signore e a te dal mio signore per pronunziare tali parole e non
piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, i quali saranno ridotti a mangiare
i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?". 28Il gran
coppiere allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico: "Udite la parola
del gran re, del re d'Assiria: 29Dice il re: Non vi inganni Ezechia,
poiché non potrà liberarvi dalla mia mano. 30Ezechia non vi induca a
confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non
sarà messa nelle mani del re d'Assiria. 31Non ascoltate Ezechia,
poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno
potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere
l'acqua della sua cisterna, 32finché io non venga per condurvi in un
paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese
ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non
morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: Il Signore ci
libererà! 33Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il
proprio paese dalla mano del re d'Assiria? 34Dove sono gli dèi di
Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi
forse liberato Samaria dalla mia mano? 35Quali mai, fra tutti gli
dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse
il Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?".
36Quelli tacquero e non gli risposero neppure una parola, perché
l'ordine del re era: "Non rispondete loro".
37Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach
figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate
e gli riferirono le parole del gran coppiere.
1Quando udì, il re Ezechia si lacerò le vesti, si coprì
di sacco e andò nel tempio. 2Quindi mandò Eliadìm, il maggiordomo,
Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti coperti di sacco dal profeta Isaia
figlio di Amoz, 3perché gli dicessero: "Dice Ezechia: Giorno di
angoscia, di castigo e di vergogna è questo, poiché i bambini giungono al punto
di venire alla luce, ma manca alla partoriente la forza di partorire. 4Forse
il Signore tuo Dio ha udito le parole del gran coppiere, che il re d'Assiria
suo signore ha inviato a insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole
che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quelli che ancora
sopravvivono".
5Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. 6Disse
loro Isaia: "Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere le
cose che hai udite e con le quali i servitori del re d'Assiria mi hanno
ingiuriato. 7Ecco io manderò in lui uno spirito tale che egli,
appena avrà udito una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo
farò perire di spada".
8Il gran coppiere ritornò e trovò il re d'Assiria che assaliva
Libna, poiché aveva saputo che si era allontanato da Lachis. 9Appena
Sennàcherib seppe che Tiraca re di Etiopia era uscito per muovergli guerra,
inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli:
10"Direte a Ezechia, re di Giuda: Non ti inganni il Dio in cui
confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re
d'Assiria. 11Ecco, tu sai ciò che hanno fatto i re di Assiria in
tutti i paesi che votarono allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 12Gli
dèi delle nazioni che i miei padri distrussero hanno forse salvato quelli di
Gozan, di Carran, di Rezef e le genti di Eden in Telassàr? 13Dove
sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e
di Ivva?".
14Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse, poi
salì al tempio e, svolgendo lo scritto davanti al Signore, 15pregò:
"Signore Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per
tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 16Porgi,
Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e vedi; ascolta tutte
le parole che Sennàcherib ha fatto dire per insultare il Dio vivente. 17È
vero, o Signore, che i re d'Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro
territori; 18hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però, non
erano dèi, ma solo opera delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno
distrutti. 19Ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano,
perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo
Dio".
20Allora Isaia figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: "Dice il
Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera
riguardo a Sennàcherib re d'Assiria. 21Questa è la parola che il
Signore ha pronunziato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
22Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, i tuoi occhi?
Contro il Santo di Israele!
23Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il Signore
e hai detto: Con i miei carri numerosi
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho tagliato i cedri più alti,
i suoi cipressi più belli;
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
24Io ho scavato e bevuto
acque straniere;
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i torrenti d'Egitto.
25Non hai forse udito? Da tempo
ho preparato questo;
da giorni remoti io l'ho progettato;
ora lo eseguisco.
Era deciso che tu riducessi un cumulo di rovine
le città fortificate;
26i loro abitanti impotenti
erano spaventati e confusi,
erano come l'erba dei campi,
come una giovane pianta verde,
come l'erba dei tetti,
bruciata dal vento d'oriente.
27Ti sieda, esca
o rientri, io ti conosco.
28Siccome infuri contro di me
e la tua arroganza è salita ai miei orecchi,
ti porrò il mio anello alle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada,
per la quale sei venuto.
29Questo ti serva come segno:
si mangi quest'anno il frutto dei semi caduti,
nell'anno prossimo ciò che nasce da sé,
nel terzo anno semineranno e mieteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
30Il resto della casa di Giuda che scamperà
continuerà a mettere radici di sotto
e a dar frutto in alto.
31Poiché da Gerusalemme uscirà il resto,
dal monte Sion il residuo.
Lo zelo del Signore farà ciò.
32Perciò dice il Signore contro il re d'Assiria:
Non entrerà in questa città
e non vi lancerà una freccia,
non l'affronterà con scudi
e non vi costruirà terrapieno.
33Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
34Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo".
35Ora in quella notte l'angelo del Signore scese e
percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i
superstiti si alzarono al mattino, ecco, quelli erano tutti morti.
36Sennàcherib re d'Assiria levò le tende, fece ritorno e rimase a
Ninive. 37Mentre pregava nel tempio di Nisroch suo dio, Adram-Mèlech
e Sarèzer suoi figli l'uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese
di Ararat. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon.
1In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente. Il
profeta Isaia figlio di Amoz si recò da lui e gli parlò: "Dice il Signore:
Da' disposizioni per la tua casa, perché morirai e non guarirai". 2Ezechia
allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore: 3"Su,
Signore, ricordati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore
integro e ho compiuto ciò che a te sembra bene". Ed Ezechia fece un gran
pianto.
4Prima che Isaia uscisse dal cortile centrale, il Signore gli disse:
5"Torna indietro e riferisci a Ezechia, principe del mio
popolo: Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera e
visto le tue lacrime; ecco io ti guarirò; il terzo giorno salirai al tempio. 6Aggiungerò
alla durata della tua vita quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano
del re d'Assiria; proteggerò questa città per amore di me e di Davide mio
servo". 7Isaia disse: "Prendete un impiastro di
fichi". Lo presero e lo posero sull'ulcera e il re guarì.
8Ezechia disse a Isaia: "Qual è il segno che il Signore mi
guarirà e che, il terzo giorno, salirò al tempio?". 9Isaia
rispose: "Da parte del Signore questo ti sia come segno che il Signore
manterrà la promessa, fatta a te: Vuoi che l'ombra avanzi di dieci gradi oppure
che retroceda di dieci gradi?". 10Ezechia disse: "È facile
che l'ombra si allunghi di dieci gradi, non però che torni indietro di dieci
gradi". 11Il profeta Isaia invocò il Signore e l'ombra tornò
indietro per i dieci gradi che essa aveva già scorsi sulla meridiana di Acaz.
12In quel tempo Merodak-Baladan figlio di Baladan, re di Babilonia,
mandò lettere e doni a Ezechia, perché aveva saputo che Ezechia era stato
malato. 13Ezechia gioì al loro arrivo. Egli mostrò agli inviati
tutta la camera del suo tesoro, l'argento e l'oro, gli aromi e l'olio fino, il
suo arsenale e quanto si trovava nei suoi magazzini; non ci fu nulla che
Ezechia non mostrasse nella reggia e in tutto il suo regno.
14Allora il profeta Isaia si presentò al re Ezechia e gli domandò:
"Che hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a te?". Ezechia
rispose: "Sono venuti da una regione lontana, da Babilonia". 15Quegli
soggiunse: "Che cosa han visto nella tua reggia?". Ezechia rispose:
"Hanno visto quanto si trova nella mia reggia; non c'è nulla nei miei
magazzini che io non abbia mostrato loro".
16Allora Isaia disse a Ezechia: "Ascolta la parola del Signore!
17Ecco giorni verranno in cui quanto si trova nella tua reggia e
quanto hanno accumulato i tuoi antenati fino ad oggi verrà portato in
Babilonia; non vi resterà nulla, dice il Signore. 18Dei figli, che
da te saranno nati e che tu avrai generato, alcuni saranno presi e saranno
eunuchi nella reggia di Babilonia". 19Ezechia disse a Isaia:
"Buona è la parola del Signore, che mi hai riferita". Egli pensava:
"Perché no? Almeno vi saranno pace e sicurezza durante la mia vita".
20Le altre gesta di Ezechia, tutte le sue prodezze, la costruzione
della piscina e del canale, con cui portò l'acqua nella città, sono descritte
nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 21Ezechia si addormentò
con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio Manàsse.
1Quando divenne re, Manàsse aveva dodici anni; regnò
cinquantacinque anni in Gerusalemme; sua madre si chiamava Chefziba. 2Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, imitando gli abomini delle popolazioni
sterminate già dal Signore all'arrivo degli Israeliti. 3Ricostruì le
alture demolite dal padre Ezechia, eresse altari a Baal, innalzò un palo sacro,
come l'aveva fatto Acab, re di Israele. Si prostrò davanti a tutta la milizia del
cielo e la servì. 4Costruì altari nel tempio riguardo al quale il
Signore aveva detto: "In Gerusalemme porrò il mio nome". 5Costruì
altari a tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio. 6Fece
passare suo figlio per il fuoco, praticò la divinazione e la magìa, istituì i
negromanti e gli indovini. Compì in tante maniere ciò che è male agli occhi del
Signore, da provocare il suo sdegno. 7Collocò l'immagine di Asera,
da lui fatta fare, nel tempio, riguardo al quale il Signore aveva detto a
Davide e al figlio Salomone: "In questo tempio e in Gerusalemme, che mi
sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre. 8Non
sopporterò più che il piede degli Israeliti vada errando lontano dal paese che
io ho dato ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro
e tutta la legge, che ha imposto loro il mio servo Mosè". 9Ma
essi non ascoltarono. Manàsse li spinse ad agire peggio delle popolazioni
sterminate dal Signore alla venuta degli Israeliti.
10Allora il Signore disse per mezzo dei suoi servi i profeti: 11"Poiché
Manàsse re di Giuda ha compiuto tali abomini, peggiori di tutti quelli commessi
dagli Amorrei prima di lui, e ha indotto a peccare anche Giuda per mezzo dei
suoi idoli, 12per questo dice il Signore Dio di Israele: Eccomi,
mando su Gerusalemme e su Giuda una tale sventura da far rintronare gli orecchi
di chi l'udrà. 13Stenderò su Gerusalemme la cordicella di Samaria e
il piombino della casa di Acab; asciugherò Gerusalemme come si asciuga un
piatto, che si asciuga e si rovescia. 14Rigetterò il resto della mia
eredità; li metterò nelle mani dei loro nemici; diventeranno preda e bottino di
tutti i loro nemici, 15perché hanno fatto ciò che è male ai miei
occhi e mi hanno provocato a sdegno da quando i loro padri uscirono dall'Egitto
fino ad oggi".
16Manàsse versò anche sangue innocente in grande quantità fino a
riempirne Gerusalemme da un'estremità all'altra, oltre i peccati che aveva
fatto commettere a Giuda, facendo ciò che è male agli occhi del Signore.
17Le altre gesta di Manàsse, tutte le sue azioni e le colpe
commesse, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 18Manàsse
si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nel giardino di casa sua, nel
giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Amon.
19Quando divenne re, Amon aveva ventidue anni; regnò due anni in
Gerusalemme. Sua madre, di Iotba, si chiamava Meshullemet figlia di Caruz. 20Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, come l'aveva fatto il padre Manàsse. 21Camminò
su tutte le strade su cui aveva camminato il padre e servì gli idoli che suo
padre aveva servito e si prostrò davanti ad essi. 22Abbandonò il
Signore, Dio dei suoi padri, e non seguì la via del Signore.
23Contro Amon congiurarono i suoi ufficiali, che uccisero il re nel
suo palazzo. 24Ma il popolo del paese uccise quanti avevano
congiurato contro il re Amon. Il medesimo popolo proclamò re al suo posto il
figlio Giosia.
25Le altre gesta di Amon, le sue azioni, sono descritte nel libro
delle Cronache dei re di Giuda. 26Lo seppellirono nel suo sepolcro,
nel giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Giosia.
1Quando divenne re, Giosia aveva otto anni; regnò
trentun anni in Gerusalemme. Sua madre, di Boscat, si chiamava Iedida figlia di
Adaia. 2Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in
tutto la condotta di Davide, suo antenato, senza deviare né a destra né a
sinistra.
3Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di
Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: 4"Va'
da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i
custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. 5Lo consegni agli
esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le
riparazioni del tempio, 6ossia ai falegnami, ai costruttori e ai
muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il
restauro del tempio. 7Non c'è bisogno di controllare il denaro
consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia".
8Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: "Ho
trovato nel tempio il libro della legge". Chelkia diede il libro a Safàn,
che lo lesse. 9Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì:
"I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno
consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio". 10Inoltre
lo scriba Safàn riferì al re: "Il sacerdote Chelkia mi ha dato un
libro". Safàn lo lesse davanti al re.
11Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. 12Egli
comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di
Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: 13"Andate,
consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle
parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera del Signore,
che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le
parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è
stato scritto per noi".
14Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia
andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di
Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. 15L'interrogarono
ed essa rispose loro: "Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo
che vi ha inviati da me: 16Così parla il Signore: Eccomi, io faccio
piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le
parole del libro lette dal re di Giuda, 17perché hanno abbandonato
me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le
opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si
spegnerà! 18Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il
Signore, riferirete: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Quanto alle
parole che hai udito,... 19poiché il tuo cuore si è intenerito e ti
sei umiliato davanti al Signore, udendo le mie parole contro questo luogo e
contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione,
ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato.
Oracolo del Signore. 20Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi
padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta
la sciagura che io farò piombare su questo luogo". Quelli riferirono il
messaggio al re.
1Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli
anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2Il re salì al tempio del Signore
insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme,
con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più
grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza,
trovato nel tempio. 3Il re, in piedi presso la colonna, concluse
un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore e a
osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta
l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro.
Tutto il popolo aderì all'alleanza.
4Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo
ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti
fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò
fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. 5Destituì
i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle
città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a
Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. 6Fece
portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e
là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. 7Demolì
le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne
tessevano tende per Asera. 8Fece venire tutti i sacerdoti dalle
città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba
a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè
governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.
9Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare del
Signore in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro
fratelli. 10Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di
Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la
propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. 11Fece scomparire i
cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio,
nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i
carri del sole. 12Demolì gli altari sulla terrazza del piano di
sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due
cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. 13Il
re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della
perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio
di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio
degli Ammoniti. 14Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri,
riempiendone il posto con ossa umane.
15Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo
figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì
quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole
polvere; bruciò anche il palo sacro.
16Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul
monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare
profanandolo secondo le parole del Signore pronunziate dall'uomo di Dio quando
Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo
sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose,
17Giosia domandò: "Che è quel monumento che io vedo?". Gli
uomini della città gli dissero: "È il sepolcro dell'uomo di Dio che,
partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di
Betel". 18Egli disse: "Lasciatelo in pace; nessuno rimuova
le sue ossa". Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con
le ossa del profeta venuto da Samaria.
19Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re
di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno il Signore. In essi
ripeté quanto aveva fatto a Betel. 20Immolò sugli altari tutti i
sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in
Gerusalemme.
21Il re ordinò a tutto il popolo: "Celebrate la pasqua per il
Signore vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza". 22Difatti
una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che
governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di
Giuda. 23In realtà, tale pasqua fu celebrata per il Signore, in
Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.
24Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim,
gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme,
per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal
sacerdote Chelkia nel tempio. 25Prima di lui non era esistito un re
che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta
l'anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non
ne sorse un altro simile.
26Tuttavia il Signore non attenuò l'ardore della sua grande ira, che
era divampata contro Giuda a causa di tutte le provocazioni di Manàsse. 27Perciò
il Signore disse: "Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho
allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e
il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il mio nome".
28Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda.
29Durante il suo regno, il faraone Necao re di Egitto si mosse per
soccorrere il re d'Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro,
ma Necao l'uccise in Meghiddo al primo urto. 30I suoi ufficiali
portarono su un carro il morto da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel
suo sepolcro. Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia, lo unse e lo
proclamò re al posto di suo padre.
31Quando divenne re, Ioacaz aveva ventitré anni; regnò tre mesi in
Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 32Egli
fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi
padri.
33Il faraone Necao l'imprigionò a Ribla, nel paese di Amat, per non
farlo regnare in Gerusalemme; al paese egli impose un gravame di cento talenti
d'argento e di un talento d'oro. 34Il faraone Necao nominò re
Eliakìm figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre, cambiandogli il nome in
Ioiakìm. Quindi prese Ioacaz e lo deportò in Egitto, ove morì. 35Ioiakìm
consegnò l'argento e l'oro al faraone, avendo tassato il paese per pagare il
denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale,
proporzionata ai beni, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo del paese per
consegnarlo al faraone Necao.
36Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici
anni in Gerusalemme. Sua madre, di Ruma, si chiamava Zebida, figlia di Pedaia. 37Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi
padri.
1Durante il suo regno, Nabucodónosor re di Babilonia
gli mosse guerra; Ioiakìm gli fu sottomesso per tre anni, poi gli si ribellò. 2Il
Signore mandò contro di lui bande armate di Caldei, di Aramei, di Moabiti e di
Ammoniti; le mandò in Giuda per annientarlo, secondo la parola che il Signore
aveva pronunziata per mezzo dei suoi servi, i profeti. 3Ciò avvenne
in Giuda solo per volere del Signore, che volle allontanarlo dalla sua presenza
a causa del peccato di Manàsse, per tutto ciò che aveva fatto, 4e
anche a causa del sangue innocente versato quando aveva riempito di sangue
innocente Gerusalemme; per questo il Signore non volle placarsi.
5Le altre gesta di Ioiakìm e tutte le sue azioni sono descritte nel
libro delle Cronache dei re di Giuda. 6Ioiakìm si addormentò con i
suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.
7Il re d'Egitto non uscì più dal suo paese, perché il re di
Babilonia, dal torrente di Egitto sino al fiume Eufrate, aveva conquistato
quanto una volta apparteneva al re d'Egitto.
8Ioiachìn aveva diciotto anni, quando divenne re; regnò tre mesi in
Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Necusta, figlia di Elnatàn.
9Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva
fatto suo padre.
10In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor re di Babilonia
marciarono contro Gerusalemme; la città subì l'assedio. 11Nabucodònosor
re di Babilonia giunse presso la città, mentre i suoi ufficiali l'assediavano. 12Ioiachìn
re di Giuda si presentò con sua madre, i suoi ministri, i suoi capi e i suoi
eunuchi, al re di Babilonia; questi, nell'anno ottavo del suo regno, lo fece
prigioniero. 13Il re di Babilonia portò via di là tutti i tesori del
tempio e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro, che
Salomone re di Israele aveva posti nel tempio. Così si adempì la parola del
Signore. 14Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i capi, tutti i
prodi, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i fabbri; rimase solo la
gente povera del paese. 15Deportò in Babilonia Ioiachìn, la madre
del re, le mogli del re, i suoi eunuchi e le guide del paese, conducendoli in
esilio da Gerusalemme in Babilonia. 16Tutti gli uomini di valore, in
numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti i
guerrieri più prodi furono condotti in esilio a Babilonia dal re di Babilonia. 17Il
re di Babilonia nominò re, al posto di Ioiachìn, Mattania suo zio, cambiandogli
il nome in Sedecìa.
18Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun anni; regnò undici anni in
Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 19Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Ioiakìm. 20Ciò
accadde in Gerusalemme e in Giuda a causa dell'ira del Signore, tanto che
infine li allontanò da sé. Sedecìa poi si ribellò al re di Babilonia.
1Nell'anno nono del suo regno, nel decimo mese, il
dieci del mese, Nabucodònosor re di Babilonia, con tutto l'esercito, marciò
contro Gerusalemme, la circondò da tutte le parti e le costruì intorno opere d'assedio.
2La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa. 3Al
nono giorno del quarto mese, quando la fame dominava la città e non c'era più
pane per la popolazione, 4fu aperta una breccia nelle mura della
città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la
via della porta fra le due mura, presso il giardino del re e, mentre i Caldei
erano tutt'intorno alla città, presero la via dell'Araba.
5I soldati dei Caldei inseguirono il re nelle steppe di Gèrico,
mentre tutto il suo esercito si disperse abbandonandolo. 6Il re fu
preso e condotto dal re di Babilonia a Ribla ove fu pronunziata contro di lui
la sentenza. 7Furono uccisi alla presenza di Sedecìa i suoi figli e
a lui Nabucodònosor fece cavare gli occhi, l'incatenò e lo condusse a
Babilonia.
8Il settimo giorno del quinto mese - era l'anno decimonono del re
Nabucodònosor re di Babilonia - Nabuzardàn, capo delle guardie, ufficiale del
re di Babilonia, entrò in Gerusalemme, 9bruciò il tempio, la reggia
e tutte le case di Gerusalemme, dando alle fiamme tutte le case di lusso. 10Tutto
l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì il muro
intorno a Gerusalemme. 11Nabuzardàn capo delle guardie deportò il
resto del popolo che era stato lasciato in città, quanti erano passati
disertori al re di Babilonia e il resto della moltitudine. 12Il capo
delle guardie lasciò alcuni fra i più poveri del paese come vignaioli e come
campagnoli. 13I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano
nel tempio, le basi e il bacino grande di bronzo, che erano ivi, e asportarono
tutto il loro bronzo in Babilonia. 14Essi presero ancora le caldaie,
le palette, i coltelli, le coppe e tutte le suppellettili di bronzo che
servivano al culto. 15Il capo delle guardie prese ancora i bracieri
e i bacini, quanto era d'oro puro e quanto era d'argento puro. 16Quanto
alle due colonne, al grande bacino e alle basi, tutto opera di Salomone per il
tempio, non si poteva calcolare il peso del loro bronzo, cioè di tutti questi
oggetti. 17Delle colonne, poi, ciascuna era alta diciotto cubiti ed
era sormontata da un capitello di bronzo, la cui altezza era di cinque cubiti;
tutto intorno al capitello c'erano un reticolato e melagrane, tutto di bronzo;
così pure era l'altra colonna.
18Il capo delle guardie prese Seraià, sacerdote capo, e Zofonia,
sacerdote del secondo ordine, insieme con tre custodi della soglia. 19Dalla
città egli prese un funzionario, che era a capo dei guerrieri, cinque uomini
fra gli intimi del re, che furono trovati in città, il segretario del capo
dell'esercito, che arruolava il popolo del paese, e sessanta uomini del popolo
del paese, che si trovavano in città. 20Nabuzardàn capo delle
guardie li prese e li condusse al re di Babilonia, a Ribla. 21Il re
di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato
Giuda dal suo paese.
22Quanto al popolo che restava nel paese di Giuda, lasciatovi da
Nabucodònosor re di Babilonia, gli fu posto a loro capo Godolia figlio di
Achikam, figlio di Safàn. 23Quando tutti i capi delle bande armate e
i loro uomini seppero che il re di Babilonia aveva fatto governatore Godolia,
si presentarono a costui in Mizpà. Essi erano: Ismaele figlio di Netania,
Giovanni figlio di Kareach, Seraia figlio di Tancumet, il Netofatita e Iaazania
figlio del Maacateo, insieme con i loro uomini. 24Godolia giurò a
loro e ai loro uomini: "Non temete da parte degli ufficiali dei Caldei;
rimanete nel paese e servite il re di Babilonia; sarà per il vostro
meglio".
25Nel settimo mese venne Ismaele figlio di Netania, figlio di
Elisama, di stirpe regale, con dieci uomini; costoro colpirono a morte Godolia,
i Giudei e i Caldei che erano con lui in Mizpà. 26Tutti, dal più
piccolo al più grande, e tutti i capi delle bande armate si mossero per andare
in Egitto, perché temevano da parte dei Caldei.
27Ora nell'anno trentasette della deportazione di Ioiachìn, re di
Giuda, nel decimosecondo mese, il ventisette del mese, Evil-Merodach re di
Babilonia, nell'anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo
fece uscire dalla prigione. 28Gli parlò con benevolenza, gli assegnò
un seggio superiore ai seggi dei re che si trovavano con lui in Babilonia 29e
gli fece cambiare le vesti che aveva portato nella prigione. Ioiachìn mangiò
sempre dalla tavola del re per tutto il resto della sua vita. 30Il
suo vitto quotidiano gli fu assicurato sempre dal re di Babilonia, finché
visse.
1Adamo, Set, Enos, 2Kenan, Maalaleèl, Iared,
3Enoch, Matusalemme, Lamech, 4Noè, Sem, Cam e Iafet.
5Figli di Iafet: Gomer, Magòg, Media, Grecia, Tubal, Mesech e Tiras.
6Figli di Gomer: Ascanàz, Rifat e Togarmà. 7Figli di
Grecia: Elisà, Tarsìs, quelli di Cipro e quelli di Rodi.
8Figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan. 9Figli di
Etiopia: Seba, Avila, Sabta, Raemà e Sabtecà. Figli di Raemà: Saba e Dedan.
10Etiopia generò Nimròd, che fu il primo eroe sulla terra. 11Egitto
generò i Ludi, gli Anamiti, i Leabiti, i Naftuchiti, 12i Patrositi,
i Casluchiti e i Caftoriti, dai quali derivarono i Filistei. 13Canaan
generò Sidòne suo primogenito, Chet, 14il Gebuseo, l'Amorreo, il
Gergeseo, 15l'Eveo, l'Archita, il Sineo, 16l'Arvadeo, lo
Zemareo e l'Amateo.
17Figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsàd, Lud e Aram. Figli di Aram:
Uz, Cul, Gheter e Mesech. 18Arpacsàd generò Selàch; Selàch generò
Eber. 19A Eber nacquero due figli, uno si chiamava Peleg, perché ai
suoi tempi si divise la terra, e suo fratello si chiamava Ioktàn. 20Ioktàn
generò Almodàd, Salef, Cazarmàvet, Ièrach, 21Adoràm, Uzàl, Diklà, 22Ebàl,
Abimaèl, Saba, 23Ofir, Avila e Iobàb; tutti costoro erano figli di
Ioktàn.
24Sem, Arpacsàd, Selàch, 25Eber, Peleg, Reu, 26Serug,
Nacor, Terach, 27Abram, cioè Abramo.
28Figli di Abramo: Isacco e Ismaele.
29Ecco la loro discendenza:
Primogenito di Ismaele fu Nebaiòt; altri suoi figli: Kedàr, Adbeèl, Mibsàm, 30Mismà,
Duma, Massa, Cadàd, Tema, 31Ietur, Nafis e Kedma; questi furono
discendenti di Ismaele.
32Figli di Keturà, concubina di Abramo: essa partorì Zimràn, Ioksàn,
Medan, Madian, Isbak e Suach. Figli di Ioksàn: Saba e Dedan. 33Figli
di Madian: Efa, Efer, Enoch, Abibà ed Eldaà; tutti questi furono discendenti di
Keturà.
34Abramo generò Isacco. Figli di Isacco: Esaù e Israele. 35Figli
di Esaù: Elifàz, Reuèl, Ieus, Ialam e Core. 36Figli di Elifàz:
Teman, Omar, Zefi, Gatam, Kenaz, Timna e Àmalek. 37Figli di Reuèl:
Nacat, Zerach, Sammà e Mizza.
38Figli di Seir: Lotàn, Sobàl, Zibeòn, Ana, Dison, Eser e Disan. 39Figli
di Lotàn: Corì e Omàm. Sorella di Lotàn: Timna. 40Figli di Sobàl:
Alvan, Manàcat, Ebal, Sefi e Onam. Figli di Zibeòn: Aia e Ana. 41Figli
di Ana: Dison. Figli di Dison: Camràn, Esban, Itràn e Cheràn.
42Figli di Eser: Bilàn, Zaavàn, Iaakàn. Figli di Dison: Uz e Aran.
43Ecco i re che regnarono nel paese di Edom, prima che gli Israeliti
avessero un re: Bela, figlio di Beòr; la sua città si chiamava Dinàba. 44Morto
Bela, divenne re al suo posto Iobàb, figlio di Zerach di Bozra. 45Morto
Iobàb, divenne re al suo posto Cusàm della regione dei Temaniti. 46Morto
Cusàm, divenne re al suo posto Hadàd figlio di Bedàd, il quale sconfisse i Madianiti
nei campi di Moab; la sua città si chiamava Avit. 47Morto Hadàd,
divenne re al suo posto Saul di Recobòt sul fiume. 49Morto Saul,
divenne re al suo posto Baal-Canàn, figlio di Acbòr. 50Morto
Baal-Canàn, divenne re al suo posto Hadàd; la sua città si chiamava Pai; sua
moglie si chiamava Mechetabèl, figlia di Matred, figlia di Mezaàb.
51Morto Hadàd, in Edom ci furono capi: il capo di Timna, il capo di
Alva, il capo di Ietet, 52il capo di Oolibamà, il capo di Ela, il
capo di Pinon, 53il capo di Kenaz, il capo di Teman, il capo di
Mibzar, 54il capo di Magdièl, il capo di Iram. Questi furono i capi
di Edom.
1Questi sono i figli di Israele: Ruben, Simeone, Levi,
Giuda, Ìssacar, Zàbulon, 2Dan, Giuseppe, Beniamino, Nèftali, Gad e
Aser.
3Figli di Giuda: Er, Onan, Sela; i tre gli nacquero dalla figlia di
Sua la Cananea. Er, primogenito di Giuda, era malvagio agli occhi del Signore,
che perciò lo fece morire. 4Tamàr sua nuora gli partorì Perez e
Zerach. Totale dei figli di Giuda: cinque.
5Figli di Perez: Chezròn e Camùl.
6Figli di Zerach: Zimri, Etan, Eman, Calcol e Darda; in tutto:
cinque.
7Figli di Carmì: Acar, che provocò una disgrazia in Israele con la
trasgressione dello sterminio. 8Figli di Etan: Azaria.
9Figli che nacquero a Chezròn: Ieracmèl, Ram e Chelubài. 10Ram
generò Amminadàb; Amminadàb generò Nacsòn, capo dei figli di Giuda. 11Nacsòn
generò Salmà; Salmà generò Booz. 12Booz generò Obed; Obed generò
Iesse. 13Iesse generò Eliàb il primogenito, Abinadàb, secondo,
Simèa, terzo, 14Netaneèl, quarto, Raddài, quinto, 15Ozem,
sesto, Davide, settimo. 16Loro sorelle furono: Zeruià e Abigàil.
Figli di Zeruià furono Abisài, Ioab e Asaèl: tre. 17Abigàil partorì
Amasà, il cui padre fu Ieter l'Ismaelita.
18Caleb, figlio di Chezròn, dalla moglie Azubà ebbe Ieriòt. Questi
sono i figli di lei: Ieser, Sobàb e Ardon. 19Morta Azubà, Caleb
prese in moglie Efrat, che gli partorì Cur. 20Cur generò Uri; Uri
generò Bezaleèl. 21Dopo Chezròn si unì alla figlia di Machir, padre
di Gàlaad; egli la sposò a sessant'anni ed essa gli partorì Segùb.
22Segùb generò Iair, cui appartennero ventitré città nella regione
di Gàlaad. 23Ghesur e Aram presero loro i villaggi di Iair con Kenat
e le dipendenze: sessanta città. Tutti questi furono figli di Machir, padre di
Gàlaad. 24Dopo la morte di Chezròn, Caleb si unì a Efrata, moglie di
suo padre Chezròn, la quale gli partorì Ascùr, padre di Tekòa.
25I figli di Ieracmèl, primogenito di Chezròn, furono Ram il
primogenito, Buna, Oren, Achia. 26Ieracmèl ebbe una seconda moglie
che si chiamava Atara e fu madre di Onam.
27I figli di Ram, primogenita di Ieracmèl, furono Maas, Iamin ed
Eker.
28I figli di Onam furono Sammài e Iada. Figli di Sammài: Nadàb e
Abisùr. 29La moglie di Abisùr si chiamava Abiàil e gli partorì Acbàn
e Molìd. 30Figli di Nadàb furono Seled ed Èfraim. Seled morì senza
figli. 31Figli di Èfraim: Isèi; figli di Isèi: Sesan; figli di
Sesan: Aclài. 32Figli di Iada, fratello di Sammài: Ieter e Giònata.
Ieter morì senza figli. 33Figli di Giònata: Pelet e Zaza. Questi
furono i discendenti di Ieracmèl.
34Sesan non ebbe figli, ma solo figlie; egli aveva uno schiavo
egiziano chiamato Iarcà. 35Sesan diede in moglie allo schiavo Iarcà
una figlia, che gli partorì Attài. 36Attài generò Natàn; Natàn
generò Zabad; 37Zabad generò Eflal; Eflal generò Obed; 38Obed
generò Ieu; Ieu generò Azaria; 39Azaria generò Chelez; Chelez generò
Eleasà; 40Eleasà generò Sismài; Sismài generò Sallùm; 41Sallùm
generò Iekamià; Iekamià generò Elisamà.
42Figli di Caleb, fratello di Ieracmèl, furono Mesa, suo
primogenito, che fu padre di Zif; il figlio di Maresà fu padre di Ebron. 43Figli
di Ebron: Core, Tappùach, Rekem e Samài. 44Samài generò Ràcam, padre
di Iorkoàm; Rekem generò Sammài. 45Figlio di Sammài: Maòn, che fu
padre di Bet-Zur.
46Efa, concubina di Caleb, partorì Caràn, Moza e Gazez; Caran generò
Gazez. 47Figli di Iadài: Reghem, Iotam, Ghesan, Pelet, Efa e Saàf. 48Maaca,
concubina di Caleb, partorì Seber e Tircanà; 49partorì anche Saàf,
padre di Madmannà, e Seva, padre di Macbenà e padre di Gàbaa. Figlia di Caleb
fu Acsa.
50Questi furono i figli di Caleb.
Ben-Cur, primogenito di Efrata, Sobal, padre di Kiriat-Iearìm, 51Salma,
padre di Betlemme, Haref, padre di Bet-Gader. 52Sobal, padre di
Kiriat-Iearìm, ebbe come figli Reaia, Cazi e Manacàt. 53Le famiglie
di Kiriat-Iearìm sono quelle di Ieter, di Put, di Suma e di Masra. Da costoro
derivarono quelli di Zorea e di Estaòl.
54Figli di Salma: Betlemme, i Netofatiti, Atarot-Bet-Ioab e metà dei
Manactei e degli Zoreatei. 55Le famiglie degli scribi che abitavano
in Iabèz: i Tireatei, Simeatei e i Sucatei. Questi erano Keniti, discendenti da
Cammat della famiglia di Recàb.
1Questi sono i figli che nacquero a Davide in Ebron: il
primogenito Amnòn, nato da Achinoàm di Izreèl; Daniele secondo, nato da Abigàil
del Carmelo; 2Assalonne terzo, figlio di Maaca figlia di Talmài, re
di Ghesur; Adonia quarto, figlio di Agghìt; 3Sefatìa quinto, nato da
Abitàl; Itràm sesto, figlio della moglie Egla. 4Sei gli nacquero in
Ebron, ove egli regnò sette anni e sei mesi, mentre regnò trentatré anni in
Gerusalemme. 5I seguenti gli nacquero in Gerusalemme: Simèa, Sobàb,
Natàn e Salomone, ossia quattro figli natigli da Betsabea, figlia di Ammièl; 6inoltre
Ibcàr, Elisàma, Elifèlet, 7Noga, Nefeg, Iafia, 8Elisamà,
Eliadà ed Elifèlet, ossia nove figli. 9Tutti costoro furono figli di
Davide, senza contare i figli delle sue concubine. Tamàr era loro sorella.
10Figli di Salomone: Roboamo, di cui fu figlio Abia, di cui fu
figlio Asa, di cui fu figlio Giòsafat, 11di cui fu figlio Ioram, di
cui fu figlio Acazia, di cui fu figlio Ioas, 12di cui fu figlio
Amazia, di cui fu figlio Azaria, di cui fu figlio Iotam, 13di cui fu
figlio Acaz, di cui fu figlio Ezechia, di cui fu figlio Manàsse, 14di
cui fu figlio Amòn, di cui fu figlio Giosia. 15Figli di Giosia:
Giovanni primogenito, Ioakìm secondo, Sedecìa terzo, Sallùm quarto. 16Figli
di Ioakìm: Ieconia, di cui fu figlio Sedecìa.
17Figli di Ieconia, il prigioniero: Sealtièl, 18Malchiràm,
Pedaià, Seneazzàr, Iekamià, Hosamà e Nedabia. 19Figli di Pedaià:
Zorobabele e Simei. Figli di Zorobabele: Mesullàm e Anania e Selomìt, loro
sorella. 20Figli di Mesullàm: Casubà, Oel, Berechia, Casadia,
Iusab-chésed: cinque figli. 21Figli di Anania: Pelatia, di cui fu
figlio Isaia, di cui fu figlio Refaià, di cui fu figlio Arnan, di cui fu figlio
Abdia, di cui fu figlio Secania. 22Figli di Secania: Semaià, Cattùs,
Igheal, Barìach, Naaria e Safàt: sei. 23Figli di Naaria: Elioenài,
Ezechia e Azrikàm: tre. 24Figli di Elioenài: Odavià, Eliasìb,
Pelaià, Akub, Giovanni, Delaià e Anani: sette.
1Figli di Giuda: Perez, Chezròn, Carmì, Cur e Sobal. 2Reaia
figlio di Sobal generò Iacat; Iacat generò Acumài e Laad. Queste sono le
famiglie degli Zoreatei.
3Questi furono i figli del padre di Etam: Izreèl, Isma e Ibdas; la
loro sorella si chiamava Azlelpòni. 4Penuel fu padre di Ghedor; Ezer
fu padre di Cusa. Questi furono i figli di Cur il primogenito di Èfrata padre
di Betlemme.
5Ascùr padre di Tekòa aveva due mogli, Chelea e Naara. 6Naara
gli partorì Acuzzàm, Chefer, il Temanita e l'Acastarita; questi furono figli di
Naara. 7Figli di Chelea: Zeret, Zocar, Etnan e Koz.
8Koz generò Anub, Azzobebà e le famiglie di Acarché, figlio di Arum.
9Iabez fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre l'aveva chiamato
Iabez poiché diceva: "Io l'ho partorito con dolore". 10Iabez
invocò il Dio di Israele dicendo: "Se tu mi benedicessi e allargassi i
miei confini e la tua mano fosse con me e mi tenessi lontano dal male sì che io
non soffra!". Dio gli concesse quanto aveva chiesto.
11Chelub, fratello di Sucà, generò Mechir, che fu padre di Eston. 12Eston
generò Bet-Rafa, Paseach e Techinna, padre di Ir-Nacàs. Questi sono gli uomini
di Reca.
13Figli di Kenaz: Otniel e Seraià; figli di Otniel: Catat e
Meonotài. 14Meonotài generò Ofra; Seraià generò Ioab, padre della
valle degli artigiani, poiché erano artigiani. 15Figli di Caleb,
figlio di Iefunne: Ir, Ela e Naam. Figli di Ela: Kenaz.
16Figli di Ieallelèl: Zif, Zifa, Tiria e Asarèl. 17Figli
di Ezra: Ieter, Mered, Efer e Ialon. Partorì Miriam, Sammài e Isbach, padre di
Estemoà. 18Sua moglie, la Giudea, partorì Ieter padre di Ghedor,
Cheber padre di Soco e Iekutièl padre di Zanòach. Questi invece sono i figli di
Bitia, figlia del faraone, che Mered aveva presa in moglie.
19Figli della moglie Odaia, sorella di Nacam, padre di Keilà il Garmita
e di Estemoà il Maacateo. 20Figli di Simone: Ammòn, Rinna, Ben-Canan
e Tilon. Figli di Iseì: Zochet e Ben-Zochet.
21Figli di Sela, figlio di Giuda: Er padre di Leca, Laadà padre di
Maresà, e le famiglie dei lavoratori del bisso in Bet-Asbèa, 22Iokim
e la gente di Cozeba, Ioas e Saraf, che dominarono in Moab e poi tornarono in
Betlemme. Ma si tratta di fatti antichi. 23Erano vasai e abitavano a
Netàim e a Ghederà; abitavano là con il re, al suo servizio.
24Figli di Simeone: Nemuèl, Iamin, Iarib, Zerach, Saul, 25di
cui fu figlio Sallùm, di cui fu figlio Mibsàm, di cui fu figlio Misma. 26Figli
di Misma: Cammuèl, di cui fu figlio Zaccur, di cui fu figlio Simei. 27Simei
ebbe sedici figli e sei figlie, ma i suoi fratelli ebbero pochi figli; le loro
famiglie non si moltiplicarono come quelle dei discendenti di Giuda. 28Si
stabilirono in Bersabea, in Molada, in Cazar-Sual, 29in Bila, in
Ezem, in Tolad, 30in Betuel, in Corma, in Ziklàg, 31in
Bet-Marcabòt, in Cazar-Susìm, in Bet-Bireì e in Saaràim. Queste furono le loro
città fino al regno di Davide. 32Loro villaggi erano Etam, Ain,
Rimmòn, Tochen e Asan: cinque città 33e tutti i villaggi dei loro
dintorni fino a Baal. Questa era la loro sede e questi i loro nomi nei registri
genealogici.
34Mesobàb, Iamlech, Iosa figlio di Amasia, 35Gioele, Ieu
figlio di Iosibià, figlio di Seraià, figlio di Asièl, 36Elioenài,
Iaakòba, Iesocàia, Asaia, Adièl, Iesimièl, Benaià, 37Ziza figlio di
Sifei, figlio di Allon, figlio di Iedaià, figlio di Simrì, figlio di Semaià. 38Questi,
elencati per nome, erano capi nelle loro famiglie; i loro casati si estesero
molto. 39Andarono verso l'ingresso di Ghedor fino a oriente della
valle in cerca di pascoli per i greggi. 40Trovarono pascoli pingui e
buoni; la regione era estesa, tranquilla e quieta.
Prima vi abitavano i discendenti di Cam. 41Ma gli uomini di cui sono
stati elencati i nomi, al tempo di Ezechia, re di Giuda, assalirono e
sbaragliarono le tende di Cam e i Meuniti, che si trovavano là; li votarono
allo sterminio, che è durato fino ad oggi, e ne occuparono il posto poiché era
ricco di pascoli per i greggi.
42Alcuni di loro, fra i discendenti di Simeone, andarono sulle
montagne di Seir: cinquecento uomini, guidati da Pelatià, Nearia, Refaia e
Uzzièl, figli di Iseì. 43Eliminarono i superstiti degli Amaleciti e
si stabilirono là fino ad oggi.
1Figli di Ruben, primogenito di Israele. Egli era il
primogenito, ma, poiché aveva profanato il letto del padre, la primogenitura fu
assegnata ai figli di Giuseppe, figlio d'Israele. Ma nella registrazione non si
tenne conto della primogenitura, 2perché Giuda ebbe il sopravvento
sui fratelli, essendo il capo un suo discendente; tuttavia la primogenitura
appartiene a Giuseppe.
3Figli di Ruben, primogenito di Israele: Enoch, Pallu, Chezròn e
Carmi.
4Figli di Gioele: Semaià, di cui fu figlio Gog, di cui fu figlio
Simei, 5di cui fu figlio Mica, di cui fu figlio Reaia, di cui fu
figlio Baal, 6di cui fu figlio Beera, che fu deportato nella
deportazione di Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria; egli era il capo dei Rubeniti.
7Suoi fratelli, secondo le loro famiglie, come sono iscritti nelle
genealogie, furono: primo Ieiel, quindi Zaccaria 8e Bela figlio di
Azaz, figlio di Sema, figlio di Gioele, che dimorava in Aroer e fino al Nebo e
a Baal-Meòn. 9A oriente si estendevano fra l'inizio del deserto che
va dal fiume Eufrate in qua, perché i loro greggi erano numerosi nel paese di
Gàlaad. 10Al tempo di Saul mossero guerra agli Agarèni; caduti
questi nelle loro mani, essi si stabilirono nelle loro tende su tutta la parte
orientale di Gàlaad.
11I figli di Gad dimoravano di fronte nella regione di Basàn fino a
Salca. 12Gioele, il capo, Safàm, secondo, quindi Iaanài e Safat in
Basàn. 13Loro fratelli, secondo i loro casati, furono Michele,
Mesullàm, Seba, Iorài, Iaacàn, Zia ed Eber: sette. 14Costoro erano
figli di Abicàil, figlio di Curì, figlio di Iaròach, figlio di Gàlaad, figlio
di Michele, figlio di Iesisài, figlio di Iacdo, figlio di Buz. 15Achì,
figlio di Abdièl, figlio di Guni, era il capo del loro casato. 16Dimoravano
in Gàlaad e in Basàn e nelle loro dipendenze e in tutti i pascoli di Saron fino
ai loro estremi confini. 17Tutti costoro furono registrati negli
elenchi genealogici di Iotam re di Giuda e al tempo di Geroboamo, re di
Israele.
18I figli di Ruben, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse, gente
valorosa, armata di scudo e di spada, tiratori di arco ed esperti della guerra,
potevano uscire in campo in quarantaquattromilasettecentosessanta. 19Essi
attaccarono gli Agarèni, Ietur, Nafis e Nodab. 20Essi furono aiutati
contro costoro, perché durante l'assalto si erano rivolti a Dio, che li aiutò
per la loro fiducia in lui e così gli Agarèni e tutti i loro alleati furono
consegnati nelle loro mani. 21Essi razziarono il bestiame degli
Agarèni: cinquantamila cammelli, duecentocinquantamila pecore, duemila asini e
centomila persone, 22poiché numerosi furono i feriti a morte, dato
che la guerra era voluta da Dio. I vincitori si stabilirono nei territori dei
vinti fino alla deportazione.
23I figli di metà della tribù di Manàsse abitavano dalla regione di
Basàn a Baal-Ermon, a Senir e al monte Ermon; essi erano numerosi. 24Questi
sono i capi dei loro casati: Efer, Isèi, Elièl, Azrièl, Geremia, Odavìa e
Iacdièl, uomini valorosi e famosi, capi dei loro casati.
25Ma furono infedeli al Dio dei loro padri, prostituendosi agli dèi
delle popolazioni indigene, che Dio aveva distrutte davanti a essi. 26Il
Dio di Israele eccitò lo spirito di Pul re d'Assiria, cioè lo spirito di
Tiglat-Pilèzer re d'Assiria, che deportò i Rubeniti, i Gaditi e metà della
tribù di Manàsse; li condusse in Chelàch, presso Cabòr, fiume del Gozan, ove
rimangono ancora.
27(6,1)Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 28(2)Figli
di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzzièl. 29(3)Figli di Amram: Aronne,
Mosè e Maria. Figli di Aronne: Nadàb, Abìu, Eleàzaro e Itamar. 30(4)Eleàzaro
generò Pincas; Pincas generò Abisuà; 31(5)Abisuà generò Bukki; Bukki
generò Uzzi; 32(6)Uzzi generò Zerachia; Zerachia generò Meraiòt; 33(7)Meraiòt
generò Amaria; Amaria generò Achitòb; 34(8)Achitòb generò Zadòk;
Zadòk generò Achimàaz; 35(9)Achimàaz generò Azaria; Azaria generò
Giovanni; 36(10)Giovanni generò Azaria, che fu sacerdote nel tempio
costruito da Salomone in Gerusalemme. 37(11)Azaria generò Amaria;
Amaria generò Achitòb; 38(12)Achitòb generò Zadòk; Zadòk generò
Sallùm; 39(13)Sallùm generò Chelkia; Chelkia generò Azaria; 40(14)Azaria
generò Seraià; Seraià generò Iozadàk. 41(15)Iozadàk partì quando il
Signore, per mezzo di Nabucodònosor, fece deportare Giuda e Gerusalemme.
1(16)Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 2(17)Questi
sono i nomi dei figli di Gherson: Libni e Simei. 3(18)Figli di Keat:
Amram, Izear, Ebron e Uzzièl. 4(19)Figli di Merari: Macli e Musi;
queste sono le famiglie di Levi secondo i loro casati.
5(20)Gherson ebbe per figlio Libni, di cui fu figlio Iacàt, di cui
fu figlio Zimma, 6(21)di cui fu figlio Ioach, di cui fu figlio Iddo,
di cui fu figlio Zerach, di cui fu figlio Ieotrai.
7(22)Figli di Keat: Amminadàb, di cui fu figlio Core, di cui fu
figlio Assir, 8(23)di cui fu figlio Elkana, di cui fu figlio
Abiasaf, di cui fu figlio Assir, 9(24)di cui fu figlio Tacat, di cui
fu figlio Urièl, di cui fu figlio Ozia, di cui fu figlio Saul. 10(25)Figli
di Elkana: Amasai e Achimòt, 11(26)di cui fu figlio Elkana, di cui
fu figlio Sufai, di cui fu figlio Nacat, 12(27)di cui fu figlio
Eliàb, di cui fu figlio Ierocàm, di cui fu figlio Elkana. 13(28)Figli
di Samuele: Gioele primogenito e Abia secondo.
14(29)Figli di Merari: Macli, di cui fu figlio Libni, di cui fu
figlio Simei, di cui fu figlio Uzza, 15(30)di cui fu figlio Simeà,
di cui fu figlio Agghìa, di cui fu figlio Asaià.
16(31)Ecco coloro ai quali Davide affidò la direzione del canto nel
tempio dopo che l'arca aveva trovato una sistemazione. 17(32)Essi
esercitarono l'ufficio di cantori davanti alla Dimora della tenda del convegno
finché Salomone non costruì il tempio in Gerusalemme. Nel servizio si
attenevano alla regola fissata per loro.
18(33)Questi furono gli incaricati e questi i loro figli. Dei
Keatiti: Eman il cantore, figlio di Gioele, figlio di Samuele, 19(34)figlio
di Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Elièl, figlio di Toach, 20(35)figlio
di Zuf, figlio di Elkana, figlio di Macat, figlio di Amasài, 21(36)figlio
di Elkana, figlio di Gioele, figlio di Azaria, figlio di Sofonia, 22(37)figlio
di Tacat, figlio di Assir, figlio di Abiasaf, figlio di Core, 23(38)figlio
di Izear, figlio di Keat, figlio di Levi, figlio di Israele.
24(39)Suo collega era Asaf, che stava alla sua destra: Asaf, figlio
di Berechia, figlio di Simeà, 25(40)figlio di Michele, figlio di
Baasea, figlio di Malchia, 26(41)figlio di Etni, figlio di Zerach,
figlio di Adaià, 27(42)figlio di Etan, figlio di Zimma, figlio di
Simei, 28(43)figlio di Iacat, figlio di Gherson, figlio di Levi.
29(44)I figli di Merari, loro colleghi, che stavano alla sinistra,
erano Etan, figlio di Kisi, figlio di Abdi, figlio di Malluch, 30(45)figlio
di Casabià, figlio di Amasia, figlio di Chilkia, 31(46)figlio di
Amsi, figlio di Bani, figlio di Semer, 32(47)figlio di Macli, figlio
di Musi, figlio di Merari, figlio di Levi.
33(48)I loro colleghi leviti, erano addetti a ogni servizio della
Dimora nel tempio. 34(49)Aronne e i suoi figli presentavano le
offerte sull'altare dell'olocausto e sull'altare dell'incenso, curavano tutto
il servizio nel Santo dei santi e compivano il sacrificio espiatorio per
Israele secondo quanto aveva comandato Mosè, servo di Dio.
35(50)Questi sono i figli di Aronne: Eleàzaro, di cui fu figlio
Pincas, di cui fu figlio Abisuà, 36(51)di cui fu figlio Bukki, di
cui fu figlio Uzzi, di cui fu figlio Zerachia, 37(52)di cui fu
figlio Meraiòt, di cui fu figlio Amaria, di cui fu figlio Achitòb, 38(53)di
cui fu figlio Zadòk, di cui fu figlio Achimàaz.
39(54)Queste sono le loro residenze, secondo le loro circoscrizioni
nei loro territori. Ai figli di Aronne della famiglia dei Keatiti, che furono
sorteggiati per primi, 40(55)fu assegnata Ebron nel paese di Giuda
con i pascoli vicini, 41(56)ma il territorio della città e i suoi
villaggi furono assegnati a Caleb, figlio di Iefunne. 42(57)Ai figli
di Aronne furono assegnate Ebron, città di rifugio, Libna con i pascoli,
Iattir, Estemoà con i pascoli, 43(58)Chilez con i pascoli, Debir con
i pascoli, 44(59)Asan con i pascoli, Bet-Sèmes con i pascoli 45(60)e,
nella tribù di Beniamino, Gheba con i pascoli, Alèmet con i pascoli, Anatòt con
i pascoli. Totale: tredici città con i loro pascoli.
46(61)Agli altri figli di Keat, secondo le loro famiglie, furono
assegnate in sorte dieci città prese dalla tribù di Èfraim, dalla tribù di Dan
e da metà della tribù di Manàsse. 47(62)Ai figli di Gherson, secondo
le loro famiglie, furono assegnate tredici città prese dalla tribù di Ìssacar,
dalla tribù di Aser, dalla tribù di Nèftali e dalla tribù di Manàsse in Basàn. 48(63)Ai
figli di Merari, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dodici
città prese dalla tribù di Ruben, dalla tribù di Gad e dalla tribù di Zàbulon.
49(64)Gli Israeliti assegnarono ai leviti queste città con i
pascoli. 50(65)Le suddette città prese dalle tribù dei figli di
Giuda, dei figli di Simeone e dei figli di Beniamino, le assegnarono in sorte
dando loro il relativo nome.
51(66)Alle famiglie dei figli di Keat furono assegnate in sorte
città appartenenti alla tribù di Èfraim. 52(67)Assegnarono loro
Sichem città di rifugio, con i suoi pascoli, sulle montagne di Èfraim, Ghezer
con i pascoli, 53(68)Iokmeàm con i pascoli, Bet-Coròn con i pascoli,
54(69)Aialòn con i pascoli, Gat-Rimmòn con i pascoli 55(70)e,
da metà della tribù di Manàsse, Taanach con i pascoli, Ibleàm con i pascoli. Le
suddette città erano per la famiglia degli altri figli di Keat.
56(71)Ai figli di Gherson, secondo le loro famiglie assegnarono in
sorte dalla metà della tribù di Manàsse: Golan in Basàn con i pascoli e Asaròt
con i pascoli; 57(72)dalla tribù di Ìssacar: Kedes con i pascoli,
Daberat con i pascoli, 58(73)Iarmut con i pascoli e Anem con i
pascoli; 59(74)dalla tribù di Aser: Masal con i pascoli, Abdon con i
pascoli, 60(75)Cukok con i pascoli e Recob con i pascoli; 61(76)dalla
tribù di Nèftali: Kedes di Galilea con i pascoli, Cammòn con i pascoli e
Kiriatàim con i pascoli.
62(77)Agli altri figli di Merari della tribù di Zàbulon furono
assegnate: Rimmòn con i pascoli e Tabor con i pascoli; 63(78)oltre
il Giordano di Gèrico, a oriente del Giordano, dalla tribù di Ruben: Bezer nel
deserto con i pascoli, Iaza con i pascoli, 64(79)Kedemòt con i
pascoli, Mefaàt con i pascoli; 65(80)della tribù di Gad: Ramot di
Gàlaad con i pascoli, Macanàim con i pascoli, 66(81)Chesbon con i
pascoli e Iazer con i pascoli.
1Figli di Ìssacar: Tola, Pua, Iasub, Simron: quattro. 2Figli
di Tola: Uzzi, Refaià, Ierièl. Iacmài, Ibsam, Samuele, capi dei casati di Tola,
uomini valorosi. Nel censimento al tempo di Davide il loro numero era di
ventiduemilaseicento. 3Figli di Uzzi: Izrachia. Figli di Izrachia:
Michele, Abdia, Gioele... Issia: cinque, tutti capi. 4Secondo il
censimento, eseguito per casati, avevano trentaseimila uomini nelle loro
schiere armate per la guerra, poiché abbondavano di mogli e di figli. 5I
loro fratelli, appartenenti a tutti i clan di Ìssacar, uomini valorosi, nel
censimento erano ottantasettemila in tutto.
6Figli di Beniamino: Bela, Beker e Iedaièl; tre. 7Figli
di Bela: Ezbon, Uzzi, Uzzièl, Ierimòt, Iri, cinque capi dei loro casati, uomini
valorosi; ne furono censiti ventiduemilatrentaquattro. 8Figli di
Beker: Zemira, Ioas, Eliezer, Elioenài, Omri, Ieremòt, Abia, Anatòt e Alèmet;
tutti costoro erano figli di Beker. 9Il loro censimento, eseguito
secondo le loro genealogie in base ai capi dei loro casati, indicò ventimiladuecento
uomini valorosi. 10Figli di Iedaièl: Bilan. Figli di Bilan: Ieus,
Beniamino, Eud, Kenaana, Zetan, Tarsìs e Achisàcar. 11Tutti questi
erano figli di Iedaièl, capi dei loro casati, uomini valorosi, in numero di
diciassettemiladuecento, pronti per una spedizione militare e per combattere.
12Suppim e Cuppim, figli di Ir; Cusim, figlio di Acher.
13Figli di Nèftali: Iacazièl, Guni, Iezer e Sallùm, figli di Bila.
14Figli di Manàsse: Asrièl..., quelli che gli aveva partoriti la
concubina aramea: Machir, padre di Gàlaad. 15Machir prese una moglie
per Cuppim e Suppim; sua sorella si chiamava Maaca. Il secondo figlio si
chiamava Zelofcàd; Zelofcàd aveva figlie. 16Maaca, moglie di Machir,
partorì un figlio che chiamò Peres, mentre suo fratello si chiamava Seres; suoi
figli erano Ulam e Rekem. 17Figli di Ulam: Bedan. Questi furono i
figli di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse. 18La sua
sorella Ammolèket partorì Iseod, Abièzer e Macla. 19Figli di Semidà
furono Achian, Seken, Likchi e Aniam.
20Figli di Èfraim: Sutélach, di cui fu figlio Bered, di cui fu
figlio Tacat, di cui fu figlio Eleadà, di cui fu figlio Tacat, 21di
cui fu figlio Zabad, di cui furono figli Sutélach, Ezer ed Elead, uccisi dagli
uomini di Gat, indigeni della regione, perché erano scesi a razziarne il
bestiame. 22Il loro padre Èfraim li pianse per molti giorni e i suoi
fratelli vennero per consolarlo. 23Quindi si unì alla moglie che
rimase incinta e partorì un figlio che il padre chiamò Beria, perché nato con
la sventura in casa. 24Figlia di Èfraim fu Seera, la quale edificò
Bet-Coròn inferiore e superiore e Uzen-Seera. 25Suo figlio fu anche
Refach, di cui fu figlio Resef, di cui fu figlio Telach, di cui fu figlio
Tacan, 26di cui fu figlio Laadan, di cui fu figlio Amiùd, di cui fu
figlio Elisamà, 27di cui fu figlio Nun, di cui fu figlio Giosuè. 28Loro
proprietà e loro domicilio furono Betel con le dipendenze, a oriente Naaran, a
occidente Ghezer con le dipendenze, Sichem con le dipendenze fino ad Aiia con
le dipendenze. 29Appartenevano ai figli di Manàsse: Beisan con le
dipendenze, Tàanach con le dipendenze e Dor con le dipendenze. In queste
località abitavano i figli di Giuseppe, figlio di Israele.
30Figli di Aser: Imna, Isva, Isvi, Beria e Serach loro sorella. 31Figli
di Beria: Cheber e Malchiel, padre di Birzait. 32Cheber generò
Iaflet, Semer, Cotam e Suà loro sorella. 33Figli di Iaflet: Pasach,
Bimeàl e Asvat; questi furono i figli di Iaflet. 34Figli di Semer
suo fratello: Roga, Cubba e Aram. 35Figli di Chelem suo fratello:
Zofach, Imna, Seles e Amal. 36Figli di Zofach: Such, Carnefer, Sual,
Beri, Imra, 37Bezer, Od, Sammà, Silsa, Itran e Beera. 38Figli
di Ieter: Iefunne, Pispa e Ara. 39Figli di Ulla: Arach, Caniel e
Rizia. 40Tutti costoro furono figli di Aser, capi di casati, uomini
scelti e valorosi, capi tra i principi. Nel loro censimento, eseguito in base
alla capacità militare, risultò il numero ventiseimila.
1Beniamino generò Bela suo primogenito, Asbel secondo,
Achiràm terzo, 2Noca quarto e Rafa quinto. 3Bela ebbe i
figli Addar, Ghera padre di Ecud, 4Abisua, Naaman, Acoach, 5Ghera,
Sepufàn e Curam.
6Questi furono i figli di Ecud, che erano capi di casati fra gli
abitanti di Gheba e che furono deportati in Manàcat. 7Naaman, Achia
e Ghera, che li deportò e generò Uzza e Achiud.
8Sacaràim ebbe figli nei campi di Moab, dopo aver ripudiato le mogli
Cusim e Baara. 9Da Codes, sua moglie, generò Iobab, Zibia, Mesa,
Melcam, 10Jeus, Sachia e Mirma. Questi furono i suoi figli, capi di
casati.
11Da Cusim generò Abitùb ed Elpaal. 12Figli di Elpaal: Eber,
Miseam e Semed, che costruì Ono e Lidda con le dipendenze.
13Beria e Sema, che furono capi di casati fra gli abitanti di
Aialon, misero in fuga gli abitanti di Gat. 14Loro fratelli: Sasak e
Ieremòt.
15Zebadia, Arad, Ader, 16Michele, Ispa e Ioca erano figli
di Beria. 17Zebadia, Mesullàm, Chizki, Cheber, 18Ismerai,
Izlia e Iobab erano figli di Elpaal. 19Iakim, Zikri, Zabdi, 20Elienài,
Silletài, Elièl, 21Adaià, Beraià e Simrat erano figli di Simei. 22Ispan,
Eber, Eliel, 23Abdon, Zikri, Canàn, 24Anania, Elam,
Antotia, 25Ifdia e Penuèl erano figli di Sasak. 26Samserài,
Secaria, Atalia, 27Iaaresia, Elia e Zikri erano figli di Ierocàm. 28Questi
erano capi di casati, secondo le loro genealogie; essi abitavano in
Gerusalemme.
29In Gàbaon abitava il padre di Gàbaon; sua moglie si chiamava
Maaca; 30il primogenito era Abdon, poi Zur, Kis, Baal, Ner, Nadàb, 31Ghedor,
Achio, Zeker e Miklòt. 32Miklòt generò Simeà. Anche costoro
abitavano in Gerusalemme accanto ai fratelli.
33Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata, Malkisùa,
Abinadàb e Is-Bàal. 34Figlio di Giònata fu Merib-Bàal; Merib-Bàal
generò Mica. 35Figli di Mica: Piton, Melech, Tarea e Acaz. 36Acaz
generò Ioadda; Ioadda generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Moza. 37Moza
generò Binea, di cui fu figlio Refaia, di cui fu figlio Eleasà, di cui fu
figlio Azel. 38Azel ebbe sei figli, che si chiamavano Azrikàm,
Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; tutti questi erano figli di Azel. 39Figli
di Esek suo fratello: Ulam suo primogenito, Ieus secondo, Elifèlet terzo. 40I
figli di Ulam erano uomini valorosi e tiratori di arco. Ebbero numerosi figli e
nipoti: centocinquanta. Tutti questi erano discendenti di Beniamino.
1Tutti gli Israeliti furono registrati per genealogie e
iscritti nel libro dei re di Israele e di Giuda; per le loro colpe furono
deportati in Babilonia. 2I primi abitanti che si erano ristabiliti
nelle loro proprietà, nelle loro città, erano Israeliti, sacerdoti, leviti e
oblati.
3In Gerusalemme abitavano figli di Giuda, di Beniamino, di Èfraim e
di Manàsse. 4Figli di Giuda: Utai, figlio di Ammiud, figlio di Omri,
figlio di Imri, figlio di Bani dei figli di Perez, figlio di Giuda. 5Dei
Siloniti: Asaia il primogenito e i suoi figli. 6Dei figli di Zerach:
Ieuèl e seicentonovanta suoi fratelli.
7Dei figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio di Odavia,
figlio di Assenua, 8Ibnia, figlio di Ierocam, Ela, figlio di Uzzi,
figlio di Micri, e Mesullàm, figlio di Sefatia, figlio di Reuel, figlio di
Ibnia. 9I loro fratelli, secondo le loro genealogie, erano
novecentocinquantasei; tutti costoro erano capi delle loro famiglie.
10Dei sacerdoti: Iedaia, Ioarib, Iachin 11e Azaria,
figlio di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di Meraiòt,
figlio di Achitùb, capo del tempio, 12Adaia, figlio di Ierocam,
figlio di Pascur, figlio di Malchia, e Maasai, figlio di Adièl, figlio di
Iaczèra, figlio di Mesullàm, figlio di Mesillemìt, figlio di Immer. 13I
loro fratelli, capi dei loro casati, erano millesettecentosessanta, uomini
abili in ogni lavoro per il servizio del tempio.
14Dei Leviti: Semaia, figlio di Cassub, figlio di Azrikam, figlio di
Casabià dei figli di Merari, 15Bakbakar, Cheresh, Galal, Mattania,
figlio di Mica, figlio di Zikri, figlio di Asaf, 16Abdia, figlio di
Semaia, figlio di Galal, figlio di Idutun, e Berechia, figlio di Asa, figlio di
Elkana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti.
17Dei portieri: Sallùm, Akkub, Talmon, Achiman e i loro fratelli.
Sallùm era il capo 18e sta fino ad oggi alla porta del re a oriente.
Costoro erano i portieri degli accampamenti dei figli di Levi: 19Sallùm
figlio di Kore, figlio di Ebiasàf, figlio di Korach, e i suoi fratelli, i
Korachiti, della casa di suo padre, attendevano al servizio liturgico; erano
custodi della soglia della tenda; i loro padri custodivano l'ingresso
nell'accampamento del Signore. 20Pincas, figlio di Eleàzaro, prima
era loro capo - il Signore sia con lui! -. 21Zaccaria, figlio di
Meselemia, custodiva la porta della tenda del convegno. 22Tutti
costoro, scelti come custodi della soglia, erano duecentododici; erano iscritti
nelle genealogie nei loro villaggi. Li avevano stabiliti nell'ufficio per la
loro fedeltà Davide e il veggente Samuele. 23Essi e i loro figli
avevano la responsabilità delle porte nel tempio, cioè nella casa della tenda. 24C'erano
portieri ai quattro lati: oriente, occidente, settentrione e meridione. 25I
loro fratelli, che abitavano nei loro villaggi, talvolta dovevano andare con
loro per sette giorni. 26Poiché erano sempre in funzione, quei
quattro capiportieri - essi erano leviti - controllavano le stanze e i tesori
del tempio. 27Alloggiavano intorno al tempio, perché a loro
incombeva la sua custodia e la sua apertura ogni mattina. 28Di essi
alcuni controllavano gli arredi liturgici, che contavano quando li portavano
dentro e quando li riportavano fuori. 29Alcuni erano incaricati
degli arredi, di tutti gli oggetti del santuario, della farina, del vino,
dell'olio e degli aromi. 30Alcuni figli dei sacerdoti preparavano le
sostanze aromatiche per i profumi.
31Il levita Mattatia, primogenito di Sallùm il Korachita, per la sua
fedeltà era incaricato di ciò che si preparava nei tegami. 32Tra i
figli dei Keatiti, alcuni loro fratelli badavano ai pani dell'offerta da
disporre ogni sabato.
33Questi erano i cantori, capi di casati levitici; liberi da altri
compiti, abitavano nelle stanze del tempio, perché giorno e notte erano in
attività. 34Questi erano i capi delle famiglie levitiche secondo le
loro genealogie; essi abitavano in Gerusalemme.
35In Gàbaon abitavano il padre di Gàbaon, Ieiel, la cui moglie si
chiamava Maaca. 36Suo figlio primogenito era Abdon, quindi Zur, Kis,
Baal, Ner, Nadàb, 37Ghedor, Achio, Zaccaria e Miklòt. 38Miklòt
generò Simeàm. Anch'essi abitavano in Gerusalemme con i fratelli, di fronte a
loro. 39Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata,
Malchisùa, Abinadàb e Is-Bàal. 40Figlio di Giònata: Merib-Bàal;
Merib-Bàal generò Mica. 41Figli di Mica: Piton, Melek e Tacrea. 42Acaz
generò Iaara; Iaara generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Moza. 43Moza
generò Binea, di cui fu figlio Refaia, di cui fu figlio Eleasa, di cui fu
figlio Azel. 44Azel ebbe sei figli, che si chiamavano Azrikam,
Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; questi erano figli di Azel.
1I Filistei attaccarono Israele; gli Israeliti
fuggirono davanti ai Filistei e caddero, colpiti a morte, sul monte Gelboe. 2I
Filistei inseguirono molto da vicino Saul e i suoi figli e uccisero Giònata,
Abinadàb e Malchisùa, figli di Saul. 3La battaglia si riversò tutta
su Saul; sorpreso dagli arcieri, fu ferito da tali tiratori. 4Allora
Saul disse al suo scudiero: "Prendi la spada e trafiggimi; altrimenti
verranno quei non circoncisi e infieriranno contro di me". Ma lo scudiero,
in preda a forte paura, non volle. Saul allora, presa la spada, vi si gettò
sopra. 5Anche lo scudiero, visto che Saul era morto, si gettò sulla
spada e morì. 6Così finì Saul con i tre figli; tutta la sua famiglia
perì insieme. 7Quando tutti gli Israeliti della valle constatarono
che i loro erano fuggiti e che erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono
le loro città e fuggirono. Vennero i Filistei e vi si insediarono.
8Il giorno dopo i Filistei andarono a spogliare i cadaveri e
trovarono Saul e i suoi figli che giacevano sul monte Gelboe. 9Lo
spogliarono asportandogli il capo e le armi; quindi inviarono per tutto il
paese filisteo ad annunziare la vittoria ai loro idoli e al popolo. 10Depositarono
le sue armi nel tempio del loro dio; il teschio l'inchiodarono nel tempio di
Dagon.
11Quando gli abitanti di Iabes vennero a sapere ciò che i Filistei
avevano fatto a Saul, 12tutti i loro guerrieri andarono a prelevare
il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli e li portarono in Iabes;
seppellirono le loro ossa sotto la quercia in Iabes, quindi digiunarono per
sette giorni.
13Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non
ne aveva ascoltato la parola e perché aveva evocato uno spirito per
consultarlo. 14Non aveva consultato il Signore; per questo il
Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide figlio di Iesse.
1Tutti gli Israeliti si raccolsero intorno a Davide in
Ebron e gli dissero: "Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. 2Anche
prima, quando regnava Saul, tu guidavi nei movimenti le truppe di Israele.
Inoltre il Signore tuo Dio ti ha detto: Tu pascerai il mio popolo, Israele; tu
sarai capo del mio popolo Israele". 3Tutti gli anziani di
Israele si presentarono al re in Ebron. Davide concluse con loro un'alleanza in
Ebron davanti al Signore. Con l'unzione consacrarono Davide re su Israele,
secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Samuele.
4Davide con tutto Israele marciò contro Gerusalemme, cioè Gebus, ove
c'erano i Gebusei, abitanti del paese. 5Ma gli abitanti di Gebus
dissero a Davide: "Tu qui non entrerai". Ma Davide prese la cittadella
di Sion, che è la città di Davide. 6Davide aveva detto: "Chi
colpirà per primo i Gebusei diventerà capo e principe". Salì per primo
Ioab, figlio di Zeruià, che divenne così capo. 7Davide si stabilì
nella cittadella, che perciò fu chiamata città di Davide. 8Egli
fortificò la città tutt'intorno, dal Millo per tutto il suo perimetro; Ioab
restaurò il resto della città. 9Davide cresceva sempre più in
potenza e il Signore degli eserciti era con lui.
10Questi sono i capi dei prodi di Davide, che si erano affermati con
il valore nel suo regno e che, insieme con tutto Israele, lo avevano costituito
re, secondo la parola del Signore nei riguardi di Israele. 11Ecco
l'elenco dei prodi di Davide: Iasobeam figlio di un Cacmonita, capo dei Tre;
egli brandì la lancia su trecento vittime in una sola volta. 12Dopo
di lui c'era Eleàzaro figlio di Dodo, l'Acochita; era uno dei tre prodi. 13Egli
fu con Davide in Pas-Dammim. I Filistei vi si erano riuniti per combattere;
c'era un campo pieno di orzo. La truppa fuggì di fronte ai Filistei. 14Egli
allora si appostò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei; così il
Signore operò una grande vittoria.
15Scesero tre dei trenta capi sulla roccia presso Davide, nella
fortezza di Adullàm; il campo dei Filistei si estendeva nella valle di Rèfaim. 16Davide
era nella fortezza, mentre un presidio di Filistei era in Betlemme. 17Davide
ebbe un desiderio che espresse a parole: "Potessi bere l'acqua della
cisterna che sta alla porta di Betlemme!". 18I tre
attraversarono il campo dei Filistei, attinsero l'acqua dalla cisterna che era
alla porta di Betlemme e la portarono a Davide, ma egli non volle berla; la
versò in libazione al Signore. 19Egli disse: "Mi guardi il mio
Dio dal compiere una cosa simile. Dovrei bere il sangue di quegli uomini
insieme con la loro vita? Difatti l'hanno portata a rischio della propria
vita". Non volle berla. Tali gesta compirono i tre prodi.
20Abisài fratello di Ioab era capo dei Trenta. Egli brandì la lancia
contro trecento vittime e così divenne famoso fra i Trenta. 21Fu
stimato doppiamente fra i Trenta; divenne loro capo, ma non giunse ad
eguagliare i Tre.
22Benaià, da Kabzeèl, era figlio di Ioiadà, uomo valoroso e pieno di
prodezze. Egli uccise i due figli di Arièl di Moab; inoltre, sceso in una
cisterna in un giorno di neve, vi uccise un leone. 23Egli uccise
anche un Egiziano alto cinque cubiti, il quale aveva in mano una lancia come un
subbio di tessitore; gli andò incontro con un bastone, strappò la lancia dalla
mano dell'Egiziano e lo uccise con la stessa lancia. 24Tale gesta
compì Benaià, figlio di Ioiadà; egli divenne famoso fra i trenta prodi. 25Fra
i Trenta fu molto stimato, ma non giunse a eguagliare i Tre. Davide lo mise a
capo della sua guardia del corpo.
26Ecco i prodi valorosi: Asaèl fratello di Ioab, Elcanan figlio di
Dodo, di Betlemme, 27Sammòt di Charod, Chelez di Pelet, 28Ira
figlio di Ikkes di Tekòa, Abièzer di Anatòt, 29Sibbekai di Cusa,
Ilai di Acoch, 30Macrai di Netofa, Cheled figlio di Baana, di
Netofa, 31Itai figlio di Ribai, di Gàbaa dei figli di Beniamino,
Benaià di Piraton, 32Curai di Nacale-Gaas, Abiel di Arbot, 33Azmàvet
di Bacurìm, Eliacba di Saalbon, 34Iasen di Gun, Giònata figlio di
Saghe, di Charar, 35Achiam figlio di Sacar, di Carar, Elifèlet
figlio di Ur, 36Efer di Mechera, Achia di Pelon, 37Chezro
del Carmelo, Naarai figlio di Ezbai, 38Gioele fratello di Natàn,
Mibcar figlio di Agri, 39Zelek l'Ammonita, Nacrai di Berot, scudiero
di Ioab figlio di Zeruià, 40Ira di Ieter, Gareb di Ieter, 41Uria
l'Hittita, Zabad figlio di Aclai, 42Adina figlio di Zisa il
Rubenita, capo dei Rubeniti, e con lui altri trenta, 43Canan, figlio
di Maaca, Giòsafat di Meten, 44Uzzia di Astarot, Sama e Ieiel, figli
di Cotam di Aroer, 45Iediael figlio di Simri e Ioca suo fratello, di
Tisi, 46Eliel di Macavim, Ieribài e Osea, figli di Elnaam, Itma il
Moabita, 47Elièl, Obed e Iaasièl di Zoba.
1Questi sono gli uomini che raggiunsero Davide in
Ziklàg, quando ancora fuggiva di fronte a Saul, figlio di Kis. Essi erano i
prodi che l'aiutarono in guerra. 2Erano armati d'arco e sapevano
tirare frecce e sassi con la destra e con la sinistra; erano della tribù di
Beniamino, fratelli di Saul: 3Achièzer, il capo, e Ioas figli di
Semaa, di Gàbaa; Ieziel e Pelet figli di Azmàvet; Beraca e Ieu di Anatòt; 4Ismaia
di Gàbaon, prode fra i Trenta e capo dei Trenta; 5Geremia, Iacaziel,
Giovanni e Iozabàd di Ghedera; 6Eleuzai, Ierimòt, Bealia, Semaria,
Sefatia di Carif; 7Elkana, Issia, Azarel, Ioezer, Iosgibeam,
Korachiti; 8Oela e Zebadia figli di Ierocam, di Ghedor.
9Dei Gaditi alcuni uomini passarono a Davide nella fortezza del
deserto; erano uomini valorosi, guerrieri pronti a combattere, abili nell'uso
dello scudo e della lancia; sembravano leoni ed erano agili come gazzelle sui
monti: 10Ezer era il capo, Abdia il secondo, Eliàb il terzo, 11Mismanna
il quarto, Geremia il quinto, 12Attài il sesto, Eliel il settimo, 13Giovanni
l'ottavo, Elzabàd il nono, 14Geremia il decimo, Makbannai
l'undecimo. 15Costoro erano discendenti di Gad, capi dell'esercito;
il più piccolo ne comandava cento e il più grande mille. 16Questi
attraversarono il Giordano nel primo mese dell'anno, mentre era in piena su
tutte le rive, e misero in fuga tutti gli abitanti della valle a oriente e a
occidente.
17Alcuni dei figli di Beniamino e di Giuda andarono da Davide fino
alla sua fortezza. 18Davide uscì loro incontro e presa la parola
disse loro: "Se siete venuti da me con intenzioni pacifiche per aiutarmi,
sono disposto a unirmi a voi; ma se venite per tradirmi e consegnarmi ai miei
avversari, mentre io non mi abbandono affatto alla violenza, il Dio dei nostri
padri veda e punisca". 19Allora lo spirito invase Amasài, capo
dei Trenta:
"Siamo tuoi, Davide;
con te, figlio di Iesse!
Pace, pace a te,
pace a chi ti aiuta,
perché il tuo Dio ti aiuta".
Davide li accolse e li
costituì capi di schiere.
20Anche da Manàsse passarono a Davide, mentre insieme con i Filistei
marciava in guerra contro Saul. Egli però non li aiutò perché nel consiglio i
capi dei Filistei lo rimandarono dicendo: "A scapito delle nostre teste,
egli passerebbe a Saul suo signore". 21Mentre erano diretto a
Ziklàg, passarono dalla sua parte i manassiti Adnach, Iozabàd, Iediaèl,
Michele, Iozabàd, Eliu e Zilletai, capi di migliaia nella tribù di Manàsse. 22Essi
aiutarono Davide contro i razziatori, perché erano tutti valorosi, e divennero
capi dell'esercito. 23In verità ogni giorno passavano dalla parte di
Davide per aiutarlo e così il suo divenne un accampamento enorme.
24Ecco le cifre dei capi armati che passarono a Davide in Ebron per
effettuare, secondo l'ordine del Signore, il trasferimento del regno da Saul a
lui.
25Dei figli di Giuda, che portavano scudo e lancia: seimilaottocento
armati.
26Dei figli di Simeone, uomini valorosi in guerra: settemilacento.
27Dei figli di Levi: quattromilaseicento, 28Inoltre
Ioiadà, capo della famiglia di Aronne, e con lui tremilasettecento 29e
Zadòk, giovane molto valoroso, e il casato con i ventidue capi.
30Dei figli di Beniamino, fratelli di Saul: tremila, perché in
massima parte essi rimasero al servizio della casa di Saul.
31Dei figli di Èfraim: ventimilaottocento uomini valorosi, celebri
nei loro casati.
32Di metà della tribù di Manàsse: diciottomila, scelti singolarmente
per partecipare alla nomina di Davide a re.
33Dei figli di Ìssacar, che conoscevano bene i vari tempi sì da
sapere che dovesse fare Israele nei singoli casi: duecento capi e tutti i loro
fratelli alle loro dipendenze.
34Di Zàbulon: cinquantamila, arruolati in un esercito, pronti per la
battaglia con tutte le armi da guerra, disposti ad aiutare senza doppiezza.
35Di Nèftali: mille capi e con loro trentasettemila dotati di scudo
e di lancia.
36Dei Daniti: ventottomilaseicento, armati per la guerra.
37Di Aser: quarantamila guerrieri, pronti per la battaglia.
38Dalla Transgiordania, ossia dei Rubeniti, dei Gaditi e di metà
della tribù di Manàsse: centoventimila con tutte le armi di guerra.
39Tutti costoro, guerrieri pronti a marciare, con cuore leale si
presentarono in Ebron per proclamare Davide re su tutto Israele; anche il resto
di Israele era concorde nel proclamare re Davide. 40Rimasero lì con
Davide tre giorni mangiando e bevendo quanto i fratelli avevano preparato per
loro. 41Anche i loro vicini e perfino da Ìssacar, da Zàbulon e da
Nèftali avevano portato cibarie con asini, cammelli, muli e buoi: farina,
schiacciate di fichi, uva passa, vino, olio, buoi e pecore in gran quantità,
perché c'era allegria in Israele.
1Davide si consigliò con i capi di migliaia e di
centinaia e con tutti i prìncipi. 2A tutta l'assemblea d'Israele
Davide disse: "Se vi piace e se il Signore nostro Dio lo consente,
comunichiamo ai nostri fratelli rimasti in tutte le regioni di Israele, ai
sacerdoti e ai leviti nelle città dei loro pascoli, di radunarsi presso di noi.
3Così riporteremo l'arca del nostro Dio qui presso di noi, perché
non ce ne siamo più curati dal tempo di Saul". 4Tutti i
partecipanti all'assemblea approvarono che si facesse così, perché la proposta
parve giusta agli occhi di tutto il popolo.
5Davide convocò tutto Israele, da Sicor d'Egitto fino al passo di
Amat, per trasportare l'arca di Dio da Kiriat-Iearìm. 6Davide con
tutto Israele salì a Baala, in Kiriat-Iearìm, che apparteneva a Giuda, per
prendere di là l'arca di Dio, chiamata: Il Signore seduto sui cherubini. 7Dalla
casa di Abinadàb trasportarono l'arca di Dio su un carro nuovo; Uzza e Achio
guidavano il carro. 8Davide e tutto Israele danzavano con tutte le
forze davanti a Dio, cantando e suonando cetre, arpe, timpani, cembali e
trombe. 9Giunti all'aia di Chidon, Uzza stese la mano per trattenere
l'arca, perché i buoi la facevano barcollare. 10Ma l'ira del Signore
divampò contro Uzza e lo colpì perché aveva steso la mano sull'arca. Così egli
morì lì davanti a Dio. 11Davide si rattristò, perché il Signore era
sceso con ira contro Uzza e chiamò quel luogo Perez-Uzza, nome ancora in uso.
12In quel giorno Davide ebbe paura di Dio e pensò: "Come potrei
condurre presso di me l'arca di Dio?". 13Così Davide non portò
l'arca presso di sé nella città di Davide, ma la diresse verso la casa di
Obed-Èdom di Gat. 14L'arca di Dio rimase nella casa di Obed-Èdom tre
mesi. Il Signore benedisse la casa di Obed-Èdom e quanto gli apparteneva.
1Chiram, re di Tiro, mandò messaggeri a Davide con
legno di cedro, muratori e falegnami per costruirgli una casa. 2Davide
allora riconobbe che il Signore l'aveva confermato re su Israele e che il suo
regno era molto esaltato a causa del suo popolo Israele.
3Davide prese altre mogli in Gerusalemme e generò figli e figlie. 4I
figli che gli erano nati in Gerusalemme si chiamavano Sammua, Sobab, Natàn,
Salomone, 5Ibcar, Elisua, Elipelet, 6Noga, Nefeg, Iafia, 7Elisamà,
Beeliada ed Elifèlet.
8Quando i Filistei seppero che Davide era stato unto re su tutto
Israele, vennero tutti per impadronirsi di lui. Appena ne fu informato, Davide
uscì loro incontro. 9I Filistei giunsero e si sparsero per la valle
di Rèfaim. 10Davide consultò Dio: "Se marcio contro i Filistei,
li metterai nelle mie mani?". Il Signore rispose: "Marcia; li metterò
nelle tue mani". 11Quelli vennero a Baal-Perazìm e là Davide li
sconfisse. Questi disse: "Dio ha aperto per mio mezzo una breccia fra i
miei nemici, come una breccia prodotta dall'acqua"; per questo il luogo fu
chiamato Baal-Perazìm. 12I Filistei vi abbandonarono i loro idoli e
Davide ordinò: "Brucino tra le fiamme!".
13Di nuovo i Filistei tornarono a invadere la valle. 14Davide
consultò ancora Dio, che gli rispose: "Non seguirli; aggirali e
raggiungili dalla parte di Becoim. 15Quando sentirai rumore di passi
fra le cime degli alberi, allora uscirai a combattere, perché Dio ti precederà
per colpire l'accampamento dei Filistei". 16Davide fece come
Dio gli aveva comandato. Sbaragliò l'esercito dei Filistei da Gàbaon fino a
Ghezer. 17La fama di Davide si diffuse in tutti i paesi, mentre il
Signore lo rendeva terribile fra tutte le genti.
1Egli si costruì edifici nella città di Davide, preparò
il posto per l'arca di Dio ed eresse per essa una tenda. 2Allora
Davide disse: "Nessuno, se non i leviti, porti l'arca di Dio, perché Dio
li ha scelti come portatori dell'arca e come suoi ministri per sempre".
3Davide convocò tutto Israele in Gerusalemme per trasportare l'arca
del Signore nel posto che le aveva preparato. 4Davide radunò i figli
di Aronne e i leviti. 5Dei figli di Keat: Urièl il capo con i
centoventi fratelli; 6dei figli di Merari: Asaia il capo con i
duecentoventi fratelli; 7dei figli di Gherson: Gioele il capo con i
centotrenta fratelli; 8dei figli di Elisafan: Semaia il capo con i
duecento fratelli; 9dei figli di Ebron: Eliel il capo con gli
ottanta fratelli; 10dei figli di Uzziel: Amminadàb il capo con i
centodieci fratelli.
11Davide chiamò i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr e i leviti Urièl,
Asaia, Gioele, Semaia, Eliel e Amminadàb 12e disse loro: "Voi
siete i capi dei casati levitici. Santificatevi, voi e i vostri fratelli.
Quindi trasportate l'arca del Signore, Dio di Israele, nel posto che io le ho
preparato. 13Poiché la prima volta voi non c'eravate, il Signore
nostro Dio si irritò con noi; non c'eravamo infatti rivolti a voi, come
conveniva".
14I sacerdoti e i leviti si santificarono per trasportare l'arca del
Signore Dio di Israele. 15I figli dei leviti sollevarono l'arca di
Dio sulle loro spalle per mezzo di stanghe, come aveva prescritto Mosè sulla
parola del Signore. 16Davide disse ai capi dei leviti di mandare i
loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cembali,
perché, levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia. 17I
leviti destinarono Eman figlio di Gioele, Asaf uno dei suoi fratelli, figlio di
Berechia, e, fra i figli di Merari, loro fratelli, Etan figlio di Kusaia. 18Con
loro c'erano i loro fratelli di secondo grado: Zaccaria, Uzziel, Semiramot,
Iechièl, Unni, Eliel, Benaià, Maaseia, Mattatia, Elifel, Micneia, Obed-Èdom e
Ieièl portieri. 19I cantori Eman, Asaf ed Etan usavano cembali di
bronzo per il loro suono squillante. 20Zaccaria, Uzziel, Semiramot,
Iechièl, Unni, Eliàb, Maaseia e Benaià suonavano arpe in sordina. 21Mattatia,
Elifel, Micneia, Obed-Èdom, Ieièl, Azaria suonavano sull'ottava per dare il
tono. 22Chenania, capo dei leviti, dirigeva l'esecuzione, perché era
esperto. 23Berechia ed Elkana facevano da portieri presso l'arca. 24I
sacerdoti Sebania, Giòsafat, Netaneèl, Amasài, Zaccaria, Benaià, Eliezer
suonavano le trombe davanti all'arca di Dio; Obed-Èdom e Iechièl facevano da
portieri presso l'arca.
25Davide, gli anziani di Israele e i capi di migliaia procedettero
con gioia al trasporto dell'arca dell'alleanza del Signore dalla casa di
Obed-Èdom. 26Poiché Dio assisteva i leviti che portavano l'arca
dell'alleanza del Signore, si sacrificarono sette giovenchi e sette arieti. 27Davide
indossava un manto di bisso, come pure tutti i leviti che portavano l'arca, i
cantori e Chenania che dirigeva l'esecuzione. Davide aveva inoltre un efod
di lino. 28Tutto Israele accompagnava l'arca dell'alleanza del
Signore con grida, con suoni di corno, con trombe e con cembali, suonando arpe
e cetre. 29Quando l'arca dell'alleanza del Signore giunse alla città
di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra, vide il re danzare
e saltare; lo disprezzò in cuor suo.
1Così introdussero e collocarono l'arca di Dio al
centro della tenda eretta per essa da Davide; offrirono olocausti e sacrifici
di comunione a Dio. 2Terminati gli olocausti e i sacrifici di
comunione, Davide benedisse il popolo in nome del Signore. 3Distribuì
a tutti gli Israeliti, uomini e donne, una pagnotta, una porzione di carne e
una schiacciata d'uva.
4Egli stabilì che alcuni leviti stessero davanti all'arca del
Signore come ministri per celebrare, ringraziare e lodare il Signore, Dio di
Israele. 5Erano Asaf il capo, Zaccaria il suo secondo, Uzzièl,
Semiramot, Iechièl, Mattatia, Eliàb, Benaià, Obed-Èdom e Ieièl, che suonavano
strumenti musicali, arpe e cetre; Asaf suonava i cembali. 6I
sacerdoti Benaià e Iacazièl con le trombe erano sempre davanti all'arca
dell'alleanza di Dio. 7Proprio in quel giorno Davide per la prima
volta affidò ad Asaf e ai suoi fratelli questa lode al Signore:
8Lodate il Signore, acclamate il suo nome;
manifestate ai popoli le sue gesta.
9Cantate in suo onore, inneggiate a lui,
ripetete tutti i suoi prodigi.
10Gloriatevi sul suo santo nome;
gioisca il cuore di quanti ricercano il Signore.
11Cercate il Signore e la sua forza,
ricercate sempre il suo volto.
12Ricordate i prodigi che egli ha compiuti,
i suoi miracoli e i giudizi della sua bocca.
13Stirpe di Israele suo servo,
figli di Giacobbe, suoi eletti,
14egli, il Signore, è il nostro Dio;
in tutta la terra fanno legge i suoi giudizi.
15Si ricorda sempre dell'alleanza,
della parola data a mille generazioni,
16dell'alleanza conclusa con Abramo,
del giuramento fatto a Isacco,
17confermato a Giacobbe come statuto,
a Israele come alleanza perenne:
18"A te darò il paese di Canaan,
come tua parte di eredità".
19Eppure costituivano un piccolo numero;
erano pochi e per di più stranieri nel paese.
20Passarono dall'una all'altra nazione,
da un regno a un altro popolo.
21Egli non tollerò che alcuno li opprimesse;
per essi egli castigò i re:
22"Non toccate i miei consacrati,
non maltrattate i miei profeti".
23Cantate al Signore, abitanti di tutta la terra;
annunziate ogni giorno la sua salvezza.
24Proclamate fra i popoli la sua gloria,
fra tutte le nazioni i suoi prodigi.
25Difatti grande è il Signore, degnissimo di lode
e tremendo sopra tutti gli dèi.
26Tutti gli dèi venerati dai popoli sono un nulla;
il Signore, invece, ha formato il cielo.
27Splendore e maestà stanno davanti a lui;
potenza e bellezza nel suo santuario.
28Date per il Signore, stirpi dei popoli,
date per il Signore gloria e onore.
29Date per il Signore gloria al suo nome;
con offerte presentatevi a lui.
Prostratevi al Signore in sacri ornamenti.
30Tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra;
egli fissò il mondo sì che non crolli.
31Gioiscano i cieli ed esulti la terra;
si dica fra i popoli: "Il Signore regna".
32Frema il mare con quanto contiene;
tripudi la campagna con quanto è in essa.
33Gridino di giubilo gli alberi della foresta
di fronte al Signore, perché viene
per giudicare la terra.
34Lodate il Signore, perché è buono,
perché la sua grazia dura sempre.
35Dite: "Salvaci, Dio della nostra salvezza;
raccoglici, liberaci dalle genti
sì che possiamo celebrare il tuo santo nome,
gloriarci della tua lode.
36Sia benedetto il Signore, Dio di Israele,
di secolo in secolo".
E tutto il popolo disse: "Amen, alleluia".
37Quindi Davide lasciò Asaf e i suoi fratelli davanti
all'arca dell'alleanza del Signore, perché officiassero davanti all'arca
secondo il rituale quotidiano; 38lasciò Obed-Èdom figlio di Idutun,
e Cosà, insieme con sessantotto fratelli, come portieri. 39Egli
incaricò della Dimora del Signore che era sull'altura di Gàbaon il sacerdote
Zadòk e i suoi fratelli, 40perché offrissero olocausti al Signore
sull'altare degli olocausti per sempre, al mattino e alla sera, e compissero
quanto è scritto nella legge che il Signore aveva imposta a Israele. 41Con
loro erano Eman, Idutun e tutti gli altri scelti e designati per nome perché
lodassero il Signore, perché la sua grazia dura sempre. 42Con
loro avevano trombe e cembali per suonare e altri strumenti per il canto
divino. I figli di Idutun erano incaricati della porta. 43Infine
tutto il popolo andò a casa e Davide tornò per salutare la sua famiglia.
1Una volta stabilitosi in casa, Davide disse al profeta
Natan: "Ecco, io abito una casa di cedro mentre l'arca dell'alleanza del
Signore sta sotto una tenda". 2Natan rispose a Davide:
"Fa' quanto desideri in cuor tuo, perché Dio è con te".
3Ora in quella medesima notte questa parola di Dio fu rivolta a
Natan: 4"Va' a riferire a Davide mio servo: Dice il Signore: Tu
non mi costruirai la casa per la mia dimora. 5Difatti io non ho mai
abitato in una casa da quando feci uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi. Io
passai da una tenda all'altra e da una dimora all'altra. 6Durante
tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutto Israele non ho mai detto a
qualcuno dei Giudici, ai quali avevo ordinato di pascere il mio popolo: Perché
non mi avete costruito una casa di cedro? 7Ora, riferirai al mio
servo Davide: Dice il Signore degli eserciti: Io ti ho preso dal pascolo,
mentre seguivi il gregge, per costituirti principe sul mio popolo Israele. 8Sono
stato con te in tutte le tue imprese; ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti
a te; renderò il tuo nome come quello dei più grandi personaggi sulla terra. 9Destinerò
un posto per il mio popolo Israele; ivi lo pianterò perché vi si stabilisca e
non debba vivere ancora nell'instabilità e i malvagi non continuino ad
angariarlo come una volta, 10come quando misi i Giudici a capo di
Israele. Umilierò tutti i tuoi nemici, mentre ingrandirò te. Il Signore ha
intenzione di costruire a te una casa. 11Quando i tuoi giorni
saranno finiti e te ne andrai con i tuoi padri, susciterò un discendente dopo
di te, uno dei tuoi figli, e gli renderò saldo il regno. 12Costui mi
costruirà una casa e io gli assicurerò il trono per sempre. 13Io
sarò per lui un padre e lui sarà per me un figlio; non ritirerò da lui il mio
favore come l'ho ritirato dal tuo predecessore. 14Io lo farò star
saldo nella mia casa, nel mio regno; il suo trono sarà sempre stabile".
15Natan riferì a Davide tutte queste parole e tutta la presente
visione.
16Allora il re Davide, presentatosi al Signore disse: "Chi sono
io, Signore Dio, e che cos'è la mia casa perché tu mi abbia condotto fin qui? 17E,
quasi fosse poco ciò per i tuoi occhi, o Dio, ora parli della casa del tuo
servo nel lontano avvenire; mi hai fatto contemplare come una successione di
uomini in ascesa, Signore Dio! 18Come può pretendere Davide di
aggiungere qualcosa alla tua gloria? Tu conosci il tuo servo. 19Signore,
per amore del tuo servo e secondo il tuo cuore hai compiuto quest'opera
straordinaria per manifestare tutte le tue meraviglie. 20Signore,
non esiste uno simile a te e non c'è Dio fuori di te, come abbiamo sentito con
i nostri orecchi. 21E chi è come il tuo popolo, Israele, l'unico
popolo sulla terra che Dio sia andato a riscattare per farne un suo popolo e
per procurarsi un nome grande e stabile? Tu hai scacciato le nazioni davanti al
tuo popolo, che tu hai riscattato dall'Egitto. 22Hai deciso che il
tuo popolo Israele sia tuo popolo per sempre. Tu, Signore, sei stato il loro
Dio. 23Ora, Signore, la parola che hai pronunciata sul tuo servo e
sulla sua famiglia resti sempre verace; fa' come hai detto. 24Sia
saldo e sia sempre magnificato il tuo nome! Si possa dire: Il Signore degli
eserciti è Dio per Israele! La casa di Davide tuo servo sarà stabile davanti a
te. 25Tu, Dio mio, hai rivelato al tuo servo l'intenzione di
costruirgli una casa, per questo il tuo servo ha trovato l'ardire di pregare
alla tua presenza. 26Ora tu, Signore, sei Dio; tu hai promesso al
tuo servo tanto bene. 27Pertanto ti piaccia di benedire la casa del
tuo servo perché sussista per sempre davanti a te, poiché quanto tu benedici è
sempre benedetto".
1In seguito Davide sconfisse i Filistei, li piegò e
tolse loro Gat con le dipendenze. 2Quindi sconfisse i Moabiti, che
divennero sudditi e tributari di Davide. 3Davide sconfisse anche
Hadad-Èzer, re di Zoba, verso Amat, nella sua marcia verso il fiume Eufrate per
stabilirvi il suo dominio. 4Davide gli prese mille carri, settemila
cavalieri e ventimila fanti. Davide poi fece tagliare i garretti a tutti i
cavalli, risparmiandone un centinaio.
5Gli Aramei di Damasco andarono in aiuto di Hadad-Èzer, re di Zoba,
ma Davide ne uccise ventiduemila. 6Davide mise guarnigioni in Aram
di Damasco; gli Aramei divennero sudditi e tributari di Davide. Il Signore rese
vittorioso Davide in ogni sua impresa. 7Davide prese gli scudi d'oro
agli ufficiali di Hadad-Èzer e li portò in Gerusalemme. 8Da Tibcat e
da Cun, città di Hadad-Èzer, Davide asportò una grande quantità di bronzo, con
cui Salomone costruì il bacino di bronzo, le colonne e i vari arredi di bronzo.
9Tou re di Amat, saputo che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito
di Hadad-Èzer re di Zoba, 10mandò Adoram suo figlio per salutare il
re Davide e per felicitarsi con lui d'avere assalito e vinto Hadad-Èzer, poiché
Tou era sempre in guerra con Hadad-Èzer; Adoram portava con sé oggetti d'oro,
d'argento e di bronzo. 11Anche tali oggetti il re Davide li consacrò
al Signore insieme con l'argento e l'oro che aveva preso da tutti gli altri
popoli, ossia da Edom, da Moab, dagli Ammoniti, dai Filistei e dagli Amaleciti.
12Abisai figlio di Zeruià sconfisse nella Valle del sale
diciottomila Idumei. 13Pose guarnigioni in Edom; tutti gli Idumei
divennero sudditi di Davide. Il Signore rendeva vittorioso Davide in ogni sua
impresa.
14Davide regnò su tutto Israele e rese giustizia con retti giudizi a
tutto il popolo.
15Ioab figlio di Zeruià comandava l'esercito; Giòsafat figlio di
Achilud era archivista. 16Zadòk figlio di Achitùb e Abimèlech figlio
di Ebiatàr erano sacerdoti; Savsa era scriba. 17Benaià figli di
Ioiadà comandava i Cretei e i Peletei; i figli di Davide erano i primi al
fianco del re.
1Dopo, morì Nacas re degli Ammoniti; al suo posto
divenne re suo figlio. 2Davide disse: "Userò benevolenza con
Canun figlio di Nacas, perché anche suo padre è stato benevolo con me".
Davide mandò messaggeri per consolarlo della morte di suo padre. I ministri di
Davide andarono nella regione degli Ammoniti da Canun per consolarlo. 3Ma
i capi degli Ammoniti dissero a Canun: "Forse Davide intende onorare tuo
padre ai tuoi occhi mandandoti consolatori? Questi suoi ministri non sono
venuti forse da te per spiare, per informarsi e per esplorare la
regione?".
4Canun allora prese i ministri di Davide, li fece radere, tagliò a
metà le loro vesti fino alle natiche e li rimandò. 5Alcuni vennero a
riferire a Davide la sorte di quegli uomini. Poiché costoro si vergognavano
moltissimo, il re mandò ad incontrarli con questo messaggio: "Rimanete in
Gèrico finché non sia cresciuta la vostra barba; allora ritornerete".
6Gli Ammoniti, accortisi di essersi inimicati Davide, mandarono,
essi e Canun, mille talenti d'argento per assoldare carri e cavalieri nel paese
dei due fiumi, in Aram Maaca e in Zoba. 7Assoldarono trentaduemila
carri e il re di Maaca con le sue truppe. Questi vennero e si accamparono di
fronte a Màdaba; frattanto gli Ammoniti si erano radunati dalle loro città e si
erano mossi per la guerra.
8Quando Davide lo venne a sapere, mandò Ioab con tutto il gruppo dei
prodi. 9Gli Ammoniti uscirono per disporsi a battaglia davanti alla
città mentre i re alleati stavano da parte nella campagna. 10Ioab si
accorse che la battaglia gli si profilava di fronte e alle spalle. Egli scelse
i migliori di Israele e li schierò contro gli Aramei. 11Affidò il
resto dell'esercito ad Abisài suo fratello che lo schierò contro gli Ammoniti. 12E
gli disse: "Se gli Aramei prevarranno su di me, mi verrai in aiuto; se
invece gli Ammoniti prevarranno su di te, io ti verrò in aiuto. 13Coraggio,
dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; il
Signore faccia ciò che gli piacerà". 14Ioab con i suoi mosse
verso gli Aramei per combatterli, ma essi fuggirono davanti a lui. 15Anche
gli Ammoniti, visto che gli Aramei si erano dati alla fuga, fuggirono di fronte
ad Abisài fratello di Ioab, rientrando in città. Ioab allora tornò in
Gerusalemme.
16Gli Aramei, visto che erano stati battuti dagli Israeliti,
mandarono messaggeri e fecero venire gli Aramei d'Oltrefiume; li comandava
Sofach, capo dell'esercito di Hadad-Èzer.
17Quando ciò fu riferito a Davide, egli radunò tutto Israele e
attraversò il Giordano. Li raggiunse e si schierò davanti a loro; Davide si
dispose per la battaglia contro gli Aramei, che l'attaccarono. 18Gli
Aramei fuggirono di fronte agli Israeliti. Davide uccise, degli Aramei,
settemila cavalieri e quarantamila fanti; uccise anche Sofach capo
dell'esercito. 19Gli uomini di Hadad-Èzer, visto che erano stati
battuti dagli Israeliti, fecero la pace con Davide e si sottomisero a lui. Gli
Aramei non vollero più recare aiuto agli Ammoniti.
1All'inizio dell'anno successivo, quando i re sono
soliti andare in guerra, Ioab, alla testa di un forte esercito, devastò la
regione degli Ammoniti, quindi andò ad assediare Rabbà, mentre Davide se ne
stava in Gerusalemme. Ioab occupò e distrusse Rabbà. 2Davide prese
dalla testa di Milcom il diadema; trovò che pesava un talento d'oro; in esso
era incastonata una pietra preziosa. Il diadema fu posto sulla testa di Davide.
Egli asportò dalla città un grande bottino. 3Ne fece uscire anche
gli abitanti, che destinò ai lavori con seghe, picconi di ferro e asce. Allo
stesso modo Davide trattò tutte le città degli Ammoniti. Quindi Davide con
tutti i suoi tornò in Gerusalemme.
4Dopo, ci fu una guerra in Ghezer con i Filistei. Allora Sibbekài di
Cusa uccise Sippai dei discendenti dei Refaim. I Filistei furono soggiogati.
5Ci fu un'altra guerra con i Filistei, nella quale Elcanan figlio di
Iair uccise Lacmi, fratello di Golia di Gat, l'asta della cui lancia era come
un subbio di tessitore.
6Ci fu un'altra guerra in Gat, durante la quale un uomo molto alto,
con le dita a sei a sei, - in totale ventiquattro - anch'egli era della stirpe
di Rafa - 7ingiuriò Israele; Giònata figlio di Simeà, fratello di
Davide, l'uccise. 8Questi uomini erano discendenti di Rafa in Gat;
essi caddero colpiti da Davide e dai suoi uomini.
1Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a
censire gli Israeliti. 2Davide disse a Ioab e ai capi del popolo:
"Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il
conto sì che io conosca il loro numero". 3Ioab disse a Davide:
"Il Signore aumenti il suo popolo sì da renderlo cento volte tanto! Ma,
mio signore, essi non sono tutti sudditi del mio signore? Perché il mio signore
vuole questa inchiesta? Perché dovrebbe cadere tale colpa su Israele?". 4Ma
l'opinione del re si impose a Ioab. Questi percorse tutto Israele, quindi tornò
a Gerusalemme. 5Ioab consegnò a Davide il numero del censimento del
popolo. In tutto Israele risultarono un milione e centomila uomini atti alle
armi; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini atti alle armi. 6Fra
costoro Ioab non censì i leviti né la tribù di Beniamino, perché l'ordine del
re gli appariva un abominio.
7Il fatto dispiacque agli occhi di Dio, che perciò colpì Israele. 8Davide
disse a Dio: "Facendo una cosa simile, ho peccato gravemente. Perdona, ti
prego, l'iniquità del tuo servo, perché ho commesso una vera follia".
9Il Signore disse a Gad, veggente di Davide: 10"Va',
riferisci a Davide: Dice il Signore: Ti pongo davanti tre cose, scegline una e
io te la concederò". 11Gad andò da Davide e gli riferì:
"Dice il Signore: Scegli 12fra tre anni di carestia, tre mesi
di fuga per te di fronte ai tuoi avversari, sotto l'incubo della spada dei tuoi
nemici, e tre giorni della spada del Signore con la peste che si diffonde sul
paese e l'angelo del Signore che porta lo sterminio in tutto il territorio di
Israele. Ora decidi che cosa io debba riferire a chi mi ha inviato". 13Davide
disse a Gad: "Sono in un'angoscia terribile. Ebbene, io cada nelle mani
del Signore, perché la sua misericordia è molto grande, ma io non cada nelle mani
degli uomini". 14Così il Signore mandò la peste in Israele;
morirono settantamila Israeliti. 15Dio mandò un angelo in
Gerusalemme per distruggerla. Ma, come questi stava distruggendola, il Signore
volse lo sguardo e si astenne dal male minacciato. Egli disse all'angelo
sterminatore: "Ora basta! Ritira la mano".
L'angelo del Signore stava in piedi presso l'aia di Ornan il Gebuseo. 16Davide,
alzati gli occhi, vide l'angelo del Signore che stava fra terra e cielo con la
spada sguainata in mano, tesa verso Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani,
coperti di sacco, si prostrarono con la faccia a terra. 17Davide
disse a Dio: "Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo?
Io ho peccato e ho commesso il male; costoro, il gregge, che cosa hanno fatto?
Signore Dio mio, sì, la tua mano infierisca su di me e sul mio casato, ma non
colpisca il tuo popolo".
18L'angelo del Signore ordinò a Gad di riferire a Davide che salisse
ad erigere un altare al Signore nell'aia di Ornan il Gebuseo. 19Davide
vi andò secondo l'ordine di Gad, comunicatogli a nome del Signore. 20Ornan
si volse e vide l'angelo; i suoi quattro figli, che erano con lui, si
nascosero. Ornan stava trebbiando il grano, 21quando gli si avvicinò
Davide. Ornan guardò e, riconosciuto Davide, uscì dall'aia, prostrandosi con la
faccia a terra davanti a Davide. 22Davide disse a Ornan:
"Cedimi il terreno dell'aia, perché io vi costruisca un altare al Signore;
cedimelo per tutto il suo valore, così che il flagello cessi di infierire sul
popolo". 23Ornan rispose a Davide: "Prenditelo; il re mio
signore ne faccia quello che vuole. Vedi, io ti dò anche i buoi per gli
olocausti, le trebbie per la legna e il grano per l'offerta; tutto io ti
offro". 24Ma il re Davide disse a Ornan: "No! Lo voglio
acquistare per tutto il suo valore; non presenterò al Signore una cosa che
appartiene a te offrendo così un olocausto gratuitamente". 25E
così Davide diede a Ornan seicento sicli d'oro per il terreno.
26Quindi Davide vi eresse un altare per il Signore e vi offrì olocausti
e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che gli rispose con il fuoco sceso
dal cielo sull'altare dell'olocausto.
27Il Signore ordinò all'angelo e questi ripose la spada nel fodero. 28Allora,
visto che il Signore l'aveva ascoltato sull'aia di Ornan il Gebuseo, Davide
offrì là un sacrificio. 29La Dimora del Signore, eretta da Mosè nel
deserto, e l'altare dell'olocausto in quel tempo stavano sull'altura che era in
Gàbaon; 30ma Davide non osava recarsi là a consultare Dio perché si
era molto spaventato di fronte alla spada dell'angelo del Signore.
1Davide disse: "Questa è la casa del Signore Dio e
questo è l'altare per gli olocausti di Israele".
2Davide ordinò di radunare gli stranieri che erano nel paese di
Israele. Quindi diede incarico agli scalpellini perché squadrassero pietre per
la costruzione del tempio. 3Davide preparò ferro per i chiodi dei
battenti delle porte e per le spranghe di ferro e anche molto bronzo in
quantità incalcolabile. 4Il legno di cedro non si contava, poiché
quelli di Sidòne e di Tiro avevano portato a Davide molto legno di cedro. 5Davide
pensava: "Mio figlio Salomone è ancora giovane e inesperto, mentre la
costruzione da erigersi per il Signore deve essere straordinariamente grande,
tale da suscitare fama e ammirazione in tutti i paesi; per questo ne farò i
preparativi io". Davide, prima di morire, effettuò preparativi imponenti. 6Poi
chiamò Salomone suo figlio e gli comandò di costruire un tempio al Signore Dio
di Israele.
7Davide disse a Salomone: "Figlio mio, io avevo deciso di
costruire un tempio al nome del Signore mio Dio. 8Ma mi fu rivolta
questa parola del Signore: Tu hai versato troppo sangue e hai fatto grandi
guerre; per questo non costruirai il tempio al mio nome, perché hai versato
troppo sangue sulla terra davanti a me. 9Ecco ti nascerà un figlio,
che sarà uomo di pace; io gli concederò la tranquillità da parte di tutti i
suoi nemici che lo circondano. Egli si chiamerà Salomone. Nei suoi giorni io
concederò pace e tranquillità a Israele. 10Egli costruirà un tempio
al mio nome; egli sarà figlio per me e io sarò padre per lui. Stabilirò il
trono del suo regno su Israele per sempre. 11Ora, figlio mio, il
Signore sia con te perché tu riesca a costruire un tempio al Signore tuo Dio,
come ti ha promesso. 12Ebbene, il Signore ti conceda senno e
intelligenza, ti costituisca re di Israele per osservare la legge del Signore
tuo Dio. 13Certo riuscirai, se cercherai di praticare gli statuti e
i decreti che il Signore ha prescritti a Mosè per Israele. Sii forte, coraggio;
non temere e non abbatterti. 14Ecco, anche in mezzo alle angosce, ho
preparato per il tempio centomila talenti d'oro, un milione di talenti
d'argento, bronzo e ferro in quantità incalcolabile. Inoltre ho preparato
legname e pietre; tu ve ne aggiungerai ancora. 15Ti assisteranno
molti operai, scalpellini e lavoratori della pietra e del legno e tecnici di
ogni sorta per qualsiasi lavoro. 16L'oro, l'argento, il bronzo e il
ferro non si calcolano; su, mettiti al lavoro e il Signore ti assista".
17Davide comandò a tutti i capi di Israele di aiutare Salomone suo
figlio. 18Disse: "Il Signore vostro Dio non è forse con voi e
non vi ha concesso tranquillità all'intorno? Difatti ha già messo nelle mie
mani gli abitanti della regione; il paese si è assoggettato davanti al Signore
e davanti al suo popolo. 19Ora perciò dedicatevi con tutto il cuore
e con tutta l'anima alla ricerca del Signore vostro Dio. Su, costruite il
santuario del Signore vostro Dio, per introdurre l'arca dell'alleanza del
Signore e gli oggetti consacrati a Dio nel tempio che sarà eretto al nome del
Signore".
1Davide, ormai vecchio e sazio di giorni, nominò re su
Israele suo figlio Salomone. 2Egli radunò tutti i capi di Israele, i
sacerdoti e i leviti. 3Si contarono i leviti, dai trent'anni in su;
censiti, uno per uno, risultarono trentottomila. 4"Di costoro
ventiquattromila dirigano l'attività del tempio, seimila siano magistrati e
giudici, 5quattromila portieri e quattromila lodino il Signore con
tutti gli strumenti inventati da me per lodarlo". 6Davide
divise in classi i figli di Levi: Gherson, Keat e Merari.
7Dei Ghersoniti: Ladan e Simei. 8Figli di Ladan: Iechièl,
primo, Zetan e Gioele; tre. 9Figli di Simei: Selomìt, Cazièl, Aran;
tre. Costoro sono i capi dei casati di Ladan. 10Figli di Simei:
Iacat, Ziza, Ieus, Beria; questi sono i quattro figli di Simei. 11Iacat
era il capo e Ziza il secondo. Ieus e Beria non ebbero molti figli; riguardo al
censimento furono considerati come unico casato.
12Figli di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzziel; quattro. 13Figli
di Amram: Aronne e Mosè. Aronne fu scelto per consacrare le cose sacrosante,
egli e i suoi figli, per sempre, perché offrisse incenso davanti al Signore, lo
servisse e benedicesse in suo nome per sempre. 14Riguardo a Mosè,
uomo di Dio, i suoi figli furono contati nella tribù di Levi. 15Figli
di Mosè: Gherson ed Eliezèr. 16Figli di Gerson: Sebuèl, il primo. 17I
figli di Eliezèr furono Recabia, il primo. Eliezèr non ebbe altri figli, mentre
i figli di Recabia furono moltissimi. 18Figli di Isear: Selomìt, il
primo. 19Figli di Ebron: Ieria il primo, Amaria secondo, Iacaziel
terzo, Iekameàm quarto. 20Figli di Uzziel: Mica il primo, Icasia
secondo.
21Figli di Merari: Macli e Musi. Figli di Macli: Eleàzaro e Kis. 22Eleàzaro
morì senza figli, avendo soltanto figlie; le sposarono i figli di Kis, loro
fratelli. 23Figli di Musi: Macli, Eder e Ieremòt; tre.
24Questi sono i figli di Levi secondo i loro casati, i capifamiglia
secondo il censimento, contati nominalmente, uno per uno, incaricati dei lavori
per il servizio del tempio, dai venti anni in su. 25Poiché Davide
aveva detto: "Il Signore, Dio di Israele, ha concesso la tranquillità al
suo popolo; egli si è stabilito in Gerusalemme per sempre, 26anche i
leviti non avranno più da trasportare la Dimora e tutti i suoi oggetti per il
suo servizio". 27Secondo le ultime disposizioni di Davide, il
censimento dei figli di Levi si fece dai venti anni in su. 28Dipendevano
dai figli di Aronne per il servizio del tempio; presiedevano ai cortili, alle
stanze, alla purificazione di ogni cosa sacra e all'attività per il servizio
del tempio, 29al pane dell'offerta, alla farina, all'offerta, alle
focacce non lievitate, alle cose da cuocere sulle graticole e da friggere e a
tutte le misure di capacità e di lunghezza. 30Dovevano presentarsi
ogni mattina per celebrare e lodare il Signore, così pure alla sera. 31Presiedevano
a tutti gli olocausti da offrire al Signore nei sabati, nei noviluni, nelle
feste fisse, secondo un numero preciso e secondo le loro regole, sempre davanti
al Signore. 32Pensavano anche al servizio della tenda del convegno e
al servizio del santuario e stavano agli ordini dei figli di Aronne, loro
fratelli, per il servizio del tempio.
1Classi dei figli di Aronne. Figli di Aronne: Nadàb,
Abiu, Ebiatàr, Eleàzaro e Itamar. 2Nadàb e Abiu morirono prima del
padre e non lasciarono discendenti. Esercitarono il sacerdozio Eleàzaro e
Itamar.
3Davide, insieme con Zadòk dei figli di Eleàzaro e con Achimèlech
dei figli di Itamar, li divise in classi secondo il loro servizio. 4Poiché
risultò che i figli di Eleàzaro, relativamente alla somma dei maschi, erano più
numerosi dei figli di Itamar, furono così classificati: sedici capi di casati
per i figli di Eleàzaro, otto per i figli di Itamar. 5Li divisero a
sorte, questi come quelli, perché c'erano principi del santuario e principi di
Dio sia tra i figli di Eleàzaro che tra i figli di Itamar. 6Lo
scriba Semaia figlio di Netaneèl, dei figli di Levi, ne fece il catalogo alla
presenza del re, dei capi, del sacerdote Zadòk, di Achimèlech figlio di
Ebiàtar, dei capi dei casati sacerdotali e levitici; si registravano due casati
per Eleàzaro e uno per Itamar.
7La prima sorte toccò a Ioarib, la seconda a Iedaia, 8la
terza a Carim, la quarta a Seorim, 9la quinta a Malchia, la sesta a
Miamin, 10la settimana a Akkoz, l'ottava ad Abia, 11la
nona a Giosuè, la decima a Secania, 12l'undecima a Eliasib, la
dodicesima a Iakim, 13la tredicesima a Cuppa, la quattordicesima a
Is-Bàal, 14la quindicesima a Bilga, la sedicesima a Immer, 15la
diciassettesima a Chezir, la diciottesima a Happizzès, 16la
diciannovesima a Petachia, la ventesima a Ezechiele, 17la
ventunesima a Iachin, la ventiduesima a Gamul, 18la ventitreesima a
Delaia, la ventiquattresima a Maazia. 19Questi furono i turni per il
loro servizio; a turno entravano nel tempio secondo la regola stabilita dal
loro antenato Aronne, come gli aveva ordinato il Signore, Dio di Israele.
20Quanto agli altri figli di Levi, per i figli di Amram c'era
Subaèl, per i figli di Subaèl Iecdia. 21Quanto a Recabia, il capo
dei figli di Recabia era Issia. 22Per gli Iseariti, Selomòt; per i
figli di Selomòt, Iacat. 23Figli di Ebron: Ieria il primo, Amaria
secondo, Iacaziel terzo, Iekameam quarto. 24Figli di Uzziel: Mica;
per i figli di Mica, Samir; 25fratello di Mica era Issia; per i
figli di Issia, Zaccaria. 26Figli di Merari: Macli e Musi; per i
figli di Iaazia suo figlio. 27Figli di Merari nella linea di Iaazia
suo figlio: Soam, Zaccur e Ibri. 28Per Macli: Eleàzaro, che non ebbe
figli. 29Per Kis i figli di Kis: Ieracmèl. 30Figli di
Musi: Macli, Eder e Ierimòt. Questi sono i figli dei leviti secondo i loro
casati. 31Anch'essi, come i loro fratelli, figli di Aronne, furono
sorteggiati alla presenza del re Davide, di Zadòk, di Achimèlech, dei casati
sacerdotali e levitici, il casato del primogenito come quello del fratello
minore.
1Quindi Davide, insieme con i capi dell'esercito,
separò per il servizio i figli di Asaf, di Eman e di Idutun, che eseguivano la
musica sacra con cetre, arpe e cembali. Il numero di questi uomini incaricati
di tale attività fu:
2Per i figli di Asaf: Zaccur, Giuseppe, Natania, Asareela; i figli
di Asaf erano sotto la direzione di Asaf, che eseguiva la musica secondo le
istruzioni del re.
3Per Idutun i figli di Idutun: Ghedalia, Seri, Isaia, Casabià,
Simei, Mattatia: sei sotto la direzione del loro padre Idutun, che cantava con
cetre per celebrare e lodare il Signore.
4Per Eman i figli di Eman: Bukkia, Mattania, Uzziel, Sebuel,
Ierimòt, Anania, Anani, Eliata, Ghiddalti, Romamti-Èzer, Iosbekasa, Malloti,
Cotir, Macaziot. 5Tutti costoro erano figli di Eman, veggente del re
riguardo alle parole di Dio; per esaltare la sua potenza Dio concesse a Eman
quattordici figli e tre figlie. 6Tutti costoro, sotto la direzione
del padre, cioè di Asaf, di Idutun e di Eman, cantavano nel tempio con cembali,
arpe e cetre, per il servizio del tempio, agli ordini del re. 7Il
numero di costoro, insieme con i fratelli, esperti nel canto del Signore, cioè
tutti veramente capaci, era di duecentottantotto. 8Per i loro turni
di servizio furono sorteggiati i piccoli come i grandi, i maestri come i
discepoli.
9La prima sorte toccò a Giuseppe, con i fratelli e figli: dodici; la
seconda a Ghedalia, con i fratelli e figli: dodici; 10la terza a
Zaccur, con i figli e fratelli: dodici; 11la quarta a Isri, con i
figli e fratelli: dodici; 12la quinta a Natania, con i figli e
fratelli: dodici; 13la sesta a Bukkia, con i figli e fratelli:
dodici; 14la settima a Iesareela, con i figli e fratelli: dodici; 15l'ottava
a Isaia, con i figli e fratelli: dodici; 16la nona a Mattania, con i
figli e fratelli: dodici; 17la decima a Simei, con i figli e
fratelli: dodici; 18l'undecima ad Azarel, con i figli e fratelli:
dodici; 19la dodicesima a Casabià, con i figli e fratelli: dodici; 20la
tredicesima a Subaèl, con i figli e fratelli: dodici; 21la
quattordicesima a Mattatia, con i figli e fratelli: dodici; 22la
quindicesima a Ieremòt, con i figli e fratelli: dodici; 23la
sedicesima ad Anania, con i figli e fratelli: dodici; 24la
diciassettesima a Iosbecasa, con i figli e fratelli: dodici; 25la
diciottesima ad Anani, con i figli e fratelli: dodici; 26la
diciannovesima a Malloti, con i figli e fratelli: dodici; 27la
ventesima a Eliata, con i figli e fratelli: dodici; 28la ventunesima
a Cotir, con i figli e fratelli: dodici; 29la ventiduesima a
Ghiddalti, con i figli e fratelli: dodici; 30la ventitreesima a
Macaziot, con i figli e fratelli: dodici; 31la ventiquattresima a
Romamti-Èzer, con i figli e fratelli: dodici.
1Per le classi dei portieri. Dei Coriti: Meselemia,
figlio di Core, dei discendenti di Ebiasaf. 2Figli di Meselemia:
Zaccaria il primogenito, Iediael il secondo, Zebadia il terzo, Iatnièl il
quarto, 3Elam il quinto, Giovanni il sesto, Elioènai il settimo. 4Figli
di Obed-Èdom: Semaia il primogenito, Iozabàd il secondo, Iaoch il terzo, Sacar
il quarto, Netaneèl il quinto, 5Ammièl il sesto, Ìssacar il settimo,
Peulletài l'ottavo, poiché Dio aveva benedetto Obed-Èdom.
6A Semaia suo figlio nacquero figli, che signoreggiavano nel loro
casato perché erano uomini valorosi. 7Figli di Semaia: Otni,
Raffaele, Obed, Elzabàd con i fratelli, uomini valorosi, Eliu e Semachia. 8Tutti
costoro erano discendenti di Obed-Èdom. Essi e i figli e i fratelli, uomini
valorosi, erano adattissimi per il servizio. Per Obed-Èdom: sessantadue in
tutto. 9Meselemia ne aveva diciotto tra figli e fratelli, tutti
uomini valorosi. 10Figli di Cosà, dei discendenti di Merari: Simri,
il primo; non era primogenito ma suo padre lo aveva costituito capo. 11Chelkia
era il secondo, Tebalia il terzo, Zaccaria il quarto. Totale dei figli e
fratelli di Cosà: tredici.
12Queste classi di portieri, cioè i capigruppo, avevano l'incarico,
come i loro fratelli, di servire nel tempio. 13Gettarono le sorti,
il piccolo come il grande, secondo i loro casati, per ciascuna porta.
14Per il lato orientale la sorte toccò a Selemia; a Zaccaria suo
figlio, consigliere assennato, in seguito a sorteggio toccò il lato
settentrionale, 15a Obed-Èdom quello meridionale, ai suoi figli
toccarono i magazzini. 16Il lato occidentale con la porta Sallèchet,
sulla via della salita, toccò a Suppim e a Cosà. Un posto di guardia era
proporzionato all'altro. 17Per il lato orientale erano incaricati
sei uomini ogni giorno; per il lato settentrionale quattro al giorno; per
quello meridionale quattro al giorno, per ogni magazzino due. 18Al
Parbàr a occidente, ce n'erano quattro per la strada e due per il Parbàr. 19Queste
le classi dei portieri discendenti di Core, figli di Merari.
20I leviti loro fratelli, addetti alla sorveglianza sui tesori del
tempio e sui tesori delle cose consacrate, 21erano figli di Ladan,
ghersoniti secondo la linea di Ladan. Capi dei casati di Ladan il Ghersonita
erano gli Iechieliti. 22Gli Iechieliti Zetan e Gioele, suo fratello,
erano addetti ai tesori del tempio.
23Fra i discendenti di Amram, di Isear, di Ebron e di Uzziel: 24Subaèl
figlio di Gherson, figlio di Mosè, era sovrintendente dei tesori. 25Tra
i suoi fratelli, nella linea di Eliezer: suo figlio Recabia, di cui fu figlio
Isaia, di cui fu figlio Ioram, di cui fu figlio Zikri, di cui fu figlio
Selomìt. 26Questo Selomìt con i fratelli era addetto ai tesori delle
cose consacrate, che il re Davide, i capi dei casati, i capi di migliaia e di
centinaia e i capi dell'esercito 27avevano consacrate, prendendole dal
bottino di guerra e da altre prede, per la manutenzione del tempio. 28Inoltre
c'erano tutte le cose consacrate dal veggente Samuele, da Saul figlio di Kis,
da Abner figlio di Ner, e da Ioab figlio di Zeruià; tutti questi oggetti
consacrati dipendevano da Selomìt e dai suoi fratelli.
29Fra i discendenti di Isear: Chenania e i suoi figli erano addetti
agli affari esterni di Israele come magistrati e giudici. 30Fra i
discendenti di Ebron: Casabià e i suoi fratelli, uomini valorosi, in numero di
millesettecento, erano addetti alla sorveglianza di Israele, dalla
Transgiordania all'occidente, riguardo a ogni cosa relativa al culto del
Signore e al servizio del re. 31Fra i discendenti di Ebron c'era
Ieria, il capo degli Ebroniti divisi secondo le loro genealogie; nell'anno
quarantesimo del regno di Davide si effettuarono ricerche sugli Ebroniti; fra
di loro c'erano uomini valorosi in Iazer di Gàlaad. 32Tra i fratelli
di Ieria, uomini valorosi, c'erano duemilasettecento capi di casati. Il re
Davide diede a costoro autorità sui Rubeniti, sui Gaditi e su metà della tribù
di Manàsse per ogni questione riguardante Dio o il re.
1Ecco i figli di Israele, secondo il loro numero, i
capi dei casati, i capi di migliaia e di centinaia, i loro ufficiali al
servizio del re, secondo le loro classi, delle quali una entrava e l'altra
usciva, ogni mese, per tutti i mesi dell'anno. Ogni classe comprendeva
ventiquattromila individui.
2Alla prima classe, in funzione nel primo mese, presiedeva Iasobeam
figlio di Zabdiel; la sua classe era di ventiquattromila. 3Egli era
dei discendenti di Perez ed era il capo di tutti gli ufficiali dell'esercito,
per il primo mese.
4Alla classe del secondo mese presiedeva Dodo di Acoch; la sua
classe era di ventiquattromila.
5Al terzo gruppo, per il terzo mese, presiedeva Benaià figlio di
Ioiadà, sommo sacerdote; la sua classe era di ventiquattromila. 6Questo
Benaià era un prode fra i Trenta e aveva il comando dei Trenta e della sua
classe. Suo figlio era Ammizabàd.
7Quarto, per il quarto mese, era Asaèl fratello di Ioab e, dopo di
lui, Zebadia suo figlio; la sua classe era di ventiquattromila.
8Quinto, per il quinto mese, era l'ufficiale Samehut di Zerach; la
sua classe era di ventiquattromila.
9Sesto, per il sesto mese, Ira, figlio di Ikkes di Tekoà; la sua
classe era di ventiquattromila.
10Settimo, per il settimo mese, era Chelez di Pelon, dei discendenti
di Èfraim; la sua classe era di ventiquattromila.
11Ottavo, per l'ottavo mese, era Sibbecài di Cusa, della famiglia
degli Zerachiti; la sua classe era di ventiquattromila.
12Nono, per il nono mese, era Abièzer, il Beniaminita; la sua classe
era di ventiquattromila.
13Decimo, per il decimo mese, era Marai di Netofa, appartenente agli
Zerachiti; la sua classe era di ventiquattromila.
14Undecimo, per l'undecimo mese, era Benaià di Piraton, dei
discendenti di Èfraim; la sua classe era di ventiquattromila.
15Dodicesimo, per il dodicesimo mese, era Cheldai di Netofa, della
stirpe di Otniel; la sua classe era di ventiquattromila.
16Riguardo alle tribù di Israele: sui Rubeniti presiedeva Elièzer
figlio di Zikri; sulla tribù di Simeone, Sefatia figlio di Maaca; 17su
quella di Levi, Casabia figlio di Kemuel; sugli Aronnidi, Zadòk; 18su
quella di Giuda, Eliu, dei fratelli di Davide; su quella di Ìssacar, Omri figlio
di Michele; 19su quella di Zàbulon, Ismaia figlio di Abdia; su
quella di Nèftali, Ierimòt figlio di Azrièl; 20sugli Efraimiti, Osea
figlio di Azazia; su metà della tribù di Manàsse, Gioele figlio di Pedaia; 21su
metà della tribù di Manàsse in Gàlaad, Iddo figlio di Zaccaria; su quella di
Beniamino, Iaasiel figlio di Abner; 22su quella di Dan, Azarel
figlio di Ierocam. Questi furono i capi delle tribù di Israele.
23Davide non fece il censimento di quelli al di sotto dei vent'anni,
perché il Signore aveva detto che avrebbe moltiplicato Israele come le stelle
del cielo. 24Ioab figlio di Zeruià aveva cominciato il censimento,
ma non lo terminò; proprio per esso si scatenò l'ira su Israele. Questo
censimento non fu registrato nel libro delle Cronache del re Davide.
25Sui tesori del re presiedeva Azmàvet figlio di Adiel; sui tesori
che erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e nelle torri presiedeva
Giònata figlio di Uzzia. 26Sugli operai agricoli, per la lavorazione
del suolo, c'era Ezri figlio di Chelub.
27Alle vigne era addetto Simei di Rama; ai prodotti delle vigne
depositati nelle cantine era addetto Zabdai di Sefàm. 28Agli oliveti
e ai sicomòri, che erano nella Sefela, era addetto Baal-Canan di Ghedera; ai
depositi di olio Ioas. 29Agli armenti che pascolavano nella pianura
di Saron era addetto il Saronita Sitri; agli armenti che pascolavano in altre
valli Safat figlio di Adlai. 30Ai cammelli era addetto Obil,
l'Ismaelita; alle asine Iecdaia di Meronot; 31alle pecore Iaziu
l'Agareno. Tutti costoro erano amministratori dei beni del re Davide.
32Giònata, zio di Davide, era consigliere; uomo intelligente e
scriba, egli insieme con Iechiel figlio di Cakmonì, si occupava dei figli del
re. 33Achitofel era consigliere del re; Cusai l'Arkita era amico del
re. 34Ad Achitofel successero Ioiadà figlio di Benaià ed Ebiatàr;
capo dell'esercito del re era Ioab.
1Davide convocò tutti gli ufficiali di Israele, i
capitribù e i capi delle varie classi al servizio del re, i capi di migliaia, i
capi di centinaia, gli amministratori di tutti i beni e di tutto il bestiame
del re e dei suoi figli, insieme con i consiglieri, i prodi e ogni soldato
valoroso in Israele. 2Davide si alzò in piedi e disse:
"Ascoltatemi, miei fratelli e mio popolo! Io avevo deciso di costruire una
dimora tranquilla per l'arca dell'alleanza del Signore, per lo sgabello dei
piedi del nostro Dio. Avevo fatto i preparativi per la costruzione, 3ma
Dio mi disse: Non costruirai un tempio al mio nome, perché tu sei stato un
guerriero e hai versato sangue. 4Il Signore Dio di Israele scelse me
fra tutta la famiglia di mio padre perché divenissi per sempre re su Israele;
difatti egli si è scelto Giuda come capo e fra la discendenza di Giuda ha
scelto il casato di mio padre e, fra i figli di mio padre, si è compiaciuto di
me per costituirmi re su Israele. 5Fra tutti i miei figli, poiché il
Signore mi ha dato molti figli, ha scelto il mio figlio Salomone per farlo
sedere sul trono del regno del Signore su Israele. 6Egli infatti mi
ha detto: Salomone tuo figlio costruirà il mio tempio e i miei cortili, perché
io mi sono scelto lui come figlio e intendo essergli padre. 7Renderò
saldo il suo regno per sempre, se egli persevererà nel compiere i miei comandi
e i miei decreti, come fa oggi. 8Ora, davanti a tutto Israele,
assemblea del Signore, e davanti al nostro Dio che ascolta, vi scongiuro:
osservate e praticate tutti i decreti del Signore vostro Dio, perché possediate
questo buon paese e lo passiate in eredità ai vostri figli dopo di voi, per
sempre.
9Tu, Salomone figlio mio, riconosci il Dio di tuo padre, servilo con
cuore perfetto e con animo volenteroso, perché il Signore scruta i cuori e
penetra ogni intimo pensiero; se lo ricercherai, ti si farà trovare; se invece
l'abbandonerai, egli ti rigetterà per sempre. 10Vedi: ora il Signore
ti ha scelto perché tu gli costruisca una casa come santuario; sii forte e
mettiti al lavoro".
11Davide diede a Salomone suo figlio il modello del vestibolo e
degli edifici, delle stanze per i tesori, dei piani di sopra e delle camere interne
e del luogo per il propiziatorio, 12inoltre la descrizione di quanto
aveva in animo riguardo ai cortili del tempio, a tutte le stanze laterali, ai
tesori del tempio e ai tesori delle cose consacrate, 13alle classi
dei sacerdoti e dei leviti e a tutta l'attività per il servizio del tempio e a
tutti gli arredi usati nel tempio. 14Relativamente a tutti gli
oggetti d'oro, gli consegnò l'oro, indicando il peso dell'oro di ciascun
oggetto destinato al culto e il peso dell'argento di ciascun oggetto destinato
al culto. 15Gli consegnò anche l'oro destinato ai candelabri e alle
loro lampade, indicando il peso dei singoli candelabri e delle loro lampade, e
l'argento destinato ai candelabri, indicando il peso dei candelabri e delle
loro lampade, secondo l'uso di ogni candelabro. 16Gli indicò il
quantitativo dell'oro per le tavole dell'offerta, per ogni tavola, e
dell'argento per le tavole d'argento, 17dell'oro puro per i ganci, i
vassoi e le brocche. Gli indicò il quantitativo dell'oro per le coppe, per ogni
coppa d'oro, e quello dell'argento, per ogni coppa d'argento. 18Gli
diede l'oro puro per l'altare dei profumi, indicandone il peso. Gli consegnò il
modello del carro d'oro dei cherubini, che stendevano le ali e coprivano l'arca
dell'alleanza del Signore. 19"Tutto ciò - disse - era in uno
scritto da parte del Signore per farmi comprendere tutti i particolari del
modello".
20Davide disse a Salomone suo figlio: "Sii forte, coraggio;
mettiti al lavoro, non temere e non abbatterti, perché il Signore Dio, mio Dio,
è con te. Non ti lascerà e non ti abbandonerà finché tu non abbia terminato
tutto il lavoro per il tempio. 21Ecco le classi dei sacerdoti e dei
leviti per ogni servizio nel tempio. Presso di te, per ogni lavoro, ci sono
esperti in qualsiasi attività e ci sono capi e tutto il popolo, pronti a tutti
i tuoi ordini".
1Il re Davide disse a tutta l'assemblea: "Salomone
mio figlio, il solo che Dio ha scelto, è ancora giovane e debole, mentre
l'impresa è grandiosa, perché la Dimora non è destinata a un uomo ma al Signore
Dio. 2Secondo tutta la mia possibilità ho fatto preparativi per il
tempio del mio Dio; ho preparato oro su oro, argento su argento, bronzo su
bronzo, ferro su ferro, legname su legname, ònici, brillanti, topàzi, pietre di
vario valore e pietre preziose e marmo bianco in quantità. 3Inoltre,
per il mio amore per la casa del mio Dio, quanto possiedo in oro e in argento
dò per il tempio del mio Dio, oltre quanto ho preparato per il santuario: 4tremila
talenti d'oro, d'oro di Ofir, e settemila talenti d'argento raffinato per
rivestire le pareti interne, 5l'oro per gli oggetti in oro,
l'argento per quelli in argento e per tutti i lavori da eseguirsi dagli
artisti. Ora, chi vuole essere generoso oggi per il Signore?". 6Si
dimostrarono volenterosi i capifamiglia, i capitribù di Israele, i capi di
migliaia e di centinaia e i dirigenti degli affari del re. 7Essi
diedero per l'opera del tempio cinquemila talenti d'oro, diecimila darìci,
diecimila talenti d'argento, diciottomila talenti di bronzo e centomila talenti
di ferro. 8Quanti si ritrovarono pietre preziose le diedero a
Iechièl il Ghersonita, perché fossero depositate nel tesoro del tempio. 9Il
popolo gioì per la loro generosità, perché le offerte erano fatte al Signore
con cuore sincero; anche il re Davide gioì vivamente.
10Davide benedisse il Signore davanti a tutta l'assemblea. Davide
disse: "Sii benedetto, Signore Dio di Israele, nostro padre, ora e sempre.
11Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore
e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il
regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa. 12Da te provengono la
ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza;
dalla tua mano ogni grandezza e potere. 13Ora, nostro Dio, ti ringraziamo
e lodiamo il tuo nome glorioso. 14E chi sono io e chi è il mio
popolo, per essere in grado di offrirti tutto questo spontaneamente? Ora tutto
proviene da te; noi, dopo averlo ricevuto dalla tua mano, te l'abbiamo ridato. 15Noi
siamo stranieri davanti a te e pellegrini come tutti i nostri padri. Come
un'ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c'è speranza. 16Signore
nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una casa al tuo santo
nome proviene da te, è tutto tuo. 17So, mio Dio, che tu provi i
cuori e ti compiaci della rettitudine. Io, con cuore retto, ho offerto
spontaneamente tutte queste cose. Ora io vedo il tuo popolo qui presente
portarti offerte con gioia. 18Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di
Israele, nostri padri, custodisci questo sentimento per sempre nell'intimo del
cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te. 19A Salomone
mio figlio concedi un cuore sincero perché custodisca i tuoi comandi, le tue
disposizioni e i tuoi decreti, perché eseguisca tutto ciò e costruisca
l'edificio, per il quale io ho eseguito i preparativi".
20Davide disse a tutta l'assemblea: "Su, benedite il Signore
vostro Dio!". Tutta l'assemblea benedisse il Signore, Dio dei suoi padri;
si inginocchiarono e si prostrarono davanti al Signore e al re.
21Offrirono sacrifici al Signore e gli bruciarono olocausti il
giorno dopo: mille giovenchi, mille arieti, mille agnelli con le relative
libazioni, oltre numerosi sacrifici per tutto Israele. 22Mangiarono
e bevvero alla presenza del Signore in quel giorno con manifestazioni di grande
gioia. Di nuovo proclamarono re Salomone, figlio di Davide, lo unsero,
consacrando lui al Signore come capo e Zadòk come sacerdote.
23Salomone sedette sul trono del Signore come re al posto di Davide
suo padre; prosperò e tutto Israele gli fu sottomesso. 24Tutti gli
ufficiali, i prodi e anche tutti i figli del re Davide si sottomisero al re
Salomone. 25Il Signore rese grande Salomone di fronte a tutto
Israele e gli diede uno splendore di regno, che nessun predecessore in Israele
aveva avuto.
26Davide, figlio di Iesse, aveva regnato su tutto Israele. 27La
durata del suo regno su Israele era stata di quarant'anni; in Ebron aveva
regnato sette anni e in Gerusalemme trentatré. 28Morì molto vecchio,
sazio di anni, di ricchezza e di gloria. Al suo posto divenne re il figlio
Salomone.
29Le gesta del re Davide, le prime come le ultime, ecco sono
descritte nei libri del veggente Samuele, nel libro del profeta Natan e nel
libro del veggente Gad, 30con tutta la storia del suo regno, della
sua potenza e di quanto avvenne in quei tempi durante la sua vita, in Israele e
in tutti i regni degli altri paesi.
1Salomone figlio di Davide si affermò nel regno. Il
Signore suo Dio era con lui e lo rese molto grande.
2Salomone mandò ordini a tutto Israele, ai capi di migliaia e di
centinaia, ai magistrati, a tutti i principi di tutto Israele e ai
capifamiglia. 3Poi Salomone e tutto Israele con lui si recarono
all'altura di Gàbaon, perché là si trovava la tenda del convegno di Dio, eretta
da Mosè, servo di Dio, nel deserto. 4Ma l'arca di Dio Davide l'aveva
trasportata da Kiriat-Iearìm nel luogo che aveva preparato per essa, perché
egli aveva innalzato per essa una tenda in Gerusalemme. 5L'altare di
bronzo, opera di Bezalèel figlio di Uri, figlio di Cur, era là davanti alla
Dimora del Signore. Salomone e l'assemblea vi andarono per consultare il
Signore. 6Salomone salì all'altare di bronzo davanti al Signore
nella tenda del convegno e vi offrì sopra mille olocausti.
7In quella notte Dio apparve a Salomone e gli disse: "Chiedimi
ciò che vuoi che io ti conceda". 8Salomone disse a Dio:
"Tu hai trattato mio padre Davide con grande benevolenza e mi hai fatto
regnare al suo posto. 9Ora, Signore Dio, si avveri la tua parola a
Davide mio padre, perché mi hai costituito re su un popolo numeroso come la
polvere della terra. 10Ora concedimi saggezza e scienza e che io
possa guidare questo popolo; perché chi potrebbe mai governare questo tuo
grande popolo?".
11Dio disse a Salomone: "Poiché ti sta a cuore una cosa simile
e poiché non hai domandato né ricchezze, né beni, né gloria, né la vita dei
tuoi nemici e neppure una lunga vita, ma hai domandato piuttosto saggezza e
scienza per governare il mio popolo, su cui ti ho costituito re, 12saggezza
e scienza ti saranno concesse. Inoltre io ti darò ricchezze, beni e gloria,
quali non ebbero mai i re tuoi predecessori e non avranno mai i tuoi
successori". 13Salomone poi dall'altura, che si trovava in
Gàbaon, tornò a Gerusalemme, lontano dalla tenda del convegno, e regnò su
Israele.
14Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e
dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e presso il re in
Gerusalemme. 15Il re fece in modo che in Gerusalemme l'argento e
l'oro abbondassero come i sassi e i cedri fossero numerosi come i sicomòri
nella Sefela. 16I cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue;
i mercanti del re li acquistavano in Kue. 17Essi facevano venire e
importavano da Muzri un carro per seicento sicli d'argento, un cavallo per
centocinquanta. In tal modo ne importavano per fornirli a tutti i re degli
Hittiti e ai re di Aram.
18Salomone decise di costruire un tempio al nome del Signore e una
reggia per sé.
1Salomone ingaggiò settantamila portatori, ottantamila
scalpellini per lavorare in montagna e tremilaseicento sorveglianti.
2Salomone mandò a dire a Chiram, re di Tiro: "Come hai fatto
con mio padre Davide, al quale avevi spedito legno di cedro per la costruzione
della sua dimora, fa' anche con me. 3Ecco ho deciso di costruire un
tempio al nome del Signore mio Dio, per consacrarlo a lui sì che io possa
bruciare profumi fragranti davanti a lui, esporre sempre i pani dell'offerta e
presentare olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni e nelle feste del
Signore nostro Dio. Per Israele questo è un obbligo perenne. 4Il
tempio, che io intendo costruire, deve essere grande, perché il nostro Dio è
più grande di tutti gli dèi. 5Ma chi avrà la capacità di costruirgli
un tempio, quando i cieli e i cieli dei cieli non bastano per contenerlo? E chi
sono io perché gli costruisca un tempio, anche solo per bruciare incenso alla
sua presenza? 6Ora mandami un uomo esperto nel lavorare l'oro,
l'argento, il bronzo, il ferro, filati di porpora, di cremisi e di violetto e
che sappia eseguire intagli di ogni genere; egli lavorerà con gli altri
artigiani che io ho in Gerusalemme e in Giuda, preparati da mio padre Davide. 7Mandami
legno di cedro, di abete e di sandalo dal Libano. Io so, infatti, che i tuoi
uomini sono abili nel tagliare gli alberi del Libano. Ora i miei uomini si
uniranno ai tuoi 8per prepararmi legno in grande quantità, perché il
tempio che intendo costruire deve essere grande e stupendo. 9Ecco, a
quanti abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò grano per vettovagliamento;
ai tuoi uomini darò ventimila kor di grano, ventimila kor d'orzo,
ventimila bat di vino e ventimila bat d'olio".
10Chiram re di Tiro mandò per iscritto a Salomone questo messaggio:
"Per l'amore che il Signore porta al suo popolo, ti ha costituito re su di
esso". 11Quindi Chiram diceva: "Sia benedetto il Signore
Dio di Israele, che ha fatto il cielo e la terra, che ha concesso al re Davide
un figlio saggio, pieno di senno e di intelligenza, il quale costruirà un
tempio al Signore e una reggia per sé. 12Ora ti mando un uomo
esperto, pieno di saggezza, Curam-Abi, 13figlio di una donna della
tribù di Dan e di un padre di Tiro. Egli sa lavorare l'oro, l'argento, il
bronzo, il ferro, le pietre, il legno, i filati di porpora, di violetto, di
bisso e di cremisi; sa eseguire ogni intaglio e concretare genialmente ogni
progetto gli venga sottoposto. Egli lavorerà con i tuoi artigiani e con gli
artigiani del mio signore Davide tuo padre. 14Ora il mio Signore
mandi ai suoi uomini il grano, l'orzo, l'olio e il vino promessi. 15Noi
taglieremo nel Libano il legname, quanto te ne occorrerà, e te lo porteremo per
mare su zattere fino a Giaffa e tu lo farai salire a Gerusalemme".
16Salomone censì tutti gli stranieri che erano nel paese di Israele:
un nuovo censimento dopo quello effettuato dal padre Davide. Ne furono trovati
centocinquantatremilaseicento. 17Ne prese settantamila come
portatori, ottantamila come scalpellini perché lavorassero sulle montagne e
tremilaseicento come sorveglianti perché facessero lavorare quella gente.
1Salomone cominciò a costruire il tempio del Signore in
Gerusalemme sul monte Moria dove il Signore era apparso a Davide suo padre, nel
luogo preparato da Davide sull'aia di Ornan il Gebuseo. 2Incominciò
a costruire nel secondo mese dell'anno quarto del suo regno. 3Queste
sono le misure delle fondamenta poste da Salomone per edificare il tempio:
lunghezza, in cubiti dell'antica misura, sessanta cubiti; larghezza venti
cubiti. 4Il vestibolo, che era di fronte al tempio nel senso della
larghezza del tempio, era di venti cubiti; la sua altezza era di centoventi
cubiti. Egli ricoprì l'interno di oro purissimo. 5Ricoprì con legno
di abete il vano maggiore e lo rivestì d'oro fino; sopra vi scolpì palme e
catenelle. 6Rivestì l'aula con pietre preziose per ornamento. L'oro
era oro di Parvàim.
7Rivestì d'oro la navata, cioè le travi, le soglie, le pareti e le
porte; sulle pareti scolpì cherubini.
8Costruì la cella del Santo dei santi, lunga, nel senso della
larghezza della navata, venti cubiti e larga venti cubiti. La rivestì di oro
fino, impiegandone seicento talenti. 9Il peso dei chiodi era di
cinquanta sicli d'oro; anche i piani di sopra rivestì d'oro. 10Nella
cella del Santo dei santi eresse due cherubini, lavoro di scultura e li rivestì
d'oro. 11Le ali dei cherubini erano lunghe venti cubiti. Un'ala del
primo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della cella; l'altra,
lunga cinque cubiti, toccava l'ala del secondo cherubino. 12Un'ala
del secondo cherubino, di cinque cubiti, toccava la parete della cella;
l'altra, di cinque cubiti, toccava l'ala del primo cherubino.
13Queste ali dei cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti; essi
stavano in piedi, voltati verso l'interno.
14Salomone fece la cortina di stoffa di violetto, di porpora, di cremisi
e di bisso; sopra vi fece ricamare cherubini.
15Di fronte al tempio eresse due colonne, alte trentacinque cubiti;
il capitello sulla cima di ciascuna era di cinque cubiti. 16Fece
ghirlande e le pose sulla cima delle colonne. Fece anche cento melagrane e le
collocò fra le ghirlande. 17Eresse le colonne di fronte alla navata,
una a destra e una a sinistra; quella a destra la chiamò Iachin e quella a
sinistra Boaz.
1Salomone fece l'altare di bronzo lungo venticinque
cubiti, largo venticinque e alto dieci. 2Fece la vasca di metallo
fuso del diametro di dieci cubiti, rotonda, alta cinque cubiti; ci voleva una
corda di trenta cubiti per cingerla. 3Sotto l'orlo, per l'intera
circonferenza, la circondavano animali dalle sembianze di buoi, dieci per
cubito, disposti in due file e fusi insieme con la vasca. 4Questa
poggiava su dodici buoi: tre guardavano verso settentrione, tre verso
occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. La vasca vi poggiava sopra
e le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno. 5Il suo
spessore era di un palmo; il suo orlo era come l'orlo di un calice a forma di
giglio. Conteneva tremila bat.
6Fece anche dieci recipienti per la purificazione ponendone cinque a
destra e cinque a sinistra; in essi si lavava quanto si adoperava per
l'olocausto. La vasca serviva alle abluzioni dei sacerdoti.
7Fece dieci candelabri d'oro, secondo la forma prescritta, e li pose
nella navata: cinque a destra e cinque a sinistra.
8Fece dieci tavoli e li collocò nella navata, cinque a destra e cinque
a sinistra.
9Fece il cortile dei sacerdoti, il gran cortile e le porte di detto
cortile, che rivestì di bronzo. 10Collocò la vasca dal lato destro,
a sud-est.
11Curam fece le caldaie, le palette e gli aspersori. Egli portò a
termine il lavoro, eseguito nel tempio per il re Salomone: 12le due
colonne, i due globi dei capitelli sopra le colonne, i due reticolati per
coprire i globi dei capitelli sopra le colonne, 13le quattrocento
melagrane per i due reticolati, due file di melagrane per ogni reticolato per
coprire i due globi dei capitelli sopra le colonne, 14le dieci basi
e i dieci recipienti sulle basi, 15l'unica vasca e i dodici buoi
sotto di essa, 16le caldaie, le palette, i forchettoni e tutti gli
accessori che Curam-Abi fece di bronzo splendido per il re Salomone per il
tempio. 17Il re li fece fondere nella valle del Giordano, nella
fonderia, fra Succot e Zereda. 18Salomone fece tutti questi oggetti
in grande quantità da non potersi calcolare il peso del bronzo.
19Salomone fece tutti gli oggetti destinati al tempio: l'altare
d'oro e le tavole, su cui si ponevano i pani dell'offerta, 20i
candelabri e le lampade d'oro da accendersi, come era prescritto, di fronte
alla cella, 21i fiori, le lampade e gli spegnitoi d'oro, di quello
più raffinato, 22i coltelli, gli aspersori, le coppe e i bracieri
d'oro fino. Quanto alle porte del tempio, i battenti interni verso il Santo dei
santi e i battenti della navata del tempio erano d'oro.
1Fu ultimato così quanto Salomone aveva disposto per il
tempio. Allora Salomone fece portare gli oggetti consacrati da Davide suo padre
e depositò l'argento, l'oro e ogni arredo nel tesoro del tempio.
2Salomone allora convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di
Israele e tutti i capitribù, i principi dei casati israeliti, per trasportare
l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. 3Si
radunarono presso il re tutti gli Israeliti per la festa che cadeva nel settimo
mese. 4Quando furono giunti tutti gli anziani di Israele, i leviti
sollevarono l'arca. 5Trasportarono l'arca e la tenda del convegno e
tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li trasportarono i sacerdoti e i
leviti. 6Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta
presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi, da non potersi
contare né calcolare per il gran numero. 7I sacerdoti introdussero
l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, nel Santo
dei santi, sotto le ali dei cherubini. 8Difatti i cherubini
stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe
dall'alto. 9Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si
prolungavano oltre l'arca verso la cella, ma non si vedevano di fuori; così è
fino ad oggi. 10Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole, che
Mosè vi pose sull'Oreb, le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli
Israeliti quando uscirono dall'Egitto.
11Ora avvenne che, usciti i sacerdoti dal Santo - tutti i sacerdoti
presenti infatti si erano santificati senza badare alle classi - 12mentre
tutti i leviti cantori, cioè Asaf, Eman, Idutun e i loro figli e fratelli,
vestiti di bisso, con cembali, arpe e cetre stavano in piedi a oriente
dell'altare e mentre presso di loro centoventi sacerdoti suonavano le trombe, 13avvenne
che, quando i suonatori e i cantori fecero udire all'unisono la voce per lodare
e celebrare il Signore e il suono delle trombe, dei cembali e degli altri
strumenti si levò per lodare il Signore perché è buono, perché la sua grazia
dura sempre, allora il tempio si riempì di una nube, cioè della gloria del
Signore. 14I sacerdoti non riuscivano a rimanervi per il loro
servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore aveva riempito il
tempio di Dio.
1Allora Salomone disse:
"Il Signore ha deciso di
abitare nella nube.
2Ora io ti ho costruito una casa sublime,
un luogo ove tu possa porre per sempre la dimora".
3Il re poi si voltò e benedisse tutta l'assemblea di
Israele, mentre tutta l'assemblea di Israele stava in piedi 4e
disse: "Benedetto il Signore Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza
quanto aveva predetto di sua bocca a Davide, mio padre: 5Da quando
feci uscire il mio popolo dal paese d'Egitto non mi sono scelto una città fra
tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse un tempio ove abitasse il mio
nome e non mi sono scelto nessuno perché fosse guida del mio popolo Israele; 6ora
mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide
perché governi il mio popolo Israele. 7Davide mio padre aveva deciso
di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 8ma il
Signore disse a Davide mio padre: Hai deciso di costruire un tempio al mio
nome; hai fatto bene a formulare tale progetto; 9solo che tu non
costruirai il tempio, ma tuo figlio, generato da te, costruirà un tempio al mio
nome. 10Il Signore ha attuato la sua parola; sono succeduto infatti
a Davide mio padre e siedo sul trono di Israele, come aveva preannunziato il
Signore e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele. 11Vi
ho collocato l'arca dell'alleanza che il Signore aveva conclusa con gli
Israeliti".
12Egli si pose poi davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta
l'assemblea di Israele, e stese le mani. 13Salomone, infatti, aveva
eretto una tribuna di bronzo e l'aveva collocata in mezzo al grande cortile;
era lunga cinque cubiti, larga cinque e alta tre. Egli vi salì e si inginocchiò
di fronte a tutta l'assemblea di Israele. Stese le mani verso il cielo e 14disse:
"Signore, Dio di Israele, non c'è Dio simile a te in cielo e sulla terra.
Tu mantieni l'alleanza e la misericordia verso i tuoi servi che camminano
davanti a te con tutto il cuore. 15Tu hai mantenuto, nei riguardi
del tuo servo Davide mio padre, quanto gli avevi promesso; quanto avevi
pronunziato con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi. 16Ora,
Signore Dio di Israele, mantieni, nei riguardi del tuo servo Davide mio padre
quanto gli hai promesso: Non ti mancherà mai un discendente, il quale stia
davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli vigilino sulla
loro condotta, secondo la mia legge, come hai fatto tu con me. 17Ora,
Signore Dio di Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta al tuo servo
Davide!
18Ma è proprio vero che Dio abita con gli uomini sulla terra? Ecco i
cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che ti
ho costruita! 19Tuttavia volgiti alla preghiera del tuo servo e alla
sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo
innalza a te. 20Siano i tuoi occhi aperti verso questa casa, giorno
e notte, verso il luogo dove hai promesso di porre il tuo nome, per ascoltare
la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
21Ascolta le suppliche del tuo servo e del tuo popolo Israele,
quando pregheranno in questo luogo. Tu ascoltali dai cieli, dal luogo della tua
dimora; ascolta e perdona!
22Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché gli è imposta una
maledizione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio, 23tu
ascoltalo dal cielo, intervieni e fa' giustizia fra i tuoi servi; condanna
l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto
l'innocente, rendendogli quanto merita la sua innocenza.
24Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico perché ha
peccato contro di te, se si convertirà e loderà il tuo nome, pregherà e
supplicherà davanti a te, in questo tempio, 25tu ascolta dal cielo,
perdona il peccato del tuo popolo Israele e fallo tornare nel paese che hai
concesso loro e ai loro padri.
26Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato
contro di te, se ti pregheranno in questo luogo, loderanno il tuo nome e si
convertiranno dal loro peccato perché tu li avrai umiliati, 27tu
ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele,
ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla
terra, che hai dato in eredità al tuo popolo.
28Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o
ruggine, invasione di cavallette o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo
popolo nella sua terra o nelle sue città, quando scoppierà un'epidemia o un
flagello qualsiasi, 29ogni preghiera e ogni supplica fatta da un
individuo o da tutto il tuo popolo Israele, in seguito alla prova del castigo e
del dolore, con le mani tese verso questo tempio, 30tu ascoltala dal
cielo, luogo della tua dimora e perdona, rendendo a ciascuno secondo la sua
condotta, tu che conosci il cuore di ognuno, poiché solo tu conosci il cuore
dei figli dell'uomo. 31Fa' sì che ti temano e camminino nelle tue
vie per tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai nostri padri.
32Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, se
viene da un paese lontano a causa del tuo grande nome, della tua mano potente e
del tuo braccio teso, a pregare in questo tempio, 33tu ascolta dal
cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero e
tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come il tuo popolo
Israele e sappiano che il tuo nome è stato invocato su questo tempio, che io ho
costruito.
34Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici,
seguendo la via per la quale l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti
verso questa città che ti sei scelta, e verso il tempio che ho costruito al tuo
nome, 35ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e
rendi loro giustizia.
36Quando peccheranno contro di te - non c'è, infatti, nessuno senza
peccato - e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro
conquistatori li deporteranno in un paese lontano o vicino, 37se,
nel paese in cui saranno stati deportati, rientrando in se stessi, si
convertiranno a te supplicandoti nel paese della loro prigionia dicendo:
Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi, 38se faranno
ritorno a te con tutto il cuore e con tutta l'anima, nel paese della loro
prigionia ove li avranno deportati e ti supplicheranno rivolti verso il paese
che tu hai concesso ai loro padri, verso la città che ti sei scelta e verso il
tempio che io ho costruito al tuo nome, 39tu ascolta dal cielo,
luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro
giustizia. Perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te.
40Ora, mio Dio, i tuoi occhi siano aperti e le tue orecchie attente
alla preghiera innalzata in questo luogo. 41Ora, alzati, Signore
Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l'arca tua potente. Siano i tuoi
sacerdoti, Signore Dio, rivestiti di salvezza e i tuoi fedeli esultino nel
benessere. 42Signore Dio, non rigettare il tuo consacrato; ricordati
i favori fatti a Davide tuo servo".
1Appena Salomone ebbe finito di pregare, cadde dal
cielo il fuoco, che consumò l'olocausto e le altre vittime, mentre la gloria
del Signore riempiva il tempio. 2I sacerdoti non potevano entrare
nel tempio, perché la gloria del Signore lo riempiva. 3Tutti gli
Israeliti, quando videro scendere il fuoco e la gloria del Signore sul tempio,
si prostrarono con la faccia a terra sul pavimento, adorarono e celebrarono il
Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre. 4Il
re e tutto il popolo sacrificarono vittime al Signore. 5Il re
Salomone offrì in sacrificio ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il
re e tutto il popolo dedicarono il tempio. 6I sacerdoti attendevano
al servizio; i leviti con tutti gli strumenti musicali, fatti dal re Davide,
celebravano il Signore, perché la sua grazia dura sempre, eseguendo le
laudi composte da Davide. I sacerdoti suonavano le trombe di fronte ai leviti,
mentre tutti gli Israeliti stavano in piedi.
7Salomone consacrò il centro del cortile di fronte al tempio;
infatti ivi offrì gli olocausti e il grasso dei sacrifici di comunione, poiché
l'altare di bronzo, eretto da Salomone, non poteva contenere gli olocausti, le
offerte e i grassi. 8In quel tempo Salomone celebrò la festa per
sette giorni; tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente di Egitto,
un'assemblea grandissima, era con lui. 9Nel giorno ottavo ci fu una
riunione solenne, essendo durata la dedicazione dell'altare sette giorni e
sette giorni anche la festa. 10Il ventitré del settimo mese Salomone
congedò il popolo perché tornasse alle sue case contento e con la gioia nel
cuore per il bene concesso dal Signore a Davide, a Salomone e a Israele suo
popolo.
11Salomone terminò il tempio e la reggia; attuò quanto aveva deciso
di fare nella casa del Signore e nella propria. 12Il Signore apparve
di notte a Salomone e gli disse: "Ho ascoltato la tua preghiera; mi sono
scelto questo luogo come casa di sacrificio. 13Se chiuderò il cielo
e non ci sarà più pioggia, se comanderò alle cavallette di divorare la campagna
e se invierò la peste in mezzo al mio popolo, 14se il mio popolo,
sul quale è stato invocato il mio nome, si umilierà, pregherà e ricercherà il
mio volto, perdonerò il suo peccato e risanerò il suo paese. 15Ora i
miei occhi sono aperti e i miei orecchi attenti alla preghiera fatta in questo
luogo. 16Ora io mi sono scelto e ho santificato questo tempio perché
la mia presenza vi resti sempre; e lì saranno sempre i miei occhi e il mio
cuore. 17Se tu camminerai davanti a me come ha camminato Davide tuo
padre, facendo quanto ti ho comandato, e osserverai i miei statuti e decreti, 18consoliderò
il trono del tuo regno come ho promesso a Davide tuo padre dicendogli: Non
mancherà per te un successore che regni in Israele. 19Ma se voi
devierete e abbandonerete i decreti e i comandi, che io ho posto innanzi a voi
e andrete a servire dèi stranieri e a prostrarvi a loro, 20vi
sterminerò dal paese che vi ho concesso, e ripudierò questo tempio, che ho
consacrato al mio nome, lo renderò la favola e l'oggetto di scherno di tutti i
popoli. 21Riguardo a questo tempio, già così eccelso, chiunque vi
passerà vicino stupirà e dirà: Perché il Signore ha agito così con questo paese
e con questo tempio? 22Si risponderà: Perché hanno abbandonato il
Signore Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e si
sono legati a dèi stranieri, prostrandosi davanti a loro e servendoli. Per
questo egli ha mandato su di loro tutte queste sciagure".
1Passati i vent'anni durante i quali aveva edificato il
tempio e la reggia, 2Salomone ricostruì le città che Curam gli aveva
dato e vi stabilì gli Israeliti. 3Salomone andò ad Amat di Zoba e
l'occupò. 4Egli ricostruì Palmira nel deserto e tutte le città di
rifornimento, che aveva costruito in Amat. 5Ricostruì Bet-Coròn
superiore e Bet-Coròn inferiore, fortezze con mura, battenti e catenacci. 6Lo
stesso fece con Baalat, con tutte le città di rifornimento di sua proprietà e
con tutte le città dei carri e dei cavalli; insomma eseguì tutto ciò che gli
piacque di costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del
suo dominio.
7Quanti rimanevano degli Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti,
degli Evei e dei Gebusei, che non erano Israeliti, 8cioè i loro
discendenti, sopravvissuti dopo di loro nel paese, quanti non erano stati
sterminati dagli Israeliti, Salomone li rese tributari, come lo sono fino ad
oggi. 9Ma degli Israeliti Salomone non impiegò nessuno come schiavo
per i suoi lavori, perché essi erano guerrieri, capi dei suoi scudieri, capi
dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 10Questi capi di prefetti,
eletti dal re Salomone, erano duecentocinquanta e avevano la sorveglianza sul
popolo.
11Salomone trasferì la figlia del faraone dalla città di Davide alla
casa che aveva costruita per lei, perché aveva stabilito: "Una donna non
deve abitare per me nella casa di Davide, re di Israele, perché è sacro ogni
luogo in cui ha sostato l'arca del Signore".
12In quel tempo Salomone offrì olocausti al Signore sull'altare del
Signore, che aveva costruito di fronte al vestibolo. 13Ogni giorno
offriva olocausti secondo il comando di Mosè, nei sabati, nei noviluni e nelle
tre feste dell'anno, cioè nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane
e nella festa delle capanne. 14Secondo le disposizioni di Davide suo
padre, stabilì le classi dei sacerdoti per il loro servizio; anche per i leviti
dispose che nel loro ufficio lodassero Dio e assistessero i sacerdoti ogni
giorno; ai portieri nelle loro classi assegnò le singole porte, perché così
aveva comandato Davide, uomo di Dio. 15Non si allontanarono in nulla
dalle disposizioni del re Davide riguardo ai sacerdoti e ai leviti; lo stesso
avvenne riguardo ai tesori. 16Così fu realizzata tutta l'opera di
Salomone da quando si gettarono le fondamenta del tempio fino al suo compimento
definitivo.
17Allora Salomone andò ad Ezion-Ghèber e ad Elat sulla riva del
mare, nella regione di Edom. 18Curam gli mandò alcune navi con
propri equipaggi e uomini esperti del mare. Costoro, insieme con i marinai di
Salomone, andarono in Ofir e di là presero quattrocentocinquanta talenti d'oro
e li portarono al re Salomone.
1La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne
a Gerusalemme per metterlo alla prova mediante enigmi. Arrivò con un corteo
molto numeroso e con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di
pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva in mente. 2Salomone
rispose a tutte le sue domande; nessuna risultò occulta per Salomone tanto da
non poterle rispondere. 3La regina di Saba, quando ebbe ammirato la
sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito, 4i cibi
della sua tavola, gli alloggi dei suoi servitori, l'attività dei suoi ministri
e le loro divise, i suoi coppieri e le loro vesti, gli olocausti che egli
offriva nel tempio, ne rimase incantata. 5Quindi disse al re:
"Era vero, dunque, quanto avevo sentito dire nel mio paese sul tuo conto e
sulla tua sapienza. 6Io non avevo voluto credere a quanto si diceva
finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non mi era
stata riferita neppure una metà della grandezza della tua sapienza; tu superi
la fama che avevo sentito su di te. 7Beati i tuoi uomini e beati
questi tuoi ministri, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua
sapienza! 8Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di
te e ti ha costituito, sul suo trono, re per il Signore Dio tuo. Poiché il tuo
Dio ama Israele e intende renderlo stabile per sempre, ti ha costituito suo re
perché tu eserciti il diritto e la giustizia". 9Essa diede al
re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non ci
furono mai tanti aromi come quelli che la regina di Saba diede al re Salomone.
10Gli uomini di Curam e quelli di Salomone, che caricavano oro da
Ofir, portarono legno di sandalo e pietre preziose. 11Con il legno
di sandalo il re fece le scale del tempio e della reggia, cetre e arpe per i
cantori; strumenti simili non erano mai stati visti nel paese di Giuda.
12Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto ella aveva
mostrato di gradire, oltre l'equivalente di quanto ella aveva portato al re.
Ella poi tornò nel suo paese con i suoi uomini.
13Il peso dell'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno
era di seicentosessantasei talenti d'oro, 14senza contare quanto ne
proveniva dai trafficanti e dai commercianti; tutti i re dell'Arabia e i
governatori del paese portavano a Salomone oro e argento.
15Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per
ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, 16e trecento scudi
piccoli d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò trecento sicli d'oro. Il re
li pose nel palazzo della foresta del Libano.
17Il re fece un grande trono d'avorio, che rivestì d'oro puro. 18Il
trono aveva sei gradini e uno sgabello d'oro connessi fra loro. Ai due lati del
sedile c'erano due bracci, vicino ai quali si ergevano due leoni. 19Dodici
leoni si ergevano, di qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano di simili
in nessun regno. 20Tutto il vasellame per bere del re Salomone era
d'oro; tutti gli arredi del palazzo della foresta del Libano erano d'oro fino;
al tempo di Salomone l'argento non valeva nulla. 21Difatti le navi
del re andavano a Tarsìs, guidate dai marinai di Curam; ogni tre anni tornavano
le navi di Tarsìs cariche d'oro, d'argento, di avorio, di scimmie e di
babbuini.
22Il re Salomone superò, per ricchezza e sapienza, tutti i re della
terra. 23Tutti i re della terra desideravano avvicinare Salomone per
ascoltare la sapienza che Dio gli aveva infusa. 24Ognuno di essi gli
portava ogni anno il proprio tributo, oggetti d'oro e oggetti d'argento, vesti,
armi, aromi, cavalli e muli. 25Salomone aveva quattromila stalle per
i suoi cavalli e i suoi carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei
carri e presso il re in Gerusalemme. 26Egli dominava su tutti i re,
dal fiume fino alla regione dei Filistei e fino al confine dell'Egitto.
27Il re fece sì che in Gerusalemme l'argento fosse comune come i
sassi, i cedri numerosi come i sicomòri nella Sefela. 28Da Muzri e
da tutti i paesi si importavano cavalli per Salomone.
29Le altre gesta di Salomone, dalle prime alle ultime, sono
descritte negli atti del profeta Natan, nella profezia di Achia di Silo e nelle
visioni del veggente Iedò riguardo a Geroboamo figlio di Nebàt. 30Salomone
regnò in Gerusalemme su Israele quarant'anni. 31Salomone si
addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo
posto divenne re suo figlio Roboamo.
1Roboamo andò a Sichem, perché tutti gli Israeliti
erano convenuti in Sichem per proclamarlo re. 2Quando lo seppe,
Geroboamo figlio di Nebàt, che era in Egitto dove era fuggito per paura del re
Salomone, tornò dall'Egitto. 3Lo avevano mandato a chiamare e perciò
Geroboamo si presentò con tutto Israele e dissero a Roboamo: 4"Tuo
padre ha reso pesante il nostro giogo, ora tu alleggerisci la dura schiavitù di
tuo padre e il giogo gravoso, che quegli ci ha imposto, e noi ti
serviremo". 5Rispose loro: "Tornate da me fra tre
giorni". Il popolo se ne andò.
6Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al
servizio di Salomone suo padre durante la sua vita e domandò: "Che mi
consigliate di rispondere a questo popolo?". 7Gli dissero:
"Se oggi ti mostrerai benevolo verso questo popolo, se l'accontenterai e
se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi docili sudditi per
sempre". 8Ma quegli trascurò il consiglio datogli dagli anziani
e si consultò con i giovani, che erano cresciuti con lui ed erano al suo
servizio. 9Domandò loro: "Che mi consigliate di rispondere a
questo popolo che mi ha chiesto: Alleggerisci il giogo impostoci da tuo
padre?". 10I giovani, che erano cresciuti con lui, gli dissero:
"Al popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il
nostro giogo, tu alleggeriscilo! annunzierai:
Il mio mignolo è più grosso
dei fianchi di mio padre.
11Ora, se mio padre vi ha caricati di un giogo pesante,
io renderò ancora più grave il vostro giogo.
Mio padre vi ha castigati con fruste,
io vi castigherò con flagelli".
12Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo
il terzo giorno, come aveva ordinato il re quando affermò: "Tornate da me
il terzo giorno". 13Il re rispose loro duramente. Il re
Roboamo, respinto il consiglio degli anziani, 14disse loro secondo
il consiglio dei giovani:
"Mio padre vi ha imposto
un giogo pesante,
io lo renderò ancora più grave.
Mio padre vi ha castigati con fruste,
io vi castigherò con flagelli".
15Il re non ascoltò il popolo, poiché era disposizione
divina che il Signore attuasse la parola che aveva rivolta a Geroboamo, figlio
di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo. 16Tutto Israele, visto che il
re non li ascoltava, rispose al re:
"Che c'è fra noi e
Davide?
Nulla in comune con il figlio di Iesse!
Ognuno alle proprie tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide".
Tutto Israele se ne andò alle
sue tende. 17Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda
regnò Roboamo. 18Il re Roboamo mandò Adoram, sovrintendente ai
lavori forzati, ma gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Il re Roboamo
allora salì in fretta sul suo carro e fuggì in Gerusalemme. 19Così
Israele si ribellò alla casa di Davide; tale situazione dura fino ad oggi.
1Roboamo, giunto in Gerusalemme, vi convocò le tribù di
Giuda e di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro
Israele allo scopo di riconquistare il regno a Roboamo. 2Ma questa
parola del Signore fu rivolta a Semaia: 3"Annunzia a Roboamo
figlio di Salomone, re di Giuda, e a tutti gli Israeliti che sono in Giuda e in
Beniamino: 4Dice il Signore: Non andate a combattere contro i vostri
fratelli. Ognuno torni a casa, perché questa situazione è stata voluta da
me". Ascoltarono le parole del Signore e rinunziarono a marciare contro
Geroboamo.
5Roboamo abitò in Gerusalemme. Egli trasformò in fortezze alcune
città di Giuda. 6Ricostruì Betlemme, Etam, Tekòa, 7Bet-Zur,
Soco, Adullam, 8Gat, Maresa, Zif, 9Adoràim, Lachis,
Azeka, 10Zorea, Aialon ed Ebron; queste fortezze erano in Giuda e in
Beniamino. 11Egli rafforzò queste fortezze, vi prepose comandanti e
vi stabilì depositi di cibarie, di olio e di vino. 12In ogni città depositò
scudi e lance, rendendole fortissime.
Rimasero fedeli Giuda e Beniamino.
13I sacerdoti e i leviti, che erano in tutto Israele, si radunarono
da tutto il loro territorio per passare dalla sua parte. 14Sì, i
leviti lasciarono i pascoli, le proprietà e andarono in Giuda e in Gerusalemme,
perché Geroboamo e i suoi figli li avevano esclusi dal sacerdozio del Signore. 15Geroboamo
aveva stabilito suoi sacerdoti per le alture, per i demoni e per i vitelli che
aveva eretti. 16Dopo, da tutto Israele quanti avevano determinato in
cuor loro di rimanere fedeli al Signore, Dio di Israele, andarono in
Gerusalemme per sacrificare al Signore, Dio dei loro padri. 17Così
rafforzarono il regno di Giuda e sostennero Roboamo figlio di Salomone, per tre
anni, perché per tre anni egli imitò la condotta di Davide e di Salomone.
18Roboamo si prese in moglie Macalat figlia di Ierimot, figlio di
Davide, e di Abiàil figlia di Eliàb, figlio di Iesse. 19Essa gli
partorì i figli Ieus, Semaria e Zaam. 20Dopo di lei prese Maaca
figlia di Assalonne, che gli partorì Abia, Attài, Ziza e Selomìt. 21Roboamo
amò Maaca figlia di Assalonne più di tutte le altre mogli e concubine; egli
prese diciotto mogli e sessanta concubine e generò ventotto figli e sessanta
figlie. 22Roboamo costituì Abia figlio di Maaca capo, ossia principe
tra i suoi fratelli, perché pensava di farlo re. 23Con astuzia egli
sparse in tutte le contrade di Giuda e di Beniamino, in tutte le fortezze,
alcuni suoi figli. Diede loro viveri in abbondanza e li provvide di mogli.
1Quando il regno fu consolidato ed egli si sentì forte,
Roboamo abbandonò la legge del Signore e tutto Israele lo seguì.
2Nell'anno quinto del re Roboamo, Sisach re d'Egitto marciò contro
Gerusalemme, perché i suoi abitanti si erano ribellati al Signore. 3Egli
aveva milleduecento carri, sessantamila cavalli. Coloro che erano venuti con
lui dall'Egitto non si contavano: Libi, Succhei ed Etiopi. 4Egli
prese le fortezze di Giuda e giunse fino a Gerusalemme. 5Il profeta
Semaia si presentò a Roboamo e agli ufficiali di Giuda, che si erano raccolti
in Gerusalemme per paura di Sisach, e disse loro: "Dice il Signore: Voi mi
avete abbandonato, perciò anch'io vi ho abbandonati nelle mani di Sisach".
6Allora i capi di Israele e il re si umiliarono e dissero:
"Giusto è il Signore!". 7Poiché si erano umiliati, il
Signore parlò a Semaia: "Si sono umiliati e io non li distruggerò. Anzi
concederò loro la liberazione fra poco; la mia ira non si rovescerà su
Gerusalemme per mezzo di Sisach. 8Tuttavia essi saranno a lui sottomessi;
così conosceranno la differenza fra la sottomissione a me e quella ai regni
delle nazioni".
9Sisach, re d'Egitto, venne a Gerusalemme e prese i tesori del
tempio e i tesori della reggia, li vuotò. Prese anche gli scudi d'oro fatti da
Salomone. 10Il re Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che
affidò agli ufficiali delle guardie addette alla reggia. 11Ogni
volta che il re andava nel tempio, le guardie li prendevano, quindi li
riportavano nella sala delle guardie. 12Perché Roboamo si era
umiliato, lo sdegno del Signore si ritirò da lui e non lo distrusse del tutto.
Anzi in Giuda ci furono avvenimenti felici.
13Il re Roboamo si consolidò in Gerusalemme e regnò. Quando divenne
re, Roboamo aveva quarantun anni; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città
scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per porvi il suo nome. Sua
madre, ammonita, si chiamava Naama. 14Egli fece il male, perché non
aveva applicato il cuore alla ricerca del Signore.
15Le gesta di Roboamo, le prime e le ultime, sono descritte negli
atti del profeta Semaia e del veggente Iddo, secondo le genealogie. Ci furono
guerre continue fra Roboamo e Geroboamo. 16Roboamo si addormentò con
i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo
figlio Abia.
1Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo divenne re di
Giuda Abia. 2Regnò tre anni in Gerusalemme; sua madre, di Gàbaa, si
chiamava Maaca, figlia di Urièl. Ci fu guerra fra Abia e Geroboamo. 3Abia
attaccò battaglia con un esercito di valorosi, quattrocentomila uomini scelti.
Geroboamo si schierò in battaglia contro di lui con ottocentomila uomini
scelti.
4Abia si pose sul monte Semaraim, che è sulle montagne di Èfraim e
gridò: "Ascoltatemi, Geroboamo e tutto Israele! 5Non sapete
forse che il Signore, Dio di Israele, ha concesso il regno a Davide su Israele
per sempre, a lui e ai suoi figli con un'alleanza inviolabile?
6Geroboamo figlio di Nebàt, ministro di Salomone figlio di Davide, è
sorto e si è ribellato contro il suo padrone. 7Presso di lui si sono
radunati uomini sfaccendati e iniqui; essi si fecero forti contro Roboamo
figlio di Salomone. Roboamo era giovane, timido di carattere; non fu abbastanza
forte di fronte a loro. 8Ora voi pensate di imporvi sul regno del
Signore, che è nelle mani dei figli di Davide, perché siete una grande
moltitudine e con voi sono i vitelli d'oro, che Geroboamo vi ha fatti come dèi.
9Non avete forse voi scacciato i sacerdoti del Signore, figli di
Aronne, e i leviti e non vi siete costituiti sacerdoti come i popoli degli
altri paesi? Chiunque si è presentato con un giovenco di armento e con sette
arieti a farsi consacrare è divenuto sacerdote di chi non è Dio.
10Quanto a noi, il Signore è nostro Dio; non l'abbiamo abbandonato.
I sacerdoti, che prestano servizio al Signore, sono figli di Aronne e leviti
sono gli addetti alle funzioni. 11Essi offrono al Signore olocausti
ogni mattina e ogni sera, il profumo fragrante, i pani dell'offerta su una
tavola monda, dispongono i candelabri d'oro con le lampade da accendersi ogni
sera, perché noi osserviamo i comandi del Signore nostro Dio, mentre voi lo
avete abbandonato. 12Ecco noi abbiamo, alla nostra testa, Dio con
noi; i suoi sacerdoti e le trombe squillanti stanno per suonare la carica
contro di voi. Israeliti, non combattete contro il Signore, Dio dei vostri
padri, perché non avrete successo".
13Geroboamo li aggirò con un agguato per assalirli alle spalle. Le
truppe stavano di fronte a Giuda, mentre coloro che erano in agguato si
trovavano alle spalle. 14Quelli di Giuda si volsero. Avendo da combattere
di fronte e alle spalle, gridarono al Signore e i sacerdoti suonarono le
trombe. 15Tutti quelli di Giuda alzarono grida. Mentre quelli di
Giuda emettevano grida, Dio sconfisse Geroboamo e tutto Israele di fronte ad
Abia e a Giuda. 16Gli Israeliti fuggirono di fronte a Giuda; Dio li
aveva messi in potere di costoro. 17Abia e la sua truppa inflissero
loro una grave sconfitta; fra gli Israeliti caddero morti cinquecentomila
uomini scelti. 18In quel tempo furono umiliati gli Israeliti, mentre
si rafforzarono quelli di Giuda, perché avevano confidato nel Signore, Dio dei
loro padri.
19Abia inseguì Geroboamo; gli prese le seguenti città: Betel con le
dipendenze, Iesana con le dipendenze ed Efron con le dipendenze. 20Durante
la vita di Abia Geroboamo non ebbe più forza alcuna; il Signore lo colpì ed
egli morì. 21Abia, invece, si rafforzò; egli prese quattordici mogli
e generò ventidue figli e sedici figlie.
22Le altre gesta di Abia, le sue azioni e le sue parole, sono
descritte nella memoria del profeta Iddo. 23Abia si addormentò con i
suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo
figlio Asa.
Ai suoi tempi il paese restò tranquillo per dieci anni.
1Asa fece ciò che è bene e giusto agli occhi del
Signore suo Dio. 2Allontanò gli altari stranieri e le alture; spezzò
le stele ed eliminò i pali sacri. 3Egli ordinò a Giuda di ricercare
il Signore, Dio dei loro padri, e di eseguirne la legge e i comandi. 4Da
tutte le città di Giuda allontanò le alture e gli altari per l'incenso. Il
regno fu tranquillo sotto di lui. 5Ricostruì le fortezze in Giuda,
poiché il paese era tranquillo e in quegli anni non si trovava in guerra; il
Signore gli aveva concesso pace.
6Egli disse a Giuda: "Ricostruiamo quelle città circondandole
di mura e di torri con porte e sbarre, mentre il paese è ancora in nostro
potere perché abbiamo ricercato il Signore nostro Dio; noi l'abbiamo ricercato
ed egli ci ha concesso la pace alle frontiere". Ricostruirono e
prosperarono.
7Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda con grandi
scudi e lance e di duecentottantamila Beniaminiti con piccoli scudi e archi.
Tutti costoro erano uomini valorosi.
8Contro di loro marciò Zerach l'Etiope con un esercito di un milione
di uomini e con trecento carri; egli giunse fino a Maresa. 9Asa gli
andò incontro; si schierarono a battaglia nella valle di Sefata presso Maresa. 10Asa
domandò al Signore, suo Dio: "Signore, fuori di te, nessuno può soccorrere
nella lotta fra il potente e chi è senza forza; soccorrici, Signore nostro Dio,
perché noi confidiamo in te e nel tuo nome marciamo contro questa moltitudine;
Signore, tu sei nostro Dio; un uomo non prevalga su di te!".
11Il Signore sconfisse gli Etiopi di fronte ad Asa e di fronte a
Giuda. Gli Etiopi si diedero alla fuga. 12Asa e quanti erano con lui
li inseguirono fino a Gherar. Degli Etiopi ne caddero tanti da non restarne uno
vivo, perché fatti a pezzi di fronte al Signore e al suo esercito. Quelli
riportarono molto bottino. 13Conquistarono anche tutte le città
intorno a Gherar, poiché lo spavento del Signore si era diffuso in esse;
saccheggiarono tutte le città, nelle quali c'era grande bottino. 14Si
abbatterono anche sulle tende dei pastori, facendo razzie di pecore e di
cammelli in grande quantità, quindi tornarono a Gerusalemme.
1Lo spirito di Dio investì Azaria, figlio di Obed. 2Costui,
uscito incontro ad Asa, gli disse: "Asa e voi tutti di Giuda e di
Beniamino, ascoltatemi! Il Signore sarà con voi, se voi sarete con lui; se lo
ricercherete, si lascerà trovare da voi, ma se lo abbandonerete, vi
abbandonerà. 3Per lungo tempo in Israele non c'era il vero Dio, né
un sacerdote che insegnasse, né una legge. 4Ma, nella miseria, egli
fece ritorno al Signore, Dio di Israele; lo ricercarono ed Egli si lasciò
trovare da loro. 5In quei tempi non c'era pace per nessuno, perché
grandi perturbazioni c'erano fra gli abitanti dei vari paesi. 6Una
nazione cozzava contro l'altra, una città contro l'altra, perché Dio li
affliggeva con tribolazioni di ogni genere. 7Ma voi siate forti e le
vostre mani non crollino, perché ci sarà un salario per il vostro lavoro".
8Quando Asa ebbe udito queste parole e la profezia, riprese animo.
Eliminò gli idoli da tutto il paese di Giuda e di Beniamino e dalle città che
egli aveva conquistate sulle montagne di Èfraim; rinnovò l'altare del Signore,
che si trovava di fronte al vestibolo del Signore. 9Radunò tutti gli
abitanti di Giuda e di Beniamino e quanti, provenienti da Èfraim, da Manàsse e
da Simeone, abitavano in mezzo a loro come stranieri; difatti da Israele erano
venuti da lui in grande numero, avendo constatato che il Signore era con lui.
10Si radunarono in Gerusalemme nel terzo mese dell'anno quindicesimo
del regno di Asa. 11In quel giorno sacrificarono al Signore parte
della preda che avevano riportata: settecento buoi e settemila pecore. 12Si
obbligarono con un'alleanza a ricercare il Signore, Dio dei loro padri, con
tutto il cuore e con tutta l'anima. 13Per chiunque, grande o
piccolo, uomo o donna, non avesse ricercato il Signore, Dio di Israele, c'era
la morte. 14Giurarono al Signore a voce alta e con acclamazioni, fra
suoni di trombe e di corni. 15Tutto Giuda gioì per il giuramento,
perché avevano giurato con tutto il cuore e avevano ricercato il Signore con
tutto l'ardore e questi si era lasciato trovare da loro e aveva concesso la
pace alle frontiere.
16Il re destituì dalla sua dignità di regina Maaca, madre di Asa,
perché aveva eretto un abominio in onore di Asera. Asa demolì questo abominio,
lo fece a pezzi e lo bruciò nel torrente Cedron. 17Ma non
scomparvero le alture da Israele, anche se il cuore di Asa si mantenne integro
per tutta la vita. 18Egli fece portare nel tempio le cose consacrate
da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e
vasellame. 19Non ci fu guerra fino all'anno trentacinquesimo del
regno di Asa.
1Nell'anno trentaseiesimo del regno di Asa il re di
Israele Baasa marciò contro Giuda. Egli fortificò Rama per impedire le
comunicazioni con Asa re di Giuda. 2Asa tirò fuori dai tesori del
tempio e della reggia argento e oro e li mandò a Ben-Hadàd, re di Aram
residente in Damasco, con questa proposta: 3"Ci sia alleanza
fra me e te, come c'era fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando argento e oro.
Su, rompi l'alleanza con Baasa re di Israele ed egli si ritiri da me". 4Ben-Hadàd
ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i suoi capi delle forze
armate, che occuparono Iion, Dan, Abel-Maim e tutte le città di
approvvigionamento di Nèftali. 5Quando lo seppe, Baasa cessò di
fortificare Rama, desistette dalla sua impresa. 6Il re Asa convocò
tutti quelli di Giuda, che andarono a prendere le pietre e il legname con cui
Baasa stava fortificando Rama e con questo materiale egli fortificò Gheba e
Mizpà.
7In quel tempo il veggente Canàni si presentò ad Asa re di Giuda e
gli disse: "Poiché ti sei appoggiato al re di Aram e non al Signore tuo
Dio, l'esercito del re di Aram è sfuggito al tuo potere. 8Etiopi e
Libi non costituivano forse un grande esercito, con numerosissimi carri e
cavalli? Poiché ti appoggiasti al Signore, egli non li consegnò forse in tuo
potere? 9Difatti il Signore con gli occhi scruta tutta la terra per
mostrare la sua potenza a favore di chi si comporta con lui con cuore sincero.
Tu in ciò hai agito da stolto; per questo d'ora in poi avrai guerre". 10Asa
si sdegnò contro il veggente e lo mise in prigione, essendo adirato con lui per
tali parole. In quel tempo Asa oppresse anche parte del popolo.
11Ecco le gesta di Asa, le prime come le ultime, sono descritte nel
libro dei re di Giuda e di Israele.
12Nell'anno trentanovesimo del suo regno, Asa si ammalò gravemente
ai piedi. Neppure nell'infermità egli ricercò il Signore, ricorrendo solo ai
medici. 13Asa si addormentò con i suoi padri; morì nell'anno
quarantunesimo del suo regno. 14Lo seppellirono nel sepolcro che
egli si era scavato nella città di Davide. Lo stesero su un letto pieno di
aromi e profumi lavorati da un esperto di profumeria; ne bruciarono per lui una
quantità immensa.
1Al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat, che si
fortificò contro Israele. 2Egli mise guarnigioni militari in tutte
le fortezze di Giuda; nominò governatori per le città di Giuda e per le città
di Èfraim occupate dal padre Asa.
3Il Signore fu con Giòsafat, perché egli seguì la primitiva condotta
di suo padre e non ricercò i Baal, 4ma piuttosto ricercò il Dio di
suo padre e ne seguì i comandi, senza imitare Israele. 5Il Signore
consolidò il regno nelle mani di Giòsafat e tutto Giuda gli portava offerte.
Egli ebbe ricchezze e gloria in quantità. 6Il suo cuore divenne
forte nel seguire il Signore; eliminò anche le alture e i pali sacri da Giuda.
7Nell'anno terzo del suo regno mandò i suoi ufficiali Ben-Cail,
Abdia, Zaccaria, Netaneèl e Michea a insegnare nelle città di Giuda. 8Con
essi c'erano i leviti Semaia, Natania, Zebadia, Asael, Semiraimot, Giònata,
Adonia e Tobia e i sacerdoti Elisama e Ioram. 9Insegnarono in Giuda;
avevano con sé il libro della legge del Signore e percorsero tutte le città di
Giuda, istruendo il popolo.
10Il terrore del Signore si diffuse per tutti i regni che
circondavano Giuda e così essi non fecero guerra a Giòsafat. 11Da
parte dei Filistei si portavano a Giòsafat tributi e argento in dono; anche gli
Arabi gli portavano bestiame minuto: settemilasettecento arieti e
settemilasettecento capri.
12Giòsafat cresceva sempre in potenza. Egli costruì in Giuda
castelli e città di approvvigionamento.
13Disponeva di molta manodopera nelle città di Giuda. In Gerusalemme
risiedevano i suoi guerrieri, uomini valorosi. 14Ecco il loro
censimento secondo i casati: per Giuda, capi di migliaia: Adna il capo, e con
lui trecentomila uomini valorosi. 15Alle sue dipendenze c'era il
comandante Giovanni e con lui duecentottantamila uomini. 16Alle sue
dipendenze c'era Amasia figlio di Zicrì, votato al Signore, e con lui
duecentomila uomini valorosi; 17per Beniamino, Eliada, uomo
valoroso, e con lui duecentomila armati di arco e di scudo. 18Alle
sue dipendenze c'era Iozabad e con lui centottantamila uomini in assetto di
guerra.
19Tutti costoro erano al servizio del re, oltre quelli che il re
aveva stabiliti nelle fortezze in tutto Giuda.
1Giòsafat, che aveva ricchezza e gloria in abbondanza,
si imparentò con Acab. 2Dopo alcuni anni scese da Acab in Samaria e
Acab uccise per lui e per la gente del suo seguito pecore e buoi in quantità e
lo persuase ad attaccare con lui Ramot di Gàlaad. 3Acab re di
Israele disse a Giòsafat re di Giuda: "Vuoi venire con me contro Ramot di
Gàlaad?". Gli rispose: "Conta su di me come su di te, sul mio popolo
come sul tuo; sarò con te in battaglia".
4Allora Giòsafat disse al re di Israele: "Consulta oggi stesso
l'oracolo del Signore". 5Il re di Israele radunò i profeti,
quattrocento circa, e domandò loro: "Devo marciare contro Ramot di Gàlaad
o devo rinunziarvi?". Gli risposero: "Attacca; Dio la metterà nelle
mani del re". 6Giòsafat disse: "Non c'è qui nessun profeta
del Signore da consultare?". 7Il re di Israele rispose a
Giòsafat: "Ci sarebbe un uomo con cui consultare il Signore, ma io lo
detesto perché non mi predice il bene ma sempre il male. Si tratta di Michea
figlio di Imla". Giòsafat disse: "Il re mio signore non parli
così". 8Il re di Israele, chiamato un consigliere, gli ordinò:
"Convoca subito Michea figlio di Imla!".
9Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda, seduti ognuno sul suo trono,
vestiti dei loro mantelli sedevano nell'aia di fronte alla porta di Samaria e
tutti i profeti predicevano davanti a loro. 10Sedecia, figlio di
Chenaana, che si era fatto corna di ferro, affermava: "Così dice il
Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei sino ad annientarli". 11Tutti
i profeti predicevano allo stesso modo: "Assali Ramot di Gàlaad, avrai
successo; il Signore la metterà nelle mani del re".
12Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse:
"Ecco le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re;
ora la tua parola sia identica alle loro; predici il successo". 13Michea
rispose: "Per la vita del Signore, io annunzierò solo quanto mi dirà il
mio Dio". 14Si presentò al re, che gli domandò: "Michea,
dobbiamo marciare contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?".
Quegli rispose: "Attaccatela, avrete successo; i suoi abitanti saranno
messi nelle vostre mani". 15Il re gli disse: "Quante volte
ti devo scongiurare di non dirmi altro che la verità in nome del Signore?".
16Allora egli disse:
"Ho visto tutti gli
Israeliti
vagare sui monti
come pecore senza pastore.
Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace!".
17Il re di Israele disse a Giòsafat: "Non te
l'avevo forse detto che non mi avrebbe predetto nulla di buono, ma solo il
male?".
18Michea disse: "Pertanto, ascoltate la parola del Signore. Io
ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito celeste stava alla sua
destra e alla sua sinistra. 19Il Signore domandò: Chi ingannerà Acab
re di Israele, perché marci contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi rispose in
un modo e chi in un altro. 20Si fece avanti uno spirito che -
presentatosi al Signore - disse: Io lo ingannerò. Il Signore gli domandò: Come?
21Rispose: Andrò e diventerò uno spirito di menzogna sulla bocca di
tutti i suoi profeti. Quegli disse: Lo ingannerai; certo riuscirai; va' e fa'
così. 22Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna
nella bocca di tutti questi tuoi profeti, ma il Signore a tuo riguardo
preannunzia una sciagura".
23Allora Sedecia figlio di Chenaana si avvicinò e percosse Michea
sulla guancia dicendo: "Per quale via lo spirito del Signore è passato da
me per venire a parlare in te?". 24Michea rispose: "Ecco
lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per nasconderti". 25Il
re di Israele disse: "Prendete Michea e conducetelo ad Amon capo della
città e a Ioas figlio del re. 26Riferite loro: Il re ordina:
Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo di pane e di acqua finché
tornerò in pace". 27Michea disse: "Se tu tornerai in pace,
il Signore non ha parlato per mezzo mio".
28Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda marciarono su Ramot di
Gàlaad. 29Il re di Israele disse a Giòsafat: "Io mi travestirò
per andare in battaglia. Tu resta con i tuoi abiti". Il re di Israele si
travestì ed entrarono in battaglia. 30Il re di Aram aveva ordinato
ai suoi capi dei carri: "Non combattete contro nessuno, piccolo o grande,
ma unicamente contro il re di Israele!". 31Quando i capi dei
carri videro Giòsafat dissero: "È il re di Israele!". Lo circondarono
per assalirlo; Giòsafat gridò e il Signore gli venne in aiuto e Dio li
allontanò dalla sua persona. 32Quando si accorsero che non era il re
di Israele, i capi dei carri si allontanarono da lui. 33Ma uno, teso
a caso l'arco, colpì il re di Israele fra le maglie dell'armatura e la corazza.
Il re disse al suo cocchiere: "Gira, portami fuori dalla mischia, perché
sono ferito". 34La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il
re di Israele stette sul carro di fronte agli Aramei sino alla sera e morì al
tramonto del sole.
1Giòsafat, re di Giuda, tornò in pace a casa in
Gerusalemme.
2Il veggente Ieu, figlio di Canàni, gli andò incontro e disse a
Giòsafat: "Si doveva forse recare aiuto a un empio? Potevi dunque amare
coloro che odiano il Signore? Per questo lo sdegno del Signore è contro di te. 3Tuttavia
in te si sono trovate cose buone, perché hai bruciato i pali sacri nella
regione e hai rivolto il tuo cuore alla ricerca di Dio".
4Giòsafat, dopo un soggiorno in Gerusalemme, si recò di nuovo fra il
suo popolo da Bersabea alle montagne di Èfraim, riportandolo al Signore, Dio
dei loro padri. 5Egli stabilì giudici nella regione, in tutte le
fortezze di Giuda, città per città. 6Ai giudici egli raccomandò:
"Guardate a quello che fate, perché non giudicate per gli uomini, ma per
il Signore, il quale sarà con voi quando pronunzierete la sentenza. 7Ora
il timore del Signore sia con voi; nell'agire badate che nel Signore nostro Dio
non c'è nessuna iniquità; egli non ha preferenze personali né accetta
doni".
8Anche in Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e
capifamiglia di Israele, per dirimere le questioni degli abitanti di
Gerusalemme. 9Egli comandò loro: "Voi agirete nel timore del
Signore, con fedeltà e con cuore integro. 10Su ogni causa che vi
verrà presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città - si
tratti di omicidio o di una questione che riguarda la legge o un comando, gli
statuti o i decreti - istruiteli in modo che non si rendano colpevoli davanti
al Signore e il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli.
Agite così e non diventerete colpevoli. 11Ecco Amaria sommo
sacerdote vi guiderà in ogni questione religiosa, mentre Zebadia figlio di
Ismaele, capo della casa di Giuda, vi guiderà in ogni questione che riguarda il
re; in qualità di scribi sono a vostra disposizioni i leviti. Coraggio,
mettetevi al lavoro. Il Signore sarà con il buono".
1In seguito i Moabiti e gli Ammoniti, aiutati dai
Meuniti, mossero guerra a Giòsafat. 2Andarono ad annunziare a
Giòsafat: "Una grande moltitudine è venuta contro di te da oltre il mare,
da Edom. Ecco sono in Cazezon-Tamàr, cioè in Engàddi". 3Nella
paura Giòsafat si rivolse al Signore; per questo indisse un digiuno per tutto
Giuda. 4Quelli di Giuda si radunarono per implorare aiuto dal
Signore; vennero da tutte le città di Giuda per implorare aiuto dal Signore.
5Giòsafat stette in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di
Gerusalemme nel tempio, di fronte al nuovo cortile. 6Egli disse:
"Signore, Dio dei nostri padri, non sei forse tu il Dio che è in cielo? Tu
domini su tutti i regni dei popoli. Nelle tue mani sono la forza e la potenza;
nessuno può opporsi a te. 7Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli
abitanti di questa regione di fronte al tuo popolo Israele e non hai consegnato
il paese per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo? 8Gli
Israeliti lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario al tuo nome
dicendo: 9Se ci piomberà addosso una sciagura, una spada punitrice,
una peste o una carestia, noi ci presenteremo a te in questo tempio, poiché il
tuo nome è in questo tempio, e grideremo a te dalla nostra sciagura e tu ci
ascolterai e ci aiuterai. 10Ora, ecco gli Ammoniti, i Moabiti e
quelli delle montagne di Seir, nelle cui terre non hai permesso agli Israeliti
di entrare, quando venivano dal paese d'Egitto, e perciò si sono tenuti lontani
da quelli e non li hanno distrutti, 11ecco, ora ci ricompensano
venendoci a scacciare dalla eredità che tu hai acquistata per noi. 12Dio
nostro, non ci vorrai rendere giustizia nei loro riguardi, poiché noi non
abbiamo la forza di opporci a una moltitudine così grande piombataci addosso?
Non sappiamo che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te".
13Tutti gli abitanti di Giuda stavano in piedi davanti al Signore,
con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli. 14Allora lo
spirito del Signore, in mezzo all'assemblea, fu su Iacazièl, figlio di
Zaccaria, figlio di Benaià, figlio di Ieièl, figlio di Mattania, levita dei
figli di Asaf. 15Egli disse: "Porgete l'orecchio, voi tutti di
Giuda, abitanti di Gerusalemme e tu, re Giòsafat. Vi dice il Signore: Non
temete e non spaventatevi davanti a questa moltitudine immensa perché la guerra
non è diretta contro di voi, ma contro Dio. 16Domani, scendete
contro di loro; ecco, saliranno per la salita di Ziz. Voi li sorprenderete al
termine della valle di fronte al deserto di Ieruel. 17Non toccherà a
voi combattere in tale momento; fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza
che il Signore opererà per voi, o Giuda e Gerusalemme. Non temete e non
abbattetevi. Domani, uscite loro incontro; il Signore sarà con voi".
18Giòsafat si inginocchiò con la faccia a terra; tutto Giuda e gli
abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al Signore per adorarlo. 19I
leviti, dei figli dei Keatiti e dei figli dei Korachiti, si alzarono a lodare
il Signore, Dio di Israele, a piena voce.
20La mattina dopo si alzarono presto e partirono per il deserto di
Tekòa. Mentre si muovevano, Giòsafat si fermò e disse: "Ascoltatemi, Giuda
e abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore vostro Dio e sarete saldi;
credete nei suoi profeti e riuscirete". 21Quindi, consigliatosi
con il popolo, mise i cantori del Signore, vestiti con paramenti sacri, davanti
agli uomini in armi, perché lodassero il Signore dicendo:
Lodate il Signore,
perché la sua grazia dura sempre.
22Appena cominciarono i loro canti di esultanza e di
lode, il Signore tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle
montagne di Seir, venuti contro Giuda e furono sconfitti. 23Gli
Ammoniti e i Moabiti insorsero contro gli abitanti delle montagne di Seir per
votarli allo sterminio e distruggerli. Quando ebbero finito con gli abitanti
delle montagne di Seir, contribuirono a distruggersi a vicenda.
24Quando quelli di Giuda raggiunsero la collina da dove si vedeva il
deserto, si voltarono verso la moltitudine, ed ecco non c'erano che cadaveri
gettati per terra, senza alcun superstite. 25Giòsafat e la sua gente
andarono a raccogliere la loro preda. Vi trovarono in abbondanza bestiame,
ricchezze, vesti e oggetti preziosi. Ne presero più di quanto ne potessero
portare. Passarono tre giorni a raccogliere il bottino, perché esso era molto
abbondante. 26Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà;
poiché là benedissero il Signore, chiamarono quel luogo valle della
Benedizione, nome ancora in uso. 27Quindi tutto Giuda e tutti quelli
di Gerusalemme, con Giòsafat alla testa, partirono per tornare in Gerusalemme,
pieni di gioia perché il Signore li aveva riempiti di letizia a spese dei loro
nemici. 28Entrarono in Gerusalemme diretti al tempio, fra suoni di
arpe, di cetre e di trombe. 29Quando si seppe che il Signore aveva
combattuto contro i nemici di Israele, il terrore di Dio si diffuse su tutti i
regni dei vari paesi. 30Il regno di Giòsafat fu tranquillo; Dio gli
aveva concesso la pace su tutte le frontiere.
31Giòsafat regnò su Giuda. Aveva trentacinque anni quando divenne
re; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia
di Silchi. 32Seguì la strada di suo padre, senza allontanarsi, per
fare ciò che è retto agli occhi del Signore. 33Ma non scomparvero le
alture; il popolo non aveva ancora rafforzato il cuore nella ricerca del Dio
dei suoi padri.
34Le altre gesta di Giòsafat, le prime come le ultime, ecco sono
descritte negli atti di Ieu, figlio di Canàni, inseriti nel libro dei re di
Israele.
35In seguito Giòsafat, re di Giuda, si alleò con Acazia re di
Israele che agiva con empietà. 36Egli si associò a lui per costruire
navi capaci di raggiungere Tarsis. Allestirono le navi in Ezion-Ghèber. 37Ma
Elièzer figlio di Dodava, di Maresa, predisse contro Giòsafat: "Perché ti
sei alleato con Acazia, il Signore ha aperto una breccia nei tuoi lavori".
Le navi si sfasciarono e non poterono salpare per Tarsis.
1Giòsafat si addormentò con i suoi padri e fu sepolto
con loro nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
2I suoi fratelli, figli di Giòsafat, erano Azaria, Iechièl,
Zaccaria, Azariau, Michele e Sefatia; tutti costoro erano figli di Giòsafat re
di Israele. 3Il padre aveva dato loro ricchi doni: argento, oro e
oggetti preziosi insieme con fortezze in Giuda; il regno però l'aveva assegnato
a Ioram, perché era il primogenito.
4Ioram prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu
rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con loro, anche alcuni
ufficiali di Israele. 5Quando divenne re, Ioram aveva trentadue
anni; regnò in Gerusalemme otto anni. 6Seguì la strada dei re di
Israele, come aveva fatto la casa di Acab, perché sua moglie era figlia di
Acab. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, 7ma il
Signore non volle distruggere la casa di Davide a causa dell'alleanza che aveva
conclusa con Davide e della promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada,
per lui e per i suoi figli.
8Durante il suo regno Edom si ribellò a Giuda e si elesse un re. 9Ioram
con i suoi ufficiali e con tutti i carri passò la frontiera e, assalendoli di
notte, sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme con gli
ufficiali dei suoi carri. 10Ma Edom, ribellatosi a Giuda, ancora
oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò al suo dominio,
perché Ioram aveva abbandonato il Signore, Dio dei suoi padri. 11Egli
inoltre eresse alture nelle città di Giuda, spinse alla idolatria gli abitanti
di Gerusalemme e fece traviare Giuda.
12Gli giunse da parte del profeta Elia uno scritto che diceva:
"Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Perché non hai seguito la
condotta di Giòsafat tuo padre, né la condotta di Asa re di Giuda, 13ma
hai seguito piuttosto la condotta dei re di Israele, hai spinto alla idolatria
Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Acab, e inoltre
hai ucciso i tuoi fratelli, cioè la famiglia di tuo padre, uomini migliori di
te, 14ecco, il Signore farà cadere un grave disastro sul tuo popolo,
sui tuoi figli, sulle tue mogli e su tutti i tuoi beni. 15Tu
soffrirai gravi malattie, una malattia intestinale tale che per essa le tue
viscere ti usciranno nel giro di due anni".
16Il Signore risvegliò contro Ioram l'ostilità dei Filistei e degli
Arabi che abitano al fianco degli Etiopi. 17Costoro attaccarono
Giuda, vi penetrarono e razziarono tutti i beni della reggia, asportando anche
i figli e le mogli del re. Non gli rimase nessun figlio, se non Ioacaz il più
piccolo. 18Dopo tutto questo, il Signore lo colpì con una malattia
intestinale inguaribile. 19Andò avanti per più di un anno; verso la
fine del secondo anno, gli uscirono le viscere per la gravità della malattia e
così morì fra dolori atroci. E per lui il popolo non bruciò aromi, come si
erano bruciati per i suoi padri.
20Quando divenne re, egli aveva trentadue anni; regnò otto anni in
Gerusalemme. Se ne andò senza lasciare rimpianti; lo seppellirono nella città
di Davide, ma non nei sepolcri dei re.
1Gli abitanti di Gerusalemme proclamarono re al suo
posto Acazia, il minore dei figli, perché tutti quelli più anziani erano stati
uccisi dalla banda che era penetrata con gli Arabi nell'accampamento. Così
divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda. 2Quando divenne re,
Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava
Atalia ed era figlia di Omri. 3Anch'egli imitò la condotta della
casa di Acab, perché sua madre lo consigliava ad agire da empio. 4Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, come facevano quelli della famiglia di
Acab, perché dopo la morte di suo padre costoro, per sua rovina, erano i suoi
consiglieri. 5Su consiglio di costoro entrò anche in guerra con
Ioram figlio di Acab, re di Israele e contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di
Gàlaad. Gli Aramei ferirono Ioram, 6che tornò a curarsi in Izreèl
per le ferite ricevute in Ramot di Gàlaad mentre combatteva con Cazaèl re di
Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese per visitare Ioram figlio di
Acab, in Izreèl perché costui era malato. 7Fu volontà di Dio che
Acazia, per sua rovina, andasse da Ioram. Difatti, quando giunse, uscì con
Ioram incontro a Ieu figlio di Nimsi, che il Signore aveva consacrato perché
distruggesse la casa di Acab. 8Mentre faceva giustizia della casa di
Acab, Ieu trovò i capi di Giuda e i nipoti di Acazia, suoi servi, e li uccise. 9Egli
fece ricercare Acazia e lo catturarono mentre era nascosto in Samaria; lo
condussero da Ieu, che lo uccise. Ma lo seppellirono, perché dicevano: "È
figlio di Giòsafat, che ha ricercato il Signore con tutto il cuore".
Nella casa di Acazia nessuno era in grado di regnare.
10Atalia, madre di Acazia, visto che era morto il figlio, si propose
di sterminare tutta la discendenza regale della casa di Giuda. 11Ma
Iosabeat figlia del re, prese Ioas figlio di Acazia, e lo nascose, togliendolo
dal gruppo dei figli del re destinati alla morte. Essa lo introdusse insieme
con la nutrice in una camera da letto e così Iosabeat, figlia del re Ioram e
moglie del sacerdote Ioiadà - era anche sorella di Acazia - sottrasse Ioas ad
Atalia, che perciò non lo mise a morte. 12Egli rimase nascosto
presso di lei nel tempio di Dio per sei anni; intanto Atalia regnava sul paese.
1Nell'anno settimo Ioiadà, sentendosi sicuro, prese i
capi di centurie, cioè Azaria, figlio di Ierocam, Ismaele figlio di Giovanni,
Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia, ed Elisafàt figlio di Zicrì, e
concluse un'alleanza con loro. 2Percorsero Giuda e radunarono i
leviti da tutte le città di Giuda e i capi dei casati di Israele; essi vennero
in Gerusalemme. 3Tutta l'assemblea concluse un'alleanza con il re
nel tempio di Dio. Ioiadà disse loro: "Ecco il figlio del re. Deve regnare
come ha promesso il Signore ai figli di Davide. 4Questo è ciò che dovrete
fare: un terzo fra quelli di voi che prendono servizio il sabato, sacerdoti e
leviti, monterà la guardia alle porte; 5un altro terzo starà nella
reggia e un terzo alla porta di Iesod, mentre tutto il popolo starà nei cortili
del tempio. 6Nessuno entri nel tempio, se non i sacerdoti e i leviti
di servizio; costoro vi entreranno, perché essi sono santificati; tutto il
popolo osserverà l'ordine del Signore. 7I leviti circonderanno il
re, ognuno con l'arma in pugno; chiunque tenti di entrare nel tempio sia messo
a morte. Essi staranno vicino al re seguendolo in ogni movimento".
8I leviti e tutti quelli di Giuda fecero quanto aveva comandato il
sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio
di sabato come quelli che smontavano di sabato, perché il sacerdote Ioiadà non
aveva licenziato le classi uscenti. 9Il sacerdote Ioiadà diede ai
capi delle centurie lance, scudi grandi e piccoli, già appartenenti al re
Davide e allora depositati nel tempio di Dio. 10Mise tutto il
popolo, ognuno con l'arma in pugno, nel lato meridionale e nel lato
settentrionale del tempio, lungo l'altare e l'edificio, in modo da circondare
il re. 11Si fece uscire il figlio del re e gli si impose il diadema
con le insegne. Lo si proclamò re; Ioiadà e i suoi figli lo unsero e poi
gridarono: "Viva il re!".
12Quando sentì le grida del popolo che acclamando correva verso il
re, Atalia si presentò al popolo nel tempio. 13Guardò ed ecco, il re
stava sul suo seggio all'ingresso; gli ufficiali e i trombettieri circondavano
il re; tutto il popolo del paese gioiva a suon di trombe; i cantori, con gli
strumenti musicali, intonavano i canti di lode. Atalia si strappò le vesti e
gridò: "Tradimento, tradimento!".
14Il sacerdote Ioiadà ordinò ai capi delle centurie, che comandavano
la truppa: "Fatela uscire attraverso le file! Chi la segue sia ucciso di
spada". Infatti il sacerdote aveva detto: "Non uccidetela nel
tempio". 15Le aprirono un passaggio con le mani; essa raggiunse
la reggia per l'ingresso della porta dei Cavalli e là essi l'uccisero.
16Ioiadà concluse un'alleanza tra sé, il popolo tutto e il re, che
il popolo fosse cioè il popolo del Signore. 17Tutti andarono nel
tempio di Baal e lo demolirono; fecero a pezzi i suoi altari e le sue statue e
uccisero Mattan, sacerdote di Baal, davanti agli altari.
18Ioiadà affidò la sorveglianza del tempio ai sacerdoti e ai leviti,
che Davide aveva divisi in classi per il tempio, perché offrissero olocausti al
Signore, come sta scritto nella legge di Mosè, fra gioia e canti, secondo le
disposizioni di Davide. 19Stabilì i portieri alle porte del tempio
perché non vi entrasse alcun immondo per nessun motivo. 20Prese i
capi di centinaia, i notabili e quanti avevano autorità in mezzo al popolo del
paese e fece scendere il re dal tempio. Attraverso la porta Superiore lo
condussero nella reggia e lo fecero sedere sul trono regale. 21Tutto
il popolo fu in festa e la città restò tranquilla benché Atalia fosse stata
uccisa a fil di spada.
1Quando Ioas divenne re aveva sette anni; regnò quarant'anni
in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia. 2Ioas
fece ciò che è retto agli occhi del Signore finché visse il sacerdote Ioiadà.
3Ioiadà gli diede due mogli ed egli generò figli e figlie.
4In seguito, Ioas decise di restaurare il tempio. 5Radunò
i sacerdoti e i leviti e disse loro: "Andate nelle città di Giuda e
raccogliete ogni anno da tutti gli Israeliti denaro per restaurare il tempio
del vostro Dio. Cercate di sollecitare il lavoro". Ma i leviti non
mostrarono nessuna fretta. 6Allora il re convocò Ioiadà loro capo e
gli disse: "Perché non hai richiesto dai leviti che portassero da Giuda e
da Gerusalemme la tassa prescritta da Mosè servo del Signore e fissata
dall'assemblea di Israele per la tenda della testimonianza? 7L'empia
Atalia, infatti, e i suoi adepti hanno dilapidato il tempio di Dio; perfino
tutte le cose consacrate del tempio hanno adoperato per i Baal".
8Per ordine del re fecero una cassa, che posero davanti alla porta
del tempio. 9Quindi fecero un proclama in Giuda e in Gerusalemme
perché si portasse al Signore la tassa imposta da Mosè servo di Dio a Israele
nel deserto. 10Tutti i capi e tutto il popolo si rallegrarono e
portarono il denaro che misero nella cassa fino a riempirla. 11Quando
la cassa veniva portata per l'ispezione reale affidata ai leviti ed essi
vedevano che c'era molto denaro, allora veniva lo scriba del re e l'ispettore
nominato dal sommo sacerdote, vuotavano la cassa, quindi la prendevano e la
ricollocavano al suo posto. Facevano così ogni giorno e così misero insieme
molto denaro. 12Il re e Ioiadà lo diedero ai dirigenti dei lavori
addetti al tempio ed essi impegnarono scalpellini e falegnami per le
riparazioni del tempio; anche lavoratori del ferro e del bronzo si misero al
lavoro per riparare il tempio. 13I dirigenti dei lavori si
mostrarono molto attivi; per la loro opera le riparazioni progredirono; essi
riportarono il tempio di Dio allo stato di una volta e lo consolidarono. 14Quando
ebbero finito, portarono davanti al re e a Ioiadà il resto del denaro e con
esso fecero arredi per il tempio: vasi per il servizio liturgico e per gli
olocausti, coppe e altri oggetti d'oro e d'argento.
Finché visse Ioiadà, si offrirono sempre olocausti nel tempio. 15Ma
Ioiadà, divenuto vecchio e sazio di anni, morì a centotrenta anni. 16Lo
seppellirono nella città di Davide con i re, perché aveva agito bene in Israele
per il servizio del Signore e per il suo tempio.
17Dopo la morte di Ioiadà, i capi di Giuda andarono a prostrarsi
davanti al re, che allora diede loro ascolto. 18Costoro trascurarono
il tempio del Signore Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli
idoli. Per questa loro colpa si scatenò l'ira di Dio su Giuda e su Gerusalemme.
19Il Signore mandò loro profeti perché li facessero ritornare a lui.
Essi comunicarono loro il proprio messaggio, ma non furono ascoltati. 20Allora
lo spirito di Dio investì Zaccaria, figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò in
mezzo al popolo e disse: "Dice Dio: perché trasgredite i comandi del
Signore? Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore,
anch'egli vi abbandona". 21Ma congiurarono contro di lui e per
ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio. 22Il re Ioas non
si ricordò del favore fattogli da Ioiadà padre di Zaccaria, ma ne uccise il
figlio, che morendo disse: "Il Signore lo veda e ne chieda conto!".
23All'inizio dell'anno successivo, marciò contro Ioas l'esercito
degli Aramei. Essi vennero in Giuda e in Gerusalemme, sterminarono fra il
popolo tutti i capi e inviarono l'intero bottino al re di Damasco. 24L'esercito
degli Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore mise nelle loro mani un
grande esercito, perché essi avevano abbandonato il Signore Dio dei loro padri.
Gli Aramei fecero giustizia di Ioas. 25Quando furono partiti,
lasciandolo gravemente malato, i suoi ministri ordirono una congiura contro di
lui per vendicare il figlio del sacerdote Ioiadà e lo uccisero nel suo letto.
Così egli morì e lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei
re.
26Questi furono i congiurati contro di lui: Zabàd figlio di Simeat,
l'Ammonita, e Iozabàd figlio di Simrit, il Moabita.
27Quanto riguarda i suoi figli, la quantità dei tributi da lui
riscossi, il restauro del tempio di Dio, ecco tali cose sono descritte nella
memoria del libro dei re. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.
1Quando divenne re, Amazia aveva venticinque anni;
regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava
Ioaddan. 2Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non
con cuore perfetto. 3Quando il regno si fu rafforzato nelle sue
mani, egli uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo padre. 4Ma
non uccise i loro figli, perché sta scritto nel libro della legge di Mosè il
comando del Signore: "I padri non moriranno per i figli, né i figli per i
padri, ma ognuno morirà per il suo peccato".
5Amazia riunì quelli di Giuda e li distribuì, secondo i casati,
sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto Giuda e Beniamino.
Fece un censimento di tutti gli abitanti dai vent'anni in su e trovò che
c'erano trecentomila uomini atti alla guerra, armati di lancia e di scudo. 6Egli
assoldò da Israele centomila uomini valorosi per cento talenti d'argento.
7Gli si presentò un uomo di Dio che gli disse: "O re, non si
unisca a te l'esercito di Israele, perché il Signore non è con Israele, né con
alcuno dei figli di Èfraim. 8Ma se tu vuoi marciare con loro, fa'
pure. Raffòrzati pure per la battaglia; Dio ti farà stramazzare davanti al
nemico, poiché Dio ha la forza per aiutare e per abbattere". 9Amazia
rispose all'uomo di Dio: "Che ne sarà dei cento talenti che ho dato per la
schiera di Israele?". L'uomo di Dio rispose: "Il Signore può darti
molto più di questo". 10Amazia congedò la schiera venuta a lui
da Èfraim perché se ne tornasse a casa; ma la loro ira divampò contro Giuda;
tornarono a casa loro pieni di sdegno.
11Amazia, fattosi animo, andò a capo del suo esercito nella Valle
del sale, ove sconfisse diecimila figli di Seir. 12Quelli di Giuda
ne catturarono diecimila vivi e, condottili sulla cima della Roccia, li
precipitarono giù; tutti si sfracellarono. 13I componenti della
schiera, che Amazia aveva congedato perché non andassero con lui, assalirono le
città di Giuda, da Samaria a Bet-Coròn, uccidendo in esse tremila persone e
facendo un immenso bottino.
14Tornato dalla vittoria sugli Idumei, Amazia fece portare le
divinità dei figli di Seir e le costituì suoi dèi e si prostrò davanti a loro e
offrì loro incenso. 15Perciò l'ira del Signore divampò contro
Amazia; gli mandò un profeta che gli disse: "Perché ti sei rivolto a dèi
che non sono stati capace di liberare il loro popolo dalla tua mano?". 16Mentre
costui lo apostrofava, il re lo interruppe: "Forse ti abbiamo costituito
consigliere del re? Smettila! Perché vuoi farti uccidere?". Il profeta
cessò, ma disse: "Vedo che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto
una cosa simile e non hai dato retta al mio consiglio".
17Consigliatosi, Amazia re di Giuda mandò a dire a Ioas figlio di
Ioacaz, figlio di Ieu, re di Israele: "Su, misuriamoci in guerra!". 18Ioas
re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: "Il cardo del Libano
mandò a dire al cedro del Libano: Da' in moglie tua figlia a mio figlio. Ma una
bestia selvatica del Libano passò e calpestò il cardo. 19Tu ripeti:
Ecco ho sconfitto Edom! E il tuo cuore si è inorgoglito esaltandosi. Ma
stattene a casa! Perché provocare una calamità e precipitare tu e Giuda con
te?".
20Ma Amazia non diede ascolto. Era volontà di Dio che fossero
consegnati nelle mani del nemico, perché si erano rivolti agli dèi di Edom. 21Allora
si mosse Ioas re di Israele; si sfidarono a battaglia, lui e Amazia re di
Giuda, in Bet-Sèmes che appartiene a Giuda. 22Giuda fu sconfitto di
fronte a Israele e ognuno fuggì nella sua tenda. 23Ioas re di Israele
in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di
Ioacaz. Condottolo in Gerusalemme, demolì una parte delle mura cittadine, dalla
porta di Èfraim fino alla porta dell'Angolo, per quattrocento cubiti. 24Prese
tutto l'oro, l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio di Dio, che erano
affidati a Obed-Èdom, i tesori della reggia e alcuni ostaggi e poi tornò a
Samaria.
25Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni
dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele. 26Le altre
gesta di Amazia, le prime come le ultime, sono descritte nel libro dei re di
Giuda e di Israele.
27Dopo che Amazia si fu allontanato dal Signore, fu ordita una
congiura contro di lui in Gerusalemme. Egli fuggì in Lachis, ma lo fecero inseguire
fino a Lachis e là l'uccisero. 28Lo caricarono su cavalli e lo
seppellirono con i suoi padri nella città di Davide.
1Tutto il popolo di Giuda prese Ozia che aveva sedici
anni e lo proclamò re al posto del padre Amazia. 2Egli ricostruì
Elat e la ricondusse sotto il dominio di Giuda, dopo che il re si era
addormentato con i suoi padri.
3Ozia aveva sedici anni quando divenne re; regnò cinquantadue anni
in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Iecolia. 4Egli
fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Amazia suo padre. 5Egli
ricercò Dio finché visse Zaccaria, che l'aveva istruito nel timore di Dio, e
finché egli ricercò il Signore, Dio lo fece prosperare.
6Uscito in guerra contro i Filistei, smantellò le mura di Gat, di Iabne
e di Asdòd; costruì piazzeforti nel territorio di Asdòd e in quello dei
Filistei. 7Dio lo aiutò contro i Filistei, contro gli Arabi abitanti
in Gur-Baal e contro i Meuniti. 8Gli Ammoniti pagavano un tributo a
Ozia, la cui fama giunse sino alla frontiera egiziana, perché egli era divenuto
molto potente.
9Ozia costruì torri in Gerusalemme alla porta dell'Angolo e alla
porta della Valle e sul Cantone e le fortificò. 10Costruì anche
torri nella steppa e scavò molte cisterne perché possedeva numeroso bestiame
nella pianura e nell'altipiano; aveva campagnoli e vignaioli sui monti e sulle
colline, perché egli amava l'agricoltura.
11Ozia possedeva un esercito agguerrito e pronto per combattere,
diviso in schiere, registrate sotto la sorveglianze dello scriba Ieiel e di
Maaseia, commissario agli ordini di Anania, uno degli ufficiali del re. 12Tutti
i capi dei casati di quei prodi ammontavano a duemilaseicento. 13Da
loro dipendeva un esercito di trecentosettemilacinquecento guerrieri di grande
valore, pronti per aiutare il re contro il nemico. 14A loro, cioè a
tutto l'esercito, Ozia fornì scudi e lance, elmi, corazze, archi e pietre per
le fionde. 15In Gerusalemme aveva fatto costruire macchine,
inventate da un esperto, che collocò sulle torri e sugli angoli per scagliare
frecce e grandi pietre. La fama di Ozia giunse in regioni lontane; divenne
potente perché fu molto assistito.
16Ma in seguito a tanta potenza si insuperbì il suo cuore fino a
rovinarsi. Difatti si mostrò infedele al Signore suo Dio. Penetrò nel tempio
per bruciare incenso sull'altare. 17Dietro a lui entrò il sacerdote
Azaria con ottanta sacerdoti del Signore, uomini virtuosi. 18Questi
si opposero al re Ozia, dicendogli: "Non tocca a te, Ozia, offrire
l'incenso, ma ai sacerdoti figli di Aronne che sono stati consacrati per
offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai commesso un'infrazione alla
legge. Non hai diritto alla gloria che viene dal Signore Dio". 19Ozia,
che teneva in mano il braciere per offrire l'incenso, si adirò. Mentre sfogava
la sua collera contro i sacerdoti, gli spuntò la lebbra sulla fronte davanti ai
sacerdoti nel tempio presso l'altare dell'incenso. 20Azaria sommo
sacerdote, e tutti i sacerdoti si voltarono verso di lui, che apparve con la
lebbra sulla fronte. Lo fecero uscire in fretta di lì; anch'egli si precipitò
per uscire, poiché il Signore l'aveva colpito. 21Il re Ozia rimase
lebbroso fino al giorno della morte. Egli abitò in una casa di isolamento, come
lebbroso, escluso dal tempio. Suo figlio Iotam dirigeva la reggia e governava
il popolo del paese.
22Le altre gesta di Ozia, le prime come le ultime, le ha descritte
il profeta Isaia, figlio di Amoz. 23Ozia si addormentò con i suoi
padri con i quali fu sepolto nel campo presso le tombe reali, perché si diceva:
"È un lebbroso". Al suo posto divenne re suo figlio Iotam.
1Quando Iotam divenne re, aveva venticinque anni; regnò
sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk. 2Egli
fece ciò che è retto agli occhi del Signore come agì Ozia suo padre, ma non
entrò nel tempio e il popolo continuava a pervertirsi. 3Egli
restaurò la porta Superiore del tempio; lavorò molto anche per le mura
dell'Ofel. 4Ricostruì città sulle montagne di Giuda; costruì
castelli e torri nelle zone boscose. 5Attaccò il re degli Ammoniti,
vincendolo. Gli Ammoniti gli diedero in quell'anno - e anche nel secondo e
terzo anno - cento talenti d'argento, diecimila kor di grano e
altrettanti di orzo; questo gli consegnarono gli Ammoniti. 6Iotam
divenne potente, perché aveva sempre camminato davanti al Signore suo Dio.
7Le altre gesta di Iotam, tutte le sue guerre e la sua condotta,
ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda. 8Quando
divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. 9Iotam
si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo
posto divenne re suo figlio Acaz.
1Quando Acaz divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici
anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come
Davide suo antenato. 2Seguì le strade dei re di Israele; fece
perfino fondere statue per i Baal. 3Egli bruciò incenso nella valle
di Ben-Hinnòn; bruciò i suoi figli nel fuoco, imitando gli abomini delle
popolazioni che il Signore aveva scacciate davanti agli Israeliti. 4Sacrificava
e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde.
5Ma il Signore suo Dio lo mise nelle mani del re degli Aramei, i
quali lo vinsero e gli presero un gran numero di prigionieri, che condussero in
Damasco. Fu consegnato anche nelle mani del re di Israele, che gli aveva
inflitto una grande sconfitta. 6Pekach, figlio di Romelia, in un
giorno uccise centomila uomini in Giuda, tutti uomini valorosi, perché avevano
abbandonato il Signore Dio dei loro padri. 7Zicri, un eroe di
Èfraim, uccise Maaseia figlio del re e Azrikam maggiordomo, ed Elkana
luogotenente del re. 8Gli Israeliti condussero in prigionia, bottino
preso ai propri fratelli, duecentomila persone fra donne, figli e figlie; essi
raccolsero anche una preda abbondante che portarono in Samaria.
9C'era là un profeta del Signore, di nome Oded. Costui uscì incontro
all'esercito che giungeva in Samaria e disse: "Ecco, a causa dello sdegno
contro Giuda, il Signore, Dio dei vostri padri, li ha messi nelle vostre mani;
ma voi li avete massacrati con un furore tale che è giunto fino al cielo. 10Ora
voi dite di soggiogare, come vostri schiavi e schiave, gli abitanti di Giuda e
di Gerusalemme. Ma non siete anche voi colpevoli nei confronti del Signore
vostro Dio? 11Ora ascoltatemi e rimandate i prigionieri, che avete
catturati in mezzo ai vostri fratelli, perché altrimenti l'ira ardente del
Signore ricadrà su di voi".
12Alcuni capi tra gli efraimiti, cioè Azaria figlio di Giovanni,
Berechia figlio di Mesillemòt, Ezechia figlio di Sallùm, e Amasa figlio di
Caldài si alzarono contro quanti tornavano dalla guerra, 13dicendo
loro: "Non portate qui i prigionieri, perché su di noi pesa già una colpa
nei riguardi del Signore. Voi intendete aumentare il numero dei nostri peccati
e delle nostre colpe, mentre la nostra colpa è già grande e su Israele incombe
un'ira ardente".
14I soldati allora rilasciarono i prigionieri e la preda davanti ai
capi e a tutta l'assemblea. 15Alcuni uomini, designati per nome, si
misero a rifocillare i prigionieri; quanti erano nudi li rivestirono e li
calzarono con capi di vestiario presi dal bottino; diedero loro da mangiare e
da bere, li medicarono con unzioni; quindi, trasportando su asini gli inabili a
marciare, li condussero in Gèrico, città delle palme, presso i loro fratelli.
Poi tornarono in Samaria.
16In quel tempo il re Acaz mandò a chiedere aiuto al re di Assiria. 17Gli
Idumei erano venuti ancora una volta e avevano sconfitto Giuda e fatto
prigionieri. 18Anche i Filistei si erano sparsi per le città della
Sefela e del Negheb di Giuda, occupando Bet-Sèmes, Aialon, Ghederot, Soco con
le dipendenze, Timna con le dipendenze e Ghimzo con le dipendenze, vi si erano
insediati. 19Poiché il Signore aveva umiliato Giuda a causa di Acaz
re di Giuda, che aveva fomentato l'immoralità in Giuda ed era stato infedele al
Signore.
20Anche Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria, venne contro di lui e lo
oppresse anziché aiutarlo. 21Acaz spogliò il tempio, il palazzo del
re e dei principi e consegnò tutto all'Assiria, ma non ne ricevette alcun
aiuto.
22Anche quando si trovava alle strette, questo re Acaz continuava a
essere infedele al Signore. 23Sacrificò agli dèi di Damasco, che lo
avevano sconfitto, dicendo: "Poiché gli dèi dei re di Aram aiutano i loro
fedeli, io sacrificherò loro ed essi mi aiuteranno". In realtà, essi
provocarono la sua caduta e quella di tutto Israele. 24Acaz radunò
gli arredi del tempio e li fece a pezzi; chiuse le porte del tempio, mentre
eresse altari in tutti i crocicchi di Gerusalemme. 25In tutte le
città di Giuda eresse alture per bruciare incenso ad altri dèi, provocando così
lo sdegno del Signore Dio dei suoi padri.
26Le altre gesta di lui e tutte le sue azioni, le prime come le
ultime, ecco, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele. 27Acaz
si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in città, in Gerusalemme, ma
non lo collocarono nei sepolcri dei re di Israele. Al suo posto divenne re suo
figlio Ezechia.
1Ezechia divenne re a venticinque anni; regnò ventinove
anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia di Zaccaria. 2Egli
fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Davide suo
antenato.
3Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, aprì le porte del
tempio e le restaurò. 4Fece venire i sacerdoti e i leviti, ai quali,
dopo averli radunati nella piazza d'oriente, 5disse:
"Ascoltatemi, leviti! Ora purificatevi e poi purificate il tempio del
Signore Dio dei vostri padri, e portate fuori l'impurità dal santuario. 6I
nostri padri sono stati infedeli e hanno commesso ciò che è male agli occhi del
Signore nostro Dio, che essi avevano abbandonato, distogliendo lo sguardo dalla
dimora del Signore e voltandole le spalle. 7Han chiuso perfino le
porte del vestibolo, spento le lampade, non hanno offerto più incenso né
olocausti nel santuario al Dio di Israele. 8Perciò l'ira del Signore
si è riversata su Giuda e su Gerusalemme ed egli ha reso gli abitanti oggetto
di terrore, di stupore e di scherno, come potete constatare con i vostri occhi.
9Ora ecco, i nostri padri sono caduti di spada; i nostri figli, le
nostre figlie e le nostre mogli sono andati per questo in prigionia. 10Ora
io ho deciso di concludere un'alleanza con il Signore, Dio di Israele, perché
si allontani da noi la sua ira ardente. 11Figli miei, non siate
negligenti perché il Signore ha scelto voi per stare alla sua presenza, per
servirlo, per essere suoi ministri e per offrirgli incenso".
12Si alzarono allora i leviti Macat figlio di Amasai, Gioele figlio
di Azaria, dei Keatiti; dei figli di Merari: Kis figlio di Abdi, e Azaria figlio
di Ieallelel; dei Ghersoniti: Ioach figlio di Zimma, ed Eden figlio di Ioach; 13dei
figli di Elizafan, Simri e Ieiel; dei figli di Asaf, Zaccaria e Mattania; 14dei
figli di Eman, Iechièl e Simei; dei figli di Idutun, Semaia e Uzziel. 15Essi
riunirono i fratelli e si purificarono; quindi entrarono, secondo il comando
del re e le prescrizioni del Signore, per purificare il tempio. 16I
sacerdoti entrarono nell'interno del tempio per purificarlo; portarono fuori,
nel cortile del tempio, ogni immondezza trovata nella navata. I leviti
l'ammucchiarono per portarla fuori nel torrente Cedron. 17Il primo
mese cominciarono la purificazione; nel giorno ottavo del mese entrarono nel
vestibolo del Signore, purificarono il tempio in otto giorni; finirono il
sedici del primo mese.
18Quindi entrarono negli appartamenti reali di Ezechia e gli
dissero: "Abbiamo purificato il tempio, l'altare degli olocausti con tutti
gli accessori e la tavola dei pani dell'offerta con tutti gli accessori. 19Abbiamo
rinnovato e consacrato tutti gli oggetti che il re Acaz con empietà aveva messo
da parte durante il suo regno. Ecco stanno davanti all'altare del
Signore". 20Allora il re Ezechia, alzatosi subito, riunì i capi
della città e salì al tempio. 21Portarono sette giovenchi, sette arieti,
sette agnelli e sette capri per offrirli in sacrificio espiatorio per la casa
reale, per il santuario e per Giuda. Il re ordinò ai sacerdoti, figli di
Aronne, di offrirli in olocausto sull'altare del Signore. 22Scannarono
i giovenchi, quindi i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo sparsero
sull'altare. Scannarono gli arieti e ne sparsero il sangue sull'altare.
Scannarono gli agnelli e ne sparsero il sangue sull'altare. 23Quindi
fecero avvicinare i capri per il sacrificio espiatorio, davanti al re e all'assemblea,
che imposero loro le mani. 24I sacerdoti li scannarono e ne sparsero
il sangue - sacrificio per il peccato - sull'altare in espiazione per tutto
Israele, perché il re aveva ordinato l'olocausto e il sacrificio espiatorio per
tutto Israele.
25Il re assegnò il loro posto ai leviti nel tempio con cembali, arpe
e cetre, secondo le disposizioni di Davide, di Gad veggente del re, e del
profeta Natan, poiché si trattava di un comando del Signore dato per mezzo dei
suoi profeti. 26Quando i leviti ebbero preso posto con gli strumenti
musicali di Davide e i sacerdoti con le loro trombe, 27Ezechia
ordinò di offrire gli olocausti sull'altare. Quando iniziò l'olocausto,
cominciarono anche i canti del Signore al suono delle trombe e con
l'accompagnamento degli strumenti di Davide re di Israele. 28Tutta
l'assemblea si prostrò, mentre si cantavano inni e si suonavano le trombe;
tutto questo durò fino alla fine dell'olocausto.
29Terminato l'olocausto, il re e tutti i presenti si inginocchiarono
e si prostrarono. 30Il re Ezechia e i suoi capi ordinarono ai leviti
di lodare il Signore con le parole di Davide e del veggente Asaf; lo lodarono
fino all'entusiasmo, poi si inchinarono e adorarono.
31Allora Ezechia presa la parola, disse: "Ora siete incaricati
ufficialmente del servizio del Signore. Avvicinatevi e portate qui le vittime e
i sacrifici di lode nel tempio". L'assemblea portò le vittime e i
sacrifici di lode, mentre quelli dal cuore generoso offrirono olocausti. 32Il
numero degli olocausti offerti dall'assemblea fu: settanta buoi, cento arieti,
duecento agnelli, tutti per l'olocausto in onore del Signore. 33Si
consacrarono anche seicento buoi e tremila pecore. 34I sacerdoti
erano troppo pochi e non bastavano a scuoiare tutti gli olocausti, perciò i
loro fratelli i leviti li aiutarono finché non terminò il lavoro e finché i
sacerdoti non si furono purificati; difatti i leviti erano stati più zelanti
dei sacerdoti nel purificarsi. 35Ci fu anche un abbondante olocausto
del grasso dei sacrifici di comunione e delle libazioni connesse con
l'olocausto. Così fu ristabilito il culto nel tempio. 36Ezechia con
tutto il popolo gioì perché Dio aveva ben disposto il popolo; tutto infatti si
fece senza esitazioni.
1Ezechia mandò messaggeri per tutto Israele e Giuda e
scrisse anche lettere a Èfraim e a Manàsse per convocare tutti nel tempio in
Gerusalemme a celebrare la pasqua per il Signore Dio di Israele. 2Il
re, i suoi ufficiali e tutta l'assemblea di Gerusalemme decisero di celebrare
la pasqua nel secondo mese, 3perché non avevano potuto celebrarla
nel tempo fissato per il fatto che i sacerdoti non si erano purificati in
numero sufficiente e il popolo non si era radunato in Gerusalemme. 4La
proposta piacque al re e a tutta l'assemblea. 5Stabilirono di
proclamare con bando in tutto Israele, da Bersabea a Dan, che tutti venissero a
celebrare in Gerusalemme la pasqua per il Signore Dio di Israele, perché molti
non avevano osservato le norme prescritte. 6Partirono i corrieri con
lettere da parte del re e dei suoi ufficiali per recarsi in tutto Israele e
Giuda. Secondo l'ordine del re dicevano: "Israeliti, fate ritorno al
Signore Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, ed egli ritornerà a quanti fra
voi sono scampati dal pugno dei re d'Assiria. 7Non siate come i
vostri padri e i vostri fratelli, infedeli al Signore Dio dei loro padri, che
perciò li ha abbandonati alla desolazione, come potete constatare. 8Ora
non siate di dura cervice come i vostri padri, date la mano al Signore, venite
nel santuario che egli ha santificato per sempre. Servite il Signore vostro Dio
e si allontanerà da voi la sua ira ardente. 9Difatti, se fate
ritorno al Signore, i vostri fratelli e i vostri figli troveranno compassione
presso coloro che li hanno deportati; ritorneranno in questo paese, poiché il
Signore vostro Dio è clemente e misericordioso e non distoglierà lo sguardo da
voi, se voi farete ritorno a lui".
10I corrieri passarono di città in città nel paese di Èfraim e di
Manàsse fino a Zàbulon, ma la gente li derideva e si faceva beffe di loro. 11Solo
alcuni di Aser, di Manàsse e di Zàbulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme. 12In
Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò negli uomini un pentimento
concorde per eseguire il comando del re e degli ufficiali secondo la parola del
Signore. 13Si riunì in Gerusalemme una grande folla per celebrare la
festa degli azzimi nel secondo mese; fu un'assemblea molto numerosa. 14Cominciarono
a eliminare gli altari che si trovavano in Gerusalemme; eliminarono anche tutti
gli altari dei profumi e li gettarono nel torrente Cedron.
15Essi immolarono la pasqua il quattordici del secondo mese; i
sacerdoti e i leviti, pieni di confusione, si purificarono e quindi
presentarono gli olocausti nel tempio. 16Occuparono il proprio
posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mosè, uomo di Dio. I
sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dai leviti 17perché
molti dell'assemblea non si erano purificati. I leviti si occupavano
dell'uccisione degli agnelli pasquali per quanti non avevano la purità
richiesta per consacrarli al Signore. 18In realtà la maggioranza
della gente, fra cui molti provenienti da Èfraim, da Manàsse, da Ìssacar e da
Zàbulon, non si era purificata; mangiarono la pasqua senza fare quanto è
prescritto. Ezechia pregò per loro: "Il Signore che è buono perdoni 19chiunque
abbia il cuore disposto a ricercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri,
anche senza la purificazione necessaria per il santuario". 20Il
Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo.
21Così gli Israeliti che si trovavano in Gerusalemme celebrarono la
festa degli azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i sacerdoti e i
leviti lodavano ogni giorno il Signore con gli strumenti che risuonavano in suo
onore. 22Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano
dimostrato un profondo senso del Signore; per sette giorni parteciparono al
banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio
dei loro padri.
23Tutta l'assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così
passarono ancora sette giorni di gioia. 24Difatti il re Ezechia
aveva donato alla moltitudine mille giovenchi e settemila pecore; anche i capi
avevano donato alla moltitudine mille giovenchi e diecimila pecore. I sacerdoti
si purificarono in gran numero. 25Tutta l'assemblea di Giuda, i
sacerdoti e i leviti, tutto il gruppo venuto da Israele, gli stranieri venuti
dal paese di Israele e gli abitanti di Giuda furono in festa. 26Ci
fu una gioia straordinaria in Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone figlio
di Davide, re di Israele, non c'era mai stata una cosa simile in Gerusalemme.
27I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro
voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa dimora di Dio nel
cielo.
1Quando tutto fu finito, gli Israeliti presenti
andarono tutti nelle città di Giuda a infrangere le stele, a tagliare i pali
sacri e a distruggere completamente le alture e gli altari in tutto Giuda, nel
territorio di Beniamino, di Èfraim e di Manàsse. Poi gli Israeliti tornarono
nelle loro città, ognuno nella sua proprietà.
2Ezechia ricostituì le classi dei sacerdoti e dei leviti secondo le
loro funzioni, assegnando a ognuno, ai sacerdoti e ai leviti, il proprio
servizio riguardo all'olocausto e ai sacrifici di comunione per celebrare e
lodare con inni e per servire alle porte degli accampamenti del Signore. 3Il
re determinò quanto dei suoi beni dovesse essere destinato agli olocausti del
mattino e della sera, agli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste,
come sta scritto nella legge del Signore. 4Egli ordinò al popolo,
agli abitanti di Gerusalemme, di consegnare ai sacerdoti e ai leviti la loro
parte perché questi potessero attendere alla legge del Signore. 5Appena
si diffuse quest'ordine, gli Israeliti offrirono in abbondanza le primizie del
grano, del mosto, dell'olio, del miele e di ogni altro prodotto agricolo e la
decima abbondante di ogni cosa. 6Anche gli Israeliti e i Giudei, che
abitavano nelle città di Giuda, portarono la decima degli armenti e dei greggi;
portarono la decima dei doni consacrati al Signore loro Dio, facendone grandi
ammassi.
7Nel terzo mese si cominciò a fare gli ammassi, che furono
completati nel settimo mese. 8Vennero Ezechia e i capi; visti gli
ammassi, benedissero il Signore e il popolo di Israele. 9Ezechia interrogò
i sacerdoti e i leviti riguardo agli ammassi 10e il sommo sacerdote
Azaria della casa di Zadòk gli rispose: "Da quando si è cominciato a
portare l'offerta nel tempio, noi abbiamo mangiato e ci siamo saziati, ma ne è
rimasto in abbondanza, perché il Signore ha benedetto il suo popolo; ne è
rimasta questa grande quantità". 11Ezechia allora ordinò che si
preparassero stanze nel tempio; le prepararono. 12Vi depositarono
scrupolosamente le offerte, le decime e le cose consacrate. A tali cose
presiedeva il levita Conania, alle cui dipendenze era il fratello Simei. 13Iechièl,
Azaria, Nacat, Asaèl, Ierimòt, Iozabàd, Eliel, Ismachia, Macat e Benaià erano
impiegati sotto la direzione di Conania e di suo fratello Simei per ordine del
re Ezechia e di Azaria preposto al tempio. 14Kore figlio di Imna,
levita custode della porta d'oriente, si occupava delle offerte spontanee fatte
a Dio; egli distribuiva quanto si prelevava per l'offerta al Signore e le cose
santissime. 15Da lui dipendevano Eden, Miniàmin, Giosuè, Semaia,
Amaria e Secania nelle città sacerdotali come distributori fedeli tra i loro
fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi, 16oltre ai
maschi registrati dai tre anni in su; questi entravano ogni giorno nel tempio
per il loro servizio, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi.
17La registrazione dei sacerdoti era fatta secondo i loro casati;
quella dei leviti, dai vent'anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le
loro classi. 18Erano registrati con tutti i bambini, le mogli, i
figli e le figlie di tutta la comunità, poiché dovevano consacrarsi con fedeltà
a ciò che è sacro. 19Per i figli di Aronne, ossia per i sacerdoti
residenti in campagna, nelle zone attorno alle loro città, in ogni città
c'erano uomini designati nominalmente per distribuire la parte dovuta a ogni
maschio fra i sacerdoti e a ogni registrato fra i leviti.
20Ezechia fece lo stesso in tutto Giuda; egli fece ciò che è buono e
retto davanti al Signore suo Dio. 21Quanto aveva intrapreso per il
servizio del tempio, per la legge e per i comandi, lo fece cercando il suo Dio
con tutto il cuore; per questo ebbe successo.
1Dopo questi fatti e queste prove di fedeltà, ci fu
l'invasione di Sennàcherib re d'Assiria. Penetrato in Giuda, assediò le città
fortificate per forzarne le mura. 2Ezechia vide l'avanzata di
Sennàcherib, che si dirigeva verso Gerusalemme per assediarla. 3Egli
decise con i suoi ufficiali e con i suoi prodi di ostruire le acque sorgive,
che erano fuori della città. Essi l'aiutarono. 4Si radunò un popolo
numeroso per ostruire tutte le sorgenti e il torrente che attraversava il
centro del paese, dicendo: "Perché dovrebbero venire i re d'Assiria e
trovare acqua in abbondanza?". 5Ezechia si rafforzò; ricostruì
tutta la parte diroccata delle mura, vi innalzò torri, costruì un secondo muro,
fortificò il Millo della città di Davide e preparò armi in abbondanza e scudi. 6Designò
capi militari sopra il popolo; li radunò presso di sé nella piazza della porta
della città e così parlò al loro cuore: 7"Siate forti e coraggiosi!
Non temete e non abbattetevi davanti al re d'Assiria e davanti a tutta la
moltitudine che l'accompagna, perché con noi c'è uno più grande di chi è con
lui. 8Con lui c'è un braccio di carne, con noi c'è il Signore nostro
Dio per aiutarci e per combattere le nostre battaglie". Il popolo rimase
rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda.
9In seguito Sennàcherib, re d'Assiria, mandò i suoi ministri a
Gerusalemme, mentre egli con tutte le forze assaliva Lachis, per dire a Ezechia
re di Giuda e a tutti quelli di Giuda che erano in Gerusalemme: 10"Dice
Sennàcherib re d'Assiria: Di chi avete fiducia voi per restare in Gerusalemme
assediata? 11Ezechia non vi inganna forse per farvi morire di fame e
di sete quando asserisce: Il Signore nostro Dio ci libererà dalle mani del re
di Assiria? 12Egli non è forse lo stesso Ezechia che ha eliminato le
sue alture e i suoi altari dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Vi prostrerete
davanti a un solo altare e su di esso soltanto offrirete incenso? 13Non
sapete che cosa abbiamo fatto io e i miei padri a tutti i popoli di tutti i
paesi? Forse gli dèi dei popoli di quei paesi hanno potuto liberare i loro
paesi dalla mia mano? 14Quale, fra tutti gli dèi dei popoli di quei
paesi che i miei padri avevano votato allo sterminio, ha potuto liberare il suo
popolo dalla mia mano? Potrà il vostro Dio liberarvi dalla mia mano? 15Ora,
non vi inganni Ezechia e non vi seduca in questa maniera! Non credetegli,
perché nessun dio di qualsiasi popolo o regno ha potuto liberare il suo popolo
dalla mia mano e dalle mani dei miei padri. Nemmeno i vostri dèi vi libereranno
dalla mia mano!".
16Parlarono ancora i suoi ministri contro il Signore Dio e contro
Ezechia suo servo. 17Sennàcherib aveva scritto anche lettere
insultando il Signore Dio di Israele e sparlando di lui in questi termini:
"Come gli dèi dei popoli di quei paesi non hanno potuto liberare i loro
popoli dalla mia mano, così il Dio di Ezechia non libererà dalla mia mano il
suo popolo".
18Gli inviati gridarono a gran voce in ebraico al popolo di
Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo al fine di
occuparne la città. 19Essi parlarono del Dio di Gerusalemme come di
uno degli dèi degli altri popoli della terra, opera di mani d'uomo.
20Allora il re Ezechia e il profeta Isaia figlio di Amoz, pregarono
a questo fine e gridarono al Cielo. 21Il Signore mandò un angelo,
che sterminò tutti i guerrieri valorosi, ogni capo e ogni ufficiale, nel campo
del re d'Assiria. Questi se ne tornò, con la vergogna sul volto, nel suo paese.
Entrò nel tempio del suo dio, dove alcuni suoi figli, nati dalle sue viscere,
l'uccisero di spada. 22Così il Signore liberò Ezechia e gli abitanti
di Gerusalemme dalla mano di Sennàcherib re d'Assiria e dalla mano di tutti gli
altri e concesse loro la pace alle frontiere. 23Allora molti
portarono offerte al Signore in Gerusalemme e oggetti preziosi a Ezechia re di
Giuda, che, dopo simili cose, aumentò in prestigio agli occhi di tutti i
popoli.
24In quei giorni Ezechia si ammalò di malattia mortale. Egli pregò
il Signore, che l'esaudì e operò un prodigio per lui. 25Ma la
riconoscenza di Ezechia non fu proporzionata al beneficio, perché il suo cuore
si era insuperbito; per questo su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò
l'ira divina. 26Tuttavia Ezechia si umiliò della superbia del suo
cuore e a lui si associarono gli abitanti di Gerusalemme; per questo l'ira del
Signore non si abbatté su di essi finché Ezechia restò in vita.
27Ezechia ebbe ricchezze e gloria in abbondanza. Egli si costruì
depositi per l'argento, l'oro, le pietre preziose, gli aromi, gli scudi e per
qualsiasi cosa pregevole, 28magazzini per i prodotti del grano, del
mosto e dell'olio, stalle per ogni genere di bestiame, ovili per le pecore. 29Si
edificò città; ebbe molto bestiame minuto e grosso, perché Dio gli aveva
concesso beni molto grandi.
30Ezechia chiuse l'apertura superiore delle acque del Ghicon,
convogliandole in basso attraverso il lato occidentale nella città di Davide.
Ezechia riuscì in ogni sua impresa. 31Ma quando i capi di Babilonia
gli inviarono messaggeri per informarsi sul prodigio avvenuto nel paese, Dio
l'abbandonò per metterlo alla prova e conoscerne completamente il cuore.
32Le altre gesta di Ezechia e le sue opere di pietà ecco sono
descritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amoz, e nel libro dei re
di Giuda e di Israele. 33Ezechia si addormentò con i suoi padri e lo
seppellirono nella salita dei sepolcri dei figli di Davide. Alla sua morte gli
resero omaggio tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Al suo posto divenne
re suo figlio Manàsse.
1Quando Manàsse divenne re, aveva dodici anni; regnò
cinquantacinque anni in Gerusalemme. 2Egli fece ciò che è male agli
occhi del Signore, secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva
scacciato di fronte agli Israeliti. 3Ricostruì le alture demolite da
suo padre Ezechia, eresse altari ai Baal, piantò pali sacri, si prostrò davanti
a tutta la milizia del cielo e la servì. 4Costruì altari nel tempio,
del quale il Signore aveva detto: "In Gerusalemme sarà il mio nome per
sempre". 5Eresse altari a tutta la milizia del cielo nei due
cortili del tempio. 6Fece passare i suoi figli per il fuoco nella
Valle di Ben-Hinnòn. Praticò la magia, gli incantesimi e la stregoneria;
istituì negromanti e indovini. Compì in molte maniere ciò che è male agli occhi
del Signore provocando il suo sdegno. 7E collocò la statua
dell'idolo che aveva fatto, nel tempio, di cui Dio aveva detto a Davide e al
figlio Salomone: "In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta
fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre. 8Non
lascerò più che il piede degli Israeliti si allontani dal paese che io ho
concesso ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro
nell'intera legge, ossia negli statuti e nei decreti dati loro per mezzo di
Mosè". 9Manàsse fece traviare Giuda e gli abitanti di
Gerusalemme spingendoli ad agire peggio delle popolazioni che il Signore aveva
sterminate di fronte agli Israeliti.
10Il Signore parlò a Manàsse e al suo popolo, ma non gli badarono.
11Allora il Signore mandò contro di loro i capi dell'esercito del re
assiro; essi presero Manàsse con uncini, lo legarono con catene di bronzo e lo
condussero in Babilonia.
12Ridotto in tale miseria, egli placò il volto del Signore suo Dio e
si umiliò molto di fronte al Dio dei suoi padri. 13Egli lo pregò e
Dio si lasciò commuovere, esaudì la sua supplica e lo fece tornare in
Gerusalemme nel suo regno; così Manàsse riconobbe che solo il Signore è Dio.
14In seguito, egli costruì il muro esteriore della città di Davide,
a occidente del Ghicon, nella valle fino alla porta dei Pesci, che circondava
l'Ofel; Manàsse lo tirò su a notevole altezza. In tutte le fortezze di Giuda
egli pose capi militari. 15Rimosse gli dèi stranieri e l'idolo dal
tempio insieme con tutti gli altari che egli aveva costruito sul monte del
tempio e in Gerusalemme e gettò tutto fuori della città. 16Restaurò
l'altare del Signore e vi offrì sacrifici di comunione e di lode e comandò a
Giuda di servire il Signore, Dio di Israele. 17Tuttavia il popolo
continuava a sacrificare sulle alture, anche se lo faceva per il Signore.
18Le altre gesta di Manàsse, la sua preghiera a Dio e le parole che
i veggenti gli comunicarono a nome del Signore Dio di Israele, ecco sono
descritte nelle gesta dei re di Israele. 19La sua preghiera e come
fu esaudito, tutta la sua colpa e la sua infedeltà, le località ove costruì
alture, eresse pali sacri e statue prima della sua umiliazione, ecco sono
descritte negli atti di Cozai. 20Manàsse si addormentò con i suoi
padri e lo seppellirono nel suo palazzo. Al suo posto divenne re suo figlio
Amòn.
21Quando Amòn divenne re, aveva ventidue anni; regnò due anni in
Gerusalemme. 22Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, come
l'aveva fatto Manàsse suo padre. Amòn offrì sacrifici a tutti gli idoli eretti
da Manàsse suo padre e li servì. 23Non si umiliò davanti al Signore,
come si era umiliato Manàsse suo padre; anzi Amòn aumentò le sue colpe. 24I
suoi ministri ordirono una congiura contro di lui e l'uccisero nella reggia, 25ma
il popolo del paese uccise quanti avevano congiurato contro Amòn. Lo stesso
popolo del paese proclamò re, al posto di lui, suo figlio Giosia.
1Quando Giosia divenne re, aveva otto anni; regnò
trentun anni in Gerusalemme. 2Egli fece ciò che è retto agli occhi
del Signore e seguì le strade di Davide suo antenato, senza fuorviare in nulla.
3Nell'anno ottavo del suo regno, era ancora un ragazzo, cominciò a
ricercare il Dio di Davide suo padre. Nell'anno decimosecondo cominciò a
purificare Giuda e Gerusalemme, eliminando le alture, i pali sacri e gli idoli
scolpiti o fusi. 4Sotto i suoi occhi furono demoliti gli altari di
Baal; infranse gli altari per l'incenso, che vi erano sopra; distrusse i pali
sacri e gli idoli scolpiti o fusi, riducendoli in polvere che sparse sui
sepolcri di coloro che avevano sacrificato a tali cose. 5Le ossa dei
sacerdoti le bruciò sui loro altari; così purificò Giuda e Gerusalemme. 6Lo
stesso fece nella città di Manàsse, di Efraim e di Simeone fino a Nèftali, nei
loro villaggi devastati. 7Demolì gli altari; fece a pezzi i pali
sacri e gli idoli in modo da ridurli in polvere; demolì tutti gli altari per
l'incenso in tutto il paese di Israele; poi fece ritorno a Gerusalemme.
8Nell'anno decimottavo del suo regno, dopo aver purificato il paese
e il tempio, affidò a Safàn figlio di Asalia, a Maaseia governatore della
città, e a Ioach figlio di Ioacaz, archivista, il restauro del tempio del
Signore suo Dio. 9Costoro si presentarono al sommo sacerdote Chelkia
e gli consegnarono il denaro depositato nel tempio; l'avevano raccolto i leviti
custodi della soglia da Manàsse, da Èfraim e da tutto il resto di Israele, da
tutto Giuda, da Beniamino e dagli abitanti di Gerusalemme. 10Lo
misero in mano ai direttori dei lavori che sovraintendevano al tempio ed essi
l'utilizzarono per gli operai che lavoravano nel tempio per restaurarlo e
rafforzarlo. 11Lo diedero ai falegnami e ai muratori per l'acquisto
di pietre da taglio e di legname per l'armatura e la travatura dei locali
lasciati rovinare dai re di Giuda.
12Quegli uomini lavoravano con fedeltà; erano stati loro preposti
per la direzione Iacat e Abdia, leviti dei figli di Merari, Zaccaria e
Mesullàm, Keatiti. Leviti esperti di strumenti musicali 13sorvegliavano
i portatori e dirigevano quanti compivano lavori di qualsiasi genere; altri
leviti erano scribi, ispettori e portieri.
14Mentre si prelevava il denaro depositato nel tempio, il sacerdote
Chelkia trovò il libro della legge del Signore, data per mezzo di Mosè. 15Chelkia
prese la parola e disse allo scriba Safàn: "Ho trovato nel tempio il libro
della legge". Chelkia diede il libro a Safàn. 16Safàn portò il
libro dal re; egli inoltre riferì al re: "Quanto è stato ordinato, i tuoi
servitori lo eseguiscono. 17Hanno versato il denaro trovato nel tempio
e l'hanno consegnato ai sorveglianti e ai direttori dei lavori". 18Poi
lo scriba Safàn annunziò al re: "Il sacerdote Chelkia mi ha dato un
libro". Safàn ne lesse una parte alla presenza del re. 19Udite
le parole della legge, il re si strappò le vesti 20e comandò a
Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Abdon figlio di Mica, allo scriba Safàn
e ad Asaia ministro del re: 21"Andate, consultate il Signore
per me e per quanti sono rimasti in Israele e in Giuda riguardo alle parole di
questo libro ora trovato; grande infatti è la collera del Signore, che si è
accesa contro di noi, poiché i nostri padri non hanno ascoltato le parole del
Signore facendo quanto sta scritto in questo libro".
22Chelkia insieme con coloro che il re aveva designati si recò dalla
profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tokat, figlio di Casra, il
guardarobiere; essa abitava nel secondo quartiere di Gerusalemme. Le parlarono
in tal senso 23ed essa rispose loro: "Dice il Signore Dio di
Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: 24Dice il
Signore: Ecco, io farò piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi
abitanti, tutte le maledizioni scritte nel libro letto davanti al re di Giuda, 25perché
hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi provocandomi a
sdegno con tutte le opere delle loro mani. La mia collera si accenderà contro
questo luogo e non si potrà spegnere. 26Al re di Giuda, che vi ha
inviati a consultare il Signore, riferirete: Dice il Signore, Dio di Israele: A
proposito delle parole che hai udito, 27poiché il tuo cuore si è
intenerito e ti sei umiliato davanti a Dio, udendo le mie parole contro questo
luogo e contro i suoi abitanti; poiché ti sei umiliato davanti a me, ti sei
strappate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ho ascoltato. Oracolo del
Signore! 28Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri e sarai deposto nel
tuo sepolcro in pace. I tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò
piombare su questo luogo e sui suoi abitanti". Quelli riferirono il
messaggio al re.
29Allora il re inviò dei messi e radunò tutti gli anziani di Giuda e
di Gerusalemme. 30Il re, insieme con tutti gli uomini di Giuda, con
gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i leviti e tutto il popolo, dal più
grande al più piccolo, salì al tempio. Egli fece leggere ai loro orecchi tutte
le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. 31Il re,
stando in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore,
impegnandosi a seguire il Signore, a osservarne i comandi, le leggi e i decreti
con tutto il cuore e con tutta l'anima, eseguendo le parole dell'alleanza
scritte in quel libro. 32Fece impegnare quanti si trovavano in
Gerusalemme e in Beniamino. Gli abitanti di Gerusalemme agirono secondo
l'alleanza di Dio, del Dio dei loro padri. 33Giosia rimosse tutti
gli abomini da tutti i territori appartenenti agli Israeliti; costrinse quanti
si trovavano in Israele a servire il Signore loro Dio. Finché egli visse non
desistettero dal seguire il Signore, Dio dei loro padri.
1Giosia celebrò in Gerusalemme la pasqua per il
Signore. Gli agnelli pasquali furono immolati il quattordici del primo mese. 2Il
re ristabilì i sacerdoti nei loro uffici e li incoraggiò al servizio del
tempio. 3Egli disse ai leviti che ammaestravano tutto Israele e che
si erano consacrati al Signore: "Collocate l'arca santa nel tempio
costruito da Salomone figlio di Davide, re di Israele; essa non costituirà più
un peso per le vostre spalle. Ora servite il Signore vostro Dio e il suo popolo
Israele. 4Disponetevi, secondo i vostri casati, secondo le vostre
classi, in base alla prescrizione di Davide, re di Israele, e alla prescrizione
di Salomone suo figlio. 5State nel santuario a disposizione dei
casati dei vostri fratelli, dei figli del popolo; per i leviti ci sarà una
parte nei singoli casati. 6Immolate gli agnelli pasquali,
purificatevi e mettetevi a disposizione dei vostri fratelli, secondo la parola
del Signore comunicata per mezzo di Mosè".
7Giosia diede ai figli del popolo, a quanti erano lì presenti, del
bestiame minuto, cioè tremila agnelli e capretti come vittime pasquali, e in
più tremila buoi. Tutto questo bestiame era di proprietà del re. 8I
suoi ufficiali fecero offerte spontanee per il popolo, per i sacerdoti e per i
leviti. Chelkia, Zaccaria, Iechièl, preposti al tempio, diedero ai sacerdoti,
per i sacrifici pasquali, duemilaseicento agnelli e capretti, oltre trecento
buoi. 9Conania, Semaia e Netaneèl suoi fratelli, Casabia, Iechièl e
Iozabàd capi dei leviti, diedero ai leviti, per i sacrifici pasquali,
cinquemila agnelli e capretti, oltre cinquecento buoi. 10Così tutto
fu pronto per il servizio; i sacerdoti si misero al loro posto, così anche i
leviti secondo le loro classi, secondo il comando del re. 11Immolarono
gli agnelli pasquali: i sacerdoti spargevano il sangue, mentre i leviti
scuoiavano. 12Misero da parte l'olocausto da distribuire ai figli
del popolo, secondo le divisioni dei vari casati, perché lo presentassero al
Signore, come sta scritto nel libro di Mosè. Lo stesso fecero per i buoi. 13Secondo
l'usanza arrostirono l'agnello pasquale sul fuoco; le parti consacrate le
cossero in pentole, in caldaie e tegami e le distribuirono sollecitamente a
tutto il popolo. 14Dopo, prepararono la pasqua per se stessi e per i
sacerdoti, poiché i sacerdoti, figli di Aronne, furono occupati fino a notte
nell'offrire gli olocausti e le parti grasse; per questo i leviti prepararono
per se stessi e per i sacerdoti figli di Aronne. 15I cantori, figli
di Asaf, occupavano il loro posto, secondo le prescrizioni di Davide, di Asaf,
di Eman e di Idutun veggente del re; i portieri erano alle varie porte. Costoro
non dovettero allontanarsi dal loro posto, perché i leviti loro fratelli
prepararono tutto per loro.
16Così in quel giorno fu disposto tutto il servizio del Signore per
celebrare la pasqua e per offrire gli olocausti sull'altare del Signore,
secondo l'ordine del re Giosia. 17Gli Israeliti presenti celebrarono
allora la pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni. 18Dal
tempo del profeta Samuele non era stata celebrata una pasqua simile in Israele;
nessuno dei re di Israele aveva celebrato una pasqua come questa celebrata da
Giosia, insieme con i sacerdoti, i leviti, tutti quelli di Giuda, i convenuti
da Israele e gli abitanti di Gerusalemme.
19Questa pasqua fu celebrata nel decimottavo anno del regno di
Giosia.
20Dopo tutto ciò, dopo che Giosia aveva riorganizzato il tempio,
Necao re d'Egitto andò a combattere in Carchemis sull'Eufrate. Giosia marciò
contro di lui. 21Quegli mandò messaggeri a dirgli: "Che c'è fra
me e te, o re di Giuda? Io non vengo contro di te, ma contro un'altra casa sono
in guerra e Dio mi ha imposto di affrettarmi. Pertanto non opporti a Dio che è
con me affinché egli non ti distrugga". 22Ma Giosia non si
ritirò. Deciso ad affrontarlo, non ascoltò le parole di Necao, che venivano
dalla bocca di Dio, e attaccò battaglia nella valle di Meghiddo.
23Gli arcieri tirarono sul re Giosia. Il re diede l'ordine ai suoi
ufficiali: "Portatemi via, perché sono ferito gravemente". 24I
suoi ufficiali lo tolsero dal suo carro, lo misero in un altro carro e lo
riportarono in Gerusalemme, ove morì. Fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri.
Tutti quelli di Giuda e di Gerusalemme fecero lutto per Giosia. 25Geremia
compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo ripetono ancora
nei lamenti su Giosia; è diventata una tradizione in Israele. Esso è inserito
fra i lamenti.
26Le altre gesta di Giosia, le sue opere di pietà secondo le
prescrizioni della legge del Signore, 27le sue gesta, le prime come
le ultime, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda.
1Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia e lo
proclamò re, al posto del padre, in Gerusalemme. 2Quando Ioacaz
divenne re, aveva ventitré anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. 3Lo
spodestò in Gerusalemme il re d'Egitto, che impose al paese un'indennità di
cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 4Il re d'Egitto
nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello Eliakìm, cambiandogli il nome in
Ioiakìm. Quanto al fratello di Ioacaz, Necao lo prese e lo deportò in Egitto.
5Quando Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni; regnò undici
anni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo Dio. 6Contro
di lui marciò Nabucodònosor re di Babilonia, che lo legò con catene di bronzo
per deportarlo in Babilonia. 7Nabucodònosor portò in Babilonia parte
degli oggetti del tempio, che depose in Babilonia nella sua reggia.
8Le altre gesta di Ioiakìm, gli abomini da lui commessi e le colpe
che risultarono sul suo conto, ecco sono descritti nel libro dei re di Israele
e di Giuda. Al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.
9Quando Ioiachìn divenne re, aveva diciotto anni; regnò tre mesi e
dieci giorni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore. 10All'inizio
del nuovo anno il re Nabucodònosor mandò a imprigionarlo per deportarlo in
Babilonia con gli oggetti più preziosi del tempio. Egli nominò re su Giuda e
Gerusalemme il fratello di suo padre Sedecìa.
11Quando Sedecìa divenne re, aveva ventun anni; regnò undici anni in
Gerusalemme. 12Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo
Dio. Non si umiliò davanti al profeta Geremia che gli parlava a nome del
Signore. 13Si ribellò anche al re Nabucodònosor, che gli aveva fatto
giurare fedeltà in nome di Dio. Egli si ostinò e decise fermamente in cuor suo
di non far ritorno al Signore Dio di Israele.
14Anche tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo
moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri
popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato in Gerusalemme.
15Il Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e
incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché amava il suo popolo e la
sua dimora. 16Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio,
disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del
Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.
17Allora il Signore fece marciare contro di loro il re dei Caldei,
che uccise di spada i loro uomini migliori nel santuario, senza pietà per i
giovani, per le fanciulle, per gli anziani e per le persone canute. Il Signore
mise tutti nelle sue mani. 18Quegli portò in Babilonia tutti gli
oggetti del tempio, grandi e piccoli, i tesori del tempio e i tesori del re e
dei suoi ufficiali. 19Quindi incendiarono il tempio, demolirono le
mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero
tutte le sue case più eleganti.
20Il re deportò in Babilonia gli scampati alla spada, che divennero
schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano, 21attuandosi
così la parola del Signore, predetta per bocca di Geremia: "Finché il
paese non abbia scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il tempo nella
desolazione fino al compiersi di settanta anni".
22Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, a compimento della parola
del Signore predetta per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di
Ciro re di Persia, che fece proclamare per tutto il regno, a voce e per
iscritto: 23"Dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio dei cieli,
mi ha consegnato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di costruirgli
un tempio in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo
popolo, il suo Dio sia con lui e parta!".
1Nell'anno primo del regno di Ciro, re di Persia,
perché si adempisse la parola che il Signore aveva detto per bocca di Geremia,
il Signore destò lo spirito di Ciro re di Persia, il quale fece passare
quest'ordine in tutto il suo regno, anche con lettera: 2"Così
dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni
della terra; egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che
è in Giudea. 3Chi di voi proviene dal popolo di lui? Il suo Dio sia
con lui; torni a Gerusalemme, che è in Giudea, e ricostruisca il tempio del
Signore Dio d'Israele: egli è il Dio che dimora a Gerusalemme. 4Ogni
superstite in qualsiasi luogo sia immigrato, riceverà dalla gente di quel luogo
argento e oro, beni e bestiame con offerte generose per il tempio di Dio che è
in Gerusalemme".
5Allora si misero in cammino i capifamiglia di Giuda e di Beniamino
e i sacerdoti e i leviti, quanti Dio aveva animato a tornare per ricostruire il
tempio del Signore in Gerusalemme. 6Tutti i loro vicini li aiutarono
validamente con oggetti d'argento e d'oro, con beni e bestiame e con oggetti
preziosi, e inoltre quello che ciascuno offrì volontariamente.
7Anche il re Ciro fece trarre fuori gli arredi del tempio, che
Nabucodònosor aveva asportato da Gerusalemme e aveva deposto nel tempio del suo
dio. 8Ciro, re di Persia, li fece trarre fuori per mano di Mitridate
il tesoriere, che li consegnò a Sesbassar, principe di Giuda. 9Questo
è il loro computo:
Bacili d'oro: trenta;
bacili d'argento: mille;
coltelli: ventinove;
10coppe d'oro: trenta,
coppe d'argento di second'ordine: quattrocentodieci;
altri arredi: mille.
11Tutti gli oggetti d'oro e d'argento erano cinquemilaquattrocento.
Sesbassar li riportò da Babilonia a Gerusalemme, in occasione del ritorno degli
esuli.
1Questi sono gli abitanti della provincia che
ritornarono dall'esilio, i deportati che Nabucodònosor re di Babilonia aveva
condotti in esilio a Babilonia.
Essi tornarono a Gerusalemme e in Giudea, ognuno alla sua città; 2vennero
con Zorobabèle, Giosuè, Neemia, Seraia, Reelaia, Mardocheo, Bilsan, Mispar,
Bigvai, Recun, Baana.
Computo degli uomini del popolo d'Israele:
3Figli di Paros: duemilacentosettantadue.
4Figli di Sefatia: trecentosettantadue.
5Figli di Arach: settecentosettantacinque.
6Figli di Pacat-Moab, cioè i figli di Giosuè e di Ioab:
duemilaottocentodieci.
7Figli di Elam: milleduecentocinquantaquattro.
8Figli di Zattu: novecentoquarantacinque.
9Figli di Zaccai: settecentosessanta.
10Figli di Bani: seicentoquarantadue.
11Figli di Bebai: seicentoventitré.
12Figli di Azgad: milleduecentoventidue.
13Figli di Adonikam: seicentosettantasei.
14Figli di Bigvai: duemilacinquantasei.
15Figli di Adin: quattrocentocinquantaquattro.
16Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto.
17Figli di Bezài: trecentoventitré.
18Figli di Iora: centododici.
19Figli di Casum: duecentoventitré.
20Figli di Ghibbar: novantacinque.
21Figli di Betlemme: centoventitré.
22Uomini di Netofa: cinquantasei.
23Uomini di Anatòt: centoventotto.
24Figli di Azmàvet: quarantadue.
25Figli di Kiriat-Iearìm, di Chefira e di Beeròt:
settecentoquarantatré.
26Figli di Rama e di Gheba: seicentoventuno.
27Uomini di Micmas: centoventidue.
28Uomini di Betel e di Ai: duecentoventitré.
29Figli di Nebo: cinquantadue.
30Figli di Magbis: centocinquantasei.
31Figli di un altro Elam: milleduecentocinquantaquattro.
32Figli di Carim: trecentoventi.
33Figli di Lod, Cadid e Ono: settecentoventicinque.
34Figli di Gèrico: trecentoquarantacinque.
35Figli di Senaa: tremilaseicentotrenta.
36I sacerdoti:
Figli di Iedaia della casa di Giosuè: novecentosettantatré.
37Figli di Immer: millecinquantadue.
38Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette.
39Figli di Carìm: millediciassette.
40I leviti:
Figli di Giosuè e di Kadmiel, di Binnui e di Odavia: settantaquattro.
41I cantori:
Figli di Asaf: centoventotto.
42I portieri:
Figli di Sallùm, figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di
Catita, figli di Sobài: in tutto centotrentanove.
43Gli oblati:
Figli di Zica, figli di Casufa,
figli di Tabbaot, 44figli di Keros,
figli di Siaà, figli di Padon,
45figli di Lebana, figli di Cagabà,
figli di Akkub, 46figli di Cagàb,
figli di Samlai, figli di Canan,
47figli di Ghiddel, figli di Gacar,
figli di Reaia, 48figli di Rezin,
figli di Nekoda, figli di Gazzam,
49figli di Uzza, figli di Paseach,
figli di Besai, 50figli di Asna,
figli di Meunim, figli dei Nefisim,
51figli di Bakbuk, figli di Cakufa,
figli di Carcur, 52figli di Bazlut,
figli di Mechida, figli di Carsa,
53figli di Barkos, figli di Sisara,
figli di Temach, 54figli di Nesiach,
figli di Catifa.
55Figli dei servi di Salomone:
Figli di Sotai, figli di Assofèret,
figli di Peruda, 56figli di Iaalà,
figli di Darkon, figli di Ghiddel,
57figli di Sefatia, figli di Cattil,
figli di Pochéret Azzebàim, figli di Ami.
58Totale degli oblati e dei figli dei servi di Salomone:
trecentonovantadue.
59I seguenti rimpatriati da Tel-Melach, Tel-Carsa, Cherub-Addàn,
Immer, non potevano dimostrare se il loro casato e la loro discendenza fossero
d'Israele:
60figli di Delaia, figli di Tobia, figli di Nekodà:
seicentoquarantadue.
61Tra i sacerdoti i seguenti:
figli di Cobaià, figli di Akkoz, figli di Barzillài, il quale aveva preso in
moglie una delle figlie di Barzillài il Galaadita e aveva assunto il suo nome, 62cercarono
il loro registro genealogico, ma non lo trovarono; allora furono esclusi dal
sacerdozio. 63Il governatore ordinò loro che non mangiassero le cose
santissime, finché non si presentasse un sacerdote con Urim e Tummim.
64Tutta la comunità così radunata era di
quarantaduemilatrecentosessanta persone; 65inoltre vi erano i loro
schiavi e le loro schiave: questi erano settemilatrecentotrentasette; poi vi
erano i cantori e le cantanti: duecento.
66I loro cavalli: settecentotrentasei.
I loro muli: duecentoquarantacinque.
67I loro cammelli: quattrocentotrentacinque.
I loro asini: seimilasettecentoventi.
68Alcuni capifamiglia al loro arrivo al tempio che è in Gerusalemme,
fecero offerte volontarie per il tempio, perché fosse ripristinato nel suo
stato. 69Secondo le loro forze diedero al tesoro della fabbrica:
oro: dramme sessantunmila; argento: mine cinquemila; tuniche da sacerdoti:
cento.
70Poi i sacerdoti, i leviti, alcuni del popolo, i cantori, i
portieri e gli oblati si stabilirono nelle rispettive città e tutti gli
Israeliti nelle loro città.
1Giunse il settimo mese e gli Israeliti si erano ormai
insediati nelle loro città.
Il popolo si radunò come un solo uomo a Gerusalemme. 2Allora Giosuè
figlio di Iozadàk con i fratelli, i sacerdoti, e Zorobabele figlio di Sealtiel
con i suoi fratelli, si misero al lavoro per ricostruire l'altare del Dio
d'Israele, per offrirvi olocausti, come è scritto nella legge di Mosè uomo di
Dio. 3Ristabilirono l'altare al suo posto, pur angustiati dal timore
delle popolazioni locali, e vi offrirono sopra olocausti al Signore, gli
olocausti del mattino e della sera. 4Celebrarono la festa delle
capanne secondo il rituale e offrirono olocausti quotidiani nel numero
stabilito dal regolamento per ogni giorno. 5In seguito continuarono
ad offrire l'olocausto perenne e i sacrifici dei giorni di novilunio e di tutte
le solennità consacrate al Signore, più tutte le offerte volontarie al Signore.
6Cominciarono a offrire olocausti al Signore dal primo giorno del
mese settimo, benché del suo tempio non fossero ancora poste le fondamenta.
7Allora diedero denaro ai tagliapietre e ai falegnami; e alimenti,
bevande e olio alla gente di Sidòne e di Tiro, perché trasportassero il legname
di cedro dal Libano per mare fino a Giaffa: ciò secondo la concessione loro
fatta da Ciro re di Persia.
8Nel secondo anno dal loro arrivo al tempio di Dio in Gerusalemme,
nel secondo mese, diedero inizio ai lavori Zorobabele figlio di Sealtiel, e
Giosuè figlio di Iozadàk, con gli altri fratelli sacerdoti e leviti e quanti
erano tornati dall'esilio a Gerusalemme. Essi incaricarono i leviti dai
vent'anni in su di dirigere i lavori del tempio.
9Giosuè, i suoi figli e i suoi fratelli, Kadmiel, Binnui e Odavia si
misero come un solo uomo a dirigere i lavoratori dell'impresa riguardante il
tempio. Così pure i figli di Chenadàd con i loro figli e fratelli, leviti.
10Quando i costruttori ebbero gettato le fondamenta del tempio,
invitarono a presenziare i sacerdoti con i loro paramenti e le trombe e i
leviti, figli di Asaf, con i cembali per lodare il Signore con i canti di
Davide re d'Israele.
11Essi cantavano a cori alterni lodi e ringraziamenti al Signore perché
è buono, perché la sua grazia dura sempre verso Israele. Tutto il popolo
faceva risuonare il grido della grande acclamazione, lodando così il Signore
perché erano state gettate le fondamenta del tempio.
12Tuttavia molti tra i sacerdoti e i leviti e i capifamiglia
anziani, che avevano visto il tempio di prima, mentre si gettavano le nuove
fondamenta di questo tempio sotto i loro occhi piangevano ad alta voce, ma i
più continuavano ad alzare la voce con il grido dell'acclamazione e della
gioia. 13Così non si poteva distinguere il grido dell'acclamazione
di gioia dal grido del pianto del popolo, perché il popolo faceva echeggiare la
grande acclamazione e la voce si sentiva lontano.
1Quando i nemici di Giuda e di Beniamino vennero a
sapere che gli esuli rimpatriati stavano ricostruendo il tempio del Signore Dio
d'Israele, 2si presentarono a Zorobabele e ai capifamiglia e
dissero: "Vogliamo costruire anche noi insieme con voi, perché anche noi,
come voi, cerchiamo il vostro Dio; a lui noi facciamo sacrifici dal tempo di
Assaràddon re di Assiria, che ci ha fatti immigrare in questo paese".
3Ma Zorobabele, Giosuè e gli altri capifamiglia d'Israele dissero
loro: "Non conviene che costruiamo insieme la casa del nostro Dio; ma noi
soltanto la ricostruiremo al Signore Dio d'Israele, come Ciro re di Persia ci
ha ordinato".
4Allora la popolazione indigena si mise a scoraggiare il popolo dei
Giudei e a molestarlo per impedirgli di costruire. 5Inoltre
sobillarono contro di loro alcuni funzionari per mandar fallito il loro piano;
ciò per tutto il tempo di Ciro re di Persia fino al regno di Dario re di
Persia.
6Durante il regno di Serse, al principio del suo regno, essi
presentarono una denunzia contro gli abitanti di Giuda a Gerusalemme. 7Poi
al tempo di Artaserse re di Persia, Bislam, Mitridate, Tabeèl e gli altri loro
colleghi scrissero ad Artaserse re di Persia: il testo del documento era in
caratteri aramaici e redatto in aramaico.
8Recum governatore e Simsai scriba scrissero questa lettera contro
Gerusalemme al re Artaserse: 9"Recum governatore e Simsai
scriba e gli altri loro colleghi giudici, legati, sovrintendenti e funzionari,
uomini di Uruk, di Babilonia e di Susa, cioè di Elam, 10e degli
altri popoli che il grande e illustre Asnappàr deportò e stabilì nella città di
Samaria e nel resto della regione d'Oltrefiume. - 11Questa è la
copia della lettera che gli mandarono. -
Al re Artaserse i tuoi servi, uomini della regione d'Oltrefiume. 12Sia
reso noto al re che i Giudei, partiti da te e venuti presso di noi, a
Gerusalemme, stanno ricostruendo la città ribelle e malvagia, ne rialzano le
mura e ne restaurano le fondamenta. 13Ora sia noto al re che, se
questa città sarà ricostruita e saranno rialzate le sue mura, tributi, imposte
e diritti di passaggio non saranno più pagati e i diritti dei re saranno lesi. 14Ora,
poiché noi mangiamo il sale della reggia e non possiamo tollerare l'insulto al
re, perciò mandiamo a lui queste informazioni, 15perché si facciano
ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri: tu troverai in questo libro di
memorie e constaterai che questa città è ribelle, causa di guai per i re e le
province, e le ribellioni vi sono avvenute dai tempi antichi. Per tali ragioni
questa città è stata distrutta. 16Noi informiamo il re che, se
questa città sarà ricostruita e saranno rialzate le sue mura, ben presto nella
regione d'Oltrefiume non avrai più alcun possesso".
17Il re inviò questa risposta: "A Recum governatore e Simsai
scriba e agli altri loro colleghi, che risiedono in Samaria e altrove nella
regione d'Oltrefiume, salute! Ora: 18il documento che mi avete
mandato è stato letto davanti a me accuratamente. 19Dietro mio
ordine si sono fatte ricerche, e si è trovato che questa città fin dai tempi
antichi si è sollevata contro i re e in essa sono avvenute rivolte e sedizioni.
20A Gerusalemme vi sono stati re potenti che comandavano su tutto il
territorio d'Oltrefiume; a loro si pagavano tributi, imposte e diritti di
passaggio. 21Date perciò ordine che quegli uomini interrompano i
lavori e che quella città non sia ricostruita, fino a nuovo mio ordine. 22Badate
di non essere negligenti in questo, perché non ne venga maggior danno al
re".
23Appena il testo del documento del re Artaserse fu letto davanti a
Recum e a Simsai scriba e ai loro colleghi, questi andarono in gran fretta a
Gerusalemme dai Giudei e fecero loro interrompere i lavori con la forza delle
armi.
24Così fu sospeso il lavoro per il tempio in Gerusalemme e rimase
sospeso fino all'anno secondo del regno di Dario re di Persia.
1Ma i profeti Aggeo e Zaccaria figlio di Iddo si
rivolsero ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme, profetando in nome del
Dio d'Israele, che li ispirava. 2Allora Zorobabele figlio di
Sealtiel, e Giosuè figlio di Iozadàk subito ripresero a costruire il tempio di
Gerusalemme; con essi erano i profeti di Dio, che li incoraggiavano. 3In
quel tempo Tatténai, governatore della regione d'Oltrefiume, Setar-Boznai e i
loro colleghi vennero da loro e dissero: "Chi vi ha dato ordine di
ricostruire questa casa e di rialzare questa cinta di mura? 4Chi
sono e come si chiamano gli uomini che costruiscono questo edificio?". 5Ma
l'occhio vigile del loro Dio era sugli anziani dei Giudei: quelli non li
costrinsero a desistere dai lavori in attesa che fosse portata a Dario una
interpellanza e ne venisse in risposta un decreto su questo affare.
6Copia della lettera che Tatténai, governatore dell'Oltrefiume,
Setar-Boznai e i loro colleghi, funzionari dell'Oltrefiume, mandarono al re
Dario. 7Gli mandarono un rapporto in cui era scritto: "Al re
Dario salute perfetta! 8Sia noto al re che siamo andati nella
provincia della Giudea, al tempio del grande Dio: esso viene ricostruito con
blocchi di pietra; si mette legname nelle pareti; questo lavoro viene fatto con
diligenza e progredisce nelle loro mani. 9Allora abbiamo interrogato
quegli anziani e abbiamo loro detto: Chi ha dato ordine di ricostruire questo
tempio e di rialzare questa cinta di mura? 10Inoltre abbiamo
domandato i loro nomi, per farteli conoscere; così abbiamo scritto il nome
degli uomini che stanno loro a capo. 11Essi hanno risposto: Noi
siamo servitori del Dio del cielo e della terra e ricostruiamo il tempio che fu
costruito una volta, or sono molti anni. Un grande re d'Israele lo ha costruito
e lo ha portato a termine. 12Ma poiché i nostri padri hanno
provocato all'ira il Dio del cielo, egli li ha messi nelle mani di
Nabucodònosor re di Babilonia, il Caldeo, che distrusse questo tempio e deportò
a Babilonia il popolo. 13Ma nel primo anno di Ciro re di Babilonia,
il re Ciro ha dato ordine di ricostruire questo tempio; 14inoltre
gli arredi del tempio, d'oro e d'argento, che Nabucodònosor aveva portato via
dal tempio di Gerusalemme e trasferito al tempio di Babilonia, il re Ciro li ha
fatti togliere dal tempio di Babilonia e li ha fatti consegnare a un tale di
nome Sesbassar, che egli aveva costituito governatore. 15Ciro gli
disse: Prendi questi arredi, portali nel tempio di Gerusalemme e fa' in modo
che il tempio sia ricostruito al suo posto. 16Allora questo Sesbassar
venne, gettò le fondamenta del tempio in Gerusalemme e da allora fino ad oggi
esso è in costruzione, ma non è ancora finito. 17Ora, se piace al
re, si cerchi negli archivi del re in Babilonia se vi è un decreto emanato dal
re Ciro per ricostruire questo tempio in Gerusalemme: e ci si mandi la
decisione del re".
1Allora il re Dario ordinò che si facessero ricerche
nell'archivio, là dove si conservano i tesori a Babilonia, 2e a
Ecbàtana, la fortezza che è nella provincia di Media, si trovò un rotolo in cui
era scritto:
"Promemoria.
3Nell'anno primo del re Ciro, il re Ciro prese questa decisione
riguardo al tempio in Gerusalemme: la casa sia ricostruita come luogo in cui si
facciano sacrifici; le sue fondamenta siano salde, la sua altezza sia di sessanta
cubiti, la sua larghezza di sessanta cubiti. 4Vi siano nei muri tre
spessori di blocchi di pietra e uno di legno. La spesa sia pagata dalla reggia.
5Inoltre gli arredi del tempio fatti d'oro e d'argento, che
Nabucodònosor ha portato via dal tempio di Gerusalemme e trasferito a
Babilonia, siano restituiti e rimessi al loro posto nel tempio di Gerusalemme e
ricollocati nella casa di Dio".
6"Quindi voi Tatténai, governatore d'Oltrefiume e Setar-Boznai,
con i vostri colleghi funzionari residenti nell'Oltrefiume, tenetevi in
disparte. 7Lasciate che lavorino a quella casa di Dio il governatore
dei Giudei e i loro anziani. Essi ricostruiscano questo tempio al suo posto. 8Ecco
i miei ordini sull'atteggiamento che dovete tenere con questi anziani dei
Giudei per la ricostruzione del tempio: dalle entrate del re, cioè dalla
imposta dell'Oltrefiume, saranno rimborsate puntualmente le spese a quegli
uomini, senza interruzione. 9Ciò che loro occorre, giovenchi, arieti
e agnelli, per gli olocausti al Dio del cielo, come anche grano, sale, vino e
olio, siano loro forniti ogni giorno senza esitazione, secondo le indicazioni
dei sacerdoti di Gerusalemme, 10perché si facciano offerte di odore
soave al Dio del cielo e si preghi per la vita del re e dei suoi figli. 11Ordino
ancora: se qualcuno trasgredisce questo decreto, si tolga una trave dalla sua
casa, la si rizzi ed egli vi sia impiccato. Poi la sua casa sia ridotta a
letamaio. 12Il Dio che ha fatto risiedere là il suo nome disperda
qualsiasi re o popolo che presuma trasgredire il mio ordine, distruggendo
questo tempio che è a Gerusalemme. Io Dario ho emanato questo ordine: sia
eseguito alla lettera".
13Allora Tatténai, governatore dell'Oltrefiume, Setar-Boznai e i
loro colleghi eseguirono alla lettera quel che aveva comandato il re Dario. 14Quanto
agli anziani dei Giudei, essi continuarono a costruire e fecero progressi con
l'incoraggiamento delle parole ispirate del profeta Aggeo e di Zaccaria figlio
di Iddo. Portarono a compimento la costruzione secondo il comando del Dio
d'Israele e secondo il decreto di Ciro, di Dario e di Artaserse re di Persia. 15Si
terminò la costruzione di questo tempio il giorno tre del mese di Adar
nell'anno sesto del regno del re Dario. 16Allora gli Israeliti, i
sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la
dedicazione di questa casa di Dio; 17offrirono per la dedicazione di
questa casa di Dio cento tori, duecento arieti, quattrocento agnelli; inoltre
dodici capri come sacrifici espiatori per tutto Israele, secondo il numero
delle tribù d'Israele. 18Inoltre stabilirono i sacerdoti divisi
secondo le loro classi e i leviti secondo i loro turni per il servizio di Dio a
Gerusalemme, come è scritto nel libro di Mosè.
19I rimpatriati celebrarono la pasqua il quattordici del primo mese,
20poiché i sacerdoti e i leviti si erano purificati tutti insieme
come un sol uomo: tutti erano mondi. Così immolarono la pasqua per tutti i
rimpatriati, per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi. 21Mangiarono
la pasqua gli Israeliti che erano tornati dall'esilio e quanti si erano
separati dalla contaminazione del popolo del paese e si erano uniti a loro per
aderire al Signore Dio d'Israele. 22Celebrarono con gioia la festa
degli azzimi per sette giorni poiché il Signore li aveva colmati di gioia,
avendo piegato a loro favore il cuore del re di Assiria, per rafforzare le loro
mani nel lavoro per il tempio del Dio d'Israele.
1Dopo questi avvenimenti, sotto il regno di Artaserse,
re di Persia, Esdra,
figlio di Seraia,
figlio di Azaria,
figlio di Chelkia,
2figlio di Sallùm,
figlio di Zadòk,
figlio di Achitùb,
3figlio di Amaria,
figlio di Azaria,
figlio di Meraiòt,
4figlio di Zerachia,
figlio di Uzzi,
figlio di Bukki,
5figlio di Abisua,
figlio di Pincas,
figlio di Eleàzaro,
figlio di Aronne sommo sacerdote: 6questo Esdra, partì da Babilonia.
Egli era uno scriba abile nella legge di Mosè, data dal Signore Dio d'Israele
e, poiché la mano del Signore suo Dio era su di lui, il re aveva aderito a ogni
sua richiesta. 7Nel settimo anno del re Artaserse anche un gruppo di
Israeliti, sacerdoti, leviti, cantori, portieri e oblati partirono per
Gerusalemme. 8Egli arrivò a Gerusalemme nel quinto mese: era l'anno
settimo del re. 9Egli aveva stabilito la partenza da Babilonia per
il primo giorno del primo mese e il primo del quinto mese arrivò a Gerusalemme,
poiché la mano benevola del suo Dio era con lui. 10Infatti Esdra si
era dedicato con tutto il cuore a studiare la legge del Signore e a praticarla
e ad insegnare in Israele la legge e il diritto.
11Questa è la copia del documento che il re Artaserse consegnò a
Esdra sacerdote, scriba esperto nei comandi del Signore e nei suoi statuti dati
a Israele:
12"Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge
del Dio del cielo, salute perfetta. Ora: 13da me è dato questo
decreto. Chiunque nel mio regno degli appartenenti al popolo d'Israele, dei
sacerdoti e dei leviti ha deciso liberamente di andare a Gerusalemme, può
venire con te; 14infatti da parte del re e dei suoi sette
consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno
all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle mani, 15e a
portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta
volontaria per devozione al Dio d'Israele che è in Gerusalemme, 16e
tutto l'argento e l'oro che troverai in tutte le province di Babilonia insieme
con le offerte volontarie che il popolo e i sacerdoti offriranno per la casa
del loro Dio a Gerusalemme.
17Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori,
arieti, agnelli e ciò che occorre per le offerte e libazioni che vi si uniscono
e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è in Gerusalemme. 18Quanto
al resto dell'argento e dell'oro farete come sembrerà bene a te e ai tuoi
fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. 19Gli arredi che ti
sono stati consegnati per il culto del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di
Gerusalemme. 20Per il resto di quanto occorre per la casa del tuo
Dio e che spetta a te di procurare, lo procurerai a spese del tesoro reale. 21Io,
il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume:
Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi
domanderà, dateglielo puntualmente, 22fino a cento talenti
d'argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat
di olio e sale a volontà. 23Quanto è secondo la volontà del Dio del
cielo sia fatto con precisione per la casa del Dio del cielo, perché non venga
l'ira sul regno del re e dei suoi figli. 24Vi rendiamo poi noto che
non è permesso riscuotere tributi e diritti di pedaggio su tutti i sacerdoti,
leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questa casa di Dio.
25Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata
data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia affidata l'amministrazione
della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono
la legge del tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono. 26A
riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia
fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in
denaro o con il carcere".
27Benedetto il Signore, Dio dei padri nostri, che ha disposto il
cuore del re a glorificare la casa del Signore che è a Gerusalemme, 28e
ha volto verso di me la benevolenza del re, dei suoi consiglieri e di tutti i
potenti principi reali. Allora io mi sono sentito incoraggiato, perché la mano
del Signore mio Dio era su di me e ho radunato alcuni capi d'Israele, perché
partissero con me.
1Questi sono, con le loro indicazioni genealogiche, i
capifamiglia che sono partiti con me da Babilonia, sotto il regno del re
Artaserse.
2dei figli di Pincas: Ghersom;
dei figli di Itamar: Daniele;
dei figli di Davide: Cattus 3figlio di Secania;
dei figli di Paros: Zaccaria; con lui furono registrati centocinquanta maschi;
4dei figli di Pacat-Moab: Elioenai figlio di Zerachia, e con lui
duecento maschi;
5dei figli di Zattu: Secania figlio di Iacaziel e con lui trecento
maschi;
6dei figli di Adin: Ebed figlio di Giònata e con lui cinquanta
maschi;
7dei figli di Elam: Isaia figlio di Atalia e con lui settanta
maschi;
8dei figli di Sefatia: Zebadia figlio di Michele e con lui ottanta
maschi;
9dei figli di Ioab: Obadia figlio di Iechièl e con lui
duecentodiciotto maschi;
10dei figli di Bani: Selomìt figlio di Iosifia e con lui
centosessanta maschi;
11dei figli di Bebai: Zaccaria figlio di Bebai e con lui ventotto
maschi;
12dei figli di Azgad: Giovanni figlio di Akkatan e con lui
centodieci maschi;
13dei figli di Adonikam: gli ultimi, di cui ecco i nomi: Elifèlet,
Ieièl e Semaia e con loro sessanta maschi;
14dei figli di Bigvai: Utai figlio di Zaccur e con lui settanta
maschi.
15Io li ho radunati presso il canale che scorre verso Aava. Là siamo
stati accampati per tre giorni. Ho fatto una rassegna tra il popolo e i
sacerdoti e non ho trovato nessun levita. 16Allora ho mandato a
chiamare i capi Elièzer, Arièl, Semaia, Elnatàn, Iarib, Natàn, Zaccaria,
Mesullàm e gli istruttori Ioiarib ed Elnatàn 17e ho ordinato loro di
andare da Iddo, capo nella località di Casifià, e ho messo loro in bocca le
parole da dire a Iddo e ai suoi fratelli oblati nella località di Casifià: di
mandarci cioè inservienti per il tempio del nostro Dio. 18Poiché la
mano benefica del nostro Dio era su di noi, ci hanno mandato un uomo assennato,
dei figli di Macli, figlio di Levi, figlio d'Israele, cioè Serebia, con i suoi
figli e fratelli: diciotto persone; 19inoltre Casabià e con lui
Isaia, dei figli di Merari suo fratello e i loro figli: venti persone. 20Degli
oblati, che Davide e i principi avevano assegnato al servizio dei leviti:
duecentoventi oblati. Furono registrati per nome. 21Là, presso il
canale Aavà, ho indetto un digiuno, per umiliarci davanti al Dio nostro e
implorare da lui un felice viaggio per noi, i nostri bambini e tutti i nostri averi.
22Avevo infatti vergogna di domandare al re soldati e cavalieri per
difenderci lungo il cammino da un eventuale nemico; anzi, avevamo detto al re:
"La mano del nostro Dio è su quanti lo cercano, per il loro bene; invece
la sua potenza e la sua ira su quanti lo abbandonano". 23Così
abbiamo digiunato e implorato da Dio questo favore ed egli ci è venuto in
aiuto. 24Quindi ho scelto dodici tra i capi dei sacerdoti: Serebia e
Casabià e i dieci loro fratelli con essi: 25ho pesato loro
l'argento, l'oro e gli arredi, che costituivano l'offerta per il tempio del
nostro Dio fatta dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi principi e da tutti gli
Israeliti che si trovavano da quelle parti. 26Ho pesato dunque e
consegnato nelle loro mani:
argento: seicentocinquanta talenti;
arredi d'argento: cento, del peso di altrettanti talenti;
oro: cento talenti.
27Inoltre:
coppe d'oro venti: di mille darici;
vasi di bronzo pregiato e lucente: due, preziosi come l'oro.
28Ho detto loro: "Voi siete consacrati al Signore; questi arredi
sono cosa sacra; l'argento e l'oro sono offerta volontaria al Signore, Dio dei
nostri padri. 29Sorvegliateli e custoditeli, finché non possiate
pesarli davanti ai capi dei sacerdoti, ai leviti e ai capifamiglia d'Israele a
Gerusalemme, nelle stanze del tempio". 30Allora i sacerdoti e i
leviti presero in consegna il carico dell'argento e dell'oro e dei vasi, per
portarli a Gerusalemme nel tempio del nostro Dio.
31Il dodici del primo mese siamo partiti dal fiume Aava per andare a
Gerusalemme e la mano del nostro Dio era su di noi: egli ci ha liberati dagli
assalti dei nemici e dei briganti lungo il cammino. 32Siamo arrivati
a Gerusalemme e ci siamo riposati tre giorni. 33Il quarto giorno
sono stati pesati l'argento, l'oro e gli arredi nella casa del nostro Dio nelle
mani del sacerdote Meremòt, figlio di Uria, con cui vi era Eleàzaro figlio di
Pincas e con essi i leviti Iozabàd figlio di Giosuè e Noadia figlio di Binnui; 34ogni
cosa era secondo il numero e il peso e si mise per iscritto il peso totale.
In quel tempo 35quelli che venivano dall'esilio, cioè i deportati,
vollero offrire olocausti al Dio d'Israele:
tori: dodici per tutto Israele,
arieti: novantasei,
agnelli: settantasette,
capri di espiazione: dodici,
tutto come olocausto al Signore.
36Hanno consegnato i decreti del re ai satrapi del re e al
governatore dell'Oltrefiume, i quali sono venuti in aiuto al popolo e al
tempio.
1Terminate queste cose, sono venuti a trovarmi i capi
per dirmi: "Il popolo d'Israele, i sacerdoti e i leviti non si sono separati
dalle popolazioni locali, nonostante i loro abomini, cioè dai Cananei, Hittiti,
Perizziti, Gebusei, Ammoniti, Moabiti, Egiziani, Amorrei, 2ma hanno
preso in moglie le loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno profanato
la stirpe santa con le popolazioni locali; anzi i capi e i magistrati sono
stati i primi a darsi a questa infedeltà". 3Udito ciò, ho
lacerato il mio vestito e il mio mantello, mi sono strappato i capelli e i peli
della barba e mi sono seduto costernato. 4Quanti tremavano per i giudizi
del Dio d'Israele su questa infedeltà dei rimpatriati, si radunarono presso di
me. Ma io restai seduto costernato, fino all'offerta della sera. 5All'offerta
della sera mi sono alzato dal mio stato di prostrazione e con il vestito e il
mantello laceri sono caduto in ginocchio e ho steso le mani al mio Signore, 6e
ho detto:
"Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare, Dio mio, la faccia verso di
te, poiché le nostre colpe si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la
nostra colpevolezza è aumentata fino al cielo. 7Dai giorni dei
nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli e per le nostre
colpe, noi, i nostri re e i nostri sacerdoti, siamo stati dati nelle mani dei
re stranieri; siamo stati consegnati alla spada, alla prigionia, alla rapina,
all'insulto fino ad oggi. 8Ora, da poco, il nostro Dio ci ha fatto
una grazia: ha liberato un resto di noi, dandoci un asilo nel suo luogo santo,
e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po' di
sollievo nella nostra schiavitù. 9Perché noi siamo schiavi; ma nella
nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re
di Persia; ci ha fatti rivivere, perché rialzassimo la casa del nostro Dio e
restaurassimo le sue rovine e ci ha concesso di avere un riparo in Giuda e in
Gerusalemme. 10Ma ora, che dire, Dio nostro, dopo questo? Poiché
abbiamo abbandonato i tuoi comandi 11che tu avevi dato per mezzo dei
tuoi servi, i profeti, dicendo: Il paese di cui voi andate a prendere il
possesso è un paese immondo, per l'immondezza dei popoli indigeni, per le
nefandezze di cui l'hanno colmato da un capo all'altro con le loro impurità. 12Per
questo non dovete dare le vostre figlie ai loro figli, né prendere le loro
figlie per i vostri figli; non dovrete mai contribuire alla loro prosperità e
al loro benessere, così diventerete forti voi e potrete mangiare i beni del
paese e lasciare un'eredità ai vostri figli per sempre. 13Dopo ciò
che è venuto su di noi a causa delle nostre cattive azioni e per la nostra
grande colpevolezza, benché tu, Dio nostro, ci abbia punito meno di quanto
meritavano le nostre colpe e ci abbia concesso di formare questo gruppo di
superstiti, 14potremmo forse noi tornare a violare i tuoi comandi e
a imparentarci con questi popoli abominevoli? Non ti adireresti contro di noi
fino a sterminarci, senza lasciare resto né superstite? 15Signore,
Dio di Israele, per la tua bontà è rimasto di noi oggi un gruppo di superstiti:
eccoci davanti a te con la nostra colpevolezza. Ma a causa di essa non possiamo
resistere alla tua presenza!".
1Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione
piangendo, prostrato davanti alla casa di Dio, si riunì intorno a lui
un'assemblea molto numerosa d'Israeliti, uomini, donne e fanciulli, e il popolo
piangeva dirottamente. 2Allora Secania, figlio di Iechièl, uno dei
figli di Elam, prese la parola e disse a Esdra: "Noi siamo stati infedeli
verso il nostro Dio, sposando donne straniere, prese dalle popolazioni del
luogo. Orbene: c'è ancora una speranza per Israele nonostante ciò. 3Ora
noi facciamo questa alleanza davanti al nostro Dio: rimanderemo tutte queste
donne e i figli nati da esse, secondo il tuo consiglio, mio signore, e il
consiglio di quelli che tremano davanti al comando del nostro Dio. Si farà
secondo la legge! 4Alzati, perché a te è affidato questo compito;
noi saremo con te; sii forte e mettiti all'opera!". 5Allora
Esdra si alzò e fece giurare ai capi dei sacerdoti e dei leviti e a tutto
Israele che avrebbero agito secondo quelle parole; essi giurarono. 6Esdra
allora, alzatosi davanti alla casa di Dio, andò nella camera di Giovanni,
figlio di Eliasib. Là egli passò la notte, senza prendere cibo né bere acqua,
perché era in lutto a causa dell'infedeltà dei rimpatriati. 7Poi fu
fatta passare la voce in Giuda e Gerusalemme a tutti i rimpatriati che si
radunassero in Gerusalemme: 8a chiunque non fosse venuto entro tre
giorni - così disponeva il consiglio dei capi e degli anziani - sarebbero stati
votati allo sterminio tutti i beni ed egli stesso sarebbe stato escluso dalla
comunità dei rimpatriati. 9Allora tutti gli uomini di Giuda e di
Beniamino si radunarono a Gerusalemme entro tre giorni; si era al nono mese, il
venti del mese. Tutto il popolo stava nella piazza del tempio, tremante per
questo evento e per gli scrosci della pioggia.
10Allora il sacerdote Esdra si alzò e disse loro: "Voi avete
commesso un atto d'infedeltà, sposando donne straniere: così avete accresciuto
la colpevolezza d'Israele. 11Ma ora rendete lode al Signore, Dio dei
vostri padri, e fate la sua volontà, separandovi dalle popolazioni del paese e
dalle donne straniere".
12Tutta l'assemblea rispose a gran voce: "Sì, dobbiamo fare
secondo la tua parola. 13Ma il popolo è numeroso e siamo al tempo
delle piogge; non è possibile restare all'aperto. D'altra parte non è lavoro di
un giorno o di due, perché siamo in molti ad aver peccato in questa materia. 14I
nostri capi stiano a rappresentare tutta l'assemblea; e tutti quelli delle
nostre città che hanno sposato donne straniere vengano in date determinate e accompagnati
dagli anziani della rispettiva città e dai loro giudici, finché non abbiano
allontanato da noi l'ira ardente del nostro Dio per questa causa".
15Soltanto Giònata figlio di Asaèl e Iaczeia figlio di Tikva si
opposero, appoggiati da Mesullàm e dal levita Sabbetài. 16I
rimpatriati fecero come era stato proposto: il sacerdote Esdra si scelse alcuni
uomini, capifamiglia, uno per casato, tutti designati per nome. Essi iniziarono
le sedute il primo giorno del decimo mese per esaminare la questione 17e
terminarono di esaminare tutti gli uomini che avevano sposato donne straniere
il primo giorno del primo mese.
18Tra gli appartenenti ai sacerdoti, che avevano sposato donne
straniere, c'erano:
dei figli di Giosuè figlio di Iozadàk e tra i suoi fratelli: Maaseia, Elièzer,
Iarib e Godolia.
19Essi hanno promesso con giuramento di rimandare le loro donne e
hanno offerto un ariete in espiazione della loro colpa. 20Dei figli
di Immer: Canàni e Zebadia.
21Dei figli di Carim: Maaseia, Elia, Semaia, Iechièl e Uzzia. 22Dei
figli di Pascur: Elioènai, Maaseia, Ismaele, Natanaele, Iozabàd ed Eleasà.
23Degli appartenenti ai leviti: Iozabàd, Simei, Chelaia, chiamato il
Chelita, Petachia, Giuda ed Elièzer.
24Dei cantori: Eliasib.
Dei portinai: Sallùm, Telem e Uri.
25Tra gli Israeliti: dei figli di Paros: Ramia, Izzia, Malchia,
Miamin, Eleàzaro, Malchia e Benaià.
26Dei figli di Elam: Mattania, Zaccaria, Iechièl, Abdi, Ieremòt ed
Elia.
27Dei figli di Zattu: Elioenài, Eliasib, Mattania, Ieremòt, Zabad e
Aziza.
28Dei figli di Bebai: Giovanni, Anania, Zabbai e Atlai.
29Dei figli di Bani: Mesullàm, Malluch, Adaia, Iasub, Seal e
Ieramòt.
30Dei figli di Pacat-Moab: Adna, Kelal, Benaià, Maaseia, Mattania,
Bezaleèl, Binnui e Manàsse.
31Dei figli di Carim: Elièzer, Ishshia, Malchia, Semaia, Simeone, 32Beniamino,
Malluch, Semaria.
33Dei figli di Casum: Mattenai, Mattatta, Zabad, Elifèlet, Ieremai,
Manàsse e Simei.
34Dei figli di Bani: Maadai, Amram, Uel, 35Benaià, Bedia,
Cheluu, 36Vania, Meremòt, Eliasib, 37Mattenai, Iaasai.
38Dei figli di Binnui: Simei, 39Selemia, Natàn, Adaia.
40Dei figli di Azzur: Sasai, Sàrai, 41Azareèl, Selemia,
Semaria, 42Sallùm, Amaria, Giuseppe.
43Dei figli di Nebo: Ieièl, Mattitia, Zabad, Zebina, Iaddai, Gioele,
Benaià.
44Tutti questi avevano sposato donne straniere e rimandarono le
donne insieme con i figli che avevano avuti da esse.
1Parole di Neemia figlio di Akalià. Nel mese di Casleu
dell'anno ventesimo, mentre ero nella cittadella di Susa, 2Canàni,
uno dei miei fratelli, e alcuni altri uomini arrivarono dalla Giudea. Li
interrogai riguardo ai Giudei che erano rimpatriati, superstiti della
deportazione, e riguardo a Gerusalemme. 3Essi mi dissero: "I
superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in grande miseria e
abbattimento; le mura di Gerusalemme restano piene di brecce e le sue porte
consumate dal fuoco". 4Udite queste parole, mi sedetti e
piansi; feci lutto per parecchi giorni, digiunando e pregando davanti al Dio
del cielo. 5E dissi: "Signore, Dio del cielo, Dio grande e
tremendo, che mantieni l'alleanza e la misericordia con quelli che ti amano e
osservano i tuoi comandi, 6siano i tuoi orecchi attenti, i tuoi
occhi aperti per ascoltare la preghiera del tuo servo; io prego ora davanti a
te giorno e notte per gli Israeliti, tuoi servi, confessando i peccati, che noi
Israeliti abbiamo commesso contro di te; anch'io e la casa di mio padre abbiamo
peccato. 7Ci siamo comportati male con te e non abbiamo osservato i
comandi, le leggi e le decisioni che tu hai dato a Mosè tuo servo. 8Ricordati
della parola che hai affidato a Mosè tuo servo: Se sarete infedeli, io vi
disperderò fra i popoli; 9ma se tornerete a me e osserverete i miei
comandi e li eseguirete, anche se i vostri esiliati si trovassero all'estremità
dell'orizzonte, io di là li raccoglierò e li ricondurrò al luogo che ho scelto
per farvi dimorare il mio nome. 10Ora questi sono tuoi servi e tuo
popolo; tu li hai redenti con grande potenza e con mano forte. 11Signore,
siano i tuoi orecchi attenti alla preghiera del tuo servo e alla preghiera dei
tuoi servi, che desiderano temere il tuo nome; concedi oggi buon successo al
tuo servo e fagli trovare benevolenza davanti a questo uomo".
Io allora ero coppiere del re.
1Nel mese di Nisan dell'anno ventesimo del re
Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e glielo
versai. Ora io non ero mai stato triste in sua presenza. 2Perciò il
re mi disse: "Perché hai l'aspetto triste? Eppure non sei malato; non può
esser altro che un'afflizione del cuore". Allora io ebbi grande timore 3e
dissi al re: "Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non
esser triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e
le sue porte sono consumate dal fuoco?". 4Il re mi disse:
"Che cosa domandi?". Allora io pregai il Dio del cielo, 5e
poi risposi al re: "Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai
suoi occhi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri dei miei padri,
perché io possa ricostruirla". 6Il re, che aveva la regina
seduta al suo fianco, mi disse: "Quanto durerà il tuo viaggio? Quando
ritornerai?". Io gli indicai un termine di tempo. La cosa piacque al re;
mi lasciò andare. 7Poi dissi al re: "Se piace al re, mi si
diano le lettere per i governatori dell'Oltrefiume, perché mi lascino passare
ed entrare in Giudea, 8e una lettera per Asaf, guardiano del parco
del re, perché mi dia il legname per costruire le porte della cittadella presso
il tempio, per le mura della città e per la casa che io abiterò". Il re mi
diede le lettere perché la mano benefica del mio Dio era su di me.
9Giunsi presso i governatori dell'Oltrefiume e diedi loro le lettere
del re. Il re aveva mandato con me una scorta di capi dell'esercito e di
cavalieri. 10Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo
ammonita furono informati del mio arrivo, ebbero gran dispiacere che fosse
venuto un uomo a procurare il bene degli Israeliti.
11Giunto a Gerusalemme, vi rimasi tre giorni. 12Poi mi
alzai di notte e presi con me pochi uomini senza dir nulla ad alcuno di quello
che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme e senza aver altro
giumento oltre quello che io cavalcavo. 13Uscii di notte per la
porta della Valle e andai verso la fonte del Drago e alla porta del Letame,
osservando le mura di Gerusalemme, come erano piene di brecce e come le sue
porte erano consumate dal fuoco. 14Mi spinsi verso la porta della
Fonte e la piscina del re, ma non vi era posto per cui potesse passare il
giumento che cavalcavo. 15Allora risalii di notte la valle, sempre
osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, tornai a casa.
16I magistrati non sapevano né dove io fossi andato né che cosa
facessi. Fino a quel momento non avevo detto nulla né ai Giudei né ai
sacerdoti, né ai notabili, né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano
dei lavori. 17Allora io dissi loro: "Voi vedete la miseria
nella quale ci troviamo; Gerusalemme è in rovina e le sue porte sono consumate
dal fuoco. Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme e non saremo più
insultati!". 18Narrai loro come la mano benefica del mio Dio
era stata su di me e anche le parole che il re mi aveva dette. Quelli dissero:
"Alziamoci e costruiamo!". E misero mano vigorosamente alla buona
impresa.
19Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo ammonita, e
Ghesem l'Arabo seppero la cosa, ci schernirono e ci derisero dicendo: "Che
state facendo? Volete forse ribellarvi al re?". 20Allora io
risposi loro: "Il Dio del cielo ci darà successo. Noi, suoi servi, ci
metteremo a costruire; ma voi non avete né parte né diritto né ricordo in
Gerusalemme".
1Eliasìb, sommo sacerdote, con i suoi fratelli
sacerdoti si misero a costruire la porta delle Pecore; la consacrarono e vi
misero i battenti; continuarono a costruire fino alla torre di Mea, che poi
consacrarono, e fino alla torre di Cananeèl. 2Accanto a Eliasìb
lavoravano gli uomini di Gèrico e accanto a loro lavorava Zaccùr figlio di
Imri. 3I figli di Senaà costruirono la porta dei Pesci, ne fecero
l'intelaiatura e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. 4Accanto
a loro lavorava alle riparazioni Meremòt figlio di Uria, figlio di Akkoz;
accanto a loro lavorava alle riparazioni Mesullàm, figlio di Berechia figlio di
Mesezabèel; accanto a loro lavorava alle riparazioni Zadòk figlio di Baana; 5accanto
a loro lavoravano alle riparazioni quelli di Tekòa; ma i loro notabili non
piegarono il collo a lavorare all'opera del loro Signore. 6Ioiadà
figlio di Pasèach e Mesullàm figlio di Besodia, restaurarono la porta Vecchia;
ne fecero l'intelaiatura e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. 7Accanto
a loro lavoravano alle riparazioni Melatia il Gabaonita, Iadon il Meronotita, e
gli uomini di Gàbaon e di Mizpà, alle dipendenze della sede del governatore
dell'Oltrefiume; 8accanto a loro lavorava alle riparazioni Uzzièl
figlio di Caraia tra gli orefici e accanto a lui lavorava Anania tra i
profumieri. Essi hanno rinforzato Gerusalemme fino al Muro Largo; 9accanto
a loro lavorava alle riparazioni Refaia figlio di Cur, capo della metà del
distretto di Gerusalemme. 10Accanto a loro lavorava alle
riparazioni, di fronte alla sua casa, Iedaia figlio di Carumaf e accanto a lui
lavorava Cattus figlio di Casabnià. 11Malchia figlio di Carim e
Cassùb figlio di Pacat-Moab restaurarono la parte successiva di mura e la torre
dei Forni. 12Accanto a loro lavorava alle riparazioni insieme con le
figlie, Sallùm figlio di Allòches, capo della metà del distretto di
Gerusalemme. 13Canun e gli abitanti di Zanòach restaurarono la porta
della Valle; la ricostruirono, vi posero i battenti, le serrature e le sbarre.
Fecero inoltre mille cubiti di muro fino alla porta del Letame. 14Malchia
figlio di Recàb, capo del distretto di Bet-Kerem, restaurò la porta del Letame;
la ricostruì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. 15Sallùm
figlio di Col-Coze, capo del distretto di Mizpà, restaurò la porta della Fonte;
la ricostruì, la coprì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. Fece
inoltre il muro della piscina di Siloe, presso il giardino del re, fino alla
scalinata per cui si scende dalla città di Davide. 16Dopo di lui
Neemia figlio di Azbuk, capo della metà del distretto di Bet-Zur, lavorò alle
riparazioni fin davanti alle tombe di Davide, fino alla piscina artificiale e
fino alla casa dei Prodi. 17Dopo di lui lavoravano alle riparazioni
i leviti, sotto Recum figlio di Bani; accanto a lui lavorava per il suo
distretto Casabià, capo della metà del distretto di Keilà. 18Dopo di
lui lavoravano alle riparazioni i loro fratelli, sotto Binnui figlio di
Chenadàd, capo dell'altra metà del distretto di Keilà; 19accanto a
lui Ezer figlio di Giosuè, capo di Mizpà, restaurava un'altra parte delle mura,
di fronte alla salita dell'arsenale, all'angolo. 20Dopo di lui
Baruch figlio di Zaccai ne restaurava con ardore un'altra parte dall'angolo
fino alla porta della casa di Eliasìb sommo sacerdote. 21Dopo di lui
Meremòt figlio di Uria, figlio di Akkoz, ne restaurava un'altra parte, dalla
porta della casa di Eliasìb fino all'estremità della casa di Eliasìb. 22Dopo
di lui lavoravano i sacerdoti che abitavano la periferia. 23Dopo di
loro Beniamino e Cassùb lavoravano di fronte alla loro casa. Dopo di loro
Azaria figlio di Maaseia, figlio di Anania, lavorava presso la sua casa. 24Dopo
di lui Binnui figlio di Chenadàd restaurò un'altra parte delle mura, dalla casa
di Azaria fino alla svolta, cioè all'angolo. 25Palal figlio di Uzai
lavorò di fronte alla svolta e alla torre sporgente dal piano di sopra della
reggia, che dà sul cortile della prigione dopo di lui lavorava Pedaia figlio di
Pareos. 26Gli oblati che abitavano sull'Ofel, lavoravano fin davanti
alla porta delle Acque, verso oriente, e di fronte alla torre sporgente. 27Dopo
di loro quelli di Tekòa ne restaurarono un'altra parte, di fronte alla gran
torre sporgente e fino al muro dell'Ofel. 28I sacerdoti lavoravano
alle riparazioni sopra la porta dei Cavalli, ciascuno di fronte alla sua casa. 29Dopo
di loro Zadòk figlio di Immer lavorava di fronte alla sua casa. Dopo di lui
lavorava Semaia figlio di Secania, custode della porta d'oriente. 30Dopo
di lui Anania figlio di Selemia e Canun sesto figlio di Zalaf restaurarono
un'altra parte delle mura. Dopo di loro Mesullàm figlio di Berechia lavorava di
fronte alla sua stanza. 31Dopo di lui Malchia, uno degli orefici,
lavorava fino alla casa degli oblati e dei mercanti, di fronte alla porta della
Rassegna e fino al piano di sopra dell'angolo. 32Gli orefici e i
mercanti lavorarono alle riparazioni fra il piano di sopra dell'angolo e la
porta delle Pecore.
33Quando Sanballàt seppe che noi edificavamo le mura, si adirò, si
indignò molto, si fece beffe dei Giudei 34e disse in presenza dei
suoi fratelli e dei soldati di Samaria: "Che vogliono fare questi
miserabili Giudei? Rifarsi le mura e farvi subito sacrifici? Vogliono finire in
un giorno? Vogliono far rivivere pietre sepolte sotto mucchi di polvere e
consumate dal fuoco?". 35Tobia l'Ammonita, che gli stava
accanto, disse: "Edifichino pure! Se una volpe vi salta su, farà crollare
il loro muro di pietra!".
36Ascolta, Dio nostro, come siamo disprezzati! Fa' ricadere sul loro
capo il loro dileggio e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitù! 37Non
coprire la loro iniquità e non sia cancellato dalla tua vista il loro peccato,
perché hanno offeso i costruttori.
38Noi dunque andavamo ricostruendo le mura che furono dappertutto
portate fino a metà altezza; il popolo aveva preso a cuore il lavoro.
1Ma quando Sanballàt, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e
gli Asdoditi seppero che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva e
che le brecce cominciavano a chiudersi, si adirarono molto 2e tutti
assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e crearvi confusione. 3Allora
noi pregammo il nostro Dio e contro di loro mettemmo sentinelle di giorno e di
notte per difenderci dai loro attacchi. 4Quelli di Giuda dicevano:
"Le forze dei portatori vengono meno e le macerie sono molte; noi non
potremo costruire le mura!". 5I nostri avversari dicevano:
"Senza che s'accorgano di nulla, noi piomberemo in mezzo a loro, li
uccideremo e faremo cessare i lavori". 6Poiché i Giudei che
dimoravano vicino a loro vennero a riferirci dieci volte: "Da tutti i
luoghi ai quali vi volgete, essi saranno contro di noi", 7io,
nelle parti sottostanti a ciascun posto oltre le mura, in luoghi scoperti,
disposi il popolo per famiglie, con le loro spade, le loro lance, i loro archi.
8Dopo aver considerato la cosa, mi alzai e dissi ai notabili, ai
magistrati e al resto del popolo: "Non li temete! Ricordatevi del Signore
grande e tremendo; combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e le
vostre figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!". 9Quando
i nostri nemici vennero a sapere che eravamo informati della cosa, Dio fece
fallire il loro disegno e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al suo lavoro. 10Da
quel giorno la metà dei miei giovani lavorava e l'altra metà stava armata di
lance, di scudi, di archi, di corazze; i capi erano dietro tutta la casa di
Giuda. 11Quelli che costruivano le mura e quelli che portavano o
caricavano i pesi, con una mano lavoravano e con l'altra tenevano la loro arma;
12tutti i costruttori, lavorando, portavano ciascuno la spada cinta
ai fianchi. Il trombettiere stava accanto a me. 13Dissi allora ai
notabili, ai magistrati e al resto del popolo: "L'opera è grande ed estesa
e noi siamo sparsi sulle mura e distanti l'uno dall'altro. 14Dovunque
udirete il suono della tromba, raccoglietevi presso di noi; il nostro Dio
combatterà per noi". 15Così continuavamo i lavori, mentre la
metà della mia gente teneva impugnata la lancia, dall'apparire dell'alba allo
spuntar delle stelle. 16Anche in quell'occasione dissi al popolo:
"Ognuno con il suo aiutante passi la notte dentro Gerusalemme, per far con
noi la guardia durante la notte e riprendere il lavoro di giorno". 17Io
poi, i miei fratelli, i miei servi e gli uomini di guardia che mi seguivano,
non ci togliemmo mai le vesti; ognuno teneva l'arma a portata di mano.
1Si alzò un gran lamento da parte della gente del
popolo e delle loro mogli contro i loro fratelli Giudei. 2Alcuni
dicevano: "Noi, i nostri figli e le nostre figlie siamo numerosi; ci si
dia il grano perché possiamo mangiare e vivere!". 3Altri
dicevano: "Dobbiamo impegnare i nostri campi, le nostre vigne e le nostre
case per assicurarci il grano durante la carestia!". 4Altri
ancora dicevano: "Abbiamo preso denaro a prestito sui nostri campi e sulle
nostre vigne per pagare il tributo del re. 5La nostra carne è come
la carne dei nostri fratelli, i nostri figli sono come i loro figli; ecco
dobbiamo sottoporre i nostri figli e le nostre figlie alla schiavitù e alcune
delle nostre figlie sono già state ridotte schiave; noi non abbiamo via
d'uscita, perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d'altri". 6Quando
udii i loro lamenti e queste parole, ne fui molto indignato. 7Dopo
aver riflettuto dentro di me, ripresi duramente i notabili e i magistrati e
dissi loro: "Dunque voi esigete un interesse da usuraio dai nostri
fratelli?". Convocai contro di loro una grande assemblea 8e
dissi loro: "Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i
nostri fratelli Giudei che si erano venduti agli stranieri e voi stessi
vendereste i vostri fratelli ed essi si venderebbero a noi?". Allora
quelli tacquero e non seppero che rispondere. 9Io dissi:
"Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste voi camminare nel
timore del nostro Dio per non essere scherniti dagli stranieri nostri nemici? 10Anch'io,
i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano.
Ebbene, condoniamo loro questo debito! 11Rendete loro oggi stesso i
loro campi, le loro vigne, i loro oliveti e le loro case e l'interesse del
denaro del grano, del vino e dell'olio di cui siete creditori nei loro
riguardi". 12Quelli risposero: "Restituiremo e non
esigeremo più nulla da loro; faremo come tu dici". Allora chiamai i
sacerdoti e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la
promessa. 13Poi scossi la piega anteriore del mio mantello e dissi:
"Così Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà
mantenuto questa promessa e così sia egli scosso e vuotato di tutto!".
Tutta l'assemblea disse: "Amen" e lodarono il Signore. Il popolo
mantenne la promessa.
14Di più, da quando il re mi aveva stabilito loro governatore nel
paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse,
durante dodici anni, né io né i miei fratelli mangiammo la provvista assegnata
al governatore. 15I governatori che mi avevano preceduto, avevano
gravato il popolo, ricevendone pane e vino, oltre a quaranta sicli d'argento;
perfino i loro servi angariavano il popolo, ma io non ho fatto così, poiché ho
avuto timore di Dio. 16Anzi ho messo mano ai lavori di queste mura e
non abbiamo comperato alcun podere. Tutti i miei giovani erano raccolti là a
lavorare. 17Avevo alla mia tavola centocinquanta uomini, Giudei e
magistrati, oltre a quelli che venivano a noi dalle nazioni vicine. 18Quel
che si preparava a mie spese ogni giorno era un bue, sei capi scelti di
bestiame minuto e cacciagione; ogni dieci giorni vino per tutti in abbondanza.
Tuttavia non ho mai chiesto la provvista assegnata al governatore, perché il
popolo era già gravato abbastanza a causa dei lavori. 19Mio Dio,
ricordati in mio favore per quanto ho fatto a questo popolo.
1Quando Sanballàt e Tobia e Ghesem l'Arabo e gli altri
nostri nemici seppero che io avevo riedificato le mura e che non vi era più
rimasta alcuna breccia, sebbene ancora io non avessi messo i battenti alle
porte, 2Sanballàt e Ghesem mi mandarono a dire: "Vieni e
troviamoci insieme a Chefirim, nella valle di Oni". Essi pensavano di
farmi del male. 3Ma io inviai loro messaggeri a dire: "Sto
facendo un gran lavoro e non posso scendere: perché dovrebbe interrompersi il
lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?". 4Essi
mandarono quattro volte a dirmi la stessa cosa e io risposi nello stesso modo.
5Allora Sanballàt mi mandò a dire la stessa cosa la quinta volta per
mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, 6nella
quale stava scritto: "Si sente dire fra queste nazioni, e Gasmù lo
afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi e perciò tu ricostruisci le
mura e, secondo queste voci, tu diventeresti loro re 7e avresti
inoltre stabilito profeti per far questa proclamazione a Gerusalemme: Vi è un
re in Giuda! Or questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque e
consultiamoci assieme". 8Ma io gli feci rispondere: "Le
cose non stanno come tu dici, ma tu inventi!". 9Tutta quella
gente infatti ci voleva impaurire e diceva: "Le loro mani desisteranno e
il lavoro non si farà". Ora invece si sono irrobustite le mie mani!
10Io andai a casa di Semaia figlio di Delaia, figlio di Meetabèel,
che si era rinchiuso là dentro; egli mi disse: "Troviamoci insieme nel
tempio, dentro il santuario, e chiudiamo le porte del santuario, perché
verranno ad ucciderti, di notte verranno ad ucciderti". 11Ma io
risposi: "Un uomo come me può darsi alla fuga? Un uomo della mia
condizione potrebbe entrare nel santuario per salvare la vita? No, io non
entrerò". 12Compresi che non era mandato da Dio, ma aveva
pronunziato quella profezia a mio danno, perché Tobia e Sanballàt l'avevano
prezzolato. 13Era stato pagato per impaurirmi e indurmi ad agire in
quel modo e a peccare, per farmi una cattiva fama ed espormi al disonore. 14Mio
Dio, ricordati di Tobia e di Sanballàt, per queste loro opere; anche della
profetessa Noadia e degli altri profeti che cercavano di spaventarmi!
15Le mura furono condotte a termine il venticinquesimo giorno di
Elul, in cinquantadue giorni. 16Quando tutti i nostri nemici lo
seppero, tutte le nazioni che stavano intorno a noi furono prese da timore e
restarono molto sorprese alla vista e dovettero riconoscere che quest'opera si
era compiuta per l'intervento del nostro Dio. 17In quei giorni i
notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia e da Tobia ne ricevevano;
18infatti molti in Giuda erano suoi alleati, perché egli era genero
di Secania figlio di Arach e suo figlio Giovanni aveva sposato la figlia di
Mesullàm figlio di Berechia. 19Anche in mia presenza parlavano bene
di lui e gli riferivano le mie parole. Anche Tobia mandava lettere per
intimorirmi.
1Quando le mura furono riedificate e io ebbi messo a
posto le porte e i portinai, i cantori e i leviti furono stabiliti nei loro
uffici, 2diedi il governo di Gerusalemme a Canàni mio fratello e ad
Anania comandante della cittadella, perché era un uomo fedele e temeva Dio più
di tanti altri. 3Ordinai loro: "Le porte di Gerusalemme non si
aprano finché il sole non comincia a scaldare e si chiudano e si sbarrino le
porte mentre i cittadini sono ancora in piedi; si stabiliscano delle guardie
prese fra gli abitanti di Gerusalemme, ognuno al suo turno e ognuno davanti
alla propria casa".
4La città era spaziosa e grande; ma dentro vi era poca gente e non
si costruivano case. 5Il mio Dio mi ispirò di radunare i notabili, i
magistrati e il popolo, per farne il censimento.
Trovai il registro genealogico di quelli che erano tornati dall'esilio la prima
volta e vi trovai scritto quanto segue:
6Questi sono gli abitanti della provincia che sono tornati
dall'esilio: quelli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportati e che
erano tornati in Gerusalemme e in Giudea, ognuno nella sua città. 7Essi
erano tornati con Zorobabele, Giosuè, Neemia, Azaria, Raamia, Nahamani,
Mardocheo, Bilsan, Mispèret, Bigvai, Necum e Baana.
Computo degli uomini del popolo d'Israele:
8Figli di Pareos: duemilacentosettantadue.
9Figli di Sefatia: trecentosettantadue.
10Figli di Arach: seicentocinquantadue.
11Figli di Paat-Moab, cioè i figli di Giosuè e di Ioab:
duemilaottocentodiciotto.
12Figli di Elam: milleduecentocinquantaquattro.
13Figli di Zattu: ottocentoquarantacinque.
14Figli di Zaccai: settecentosessanta.
15Figli di Binnui: seicentoquarantotto.
16Figli di Bebai: seicentoventotto.
17Figli di Azgad: duemilatrecentoventidue.
18Figli di Adonikam: seicentosessantasette.
19Figli di Bigvai: duemilasessantasette.
20Figli di Adin: seicentocinquantacinque.
21Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto.
22Figli di Casum: trecentoventotto.
23Figli di Bezai: trecentoventiquattro.
24Figli di Carif: centododici.
25Figli di Gàbaon: novantacinque.
26Uomini di Betlemme e di Netofa: centottantotto.
27Uomini di Anatòt: centoventotto.
28Uomini di Bet-Azmàvet: quarantadue.
29Uomini di Kiriat-Iearìm, di Chefira e di Beeròt:
settecentoquarantatré.
30Uomini di Rama e di Gheba: seicentoventuno.
31Uomini di Micmas: centoventidue.
32Uomini di Betel e di Ai: centoventitré.
33Uomini di un altro Nebo: cinquantadue.
34Figli di un altro Elam: milleduecentocinquantaquattro.
35Figli di Carim: trecentoventi.
36Figli di Gèrico: trecentoquarantacinque.
37Figli di Lod, di Cadid e di Ono: settecentoventuno.
38Figli di Senaà: tremilanovecentotrenta.
39I sacerdoti: figli di Iedaia della casa di Giosuè:
novecentosessantatré.
40Figli di Immer: millecinquantadue.
41Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette.
42Figli di Carim: millediciassette.
43I leviti: figli di Giosuè, cioè di Kadmiel, di Binnui e di Odevà:
settantaquattro.
44I cantori: figli di Asaf: centoquarantotto.
45I portieri: figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli
di Catità, figli di Sobai: centotrentotto.
46Gli oblati: figli di Zica, figli di Casufa,
figli di Tabbaot, 47figli di Keros,
figli di Sia, figli di Padon,
48figli di Lebana, figli di Agabà,
figli di Salmai, 49figli di Canan,
figli di Ghiddel, figli di Gacar,
50figli di Reaia, figli di Rezin,
figli di Nekoda, 51figli di Gazzam,
figli di Uzza, figli di Pasèach,
52figli di Besai, figli dei Meunim, figli dei Nefisesim,
53figli di Bakbuk, figli di Cakufa.
figli di Carcur, 54figli di Baslit,
figli di Mechida, figli di Carsa,
55figli di Barkos, figli di Sisara,
figli di Temach, 56figli di Neziach,
figli di Catifa.
57Discendenti dei servi di Salomone: figli di Sotai, figli di
Sofèret, figli di Perida, 58figli di Iaala, figli di Darkon, figli
di Ghiddel, 59figli di Sefatia, figli di Cattil, figli di
Pochéret-Azzebàim, figli di Amòn.
60Totale degli oblati e dei discendenti dei servi di Salomone:
trecentonovantadue.
61Ecco quelli che tornarono da Tel-Melach, da Tel-Carsa, da
Cherub-Addòn e da Immer e che non avevano potuto stabilire il loro casato per
dimostrare che erano della stirpe di Israele: 62figli di Delaia,
figli di Tobia, figli di Nekoda: seicentoquarantadue.
63Tra i sacerdoti: figli di Cobaia, figli di Akkos, figli di
Barzillài, il quale aveva sposato una delle figlie di Barzillài il Galaadita e
fu chiamato con il loro nome. 64Questi cercarono il loro registro
genealogico, ma non lo trovarono e furono quindi esclusi dal sacerdozio; 65il
governatore ordinò loro di non mangiare cose santissime finché non si
presentasse un sacerdote con Urim e Tummim.
66La comunità nel suo totale era di quarantaduemilatrecentosessanta
persone, 67oltre ai loro schiavi e alle loro schiave in numero di
settemilatrecentotrentasette. Avevano anche duecentoquarantacinque cantori e
cantanti. 68Avevano settecentotrentasei cavalli,
duecentoquarantacinque muli, 69quattrocentotrentacinque cammelli,
seimilasettecentoventi asini. 70Alcuni dei capifamiglia offrirono
doni per la fabbrica. Il governatore diede al tesoro mille dracme d'oro,
cinquanta coppe, cinquecentotrenta vesti sacerdotali. 71Alcuni
capifamiglia diedero al tesoro della fabbrica ventimila dracme d'oro e
duemiladuecento mine d'argento. 72Il resto del popolo diede
ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti
sacerdotali. 73aI sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni
del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città.
73bCome giunse il settimo mese, gli Israeliti erano nelle loro
città.
1Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo
sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di
portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele. 2Il
primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti
all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
3Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo
spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e
di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a
sentire il libro della legge. 4Esdra lo scriba stava sopra una
tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui
stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra
Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.
5Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava
più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si
alzò in piedi. 6Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il
popolo rispose: "Amen, amen", alzando le mani; si inginocchiarono e
si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. 7Giosuè,
Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd,
Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi
al suo posto.
8Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con
spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. 9Neemia,
che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano
il popolo dissero a tutto il popolo: "Questo giorno è consacrato al
Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete!". Perché tutto il
popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. 10Poi
Neemia disse loro: "Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e
mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è
consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è
la vostra forza". 11I leviti calmavano tutto il popolo dicendo:
"Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!". 12Tutto
il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa,
perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.
13Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e
i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della
legge. 14Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di
Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del
settimo mese. 15Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo
bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: "Andate al monte e
portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami
di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto". 16Allora
il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto
della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla
piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Èfraim. 17Così
tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece
capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel
giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto
grande. 18Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni
giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e
l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito.
1Il ventiquattro dello stesso mese, gli Israeliti si
radunarono per un digiuno, vestiti di sacco e coperti di polvere. 2Quelli
che appartenevano alla stirpe d'Israele si separarono da tutti gli stranieri,
si presentarono dinanzi a Dio e confessarono i loro peccati e le iniquità dei
loro padri. 3Poi si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano e
fu fatta la lettura del libro della legge del Signore loro Dio, per un quarto
della giornata; per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati e si
prostrarono davanti al Signore loro Dio. 4Giosuè, Bani, Kadmiel,
Sebania, Bunni, Serebia, Bani e Kenani si alzarono sulla pedana dei leviti e
invocarono a gran voce il Signore loro Dio. 5I leviti Giosuè,
Kadmiel, Bani, Casabnia, Serebia, Odia, Sebania e Petachia dissero:
"Alzatevi e benedite il Signore vostro Dio ora e sempre! Si benedica il
tuo nome glorioso che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e di ogni
lode! 6Tu, tu solo sei il Signore, tu hai fatto i cieli, i cieli dei
cieli e tutte le loro schiere, la terra e quanto sta su di essa, i mari e
quanto è in essi; tu fai vivere tutte queste cose e l'esercito dei cieli ti
adora. 7Tu sei il Signore, il Dio che hai scelto Abram, lo hai fatto
uscire da Ur dei Caldei e lo hai chiamato Abramo. 8Tu hai trovato il
suo cuore fedele davanti a te e hai stabilito con lui un'alleanza,
promettendogli di dare alla sua discendenza il paese dei Cananei, degli
Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti, dei Gebusei e dei Gergesei; tu hai
mantenuto la tua parola, perché sei giusto. 9Tu hai visto
l'afflizione dei nostri padri in Egitto e hai ascoltato il loro grido presso il
Mare Rosso; 10hai operato segni e prodigi contro il faraone, contro
tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che
essi avevano trattato i nostri padri con durezza; ti sei fatto un nome fino ad
oggi. 11Hai aperto il mare davanti a loro, ed essi sono passati in
mezzo al mare sull'asciutto; quelli che li inseguivano tu li hai precipitati
nell'abisso, come una pietra in fondo alle acque impetuose.
12Li hai guidati di giorno con una colonna di nube e di notte con
una colonna di fuoco, per rischiarare loro la strada su cui camminare. 13Sei
sceso sul monte Sinai e hai parlato con loro dal cielo e hai dato loro decreti
giusti e leggi di verità, buoni statuti e buoni comandi; 14hai fatto
loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandi, decreti e una legge
per mezzo di Mosè tuo servo. 15Hai dato loro pane del cielo quando
erano affamati e hai fatto scaturire acqua dalla rupe quando erano assetati e
hai comandato loro che andassero a prendere in possesso il paese che avevi
giurato di dare loro.
16Ma essi, i nostri padri, si sono comportati con superbia, hanno
indurito la loro cervice e non hanno obbedito ai tuoi comandi; 17si
sono rifiutati di obbedire e non si sono ricordati dei miracoli che tu avevi
operato in loro favore; hanno indurito la loro cervice e nella loro ribellione
si sono dati un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a
perdonare, pietoso e misericordioso, lento all'ira e di grande benevolenza e
non li hai abbandonati. 18Anche quando si sono fatti un vitello di
metallo fuso e hanno detto: Ecco il tuo Dio che ti ha fatto uscire dall'Egitto!
e ti hanno insultato gravemente, 19tu nella tua misericordia non li
hai abbandonati nel deserto: la colonna di nube che stava su di loro non ha
cessato di guidarli durante il giorno per il loro cammino e la colonna di fuoco
non ha cessato di rischiarar loro la strada su cui camminavano di notte. 20Hai
concesso loro il tuo spirito buono per istruirli e non hai rifiutato la tua
manna alle loro bocche e hai dato loro l'acqua quando erano assetati. 21Per
quarant'anni li hai nutriti nel deserto e non è mancato loro nulla; le loro
vesti non si sono logorate e i loro piedi non si sono gonfiati. 22Poi
hai dato loro regni e popoli e li hai spartiti fra di loro come un sovrappiù;
essi hanno posseduto il paese di Sicon, cioè il paese del re di Chesbòn e il
paese di Og re di Basan.
23Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo e li hai
introdotti nel paese in cui avevi promesso ai loro padri di farli entrare per
possederlo. 24I loro figli vi sono entrati e hanno preso in possesso
il paese; tu hai umiliato dinanzi a loro i Cananei che abitavano il paese e li
hai messi nelle loro mani con i loro re e con i popoli del paese, perché ne
disponessero a loro piacere. 25Essi si sono impadroniti di fortezze,
di una terra grassa, e hanno posseduto case piene d'ogni bene, cisterne
scavate, vigne, oliveti, alberi da frutto in abbondanza; hanno mangiato e si
sono saziati e si sono ingrassati e hanno vissuto in delizie per la tua grande
bontà. 26Ma poi sono stati disobbedienti, si sono ribellati contro
di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi
profeti che li scongiuravano di tornare a te, e ti hanno offeso gravemente. 27Perciò
tu li hai messi nelle mani dei loro nemici, che li hanno oppressi. Ma al tempo
della loro angoscia essi hanno gridato a te e tu li hai ascoltati dal cielo e,
nella tua grande misericordia, tu hai dato loro liberatori, che li hanno
strappati dalle mani dei loro nemici. 28Ma quando avevano pace,
ritornavano a fare il male dinanzi a te, perciò tu li abbandonavi nelle mani
dei loro nemici, che li opprimevano; poi quando ricominciavano a gridare a te,
tu li esaudivi dal cielo; così nella tua misericordia più volte li hai salvati.
29Tu li ammonivi per farli tornare alla tua legge; ma essi si
mostravano superbi e non obbedivano ai tuoi comandi; peccavano contro i tuoi
decreti, che fanno vivere chi li mette in pratica; la loro spalla rifiutava il
giogo, indurivano la loro cervice e non obbedivano. 30Hai pazientato
con loro molti anni e li hai scongiurati per mezzo del tuo spirito e per bocca
dei tuoi profeti; ma essi non hanno voluto prestare orecchio. Allora li hai
messi nelle mani dei popoli dei paesi stranieri. 31Però nella tua
molteplice compassione, tu non li hai sterminati del tutto e non li hai abbandonati
perché sei un Dio clemente e misericordioso. 32Ora, Dio nostro, Dio
grande, potente e tremendo, che mantieni l'alleanza e la misericordia, non
sembri poca cosa ai tuoi occhi tutta la sventura che è piombata su di noi, sui
nostri re, sui nostri capi, sui nostri sacerdoti, sui nostri profeti, sui
nostri padri, su tutto il tuo popolo, dal tempo dei re d'Assiria fino ad oggi.
33Tu sei stato giusto in tutto quello che ci è avvenuto, poiché tu
hai agito fedelmente, mentre noi ci siamo comportati con empietà. 34I
nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messo in
pratica la tua legge e non hanno obbedito né ai comandi né agli ammonimenti con
i quali tu li scongiuravi. 35Essi mentre godevano del loro regno,
del grande benessere che tu largivi loro e del paese vasto e fertile che tu
avevi messo a loro disposizione, non ti hanno servito e non hanno abbandonato
le loro azioni malvage. 36Oggi eccoci schiavi nel paese che tu hai
concesso ai nostri padri perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni.
I suoi prodotti abbondanti sono dei re ai quali tu ci hai sottoposti a causa
dei nostri peccati e che sono padroni dei nostri corpi e del nostro bestiame a
loro piacere, e noi siamo in grande angoscia".
1"A causa di tutto questo noi vogliamo sancire un
impegno stabile e lo mettiamo in iscritto. Sul documento sigillato vi siano le
firme dei nostri capi, dei nostri leviti e dei nostri sacerdoti".
2Sul documento sigillato firmarono Neemia il governatore, figlio di
Akalià, e Sedecìa, 3Seraia, Azaria, Geremia, 4Pascur,
Amaria, Malchia, 5Cattus, Sebania, Malluch, 6Carim,
Meremòt, Abdia, 7Daniele, Ghinneton, Baruch, 8Mesullàm,
Abia, Miamin, 9Maazia, Bilgai, Semaia; questi sono i sacerdoti. 10Leviti:
Giosuè, figlio di Azania, Binnui dei figli di Chenadàd, Kadmiel, 11e
i loro fratelli Sebania, Odia, Kelita, Pelaia, Canàn, 12Mica, Recob,
Casaoià, 13Zaccur, Serebia, Sebania, 14Odia, Bani,
Beninu. 15Capi del popolo: Pareos, Pacat-Moab, Elam, Zattu, Bani, 16Bunni,
Azgad, Bebai, 17Adonia, Bigvai, Adin, 18Ater, Ezechia,
Azzur, 19Odia, Casum, Bezai, 20Carif, Anatòt, Nebai, 21Magpias,
Mesullàm, Chezìr, 22Mesezabeèl, Zadòk, Iaddua, 23Pelatia,
Canan, Anaia, 24Osea, Anania, Cassùb, 25Alloches, Pilca,
Sobek, 26Recum, Casabna, Maaseia, 27Achia, Canàn, Anan, 28Malluch,
Carim, Baana.
29Il resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori,
gli oblati e quanti si erano preparati dai popoli dei paesi stranieri per
aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, quanti
avevano conoscenza e intelligenza, 30si unirono ai loro fratelli più
ragguardevoli e si impegnarono con giuramento a camminare nella legge di Dio,
data per mezzo di Mosè, servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i
comandi del Signore, Dio nostro, le sue decisioni e le sue leggi. 31E
in particolare: a non dare le nostre figlie agli abitanti del paese e a non
prendere le loro figlie per i nostri figli; 32a non comprar nulla in
giorno di sabato o in altro giorno sacro dai popoli che portassero a vendere in
giorno di sabato qualunque genere di merci o di derrate; a lasciare in riposo
la terra ogni settimo anno e a rinunziare a ogni credito. 33Ci siamo
anche imposto per legge di dare ogni anno il terzo di un siclo per il servizio
della casa del nostro Dio: 34per i pani dell'offerta, per il
sacrificio continuo, per l'olocausto perenne, per i sacrifici dei sabati, dei
noviluni, delle feste, per le offerte sacre, per i sacrifici espiatori in
favore di Israele e per ogni lavoro della casa del nostro Dio. 35Tirando
a sorte, noi sacerdoti, leviti e popolo abbiamo deciso circa l'offerta della
legna da portare alla casa del nostro Dio, secondo i nostri casati paterni, a
tempi fissi, anno per anno, perché sia bruciata sull'altare del Signore nostro
Dio, come sta scritto nella legge. 36Ci siamo impegnati a portare
ogni anno nel tempio le primizie del nostro suolo e le primizie di ogni frutto
di qualunque pianta, 37come anche i primogeniti dei nostri figli e
del nostro bestiame, secondo quanto sta scritto nella legge, e i primi parti
del nostro bestiame grosso e minuto, per presentarli nella casa del nostro Dio
ai sacerdoti che prestano servizio nella casa del nostro Dio. 38Ci
siamo anche impegnati a portare ai sacerdoti nelle stanze della casa del nostro
Dio le primizie della nostra pasta, le nostre offerte prelevate, cioè le
primizie dei frutti di qualunque albero, del vino e dell'olio, e a dare la
decima delle rendite del nostro suolo ai leviti. I leviti stessi preleveranno
queste decime in tutti i luoghi da noi coltivati. 39Un sacerdote,
figlio di Aronne, sarà con i leviti quando preleveranno le decime; i leviti
porteranno un decimo della decima alla casa del nostro Dio nelle stanze del
tesoro; 40perché in quelle stanze i figli d'Israele e i figli di
Levi devono portare l'offerta prelevata sul frumento, sul vino e sull'olio; in
quel luogo stanno gli arredi del santuario, i sacerdoti che prestano il
servizio, i portieri e i cantori. Ci siamo impegnati così a non trascurare la
casa del nostro Dio.
1I capi del popolo si sono stabiliti a Gerusalemme; il
resto del popolo ha tirato a sorte per far venire uno su dieci a popolare
Gerusalemme, la città santa; gli altri nove potevano rimanere nelle altre
città. 2Il popolo benedisse quanti si erano offerti spontaneamente
per abitare in Gerusalemme. 3Ecco i capi della provincia che si sono
stabiliti a Gerusalemme, mentre nelle città di Giuda ognuno si è stabilito
nella sua proprietà, nella sua città: Israeliti, sacerdoti, leviti, oblati e i
discendenti dei servi di Salomone.
4A Gerusalemme si sono stabiliti i figli di Giuda e i figli di
Beniamino.
Dei figli di Giuda: Ataia, figlio di Uzzia, figlio di Zaccaria, figlio di
Amaria, figlio di Sefatia, figlio di Macalalèel, dei figli di Perez: 5Maaseia
figlio di Baruch, figlio di Col-Coze, figlio di Cazaia, figlio di Adaia, figlio
di Ioiarib, figlio di Zaccaria, figlio della famiglia Selanita. 6Totale
dei figli di Perez che si sono stabiliti a Gerusalemme: quattrocentosessantotto
uomini valorosi.
7Questi sono i figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio
di Ioed, figlio di Pedaia, figlio di Kolaia, figlio di Maaseia, figlio di
Itiel, figlio di Isaia; 8dopo di lui, Gabbai, Sallai: in tutto,
novecentoventotto. 9Gioele figlio di Zicrì; era loro capo e Giuda
figlio di Assenùa era il secondo capo della città.
10Dei sacerdoti: Iedaia, Ioiarìb, Iachin, 11Seraia figlio
di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di Meraiòt, figlio di
Achitùb, capo del tempio, 12e i loro fratelli addetti al lavoro del
tempio, in numero di ottocentoventidue; Adaia figlio di Ierocam, figlio di
Pelalia, figlio di Amsi, figlio di Zaccaria, figlio di Pascur, figlio di
Malchia, 13e i suoi fratelli, capi delle casate, in numero di
duecentoquarantadue; Amasai figlio di Azareèl, figlio di Aczai, figlio di
Mesillemòt, figlio di Immer, 14e i loro fratelli uomini valorosi, in
numero di centoventotto; Zabdiel figlio di Ghedolìm era loro capo.
15Dei leviti: Semaia figlio di Cassùb, figlio di Azrikam, figlio di
Casabià, figlio di Bunni; 16Sabbetài e Iozabàd, preposti al servizio
esterno del tempio, fra i capi dei leviti; 17Mattania figlio di
Mica, figlio di Zabdi, figlio di Asaf, il capo della salmodia, che intonava le
lodi durante la preghiera; Bakbukia che gli veniva secondo tra i suoi fratelli;
Abda figlio di Sammua, figlio di Galal, figlio di Ieditun. 18Totale
dei leviti nella città santa: duecentottantaquattro.
19I portieri: Akkub, Talmon e i loro fratelli, custodi delle porte:
centosettantadue.
20Il resto d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti si è stabilito in
tutte le città di Giuda, ognuno nella sua proprietà.
21Gli oblati si sono stabiliti sull'Ofel e Zica e Ghispa erano a
capo degli oblati. 22Il capo dei leviti a Gerusalemme era Uzzi
figlio di Bani, figlio di Casabià, figlio di Mattania, figlio di Mica, dei
figli di Asaf, che erano i cantori addetti al servizio del tempio; 23poiché
vi era un ordine del re che riguardava i cantori e vi era una provvista
assicurata loro ogni giorno.
24Petachia figlio di Mesezabeel, dei figli di Zerach, figlio di
Giuda, suppliva il re per tutti gli affari del popolo.
25Quanto ai villaggi con le loro campagne, alcuni figli di Giuda si
sono stabiliti in Kiriat-Arba e nei villaggi dipendenti, in Dibon e nei suoi
villaggi, in Iekabseèl e nei suoi villaggi, 26in Iesuà, in Molada, in
Bet-Pelet, 27in Cazar-Sual, in Bersabea e nei suoi villaggi, 28in
Ziklàg, in Mecona e nei suoi villaggi, 29in En-Rimmòn, in Zorea, in
Iarmut, 30in Zanoach, in Adullam e nei suoi villaggi, in Lachis e
nei suoi villaggi, in Azeka e nei suoi villaggi. Si sono stabiliti da Bersabea
fino alla valle di Hinnòm. 31I figli di Beniamino si sono stabiliti
a Gheba, Micmas, Ai, Betel e nei luoghi che ne dipendevano; 32ad
Anatòt, Nob, Anania, 33a Cazòr, Rama, Ghittàim, 34Cadid,
Zeboim, Neballat, 35e Lod e Ono, nella valle degli Artigiani. 36Dei
leviti parte si è stabilita con Giuda, parte con Beniamino.
1Questi sono i sacerdoti e i leviti che sono tornati
con Zorobabèle figlio di Sealtiel, e con Giosuè: Seraia, Geremia, Esdra, 2Amaria,
Malluch, Cattus, 3Secania, Recum, Meremòt, 4Iddo,
Ghinneton, Abia, 5Miamin, Maadia, Bilga, 6Semaia,
Ioiarìb, Iedaia, 7Sallu, Amok, Chelkia, Iedaia. Questi erano i capi
dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Giosuè.
8Leviti: Giosuè, Binnui, Kadmiel, Serebia, Giuda, Mattania, che con
i suoi fratelli era preposto al canto degli inni di lode. 9Bakbukia
e Unni, loro fratelli, stavano di fronte a loro secondo i loro turni di
servizio.
10Giosuè generò Ioiachìm; Ioiachìm generò Eliasìb; Eliasìb generò
Ioiadà; 11Ioiadà generò Giònata; Giònata generò Iaddua.
12Al tempo di Ioiachìm i sacerdoti che erano i capi delle casate
sacerdotali erano i seguenti: del casato di Seraia, Meraia; di quello di
Geremia, Anania; 13di quello di Esdra, Mesullàm; di quello di
Amaria, Giovanni; 14di quello di Malluk, Giònata; di quello di
Sebania, Giuseppe; 15di quello di Carim, Adna; di quello di Meraiòt,
Chelkài; 16di quello di Iddo, Zaccaria; di quello di Ghinneton,
Mesullàm; 17di quello di Abia, Zicrì; di quello di Miniamìn...; di
quello di Moadia, Piltai; 18di quello di Bilga, Sammua; di quello di
Semaia, Giònata; 19di quello di Ioiarìb, Mattenai; di quello di
Iedaia, Uzzi; 20di quello di Sallu, Kallài; di quello di Amok, Eber;
21di quello di Chelkia, Casabià; di quello di Iedaia, Netaneèl. 22I
leviti furono registrati, quanto ai capi casato, al tempo di Eliasìb, di
Ioiadà, di Giovanni e di Iaddua; e i sacerdoti sotto il regno di Dario, il
Persiano. 23I capi dei casati levitici sono registrati nel libro
delle Cronache fino al tempo di Giovanni, figlio di Eliasìb. 24I
capi dei leviti Casabià, Serebia, Giosuè, figlio di Kadmiel, insieme con i loro
fratelli, che stavano di fronte a loro, dovevano cantare inni e lodi a turni
alternati, secondo l'ordine di Davide, uomo di Dio. 25Mattania,
Bakbukia, Abdia, Mesullàm, Talmon, Akkub erano portieri e facevano la guardia
ai magazzini delle porte. 26Questi vivevano al tempo di Ioiachìm
figlio di Giosuè, figlio di Iozadàk e al tempo di Neemia il governatore e di
Esdra sacerdote e scriba.
27Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a
cercare i leviti da tutti i luoghi dove si trovavano, per farli venire a
Gerusalemme, perché la dedicazione si celebrasse con gioia, con inni e cantici
e suono di cembali, saltéri e cetre. 28Gli appartenenti al corpo dei
cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei
Netofatiti, 29da Bet-Gàlgala e dal territorio di Gheba e d'Azmàvet;
poiché i cantori si erano edificati villaggi nei dintorni di Gerusalemme. 30I
sacerdoti e i leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le
mura. 31Allora io feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai
due grandi cori. Il primo s'incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la
porta del Letame; 32dietro questo coro camminavano Osea, metà dei
capi di Giuda, 33Azaria, Esdra, Mesullàm, 34Giuda,
Beniamino, Semaia, Geremia, 35appartenenti al coro dei sacerdoti con
le trombe; Zaccaria figlio di Giònata, figlio di Semaia, figlio di Mattania,
figlio di Michea, figlio di Zaccur, figlio di Asaf, 36e i suoi
fratelli Semaia, Azareèl, Milalài, Ghilalài, Maài, Netaneèl, Giuda, Canàni, con
gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio; Esdra lo scriba camminava alla
loro testa. 37Giunti alla porta della Fonte, salirono davanti a loro
per la scalinata della città di Davide sulle mura in salita, oltre la casa di
Davide, fino alla porta delle Acque, a oriente. 38Il secondo coro si
incamminò a sinistra e io lo seguivo, con l'altra metà del popolo, sopra le
mura. Passando oltre la torre dei Forni, esso andò fino al muro Largo, 39poi
oltre la porta di Èfraim, la porta Vecchia, la porta dei Pesci, la torre di
Cananeèl, la torre di Mea, giunse fino alla porta delle Pecore; il coro si
fermò alla porta della Prigione. 40I due cori si fermarono nella
casa di Dio; così feci io, con la metà dei magistrati che si trovavano con me, 41e
i sacerdoti Eliakìm, Maaseia, Miniamin, Michea, Elioenai, Zaccaria, Anania con
le trombe 42e Maaseia, Semaia, Eleàzaro, Uzzi, Giovanni, Malchia,
Elam, Ezer. I cantori facevano sentire la voce e Izrachia ne era il direttore. 43In
quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici e si allietò, perché Dio gli
aveva concesso una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono e
la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano.
44In quel tempo, alcuni uomini furono preposti alle stanze che
servivano da magazzini delle offerte, delle primizie, delle decime, perché vi
raccogliessero dalle campagne dipendenti dalla città le parti assegnate dalla
legge ai sacerdoti e ai leviti; perché i Giudei gioivano vedendo i sacerdoti e
i leviti ai loro posti. 45Questi osservavano ciò che si riferiva al
servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i
cantori e i portieri, secondo l'ordine di Davide e di Salomone suo figlio. 46Poiché
già anticamente, al tempo di Davide e di Asaf, vi erano capi cantori e venivano
innalzati canti di lode e di ringraziamento a Dio. 47Tutto Israele,
al tempo di Zorobabele e di Neemia, dava ogni giorno le porzioni assegnate ai
cantori e ai portieri; dava ai leviti le cose consacrate e i leviti davano ai
figli di Aronne le cose consacrate che loro spettavano.
1In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro
di Mosè e vi si trovò scritto che l'Ammonita e il Moabita non dovevano mai
entrare nella comunità di Dio, 2perché non erano venuti incontro
agli Israeliti con il pane e l'acqua e perché avevano prezzolato contro di loro
Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in
benedizione. 3Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele
tutto l'elemento straniero che vi si trovava mescolato.
4Prima di questo il sacerdote Eliasìb, che era preposto alle stanze
della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia, 5aveva messo a
disposizione di quest'ultimo una camera grande dove, prima di allora, si
riponevano le offerte, l'incenso, gli arredi, la decima del grano, del vino e
dell'olio, quanto spettava per legge ai leviti, ai cantori, ai portieri, e la
parte che se ne prelevava per i sacerdoti. 6Quando si faceva tutto
questo, io non ero a Gerusalemme, perché nell'anno trentaduesimo di Artaserse
re di Babilonia ero tornato presso il re; ma dopo qualche tempo, ottenuta una
licenza dal re, 7tornai a Gerusalemme e mi accorsi del male che
Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, mettendo a sua disposizione una stanza
nei cortili del tempio. 8La cosa mi dispiacque molto e feci gettare
fuori dalla stanza tutte le masserizie appartenenti a Tobia; 9poi
ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci ricollocare gli arredi del
tempio, le offerte e l'incenso.
10Seppi anche che le porzioni dovute ai leviti non erano state date
e che i leviti e i cantori, incaricati del servizio, erano fuggiti ognuno al
suo paese. 11Allora rimproverai i magistrati e dissi loro:
"Perché la casa di Dio è stata abbandonata?". Poi radunai i leviti e
i cantori e li ristabilii nei loro uffici. 12Allora tutto Giuda
portò ai magazzini le decime del frumento, del vino e dell'olio; 13affidai
la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba Zadòk, e a
Pedaia, uno dei leviti; ai quali aggiunsi Canan figlio di Zaccur, figlio di
Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Il loro ufficio era di fare le
ripartizioni tra i loro fratelli.
14Ricordati per questo di me, Dio mio, e non cancellare le opere di
pietà che ho fatte per la casa del mio Dio e per il suo servizio!
15In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini in
giorno di sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini,
e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, che introducevano a
Gerusalemme in giorno di sabato; io protestai a causa del giorno in cui
vendevano le derrate. 16C'erano anche alcuni di Tiro stabiliti a
Gerusalemme che importavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano ai figli
di Giuda in giorno di sabato e in Gerusalemme. 17Allora io
rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: "Che cosa è mai questo male
che fate, profanando il giorno di sabato? 18I nostri padri non hanno
fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e su questa città
tutti questi mali. Voi accrescete l'ira accesa contro Israele, profanando il
sabato!". 19Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a
essere nell'ombra della sera, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero
chiuse e che non si riaprissero fino dopo il sabato; collocai alcuni miei servi
alle porte, perché nessun carico entrasse in città durante il sabato. 20Così
i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori
di Gerusalemme. 21Allora io protestai contro di loro e dissi:
"Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un'altra volta,
vi farò arrestare". Da quel momento non vennero più in giorno di sabato. 22Ordinai
ai leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare
il giorno del sabato.
Anche per questo ricordati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo la tua
grande misericordia!
23In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati
con donne di Asdòd, di Ammòn e di Moab; 24la metà dei loro figli
parlava l'asdodeo, conosceva soltanto la lingua di questo o quest'altro popolo,
non sapeva parlare giudaico. 25Io li rimproverai, li maledissi, ne
picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare nel nome di Dio che
non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso
come mogli le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi. 26Dissi:
"Salomone, re d'Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo fra
le molte nazioni non ci fu un re simile a lui; era amato dal suo Dio e Dio
l'aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare
anche lui. 27Si dovrà dunque dire di voi che commettete questo
grande male, che siete infedeli al nostro Dio, prendendo mogli
straniere?". 28Uno dei figli di Ioiadà figlio di Eliasìb, il
sommo sacerdote, era genero di Sanballàt il Coronita; io lo cacciai via da me. 29Ricordati
di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il sacerdozio e l'alleanza dei
sacerdoti e dei leviti. 30Così li purificai da ogni consuetudine
straniera e ristabilii i servizi dei sacerdoti e dei leviti, assegnando a
ciascuno il suo lavoro. 31Diedi anche disposizioni circa l'offerta
della legna ai tempi stabiliti, e circa le primizie.
32Ricordati di me, mio Dio, per il mio bene!
1Libro della storia di Tobi, figlio di Tòbiel, figlio
di Anàniel, figlio di Àduel, figlio di Gàbael, della discendenza di Àsiel,
della tribù di Nèftali. 2Al tempo di Salmanàssar, re degli Assiri,
egli fu condotto prigioniero da Tisbe, che sta a sud di Kades di Nèftali,
nell'alta Galilea, sopra Casor, verso occidente, a nord di Sefet.
3Io, Tobi, passavo i giorni della mia vita seguendo le vie della
verità e della giustizia. Ai miei fratelli e ai miei compatrioti, che erano
stati condotti con me in prigionia a Ninive, nel paese degli Assiri, facevo molte
elemosine. 4Mi trovavo ancora al mio paese, la terra d'Israele, ed
ero ancora giovane, quando la tribù del mio antenato Nèftali abbandonò la casa
di Davide e si staccò da Gerusalemme, la sola città fra tutte le tribù
d'Israele scelta per i sacrifici. In essa era stato edificato il tempio, dove
abita Dio, ed era stato consacrato per tutte le generazioni future. 5Tutti
i miei fratelli e quelli della tribù del mio antenato Nèftali facevano
sacrifici sui monti della Galilea al vitello che Geroboàmo re d'Israele aveva
fabbricato in Dan. 6Io ero il solo che spesso mi recavo a
Gerusalemme nelle feste, per obbedienza ad una legge perenne prescritta a tutto
Israele. Correvo a Gerusalemme con le primizie dei frutti e degli animali, con
le decime del bestiame e con la prima lana che tosavo alle mie pecore. 7Consegnavo
tutto ai sacerdoti, figli di Aronne, per l'altare. Davo anche ai leviti che
allora erano in funzione a Gerusalemme le decime del grano, del vino,
dell'olio, delle melagrane, dei fichi e degli altri frutti. Per sei anni
consecutivi convertivo in danaro la seconda decima e la spendevo ogni anno a
Gerusalemme. 8La terza decima poi era per gli orfani, le vedove e i
forestieri che si trovavano con gli Israeliti. La portavo loro ogni tre anni e
la si consumava insieme, come vuole la legge di Mosè e secondo le
raccomandazioni di Debora moglie di Anàniel, la madre di nostro padre, poiché
mio padre, morendo, mi aveva lasciato orfano. 9Quando divenni
adulto, sposai Anna, una donna della mia parentela, e da essa ebbi un figlio
che chiamai Tobia. 10Dopo la deportazione in Assiria, quando fui
condotto prigioniero e arrivai a Ninive, tutti i miei fratelli e quelli della
mia gente mangiavano i cibi dei pagani; 11ma io mi guardai bene dal
farlo. 12Poiché restai fedele a Dio con tutto il cuore, 13l'Altissimo
mi fece trovare il favore di Salmanàssar, del quale presi a trattare gli
affari. 14Venni così nella Media, dove, finché egli visse, conclusi
affari per conto suo. Fu allora che a Rage di Media, presso Gabael, un mio parente
figlio di Gabri, depositai in sacchetti la somma di dieci talenti d'argento. 15Quando
Salmanàssar morì, gli successe il figlio Sennàcherib. Allora le strade della
Media divennero impraticabili e non potei più tornarvi. 16Al tempo
di Salmanàssar facevo spesso l'elemosina a quelli della mia gente; 17donavo
il pane agli affamati, gli abiti agli ignudi e, se vedevo qualcuno dei miei
connazionali morto e gettato dietro le mura di Ninive, io lo seppellivo. 18Seppellii
anche quelli che aveva uccisi Sennàcherib, quando tornò fuggendo dalla Giudea,
al tempo del castigo mandato dal re del cielo sui bestemmiatori. Nella sua
collera egli ne uccise molti; io sottraevo i loro corpi per la sepoltura e
Sennàcherib invano li cercava. 19Ma un cittadino di Ninive andò ad informare
il re che io li seppellivo di nascosto. Quando seppi che il re conosceva il
fatto e che mi si cercava per essere messo a morte, colto da paura, mi diedi
alla fuga. 20I miei beni furono confiscati e passarono tutti al
tesoro del re. Mi restò solo la moglie Anna con il figlio Tobia. 21Neanche
quaranta giorni dopo, il re fu ucciso da due suoi figli, i quali poi fuggirono
sui monti dell'Ararat. Gli successe allora il figlio Assarhaddon. Egli nominò
Achikar, figlio di mio fratello Ànael, incaricato della contabilità del regno
ed ebbe la direzione generale degli affari. 22Allora Achikar prese a
cuore la mia causa e potei così ritornare a Ninive. Al tempo di Sennàcherib re
degli Assiri, Achikar era stato gran coppiere, ministro della giustizia,
amministratore e sovrintendente della contabilità e Assarhaddon l'aveva
mantenuto in carica. Egli era mio nipote e uno della mia parentela.
1Sotto il regno di Assarhaddon ritornai dunque a casa
mia e mi fu restituita la compagnia della moglie Anna e del figlio Tobia. Per
la nostra festa di pentecoste, cioè la festa delle settimane, avevo fatto
preparare un buon pranzo e mi posi a tavola: 2la tavola era
imbandita di molte vivande. Dissi al figlio Tobia: "Figlio mio, va', e se
trovi tra i nostri fratelli deportati a Ninive qualche povero, che sia però di
cuore fedele, portalo a pranzo insieme con noi. Io resto ad aspettare che tu
ritorni". 3Tobia uscì in cerca di un povero tra i nostri
fratelli. Di ritorno disse: "Padre!". Gli risposi: "Ebbene,
figlio mio". "Padre - riprese - uno della nostra gente è stato
strangolato e gettato nella piazza, dove ancora si trova". 4Io
allora mi alzai, lasciando intatto il pranzo; tolsi l'uomo dalla piazza e lo
posi in una camera in attesa del tramonto del sole, per poterlo seppellire. 5Ritornai
e, lavatomi, presi il pasto con tristezza, 6ricordando le parole del
profeta Amos su Betel:
"Si cambieranno le vostre feste in lutto, tutti i vostri canti in
lamento". 7E piansi. Quando poi calò il sole, andai a scavare
una fossa e ve lo seppellii. 8I miei vicini mi deridevano dicendo:
"Non ha più paura! Proprio per questo motivo è già stato ricercato per
essere ucciso. È dovuto fuggire ed ora eccolo di nuovo a seppellire i
morti". 9Quella notte, dopo aver seppellito il morto, mi lavai,
entrai nel mio cortile e mi addormentai sotto il muro del cortile. Per il caldo
che c'era tenevo la faccia scoperta, 10ignorando che sopra di me,
nel muro, stavano dei passeri. Caddero sui miei occhi i loro escrementi ancora
caldi, che mi produssero macchie bianche, e dovetti andare dai medici per la
cura. Più essi però mi applicavano farmachi, più mi si oscuravano gli occhi per
le macchie bianche, finché divenni cieco del tutto. Per quattro anni fui cieco
e ne soffersero tutti i miei fratelli. Achikar, nei due anni che precedettero
la sua partenza per l'Elimaide, provvide al mio sostentamento.
11In quel tempo mia moglie Anna lavorava nelle sue stanze a
pagamento, 12tessendo la lana che rimandava poi ai padroni e
ricevendone la paga. Ora nel settimo giorno del mese di Distro, quando essa
tagliò il pezzo che aveva tessuto e lo mandò ai padroni, essi, oltre la mercede
completa, le fecero dono di un capretto per il desinare. 13Quando il
capretto entrò in casa mia, si mise a belare. Chiamai allora mia moglie e le
dissi: "Da dove viene questo capretto? Non sarà stato rubato?
Restituiscilo ai padroni, poiché non abbiamo il diritto di mangiare cosa alcuna
rubata". 14Ella mi disse: "Mi è stato dato in più del
salario". Ma io non le credevo e le ripetevo di restituirlo ai padroni e a
causa di ciò arrossivo di lei. Allora per tutta risposta mi disse: "Dove
sono le tue elemosine? Dove sono le tue buone opere? Ecco, lo si vede bene dal
come sei ridotto!".
1Con l'animo affranto dal dolore, sospirai e piansi.
Poi presi a dire questa preghiera di lamento: 2"Tu sei giusto,
Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e
verità. Tu sei il giudice del mondo. 3Ora, Signore, ricordati di me
e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei
padri. 4Violando i tuoi comandi, abbiamo peccato davanti a te. Tu
hai lasciato che ci spogliassero dei beni; ci hai abbandonati alla prigionia,
alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti,
tra le quali ci hai dispersi. 5Ora, nel trattarmi secondo le colpe
mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo
osservato i tuoi decreti, camminando davanti a te nella verità. 6Agisci
pure ora come meglio ti piace; da' ordine che venga presa la mia vita, in modo
che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la
morte alla vita. I rimproveri che mi tocca sentire destano in me grande dolore.
Signore, comanda che sia tolto da questa prova; fa' che io parta verso l'eterno
soggiorno; Signore, non distogliere da me il volto. Per me infatti è meglio
morire che vedermi davanti questa grande angoscia e così non sentirmi più
insultare!".
7Nello stesso giorno capitò a Sara figlia di Raguele, abitante di
Ecbàtana, nella Media, di sentire insulti da parte di una serva di suo padre. 8Bisogna
sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che Asmodeo, il
cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come
si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: "Sei proprio tu che
uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno
hai potuto godere. 9Perché vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono
morti? Vattene con loro e che da te non abbiamo mai a vedere né figlio né
figlia". 10In quel giorno dunque essa soffrì molto, pianse e
salì nella stanza del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma tornando a
riflettere pensava: "Che non abbiano ad insultare mio padre e non gli
dicano: La sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure.
Così farei precipitare la vecchiaia di mio padre con angoscia negli inferi.
Farò meglio a non impiccarmi e a supplicare il Signore che mi sia concesso di
morire, in modo da non sentire più insulti nella mia vita". 11In
quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: "Benedetto sei tu,
Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte
le tue opere per sempre. 12Ora a te alzo la faccia e gli occhi. 13Di'
che io sia tolta dalla terra, perché non abbia a sentire più insulti. 14Tu
sai, Signore, che sono pura da ogni disonestà con uomo 15e che non
ho disonorato il mio nome, né quello di mio padre nella terra dell'esilio. Io
sono l'unica figlia di mio padre. Egli non ha altri figli che possano
ereditare, né un fratello vicino, né un parente, per il quale io possa serbarmi
come sposa. Già sette mariti ho perduto: perché dovrei vivere ancora? Se tu non
vuoi che io muoia, guardami con benevolenza: che io non senta più
insulti".
16In quel medesimo momento la preghiera di tutti e due fu accolta
davanti alla gloria di Dio 17e fu mandato Raffaele a guarire i due:
a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse
la luce di Dio; a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di
Tobi, e a liberarla dal cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava
a Tobia di sposarla, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora
Tobi rientrava dal cortile in casa e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo
dalla camera.
1In quel giorno Tobi si ricordò del denaro che aveva
depositato presso Gabael in Rage di Media 2e pensò: "Ho
invocato la morte. Perché dunque non dovrei chiamare mio figlio Tobia e
informarlo, prima di morire, di questa somma di denaro?". 3Chiamò
il figlio e gli disse: "Qualora io muoia, dammi una sepoltura decorosa;
onora tua madre e non abbandonarla per tutti i giorni della sua vita; fa' ciò
che è di suo gradimento e non procurarle nessun motivo di tristezza. 4Ricordati,
figlio, che ha corso tanti pericoli per te, quando eri nel suo seno. Quando
morirà, dalle sepoltura presso di me in una medesima tomba. 5Ogni
giorno, o figlio, ricordati del Signore; non peccare né trasgredire i suoi
comandi. Compi opere buone in tutti i giorni della tua vita e non metterti per
la strada dell'ingiustizia. 6Se agirai con rettitudine, riusciranno
le tue azioni, come quelle di chiunque pratichi la giustizia. 7Dei
tuoi beni fa' elemosina. Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si
leverà da te lo sguardo di Dio. 8La tua elemosina sia proporzionata
ai beni che possiedi: se hai molto, da' molto; se poco, non esitare a dare
secondo quel poco. 9Così ti preparerai un bel tesoro per il giorno
del bisogno, 10poiché l'elemosina libera dalla morte e salva
dall'andare tra le tenebre. 11Per tutti quelli che la compiono,
l'elemosina è un dono prezioso davanti all'Altissimo. 12Guardati, o
figlio, da ogni sorta di fornicazione; anzitutto prenditi una moglie dalla
stirpe dei tuoi padri e non una donna straniera, che cioè non sia della stirpe
di tuo padre, perché noi siamo figli di profeti. Ricordati di Noè, di Abramo,
di Isacco e di Giacobbe, nostri padri fin da principio. Essi sposarono tutti
una donna della loro parentela e furono benedetti nei loro figli e la loro
discendenza avrà in eredità la terra. 13Ama, o figlio, i tuoi
fratelli; nel tuo cuore non concepire disprezzo per i tuoi fratelli, figli e
figlie del tuo popolo, e tra di loro scegliti la moglie. L'orgoglio infatti è
causa di rovina e di grande inquietudine. Nella pigrizia vi è povertà e miseria,
perché l'ignavia è madre della fame. 14Non rimandare la paga di chi
lavora per te, ma a lui consegnala subito; se così avrai servito Dio, ti sarà
data la ricompensa. Poni attenzione, o figlio, in quanto fai e sii ben educato
in ogni tuo comportamento. 15Non fare a nessuno ciò che non piace a
te. Non bere vino fino all'ebbrezza e non avere per compagna del tuo viaggio
l'ubriachezza. 16Da' il tuo pane a chi ha fame e fa' parte dei tuoi
vestiti agli ignudi. Da' in elemosina quanto ti sopravanza e il tuo occhio non
guardi con malevolenza, quando fai l'elemosina. 17Versa il tuo vino
e deponi il tuo pane sulla tomba dei giusti, non darne invece ai peccatori. 18Chiedi
il parere ad ogni persona che sia saggia e non disprezzare nessun buon
consiglio. 19In ogni circostanza benedici il Signore e domanda che
ti sia guida nelle tue vie e che i tuoi sentieri e i tuoi desideri giungano a
buon fine, poiché nessun popolo possiede la saggezza, ma è il Signore che
elargisce ogni bene. Il Signore esalta o umilia chi vuole fino nella regione
sotterranea. Infine, o figlio, conserva nella mente questi comandamenti, non
lasciare che si cancellino dal tuo cuore.
20Ora, figlio, ti faccio sapere che ho depositato dieci talenti
d'argento presso Gabael figlio di Gabri, a Rage di Media. 21Non
temere se siamo diventati poveri. Tu avrai una grande ricchezza se avrai il
timor di Dio, se rifuggirai da ogni peccato e farai ciò che piace al Signore
Dio tuo".
1Allora Tobia rispose al padre: "Quanto mi hai
comandato io farò, o padre. 2Ma come potrò riprendere la somma, dal
momento che lui non conosce me, né io conosco lui? Che segno posso dargli,
perché mi riconosca, mi creda e mi consegni il denaro? Inoltre non sono pratico
delle strade della Media per andarvi". 3Rispose Tobi al figlio:
"Mi ha dato un documento autografo e anch'io gli ho consegnato un
documento scritto; lo divisi in due parti e ne prendemmo ciascuno una parte;
l'altra parte la lasciai presso di lui con il denaro. Sono ora vent'anni da
quando ho depositato quella somma. Cercati dunque, o figlio, un uomo di fiducia
che ti faccia da guida. Lo pagheremo per tutto il tempo fino al tuo ritorno.
Va' dunque da Gabael a ritirare il denaro".
4Uscì Tobia in cerca di uno pratico della strada che lo
accompagnasse nella Media. Uscì e si trovò davanti l'angelo Raffaele, non
sospettando minimamente che fosse un angelo di Dio. 5Gli disse:
"Di dove sei, o giovane?". Rispose: "Sono uno dei tuoi fratelli
Israeliti, venuto a cercare lavoro". Riprese Tobia: "Conosci la
strada per andare nella Media?". 6Gli disse: "Certo,
parecchie volte sono stato là e conosco bene tutte le strade. Spesso mi recai
nella Media e alloggiai presso Gabael, un nostro fratello che abita a Rage di
Media. Ci sono due giorni di cammino da Ecbàtana a Rage. Rage è sulle montagne
ed Ecbàtana è nella pianura". 7E Tobia a lui: "Aspetta, o
giovane, che vada ad avvertire mio padre. Ho bisogno che tu venga con me e ti
pagherò il tuo salario". 8Gli rispose: "Ecco, ti attendo;
soltanto non tardare". 9Tobia andò ad informare suo padre Tobi
dicendogli: "Ecco, ho trovato un uomo tra i nostri fratelli
Israeliti". Gli rispose: "Chiamalo, perché io sappia di che famiglia
e di che tribù è e se è persona fidata per venire con te, o figlio". 10Tobia
uscì a chiamarlo: "Quel giovane, mio padre ti chiama". Entrò da lui.
Tobi lo salutò per primo e l'altro gli disse: "Possa tu avere molta
gioia!". Tobi rispose: "Che gioia posso ancora avere? Sono un uomo
cieco; non vedo la luce del cielo; mi trovo nella oscurità come i morti che non
contemplano più la luce. Anche se vivo, dimoro con i morti; sento la voce degli
uomini, ma non li vedo". Gli rispose: "Fatti coraggio, Dio non
tarderà a guarirti, coraggio!". E Tobi: "Mio figlio Tobia vuole
andare nella Media. Non potresti accompagnarlo? Io ti pagherò, fratello!".
Rispose: "Sì, posso accompagnarlo; conosco tutte le strade. Mi sono recato
spesso nella Media. Ho attraversato tutte le sue pianure e i suoi monti e ne
conosco tutte le strade". 11Tobi a lui: "Fratello, di che
famiglia e di che tribù sei? Indicamelo, fratello". 12Ed egli:
"Che ti serve la famiglia e la tribù? Cerchi una famiglia e una tribù o un
mercenario che accompagni tuo figlio nel viaggio?". L'altro gli disse:
"Voglio sapere con verità di chi tu sei figlio e il tuo vero nome". 13Rispose:
"Sono Azaria, figlio di Anania il grande, uno dei tuoi fratelli". 14Gli
disse allora: "Sii benvenuto e in buona salute, o fratello! Non avertene a
male, fratello, se ho voluto sapere la verità sulla tua famiglia. Tu dunque sei
mio parente, di bella e buona discendenza! Conoscevo Anania e Natan, i due
figli di Semeia il grande. Venivano con me a Gerusalemme e là facevano
adorazione insieme con me; non hanno abbandonato la retta via. I tuoi fratelli
sono brava gente; tu sei di buona radice: sii benvenuto!". 15Continuò:
"Ti dò una dramma al giorno, oltre quello che occorre a te e a mio figlio
insieme. Fa' dunque il viaggio con mio figlio e poi ti darò ancora di
più". 16Gli disse: "Farò il viaggio con lui. Non temere;
partiremo sani e sani ritorneremo, perché la strada è sicura". 17Tobi
gli disse: "Sia con te la benedizione, o fratello!". Si rivolse poi
al figlio e gli disse: "Figlio, prepara quanto occorre per il viaggio e
parti con questo tuo fratello. Dio, che è nei cieli, vi conservi sani fin là e
vi restituisca a me sani e salvi; il suo angelo vi accompagni con la sua
protezione, o figliuolo!".
18Tobia si preparò per il viaggio e, uscito per mettersi in cammino,
baciò il padre e la madre. E Tobi gli disse: "Fa' buon viaggio!". 19Allora
la madre si mise a piangere e disse a Tobi: "Perché hai voluto che mio
figlio partisse? Non è lui il bastone della nostra mano, lui, la guida dei
nostri passi? Si lasci perdere il denaro e vada in cambio di nostro figlio. 20Quel
genere di vita che ci è stato dato dal Signore è abbastanza per noi". 21Le
disse: "Non stare in pensiero: nostro figlio farà buon viaggio e tornerà
in buona salute da noi. I tuoi occhi lo vedranno il giorno in cui tornerà sano
e salvo da te. 22Non stare in pensiero, non temere per loro, o
sorella. Un buon angelo infatti lo accompagnerà, riuscirà bene il suo viaggio e
tornerà sano e salvo". 23Essa cessò di piangere.
1Il giovane partì insieme con l'angelo e anche il cane
li seguì e s'avviò con loro. Camminarono insieme finché li sorprese la prima
sera; allora si fermarono a passare la notte sul fiume Tigri. 2Il
giovane scese nel fiume per lavarsi i piedi, quand'ecco un grosso pesce balzò
dall'acqua e tentò di divorare il piede del ragazzo, che si mise a gridare. 3Ma
l'angelo gli disse: "Afferra il pesce e non lasciarlo fuggire". Il
ragazzo riuscì ad afferrare il pesce e a tirarlo a riva. 4Gli disse
allora l'angelo: "Aprilo e togline il fiele, il cuore e il fegato; mettili
in disparte e getta via invece gli intestini. Il fiele, il cuore e il fegato
possono essere utili medicamenti". 5Il ragazzo squartò il
pesce, ne tolse il fiele, il cuore e il fegato; arrostì una porzione del pesce
e la mangiò; l'altra parte la mise in serbo dopo averla salata. 6Poi
tutti e due insieme ripresero il viaggio, finché non furono vicini alla Media. 7Allora
il ragazzo rivolse all'angelo questa domanda: "Azaria, fratello, che
rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce?". 8Gli
rispose: "Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi in presenza
di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno spirito cattivo e
cesserà in essa ogni vessazione e non ne resterà più traccia alcuna. 9Il
fiele invece serve per spalmarlo sugli occhi di uno affetto da albugine; si
soffia su quelle macchie e gli occhi guariscono".
10Erano entrati nella Media e già erano vicini a Ecbàtana, 11quando
Raffaele disse al ragazzo: "Fratello Tobia!". Gli rispose:
"Eccomi". Riprese: "Questa notte dobbiamo alloggiare presso
Raguele, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata Sara 12e
all'infuori di Sara nessun altro figlio o figlia. Tu, come il parente più
stretto, hai diritto di sposarla più di qualunque altro uomo e di avere in
eredità i beni di suo padre. È una ragazza seria, coraggiosa, molto graziosa e
suo padre è una brava persona". 13E aggiunse: "Tu hai il
diritto di sposarla. Ascoltami, fratello; io parlerò della fanciulla al padre
questa sera, perché la serbi come tua fidanzata. Quando torneremo da Rage,
faremo il matrimonio. So che Raguele non potrà rifiutarla a te o prometterla ad
altri; egli incorrerebbe nella morte secondo la prescrizione della legge di
Mosè, poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia.
Ascoltami, dunque, fratello. Questa sera parleremo della fanciulla e ne
domanderemo la mano. Al nostro ritorno da Rage la prenderemo e la condurremo
con noi a casa tua". 14Allora Tobia rispose a Raffaele:
"Fratello Azaria, ho sentito dire che essa è già stata data in moglie a
sette uomini ed essi sono morti nella stanza nuziale la notte stessa in cui
dovevano unirsi a lei. Ho sentito inoltre dire che un demonio le uccide i
mariti. 15Per questo ho paura: il demonio è geloso di lei, a lei non
fa del male, ma se qualcuno le si vuole accostare, egli lo uccide. Io sono
l'unico figlio di mio padre. Ho paura di morire e di condurre così alla tomba
la vita di mio padre e di mia madre per l'angoscia della mia perdita. Non hanno
un altro figlio che li possa seppellire". 16Ma quello gli
disse: "Hai forse dimenticato i moniti di tuo padre, che ti ha
raccomandato di prendere in moglie una donna del tuo casato? Ascoltami, dunque,
o fratello: non preoccuparti di questo demonio e sposala. Sono certo che questa
sera ti verrà data in moglie. 17Quando però entri nella camera
nuziale, prendi il cuore e il fegato del pesce e mettine un poco sulla brace
degli incensi. L'odore si spanderà, il demonio lo dovrà annusare e fuggirà e
non comparirà più intorno a lei. 18Poi, prima di unirti con essa,
alzatevi tutti e due a pregare. Supplicate il Signore del cielo perché venga su
di voi la sua grazia e la sua salvezza. Non temere: essa ti è stata destinata
fin dall'eternità. Sarai tu a salvarla. Ti seguirà e penso che da lei avrai
figli che saranno per te come fratelli. Non stare in pensiero". 19Quando
Tobia sentì le parole di Raffaele e seppe che Sara era sua consanguinea della
stirpe della famiglia di suo padre, l'amò al punto da non saper più distogliere
il cuore da lei.
1Quando fu entrato in Ecbàtana, Tobia disse:
"Fratello Azaria, conducimi diritto da nostro fratello Raguele". Egli
lo condusse alla casa di Raguele, che trovarono seduto presso la porta del
cortile. Lo salutarono per primi ed egli rispose: "Salute fratelli, siate
i benvenuti!". Li fece entrare in casa. 2Disse alla moglie
Edna: "Quanto somiglia questo giovane a mio fratello Tobi!". 3Edna
domandò loro: "Di dove siete, fratelli?", ed essi risposero:
"Siamo dei figli di Nèftali, deportati a Ninive". 4Disse
allora: "Conoscete nostro fratello Tobi?". Le dissero: "Lo
conosciamo". Riprese: "Come sta?". 5Risposero:
"Vive e sta bene". E Tobia aggiunse: "È mio padre". 6Raguele
allora balzò in piedi, l'abbracciò e pianse. Poi gli disse: "Sii
benedetto, figliolo! Sei il figlio di un ottimo padre. Che sventura per un uomo
giusto e largo di elemosine essere diventato cieco!". Si gettò al collo
del parente Tobia e pianse. 7Pianse anche la moglie Edna e pianse
anche la loro figlia Sara. 8Poi egli macellò un montone del gregge e
fece loro una calorosa accoglienza. 9Si lavarono, fecero le
abluzioni e, quando si furono messi a tavola, Tobia disse a Raffaele:
"Fratello Azaria, domanda a Raguele che mi dia in moglie mia cugina
Sara". 10Raguele udì queste parole e disse al giovane:
"Mangia, bevi e sta' allegro per questa sera, poiché nessuno all'infuori
di te, mio parente, ha il diritto di prendere mia figlia Sara, come del resto
neppure io ho la facoltà di darla ad un altro uomo all'infuori di te, poiché tu
sei il mio parente più stretto. Però, figlio, vogliono dirti con franchezza la
verità. 11L'ho data a sette mariti, scelti tra i nostri fratelli, e
tutti sono morti la notte stessa delle nozze. Ora mangia e bevi, figliolo; il
Signore provvederà". 12Ma Tobia disse: "Non mangerò
affatto né berrò, prima che tu abbia preso una decisione a mio riguardo".
Rispose Raguele: "Lo farò! Essa ti viene data secondo il decreto del libro
di Mosè e come dal cielo è stato stabilito che ti sia data. Prendi dunque tua
cugina, d'ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa
da oggi per sempre. Il Signore del cielo vi assista questa notte, figlio mio, e
vi conceda la sua misericordia e la sua pace".
13Raguele chiamò la figlia Sara e quando essa venne la prese per
mano e l'affidò a Tobia con queste parole: "Prendila; secondo la legge e
il decreto scritto nel libro di Mosè ti viene concessa in moglie. Tienila e
sana e salva conducila da tuo padre. Il Dio del cielo vi assista con la sua
pace". 14Chiamò poi la madre di lei e le disse di portare un
foglio e stese il documento di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie
a Tobia la propria figlia, in base al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò
cominciarono a mangiare e a bere. 15Poi Raguele chiamò la moglie
Edna e le disse: "Sorella mia, prepara l'altra camera e conducila
dentro". 16Essa andò a preparare il letto della camera, come le
aveva ordinato, e vi condusse la figlia. Pianse per lei, poi si asciugò le
lacrime e disse: 17"Coraggio, figlia, il Signore del cielo
cambi in gioia il tuo dolore. Coraggio, figlia!". E uscì.
1Quando ebbero finito di mangiare e di bere, decisero
di andare a dormire. Accompagnarono il giovane e lo introdussero nella camera
da letto. 2Tobia allora si ricordò delle parole di Raffaele: prese
dal suo sacco il fegato e il cuore del pesce e li pose sulla brace
dell'incenso. 3L'odore del pesce respinse il demonio, che fuggì
nelle regioni dell'alto Egitto. Raffaele vi si recò all'istante e in quel luogo
lo incatenò e lo mise in ceppi. 4Gli altri intanto erano usciti e
avevano chiuso la porta della camera. Tobia si alzò dal letto e disse a Sara:
"Sorella, alzati! Preghiamo e domandiamo al Signore che ci dia grazia e
salvezza". 5Essa si alzò e si misero a pregare e a chiedere che
venisse su di loro la salvezza, dicendo: "Benedetto sei tu, Dio dei nostri
padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i
cieli e tutte le creature per tutti i secoli! 6Tu hai creato Adamo e
hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due
nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: non è cosa buona che l'uomo resti
solo; facciamogli un aiuto simile a lui. 7Ora non per lussuria io
prendo questa mia parente, ma con rettitudine d'intenzione. Dègnati di aver
misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia". 8E
dissero insieme: "Amen, amen!". 9Poi dormirono per tutta
la notte.
10Ma Raguele si alzò; chiamò i servi e andò con loro a scavare una
fossa. Diceva infatti: "Caso mai sia morto, non abbiamo a diventare
oggetto di scherno e di ribrezzo". 11Quando ebbero terminato di
scavare la tomba, Raguele tornò in casa; chiamò la moglie 12e le
disse: "Manda in camera una delle serve a vedere se è vivo; così, se è
morto, lo seppelliremo senza che nessuno lo sappia". 13Mandarono
avanti la serva, accesero la lampada e aprirono la porta; essa entrò e li trovò
che dormivano insieme, immersi in un sonno profondo. 14La serva uscì
e riferì loro che era vivo e che non era successo nulla di male. 15Benedissero
allora il Dio del cielo: "Tu sei benedetto, o Dio, con ogni pura
benedizione. Ti benedicano per tutti i secoli! 16Tu sei benedetto,
perché mi hai rallegrato e non è avvenuto ciò che temevo, ma ci hai trattato
secondo la tua grande misericordia. 17Tu sei benedetto, perché hai
avuto compassione dei due figli unici. Concedi loro, Signore, grazia e salvezza
e falli giungere fino al termine della loro vita in mezzo alla gioia e alla
grazia". 18Allora ordinò ai servi di riempire la fossa prima
che si facesse giorno.
19Raguele ordinò alla moglie di fare il pane in abbondanza; andò a
prendere dalla mandria due vitelli e quattro montoni; li fece macellare e
cominciarono così a preparare il banchetto.
20Poi chiamò Tobia e sotto giuramento gli disse: "Per
quattordici giorni non te ne andrai di qui, ma ti fermerai da me a mangiare e a
bere e così allieterai l'anima già tanto afflitta di mia figlia. 21Di
quanto possiedo prenditi la metà e torna sano e salvo da tuo padre. Quando io e
mia moglie saremo morti, anche l'altra metà sarà vostra. Coraggio, figlio! Io
sono tuo padre ed Edna è tua madre; noi apparteniamo a te come a questa tua
sorella da ora per sempre. Coraggio, figlio!".
1Allora Tobia chiamò Raffaele e gli disse: 2"Fratello
Azaria, prendi con te quattro servi e due cammelli e mettiti in viaggio per
Rage. 3Va' da Gabael, consegnagli il documento, riporta il denaro e
conduci anche lui con te alle feste nuziali. 4Tu sai infatti che mio
padre starà a contare i giorni e, se tarderò anche di un solo giorno, lo farò
soffrire troppo. Vedi bene che cosa ha giurato Raguele e io non posso
trasgredire il suo giuramento". 5Partì dunque Raffaele per Rage
di Media con quattro servi e due cammelli. Alloggiarono da Gabael. Raffaele gli
presentò il documento e insieme lo informò che Tobia, figlio di Tobi, aveva
preso moglie e lo invitava alle nozze. Gabael andò subito a prendere i
sacchetti, ancora con i loro sigilli e li contò in sua presenza; poi li
caricarono sui cammelli. 6Partirono insieme di buon mattino per
andare alle nozze. Giunti da Raguele, trovarono Tobia adagiato a tavola. Egli
saltò in piedi a salutarlo e Gabael pianse e lo benedisse: "Figlio ottimo
di un uomo ottimo, giusto e largo di elemosine, conceda il Signore la
benedizione del cielo a te, a tua moglie, al padre e alla madre di tua moglie.
Benedetto Dio, poiché ho visto mio cugino Tobi, vedendo te che tanto gli
somigli!".
1Ogni giorno intanto Tobi contava le giornate, quante
erano necessarie all'andata e quante al ritorno. Quando poi i giorni furono al
termine e il figlio non era ancora tornato, 2pensò: "Forse sarà
stato trattenuto là? O sarà morto Gabael e nessuno gli darà il denaro?". 3Cominciò
così a rattristarsi. 4La moglie Anna diceva: "Mio figlio è
perito e non è più tra i vivi, perché troppo è il ritardo". 5E
cominciò a piangere e a lamentarsi sul proprio figlio dicendo: "Ahimè,
figlio, perché ho lasciato partire te che eri la luce dei miei occhi!". 6Le
rispondeva Tobi: "Taci, non stare in pensiero, sorella; egli sta bene.
Certo li trattiene là qualche fatto imprevisto. Del resto l'uomo che lo
accompagnava è sicuro ed è uno dei nostri fratelli. Non affliggerti per lui,
sorella; tra poco sarà qui". 7Ma essa replicava: "Lasciami
stare e non ingannarmi! Mio figlio è perito". E subito usciva e osservava
la strada per la quale era partito il figlio; così faceva ogni giorno senza
lasciarsi persuadere da nessuno. Quando il sole era tramontato, rientrava a
piangere e a lamentarsi per tutta la notte e non prendeva sonno.
8Compiutisi i quattordici giorni delle feste nuziali, che Raguele
con giuramento aveva stabilito di fare per la propria figlia, Tobia andò da lui
e gli disse: "Lasciami partire. Sono certo che mio padre e mia madre non
hanno più speranza di rivedermi. Ti prego dunque, o padre, di volermi
congedare: possa così tornare da mio padre. Già ti ho spiegato in quale
condizione l'ho lasciato". 9Rispose Raguele a Tobia:
"Resta figlio, resta con me. Manderò messaggeri a tuo padre Tobi, perché
lo informino sul tuo conto". Ma quegli disse: "No, ti prego di
lasciarmi andare da mio padre". 10Allora Raguele, alzatosi,
consegnò a Tobia la sposa Sara con metà dei suoi beni, servi e serve, buoi e
pecore, asini e cammelli, vesti, denaro e masserizie. 11Li congedò
in buona salute. A lui poi rivolse questo saluto: "Sta' sano, o figlio, e
fa' buon viaggio! Il Signore del cielo assista te e Sara tua moglie e possa io
vedere i vostri figli prima di morire". 12Poi abbracciò Sara
sua figlia e disse: "Onora tuo suocero e tua suocera, poiché da questo
momento essi sono i tuoi genitori, come coloro che ti hanno dato la vita. Va'
in pace, figlia, e possa sentire buone notizie a tuo riguardo, finché sarò in
vita". Dopo averli salutati, li congedò. 13Da parte sua Edna
disse a Tobia: "Figlio e fratello carissimo, il Signore ti riconduca a
casa e possa io vedere i figli tuoi e di Sara mia figlia prima di morire, per
gioire davanti al Signore. Ti affido mia figlia in custodia. Non farla soffrire
in nessun giorno della tua vita. Figlio, va' in pace. D'ora in avanti io sono
tua madre e Sara è tua sorella. Possiamo tutti insieme avere buona fortuna per
tutti i giorni della nostra vita". Li baciò tutti e due e li congedò in buona
salute. 14Allora Tobia partì da Raguele in buona salute e lieto,
benedicendo il Signore del cielo e della terra, il re dell'universo, perché
aveva dato buon esito al suo viaggio. Benedisse Raguele ed Edna sua moglie con
quest'augurio: "Possa io avere la fortuna di onorarvi tutti i giorni della
vostra vita".
1Quando furono nei pressi di Kaserin, di fronte a
Ninive, disse Raffaele: 2"Tu sai in quale condizione abbiamo
lasciato tuo padre. 3Corriamo avanti, prima di tua moglie, e
prepariamo la casa, mentre gli altri vengono". 4Allora
s'incamminarono tutti e due insieme. Poi Raffaele gli disse: "Prendi in
mano il fiele". Il cane li seguiva. 5Anna intanto sedeva a
scrutare la strada per la quale era partito il figlio. 6Le parve di
vederlo venire e disse al padre di lui: "Ecco viene tuo figlio con l'uomo
che l'accompagnava". 7Raffaele disse a Tobia prima di
avvicinarsi al padre: "Io so che i suoi occhi si apriranno. 8Spalma
il fiele del pesce sui suoi occhi; il farmaco intaccherà e asporterà come
scaglie le macchie bianche dai suoi occhi. Così tuo padre riavrà la vista e
vedrà la luce". 9Anna corse avanti e si gettò al collo del
figlio dicendogli: "Ti rivedo, o figlio. Ora posso morire!". E
pianse. 10Tobi si alzò e, incespicando, uscì dalla porta del
cortile. 11Tobia gli andò incontro, tenendo in mano il fiele del
pesce. Soffiò sui suoi occhi e lo trasse vicino, dicendo: "Coraggio,
padre!". Spalmò il farmaco che operò come un morso, 12poi
distaccò con le mani le scaglie bianche dai margini degli occhi. 13Tobi
gli si buttò al collo e pianse, dicendo: "Ti vedo, figlio, luce dei miei
occhi!". 14E aggiunse: "Benedetto Dio! Benedetto il suo
grande nome! Benedetti tutti i suoi angeli santi! Benedetto il suo grande nome
su di noi e benedetti i suoi angeli per tutti i secoli. Perché egli mi ha
colpito ma poi ha avuto pietà ed ecco, ora io contemplo mio figlio Tobia".
15Tobia entrò in casa lieto, benedicendo Dio con quanta voce aveva.
Poi Tobia informò suo padre del viaggio che aveva compiuto felicemente, del
denaro che aveva riportato, di Sara figlia di Raguele, che aveva presa in
moglie e che stava venendo e che si trovava ormai vicina, alla porta di Ninive.
16Allora Tobi uscì verso la porta di Ninive incontro alla sposa di
lui, lieto e benedicendo Dio. Quando la gente di Ninive lo vide passare e
camminare con tutto il vigore di un tempo, senza che alcuno lo conducesse per
mano, fu presa da meraviglia; Tobi proclamava davanti a loro che Dio aveva
avuto pietà di lui e che gli aveva aperto gli occhi. 17Tobi si
avvicinò poi a Sara, la sposa di suo figlio Tobia, e la benedisse: "Sii la
benvenuta, figlia! Benedetto sia il tuo Dio, perché ti ha condotta da noi,
figlia! Benedetto sia tuo padre, benedetto mio figlio Tobia e benedetta tu, o
figlia! Entra nella casa che è tua in buona salute e benedizione e gioia;
entra, o figlia!". 18In quel giorno ci fu una grande festa per
tutti i Giudei di Ninive 19e Achikar e Nadab suoi cugini vennero a
congratularsi con Tobi. 20E si festeggiarono le nozze di Tobia con
gioia per sette giorni.
1Quando furon terminate le feste nuziali, Tobi chiamò
il figlio Tobia e gli disse: "Figlio mio, pensa a dare la ricompensa
dovuta a colui che ti ha accompagnato e ad aggiungere qualcosa d'altro alla
somma pattuita". 2Gli disse Tobia: "Padre, quanto potrò
dargli come salario? Anche se gli lasciassi la metà dei beni che egli ha
portati con me, io non ci perderei. 3Egli mi ha condotto sano e
salvo, mi ha guarito la moglie, è andato a prendere per me il denaro e infine
ha guarito te! Quanto posso ancora dargli come salario?". 4Tobi
rispose: "È giusto ch'egli riceva la metà di tutti i beni che ha
riportati". 5Fece dunque venire l'angelo e gli disse:
"Prendi come tuo salario la metà di tutti i beni che tu hai portati e va'
in pace". 6Allora Raffaele li chiamò tutti e due in disparte e
disse loro: "Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene
che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a
tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non trascurate di ringraziarlo.
7È bene tener nascosto il segreto del re, ma è cosa gloriosa
rivelare e manifestare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà
alcun male. 8Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l'elemosina
con la giustizia. Meglio il poco con giustizia che la ricchezza con
ingiustizia. Meglio è praticare l'elemosina che mettere da parte oro. 9L'elemosina
salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l'elemosina
godranno lunga vita. 10Coloro che commettono il peccato e
l'ingiustizia sono nemici della propria vita. 11Io vi voglio
manifestare tutta la verità, senza nulla nascondervi: vi ho già insegnato che è
bene nascondere il segreto del re, mentre è cosa gloriosa rivelare le opere di
Dio. 12Sappiate dunque che, quando tu e Sara eravate in preghiera,
io presentavo l'attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del
Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. 13Quando poi tu
non hai esitato ad alzarti e ad abbandonare il tuo pranzo e sei andato a curare
la sepoltura di quel morto, allora io sono stato inviato per provare la tua
fede, 14ma Dio mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e
Sara tua nuora. 15Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono
sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore". 16Allora
furono riempiti di terrore tutti e due; si prostrarono con la faccia a terra ed
ebbero una grande paura. 17Ma l'angelo disse loro: "Non temete;
la pace sia con voi. Benedite Dio per tutti i secoli. 18Quando ero
con voi, io non stavo con voi per mia iniziativa, ma per la volontà di Dio: lui
dovete benedire sempre, a lui cantate inni. 19A voi sembrava di
vedermi mangiare, ma io non mangiavo nulla: ciò che vedevate era solo
apparenza. 20Ora benedite il Signore sulla terra e rendete grazie a
Dio. Io ritorno a colui che mi ha mandato. Scrivete tutte queste cose che vi
sono accadute". E salì in alto. 21Essi si rialzarono, ma non
poterono più vederlo. 22Allora andavano benedicendo e celebrando Dio
e lo ringraziavano per queste grandi opere, perché era loro apparso l'angelo di
Dio.
1Allora Tobi scrisse questa preghiera di esultanza e
disse:
"2Benedetto
Dio che vive in eterno
il suo regno dura per tutti i secoli;
Egli castiga e usa misericordia,
fa scendere negli abissi della terra,
fa risalire dalla grande Perdizione
e nulla sfugge alla sua mano.
3Lodatelo, figli d'Israele, davanti alle genti;
Egli vi ha disperso in mezzo ad esse
4per proclamare la sua grandezza.
Esaltatelo davanti ad ogni vivente;
è lui il Signore, il nostro Dio,
lui il nostro Padre, il Dio per tutti i secoli.
5Vi castiga per le vostre ingiustizie,
ma userà misericordia a tutti voi.
Vi raduna da tutte le genti,
fra le quali siete stati dispersi.
6Convertitevi a lui con tutto il cuore e con tutta l'anima,
per fare la giustizia davanti a Lui,
allora Egli si convertirà a voi
e non vi nasconderà il suo volto.
7Ora contemplate ciò che ha operato con voi
e ringraziatelo con tutta la voce;
benedite il Signore della giustizia
ed esaltate il re dei secoli.
8Io gli do lode nel paese del mio esilio
e manifesto la sua forza e grandezza
a un popolo di peccatori.
Convertitevi, o peccatori,
e operate la giustizia davanti a lui;
chi sa che non torni ad amarvi
e vi usi misericordia?
9Io esalto il mio Dio e celebro il re del cielo
ed esulto per la sua grandezza.
10Tutti ne parlino
e diano lode a lui in Gerusalemme.
Gerusalemme, città santa,
ti ha castigata per le opere dei tuoi figli,
e avrà ancora pietà per i figli dei giusti.
11Da' lode degnamente al Signore
e benedici il re dei secoli;
egli ricostruirà in te il suo tempio con gioia,
12per allietare in te tutti i deportati,
per far contenti in te tutti gli sventurati,
per tutte le generazioni dei secoli.
13Come luce splendida brillerai sino ai confini della terra;
nazioni numerose verranno a te da lontano;
gli abitanti di tutti i confini della terra
verranno verso la dimora del tuo santo nome,
portando in mano i doni per il re del cielo.
Generazioni e generazioni esprimeranno in te l'esultanza
e il nome della città eletta durerà nei secoli.
14Maledetti coloro che ti malediranno,
maledetti saranno quanti ti distruggono,
demoliscono le tue mura,
rovinano le tue torri
e incendiano le tue abitazioni!
Ma benedetti sempre quelli che ti ricostruiranno.
15Sorgi ed esulta per i figli dei giusti,
tutti presso di te si raduneranno
e benediranno il Signore dei secoli.
Beati coloro che ti amano
beati coloro che gioiscono per la tua pace.
16Beati coloro che avranno pianto per le tue sventure:
gioiranno per te e vedranno tutta la tua gioia per sempre.
Anima mia, benedici il Signore, il gran re,
17Gerusalemme sarà ricostruita
come città della sua residenza per sempre.
Beato sarò io, se rimarrà un resto della mia discendenza
per vedere la tua gloria e dar lode al re del cielo.
Le porte di Gerusalemme
saranno ricostruite di zaffiro e di smeraldo
e tutte le sue mura di pietre preziose.
Le torri di Gerusalemme si costruiranno con l'oro
e i loro baluardi con oro finissimo.
Le strade di Gerusalemme saranno lastricate
con turchese e pietra di Ofir.
18Le porte di Gerusalemme risuoneranno di canti di esultanza,
e in tutte le sue case canteranno: "Alleluia!
Benedetto il Dio d'Israele
e benedetti coloro che benedicono il suo santo nome
per sempre e nei secoli!".
1Qui finirono le parole del canto di Tobi.
2Tobi morì in pace all'età di centododici anni e fu sepolto con
onore a Ninive. Egli aveva sessantadue anni quando divenne cieco; dopo la sua
guarigione visse nella felicità, praticò l'elemosina e continuò sempre a
benedire Dio e a celebrare la sua grandezza. 3Quando stava per
morire, fece venire il figlio Tobia e gli diede queste istruzioni: 4"Figlio,
porta via i tuoi figli e rifugiati in Media, perché io credo alla parola di
Dio, che Nahum ha pronunziato su Ninive. Tutto dovrà accadere, tutto si
realizzerà sull'Assiria e su Ninive, come hanno predetto i profeti d'Israele,
che Dio ha inviati; non una delle loro parole cadrà. Ogni cosa capiterà a suo
tempo. Vi sarà maggior sicurezza in Media che in Assiria o in Babilonia. Perché
io so e credo che quanto Dio ha detto si compirà e avverrà e non cadrà una sola
parola delle profezie. I nostri fratelli che abitano il paese d'Israele saranno
tutti dispersi e deportati lontano dal loro bel paese e tutto il paese
d'Israele sarà ridotto a un deserto. Anche Samaria e Gerusalemme diventeranno
un deserto e il tempio di Dio sarà nell'afflizione e resterà bruciato fino ad
un certo tempo. 5Poi di nuovo Dio avrà pietà di loro e li ricondurrà
nel paese d'Israele. Essi ricostruiranno il tempio, ma non uguale al primo,
finché sarà completo il computo dei tempi. Dopo, torneranno tutti dall'esilio e
ricostruiranno Gerusalemme nella sua magnificenza e il tempio di Dio sarà
ricostruito, come hanno preannunziato i profeti di Israele. 6Tutte
le genti che si trovano su tutta la terra si convertiranno e temeranno Dio
nella verità. Tutti abbandoneranno i loro idoli, che li hanno fatti errare
nella menzogna, e benediranno il Dio dei secoli nella giustizia. 7Tutti
gli Israeliti che saranno scampati in quei giorni e si ricorderanno di Dio con
sincerità, si raduneranno e verranno a Gerusalemme e per sempre abiteranno
tranquilli il paese di Abramo, che sarà dato in loro possesso. Coloro che amano
Dio nella verità gioiranno; coloro invece che commettono il peccato e
l'ingiustizia spariranno da tutta la terra. 8Ora, figli, vi comando:
servite Dio nella verità e fate ciò che a lui piace. Anche ai vostri figli
insegnate l'obbligo di fare la giustizia e l'elemosina, di ricordarsi di Dio,
di benedire il suo nome sempre, nella verità e con tutte le forze. 9Tu
dunque, figlio, parti da Ninive, non restare più qui. Dopo aver sepolto tua
madre presso di me, quel giorno stesso non devi più restare entro i confini di
Ninive. Vedo infatti trionfare in essa molta ingiustizia e grande perfidia e
neppure se ne vergognano. 10Vedi, figlio, quanto ha fatto Nadab al
padre adottivo Achikar. Non è stato egli costretto a scendere vivente sotto
terra? Ma Dio ha rigettato l'infamia in faccia al colpevole: Achikar ritornò
alla luce mentre invece Nadab entrò nelle tenebre eterne, perché aveva cercato
di far morire Achikar. Per aver praticato l'elemosina, Achikar sfuggì al laccio
mortale che gli aveva teso Nadab, Nadab invece cadde in quel laccio, che lo
fece perire. 11Così, figli miei, vedete dove conduce l'elemosina e
dove conduce l'iniquità: essa conduce alla morte. Ma ecco, mi sfugge il
respiro!". Essi lo distesero sul letto; morì e fu sepolto con onore.
12Quando morì la madre, Tobia la seppellì vicino al padre, poi partì
per la Media con la moglie e i figli. Abitò in Ecbàtana, presso Raguele suo
suocero. 13Curò con onore i suoceri nella loro vecchiaia e li
seppellì a Ecbàtana in Media. 14Tobia ereditò il patrimonio di
Raguele come ereditò quello del padre Tobi. Morì da tutti stimato all'età di
centodiciassette anni. 15Prima di morire sentì parlare della rovina
di Ninive e vide i prigionieri che venivano deportati in Media per opera di
Achiacar re della Media. Benedisse allora Dio per quanto aveva fatto nei
confronti degli abitanti di Ninive e dell'Assiria. Prima di morire poté dunque
gioire della sorte di Ninive e benedisse il Signore Dio nei secoli dei secoli.
1Nell'anno decimosecondo del regno di Nabucodònosor,
che regnava sugli Assiri nella grande città di Ninive, Arpacsàd regnava sui
Medi in Ecbàtana. 2Questi edificò intorno a Ecbàtana mura con pietre
tagliate nella misura di tre cubiti di larghezza e sei cubiti di lunghezza,
portando l'altezza del muro a settanta cubiti e la larghezza a cinquanta
cubiti. 3Costruì alle porte della città le torri murali alte cento
cubiti e larghe alla base sessanta cubiti; 4costruì le porte
portandole fino all'altezza di settanta cubiti: la larghezza di ciascuna era di
quaranta cubiti, per il passaggio dell'esercito dei suoi forti e l'uscita in
parata dei suoi fanti. 5In quel periodo di tempo il re Nabucodònosor
mosse guerra al re Arpacsàd nella grande pianura, cioè nella piana che si trova
nel territorio di Ragau. 6Ma si schierarono a fianco di costui tutti
gli abitanti delle montagne e quelli della zona dell'Eufrate, del Tigri e
dell'Idaspe e gli abitanti della pianura di Arioch, re degli Elamiti. Così
molte genti si trovarono adunate in aiuto ai figli di Cheleud. 7Allora
Nabucodònosor re degli Assiri spedì messaggeri a tutti gli abitanti della
Persia e a tutti gli abitanti delle regioni occidentali: a quelli della Cilicia
e di Damasco, del Libano e dell'Antilibano e a tutti gli abitanti della fascia
litoranea 8e a quelli che appartenevano alle popolazioni del Carmelo
e di Gàlaad, della Galilea superiore e della grande pianura di Esdrelon; 9a
tutti gli abitanti della Samaria e delle sue città, a quelli che stavano oltre
il Giordano fino a Gerusalemme, Batane, Chelus e Cades e al torrente d'Egitto,
nonché a Tafni, a Ramesse e a tutto il paese di Gessen, 10fino a
comprendere la regione al di sopra di Tanis e Menfi, e ancora a tutti gli
abitanti dell'Egitto sino ai confini dell'Etiopia. 11Ma gli abitanti
di tutte queste regioni disprezzarono l'invito di Nabucodònosor re degli Assiri
e non lo seguirono nella guerra, perché non avevano alcun timore di lui, che
agli occhi loro era come un uomo qualunque. Essi respinsero i suoi messaggeri a
mani vuote e con disonore. 12Allora Nabucodònosor si accese di
sdegno terribile contro tutte queste regioni e giurò per il suo trono e per il
suo regno che avrebbe fatto sicura vendetta, devastando con la spada i paesi
della Cilicia, di Damasco e della Siria, tutte le popolazioni della terra di
Moab, gli Ammoniti, tutta la Giudea e tutti gli abitanti dell'Egitto fino al
limite dei due mari.
13Quindi marciò con l'esercito contro il re Arpacsàd nel diciassettesimo
anno, e prevalse su di lui in battaglia, travolgendo l'esercito di Arpacsàd con
tutta la sua cavalleria e tutti i suoi carri. 14S'impadronì delle
sue città, giunse fino a Ecbàtana e ne espugnò le torri, ne saccheggiò le
piazze e ne mutò lo splendore in ludibrio. 15Poi sorprese Arpacsàd
sui monti di Ragau, lo trafisse con le sue lance e lo tolse di mezzo in quel
giorno. 16Fece quindi ritorno a Ninive con tutto l'esercito
eterogeneo, che era una moltitudine infinita di guerrieri e si fermò là, egli e
il suo esercito, per centoventi giorni dandosi a divertimenti e banchetti.
1Nell'anno decimottavo, il giorno ventidue del primo
mese, nel palazzo di Nabucodònosor re degli Assiri, fu discusso un piano di
vendetta contro tutta la terra, come aveva annunziato. 2Radunò tutti
i suoi ministri e i suoi dignitari, tenne con loro consiglio segreto ed espose
compiutamente con la sua parola tutta la perfidia di quelle regioni. 3Essi
decisero che si dovesse punire con la distruzione chiunque non si era allineato
con l'ordine da lui emanato. 4Quando ebbe finito la consultazione,
Nabucodònosor re degli Assiri chiamò Oloferne, generale supremo del suo
esercito, che teneva il secondo posto dopo di lui, e gli disse: 5"Questo
dice il gran re, il signore di tutta la terra: Ecco tu uscirai come mio
luogotenente e prenderai con te uomini valorosi: centoventimila fanti e un
contingente di dodicimila cavalli con i loro cavalieri; 6quindi
muoverai contro tutti i paesi di occidente, perché quelle regioni hanno
disobbedito al mio comando. 7A costoro ordinerai di preparare la
terra e l'acqua, perché con collera piomberò su di loro e coprirò la terra con
i piedi del mio esercito e li metterò in suo potere per il saccheggio. 8Quelli
di loro che cadranno colpiti riempiranno le loro valli e ogni torrente e fiume
sarà pieno dei loro cadaveri fino a straripare; 9i loro prigionieri
li spingerò fino agli estremi di tutta la terra. 10Tu dunque va' e
occupa per me tutto il loro paese e, quando si saranno arresi a te, li terrai a
mia disposizione fino al giorno del loro castigo. 11Quanto ai
ribelli, non abbia il tuo occhio compassione di destinarli alla morte e alla
devastazione in tutto il territorio. 12Come è vero che vivo io e
vive la potenza del mio regno, questo ho detto e questo farò di mia mano. 13Da
parte tua bada di non trasgredire alcuna parola del tuo signore, ma eseguisci
esattamente ciò che ti ho comandato e non indugiare a tradurre in atto i
comandi". 14Oloferne uscì dalla corte del suo signore e convocò
i comandanti, gli strateghi e gli ufficiali dell'esercito assiro; 15quindi
scelse e contò gli uomini per le sue formazioni, come gli aveva comandato il
suo signore, in numero di centoventimila, più dodicimila arcieri a cavallo, 16e
li ordinò come si usa inquadrare la truppa per la guerra. 17Prese
poi cammelli e asini e muli in dotazione alle truppe, in numero grandissimo, e
ancora pecore e buoi e capre in quantità innumerevole per il loro
vettovagliamento. 18Provvide ancora razioni in abbondanza per
ciascun uomo e gran rifornimento d'oro e d'argento dal tesoro del re. 19Partirono
dunque lui e tutte le sue truppe per iniziare la spedizione e precedere il re
Nabucodònosor e ricoprire la terra occidentale con i loro carri e i cavalieri e
la fanteria scelta. 20Si unì anche a loro una moltitudine varia,
numerosa come le cavallette e come la polvere del suolo, che non si poteva
affatto contare per la grande quantità.
21Mossero da Ninive camminando tre giorni in direzione della pianura
di Bectilet e si accamparono a distanza di Bectilet vicino al monte che sta
sulla sinistra della Cilicia superiore. 22Di là, muovendo tutto il
suo esercito, fanti e cavalli e carri, Oloferne si diresse verso la montagna. 23Quindi
devastò Fud e Lud e depredò i figli di Rassis e gli Ismaeliti, che abitavano
lungo il deserto a mezzogiorno di Cheleon. 24In seguito passò
l'Eufrate, attraversò la Mesopotamia e demolì le città che s'innalzavano sul
torrente Abrona e nel territorio fino al mare. 25Poi invase i paesi
della Cilicia, sterminò quanti gli si opponevano e venne nella regione di Iafet
verso mezzogiorno alle frontiere dell'Arabia. 26Accerchiò anche
tutti i Madianiti e appiccò il fuoco ai loro attendamenti e depredò il loro
bestiame. 27Proseguendo, scese verso la pianura di Damasco nei
giorni della mietitura del grano, diede fuoco a tutti i loro campi e votò allo
sterminio i loro greggi e armenti, saccheggiò le loro città, devastò le loro
campagne e passò a fil di spada tutti i giovani. 28Allora si sparse
la paura e il terrore di lui fra tutte le popolazioni della costa, su quelle
che si trovavano in Sidòne e in Tiro, fra gli abitanti di Sur e Okina, su tutte
le genti di Iemnaan, e anche gli abitanti di Asdòd e Àscalon ne ebbero grande
terrore.
1Perciò gli inviarono messaggeri con proposte di pace: 2"Ecco,
ci mettiamo davanti a te noi, figli del gran re Nabucodònosor; fa' di noi
quanto ti piacerà. 3Ecco le nostre case e tutto il nostro territorio
e tutti i campi di grano, i greggi e gli armenti e tutto il bestiame dei nostri
attendamenti sono a tua disposizione perché tu ne faccia quel che vuoi. 4Anche
le nostre città e quanti vi abitano, ecco sono tuoi servi, vieni e trattale
come ti piacerà". 5Si presentarono di fatto ad Oloferne quegli
uomini e si espressero con lui su questo tono. 6Egli scese allora
con il suo esercito lungo la costa e pose presidï nelle fortezze, poi prelevò
da esse uomini scelti come ausiliari. 7Quelle popolazioni con tutto
il paese circostante lo accolsero con corone e danze e suono di timpani. 8Ma
egli demolì tutti i loro templi e tagliò i boschi sacri, perché aveva ordine di
distruggere tutti gli dèi della terra, in modo che tutti i popoli adorassero
solo Nabucodònosor e tutte le lingue e le tribù lo acclamassero come dio. 9Poi
giunse in vista di Esdrelon, vicino a Dotain, che è di fronte alle grandi
montagne della Giudea. 10Essi si accamparono fra Gebe e Scitopoli e
Oloferne rimase là un mese intero per raccogliere tutto il bottino delle sue
truppe.
1Quando gli Israeliti che abitavano in tutta la Giudea
sentirono per fama quanto Oloferne, il comandante supremo di Nabucodònosor,
aveva fatto agli altri popoli e come aveva messo a sacco tutti i loro templi e
li aveva votati allo sterminio, 2furono presi da indescrivibile
terrore all'avanzarsi di lui e furono costernati a causa di Gerusalemme e del
tempio del Signore, loro Dio. 3Oltre tutto, essi erano tornati da
poco dalla prigionia e di recente tutto il popolo si era radunato in Giudea;
erano stati consacrati gli arredi sacri e l'altare e il tempio dopo la
profanazione. 4Perciò spedirono messaggeri in tutto il territorio
della Samaria, a Kona, a Bet-Coron, a Belmain, a Gèrico e ancora a Choba, ad
Aisora e alle strette di Salem, 5e disposero di occupare in anticipo
le cime dei monti più alti, di circondare di mura i villaggi di quelle zone e
di raccogliere vettovaglie in preparazione alla guerra, tanto più che nelle
loro campagne era appena terminata la mietitura. 6Inoltre Ioakìm,
sommo sacerdote in Gerusalemme in quel periodo di tempo, scrisse agli abitanti
di Betulia e Betomestaim, situata di fronte a Esdrelon all'imbocco della
pianura che si stende vicino a Dotain, 7ordinando loro di occupare i
valichi dei monti, perché di là si apriva la via d'ingresso alla Giudea e
sarebbe stato facile arrestarli al valico, dove erano obbligati per la strettezza
del passaggio a procedere tutti a due a due. 8Gli Israeliti fecero
come aveva loro ordinato il sommo sacerdote Ioakìm e il consiglio degli anziani
di tutto il popolo d'Israele, che si trovava a Gerusalemme.
9Nello stesso tempo ogni Israelita levò il suo grido a Dio con
fervida insistenza e tutti si umiliarono con grande impegno. 10Essi
con le mogli e i bambini, i loro armenti e ogni ospite e mercenario e i loro
schiavi si cinsero di sacco i fianchi. 11Ogni uomo o donna israelita
e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e
cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al
Signore. 12Ricoprirono di sacco anche l'altare e alzarono il loro
grido al Dio di Israele tutt'insieme senza interruzione, supplicando che i loro
figli non venissero abbandonati allo sterminio, le loro mogli alla schiavitù,
le città di loro eredità alla distruzione, il santuario alla profanazione e al
ludibrio in mano alle genti. 13Il Signore porse l'orecchio al loro
grido e volse lo sguardo alla loro tribolazione, mentre il popolo digiunava da
molti giorni in tutta la Giudea e in Gerusalemme davanti al santuario del
Signore onnipotente. 14Ioakìm sommo sacerdote e tutti gli altri
sacerdoti che stavano davanti al Signore e tutti i ministri del culto divino,
con i fianchi cinti di sacco, offrivano l'olocausto perenne, i sacrifici votivi
e le offerte volontarie del popolo. 15Avevano cosparso di cenere i
loro turbanti e invocavano a piena voce il Signore, perché provvedesse
benignamente a tutta la casa di Israele.
1Fu riferito intanto ad Oloferne, comandante supremo
dell'esercito di Assur, che gli Israeliti si preparavano alla guerra e avevano
bloccato i passi montani, avevano fortificato tutte le sommità dei monti e
avevano disposto ostacoli nelle pianure. 2Egli montò in gran furore
e convocò tutti i capi di Moab e gli strateghi di Ammon e tutti i satrapi delle
regioni marittime, 3e disse loro: "Spiegatemi un po', voi figli
di Canaan, che popolo è questo che dimora sui monti e come sono le città che
egli abita, quanti sono gli effettivi del suo esercito, dove risiede la loro
forza e il loro vigore, chi si è messo alla loro testa come re e condottiero
del loro esercito 4e perché hanno rifiutato di venire incontro a me
a differenza di tutte le popolazioni dell'occidente".
5Gli rispose Achior, condottiero di tutti gli Ammoniti:
"Ascolti bene il mio signore la risposta dalle labbra del suo servo: io
riferirò la verità sul conto di questo popolo, che sta su queste montagne
vicino al luogo ove risiedi, né uscirà menzogna dalla bocca del suo servo. 6Questo
popolo si compone di discendenti dei Caldei. 7Essi si trasferirono
dapprima nella Mesopotamia, perché non vollero seguire gli dèi dei loro padri
che si trovavano nel paese dei Caldei. 8Essi avevano abbandonato la
tradizione dei loro padri e avevano adorato il Dio del cielo, quel Dio che essi
avevano conosciuto; perciò li avevano scacciati dalla presenza dei loro dèi ed
essi si erano rifugiati in Mesopotamia e furono là per molto tempo. 9Ma
il loro Dio comandò loro di uscire dal paese che li ospitava e venire nel paese
di Canaan. Qui infatti si stabilirono e si arricchirono di oro e di argento e
di bestiame in gran numero. 10Poi scesero in Egitto, perché la fame
aveva invaso tutto il paese di Canaan, e vi rimasero come stranieri finché
trovarono da vivere. Là divennero anche una moltitudine imponente, tanto che
non si poteva contare la loro discendenza. 11Ma si alzò contro di
loro il re dell'Egitto che li sfruttò nella preparazione dei mattoni e perciò
furono umiliati e trattati come schiavi. 12Essi alzarono suppliche
al loro Dio e questi percosse tutto il paese d'Egitto con castighi ai quali non
c'era rimedio. Perciò gli Egiziani li mandarono via dal loro paese. 13Dio
asciugò il Mare Rosso davanti a loro 14e li guidò per la via del
Sinai e di Cadesbarne; essi eliminarono quanti risiedevano nel deserto. 15Poi
dimorarono nel paese degli Amorrei e sterminarono con la loro forza gli
abitanti di Esebon; quindi passarono il Giordano e si insediarono in tutte
quelle montagne. 16Scacciarono davanti a loro il Cananeo, il
Perizzita, il Gebuseo, Sichem e tutti i Gergesei e abitarono nel loro
territorio per molti anni. 17In realtà fin quando non peccavano
contro il loro Dio erano nella prosperità, perché il Dio che è con loro odia il
male. 18Quando invece si allontanarono dagli ordinamenti che egli
aveva loro imposti, furono terribilmente sconfitti in molte guerre e condotti
prigionieri in paese straniero, il tempio del loro Dio fu raso al suolo e le
loro città caddero in potere dei loro nemici. 19Ora appunto,
riconciliati con il loro Dio, hanno fatto ritorno dai luoghi dove erano stati
dispersi, hanno ripreso possesso di Gerusalemme, dove è il loro santuario, e si
sono stabiliti sulle montagne, che prima erano deserte. 20Ora, mio
sovrano e signore, se vi è qualche aberrazione in questo popolo perché ha
peccato contro il suo Dio, se cioè ci accorgiamo che c'è in mezzo a loro questo
inciampo, avanziamo e diamo loro battaglia. 21Se invece non c'è
alcuna trasgressione nella loro gente, il mio signore passi oltre, perché il
Signore, che è il loro Dio, non si faccia loro scudo e noi diveniamo oggetto di
scherno davanti a tutta la terra". 22Ecco, appena Achior cessò
di pronunziare queste parole, tutta la turba che circondava la tenda e
stazionava intorno, alzò un mormorio, mentre gli ufficiali di Oloferne e tutti
gli abitanti della costa e i Moabiti proponevano di ucciderlo. 23"Non
avremo certo paura degli Israeliti, dicevano; vedete che è un popolo nel quale
non ci sono esercito né forze armate per un valido schieramento. 24Dunque
avanziamo presto e saranno pascolo di tutto il tuo esercito, o sovrano
Oloferne".
1Quando si fu calmata l'agitazione degli uomini che
presenziavano tutt'intorno al convegno, parlò Oloferne, comandante supremo
dell'esercito di Assur, rivolgendosi ad Achior alla presenza di tutta
quell'assemblea di stranieri e a tutti i Moabiti: 2"Chi sei tu,
Achior, e i mercenari di Èfraim, per profetare in mezzo a noi come hai fatto
oggi e suggerire di non combattere il popolo d'Israele, perché il loro Dio li
proteggerà dall'alto? E che altro dio c'è se non Nabucodònosor? Questi invierà
la sua forza e li sterminerà dalla terra, né servirà il loro Dio a liberarli. 3Saremo
noi suoi servi a spazzarli via come un sol uomo, perché non potranno sostenere
l'impeto dei nostri cavalli. 4Li bruceremo in casa loro, i loro
monti s'inebrieranno del loro sangue, i loro campi si colmeranno dei loro
cadaveri, né potrà resistere la pianta dei loro piedi davanti a noi, ma saranno
tutti distrutti. Questo dice Nabucodònosor, il signore di tutta la terra: così
ha parlato e le sue parole non potranno essere smentite. 5Quanto a
te, Achior, mercenario di Ammon, che hai detto queste cose nel giorno della tua
sventura, non vedrai più la mia faccia da oggi fino a quando farò vendetta di
questa razza che viene dall'Egitto. 6Allora il ferro dei miei
soldati e la numerosa schiera dei miei ministri trapasserà i tuoi fianchi e tu
cadrai fra i loro cadaveri, quando io tornerò a vederti. 7I miei servi
ora ti esporranno sulla montagna e ti porranno in una delle città sul percorso;
8non morirai finché non sarai sterminato con loro. 9Ma se
speri in cuor tuo che essi non saranno presi, non sia il tuo aspetto così
depresso. Ho detto: nessuna mia parola andrà a vuoto".
10Allora Oloferne diede ordine ai suoi servi, che erano di turno
nella sua tenda, di prendere Achior, di esporlo vicino a Betulia e di
abbandonarlo nelle mani degli Israeliti. 11I suoi servi lo presero e
lo condussero fuori dell'accampamento in aperta campagna, lo menarono dal mezzo
della pianura verso la montagna e si trovarono presso le fonti che erano sotto
Betulia. 12Quando gli uomini della città li scorsero sulla cresta
del monte, presero le armi e uscirono dalla città dirigendosi verso la cresta.
Tutti i frombolieri occuparono i sentieri di accesso e si misero a lanciare
pietre su di loro. 13Quelli ridiscesero al riparo del monte,
legarono Achior e lo abbandonarono gettandolo a terra alle falde del monte,
quindi fecero ritorno al loro signore. 14Gli Israeliti scesero dalla
loro città, si avvicinarono a lui, lo slegarono, lo condussero in Betulia e lo
presentarono ai capi della città, 15che in quel tempo erano Ozia
figlio di Mica della tribù di Simeone, Cabri figlio di Gotonièl e Carmi figlio
di Melchièl. 16Radunarono subito tutti gli anziani della città e
tutti i giovani e le donne accorsero al luogo del raduno. Posero Achior in
mezzo a tutta quell'adunanza e Ozia lo interrogò sull'accaduto. 17Quegli
riferì loro le parole del consiglio di Oloferne e tutto il discorso che
Oloferne aveva pronunziato in mezzo ai capi degli Assiri e quanto aveva detto
superbamente contro il popolo d'Israele. 18Allora tutto il popolo si
prostrò ad adorare Dio e alzò queste suppliche: 19"Signore, Dio
del cielo, guarda la loro superbia, abbi pietà dell'umiliazione della nostra
stirpe e accogli benigno in questo giorno la presenza di coloro che sono
consacrati a te". 20Poi confortarono Achior e gli rivolsero
parole di gran lode; 21Ozia da parte sua lo accolse dopo l'adunanza
nella sua casa e offrì un banchetto a tutti gli anziani; per tutta quella notte
invocarono l'aiuto del Dio d'Israele.
1Il giorno dopo, Oloferne diede ordine a tutto
l'esercito e a tutta la moltitudine di coloro che erano venuti come suoi alleati,
di iniziare l'azione contro Betulia, occupando le vie d'accesso alla montagna e
attaccando battaglia contro gli Israeliti. 2In quel giorno
effettivamente ogni uomo valido fra loro si pose in marcia. Il loro esercito si
componeva di centosettantamila fanti e dodicimila cavalieri, senza contare gli
addetti ai servizi e molti altri uomini che erano a piedi con loro, in numero
ingente. 3Essi si accamparono nella valle vicina a Betulia oltre la
sorgente, allargandosi dalla zona sopra Dotain fino a Belbaim ed estendendosi
da Betulia fino a Kiamon, che è di fronte a Esdrelon. 4Gli
Israeliti, quando videro la loro moltitudine, rimasero molto costernati e si
dicevano l'un l'altro: "Ora costoro inghiottiranno tutta la terra, né i
monti più alti, né le valli profonde, né i colli potranno resistere al loro
peso". 5Ognuno prese la sua armatura e, accesi i fuochi sulle
torri, stettero in guardia tutta quella notte. 6Il giorno seguente
Oloferne fece uscire tutta la cavalleria contro il fronte degli Israeliti che
erano in Betulia, 7osservò le vie di accesso alla loro città,
ispezionò le sorgenti d'acqua e le occupò e, dopo avervi posto attorno
guarnigioni di uomini armati, fece ritorno tra la sua gente. 8Allora
gli si avvicinarono tutti gli Idumei e tutti i capi del popolo di Moab e gli
strateghi della costa e gli dissero: 9"Voglia ascoltare il
signor nostro una parola, perché siano evitati inconvenienti nel tuo esercito. 10Questo
popolo non si affida alle sue lance, ma all'altezza dei monti, sui quali essi
si sono appostati, e certo non è facile arrivare sulle creste dei loro monti. 11Quindi,
signore, non attaccare costoro come si usa nella battaglia campale e non cadrà
un sol uomo del tuo esercito. 12Rimani fermo nel tuo accampamento
avendo buona cura di ogni uomo del tuo esercito: intanto i tuoi gregari vadano
ad occupare la sorgente dell'acqua che sgorga alla radice del monte, 13perché
di là attingono tutti gli abitanti di Betulia; vedrai che la sete li farà
morire e verranno alla resa della loro città. Noi e la nostra gente saliremo
sulle vicine alture dei monti e ci apposteremo su di esse e staremo a guardia
per non lasciare uscire dalla città alcun uomo. 14Così cadranno
sfiniti dalla fame essi, le loro donne, i loro figli e, prima che la spada
arrivi su di loro, saranno stesi sulle piazze fra le loro case. 15Avrai
così reso loro un terribile contraccambio perché si sono ribellati e non hanno
voluto venire incontro a te con intenzioni pacifiche". 16Piacque
questo discorso ad Oloferne e a tutti i suoi ministri e diede ordine che si
facesse come avevano proposto. 17Si mosse quindi il reparto dei
Moabiti e cinquemila Assiri con loro, si accamparono nella valle e occuparono
gli acquedotti e le sorgenti d'acqua degli Israeliti. 18A loro volta
gli Idumei e gli Ammoniti, con dodicimila Assiri, salirono e si appostarono
sulla montagna di fronte a Dotain. Spinsero anche contingenti dei loro a
meridione e a oriente di fronte a Egrebel, che si trova vicino a Chus, situata
sul torrente Mochmur. Il rimanente esercito degli Assiri restò accampato nella
pianura ricoprendo tutta l'estensione del terreno. Le tende e gli
equipaggiamenti costituivano una massa imponente, perché essi erano in realtà
una turba immensa.
19Allora gli Israeliti alzarono suppliche al Signore loro Dio, con
l'animo in preda all'abbattimento, perché da ogni parte li avevano circondati i
nemici e non c'era modo di passare in mezzo a loro. 20Il campo degli
Assiri al completo, fanti, carri e cavalli, rimase fermo tutt'attorno per
trentaquattro giorni e venne a mancare a tutti gli abitanti di Betulia ogni
riserva d'acqua. 21Anche le cisterne erano vuote e non potevano più
bere a sazietà un giorno solo, perché distribuivano da bere in quantità
razionata. 22Incominciarono i bambini a cadere sfiniti, le donne e i
ragazzi venivano meno per la sete e cadevano nelle piazze della città e nei
passaggi delle porte e ormai non rimaneva più in loro alcuna energia. 23Allora
tutto il popolo si radunò presso Ozia e i capi della città, con giovani, donne
e fanciulli, e alzarono grida e dissero davanti a tutti gli anziani: 24"Sia
giudice il Signore tra voi e noi, perché voi ci avete recato un grave danno
rifiutando di proporre la pace agli Assiri. 25Ora non c'è più
nessuno che ci possa aiutare, perché Dio ci ha venduti in balìa di costoro per
essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da terribili mali. 26Ormai
chiamateli e consegnate la città intera per il saccheggio al popolo di Oloferne
e a tutto il suo esercito. 27È meglio per noi esser loro preda;
diventeremo certo loro schiavi, ma potremo vivere e non vedremo con i nostri
occhi la morte dei nostri bambini, né le donne e i nostri figli esalare
l'ultimo respiro. 28Chiamiamo a testimonio contro di voi il cielo e
la terra e il nostro Dio, il Signore dei nostri padri, che ci punisce per la
nostra iniquità e per le colpe dei nostri padri, perché non ci lasci più in una
situazione come questa in cui siamo oggi". 29Successe allora un
pianto generale in mezzo all'adunanza e gridarono suppliche a gran voce al
Signore loro Dio. 30Ozia rispose loro: "Coraggio, fratelli,
resistiamo ancora cinque giorni e in questo tempo il Signore Dio nostro
rivolgerà di nuovo la misericordia su di noi; non è possibile che egli ci
abbandoni fino all'ultimo. 31Ma se proprio passeranno questi giorni
e non ci arriverà alcun aiuto, farò secondo le vostre richieste". 32Così
rimandò il popolo ciascuno al proprio posto ed essi tornarono sulle mura e
sulle torri della città e rimandarono le donne e i figli alle loro case; ma
tutti nella città erano in grande abbattimento.
1In quei giorni venne a conoscenza della situazione
Giuditta figlia di Merari, figlio di Oks, figlio di Giuseppe, figlio di Oziel,
figlio di Elkia, figlio di Anania, figlio di Gedeone, figlio di Rafain, figlio
di Achitob, figlio di Elia, figlio di Chelkia, figlio di Eliàb, figlio di
Natanaèl, figlio di Salamiel, figlio di Sarasadai, figlio di Israele. 2Suo
marito era stato Manàsse, della stessa tribù e famiglia di lei; egli era morto
al tempo della mietitura dell'orzo. 3Mentre stava sorvegliando
quelli che legavano i covoni nella campagna, il suo capo fu colpito da
insolazione. Dovette mettersi a letto e morì in Betulia sua città e lo
seppellirono con i suoi padri nel campo che sta tra Dotain e Balamon. 4Giuditta
era rimasta nella sua casa in stato di vedovanza ed erano passati già tre anni
e quattro mesi. 5Si era fatta preparare una tenda sul terrazzo della
sua casa, si era cinta i fianchi di sacco e portava le vesti delle vedove. 6Da
quando era vedova digiunava tutti i giorni, eccetto le vigilie dei sabati e i
sabati, le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i giorni di gioia per
Israele. 7Era bella d'aspetto e molto avvenente nella persona;
inoltre suo marito Manàsse le aveva lasciato oro e argento, schiavi e schiave,
armenti e terreni ed essa era rimasta padrona di tutto. 8Nè alcuno
poteva dire una parola maligna a suo riguardo, perché temeva molto Dio.
9Venne dunque a sapere le parole esasperate rivolte dal popolo alle
autorità, perché erano demoralizzati per la mancanza d'acqua, e anche Giuditta
seppe di tutte le risposte che aveva date loro Ozia e come avesse giurato loro
di consegnare la città agli Assiri dopo cinque giorni. 10Subito
mandò la sua ancella particolare che aveva in cura tutte le sue sostanze a
chiamare Cabri e Carmi, che erano gli anziani della sua città. 11Vennero
da lei ed essa disse loro: "Ascoltatemi bene, voi capi dei cittadini di
Betulia. Non è stato affatto conveniente il discorso che oggi avete tenuto al
popolo, aggiungendo il giuramento che avete pronunziato e interposto tra voi e
Dio, di mettere la città in mano ai nostri nemici, se nel frattempo il Signore
non vi avrà mandato aiuto. 12Chi siete voi dunque che avete tentato
Dio in questo giorno e vi siete posti al di sopra di lui, mentre non siete che
uomini? 13Certo, voi volete mettere alla prova il Signore
onnipotente, ma non ci capirete niente, né ora né mai. 14Se non
siete capaci di scorgere il fondo del cuore dell'uomo né di afferrare i
pensieri della sua mente, come potrete scrutare il Signore, che ha fatto tutte
queste cose, e conoscere i suoi pensieri o comprendere i suoi disegni? No,
fratelli, non vogliate irritare il Signore nostro Dio. 15Se non
vorrà aiutarci in questi cinque giorni, egli ha pieno potere di difenderci nei
giorni che vuole o anche di farci distruggere da parte dei nostri nemici. 16E
voi non pretendete di impegnare i piani del Signore Dio nostro, perché Dio non
è come un uomo che gli si possan fare minacce e pressioni come ad uno degli
uomini. 17Perciò attendiamo fiduciosi la salvezza che viene da lui,
supplichiamolo che venga in nostro aiuto e ascolterà il nostro grido se a lui
piacerà. 18Realmente in questa nostra generazione non c'è mai stata,
né esiste oggi una tribù o famiglia o popolo o città tra di noi, che adori gli
dèi fatti da mano d'uomo, come è avvenuto nei tempi passati. 19Per
questo motivo i nostri padri furono abbandonati alla spada e alla devastazione
e caddero rovinosamente davanti ai loro nemici. 20Noi invece non
riconosciamo altro Dio fuori di lui e per questo speriamo che egli non trascurerà
noi e neppure la nostra nazione. 21Perché se noi saremo presi,
resterà presa anche tutta la Giudea e sarà saccheggiato il nostro santuario e
Dio chiederà ragione di quella profanazione al nostro sangue. 22L'uccisione
dei nostri fratelli, l'asservimento della patria, la devastazione della nostra
eredità Dio la farà ricadere sul nostro capo in mezzo ai popoli pagani tra i
quali ci capiterà di essere schiavi e saremo così motivo di scandalo e di
disprezzo di fronte ai nostri padroni. 23La nostra schiavitù non ci
guadagnerà alcun favore, perché la porrà a nostro disonore il Signore Dio
nostro. 24Dunque, fratelli, dimostriamo ai nostri fratelli che la
loro vita dipende da noi, che i nostri sacri pegni, il tempio e l'altare,
poggiano su di noi. 25Oltre tutto ringraziamo il Signore Dio nostro
che ci mette alla prova, come ha già fatto con i nostri padri. 26Ricordatevi
quanto ha fatto con Abramo, quali prove ha fatto passare ad Isacco e quanto è
avvenuto a Giacobbe in Mesopotamia di Siria, quando pascolava i greggi di
Làbano suo zio materno. 27Certo, come ha passato al crogiuolo
costoro non altrimenti che per saggiare il loro cuore, così ora non vuol far
vendetta di noi, ma è a fine di correzione che il Signore castiga coloro che
gli stanno vicino". 28Allora rispose a lei Ozia: "Quanto
hai detto, l'hai proferito con cuore retto e nessuno può contraddire alle tue
parole. 29Poiché non da oggi è manifesta la tua saggezza, ma
dall'inizio dei tuoi giorni tutto il popolo conosce la tua prudenza, così come
l'ottima indole del tuo cuore. 30Ma il popolo soffriva terribilmente
la sete e ci ha costretti a comportarci come abbiamo fatto, parlando loro a
quel modo e addossandoci un giuramento che non potremo trasgredire. 31Ma
ora prega per noi tu che sei donna pia e il Signore invierà la pioggia a
riempire le nostre cisterne e non continueremo a venir meno". 32Giuditta
rispose loro: "Sentite, voglio compiere un'impresa che passerà di
generazione in generazione ai figli del nostro popolo. 33Voi starete
di guardia alla porta della città questa notte: io uscirò con la mia ancella ed
entro quei giorni dopo i quali avete deciso di consegnare la città ai nostri
nemici, il Signore per mia mano provvederà a Israele. 34Voi però non
indagate sul mio piano: non vi dirò niente finché non sarà compiuto quel che
voglio fare". 35Le risposero Ozia e i capi: "Va' in pace e
il Signore Dio sia con te per far vendetta dei nostri nemici". 36Se
ne andarono quindi dalla sua tenda e si recarono ai loro posti.
1Allora Giuditta cadde con la faccia a terra e sparse
cenere sul capo e mise allo scoperto il sacco di cui sotto era rivestita e,
nell'ora in cui veniva offerto nel tempio di Dio in Gerusalemme l'incenso della
sera, Giuditta supplicò a gran voce il Signore: 2"Signore, Dio
del padre mio Simeone, tu hai messo nella sua mano la spada della vendetta
contro gli stranieri, contro coloro che avevano sciolto a ignominia la cintura
d'una vergine, ne avevano denudato i fianchi a vergogna e ne avevano
contaminato il grembo a infamia. Tu avevi detto: non si deve fare tal cosa! ma
essi l'hanno fatta. 3Per questo hai consegnato alla morte i loro
capi e al sangue quel loro giaciglio, macchiato del loro inganno, ripagato con
l'inganno; hai abbattuto i servi con i loro capi e i capi sui loro troni. 4Hai
destinato le loro mogli alla preda, le loro figlie alla schiavitù, tutte le
loro spoglie alla divisione tra i tuoi figli diletti, perché costoro, accesi
del tuo zelo, erano rimasti inorriditi della profanazione del loro sangue e a
te avevano gridato chiamandoti in aiuto. Dio, Dio mio, ascolta anche me che
sono vedova. 5Tu hai preordinato ciò che precedette quei fatti e i
fatti stessi e ciò che seguì. Tu hai disposto le cose presenti e le future e
quello che tu hai pensato si è compiuto. 6Le cose da te deliberate
si sono presentate e hanno detto: Ecco ci siamo; perché tutte le tue vie sono
preparate e i tuoi giudizi sono preordinati. 7Or ecco gli Assiri
hanno aumentato la moltitudine dei loro eserciti, vanno in superbia per i loro
cavalli e i cavalieri, si vantano della forza dei loro fanti, poggiano la loro
speranza sugli scudi e sulle lance, sugli archi e sulle fionde e ignorano che
tu sei il Signore che disperdi le guerre; 8Signore è il tuo nome.
Abbatti la loro forza con la tua potenza e rovescia la loro violenza con la tua
ira: fanno conto di profanare il tuo santuario, di contaminare la Dimora ove
riposa il tuo nome e la tua gloria, di abbattere con il ferro il corno del tuo
altare. 9Guarda la loro superbia, fa' scendere la tua ira sulle loro
teste; infondi a questa vedova la forza di fare quello che ho deciso. 10Con
l'inganno delle mie labbra abbatti il servo con il suo padrone e il padrone con
il suo ministro; spezza la loro alterigia per mezzo di una donna. 11Perché
la tua forza non sta nel numero, né sugli armati si regge il tuo regno: tu sei
invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei derelitti, il rifugio dei
deboli, il protettore degli sfiduciati, il salvatore dei disperati. 12Sì,
sì, Dio del padre mio e di Israele tua eredità, Signore del cielo e della
terra, creatore delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta la mia
preghiera; 13fa' che la mia parola e l'inganno diventino piaga e
flagello di costoro, che fanno progetti crudeli contro la tua alleanza e il tuo
tempio consacrato, contro il monte elevato di Sion e la sede dei tuoi figli. 14Da'
a tutto il tuo popolo e ad ogni tribù la prova che sei tu il Signore, il Dio
d'ogni potere e d'ogni forza e non c'è altri fuori di te, che possa proteggere
la stirpe d'Israele".
1Quando Giuditta ebbe cessato di supplicare il Dio di
Israele ed ebbe terminato di pronunziare tutte queste parole, 2si
alzò dalla prostrazione, chiamò la sua ancella particolare e scese nella casa,
dove usava passare i giorni dei sabati e le sue feste. 3Qui si tolse
il sacco di cui era rivestita, depose le vesti di vedova, poi lavò con acqua il
corpo e lo unse con profumo denso; spartì i capelli del capo e vi impose il
diadema. Poi si mise gli abiti da festa, che aveva usati quando era vivo suo
marito Manàsse. 4Si mise i sandali ai piedi, cinse le collane e
infilò i braccialetti, gli anelli e gli orecchini e ogni altro ornamento che
aveva e si rese molto affascinante agli sguardi di qualunque uomo che l'avesse
vista. 5Poi affidò alla sua ancella un otre di vino, un'ampolla di
olio; riempì anche una bisaccia di farina tostata, di fichi secchi e di pani
puri e, fatto un involto di tutti questi recipienti, glielo mise sulle spalle. 6Allora
uscirono verso la porta della città di Betulia e trovarono pronti sul luogo
Ozia e gli anziani della città, Cabri e Carmi. 7Costoro, quando la
videro trasformata nell'aspetto e con gli abiti mutati, restarono molto
ammirati della sua bellezza e le dissero: "8Il Dio dei padri
nostri ti conceda di trovar favore e di portare a termine quello che hai
stabilito di fare, a vanto degli Israeliti e ad esaltazione di
Gerusalemme". 9Essa si chinò ad adorare Dio e rispose loro:
"Fatemi aprire la porta della città e io uscirò per dar compimento alle
parole augurali che mi avete rivolto". Quelli diedero ordine ai giovani di
guardia di aprirle come aveva chiesto. 10Così fecero e Giuditta
uscì: essa sola e l'ancella che aveva con sé. Dalla città gli uomini la
seguirono con gli sguardi mentre scendeva il monte, finché attraversò la
vallata e non poterono più scorgerla. 11Esse andavano avanti diritte
per la valle, quando si fecero loro incontro le sentinelle assire. 12La
presero e la interrogarono: "Di qual popolo sei, donde vieni e dove
vai?". Essa rispose: "Sono figlia degli Ebrei e fuggo da loro, perché
stanno per essere consegnati in vostra balìa. 13Io quindi vengo alla
presenza di Oloferne, comandante supremo dei vostri eserciti, per rivolgergli
parole di verità e mettergli sotto gli occhi la strada per cui potrà passare e
impadronirsi di tutti questi monti senza che perisca uno solo dei suoi
uomini". 14Quegli uomini, quando sentirono queste parole e
considerarono l'aspetto di lei, che appariva loro come un miracolo di bellezza,
le dissero: 15"Hai messo in salvo la tua vita, scendendo in
fretta e venendo alla presenza del nostro signore. Vieni dunque alla tenda di
lui; alcuni di noi ti accompagneranno, finché non ti abbiano affidato alle sue
mani. 16Quando poi sarai alla sua presenza, non tremare dentro di
te, ma riferisci a lui quanto ci hai detto ed egli ti tratterà bene". 17Scelsero
pertanto cento uomini tra di loro, i quali si affiancarono a lei e alla sua
ancella e le condussero alla tenda di Oloferne. 18In tutto il campo
ci fu un grande accorrere, essendosi sparsa la voce della sua venuta tra gli
attendamenti. La circondarono in massa mentre era fuori della tenda di
Oloferne, in attesa che gliela annunziassero. 19Erano ammirati della
bellezza di lei e ammirati degli Israeliti a causa di lei e si dicevano l'un
l'altro: "Chi disprezzerà un popolo che possiede tali donne? Sarà bene non
lasciarne sopravvivere alcun uomo, perché, liberi, potrebbero far perdere la
testa a tutto il mondo". 20Venne fuori la guardia del corpo di
Oloferne e tutti gli inservienti e la introdussero nella tenda. 21Oloferne
era adagiato sul suo divano sotto un baldacchino, che era di porpora ricamata
d'oro, di smeraldo e di pietre preziose. 22Gli annunziarono la
presenza di lei ed egli uscì nel recinto d'ingresso, preceduto da fiaccole
d'argento. 23Quando Giuditta avanzò alla presenza di lui e dei suoi
ministri, stupirono tutti per la bellezza del suo aspetto. Essa si prostrò con
la faccia a terra per riverirlo, ma i servi la fecero rialzare.
1Allora Oloferne le rivolse la parola: "Sta'
tranquilla, o donna, il tuo cuore non abbia timore, perché io non ho mai fatto
male ad alcun uomo che abbia accettato di servire Nabucodònosor, re di tutta la
terra. 2Quanto al tuo popolo che abita su questi monti, se non mi
avessero disprezzato, non avrei alzato la lancia contro di loro; essi stessi si
sono procurati tutto questo. 3Ma ora dimmi per qual motivo sei
fuggita da loro e sei venuta da noi. Certamente sei venuta per trovar salvezza.
Fatti animo: resterai viva questa notte e in seguito. 4Nessuno ti
può fare un torto, ma ti useranno ogni riguardo, come si fa con i servi del mio
signore, il re Nabucodònosor".
5Giuditta gli rispose: "Degnati di accogliere le parole della
tua serva e possa la tua schiava parlare alla tua presenza. Io non dirò il
falso al mio signore in questa notte. 6Certo, se vorrai seguire le
parole della tua serva, Dio agirà magnificamente con te e il mio signore non
fallirà nei suoi progetti. 7Perché, per la vita di Nabucodònosor, re
di tutta la terra, e per la potenza di lui che ti ha inviato a riordinare ogni
essere vivente, non gli uomini soltanto per mezzo tuo lo servono, ma anche le
bestie selvatiche e gli armenti e gli uccelli del cielo vivranno in grazia
della tua forza per l'onore di Nabucodònosor e di tutta la sua casa. 8Abbiamo
già conosciuto per fama la tua saggezza e le abili astuzie del tuo genio ed è
risaputo in tutta la terra che tu sei il migliore in tutto il regno, esperto
nelle conoscenze e meraviglioso nelle imprese militari. 9Quanto al
discorso tenuto da Achior nella tua riunione, noi ne abbiamo udito il
contenuto, perché gli uomini di Betulia l'hanno risparmiato ed egli ha rivelato
loro quanto aveva detto davanti a te. 10Perciò, signore sovrano, non
trascurare le sue parole, ma imprimile bene nella tua memoria perché sono vere:
realmente il nostro popolo non sarà punito e non prevarrà la spada contro di
lui, se non avrà peccato contro il suo Dio. 11Ora perché il mio
signore non resti deluso e a mani vuote, sappia che si avventerà la morte
contro di loro, perché li stringe il peccato per il quale provocheranno l'ira
del loro Dio appena compiranno un gesto inconsulto. 12Siccome sono
venuti a mancare loro i viveri e tutta l'acqua è stata consumata, han deciso di
mettere le mani sul loro bestiame e deliberato di consumare quanto Dio con
leggi ha vietato loro di mangiare. 13Hanno perfino decretato di dar
fondo alle primizie del frumento e alle decime del vino e dell'olio che
conservavano come diritto sacro dei sacerdoti che stanno in Gerusalemme e fanno
servizio alla presenza del nostro Dio, tutte cose che a nessuno del popolo era
permesso neppure di toccare con la mano. 14Perciò hanno mandato
messaggeri a Gerusalemme, dove anche i cittadini hanno fatto altrettanto,
perché riportino loro il permesso da parte del consiglio degli anziani. 15Ma,
quando riceveranno la risposta e la eseguiranno, in quel giorno preciso saranno
messi in tuo potere per l'estrema rovina. 16Per questo, io tua
serva, conscia di tutte queste cose, sono fuggita da loro e Dio mi ha
indirizzata a compiere con te un'impresa che farà stupire la terra ovunque ne
giungerà la fama. 17La tua serva è religiosa e serve notte e giorno
al Dio del cielo. Ora io intendo restare con te, mio signore, ma uscirà la tua
serva di notte nella valle; io pregherò il mio Dio ed egli mi rivelerà quando
essi avranno commesso i loro peccati. 18Allora verrò a riferirti e
tu uscirai con tutto l'esercito e nessuno di loro potrà opporti resistenza. 19Io
ti guiderò attraverso la Giudea, finché giungerò davanti a Gerusalemme e vi
porrò in mezzo il tuo trono. Tu li potrai condurre via come pecore senza
pastore e nemmeno un cane abbaierà davanti a te. Queste cose mi sono state
dette prima, io ne ho avuto la rivelazione e l'incarico di annunziarle a
te".
20Le parole di lei piacquero a Oloferne e ai suoi servi, i quali
tutti ammirarono la sua sapienza e dissero: 21"Da un capo
all'altro della terra non esiste donna simile, per la bellezza dell'aspetto e
il senno della parola". 22E Oloferne le disse: "Bene ha
fatto Dio a mandarti avanti al tuo popolo, perché resti nelle vostre mani la
forza e coloro che hanno disprezzato il mio signore vadano in rovina. 23Tu
sei bella d'aspetto e saggia nelle parole; se farai come hai detto, il tuo Dio
sarà mio Dio e tu siederai nel palazzo del re Nabucodònosor e sarai famosa in
tutto il mondo.
1Ordinò poi che la conducessero dove aveva disposto le
sue argenterie e prescrisse pure che le preparassero la tavola con i cibi
approntati per lui e le dessero da bere il suo vino. 2Ma disse
Giuditta: "Io non toccherò questi cibi, perché non ne venga qualche
contaminazione, ma mi saranno serviti quelli che ho portato con me". 3Oloferne
le fece osservare: "Quando verrà a mancare quello che hai con te, dove
andremo a rifornirci di cibi uguali per darteli? In mezzo a noi non c'è nessuno
della tua gente". 4Ma Giuditta rispose: "Per la tua vita,
mio signore, ti assicuro che io, tua serva, non finirò le riserve che ho con
me, prima che il Signore abbia compiuto per mano mia quello che ha
stabilito". 5Così i servi di Oloferne la condussero alla tenda
ed essa riposò fino a mezzanotte; poi si alzò all'ora della veglia del mattino.
6Essa fece dire ad Oloferne: "Comandi il mio signore che
lascino uscire la tua serva per la preghiera". 7Oloferne
comandò alla guardia del corpo di non impedirla. Rimase così al campo tre
giorni: usciva di notte nella valle sotto Betulia e si lavava nella zona
dell'accampamento alla sorgente d'acqua. 8Risalita dal lavacro,
pregava il Signore Dio di Israele di dirigere la sua impresa volta a
ristabilire i figli del suo popolo. 9Rientrando purificata, rimaneva
nella sua tenda, finché, verso sera, non le si apprestava il cibo.
10Ed ecco, al quarto giorno, Oloferne fece preparare un rinfresco
riservato ai suoi servi, senza invitare a mensa alcuno dei suoi ufficiali, 11e
disse a Bagoa, il funzionario incaricato di tutte le sue cose: "Va' e
invita quella donna ebrea che è presso di te a venire con noi, per mangiare e
bere assieme a noi, 12poiché è cosa disonorevole alla nostra
reputazione se lasceremo andare una donna simile senza godere della sua
compagnia; se non sapremo conquistarla, si farà beffe di noi". 13Bagoa,
uscito dalla presenza di Oloferne, andò da lei e disse: "Non abbia
difficoltà questa bella ragazza a venire presso il mio signore, per essere
onorata alla sua presenza e bere con noi il vino in giocondità e divenire oggi
come una delle donne assire, che stanno nel palazzo di Nabucodònosor". 14Giuditta
rispose a lui: "E chi sono io per osare contraddire il mio signore? Quanto
sarà gradito ai suoi occhi, mi affretterò a compierlo e sarà per me motivo di
gioia fino al giorno della mia morte". 15Subito si alzò e si
adornò delle vesti e d'ogni altro ornamento muliebre; la sua ancella l'aveva
preceduta e aveva steso a terra per lei davanti ad Oloferne le pellicce che
aveva ricevuto da Bagoa per suo uso quotidiano, per adagiarvisi sopra e
prendere cibo. 16Giuditta entrò e si adagiò. Il cuore di Oloferne
rimase estasiato e si agitò il suo spirito, aumentando molto nel suo cuore la
passione per lei; già da quando l'aveva vista, cercava l'occasione di sedurla. 17Le
disse pertanto Oloferne: "Bevi e datti alla gioia con noi". 18Giuditta
rispose: "Sì, berrò, signore, perché oggi sento dilatarsi la vita in me,
più che tutti i giorni che ho vissuto". 19Incominciò quindi a
mangiare e a bere davanti a lui ciò che le aveva preparato l'ancella. 20Oloferne
si deliziò della presenza di lei e bevve abbondantemente tanto vino quanto non
ne aveva mai bevuto solo in un giorno da quando era al mondo.
1Quando si fece buio, i suoi servi si affrettarono a
ritirarsi. Bagoa chiuse dal di fuori la tenda e allontanò le guardie dalla
vista del suo signore e ognuno andò al proprio giaciglio; in realtà erano tutti
fiaccati, perché il bere era stato eccessivo. 2Rimase solo Giuditta
nella tenda e Oloferne buttato sul divano, ubriaco fradicio. 3Allora
Giuditta ordinò all'ancella di stare fuori della sua tenda e di aspettare che
uscisse, come aveva fatto ogni giorno; aveva detto infatti che sarebbe uscita
per la sua preghiera e anche con Bagoa aveva parlato in questo senso. 4Si
erano allontanati tutti dalla loro presenza e nessuno, piccolo o grande, era
rimasto nella parte più interna della tenda; Giuditta, fermatasi presso il
divano di lui, disse in cuor suo: "Signore, Dio d'ogni potenza, guarda
propizio in quest'ora all'opera delle mie mani per l'esaltazione di
Gerusalemme. 5È venuto il momento di pensare alla tua eredità e di
far riuscire il mio piano per la rovina dei nemici che sono insorti contro di
noi". 6Avvicinatasi alla colonna del letto che era dalla parte
del capo di Oloferne, ne staccò la scimitarra di lui; 7poi,
accostatasi al letto, afferrò la testa di lui per la chioma e disse:
"Dammi forza, Signore Dio d'Israele, in questo momento". 8E
con tutta la forza di cui era capace lo colpì due volte al collo e gli staccò
la testa. 9Indi ne fece rotolare il corpo giù dal giaciglio e
strappò via le cortine dai sostegni. Poco dopo uscì e consegnò la testa di
Oloferne alla sua ancella, 10la quale la mise nella bisaccia dei
viveri e uscirono tutt'e due, secondo il loro uso, per la preghiera;
attraversarono il campo, fecero un giro nella valle, poi salirono sul monte
verso Betulia e giunsero alle porte della città.
11Giuditta gridò di lontano al corpo di guardia delle porte:
"Aprite, aprite subito la porta: è con noi Dio, il nostro Dio, per
esercitare ancora la sua forza in Israele e la sua potenza contro i nemici,
come ha dimostrato oggi". 12Non appena gli uomini della sua
città sentirono la sua voce, corsero giù in fretta alla porta della città e
chiamarono gli anziani. 13Corsero tutti, piccoli e grandi, perché
non s'aspettavano il suo arrivo; aprirono dunque la porta, le accolsero dentro
e, acceso il fuoco per far chiaro, si fecero loro attorno. 14Giuditta
disse loro a gran voce: "Lodate Dio, lodatelo; lodate Dio, perché non ha
distolto la sua misericordia dalla casa d'Israele, ma ha colpito i nostri
nemici in questa notte per mano mia". 15Estrasse allora la
testa dalla bisaccia e la mise in mostra dicendo loro: "Ecco la testa di
Oloferne, comandante supremo dell'esercito assiro; ecco le cortine sotto le
quali giaceva ubriaco; Dio l'ha colpito per mano di donna. 16Viva
dunque il Signore, che mi ha protetto nella mia impresa, perché costui si è
lasciato ingannare dal mio volto a sua rovina, ma non ha potuto compiere alcun
male con me a mia contaminazione e vergogna".
17Tutto il popolo era oltremodo fuori di sé e tutti si chinarono ad
adorare Dio, esclamando in coro: "Benedetto sei tu, nostro Dio, che hai
annientato in questo giorno i nemici del tuo popolo". 18Ozia a
sua volta le disse: "Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo
più di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha
creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei
nostri nemici. 19Davvero il coraggio che hai avuto non cadrà dal
cuore degli uomini, che ricorderanno sempre la potenza di Dio. 20Dio
faccia riuscire questa impresa a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni,
in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte
all'umiliazione della nostra stirpe, e hai sollevato il nostro abbattimento,
comportandoti rettamente davanti al nostro Dio". E tutto il popolo
esclamò: "Amen! Amen!".
1Giuditta rispose loro: "Ascoltatemi bene,
fratelli: prendete questa testa e appendetela sugli spalti delle vostre mura. 2Attendete
poi che sia apparsa la luce del mattino e sia sorto il sole sulla terra:
allora, ognuno prenda l'armatura da guerra e ogni uomo valido esca dalla città.
Quindi, date inizio all'azione contro di loro come se voleste scendere al piano
contro le prime difese degli Assiri, ma in realtà non scenderete. 3Quelli
prenderanno le loro armi e correranno entro il loro accampamento a svegliare i
capi dell'esercito assiro. Poi si raduneranno insieme davanti alla tenda di
Oloferne, ma non lo troveranno e così si lasceranno prendere dal terrore e
fuggiranno davanti a voi. 4Allora inseguiteli voi e quanti abitano
l'intero territorio d'Israele e abbatteteli nella loro fuga. 5Ma,
prima di far questo, chiamatemi Achior l'Ammonita, perché venga a vedere e
riconoscere colui che ha disprezzato la casa d'Israele e che l'ha inviato qui
tra noi come per votarlo alla morte". 6Chiamarono subito Achior
dalla casa di Ozia ed egli appena giunse e vide la testa di Oloferne in mano ad
un uomo in mezzo al popolo radunato, cadde a terra e rimase senza fiato. 7Quando
l'ebbero sollevato, si gettò ai piedi di Giuditta pieno di riverenza per la sua
persona e disse: "Benedetta sei tu in tutto l'accampamento di Giuda e in
mezzo a tutti i popoli: quanti udranno il tuo nome si sentiranno scossi. 8Ma
ora raccontami quanto hai fatto in questi giorni". Giuditta gli narrò in
mezzo al popolo quanto aveva compiuto dal giorno in cui era partita fino al
momento in cui parlava. 9Quando finì di parlare, il popolo scoppiò
in alte grida di giubilo e riempì la città di voci festose. 10Allora
Achior, vedendo quanto aveva fatto il Dio di Israele, credette fermamente in
Dio, si fece circoncidere e fu aggregato definitivamente alla casa d'Israele.
11Quando spuntò il mattino, appesero la testa di Oloferne alle mura;
poi ogni uomo prese le sue armi e scesero lungo i sentieri del monte divisi in
manipoli. 12Appena li videro, gli Assiri mandarono in cerca dei loro
capi e questi corsero dagli strateghi, dai chiliarchi e da tutti i loro
ufficiali. 13Poi si radunarono davanti alla tenda di Oloferne e
dissero al suo attendente: "Sveglia il nostro signore, perché quegli
schiavi hanno osato scendere per darci battaglia, a loro estrema rovina". 14Bagoa
entrò e bussò alle cortine della tenda, poiché pensava che egli dormisse con
Giuditta. 15Ma siccome nessuno rispondeva, aprì ed entrò nella parte
più interna della tenda e lo trovò cadavere, steso a terra vicino all'ingresso,
con la testa tagliata via dal tronco. 16Allora diede in alte grida
di dolore e di lamento, urlando con tutte le forze e stracciandosi le vesti. 17Poi
si precipitò nella tenda dove era alloggiata Giuditta e non ve la trovò. Allora
corse fuori davanti al popolo e gridò: 18"Gli schiavi ci hanno
traditi! Una sola donna ebrea ha gettato la vergogna sulla casa del re Nabucodònosor!
Oloferne eccolo a terra e la testa non è più sul suo busto". 19I
comandanti dell'esercito assiro, appena udirono questo annunzio, si
stracciarono i mantelli e rimasero terribilmente sconvolti nel loro animo;
risuonarono entro l'accampamento altissime le loro grida e gli urli di dolore.
1Tutti gli altri che erano nelle tende, appena seppero
dell'accaduto, restarono allibiti 2e furono presi dal panico e
nessuno volle più restare vicino al compagno, ma tutti si sparsero in fuga in
ogni senso nella pianura e su per i monti. 3Anche quelli accampati
sulle montagne intorno a Betulia si diedero alla fuga. A questo punto gli
Israeliti, cioè quanti tra di loro erano atti alle armi, si buttarono su di
essi. 4Ozia mandò subito a Betomastaim, a Bebai, a Cobai, a Cola e
in tutti i territori d'Israele messaggeri ad annunziare l'accaduto e a invitare
tutti a gettarsi sui nemici e annientarli. 5Appena gli Israeliti
udirono ciò, tutti compatti piombarono su di loro e li fecero a pezzi arrivando
fino a Coba. Scesero in campo anche quelli di Gerusalemme e di tutta la zona
montuosa, perché anche a loro avevano riferito i casi successi
nell'accampamento dei loro nemici. Quelli che abitavano in Gàlaad e nella
Galilea li colpirono terribilmente aggirandoli, arrivando fino a Damasco e al
suo territorio. 6I cittadini rimasti in Betulia si gettarono sul
campo degli Assiri, si impadronirono delle loro spoglie e ne trassero ingente
ricchezza. 7Gli Israeliti tornati dalla strage si impadronirono del
resto e le borgate e i villaggi del monte e del piano vennero in possesso di
grande bottino, poiché ve n'era in grandissima quantità.
8Allora il sommo sacerdote Ioakìm, e il consiglio degli anziani
degli Israeliti, che abitavano in Gerusalemme, vennero a vedere i benefici che
il Signore aveva operato per Israele e inoltre per vedere Giuditta e porgerle
il loro omaggio. 9Appena furono entrati in casa sua, tutti insieme
le rivolsero parole di benedizione ed esclamarono al suo indirizzo: "Tu
sei la gloria di Gerusalemme, tu magnifico vanto d'Israele, tu splendido onore
della nostra gente. 10Tutto questo hai compiuto con la tua mano,
egregie cose hai operato per Israele, di esse Dio si è compiaciuto. Sii sempre
benedetta dall'onnipotente Signore". Tutto il popolo soggiunse:
"Amen!".
11Tutto il popolo continuò per trenta giorni a saccheggiare
l'accampamento. A Giuditta diedero la tenda di Oloferne, tutte le argenterie, i
divani, i vasi e tutti gli arredi: essa prese tutto in consegna e cominciò a
caricarlo sulla sua mula, poi aggiogò i suoi carri e vi accumulò sopra la roba.
12Intanto si radunarono tutte le donne d'Israele per vederla e la
colmavano di elogi e composero tra loro una danza in suo onore. Essa prese in
mano dei tirsi e li distribuì alle donne che erano con lei. 13Insieme
con esse si incoronò di fronde di ulivo: precedette tutto il popolo, guidando
la danza di tutte le donne, mentre ogni Israelita seguiva in armi portando
corone; risuonavano inni sulle loro labbra.
14Allora Giuditta intonò questo canto di riconoscenza in mezzo a
tutto Israele e tutto il popolo accompagnava a gran voce questa lode.
1Giuditta disse:
"Lodate il mio Dio con i
timpani,
cantate al Signore con cembali,
elevate a lui l'accordo del salmo e della lode;
esaltate e invocate il suo nome.
2Poiché il Signore è il Dio che stronca le guerre;
egli mi ha riportata nel suo accampamento
in mezzo al suo popolo,
mi ha salvata dalle mani dei miei persecutori.
3Calò Assur dai monti, giù da settentrione,
calò con le torme dei suoi armati,
il suo numero ostruì i torrenti,
i suoi cavalli coprirono i colli.
4Affermò di bruciare il mio paese,
di stroncare i miei giovani con la spada,
di schiacciare al suolo i miei lattanti,
di prender come preda i miei fanciulli,
di rapire le mie vergini.
5Il Signore onnipotente li ha rintuzzati
per mano di donna!
6Poiché non cadde il loro capo contro giovani forti,
né figli di titani lo percossero,
né alti giganti l'oppressero,
ma Giuditta figlia di Merari,
con la bellezza del suo volto lo fiaccò.
7Essa depose la veste di vedova
per sollievo degli afflitti in Israele,
si unse con aroma il volto,
8cinse del diadema i capelli,
indossò una veste di lino per sedurlo.
9I suoi sandali rapirono i suoi occhi
la sua bellezza avvinse il suo cuore
e la scimitarra gli troncò il collo.
10I Persiani rabbrividirono per il suo coraggio,
per la sua forza raccapricciarono i Medi.
11Allora i miei poveri alzarono il grido di guerra
e quelli si spaventarono;
i miei deboli alzarono il grido
e quelli furono sconvolti;
gettarono alte grida e quelli volsero in fuga.
12Come figli di donnicciuole li trafissero,
li trapassarono come disertori,
perirono sotto le schiere del mio Signore.
13Innalzerò al mio Dio un canto nuovo:
Signore, grande sei tu e glorioso,
mirabile nella tua potenza e invincibile.
14Ti sia sottomessa ogni tua creatura:
perché tu dicesti e tutte le cose furon fatte;
mandasti il tuo spirito e furono costruite
e nessuno può resistere alla tua voce.
15I monti sulle loro basi insieme con le acque sussulteranno,
davanti a te le rocce si struggeranno come cera;
ma a coloro che ti temono
tu sarai sempre propizio.
16Poca cosa è per te ogni sacrificio in soave odore,
non basta quanto è pingue per farti un olocausto;
ma chi teme il Signore è sempre grande.
17Guai alle genti che insorgono contro il mio popolo:
il Signore onnipotente li punirà nel giorno del giudizio,
immettendo fuoco e vermi nelle loro carni,
e piangeranno nel tormento per sempre".
18Quando giunsero a Gerusalemme si prostrarono ad
adorare Dio e, appena il popolo fu purificato, offrirono i loro olocausti e le
offerte spontanee e i doni. 19Giuditta dedicò tutti gli oggetti di
Oloferne, che il popolo le aveva dati, e anche la cortina che aveva presa
direttamente dal letto di lui, come offerta consacrata a Dio. 20Il
popolo continuò a far festa in Gerusalemme vicino al tempio per tre mesi e
Giuditta rimase con loro.
21Dopo quei giorni, ognuno tornò nella propria sede ereditaria;
Giuditta tornò a Betulia e dimorò nella sua proprietà e divenne famosa in tutta
la terra durante la sua vita. 22Molti ne erano anche invaghiti, ma
nessun uomo poté avvicinarla per tutti i giorni della sua vita da quando suo
marito Manàsse morì e fu riunito al suo popolo. 23Essa andò molto
avanti negli anni protraendo la vecchiaia nella casa del marito fino a
centocinque anni: alla sua ancella preferita aveva concesso la libertà. Morì in
Betulia e la seppellirono nella grotta sepolcrale del marito Manàsse 24e
la casa d'Israele la pianse sette giorni. Prima di morire aveva diviso i suoi
beni tra i parenti più stretti di Manàsse suo marito e tra i parenti più
stretti della sua famiglia. 25Nè vi fu più nessuno che incutesse
timore agli Israeliti finché visse Giuditta e per un lungo periodo dopo la sua
morte.
1(a)Nel secondo anno del regno del gran re Assuero, il
giorno primo di Nisan, Mardocheo figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di
Kis, della tribù di Beniamino ebbe un sogno. 1(b)Era un Giudeo che
abitava nella città di Susa, uomo grande, che prestava servizio alla corte del
re 1(c)e proveniva dal gruppo degli esuli che Nabucodònosor re di
Babilonia aveva deportato da Gerusalemme con Ieconìa re della Giudea. 1(d)Questo
era il suo sogno: ecco grida e tumulto, tuoni e terremoto, agitazione sulla
terra. 1(e)Ecco due enormi draghi avanzarono, pronti tutti e due
alla lotta, e risuonò potente il loro sibilo. 1(f)Al loro sibilo
ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere contro il popolo dei
giusti. 1(g)Ecco un giorno di tenebre e di caligine, di tribolazione
e angustia, di malessere e grande agitazione sulla terra. 1(h)Tutta
la nazione dei giusti fu agitata: essi temevano la propria rovina, si
prepararono a perire e gridarono a Dio.1(i)Ma dal loro grido sorse,
come da una piccola fonte, un grande fiume, acque copiose. 1(k)Spuntò
la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi. 1(l)Mardocheo
allora si svegliò: aveva visto questo sogno e che cosa Dio aveva deciso di
fare; continuava a ripensarvi entro il suo cuore e cercava di comprenderlo, in
ogni suo particolare, fino a notte.
1(m)Mardocheo alloggiava alla corte con Bigtàn e Tères, i due
eunuchi del re che custodivano la corte, 1(n)quando udì i loro
ragionamenti e, indagando sui loro disegni, venne a sapere che quelli si
preparavano a mettere le mani sul re Assuero. Allora ne avvertì il re. 1(o)Il
re sottopose i due eunuchi a un interrogatorio: essi confessarono e furono
tolti di mezzo. 1(p)Poi il re fece scrivere queste cose nelle
cronache e anche Mardocheo le mise in iscritto. 1(q)Il re costituì
Mardocheo funzionario della corte e gli fece regali in compenso di queste cose.
1(r)Ma vi era anche Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, che era
potente davanti al re e cercò il modo di far del male a Mardocheo e al suo
popolo per l'affare dei due eunuchi del re.
1Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava
dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province, 2in quel
tempo, dunque, il re Assuero che sedeva sul trono del suo regno nella
cittadella di Susa, 3l'anno terzo del suo regno fece un banchetto a
tutti i suoi principi e ai suoi ministri. I capi dell'esercito di Persia e di
Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti alla sua
presenza. 4Dopo aver così mostrato loro le ricchezze e la gloria del
suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, per
centottanta giorni, 5passati questi giorni il re fece un altro
banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutto il
popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal più grande al più piccolo. 6Vi
erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e
di porpora rossa ad anelli d'argento e a colonne di marmo bianco; divani d'oro
e d'argento sopra un pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di
pietre a colori. 7Si porgeva da bere in vasi d'oro di forme svariate
e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re. 8Era
dato l'ordine di non forzare alcuno a bere, poiché il re aveva prescritto a
tutti i maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà.
9Anche la regina Vasti offrì un banchetto alle donne nella reggia
del re Assuero.
10Il settimo giorno, il re che aveva il cuore allegro per il vino,
ordinò a Meumàn, a Bizzetà, a Carbonà, a Bigtà, ad Abagtà, a Zetàr e a Carcàs,
i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, 11che
conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per mostrare al
popolo e ai capi la sua bellezza; essa infatti era di aspetto avvenente. 12Ma
la regina Vasti rifiutò di venire, contro l'ordine che il re aveva dato per
mezzo degli eunuchi; il re ne fu assai irritato e la collera si accese dentro
di lui. 13Allora il re interrogò i sapienti, conoscitori dei tempi.
- Poiché gli affari del re si trattavano così, alla presenza di quanti
conoscevano la legge e il diritto, 14e i più vicini a lui erano
Carsenà, Setàr, Admàta, Tarsìs, Mères, Marsenà e Memucàn, sette capi della
Persia e della Media che erano suoi consiglieri e sedevano ai primi posti nel
regno. - 15Domandò dunque: "Secondo la legge, che cosa si deve
fare alla regina Vasti che non ha eseguito l'ordine datole dal re Assuero per
mezzo degli eunuchi?". 16Memucàn rispose alla presenza del re e
dei principi: "La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche
verso tutti i capi e tutti i popoli che sono nelle province del re Assuero. 17Perché
quello che la regina ha fatto si saprà da tutte le donne e le indurrà a
disprezzare i propri mariti; esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato che si
conducesse alla sua presenza la regina Vasti ed essa non vi è andata. 18Da
ora innanzi le principesse di Persia e di Media che sapranno il fatto della
regina ne parleranno a tutti i principi del re e ne verranno insolenze e
irritazioni all'eccesso. 19Se così sembra bene al re, venga da lui
emanato un editto reale da scriversi fra le leggi di Persia e di Media, sicché
diventi irrevocabile, per il quale Vasti non potrà più comparire alla presenza
del re Assuero e il re conferisca la dignità di regina ad un'altra migliore di
lei. 20Quando l'editto emanato dal re sarà conosciuto nell'intero
suo regno per quanto è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti
dal più grande al più piccolo". 21La cosa parve buona al re e
ai principi. Il re fece come aveva detto Memucàn: 22mandò lettere a
tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e
ad ogni popolo secondo la sua lingua; perché ogni marito fosse padrone in casa
sua e potesse parlare a suo arbitrio.
1Dopo queste cose, quando la collera del re si fu
calmata, egli si ricordò di Vasti, di ciò che essa aveva fatto e di quanto era
stato deciso a suo riguardo. 2Allora quelli che stavano al servizio
del re dissero: "Si cerchino per il re fanciulle vergini e d'aspetto
avvenente; 3stabilisca il re in tutte le province del suo regno
commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e belle nella reggia di
Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Egài, eunuco del re e
guardiano delle donne, che darà loro quanto è necessario per abbigliarsi; 4la
fanciulla che piacerà al re diventerà regina al posto di Vasti". La cosa
piacque al re e così si fece. 5Ora nella cittadella di Susa c'era un
Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di un
Beniaminita, 6che era stato deportato da Gerusalemme fra quelli
condotti in esilio con Ieconìa re di Giuda da Nabucodònosor re di Babilonia. 7Egli
aveva allevato Hadàssa, cioè Ester, figlia di un suo zio, perché essa era
orfana di padre e di madre. La fanciulla era di bella presenza e di aspetto
avvenente; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come
propria figlia. 8Quando l'ordine del re e il suo editto furono
divulgati e un gran numero di fanciulle venivano radunate nella cittadella di
Susa sotto la sorveglianza di Egài, anche Ester fu presa e condotta nella
reggia, sotto la sorveglianza di Egài, guardiano delle donne. 9La
fanciulla piacque a Egài ed entrò nelle buone grazie di lui; egli si preoccupò
di darle il necessario per l'abbigliamento e il vitto; le diede sette ancelle
scelte nella reggia e assegnò a lei e alle sue ancelle l'appartamento migliore
nella casa delle donne. 10Ester non aveva detto nulla né del suo
popolo né della sua famiglia, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. 11Mardocheo
tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere
se Ester stava bene e che cosa succedeva di lei. 12Quando veniva il
turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi
prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per profumarsi con olio
di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, 13la
fanciulla andava dal re e poteva portare con sé dalla casa delle donne alla
reggia quanto chiedeva. 14Vi andava la sera e la mattina seguente
passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasgàz,
eunuco del re e guardiano delle concubine. Poi non tornava più dal re a meno
che il re la desiderasse ed essa fosse richiamata per nome. 15Quando
arrivò per Ester figlia di Abicàil, zio di Mardocheo, che l'aveva adottata per
figlia, il turno di andare dal re, essa non domandò se non quello che le fu
indicato da Egài, eunuco del re e guardiano delle donne. Ester attirava la
simpatia di quanti la vedevano. 16Ester fu dunque condotta presso il
re Assuero nella reggia il decimo mese, cioè il mese di Tebèt, il settimo anno
del suo regno. 17Il re amò Ester più di tutte le altre donne ed essa
trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le
pose in testa la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. 18Poi
il re fece un gran banchetto a tutti i principi e ai ministri, che fu il
banchetto di Ester; concesse un giorno di riposo alle province e fece doni con
munificenza regale.
19Ora la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo
aveva stanza alla porta del re. 20Ester, secondo l'ordine che
Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla né della sua famiglia né del suo
popolo poiché essa faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto
la sua tutela. 21In quei giorni, quando Mardocheo aveva stanza alla
porta del re, Bigtàn e Tères, due eunuchi del re e tra i custodi della soglia,
irritati contro il re Assuero, cercarono il modo di mettere le mani sulla
persona del re. 22La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì la
regina Ester ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. 23Fatta
investigazione e scoperto il fatto, i due eunuchi furono impiccati a un palo. E
la cosa fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re.
1In seguito, il re Assuero promosse Amàn figlio di
Hammedàta, l'Agaghita, alla più alta dignità e pose il suo seggio al di sopra
di quelli di tutti i prìncipi che erano con lui. 2Tutti i ministri
del re, che stavano alla porta del re, piegavano il ginocchio e si prostravano
davanti ad Amàn, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo
non piegava il ginocchio né si prostrava. 3I ministri del re che
stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: "Perché trasgredisci
l'ordine del re?". 4Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i
giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli riferirono la cosa ad Amàn,
per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento, perché aveva
detto loro che era un Giudeo. 5Amàn vide che Mardocheo non
s'inginocchiava né si prostrava davanti a lui e ne fu pieno d'ira; 6ma
disdegnò di metter le mani addosso soltanto a Mardocheo, poiché gli avevano
detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di distruggere il
popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno
d'Assuero.
7Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il decimosecondo anno del re
Assuero, si gettò il pur, cioè la sorte, alla presenza di Amàn, per la
scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul tredici del decimosecondo
mese, chiamato Adàr. 8Allora Amàn disse al re Assuero: "Vi è un
popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo
regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non
osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. 9Se
così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io farò passare diecimila
talenti d'argento in mano agli amministratori del re, perché siano versati nel
tesoro reale". 10Allora il re si tolse l'anello di mano e lo
diede ad Amàn, l'Agaghita, figlio di Hammedàta e nemico dei Giudei. 11Il
re disse ad Amàn: "Il denaro sia per te: al popolo fa' pure quello che ti
sembra bene". 12Il tredici del primo mese furono chiamati i
segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Amàn, ai satrapi
del re e ai governatori di ogni provincia secondo il loro modo di scrivere e ad
ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e
sigillato con il sigillo reale. 13Questi documenti scritti furono
spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si
distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e
vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo
mese, cioè il mese di Adàr, e si saccheggiassero i loro beni.
13(a)Questa è la copia della lettera:
"Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette province
dall'India all'Etiopia e ai capidistretto loro subordinati scrive quanto segue:
13(b)Essendo io alla testa di molte nazioni e avendo l'impero di
tutto il mondo, non esaltato dall'orgoglio del potere, ma governando sempre con
moderazione e con dolcezza, ho deciso di rendere sempre indisturbata la vita
dei sudditi, di assicurare un regno tranquillo e sicuro fino alle frontiere e
di far rifiorire la pace sospirata da tutti gli uomini.
13(c)Avendo io chiesto ai miei consiglieri come tutto questo possa
essere attuato, Amàn, distinto presso di noi per prudenza, segnalato per
inalterata devozione e sicura fedeltà ed elevato alla seconda dignità del
regno, 13(d)ci ha avvertiti che in mezzo a tutte le stirpi che vi
sono nel mondo si è mescolato un popolo ostile, diverso nelle sue leggi da ogni
altra nazione, che trascura sempre i decreti del re, così da impedire l'assetto
dell'impero da noi irreprensibilmente diretto.
13(e)Considerando dunque che questa nazione è l'unica ad essere in
continuo contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano
tenore di leggi, e che, malintenzionata contro i nostri interessi, compie le
peggiori malvagità e riesce di ostacolo alla stabilità del regno, 13(f)abbiamo
ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Amàn,
incaricato dei nostri interessi e per noi un secondo padre, tutte, con le mogli
e i figli, siano radicalmente sterminate per mezzo della spada dei loro
avversari, senz'alcuna pietà né perdono, il quattordici del decimosecondo mese,
cioè Adàr; 13(g)perché questi nostri oppositori di ieri e di oggi,
precipitando violentemente negli inferi in un sol giorno, ci assicurino per
l'avvenire un governo completamente stabile e indisturbato".
14Una copia dell'editto, che doveva essere promulgato in ogni
provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché si tenessero pronti per quel
giorno. 15I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re e
il decreto fu promulgato subito nella cittadella di Susa. Mentre il re e Amàn stavano
a gozzovigliare, la città di Susa era costernata.
1Quando Mardocheo seppe quanto era stato fatto, si
stracciò le vesti, si coprì di sacco e di cenere e uscì in mezzo alla città,
mandando alte e amare grida; 2venne fin davanti alla porta del re,
ma a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di entrare per la porta
del re. 3In ogni provincia, dovunque giungevano l'ordine del re e il
suo editto, ci fu gran desolazione fra i Giudei: digiuno, pianto, lutto e a
molti servirono di letto il sacco e la cenere. 4Le ancelle di Ester
e i suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angosciata;
mandò vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il
sacco, ma egli non le accettò. 5Allora Ester chiamò Atàch, uno degli
eunuchi che il re aveva messo al suo servizio, e lo incaricò di andare da
Mardocheo per domandare che cosa era avvenuto e perché si comportava così. 6Atàch
si recò da Mardocheo sulla piazza della città davanti alla porta del re. 7Mardocheo
gli narrò quanto gli era accaduto e gli indicò la somma di denaro che Amàn
aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 8gli
diede anche una copia dell'editto promulgato a Susa per il loro sterminio,
perché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto e le ordinasse di
presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo
popolo. 8(a)"Ricordati - le fece dire - dei giorni della tua
povertà, quando eri nutrita dalla mia mano; perché Amàn, il secondo in dignità
dopo il re, ha parlato contro di noi per farci mettere a morte. Invoca il
Signore, parla al re in nostro favore e liberaci dalla morte!". 9Atàch
ritornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo. 10Ester ordinò
ad Atàch di riferire a Mardocheo: 11"Tutti i ministri del re e
il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re
nell'atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una legge uguale
per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui
il suo scettro d'oro, nel qual caso avrà salva la vita. Quanto a me, sono già
trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re". 12Le
parole di Ester furono riferite a Mardocheo 13e Mardocheo fece dare
questa risposta a Ester: "Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti
i Giudei, per il fatto che ti trovi nella reggia. 14Perché se tu in
questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro
luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia
stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza come
questa?". 15Allora Ester fece rispondere a Mardocheo: 16"Va',
raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza
mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle
digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la
legge e, se dovrò perire, perirò!". 17Mardocheo se ne andò e
fece quanto Ester gli aveva ordinato.
17(a)Poi pregò il Signore, ricordando tutte le sue gesta, e disse:
17(b)"Signore, Signore re, sovrano dell'universo, tutte le cose
sono sottoposte al tuo potere e nessuno può opporsi a te nella tua volontà di
salvare Israele.
17(c)Tu hai fatto il cielo e la terra e tutte le meraviglie che si
trovano sotto il firmamento. Tu sei il Signore di tutte le cose e nessuno può
resistere a te, Signore.
17(d)Tu conosci tutto; tu sai, Signore, che non per orgoglio, non
per superbia né per vanagloria ho fatto il gesto di non prostrarmi davanti al
superbo Amàn, perché avrei anche baciato la pianta dei suoi piedi per la
salvezza d'Israele.
17(e)Ma ho fatto ciò per non porre la gloria di un uomo al di sopra
della gloria di Dio; non mi prostrerò mai davanti a nessuno se non davanti a
te, che sei il mio Signore, e non farò così per superbia.
17(f)Ora, Signore Dio, Re, Dio di Abramo, risparmia il tuo popolo!
Perché mirano a distruggerci e bramano di far perire quella che è la tua
eredità dai tempi antichi.
17(g)Non trascurare la porzione che per te stesso hai liberato dal
paese d'Egitto. 17(h)Ascolta la mia preghiera e sii propizio alla
tua eredità; cambia il nostro lutto in gioia, perché vivi possiamo cantare inni
al tuo nome, Signore, e non lasciare scomparire la bocca di quelli che ti
lodano".
17(i)Tutti gli Israeliti gridavano con tutta la forza, perché la
morte stava davanti ai loro occhi.
17(k)Anche la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da
un'angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso e indossò gli abiti di miseria
e di lutto; invece dei superbi profumi si riempì la testa di ceneri e di
immondizie. Umiliò molto il suo corpo e con i capelli sconvolti si muoveva dove
prima era abituata agli ornamenti festivi. Poi supplicò il Signore e disse: 17(l)"Mio
Signore, nostro re, tu sei l'unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro
soccorso se non te, perché un grande pericolo mi sovrasta.
17(m)Io ho sentito fin dalla mia nascita, in seno alla mia famiglia,
che tu, Signore, hai scelto Israele da tutte le nazioni e i nostri padri da
tutti i loro antenati come tua eterna eredità, e hai fatto loro secondo quanto
avevi promesso. 17(n)Ora abbiamo peccato contro di te e ci hai messi
nelle mani dei nostri nemici, per aver noi dato gloria ai loro dèi. Tu sei
giusto, Signore!
17(o)Ma ora non si sono accontentati dell'amarezza della nostra
schiavitù, hanno anche posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di
abolire l'oracolo della tua bocca, di sterminare la tua eredità, di chiudere la
bocca di quelli che ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo
altare, 17(p)di aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli
idoli vani e a proclamare per sempre la propria ammirazione per un re di carne.
17(q)Non consegnare, Signore, il tuo scettro a dèi che neppure
esistono. Non abbiano a ridere della nostra caduta; ma volgi contro di loro
questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare il primo dei nostri
persecutori.
17(r)Ricordati, Signore; manifèstati nel giorno della nostra
afflizione e a me da' coraggio, o re degli dèi e signore di ogni autorità. 17(s)Metti
nella mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore
all'odio contro colui che ci combatte, allo sterminio di lui e di coloro che
sono d'accordo con lui.
17(t)Quanto a noi, salvaci con la tua mano e vieni in mio aiuto,
perché sono sola e non ho altri che te, Signore!
17(u)Tu hai conoscenza di tutto e sai che io odio la gloria degli
empi e detesto il letto dei non circoncisi e di qualunque straniero. 17(v)Tu
sai che mi trovo nella necessità, che detesto l'emblema della mia fastosa
posizione che cinge il mio capo nei giorni in cui devo fare comparsa; lo
detesto come un panno immondo e non lo porto nei giorni in cui mi tengo
appartata. 17(x)La tua serva non ha mangiato alla tavola di Amàn né
ha onorato il banchetto del re né bevuto il vino delle libazioni. 17(y)La
tua serva da quando ha cambiato condizione fino ad oggi, non ha gioito di
nulla, se non di te, Signore, Dio di Abramo.
17(z)Dio, che su tutti eserciti la forza, ascolta la voce dei
disperati e liberaci dalla mano dei malvagi; libera me dalla mia
angoscia!".
1Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella
si tolse le vesti da schiava e si coprì di tutto il fasto del suo grado. 1(a)Divenuta
così splendente di bellezza, dopo aver invocato il Dio che veglia su tutti e li
salva, prese con sé due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente
mollezza, mentre l'altra la seguiva tenendo sollevato il mantello di lei. 1(b)Appariva
rosea nello splendore della sua bellezza e il suo viso era gioioso, come
pervaso d'amore, ma il suo cuore era stretto dalla paura. 1(c)Attraversate
una dopo l'altra tutte le porte, si trovò alla presenza del re. Egli era seduto
sul trono regale, vestito di tutti gli ornamenti maestosi delle sue comparse,
tutto splendente di oro e di pietre preziose, e aveva un aspetto molto
terribile. 1(d)Alzò il viso splendente di maestà e guardò in un
accesso di collera. La regina si sentì svenire, mutò il suo colore in pallore e
poggiò la testa sull'ancella che l'accompagnava. 1(e)Ma Dio volse a
dolcezza lo spirito del re ed egli, fattosi ansioso, balzò dal trono, la prese
fra le braccia, sostenendola finché non si fu ripresa, e andava confortandola
con parole rasserenanti, dicendole: 1(f)"Che c'è, Ester? Io
sono tuo fratello; fatti coraggio, tu non devi morire. Il nostro ordine riguarda
solo la gente comune. Avvicinati!". 2Alzato lo scettro d'oro,
lo posò sul collo di lei, la baciò e le disse: "Parlami!". 2(a)Gli
disse: "Ti ho visto, signore, come un angelo di Dio e il mio cuore si è
agitato davanti alla tua gloria. Perché tu sei meraviglioso, signore, e il tuo
volto è pieno d'incanto". 2(b)Ma mentre parlava, cadde svenuta;
il re s'impressionò e tutta la gente del suo seguito cercava di rianimarla. 3Allora
il re le disse: "Che vuoi, Ester, qual è la tua richiesta? Fosse pure metà
del mio regno, l'avrai!". 4Ester rispose: "Se così piace
al re, venga oggi il re con Amàn al banchetto che gli ho preparato". 5Il
re disse: "Convocate subito Amàn, per far ciò che Ester ha detto". Il
re andò dunque con Amàn al banchetto che Ester aveva preparato.
6Il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: "Qual è la tua
richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà
fatto!". 7Ester rispose: "Ecco la mia richiesta e quel che
desidero: 8se ho trovato grazia agli occhi del re e se piace al re
di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re
con Amàn anche domani al banchetto che io preparerò loro e io risponderò alla
domanda del re".
9Amàn quel giorno uscì lieto e con il cuore contento, ma quando vide
alla porta del re Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui, fu preso
d'ira contro Mardocheo. 10Tuttavia Amàn si trattenne, andò a casa e
mandò a chiamare i suoi amici e Zeres sua moglie. 11Amàn parlò loro
della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di
quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come l'aveva innalzato sopra i
capi e i ministri del re. 12Aggiunse: "Anche la regina Ester
non ha invitato con il re nessun altro se non me al banchetto che ha dato;
anche per domani sono invitato da lei con il re. 13Ma tutto questo
non mi basta, fin quando io vedrò Mardocheo, il Giudeo, restar seduto alla
porta del re". 14Allora sua moglie Zeres e tutti i suoi amici
gli dissero: "Si prepari un palo alto cinquanta cubiti e tu domani mattina
di' al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi va' pure contento al banchetto
con il re". La cosa piacque ad Amàn che fece preparare il palo.
1Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora
ordinò che gli si portasse il libro delle memorie, le cronache, e ne fu fatta
la lettura alla presenza del re. 2Vi si trovò scritto che Mardocheo
aveva denunciato Bigtàn e Tères, i due eunuchi del re tra i custodi della
soglia, i quali avevano cercato di porre le mani sulla persona del re Assuero. 3Allora
il re chiese: "Che si è fatto per dare a Mardocheo onore e grandezza in
premio di questo?". I giovani che servivano il re risposero: "Non s'è
fatto nulla per lui". 4Il re disse: "Chi c'è
nell'atrio?". Appunto Amàn era venuto nell'atrio esterno della reggia per
dire al re di impiccare Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui. 5I
giovani servi del re gli risposero: "Ecco c'è Amàn nell'atrio". Il re
disse: "Entri!". 6Amàn entrò e il re gli disse: "Che
si deve fare a un uomo che il re voglia onorare?". Amàn pensò: "Chi
mai vorrebbe il re onorare, se non me?". 7Amàn rispose al re:
"Per l'uomo che il re vuole onorare, 8si prenda la veste reale
che suole indossare il re e il cavallo che suole cavalcare il re e sulla sua
testa sia posta una corona reale; 9si consegni la veste e il cavallo
a uno dei principi più nobili del re; si rivesta di quella veste l'uomo che il
re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della città e si
gridi davanti a lui: Ciò avviene all'uomo che il re vuole onorare". 10Allora
il re disse ad Amàn: "Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai
detto, e fa' così a Mardocheo il Giudeo che si trova alla porta del re; non
tralasciar nulla di quello che hai detto". 11Amàn prese la
veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo, gli fece percorrere a
cavallo le vie della città e gridava davanti a lui: "Ciò avviene all'uomo
che il re vuole onorare". 12Poi Mardocheo tornò alla porta del
re, ma Amàn andò subito a casa, tutto aggrondato e con il capo velato. 13Amàn
raccontò a sua moglie Zeres e a tutti i suoi amici quanto gli era accaduto. I
suoi consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: "Se Mardocheo, davanti al
quale tu hai cominciato a decadere, è della stirpe dei Giudei, tu non potrai
nulla contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti a lui".
14Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi
del re, i quali si affrettarono a condurre Amàn al banchetto che Ester aveva
preparato.
1Il re e Amàn andarono dunque al banchetto con la
regina Ester. 2Il re anche questo secondo giorno disse a Ester,
mentre si beveva il vino: "Qual è la tua richiesta, regina Ester? Ti sarà
concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà fatto!". 3Allora
la regina Ester rispose: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se
così piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio
desiderio è che sia risparmiato il mio popolo. 4Perché io e il mio
popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se
fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il
nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra
morte". 5Subito il re Assuero disse alla regina Ester:
"Chi è e dov'è colui che ha pensato di fare una cosa simile?". 6Ester
rispose: "L'avversario, il nemico, è quel malvagio di Amàn". Allora
Amàn fu preso da terrore alla presenza del re e della regina. 7Il re
incollerito si alzò dal banchetto e uscì nel giardino della reggia, mentre Amàn
rimase per chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene
che da parte del re la sua rovina era decisa. 8Poi tornò dal
giardino della reggia nel luogo del banchetto; intanto Amàn si era prostrato
sul divano sul quale si trovava Ester. Allora il re esclamò: "Vuole anche
far violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?". Non appena questa
parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Amàn. 9Carbonà,
uno degli eunuchi, disse alla presenza del re: "Ecco, è stato perfino
rizzato in casa di Amàn un palo alto cinquanta cubiti, che Amàn ha fatto
preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re". Il re
disse: "Impiccatevi lui!". 10Così Amàn fu impiccato al
palo che aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re si calmò.
1In quello stesso giorno il re Assuero diede alla
regina Ester la casa di Amàn, nemico dei Giudei. Mardocheo si presentò al re,
al quale Ester aveva dichiarato il rapporto di parentela che egli aveva con
lei. 2Il re si tolse l'anello che aveva fatto ritirare ad Amàn e lo
diede a Mardocheo. Ester affidò a Mardocheo l'amministrazione della casa che
era stata di Amàn. 3Poi Ester parlò di nuovo alla presenza del re,
gli si gettò ai piedi e lo supplicò con le lacrime agli occhi d'impedire gli
effetti della malvagità di Amàn l'Agaghita e l'attuazione dei piani che aveva
preparato contro i Giudei. 4Allora il re stese lo scettro d'oro
verso Ester; Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re 5e disse:
"Se così piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa
gli par giusta e se io gli sono gradita, si scriva per revocare i documenti
scritti, macchinazione di Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, in cui si
ordina di far perire i Giudei che sono in tutte le province del re. 6Perché
come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il mio popolo?
Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?". 7Allora
il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: "Ecco, ho
dato a Ester la casa di Amàn e questi è stato impiccato al palo, perché aveva
voluto stendere la mano sui Giudei. 8Scrivete dunque come vi parrà
meglio, nel nome del re, e sigillate con l'anello reale, perché ciò che è
scritto in nome del re e sigillato con l'anello reale è irrevocabile". 9Senza
perdere tempo il ventitré del terzo mese, cioè il mese di Sivan, furono
convocati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto l'ordine di
Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle
centoventisette province, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia secondo il
suo modo di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua e ai Giudei secondo il
loro modo di scrivere e nella loro lingua. 10Fu dunque scritto in
nome del re Assuero, si sigillarono i documenti con l'anello reale e si
mandarono per mezzo di corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri reali,
figli di cavalle di razza. 11Con questi scritti il re dava facoltà
ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la
loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne,
tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li
assalisse, e di saccheggiare i loro beni; 12e ciò in un medesimo
giorno in tutte le province del re Assuero: il tredici del decimosecondo mese,
cioè il mese di Adàr.
12(a)Quanto segue è la copia della lettera relativa a queste cose:
12(b)"Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette
satrapie dall'India all'Etiopia e a quelli che hanno a cuore i nostri
interessi, salute.
12(c)Molti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più larga
generosità dei benefattori, tanto più s'inorgogliscono e non solo cercano di
fare il male ai nostri sudditi, ma incapaci di frenare la loro superbia,
tramano insidie anche contro i loro benefattori. 12(d)Non solo
cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma esaltati dallo strepito
spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede,
e alla sua giustizia che odia il male.
12(e)Spesso poi accadde a molti costituiti in autorità che, per aver
affidato a certi amici la responsabilità degli affari pubblici e per aver
subìto la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente,
con disgrazia senza rimedio; 12(f)perché i falsi ragionamenti di
nature perverse avevano sviato l'incontaminata buona fede dei governanti.
12(g)Questo si può vedere non tanto nelle storie più antiche a cui
abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle iniquità perpetrate da quella
peste che sono coloro i quali senza merito esercitano il potere.
12(h)Provvederemo per l'avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un
regno indisturbato e pacifico, 12(i)operando cambiamenti opportuni e
giudicando sempre con la più equa fermezza gli affari che ci vengono posti
sotto gli occhi.
12(k)Così è il caso di Amàn figlio di Hammedàta, il Macedone, il
quale estraneo, per la verità, al sangue persiano e ben lontano dalla nostra
bontà, accolto come ospite presso di noi, 12(l)aveva tanto
approfittato dell'amicizia che professiamo verso qualunque nazione, da essere
proclamato nostro padre e da costituire la seconda personalità nel regno,
venendo da tutti onorato con la prostrazione. 12(m)Ma non reggendo
al peso della sua superbia, egli si adoperò per privare noi del potere e della
vita 12(n)e con falsi e tortuosi argomenti richiese la pena di morte
per il nostro salvatore e in ogni circostanza benefattore Mardocheo, per
l'irreprensibile consorte del nostro regno Ester e per tutto il loro popolo. 12(o)Pensava
infatti per questa via di sorprenderci nell'isolamento e di trasferire l'impero
dei Persiani ai Macedoni.
12(p)Ora noi troviamo che questi Giudei, da quell'uomo tre volte
scellerato destinati allo sterminio, non sono malfattori, ma si reggono con
leggi giustissime, 12(q)sono figli del Dio altissimo, massimo,
vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nella
migliore floridezza. 12(r)Farete dunque bene a non tener conto delle
lettere scritte mandate da Amàn, figlio di Hammedàta, perché costui, che ha
perpetrato tali cose, è stato impiccato ad un palo con tutta la sua famiglia
alle porte di Susa, giusto castigo datogli velocemente da Dio, signore di tutti
gli eventi.
12(s)Esposta invece una copia della presente lettera in ogni luogo,
permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle loro leggi e prestate
loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli nel giorno della
persecuzione, cioè il tredici del decimosecondo mese chiamato Adàr.
12(t)Infatti questo giorno, invece di segnare la rovina della stirpe
eletta, Dio, signore di ogni cosa, lo ha loro cambiato in giorno di gioia.
12(u)Quanto a voi, Giudei, tra le vostre feste commemorative
celebrate questo giorno insigne con ogni sorta di banchetti, perché, e ora e in
avvenire, sia ricordo di salvezza per noi e per i Persiani benevoli, per quelli
invece che ci insidiano sia ricordo della loro perdizione.
12(v)Ogni città e più generalmente ogni località che non agirà
secondo queste disposizioni, sarà inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non
soltanto agli uomini sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli
uccelli resterà odiosissima per tutti i tempi".
13Una copia dell'editto che doveva essere promulgato in ogni
provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti
per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 14Così i corrieri sui
cavalli reali partirono premurosi e stimolati dal comando del re, mentre il
decreto veniva subito promulgato nella cittadella di Susa. 15Mardocheo
si allontanò dal re con una veste reale di porpora viola e di lino bianco, con
una grande corona d'oro e un manto di bisso e di porpora rossa; la città di
Susa gridava di gioia ed era in festa. 16Per i Giudei vi era luce,
letizia, esultanza, onore. 17In ogni provincia, in ogni città,
dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei gioia
ed esultanza, banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si
fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro.
1Il decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, il
tredici del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere
eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro
potere, avvenne invece tutto il contrario; poiché i Giudei ebbero in mano i
loro nemici. 2I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le
province del re Assuero, per aggredire quelli che cercavano di fare loro del
male; nessuno poté resistere loro, perché il timore dei Giudei era piombato su
tutti i popoli. 3Tutti i capi delle province, i satrapi, i
governatori e quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai
Giudei, perché il timore di Mardocheo si era impadronito di essi. 4Perché
Mardocheo era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la fama
di quest'uomo; Mardocheo cresceva sempre in potere. 5I Giudei dunque
colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e
sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero. 6Nella
cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini 7e
misero a morte Parsandàta, Dalfòn, Aspàta, 8Poràta, Adalià, Aridàta,
9Parmàsta, Arisài, Aridài e Vaizàta, 10i dieci figli di
Amàn figlio di Hammedàta, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al
saccheggio. 11Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati
uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re. 12Il
re disse alla regina Ester: "Nella cittadella di Susa i Giudei hanno
ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Amàn; che
avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che chiedi di più? Ti sarà
dato. Che altro desideri? Sarà fatto!". 13Allora Ester disse:
"Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche
domani quello che era stato decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci
figli di Amàn". 14Il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto
fu promulgato a Susa. I dieci figli di Amàn furono appesi al palo. 15I
Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordici del mese di Adàr e
uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. 16Anche
gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la
loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero
settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio. 17Questo
avvenne il tredici del mese di Adàr; il quattordici si riposarono e ne fecero
un giorno di banchetto e di gioia. 18Ma i Giudei che erano a Susa si
radunarono il tredici e il quattordici di quel mese; il quindici si riposarono
e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 19Perciò i Giudei
della campagna, che abitano in città non circondate da mura, fanno del
quattordici del mese di Adàr un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel
quale si mandano regali gli uni gli altri.
19(a)Invece gli abitanti delle grandi città celebrano come giorno di
allegra festività il quindici di Adàr, mandando regali ai vicini.
20Mardocheo scrisse questi avvenimenti e mandò lettere a tutti i
Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, 21per
stabilire che ogni anno celebrassero il quattordici e il quindici del mese di
Adàr, 22perché giorni nei quali i Giudei ebbero tregua dagli
attacchi dei nemici e il mese in cui il loro dolore era stato mutato in gioia,
il loro lutto in festa, e perché facessero di questi giorni giorni di banchetto
e di gioia, nei quali si mandassero regali scambievolmente e si facessero doni
ai poveri. 23I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano
già cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro prescritto. 24Amàn
infatti, il figlio di Hammedàta l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva
tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioè la
sorte, per confonderli e farli perire; 25ma quando Ester si fu
presentata al re, questi ordinò con documenti scritti che la scellerata trama
di Amàn contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i
suoi figli fossero impiccati al palo. 26Perciò quei giorni furono
chiamati Purim dalla parola pur. Secondo tutto il contenuto di
quella lettera, in seguito a quanto avevano visto a questo proposito ed era
loro avvenuto, 27i Giudei stabilirono e presero per sé, per la loro
stirpe e per quanti si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile di
celebrare ogni anno quei due giorni, secondo le disposizioni di quello scritto
e alla data fissata. 28Questi giorni devono essere commemorati e
celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia,
in ogni città; questi giorni di Purim non devono cessare mai di essere
celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovrà mai cancellarsi fra i loro
discendenti. 29La regina Ester figlia di Abicàil e il giudeo
Mardocheo scrissero con ogni autorità per dar valore a questa loro seconda
lettera relativa ai Purim. 30Si mandarono lettere a tutti i
Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero, con parole di
saluto e di fedeltà, 31per stabilire questi giorni di Purim
nelle loro date precise, come li avevano ordinati il giudeo Mardocheo e la
regina Ester e come essi stessi li avevano stabiliti per sé e per i loro
discendenti, in occasione del loro digiuno e della loro invocazione. 32Un
ordine di Ester stabilì le circostanze di questi Purim e fu scritto in
un libro.
1Il re Assuero impose un tributo al continente e alle
isole del mare. 2Quanto poi a tutti i fatti concernenti la potenza e
il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e
della sua elevazione da parte del re, sono cose scritte nel libro delle
cronache dei re di Media e di Persia. 3Infatti il giudeo Mardocheo
era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla
moltitudine dei suoi fratelli, cercava il bene del suo popolo e parlava in
favore della prosperità di tutta la sua stirpe.
3(a)Mardocheo disse: "Queste cose sono avvenute per opera di
Dio. 3(b)Mi ricordo infatti del sogno che avevo visto intorno a
questi fatti e nessuno di essi è stato tralasciato: 3(c)la piccola
sorgente che divenne un fiume, la luce che spuntò, il sole e l'acqua copiosa.
Questo fiume è Ester che il re ha sposata e costituita regina. 3(d)I
due draghi siamo io e Amàn. 3(e)Le nazioni sono quelle che si sono
coalizzate per distruggere il nome dei Giudei. 3(f)La mia nazione è
Israele, quelli cioè che avevano gridato a Dio e furono salvati. Sì, il Signore
ha salvato il suo popolo, ci ha liberato da tutti questi mali e Dio ha operato
segni e prodigi grandi quali mai erano avvenuti tra le nazioni. 3(g)In
tal modo egli ha stabilito due sorti, una per il popolo di Dio e una per tutte
le nazioni. 3(h)Queste due sorti si sono realizzate nell'ora, nel
momento e nel giorno stabilito dal giudizio di Dio e in mezzo a tutte le
nazioni. 3(i)Dio si è allora ricordato del suo popolo e ha reso
giustizia alla sua eredità. 3(k)Questi giorni del mese di Adàr, il
quattordici e il quindici del mese, saranno celebrati con adunanza, gioia e letizia
davanti a Dio, di generazione in generazione per sempre nel suo popolo
Israele".
3(l)Nell'anno quarto di Tolomeo e di Cleopatra, Dositeo, che diceva
di essere sacerdote e levita, e Tolomeo suo figlio, portarono in Egitto la
presente lettera sui Purim, affermando che si trattava della lettera
autentica tradotta da Lisimaco, figlio di Tolomeo, uno dei residenti in
Gerusalemme.
1Queste cose avvennero dopo che Alessandro il Macedone,
figlio di Filippo, uscito dalla regione dei Kittim sconfisse Dario, re dei
Persiani e dei Medi, e regnò al suo posto, cominciando dalla Grecia. 2Intraprese
molte guerre, si impadronì di fortezze e uccise i re della terra; 3arrivò
sino ai confini della terra e raccolse le spoglie di molti popoli. La terra si
ridusse al silenzio davanti a lui; il suo cuore si esaltò e si gonfiò di
orgoglio. 4Radunò forze ingenti e conquistò regioni, popoli e
principi, che divennero suoi tributari. 5Dopo questo cadde ammalato
e comprese che stava per morire. 6Allora chiamò i suoi luogotenenti
più importanti, che erano cresciuti con lui fin dalla giovinezza e mentre era
ancora vivo divise tra di loro il suo impero. 7Regnò dunque
Alessandro dodici anni e morì. 8I suoi subalterni assunsero il
potere, ognuno nella sua regione; 9dopo la sua morte tutti cinsero
il diadema e dopo di loro i loro figli per molti anni e si moltiplicarono i
mali sulla terra.
10Uscì da quelli una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re
Antioco che era stato ostaggio a Roma, e assunse il regno nell'anno
centotrentasette del dominio dei Greci. 11In quei giorni sorsero da
Israele figli empi che persuasero molti dicendo: "Andiamo e facciamo lega
con le nazioni che ci stanno attorno, perché da quando ci siamo separati da
loro, ci sono capitati molti mali". 12Parve ottimo ai loro
occhi questo ragionamento; 13alcuni del popolo presero l'iniziativa
e andarono dal re, che diede loro facoltà di introdurre le istituzioni dei
pagani. 14Essi costruirono una palestra in Gerusalemme secondo le
usanze dei pagani 15e cancellarono i segni della circoncisione e si
allontanarono dalla santa alleanza; si unirono alle nazioni pagane e si
vendettero per fare il male.
16Quando il regno fu consolidato in mano di Antioco, egli volle
conquistare l'Egitto per dominare due regni: 17entrò nell'Egitto con
un esercito imponente, con carri ed elefanti, con la cavalleria e una grande
flotta 18e venne a battaglia con Tolomeo re di Egitto. Tolomeo fu
travolto davanti a lui e dovette fuggire e molti caddero colpiti a morte. 19Espugnarono
le fortezze dell'Egitto e Antioco saccheggiò il paese di Egitto.
20Ritornò quindi Antioco dopo aver sconfitto l'Egitto nell'anno
centoquarantatré, si diresse contro Israele e mosse contro Gerusalemme con
forze ingenti. 21Entrò con arroganza nel santuario e ne asportò
l'altare d'oro e il candelabro dei lumi con tutti i suoi arredi 22e
la tavola dell'offerta e i vasi per le libazioni, le coppe e gli incensieri
d'oro, il velo, le corone e i fregi d'oro della facciata del tempio e lo
sguarnì tutto; 23si impadronì dell'argento e dell'oro e d'ogni
oggetto pregiato e asportò i tesori nascosti che riuscì a trovare; 24quindi,
raccolta ogni cosa, fece ritorno nella sua regione. Fece anche molte stragi e
parlò con grande arroganza.
25Allora vi fu lutto grande per gli Israeliti
in ogni loro regione.
26Gemettero i capi e gli anziani,
le vergini e i giovani persero vigore
e la bellezza delle donne svanì.
27Ogni sposo levò il suo lamento
e la sposa nel talamo fu in lutto.
28Tremò la terra per i suoi abitanti
e tutta la casa di Giacobbe si vestì di vergogna.
29Due anni dopo, il re mandò alle città di Giuda un
sovrintendente ai tributi. Egli venne in Gerusalemme con ingenti forze 30e
rivolse loro con perfidia parole di pace ed essi gli prestarono fede. Ma
all'improvviso piombò sulla città, le inflisse colpi crudeli e mise a morte
molta gente in Israele. 31Mise a sacco la città, la diede alle
fiamme e distrusse le sue abitazioni e le mura intorno. 32Trassero
in schiavitù le donne e i bambini e si impossessarono dei greggi. 33Poi
costruirono attorno alla città di Davide un muro grande e massiccio, con torri
solidissime, e questa divenne per loro una fortezza. 34Vi
stabilirono una razza empia, uomini scellerati, che si fortificarono dentro, 35vi
collocarono armi e vettovaglie e, radunato il bottino di Gerusalemme, lo
depositarono colà e divennero come una grande trappola; 36questo fu
un'insidia per il santuario e un avversario maligno per Israele in ogni momento
37Versarono sangue innocente intorno al santuario
e profanarono il luogo santo.
38Fuggirono gli abitanti di Gerusalemme a causa loro
e la città divenne abitazione di stranieri;
divenne straniera alla sua gente
e i suoi figli l'abbandonarono.
39Il suo santuario fu desolato come il deserto,
le sue feste si mutarono in lutto,
i suoi sabati in vergogna
il suo onore in disprezzo.
40Quanta era stata la sua gloria
altrettanto fu il suo disonore
e il suo splendore si cambiò in lutto.
41Poi il re prescrisse con decreto a tutto il suo regno,
che tutti formassero un sol popolo 42e ciascuno abbandonasse le
proprie leggi. Tutti i popoli consentirono a fare secondo gli ordini del re. 43Anche
molti Israeliti accettarono di servirlo e sacrificarono agli idoli e
profanarono il sabato. 44Il re spedì ancora decreti per mezzo di
messaggeri a Gerusalemme e alle città di Giuda, ordinando di seguire usanze
straniere al loro paese, 45di far cessare nel tempio gli olocausti,
i sacrifici e le libazioni, di profanare i sabati e le feste 46e di
contaminare il santuario e i fedeli, 47di innalzare altari, templi
ed edicole e sacrificare carni suine e animali immondi, 48di
lasciare che i propri figli, non circoncisi, si contaminassero con ogni
impurità e profanazione, 49così da dimenticare la legge e mutare
ogni istituzione, 50pena la morte a chiunque non avesse agito
secondo gli ordini del re. 51Secondo questi ordini scrisse a tutto
il regno, stabilì ispettori su tutto il popolo e intimò alle città di Giuda di
sacrificare città per città. 52Anche molti del popolo si unirono a
loro, tutti i traditori della legge, e commisero il male nella regione 53e
ridussero Israele a nascondersi in ogni possibile rifugio.
54Nell'anno centoquarantacinque, il quindici di Casleu il re innalzò
sull'altare un idolo. Anche nelle città vicine di Giuda eressero altari 55e
bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. 56Stracciavano
i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. 57Se
qualcuno veniva trovato in possesso di una copia del libro dell'alleanza o
ardiva obbedire alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte. 58Con
prepotenza trattavano gli Israeliti che venivano scoperti ogni mese nella città
59e specialmente al venticinque del mese, quando sacrificavano
sull'ara che era sopra l'altare dei sacrifici. 60Mettevano a morte,
secondo gli ordini, le donne che avevano fatto circoncidere i loro figli, 61con
i bambini appesi al collo e con i familiari e quelli che li avevano circoncisi.
62Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per
non mangiare cibi immondi 63e preferirono morire pur di non
contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza; così appunto
morirono. 64Sopra Israele fu così scatenata un'ira veramente grande.
1In quei giorni Mattatia figlio di Giovanni, figlio di
Simone, sacerdote della stirpe di Ioarìb, partì da Gerusalemme e venne a
stabilirsi a Modin. 2Egli aveva cinque figli: Giovanni chiamato
anche Gaddi, 3Simeone chiamato Tassi, 4Giuda chiamato
Maccabeo, 5Eleàzaro chiamato Auaran, Giònata chiamato Affus. 6Viste
le empietà che si commettevano in Giuda e Gerusalemme, 7disse:
"Ohimè! perché mai sono nato per vedere lo strazio del mio popolo e lo
strazio della città santa e debbo sedere qui mentre essa è in balìa dei nemici
e il santuario in mano agli stranieri?
8Il suo tempio è diventato come un uomo ignobile,
9gli ornamenti della sua gloria sono stati portati
via come preda,
sono stati sgozzati i suoi bambini nelle piazze
e i giovinetti dalla spada nemica.
10Qual popolo non ha invaso il suo regno
e non si è impadronito delle sue spoglie?
11Ogni ornamento le è stato strappato,
da padrona è diventata schiava.
12Ecco, le nostre cose sante,
la nostra bellezza, la nostra gloria
sono state devastate,
le hanno profanate i pagani.
13Perché vivere ancora?".
14Mattatia e i suoi figli si stracciarono le vesti, si
vestirono di sacco e si misero in grande lutto.
15Ora vennero nella città di Modin i messaggeri del re, incaricati
di costringere all'apostasia e a far sacrificare. 16Molti Israeliti
andarono da loro; invece Mattatia e i suoi figli si raccolsero in disparte. 17I
messaggeri del re si rivolsero a Mattatia e gli dissero: "Tu sei uomo
autorevole e stimato e grande in questa città e sei sostenuto da figli e
fratelli; 18su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re,
come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti in
Gerusalemme; così passerai tu e i tuoi figli nel numero degli amici del re e tu
e i tuoi figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità". 19Ma
Mattatia rispose a gran voce: "Anche se tutti i popoli nei domini del re
lo ascolteranno e ognuno si staccherà dal culto dei suoi padri e vorranno tutti
aderire alle sue richieste, 20io, i miei figli e i miei fratelli
cammineremo nell'alleanza dei nostri padri; 21ci guardi il Signore
dall'abbandonare la legge e le tradizioni; 22non ascolteremo gli
ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra". 23Terminate
queste parole, si avvicinò un Giudeo alla vista di tutti per sacrificare
sull'altare in Modin secondo il decreto del re. 24Ciò vedendo Mattatia
arse di zelo; fremettero le sue viscere ed egli ribollì di giusto sdegno.
Fattosi avanti di corsa, lo uccise sull'altare; 25uccise nel
medesimo tempo il messaggero del re, che costringeva a sacrificare, e distrusse
l'altare. 26Egli agiva per zelo verso la legge come aveva fatto
Pincas con Zambri figlio di Salom. 27La voce di Mattatia tuonò nella
città: "Chiunque ha zelo per la legge e vuol difendere l'alleanza mi
segua!". 28Fuggì con i suoi figli tra i monti, abbandonando in
città quanto avevano.
29Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero per
dimorare nel deserto 30con i loro figli, le loro mogli e i greggi,
perché si erano addensati i mali sopra di essi. 31Fu riferito agli
uomini del re e alle milizie che stavano in Gerusalemme, nella città di Davide,
che si erano raccolti laggiù in luoghi nascosti del deserto uomini che avevano
stracciato l'editto del re. 32Molti corsero ad inseguirli, li
raggiunsero, si accamparono di fronte a loro e si prepararono a dar battaglia
in giorno di sabato. 33Dicevano loro: "Basta ormai; uscite,
obbedite ai comandi del re e avrete salva la vita". 34Ma quelli
risposero: "Non usciremo, né seguiremo gli ordini del re, profanando il
giorno del sabato". 35Quelli si precipitarono all'assalto
contro di loro. 36Ma essi non risposero, né lanciarono pietra, né
ostruirono i nascondigli, 37protestando: "Moriamo tutti nella
nostra innocenza. Testimoniano per noi il cielo e la terra che ci fate morire
ingiustamente". 38Così quelli mossero contro di loro a battaglia
di sabato: essi morirono con le mogli e i figli e i loro greggi, in numero di
circa mille persone.
39Quando Mattatia e i suoi amici lo seppero, ne fecero gran pianto. 40Poi
dissero tra di loro: "Se faremo tutti come hanno fatto i nostri fratelli e
non combatteremo contro i pagani per la nostra vita e per le nostre leggi, ci
faranno sparire in breve dalla terra". 41Presero in quel giorno
questa decisione: "Noi combatteremo contro chiunque venga a darci
battaglia in giorno di sabato e non moriremo tutti come sono morti i nostri
fratelli nei nascondigli".
42In quel tempo si unì con loro un gruppo degli Asidei, i forti
d'Israele, e quanti volevano mettersi a disposizione della legge; 43inoltre
quanti fuggivano davanti alle sventure si univano a loro e divenivano loro
rinforzo. 44Così organizzarono un contingente di forze e percossero
con ira i peccatori e gli uomini empi con furore; gli scampati fuggirono tra i
pagani per salvarsi. 45Mattatia poi e i suoi amici andarono in giro
a demolire gli altari 46e fecero circoncidere a forza tutti i
bambini non circoncisi che trovarono nel territorio d'Israele; 47non
diedero tregua agli orgogliosi e l'impresa ebbe buona riuscita nelle loro mani;
48difesero la legge dalla prepotenza dei popoli e dei re e non la
diedero vinta ai peccatori.
49Intanto si avvicinava per Mattatia l'ora della morte ed egli disse
ai figli: "Ora domina la superbia e l'ingiustizia, è il tempo della
distruzione e dell'ira rabbiosa. 50Ora, figli, mostrate zelo per la
legge e date la vostra vita per l'alleanza dei nostri padri. 51Ricordate
le gesta compiute dai nostri padri ai loro tempi e ne trarrete gloria insigne e
nome eterno. 52Abramo non fu trovato forse fedele nella tentazione e
non gli fu ciò accreditato a giustizia? 53Giuseppe nell'ora
dell'oppressione osservò il precetto e divenne signore dell'Egitto. 54Pincas
nostro padre per lo zelo dimostrato conseguì l'alleanza del sacerdozio perenne.
55Giosuè, obbedendo alla divina parola, divenne giudice in Israele. 56Caleb,
testimoniando nell'adunanza, ebbe in sorte parte del nostro paese. 57Davide
per la sua pietà ottenne il trono del regno per sempre. 58Elia,
poiché aveva dimostrato zelo ardente per la legge, fu assunto in cielo. 59Anania,
Azaria e Misaele per la loro fede furono salvati dalla fiamma. 60Daniele
nella sua innocenza fu sottratto alle fauci dei leoni. 61Così, di
seguito, considerate di generazione in generazione che quanti hanno fiducia in
lui non soccombono. 62Non abbiate paura delle parole dell'empio,
perché la sua gloria andrà a finire ai rifiuti e ai vermi; 63oggi è
esaltato, domani non si trova più, perché ritorna alla sua polvere e i suoi
calcoli falliscono. 64Figli, siate valorosi e forti nella legge,
perché in questa sarete glorificati. 65Ecco qui vostro fratello
Simone, che io so uomo saggio: ascoltatelo sempre, egli sarà vostro padre. 66Giuda
Maccabeo, forte guerriero dalla sua gioventù, sarà capo del vostro esercito e
condurrà la battaglia contro i pagani. 67Voi, dunque, radunate
intorno a voi quanti praticano la legge e vendicate il vostro popolo; 68rendete
il meritato castigo ai pagani e applicatevi all'ordinamento della legge". 69Poi
li benedisse e si riunì ai suoi padri. 70Morì nell'anno
centoquarantasei e fu sepolto nella tomba dei suoi padri in Modin; tutto
Israele fece grande pianto su di lui.
1Al suo posto sorse il figlio di lui Giuda, chiamato
Maccabeo; 2lo aiutavano tutti i fratelli e quanti si erano legati al
padre e conducevano la battaglia d'Israele con entusiasmo.
3Egli accrebbe la gloria del suo popolo,
rivestì la corazza come gigante,
cinse l'armatura di guerra
e impegnò battaglia
difendendo il campo con la spada.
4Nelle sue gesta fu simile a leone,
come leoncello ruggente sulla preda.
5Inseguì gli empi braccandoli;
i perturbatori del popolo distrusse con il fuoco.
6Gli empi sbigottirono per paura di lui
e tutti i malfattori furono confusi
e si avviò la salvezza per mano di lui.
7Inflisse amarezze a molti re,
rallegrò con le sue gesta Giacobbe;
sempre la sua memoria sarà benedetta.
8Egli passò per le città di Giuda
e vi disperse gli empi
e distolse l'ira da Israele.
9Divenne celebre fino all'estremità della terra
perché radunò coloro che erano sperduti.
10Apollonio radunò dei pagani e un forte esercito dalla
Samaria per combattere Israele. 11Giuda lo seppe e avanzò contro di
lui, lo sconfisse e lo uccise; molti caddero colpiti a morte e i superstiti
fuggirono. 12Così si impadronirono delle loro spoglie e Giuda si
riservò la spada di Apollonio e l'adoperò in guerra per tutto il tempo della
sua vita. 13Quando Seron, comandante delle forze di Siria, seppe che
Giuda aveva radunato un contingente e c'era con lui uno stuolo di fedeli e
uomini preparati alla guerra, 14disse: "Mi farò un nome e mi
coprirò di gloria nel regno combattendo Giuda e i suoi uomini che hanno
disprezzato gli ordini del re". 15Fece i preparativi e si unì a
lui un forte gruppo di empi per aiutarlo a vendicarsi degli Israeliti. 16Si
spinse fino alla salita di Bet-Coròn e Giuda gli andò incontro con piccola
schiera. 17Ma come videro lo schieramento avanzare contro di loro,
dissero a Giuda: "Come faremo noi così pochi ad attaccar battaglia contro
una moltitudine così forte? Oltre tutto, siamo rimasti oggi senza
mangiare". 18Giuda rispose: "Non è impossibile che molti
cadano in mano a pochi e non c'è differenza per il Cielo tra il salvare per
mezzo di molti e il salvare per mezzo di pochi; 19perché la vittoria
in guerra non dipende dalla moltitudine delle forze, ma è dal Cielo che viene
l'aiuto. 20Costoro vengono contro di noi pieni d'insolenza e di
empietà per eliminare noi, le nostre mogli e i nostri figli e saccheggiarci; 21noi
combattiamo per la nostra vita e le nostre leggi. 22Sarà lui a
stritolarli davanti a noi. Voi dunque non temeteli". 23Quando
ebbe finito di parlare, piombò su di loro all'improvviso e Seron con il suo
schieramento fu sgominato davanti a lui; 24lo inseguirono nella
discesa di Bet-Coròn fino alla pianura. Di essi caddero circa ottocento uomini,
gli altri fuggirono nella regione dei Filistei. 25Così cominciò a
diffondersi il timore di Giuda e dei suoi fratelli e le genti intorno furon
prese da terrore. 26La fama di lui giunse fino al re e delle sue
imprese militari parlavano le genti.
27Quando il re Antioco seppe queste cose, si adirò furiosamente e
diede ordine di radunare tutte le forze militari del suo regno: un esercito
grande e potente. 28Aprì l'erario e diede alle truppe il soldo per
un anno, ordinando loro di star pronti per ogni evenienza. 29Ma si
accorse che non bastavano le riserve del suo tesoro e che le entrate del paese
erano poche a causa delle rivolte e delle rovine che aveva provocato nella
regione per estirpare le tradizioni che erano in vigore dai tempi antichi; 30temette
di non poter disporre, come altre volte in passato, delle risorse per le spese
e i doni, che faceva con mano prodiga, superando i re precedenti. 31Allora
si sentì grandemente angustiato e prese la decisione di invadere la Persia, per
riscuotere i tributi di quelle province e ammassare molto denaro. 32Lasciò
Lisia, uomo illustre e di stirpe regia, alla direzione degli affari del re
dall'Eufrate fino ai confini dell'Egitto 33e con l'incarico di
curare l'educazione del figlio Antioco fino al suo ritorno. 34A lui
affidò metà dell'esercito e gli elefanti e gli diede istruzioni per tutte le
cose che voleva fossero eseguite; riguardo agli abitanti della Giudea e di
Gerusalemme, 35gli ordinò di mandare contro di loro milizie per
distruggere ed eliminare le forze d'Israele e quanto restava in Gerusalemme e
cancellare il loro ricordo dalla regione; 36di trasferire degli stranieri
su tutti i loro monti e di distribuire le loro terre. 37Il re poi
prese l'altra metà dell'esercito e partì da Antiochia, la capitale del suo
regno, nell'anno centoquarantasette; passò l'Eufrate e percorse le regioni
settentrionali.
38Allora Lisia scelse Tolomeo, figlio di Dorìmene, Nicànore e
Gorgia, uomini potenti tra gli amici del re 39e spedì ai loro ordini
quarantamila uomini e settemila cavalli nel paese di Giuda per devastarlo
secondo il comando del re. 40Questi partirono con tutte le truppe e
andarono ad accamparsi vicino ad Emmaus nella pianura. 41I mercanti
della regione ne ebbero notizia e si rifornirono molto di oro e di argento e di
catene e vennero presso l'accampamento per acquistare come schiavi gli
Israeliti. A quelle truppe si aggiunsero forze della Siria e di paesi
stranieri. 42Giuda e i suoi fratelli videro che i mali si erano
aggravati e che l'esercito era accampato nel loro territorio e vennero a
conoscenza che il re aveva ordinato di attuare la distruzione totale del loro
popolo. 43Allora si dissero l'un l'altro: "Facciamo risorgere
il popolo dalla sua rovina e combattiamo per il nostro popolo e per i nostri
luoghi santi". 44Si radunò l'assemblea per prepararsi alla
battaglia e per pregare e chiedere pietà e misericordia.
45Gerusalemme era disabitata come un deserto,
nessuno dei suoi figli vi entrava o ne usciva,
il santuario era calpestato,
gli stranieri erano nella fortezza dell'Acra,
soggiorno dei pagani.
La gioia era sparita da Giacobbe,
erano scomparsi il flauto e la cetra.
46Si radunarono dunque e vennero in Masfa di fronte a
Gerusalemme, perché nei tempi antichi Masfa era stato luogo di preghiera in
Israele. 47In quel giorno digiunarono e si vestirono di sacco, si
sparsero la cenere sul capo e si stracciarono le vesti. 48Aprirono
il libro della legge per scoprirvi quanto i pagani cercavano di sapere dagli
idoli dei loro dèi. 49Portarono le vesti sacerdotali, le primizie e
le decime e fecero venire avanti i Nazirei, che avevano compiuto i giorni del
loro voto, 50e alzarono la voce al cielo gridando: "Che faremo
di costoro e dove li condurremo, 51mentre il tuo santuario è
conculcato e profanato e i tuoi sacerdoti sono in lutto e desolazione? 52Ecco
i pagani si sono alleati contro di noi per distruggerci; tu sai quello che
vanno macchinando contro di noi. 53Come potremo resistere di fronte
a loro, se tu non ci aiuterai?". 54Diedero fiato alle trombe e
gridarono a gran voce. 55Dopo questo, Giuda stabilì i condottieri
del popolo, i comandanti di mille, di cento, di cinquanta e di dieci uomini. 56Disse
a coloro che costruivano case o che stavano per prendere moglie, a quelli che
piantavano la vigna o che erano paurosi, di tornare a casa loro, secondo la
legge. 57Poi levò il campo e si disposero a mezzogiorno di Emmaus. 58Giuda
ordinò: "Cingetevi e siate forti e state preparati per l'alba di domani a
dar battaglia a questi stranieri che si sono alleati per distruggere noi e il
nostro santuario. 59Del resto è meglio per noi morire in battaglia
che vedere poi la rovina della nostra gente e del santuario. 60Il
Cielo farà succedere gli avvenimenti secondo quanto è stabilito lassù".
1Gorgia prese allora cinquemila uomini e mille cavalli
scelti e si levò il campo di notte 2per sorprendere il campo dei
Giudei e annientarli all'improvviso; gli uomini dell'Acra gli facevano da
guida. 3Ma Giuda lo venne a sapere e mosse anche lui con i suoi
valorosi per assalire le forze del re che sostavano in Emmaus, 4mentre
i soldati erano ancora dispersi fuori del campo. 5Gorgia giunse al
campo di Giuda di notte e non vi trovò nessuno; li andava cercando sui monti
dicendo: "Costoro ci sfuggono". 6Fattosi giorno, Giuda
apparve nella pianura con tremila uomini; non avevano però né corazze né spade
come avrebbero voluto. 7Videro l'accampamento dei pagani difeso e
fortificato e la cavalleria disposta intorno e tutti esperti nella guerra. 8Ma
Giuda disse ai suoi uomini: "Non temete il loro numero, né abbiate paura
dei loro assalti; 9ricordate come i nostri padri furono salvati nel
Mare Rosso, quando il faraone li inseguiva con l'esercito. 10Alziamo
la nostra voce al Cielo, perché ci usi benevolenza e si ricordi dell'alleanza
con i nostri padri e voglia sconfiggere questo schieramento davanti a noi oggi;
11si accorgeranno tutti i popoli che c'è uno che riscatta e salva
Israele". 12Gli stranieri alzarono gli occhi e videro che
quelli venivano loro incontro; 13così uscirono dagli accampamenti
per dar battaglia. Gli uomini di Giuda diedero fiato alle trombe 14e
attaccarono. I pagani furono sconfitti e fuggirono verso la pianura, 15ma
quelli che erano più indietro caddero tutti uccisi di spada. Li inseguirono
fino a Ghezer e fino alle pianure dell'Idumea e di Asdod e di Iamnia; ne furono
uccisi circa tremila. 16Quando Giuda e i suoi armati tornarono dal
loro inseguimento, 17egli disse alla sua gente: "Non siate
avidi delle spoglie, perché ci attende ancora la battaglia. Gorgia e il suo
esercito è sul monte vicino a noi; 18ora voi state pronti ad opporvi
ai nemici e a combatterli; in seguito farete tranquillamente bottino". 19Aveva
appena finito di parlare, quando apparve un reparto che spiava dal monte. 20Avevano
visto infatti che i loro erano stati sconfitti e gli altri incendiavano il
campo: il fumo che si scorgeva segnalava l'accaduto. 21Ed essi a
quello spettacolo si sgomentarono grandemente; vedendo inoltre giù nella
pianura lo schieramento di Giuda pronto all'attacco, 22fuggirono
tutti nel territorio dei Filistei. 23Allora Giuda ritornò a
depredare il campo e raccolsero oro e argento in quantità e stoffe tinte di
porpora viola e porpora marina e grandi ricchezze. 24Di ritorno
cantavano e innalzavano benedizioni al cielo "perché egli è buono e la
sua grazia dura sempre". 25Fu quello un giorno di grande
liberazione in Israele.
26Quanti degli stranieri erano scampati, presentandosi a Lisia, gli
narrarono tutto quello che era accaduto. 27Egli sentendo ciò, fu
preso da turbamento e scoraggiamento, perché le cose in Israele non erano
andate come egli voleva e l'esito non era stato secondo gli ordini del re.
28Perciò l'anno dopo mise insieme sessantamila uomini scelti e
cinquemila cavalli per combattere contro di loro. 29Vennero
nell'Idumea e si accamparono in Bet-Zur. Giuda mosse contro di essi con
diecimila uomini. 30Quando vide l'imponente accampamento, innalzò
questa preghiera: "Benedetto sei tu, o salvatore d'Israele, tu che hai
fiaccato l'impeto del potente per mezzo del tuo servo Davide e hai fatto cadere
l'esercito degli stranieri nelle mani di Giònata, figlio di Saul e del suo
scudiero; 31fa' cadere ancora nello stesso modo questo esercito
nelle mani di Israele tuo popolo e fa' ricadere l'obbrobrio sul loro esercito e
sulla loro cavalleria; 32infondi in loro timore e spezza l'audacia
della loro forza, siano travolti nella loro rovina. 33Abbattili con
la spada dei tuoi devoti; ti lodino con canti tutti coloro che riconoscono il
tuo nome". 34Poi sferrarono l'attacco da una parte e dall'altra
e caddero davanti ai Giudei circa cinquemila uomini del campo di Lisia. 35Vedendo
Lisia lo scompiglio delle sue file, mentre alle schiere di Giuda cresceva il
coraggio ed erano pronti a vivere o a morire gloriosamente, se ne tornò in
Antiochia dove assoldò mercenari in maggior numero per venire di nuovo in
Giudea.
36Giuda intanto e i suoi fratelli dissero: "Ecco sono stati
sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a
riconsacrarlo". 37Così si radunò tutto l'esercito e salirono al
monte Sion. 38Trovarono il santuario desolato, l'altare profanato,
le porte arse e cresciute le erbe nei cortili come in un luogo selvatico o montuoso,
e gli appartamenti sacri in rovina. 39Allora si stracciarono le
vesti, fecero grande pianto, si cosparsero di cenere, 40si
prostrarono con la faccia a terra, fecero dare i segnali con le trombe e
alzarono grida al Cielo. 41Giuda ordinò ai suoi uomini di tenere
impegnati quelli dell'Acra, finché non avesse purificato il santuario. 42Poi
scelse sacerdoti incensurati, osservanti della legge, 43i quali
purificarono il santuario e portarono le pietre profanate in luogo immondo. 44Tennero
consiglio per decidere che cosa fare circa l'altare degli olocausti, che era
stato profanato. 45Vennero nella felice determinazione di demolirlo,
perché non fosse loro di vergogna, essendo stato profanato dai pagani.
Demolirono dunque l'altare 46e riposero le pietre sul monte del
tempio in luogo conveniente finché fosse comparso un profeta a decidere di
esse. 47Poi presero pietre grezze secondo la legge ed edificarono un
altare nuovo come quello di prima; 48restaurarono il santuario e
consacrarono l'interno del tempio e i cortili; 49rifecero gli arredi
sacri e collocarono il candelabro e l'altare degli incensi e la tavola nel
tempio. 50Poi bruciarono incenso sull'altare e accesero sul
candelabro le lampade che splendettero nel tempio. 51Posero ancora i
pani sulla tavola e stesero le cortine. Così portarono a termine le opere
intraprese. 52Si radunarono il mattino del venticinque del nono
mese, cioè il mese di Casleu, nell'anno centoquarantotto, 53e
offrirono il sacrificio secondo la legge sull'altare degli olocausti che avevano
rinnovato. 54Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui
l'avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe
e cembali. 55Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra e
adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio. 56Celebrarono
la dedicazione dell'altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e
sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. 57Poi ornarono la
facciata del tempio con corone d'oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le camere
e vi misero le porte. 58Vi fu gioia molto grande in mezzo al popolo,
perché era stata cancellata la vergogna dei pagani. 59Poi Giuda e i
suoi fratelli e tutta l'assemblea d'Israele stabilirono che si celebrassero i
giorni della dedicazione dell'altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto
giorni, cominciando dal venticinque del mese di Casleu, con gioia e letizia. 60Edificarono
in quel tempo intorno al monte Sion mura alte e torri solide, perché i pagani
non tornassero a calpestarlo come avevano fatto la prima volta. 61Vi
stabilì un contingente per presidiarlo e fortificò il presidio di Bet-Zur
perché il popolo avesse una difesa contro l'Idumea.
1I popoli vicini, quando sentirono che era stato
ricostruito l'altare e rinnovato il santuario come prima, fremettero di rabbia 2e
decisero di eliminare quelli della stirpe di Giacobbe che si trovavano in mezzo
a loro e cominciarono a uccidere e sopprimere gente in mezzo al popolo. 3Allora
Giuda mosse guerra ai figli di Esaù nell'Idumea e nella Acrabattene, perché
assediavano Israele; inflisse loro un grave colpo e li umiliò e si impadronì
delle loro spoglie. 4Si ricordò poi della perfidia dei figli di
Bean, che erano stati di laccio e inciampo per il popolo tendendo insidie nelle
vie. 5Pressati da lui si rinchiusero nelle torri ed egli si accampò
contro di loro, li votò allo sterminio e diede fuoco alle torri di quella città
con quanti vi stavano. 6Poi passò contro gli Ammoniti e vi trovò un
forte contingente e un popolo numeroso al comando di Timòteo. 7Organizzò
contro di loro molte azioni di guerra e furono sconfitti e annientati. 8Conquistò
anche Iazer e i suoi sobborghi e ritornò in Giudea.
9Si allearono allora i pagani di Gàlaad contro gli Israeliti che
erano nel loro territorio per eliminarli, ma questi fuggirono a Dàtema, nella
fortezza, 10e scrissero questa lettera a Giuda e ai suoi fratelli:
"Sono riuniti contro di noi i popoli vicini per eliminarci 11e
si preparano a venire a espugnare la fortezza ove siamo rifugiati; Timòteo è a
capo del loro esercito. 12Su, vieni a liberarci dalle mani di
costoro, perché si è precipitata su di noi una moltitudine: 13tutti
i nostri fratelli che erano nel territorio di Tobia sono stati messi a morte,
sono state condotte in schiavitù le loro mogli con i figli e gli averi e sono
periti circa un migliaio di uomini".
14Stavano ancora leggendo la lettera ed ecco presentarsi altri
messaggeri dalla Galilea con le vesti stracciate portando notizie simili. 15Dicevano
che si erano uniti contro di loro gli abitanti di Tolemàide, Tiro e Sidòne e
tutta la parte pagana della Galilea per distruggerli. 16Quando Giuda
e il popolo ebbero udito queste cose, si raccolse una grande assemblea per
decidere che cosa fare per i loro fratelli posti nella tribolazione e attaccati
dai pagani. 17Giuda disse a Simone suo fratello: "Scegliti
degli uomini e corri a liberare i tuoi fratelli della Galilea; io e mio
fratello Giònata andremo nella regione di Gàlaad". 18Lasciò
Giuseppe figlio di Zaccaria e Azaria capo del popolo, con il resto delle forze
a presidiare la Giudea, 19dando loro questa consegna:
"Governate questo popolo, ma non attaccate battaglia contro i pagani fino
al nostro ritorno". 20Furono assegnati a Simone tremila uomini
per la spedizione in Galilea, a Giuda ottomila uomini per la regione di Gàlaad.
21Simone si recò in Galilea e sferrò molti attacchi contro i pagani
e questi rimasero sconfitti davanti a lui; 22egli li inseguì fino
alle porte di Tolemàide. Caddero dei pagani circa tremila uomini e Simone portò
via le loro spoglie. 23Prese poi gli Israeliti che erano in Galilea
e in Arbatta con le donne e i figli e tutti i loro averi e li condusse in
Giudea con grande gioia. 24Da parte loro Giuda Maccabeo e il
fratello Giònata passarono il Giordano e camminarono per tre giorni nel deserto.
25S'imbatterono nei Nabatei, che vennero loro incontro pacificamente
e narrarono tutte le vicende dei loro fratelli nella regione di Gàlaad, 26e
che molti di loro erano assediati in Bozra e Bozor, in Àlema, in Casfo, in
Maked e Karn...in; e che tutte queste città erano fortificate e grandi. 27Ve
n'erano pure rinchiusi nelle altre città di Gàlaad e - dicevano - per il giorno
dopo era stabilito di dar l'assalto alle fortezze, espugnarle e di eliminare
tutti costoro in un sol giorno. 28Allora Giuda con il suo esercito
tornò indietro subito per la via del deserto verso Bozra; prese la città e
passò ogni maschio a fil di spada, s'impadronì di tutte le loro spoglie e
incendiò la città. 29Nella notte partì di là e marciarono fino alla
fortezza. 30Verso il mattino alzarono gli occhi ed ecco gran folla
che non si poteva contare issava scale e macchine per espugnare la fortezza e
già attaccava gli assediati. 31Giuda, vedendo che la battaglia era
già incominciata e che le grida della città arrivavano al cielo per il suono
delle trombe e le urla altissime, 32disse ai suoi soldati:
"Combattete oggi per i vostri fratelli". 33Irruppero in
tre schiere alle loro spalle, diedero fiato alle trombe e innalzarono grida e
invocazioni. 34Nell'esercito di Timòteo si sparse la notizia che
c'era il Maccabeo e fuggirono davanti a lui; egli inflisse loro una grave
sconfitta e ne rimasero uccisi in quel giorno circa ottomila. 35Poi
piegò su Alim, l'assalì e la prese; ne uccise tutti i maschi, la saccheggiò e
le appiccò il fuoco. 36Tolse il campo di là e conquistò Casfo, Maked
e Bozor e le altre città di Gàlaad. 37Dopo questi fatti Timòteo
raccolse un altro esercito e si accampò di fronte a Rafon al di là del
torrente. 38Giuda mandò a esplorare il campo e gli riferirono:
"Sono radunati con lui tutti gli stranieri che ci circondano: sono un
esercito imponente. 39Anche gli Arabi sono assoldati come suoi
ausiliari; sono accampati al di là del torrente e sono pronti a venire a
battaglia con te". Giuda andò incontro a loro. 40Timòteo disse
ai comandanti del suo esercito, mentre Giuda e il suo esercito si avvicinavano
al torrente: "Se passerà per primo contro di noi, non potremo resistergli,
perché sarà molto potente contro di noi. 41Se invece si mostrerà
titubante e porrà il campo al di là del fiume, andremo noi contro di lui e
avremo la meglio". 42Quando Giuda si avvicinò al corso d'acqua,
dispose gli scribi del popolo lungo il torrente con questi ordini: "Non
permettete che alcuno si fermi, ma vengano tutti a combattere". 43Passò
per primo contro i nemici e tutto il popolo dietro di lui. I pagani furono
travolti davanti a lui, gettarono le armi e fuggirono nel tempio di Karnàin. 44Conquistarono
la città e appiccarono il fuoco al tempio con quanti c'erano dentro. Così
Karnàin fu vinta e non poté resistere oltre di fronte a Giuda. 45Giuda
radunò tutti gli Israeliti che erano nella regione di Gàlaad dal più piccolo al
più grande con le donne e i figli e gli averi, carovana sterminata, per andare
nella Giudea. 46Arrivarono a Efron, città posta sul percorso, grande
e particolarmente forte, che non era possibile evitare da nessuna parte e
bisognava passarvi in mezzo. 47Gli abitanti della città avevano
chiuso loro il passaggio barricando le porte con pietre. 48Giuda
mandò a far loro proposte pacifiche dicendo: "Attraverseremo il tuo paese
solo per tornare al nostro, nessuno vi farà alcun male, solo passeremo a
piedi". Ma non vollero aprirgli. 49Giuda fece annunciare a
tutta la truppa che ciascuno si accampasse dov'era. 50I militari si
fermarono e diedero l'assalto alla città tutto quel giorno e tutta la notte e
la città dovette arrendersi. 51Giuda passò tutti i maschi a fil di
spada, la distrusse totalmente, ne prese le spoglie e attraversò la città sopra
i cadaveri. 52Poi attraversò il Giordano verso la grande pianura di
fronte a Beisan. 53Giuda sollecitava quelli che rimanevano indietro
e confortava il popolo durante tutto il viaggio, finché giunsero nella Giudea. 54Salirono
il monte Sion in letizia e gioia e offrirono olocausti, perché senza aver
perduto neppure uno di loro erano tornati felicemente.
55Nel tempo in cui Giuda e Giònata erano rimasti in Gàlaad e Simone
loro fratello in Galilea di fronte a Tolemàide, 56Giuseppe figlio di
Zaccaria e Azaria, comandanti dell'esercito, vennero a sapere delle imprese
gloriose e delle battaglie che avevano compiute 57e dissero:
"Facciamoci onore anche noi e usciamo a combattere contro i pagani che ci
circondano". 58Diedero ordine ai soldati che erano con loro e
si diressero a Iamnia. 59Ma Gorgia uscì dalla città con i suoi
uomini incontro a loro per attaccarli. 60Giuseppe e Azaria furono
vinti e inseguiti fin nel territorio della Giudea e in quel giorno caddero
circa duemila uomini del popolo di Israele. 61Toccò questa grave
sconfitta al popolo, perché non avevano ascoltato Giuda e i suoi fratelli,
pensando di compiere gesta eroiche: 62ma essi non erano della stirpe
di quei valorosi, per le cui mani era stata compiuta la salvezza in Israele.
63Il prode Giuda e i suoi fratelli crebbero in grande fama presso
tutto Israele e presso tutti i popoli ai quali giungeva notizia del loro nome; 64si
adunavano attorno a loro acclamandoli.
65Giuda con i suoi fratelli uscì ancora per combattere contro i
figli di Esaù nella regione meridionale e colpì Ebron e le sue dipendenze,
distrusse le sue fortezze e diede fuoco tutt'intorno alle sue torri. 66Poi
levò il campo per andare nel paese dei Filistei e attraversò Maresa. 67In
quel giorno caddero in battaglia sacerdoti, i quali, smaniosi di eroismi, erano
usciti a combattere inconsideratamente. 68Giuda piegò su Asdod,
terra dei Filistei: distrusse i loro altari, bruciò le statue dei loro dèi,
mise a sacco la loro città e fece ritorno in Giudea.
1Il re Antioco intanto percorreva le regioni
settentrionali e seppe che c'era in Persia la città di Elimàide, famosa per
ricchezza e argento e oro; 2che vi era un tempio ricchissimo, dove
si trovavano armature d'oro, corazze e armi, lasciate là da Alessandro figlio
di Filippo, il re macedone, che aveva regnato per primo sui Greci. 3Allora
vi si recò e cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi
riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti della città, 4che
si opposero a lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette partire di là
con grande tristezza e tornare in Babilonia. 5Poi venne un
messaggero in Persia ad annunciargli che erano state sconfitte le truppe
inviate contro Giuda, 6che Lisia si era mosso con un esercito tra i
più agguerriti ma era rimasto sconfitto davanti a loro e che quelli si erano
rinforzati con armi e truppe e bottino ingente, riportato dagli accampamenti
che avevano distrutti; 7che inoltre avevano demolito l'idolo da lui
innalzato sull'altare in Gerusalemme, che avevano circondato con mura alte come
prima il santuario e anche Bet-Zur, che era una sua città. 8Il re,
sentendo queste novità, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise a
letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo i suoi
desideri. 9Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una
forte depressione e credeva di morire. 10Allora chiamò tutti i suoi
amici e disse loro: "Se ne va il sonno dai miei occhi e ho l'animo
oppresso dai dispiaceri; 11ho pensato: in quale tribolazione sono
giunto, in quale terribile agitazione sono caduto io che ero sì fortunato e
benvoluto sul mio trono! 12Ora mi ricordo dei mali che ho fatto in
Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d'oro e d'argento che vi erano e
mandando a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione. 13Riconosco
che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali: ed ecco muoio nella più
nera tristezza in paese straniero".
14Poi chiamò Filippo, uno dei suoi amici, lo costituì reggente su
tutto il suo regno 15e gli diede il diadema e la veste regia e
l'anello con l'incarico di guidare Antioco suo figlio e di educarlo al regno. 16Il
re Antioco morì in quel luogo nel centoquarantanove. 17Lisia fu
informato che il re era morto e dispose che regnasse Antioco figlio di lui, che
egli aveva educato fin da piccolo, e lo chiamò Eupàtore.
18Ora coloro che risiedevano nell'Acra impedivano il passaggio degli
Israeliti intorno al tempio e cercavano di molestarli continuamente e di
sostenere gli stranieri. 19Giuda si propose di eliminarli e radunò
in assemblea tutto il popolo per stringerli d'assedio. 20Si organizzarono
dunque e posero l'assedio attorno all'Acra nell'anno centocinquanta e Giuda
fece costruire terrapieni e macchine. 21Ma alcuni di loro sfuggirono
all'assedio e si unirono ad essi alcuni rinnegati d'Israele 22e
andarono dal re e gli dissero: "Fino a quando non farai giustizia e
vendetta dei nostri fratelli? 23Noi siamo stati lieti di servire tuo
padre e di comportarci secondo i suoi comandi e di obbedire ai suoi editti. 24A
causa di questo i figli del nostro popolo hanno posto assedio alla fortezza e
si sono estraniati da noi; inoltre uccidono quanti di noi capitano nelle loro
mani e si dividono i nostri averi. 25E non soltanto contro di noi
allungano le mani, ma anche su tutto il tuo territorio. 26Ed ecco,
ora hanno posto il campo contro l'Acra in Gerusalemme per espugnarla e hanno
fortificato il santuario e Bet-Zur. 27Se tu non sarai sollecito nel
prevenirli, faranno peggio e non li potrai più arrestare".
28Il re si adirò, quando ebbe sentito ciò, e radunò tutti i suoi
amici, comandanti dell'esercito e della cavalleria. 29Anche dagli
altri regni e dalle isole del mare gli giunsero truppe mercenarie. 30Gli
effettivi del suo esercito assommavano a centomila fanti, ventimila cavalli e
trentadue elefanti addestrati alla guerra. 31Passarono per l'Idumea
e posero il campo contro Bet-Zur; attaccarono per molti giorni e allestirono
macchine; ma quelli uscivano, le incendiavano e contrattaccavano con valore. 32Giuda
allora levò il campo dall'Acra e lo trasferì a Bet-Zaccaria di fronte al campo
del re. 33Ma il re si mosse alle prime luci del mattino e trasferì
lo schieramento con impeto lungo la strada di Bet-Zaccaria; le truppe si
disposero a battaglia e suonarono le trombe. 34Posero innanzi agli
elefanti succo d'uva e di more per stimolarli al combattimento. 35Distribuirono
le bestie tra le falangi e affiancarono a ciascun elefante mille uomini
protetti da corazze a maglia e da elmi di bronzo in testa e cinquecento
cavalieri scelti disposti in ordine intorno a ciascuna bestia: 36questi
in ogni caso si tenevano ai lati della bestia e, quando si muoveva, si
spostavano insieme senza allontanarsi da essa. 37Sopra ogni elefante
vi erano solide torrette di legno, protette dagli attacchi, legate con cinghie,
e su ogni torretta stavano quattro soldati, che di là bersagliavano, e un
conducente indiano. 38Il resto della cavalleria si dispose di qua e
di là sui due fianchi dello schieramento, per terrorizzare i nemici e
proteggere le falangi. 39Quando il sole brillava sugli scudi d'oro e
di bronzo, ne risplendevano per quei riflessi i monti e brillavano come
fiaccole ardenti. 40Un distaccamento delle truppe del re si dispose
sulle cime dei monti, un altro nella pianura e avanzavano sicuri e ordinati. 41Tremavano
quanti sentivano il frastuono di quella moltitudine e la marcia di tanta gente
e il cozzo delle armi: era veramente un esercito immenso e forte. 42Giuda
con le sue truppe si avvicinò per attaccare lo schieramento e caddero nel campo
del re seicento uomini. 43Eleàzaro, chiamato Auaran, vide uno degli
elefanti, protetto di corazze regie, sopravanzare tutte le altre bestie e pensò
che sopra ci fosse il re; 44volle allora sacrificarsi per la
salvezza del suo popolo e procurarsi nome eterno. 45Corse dunque là
con coraggio attraverso la falange e colpiva a morte a destra e a sinistra,
mentre i nemici si dividevano davanti a lui, ritirandosi sui due lati. 46Egli
s'introdusse sotto l'elefante, lo infilò con la spada e lo uccise; quello cadde
sopra di lui ed Eleàzaro morì.
47Ma vedendo la potenza delle forze del re e l'impeto delle milizie,
i Giudei si ritirarono.
48Allora i reparti dell'esercito del re salirono per attaccarli a
Gerusalemme e il re si accampò contro la Giudea e il monte Sion. 49Fece
pace con quelli che erano in Bet-Zur, i quali uscirono dalla città, non avendo
più vettovaglie per sostenere l'assedio: la terra infatti era nel riposo
dell'anno sabbatico. 50Il re s'impadronì di Bet-Zur e vi pose un
presidio a guardia. 51Intanto si accampò contro il santuario per
molto tempo e allestì terrapieni e macchine, lanciafiamme e baliste, scorpioni
per lanciar frecce e fionde. 52Anche i difensori opposero macchine
alle loro macchine e i combattimenti durarono molti giorni. 53Ma non
c'erano più viveri nei depositi poiché era in corso l'anno sabbatico e coloro
che erano arrivati in Giudea per sfuggire ai pagani avevano consumato il resto
delle provviste. 54Furono allora lasciati pochi uomini nel
santuario, perché li aveva sorpresi la fame, e gli altri si dispersero ciascuno
al suo paese.
55Lisia poi venne a sapere che Filippo, designato dal re Antioco,
ancora in vita, per educare Antioco suo figlio e prepararlo al regno, 56era
tornato dalla Persia e dalla Media; c'era con lui l'esercito partito con il re
ed egli cercava di prendere in mano il governo. 57Allora mostrò
fretta e accennò di voler partire e disse al re e ai comandanti dell'esercito e
ai soldati: "Noi ci esauriamo di giorno in giorno: il cibo è scarso e il
luogo che assediamo è ben munito, mentre gli affari del regno ci premono. 58Ora
dunque offriamo la destra a questi uomini e facciamo pace con loro e con tutto
il loro popolo 59e permettiamo loro di seguire le loro tradizioni
come prima; proprio per queste tradizioni che noi abbiamo cercato di
distruggere, essi si sono irritati e hanno provocato tutto questo". 60La
proposta piacque al re e a tutti i capi e mandò a negoziare la pace con loro ed
essi accettarono. 61Il re e i capi giurarono davanti a loro ed essi
a tali patti uscirono dalla fortezza. 62Ma quando il re fece
l'ingresso sul monte Sion e vide le fortificazioni del luogo, violò il
giuramento che aveva fatto e impose la distruzione delle mura all'intorno. 63Poi
partì in fretta e fece ritorno ad Antiochia; vi trovò Filippo padrone della
città, gli fece guerra e s'impadronì della città con la forza.
1Nell'anno centocinquantuno Demetrio, figlio di
Selèuco, evase da Roma e sbarcò con pochi uomini in una città della costa e là
si proclamò re. 2Quando rientrò nella reggia dei suoi padri,
l'esercito catturò Antioco e Lisia per consegnarglieli. 3Informato
della cosa, disse: "Non mostratemi la loro faccia". 4Perciò
i soldati li uccisero e Demetrio sedette sul trono del suo regno.
5Allora andarono da lui tutti gli uomini perfidi ed empi d'Israele,
guidati da Alcimo che aspirava al sommo sacerdozio. 6Essi accusarono
il popolo davanti al re dicendo: "Giuda con i suoi fratelli ha sterminato
tutti i tuoi amici e ci ha strappato dal nostro paese. 7Ora manda un
uomo fidato, che venga e prenda visione della rovina generale da quello
procurata a noi e ai domini del re e provveda a punire quella famiglia e tutti
i suoi sostenitori". 8Il re designò Bàcchide, uno degli amici
del re, preposto alla regione dell'Oltrefiume, potente nel regno e fedele al
re, 9e lo inviò con l'empio Alcimo; attribuì a questi il sommo
sacerdozio e gli diede ordine di far vendetta contro gli Israeliti. 10Così
partirono e giunsero in Giudea con forze numerose. Bàcchide mandò messaggeri a
Giuda e ai suoi fratelli per portare con inganno parole di pace. 11Ma
essi non credettero alle sue parole: avevano infatti saputo che era giunto con
un forte esercito. 12Si radunò tuttavia presso Alcimo e Bàcchide un
gruppo di scribi per chiedere il riconoscimento dei diritti. 13Gli
Asidei furono i primi tra gli Israeliti a chieder loro la pace. 14Dicevano
infatti: "Un uomo della stirpe di Aronne è venuto con i soldati, non ci
farà certo del male". 15Egli usò con loro parole di pace e
giurò loro: "Non faremo alcun male né a voi né ai vostri amici". 16E
quelli credettero. Ma egli prese sessanta di loro e li uccise in un sol giorno,
proprio secondo la parola che sta scritta:
17"Le carni dei tuoi santi e il loro sangue
hanno sparso intorno a Gerusalemme
e nessuno li seppelliva".
18Allora la paura e il terrore si sparsero per tutto il
popolo, perché tutti dicevano: "Non c'è in loro verità né giustizia,
perché hanno trasgredito l'alleanza e il giuramento prestato". 19Bàcchide
levò il campo da Gerusalemme e si accampò in Bet-Zait; mandò ad arrestare molti
degli uomini che erano passati dalla sua parte e alcuni del popolo e li fece
uccidere e gettare nel pozzo grande. 20Affidò il paese ad Alcimo e
gli lasciò soldati che lo sostenessero; quindi Bàcchide fece ritorno dal re. 21Alcimo
rivendicava con le armi il sommo sacerdozio; 22tutti i perturbatori
del popolo si unirono a lui, si impadronirono della Giudea e procurarono grandi
sventure a Israele. 23Giuda vide tutti i mali che facevano Alcimo e
i suoi fautori agli Israeliti peggio dei pagani, 24uscì allora nelle
regioni intorno alla Giudea, fece vendetta degli uomini che avevano disertato e
impedì loro di far scorrerie nella regione.
25Quando Alcimo vide che Giuda e i suoi si erano rinforzati e che
non avrebbe potuto resister loro, ritornò presso il re e mosse contro di loro
accuse di misfatti.
26Allora il re mandò Nicànore, uno dei suoi capi più illustri, che
aveva odio e inimicizia per Israele e gli ordinò di sterminare il popolo. 27Nicànore
venne in Gerusalemme con truppe ingenti e mandò messaggeri a Giuda e ai suoi
fratelli con inganno a far queste proposte di pace: 28"Non ci
sia battaglia tra me e voi. Verrò con pochi uomini per incontrarmi
pacificamente". 29Venne da Giuda e si salutarono a vicenda con
segni di pace: ma i nemici stavano pronti per metter le mani su Giuda. 30Giuda
fu informato che quello era venuto da lui con inganno, ed ebbe timore di lui e
non volle più vedere la sua faccia. 31Nicànore si accorse che il suo
piano era stato scoperto e uscì all'attacco contro Giuda verso Cafarsalama. 32Caddero
dalla parte di Nicànore circa cinquecento uomini; gli altri ripararono nella
città di Davide.
33Dopo questi fatti Nicànore salì al monte Sion e gli vennero
incontro dal santuario alcuni sacerdoti e anziani del popolo per salutarlo con
espressioni di pace e mostrargli l'olocausto offerto per il re. 34Ma
egli li schernì, li derise, anzi li contaminò e parlò con arroganza; 35giurò
incollerito: "Se non sarà consegnato subito Giuda e il suo esercito nelle
mie mani, vi assicuro che quando tornerò a guerra finita, darò alle fiamme
questo tempio"; e se ne andò tutto furioso. 36I sacerdoti
rientrarono e stando davanti all'altare e al tempio dissero tra il pianto: 37"Tu
hai scelto questo tempio perché su di esso fosse invocato il tuo nome e fosse
casa di orazione e di supplica per il tuo popolo. 38Fa' vendetta di
questo uomo e delle sue schiere; siano trafitti di spada. Ricòrdati delle loro
bestemmie: non lasciarli sopravvivere".
39Nicànore uscì da Gerusalemme, si accampò a Bet-Coròn e gli andò
incontro l'esercito della Siria. 40Giuda pose il campo in Adasa con
tremila uomini e pregò: 41"Quando gli ufficiali del re assiro
dissero bestemmie, venne il tuo angelo e ne abbatté centottantacinquemila: 42abbatti
allo stesso modo questo esercito davanti a noi oggi; sappiano tutti gli altri
che egli ha parlato empiamente contro il tuo santuario e tu giudicalo secondo
le sue empietà". 43Si scontrarono gli eserciti in combattimento
il tredici del mese di Adar e fu sconfitto l'esercito di Nicànore, anzi egli
cadde in battaglia per primo. 44Quando i suoi soldati videro che
Nicànore era caduto, gettarono le armi e fuggirono. 45Li inseguirono
per una giornata di cammino da Adasa fino a Ghezer e suonavano le trombe dietro
a loro per dare l'allarme. 46Uscirono allora uomini da tutti i
villaggi della Giudea all'intorno e li accerchiarono; essi si voltavano gli uni
contro gli altri e caddero tutti di spada: non ne rimase neppure uno. 47I
Giudei presero le spoglie e il bottino, mozzarono la testa di Nicànore e la
destra, che aveva steso con superbia, e le portarono e le esposero in
Gerusalemme. 48Il popolo fece gran festa e passò quel giorno come
giornata di gioia straordinaria. 49Stabilirono di celebrare ogni
anno questo giorno il tredici di Adar. 50Così la Giudea ebbe quiete
per un po' di tempo.
1Giuda venne a conoscere la fama dei Romani: che essi
erano molto potenti e favorivano tutti quelli che simpatizzavano per loro e
accordavano amicizia a quanti si rivolgevano a loro e che erano forti e
potenti. 2Gli furono narrate le loro guerre e le loro imprese
gloriose compiute tra i Galli: come li avessero vinti e sottoposti al tributo. 3Aveva
saputo quanto avevano compiuto nella Spagna per impadronirsi delle miniere di
oro e di argento che vi sono; 4e come avevano sottomesso tutta la
regione con la loro saggezza e costanza, benché il paese fosse assai lontano da
loro, e avevano vinto i re che erano venuti contro di loro dall'estremità della
terra: li avevano sconfitti e avevano inflitto loro gravi colpi e gli altri re
pagavano loro il tributo ogni anno. 5Avevano poi sconfitto in guerra
e sottomesso Filippo e Perseo re dei Chittim e quanti si erano sollevati contro
di loro. 6Venne a sapere che Antioco, il grande re dell'Asia, era
sceso in guerra contro di loro con centoventi elefanti e cavalleria e carri e
un esercito immenso e fu sconfitto da loro, 7che lo presero vivo e
gli imposero di pagare, lui e i suoi successori, un tributo ingente, di
consegnare ostaggi e cedere territori: 8la regione dell'India, la
Media, la Lidia, tra le migliori loro province, e che, dopo averle tolte a lui,
le avevano date al re Èumene. 9Gli fu riferito inoltre come i Greci
avevano deciso di affrontarli e distruggerli, 10ma la cosa fu da
loro risaputa e mandarono contro di quelli un solo generale; vennero a
battaglia con loro e ne caddero uccisi molti; i Romani condussero in schiavitù
le loro mogli e i loro figli e saccheggiarono i loro beni, conquistarono il
paese e abbatterono le loro fortezze e li resero soggetti fino ad oggi. 11Gli
altri regni e le isole e quanti per avventura si erano opposti a loro, li
distrussero e soggiogarono; con i loro amici invece e con quanti si
appoggiavano ad essi avevano mantenuto amicizia. 12Avevano
assoggettato i re vicini e quelli lontani e quanti sentivano il loro nome ne
avevano timore. 13Quelli che essi vogliono aiutare e far regnare,
regnano; quelli che essi vogliono, li depongono, tanto si sono innalzati in
potenza. 14Con tutti questi successi nessuno di loro si è imposto il
diadema e non vestono la porpora per fregiarsene. 15Essi hanno
costituito un consiglio e ogni giorno trecentoventi consiglieri discutono
pienamente riguardo al popolo perché tutto vada bene. 16Affidano il
comando e il governo di tutti i loro domíni a uno di loro per un anno e tutti
obbediscono a quel solo e non c'è in loro invidia né gelosia.
17Giuda pertanto scelse Eupòlemo, figlio di Giovanni, figlio di
Accos, e Giasone, figlio di Eleàzaro, e li inviò a Roma a stringere amicizia e
alleanza 18per liberarsi dal giogo, perché vedevano che il regno dei
Greci riduceva Israele in schiavitù. 19Andarono fino a Roma con
viaggio lunghissimo, entrarono nel senato e incominciarono a dire: 20"Giuda,
chiamato anche Maccabeo, e i suoi fratelli e il popolo dei Giudei ci hanno
inviati a voi, per concludere con voi alleanza e amicizia e per essere iscritti
tra i vostri alleati e amici". 21Piacque loro la proposta. 22Questa
è la copia della lettera che trascrissero su tavolette di bronzo e inviarono a
Gerusalemme, perché vi rimanesse come documento di amicizia e alleanza per i
Giudei.
23"Salute ai Romani e al popolo dei Giudei per mare e per terra
sempre; lungi da loro la spada nemica. 24Se verrà mossa guerra prima
contro Roma o contro uno qualsiasi dei suoi alleati in tutto il suo dominio, 25il
popolo dei Giudei combatterà al loro fianco con piena lealtà come suggerirà
loro l'occasione; 26ai nemici non forniranno né procureranno
granaglie, armi, denaro, navi, secondo la decisione di Roma, ma manterranno i
loro impegni senza compenso. 27Allo stesso modo se capiterà prima
una guerra al popolo dei Giudei, combatteranno con loro i Romani con tutto
l'animo, come permetteranno loro le circostanze; 28ai nemici non
forniranno granaglie, armi, denaro, navi, secondo la decisione di Roma;
osserveranno questi impegni senza frode. 29Secondo queste formule i
Romani hanno stabilito un'alleanza con il popolo dei Giudei. 30Se
dopo queste decisioni vorranno gli uni o gli altri aggiungere o togliere
qualche cosa, lo faranno di comune accordo e quello che avranno aggiunto o
tolto sarà obbligatorio. 31Riguardo poi ai mali che il re Demetrio
compie ai loro danni, gli abbiamo scritto: Perché aggravi il giogo sui Giudei
nostri amici e alleati? 32Se dunque si appelleranno contro di te,
difenderemo i loro diritti e ti faremo guerra per mare e per terra".
1Demetrio seppe che era morto Nicànore ed era stato
distrutto il suo esercito in combattimento e decise di mandare di nuovo
Bàcchide e Alcimo in Giudea e l'ala destra dell'esercito con loro. 2Seguirono
la via di Gàlgala e si accamparono sopra Mesalot in Arbèla; la occuparono prima
e vi fecero morire molti uomini. 3Nel primo mese dell'anno
centocinquantadue posero il campo contro Gerusalemme. 4Poi lo
tolsero e si portarono a Berea con ventimila uomini e duemila cavalli. 5Giuda
era accampato in Elasa con tremila uomini scelti. 6Quando videro la
massa di un esercito così numeroso, ne rimasero sgomentati e molti si
dileguarono dal campo e non rimasero che ottocento uomini. 7Giuda
vide che il suo esercito si disgregava mentre la battaglia incalzava; si sentì
venire meno il cuore, perché non aveva possibilità di radunare i suoi, 8e
tutto affranto disse ai superstiti: "Alziamoci e andiamo contro i nostri
avversari, se mai possiamo debellarli". 9Ma lo dissuadevano
dicendo: "Non riusciremo ora se non a mettere in salvo noi stessi, ma
torneremo poi con i nostri fratelli e combatteremo; da soli siamo troppo pochi".
10Giuda disse: "Non sia mai che facciamo una cosa simile,
fuggire da loro; se è giunta la nostra ora, moriamo da eroi per i nostri
fratelli e non lasciamo ombra alla nostra gloria". 11L'esercito
nemico uscì dal campo schierandosi contro i Giudei: la cavalleria si divise in
due ali e i frombolieri e gli arcieri precedevano lo schieramento; i più validi
erano in prima fila e Bàcchide stava all'ala destra. 12La falange si
mosse avanzando ai due lati e al suono delle trombe; anche dalla parte di Giuda
si diede fiato alle trombe. 13La terra fu scossa dal fragore degli
eserciti; si scatenò la battaglia che durò dal mattino fino a sera. 14Giuda
notò che Bàcchide e la parte più forte dell'esercito era a destra: allora si
unirono a lui tutti i più coraggiosi 15e fu travolta l'ala destra
dal loro urto ed egli l'inseguì fino al monte di Asdòd. 16Ma quelli
dell'ala sinistra, vedendo che era stata sconfitta l'ala destra, si volsero
sugli stessi passi di Giuda e dei suoi uomini assalendoli alle spalle. 17Così
si accese la battaglia e caddero feriti a morte molti da una parte e
dall'altra; 18cadde anche Giuda e gli altri fuggirono.
19Giònata e Simone raccolsero Giuda loro fratello e lo seppellirono
nel sepolcro dei suoi padri in Modin. 20Tutto Israele lo pianse:
furono in gran lutto e fecero lamenti per molti giorni, esclamando: 21"Come
è caduto l'eroe che salvava Israele?". 22Il resto delle imprese
di Giuda e delle sue battaglie, degli eroismi di cui diede prova e dei suoi
titoli di gloria non è stato scritto, perché troppo grande era il loro numero.
23Dopo la morte di Giuda riapparvero i rinnegati in tutto il
territorio d'Israele e risorsero tutti gli operatori di iniquità. 24In
quei giorni sopravvenne una terribile carestia e la terra stessa congiurò in
loro favore. 25Bàcchide scelse gli uomini più empi e li fece padroni
della regione. 26Quelli si diedero a ricercare e braccare gli amici
di Giuda e li condussero da Bàcchide, che si vendicava di loro e li scherniva. 27Ci
fu grande tribolazione in Israele, come non si verificava da quando fra loro
erano scomparsi i profeti. 28Allora tutti gli amici di Giuda si
radunarono e dissero a Giònata: 29"Da quando è morto tuo
fratello Giuda, non c'è uomo simile a lui per condurre l'azione contro i nemici
e Bàcchide e gli avversari della nostra nazione. 30Ora noi ti
eleggiamo oggi nostro capo e condottiero nelle nostre battaglie". 31Giònata
assunse il comando in quella occasione e prese il posto di Giuda suo fratello.
32Appena Bàcchide ne ebbe notizia, cercò di ucciderlo. 33Furono
informati anche Giònata e Simone suo fratello e tutti i loro seguaci, ed essi
fuggirono nel deserto di Tekòa e si accamparono presso la cisterna di Asfar. 34Bàcchide
lo seppe in giorno di sabato e si portò con tutto il suo esercito al di là del
Giordano. 35Giònata inviò suo fratello, capo della turba, a chiedere
ai Nabatei suoi amici di custodire presso di sé i loro equipaggiamenti che
erano abbondanti. 36Ma i figli di Iambri che abitavano in Màdaba
fecero una razzia e catturarono Giovanni, con tutte le cose che aveva, e
portarono via tutto. 37Dopo questo fatto riferirono a Giònata e a
Simone suo fratello: "I figli di Iambri hanno una grande festa di nozze e
conducono a Nàdabat la sposa, figlia di uno dei grandi magnati di Canaan, con
corteo solenne". 38Si ricordarono allora del sangue del loro
fratello Giovanni, perciò si mossero e si appostarono in un antro del monte. 39Ed
ecco alzando gli occhi videro un corteo numeroso e festante e lo sposo con gli
amici e fratelli, che avanzava incontro al corteo, con tamburi e strumenti
musicali e grande apparato. 40Balzando dal loro appostamento li
trucidarono; molti caddero colpiti a morte mentre gli altri ripararono sul
monte ed essi presero le loro spoglie. 41Le nozze furono mutate in
lutto e i suoni delle loro musiche in lamento. 42Così vendicarono il
sangue del loro fratello e ritornarono nelle paludi del Giordano.
43Bàcchide ne ebbe notizia e venne in giorno di sabato fin sulle
sponde del Giordano con numeroso esercito. 44Giònata disse ai suoi:
"Alziamoci e combattiamo per la nostra vita, perché oggi non è come gli
altri giorni. 45Ecco abbiamo i nemici di fronte a noi e alle spalle,
dall'uno e dall'altro lato l'acqua del Giordano o la palude o la boscaglia, non
c'è possibilità di sfuggire. 46Alzate ora le vostre grida al Cielo,
perché possiate scampare dalla mano dei vostri nemici". 47E si
attaccò battaglia. Giònata stese la mano per colpire Bàcchide, ma questi lo
scansò e si tirò indietro. 48Allora Giònata e i suoi uomini si
gettarono nel Giordano e raggiunsero a nuoto l'altra sponda; gli altri non
passarono il Giordano per inseguirli. 49Dalla parte di Bàcchide
caddero in quella giornata circa duemila uomini.
50Bàcchide tornò in Gerusalemme ed edificò fortezze in tutta la
Giudea: le fortezze di Gèrico, Emmaus, Bet-Coròn, Betel, Tamnata, Piraton e
Tefon con mura alte, porte e sbarre e 51vi pose un presidio per
molestare Israele. 52Fortificò anche la città di Bet-Zur e Ghezer e
l'Acra e vi stabilì milizie e vettovaglie. 53Prese come ostaggi i
figli dei capi della regione e li pose come prigionieri nell'Acra a
Gerusalemme.
54Nell'anno centocinquantatré, nel secondo mese, Alcimo ordinò di
demolire il muro del cortile interno del santuario; così demoliva l'opera dei
profeti. Si incominciò dunque a demolire. 55Ma in quel tempo Alcimo
ebbe un colpo e fu interrotta la sua opera. La sua bocca rimase impedita e
paralizzata e non poteva più parlare né dare disposizioni per la sua casa. 56Alcimo
morì in quel tempo con grande spasimo. 57Bàcchide, vedendo che
Alcimo era morto, se ne tornò presso il re e la Giudea rimase tranquilla per
due anni.
58Tutti gli empi tennero questo consiglio: "Ecco Giònata e i
suoi vivono tranquilli e sicuri. Noi dunque faremo venire Bàcchide e li
catturerà tutti in una sola notte". 59Andarono e tennero
consiglio da lui. 60Egli si mosse per venire con un esercito
numeroso e mandò di nascosto lettere a tutti i suoi fautori nella Giudea,
perché s'impadronissero di Giònata e dei suoi. Ma non riuscirono, perché era
stata svelata la loro trama. 61Anzi questi presero una cinquantina
di uomini, tra i promotori di tale iniquità nel paese e li misero a morte. 62Poi
Giònata e Simone con i loro uomini si recarono fuori del paese a Bet-Basi nel
deserto e ricostruirono le sue rovine e la fortificarono. 63Lo seppe
Bàcchide e radunò la sua gente e avvisò quelli della Giudea. 64Andò
ad accamparsi presso Bet-Basi e la attaccò per molti giorni allestendo anche
macchine. 65Giònata lasciò Simone suo fratello nella città e uscì
nella regione, percorrendola con un drappello di armati. 66Batté
Odomèra con i suoi fratelli e i figli di Fasiron nel loro attendamento.
Cominciarono così a battersi e aumentarono di forze. 67Simone a sua
volta e i suoi fecero una sortita dalla città e incendiarono le macchine. 68Poi
attaccarono Bàcchide, che fu sconfitto, e lo gettarono in grande disappunto,
perché il suo piano e la sua impresa erano andati a vuoto. 69Si
rivolse con rabbia contro quei rinnegati che l'avevano consigliato di venire
nel paese. 70Giònata lo seppe e gli mandò messaggeri per concludere
la pace con lui e scambiare i prigionieri. 71Quegli accettò e fece
secondo le sue proposte e gli giurò che non gli avrebbe recato alcun male per
il resto dei suoi giorni; 72poi gli restituì i prigionieri che prima
aveva catturati nella Giudea e, messosi sulla via del ritorno, se ne andò nel
suo paese e non volle più tornare nel loro territorio. 73Così si
riposò la spada in Israele. Giònata risiedeva in Micmas e incominciò a
governare il popolo e a far scomparire gli empi da Israele.
1Nell'anno centosessanta Alessandro Epìfane, figlio di
Antioco, s'imbarcò e occupò Tolemàide; vi fu riconosciuto re e cominciò a
regnare. 2Quando lo seppe, il re Demetrio radunò un esercito molto
grande e gli mosse contro per fargli guerra. 3Demetrio mandò anche
lettere a Giònata con espressioni di amicizia per esaltarlo. 4Diceva
infatti: "Preveniamo costoro con la proposta di far pace con noi, prima
che Giònata concluda un'alleanza con Alessandro contro tutti noi. 5Si
ricorderà certo di tutti i mali che abbiamo causati a lui, ai suoi fratelli e
al suo popolo". 6Gli concesse facoltà di raccogliere milizie,
di preparare armi e considerarsi suo alleato e gli fece restituire gli ostaggi
che erano nell'Acra. 7Giònata venne in Gerusalemme e lesse le
lettere davanti a tutto il popolo e a quelli dell'Acra. 8Questi
ebbero grande timore quando sentirono che il re gli aveva concesso facoltà di
arruolare milizie. 9Quelli dell'Acra restituirono gli ostaggi ed
egli li rese ai loro genitori. 10Giònata pose la residenza in
Gerusalemme e incominciò a ricostruire e rinnovare la città. 11Ordinò
ai costruttori di edificare le mura e la cinta muraria del monte Sion con
pietre quadrate per fortificazione, e così fecero. 12Gli stranieri
che stavano nelle fortezze edificate da Bàcchide fuggirono; 13ognuno
abbandonò la sua posizione e tornò alla sua terra; 14solo in Bet-Zur
erano rimasti alcuni traditori della legge e dei comandamenti; fu quello il
loro rifugio.
15Il re Alessandro seppe dell'ambasciata che Demetrio aveva mandato
a Giònata; gli narrarono anche le battaglie e gli atti di valore che egli e i
suoi fratelli avevano compiuto e le fatiche sopportate 16e disse:
"Troveremo un altro come lui? Facciamocelo amico e alleato". 17Scrisse
e spedì a lui questa lettera:
18"Il re Alessandro al fratello Giònata salute. 19Abbiamo
sentito dire di te che sei uomo forte e potente e disposto ad essere nostro
amico. 20Noi dunque ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo
e amico del re - gli aveva inviato anche la porpora e la corona d'oro - perché
tu favorisca la nostra causa e mantenga amicizia con noi". 21Giònata
indossò le vesti sacre nel settimo mese dell'anno centosessanta nella festa
delle Capanne e arruolò soldati e fece preparare molte armi.
22Demetrio venne a sapere queste cose e si rattristò e disse: 23"Perché
abbiamo lasciato che Alessandro ci prevenisse nell'accaparrarsi l'amicizia dei
Giudei a suo sostegno? 24Scriverò anch'io parole d'invito e proposte
di onori e di doni, perché passino dalla nostra parte". 25Scrisse
loro in questi termini: "Il re Demetrio al popolo dei Giudei salute. 26Avete
osservato le nostre alleanze e siete rimasti nella nostra amicizia e non siete
passati ai nostri nemici: l'abbiamo saputo e ne siamo felici. 27Continuate
dunque a mantenerci la vostra fedeltà e ricambieremo con favori quello che
farete per noi. 28Vi concederemo ampie immunità e vi invieremo doni.
29Fin da ora dispenso voi ed esonero tutti i Giudei dal tributo e
dalla tassa del sale e dalle corone. 30Rinuncio anche da oggi in poi
a riscuotere dalla Giudea e dai tre distretti che le sono annessi, dalla
Samaria e dalla Galilea, la terza parte del grano e la metà dei frutti degli
alberi che mi spetta, da oggi per sempre. 31Gerusalemme sia santa ed
esente con il suo distretto e così siano sacre le decime e i tributi. 32Rinuncio
anche al potere sull'Acra in Gerusalemme e la concedo al sommo sacerdote perché
vi stabilisca uomini da lui scelti a presidiarla. 33Rimetto in
libertà senza compenso anche ogni persona giudea, fatta prigioniera fuori del
paese di Giuda in tutti i miei domìni; tutti siano esonerati dai tributi, anche
da quelli del bestiame. 34Tutte le feste e i sabati e i noviluni e
il triduo prima e il triduo dopo la festa siano tutti giorni di esenzione e di
immunità per tutti i Giudei che sono nel mio regno; 35nessuno avrà
il potere di intentare causa contro di loro o di disturbarli per alcun motivo. 36Si
potranno arruolare nell'esercito del re fino a tremila Giudei e sarà dato loro
il soldo, come spetta a tutte le forze del re. 37Saranno posti di
stanza alcuni di loro nelle più grandi fortezze del re, alcuni di loro saranno
anche preposti agli affari di fiducia del regno; i loro superiori e i
comandamenti saranno scelti tra di loro e potranno regolarsi secondo le loro
leggi, come ha prescritto il re anche per la Giudea. 38I tre
distretti assegnati alla Giudea, detraendoli dalla regione della Samaria,
saranno riconosciuti dalla Giudea e considerati come sottoposti a uno solo e
non dipendenti da altra autorità che non sia quella del sommo sacerdote. 39Assegno
Tolemàide e le sue dipendenze come dono al tempio di Gerusalemme per le spese
necessarie al santuario. 40Io personalmente assegno ogni anno
quindicimila sicli d'argento prelevati dai diritti del re sulle località più
convenienti. 41Gli ulteriori contributi che non sono stati versati
dagli incaricati come negli anni precedenti, d'ora in poi saranno corrisposti
per le opere del tempio. 42Oltre a ciò i cinquemila sicli che
venivano prelevati dall'ammontare delle entrate annuali del tempio sono anche
condonati perché appartengono ai sacerdoti che vi prestano servizio. 43Chiunque
si rifugerà nel tempio di Gerusalemme e nella sua zona con debiti da rendere al
re o per qualunque motivo, sarà dichiarato libero con quanto gli appartiene nel
mio regno. 44Per le costruzioni e i restauri nel tempio le spese
saranno sostenute dalla cassa del re. 45Anche per la costruzione
delle mura e delle fortificazioni intorno a Gerusalemme le spese saranno
sostenute dall'erario del re e così la costruzione di mura nella Giudea".
46Quando Giònata e il popolo intesero simili espressioni, non vi
prestarono fede e non le accettarono, ricordando le grandi iniquità da lui
compiute contro Israele e quanto li avesse fatti soffrire. 47Ma
preferirono Alessandro, perché questi era stato il primo ad avviare trattative
di pace, e gli furono sempre alleati.
48Il re Alessandro raccolse grandi forze e uscì in campo contro
Demetrio. 49I due re attaccarono battaglia e l'esercito di Demetrio
fu messo in fuga; Alessandro lo inseguì ed ebbe la meglio sulle sue truppe; 50la
battaglia infuriò fino al tramonto del sole e Demetrio cadde ucciso in quel
giorno.
51Alessandro mandò allora ambasciatori al re Tolomeo con questo
messaggio: 52"Poiché sono rientrato nel mio regno e mi sono
seduto sul trono dei miei padri, ho ripreso il comando e ho sconfitto Demetrio
- egli si era impadronito del mio territorio 53ma io gli ho mosso
guerra ed egli e il suo esercito furono sconfitti dal nostro e ci siamo seduti
sul trono del suo regno - 54concludiamo tra di noi amicizia; tu concedimi
in sposa tua figlia, io sarò tuo genero e offrirò a te e a lei doni degni di
te".
55Tolomeo rispose: "Felice il giorno in cui sei tornato nella
terra dei tuoi padri e ti sei seduto sul trono del loro regno. 56Io
farò quanto hai proposto nella lettera, ma tu vienimi incontro fino a
Tolemàide, perché ci vediamo a vicenda, e io diventerò tuo suocero, come hai
chiesto".
57Tolomeo partì dall'Egitto con la figlia Cleopatra e si recò a
Tolemàide nell'anno centosessantadue. 58Gli andò incontro il re
Alessandro: Tolomeo gli diede sua figlia Cleopatra e celebrò le nozze con lei
in Tolemàide secondo lo stile dei re con grande sfarzo.
59Il re Alessandro scrisse a Giònata di venirgli incontro. 60Egli
andò con grande parata a Tolemàide e s'incontrò con i due re; offrì loro e ai
loro amici oro e argento e molti doni e si guadagnò il loro favore. 61Si
accordarono però contro di lui uomini pestiferi d'Israele, traditori della
legge, per deporre contro di lui, ma il re non prestò loro ascolto. 62Il
re invece diede ordine di far deporre a Giònata le sue vesti e di rivestirlo
della porpora e l'ordine fu eseguito. 63Il re lo fece sedere accanto
a sé e disse ai suoi ufficiali: "Attraversate con lui la città e
proclamate che nessuno porti accuse contro di lui per qualunque motivo e
nessuno gli rechi molestia in alcun modo". 64Ora, quando i suoi
accusatori videro gli onori che riceveva, come proclamava il banditore, e che
era stato rivestito di porpora, si dileguarono tutti. 65Il re gli
conferì onori e lo ascrisse tra i suoi primi amici e lo costituì stratega e
governatore della provincia. 66Così Giònata tornò a Gerusalemme in
pace e gioia.
67Nell'anno centosessantacinque Demetrio, figlio di Demetrio, venne
da Creta nella terra dei suoi padri. 68Il re Alessandro, quando lo
seppe, ne fu assai preoccupato e tornò in Antiochia. 69Demetrio
affidò il governo della Celesiria ad Apollonio e questi raccolse un grande
esercito, si accampò presso Iamnia e inviò al sommo sacerdote Giònata questo
messaggio:
70"Soltanto tu ti sei alzato contro di noi e io sono diventato
oggetto di derisione e di scherno a causa tua. Perché ti fai forte contro di
noi stando sui monti? 71Ora, se sei tanto sicuro delle tue forze,
scendi contro di noi nella pianura e qui misuriamoci, perché con me c'è la
forza delle città. 72Infòrmati e sappi chi sono io e chi sono gli
altri miei alleati. Questi ti diranno: Non potrete tener saldo il piede davanti
a noi, perché già due volte sono stati da noi sconfitti i tuoi padri nella loro
terra. 73Così ora non potrai resistere alla cavalleria e a un
esercito come il nostro in pianura, ove non c'è roccia né scoglio né luogo in
cui rifugiarsi". 74Quando Giònata intese le parole di
Apollonio, ne ebbe l'animo irritato; scelse diecimila uomini e uscì da
Gerusalemme. Suo fratello Simone gli venne incontro per aiutarlo. 75Si
accampò presso Giaffa, ma gli abitanti avevano chiuso la città, perché a Giaffa
vi era un presidio di Apollonio. Le diedero l'assalto; 76i cittadini
spaventati aprirono e Giònata fu padrone di Giaffa. 77Apollonio lo
seppe e mise in campo tremila cavalli e molte truppe e si mosse verso Asdòd,
come se intendesse fare quel percorso, ma subito si spinse nella pianura,
poiché aveva una cavalleria numerosa sulla quale contava. 78Giònata
lo inseguì alle spalle in direzione di Asdòd e gli eserciti attaccarono
battaglia. 79Apollonio aveva lasciato un migliaio di cavalieri
nascosti dietro di loro; 80Giònata però si era accorto che c'era un
appostamento dietro di lui. Quelli circondarono il suo schieramento e
lanciarono frecce contro le truppe da mattina fino a sera. 81Ma le
truppe tennero fermo come aveva ordinato Giònata, mentre i cavalli di quelli si
stancarono. 82Allora Simone fece uscire le sue riserve e attaccò la
falange e poiché la cavalleria ormai era esausta, quelli furono travolti e si
diedero alla fuga; 83i cavalieri si dispersero nella pianura e gli
altri si rifugiarono in Asdòd ed entrarono in Bret-Dagon, il tempio del loro
idolo, in cerca di scampo. 84Giònata allora incendiò Asdòd e le
città all'intorno, prese le loro spoglie e diede alle fiamme anche il tempio di
Dagon e quanti vi si erano rifugiati. 85Gli uccisi di spada e i
morti tra le fiamme assommarono a circa ottomila uomini. 86Poi
Giònata tolse il campo di là e si accampò di fronte ad Ascalòna e i cittadini gli
vennero incontro con grandi onori. 87Così Giònata tornò in
Gerusalemme con i suoi uomini carichi di bottino. 88Il re
Alessandro, udendo queste notizie, aumentò gli onori a Giònata; 89gli
inviò la fibbia d'oro che si usa inviare ai parenti del re e gli diede in
possesso Ekròn e tutto il suo territorio.
1Il re d'Egitto raccolse forze numerose come la sabbia
che è lungo il lido del mare e molte navi e cercava di impadronirsi con inganno
del regno di Alessandro per annetterlo al proprio regno. 2Venne in Siria
con dimostrazioni pacifiche e tutte le città gli aprivano le porte e gli
andavano incontro, perché era ordine del re Alessandro di andargli incontro,
essendo suo suocero. 3Ma quando Tolomeo entrava nelle città,
stabiliva in ognuna di esse le sue truppe di guarnigione. 4Quando
giunse ad Asdòd, gli mostrarono il tempio di Dagon bruciato e i villaggi
intorno distrutti, i cadaveri buttati qua e là e quelli carbonizzati dagli
incendi nella guerra: li avevano appunto accumulati lungo il percorso del re. 5Raccontarono
al re quanto aveva fatto Giònata, per metterlo in cattiva luce, ma il re
tacque. 6Giònata andò incontro al re in Giaffa con grande apparato e
si salutarono a vicenda e passarono la notte colà. 7Giònata
accompagnò poi il re fino al fiume chiamato Elèutero e fece ritorno in
Gerusalemme. 8Il re Tolomeo si impadronì di tutte le città della
costa fino a Selèucia marittima e covava piani iniqui riguardo ad Alessandro. 9Mandò
un'ambasciata a dire al re Demetrio: "Su, concludiamo un'alleanza fra noi:
io ti darò mia figlia, che Alessandro ha in moglie, e la possibilità di
rientrare nel regno di tuo padre. 10Mi sono pentito di avergli dato
mia figlia, perché ha cercato di uccidermi". 11Lo calunniò
perché egli aspirava al suo regno; 12quindi, toltagli la figlia, la
diede a Demetrio e cambiò atteggiamento verso Alessandro e divenne così
manifesta la loro inimicizia. 13Tolomeo entrò in Antiochia e cinse
la corona dell'Asia; si pose in capo due corone, quella dell'Egitto e quella
dell'Asia. 14Alessandro in quel frattempo era in Cilicia, perché si
erano sollevati gli abitanti di quelle province. 15Appena seppe la
cosa, Alessandro venne contro di lui per combatterlo. Tolomeo condusse
l'esercito contro di lui e gli andò incontro con forze ingenti e lo sconfisse. 16Alessandro
fuggì in Arabia per trovarvi scampo e il re Tolomeo trionfò. 17L'arabo
Zabdiel tagliò la testa ad Alessandro e la mandò a Tolomeo. 18Ma
anche il re Tolomeo morì tre giorni dopo e quelli che egli aveva lasciato nelle
fortezze furono sopraffatti da altri che si trovavano sulle fortezze stesse. 19Così
Demetrio divenne re nell'anno centosessantasette.
20In quei giorni Giònata radunò gli uomini della Giudea per
espugnare l'Acra in Gerusalemme e allestì molte macchine contro di essa. 21Allora
alcuni nemici del popolo, uomini iniqui, corsero dal re ad annunciare che
Giònata assediava l'Acra. 22Sentendo la cosa, quegli si adirò;
quando ne ebbe conferma, si mise subito in viaggio, venne a Tolemàide e scrisse
a Giònata di sospendere l'assedio e di andargli incontro a Tolemàide al più
presto per un colloquio. 23Quando Giònata ricevette il messaggio,
ordinò di continuare l'assedio e, scelti alcuni anziani e sacerdoti, decise di
esporre se stesso al pericolo; 24prese con sé argento e oro, vesti e
molti altri doni e si recò dal re a Tolemàide e trovò favore presso di lui. 25C'erano
però alcuni traditori del suo popolo a deporre contro di lui, 26ma
il re lo trattò come lo avevano trattato i suoi predecessori e lo esaltò
davanti a tutti i suoi amici, 27lo confermò nella dignità di sommo
sacerdote e in tutti gli onori che aveva prima e stabilì che fosse annoverato
tra i primi suoi amici. 28Giònata ottenne che il re dichiarasse la
Giudea esente dai tributi insieme alle tre toparchie e alla Samaria e gli
promise trecento talenti. 29Il re acconsentì e scrisse a Giònata, a
proposito di tutto questo, lettere del seguente tenore:
30"Il re Demetrio al fratello Giònata e al popolo dei Giudei
salute. 31Rimettiamo anche a voi copia della lettera che abbiamo
scritta a Làstene nostro parente intorno a voi, perché ne prendiate conoscenza.
32Re Demetrio a Làstene suo padre salute. 33Abbiamo
deciso di beneficare il popolo dei Giudici nostri amici e rispettosi dei nostri
diritti, per la loro benevolenza nei nostri riguardi. 34Abbiamo assegnato
a loro il territorio della Giudea; i tre distretti di Afèrema, Lidda e Ramatàim
restano trasferiti dalla Samaria alla Giudea con le loro dipendenze in favore
di quanti offrono sacrifici in Gerusalemme, in compenso dei diritti che il re
prelevava in passato ogni anno da loro sui frutti della terra e degli alberi. 35Da
qui innanzi tutte le altre nostre competenze delle decime e delle tasse a noi
dovute e le saline e le corone a noi spettanti, tutto condoniamo loro. 36Nessuna
di queste disposizioni sarà mai revocata da oggi. 37Sia dunque
vostra cura preparare una copia della presente e rimetterla a Giònata perché
sia esposta sul monte santo in luogo visibile".
38Il re Demetrio, vedendo che il paese era in pace sotto di lui e
nessuno gli faceva resistenza, congedò le truppe perché ognuno tornasse a casa
sua, eccetto le forze straniere che aveva assoldate dalle isole dei pagani.
Allora gli si inimicarono tutte le milizie dei suoi padri. 39Trifone,
che prima stava con Alessandro, vide che tutte le milizie mormoravano contro
Demetrio e andò presso l'arabo Imalcue che allevava il piccolo Antioco figlio
di Alessandro. 40Egli insistette che glielo cedesse per farlo
regnare al posto di suo padre e gli riferì quanto aveva detto Demetrio e
l'ostilità che avevano per lui i soldati, e rimase là molti giorni. 41Giònata
intanto mandò a chiedere al re che richiamasse gli occupanti dell'Acra in
Gerusalemme e quelli delle altre fortezze, perché erano sempre in lotta con
Israele. 42Demetrio fece rispondere a Giònata: "Non solo questo
farò per te e per il tuo popolo ma colmerò te e il tuo popolo di onori appena
ne avrò l'opportunità. 43Ora però farai bene a inviarmi uomini che
combattano con me, perché si sono ritirate le mie truppe". 44Giònata
gli inviò ad Antiochia tremila degli uomini più forti; essi si recarono presso
il re, e il re si rallegrò della loro venuta. 45I cittadini della
capitale si radunarono al centro della città in numero di circa centoventimila
uomini e volevano eliminare il re. 46Il re si rifugiò nel palazzo,
ma i cittadini occuparono le vie della città e incominciarono i combattimenti. 47Il
re chiamò in aiuto i Giudei, i quali accorsero tutti a lui; poi si sparsero per
la città e ne uccisero in quel giorno circa centomila; 48quindi
incendiarono la città, fecero in quel giorno gran bottino e salvarono il re. 49I
cittadini videro che i Giudei si erano impadroniti della città a loro piacere e
si persero d'animo e gridarono verso il re con voce supplichevole: 50"Stendi
a noi la destra e desistano i Giudei dal combattere noi e la città". 51Gettarono
le armi e fecero la pace. I Giudei crebbero in fama presso il re e presso
quanti erano nel suo regno e fecero ritorno in Gerusalemme portando grande
bottino. 52Demetrio rimase sul trono del suo regno e il paese fu in pace
sotto di lui. 53Ma rinnegò quanto aveva detto, cambiò rapporti con
Giònata e non corrispose alla benevolenza che questi gli aveva dimostrata e lo
fece soffrire molto.
54Dopo questi fatti, Trifone ritornò con Antioco ancora adolescente,
il quale cominciò a regnare e cinse la corona. 55Si raccolsero
presso di lui tutte le milizie che Demetrio aveva licenziate e mossero guerra
contro di lui ed egli fuggì e rimase sconfitto. 56Trifone catturò
gli elefanti e si impadronì di Antiochia. 57Allora il giovinetto
Antioco scrisse a Giònata: "Ti confermo il sommo sacerdozio, ti faccio
capo dei quattro distretti e ti concedo di essere tra gli amici del re". 58Gli
inviò vasi d'oro e un servizio da tavola con la facoltà di bere in quei vasi,
di vestire la porpora e portare la fibbia d'oro. 59Nominò anche
Simone suo fratello comandante dalla Scala di Tiro fino ai confini dell'Egitto.
60Giònata si diede a percorrere la provincia dell'Oltrefiume e le
varie città e accorse a lui, come alleato, tutto l'esercito della Siria. Andò
ad Ascalòna e i cittadini gli uscirono incontro a rendergli omaggio. 61Di
là passò a Gaza, ma gli abitanti di Gaza gli chiusero le porte; egli la cinse
d'assedio e incendiò i sobborghi e li mise a sacco. 62Allora quelli
di Gaza supplicarono Giònata, il quale diede loro la destra, prelevando i figli
dei loro capi come ostaggi e inviandoli a Gerusalemme; poi percorse la regione
fino a Damasco. 63Giònata venne a sapere che i capi di Demetrio si
trovavano presso Cades in Galilea con un numeroso esercito e con l'intenzione
di distoglierlo dall'impresa. 64Egli si mosse contro di loro,
lasciando il fratello Simone nel paese. 65Simone si accampò contro
Bet-Zur e l'assalì per molti giorni assediandola. 66Allora
supplicarono che desse loro la destra ed egli la diede, ma li fece sloggiare di
là, occupò la città e vi pose una guarnigione. 67Giònata a sua volta
e il suo esercito si erano accampati presso il lago di Gennesaret e raggiunsero
di buon mattino la pianura di Casòr. 68Ed ecco l'esercito degli
stranieri avanzare contro di lui nella pianura, dopo aver disposto appostamenti
contro di lui sui monti. Essi avanzavano di fronte 69quando gli
appostati sbucarono dalle loro posizioni e attaccarono battaglia. 70Tutti
gli uomini di Giònata fuggirono, nessuno di loro rimase se non Mattatia figlio
di Assalonne e Giuda figlio di Calfi, comandanti di contingenti dell'esercito. 71Allora
Giònata si stracciò le vesti, si cosparse il capo di polvere e si prostrò a
pregare. 72Poi ritornò a combattere contro di loro, li sconfisse e
li costrinse alla fuga. 73I suoi che erano fuggiti, quando videro
ciò, ritornarono a lui e con lui si diedero all'inseguimento fino a Cades
dov'era il loro accampamento e là anch'essi si accamparono. 74Gli
stranieri caduti in quel giorno furono circa tremila. Giònata tornò poi in
Gerusalemme.
1Giònata, vedendo che le circostanze gli erano
propizie, scelse uomini adatti e li inviò a Roma per ristabilire e rinnovare
l'amicizia con quel popolo. 2Anche presso gli Spartani e in altre
località inviò lettere sullo stesso argomento. 3Partirono dunque per
Roma e là entrarono nel consiglio e dissero: "Giònata sommo sacerdote e il
popolo dei Giudei ci hanno inviati a rinnovare la comune amicizia e l'alleanza
come la prima volta". 4E i Romani diedero loro lettere di
raccomandazione per le autorità dei vari luoghi, perché favorissero il loro
ritorno pacifico in Giudea.
5Questa è invece la copia della lettera che Giònata scrisse agli
Spartani:
6"Giònata sommo sacerdote e il consiglio degli anziani del
popolo e i sacerdoti e tutto il resto del popolo giudaico, agli Spartani loro
fratelli salute. 7Già in passato era stata spedita una lettera ad
Onia sommo sacerdote da parte di Areo, che regnava fra di voi, con
l'attestazione che siete nostri fratelli, come risulta dalla copia annessa. 8Onia
aveva accolto con onore l'inviato e aveva accettato la lettera nella quale vi
erano le dichiarazioni di alleanza e di amicizia. 9Noi dunque, pur
non avendone bisogno, avendo a conforto le scritture sacre che sono nelle
nostre mani, 10ci siamo indotti a questa missione per rinnovare la
fraternità e l'amicizia con voi in modo da non diventare per voi degli
estranei; molti anni infatti sono passati da quando mandaste messaggeri a noi. 11Noi
dunque fedelmente in tutte le feste e negli altri giorni prescritti ci
ricordiamo di voi nei sacrifici che offriamo e nelle nostre invocazioni, com'è
doveroso e conveniente ricordarsi dei fratelli. 12Ci rallegriamo
della vostra gloria. 13Noi invece siamo stati circondati da tante
oppressioni e molte guerre: ci hanno combattuti i re dei paesi vicini, 14ma
non abbiamo voluto disturbare né voi né gli altri nostri alleati e amici in
queste lotte: 15abbiamo infatti dal cielo un valido aiuto per il
quale noi siamo stati liberati dai nostri nemici ed essi sono stati umiliati. 16Ora
abbiamo designato Numenio figlio di Antioco e Antìpatro figlio di Giàsone e li
abbiamo inviati presso i Romani a rinnovare la precedente amicizia e alleanza
con loro. 17Abbiamo quindi dato loro disposizioni di passare anche
da voi, per salutarvi e consegnarvi la nostra lettera, riguardante la ripresa
dei nostri rapporti e la nostra fraternità. 18Voi dunque farete cosa
ottima comunicandoci una risposta su queste cose".
19Segue ora copia della lettera che essi avevano inviato ad Onia:
20"Areo, re degli Spartani, a Onia sommo sacerdote salute. 21Si
è trovato in una scrittura, riguardante gli Spartani e i Giudei, che essi sono
fratelli e che discendono dalla stirpe di Abramo. 22Ora, dal momento
che siamo venuti a conoscenza di questa cosa, ci farete cosa gradita
scrivendoci sui vostri sentimenti di amicizia. 23Noi intanto vi
rispondiamo: I vostri armenti e i vostri averi ci appartengono e i nostri
appartengono a voi. Abbiamo quindi disposto perché vi sia riferito in questo
senso".
24Giònata ebbe notizia che i generali di Demetrio erano ritornati
con forze più numerose di prima per ritentare la guerra contro di lui. 25Egli
si mosse da Gerusalemme e andò loro incontro nella regione di Amat, perché non
volle dar loro il tempo di entrare nel suo paese. 26Mandò nel loro
campo delle spie, le quali tornarono annunciando che essi stavano disponendosi
per dar loro l'assalto di notte. 27Quando fu il tramonto, Giònata
comandò ai suoi di vegliare tutta la notte e di stare con le armi pronte per la
battaglia e dispose sentinelle intorno al campo. 28Ma anche gli
avversari seppero che Giònata e i suoi uomini stavano pronti per la battaglia e
furon presi da timore ed esitazione d'animo e allora accesero fuochi nel loro
campo. 29Giònata e i suoi uomini non si accorsero di nulla fino al
mattino, perché continuavano a vedere il bagliore dei fuochi. 30Allora
si diede a inseguire le loro tracce, ma non poté raggiungerli, perché avevano
passato il fiume Elèutero. 31Giònata piegò sugli Arabi chiamati
Zabadei, li assalì e si impadronì delle loro spoglie. 32Poi ripartì
e andò a Damasco e si diede a percorrere tutto il paese. 33Anche
Simone fece una spedizione, marciando fino ad Ascalòna e ai vicini posti di
guarnigione, poi piegò su Giaffa e se ne impadronì; 34aveva sentito
infatti che avevano intenzione di consegnare la fortezza ai partigiani di
Demetrio; perciò vi pose una guarnigione per presidiarla.
35Quando Giònata fu di ritorno, radunò in assemblea gli anziani del
popolo e deliberò con loro di costruire fortezze in Giudea, 36di
sopraelevare le mura di Gerusalemme e di alzare una grande barriera tra la
città e l'Acra per separare questa dalla città affinché fosse isolata, così che
non potessero più né comperare né vendere. 37Si organizzarono dunque
per ricostruire la città e poiché era rovinato parte del muro sul torrente dal
lato orientale, Giònata allestì il cosiddetto Kafenata. 38Simone a
sua volta ricostruì Adida nella Sefela fortificandola e applicandovi porte e
sbarre.
39Intanto Trifone cercava di diventare re dell'Asia, cingere la
corona e stendere la mano contro il re Antioco, 40ma sospettava che
Giònata glielo impedisse e, nel caso, gli muovesse guerra. Perciò cercava di
averlo nelle mani e di eliminarlo; si mosse dunque e venne a Beisan. 41Giònata
gli uscì incontro con quarantamila uomini scelti e inquadrati e venne a Beisan.
42Trifone, vedendo che era venuto con numeroso esercito, si guardò
bene dal mettergli le mani addosso. 43Anzi lo ricevette con molti
onori, lo presentò a tutti i suoi amici, gli offrì doni e ordinò ai suoi amici
e alle sue truppe di obbedirgli come a lui stesso. 44Disse a
Giònata: "Perché mai hai disturbato tutta questa gente, non essendoci
guerra tra di noi? 45Su, dovresti rimandarli alle loro case; tu
scegli per te pochi uomini che ti accompagnino e vieni con me a Tolemàide e io
la consegnerò a te insieme con le altre fortezze e il resto dell'esercito e
tutti i funzionari, poi tornerò indietro e partirò: sono venuto appunto per
questo". 46Giònata, fidatosi di lui, fece quanto aveva detto e rimandò
le truppe che tornarono nella Giudea. 47Fece rimanere tremila
uomini, di cui duemila lasciò in Galilea e gli altri mille andarono con lui. 48Ma
quando Giònata fu entrato in Tolemàide, i cittadini chiusero le porte e si
impadronirono di lui e passarono a fil di spada quanti erano entrati con lui. 49Trifone
mandò poi fanti e cavalli in Galilea e nella grande pianura per liquidare tutti
gli uomini di Giònata. 50Ma essi avevano sentito dire che Giònata
era stato catturato e che era finita per lui e per quelli che erano con lui e,
incoraggiatisi l'un l'altro, si presentarono inquadrati, pronti alla battaglia.
51Gli inseguitori li videro decisi a difendere la loro vita e se ne
tornarono. 52Così tutti giunsero senza molestie in Giudea; fecero
lutto per Giònata e per quelli della sua scorta e furono presi da grande
timore. Tutto Israele si immerse in un lutto profondo. 53Tutti i
popoli intorno a loro cercarono subito di sterminarli, dicendo appunto:
"Non hanno più né capo né sostegno: scendiamo ora in guerra contro di loro
e cancelleremo anche il loro ricordo dagli uomini".
1Simone seppe che Trifone stava radunando un numeroso
esercito per venire in Giudea a schiacciarla; 2vide che il popolo
era tremante e impaurito, andò a Gerusalemme e radunò il popolo; 3li
confortò e disse loro: "Voi sapete bene quanto io e i miei fratelli e la
casa di mio padre abbiamo fatto per le leggi e per il santuario e le guerre e
le difficoltà che abbiamo sostenute. 4Per questa causa sono morti i
miei fratelli, tutti per la causa di Israele, e sono restato io solo. 5Ebbene,
mai risparmierò la vita di fronte a qualunque tribolazione: perché io non sono
più importante dei miei fratelli. 6Anzi io difenderò il mio popolo e
il santuario e le vostre mogli e i figli vostri, poiché si sono radunati tutti
i pagani per sterminarci, spinti dall'odio". 7Lo spirito del
popolo si infiammò all'udire queste parole; 8perciò risposero
gridando a gran voce: "Tu sei il nostro condottiero al posto di Giuda e di
Giònata tuo fratello; 9combatti la nostra guerra e quanto ci
comanderai noi faremo". 10Egli allora radunò tutti gli uomini
atti alle armi e accelerò il completamento delle mura di Gerusalemme e le
fortificò tutt'attorno. 11Poi inviò Giònata figlio di Assalonne con
un forte esercito a Giaffa; egli ne scacciò gli occupanti e rimase là sul
posto.
12Intanto Trifone si mosse da Tolemàide con ingenti forze per venire
in Giudea e aveva con sé Giònata come prigioniero. 13Simone a sua
volta si accampò in Adida di fronte alla pianura. 14Trifone venne a
sapere che Simone era succeduto a Giònata suo fratello e che si accingeva a
muovergli guerra, perciò mandò messaggeri a proporgli: 15"Giònata
tuo fratello lo tratteniamo a causa del denaro che doveva all'erario del re per
gli affari che amministrava. 16Ora, mandaci cento talenti d'argento
e due dei suoi figli in ostaggio, perché una volta liberato non si allontani
per ribellarsi a noi. Con questo lo rimetteremo in libertà". 17Simone
si rese conto che gli parlavano con inganno, ma mandò ugualmente a prendere
l'argento e i figli, per non attirarsi forte inimicizia da parte del popolo, 18che
poteva commentare: "È perito perché non gli hai mandato l'argento né i
figli". 19Perciò gli mandò i cento talenti e i figli; ma quegli
non mantenne la parola e non liberò Giònata. 20Fatto questo, Trifone
si mosse per entrare nel paese e devastarlo, girando per la via che conduce ad
Adòra. Ma Simone con le sue truppe ne seguiva le mosse puntando su tutti i
luoghi dove quegli si dirigeva. 21Quelli dell'Acra intanto inviarono
messaggeri a Trifone sollecitandolo a venire da loro attraverso il deserto e a
inviare loro vettovaglie. 22Trifone allestì tutta la sua cavalleria
per andare, ma in quella notte cadde neve abbondantissima, e così a causa della
neve non poté andare. Perciò si mosse e andò in Gàlaad. 23Quando fu
vicino a Bascama, uccise Giònata e lo seppellì sul posto. 24Poi
tornò e partì per la sua regione.
25Simone mandò a prendere le ossa di Giònata suo fratello e lo
seppellì in Modin, città dei suoi padri. 26Tutto Israele lo pianse
con un grande lamento e fece lutto su di lui per molti giorni. 27Simone
sopraelevò il sepolcro del padre e dei fratelli e lo pose bene in vista con
pietre levigate, dietro e davanti. 28Poi dispose sette piramidi,
l'una di fronte all'altra, per il padre, per la madre e per i quattro fratelli.
29Le completò con una struttura architettonica, ponendovi attorno
grandi colonne; pose sulle colonne trofei di armi a perenne memoria e presso i
trofei navi scolpite che si potessero osservare da quanti erano in navigazione
sul mare. 30Tale è il mausoleo che eresse in Modin e che esiste
ancora.
31Trifone agiva con perfidia verso Antioco, il re ancora giovinetto,
finché lo uccise 32e si fece re al suo posto, si mise in capo la
corona dell'Asia e procurò grandi rovine al paese. 33Simone intanto
completò le fortezze della Giudea, le cinse di torri elevate e di mura solide
con portoni e sbarre e rifornì le fortezze di viveri. 34Poi Simone
scelse uomini adatti e li inviò al re Demetrio per ottenere esoneri al paese;
perché tutti gli atti di Trifone erano state rapine.
35Il re Demetrio lo assicurò in questo senso, poi gli rispose per
iscritto inviandogli la seguente lettera:
36"Il re Demetrio a Simone sommo sacerdote e amico del re, agli
anziani e al popolo dei Giudei salute. 37Abbiamo ricevuto la corona
d'oro e la palma che ci avete inviata e siamo pronti a concludere con voi una
pace solenne e a scrivere ai sovrintendenti agli affari di concedervi le
esenzioni; 38quanto stabilimmo con voi resta stabilito e le fortezze
che avete costruite restino di vostra proprietà. 39Vi condoniamo le
mancanze e le colpe fino ad oggi e la corona che ci dovete; se altro si
riscuoteva in Gerusalemme, non sia più riscosso. 40Se alcuni di voi
sono atti ad essere iscritti al seguito della nostra persona, siano iscritti e
regni la pace tra di noi".
41Nell'anno centosettanta fu tolto il giogo dei pagani da Israele 42e
il popolo cominciò a scrivere negli atti pubblici e nei contratti: "Anno
primo di Simone il grande, sommo sacerdote, stratega e capo dei Giudei".
43In quel tempo Simone pose il campo contro Ghezer, la circondò di
accampamenti, fece allestire una torre mobile, la spinse contro la città e
abbatté una torre impadronendosene. 44I soldati della torre mobile
si lanciarono nella città e si produsse in città un grande trambusto. 45I
cittadini salirono sulle mura insieme con le mogli e i bambini, con le vesti
stracciate, e supplicarono a gran voce per indurre Simone a dar loro la destra 46e
dissero: "Non trattarci secondo le nostre iniquità, ma secondo la tua
clemenza". 47Simone venne a patti con loro e non combatté oltre
contro di loro; ma li scacciò dalla città, purificò le case nelle quali c'erano
idoli, e così entrò in città con canti di lode e di ringraziamento. 48Egli
eliminò da essa ogni contaminazione e vi stabilì uomini che fossero osservanti
della legge; poi la fortificò e costruì in essa la propria dimora.
49Ora quelli dell'Acra in Gerusalemme, messi nell'impossibilità di
uscire e venire nel paese a comprare e vendere, erano terribilmente affamati e
buon numero di essi moriva di fame. 50Allora fecero giungere il loro
grido a Simone, perché desse loro la destra, e Simone la diede; così li sloggiò
di là e purificò l'Acra da tutte le contaminazioni. 51Fecero
ingresso in quel luogo il ventitré del secondo mese dell'anno centosettantuno,
con canti di lode e con palme, con suoni di cetre, cembali e arpe e con inni e
canti, perché era stato eliminato un grande nemico da Israele. 52Simone
stabilì di celebrare ogni anno questo giorno di festa. Intanto completò la
fortificazione del monte del tempio lungo l'Acra; qui abitò con i suoi. 53Vedendo
poi che suo figlio Giovanni era ormai uomo, Simone lo fece capo di tutte le
milizie e questi pose la sua residenza in Ghezer.
1Nell'anno centosettantadue il re Demetrio radunò le
sue milizie e partì per la Media per raccogliere rinforzi e combattere Trifone.
2Ma Àrsace, re della Persia e della Media, appena seppe che Demetrio
era entrato nel suo territorio, mandò uno dei suoi generali per catturarlo
vivo. 3Costui venne, batté l'esercito di Demetrio, lo catturò e lo
condusse ad Àrsace e questi lo mise in carcere.
4Ebbe pace la terra di Giuda per tutta la vita di
Simone;
egli cercò il bene della sua gente
e ad essi fu gradito il suo potere
e la sua gloria per tutti i suoi giorni.
5In aggiunta a tutte le sue glorie
egli prese Giaffa per farne un porto
e aprì un accesso alle isole del mare.
6Ampliò i confini del suo popolo
e riconquistò la regione.
7Raccolse una turba di prigionieri
e s'impadronì di Ghezer, di Bet-Zur e dell'Acra;
8spazzò via da essa le immondezze,
e nessuno gli si oppose.
In pace si diedero a coltivare la loro terra;
il suolo dava i suoi prodotti
e gli alberi della campagna i loro frutti.
9I vecchi sedevano nelle piazze,
tutti s'interessavano al bene
i giovani indossavano splendide vesti
e armature di guerra.
10Alle città fornì vettovaglie,
e le munì con mezzi di difesa;
così divenne celebre il suo nome
e la sua gloria fino all'estremità della terra.
11Fece regnare sul paese la pace
e Israele gioì di grande letizia.
12Ognuno sedeva sotto la sua vite
e sotto il suo fico
e nessuno incuteva loro timore.
13Scomparve dal paese chi li avversava
e i re andarono in rovina in quei giorni.
14Confortò tutti i derelitti nel suo popolo;
ricercò la legge ed eliminò ogni iniquo e maligno.
15Diede splendore al tempio
e lo rifornì di tutti gli arredi.
16Si sparse fino a Roma e a Sparta la notizia che era
morto Giònata e se ne rattristarono molto. 17Tuttavia, quando
seppero che Simone suo fratello era divenuto sommo sacerdote al suo posto e
continuava a mantenere il potere sulla regione e sulle città, 18scrissero
a lui su tavolette di bronzo per rinnovare con lui l'amicizia e l'alleanza che
avevano concluso con Giuda e Giònata suoi fratelli. 19I messaggi
furono letti davanti all'adunanza in Gerusalemme. 20Questa è la
copia della lettera che inviarono gli Spartani:
"Le autorità e la cittadinanza degli Spartani a Simone sommo sacerdote,
agli anziani, ai sacerdoti e al resto del popolo giudaico, loro fratelli,
salute. 21I messaggeri inviati al nostro popolo ci hanno riferito
intorno alla vostra gloria e al vostro onore e noi ci siamo rallegrati per il
loro arrivo. 22Abbiamo registrato le loro dichiarazioni negli atti
pubblici, in questi termini: Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di
Giàsone, messaggeri dei Giudei, sono giunti presso di noi per rinnovare
l'amicizia con noi. 23È piaciuto al popolo di ricevere questi uomini
con ogni onore e di inserire il testo del loro discorso nei registri a
disposizione del pubblico, perché il popolo degli Spartani ne mantenga il
ricordo".
24Successivamente Simone mandò a Roma Numenio con un grande scudo
d'oro, del peso di mille mine, per concludere l'alleanza con loro.
25Quando il popolo seppe queste cose, disse: "Quale
contraccambio daremo a Simone e ai suoi figli? 26Egli infatti e i
suoi fratelli e la casa di suo padre sono stati saldi e hanno scacciato da sé
con le armi i nemici d'Israele e hanno assicurato la libertà". Poi fecero
un'iscrizione su tavole di bronzo, che furono poste su colonne sul monte Sion. 27Questo
è il testo dell'iscrizione:
"Il diciotto di Elul dell'anno centosettantadue, che è il terzo anno di
Simone sommo sacerdote, in Asaramel, 28nella grande assemblea dei
sacerdoti e del popolo, dei capi della nazione e degli anziani della regione ci
è stato reso noto: 29Poiché più volte erano sorte guerre nel paese,
Simone, figlio di Mattatia, sacerdote della stirpe di Ioarìb, e i suoi fratelli
si gettarono nella mischia e si opposero agli avversari del loro popolo, perché
restassero incolumi il santuario e la legge, e arrecarono gloria grande al loro
popolo. 30Giònata riunì la sua nazione e ne divenne il sommo
sacerdote, poi andò a raggiungere i suoi antenati. 31I loro nemici
vollero invadere il loro paese e stendere la mano contro il santuario. 32Simone
allora si oppose e si batté per il suo popolo e spese molto del suo per dotare
di armi le milizie della sua nazione e assegnare loro un salario. 33Inoltre
fortificò le città della Giudea e Bet-Zur nel territorio della Giudea, dove
prima c'era la roccaforte dei nemici, e vi pose un presidio di soldati giudei. 34Fortificò
Giaffa, situata sul mare, e Ghezer presso i confini di Asdòd, nelle quali prima
risiedevano i nemici, e vi impiantò i Giudei e provvide in esse quanto era
necessario al loro sostentamento. 35Il popolo ammirò la fede di
Simone e la gloria che egli si proponeva di procurare al suo popolo; lo
costituirono loro capo e sommo sacerdote per queste sue imprese e per la
giustizia e la fede che egli aveva conservate al suo popolo e perché aveva
cercato con ogni mezzo di elevare la sua gente. 36Nei suoi giorni si
riuscì felicemente per mezzo suo a scacciare dal loro paese i pagani e quelli
che erano nella città di Davide e in Gerusalemme, che si erano edificati l'Acra
e ne uscivano profanando i dintorni del santuario e recando offesa grande alla
sua purità. 37Egli vi insediò soldati giudei, la fortificò per la
purità della regione e della città ed elevò le mura di Gerusalemme. 38Il
re Demetrio quindi gli confermò il sommo sacerdozio; 39lo ascrisse
tra i suoi amici e gli conferì grandi onori. 40Seppe infatti che i
Giudei erano considerati amici, alleati e fratelli da parte dei Romani, e che
questi erano andati incontro ai messaggeri di Simone con segni di onore; 41che
i Giudei e i sacerdoti avevano approvato che Simone fosse sempre loro
condottiero e sommo sacerdote finché sorgesse un profeta fedele, 42che
fosse loro comandante militare e avesse cura del santuario e fossero nominati
da lui i sovrintendenti ai loro lavori, al paese, agli armamenti e alle
fortezze; 43che, prendendosi cura del santuario, fosse da tutti
obbedito; che scrivessero nel suo nome tutti i contratti del paese e vestisse
di porpora e ornamenti d'oro; 44né doveva essere lecito a nessuno
del popolo né dei sacerdoti respingere alcuno di questi diritti o disobbedire
ai suoi ordini o convocare riunioni senza suo consenso e vestire di porpora e
ornarsi della fibbia aurea; 45chiunque agisse contro questi decreti
o ne respingesse alcuno, fosse ritenuto colpevole. 46Piacque a tutto
il popolo sancire che Simone si comportasse secondo questi decreti. 47Simone
da parte sua accettò e gradì di esercitare il sommo sacerdozio, di essere anche
stratega ed etnarca dei Giudei e dei sacerdoti e capo di tutti". 48Disposero
che questa iscrizione fosse riportata su tavole di bronzo da collocarsi nel
recinto del santuario in luogo visibile 49e che se ne depositasse
copia nel tesoro, perché fosse a disposizione di Simone e dei suoi figli.
1Antioco, figlio del re Demetrio, inviò lettere dalle
isole del mare, a Simone sommo sacerdote ed etnarca dei Giudei e a tutto il
popolo, 2il cui contenuto era del seguente tenore: "Il re
Antioco a Simone sommo sacerdote ed etnarca e al popolo dei Giudei salute. 3Poiché
alcuni uomini pestiferi si sono impadroniti del regno dei nostri padri, voglio
rivendicare i miei diritti sul regno, per ricostruirlo com'era prima; ho
reclutato un esercito ingente di mercenari e allestito navi da guerra. 4È
mia volontà sbarcare nella regione, per punire coloro che hanno rovinato il
nostro paese e desolato molte città nel mio regno. 5Ora ti confermo
tutte le esenzioni che ti hanno concesse i re miei predecessori, e tutti gli
altri esoneri dai doni. 6Ti concedo di batter moneta propria con
corso legale al tuo paese; 7Gerusalemme e il suo santuario siano
liberi; tutti gli armamenti che hai preparato e le fortezze che hai costruite e
occupi, restino in tuo possesso. 8Quanto devi al re e i debiti che
potrai avere verso il re in avvenire da ora e sempre ti sono rimessi. 9Quando
poi avremo preso possesso del nostro regno, onoreremo te, il tuo popolo e il
tempio con grandi onori, così da render chiara la vostra gloria in tutta la
terra".
10Nell'anno centosettantaquattro Antioco entrò nella terra dei suoi
padri e si schierarono con lui tutte le milizie, così che pochi rimasero con
Trifone. 11Antioco si diede ad inseguirlo e quegli dovette fuggire e
venne fino a Dora situata sul mare, 12perché vedeva che i mali si
addensavano su di lui, mentre le truppe lo abbandonavano. 13Antioco
pose il campo contro Dora, avendo con sé centoventimila armati e ottomila
cavalli. 14Egli circondò la città mentre le navi attaccarono dal
mare; fece così pressione contro la città dalla terra e dal mare, non lasciando
più entrare né uscire nessuno.
15Intanto arrivarono da Roma Numenio e i suo compagni, portando
lettere per i re dei vari paesi. Esse dicevano:
16"Lucio console dei Romani al re Tolomeo salute. 17Gli
anziani dei Giudei sono giunti a noi come amici nostri e alleati, a rinnovare
l'antica amicizia e alleanza, inviati da Simone sommo sacerdote e dal popolo
dei Giudei. 18Essi hanno portato uno scudo d'oro di mille mine. 19È
piaciuto a noi di scrivere ai re dei vari paesi, perché non procurino loro del
male, né facciano guerra alle loro città o alla loro regione, né prestino
alleanza a chi entri in guerra con loro. 20Ci è parso bene accettare
da essi lo scudo. 21Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla
loro regione presso di voi, consegnateli a Simone, perché ne faccia giustizia
secondo la loro legge".
22Uguali espressioni scrissero al re Demetrio, ad Attalo, ad
Ariarate e Àrsace 23e a tutti i paesi: a Sampsame, agli Spartani, a
Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Pamfilia, alla Lidia, ad
Alicarnasso, a Rodi, a Faselide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gortina, a Cnido, a
Cipro e a Cirene. 24Copia di queste lettere avevano trascritto per
Simone sommo sacerdote.
25Antioco dunque teneva il campo contro Dora da due giorni,
lanciando continuamente contro di essa le schiere e costruendo macchine; aveva
precluso a Trifone ogni possibilità di uscire ed entrare. 26Simone
gli inviò duemila uomini scelti per combattere al suo fianco e insieme argento,
oro e molti equipaggiamenti. 27Ma Antioco non volle accettare
niente, anzi ritirò quanto aveva prima concesso a Simone e si inimicò con lui. 28Poi
gli inviò Atenobio, uno dei suoi amici, a trattare con lui in questi termini:
"Voi occupate Giaffa, Ghezer e l'Acra in Gerusalemme, tutte città del mio
regno. 29Avete devastato il loro territorio e avete causato rovina
grande nel paese e vi siete impadroniti di molte località nel mio regno. 30Ora,
consegnate le città che avete occupate, insieme con i tributi delle località di
cui vi siete impadroniti fuori del territorio della Giudea, 31oppure
date in sostituzione cinquecento talenti d'argento e, in compenso dei danni
arrecati e dei tributi delle città, altri cinquecento talenti; altrimenti
verremo e vi muoveremo guerra". 32Atenobio, l'amico del re, si
recò in Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro
e argento e il suo grande fasto, e ne rimase meravigliato; poi gli riferì le
parole del re. 33Simone gli rispose: "Non abbiamo occupato
terra straniera né ci siamo impossessati di beni altrui ma dell'eredità dei
nostri padri, che fu posseduta dai nostri nemici senza alcun diritto nel tempo
passato. 34Noi, avendone avuta l'opportunità, abbiamo ricuperato
l'eredità dei nostri padri. 35Quanto a Giaffa e a Ghezer, che tu
reclami, esse causarono rovina grande nel nostro paese: per esse daremo cento
talenti". 36Atenobio non gli rispose parola, ma tornò
indispettito presso il re, al quale riferì quelle parole e la gloria di Simone
e quanto aveva visto. Il re si adirò furiosamente.
37Trifone intanto, salito su una nave, fuggì a Ortosia. 38Il
re allora nominò Cendebèo primo stratega della zona litoranea e mise al suo
comando forze di fanteria e cavalleria. 39Poi gli ordinò di
accamparsi in vista della Giudea e gli ordinò di ricostruire Cedron,
rinforzando le porte, e di iniziare la guerra contro il popolo. Il re intanto
continuò la caccia a Trifone. 40Cendebèo si recò a Iamnia e cominciò
a molestare il popolo, a invadere la Giudea, a far prigionieri tra il popolo e
metterli a morte. 41Egli ricostruì Cedron e vi dispose la cavalleria
e la truppa perché potessero uscire e battere le strade della Giudea, come gli
aveva ordinato il re.
1Allora Giovanni salì da Ghezer e riferì a Simone suo
padre quanto faceva Cendebèo. 2Simone chiamò i suoi due figli
maggiori Giuda e Giovanni e disse loro: "Io e i miei fratelli e la casa di
mio padre abbiamo combattuto le battaglie d'Israele dalla gioventù fino ad oggi
e riuscì nelle nostre mani l'impresa di salvare Israele ripetutamente; 3ora
io sono vecchio e voi, per misericordia del Cielo, siete nell'età buona;
prendete il posto mio e di mio fratello e fatevi avanti a combattere per il
vostro popolo; l'aiuto del Cielo sia con voi". 4Giovanni
arruolò nella regione ventimila uomini esperti nelle armi e cavalieri;
partirono contro Cendebèo e passarono la notte in Modin. 5Alzatisi
il mattino, proseguirono per la pianura ed ecco venire incontro a loro un
esercito ingente, fanti e cavalleria; ma un torrente li separava. 6Giovanni
con la sua gente pose il campo di fronte. Vedendo che il grosso esitava ad
attraversare il torrente, passò per primo. Lo videro i suoi uomini e passarono
dopo di lui. 7Egli divise la moltitudine e pose i cavalieri in mezzo
ai fanti, perché la cavalleria degli avversari era molto numerosa. 8Poi
diedero fiato alle trombe: Cendebèo e il suo schieramento furono respinti;
molti della loro parte caddero colpiti a morte e i superstiti si rifugiarono
nella fortezza. 9Fu ferito allora anche Giuda, fratello di Giovanni.
Giovanni invece li inseguì, finché giunse a Cedron che Cendebèo aveva
ricostruito. 10I nemici fuggirono nelle torri esistenti nelle
campagne di Asdòd, ma egli vi appiccò il fuoco. Restarono sul campo circa
duemila nemici. Poi Giovanni ritornò in Giudea senza molestie.
11Tolomeo, figlio di Abùbo, era stato costituito stratega della pianura
di Gèrico. Egli possedeva molto argento e oro, 12poiché era il
genero del sommo sacerdote. 13Il suo cuore si inorgoglì e si propose
di impadronirsi del paese e covava perfidi disegni contro Simone e i suoi figli
per eliminarli. 14Simone era in visita alle città della regione e si
interessava delle loro necessità. Venne allora in Gèrico insieme con Mattatia e
Giuda suoi figli, nell'anno centosettantasette, nell'undicesimo mese, cioè il
mese di Sabat. 15Il figlio di Abùbo, che covava il tradimento, li ricevette
nella cittadella, chiamata Dok, che egli aveva costruita, e servì loro un gran
banchetto, nascondendo ivi degli armati. 16Quando Simone e i figli
furono inebriati, Tolomeo e i suoi uomini si alzarono, impugnarono le armi, si
scagliarono contro Simone nella sala del banchetto e trucidarono lui, i due
figli e alcuni suoi servi. 17Egli commise un'enorme perfidia e rese
male per bene. 18Tolomeo scrisse di questa cosa e spedì al re,
perché gli inviasse milizie in aiuto e gli desse in consegna la loro regione e
le città. 19Inviò altri uomini a Ghezer per eliminare Giovanni e
spedì lettere ai suoi comandanti, che venissero da lui, perché doveva loro
argento e oro e doni; 20altri uomini inviò ad occupare Gerusalemme e
il monte del tempio. 21Ma qualcuno corse avanti e informò Giovanni
che suo padre e i suoi fratelli erano periti, aggiungendo: "Ha inviato
uomini per uccidere anche te". 22Udendo ciò, Giovanni rimase
profondamente costernato; poi catturò gli uomini inviati per sopprimerlo e li
mise a morte. Aveva infatti saputo che cercavano di ucciderlo.
23Le altre azioni di Giovanni, le sue battaglie e gli atti di valore
da lui compiuti, la ricostruzione delle mura da lui eseguita e le sue imprese,
ecco stanno scritte negli annali del suo sommo sacerdozio, da quando divenne
sommo sacerdote dopo la morte di suo padre.
1"Ai fratelli giudei sparsi nell'Egitto salute. I
fratelli giudei che sono in Gerusalemme e nella regione della Giudea augurano
buona pace. 2Dio voglia concedervi i suoi benefici e ricordarsi
della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe suoi servi fedeli; 3conceda
a tutti voi volontà di adorarlo e di compiere i suoi desideri con cuore
generoso e animo pronto; 4vi dia una mente aperta ad intender la sua
legge e i suoi comandi, e volontà di pace. 5Esaudisca le vostre
preghiere e vi sia propizio e non vi abbandoni nell'ora dell'avversità.
6Noi qui appunto preghiamo per voi.
7Quando regnava Demetrio nell'anno centosessantanove, noi Giudei vi
abbiamo scritto: "Nelle calamità e angosce che ci hanno colpiti in questi
anni da quando Giàsone e i suoi partigiani hanno apostatato dalla città santa e
dal regno, 8incendiando il portone e versando sangue innocente, noi
abbiamo pregato il Signore e siamo stati esauditi. Quindi abbiamo preso
l'offerta delle vittime e del fior di farina, abbiamo acceso le lampade e
presentato i pani". 9Vi scriviamo la presente per esortarvi a
celebrare i giorni delle Capanne nel mese di Casleu.
L'anno centottantotto.
10I Giudei residenti in Gerusalemme e nella Giudea, il consiglio
degli anziani e Giuda, ad Aristòbulo, maestro del re Tolomeo, appartenente alla
stirpe dei sacerdoti consacrati con l'unzione, e ai Giudei dimoranti in Egitto,
salute e prosperità.
11Salvati da grandi pericoli per l'intervento di Dio, lo ringraziamo
molto per esserci potuti schierare contro il re. 12Perché egli
stesso ha respinto le forze schierate contro la santa città.
13Recatosi in Persia, il loro capo e con lui l'esercito creduto
invincibile, fu ucciso nel tempio della dea Nanea, per gli inganni orditi dai
sacerdoti di Nanea. 14Con il pretesto di celebrare le nozze con lei,
Antioco con i suoi amici si era recato sul posto per prelevarne le immense
ricchezze a titolo di dote. 15Dopo che i sacerdoti del tempio di
Nanea gliele ebbero mostrate, egli entrò con pochi nel recinto sacro e quelli,
chiuso il tempio alle spalle di Antioco 16e aperta una porta segreta
nel soffitto, scagliarono pietre e fulminarono il condottiero e i suoi. Poi
fattili a pezzi e tagliate le loro teste, le gettarono a quelli di fuori.
17In tutto sia benedetto il nostro Dio, che ha consegnato alla morte
gli empi.
18Stando noi per celebrare la purificazione del tempio il
venticinque di Casleu, abbiamo creduto necessario darvi qualche spiegazione,
perché anche voi celebriate la festa delle Capanne e del fuoco, apparso quando
Neemia offrì i sacrifici dopo la ricostruzione del tempio e dell'altare. 19Infatti
quando i nostri padri furono deportati in Persia, i sacerdoti fedeli di allora,
preso il fuoco dall'altare, lo nascosero con cautela nella cavità di un pozzo
che aveva il fondo asciutto e là lo misero al sicuro, in modo che il luogo
rimanesse ignoto a tutti. 20Dopo un buon numero di anni, quando
piacque a Dio, Neemia, rimandato dal re di Persia, inviò i discendenti di quei
sacerdoti che avevano nascosto il fuoco, a farne ricerca; quando essi ci
riferirono che non avevano trovato il fuoco ma acqua grassa, comandò loro di
attingerne e portarne. 21Poi furono portate le offerte per i
sacrifici e Neemia comandò che venisse aspersa con quell'acqua la legna e
quanto vi era sopra. 22Così fu fatto e dopo un po' di tempo il sole,
che prima era coperto di nubi, cominciò a risplendere e si accese un gran rogo,
con grande meraviglia di tutti.
23I sacerdoti si posero allora in preghiera, mentre il sacrificio
veniva consumato, e con i sacerdoti tutti gli altri: Giònata intonava, gli
altri continuavano in coro insieme a Neemia. 24La preghiera era
formulata in questo modo: Signore, Signore Dio, creatore di tutto, tremendo e
potente, giusto e misericordioso, tu solo re e buono, 25tu solo
generoso, tu solo giusto e onnipotente ed eterno, che salvi Israele da ogni
male, che hai fatto i nostri padri oggetto di elezione e santificazione, 26accetta
il sacrificio offerto per Israele tuo popolo, custodisci la tua porzione e
santificala. 27Raccogli i nostri dispersi, libera quelli che sono
schiavi in mano ai pagani, guarda benigno i disprezzati e gli oltraggiati;
sappiano i pagani che tu sei il nostro Dio. 28Punisci quelli che ci
opprimono e ci ingiuriano con superbia. 29Concedi al tuo popolo di
radicarsi nel tuo luogo santo, come ha detto Mosè. 30I sacerdoti a
loro volta cantavano inni. 31Poi vennero consumate le vittime del
sacrificio e Neemia ordinò che il resto dell'acqua venisse versata sulle pietre
più grosse. 32Fatto questo, si accese una fiamma, la quale tuttavia
fu assorbita dal bagliore del fuoco acceso sull'altare. 33Quando fu
divulgato il fatto e fu annunciato al re dei Persiani che nel luogo dove i
sacerdoti deportati avevano nascosto il fuoco era comparsa acqua e che i
sacerdoti al seguito di Neemia avevano con quella purificato le cose necessarie
al sacrificio, 34il re fece cingere il luogo e lo dichiarò sacro,
dopo aver accertato il fatto. 35Il re ricevette anche molti doni da
quelli che aveva favoriti e ne diede a sua volta. 36I compagni di
Neemia chiamarono questo luogo Neftar che significa "purificazione";
ma i più lo chiamano Neftai.
1Si trova scritto nei documenti che Geremia profeta
ordinò ai deportati di prendere del fuoco, come è stato significato, 2e
che il medesimo profeta ai deportati consegnò la legge raccomandando loro di
non dimenticarsi dei comandi del Signore e di non lasciarsi traviare nelle
idee, vedendo i simulacri d'oro e d'argento e il fasto di cui erano circondati,
3e che con altre simili espressioni li esortava a non ripudiare la
legge nel loro cuore. 4Si diceva anche nello scritto che il profeta,
ottenuto un responso, ordinò che lo seguissero con la tenda e l'arca. Quando
giunse presso il monte dove Mosè era salito e aveva contemplato l'eredità di
Dio, 5Geremia salì e trovò un vano a forma di caverna e là
introdusse la tenda, l'arca e l'altare degli incensi e sbarrò l'ingresso. 6Alcuni
del suo seguito tornarono poi per segnare la strada, ma non trovarono più il
luogo. 7Geremia, saputolo, li rimproverò dicendo: Il luogo deve
restare ignoto, finché Dio non avrà riunito la totalità del suo popolo e si
sarà mostrato propizio. 8Allora il Signore mostrerà queste cose e si
rivelerà la gloria del Signore e la nube, come appariva sopra Mosè, e come
avvenne quando Salomone chiese che il luogo fosse solennemente santificato. 9Si
narrava anche che questi, dotato di sapienza, offrì il sacrificio per la
dedicazione e il compimento del tempio. 10E allo stesso modo che
Mosè aveva pregato il Signore ed era sceso il fuoco dal cielo a consumare le
vittime immolate, così pregò anche Salomone e il fuoco sceso dal cielo consumò
gli olocausti. 11Mosè aveva detto: Poiché non è stata mangiata la
vittima offerta per il peccato, essa è stata consumata. 12Allo
stesso modo anche Salomone celebrò gli otto giorni.
13Si descrivevano le stesse cose nei documenti e nelle memorie di
Neemia e come egli, fondata una biblioteca, curò la raccolta dei libri dei re,
dei profeti e di Davide e le lettere dei re intorno ai doni. 14Anche
Giuda ha raccolto tutti i libri andati dispersi per la guerra che abbiamo
avuto, e ora si trovano presso di noi. 15Se mai ne avete bisogno,
mandate persone con l'incarico di portarveli.
16Vi abbiamo scritto mentre stiamo per celebrare la purificazione;
farete ottima cosa se celebrerete anche voi questi giorni. 17Poiché
Dio ha salvato tutto il suo popolo e ha concesso a tutti l'eredità, nonché il
regno, il sacerdozio e la santificazione 18come ha promesso mediante
la legge, noi poniamo in Dio speranza che egli ci usi presto misericordia e
voglia presto radunarci, da ogni regione posta sotto il cielo, nel luogo santo;
egli infatti ci ha liberati da grandi mali e ha purificato il luogo
santo".
19I fatti riguardanti Giuda Maccabeo e i suoi fratelli, la
purificazione del grande tempio e la dedicazione dell'altare, 20come
anche le guerre contro Antioco Epìfane e il figlio di lui Eupàtore, 21nonché
le manifestazioni venute dal cielo sopra coloro che si erano battuti con valore
per il giudaismo, riuscendo in pochi a impadronirsi di tutta la regione e a
scacciare una moltitudine di barbari, 22a riconquistare il tempio
famoso in tutto il mondo, a liberare la città e a ristabilire le leggi che
stavano per essere soppresse, quando il Signore si rese loro propizio con ogni
benevolenza: 23questi fatti narrati da Giàsone di Cirene nel corso
di cinque libri, ci studieremo di riassumerli in una sola composizione. 24Vedendo
infatti la massa di numeri e l'effettiva difficoltà per chi desidera di inoltrarsi
nelle narrazioni storiche, a causa della vastità della materia, 25ci
siamo preoccupati di offrire diletto a coloro che amano leggere, facilità a
quanti intendono ritenere nella memoria, utilità a tutti gli eventuali lettori.
26Per noi certo, che ci siamo sobbarcati la fatica del sunteggiare,
l'impresa non si presenta facile: ci vorranno sudori e veglie, 27così
come non è facile preparare un banchetto e accontentare le esigenze altrui;
tuttavia per far cosa gradita a molti ci sarà dolce sopportare la fatica, 28lasciando
all'autore la completa esposizione dei particolari, curandoci invece di
procedere secondo gli schemi di un riassunto. 29Come infatti in una
casa nuova all'architetto tocca pensare a tutta la costruzione, mentre chi è
incaricato di dipingere a fuoco e a fresco deve badare solo alla decorazione,
così, penso, è per noi. 30L'entrare in argomento e il passare in
rassegna i fatti e l'insinuarsi nei particolari, spetta all'ideatore dell'opera
storica; 31curare il sunto della esposizione e tralasciare i
complementi della narrazione storica, è riservato a chi fa opera di compendio. 32Di
qui dunque cominceremo la narrazione, senza nulla aggiungere a ciò che abbiamo
detto nella prefazione: sarebbe certo ingenuo abbondare nei preamboli e
abbreviare poi la narrazione storica.
1Nel periodo in cui la città santa godeva completa pace
e le leggi erano osservate perfettamente per la pietà del sommo sacerdote Onia
e la sua avversione al male, 2gli stessi re avevano preso ad onorare
il luogo santo e a glorificare il tempio con doni insigni, 3al punto
che Selèuco, re dell'Asia, provvedeva con le proprie entrate a tutte le spese
riguardanti il servizio dei sacrifici. 4Ma un certo Simone della
tribù di Bilga, nominato sovrintendente del tempio, venne a trovarsi in
contrasto con il sommo sacerdote intorno all'amministrazione della città. 5Non
potendo aver ragione con Onia, si recò da Apollonio di Tarso, che in quel
periodo era stratega della Celesiria e della Fenicia, 6e gli riferì
che il tesoro di Gerusalemme era colmo di ricchezze immense tanto che
l'ammontare del capitale era incalcolabile e non serviva per le spese dei
sacrifici; era quindi ben possibile ridurre tutto in potere del re.
7Apollonio si incontrò con il re e gli riferì intorno alle ricchezze
a lui denunciate; quegli designò l'incaricato degli affari Eliodòro e lo inviò
con l'ordine di effettuare il prelevamento delle suddette ricchezze. 8Eliodòro
si mise subito in viaggio, in apparenza per visitare le città della Celesiria e
della Fenicia, in realtà per compiere l'incarico del re. 9Giunto a
Gerusalemme e accolto con deferenza dal sommo sacerdote della città, espose le
segnalazioni ricevute e disse chiaro il motivo per cui era venuto; domandava
poi se le cose stavano realmente così. 10Il sommo sacerdote gli
spiegò che quelli erano i depositi delle vedove e degli orfani; 11che
una parte era anche di Ircano, figlio di Tobia, persona di condizione assai
elevata; che l'empio Simone andava denunciando la cosa a suo modo, ma
complessivamente si trattava di quattrocento talenti d'argento e duecento
d'oro; 12che era assolutamente impossibile permettere che fossero
ingannati coloro che si erano fidati della santità del luogo e del carattere
sacro e inviolabile di un tempio venerato in tutto il mondo.
13Ma Eliodòro, a causa degli ordini ricevuti dal re, rispose
recisamente che quelle ricchezze dovevano essere trasferite nell'erario del re.
14Venne in un giorno da lui stabilito per ordinare l'inventario
delle medesime, mentre tutta la città era in grande agitazione. 15I
sacerdoti, rivestiti degli abiti sacerdotali, si erano prostrati davanti
all'altare ed elevavano suppliche al Cielo che aveva sancito la legge dei
depositi, perché fossero conservati integri a coloro che li avevano consegnati.
16Chi guardava l'aspetto del sommo sacerdote riportava uno strazio
al cuore, poiché il volto e il cambiamento di colore ne mostravano l'intimo
tormento. 17Tutta la sua persona era immersa in un timore e in un
tremito del corpo da cui appariva manifesta, a chi osservava, l'angoscia che
aveva in cuore. 18Anche dalle case uscivano per accorrere in folla a
una pubblica supplica, perché il luogo santo stava per essere violato. 19Le
donne, cingendo sotto il petto il cilicio, riempivano le strade; anche le
fanciulle, di solito ritirate, in parte accorrevano alle porte, in parte sulle
mura, altre si sporgevano dalle finestre; 20tutte, con le mani
protese verso il Cielo, moltiplicavano le suppliche. 21Muoveva a
compassione il pianto confuso della moltitudine e l'ansia tormentosa del sommo
sacerdote. 22Essi supplicavano l'onnipotente Signore che volesse
conservare intatti in piena sicurezza i depositi per coloro che li avevano
consegnati.
23Eliodòro metteva ugualmente in esecuzione il suo programma.
24Ma appena fu arrivato sul posto con gli armati, presso il tesoro,
il Signore degli spiriti e di ogni potere compì un'apparizione straordinaria,
così che tutti i temerari che avevano osato entrare, colpiti dalla potenza di
Dio, si trovarono fiaccati e atterriti. 25Infatti apparve loro un
cavallo, montato da un cavaliere terribile e rivestito di splendida bardatura,
il quale si spinse con impeto contro Eliodòro e lo percosse con gli zoccoli
anteriori, mentre il cavaliere appariva rivestito di armatura d'oro. 26A
lui apparvero inoltre altri due giovani dotati di gran forza, splendidi di
bellezza e con vesti meravigliose, i quali, postisi ai due lati, lo
flagellavano senza posa, infliggendogli numerose percosse. 27In un
attimo fu atterrato e si trovò immerso in una fitta oscurità. Allora i suoi lo
afferrarono e lo misero in una barella. 28Egli che era entrato poco
prima nella suddetta camera del tesoro con numeroso seguito e con tutta la
guardia, fu portato via impotente ad aiutarsi. Dopo aver sperimentato nel modo
più evidente la potenza di Dio. 29Così, mentre egli, prostrato dalla
forza divina, era là senza voce e privo d'ogni speranza di salvezza, 30gli
altri benedicevano il Signore che aveva glorificato il suo luogo santo; il
tempio, che poco prima era pieno di trepidazione e confusione, dopo che il
Signore onnipotente aveva manifestato il suo intervento, si riempì di gioia e
letizia. 31Subito alcuni compagni di Eliodòro pregarono Onia che
supplicasse l'Altissimo e impetrasse la grazia della vita a costui che stava
irrimediabilmente esalando l'ultimo respiro. 32Il sommo sacerdote,
temendo che il re per avventura venisse a sospettare che i Giudei avessero teso
un tranello a Eliodòro, offrì un sacrificio per la salute dell'uomo. 33Mentre
il sommo sacerdote compiva il rito propiziatorio, apparvero a Eliodòro gli
stessi giovani adorni delle stesse vesti, i quali in piedi dissero:
"Ringrazia ampiamente il sommo sacerdote Onia, per merito del quale il
Signore ti ridà la vita. 34Tu poi, che hai sperimentato i flagelli
del Cielo, annuncia a tutti la grande potenza di Dio". Dette queste
parole, disparvero.
35Eliodòro offrì un sacrificio al Signore e innalzò grandi preghiere
a colui che gli aveva restituito la vita, poi si congedò da Onia e fece ritorno
con il suo seguito dal re. 36Egli testimoniava a tutti le opere del
sommo Dio, che aveva visto con i suoi occhi. 37Quando poi il re gli
domandava chi fosse adatto ad essere inviato ancora una volta in Gerusalemme,
rispondeva: 38Se hai qualcuno che ti è nemico o insidia il tuo
governo, mandalo là e l'avrai indietro flagellato per bene, se pure ne uscirà
salvo, perché in quel luogo c'è veramente una potenza divina. 39Lo
stesso che ha la sua dimora nei cieli è custode e difensore di quel luogo ed è
pronto a percuotere e abbattere coloro che vi accedono con cattiva intenzione. 40Così
dunque si sono svolti i fatti riguardanti Eliodòro e la difesa del tesoro.
1Il suddetto Simone, che si era fatto delatore dei beni
e della patria, diffamava Onia, come se avesse percosso Eliodòro e fosse stato
l'organizzatore dei disordini; 2osava definire nemico della cosa
pubblica il benefattore della città, il protettore dei cittadini, il difensore
delle leggi. 3L'odio era giunto a tal punto che si compirono delle
uccisioni da parte di uno dei gregari di Simone; 4allora Onia,
vedendo l'aggravarsi dell'invidia e accorgendosi che Apollonio figlio di
Menèsteo, stratega della Celesira e della Fenicia, aizzava la perfidia di
Simone, 5si recò dal re, non per far la parte di accusatore dei suoi
concittadini, ma per provvedere al bene comune del popolo e di ciascuno in
particolare. 6Vedeva infatti che senza un provvedimento del re era
impossibile ristabilire la pace nella vita pubblica e che Simone non avrebbe
messo freno alla sua pazzia.
7Ma, Selèuco essendo passato all'altra vita e avendo preso le redini
del governo Antioco chiamato anche Epìfane, Giàsone, fratello di Onia, volle
procurarsi con la corruzione il sommo sacerdozio 8e, in un incontro
con il re, gli promise trecentosessanta talenti d'argento e altri ottanta
talenti riscossi con un'altra entrata. 9Oltre a questi prometteva di
versargli altri centocinquanta talenti, se gli fosse stato concesso di
stabilire di sua autorità una palestra e un campo d'addestramento e di erigere
una corporazione d'Antiocheni a Gerusalemme. 10Avendo il re acconsentito,
egli, ottenuto il potere, si diede subito a trasformare i suoi connazionali
secondo i costumi greci, 11annullando i favori concessi dal re ai
Giudei, ad opera di Giovanni, padre di quell'Eupolemo che aveva guidato
l'ambasciata presso i Romani per negoziare il patto d'amicizia e di alleanza, e
sradicando le leggi cittadine inaugurò usanze perverse. 12Fu subito
zelante nel costruire una palestra, proprio ai piedi dell'acròpoli, e
nell'indurre i giovani più distinti a portare il pètaso. 13Così era raggiunto
il colmo dell'ellenizzazione e la diserzione verso i costumi stranieri per
l'eccessiva corruzione dell'empio e falso sommo sacerdote Giàsone. 14Perciò
i sacerdoti non erano più premurosi del servizio all'altare, ma, disprezzando
il tempio e trascurando i sacrifici, si affrettarono a partecipare agli
spettacoli contrari alla legge nella palestra, appena dato il segnale del
lancio del disco. 15Così tenendo in poco conto le glorie patrie
stimavano nobilissime le glorie elleniche. 16Ma appunto a causa di
queste li sorprese una grave situazione e si ebbero quali avversari e punitori
proprio coloro le cui istituzioni seguivano con zelo e a cui cercavano di
rassomigliare in tutto. 17Non è cosa che resti impunita il
comportarsi empiamente contro le leggi divine, come dimostrerà chiaramente il
successivo periodo di tempo.
18Celebrandosi in Tiro i giochi quinquennali con l'intervento del
re, 19l'empio Giàsone inviò come rappresentanti alcuni Antiocheni di
Gerusalemme, i quali portavano con sé trecento dramme d'argento per il
sacrifico a Ercole; ma questi portatori ritennero non conveniente usarle per il
sacrifico, bensì impiegarle per altra spesa. 20Così il denaro
destinato al sacrificio a Ercole da parte del mandante, servì, grazie ai
portatori, per la costruzione delle triremi.
21Antioco, avendo mandato Apollonio, figlio di Menèsteo, in Egitto
per l'intronizzazione del re Filomètore, venne a sapere che costui era
diventato contrario al suo governo e quindi si preoccupò della sua sicurezza.
Perciò si recò a Giaffa, poi mosse alla volta di Gerusalemme. 22Fu
accolto da Giàsone e dalla città con dimostrazioni magnifiche e introdotto con
corteo di fiaccole e acclamazioni. Così riprese la marcia militare verso la
Fenicia.
23Tre anni dopo, Giàsone mandò Menelao, fratello del già menzionato
Simone, a portare al re denaro e a presentargli un memoriale su alcuni affari
importanti. 24Ma quello, fattosi presentare al re e avendolo
ossequiato con un portamento da persona autorevole, si accaparrò il sommo
sacerdozio, superando l'offerta di Giàsone di trecento talenti d'argento. 25Munito
delle disposizioni del re, si presentò di ritorno, non avendo con sé nulla che
fosse degno del sommo sacerdozio, ma avendo le manie di un tiranno unite alla
ferocia di una belva. 26Così Giàsone, che aveva tradito il proprio
fratello, fu tradito a sua volta da un altro e fu costretto a fuggire nel paese
dell'Ammanìtide. 27Menelato si impadronì del potere, ma non
s'interessò più del denaro promesso al re, 28sebbene gliele avesse
fatto richiesta Sòstrato, comandante dell'acròpoli; questi infatti aveva
l'incarico della riscossione dei tributi. Per questo motivo tutti e due furono
convocati dal re. 29Menelao lasciò come sostituto nel sommo
sacerdozio Lisìmaco suo fratello; Sòstrato lasciò Cratéte, comandante dei
Ciprioti.
30Mentre così stavano le cose, le città di Tarso e Mallo si
ribellarono, perché erano state date in dono ad Antiòchide, concubina del re. 31Il
re partì in fretta per riportare all'ordine la situazione, lasciando come
luogotenente Andronìco, uno dei suoi dignitari. 32Menelao allora,
pensando di aver trovato l'occasione buona, sottrasse alcuni arredi d'oro del
tempio e ne fece omaggio ad Andronìco; altri poi si trovò che li aveva venduti
a Tiro e nelle città vicine. 33Ma Onia lo biasimò, dopo essersi
accertato della cosa ed essersi rifugiato in località inviolabile a Dafne
situata presso Antiochia. 34Per questo Menelao, incontratosi in
segreto con Andronìco, lo pregò di sopprimere Onia. Quegli, recatosi da Onia e
ottenutane con inganno la fiducia, dandogli la destra con giuramento lo
persuase, sebbene ancora guardato con sospetto, ad uscire dall'asilo e subito
lo uccise senza alcun riguardo alla giustizia. 35Per questo fatto
non solo i Giudei, ma anche molti altri popoli si mossero a sdegno e tristezza
per l'empia uccisione di tanto uomo. 36Quando il re tornò dalle
località della Cilicia, si presentarono a lui i Giudei della città insieme con
i Greci che condividevano l'esecrazione dell'uccisione di Onia contro ogni
diritto. 37Antioco fu intimamente rattristato, colpito da cordoglio
e mosso a lacrime per la saggezza e la grande prudenza del defunto; 38subito,
acceso di sdegno, tolse la porpora ad Andronìco, ne stracciò le vesti e lo
trascinò attraverso tutta la città fino al luogo stesso dove egli aveva
sacrilegamente ucciso Onia e là cancellò dal mondo l'assassino. Così il Signore
gli rese il meritato castigo.
39Essendo poi avvenuti molti furti sacrileghi in città da parte di
Lisìmaco su istigazione di Menelao ed essendosene sparsa la voce al di fuori,
il popolo si ribellò a Lisìmaco, quando già molti arredi d'oro erano stati
portati via. 40La folla era eccitata e piena di furore e Lisìmaco,
armati circa tremila uomini, diede inizio ad atti di violenza, mettendo come
comandante un certo Aurano già avanzato in età e non meno in stoltezza. 41Ma
quelli, appena si accorsero dell'aggressione di Lisìmaco, afferrarono chi
pietre, chi grossi bastoni, altri raccolsero a manciate la polvere sul posto e
si gettarono contro coloro che stavano attorno a Lisìmaco. 42A
questo modo ne ferirono molti, alcuni ne stesero morti, costrinsero tutti alla
fuga, misero a morte lo stesso saccheggiatore del tempio presso la camera del
tesoro.
43Per questi fatti fu intentato un processo contro Menelao. 44Venuto
il re a Tiro, i tre uomini mandati dal consiglio degli anziani difesero presso
di lui il loro diritto. 45Menelao, ormai sul punto di essere
abbandonato, promise una buona quantità di denaro a Tolomeo, figlio di
Dorìmene, perché traesse il re dalla sua parte. 46Tolomeo invitò il
re sotto un portico, come per prendere il fresco, e gli fece mutar parere. 47Così
il re prosciolse dalle accuse Menelao, causa di tutto il male, e a quegli
infelici che, se avessero discusso la causa anche presso gli Sciti, sarebbero
stati prosciolti come innocenti, decretò la pena di morte. 48Così
senza dilazione subirono l'ingiusta pena coloro che avevano difeso la città, il
popolo e gli arredi sacri. 49Gli stessi cittadini di Tiro, indignati
per questo fatto, provvidero generosamente quanto occorreva per la loro
sepoltura. 50Menelao invece, per la cupidigia dei potenti, rimase al
potere, crescendo in malvagità e facendosi grande traditore dei concittadini.
1In questo periodo di tempo Antioco organizzò la
seconda spedizione in Egitto. 2Sopra tutta la città per circa
quaranta giorni apparivano cavalieri che correvano per l'aria con auree vesti,
armati di lance roteanti e di spade sguainate, 3e schiere di
cavalieri disposti a battaglia e attacchi e scontri vicendevoli e trambusto di
scudi e selve di aste e lanci di frecce e bagliori di bardature d'oro e corazze
d'ogni specie. 4Per questo tutti pregarono che l'apparizione fosse
di buon augurio.
5Essendosi diffusa la falsa notizia che Antioco era passato
all'altra vita, Giàsone, prendendo con sé non meno di mille uomini, sferrò un
assalto alla città. Si accese la lotta sulle mura e, quando la città era ormai
presa, Menelao si rifugiò nell'acròpoli. 6Giàsone fece strage dei
propri concittadini senza pietà, non comprendendo che un successo contro i propri
connazionali era il massimo insuccesso, e credendo di riportare trofei sui
nemici e non sulla propria gente. 7Non riuscì però ad impadronirsi
del potere e alla fine, conscio della vergogna del tradimento, corse di nuovo a
rifugiarsi nell'Ammanìtide. 8Da ultimo incontrò una pessima sorte.
Imprigionato presso Areta, re degli Arabi, fuggendo poi di città in città,
perseguitato da tutti e odiato come traditore delle leggi, riguardato con
orrore come carnefice della patria e dei concittadini, fu spinto in Egitto; 9colui
che aveva mandato in esilio numerosi figli della sua patria morì presso gli
Spartani, fra i quali si era ridotto quasi a cercare riparo in nome della
comunanza di stirpe. 10E ancora, colui che aveva lasciato insepolta
una moltitudine di gente, finì non pianto da alcuno, privo di esequie ed
escluso dal sepolcro dei suoi padri.
11Quando il re venne a conoscenza di questi fatti, concluse che la
Giudea stava ribellandosi. Perciò tornando dall'Egitto, furioso come una belva,
prese la città con le armi 12e diede ordine ai soldati di colpire
senza risparmio quanti capitavano e di uccidere quelli che si rifugiavano nelle
case. 13Vi fu massacro di giovani e di vecchi, sterminio di uomini,
di donne e di fanciulli, stragi di fanciulle e di bambini. 14Ottantamila
in quei tre giorni furono spacciati, quarantamila nel corso della lotta e in
numero non inferiore agli uccisi furono quelli venduti schiavi.
15Non sazio di questo, Antioco osò entrare nel tempio più santo di
tutta la terra, avendo a guida quel Menelao che si era fatto traditore delle
leggi e della patria, 16e afferrò con empie mani gli arredi sacri;
quanto dagli altri re era stato deposto per l'abbellimento e lo splendore del
luogo e per segno d'onore, egli lo saccheggiò con le sue mani sacrileghe.
17Antioco si inorgoglì, non comprendendo che il Signore si era
sdegnato per breve tempo a causa dei peccati degli abitanti della città e per
questo c'era stato l'abbandono di quel luogo. 18Se il popolo non si
fosse trovato implicato in molti peccati, come era avvenuto per Eliodòro,
mandato dal re Seleuco a ispezionare la camera del tesoro, anche costui al suo
ingresso sarebbe stato colpito da flagelli e sarebbe stato distolto dalla sua
audacia. 19Ma il Signore aveva eletto non già il popolo a causa di
quel luogo, ma quel luogo a causa del popolo. 20Perciò anche il
luogo, dopo essere stato coinvolto nelle sventure piombate sul popolo, da
ultimo ne condivise i benefici; esso, che per l'ira dell'Onnipotente aveva
sperimentato l'abbandono, per la riconciliazione del grande Sovrano fu
ripristinato in tutta la sua gloria.
21Antioco dunque portando via dal tempio milleottocento talenti
d'argento, fece ritorno in fretta ad Antiochia, convinto nella sua superbia di
aver reso navigabile la terra e transitabile il mare, per effetto del suo
orgoglio. 22Egli lasciò sovrintendenti per opprimere la nazione: in
Gerusalemme Filippo, frigio di stirpe, ma nei modi più barbaro di chi l'aveva
nominato; 23sul Garizim Andronìco; oltre a loro Menelao, il quale
più degli altri era altezzoso con i concittadini, nutrendo una ostilità
dichiarata contro i Giudei.
24Mandò poi il misarca Apollonio con un esercito di ventiduemila
uomini, e con l'ordine di uccidere quanti erano in età adulta e di vendere le
donne e i fanciulli. 25Costui, giunto a Gerusalemme e fingendo
intenzioni pacifiche, si tenne quieto fino al giorno sacro del sabato. Allora
sorpresi i Giudei in riposo, comandò ai suoi una parata militare 26e
trucidò quanti uscivano per assistere alla festa; poi, scorrendo con gli armati
per la città, mise a morte un gran numero di persone.
27Ma Giuda, chiamato anche Maccabeo, che faceva parte di un gruppo
di dieci, si ritirò nel deserto, vivendo tra le montagne alla maniera delle
fiere insieme a quelli che erano con lui; e vivevano cibandosi di alimenti
erbacei, per non contrarre contaminazione.
1Non molto tempo dopo, il re inviò un vecchio ateniese
per costringere i Giudei ad allontanarsi dalle patrie leggi e a non governarsi
più secondo le leggi divine, 2inoltre per profanare il tempio di
Gerusalemme e dedicare questo a Giove Olimpio e quello sul Garizim invece a
Giove Ospitale, come si confaceva agli abitanti del luogo. 3Grave e
intollerabile per tutti era il dilagare del male. 4Il tempio infatti
fu pieno di dissolutezze e gozzoviglie da parte dei pagani, che gavazzavano con
le prostitute ed entro i sacri portici si univano a donne e vi introducevano le
cose più sconvenienti. 5L'altare era colmo di cose detestabili,
vietate dalle leggi. 6Non era più possibile né osservare il sabato,
né celebrare le feste tradizionali, né fare aperta professione di giudaismo. 7Si
era trascinati con aspra violenza ogni mese nel giorno natalizio del re ad
assistere al sacrificio; quando ricorrevano le feste dionisiache, si era
costretti a sfilare coronati di edera in onore di Dioniso. 8Fu
emanato poi un decreto diretto alle vicine città ellenistiche, per iniziativa
dei cittadini di Tolemàide, perché anch'esse seguissero le stesse disposizioni
contro i Giudei, li costringessero a mangiare le carni dei sacrifici 9e
mettessero a morte quanti non accettavano di partecipare alle usanze greche. Si
poteva allora capire quale tribolazione incombesse. 10Furono
denunziate, per esempio, due donne che avevano circonciso i figli: appesero i
loro bambini alle loro mammelle e dopo averle condotte in giro pubblicamente
per la città, le precipitarono dalle mura. 11Altri che si erano
raccolti insieme nelle vicine caverne per celebrare il sabato, denunciati a
Filippo, vi furono bruciati dentro, perché essi avevano ripugnanza a difendersi
per il rispetto a quel giorno santissimo.
12Io prego coloro che avranno in mano questo libro di non turbarsi
per queste disgrazie e di considerare che i castighi non vengono per la
distruzione ma per la correzione del nostro popolo. 13E veramente il
fatto che agli empi è data libertà per poco tempo, e subito incappano nei
castighi, è segno di grande benevolenza. 14Poiché il Signore non si
propone di agire con noi come fa con gli altri popoli, attendendo pazientemente
il tempo di punirli, quando siano giunti al colmo dei loro peccati; 15e
questo per non dovere alla fine punirci quando fossimo giunti all'estremo delle
nostre colpe. 16Perciò egli non ci toglie mai la sua misericordia,
ma, correggendoci con le sventure, non abbandona il suo popolo. 17Questo
sia detto come verità da ricordare. Dopo questa breve parentesi torniamo alla
narrazione.
18Un tale Eleàzaro, uno degli scribi più stimati, uomo già avanti
negli anni e molto dignitoso nell'aspetto della persona, veniva costretto ad
aprire la bocca e ad ingoiare carne suina. 19Ma egli, preferendo una
morte gloriosa a una vita ignominiosa, s'incamminò volontariamente al
supplizio, 20sputando il boccone e comportandosi come conviene a
coloro che sono pronti ad allontanarsi da quanto non è lecito gustare per brama
di sopravvivere. 21Coloro che erano incaricati dell'illecito
banchetto sacrificale, in nome della familiarità di antica data che avevano con
quest'uomo, lo tirarono in disparte e lo pregarono di prendere la carne di cui
era lecito cibarsi, preparata da lui stesso, e fingere di mangiare la porzione
delle carni sacrificate imposta dal re, 22perché, agendo a questo
modo, avrebbe sfuggito la morte e approfittato di questo atto di clemenza in
nome dell'antica amicizia che aveva con loro. 23Ma egli, facendo un
nobile ragionamento, degno della sua età e del prestigio della vecchiaia a cui
si aggiungeva la veneranda canizie, e della condotta irreprensibile tenuta fin
da fanciullo, e degno specialmente delle sante leggi stabilite da Dio, rispose
subito dicendo che lo mandassero alla morte. 24"Non è affatto
degno della nostra età fingere con il pericolo che molti giovani, pensando che
a novant'anni Eleàzaro sia passato agli usi stranieri, 25a loro
volta, per colpa della mia finzione, durante pochi e brevissimi giorni di vita,
si perdano per causa mia e io procuri così disonore e macchia alla mia
vecchiaia. 26Infatti anche se ora mi sottraessi al castigo degli
uomini, non potrei sfuggire né da vivo né da morto alle mani dell'Onnipotente. 27Perciò,
abbandonando ora da forte questa vita, mi mostrerò degno della mia età 28e
lascerò ai giovani nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte
prontamente e generosamente per le sante e venerande leggi". Dette queste
parole, si avviò prontamente al supplizio. 29Quelli che ve lo
trascinavano, cambiarono la benevolenza di poco prima in avversione, ritenendo
a loro parere che le parole da lui prima pronunziate fossero una pazzia. 30Mentre
stava per morire sotto i colpi, disse tra i gemiti: "Il Signore, cui
appartiene la sacra scienza, sa bene che, potendo sfuggire alla morte, soffro
nel corpo atroci dolori sotto i flagelli, ma nell'anima sopporto volentieri
tutto questo per il timore di lui". 31In tal modo egli morì,
lasciando non solo ai giovani ma alla grande maggioranza del popolo la sua
morte come esempio di generosità e ricordo di fortezza.
1Ci fu anche il caso di sette fratelli che, presi
insieme alla loro madre, furono costretti dal re a forza di flagelli e nerbate
a cibarsi di carni suine proibite. 2Uno di essi, facendosi
interprete di tutti, disse: "Che cosa cerchi di indagare o sapere da noi?
Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le patrie leggi". 3Allora
il re irritato comandò di mettere al fuoco padelle e caldaie. 4Diventate
queste subito roventi, il re comandò di tagliare la lingua, di scorticare e
tagliare le estremità a quello che era stato loro portavoce, sotto gli occhi
degli altri fratelli e della madre. 5Quando quegli fu mutilato di
tutte le membra, comandò di accostarlo al fuoco e di arrostirlo mentre era
ancora vivo. Mentre il fumo si spandeva largamente all'intorno della padella,
gli altri si esortavano a vicenda con la loro madre a morire da forti,
esclamando: 6"Il Signore Dio ci vede dall'alto e in tutta
verità ci dà conforto, precisamente come dichiarò Mosè nel canto della
protesta: Egli si muoverà a compassione dei suoi servi". 7Venuto
meno il primo, in egual modo traevano allo scherno il secondo e, strappatagli
la pelle del capo con i capelli, gli domandavano: "Sei disposto a
mangiare, prima che il tuo corpo venga straziato in ogni suo membro?". 8Egli
rispondendo nella lingua paterna protestava: "No". Perciò anch'egli
si ebbe gli stessi tormenti del primo. 9Giunto all'ultimo respiro,
disse: "Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del
mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed
eterna". 10Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro
richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani 11e
disse dignitosamente: "Da Dio ho queste membra e, per le sue leggi, le
disprezzo, ma da lui spero di riaverle di nuovo"; 12così lo
stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza del giovinetto,
che non teneva in nessun conto le torture. 13Fatto morire anche
costui, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. 14Ridotto
in fin di vita, egli diceva: "È bello morire a causa degli uomini, per
attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo
risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la vita". 15Subito
dopo, fu condotto avanti il quinto e fu torturato. 16Ma egli,
guardando il re, diceva: "Tu hai potere sugli uomini, e sebbene mortale,
fai quanto ti piace; ma non credere che il nostro popolo sia stato abbandonato
da Dio. 17Quanto a te, aspetta e vedrai la grandezza della sua
forza, come strazierà te e la tua discendenza". 18Dopo di lui
presero il sesto; mentre stava per morire, egli disse: "Non illuderti
stoltamente; noi soffriamo queste cose per causa nostra, perché abbiamo peccato
contro il nostro Dio; perciò ci succedono cose che muovono a meraviglia. 19Ma
tu non credere di andare impunito dopo aver osato di combattere contro
Dio".
20La madre era soprattutto ammirevole e degna di gloriosa memoria,
perché vedendo morire sette figli in un sol giorno, sopportava tutto
serenamente per le speranze poste nel Signore. 21Esortava ciascuno
di essi nella lingua paterna, piena di nobili sentimenti e, sostenendo la
tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro: 22"Non
so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo spirito e la vita, né
io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. 23Senza dubbio il
creatore del mondo, che ha plasmato alla origine l'uomo e ha provveduto alla
generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito
e la vita, come voi ora per le sue leggi non vi curate di voi stessi".
24Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quella voce
fosse di scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo e non solo a
parole, ma con giuramenti prometteva che l'avrebbe fatto ricco e molto felice
se avesse abbandonato gli usi paterni, e che l'avrebbe fatto suo amico e gli
avrebbe affidato cariche. 25Ma poiché il giovinetto non badava
affatto a queste parole il re, chiamata la madre, la esortava a farsi
consigliera di salvezza per il ragazzo. 26Dopo che il re la ebbe
esortata a lungo, essa accettò di persuadere il figlio; 27chinatasi
verso di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua paterna:
"Figlio, abbi pietà di me che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho
allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho
dato il nutrimento. 28Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la
terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose
preesistenti; tale è anche l'origine del genere umano. 29Non temere
questo carnefice ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte,
perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della
misericordia". 30Mentre essa finiva di parlare, il giovane
disse: "Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il
comando della legge che è stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè. 31Ma
tu, che ti fai autore di tutte le sventure degli Ebrei, non sfuggirai alle mani
di Dio. 32Per i nostri peccati noi soffriamo. 33Se per
nostro castigo e correzione il Signore vivente si adira per breve tempo con
noi, presto si volgerà di nuovo verso i suoi servi. 34Ma tu, o
sacrilego e di tutti gli uomini il più empio, non esaltarti invano, agitando
segrete speranze, mentre alzi la mano contro i figli del Cielo; 35perché
non sei ancora al sicuro dal giudizio dell'onnipotente Dio che tutto vede. 36Già
ora i nostri fratelli, che hanno sopportato breve tormento, hanno conseguito da
Dio l'eredità della vita eterna. Tu invece subirai per giudizio di Dio il
giusto castigo della tua superbia. 37Anche io, come già i miei
fratelli, sacrifico il corpo e la vita per le patrie leggi, supplicando Dio che
presto si mostri placato al suo popolo e che tu fra dure prove e flagelli debba
confessare che egli solo è Dio; 38con me invece e con i miei
fratelli possa arrestarsi l'ira dell'Onnipotente, giustamente attirata su tutta
la nostra stirpe". 39Il re, divenuto furibondo, si sfogò su
costui più crudelmente che sugli altri, sentendosi invelenito dallo scherno. 40Così
anche costui passò all'altra vita puro, confidando pienamente nel Signore. 41Ultima
dopo i figli, anche la madre incontrò la morte.
42Ma ora basti quanto s'è esposto circa i pasti sacrificali e le incredibili
crudeltà.
1Intanto Giuda Maccabeo e i suoi compagni, passando di
nascosto nei villaggi, invitavano i parenti, raccogliendo in più coloro che
erano rimasti fedeli al giudaismo; così misero insieme circa seimila uomini. 2Alzarono
allora suppliche al Signore, perché riguardasse il popolo da tutti calpestato,
avesse pietà del tempio profanato da uomini empi, 3usasse
misericordia alla città devastata e prossima ad essere rasa al suolo, porgesse
orecchio al sangue che gridava al suo cospetto, 4non dimenticasse
l'iniquo sterminio di fanciulli innocenti e le bestemmie pronunciate contro il
suo nome e mostrasse sdegno contro la malvagità. 5Il Maccabeo,
postosi a capo del gruppo, divenne ormai invincibile ai pagani, mentre l'ira
del Signore si volgeva in misericordia. 6Piombando inaspettatamente
su città e villaggi, li incendiava e, impadronendosi delle posizioni più
opportune, metteva in fuga non pochi dei nemici, 7scegliendo di
preferenza la notte come tempo favorevole a queste incursioni. La fama del suo
valore risuonava dovunque.
8Filippo, osservando che quest'uomo a poco a poco otteneva vantaggio
e progrediva continuamente nei successi, scrisse a Tolomeo, stratega della
Celesiria e della Fenicia, perché intervenisse a favore degli interessi del re.
9Quegli incaricò Nicànore, figlio di Pàtroclo, uno dei primi amici
del re, e lo inviò, mettendo ai suoi ordini gente d'ogni nazione in numero non
inferiore a ventimila, per sterminare totalmente la stirpe dei Giudei. Gli
associò anche Gorgia, un generale di professione ed esperto nelle azioni
belliche. 10Nicànore stabilì di pagare il tributo che il re doveva
ai Romani, che era di duemila talenti, con la vendita degli schiavi giudei. 11Anzi
spedì senz'altro un avviso alle città della costa, invitandole all'acquisto di
schiavi giudei e promettendo di barattare novanta prigionieri per un talento;
non immaginava che la vendetta dell'Onnipotente stava per piombare su di lui.
12Giuda fu informato della spedizione di Nicànore e annunciò ai suoi
uomini la presenza dell'esercito. 13Allora i paurosi e i diffidenti
della giustizia di Dio fuggirono, portandosi lontano dalla zona. 14Altri
vendevano tutte le cose che erano loro rimaste e insieme pregavano il Signore
di salvare coloro che l'empio Nicànore aveva venduti prima ancora dello
scontro; 15questo, se non per loro merito, almeno per l'alleanza con
i loro padri e per riguardo al suo glorioso nome invocato sopra di loro. 16Il
Maccabeo poi, radunando i suoi uomini in numero di seimila, li esortava a non
scoraggiarsi davanti ai nemici, né a lasciarsi prendere da timore di fronte
alla moltitudine dei pagani venuti ingiustamente contro di loro, ma a
combattere da forti, 17tenendo davanti agli occhi le violenze da
essi empiamente perpetrate contro il luogo santo e lo strazio della città messa
a ludibrio e ancora la soppressione dell'ordinamento politico degli antenati. 18"Costoro
- disse - confidano nelle armi e insieme nel loro ardire; noi confidiamo nel
Dio onnipotente, capace di abbattere quanti vengono contro di lui e il mondo
intero con un sol cenno". 19Ricordò loro distintamente gli
interventi divini al tempo degli antenati, quello avvenuto contro Sennàcherib,
quando morirono centottantacinquemila uomini, 20e quello successo in
Babilonia nella battaglia contro i Gàlati, quando vennero nella necessità di
battersi, essendo in tutto ottomila insieme con quattromila Macedoni, e mentre
i Macedoni soccombevano, gli ottomila sterminarono centoventimila uomini con
l'aiuto venuto loro dal Cielo e trassero un grande vantaggio.
21Con queste parole li rese coraggiosi e pronti a morire per le
leggi e per la patria; poi divise in qualche modo l'esercito in quattro parti; 22mise
al comando di ogni schieramento i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Giònata,
affidando a ciascuno millecinquecento uomini; 23fece inoltre leggere
da Eleàzaro il libro sacro e, data la parola d'ordine "Aiuto di Dio",
postosi a capo del primo reparto, attaccò Nicànore. 24L'Onnipotente
si fece in realtà loro alleato ed essi uccisero più di novemila nemici,
ferirono e mutilarono nelle membra la maggior parte dell'esercito di Nicànore e
costrinsero tutti a fuggire. 25S'impadronirono anche del denaro dei
mercanti convenuti per acquistarli; inseguirono poi i nemici per un pezzo, ma
tornarono indietro impediti dall'ora tarda. 26Era la vigilia del
sabato e per questa ragione non protrassero l'inseguimento. 27Raccolte
le armi dei nemici e tolte loro le spoglie, passarono il sabato benedicendo
incessantemente e ringraziando il Signore che li aveva fatti giungere salvi
fino a quel giorno, fissandolo per loro come inizio della sua misericordia. 28Dopo
il sabato distribuirono parte delle spoglie ai sinistrati, alle vedove, agli
orfani; il resto se lo divisero loro e i loro figli. 29Compiute
queste cose, alzarono insieme preghiere al Signore misericordioso,
scongiurandolo di riconciliarsi pienamente con i suoi servi.
30Combatterono anche con gli uomini di Timòteo e di Bàcchide,
uccidendone più di ventimila, e divennero padroni di alte fortezze e
distribuirono le molte spoglie, facendo parti uguali per sé, per i sinistrati,
per gli orfani, per le vedove e anche per i vecchi. 31Raccolte le
armi dei nemici, con molta cura riposero il tutto in luoghi opportuni; il resto
del bottino lo portarono a Gerusalemme. 32Uccisero anche l'ufficiale
preposto alle guardie di Timòteo, uomo scelleratissimo, che aveva fatto
soffrire molto i Giudei. 33Mentre si celebrava la vittoria in
patria, bruciarono coloro che avevano incendiato le sacre porte, compreso
Callìstene, che si era rifugiato in una casupola; ricevette così una degna
mercede della sua empietà.
34Il tristissimo Nicànore, colui che aveva convocato mille mercanti
per la vendita dei Giudei, 35umiliato, con l'aiuto di Dio, da coloro
che erano da lui ritenuti insignificanti, deposta la splendida veste, fuggiasco
come uno schiavo attraverso la campagna e ormai privo di tutto, arrivò ad
Antiochia, già troppo fortunato di essere sopravvissuto alla rovina
dell'esercito. 36Così chi si riprometteva di assicurare il tributo
per i Romani con la vendita dei prigionieri in Gerusalemme, confessava ora che
i Giudei avevano un difensore, che i Giudei erano per questa ragione
invincibili, perché obbedivano alle leggi stabilite da lui.
1Avvenne in quel periodo il ritorno ignominioso di
Antioco dalle regioni della Persia. 2Infatti egli era giunto nella
città chiamata Persepoli e si era accinto a depredare il tempio e ad
impadronirsi della piazza, ma i cittadini ricorsero in massa alle armi e lo
ricacciarono; perciò Antioco, messo in fuga dagli abitanti, dovette ritirarsi
vergognosamente. 3Mentre si trovava presso Ecbàtana, gli giunsero le
notizie su ciò che era accaduto a Nicànore e agli uomini di Timòteo. 4Montato
in gran furore, pensava di sfogarsi sui Giudei anche per lo smacco inflittogli
da coloro che lo avevano messo in fuga. Perciò diede ordine al cocchiere di
compiere il viaggio spingendo i cavalli senza sosta; ma incombeva ormai su di
lui il giudizio del Cielo. Così diceva nella sua superbia: "Farò di
Gerusalemme un cimitero di Giudei, appena vi sarò giunto". 5Ma
il Signore che tutto vede, il Dio d'Israele, lo colpì con piaga insanabile e
invisibile. Aveva appena terminato quella frase, quando lo colpì un
insopportabile dolore alle viscere e terribili spasimi intestinali, 6ben
meritati da colui che aveva straziato le viscere altrui con molti e strani
generi di tormenti. 7Ma egli non desisteva affatto dalla sua
alterigia, anzi pieno ancora di superbia spirava il fuoco della sua collera
contro i Giudei e comandava di accelerare la corsa. Ma gli accadde di cadere dal
carro in corsa tumultuosa e per la grave caduta di riportare contusioni in
tutte le membra del corpo. 8Colui che poco prima pensava di
comandare ai flutti del mare, arrogandosi di essere un superuomo e di pesare
sulla bilancia le cime dei monti, ora gettato a terra doveva farsi portare in
lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio, 9a tal punto
che nel corpo di quell'empio si formavano i vermi e, mentre era ancora vivo, le
sue carni fra spasimi e dolori cadevano a brandelli e l'esercito era tutto
nauseato dal fetore e dal marciume di lui. 10Colui che poco prima
credeva di toccare gli astri del cielo, ora nessuno poteva sopportarlo per
l'intollerabile intensità del fetore. 11Allora finalmente, malconcio
a quel modo, incominciò ad abbassare il colmo della sua superbia e ad avviarsi
al ravvedimento per effetto del divino flagello, mentre ad ogni istante era
lacerato dai dolori. 12Non potendo più sopportare il suo proprio
fetore, disse: "È giusto sottomettersi a Dio e non pensare di essere
uguale a Dio quando si è mortali!". 13Quell'empio si mise a
pregare quel Signore che ormai non avrebbe più avuto misericordia di lui, e
diceva 14che avrebbe dichiarato libera la città santa, che prima si
affrettava a raggiungere per raderla al suolo e farne un cimitero; 15che
avrebbe reso pari agli Ateniesi tutti i Giudei che prima aveva stabilito di non
degnare neppure della sepoltura, ma di gettare in pasto alle fiere insieme con
i loro bambini; 16che avrebbe adornato con magnifici doni votivi il
sacro tempio, che prima aveva saccheggiato, e avrebbe restituito in maggior
numero tutti gli arredi sacri e avrebbe provveduto con le proprie entrate ai
contributi fissati per i sacrifici; 17inoltre che si sarebbe fatto
Giudeo e si sarebbe recato in ogni luogo abitato per annunciare la potenza di
Dio.
18Ma poiché i dolori non diminuivano per nulla - era arrivato
infatti su di lui il giusto giudizio di Dio - e disperando ormai di sé, scrisse
ai Giudei la lettera che riportiamo qui sotto, nello stile di una supplica,
così concepita:
19"Ai Giudei, ottimi cittadini, il re e condottiero Antioco
augura magnifica salute, benessere e prosperità. 20Se voi state bene
e i figli e le vostre cose procedono secondo il vostro pensiero, io, riponendo
le mie speranze nel Cielo, 21mi ricordo con tenerezza del vostro
onore e della vostra benevolenza. Ritornando dalle province della Persia e
trovandomi colpito da una malattia insopportabile, ho creduto necessario
pensare alla comune sicurezza di tutti. 22Pur non disperando del mio
stato, ma avendo molta fiducia di poter scampare dalla malattia, 23considerando
d'altra parte che anche mio padre, quando aveva intrapreso spedizioni nelle
province settentrionali, aveva indicato il successore, 24perché se
accadesse qualche cosa di inaspettato o si diffondesse la notizia di qualche
grave incidente, gli abitanti del paese, sapendo in mano a chi era stato
lasciato il governo, non si agitassero; 25e oltre a questo
constatando che i sovrani vicini e confinanti con il nostro regno spiano il
momento opportuno e attendono gli eventi, ho designato come re mio figlio
Antioco, che già più volte, quando intraprendevo i viaggi nei distretti
settentrionali, ho raccomandato e affidato a moltissimi di voi. A lui indirizzo
la lettera qui unita. 26Vi prego dunque e vi scongiuro di ricordarvi
dei benefici ricevuti pubblicamente o privatamente e prego ciascuno di
conservare la vostra benevolenza verso di me e mio figlio. 27Ho
fiducia che egli si comporterà con voi con moderazione e umanità, secondo le
mie direttive".
28Quest'omicida e bestemmiatore dunque, soffrendo crudeli tormenti,
come li aveva fatti subire agli altri, finì così la sua vita in terra
straniera, in una zona montuosa, con una sorte misera. 29Curò il
trasporto della salma Filippo, cresciuto insieme a lui, il quale poi,
diffidando del figlio di Antioco, si recò in Egitto presso Tolomeo Filomètore.
1Il Maccabeo intanto e i suoi uomini, guidati dal
Signore, rioccuparono il tempio e la città, 2distrussero le are
innalzate dagli stranieri sulle piazze e i recinti sacri. 3Purificarono
il tempio e vi costruirono un altro altare; poi facendo scintille con le
pietre, ne trassero il fuoco e offrirono sacrifici, dopo un'interruzione di due
anni; prepararono l'altare degli incensi, le lampade e l'offerta dei pani. 4Fatto
questo, prostrati a terra, supplicarono il Signore, che non li facesse più
incorrere in quei mali ma, se mai peccassero ancora, venissero da lui corretti
con clemenza, ma non abbandonati in mano a un popolo di barbari e
bestemmiatori. 5La purificazione del tempio avvenne nello stesso
giorno in cui gli stranieri l'avevano profanato, il venticinque dello stesso
mese, cioè di Casleu. 6Con gioia passarono otto giorni come nella
festa delle Capanne, ricordando come poco tempo prima avevano passato la feste
delle Capanne dispersi sui monti e nelle caverne come animali selvatici. 7Perciò,
tenendo in mano bastoni ornati, rami verdi e palme, innalzavano inni a colui
che aveva fatto ben riuscire la purificazione del suo proprio tempio. 8Stabilirono
quindi con pubblico decreto e deliberazione per tutto il popolo dei Giudei, che
ogni anno si celebrassero questi giorni.
9Tali furono le vicende riguardanti la morte di Antioco chiamato
Epìfane. 10Ora invece esporremo le cose accadute sotto Antioco
Eupàtore, figlio di quell'empio, sunteggiando le principali sventure connesse
alle guerre. 11Costui, dunque, succeduto nel regno, nominò capo
degli affari politici un certo Lisia, primo stratega della Celesiria e della
Fenicia. 12Tolomeo, chiamato Macrone, preferendo osservare la giustizia
nei riguardi dei Giudei, a causa dei torti che erano stati fatti loro, cercava
di svolgere i rapporti con loro pacificamente. 13Per questo motivo
fu accusato dagli amici presso l'Eupàtore ed egli, sentendosi spesso chiamare
traditore per aver abbandonato Cipro a lui affidata dal Filomètore ed essere
passato dalla parte di Antioco Epìfane, né potendo esercitare con onore la
carica, preso il veleno, pose fine alla propria vita.
14Gorgia, divenuto stratega della regione, assoldava stranieri e
teneva viva la guerra contro i Giudei. 15Insieme con lui anche gli
Idumei, che occupavano fortezze strategiche, lottavano contro i Giudei e, dando
asilo a tutti i fuorusciti da Gerusalemme, cominciarono a fomentare la guerra. 16Pertanto
gli uomini del Maccabeo, dopo aver innalzato preghiere e supplicato Dio che si
facesse loro alleato, mossero contro le fortezze degli Idumei 17e,
attaccandole con energia, si impadronirono delle posizioni, respinsero quelli
che combattevano sulle mura e uccisero quanti erano venuti a tiro; ne uccisero
così non meno di ventimila. 18Non meno di novemila tuttavia
fuggirono in due torri fortificate a regola d'arte e fornite di tutto
l'occorrente per sostenere l'assedio. 19Allora il Maccabeo,
lasciando Simone e Giuseppe e inoltre Zaccheo e i suoi uomini, sufficienti per
quell'assedio, si recò in zone più critiche. 20Ma gli uomini di
Simone, vinti dalla prospettiva del guadagno, si lasciarono persuadere per
denaro da alcuni che erano nelle torri e, ricevute settantamila dramme, ne
lasciarono fuggire alcuni. 21Quando fu riferito al Maccabeo
l'accaduto, radunati i capi del popolo, li accusò di aver venduto per denaro i
loro fratelli, dando libertà ai loro nemici. 22Fece giustiziare
coloro che si erano resi colpevoli di tradimento e senza indugio espugnò le due
torri. 23Essendo ben riuscito in tutto con le armi in mano, mise a
morte nelle due fortezze più di ventimila uomini.
24Timòteo, che prima aveva perduto di fronte ai Giudei, assoldando
ora forze straniere in gran numero e radunando la cavalleria dell'Asia, che non
era meno numerosa, avanzò con l'intenzione di soggiogare la Giudea con le armi.
25Gli uomini del Maccabeo al suo avvicinarsi, si cosparsero il capo
di polvere per la preghiera a Dio e, cintisi i fianchi di sacco, 26si
prostrarono sul rialzo davanti all'altare e lo supplicarono che si mostrasse
loro propizio e fosse nemico dei loro nemici e avversario dei loro avversari,
secondo l'espressione della legge. 27Terminata la preghiera, presero
le armi e uscirono dalla città per un bel tratto. Quando furono vicini ai
nemici, si fermarono. 28Appena spuntata la luce del mattino, iniziò
l'attacco dalle due parti, gli uni avendo a garanzia del successo e della
vittoria gloriosa la fiducia nel Signore, gli altri ponendo come guida nel
conflitto il loro ardire. 29Accesasi una lotta durissima, apparvero
dal cielo ai nemici cinque uomini splendidi su cavalli dalle briglie d'oro, che
guidavano i Giudei. 30Essi presero in mezzo il Maccabeo e,
riparandolo con le loro armature, lo rendevano invulnerabile; contro gli
avversari invece scagliavano dardi e folgori ed essi, confusi e accecati, si
dispersero in preda al disordine. 31Ne furono uccisi
ventimilacinquecento e seicento cavalieri. 32Lo stesso Timòteo
dovette rifugiarsi nella fortezza chiamata Ghezer, ben munita, dove era
comandante Chérea. 33Ma i soldati del Maccabeo assediarono con
entusiasmo la fortezza per quattro giorni. 34Gli assediati, fidando
delle fortificazioni del luogo, bestemmiavano in modo orribile e lanciavano
empie frasi. 35Alle prime luci del quinto giorno, venti giovani del
Maccabeo, accesi di sdegno per le bestemmie, prese d'assalto le mura
coraggiosamente e con selvaggio furore, travolsero chiunque trovarono. 36Anche
altri, attaccando con una manovra di aggiramento, incendiarono le torri e,
accesi dei fuochi, bruciarono vivi i bestemmiatori; altri ancora sfondarono le
porte e fatto entrare il resto dell'esercito affrettarono la presa della città.
37Uccisero Timòteo che si era nascosto in una buca e il fratello di
lui Chérea e Apollòfane. 38Terminata l'impresa, con canti e inni di
riconoscenza benedicevano il Signore che aveva magnificamente favorito Israele
e concesso loro la vittoria.
1Dopo brevissimo tempo Lisia, tutore e parente del re e
incaricato degli affari di stato, mal sopportando l'accaduto, 2raccolti
circa ottantamila uomini e tutta la cavalleria, mosse contro i Giudei,
calcolando di ridurre la città a dimora dei Greci, 3di imporre tasse
al tempio come agli altri edifici di culto dei pagani e di mettere in vendita
ogni anno il sommo sacerdozio. 4Egli non considerava per niente la
potenza di Dio, ma si appoggiava sulla potenza di migliaia di fanti, sulle
migliaia di cavalli e sugli ottanta elefanti. 5Entrato nella Giudea
e avvicinatosi a Bet-Zur, che era una posizione fortificata distante da
Gerusalemme circa venti miglia, la cinse d'assedio. 6Quando gli
uomini del Maccabeo vennero a sapere che quegli assediava le fortezze, tra
gemiti e lacrime supplicarono con tutto il popolo il Signore che inviasse il
suo angelo buono a salvare Israele. 7Lo stesso Maccabeo, cingendo
per primo le armi, esortò gli altri ad esporsi con lui al pericolo per andare
in aiuto dei loro fratelli: tutti insieme partirono con coraggio. 8Mentre
si trovavano ancora vicino a Gerusalemme, apparve come condottiero davanti a
loro un cavaliere in sella, vestito di bianco, in atto di agitare un'armatura
d'oro. 9Tutti insieme benedissero Dio misericordioso e si sentirono
così rafforzati in cuore, che erano pronti ad assalire non solo gli uomini ma
anche le bestie più feroci e mura di ferro. 10Procedevano in ordine,
con un alleato venuto dal cielo, per la misericordia che il Signore aveva avuto
di loro. 11Gettatisi come leoni sui nemici, ne stesero al suolo
undicimila e milleseicento cavalieri, tutti gli altri li costrinsero a fuggire.
12Costoro in gran parte riuscirono a salvarsi feriti e spogliati.
Anche Lisia per salvarsi fu costretto a fuggire vergognosamente.
13Ma, non privo di intelligenza, pensando alla sconfitta subìta e
constatando che gli Ebrei erano invincibili, perché l'onnipotente Dio
combatteva al loro fianco, 14mandò a proporre un accordo su tutto
ciò che fosse giusto, assicurando che a questo scopo avrebbe persuaso il re,
facendo pressione su di lui perché diventasse loro amico. 15Il
Maccabeo, badando a ciò che più conveniva, acconsentì a tutto quanto Lisia
chiedeva. Quanto infatti il Maccabeo aveva presentato a Lisia per iscritto a
riguardo dei Giudei, fu accordato dal re. 16Il contenuto della
lettera scritta da Lisia ai Giudei era del seguente tenore:
17"Lisia al popolo dei Giudei salute. Giovanni e Assalonne,
inviati da voi, ci hanno consegnato la decisione qui sotto riportata e hanno
chiesto la ratifica dei punti in essa dichiarati. 18Quanto era
necessario riferire al re, l'ho riferito ed egli ha accordato quanto era
accettabile. 19Se dunque conserverete il vostro buon impegno per gli
interessi del regno, procurerò anche in avvenire di esservi causa di favori. 20Su
questi punti e sui particolari ho dato ordine a questi due e ai miei incaricati
di trattare con voi. 21State bene. L'anno centoquarantotto, il
ventiquattro del mese di Dioscorinzio".
22La lettera del re si esprimeva così:
"Il re Antioco al fratello Lisia salute. 23Dopo che nostro
padre è passato tra gli dèi, volendo noi che i cittadini del regno possano
tranquillamente attendere ai loro interessi particolari 24e, avendo
sentito che i Giudei, non favorevoli al disegno di ellenizzazione di nostro
padre, attaccati invece al loro sistema di vita, chiedono di potersi attenere
alle proprie leggi, 25desiderosi a nostra volta che anche questo
popolo sia libero da turbamenti, decretiamo che il tempio sia loro restituito e
si governino secondo le tradizioni dei loro antenati. 26Farai quindi
cosa opportuna a inviare loro messaggeri e ad offrire loro la destra perché,
conosciuta la nostra decisione, si sentano contenti e riprendano a loro agio la
cura delle proprie cose".
27La lettera del re indirizzata al popolo era così concepita:
"Il re Antioco al consiglio degli anziani dei Giudei e agli altri Giudei
salute. 28Se state bene, è appunto come noi vogliamo: anche noi
godiamo ottima salute. 29Menelao ci ha rivelato che voi volete
tornare a vivere nelle vostre sedi. 30A quelli che si metteranno in
viaggio entro i trenta giorni del mese di Xàntico, sarà garantita sicurezza e
facoltà 31di usare, come Giudei, delle loro regole alimentari e
delle loro leggi come prima e nessuno di loro potrà essere molestato da alcuno
per le mancanze commesse per ignoranza. 32Ho anche mandato Menelao
per rassicurarvi. 33State bene. L'anno centoquarantotto, il
venticinque del mese di Xàntico".
34Anche i Romani inviarono loro questa lettera:
"Quinto Memmio e Tito Manio, legati dei Romani, al popolo dei Giudei
salute. 35Riguardo a ciò che Lisia, parente del re, vi ha accordato,
anche noi siamo d'accordo. 36Riguardo invece a quei punti che egli
ha giudicato dover riferire al re, mandate subito uno, dopo aver deliberato tra
di voi, perché possiamo esporre le cose in modo conveniente per voi. Noi siamo
in viaggio per Antiochia. 37Mandate dunque in fretta alcuni per
farci conoscere di quale parere siete. 38State bene. L'anno
centoquarantotto, il venticinque del mese di Xàntico".
1Conclusi questi accordi, Lisia ritornò presso il re; i
Giudei invece si diedero a coltivare la terra. 2Ma alcuni dei
comandanti dei distretti e precisamente Timòteo e Apollonio, figlio di Gennèo,
Ierònimo e Demofonte e, oltre questi, Nicànore, il comandante dei mercenari di
Cipro, non li lasciavano vivere tranquilli né procedere in pace. 3Gli
abitanti di Giaffa perpetrarono un'empietà di questo genere: invitarono i
Giudei che abitavano con loro a salire con le mogli e con i figli su barche
allestite da loro, come se non ci fosse alcuna cattiva intenzione a loro
riguardo, 4ma fosse un'iniziativa di tutta la cittadinanza. Essi
accettarono, desiderosi di rinsaldare la pace, e lontani da ogni sospetto. Ma
quando furono al largo, li fecero affondare in numero non inferiore a duecento.
5Quando Giuda fu informato di questa crudeltà compiuta contro i suoi
connazionali, diede ordine ai suoi uomini 6e, invocando Dio, giusto
giudice, mosse contro gli assassini dei suoi fratelli e nella notte incendiò il
porto, bruciò le navi e uccise di spada quanti vi si erano rifugiati. 7Poi,
dato che il luogo era sbarrato, abbandonò l'impresa con l'idea di tornare
un'altra volta e sradicare tutta la cittadinanza di Giaffa. 8Avendo
poi appreso che anche i cittadini di Iamnia volevano usare lo stesso sistema
con i Giudei che abitavano con loro, 9piombando di notte sui
cittadini di Iamnia, incendiò il porto con la flotta, così che si vedeva il
bagliore delle fiamme fino a Gerusalemme, che è distante duecentoquaranta
stadi.
10Quando si furono allontanati di là per nove stadi, dirigendosi
contro Timòteo, non meno di cinquemila Arabi con cinquecento cavalieri
irruppero contro Giuda. 11Ne nacque una zuffa furiosa, ma gli uomini
di Giuda con l'aiuto di Dio ebbero la meglio. I nomadi invece, sopraffatti,
supplicarono Giuda che stendesse loro la destra promettendo di cedergli
bestiame e di aiutarlo in tutto il resto. 12Giuda, prevedendo che
realmente gli sarebbero stati utili in molte cose, acconsentì a far la pace con
loro ed essi, strette le destre, tornarono alle loro tende. 13Attaccò
anche una città difesa da contrafforti, circondata da mura e abitata da gente
d'ogni stirpe, chiamata Casfin. 14Quelli di dentro, sicuri della
solidità delle mura e delle riserve di viveri, si mostravano insolenti con gli
uomini di Giuda, insultandoli, aggiungendo bestemmie e pronunciando frasi che
non è lecito riferire. 15Ma gli uomini di Giuda, dopo aver invocato
il grande Signore del mondo, il quale senza arieti e senza macchine ingegnose
aveva fatto cadere Gèrico al tempo di Giosuè, assalirono furiosamente le mura. 16Presa
la città per volere di Dio, fecero innumerevoli stragi, cosicché il lago
adiacente, largo due stadi, sembrava pieno del sangue che vi colava dentro.
17Allontanatisi di là settecentocinquanta stadi giunsero a Caraca,
presso i Giudei chiamati Tubiani; 18ma da quelle parti non trovarono
Timòteo, il quale era già partito dalla zona, senza aver intrapreso alcuna
azione, ma lasciando in un certo luogo un presidio molto forte. 19Dosìteo
e Sosìpatro, due capitani del Maccabeo, in una sortita sterminarono gli uomini
di Timòteo lasciati nella fortezza, che erano più di diecimila. 20Intanto
il Maccabeo ordinò il suo esercito dividendolo in reparti, nominò questi al
comando dei reparti e mosse contro Timòteo, il quale aveva con sé
centoventimila fanti e duemilacinquecento cavalieri. 21Quando
Timòteo seppe dell'arrivo di Giuda, mandò avanti le donne, i fanciulli e tutto
il bagaglio nel luogo chiamato Carnion: era questa una posizione inespugnabile
e inaccessibile per la strettezza di tutti i passaggi. 22All'apparire
del primo reparto di Giuda, si diffuse tra i nemici il panico e il terrore
perché si verificò contro di loro l'apparizione di colui che dall'alto tutto
vede, e perciò cominciarono a fuggire precipitandosi chi da una parte chi
dall'altra, cosicché spesso erano colpiti dai propri compagni e trafitti dalle
punte delle loro spade. 23Giuda dirigeva l'inseguimento con ogni
energia, trafiggendo quegli empi: ne sterminò circa trentamila. 24Lo
stesso Timòteo, caduto in mano agli uomini di Dosìteo e Sosìpatro, supplicava
con molta astuzia di essere lasciato sano e salvo, perché tratteneva come
ostaggi i genitori di molti di loro e di alcuni i fratelli ai quali sarebbe
capitato di essere trattati senza riguardo. 25Avendo egli con molti
discorsi prestato solenne promessa di restituire incolumi gli ostaggi, lo
lasciarono libero per la salvezza dei propri fratelli.
26Giuda mosse poi contro Carnion e l'Atergatéo e uccise
venticinquemila uomini.
27Dopo la sconfitta e lo sterminio di questi, marciò contro la
fortezza di Efron, nella quale era stanziato Lisia con una moltitudine di gente
di ogni razza; davanti alle mura erano schierati i giovani più forti e
combattevano vigorosamente, mentre nella città stavano pronte molte riserve di
macchine e di proiettili. 28Avendo invocato il Signore che distrugge
con la sua potenza le forze dei nemici, i Giudei fecero cadere la città nelle
proprie mani e uccisero venticinquemila di coloro che vi stavano dentro. 29Ritornati
di là, mossero verso Beisan, che dista seicento stadi da Gerusalemme. 30Ma
i Giudei che vi abitavano testimoniarono che i cittadini di Beisan avevano
dimostrato loro benevolenza e buona comprensione nel tempo della sventura 31e
questi li ringraziarono e li esortarono ad essere ben disposti anche in seguito
verso il loro popolo. Poi si recarono a Gerusalemme nell'imminenza della festa
delle settimane.
32Dopo questa festa, chiamata Pentecoste, mossero contro Gorgia,
stratega dell'Idumea. 33Questi avanzò con tremila fanti e
quattrocento cavalieri. 34Schieratisi in combattimento, caddero un
piccolo numero di Giudei. 35Un certo Dosìteo, degli uomini di
Bacènore, abile nel cavalcare e valoroso, si attaccò a Gorgia e, afferratolo
per la clamide, lo trascinava a gran forza volendo prendere vivo quello
scellerato; ma uno dei cavalieri traci si gettò su di lui tagliandogli la spalla
e Gorgia poté fuggire a Maresa. 36Poiché gli uomini di Esdrin
combattevano da lungo tempo ed erano stanchi, Giuda supplicò il Signore che si
mostrasse loro alleato e guida nella battaglia. 37Poi, intonato
nella lingua paterna il grido di guerra che si accompagnava agli inni, diede un
assalto improvviso alle truppe di Gorgia e le mise in fuga.
38Giuda poi radunò l'esercito e venne alla città di Odollam; poiché
si compiva la settimana, si purificarono secondo l'uso e vi passarono il
sabato. 39Il giorno dopo, quando ormai la cosa era diventata
necessaria, gli uomini di Giuda andarono a raccogliere i cadaveri per deporli
con i loro parenti nei sepolcri di famiglia. 40Ma trovarono sotto la
tunica di ciascun morto oggetti sacri agli idoli di Iamnia, che la legge
proibisce ai Giudei; fu perciò a tutti chiaro il motivo per cui costoro erano
caduti. 41Perciò tutti, benedicendo l'operato di Dio, giusto giudice
che rende palesi le cose occulte, 42ricorsero alla preghiera,
supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato. Il nobile Giuda
esortò tutti quelli del popolo a conservarsi senza peccati, avendo visto con i
propri occhi quanto era avvenuto per il peccato dei caduti. 43Poi
fatta una colletta, con tanto a testa, per circa duemila dramme d'argento, le
inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio espiatorio, agendo così
in modo molto buono e nobile, suggerito dal pensiero della risurrezione. 44Perché
se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe
stato superfluo e vano pregare per i morti. 45Ma se egli considerava
la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con
sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece
offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal
peccato.
1Nell'anno centoquarantanove giunse notizia agli uomini
di Giuda che Antioco Eupàtore muoveva contro la Giudea con numerose truppe; 2era
con lui Lisia, suo tutore e preposto agli affari dello stato, che aveva con sé
un esercito greco di centodiecimila fanti, cinquemilatrecento cavalli, ventidue
elefanti e trecento carri falcati. 3A costoro si unì anche Menelao,
il quale incoraggiava con molta astuzia Antioco, non per la salvezza della
patria, ma per la speranza di essere rimesso al suo posto di comando. 4Ma
il Re dei re eccitò l'ira di Antioco contro quello scellerato e, quando Lisia
ebbe additato costui come causa di tutti i mali, diede ordine che fosse
condotto a Berèa e messo a morte secondo l'usanza del luogo. 5Vi è
là una torre di cinquanta cubiti piena di cenere. Essa ha un ordigno girevole
che da ogni lato fa cadere a precipizio sulla cenere. 6Di lassù chi
è reo di sacrilegio o chi ha raggiunto gli estremi in certi altri delitti,
tutti lo spingono alla morte. 7In tal modo l'empio Menelao incontrò
la morte e non trovò terra per la sepoltura; 8giusto castigo poiché,
dopo aver commesso molti delitti attorno all'altare dov'erano il fuoco sacro e
la cenere, nella cenere trovò la sua morte.
9Il re avanzava con barbari sentimenti e con l'intenzione di far
provare ai Giudei trattamenti peggiori di quelli che avevano subiti sotto suo
padre. 10Quando Giuda seppe queste cose, ordinò al popolo di pregare
il Signore giorno e notte, perché, come altre volte, così anche ora aiutasse
coloro che erano in pericolo di essere privati della legge, della patria e del
tempio santo 11e non permettesse che il popolo, che aveva appena
goduto di un breve respiro, cadesse in mano a quegli infami pagani. 12Quando
ebbero fatto ciò tutti insieme ed ebbero supplicato il Signore misericordioso
con gemiti e digiuni e prostrazioni per tre giorni continui, Giuda li esortò e
comandò loro di tenersi preparati. 13Tenuto poi un convegno a parte
con gli anziani, decise che si dovesse, con l'aiuto di Dio, risolvere le cose
uscendo a battaglia prima che l'esercito entrasse nella Giudea e si
impadronisse della città. 14Affidando poi ogni cura al creatore del
mondo, esortò i suoi a combattere da prodi fino alla morte per le leggi, per il
tempio, per la città, per la patria, per le loro istituzioni, e pose il campo
vicino a Modin. 15Data ai suoi uomini la parola d'ordine
"Vittoria di Dio", con giovani valorosi ben scelti, piombò di notte
sulla tenda del re nell'accampamento, uccise circa tremila uomini e trafisse il
più grosso degli elefanti insieme con l'uomo che era nella torretta 16e
alla fine riempirono tutto il campo di terrore e confusione; poi se ne
tornarono ad impresa ben riuscita. 17Quando già spuntava il giorno,
la cosa era compiuta, per la protezione del Signore che aveva assistito Giuda.
18Il re, avuto questo saggio dell'audacia dei Giudei, tentava con
l'astuzia la conquista delle posizioni. 19Così si spingeva contro
Bet-Zur, una ben munita fortezza dei Giudei, ma veniva respinto, aveva sfortuna
e falliva; 20mentre Giuda faceva giungere il necessario agli
assediati. 21Intanto Rodoco, appartenente alle file dei Giudei,
aveva rivelato i segreti ai nemici: fu ricercato, preso e tolto di mezzo. 22Il
re tornò a trattare con quelli che erano in Bet-Zur, diede e ricevette la
destra di pace e se ne andò. Assalì gli uomini di Giuda ma ebbe la peggio. 23Ricevette
poi notizia che Filippo, lasciato in Antiochia a dirigere gli affari, agiva da
dissennato e ne rimase sconcertato; invitò i Giudei a trattare, si sottomise,
si obbligò con giuramento a rispettare tutte le giuste condizioni, ristabilì
l'accordo e offrì un sacrificio, onorò il tempio e beneficò il luogo. 24Fece
accoglienze al Maccabeo e lasciò Egemònide come stratega da Tolemàide fino al
paese dei Gerreni. 25Venne a Tolemàide, ma i cittadini di Tolemàide
si mostrarono malcontenti per quegli accordi; erano irritati contro coloro che
avevano voluto abolire i loro privilegi. 26Salì allora sulla tribuna
Lisia, fece la sua difesa meglio che poté, li persuase, li calmò, li rese
ragionevoli; poi tornò ad Antiochia. Così si svolse la spedizione del re e il
suo ritorno.
1Dopo un periodo di tre anni, venne all'orecchio degli
uomini di Giuda che Demetrio, figlio di Selèuco, era sbarcato nel porto di
Tripoli con un grande esercito e la flotta 2e si era impadronito del
paese, eliminando Antioco e il suo tutore Lisia. 3Un certo Àlcimo,
che era stato prima sommo sacerdote, ma che si era volontariamente contaminato
nei giorni della secessione, accorgendosi che per nessun verso si apriva a lui
una via di salvezza né ulteriore accesso al sacro altare, 4andò dal
re Demetrio verso l'anno centocinquantuno offrendogli una corona d'oro e una
palma oltre ai tradizionali ramoscelli di ulivo del tempio e per quel giorno
stette quieto. 5Ma colse l'occasione favorevole alla sua follia,
quando fu chiamato da Demetrio al consiglio e fu interrogato in quale
disposizione e mentalità si tenessero i Giudei. A questa richiesta rispose: 6"I
Giudei che si dicono Asidèi, a capo dei quali sta Giuda il Maccabeo, alimentano
guerre e ribellioni e non lasciano che il regno trovi la tranquillità. 7Per
questo anch'io, privato della dignità ereditaria, intendo dire del sommo
sacerdozio, sono venuto qui, 8spinto anzitutto da schietta premura
per gli interessi del re e dalla preoccupazione della sconsideratezza delle
suddette persone, in secondo luogo mirando ai miei concittadini, perché, a
causa del disordine della situazione descritta, tutto il nostro popolo viene
non poco impoverito. 9Ora che sai queste cose in particolare, tu,
re, provvedi al paese e alla nostra stirpe che va decadendo, con quella cortese
benevolenza che hai con tutti. 10Fin quando Giuda è là, la
situazione non può mettersi tranquilla". 11Dopo queste sue
parole, gli altri amici, irritati per i successi di Giuda, si affrettarono a
infiammare Demetrio. 12Questi, designato subito Nicànore, già a capo
degli elefanti, e nominatolo stratega della Giudea, lo inviò 13con
l'ordine di eliminare prima Giuda, di disperdere i suoi uomini e di costituire
Àlcimo sommo sacerdote del tempio massimo. 14Allora i pagani della
Giudea, che erano fuggiti davanti a Giuda, si univano in massa a Nicànore
sapendo che le sfortune e le calamità dei Giudei sarebbero state apportatrici
di fortuna per loro.
15Quando seppero della venuta di Nicànore e dell'aggressione dei
pagani, i Giudei cosparsi di polvere, elevarono suppliche a colui che ha
stabilito il suo popolo per i secoli e che con segni palesi sempre protegge la
sua porzione. 16Poi il comandante, dati gli ordini, mosse
rapidamente di là e si scontrò con loro presso il villaggio di Dessau. 17Simone,
fratello di Giuda, aveva già attaccato Nicànore, ma era rimasto battuto per
l'improvvisa comparsa dei nemici. 18Tuttavia Nicànore, sentendo
parlare del valore che avevano gli uomini di Giuda e del loro entusiasmo nelle
lotte per la patria, non si arrischiava a decidere la sorte con spargimento di
sangue. 19Per questo mandò Posidonio e Teòdoto e Mattatia a dare e
ricevere la destra per la pace. 20Fu fatto un lungo esame intorno a
queste cose e, quando il comandante ne diede comunicazione alle truppe, il
parere risultò concorde e accettarono gli accordi. 21Fissarono il
giorno nel quale sarebbero venuti a un incontro privato. Dall'una e dall'altra
parte avanzò una lettiga e collocarono dei seggi. 22Giuda tuttavia
dispose degli uomini armati nei luoghi opportuni per paura che si verificasse
d'improvviso qualche tradimento da parte dei nemici: così in buon accordo
tennero il convegno. 23Nicànore si trattenne in Gerusalemme e non fece
alcun gesto fuori luogo; anzi licenziò le turbe raccogliticce che gli si erano
unite. 24Voleva Giuda sempre alla sua presenza, sentiva un'intima
inclinazione per quel prode. 25L'esortò a sposarsi e ad avere figli;
e quegli si sposò, poté mettersi a posto e godere giorni sereni.
26Ma Àlcimo, vedendo la loro reciproca simpatia e procuratosi copia
degli accordi intercorsi, andò da Demetrio e gli disse che Nicànore seguiva una
linea contraria agli interessi dello stato: aveva infatti nominato suo
successore Giuda, il sobillatore del regno. 27Il re, acceso di
sdegno e irritato per le calunnie di quel genio malefico, scrisse a Nicànore,
dichiarandogli di essere scontento delle alleanze concluse e ordinandogli che
gli mandasse subito ad Antiochia il Maccabeo in catene. 28Nicànore,
sorpreso da questi ordini, rimase sconcertato e aveva ripugnanza a rompere le
alleanze senza che l'uomo avesse commesso alcuna colpa. 29Ma, poiché
non gli era possibile agire contro la volontà del re, cercava l'occasione per
effettuare la cosa con qualche stratagemma. 30Il Maccabeo, notando
che Nicànore era più freddo nei rapporti con lui e che nei consueti incontri si
comportava con durezza, arguendo che questa freddezza non presagiva niente di
buono, raccolti non pochi dei suoi non si fece più vedere da Nicànore. 31Quest'altro,
accortosi di essere stato giocato abilmente da quell'uomo, salito al massimo e
santo tempio, mentre i sacerdoti stavano compiendo i sacrifici prescritti,
ordinò che gli fosse consegnato l'uomo. 32I sacerdoti dichiararono
con giuramento che non sapevano dove mai fosse il ricercato 33ma
egli, stendendo la destra contro il tempio, giurò: "Se non mi consegnerete
Giuda in catene, farò di questa dimora di Dio una piazza pulita, abbatterò
dalle fondamenta l'altare e innalzerò qui uno splendido tempio a Dioniso".
34Dette queste grosse parole, se ne andò. I sacerdoti alzando le
mani al cielo, invocarono il protettore sempre vigile del nostro popolo: 35"Tu,
Signore, che di nulla hai bisogno, ti sei compiaciuto di porre il tempio della
tua abitazione in mezzo a noi. 36E ora tu, Santo e Signore di ogni
santità, custodisci questa tua casa, appena purificata, per sempre libera da
contaminazioni".
37Fu denunziato a Nicànore un certo Razis degli anziani di
Gerusalemme, uomo pieno di amore per la città, che godeva grandissima fama e
chiamato per la sua benevolenza padre dei Giudei. 38Egli infatti nei
giorni precedenti la rivolta si era attirata l'accusa di giudaismo e realmente
per il giudaismo aveva impegnato corpo e anima con piena generosità. 39Volendo
Nicànore far nota a tutti l'ostilità che aveva verso i Giudei, mandò più di
cinquecento soldati per arrestarlo; 40pensava infatti che, prendendo
costui, avrebbe arrecato loro un grave colpo. 41Ma, quando quella
truppa stava per occupare la torre e tentava di forzare la porta del cortile e
ordinavano di portare il fuoco e di appiccarlo alle porte, egli, accerchiato da
ogni lato, si piantò la spada in corpo, 42preferendo morire
nobilmente piuttosto che divenire schiavo degli empi e subire insulti indegni
della sua nobiltà. 43Non avendo però portato a segno il colpo per la
fretta della lotta, mentre la folla premeva fuori delle porte, salì
coraggiosamente sulle mura e si lasciò cadere a precipizio sulla folla con
gesto da prode. 44Essi lo scansarono immediatamente lasciando uno
spazio libero ed egli cadde in mezzo allo spazio vuoto. 45Poiché
respirava ancora, con l'animo infiammato, si alzò, mentre il sangue gli usciva
a fiotti e le ferite lo straziavano e, attraversata di corsa la folla, salì su
di un tratto di roccia, 46ormai completamente esangue; si strappò
gli intestini e prendendoli con le mani li gettò contro la folla; morì in tal
modo invocando il Signore della vita e dello spirito perché di nuovo glieli
restituisse.
1Nicànore, avendo saputo che gli uomini di Giuda si
trovavano nella regione della Samaria, decise di assalirli a colpo sicuro nel
giorno del riposo. 2Poiché i Giudei che l'avevano seguito
forzatamente gli dicevano: "Assolutamente non devi ucciderli in modo così
crudele e barbaro; rendi onore al giorno che è stato già onorato rivestendolo
di santità da colui che tutto vede", 3quell'uomo tre volte
scellerato chiese se c'era in cielo un Signore che aveva comandato di celebrare
il giorno del sabato. 4Essi risposero: "Vi è il Signore
vivente; egli è il sovrano del cielo, che ha comandato di celebrare il settimo
giorno". 5L'altro ribatté: "E io sono sovrano sulla terra,
che comando di prendere le armi e portare a termine le disposizioni del
re". Tuttavia non riuscì a mandare ad effetto il suo crudele intento.
6Nicànore, dunque, alzata la testa con tutta la superbia, aveva
decretato di erigere un pubblico trofeo per la vittoria sugli uomini di Giuda. 7Il
Maccabeo invece era costantemente convinto e pienamente fiducioso di trovare
protezione da parte del Signore. 8Esortava i suoi uomini a non
temere l'attacco dei pagani, ma a tener fissi in mente gli aiuti che in passato
erano venuti loro dal Cielo e ad aspettare ora la vittoria che sarebbe stata
loro concessa dall'Onnipotente. 9Confortandoli così con le parole
della legge e dei profeti e ricordando loro le lotte che avevano già condotte a
termine, li rese più coraggiosi. 10Avendo così stimolato i loro
sentimenti, espose e denunziò la malafede dei pagani e la violazione dei giuramenti.
11Dopo aver armato ciascuno di loro non tanto con la sicurezza degli
scudi e delle lance quanto con il conforto delle egregie parole, li riempì di
gioia, narrando loro un sogno degno di fede, anzi una vera visione. 12La
sua visione era questa: Onia, che era stato sommo sacerdote, uomo eccellente,
modesto nel portamento, mite nel contegno, dignitoso nel proferir parole,
occupato dalla fanciullezza in quanto riguardava la virtù, con le mani protese
pregava per tutta la nazione giudaica. 13Gli era anche apparso un
personaggio che si distingueva per la canizie e la dignità ed era rivestito di
una maestà meravigliosa e piena di magnificenza. 14Onia disse:
"Questi è l'amico dei suoi fratelli, colui che innalza molte preghiere per
il popolo e per la città santa, Geremia il profeta di Dio". 15E
Geremia stendendo la destra consegnò a Giuda una spada d'oro, pronunciando
queste parole nel porgerla: 16"Prendi la spada sacra come dono
da parte di Dio; con questa abbatterai i nemici".
17Esortati dalle bellissime parole di Giuda, capaci di spingere
all'eroismo e di rendere virile anche l'animo dei giovani, decisero di non
restare in campo, ma di intervenire coraggiosamente e decidere la sorte
attaccando battaglia con tutto il coraggio, perché la città e le cose sante e
il tempio erano in pericolo. 18Minore era il loro timore per le
donne e i figli come pure per i fratelli e i parenti, poiché la prima e
principale preoccupazione era per il tempio consacrato. 19Anche per
quelli rimasti in città non era piccola l'angoscia, essendo tutti turbati per
l'ansia del combattimento in campo aperto. 20Mentre tutti erano in
attesa della prova imminente e i nemici già avevano cominciato ad attaccare e
l'esercito era in ordine di battaglia e gli elefanti erano piazzati in
posizione opportuna e la cavalleria schierata ai lati, 21il Maccabeo
dopo aver osservato le moltitudini presenti e la svariata attrezzatura delle
armi e la ferocia delle bestie, alzò le mani al cielo e invocò il Signore che
compie prodigi, convinto che non è possibile vincere con le armi, ma che egli
concede la vittoria a coloro che ne sono degni, secondo il suo giudizio. 22Invocando
il Signore, si esprimeva in questo modo: "Tu, Signore, inviasti il tuo
angelo al tempo di Ezechia re della Giudea ed egli fece perire nel campo di
Sennàcherib centottantacinquemila uomini. 23Anche ora, sovrano del
cielo, manda un angelo buono davanti a noi per incutere paura e tremore. 24Siano
atterriti dalla potenza del tuo braccio coloro che bestemmiando sono venuti qui
contro il tuo santo tempio". Con queste parole egli terminò.
25Gli uomini di Nicànore avanzavano al suono delle trombe e degli
inni di guerra. 26Invece gli uomini di Giuda con invocazioni e
preghiere si gettarono nella mischia contro i nemici. 27In tal modo
combattendo con le mani e pregando Dio con il cuore, travolsero non meno di
trentacinquemila uomini, rallegrandosi grandemente per la manifesta presenza di
Dio. 28Terminata la battaglia, mentre facevano ritorno pieni di
gioia, riconobbero Nicànore caduto con tutte le sue armi. 29Levarono
alte grida dandosi all'entusiasmo, mentre benedicevano l'Onnipotente nella
lingua paterna. 30Quindi colui che era stato sempre il primo a
combattere per i suoi concittadini con anima e corpo, colui che aveva
conservato l'affetto della prima età verso i suoi connazionali, comandò che
tagliassero la testa di Nicànore e la sua mano con il braccio e li portassero a
Gerusalemme. 31Quando vi giunse, chiamò a raccolta tutti i
connazionali e i sacerdoti davanti all'altare: sostando in mezzo a loro mandò a
chiamare quelli dell'Acra 32e mostrò loro la testa dell'empio
Nicànore e la mano che quel bestemmiatore aveva steso contro la sacra dimora
dell'Onnipotente pronunciando parole orgogliose. 33Tagliata poi la
lingua del sacrilego Nicànore, la fece gettare a pezzi agli uccelli e ordinò di
appendere davanti al tempio la mercede della sua follia.
34Tutti allora, rivolti verso il cielo, benedissero il Signore
glorioso dicendo: "Benedetto colui che ha conservato la sua dimora
inviolata". 35Fece poi appendere la testa di Nicànore all'Acra
alla vista di tutti, perché fosse segno manifesto dell'aiuto di Dio. 36Quindi
decretarono unanimemente con voto pubblico di non lasciar passare inosservato
quel giorno, ma di commemorarlo il tredici del decimosecondo mese - che in
lingua siriaca si chiama Adar - il giorno precedente la festa di Mardocheo.
37Così andarono le cose riguardo a Nicànore e, poiché da quel tempo
la città è rimasta in mano agli Ebrei, anch'io chiudo qui la mia narrazione. 38Se
la disposizione dei fatti è riuscita scritta bene e ben composta, era quello
che volevo; se invece è riuscita di poco valore e mediocre, questo solo ho
potuto fare. 39Come il bere solo vino e anche il bere solo acqua è
dannoso e viceversa come il vino mescolato con acqua è amabile e procura un
delizioso piacere, così l'arte di ben disporre l'argomento delizia gli orecchi
di coloro a cui capita di leggere la composizione. E qui sia la fine.
1C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo
integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. 2Gli erano nati
sette figli e tre figlie; 3possedeva settemila pecore e tremila
cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la
sua servitù. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente.
4Ora i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di
loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare anche le loro tre sorelle
per mangiare e bere insieme. 5Quando avevano compiuto il turno dei
giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava
di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe
infatti pensava: "Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel
loro cuore". Così faceva Giobbe ogni volta.
6Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore
e anche satana andò in mezzo a loro. 7Il Signore chiese a satana:
"Da dove vieni?". Satana rispose al Signore: "Da un giro sulla
terra, che ho percorsa". 8Il Signore disse a satana: "Hai
posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo
integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male". 9Satana
rispose al Signore e disse: "Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 10Non
hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo?
Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. 11Ma
stendi un poco la mano e tocca quanto ha e vedrai come ti benedirà in
faccia!". 12Il Signore disse a satana: "Ecco, quanto
possiede è in tuo potere, ma non stender la mano su di lui". Satana si
allontanò dal Signore.
13Ora accadde che un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie
stavano mangiando e bevendo in casa del fratello maggiore, 14un
messaggero venne da Giobbe e gli disse: "I buoi stavano arando e le asine
pascolando vicino ad essi, 15quando i Sabei sono piombati su di essi
e li hanno predati e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io
solo che ti racconto questo".
16Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "Un fuoco
divino è caduto dal cielo: si è attaccato alle pecore e ai guardiani e li ha
divorati. Sono scampato io solo che ti racconto questo".
17Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "I Caldei
hanno formato tre bande: si sono gettati sopra i cammelli e li hanno presi e
hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto
questo".
18Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "I tuoi
figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del loro fratello
maggiore, 19quand'ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il
deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e
sono morti. Sono scampato io solo che ti racconto questo".
20Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo,
cadde a terra, si prostrò 21e disse:
"Nudo uscii dal seno di
mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!".
22In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio
nulla di ingiusto.
1Quando un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi
al Signore, anche satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. 2Il
Signore disse a satana: "Da dove vieni?". Satana rispose al Signore:
"Da un giro sulla terra che ho percorsa". 3Il Signore
disse a satana: "Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come
lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male. Egli è
ancor saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui, senza ragione,
per rovinarlo". 4Satana rispose al Signore: "Pelle per
pelle; tutto quanto ha, l'uomo è pronto a darlo per la sua vita. 5Ma
stendi un poco la mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai come ti
benedirà in faccia!". 6Il Signore disse a satana: "Eccolo
nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita".
7Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga
maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. 8Giobbe prese un
coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. 9Allora
sua moglie disse: "Rimani ancor fermo nella tua integrità? Benedici Dio e
muori!". 10Ma egli le rispose: "Come parlerebbe una stolta
tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il
male?".
In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
11Nel frattempo tre amici di Giobbe erano venuti a sapere di tutte
le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua
contrada, Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita, e si
accordarono per andare a condolersi con lui e a consolarlo. 12Alzarono
gli occhi da lontano ma non lo riconobbero e, dando in grida, si misero a
piangere. Ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere. 13Poi
sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti, e nessuno gli
rivolse una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.
1Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno; 2prese
a dire:
3Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: "È stato concepito un uomo!".
4Quel giorno sia tenebra,
non lo ricerchi Dio dall'alto,
né brilli mai su di esso la luce.
5Lo rivendichi tenebra e morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo facciano spaventoso gli uragani del giorno!
6Quel giorno lo possieda il buio
non si aggiunga ai giorni dell'anno,
non entri nel conto dei mesi.
7Ecco, quella notte sia lugubre
e non entri giubilo in essa.
8La maledicano quelli che imprecano al giorno,
che sono pronti a evocare Leviatan.
9Si oscurino le stelle del suo crepuscolo,
speri la luce e non venga;
non veda schiudersi le palpebre dell'aurora,
10poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno,
e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei!
11E perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
12Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e perché due mammelle, per allattarmi?
13Sì, ora giacerei tranquillo,
dormirei e avrei pace
14con i re e i governanti della terra,
che si sono costruiti mausolei,
15o con i principi, che hanno oro
e riempiono le case d'argento.
16Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bimbi che non hanno visto la luce.
17Laggiù i malvagi cessano d'agitarsi,
laggiù riposano gli sfiniti di forze.
18I prigionieri hanno pace insieme,
non sentono più la voce dell'aguzzino.
19Laggiù è il piccolo e il grande,
e lo schiavo è libero dal suo padrone.
20Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha l'amarezza nel cuore,
21a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
22che godono alla vista di un tumulo,
gioiscono se possono trovare una tomba...
23a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio da ogni parte ha sbarrato?
24Così, al posto del cibo entra il mio gemito,
e i miei ruggiti sgorgano come acqua,
25perché ciò che temo mi accade
e quel che mi spaventa mi raggiunge.
26Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo e viene il tormento!
1Elifaz il Temanita prese la parola e disse:
2Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso?
Ma chi può trattenere il discorso?
3Ecco, tu hai istruito molti
e a mani fiacche hai ridato vigore;
4le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
5Ma ora questo accade a te e ti abbatti;
capita a te e ne sei sconvolto.
6La tua pietà non era forse la tua fiducia
e la tua condotta integra, la tua speranza?
7Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai furon distrutti gli uomini retti?
8Per quanto io ho visto, chi coltiva iniquità,
chi semina affanni, li raccoglie.
9A un soffio di Dio periscono
e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
10Il ruggito del leone e l'urlo del leopardo
e i denti dei leoncelli sono frantumati.
11Il leone è perito per mancanza di preda
e i figli della leonessa sono stati dispersi.
12A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13Nei fantasmi, tra visioni notturne,
quando grava sugli uomini il sonno,
14terrore mi prese e spavento
e tutte le ossa mi fece tremare;
15un vento mi passò sulla faccia,
e il pelo si drizzò sulla mia carne...
16Stava là ritto uno, di cui non riconobbi
l'aspetto,
un fantasma stava davanti ai miei occhi...
Un sussurro..., e una voce mi si fece sentire:
17"Può il mortale essere giusto davanti a Dio
o innocente l'uomo davanti al suo creatore?
18Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e ai suoi angeli imputa difetti;
19quanto più a chi abita case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20annientati fra il mattino e la sera:
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21La funicella della loro tenda non viene forse
strappata?
Muoiono senza saggezza!".
1Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno?
E a chi fra i santi ti rivolgerai?
2Poiché allo stolto dà morte lo sdegno
e la collera fa morire lo sciocco.
3Io ho visto lo stolto metter radici,
ma imputridire la sua dimora all'istante.
4I suoi figli sono lungi dal prosperare,
sono oppressi alla porta, senza difensore;
5l'affamato ne divora la messe
e gente assetata ne succhia gli averi.
6Non esce certo dalla polvere la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
7ma è l'uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
8Io, invece, mi rivolgerei a Dio
e a Dio esporrei la mia causa:
9a lui, che fa cose grandi e incomprensibili,
meraviglie senza numero,
10che dà la pioggia alla terra
e manda le acque sulle campagne.
11Colloca gli umili in alto
e gli afflitti solleva a prosperità;
12rende vani i pensieri degli scaltri
e le loro mani non ne compiono i disegni;
13coglie di sorpresa i saggi nella loro astuzia
e manda in rovina il consiglio degli scaltri.
14Di giorno incappano nel buio
e brancolano in pieno sole come di notte,
15mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso,
e il meschino dalla mano del prepotente.
16C'è speranza per il misero
e l'ingiustizia chiude la bocca.
17Felice l'uomo, che è corretto da Dio:
perciò tu non sdegnare la correzione
dell'Onnipotente,
18perché egli fa la piaga e la fascia,
ferisce e la sua mano risana.
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima non ti toccherà il male;
20nella carestia ti scamperà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada;
21sarai al riparo dal flagello della lingua,
né temerai quando giunge la rovina.
22Della rovina e della fame ti riderai
né temerai le bestie selvatiche;
23con le pietre del campo avrai un patto
e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
24Conoscerai la prosperità della tua tenda,
visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
25Vedrai, numerosa, la prole,
i tuoi rampolli come l'erba dei prati.
26Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come si ammucchia il grano a suo tempo.
27Ecco, questo abbiamo osservato: è così.
Ascoltalo e sappilo per tuo bene.
1Allora Giobbe rispose:
2Se ben si pesasse il mio cruccio
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...
3certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo temerarie sono state le mie parole,
4perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte,
sì che il mio spirito ne beve il veleno
e terrori immani mi si schierano contro!
5Raglia forse il somaro con l'erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
6Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c'è nell'acqua di malva?
7Ciò che io ricusavo di toccare
questo è il ributtante mio cibo!
8Oh, mi accadesse quello che invoco,
e Dio mi concedesse quello che spero!
9Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
10Ciò sarebbe per me un qualche conforto
e gioirei, pur nell'angoscia senza pietà,
per non aver rinnegato i decreti del Santo.
11Qual la mia forza, perché io possa durare,
o qual la mia fine, perché prolunghi la vita?
12La mia forza è forza di macigni?
La mia carne è forse di bronzo?
13Non v'è proprio aiuto per me?
Ogni soccorso mi è precluso?
14A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente,
sono dileguati come i torrenti delle valli,
16i quali sono torbidi per lo sgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17ma al tempo della siccità svaniscono
e all'arsura scompaiono dai loro letti.
18Deviano dalle loro piste le carovane,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
19le carovane di Tema guardano là,
i viandanti di Saba sperano in essi:
20ma rimangono delusi d'avere sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
21Così ora voi siete per me:
vedete che faccio orrore e vi prende paura.
22Vi ho detto forse: "Datemi qualcosa"
o "dei vostri beni fatemi un regalo"
23o "liberatemi dalle mani di un nemico"
o "dalle mani dei violenti riscattatemi"?
24Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato.
25Che hanno di offensivo le giuste parole?
Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi?
26Forse voi pensate a confutare parole,
e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato!
27Anche sull'orfano gettereste la sorte
e a un vostro amico scavereste la fossa.
28Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
29Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi; la mia giustizia è ancora qui!
30C'è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non distingue più le sventure?
1Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?
2Come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
3così a me son toccati mesi d'illusione
e notti di dolore mi sono state assegnate.
4Se mi corico dico: "Quando mi alzerò?".
Si allungano le ombre e sono stanco di rigirarmi fino
all'alba.
5Ricoperta di vermi e croste è la mia carne,
raggrinzita è la mia pelle e si disfà.
6I miei giorni sono stati più veloci d'una spola,
sono finiti senza speranza.
7Ricordati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
8Non mi scorgerà più l'occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi saranno su di me e io più non sarò.
9Una nube svanisce e se ne va,
così chi scende agl'inferi più non risale;
10non tornerà più nella sua casa,
mai più lo rivedrà la sua dimora.
11Ma io non terrò chiusa la mia bocca,
parlerò nell'angoscia del mio spirito,
mi lamenterò nell'amarezza del mio cuore!
12Son io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu mi metta accanto una guardia?
13Quando io dico: "Il mio giaciglio mi darà
sollievo,
il mio letto allevierà la mia sofferenza",
14tu allora mi spaventi con sogni
e con fantasmi tu mi atterrisci.
15Preferirei essere soffocato,
la morte piuttosto che questi miei dolori!
16Io mi disfaccio, non vivrò più a lungo.
Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
17Che è quest'uomo che tu nei fai tanto conto
e a lui rivolgi la tua attenzione
18e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metti alla prova?
19Fino a quando da me non toglierai lo sguardo
e non mi lascerai inghiottire la saliva?
20Se ho peccato, che cosa ti ho fatto,
o custode dell'uomo?
Perché m'hai preso a bersaglio
e ti son diventato di peso?
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia iniquità?
Ben presto giacerò nella polvere,
mi cercherai, ma più non sarò!
1Allora prese a dire Bildad il Suchita:
2Fino a quando dirai queste cose
e vento impetuoso saranno le parole della tua bocca?
3Può forse Dio deviare il diritto
o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
4Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,
li ha messi in balìa della loro iniquità.
5Se tu cercherai Dio
e implorerai l'Onnipotente,
6se puro e integro tu sei,
fin d'ora veglierà su di te
e ristabilirà la dimora della tua giustizia;
7piccola cosa sarà la tua condizione di prima,
di fronte alla grandezza che avrà la futura.
8Chiedilo infatti alle generazioni passate,
poni mente all'esperienza dei loro padri,
9perché noi siamo di ieri e nulla sappiamo,
come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra.
10Essi forse non ti istruiranno e ti parleranno
traendo le parole dal cuore?
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz'acqua?
12È ancora verde, non buono per tagliarlo,
e inaridisce prima d'ogn'altra erba.
13Tale il destino di chi dimentica Dio,
così svanisce la speranza dell'empio;
14la sua fiducia è come un filo
e una tela di ragno è la sua sicurezza:
15si appoggi alla sua casa, essa non resiste,
vi si aggrappi, ma essa non regge.
16Rigoglioso sia pure in faccia al sole
e sopra il giardino si spandano i suoi rami,
17sul terreno sassoso s'intreccino le sue radici,
tra le pietre attinga la vita.
18Se lo si toglie dal suo luogo,
questo lo rinnega: "Non t'ho mai visto!".
19Ecco la gioia del suo destino
e dalla terra altri rispuntano.
20Dunque, Dio non rigetta l'uomo integro,
e non sostiene la mano dei malfattori.
21Colmerà di nuovo la tua bocca di sorriso
e le tue labbra di gioia.
22I tuoi nemici saran coperti di vergogna
e la tenda degli empi più non sarà.
1Giobbe rispose dicendo:
2In verità io so che è così:
e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?
3Se uno volesse disputare con lui,
non gli risponderebbe una volta su mille.
4Saggio di mente, potente per la forza,
chi s'è opposto a lui ed è rimasto salvo?
5Sposta le montagne e non lo sanno,
egli nella sua ira le sconvolge.
6Scuote la terra dal suo posto
e le sue colonne tremano.
7Comanda al sole ed esso non sorge
e alle stelle pone il suo sigillo.
8Egli da solo stende i cieli
e cammina sulle onde del mare.
9Crea l'Orsa e l'Orione,
le Pleiadi e i penetrali del cielo australe.
10Fa cose tanto grandi da non potersi indagare,
meraviglie da non potersi contare.
11Ecco, mi passa vicino e non lo vedo,
se ne va e di lui non m'accorgo.
12Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
Chi gli può dire: "Che fai?".
13Dio non ritira la sua collera:
sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab.
14Tanto meno io potrei rispondergli,
trovare parole da dirgli!
15Se avessi anche ragione, non risponderei,
al mio giudice dovrei domandare pietà.
16Se io lo invocassi e mi rispondesse,
non crederei che voglia ascoltare la mia voce.
17Egli con una tempesta mi schiaccia,
moltiplica le mie piaghe senza ragione,
18non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.
19Se si tratta di forza, è lui che dà il vigore;
se di giustizia, chi potrà citarlo?
20Se avessi ragione, il mio parlare mi
condannerebbe;
se fossi innocente, egli proverebbe che io sono reo.
21Sono innocente? Non lo so neppure io,
detesto la mia vita!
22Per questo io dico: "È la stessa cosa":
egli fa perire l'innocente e il reo!
23Se un flagello uccide all'improvviso,
della sciagura degli innocenti egli ride.
24La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei suoi giudici;
se non lui, chi dunque sarà?
25I miei giorni passano più veloci d'un corriere,
fuggono senza godere alcun bene,
26volano come barche di giunchi,
come aquila che piomba sulla preda.
27Se dico: "Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto ed essere lieto",
28mi spavento per tutti i miei dolori;
so bene che non mi dichiarerai innocente.
29Se sono colpevole,
perché affaticarmi invano?
30Anche se mi lavassi con la neve
e pulissi con la soda le mie mani,
31allora tu mi tufferesti in un pantano
e in orrore mi avrebbero le mie vesti.
32Poiché non è uomo come me, che io possa
rispondergli:
"Presentiamoci alla pari in giudizio".
33Non c'è fra noi due un arbitro
che ponga la mano su noi due.
34Allontani da me la sua verga
sì che non mi spaventi il suo terrore:
35allora io potrò parlare senza temerlo,
perché così non sono in me stesso.
1Stanco io sono della mia vita!
Darò libero sfogo al mio lamento,
parlerò nell'amarezza del mio cuore.
2Dirò a Dio: Non condannarmi!
Fammi sapere perché mi sei avversario.
3È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l'opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
4Hai tu forse occhi di carne
o anche tu vedi come l'uomo?
5Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo,
i tuoi anni come i giorni di un mortale,
6perché tu debba scrutare la mia colpa
e frugare il mio peccato,
7pur sapendo ch'io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto
integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi?
9Ricordati che come argilla mi hai plasmato
e in polvere mi farai tornare.
10Non m'hai colato forse come latte
e fatto accagliare come cacio?
11Di pelle e di carne mi hai rivestito,
d'ossa e di nervi mi hai intessuto.
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13Eppure, questo nascondevi nel cuore,
so che questo avevi nel pensiero!
14Tu mi sorvegli, se pecco,
e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15Se sono colpevole, guai a me!
Se giusto, non oso sollevare la testa,
sazio d'ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16Se la sollevo, tu come un leopardo mi dai la
caccia
e torni a compiere prodigi contro di me,
17su di me rinnovi i tuoi attacchi,
contro di me aumenti la tua ira
e truppe sempre fresche mi assalgono.
18Perché tu mi hai tratto dal seno materno?
Fossi morto e nessun occhio m'avesse mai visto!
19Sarei come se non fossi mai esistito;
dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20E non son poca cosa i giorni della mia vita?
Lasciami, sì ch'io possa respirare un poco
21prima che me ne vada, senza ritornare,
verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte,
22terra di caligine e di disordine,
dove la luce è come le tenebre.
1Allora Zofar il Naamatita prese la parola e disse:
2A tante parole non si darà risposta?
O il loquace dovrà aver ragione?
3I tuoi sproloqui faranno tacere la gente?
Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni?
4Tu dici: "Pura è la mia condotta,
io sono irreprensibile agli occhi di lui".
5Tuttavia, volesse Dio parlare
e aprire le labbra contro di te,
6per manifestarti i segreti della sapienza,
che sono così difficili all'intelletto,
allora sapresti che Dio ti condona parte della tua
colpa.
7Credi tu di scrutare l'intimo di Dio
o di penetrare la perfezione dell'Onnipotente?
8È più alta del cielo: che cosa puoi fare?
È più profonda degli inferi: che ne sai?
9Più lunga della terra ne è la dimensione,
più vasta del mare.
10Se egli assale e imprigiona
e chiama in giudizio, chi glielo può impedire?
11Egli conosce gli uomini fallaci,
vede l'iniquità e l'osserva:
12l'uomo stolto mette giudizio
e da ònagro indomito diventa docile.
13Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore
e tenderai a lui le tue palme,
14se allontanerai l'iniquità che è nella tua mano
e non farai abitare l'ingiustizia nelle tue tende,
15allora potrai alzare la faccia senza macchia
e sarai saldo e non avrai timori,
16perché dimenticherai l'affanno
e te ne ricorderai come di acqua passata;
17più del sole meridiano splenderà la tua vita,
l'oscurità sarà per te come l'aurora.
18Ti terrai sicuro per ciò che ti attende
e, guardandoti attorno, riposerai tranquillo.
19Ti coricherai e nessuno ti disturberà,
molti anzi cercheranno i tuoi favori.
20Ma gli occhi dei malvagi languiranno,
ogni scampo è per essi perduto,
unica loro speranza è l'ultimo respiro!
1Giobbe allora rispose:
2È vero, sì, che voi siete la voce del popolo
e la sapienza morirà con voi!
3Anch'io però ho senno come voi,
e non sono da meno di voi;
chi non sa cose simili?
4Ludibrio del suo amico è diventato
chi grida a Dio perché gli risponda;
ludibrio il giusto, l'integro!
5"Per la sventura, disprezzo", pensa la gente
prosperosa,
"spinte, a colui che ha il piede tremante".
6Le tende dei ladri sono tranquille,
c'è sicurezza per chi provoca Dio,
per chi vuol ridurre Dio in suo potere.
7Ma interroga pure le bestie, perché ti
ammaestrino,
gli uccelli del cielo, perché ti informino,
8o i rettili della terra, perché ti istruiscano
o i pesci del mare perché te lo faccian sapere.
9Chi non sa, fra tutti questi esseri,
che la mano del Signore ha fatto questo?
10Egli ha in mano l'anima di ogni vivente
e il soffio d'ogni carne umana.
11L'orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
12Nei canuti sta la saggezza
e nella vita lunga la prudenza.
13In lui risiede la sapienza e la forza,
a lui appartiene il consiglio e la prudenza!
14Ecco, se egli demolisce, non si può ricostruire,
se imprigiona uno, non si può liberare.
15Se trattiene le acque, tutto si secca,
se le lascia andare, devastano la terra.
16Da lui viene potenza e sagacia,
a lui appartiene l'ingannato e l'ingannatore.
17Rende stolti i consiglieri della terra,
priva i giudici di senno;
18scioglie la cintura dei re
e cinge i loro fianchi d'una corda.
19Fa andare scalzi i sacerdoti
e rovescia i potenti.
20Toglie la favella ai più veraci
e priva del senno i vegliardi.
21Sui nobili spande il disprezzo
e allenta la cintura ai forti.
22Strappa dalle tenebre i segreti
e porta alla luce le cose oscure.
23Fa grandi i popoli e li lascia perire,
estende le nazioni e le abbandona.
24Toglie il senno ai capi del paese
e li fa vagare per solitudini senza strade,
25vanno a tastoni per le tenebre, senza luce,
e barcollano come ubriachi.
1Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l'ha udito il mio orecchio e l'ha compreso.
2Quel che sapete voi, lo so anch'io;
non sono da meno di voi.
3Ma io all'Onnipotente vorrei parlare,
a Dio vorrei fare rimostranze.
4Voi siete raffazzonatori di menzogne,
siete tutti medici da nulla.
5Magari taceste del tutto!
sarebbe per voi un atto di sapienza!
6Ascoltate dunque la mia riprensione
e alla difesa delle mie labbra fate attenzione.
7Volete forse in difesa di Dio dire il falso
e in suo favore parlare con inganno?
8Vorreste trattarlo con parzialità
e farvi difensori di Dio?
9Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse?
Come s'inganna un uomo, credete di ingannarlo?
10Severamente vi redarguirà,
se in segreto gli siete parziali.
11Forse la sua maestà non vi incute spavento
e il terrore di lui non vi assale?
12Sentenze di cenere sono i vostri moniti,
difese di argilla le vostre difese.
13Tacete, state lontani da me: parlerò io,
mi capiti quel che capiti.
14Voglio afferrare la mia carne con i denti
e mettere sulle mie mani la mia vita.
15Mi uccida pure, non me ne dolgo;
voglio solo difendere davanti a lui la mia condotta!
16Questo mi sarà pegno di vittoria,
perché un empio non si presenterebbe davanti a lui.
17Ascoltate bene le mie parole
e il mio esposto sia nei vostri orecchi.
18Ecco, tutto ho preparato per il giudizio,
son convinto che sarò dichiarato innocente.
19Chi vuol muover causa contro di me?
Perché allora tacerò, pronto a morire.
20Solo, assicurami due cose
e allora non mi sottrarrò alla tua presenza;
21allontana da me la tua mano
e il tuo terrore più non mi spaventi;
22poi interrogami pure e io risponderò
oppure parlerò io e tu mi risponderai.
23Quante sono le mie colpe e i miei peccati?
Fammi conoscere il mio misfatto e il mio peccato.
24Perché mi nascondi la tua faccia
e mi consideri come un nemico?
25Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento
e dar la caccia a una paglia secca?
26Poiché scrivi contro di me sentenze amare
e mi rinfacci i miei errori giovanili;
27tu metti i miei piedi in ceppi,
spii tutti i miei passi
e ti segni le orme dei miei piedi.
28Intanto io mi disfò come legno tarlato
o come un vestito corroso da tignola.
1L'uomo, nato di donna,
breve di giorni e sazio di inquietudine,
2come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.
3Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi
e lo chiami a giudizio presso di te?
4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
6distogli lo sguardo da lui e lascialo stare
finché abbia compiuto, come un salariato, la sua
giornata!
7Poiché anche per l'albero c'è speranza:
se viene tagliato, ancora ributta
e i suoi germogli non cessano di crescere;
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
9al sentore dell'acqua rigermoglia
e mette rami come nuova pianta.
10L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?
11Potranno sparire le acque del mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
12ma l'uomo che giace più non s'alzerà,
finché durano i cieli non si sveglierà,
né più si desterà dal suo sonno.
13Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba,
occultarmi, finché sarà passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
14Se l'uomo che muore potesse rivivere,
aspetterei tutti i giorni della mia milizia
finché arrivi per me l'ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei,
l'opera delle tue mani tu brameresti.
16Mentre ora tu conti i miei passi
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto
e tu cancelleresti la mia colpa.
18Ohimè! come un monte finisce in una frana
e come una rupe si stacca dal suo posto,
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell'uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
21Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
22Soltanto i suoi dolori egli sente
e piange sopra di sé.
1Elifaz il Temanita prese a dire:
2Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate
in aria
e riempirsi il ventre di vento d'oriente?
3Si difende egli con parole senza costrutto
e con discorsi inutili?
4Tu anzi distruggi la religione
e abolisci la preghiera innanzi a Dio.
5Sì, la tua malizia suggerisce alla tua bocca
e scegli il linguaggio degli astuti.
6Non io, ma la tua bocca ti condanna
e le tue labbra attestano contro di te.
7Sei forse tu il primo uomo che è nato,
o, prima dei monti, sei venuto al mondo?
8Hai avuto accesso ai segreti consigli di Dio
e ti sei appropriata tu solo la sapienza?
9Che cosa sai tu che noi non sappiamo?
Che cosa capisci che da noi non si comprenda?
10Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canuto
più di tuo padre, carico d'anni.
11Poca cosa sono per te le consolazioni di Dio
e una parola moderata a te rivolta?
12Perché il tuo cuore ti trasporta
e perché fanno cenni i tuoi occhi,
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
14Che cos'è l'uomo perché si ritenga puro,
perché si dica giusto un nato di donna?
15Ecco, neppure dei suoi santi egli ha fiducia
e i cieli non sono puri ai suoi occhi;
16quanto meno un essere abominevole e corrotto,
l'uomo, che beve l'iniquità come acqua.
17Voglio spiegartelo, ascoltami,
ti racconterò quel che ho visto,
18quello che i saggi riferiscono,
non celato ad essi dai loro padri;
19a essi soli fu concessa questa terra,
né straniero alcuno era passato in mezzo a loro.
20Per tutti i giorni della vita il malvagio si
tormenta;
sono contati gli anni riservati al violento.
21Voci di spavento gli risuonano agli orecchi
e in piena pace si vede assalito dal predone.
22Non crede di potersi sottrarre alle tenebre,
egli si sente destinato alla spada.
23Destinato in pasto agli avvoltoi,
sa che gli è preparata la rovina.
24Un giorno tenebroso lo spaventa,
la miseria e l'angoscia l'assalgono
come un re pronto all'attacco,
25perché ha steso contro Dio la sua mano,
ha osato farsi forte contro l'Onnipotente;
26correva contro di lui a testa alta,
al riparo del curvo spessore del suo scudo;
27poiché aveva la faccia coperta di grasso
e pinguedine intorno ai suoi fianchi.
28Avrà dimora in città diroccate,
in case dove non si abita più,
destinate a diventare macerie.
29Non arricchirà, non durerà la sua fortuna,
non metterà radici sulla terra.
30Alle tenebre non sfuggirà,
la vampa seccherà i suoi germogli
e dal vento sarà involato il suo frutto.
31Non confidi in una vanità fallace,
perché sarà una rovina.
32La sua fronda sarà tagliata prima del tempo
e i suoi rami non rinverdiranno più.
33Sarà spogliato come vigna della sua uva ancor
acerba
e getterà via come ulivo i suoi fiori,
34poiché la stirpe dell'empio è sterile
e il fuoco divora le tende dell'uomo venale.
35Concepisce malizia e genera sventura
e nel suo seno alleva delusione.
1Allora rispose:
2Ne ho udite già molte di simili cose!
Siete tutti consolatori molesti.
3Non avran termine le parole campate in aria?
O che cosa ti spinge a rispondere così?
4Anch'io sarei capace di parlare come voi,
se voi foste al mio posto:
vi affogherei con parole
e scuoterei il mio capo su di voi.
5Vi conforterei con la bocca
e il tremito delle mie labbra cesserebbe.
6Ma se parlo, non viene impedito il mio dolore;
se taccio, che cosa lo allontana da me?
7Ora però egli m'ha spossato, fiaccato,
tutto il mio vicinato mi è addosso;
8si è costituito testimone ed è insorto contro di
me:
il mio calunniatore mi accusa in faccia.
9La sua collera mi dilania e mi perseguita;
digrigna i denti contro di me,
il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
10Spalancano la bocca contro di me,
mi schiaffeggiano con insulti,
insieme si alleano contro di me.
11Dio mi consegna come preda all'empio,
e mi getta nelle mani dei malvagi.
12Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha rovinato,
mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato;
ha fatto di me il suo bersaglio.
13I suoi arcieri mi circondano;
mi trafigge i fianchi senza pietà,
versa a terra il mio fiele,
14mi apre ferita su ferita,
mi si avventa contro come un guerriero.
15Ho cucito un sacco sulla mia pelle
e ho prostrato la fronte nella polvere.
16La mia faccia è rossa per il pianto
e sulle mie palpebre v'è una fitta oscurità.
17Non c'è violenza nelle mie mani
e pura è stata la mia preghiera.
18O terra, non coprire il mio sangue
e non abbia sosta il mio grido!
19Ma ecco, fin d'ora il mio testimone è nei cieli,
il mio mallevadore è lassù;
20miei avvocati presso Dio sono i miei lamenti,
mentre davanti a lui sparge lacrime il mio occhio,
21perché difenda l'uomo davanti a Dio,
come un mortale fa con un suo amico;
22poiché passano i miei anni contati
e io me ne vado per una via senza ritorno.
1Il mio spirito vien meno,
i miei giorni si spengono;
non c'è per me che la tomba!
2Non sono io in balìa di beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
3Sii tu la mia garanzia presso di te!
Qual altro vorrebbe stringermi la destra?
4Poiché hai privato di senno la loro mente,
per questo non li lascerai trionfare.
5Come chi invita gli amici a parte del suo pranzo,
mentre gli occhi dei suoi figli languiscono;
6così son diventato ludibrio dei popoli
sono oggetto di scherno davanti a loro.
7Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
8Gli onesti ne rimangono stupiti
e l'innocente s'indigna contro l'empio.
9Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio.
10Su, venite di nuovo tutti:
io non troverò un saggio fra di voi.
11I miei giorni sono passati, svaniti i miei
progetti,
i voti del mio cuore.
12Cambiano la notte in giorno,
la luce - dicono - è più vicina delle tenebre.
13Se posso sperare qualche cosa, la tomba è la mia
casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
14Al sepolcro io grido: "Padre mio sei tu!"
e ai vermi: "Madre mia, sorelle mie voi siete!".
15E la mia speranza dov'è?
Il mio benessere chi lo vedrà?
16Scenderanno forse con me nella tomba
o caleremo insieme nella polvere!
1Bildad il Suchita prese a dire:
2Quando porrai fine alle tue chiacchiere?
Rifletti bene e poi parleremo.
3Perché considerarci come bestie,
ci fai passare per bruti ai tuoi occhi?
4Tu che ti rodi l'anima nel tuo furore,
forse per causa tua sarà abbandonata la terra
e le rupi si staccheranno dal loro posto?
5Certamente la luce del malvagio si spegnerà
e più non brillerà la fiamma del suo focolare.
6La luce si offuscherà nella sua tenda
e la lucerna si estinguerà sopra di lui.
7Il suo energico passo s'accorcerà
e i suoi progetti lo faran precipitare,
8poiché incapperà in una rete con i suoi piedi
e sopra un tranello camminerà.
9Un laccio l'afferrerà per il calcagno,
un nodo scorsoio lo stringerà.
10Gli è nascosta per terra una fune
e gli è tesa una trappola sul sentiero.
11Lo spaventano da tutte le parti terrori
e lo inseguono alle calcagna.
12Diventerà carestia la sua opulenza
e la rovina è lì in piedi al suo fianco.
13Un malanno divorerà la sua pelle,
roderà le sue membra il primogenito della morte.
14Sarà tolto dalla tenda in cui fidava,
per essere trascinato al re dei terrori!
15Potresti abitare nella tenda che non è più sua;
sulla sua dimora si spargerà zolfo.
16Al di sotto, le sue radici si seccheranno,
sopra, saranno tagliati i suoi rami.
17Il suo ricordo sparirà dalla terra
e il suo nome più non si udrà per la contrada.
18Lo getteranno dalla luce nel buio
e dal mondo lo stermineranno.
19Non famiglia, non discendenza avrà nel suo
popolo,
non superstiti nei luoghi della sua dimora.
20Della sua fine stupirà l'occidente
e l'oriente ne prenderà orrore.
21Ecco qual è la sorte dell'iniquo:
questa è la dimora di chi misconosce Dio.
1Giobbe allora rispose:
2Fino a quando mi tormenterete
e mi opprimerete con le vostre parole?
3Son dieci volte che mi insultate
e mi maltrattate senza pudore.
4È poi vero che io abbia mancato
e che persista nel mio errore?
5Non è forse vero che credete di vincere contro di me,
rinfacciandomi la mia abiezione?
6Sappiate dunque che Dio mi ha piegato
e mi ha avviluppato nella sua rete.
7Ecco, grido contro la violenza, ma non ho risposta,
chiedo aiuto, ma non c'è giustizia!
8Mi ha sbarrato la strada perché non passi
e sul mio sentiero ha disteso le tenebre.
9Mi ha spogliato della mia gloria
e mi ha tolto dal capo la corona.
10Mi ha disfatto da ogni parte e io sparisco,
mi ha strappato, come un albero, la speranza.
11Ha acceso contro di me la sua ira
e mi considera come suo nemico.
12Insieme sono accorse le sue schiere
e si sono spianata la strada contro di me;
hanno posto l'assedio intorno alla mia tenda.
13I miei fratelli si sono allontanati da me,
persino gli amici mi si sono fatti stranieri.
14Scomparsi sono vicini e conoscenti,
mi hanno dimenticato gli ospiti di casa;
15da estraneo mi trattano le mie ancelle,
un forestiero sono ai loro occhi.
16Chiamo il mio servo ed egli non risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
17Il mio fiato è ripugnante per mia moglie
e faccio schifo ai figli di mia madre.
18Anche i monelli hanno ribrezzo di me:
se tento d'alzarmi, mi danno la baia.
19Mi hanno in orrore tutti i miei confidenti:
quelli che amavo si rivoltano contro di me.
20Alla pelle si attaccano le mie ossa
e non è salva che la pelle dei miei denti.
21Pietà, pietà di me, almeno voi miei amici,
perché la mano di Dio mi ha percosso!
22Perché vi accanite contro di me, come Dio,
e non siete mai sazi della mia carne?
23Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
24fossero impresse con stilo di ferro sul piombo,
per sempre s'incidessero sulla roccia!
25Io lo so che il mio Vendicatore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
26Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,
senza la mia carne, vedrò Dio.
27Io lo vedrò, io stesso,
e i miei occhi lo contempleranno non da straniero.
Le mie viscere si consumano dentro di me.
28Poiché dite: "Come lo perseguitiamo noi,
se la radice del suo danno è in lui?",
29temete per voi la spada,
poiché punitrice d'iniquità è la spada,
affinché sappiate che c'è un giudice.
1Zofar il Naamatita prese a dire:
2Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere
e perciò v'è questa fretta dentro di me.
3Ho ascoltato un rimprovero per me offensivo,
ma uno spirito, dal mio interno, mi spinge a
replicare.
4Non sai tu che da sempre,
da quando l'uomo fu posto sulla terra,
5il trionfo degli empi è breve
e la gioia del perverso è d'un istante?
6Anche se innalzasse fino al cielo la sua statura
e il suo capo toccasse le nubi,
7come lo sterco sarebbe spazzato per sempre
e chi lo aveva visto direbbe: "Dov'è?".
8Svanirà come un sogno, e non si troverà più,
si dileguerà come visione notturna.
9L'occhio avvezzo a vederlo più non lo vedrà,
né più lo scorgerà la sua dimora.
10I suoi figli dovranno risarcire i poveri,
le loro mani restituiranno le sue ricchezze.
11Le sue ossa erano ancora piene di giovinezza,
ma con lui giacciono nella polvere.
12Se alla sua bocca fu dolce il male,
se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
13assaporandolo senza inghiottirlo,
se lo tratteneva in mezzo al suo palato:
14il suo cibo gli si guasterà nelle viscere,
veleno d'aspidi gli sarà nell'intestino.
15I beni divorati ora rivomita,
Dio glieli caccia fuori dal ventre.
16Veleno d'aspide ha succhiato,
una lingua di vipera lo uccide.
17Non vedrà più ruscelli d'olio,
fiumi di miele e fior di latte;
18renderà i sudati acquisti senza assaggiarli,
come non godrà del frutto del suo commercio,
19perché ha oppresso e abbandonato i miseri,
ha rubato case invece di costruirle;
20perché non ha saputo essere pago dei suoi beni,
con i suoi tesori non si salverà.
21Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
22Nel colmo della sua abbondanza si troverà in
miseria;
ogni sorta di sciagura piomberà su di lui.
23Quando starà per riempire il suo ventre,
Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno,
e gli farà piovere addosso brace.
24Se sfuggirà l'arma di ferro,
lo trafiggerà l'arco di bronzo:
25gli uscirà il dardo dalla schiena,
una spada lucente dal fegato.
Lo assaliranno i terrori;
26tutte le tenebre gli sono riservate.
Lo divorerà un fuoco non acceso da un uomo,
esso consumerà quanto è rimasto nella sua tenda.
27Riveleranno i cieli la sua iniquità
e la terra si alzerà contro di lui.
28Un'alluvione travolgerà la sua casa,
scorrerà nel giorno dell'ira.
29Questa è la sorte che Dio riserva all'uomo
perverso,
la parte a lui decretata da Dio.
1Giobbe rispose:
2Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
3Tollerate che io parli
e, dopo il mio parlare, deridetemi pure.
4Forse io mi lamento di un uomo?
E perché non dovrei perder la pazienza?
5Statemi attenti e resterete stupiti,
mettetevi la mano sulla bocca.
6Se io ci penso, ne sono turbato
e la mia carne è presa da un brivido.
7Perché vivono i malvagi,
invecchiano, anzi sono potenti e gagliardi?
8La loro prole prospera insieme con essi,
i loro rampolli crescono sotto i loro occhi.
9Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
10Il loro toro feconda e non falla,
la vacca partorisce e non abortisce.
11Mandano fuori, come un gregge, i loro ragazzi
e i loro figli saltano in festa.
12Cantano al suono di timpani e di cetre,
si divertono al suono delle zampogne.
13Finiscono nel benessere i loro giorni
e scendono tranquilli negli inferi.
14Eppure dicevano a Dio: "Allontanati da noi,
non vogliamo conoscer le tue vie.
15Chi è l'Onnipotente, perché dobbiamo servirlo?
E che ci giova pregarlo?".
16Non hanno forse in mano il loro benessere?
Il consiglio degli empi non è lungi da lui?
17Quante volte si spegne la lucerna degli empi,
o la sventura piomba su di loro,
e infliggerà loro castighi con ira?
18Diventano essi come paglia di fronte al vento
o come pula in preda all'uragano?
19"Dio serba per i loro figli il suo castigo...".
Ma lo faccia pagare piuttosto a lui stesso e lo senta!
20Veda con i suoi occhi la sua rovina
e beva dell'ira dell'Onnipotente!
21Che cosa gli importa infatti della sua casa dopo
di sé,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
22S'insegna forse la scienza a Dio,
a lui che giudica gli esseri di lassù?
23Uno muore in piena salute,
tutto tranquillo e prospero;
24i suoi fianchi sono coperti di grasso
e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
25Un altro muore con l'amarezza in cuore
senza aver mai gustato il bene.
26Nella polvere giacciono insieme
e i vermi li ricoprono.
27Ecco, io conosco i vostri pensieri
e gli iniqui giudizi che fate contro di me!
28Infatti, voi dite: "Dov'è la casa del
prepotente,
dove sono le tende degli empi?".
29Non avete interrogato quelli che viaggiano?
Non potete negare le loro prove,
30che nel giorno della sciagura è risparmiato il
malvagio
e nel giorno dell'ira egli la scampa.
31Chi gli rimprovera in faccia la sua condotta
e di quel che ha fatto chi lo ripaga?
32Egli sarà portato al sepolcro,
sul suo tumulo si veglia
33e gli sono lievi le zolle della tomba.
Trae dietro di sé tutti gli uomini
e innanzi a sé una folla senza numero.
34Perché dunque mi consolate invano,
mentre delle vostre risposte non resta che inganno?
1Elifaz il Temanita prese a dire:
2Può forse l'uomo giovare a Dio,
se il saggio giova solo a se stesso?
3Quale interesse ne viene all'Onnipotente che tu sia
giusto
o che vantaggio ha, se tieni una condotta integra?
4Forse per la tua pietà ti punisce
e ti convoca in giudizio?
5O non piuttosto per la tua grande malvagità
e per le tue iniquità senza limite?
6Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratelli
e delle vesti hai spogliato gli ignudi.
7Non hai dato da bere all'assetato
e all'affamato hai rifiutato il pane,
8la terra l'ha il prepotente
e vi abita il tuo favorito.
9Le vedove hai rimandato a mani vuote
e le braccia degli orfani hai rotto.
10Ecco perché d'intorno a te ci sono lacci
e un improvviso spavento ti sorprende.
11Tenebra è la tua luce e più non vedi
e la piena delle acque ti sommerge.
12Ma Dio non è nell'alto dei cieli?
Guarda il vertice delle stelle: quanto sono alte!
13E tu dici: "Che cosa sa Dio?
Può giudicare attraverso la caligine?
14Le nubi gli fanno velo e non vede
e sulla volta dei cieli passeggia".
15Vuoi tu seguire il sentiero d'un tempo,
già battuto da uomini empi,
16che prima del tempo furono portati via,
quando un fiume si era riversato sulle loro
fondamenta?
17Dicevano a Dio: "Allontànati da noi!
Che cosa ci può fare l'Onnipotente?".
18Eppure egli aveva riempito le loro case di beni,
anche se i propositi degli empi erano lontani da lui.
19I giusti ora vedono e ne godono
e l'innocente si beffa di loro:
20"Sì, certo è stata annientata la loro fortuna
e il fuoco ne ha divorati gli avanzi!".
21Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,
ne riceverai un gran vantaggio.
22Accogli la legge dalla sua bocca
e poni le sue parole nel tuo cuore.
23Se ti rivolgerai all'Onnipotente con umiltà,
se allontanerai l'iniquità dalla tua tenda,
24se stimerai come polvere l'oro
e come ciottoli dei fiumi l'oro di Ofir,
25allora sarà l'Onnipotente il tuo oro
e sarà per te argento a mucchi.
26Allora sì, nell'Onnipotente ti delizierai
e alzerai a Dio la tua faccia.
27Lo supplicherai ed egli t'esaudirà
e tu scioglierai i tuoi voti.
28Deciderai una cosa e ti riuscirà
e sul tuo cammino splenderà la luce.
29Egli umilia l'alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha gli occhi bassi.
30Egli libera l'innocente;
tu sarai liberato per la purezza delle tue mani.
1Giobbe allora rispose:
2Ancor oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano grava sopra i miei gemiti.
3Oh, potessi sapere dove trovarlo,
potessi arrivare fino al suo trono!
4Esporrei davanti a lui la mia causa
e avrei piene le labbra di ragioni.
5Verrei a sapere le parole che mi risponde
e capirei che cosa mi deve dire.
6Con sfoggio di potenza discuterebbe con me?
Se almeno mi ascoltasse!
7Allora un giusto discuterebbe con lui
e io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
8Ma se vado in avanti, egli non c'è,
se vado indietro, non lo sento.
9A sinistra lo cerco e non lo scorgo,
mi volgo a destra e non lo vedo.
10Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi prova al crogiuolo, come oro puro io ne esco.
11Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
12dai comandi delle sue labbra non mi sono
allontanato,
nel cuore ho riposto i detti della sua bocca.
13Se egli sceglie, chi lo farà cambiare?
Ciò che egli vuole, lo fa.
14Compie, certo, il mio destino
e di simili piani ne ha molti.
15Per questo davanti a lui sono atterrito,
ci penso e ho paura di lui.
16Dio ha fiaccato il mio cuore,
l'Onnipotente mi ha atterrito;
17non sono infatti perduto a causa della tenebra,
né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.
1Perché l'Onnipotente non si riserva i suoi tempi
e i suoi fedeli non vedono i suoi giorni?
2I malvagi spostano i confini,
rubano le greggi e le menano al pascolo;
3portano via l'asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
4Spingono i poveri fuori strada,
tutti i miseri del paese vanno a nascondersi.
5Eccoli, come ònagri nel deserto
escono per il lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di vitto;
la steppa offre loro cibo per i figli.
6Mietono nel campo non loro;
racimolano la vigna del malvagio.
7Nudi passan la notte, senza panni,
non hanno da coprirsi contro il freddo.
8Dagli scrosci dei monti sono bagnati,
per mancanza di rifugi si aggrappano alle rocce.
9Rapiscono con violenza l'orfano
e prendono in pegno ciò che copre il povero.
10Ignudi se ne vanno, senza vesti
e affamati portano i covoni.
11Tra i filari frangono le olive,
pigiano l'uva e soffrono la sete.
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l'anima dei feriti grida aiuto:
Dio non presta attenzione alle loro preghiere.
13Altri odiano la luce,
non ne vogliono riconoscere le vie
né vogliono batterne i sentieri.
14Quando non c'è luce, si alza l'omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte si aggira il ladro
e si mette un velo sul volto.
15L'occhio dell'adultero spia il buio
e pensa: "Nessun occhio mi osserva!".
16Nelle tenebre forzano le case,
di giorno se ne stanno nascosti:
non vogliono saperne della luce;
17l'alba è per tutti loro come spettro di morte;
quando schiarisce, provano i terrori del buio fondo.
18Fuggono veloci di fronte al giorno;
maledetta è la loro porzione di campo sulla terra,
non si volgono più per la strada delle vigne.
19Come siccità e calore assorbono le acque nevose,
così la morte rapisce il peccatore.
20Il seno che l'ha portato lo dimentica,
i vermi ne fanno la loro delizia,
non se ne conserva la memoria
ed è troncata come un albero l'iniquità.
21Egli maltratta la sterile che non genera
e non fa del bene alla vedova.
22Ma egli con la sua forza trascina i potenti,
sorge quando più non può contare sulla vita.
23Anche Dio gli concede sicurezza ed egli sta saldo,
ma i suoi occhi sono sopra la sua condotta.
24Salgono in alto per un poco, poi non sono più,
sono buttati giù come tutti i mortali,
falciati come la testa di una spiga.
25Non è forse così? Chi può smentirmi
e ridurre a nulla le mie parole?
1Bildad il Suchita prese a dire:
2V'è forse dominio e paura presso Colui
Che mantiene la pace nell'alto dei cieli?
3Si possono forse contare le sue schiere?
E sopra chi non sorge la sua luce?
4Come può giustificarsi un uomo davanti a Dio
e apparire puro un nato di donna?
5Ecco, la luna stessa manca di chiarore
e le stelle non sono pure ai suoi occhi:
6quanto meno l'uomo, questo verme,
l'essere umano, questo bruco!
1Giobbe rispose:
2Quanto aiuto hai dato al debole
e come hai soccorso il braccio senza forza!
3Quanti buoni consigli hai dato all'ignorante
e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
4A chi hai tu rivolto la parola
e qual è lo spirito che da te è uscito?
5I morti tremano sotto terra,
come pure le acque e i loro abitanti.
6Nuda è la tomba davanti a lui
e senza velo è l'abisso.
7Egli stende il settentrione sopra il vuoto,
tiene sospesa la terra sopra il nulla.
8Rinchiude le acque dentro le nubi,
e le nubi non si squarciano sotto il loro peso.
9Copre la vista del suo trono
stendendovi sopra la sua nube.
10Ha tracciato un cerchio sulle acque,
sino al confine tra la luce e le tenebre.
11Le colonne del cielo si scuotono,
sono prese da stupore alla sua minaccia.
12Con forza agita il mare
e con intelligenza doma Raab.
13Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14Ecco, questi non sono che i margini delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che noi ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?
1Giobbe continuò a dire:
2Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio
diritto,
per l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'animo,
3finché ci sarà in me un soffio di vita,
e l'alito di Dio nelle mie narici,
4mai le mie labbra diranno falsità
e la mia lingua mai pronunzierà menzogna!
5Lungi da me che io mai vi dia ragione;
fino alla morte non rinunzierò alla mia integrità.
6Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere,
la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei
giorni.
7Sia trattato come reo il mio nemico
e il mio avversario come un ingiusto.
8Che cosa infatti può sperare l'empio, quando
finirà,
quando Dio gli toglierà la vita?
9Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui?
10Porrà forse la sua compiacenza nell'Onnipotente?
Potrà forse invocare Dio in ogni momento?
11Io vi mostrerò la mano di Dio,
non vi celerò i pensieri dell'Onnipotente.
12Ecco, voi tutti lo vedete;
perché dunque vi perdete in cose vane?
13Questa è la sorte che Dio riserva al malvagio
e la porzione che i violenti ricevono
dall'Onnipotente.
14Se ha molti figli, saranno per la spada
e i suoi discendenti non avranno pane da sfamarsi;
15i superstiti li seppellirà la peste
e le loro vedove non faranno lamento.
16Se ammassa argento come la polvere
e come fango si prepara vesti:
17egli le prepara, ma il giusto le indosserà
e l'argento lo spartirà l'innocente.
18Ha costruito la casa come fragile nido
e come una capanna fatta da un guardiano.
19Si corica ricco, ma per l'ultima volta,
quando apre gli occhi, non avrà più nulla.
20Di giorno il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce il turbine;
21il vento d'oriente lo solleva e se ne va,
lo strappa lontano dal suo posto.
22Dio lo bersaglia senza pietà;
tenta di sfuggire alla sua mano.
23Si battono le mani contro di lui
e si fischia su di lui dal luogo dove abita.
1Certo, per l'argento vi sono miniere
e per l'oro luoghi dove esso si raffina.
2Il ferro si cava dal suolo
e la pietra fusa libera il rame.
3L'uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all'estremo limite
le rocce nel buio più fondo.
4Forano pozzi lungi dall'abitato
coloro che perdono l'uso dei piedi:
pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano.
5Una terra, da cui si trae pane,
di sotto è sconvolta come dal fuoco.
6Le sue pietre contengono zaffiri
e oro la sua polvere.
7L'uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
8non battuto da bestie feroci,
né mai attraversato dal leopardo.
9Contro la selce l'uomo porta la mano,
sconvolge le montagne:
10nelle rocce scava gallerie
e su quanto è prezioso posa l'occhio:
11scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si trae?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
13L'uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
14L'abisso dice: "Non è in me!"
e il mare dice: "Neppure presso di me!".
15Non si scambia con l'oro più scelto,
né per comprarla si pesa l'argento.
16Non si acquista con l'oro di Ofir,
con il prezioso berillo o con lo zaffiro.
17Non la pareggia l'oro e il cristallo,
né si permuta con vasi di oro puro.
18Coralli e perle non meritano menzione,
vale più scoprire la sapienza che le gemme.
19Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;
con l'oro puro non si può scambiare a peso.
20Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
21È nascosta agli occhi di ogni vivente
ed è ignota agli uccelli del cielo.
22L'abisso e la morte dicono:
"Con gli orecchi ne udimmo la fama".
23Dio solo ne conosce la via,
lui solo sa dove si trovi,
24perché volge lo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede quanto è sotto la volta del cielo.
25Quando diede al vento un peso
e ordinò alle acque entro una misura,
26quando impose una legge alla pioggia
e una via al lampo dei tuoni;
27allora la vide e la misurò,
la comprese e la scrutò appieno
28e disse all'uomo:
"Ecco, temere Dio, questo è sapienza
e schivare il male, questo è intelligenza".
1Giobbe continuò a pronunziare le sue sentenze e disse:
2Oh, potessi tornare com'ero ai mesi di un tempo,
ai giorni in cui Dio mi proteggeva,
3quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
4com'ero ai giorni del mio autunno,
quando Dio proteggeva la mia tenda,
5quando l'Onnipotente era ancora con me
e i giovani mi stavano attorno;
6quando mi lavavo in piedi nel latte
e la roccia mi versava ruscelli d'olio!
7Quando uscivo verso la porta della città
e sulla piazza ponevo il mio seggio:
8vedendomi, i giovani si ritiravano
e i vecchi si alzavano in piedi;
9i notabili sospendevano i discorsi
e si mettevan la mano sulla bocca;
10la voce dei capi si smorzava
e la loro lingua restava fissa al palato;
11con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice,
con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza,
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto,
l'orfano che ne era privo.
13La benedizione del morente scendeva su di me
e al cuore della vedova infondevo la gioia.
14Mi ero rivestito di giustizia come di un
vestimento;
come mantello e turbante era la mia equità.
15Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
16Padre io ero per i poveri
ed esaminavo la causa dello sconosciuto;
17rompevo la mascella al perverso
e dai suoi denti strappavo la preda.
18Pensavo: "Spirerò nel mio nido
e moltiplicherò come sabbia i miei giorni".
19La mia radice avrà adito alle acque
e la rugiada cadrà di notte sul mio ramo.
20La mia gloria sarà sempre nuova
e il mio arco si rinforzerà nella mia mano.
21Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
22Dopo le mie parole non replicavano
e su di loro scendevano goccia a goccia i miei detti.
23Mi attendevano come si attende la pioggia
e aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
24Se a loro sorridevo, non osavano crederlo,
né turbavano la serenità del mio volto.
25Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo,
e vi rimanevo come un re fra i soldati
o come un consolatore d'afflitti.
1Ora invece si ridono di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dalla indigenza e dalla fame,
brucano per l'arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Cacciati via dal consorzio umano,
a loro si grida dietro come al ladro;
6sì che dimorano in valli orrende,
nelle caverne della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
e sotto i roveti si adunano;
8razza ignobile, anzi razza senza nome,
sono calpestati più della terra.
9Ora io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
e non si astengono dallo sputarmi in faccia!
11Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha
abbattuto,
essi han rigettato davanti a me ogni freno.
12A destra insorge la ragazzaglia;
smuovono i miei passi
e appianano la strada contro di me per perdermi.
13Hanno demolito il mio sentiero,
cospirando per la mia disfatta
e nessuno si oppone a loro.
14Avanzano come attraverso una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia grandezza
e come nube è passata la mia felicità.
16Ora mi consumo
e mi colgono giorni d'afflizione.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe per l'accollatura della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango:
son diventato polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21Tu sei un duro avversario verso di me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove si riunisce ogni vivente.
24Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera,
né per la sua sventura invoca aiuto.
25Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri
e non mi sono afflitto per l'indigente?
26Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d'affanno mi assalgono.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30La mia pelle si è annerita, mi si stacca
e le mie ossa bruciano dall'arsura.
31La mia cetra serve per lamenti
e il mio flauto per la voce di chi piange.
1Avevo stretto con gli occhi un patto
di non fissare neppure una vergine.
2Che parte mi assegna Dio di lassù
e che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto?
3Non è forse la rovina riservata all'iniquo
e la sventura per chi compie il male?
4Non vede egli la mia condotta
e non conta tutti i miei passi?
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconoscerà la mia integrità.
7Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguito i miei occhi,
se alla mia mano si è attaccata sozzura,
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore fu sedotto da una donna
e ho spiato alla porta del mio prossimo,
10mia moglie macini per un altro
e altri ne abusino;
11difatti quello è uno scandalo,
un delitto da deferire ai giudici,
12quello è un fuoco che divora fino alla
distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13Se ho negato i diritti del mio schiavo
e della schiava in lite con me,
14che farei, quando Dio si alzerà,
e, quando farà l'inchiesta, che risponderei?
15Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto
anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel seno?
16Mai ho rifiutato quanto brama il povero,
né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
17mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano,
18poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin
dall'infanzia
e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.
19Se mai ho visto un misero privo di vesti
o un povero che non aveva di che coprirsi,
20se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi,
o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato;
21se contro un innocente ho alzato la mano,
perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava,
22mi si stacchi la spalla dalla nuca
e si rompa al gomito il mio braccio,
23perché mi incute timore la mano di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24Se ho riposto la mia speranza nell'oro
e all'oro fino ho detto: "Tu sei la mia fiducia";
25se godevo perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano;
26se vedendo il sole risplendere
e la luna chiara avanzare,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale,
perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
29Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico
e ho esultato perché lo colpiva la sventura,
30io che non ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurando la sua morte con imprecazioni?
31Non diceva forse la gente della mia tenda:
"A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?".
32All'aperto non passava la notte lo straniero
e al viandante aprivo le mie porte.
33Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia
colpa,
tenendo celato il mio delitto in petto,
34come se temessi molto la folla,
e il disprezzo delle tribù mi spaventasse,
sì da starmene zitto senza uscire di casa.
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
36vorrei certo portarlo sulle mie spalle
e cingerlo come mio diadema!
37Il numero dei miei passi gli manifesterei
e mi presenterei a lui come sovrano.
38Se contro di me grida la mia terra
e i suoi solchi piangono con essa;
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,
40in luogo di frumento, getti spine,
ed erbaccia al posto dell'orzo.
(31,40b) Quando Giobbe ebbe
finito di parlare, 1quei tre uomini cessarono di rispondere a
Giobbe, perché egli si riteneva giusto. 2Allora si accese lo sdegno
di Eliu, figlio di Barachele il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno
contro Giobbe, perché pretendeva d'aver ragione di fronte a Dio; 3si
accese di sdegno anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato di
che rispondere, sebbene avessero dichiarato Giobbe colpevole. 4Però
Eliu aveva aspettato, mentre essi parlavano con Giobbe, perché erano più vecchi
di lui in età. 5Quando dunque vide che sulla bocca di questi tre
uomini non vi era più alcuna risposta, Eliu si accese di sdegno.
6Presa dunque la parola, Eliu, figlio di Barachele il Buzita, disse:
Giovane io sono di anni
e voi siete già canuti;
per questo ho esitato per rispetto
a manifestare a voi il mio sapere.
7Pensavo: Parlerà l'età
e i canuti insegneranno la sapienza.
8Ma certo essa è un soffio nell'uomo;
l'ispirazione dell'Onnipotente lo fa intelligente.
9Non sono i molti anni a dar la sapienza,
né sempre i vecchi distinguono ciò che è giusto.
10Per questo io oso dire: Ascoltatemi;
anch'io esporrò il mio sapere.
11Ecco, ho atteso le vostre parole,
ho teso l'orecchio ai vostri argomenti.
Finché andavate in cerca di argomenti
12su di voi fissai l'attenzione.
Ma ecco, nessuno ha potuto convincere Giobbe,
nessuno tra di voi risponde ai suoi detti.
13Non dite: Noi abbiamo trovato la sapienza,
ma lo confuti Dio, non l'uomo!
14Egli non mi ha rivolto parole,
e io non gli risponderò con le vostre parole.
15Sono vinti, non rispondono più,
mancano loro le parole.
16Ho atteso, ma poiché non parlano più,
poiché stanno lì senza risposta,
17voglio anch'io dire la mia parte,
anch'io esporrò il mio parere;
18mi sento infatti pieno di parole,
mi preme lo spirito che è dentro di me.
19Ecco, dentro di me c'è come vino senza sfogo,
come vino che squarcia gli otri nuovi.
20Parlerò e mi sfogherò,
aprirò le labbra e risponderò.
21Non guarderò in faccia ad alcuno,
non adulerò nessuno,
22perché io non so adulare:
altrimenti il mio creatore in breve mi eliminerebbe.
1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
ad ogni mia parola porgi l'orecchio.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà sagge parole
e le mie labbra parleranno chiaramente.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
5Se puoi, rispondimi,
prepàrati davanti a me, sta' pronto.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio
e anch'io sono stato tratto dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me,
né graverò su di te la mano.
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
9"Puro son io, senza peccato,
io sono mondo, non ho colpa;
10ma egli contro di me trova pretesti
e mi stima suo nemico;
11pone in ceppi i miei piedi
e spia tutti i miei passi!".
12Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione.
Dio è infatti più grande dell'uomo.
13Perché ti lamenti di lui,
se non risponde ad ogni tua parola?
14Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
15Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
16apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
17per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio,
18per preservarne l'anima dalla fossa
e la sua vita dalla morte violenta.
19Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
21quando la sua carne si consuma a vista d'occhio
e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,
22quando egli si avvicina alla fossa
e la sua vita alla dimora dei morti.
23Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica:
"Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto",
25allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù,
tornerà ai giorni della sua adolescenza:
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.
27Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
"Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;
28mi ha scampato dalla fossa
e la mia vita rivede la luce".
29Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l'uomo,
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
31Attendi, Giobbe, ascoltami,
taci e io parlerò:
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché vorrei darti ragione;
33se no, tu ascoltami
e io ti insegnerò la sapienza.
1Eliu continuò a dire:
2Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, sapienti, porgetemi l'orecchio,
3Perché l'orecchio distingue le parole,
come il palato assapora i cibi.
4Esploriamo noi ciò che è giusto,
indaghiamo fra di noi quale sia il bene:
5poiché Giobbe ha detto: "Io son giusto,
ma Dio mi ha tolto il mio diritto;
6contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga benché senza colpa".
7Chi è come Giobbe
che beve, come l'acqua, l'insulto,
8che fa la strada in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
9Poiché egli ha detto: "Non giova all'uomo
essere in buona grazia con Dio".
10Perciò ascoltatemi, uomini di senno:
lungi da Dio l'iniquità
e dall'Onnipotente l'ingiustizia!
11Poiché egli ripaga l'uomo secondo il suo operato
e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l'Onnipotente non sovverte il diritto!
13Chi mai gli ha affidato la terra
e chi ha disposto il mondo intero?
14Se egli richiamasse il suo spirito a sé
e a sé ritraesse il suo soffio,
15ogni carne morirebbe all'istante
e l'uomo ritornerebbe in polvere.
16Se hai intelletto, ascolta bene questo,
porgi l'orecchio al suono delle mie parole.
17Può mai governare chi odia il diritto?
E tu osi condannare il Gran Giusto?
18lui che dice ad un re: "Iniquo!"
e ai principi: "Malvagi!",
19lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce al povero il ricco,
perché tutti costoro sono opera delle sue mani?
20In un istante muoiono e nel cuore della notte
sono colpiti i potenti e periscono;
e senza sforzo rimuove i tiranni,
21poiché egli tiene gli occhi sulla condotta
dell'uomo
e vede tutti i suoi passi.
22Non vi è tenebra, non densa oscurità,
dove possano nascondersi i malfattori.
23Poiché non si pone all'uomo un termine
per comparire davanti a Dio in giudizio:
24egli fiacca i potenti, senza fare inchieste,
e colloca altri al loro posto.
25Poiché conosce le loro opere,
li travolge nella notte e sono schiacciati;
26come malvagi li percuote,
li colpisce alla vista di tutti;
27perché si sono allontanati da lui
e di tutte le sue vie non si sono curati,
28sì da far giungere fino a lui il grido
dell'oppresso e fargli udire il lamento dei poveri.
29Se egli tace, chi lo può condannare?
Se vela la faccia, chi lo può vedere?
Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
30perché non regni un uomo perverso,
perché il popolo non abbia inciampi.
31Si può dunque dire a Dio:
"Porto la pena, senza aver fatto il male;
32se ho peccato, mostramelo;
se ho commesso l'iniquità, non lo farò più"?
33Forse, secondo le tue idee dovrebbe ricompensare,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Poiché tu devi scegliere, non io,
di', dunque, quello che sai.
34Gli uomini di senno mi diranno
con l'uomo saggio che mi ascolta:
35"Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senno".
36Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
37perché aggiunge al suo peccato la rivolta,
in mezzo a noi batte le mani
e moltiplica le parole contro Dio.
1Eliu riprese a dire:
2Ti pare di aver pensato cosa giusta,
quando dicesti: "Ho ragione davanti a Dio"?
3O quando hai detto: "Che te ne importa?
Che utilità ne ho dal mio peccato"?
4Risponderò a te con discorsi
e ai tuoi amici insieme con te.
5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi: sono più alte di te.
6Se pecchi, che gli fai?
Se moltiplichi i tuoi delitti, che danno gli arrechi?
7Se tu sei giusto, che cosa gli dai
o che cosa riceve dalla tua mano?
8Su un uomo come te ricade la tua malizia,
su un figlio d'uomo la tua giustizia!
9Si grida per la gravità dell'oppressione,
si invoca aiuto sotto il braccio dei potenti,
10ma non si dice: "Dov'è quel Dio che mi ha
creato,
che concede nella notte canti di gioia;
11che ci rende più istruiti delle bestie
selvatiche,
che ci fa più saggi degli uccelli del cielo?".
12Si grida, allora, ma egli non risponde
di fronte alla superbia dei malvagi.
13Certo è falso dire: "Dio non ascolta
e l'Onnipotente non presta attenzione";
14più ancora quando tu dici che non lo vedi,
che la tua causa sta innanzi a lui e tu in lui speri;
15così pure quando dici che la sua ira non punisce
né si cura molto dell'iniquità.
16Giobbe dunque apre invano la sua bocca
e senza cognizione moltiplica le chiacchiere.
1Eliu continuò a dire:
2Abbi un po' di pazienza e io te lo dimostrerò,
perché in difesa di Dio c'è altro da dire.
3Prenderò da lontano il mio sapere
e renderò giustizia al mio creatore,
4poiché non è certo menzogna il mio parlare:
un uomo di perfetta scienza è qui con te.
5Ecco, Dio è grande e non si ritratta,
egli è grande per fermezza di cuore.
6Non lascia vivere l'iniquo
e rende giustizia ai miseri.
7Non toglie gli occhi dai giusti,
li fa sedere sul trono con i re
e li esalta per sempre.
8Se talvolta essi sono avvinti in catene,
se sono stretti dai lacci dell'afflizione,
9fa loro conoscere le opere loro
e i loro falli, perché superbi;
10apre loro gli orecchi per la correzione
e ordina che si allontanino dalla iniquità.
11Se ascoltano e si sottomettono,
chiuderanno i loro giorni nel benessere
e i loro anni nelle delizie.
12Ma se non vorranno ascoltare,
di morte violenta periranno,
spireranno senza neppure saperlo.
13I perversi di cuore accumulano l'ira;
non invocano aiuto, quando Dio li avvince in catene:
14si spegne in gioventù la loro anima,
e la loro vita all'età dei dissoluti.
15Ma egli libera il povero con l'afflizione,
gli apre l'udito con la sventura.
16Anche te intende sottrarre dal morso
dell'angustia:
avrai in cambio un luogo ampio, non ristretto
e la tua tavola sarà colma di vivande grasse.
17Ma se colmi la misura con giudizi da empio,
giudizio e condanna ti seguiranno.
18La collera non ti trasporti alla bestemmia,
l'abbondanza dell'espiazione non ti faccia fuorviare.
19Può forse farti uscire dall'angustia il tuo
grido,
con tutti i tentativi di forza?
20Non sospirare quella notte,
in cui i popoli vanno al loro luogo.
21Bada di non volgerti all'iniquità,
poiché per questo sei stato provato dalla miseria.
22Ecco, Dio è sublime nella sua potenza;
chi come lui è temibile?
23Chi mai gli ha imposto il suo modo d'agire
o chi mai ha potuto dirgli: "Hai agito male?".
24Ricordati che devi esaltare la sua opera,
che altri uomini hanno cantato.
25Ogni uomo la contempla,
il mortale la mira da lontano.
26Ecco, Dio è così grande, che non lo
comprendiamo:
il numero dei suoi anni è incalcolabile.
27Egli attrae in alto le gocce dell'acqua
e scioglie in pioggia i suoi vapori,
28che le nubi riversano
e grondano sull'uomo in grande quantità.
31In tal modo sostenta i popoli
e offre alimento in abbondanza.
29Chi inoltre può comprendere la distesa delle
nubi,
i fragori della sua dimora?
30Ecco, espande sopra di esso il suo vapore
e copre le profondità del mare.
32Arma le mani di folgori
e le scaglia contro il bersaglio.
33Lo annunzia il suo fragore,
riserva d'ira contro l'iniquità.
1Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
2Udite, udite, il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
3Il lampo si diffonde sotto tutto il cielo
e il suo bagliore giunge ai lembi della terra;
4dietro di esso brontola il tuono,
mugghia con il suo fragore maestoso
e nulla arresta i fulmini,
da quando si è udita la sua voce;
5mirabilmente tuona Dio con la sua voce
opera meraviglie che non comprendiamo!
6Egli infatti dice alla neve: "Cadi sulla terra"
e alle piogge dirotte: "Siate violente".
7Rinchiude ogni uomo in casa sotto sigillo,
perché tutti riconoscano la sua opera.
8Le fiere si ritirano nei loro ripari
e nelle loro tane si accovacciano.
9Dal mezzogiorno avanza l'uragano
e il freddo dal settentrione.
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio
e la distesa dell'acqua si congela.
11Carica di umidità le nuvole
e le nubi ne diffondono le folgori.
12Egli le fa vagare dappertutto
secondo i suoi ordini,
perché eseguiscano quanto comanda loro
sul mondo intero.
13Le manda o per castigo della terra
o in segno di bontà.
14Porgi l'orecchio a questo, Giobbe, soffèrmati
e considera le meraviglie di Dio.
15Sai tu come Dio le diriga
e come la sua nube produca il lampo?
16Conosci tu come la nube si libri in aria,
i prodigi di colui che tutto sa?
17Come le tue vesti siano calde
quando non soffia l'austro e la terra riposa?
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento,
solido come specchio di metallo fuso?
19Insegnaci che cosa dobbiamo dirgli.
Noi non parleremo per l'oscurità.
20Gli si può forse ordinare: "Parlerò io?".
O un uomo può dire che è sopraffatto?
21Ora diventa invisibile la luce,
oscurata in mezzo alle nubi:
ma tira il vento e le spazza via.
22Dal nord giunge un aureo chiarore,
intorno a Dio è tremenda maestà.
23L}Onnipotente noi non lo possiamo raggiungere,
sublime in potenza e rettitudine
e grande per giustizia: egli non ha da rispondere.
24Perciò gli uomini lo temono:
a lui la venerazione di tutti i saggi di mente.
1Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine:
2Chi è costui che oscura il consiglio
con parole insipienti?
3Cingiti i fianchi come un prode,
io t'interrogherò e tu mi istruirai.
4Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra?
Dillo, se hai tanta intelligenza!
5Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai,
o chi ha teso su di essa la misura?
6Dove sono fissate le sue basi
o chi ha posto la sua pietra angolare,
7mentre gioivano in coro le stelle del mattino
e plaudivano tutti i figli di Dio?
8Chi ha chiuso tra due porte il mare,
quando erompeva uscendo dal seno materno,
9quando lo circondavo di nubi per veste
e per fasce di caligine folta?
10Poi gli ho fissato un limite
e gli ho messo chiavistello e porte
11e ho detto: "Fin qui giungerai e non oltre
e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde".
12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all'aurora,
13perché essa afferri i lembi della terra
e ne scuota i malvagi?
14Si trasforma come creta da sigillo
e si colora come un vestito.
15È sottratta ai malvagi la loro luce
ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.
16Sei mai giunto alle sorgenti del mare
e nel fondo dell'abisso hai tu passeggiato?
17Ti sono state indicate le porte della morte
e hai visto le porte dell'ombra funerea?
18Hai tu considerato le distese della terra?
Dillo, se sai tutto questo!
19Per quale via si va dove abita la luce
e dove hanno dimora le tenebre
20perché tu le conduca al loro dominio
o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa?
21Certo, tu lo sai, perché allora eri nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
22Sei mai giunto ai serbatoi della neve,
hai mai visto i serbatoi della grandine,
23che io riserbo per il tempo della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
24Per quali vie si espande la luce,
si diffonde il vento d'oriente sulla terra?
25Chi ha scavato canali agli acquazzoni
e una strada alla nube tonante,
26per far piovere sopra una terra senza uomini,
su un deserto dove non c'è nessuno,
27per dissetare regioni desolate e squallide
e far germogliare erbe nella steppa?
28Ha forse un padre la pioggia?
O chi mette al mondo le gocce della rugiada?
29Dal seno di chi è uscito il ghiaccio
e la brina del cielo chi l'ha generata?
30Come pietra le acque induriscono
e la faccia dell'abisso si raggela.
31Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi
o sciogliere i vincoli di Orione?
32Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino
o puoi guidare l'Orsa insieme con i suoi figli?
33Conosci tu le leggi del cielo
o ne applichi le norme sulla terra?
34Puoi tu alzare la voce fino alle nubi
e farti coprire da un rovescio di acqua?
35Scagli tu i fulmini e partono
dicendoti: "Eccoci!"?
36Chi ha elargito all'ibis la sapienza
o chi ha dato al gallo intelligenza?
37Chi può con sapienza calcolare le nubi
e chi riversa gli otri del cielo,
38quando si fonde la polvere in una massa
e le zolle si attaccano insieme?
39Vai tu a caccia di preda per la leonessa
e sazi la fame dei leoncini,
40quando sono accovacciati nelle tane
o stanno in agguato fra le macchie?
41Chi prepara al corvo il suo pasto,
quando i suoi nati gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?
1Sai tu quando figliano le camozze
e assisti al parto delle cerve?
2Conti tu i mesi della loro gravidanza
e sai tu quando devono figliare?
3Si curvano e depongono i figli,
metton fine alle loro doglie.
4Robusti sono i loro figli, crescono in campagna,
partono e non tornano più da esse.
5Chi lascia libero l'asino selvatico
e chi scioglie i legami dell'ònagro,
6al quale ho dato la steppa per casa
e per dimora la terra salmastra?
7Del fracasso della città se ne ride
e gli urli dei guardiani non ode.
8Gira per le montagne, sua pastura,
e va in cerca di quanto è verde.
9Il bufalo si lascerà piegare a servirti
o a passar la notte presso la tua greppia?
10Potrai legarlo con la corda per fare il solco
o fargli erpicare le valli dietro a te?
11Ti fiderai di lui, perché la sua forza è grande
e a lui affiderai le tue fatiche?
12Conterai su di lui, che torni
e raduni la tua messe sulla tua aia?
13L'ala dello struzzo batte festante,
ma è forse penna e piuma di cicogna?
14Abbandona infatti alla terra le uova
e sulla polvere le lascia riscaldare.
15Dimentica che un piede può schiacciarle,
una bestia selvatica calpestarle.
16Tratta duramente i figli, come se non fossero
suoi,
della sua inutile fatica non si affanna,
17perché Dio gli ha negato la saggezza
e non gli ha dato in sorte discernimento.
18Ma quando giunge il saettatore, fugge agitando le
ali:
si beffa del cavallo e del suo cavaliere.
19Puoi tu dare la forza al cavallo
e vestire di fremiti il suo collo?
20Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo?
Il suo alto nitrito incute spavento.
21Scalpita nella valle giulivo
e con impeto va incontro alle armi.
22Sprezza la paura, non teme,
né retrocede davanti alla spada.
23Su di lui risuona la faretra,
il luccicar della lancia e del dardo.
24Strepitando, fremendo, divora lo spazio
e al suono della tromba più non si tiene.
25Al primo squillo grida: "Aah!..."
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi, il fragor della mischia.
26Forse per il tuo senno si alza in volo lo sparviero
e spiega le ali verso il sud?
27O al tuo comando l'aquila s'innalza
e pone il suo nido sulle alture?
28Abita le rocce e passa la notte
sui denti di rupe o sui picchi.
29Di lassù spia la preda,
lontano scrutano i suoi occhi.
30I suoi aquilotti succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova.
1Il Signore riprese e disse a Giobbe:
2Il censore vorrà ancora contendere con l'Onnipotente?
L'accusatore di Dio risponda!
3Giobbe rivolto al Signore disse:
4Ecco, sono ben meschino: che ti posso rispondere?
Mi metto la mano sulla bocca.
5Ho parlato una volta, ma non replicherò.
ho parlato due volte, ma non continuerò.
6Allora il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine e disse:
7Cingiti i fianchi come un prode:
io t'interrogherò e tu mi istruirai.
8Oseresti proprio cancellare il mio giudizio
e farmi torto per avere tu ragione?
9Hai tu un braccio come quello di Dio
e puoi tuonare con voce pari alla sua?
10Ornati pure di maestà e di sublimità,
rivestiti di splendore e di gloria;
11diffondi i furori della tua collera,
mira ogni superbo e abbattilo,
12mira ogni superbo e umilialo,
schiaccia i malvagi ovunque si trovino;
13nascondili nella polvere tutti insieme,
rinchiudili nella polvere tutti insieme,
14anch'io ti loderò,
perché hai trionfato con la destra.
15Ecco, l'ippopotamo, che io ho creato al pari di te,
mangia l'erba come il bue.
16Guarda, la sua forza è nei fianchi
e il suo vigore nel ventre.
17Rizza la coda come un cedro,
i nervi delle sue cosce s'intrecciano saldi,
18le sue vertebre, tubi di bronzo,
le sue ossa come spranghe di ferro.
19Esso è la prima delle opere di Dio;
il suo creatore lo ha fornito di difesa.
20I monti gli offrono i loro prodotti
e là tutte le bestie della campagna si trastullano.
21Sotto le piante di loto si sdraia,
nel folto del canneto della palude.
22Lo ricoprono d'ombra i loti selvatici,
lo circondano i salici del torrente.
23Ecco, si gonfi pure il fiume: egli non trema,
è calmo, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca.
24Chi potrà afferrarlo per gli occhi,
prenderlo con lacci e forargli le narici?
25Puoi tu pescare il Leviatan con l'amo
e tener ferma la sua lingua con una corda,
26ficcargli un giunco nelle narici
e forargli la mascella con un uncino?
27Ti farà forse molte suppliche
e ti rivolgerà dolci parole?
28Stipulerà forse con te un'alleanza,
perché tu lo prenda come servo per sempre?
29Scherzerai con lui come un passero,
legandolo per le tue fanciulle?
30Lo metteranno in vendita le compagnie di pesca,
se lo divideranno i commercianti?
31Crivellerai di dardi la sua pelle
e con la fiocina la sua testa?
32Metti su di lui la mano:
al ricordo della lotta, non rimproverai!
1Ecco, la tua speranza è fallita,
al solo vederlo uno stramazza.
2Nessuno è tanto audace da osare eccitarlo
e chi mai potrà star saldo di fronte a lui?
3Chi mai lo ha assalito e si è salvato?
Nessuno sotto tutto il cielo.
4Non tacerò la forza delle sue membra:
in fatto di forza non ha pari.
5Chi gli ha mai aperto sul davanti il manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi può penetrare?
6Le porte della sua bocca chi mai ha aperto?
Intorno ai suoi denti è il terrore!
7Il suo dorso è a lamine di scudi,
saldate con stretto suggello;
8l'una con l'altra si toccano,
sì che aria fra di esse non passa:
9ognuna aderisce alla vicina,
sono compatte e non possono separarsi.
10Il suo starnuto irradia luce
e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.
11Dalla sua bocca partono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
12Dalle sue narici esce fumo
come da caldaia, che bolle sul fuoco.
13Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
14Nel suo collo risiede la forza
e innanzi a lui corre la paura.
15Le giogaie della sua carne son ben compatte,
sono ben salde su di lui, non si muovono.
16Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la pietra inferiore della macina.
17Quando si alza, si spaventano i forti
e per il terrore restano smarriti.
18La spada che lo raggiunge non vi si infigge,
né lancia, né freccia né giavellotto;
19stima il ferro come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
20Non lo mette in fuga la freccia,
in pula si cambian per lui le pietre della fionda.
21Come stoppia stima una mazza
e si fa beffe del vibrare dell'asta.
22Al disotto ha cocci acuti
e striscia come erpice sul molle terreno.
23Fa ribollire come pentola il gorgo,
fa del mare come un vaso da unguenti.
24Dietro a sé produce una bianca scia
e l'abisso appare canuto.
25Nessuno sulla terra è pari a lui,
fatto per non aver paura.
26Lo teme ogni essere più altero;
egli è il re su tutte le fiere più superbe.
1Allora Giobbe rispose al Signore e disse:
2Comprendo che puoi tutto
e che nessuna cosa è impossibile per te.
3Chi è colui che, senza aver scienza,
può oscurare il tuo consiglio?
Ho esposto dunque senza discernimento
cose troppo superiori a me, che io non comprendo.
4"Ascoltami e io parlerò,
io t'interrogherò e tu istruiscimi".
5Io ti conoscevo per sentito dire,
ma ora i miei occhi ti vedono.
6Perciò mi ricredo
e ne provo pentimento sopra polvere e cenere.
7Dopo che il Signore aveva rivolto queste parole a
Giobbe, disse a Elifaz il Temanita: "La mia ira si è accesa contro di te e
contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio
servo Giobbe. 8Prendete dunque sette vitelli e sette montoni e
andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi; il mio servo
Giobbe pregherà per voi, affinché io, per riguardo a lui, non punisca la vostra
stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo
Giobbe".
9Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita andarono
e fecero come loro aveva detto il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe.
10Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per
i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto. 11Tutti
i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo
e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il
male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra
e un anello d'oro.
12Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima
ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di
buoi e mille asine. 13Ebbe anche sette figli e tre figlie. 14A
una mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di stibio. 15In
tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il
loro padre le mise a parte dell'eredità insieme con i loro fratelli.
16Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant'anni e vide
figli e nipoti di quattro generazioni. 17Poi Giobbe morì, vecchio e
sazio di giorni.
1Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
2ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.
3Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.
4Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde;
5perciò non reggeranno gli empi nel giudizio,
né i peccatori nell'assemblea dei giusti.
6Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina.
1Perché le genti congiurano
perché invano cospirano i popoli?
2Insorgono i re della terra
e i principi congiurano insieme
contro il Signore e contro il suo Messia:
3"Spezziamo le loro catene,
gettiamo via i loro legami".
4Se ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall'alto il Signore.
5Egli parla loro con ira,
li spaventa nel suo sdegno:
6"Io l'ho costituito mio sovrano
sul Sion mio santo monte".
7Annunzierò il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: "Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
8Chiedi a me, ti darò in possesso le genti
e in dominio i confini della terra.
9Le spezzerai con scettro di ferro,
come vasi di argilla le frantumerai".
10E ora, sovrani, siate saggi
istruitevi, giudici della terra;
11servite Dio con timore
e con tremore esultate;
12che non si sdegni e voi perdiate la via.
Improvvisa divampa la sua ira.
Beato chi in lui si rifugia.
1Salmo di Davide quando fuggiva il figlio Assalonne.
2Signore, quanti sono i miei oppressori!
Molti contro di me insorgono.
3Molti di me vanno dicendo:
"Neppure Dio lo salva!".
4Ma tu, Signore, sei mia difesa,
tu sei mia gloria e sollevi il mio capo.
5Al Signore innalzo la mia voce
e mi risponde dal suo monte santo.
6Io mi corico e mi addormento,
mi sveglio perché il Signore mi sostiene.
7Non temo la moltitudine di genti
che contro di me si accampano.
8Sorgi, Signore,
salvami, Dio mio.
Hai colpito sulla guancia i
miei nemici,
hai spezzato i denti ai peccatori.
9Del Signore è la salvezza:
sul tuo popolo la tua benedizione.
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di
Davide.
2Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:
dalle angosce mi hai liberato;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
3Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?
Perché amate cose vane e cercate la menzogna?
4Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele:
il Signore mi ascolta quando lo invoco.
5Tremate e non peccate,
sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.
6Offrite sacrifici di giustizia
e confidate nel Signore.
7Molti dicono: "Chi ci farà vedere il bene?".
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
8Hai messo più gioia nel mio cuore
di quando abbondano vino e frumento.
9In pace mi corico e subito mi addormento:
tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.
1Al maestro del coro. Per flauti. Salmo. Di Davide.
2Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
3Ascolta la voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
perché ti prego, Signore.
4Al mattino ascolta la mia voce;
fin dal mattino t'invoco e sto in attesa.
5Tu non sei un Dio che si compiace del male;
presso di te il malvagio non trova dimora;
6gli stolti non sostengono il tuo sguardo.
Tu detesti chi fa il male,
7fai perire i bugiardi.
Il Signore detesta sanguinari e ingannatori.
8Ma io per la tua grande misericordia
entrerò nella tua casa;
mi prostrerò con timore
nel tuo santo tempio.
9Signore, guidami con giustizia
di fronte ai miei nemici;
spianami davanti il tuo cammino.
10Non c'è sincerità sulla loro bocca,
è pieno di perfidia il loro cuore;
la loro gola è un sepolcro aperto,
la loro lingua è tutta adulazione.
11Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame,
per tanti loro delitti disperdili,
perché a te si sono ribellati.
12Gioiscano quanti in te si rifugiano,
esultino senza fine.
Tu li proteggi e in te si allieteranno
quanti amano il tuo nome.
13Signore, tu benedici il giusto:
come scudo lo copre la tua benevolenza.
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda.
Sull'ottava. Salmo. Di Davide.
2Signore, non punirmi nel tuo sdegno,
non castigarmi nel tuo furore.
3Pietà di me, Signore: vengo meno;
risanami, Signore: tremano le mie ossa.
4L'anima mia è tutta sconvolta,
ma tu, Signore, fino a quando...?
5Volgiti, Signore, a liberarmi,
salvami per la tua misericordia.
6Nessuno tra i morti ti ricorda.
Chi negli inferi canta le tue lodi?
7Sono stremato dai lungi lamenti,
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio,
irroro di lacrime il mio letto.
8I miei occhi si consumano nel dolore,
invecchio fra tanti miei oppressori.
9Via da me voi tutti che fate il male,
il Signore ascolta la voce del mio pianto.
10Il Signore ascolta la mia supplica,
il Signore accoglie la mia preghiera.
11Arrossiscano e tremino i miei nemici,
confusi, indietreggino all'istante.
1Lamento che Davide rivolse al Signore per le parole di
Cus il Beniaminita.
2Signore, mio Dio, in te mi rifugio:
salvami e liberami da chi mi perseguita,
3perché non mi sbrani come un leone,
non mi sbrani senza che alcuno mi salvi.
4Signore mio Dio, se così ho agito:
se c'è iniquità sulle mie mani,
5se ho ripagato il mio amico con il male,
se a torto ho spogliato i miei avversari,
6il nemico m'insegua e mi raggiunga,
calpesti a terra la mia vita
e trascini nella polvere il mio onore.
7Sorgi, Signore, nel tuo sdegno,
levati contro il furore dei nemici,
alzati per il giudizio che hai stabilito.
8L'assemblea dei popoli ti circondi:
dall'alto volgiti contro di essa.
9Il Signore decide la causa dei popoli:
giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo la mia innocenza, o Altissimo.
10Poni fine al male degli empi;
rafforza l'uomo retto,
tu che provi mente e cuore, Dio giusto.
11La mia difesa è nel Signore,
egli salva i retti di cuore.
12Dio è giudice giusto,
ogni giorno si accende il suo sdegno.
13Non torna forse ad affilare la spada,
a tendere e puntare il suo arco?
14Si prepara strumenti di morte,
arroventa le sue frecce.
15Ecco, l'empio produce ingiustizia,
concepisce malizia, partorisce menzogna.
16Egli scava un pozzo profondo
e cade nella fossa che ha fatto;
17la sua malizia ricade sul suo capo,
la sua violenza gli piomba sulla testa.
18Loderò il Signore per la sua giustizia
e canterò il nome di Dio, l'Altissimo.
1Al maestro di coro. Sul canto: "I
Torchi...". Salmo. Di Davide.
2O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
3Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
4Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
5che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?
6Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
7gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
8tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;
9Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.
10O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.
1Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.
2Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
3Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
4Mentre i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
5perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.
6Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
7Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
8Ma il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
9giudicherà il mondo con giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
10Il Signore sarà un riparo per l'oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
11Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
12Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
13Vindice del sangue, egli ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.
14Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
15perché possa annunziare le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.
16Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
17Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
18Tornino gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
19Perché il povero non sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.
20Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
21Riempile di spavento, Signore,
sappiano le genti che sono mortali.
221Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
232Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
243L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
254L'empio insolente disprezza il Signore:
"Dio non se ne cura: Dio non esiste";
questo è il suo pensiero.
265Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
276Egli pensa: "Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure".
287Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
298Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
309I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
3110Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
3211Egli pensa: "Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla".
3312Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
3413Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: "Non ne chiederà conto"?
3514Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
3615Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
3716Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
3817Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
3918per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
1Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.
2Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
3Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
4Mentre i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
5perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.
6Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
7Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
8Ma il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
9giudicherà il mondo con giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
10Il Signore sarà un riparo per l'oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
11Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
12Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
13Vindice del sangue, egli ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.
14Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
15perché possa annunziare le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.
16Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
17Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
18Tornino gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
19Perché il povero non sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.
20Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
21Riempile di spavento, Signore,
sappiano le genti che sono mortali.
22Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
23Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
24L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
25L'empio insolente disprezza il Signore:
"Dio non se ne cura: Dio non esiste";
questo è il suo pensiero.
26Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
27Egli pensa: "Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure".
28Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
29Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
30I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
31Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
32Egli pensa: "Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla".
33Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
34Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: "Non ne chiederà conto"?
35Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
36Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
37Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
38Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
39per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
1Al maestro del coro. Di Davide.
Nel Signore mi sono
rifugiato, come potete dirmi:
"Fuggi come un passero verso il monte"?
2Ecco, gli empi tendono l'arco,
aggiustano la freccia sulla corda
per colpire nel buio i retti di cuore.
3Quando sono scosse le fondamenta,
il giusto che cosa può fare?
4Ma il Signore nel tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi sono aperti sul mondo,
le sue pupille scrutano ogni uomo.
5Il Signore scruta giusti ed empi,
egli odia chi ama la violenza.
6Farà piovere sugli empi
brace, fuoco e zolfo,
vento bruciante toccherà loro in sorte;
7Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti vedranno il suo volto.
1Al maestro del coro. Sull'ottava. Salmo. Di Davide.
2Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele;
è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo.
3Si dicono menzogne l'uno all'altro,
labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
4Recida il Signore le labbra bugiarde,
la lingua che dice parole arroganti,
5quanti dicono: "Per la nostra lingua siamo forti,
ci difendiamo con le nostre labbra:
chi sarà nostro padrone?".
6"Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei
poveri,
io sorgerò - dice il Signore -
metterò in salvo chi è disprezzato".
7I detti del Signore sono puri,
argento raffinato nel crogiuolo,
purificato nel fuoco sette volte.
8Tu, o Signore, ci custodirai,
ci guarderai da questa gente per sempre.
9Mentre gli empi si aggirano intorno,
emergono i peggiori tra gli uomini.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi?
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
3Fino a quando nell'anima mia proverò affanni,
tristezza nel cuore ogni momento?
Fino a quando su di me trionferà il nemico?
4Guarda, rispondimi, Signore mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
5perché il mio nemico non dica: "L'ho vinto!"
e non esultino i miei avversari quando vacillo.
6Nella tua misericordia ho confidato.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza
e canti al Signore, che mi ha beneficato.
1Al maestro del coro. Di Davide.
Lo stolto pensa: "Non
c'è Dio".
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
nessuno più agisce bene.
2Il Signore dal cielo si china sugli uomini
per vedere se esista un saggio:
se c'è uno che cerchi Dio.
3Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti;
più nessuno fa il bene, neppure uno.
4Non comprendono nulla tutti i malvagi,
che divorano il mio popolo come il pane?
5Non invocano Dio: tremeranno di spavento,
perché Dio è con la stirpe del giusto.
6Volete confondere le speranze del misero,
ma il Signore è il suo rifugio.
7Venga da Sion la salvezza d'Israele!
Quando il Signore ricondurrà il suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele.
1Salmo. Di Davide.
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
2Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
3non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.
4Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Anche se giura a suo danno, non cambia;
5presta denaro senza fare usura,
e non accetta doni contro l'innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
1Miktam. Di Davide.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
2Ho detto a Dio: "Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene".
3Per i santi, che sono sulla terra,
uomini nobili, è tutto il mio amore.
4Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.
5Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
6Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
è magnifica la mia eredità.
7Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
8Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
9Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
10perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
11Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
1Preghiera. Di Davide.
Accogli, Signore, la causa
del giusto,
sii attento al mio grido.
Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c'è inganno.
2Venga da te la mia sentenza,
i tuoi occhi vedano la giustizia.
3Saggia il mio cuore, scrutalo di notte,
provami al fuoco, non troverai malizia.
La mia bocca non si è resa colpevole,
4secondo l'agire degli uomini;
seguendo la parola delle tue labbra,
ho evitato i sentieri del violento.
5Sulle tue vie tieni saldi i miei passi
e i miei piedi non vacilleranno.
6Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta;
porgi l'orecchio, ascolta la mia voce,
7mostrami i prodigi del tuo amore:
tu che salvi dai nemici
chi si affida alla tua destra.
8Custodiscimi come pupilla degli occhi,
proteggimi all'ombra delle tue ali,
9di fronte agli empi che mi opprimono,
ai nemici che mi accerchiano.
10Essi hanno chiuso il loro cuore,
le loro bocche parlano con arroganza.
11Eccoli, avanzano, mi circondano,
puntano gli occhi per abbattermi;
12simili a un leone che brama la preda,
a un leoncello che si apposta in agguato.
13Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo;
con la tua spada scampami dagli empi,
14con la tua mano, Signore, dal regno dei morti
che non hanno più parte in questa vita.
Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre
se ne sazino anche i figli
e ne avanzi per i loro bambini.
15Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua presenza.
1Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che
rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal
potere di tutti i suoi nemici, 2 e dalla mano di Saul. Disse dunque:
Ti amo, Signore, mia forza,
3Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo;
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
4Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
5Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti impetuosi;
6già mi avvolgevano i lacci degli inferi,
già mi stringevano agguati mortali.
7Nel mio affanno invocai il Signore,
nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
al suo orecchio pervenne il mio grido.
8La terra tremò e si scosse;
vacillarono le fondamenta dei monti,
si scossero perché egli era sdegnato.
9Dalle sue narici saliva fumo,
dalla sua bocca un fuoco divorante;
da lui sprizzavano carboni ardenti.
10Abbassò i cieli e discese,
fosca caligine sotto i suoi piedi.
11Cavalcava un cherubino e volava,
si librava sulle ali del vento.
12Si avvolgeva di tenebre come di velo,
acque oscure e dense nubi lo coprivano.
13Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi
con grandine e carboni ardenti.
14Il Signore tuonò dal cielo,
l'Altissimo fece udire la sua voce:
grandine e carboni ardenti.
15Scagliò saette e li disperse,
fulminò con folgori e li sconfisse.
16Allora apparve il fondo del mare,
si scoprirono le fondamenta del mondo,
per la tua minaccia, Signore,
per lo spirare del tuo furore.
17Stese la mano dall'alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque,
18mi liberò da nemici potenti,
da coloro che mi odiavano
ed eran più forti di me.
19Mi assalirono nel giorno di sventura,
ma il Signore fu mio sostegno;
20mi portò al largo,
mi liberò perché mi vuol bene.
21Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia,
mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani;
22perché ho custodito le vie del Signore,
non ho abbandonato empiamente il mio Dio.
23I suoi giudizi mi stanno tutti davanti,
non ho respinto da me la sua legge;
24ma integro sono stato con lui
e mi sono guardato dalla colpa.
25Il Signore mi rende secondo la mia giustizia,
secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi.
26Con l'uomo buono tu sei buono
con l'uomo integro tu sei integro,
27con l'uomo puro tu sei puro,
con il perverso tu sei astuto.
28Perché tu salvi il popolo degli umili,
ma abbassi gli occhi dei superbi.
29Tu, Signore, sei luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre.
30Con te mi lancerò contro le schiere,
con il mio Dio scavalcherò le mura.
31La via di Dio è diritta,
la parola del Signore è provata al fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
32Infatti, chi è Dio, se non il Signore?
O chi è rupe, se non il nostro Dio?
33Il Dio che mi ha cinto di vigore
e ha reso integro il mio cammino;
34mi ha dato agilità come di cerve,
sulle alture mi ha fatto stare saldo;
35ha addestrato le mie mani alla battaglia,
le mie braccia a tender l'arco di bronzo.
36Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza,
la tua destra mi ha sostenuto,
la tua bontà mi ha fatto crescere.
37Hai spianato la via ai miei passi,
i miei piedi non hanno vacillato.
38Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti,
non sono tornato senza averli annientati.
39Li ho colpiti e non si sono rialzati,
sono caduti sotto i miei piedi.
40Tu mi hai cinto di forza per la guerra,
hai piegato sotto di me gli avversari.
41Dei nemici mi hai mostrato le spalle,
hai disperso quanti mi odiavano.
42Hanno gridato e nessuno li ha salvati,
al Signore, ma non ha risposto.
43Come polvere al vento li ho dispersi,
calpestati come fango delle strade.
44Mi hai scampato dal popolo in rivolta,
mi hai posto a capo delle nazioni.
Un popolo che non conoscevo mi ha servito;
45all'udirmi, subito mi obbedivano,
stranieri cercavano il mio favore,
46impallidivano uomini stranieri
e uscivano tremanti dai loro nascondigli.
47Viva il Signore e benedetta la mia rupe,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
48Dio, tu mi accordi la rivincita
e sottometti i popoli al mio giogo,
49mi scampi dai nemici furenti,
dei miei avversari mi fai trionfare
e mi liberi dall'uomo violento.
50Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli
e canterò inni di gioia al tuo nome.
51Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2I cieli narrano la gloria di Dio,
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
3Il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
4Non è linguaggio e non sono parole,
di cui non si oda il suono.
5Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola.
6Là pose una tenda per il sole
che esce come sposo dalla stanza nuziale,
esulta come prode che percorre la via.
7Egli sorge da un estremo del cielo
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore.
8La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.
9Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.
10Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
11più preziosi dell'oro, di molto oro fino,
più dolci del miele e di un favo stillante.
12Anche il tuo servo in essi è istruito,
per chi li osserva è grande il profitto.
13Le inavvertenze chi le discerne?
Assolvimi dalle colpe che non vedo.
14Anche dall'orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro dal grande peccato.
15Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Ti ascolti il Signore nel giorno della prova,
ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.
3Ti mandi l'aiuto dal suo santuario
e dall'alto di Sion ti sostenga.
4Ricordi tutti i tuoi sacrifici
e gradisca i tuoi olocausti.
5Ti conceda secondo il tuo cuore,
faccia riuscire ogni tuo progetto.
6Esulteremo per la tua vittoria,
spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio;
adempia il Signore tutte le tue domande.
7Ora so che il Signore salva il suo consacrato;
gli ha risposto dal suo cielo santo
con la forza vittoriosa della sua destra.
8Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli,
noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio.
9Quelli si piegano e cadono,
ma noi restiamo in piedi e siamo saldi.
10Salva il re, o Signore,
rispondici, quando ti invochiamo.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Signore, il re gioisce della tua potenza,
quanto esulta per la tua salvezza!
3Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore,
non hai respinto il voto delle sue labbra.
4Gli vieni incontro con larghe benedizioni;
gli poni sul capo una corona di oro fino.
5Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa,
lunghi giorni in eterno, senza fine.
6Grande è la sua gloria per la tua salvezza,
lo avvolgi di maestà e di onore;
7lo fai oggetto di benedizione per sempre,
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.
8Perché il re confida nel Signore:
per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso.
9La tua mano raggiungerà ogni tuo nemico,
la tua destra raggiungerà chiunque ti odia.
10Ne farai una fornace ardente,
nel giorno in cui ti mostrerai:
il Signore li consumerà nella sua ira,
li divorerà il fuoco.
11Sterminerai dalla terra la loro prole,
la loro stirpe di mezzo agli uomini.
12Perché hanno ordito contro di te il male,
hanno tramato insidie, non avranno successo.
13Hai fatto loro voltare le spalle,
contro di essi punterai il tuo arco.
14Alzati, Signore, in tutta la tua forza;
canteremo inni alla tua potenza.
1Al maestro del coro. Sull'aria: "Cerva
dell'aurora". Salmo. Di Davide.
2"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Tu sei lontano dalla mia salvezza":
sono le parole del mio lamento.
3Dio mio, invoco di giorno e non rispondi,
grido di notte e non trovo riposo.
4Eppure tu abiti la santa dimora,
tu, lode di Israele.
5In te hanno sperato i nostri padri,
hanno sperato e tu li hai liberati;
6a te gridarono e furono salvati,
sperando in te non rimasero delusi.
7Ma io sono verme, non uomo,
infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
8Mi scherniscono quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
9"Si è affidato al Signore, lui lo scampi;
lo liberi, se è suo amico".
10Sei tu che mi hai tratto dal grembo,
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
11Al mio nascere tu mi hai raccolto,
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
12Da me non stare lontano,
poiché l'angoscia è vicina
e nessuno mi aiuta.
13Mi circondano tori numerosi,
mi assediano tori di Basan.
14Spalancano contro di me la loro bocca
come leone che sbrana e ruggisce.
15Come acqua sono versato,
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera,
si fonde in mezzo alle mie viscere.
16È arido come un coccio il mio palato,
la mia lingua si è incollata alla gola,
su polvere di morte mi hai deposto.
17Un branco di cani mi circonda,
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi,
18posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano, mi osservano:
19si dividono le mie vesti,
sul mio vestito gettano la sorte.
20Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, accorri in mio aiuto.
21Scampami dalla spada,
dalle unghie del cane la mia vita.
22Salvami dalla bocca del leone
e dalle corna dei bufali.
23Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
24Lodate il Signore, voi che lo temete,
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe,
lo tema tutta la stirpe di Israele;
25perché egli non ha disprezzato
né sdegnato l'afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto,
ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito.
26Sei tu la mia lode nella grande assemblea,
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
27I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano:
"Viva il loro cuore per sempre".
28Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui
tutte le famiglie dei popoli.
29Poiché il regno è del Signore,
egli domina su tutte le nazioni.
30A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.
E io vivrò per lui,
31lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
32annunzieranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
"Ecco l'opera del Signore!".
1Salmo. Di Davide.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
2su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
3Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
4Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
5Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
6Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.
1Di Davide. Salmo.
Del Signore è la terra e
quanto contiene,
l'universo e i suoi abitanti.
2È lui che l'ha fondata sui mari,
e sui fiumi l'ha stabilita.
3Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
4Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna,
chi non giura a danno del suo prossimo.
5Otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
6Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
7Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
8Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e potente,
il Signore potente in battaglia.
9Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
10Chi è questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
1Di Davide.
Alef. A te, Signore, elevo
l'anima mia,
2Bet. Dio mio, in te confido: non sia confuso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
3Ghimel. Chiunque spera in te non resti deluso,
sia confuso chi tradisce per un nulla.
4Dalet. Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
5He. Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza,
Vau. in te ho sempre sperato.
6Zain. Ricordati, Signore, del tuo amore,
della tua fedeltà che è da sempre.
7Het. Non ricordare i peccati della mia giovinezza:
ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
8Tet. Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
9Iod. guida gli umili secondo giustizia,
insegna ai poveri le sue vie.
10Caf. Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia
per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.
11Lamed. Per il tuo nome, Signore,
perdona il mio peccato anche se grande.
12Mem. Chi è l'uomo che teme Dio?
Gli indica il cammino da seguire.
13Nun. Egli vivrà nella ricchezza,
la sua discendenza possederà la terra.
14Samech. Il Signore si rivela a chi lo teme,
gli fa conoscere la sua alleanza.
15Ain. Tengo i miei occhi rivolti al Signore,
perché libera dal laccio il mio piede.
16Pe. Volgiti a me e abbi misericordia,
perché sono solo ed infelice.
17Zade. Allevia le angosce del mio cuore,
liberami dagli affanni.
18Vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati.
19Res. Guarda i miei nemici: sono molti
e mi detestano con odio violento.
20Sin. Proteggimi, dammi salvezza;
al tuo riparo io non sia deluso.
21Tau. Mi proteggano integrità e rettitudine,
perché in te ho sperato.
22Pe. O Dio, libera Israele
da tutte le sue angosce.
1Di Davide.
Signore, fammi giustizia:
nell'integrità ho camminato,
confido nel Signore, non potrò vacillare.
2Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente.
3La tua bontà è davanti ai miei occhi
e nella tua verità dirigo i miei passi.
4Non siedo con gli uomini mendaci
e non frequento i simulatori.
5Odio l'alleanza dei malvagi,
non mi associo con gli empi.
6Lavo nell'innocenza le mie mani
e giro attorno al tuo altare, Signore,
7per far risuonare voci di lode
e per narrare tutte le tue meraviglie.
8Signore, amo la casa dove dimori
e il luogo dove abita la tua gloria.
9Non travolgermi insieme ai peccatori,
con gli uomini di sangue non perder la mia vita,
10perché nelle loro mani è la perfidia,
la loro destra è piena di regali.
11Integro è invece il mio cammino;
riscattami e abbi misericordia.
12Il mio piede sta su terra piana;
nelle assemblee benedirò il Signore.
1Di Davide.
Il Signore è mia luce e mia
salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?
2Quando mi assalgono i malvagi
per straziarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere.
3Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me divampa la battaglia,
anche allora ho fiducia.
4Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore
ed ammirare il suo santuario.
5Egli mi offre un luogo di rifugio
nel giorno della sventura.
Mi nasconde nel segreto della sua dimora,
mi solleva sulla rupe.
6E ora rialzo la testa
sui nemici che mi circondano;
immolerò nella sua casa sacrifici d'esultanza,
inni di gioia canterò al Signore.
7Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
8Di te ha detto il mio cuore: "Cercate il suo volto";
il tuo volto, Signore, io cerco.
9Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
10Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato,
ma il Signore mi ha raccolto.
11Mostrami, Signore, la tua via,
guidami sul retto cammino,
a causa dei miei nemici.
12Non espormi alla brama dei miei avversari;
contro di me sono insorti falsi testimoni
che spirano violenza.
13Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
14Spera nel Signore, sii forte,
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.
1Di Davide.
A te grido, Signore;
non restare in silenzio, mio Dio,
perché, se tu non mi parli,
io sono come chi scende nella fossa.
2Ascolta la voce della mia supplica,
quando ti grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.
3Non travolgermi con gli empi,
con quelli che operano il male.
Parlano di pace al loro prossimo,
ma hanno la malizia nel cuore.
4Ripagali secondo la loro opera
e la malvagità delle loro azioni.
Secondo le opere delle loro mani,
rendi loro quanto meritano.
5Poiché non hanno compreso l'agire del Signore
e le opere delle sue mani,
egli li abbatta e non li rialzi.
6Sia benedetto il Signore,
che ha dato ascolto alla voce della mia preghiera;
7il Signore è la mia forza e il mio scudo,
ho posto in lui la mia fiducia;
mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore,
con il mio canto gli rendo grazie.
8Il Signore è la forza del suo popolo,
rifugio di salvezza del suo consacrato.
9Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici,
guidali e sostienili per sempre.
1Salmo. Di Davide.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
2Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore in santi ornamenti.
3Il Signore tuona sulle acque,
il Dio della gloria scatena il tuono,
il Signore, sull'immensità delle acque.
4Il Signore tuona con forza,
tuona il Signore con potenza.
5Il tuono del Signore schianta i cedri,
il Signore schianta i cedri del Libano.
6Fa balzare come un vitello il Libano
e il Sirion come un giovane bufalo.
7Il tuono saetta fiamme di fuoco,
8il tuono scuote la steppa,
il Signore scuote il deserto di Kades.
9Il tuono fa partorire le cerve
e spoglia le foreste.
Nel suo tempio tutti dicono: "Gloria!".
10Il Signore è assiso sulla tempesta,
il Signore siede re per sempre.
11Il Signore darà forza al suo popolo
benedirà il suo popolo con la pace.
1Salmo. Canto per la festa della dedicazione del
tempio. Di Davide.
2Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato
e su di me non hai lasciato esultare i nemici.
3Signore Dio mio,
a te ho gridato e mi hai guarito.
4Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi,
mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba.
5Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
rendete grazie al suo santo nome,
6perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera sopraggiunge il pianto
e al mattino, ecco la gioia.
7Nella mia prosperità ho detto:
"Nulla mi farà vacillare!".
8Nella tua bontà, o Signore,
mi hai posto su un monte sicuro;
ma quando hai nascosto il tuo volto,
io sono stato turbato.
9A te grido, Signore,
chiedo aiuto al mio Dio.
10Quale vantaggio dalla mia morte,
dalla mia discesa nella tomba?
Ti potrà forse lodare la polvere
e proclamare la tua fedeltà?
11Ascolta, Signore, abbi misericordia,
Signore, vieni in mio aiuto.
12Hai mutato il mio lamento in danza,
la mia veste di sacco in abito di gioia,
13perché io possa cantare senza posa.
Signore, mio Dio, ti loderò
per sempre.
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
per la tua giustizia salvami.
3Porgi a me l'orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie,
la cinta di riparo che mi salva.
4Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
per il tuo nome dirigi i miei passi.
5Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
6Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
7Tu detesti chi serve idoli falsi,
ma io ho fede nel Signore.
8Esulterò di gioia per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le mie angosce;
9non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai guidato al largo i miei passi.
10Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno;
per il pianto si struggono i miei occhi,
la mia anima e le mie viscere.
11Si consuma nel dolore la mia vita,
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore,
si dissolvono tutte le mie ossa.
12Sono l'obbrobrio dei miei nemici,
il disgusto dei miei vicini,
l'orrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
13Sono caduto in oblio come un morto,
sono divenuto un rifiuto.
14Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano,
tramano di togliermi la vita.
15Ma io confido in te, Signore;
dico: "Tu sei il mio Dio,
16nelle tue mani sono i miei giorni".
Liberami dalla mano dei miei nemici,
dalla stretta dei miei persecutori:
17fa' splendere il tuo volto sul tuo servo,
salvami per la tua misericordia.
18Signore, ch'io non resti confuso, perché ti ho
invocato;
siano confusi gli empi, tacciano negli inferi.
19Fa' tacere le labbra di menzogna,
che dicono insolenze contro il giusto
con orgoglio e disprezzo.
20Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia
davanti agli occhi di tutti.
21Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dalla rissa delle lingue.
22Benedetto il Signore,
che ha fatto per me meraviglie di grazia
in una fortezza inaccessibile.
23Io dicevo nel mio sgomento:
"Sono escluso dalla tua presenza".
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera
quando a te gridavo aiuto.
24Amate il Signore, voi tutti suoi santi;
il Signore protegge i suoi fedeli
e ripaga oltre misura l'orgoglioso.
25Siate forti, riprendete coraggio,
o voi tutti che sperate nel Signore.
1Di Davide. Maskil.
Beato l'uomo a cui è rimessa
la colpa,
e perdonato il peccato.
2Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male
e nel cui spirito non è inganno.
3Tacevo e si logoravano le mie ossa,
mentre gemevo tutto il giorno.
4Giorno e notte pesava su di me la tua mano,
come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore.
5Ti ho manifestato il mio peccato,
non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto: "Confesserò al Signore le mie colpe"
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.
6Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell'angoscia.
Quando irromperanno grandi acque
non lo potranno raggiungere.
7Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo,
mi circondi di esultanza per la salvezza.
8Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire;
con gli occhi su di te, ti darò consiglio.
9Non siate come il cavallo e come il mulo
privi d'intelligenza;
si piega la loro fierezza con morso e briglie,
se no, a te non si avvicinano.
10Molti saranno i dolori dell'empio,
ma la grazia circonda chi confida nel Signore.
11Gioite nel Signore ed esultate, giusti,
giubilate, voi tutti, retti di cuore.
1Esultate, giusti, nel Signore;
ai retti si addice la lode.
2Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.
3Cantate al Signore un canto nuovo,
suonate la cetra con arte e acclamate.
4Poiché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
5Egli ama il diritto e la giustizia,
della sua grazia è piena la terra.
6Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
7Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.
8Tema il Signore tutta la terra,
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
9perché egli parla e tutto è fatto,
comanda e tutto esiste.
10Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
11Ma il piano del Signore sussiste per sempre,
i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.
12Beata la nazione il cui Dio è il Signore,
il popolo che si è scelto come erede.
13Il Signore guarda dal cielo,
egli vede tutti gli uomini.
14Dal luogo della sua dimora
scruta tutti gli abitanti della terra,
15lui che, solo, ha plasmato il loro cuore
e comprende tutte le loro opere.
16Il re non si salva per un forte esercito
né il prode per il suo grande vigore.
17Il cavallo non giova per la vittoria,
con tutta la sua forza non potrà salvare.
18Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
19per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
20L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
21In lui gioisce il nostro cuore
e confidiamo nel suo santo nome.
22Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.
1Di Davide, quando si finse pazzo in presenza di
Abimelech e, da lui scacciato, se ne andò.
2Alef. Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
3Bet. Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
4Ghimel. Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
5Dalet. Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.
6He. Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
7Zain. Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
8Het. L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
9Tet. Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
10Iod. Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
11Caf. I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.
12Lamed. Venite, figli, ascoltatemi;
v'insegnerò il timore del Signore.
13Mem. C'è qualcuno che desidera la vita
e brama lunghi giorni per gustare il bene?
14Nun. Preserva la lingua dal male,
le labbra da parole bugiarde.
15Samech. Sta' lontano dal male e fa' il bene,
cerca la pace e perseguila.
16Ain. Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
17Pe. Il volto del Signore contro i malfattori,
per cancellarne dalla terra il ricordo.
18Sade. Gridano e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce.
19Kof. Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti.
20Res. Molte sono le sventure del giusto,
ma lo libera da tutte il Signore.
21Sin. Preserva tutte le sue ossa,
neppure uno sarà spezzato.
22Tau. La malizia uccide l'empio
e chi odia il giusto sarà punito.
23Il Signore riscatta la vita dei suoi servi,
chi in lui si rifugia non sarà condannato.
1Di Davide.
Signore, giudica chi mi
accusa,
combatti chi mi combatte.
2Afferra i tuoi scudi
e sorgi in mio aiuto.
3Vibra la lancia e la scure
contro chi mi insegue,
dimmi: "Sono io la tua salvezza".
4Siano confusi e coperti di ignominia
quelli che attentano alla mia vita;
retrocedano e siano umiliati
quelli che tramano la mia sventura.
5Siano come pula al vento
e l'angelo del Signore li incalzi;
6la loro strada sia buia e scivolosa
quando li insegue l'angelo del Signore.
7Poiché senza motivo mi hanno teso una rete,
senza motivo mi hanno scavato una fossa.
8Li colga la bufera improvvisa,
li catturi la rete che hanno tesa,
siano travolti dalla tempesta.
9Io invece esulterò nel Signore
per la gioia della sua salvezza.
10Tutte le mie ossa dicano:
"Chi è come te, Signore,
che liberi il debole dal più forte,
il misero e il povero dal predatore?".
11Sorgevano testimoni violenti,
mi interrogavano su ciò che ignoravo,
12mi rendevano male per bene:
una desolazione per la mia vita.
13Io, quand'erano malati, vestivo di sacco,
mi affliggevo col digiuno,
riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.
14Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello,
come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore.
15Ma essi godono della mia caduta, si radunano,
si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso.
Mi dilaniano senza posa,
16mi mettono alla prova, scherno su scherno,
contro di me digrignano i denti.
17Fino a quando, Signore, starai a guardare?
Libera la mia vita dalla loro violenza,
dalle zanne dei leoni l'unico mio bene.
18Ti loderò nella grande assemblea,
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.
19Non esultino su di me i nemici bugiardi,
non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo.
20Poiché essi non parlano di pace,
contro gli umili della terra tramano inganni.
21Spalancano contro di me la loro bocca;
dicono con scherno: "Abbiamo visto con i nostri occhi!".
22Signore, tu hai visto, non tacere;
Dio, da me non stare lontano.
23Dèstati, svègliati per il mio giudizio,
per la mia causa, Signore mio Dio.
24Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio,
e di me non abbiano a gioire.
25Non pensino in cuor loro: "Siamo soddisfatti!".
Non dicano: "Lo abbiamo divorato".
26Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura,
sia coperto di vergogna e d'ignominia chi mi insulta.
27Esulti e gioisca chi ama il mio diritto,
dica sempre: "Grande è il Signore
che vuole la pace del suo servo".
28La mia lingua celebrerà la tua giustizia,
canterà la tua lode per sempre.
1Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore.
2Nel cuore dell'empio parla il peccato,
davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio.
3Poiché egli si illude con se stesso
nel ricercare la sua colpa e detestarla.
4Inique e fallaci sono le sue parole,
rifiuta di capire, di compiere il bene.
5Iniquità trama sul suo giaciglio,
si ostina su vie non buone,
via da sé non respinge il male.
6Signore, la tua grazia è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi;
7la tua giustizia è come i monti più alti,
il tuo giudizio come il grande abisso:
uomini e bestie tu salvi, Signore.
8Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
9si saziano dell'abbondanza della tua casa
e li disseti al torrente delle tue delizie.
10È in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
11Concedi la tua grazia a chi ti conosce,
la tua giustizia ai retti di cuore.
12Non mi raggiunga il piede dei superbi,
non mi disperda la mano degli empi.
13Ecco, sono caduti i malfattori,
abbattuti, non possono rialzarsi.
1Di Davide.
Alef. Non adirarti contro gli
empi
non invidiare i malfattori.
2Come fieno presto appassiranno,
cadranno come erba del prato.
3Bet. Confida nel Signore e fa' il bene;
abita la terra e vivi con fede.
4Cerca la gioia del Signore,
esaudirà i desideri del tuo cuore.
5Ghimel. Manifesta al Signore la tua via,
confida in lui: compirà la sua opera;
6farà brillare come luce la tua giustizia,
come il meriggio il tuo diritto.
7Dalet. Sta' in silenzio davanti al Signore e spera in
lui;
non irritarti per chi ha successo,
per l'uomo che trama insidie.
8He. Desisti dall'ira e deponi lo sdegno,
non irritarti: faresti del male,
9poiché i malvagi saranno sterminati,
ma chi spera nel Signore possederà la terra.
10Vau. Ancora un poco e l'empio scompare,
cerchi il suo posto e più non lo trovi.
11I miti invece possederanno la terra
e godranno di una grande pace.
12Zain. L'empio trama contro il giusto,
contro di lui digrigna i denti.
13Ma il Signore ride dell'empio,
perché vede arrivare il suo giorno.